Claudia Margaroli 1 - Trovi che il TUO modo di fotografare le donne

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Claudia Margaroli 1 - Trovi che il TUO modo di fotografare le donne
Claudia Margaroli
1 - Trovi che il TUO modo di fotografare le donne abbia qualcosa che lo
connota come uno sguardo specificatamente femminile?
Non so esattamente, è difficile ‘giudicarmi’ da sola. Probabilmente solo uno
sguardo esterno potrebbe vedere se c’è una differenza. Mi viene solo da dire
che forse gli aspetti da cui mi sento attratta e che voglio indagare come
fotografa potrebbero non attrarre uno sguardo maschile. Ma non ne sono
sicura.
2 - Cosa pensi dello sguardo maschile sul tema Donna?
Penso che ci sono fotografi che hanno fatto dei lavori magistrali sulle donne,
che sono proprio dei maestri, e dei maestri di intuizione. Quando li incontri
(non solo in fotografia, anche nell’arte o nel cinema o nella musica) dici, beh,
cavolo, non ci avevo mai pensato, non avevo mai visto!
Dall’altro lato penso che altri, molti e forse troppi, abbiano un’idea della donna
vecchia, incrostata, che ricalca secoli di rappresentazioni stereotipate, una
visione disonesta e dannosa che viene usata per comodità intellettuale o per
ragioni di mercato.
3 - E come pensi venga affrontato dai media. Tutti, mica solo i magazine.
Penso che sia generalmente un disastro. Penso che il tema ‘donna’ sia pieno di
giudizi, pregiudizi, intriso di un’ideologia da cui si fa fatica a uscire. Un po’
dappertutto la figura femminile viene travisata e usata a seconda delle
necessità del momento. Non viene quasi mai restituita una visione sfaccettata
e ricca, che stia in piedi da sola, senza riferimenti a come ci si aspetta o si
crede debba essere una donna in relazione a un maschio. Non viene quasi mai
fatto, a livello generale, un racconto ‘nudo’ e onesto, e non si riesce a - o non
si vuole - vedere al di là di quei secoli di rappresentazioni ripetitive e racconti
incompleti.
4 - Perché hai deciso di fotografare la donna?
Guarda, in questo caso mi interessava sondare un momento particolarmente
importante di una persona a me cara. Però, a pensarci bene, una scelta ben
precisa l’avevo fatta, in effetti, e molto tempo fa. Ho sempre pensato, da
quando ho iniziato a occuparmi di fotografia, che sarebbe stato bello avere
molti progetti fotografici che raccontassero molte donne, in maniera scevra da
sovrastrutture e con onestà. Sento l’urgenza di raccontare le donne perché
come dicevo, a parte immagini e discorsi già sentiti e visti, noi ci raccontiamo e
ci esploriamo ancora poco.
5 - Nel mondo femminile è diffuso il modo di dire “parliamone da donna a
donna”, che presuppone una sorta di complicità: esiste anche nel fotografare?
Per quanto mi riguarda no, non molto. Anzi, fotografare soggetti femminili mi
crea sempre delle grandi complicazioni. Forse perché sono cosciente che esiste
un mondo, di fronte a me che sto per fotografare, complesso e pieno di aspetti
non visibili all’istante. So che prima o poi, durante il lavoro, li incontrerò e che
quando li incontrerò sarà impossibile non doverli affrontare e di volta in volta
dover cambiare il mio sguardo o il mio approccio. Insomma è tutto molto
imprevedibile, ecco.
Forse perché, anche per quello che dicevo prima sulle rappresentazioni
sbagliate, mi interrogo sempre fino in fondo sul mio sguardo: è libero? È nudo?
Voglio dimostrare qualcosa? Voglio usare questo soggetto femminile per
raccontare che è meglio di un uomo? Voglio usarla in qualche modo? Sono in
grado di raccontare tramite il mio sguardo, la mia visione, il mio modo, quello
che lei è realmente? E sicuramente è un po’ come uno specchio e il fatto di
voler tirare fuori quella complessità e mostrarla senza tradirla, è la cosa più
difficile. Infilarsi ogni volta in questo ‘sottobosco’ e tirare fuori, portare alla
luce quello che come fotografa hai visto e vuoi mostrare, senza tradire quella
complessità, è molto difficile.
6 - Hai mai fotografato soggetti maschili? Il tuo sguardo cambia?
Si certo, e sì, il mio sguardo cambia, è meno preoccupato, più calmo, più
lineare direi. Vedo delle complessità, vedo delle cose, le voglio fotografare, ma
c’è, almeno all’inizio, un fisiologico distacco e non credo che un uomo sia meno
complesso o meno affascinante di una donna. Ovviamente non c’è regola fissa.
Al di là del genere sono attratta dalle persone, e posso sentirmi vicinissima a
un uomo e lontanissima da una donna.
sito
www.claudiamargaroli.com