verbale - Comune di Rosignano Marittimo

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verbale - Comune di Rosignano Marittimo
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Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
27 Settembre 2016
RESOCONTO STENOGRAFICO
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE CATERINA GIOVANI
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito i consiglieri a prendere posto e il Segretario a procedere alla chiama dei
consiglieri.
MARIA CASTALLO, Segretario, fa la chiama.
PRESIDENTE. Si può procedere ai lavori del Consiglio comunale.
Ordine del giorno
1) Comunicazioni della Presidente, del Sindaco, della Giunta e dei consiglieri.
2) Nomina scrutatori.
3) Approvazione del Documento unico di programmazione (DUP) per il triennio
2017/2019.
4) Variazione al bilancio di previsione 2016/2018.
5) Gestione servizio di trasporto agevolato, a favore di soggetti disabili.
Autorizzazione assunzione impegni spesa sul bilancio pluriennale 2017/2018 e per
annualità 2019.
6) Regolamento comunale in materia di inquinamento acustico.
7) Regolamento per la concessione del patrocinio e dell’utilizzo dello stemma
comunale.
8) Regolamento Consiglio comunale. Modifica art. 26.
9) Variante al Regolamento urbanistico ai sensi dell’art. 222 della l.r. n. 65 del
10.11.2014 per la realizzazione di un comparto turistico-ricettivo da destinare ad
albergo di campagna in loc. Paltratico, Castelnuovo M.dia. Avvio del procedimento
ai sensi dell’art.17 della l.r. 65/2014 e s.m.i..
10) Proposta di deliberazione presentata dai consiglieri Elisa Becherini, Mario
Settino, Francesco Serretti (Movimento 5 stelle) ad oggetto: Modifica art. 9
Regolamento degli animali.
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11) Proposta d’istituzione della Commissione d’inchiesta presentata dalla
consigliera Serena Mancini (Movimento 5 stelle) per il coinvolgimento REA
nell’ambito dell’inchiesta, per i reati di gestione abusiva dei rifiuti, istituita dalla
Procura della Repubblica di Firenze. Direzione distrettuale antimafia.
12) Mozione presentata dai consiglieri Luca Simoncini (Gruppo R.D.S.), Niccolò
Gherarducci (Sinistra unita per il lavoro), Silvia Gesess (Gruppo Misto), Marco Nati
e Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad oggetto: Atti violenti da parte di
extracomunitari ospiti dell’Hotel Saint Vincent.
13) Mozione presentata dal consigliere Simone Marianelli
(Riformisti
per
Rosignano) ad oggetto: Bollette Eni gas.
14) Ordine del giorno presentato dalla consigliera Silvia Gesess (Gruppo Misto)
ad oggetto: Solidarietà a Paolo Bambagioni.
15) Ordine del giorno presentato dai consiglieri Niccolò Gherarducci (Sinistra
unita per il lavoro), Elisa Becherini, Mario Settino, Francesco Serretti (Movimento 5
stelle), Marco Nati (Forza Italia) e Luca Simoncini (Gruppo R.D.S.) ad oggetto:
Pressioni ricevute dagli amministratori lavoratori dipendenti dai datori di lavoro.
16) Mozione presentata dalle consigliere Silvia Gesess (Gruppo Misto) e Serena
Mancini (Movimento 5 stelle) ad oggetto: Sportello donna.
17) Mozione presentata dalla consigliera Serena Mancini (Movimento 5 stelle) ad
oggetto: Trasparenza ed obbligo di pubblicazione concernenti i componenti degli
organi di indirizzo politico (articolo 14 del dlg 33 del 14 marzo 2013).
18) Mozione presentata dalla consigliera Serena Mancini (Movimento 5 stelle) ad
oggetto: Richiesta password di accesso al programma di contabilità utilizzato dal
Comune di Rosignano Marittimo.
19) Mozione presentata dalle consigliere Serena Mancini (Movimento 5 stelle) e
Silvia Gesess (Gruppo Misto) ad oggetto: Referto epidemiologico.
20) Mozione presentata dalla consigliera Serena Mancini (Movimento 5 stelle) ad
oggetto: Applicazione della legge n. 113 anno 1992 “Obbligo per il Comune di
residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione
anagrafica” vista la legge 29 gennaio 1992 n. 113 “Obbligo per il Comune di
residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione
anagrafica”.
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21) Mozione presentata dai consiglieri Gaia Vivaldi e Luca Agostini (Gruppo PD)
ad oggetto: Baby pit-stop.
22) Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad
oggetto: Anno 2016: Direttiva Bolkestein balneatori.
23) Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad
oggetto: Stato dei medici di base.
24) Mozione presentata dai consiglieri Mario Settino, Elisa Becherini e Francesco
Serretti (Movimento 5 stelle) ad oggetto: Referto epidemiologico.
25) Mozione presentata dalla consigliera Elisa Becherini, Mario Settino e
Francesco Serretti (Movimento 5 stelle) ad oggetto: Start up per il recupero pc e
diffusione S.O. source.
26) Mozione presentata dalla consigliera Elisa Becherini, Mario Settino e
Francesco Serretti (Movimento 5 stelle) ad oggetto: Realizzazione di una pista di
pump truck in terra battuta nell’area Molino a vento di Rosignano Marittimo.
27) Mozione presentata dalla consigliera Elisa Becherini, Mario Settino e
Francesco Serretti (Movimento 5 stelle) ad oggetto: Realizzazione area decoro con
targa intorno all’albero di ulivo deposto in memoria di Francesca Morvillo Falcone.
28) Mozione presentata dai consiglieri Niccolò Gherarducci (Sinistra unita per il
lavoro) e Luca Simoncini (Gruppo R.D.S) ad oggetto: Trattative per immobili di
proprietà comunale.
29) Mozione presentata dalla consigliera Silvia Gesess (Gruppo Misto) ad
oggetto: Affidamento impianti sportivi.
30) Mozione presentata dai consiglieri Francesco Serretti, Elisa Becherini e Mario
Settino (Movimento 5 stelle) ad oggetto: Ripristino skatepark e pista skateboard.
31) Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad
oggetto: Indagine smaltimento rifiuti in discarica di Scapigliato.
32) Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad
oggetto: Sopralluogo al Castello Pasquini a Castiglioncello – Associazione Armunia.
33) Ordine del giorno presentato dai consiglieri Taddeucci Lorenzo e Alice
Prinetti (Gruppo PD) ad oggetto: Fondo di solidarietà comunale negativo.
34) Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad
oggetto: Cimitero Rosignano.
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35) Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad
oggetto: Ex biblioteca comunale a Rosignano Solvay.
36) Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad
oggetto: Parcheggio campers nella pineta del Viale Trieste.
37) Ordine del giorno presentato dai Gruppi PD, Riformisti per Rosignano,
Sinistra unita per il lavoro ad oggetto: A favore delle popolazioni colpite dal
terremoto.
38) Interpellanze:
a) Interpellanza presentata dai consiglieri Niccolò Gherarducci (Sinistra unita per
il lavoro) e Luca Simoncini (Gruppo R.D.S.) in merito alle barche dei pescatori al
porto Cala de’ Medici;
b) Interpellanza presentata dalla consigliera Silvia Gesess (Gruppo Misto):
Progetti innovazione urbana;
c) Interpellanza presentata dai consiglieri Elisa Becherini, Mario Settino e
Francesco Serretti (Movimento 5 stelle): Ascensori Via del Popolo e Via del Fante;
d) Interpellanza presentata dai consiglieri Niccolò Gherarducci (Sinistra unita per
il lavoro) e Luca Simoncini (Gruppo R.D.S.): Strutture di proprietà comunali;
e) Interpellanza presentata dalla consigliera Silvia Gesess (Gruppo Misto): Tennis
club;
f) Interpellanza presentata dalla consigliera Silvia Gesess (Gruppo Misto): Tavolo
della pace;
g) Interpellanza presentata dalla consigliera Silvia Gesess (Gruppo Misto):
Amministratori unici;
h) Interpellanza presentata dai consiglieri Elisa Becherini, Mario Settino e
Francesco Serretti (Movimento 5 stelle): Coinvolgimento REA nelle indagini
riguardanti lo smaltimento illegale dei rifiuti.
39) Question time.
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Comunicazioni della Presidente, del Sindaco, della Giunta e dei consiglieri
PRESIDENTE. Ho una brevissima comunicazione da farvi, relativamente al
Consiglio comunale dei ragazzi. Abbiamo avuto modo di discuterne anche
nell’ultima Conferenza dei Capigruppo. È venuta l’assessore in Commissione a
spiegare il lavoro che verrà svolto quest’anno con i ragazzi, con l’assessore Moretti.
La prima seduta del Consiglio comunale dei ragazzi di quest’anno scolastico si
terrà il prossimo 3 ottobre, la mattina alle 10, in Piazza del Mercato. Ovviamente, ci
sarà l’elezione del Sindaco dei ragazzi e porteremo, poi, avanti quel progetto a cui
abbiamo dato il via alla fine dell’anno scolastico − non so se vi ricordate, a giugno −
che darà vita a questo progetto, questo percorso che vedrà attivamente la presenza di
noi consiglieri comunali per lavorare insieme a questi ragazzi. Infatti, seguiranno
tutta una serie di incontri e anche una seduta, che cercheremo di organizzare proprio
qui nella sala consiliare.
Se i consiglieri hanno domande, ovviamente io sono a completa disposizione per
questo.
Lascio la parola al Vicesindaco Donati per un’ulteriore comunicazione.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente.
Volevo comunicare ufficialmente al Consiglio che venerdì prossimo, dalle ore
14.30, presso la sala di Piazza del Mercato, verrà fatta la presentazione di quello che
è stato il percorso iniziato già da un po’ di tempo con ISPO, ARS e ARPAT
relativamente alla presentazione di quello che è lo stato sanitario del nostro territorio.
In quella sede, verranno fatte relazioni in cui verranno presentati i dati sanitari del
territorio e verranno presentati i dati anche ambientali da parte di ARPAT.
Con quell’iniziativa verrà lanciato anche un progetto che, partendo, va avanti
verso la creazione a Rosignano di un laboratorio di prevenzione oncologica. Quando
si fa prevenzione oncologica, ovviamente, si fa anche prevenzione su altre malattie
che hanno la stessa patogenesi.
Dopo la giornata del 30, verrà successivamente organizzata un’altra giornata, che
sarà effettuata nella mattina del 15 ottobre, in cui verranno creati dei gruppi,
ovviamente per ogni argomento, quindi per la parte di prevenzione primaria, per la
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parte relativa all’inquinamento ambientale ed altro, a cui saranno chiamati a
partecipare, per una seduta di approfondimento, cittadini, rappresentanti delle
associazioni, professionisti, quindi medici di medicina generale e pediatri di libera
scelta, quindi soggetti che sul territorio operano in questo ambito.
Questo è il modo con cui si va a lanciare la parte successiva alla presentazione dei
dati, che è quella della prevenzione oncologica, e quelle che sono le attività di
prevenzione oncologica che noi vorremmo promuovere sul territorio.
Questa comunicazione per ricordare ed invitare tutti alla partecipazione a questa
iniziativa.
PRESIDENTE. Grazie, Vicesindaco.
Ci sono altre comunicazioni? (Interruzione fuori microfono) Alle 16,30, venerdì.
(Interruzione fuori microfono) 16,30, venerdì. 16,30.
Ci sono altre comunicazioni? No.
Bene.
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Nomina scrutatori
PRESIDENTE. Andiamo avanti con l’ordine del giorno, con la nomina di
scrutatori e scrutatrici. Propongo i consiglieri Gherarducci, Prinetti e Carafa.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
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Approvazione del Documento unico di programmazione (DUP) per il triennio
2017/2019
PRESIDENTE. Partiamo con la prima delibera di oggi: “Approvazione del
Documento unico di programmazione (DUP) per il triennio 2017-2019”.
Do la parola al Vicesindaco Donati. Prego.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente.
Il DUP − come dice lo stesso nome di questo documento − è un atto di
programmazione. È un atto che, sostanzialmente, vorrebbe anticipare quella che è la
discussione sul bilancio di previsione 2017, 2018 e 2019.
Se ricordate, sulla base anche della riforma contabile, è stato istituito per la prima
volta questo documento, che all’inizio ha creato un po’ di discussione in termini di
quale organo dovesse approvare. C’era stata una disputa anche all’interno degli
Ordini professionali riguardo al fatto che il Collegio dei revisori fosse chiamato o
meno al suo esame. È stato presentato, successivamente, in corso d’anno, per la
prima volta, nel 2014.
Quindi, è un documento che, in qualche modo, era stato introdotto con la riforma
contabile e che ora, piano piano, sta assumendo la sua vera funzione, cioè quella di
andare a delineare quelle che sono le linee strategiche e programmatiche per quanto
riguarda il bilancio comunale.
Nei suoi contenuti non è una novità di per sé, in quanto richiama,
fondamentalmente, la vecchia relazione previsionale programmatica, che già in
precedenza veniva allegata ai bilanci di previsione. Però, assume un aspetto di
programmazione anche
perché,
ne
abbiamo
parlato
anche in
occasione
dell’approvazione del bilancio, con la riforma contabile noi, quando andiamo ad
approvare il bilancio, non approviamo solo il bilancio dell’anno, ma approviamo
anche i bilanci degli anni successivi. Quindi, un bilancio triennale che ha una valenza
più forte rispetto al vecchio bilancio triennale, che veniva fatto precedentemente.
Questo non vuol dire, ovviamente, che i bilanci che vengono approvati,
soprattutto il triennale e la parte successiva al primo anno di riferimento, sono
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definitivi, ma devono essere, ovviamente, poi, oggetto di discussione e
predisposizione negli anni successivi. Rimane ancora questa provvisorietà, però è
uno strumento al quale la normativa dà una funzione più importante rispetto a prima,
tant’è vero che sulla base del bilancio pluriennale possono essere fatti gli impegni di
spesa. Quindi, assume anche una forza maggiore.
Il Documento unico di programmazione 2017-2019, ovviamente, viene
predisposto sulla base del bilancio approvato 2017 e 2018. Il 2019 viene,
sostanzialmente, riproposto secondo quelle che sono le prime valutazioni effettuate
dalla Giunta.
Il DUP è stato approvato entro il 31 luglio − perché questo lo dice la normativa −
dalla Giunta. Successivamente, deve essere rimesso al Consiglio per l’approvazione.
Non è un documento sottoposto a parere dell’organo di revisione. Nelle varie
discussioni è stato individuato questo iter. Soprattutto, è un documento misto, nel
senso che racchiude in sé quelle che sono le competenze del Consiglio, che sono tutte
quelle legate alla definizione del bilancio, e quelle che sono le competenze della
Giunta, che sono quelle relative alla realizzazione degli obiettivi di mandato
dell’Amministrazione.
La struttura del documento − come vedete − parte da una sezione strategica, in cui
c’è una descrizione di quelle che sono le condizioni esterne, cioè del contesto
all’interno del quale l’Amministrazione si muove, quindi un contesto sia economico
sia normativo all’interno del quale l’Amministrazione si muove; le condizioni
interne, quindi una fotografia della macchina amministrativa, della struttura della
macchina amministrativa e anche, poi, dei provvedimenti che sono stati presi
riguardo alle tariffe, ai tributi, al costo dei servizi pubblici. Quindi, si va a riepilogare
quello. E poi una sezione prevalentemente operativa, in cui si va a delineare e a
dettagliare l’azione dell’Amministrazione, che ovviamente prende origine dal
mandato del Sindaco, quindi dal mandato originale dell’Amministrazione, che viene,
poi, declinato per obiettivi e missioni. Quindi, sulla base di quello, ovviamente,
vengono declinate e aggiornate le varie attività.
Ripeto: è un documento che, al di là di quest’ultima parte, si basa prevalentemente
sui bilanci approvati. Quindi, non solo è suscettibile, ma dovrà essere aggiornato con
l’approvazione del bilancio 2017, 2018 e 2019, che noi, ovviamente, vorremmo
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avviare il prima possibile, in modo da poter arrivare all’approvazione entro il 31.12
di quest’anno. Programmeremo, nelle prossime settimane, anche degli incontri con la
Commissione, quindi con il Consiglio, con l’articolazione del Consiglio preposta, per
poter cominciare questa discussione.
Vorremmo riportare l’approvazione del bilancio di previsione entro i termini
giusti, cioè il 31.12 dell’anno. Fra l’altro, ad oggi, mi sembra che la scadenza data sia
a febbraio, però noi vorremmo già a dicembre, massimo i primi di gennaio,
approvare questo documento. Ovviamente, non tutto dipende dall’Amministrazione.
Attendiamo che, a livello centrale, siano delineate le linee di finanza pubblica, che
poi hanno un impatto sul bilancio di previsione dell’Amministrazione. Chiaramente,
ci sono alcuni elementi di cui dobbiamo tener conto, che sono legati alle linee di
finanza pubblica, quindi la legge di bilancio e tutto quello che ne consegue, a partire
dal Fondo di solidarietà comunale.
Fra l’altro, rispetto a questo argomento, apro una parentesi. Noi, come abbiamo
già avuto modo di dire al Consiglio, abbiamo avviato un percorso insieme all’ANCI
regionale e, poi, a quella nazionale e agli altri ventotto Comuni della nostra Regione,
che sono contribuenti attivi al Fondo di solidarietà comunale, cioè coloro che non
solo non hanno più trasferimenti da parte dello Stato, ma sono Comuni che, in
qualche modo, danno risorse al Fondo di solidarietà comunale. Se vi ricordate il
meccanismo, ogni Comune è chiamato a dare un contributo, però ci sono Comuni
che sono contribuenti netti e attivi (attivi per gli altri, non per noi, ovviamente) che, a
fronte delle storie delle imposte TARI, fondamentalmente, sono chiamati, comunque,
a dare una parte del proprio gettito fiscale (il gettito fiscale, originariamente, si basa
esclusivamente sulla capacità di imposizione IMU) a favore di questo fondo. È un
fondo che va, sostanzialmente, a riequilibrare i bilanci di altri Comuni. Non sono
soltanto Comuni piccoli, come forse ci aspetteremmo, non sono soltanto Comuni che
hanno dimensioni piccole, che hanno minore capacità di imposizione fiscale dal
punto di vista dell’IMU, ma ci sono anche Comuni importanti che, forse, hanno
minore capacità di imposizione fiscale, però hanno leve e possibilità di imposizione
anche su altre voci della fiscalità locale che, ovviamente, consentirebbe loro di non
essere così penalizzati da una necessità di redistribuzione dell’IMU.
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Su questo noi abbiamo avviato un percorso, partendo dall’ANCI regionale,
insieme agli altri ventotto Comuni. In Toscana sono ventinove i Comuni contribuenti
netti e attivi a questo fondo. È stato recepito anche a livello di ANCI. Mi sembra di
vedere qualche movimento: cominciano a proporre anche modalità diverse di calcolo
di questo benedetto algoritmo, che è quello che determina la contribuzione dei
Comuni al Fondo di solidarietà comunale.
Ci auguriamo che questo possa essere recuperato e recepito in sede di
approvazione definitiva della legge di bilancio. Questo ci consentirebbe di avere dei
margini su cui poter, ovviamente, lavorare per quanto riguarda il bilancio. Su questo,
ovviamente, noi siamo presenti in questa discussione e saremo presenti, per quanto
possibile, per sollecitare l’ANCI e anche i parlamentari chiamati a discutere della
legge di bilancio − è stato fatto un primo incontro anche a Roma con le Commissioni
parlamentari − in modo da cercare di rendere questo uno strumento che, sì, va
nell’ottica di una redistribuzione, di una solidarietà a livello comunale, ma una
solidarietà che sia più giusta e che, comunque, non penalizzi in maniera eccessiva
Comuni come il nostro che possono avere capacità di imposizione sull’IMU più alta,
ma che, magari, possono aver attivato anche forme di servizi maggiori. Sarà
importante tutto il discorso dei servizi e di altri parametri che mi sembra che l’ANCI
si stia ponendo come obiettivo da inserire all’interno della nuova modalità di calcolo
di questo algoritmo.
Per il resto, questo documento di programmazione, che riguarda le linee di
mandato, si basa sul bilancio approvato sia per quanto riguarda il 2017 che per
quanto riguarda il 2018, che non è, ovviamente, il bilancio definitivo, che dovremo,
fra qualche settimana, cominciare a discutere. È un documento, comunque,
preventivo, di previsione, che dovrà essere successivamente aggiornato e adeguato
alle nuove politiche di bilancio che noi vorremmo portare in discussione in Consiglio
e approvare entro il termine perlomeno del 31.12, se questo sarà possibile, per poter
dare al bilancio quella sua funzione di documento su cui poter avviare l’attività
amministrativa.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Vicesindaco.
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Apriamo, dunque, il dibattito sulla delibera al punto n. 3) all’ordine del giorno.
Chi chiede di intervenire? Lo ripeto nuovamente: chi chiede di intervenire? Nessuno.
Consigliera Angeli, prego.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Brevemente vorrei intervenire, proprio in virtù
del nuovo documento che sostituisce, di fatto, il Piano generale di sviluppo, come
diceva l’assessore, e la relazione previsionale e programmatica; il documento unico
di programmazione (DUP) inserito all’interno di un innovato processo di
pianificazione, programmazione e controllo. Quindi, il DUP si presenta come il
documento unico di programmazione all’interno di un innovato processo, che ritrova
il suo inizio di percorso nel documento di indirizzi e nella relazione di inizio
mandato e che si conclude, poi, con la relazione di fine mandato.
All’interno, dunque, di questo perimetro, il DUP non può che rappresentare il
documento di collegamento e di aggiornamento, di anno in anno, tra pianificazione
strategica e programmazione operativa. Quindi, i documenti di bilancio, oggi, sono
costituiti dal documento unico di programmazione (DUP); schema di bilancio
triennale, con riepiloghi ed allegati; nota integrativa al bilancio finanziario di
previsione (quando è di previsione).
Vi sono, in questo documento, per il territorio, relativamente all’accordo di
programma, anche dei problemi locali: il rilancio competitivo, ad esempio, dell’area
costiera livornese, in cui rientra anche il Comune di Rosignano, la cosiddetta “area di
crisi industriale”. Si tratta dell’accordo di programma che riguarda Livorno,
Collesalvetti e il parco produttivo di Rosignano Marittimo, sollecitato in tempi non
sospetti dall’ex Sindaco Simoncini. Quindi, un protocollo che si pone come obiettivo
la valorizzazione delle risorse endogene e del patrimonio esistente.
Per quanto attiene alla modalità di gestione dei servizi pubblici locali, noi
abbiamo le nostre società. Tutto quello che avevamo finora certamente lo abbiamo
conservato. Quindi, esso dovrà prendere in considerazione tutte quelle che sono le
nostre società, di ogni tipo.
Al DUP noi dovremmo fare, forse, i complimenti, perché in qualche maniera, per
quanto ora non siamo abituati, per quanto ci sia stato consegnato soltanto il 17, noi
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crediamo di trovarci bene, per il semplice fatto che è molto più stringato del vecchio
bilancio. Quindi, è probabile che domani ne saremo felici.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Angeli.
Altri interventi? Consigliere Nati, prego.
MARCO NATI. Sicuramente, il documento semplifica la nostra attività, come ha
detto anche la collega Angeli. Per quanto riguarda i consiglieri, riescono sicuramente
in modo più semplice a controllare i vari capitoli di spesa.
Io mi sento di segnalare l’enorme sproporzione che c’è nelle risorse finanziare,
visti i proclami di sviluppo turistico e compagnia cantando, a disposizione dello
sviluppo e valorizzazione del turismo e quelle delle attività culturali e di interventi
diversi nel settore culturale. Penso che 3,7 milioni e 375.000 euro parlino da sé.
Penso che sarebbe auspicabile una rimodulazione delle risorse. Se si dice che si
vuole far turismo, bisogna metterci anche qualche risorsa in più.
E poi emerge, come sempre, il discorso delle partecipate, del dedalo delle
partecipate, dove, ovviamente, non si vuole semplificare o si fa solo a piccoli passi la
semplificazione che sarebbe auspicata. Si attende la normativa statale, ma se si
volesse dismettere qualcosa si potrebbe dismettere comunque.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Nati.
Altri interventi? Bene. Pertanto, si dichiara conclusa la discussione.
Apriamo gli interventi per dichiarazione di voto. Chi chiede di intervenire?
Nessuno.
Segretario, procediamo alla votazione. Chi è favorevole al punto n. 3) all’ordine
del giorno è pregato di alzare la mano. PD. Chi vota contro? Movimento 5 Stelle,
Silvia Gesess, Gruppo Misto, Gherarducci, Forza Italia.
Il Consiglio approva.
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Votiamo, adesso, l’immediata eseguibilità. Chi è favorevole è pregato di alzare la
mano. PD. Chi vota contro? Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Gherarducci, SUL,
Silvia Gesess, Gruppo Misto.
Il Consiglio approva.
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Variazione al bilancio di previsione 2016/2018
PRESIDENTE. Andiamo avanti.
Punto n. 4): “Variazione di bilancio di previsione 2016/2018”.
Lascio la parola al Vicesindaco Donati. Prego.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente.
Come dicevo prima, il bilancio, ovviamente, è sempre un documento in divenire,
anche perché dal momento in cui facciamo l’approvazione del bilancio ci sono tutta
una serie di variazioni e di aggiustamenti che devono essere fatti.
Noi proponiamo, in questa sede, alcuni aggiustamenti che sono fondamentalmente
strumentali a dare alcune risposte rispetto alle necessità o a migliorare la capacità di
risposte da parte degli uffici e andiamo, fondamentalmente, a prendere atto di alcune
variazioni di entrate e uscite. Se vedete il documento che è stato allegato alla delibera
e i documenti che sono stati presentati in sede di Commissione, sostanzialmente, noi
abbiamo una variazione sulla spesa, una variazione sulle entrate e alcune piccole
variazioni a saldo zero, fondamentalmente, che hanno proposto i vari settori per
aggiustare le necessità sui capitoli che, fondamentalmente, sono a saldo zero. Sono
cifre estremamente piccole.
Per quanto riguarda le modifiche più rilevanti, più importanti, noi abbiamo, per
quanto riguarda le spese, una riduzione di 251.000 euro, che è la spesa sul fondo
crediti di dubbia esigibilità. Sostanzialmente, andiamo a ridurre il fondo crediti di
dubbia esigibilità a fronte di un pagamento effettuato da ASA per quanto riguarda i
canoni del servizio idrico integrato. Quindi, una riduzione di residui attivi nei
confronti di ASA, quindi di crediti nei confronti di ASA, che ci portano a ridurre di
251.000 euro il Fondo di solidarietà comunale.
Queste cifre, sostanzialmente, come vengono redistribuite, al di là di alcuni
aggiustamenti di maggiori spese che assorbono una parte di questo? Vengono
ridistribuite per 120.000 euro negli sgravi o rimborsi vari dei tributi che servono per
poter anticipare anche la restituzione ai cittadini di vari tributi, che normalmente e in
maniera fisiologica vengono richiesti dai cittadini e che fino ad ora venivano
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rimandati sempre agli anni successivi. Noi vorremmo anticipare questa operazione,
quindi rimborsare ai cittadini anche le imposte pagate in più o erroneamente pagate.
Quindi, andiamo a incrementare questo capitolo.
Dall’altro, abbiamo una maggiore necessità per quanto riguarda il discorso
dell’ERP, dell’emergenza abitativa: sono 30.000 euro che noi andiamo a imputare sul
capitolo appalti vari dell’ufficio sociale, che servono, fondamentalmente, per
rimborsare a CASALP dei canoni per occupazione di immobili di Edilizia
residenziale pubblica arretrati, immobili che sono stati assegnati a situazioni che
hanno delle problematiche di carattere sociale, certificate anche dal servizio sociale,
che, laddove non si provvedesse, potrebbero portare a una evidenziazione della
morosità, quindi a una possibile perdita del diritto all’alloggio. Essendo casi sociali
certificati, conclamati e analizzati, con questa somma mettiamo a posto questa
situazione.
Dall’altro, noi diamo una risposta ad alcune esigenze legate all’accantonamento
per quanto riguarda l’IVA a debito sui pagamenti che non ci pervengono per quanto
riguarda la concessione del polo impiantistico di Scapigliato. Come sapete, per il
polo impiantistico di Scapigliato riscuotiamo l’IVA. Noi dobbiamo implementare di
pari passo il fondo che serve, poi, per fare il riversamento dell’IVA.
Per quanto riguarda le entrate, noi abbiamo fondamentalmente piccole maggiori
entrate per quanto riguarda l’Imposta comunale sulla pubblicità, una piccola
maggiore entrata per quanto riguarda le attività di verifica e controllo sempre
sull’Imposta sulla pubblicità, una maggiore entrata sulla TARI perché sono emissioni
di ruoli aggiuntivi effettuati a fronte anche di verifiche e quindi per 41.000 euro,
minori interessi su crediti di Cassa Depositi e Prestiti per 5.000 euro e poi abbiamo la
destinazione di un avanzo vincolato, che noi destiniamo per formazione personale.
Era una cifra che sostanzialmente è una partita di giro.
Per quanto riguarda le partite di giro, noi andiamo ad accertare un contributo
regionale per la valorizzazione del Castello Pasquini e prevedere l’uscita
corrispondente che è legata a interventi per l’eliminazione della tensostruttura al
Castello Pasquini. Poi abbiamo 3.000 euro, che è una cifra minore, per quanto
riguarda interventi su alcuni impianti sportivi.
Sostanzialmente è una variazione di bilancio abbastanza semplice, abbastanza
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RESOCONTO STENOGRAFICO
contenuta in termini di importi, ma che ci consente di dare possibilità agli uffici di
migliorare la capacità di dare risposta alle necessità del territorio.
PRESIDENTE. Grazie, Vicesindaco.
Apriamo il dibattito sul punto n. 4) all’ordine del giorno. Chi chiede di
intervenire? Lo ripeto nuovamente? Consigliera Angeli, prego.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Vorrei fare una domanda all’assessore. Visto
che nella delibera si dice che la variazione per l’esercizio 2016 si caratterizza per
l’adeguamento degli stanziamenti di bilancio relativi all’accantonamento al fondo
crediti di dubbia esigibilità, chiederei all’assessore, quando ha un minimo di tempo,
se si potesse fare una Commissione sui fondi di dubbia esigibilità, perché è molto
tempo che noi non li vediamo e non li tocchiamo con mano uno per uno come
abbiamo fatto in altri momenti e altre volte. Quindi, se è possibile, chiedo di poter
fare una Commissione su questo argomento. Volevo dire questo.
Grazie.
PRESIDENTE. Altri interventi? Ci sono altri interventi? Poi eventualmente do la
parola all’assessore Donati. Non ci sono altri interventi e quindi do la parola
all’assessore Donati.
Ovviamente vi ricordo, lo sapete già, che non è possibile fare domande. Credo che
l’intervento di Maria Grazia più che una domanda sia una sorta di suggerimento. Mi
sembra d’aver capito così.
Do la parola al Vicesindaco Donati. Prego.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. È una sottolineatura anche
rispetto a che cosa avevo detto precedentemente. Noi andremo quanto prima ad
avviare la discussione riguardo al bilancio di previsione 2017. In quella sede, fra le
varie cose, dovremo determinare quello che è il fondo crediti di dubbia esigibilità.
Quello sarà l’argomento per poter adeguatamente approfondire questo aspetto. Può
essere una discussione strumentale alla predisposizione del bilancio di previsione
2017.
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PRESIDENTE. Dichiaro conclusa la discussione. Apriamo gli interventi per
dichiarazioni di voto. Chi chiede di intervenire? Nessuno. Chiamiamo il Segretario
così mettiamo in votazione la delibera al punto n. 4).
Mettiamo, pertanto, in votazione la delibera al punto n. 4) all’ordine del giorno:
“Variazione al bilancio di previsione 2016/2018”. Chi è favorevole è pregato di
alzare la mano. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. PD. Chi vota contro?
Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Gherarducci, SUL. Chi si astiene? Silvia Gesess,
Gruppo Misto.
Il Consiglio approva.
Votiamo adesso l’immediata eseguibilità. Chi è favorevole è pregato di alzare la
mano. PD. Chi vota contro? Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Gherarducci, SUL. Chi
si astiene? Silvia Gesess, Gruppo Misto.
Il Consiglio approva.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Gestione servizio di trasporto agevolato, a favore di soggetti disabili.
Autorizzazione assunzione impegni spesa sul bilancio pluriennale 2017/2018 e
per annualità 2019
PRESIDENTE. Bene. Andiamo avanti con l’ordine del giorno, punto n. 5):
“Gestione di trasporto agevolato, a favore di soggetti disabili. Autorizzazione
assunzione di impegni di spesa sul bilancio pluriennale 2017/2018 e per l’annualità
2019”.
La parola rimane al Vicesindaco Donati. Prego.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente.
Qui è più lungo il titolo della sostanza della delibera fondamentalmente, anche
perché questa delibera è un po’ tipo quella che abbiamo preso per il trasporto
scolastico. Abbiamo fatto un affidamento, o meglio, un accreditamento sulla base di
un bando pubblico per quanto riguarda il trasporto sociale.
Questo servizio verrà fatto per una durata di tre anni, per cui noi andremo a
impegnare delle risorse anche sul bilancio 2019, per una parte, cioè un bilancio che
sostanzialmente non è stato approvato dal Consiglio comunale, perché abbiamo
approvato, come si diceva precedentemente, il 2016, il 2017 e il 2018.
Sostanzialmente con questa delibera noi prendiamo atto che andremo ad
impegnare 13.000 euro nel bilancio 2016, e questo è normale, perché è in parte,
28.000 euro nel bilancio 2017, 28.000 euro nel bilancio 2018 e 13.000 euro da
gennaio a luglio nel bilancio 2019.
È una delibera, come dicevo, abbastanza semplice, tecnica che va a formalizzare,
quindi a portare all’attenzione del Consiglio, un impegno su un bilancio che
formalmente non è stato ancora approvato.
PRESIDENTE. Grazie, Vicesindaco. Apriamo, dunque, la discussione sul punto
n. 5). Chi chiede di intervenire? Lo ripeto nuovamente. Chi chiede di intervenire?
Nessuno.
Pertanto, dichiaro conclusa la discussione.
Apriamo le dichiarazioni di voto. Chi chiede di intervenire per dichiarazione di
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voto? Nessuno. Segretario, pertanto, mettiamo in votazione la delibera al punto n. 5).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. PD. Chi vota contro? Forza Italia,
Gherarducci, SUL, Movimento 5 Stelle. Chi si astiene? Silvia Gesess, Gruppo Misto.
Simoncini non è in Aula.
Il Consiglio approva.
Votiamo adesso l’immediata eseguibilità. Chi è favorevole è pregato di alzare la
mano. PD. Chi vota contro? Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Gherarducci, SUL. Chi
si astiene? Silvia Gesess, Gruppo Misto. Simoncini non è in Aula.
Il Consiglio approva.
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Regolamento comunale in materia di inquinamento acustico
PRESIDENTE. Andiamo, adesso, al punto n. 6) all’ordine del giorno:
“Regolamento comunale in materia di inquinamento acustico”.
Lascio la parola al Vicesindaco Donati. Prego.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente.
Il Regolamento è stato illustrato in Commissione il 15 settembre scorso alla
presenza anche dei due uffici che hanno fondamentalmente curato questo
Regolamento, che sono l’Ufficio Ambiente e l’Ufficio Attività economiche. Questo
Regolamento sostanzialmente parte un po’ da quella che è la normativa a livello
nazionale e regionale in tema di inquinamento acustico e quindi, sostanzialmente, in
tema di manifestazioni e iniziative che possono essere realizzate sul territorio. Se vi
ricordate
in
Commissione
è
stato
sottolineato
come
precedentemente
all’approvazione del Regolamento regionale, quindi della normativa attualmente
vigente, c’era la possibilità di poter concedere deroghe a quelle che sono le attività di
spettacolazione o comunque iniziative pubbliche che vengono fatte sul territorio e
che precedentemente potevano essere concesse in deroga per circa una trentina di
giorni rispetto a quella che era la normativa vigente.
Con il Regolamento regionale che è stato approvato, fondamentalmente il decreto
del Presidente della Giunta regionale n. 2R dell’8.01.2014, sostanzialmente è stata
effettuata una restrizione che prevedeva comunque una possibilità di deroga di non
più di dieci-quindici giorni.
Ovviamente nei margini di manovra che vengono dati all’Amministrazione
comunale, perché qui c’è una normativa che è abbastanza stringente e abbastanza
puntuale, viene data la possibilità alle Amministrazioni, attraverso i propri
Regolamenti, di poter disciplinare alcuni aspetti. Questo è un qualcosa di
particolarmente interessante soprattutto per quanto riguarda i territori che, come il
nostro, hanno anche un interesse a poter in qualche modo promuovere
manifestazioni.
Il nostro è, chiaramente, un territorio turistico in cui c’è la necessità di poter
promuovere e dover promuovere anche manifestazioni nell’ambito di quella che è
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l’attività soprattutto estiva che sul territorio viene fatta.
In questo senso, quindi, questo Regolamento ci consente di poter da una parte
andare verso il mantenimento di un’attività di tutela e quindi di quelli che sono i
recettori, di quelli che sono poi i soggetti che sono esposti a rumore, ma al tempo
stesso di poter prevedere, appunto, una possibilità di maggior deroga rispetto alla
situazione posta nel Regolamento. Oggi possiamo andare verso una deroga di circa
venticinque giorni, che non sono i trenta giorni precedenti, ma non sono nemmeno i
dieci-quindici giorni indicati nel Regolamento.
Ovviamente qui c’è un’autorizzazione che deve essere legata poi a quello che è il
rispetto dei limiti di zona, perché qui si parte da quello che è il Piano di
classificazione acustica del Comune, che è esistente e che quindi è già un documento
approvato e presente sul nostro territorio, con la possibilità di chiedere
autorizzazioni. Chiaramente le autorizzazioni devono essere corredate dalla VIA
(valutazione di impatto del rumore) che sostanzialmente è il documento tecnico che
viene
richiesto
per
poter
richiedere
le
autorizzazioni
con
una
novità
fondamentalmente o perlomeno con la possibilità che questa VIA se viene redatta
una volta, se non cambiano le condizioni sia tecniche perché cambia la tipologia di
impianto di emissione o sia del contesto all’interno del quale viene fatta la
manifestazione, può essere utilizzata infinite volte e quindi riutilizzata senza che
questa abbia una scadenza fino a che non cambiano le condizioni, perché magari si
cambia l’impianto o perché cambia la tipologia di contesto. Magari viene costruito
un palazzo in più o comunque un’abitazione in più rispetto al contesto preesistente.
Sostanzialmente, con questo Regolamento, una volta fatta la VIA, questa VIA può
essere riutilizzata successivamente.
Abbiamo una tutela del recettore attraverso la VIA e una tutela anche del soggetto
che promuove questa attività, nel senso che tutte le volte deve utilizzare questa VIA.
Si tratta di una tutela del recettore, che al tempo stesso diventa una possibilità per
poter incrementare il numero delle manifestazioni, tenendo conto che le deroghe non
vengono, come è stato fatto anche in altri Comuni, previste all’interno di un’area
determinata. Si determinano delle aree e su quelle si prevedono delle deroghe. Noi
non abbiamo fatto questo tipo di scelta, che forse è anche più semplice dal punto di
vista della gestione da parte degli uffici, ma che in qualche modo è più limitativa
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perché se noi determiniamo un’area e si danno le deroghe all’interno dell’area, poi il
numero delle deroghe deve tener conto di tutte le iniziative che vengono fatte in
quell’area.
Magari l’area è abbastanza estesa, per cui ci sono delle iniziative che se si fanno
da una parte all’inizio dell’area magari non vanno a interessare quella successiva.
In questo senso si va a tener conto, come riferimento per poter concedere deroghe,
del recettore più disturbato. Il numero delle deroghe si calcola andando a individuare
quello che è il recettore più disturbato. Quindi, sulla base di quello, si va a fare il
conteggio di quelle che sono le deroghe.
Questo consente, ovviamente, di dare una maggiore possibilità di realizzazione
anche di iniziative sul territorio, anche per area omogenea, ma al tempo stesso
permette di tutelare il recettore, quindi in particolar modo i recettori più disturbati,
cioè quelli che laddove si faccia un’iniziativa da una parte e dall’altra, sono quelli
che beccano sempre – consentitemi questo termine – il rumore.
Quindi, sulla base dell’individuazione del recettore più disturbato si possono
concedere o meno le deroghe. In questo senso, questo Regolamento consente da una
parte di tutelare i recettori, quindi i recettori del rumore e al tempo stesso concedere
deroghe e quindi riconoscere anche quella che è l’attività che sul territorio viene
svolta per quanto riguarda le attività pubbliche, le iniziative pubbliche che sono poi
fondamentalmente da noi la maggior parte realizzate dal mondo dal associativo, dalle
associazioni di promozione turistica, dalle associazioni in genere e al tempo stesso,
appunto, mantenere anche una tutela più puntuale del recettore.
Dall’altra, vi è una semplificazione amministrativa con il discorso della VIA che
viene ritenuta valida fino a che non cambiano le condizioni e quindi c’è la possibilità
di poter essere reiterata e riutilizzata più volte senza nessuna scadenza.
Riteniamo che questo sia un equilibrio importante, un ottimo equilibrio fra le
esigenze di poter garantire al territorio di potere essere un territorio turistico con le
manifestazioni che vengono svolte, ma al tempo stesso di tutelare poi i recettori da
quelle che sono le esposizioni al rumore che, in deroga, le manifestazioni possono
portare.
Poi ci sono altre specifiche previsioni riguardanti quelli che sono i cantieri e
alcune altre piccole previsioni che consentono, anche qui, di poter effettuare delle
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richieste agevolate e quindi di poter migliorare e ridurre gli adempimenti burocratici,
fermo restando la tutela del soggetto recettore.
È un Regolamento che consente di poter utilizzare le possibilità che ci dà il
Regolamento regionale, quindi poter prevedere alcune cose in più rispetto alle norme
estremamente stringenti del Regolamento regionale cercando di tutelare sia i
recettori, e quindi tutelare quelli che sono i soggetti esposti all’esposizione del
rumore, ma al tempo stesso di poter riconoscere al nostro territorio la possibilità di
essere territorio turistico. Alcune iniziative c’è bisogno di farle perché rientrano nella
normale attività del nostro territorio.
Il Regolamento fondamentalmente ha come obiettivo questi aspetti a cui facevo
riferimento.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Vicesindaco Donati.
Apriamo, dunque, il dibattito sul punto n. 6). Chi chiede di intervenire? Lo chiedo
nuovamente. Chi chiede di intervenire? Nessuno. Pertanto, si dichiara conclusa la
discussione.
Apriamo gli interventi per dichiarazione di voto. Chi chiede di intervenire.
Nessuno.
Segretario, mettiamo in votazione la delibera al punto n. 6): “Regolamento
comunale in materia di inquinamento acustico”. Chi è favorevole è pregato di alzare
la mano. PD. Chi vota contro? Nessuno. Chi si astiene? Silvia Gesess, Gruppo Misto,
Simoncini, RDS, Gherarducci, SUL, Forza Italia, Movimento 5 Stelle.
Il Consiglio approva.
Votiamo adesso l’immediata eseguibilità sul punto n. 6). Chi è favorevole è
pregato di alzare la mano. PD. Chi vota contro? Nessuno. Chi si astiene? Silvia
Gesess, Gruppo Misto, Simoncini, RDS, Gherarducci, SUL, Forza Italia, Movimento
5 Stelle.
Il Consiglio approva.
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Regolamento per la concessione del patrocinio e dell’utilizzo dello stemma
comunale
PRESIDENTE. Andiamo al punto n. 7): “Regolamento per la concessione del
patrocinio e dell’utilizzo dello stemma comunale”.
Lascio la parola al Vicesindaco Donati. Prego.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente.
Questo è un Regolamento abbastanza semplice – sono sette articoli – che
fondamentalmente va a regolamentare, quindi a rendere oggettiva una modalità, la
modalità per la concessione dei patrocini e quindi la possibilità di poter utilizzare
anche del materiale pubblicitario che viene presentato quando ci sono le iniziative,
come il logo del Comune, e riportare all’interno del Regolamento più trasparenza nel
senso di quelle che sono le regole che poi fondamentalmente non sono regole nuove,
ma sono quelle che fino ad ora sono sempre state utilizzate, ma che vengono fissate e
quindi c’è anche una migliore capacità di poterle individuare da parte di chi chiede il
patrocinio. Ovviamente, quando si parla di patrocinio si parla di patrocinio gratuito,
perché questo non è necessariamente vincolato alla concessione di contributi per la
realizzazione di iniziative, ma si tratta della condivisione dell’Amministrazione
rispetto a iniziative o interventi che vengono fatti sul territorio da parte di vari
soggetti.
Ovviamente qui si parla fondamentalmente di iniziative che poi rientrano in quelle
che sono le linee programmatiche e le finalità dell’Amministrazione. Sono attività
con carattere non economico, quindi attività di promozione, sviluppo, solidarietà,
crescita culturale, ambientale, sociale e artistica; tutte le iniziative che hanno una
finalità di promozione di quelle che sono tutte queste attività e questi obiettivi di
crescita culturale, sociale e del territorio.
Sono iniziative che non hanno carattere economico, a condizione, ovviamente,
che laddove ci sia anche un aspetto economico sia un aspetto economico legato a
finanziare attività sociali e quant’altro. Una raccolta di fondi per un’iniziativa di
solidarietà può essere in qualche modo patrocinata perché si tratta di questo tipo di
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attività.
Il patrocinio, ovviamente, deve essere richiesto e deve essere richiesto utilizzando
i moduli che vengono messi a disposizione per via telematica, sul sito del Comune o
negli uffici comunali, in particolar modo al poli-sportello. Deve essere chiesto per
tempo, almeno dieci giorni prima, in modo da poter attivare l’istruttoria. Il soggetto
deve illustrare chi è, chi lo richiede, deve dare informazioni su quella che è la natura,
la tipologia della manifestazione che viene presentata e anche chi sono i soggetti che,
in qualche modo, contribuiscono ad organizzare la manifestazione.
Se un’associazione benefica, di volontariato, si affida a un’agenzia deve anche
indicare il soggetto che, insieme all’associazione, contribuisce a organizzare
l’attività.
Massima trasparenza e massima chiarezza su quelli che sono i soggetti e i soggetti
che partecipano poi all’organizzazione.
Il patrocinio, come si diceva, non dà diritto automaticamente a contributi. Anzi, il
patrocinio è prevalentemente gratuito e i contributi hanno un altro tipo di percorso. Il
patrocinio dà diritto alla riduzione del 50 per cento della tariffa per il servizio di
pubbliche affissioni e per i manifesti e la possibilità di poter essere promosso insieme
ai canali di comunicazione dell’Amministrazione.
Questi sono esclusivamente i benefici che dà il patrocinio. Altri benefici, tipo
richieste di contributi piuttosto che utilizzo di sale, sono già disciplinati in altri
Regolamenti.
Questo fondamentalmente è il Regolamento. Ripeto, è un Regolamento che
cristallizza, se vogliamo, quelle che sono poi anche modalità già in essere e già
esistenti nell’Amministrazione; delimita quelle che sono le iniziative che possono
essere ammesse al patrocinio; rende più trasparente il percorso. Quindi, gli obiettivi
di questo Regolamento sono sostanzialmente questi. Non si va a stravolgere o
comunque a modificare quello che già avviene, ma viene ricondotto in un ambito di
trasparenza e di maggiore valenza di un Regolamento comunale.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Vicesindaco.
Apriamo, dunque, il dibattito sul punto n. 7) all’ordine del giorno. Chi chiede di
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intervenire? Non ci sono interventi.
Pertanto, dichiaro conclusa la discussione.
Apriamo gli interventi per dichiarazione di voto. Chi chiede di intervenire?
Nessuno.
Pertanto, Segretario, mettiamo in votazione la delibera di cui al punto 7) all’ordine
del giorno, “Regolamento per la concessione del patrocinio e dell’utilizzo dello
stemma comunale”. Chi è a favore è pregato di alzare la mano. PD. Chi vota contro?
Nessuno. Chi si astiene? Silvia Gesess, Gruppo Misto, Simoncini, RDS,
Gherarducci, SUL, Forza Italia, Movimento 5 Stelle.
Il Consiglio approva.
Votiamo adesso l’immediata eseguibilità. Chi è a favore è pregato di alzare la
mano. PD. Chi vota contro? Nessuno. Chi si astiene? Silvia Gesess, Gruppo Misto,
Simoncini, RDS, Gherarducci, SUL, Forza Italia, Movimento 5 Stelle.
Il Consiglio approva.
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Regolamento Consiglio comunale. Modifica art. 26
PRESIDENTE. Andiamo dunque alla delibera punto n. 8) “Regolamento
Consiglio comunale. Modifica articolo 26”.
Lascio la parola al Vicesindaco Donati.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. Questa modifica è stata
discussa nell’apposita Commissione consiliare del 22 settembre e c’è stata poi una
ulteriore discussione in Conferenza dei Capigruppo.
Qui, sostanzialmente, la proposta che viene fatta è un adeguamento a quello che è
il Regolamento del Consiglio comunale. In particolar modo, l’articolo 26, comma 3,
con questa modifica verrebbe adeguato alla previsione del TUEL e alle
interpretazioni successivamente prodotte da parte del Ministero e del Ministero
dell’interno in particolare.
Sostanzialmente, con questa modifica, noi si va a togliere un capoverso del
comma 3 dell’articolo 26, in cui è previsto il rimborso che viene riconosciuta ai
consiglieri per le spese di viaggio sostenute da e per il posto di lavoro.
Il TUEL riconosce ai consiglieri che abitano fuori dal capoluogo, il rimborso delle
spese di viaggio effettivamente sostenute dal domicilio, cioè dall’abitazione, fino alla
sede comunale. Non è prevista, secondo il TUEL, secondo l’interpretazione del
Ministero, la possibilità di rimborsare le spese da e per il posto di lavoro.
Con questa modifica, quindi, sostanzialmente andiamo a recepire quello che
prevede il TUEL e quello che prevede l’orientamento da parte del Ministero degli
interni. È una modifica molto semplice. Le discussioni politiche le abbiamo anche
fatte in Commissione, però l’atto che andiamo a presentare è legato a questo
adeguamento normativo, al recepimento di questo adeguamento normativo.
PRESIDENTE. Grazie, Vicesindaco. Apriamo dunque il dibattito sul punto n. 8).
Chi vuole intervenire? Consigliere Marco Nati, prego.
MARCO NATI. Io ovviamente ripeto il mio dissenso che ho già anticipato in
Commissione su queste interpretazioni, che non fanno altro che allontanare i cittadini
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dalla partecipazione politica. Purtroppo, come avviene per la spesa delle
amministrazioni centrali e locali, si continua a tagliare in un’unica direzione.
La politica, come abbiamo detto in Commissione, sarà fatta o da pensionati o da
disoccupati o, come qualcuno ha dichiarato, da chi ha […] [audio incomprensibile],
perché a questo punto non ci sarà altra alternativa. Quindi, rimango stupefatto, però
c’è poco da pensare positivo per il futuro, sarà sempre peggio.
PRESIDENTE. Altri interventi? Nessuno.
Pertanto, dichiaro conclusa la discussione. Apriamo adesso le dichiarazioni di
voto. Chi chiede di intervenire?
Consigliera Silvia Gesess, prego.
SILVIA GESESS. Grazie, Presidente.
Prendo spunto e mi riallaccio a quello che diceva il collega Nati, per motivare la
ragione per cui ovviamente il mio voto sarà contrario.
Nella filosofia di fondo che sta in queste interpretazioni, credo che si vada in una
direzione estremamente preoccupante. Potrebbe diventare un problema per chi
magari ha una condizione economica non facile, poter fare politica. Siccome io
credo, e mi sembra anche, se non erro, che lo dica la nostra Costituzione, che tutti
dobbiamo avere accesso alla vita politica e istituzionale, credo che questa sia una
forma di discriminazione. Uno mi potrà dire “ti immagini, per un po’ di benzina?” È
la linea di fondo, è la filosofia che sta dietro a questo tipo di interpretazioni che a me
preoccupa molto. Mi sembra che si stiano svuotando sempre di più di tanti contenuti,
i Consigli comunali e questo tipo di Assemblee. Siamo arrivati al punto, per esempio,
di non avere più Consigli provinciali eletti direttamente dal popolo (a breve non
avremo più neanche le Province).
Tutto questo credo vada in un’unica direzione, che io assolutamente non
condivido, e che credo, anzi, sia pericolosa per la tenuta democratica del Paese,
quindi voterò no. Grazie.
PRESIDENTE.
Grazie,
dichiarazione di voto. Prego.
consigliera
Gesess.
Consigliere
Simoncini,
per
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LUCA SIMONCINI. Grazie, Presidente. C’è da dire poco su questo, vedendo i
veri costi della politica. I nostri parlamentari continuano a percepire stipendi
importanti, ma oltretutto, continuano ad avere agevolazioni su ticket sanitari e visite
mediche, per parenti, eccetera. Cosa succede? Succede che si va a tagliare dove non
si dovrebbe tagliare, perché comunque sia, in questa maniera, si dà modo a molti
consiglieri comunali, sicuramente, di smettere di cercare di fare il proprio lavoro. Mi
viene a mente che un consigliere comunale che può lavorare a Pisa o da altre parti,
per venire in un Consiglio comunale o in Commissione, deve mettere di tasca sua la
benzina. Io credo che questa sia una cosa vergognosa e questa interpretazione da
parte del Ministero, comunque sia, ancor più vergognosa.
Sono decisioni che hanno sicuramente una linea ben precisa: quella, come
qualcuno ha già detto, di svuotare i Consigli comunali e di fare in modo che i
cittadini si allontanino ancor di più dalla politica. Lo dico nuovamente: la cosa
vergognosa è che poi, laggiù a Roma, il Governo e chi gli sta d’intorno continua a
percepire privilegi veramente importanti.
Questa decisione che viene perché comunque al Governo c’è un partito politico, è
da condannare. Quindi, per questo anch’io voterò contro. Grazie.
PRESIDENTE. Altri interventi per dichiarazione di voto? Nessuna.
Segretario, procediamo. Mettiamo in votazione il punto n. 8) “Regolamento
Consiglio comunale. Modifica articolo 26”. Chi è favorevole è pregato di alzare la
mano. PD. Chi vota contro? Silvia Gesess, Gruppo Misto, RDS, Simoncini,
Gherarducci, SUL, Forza Italia, Movimento 5 Stelle.
Il Consiglio approva.
Votiamo adesso l’immediata eseguibilità sul punto n. 8. Chi è favorevole è
pregato di alzare la mano. PD. Chi vota contro? Silvia Gesess, Gruppo Misto, RDS,
Simoncini, Gherarducci, SUL, Forza Italia, Movimento 5 Stelle.
Il Consiglio approva.
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Variante al Regolamento urbanistico ai sensi dell’art. 222 della l.r. n. 65 del
10.11.2014 per la realizzazione di un comparto turistico-ricettivo da destinare
ad albergo di campagna in loc. Paltratico, Castelnuovo M.dia. Avvio del
procedimento ai sensi dell’art.17 della l.r. 65/2014 e s.m.i.
PRESIDENTE. Andiamo avanti con il punto n. 9). Questa volta do la parola
all’assessore Margherita Pia, se la potete chiamare, con “Variante al Regolamento
urbanistico ai sensi dell’articolo 222 per la realizzazione di un comparto turistico
ricettivo da destinare ad albergo di campagna in località Paltratico, Castelnuovo della
Misericordia. Avvio del procedimento ai sensi dell’articolo 17”. Prego, assessore.
MARGHERITA PIA, Assessore. La delibera in oggetto riguarda l’avvio del
procedimento con contestuale avvio di procedimento di assoggettabilità VAS, ai
sensi dell’articolo 17 della nuova legge urbanistica, che prevede che per ogni
variante sia obbligatorio l’avvio del procedimento.
Mi sono permessa di far mandare a tutti i consiglieri comunali una nota, un
abstract che era stato poi consegnato in Commissione urbanistica, in modo tale che
ciascuno di voi potesse già prendere visione del contenuto della variante di cui si sta
parlando.
Si sta parlando di Paltratico, un’azienda agricola tra Gabbro e Castelnuovo della
Misericordia, che ha un comparto di quasi 15.000 metri quadri. Attualmente,
l’azienda agricola di Paltratico ha come obiettivo la produzione di olio e di vino.
Ultimamente, tra le altre cose, c’è stato un incremento dei nuovi impianti, per quanto
riguarda la viticultura e l’olivicoltura.
A Paltratico, se vi ricordate, gran parte di voi venne a far visita, l’anno scorso. Era
stato richiesto da alcuni consiglieri, in modo tale da verificare de visu la situazione.
Vi ricorderete che la caratteristica di questo borgo è proprio di essere un borgo
toscano, che nasce nel quindicesimo, diciassettesimo secolo per alcune sue parti,
tanto che ad oggi, anche se in stato di manutenzione su cui naturalmente bisogna
intervenire, appaiono evidenti le parti storiche e le parti – chiamiamole così – di
addizione successiva (chiamiamole superfetazioni, addizioni) alle stalle, in tutte
queste parti. Addirittura, se vi ricordate, alla villa storica c’era addirittura attaccato
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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un pezzo bruttissimo che andrà demolito.
Qual è stato il problema che ha rappresentato una grossa difficoltà a mettere
assieme questo strumento? Qui si sta parlando di un comparto agricolo, che per
integrare ovviamente il reddito, nel vecchio Regolamento urbanistico aveva avuto
una previsione, al suo interno, di un comparto di costruzioni di bungalow, per
capirci, per 220 posti-letto, che avrebbero dovuto essere posizionati nella parte del
versante verso Castelnuovo. Una cosa, e mi assumo tutte le responsabilità di dirlo,
oscena, da un punto di vista di previsione urbanistica, perché sarebbe stata quella che
io scherzosamente chiamavo una distesa di tartarughe. 220 posti-letto effettivamente
erano un intervento consistente.
Davanti a questa previsione, la richiesta dell’allora proprietario (che non è più
l’attuale, nel frattempo la proprietà è cambiata) di portare avanti quella vecchia
variante, aveva portato dei problemi a noi come Amministrazione comunale, per cui
ci confrontammo immediatamente con la Regione. La Regione venne due volte. I
due tecnici regionali che coordinavano i nostri settori, i nostri interventi sul territorio,
vennero per due volte qui a vedere il sito e la tipologia delle costruzioni. Dissero, in
maniera chiarissima: o si ricostruisce il borgo, come borgo toscano, o altrimenti non
se ne fa nulla.
Noi abbiamo concordato immediatamente con questa visione, perché ha un senso
ricostruire un borgo. Per ricostruire il borgo, naturalmente, c’era bisogno di vedere
come intervenire e con quale tipo di strumentazione. Perché? Perché la
strumentazione di tipo, chiamiamolo, “settore agricolo”, come imprenditore agricolo,
passava e passa, naturalmente, attraverso un piano di miglioramento agricolo.
I piani di miglioramento agricolo, anche con le ultime leggi – riviste, mi sembra,
l’anno scorso –gestiscono la parte di ricettività che è diventata… Questo lo dico
perché mentre prima era funzione accessoria, con l’ultima normativa è diventata
funzione prevalente anche questa, insieme a quella agricola in senso stretto,
produttiva agricola. Gli agriturismi, gli imprenditori agricoli possono quindi avere
come produzione, e quindi come attività economica, sia la parte produttiva agricola
(olio, vino, ortaggi, quello che è, eccetera), sia la parte di ricettività, chiamiamola
agricola, quindi il famoso agriturismo.
È ovvio che la gestione dell’agriturismo ha delle limitazioni e delle caratteristiche
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tipiche dell’agriturismo stesso (la tipologia della camere, dei servizi collegati alle
camere, eccetera).
La proprietà aveva qui la necessità, invece, di integrare il reddito, mediante la
ricostruzione del borgo, anche attraverso da una parte portare avanti il discorso
dell’agriturismo, che è attualmente in funzione per 24 posti-letto a Scaforno (avete
visto, sotto Castelnuovo). Attualmente ci sono 24 posti in funzione, perché il
caseggiato di Scaforno è stato recuperato, con piscina e tutto, ed è funzionante già
dall’estate del 2015.
Allora si trattava di vedere quanti posti recuperare nel borgo di Paltratico, e a quel
punto vedere come era possibile studiare l’integrazione turistico-ricettiva che avesse
potuto invece fornire un servizio di più alto livello. Quindi, da una parte, dai 24 posti,
passare a un numero di posti 24 più x. Nel caso specifico, noi si passa a 70 postiletto, come avete visto nella documentazione. A pagina 3 è scritto. La variante ha
questa finalità, quella di riqualificare il borgo e di valorizzarlo, mediante due filoni:
da una parte l’agricolo (agriturismo, 70 posti-letto); dall’altra parte, la costituzione di
un comparto turistico-ricettivo, all’interno, come se fosse un piccolo sub-comparto
all’interno del comparto di Paltratico, con la costruzione di 68 posti-letto e di alcune
funzioni (eccole, le cose più importanti).
Mentre io, per la parte agrituristica, posso pensare di fare oltre ai posti-letto
l’enoteca, la cantina, la degustazione, la sala riunioni (la nuova cantina entrerà a far
parte fondamentale del PMA), nella parte del turistico-ricettivo, nei 68 posti-letto
potrò collegare alla funzione ricettiva le funzioni di qualità, proprie del turisticoricettivo, ovvero, possibilità di fare una sauna, un ristorante aperto a tutti e così via.
Da un punto di vista, chiamiamolo fisico, la gestione dei locali, se ve li ricordate,
passa attraverso la riqualificazione e ristrutturazione di tre cose che sono considerate
storiche, quelle che nella figura a pagina 5 per capirci vengono identificate con A,
con B e con C, ovvero, la villa, la colonica che in parte ha già avuto degli interventi
di ristrutturazione e, a sinistra, entrando, la porcilaia che dovrebbe poi diventare,
ristrutturata, il punto di accoglienza. Tutto il resto va demolito e ricostruito, secondo
una logica più funzionale di borgo intorno a una piazza.
La piazza è quella in cui si arriva oggi, dove c’è la superfetazione della villa, per
capirci, un’agorà, una piazza più larga, intorno e andando verso Castelnuovo della
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Misericordia, secondo la linea del vecchio sentiero che collegava, in linea retta, il
Gabbro, per capirci, con Castelnuovo.
Su queste questioni, quando andremo a vedere il progetto, mi farà molto piacere,
tra le altre cose, se lo ritenete opportuno, vederlo insieme e invitare anche le persone
qui a spiegarcelo, nel caso particolare. Secondo questo progetto, su questa linea sarà
individuata la funzione turistico-ricettiva, chiaramente, con una operazione di
assoluto rispetto dell’ambiente, di assoluta massimizzazione dell’uso delle risorse,
dalla possibilità di parcheggi chiaramente non visibili, in modo tale che uno lascia la
macchina e nel borgo va a solo a piedi, e così via.
Quindi, ad oggi, cosa viene chiesto a noi Consiglio comunale? Viene chiesto di
dare l’avvio, la partenza di questa variante turistico-ricettiva, perché la nuova legge
prevede, lo ripeto, da dove son partita, che obbligatoriamente, se si vuol fare una
variante ai sensi dell’articolo 222 della nuova legge che ti dice che entro cinque anni
dall’entrata in vigore della legge n. 65 tu puoi fare delle varianti, noi possiamo dare
l’avvio, facciamo l’avvio contestuale della VAS e vediamo se è possibile arrivare
alla definizione della variante nel più breve tempo possibile, in modo da far partire.
Nella delibera che vi sarà chiesto di votare sono stati fissati gli enti, i soggetti che
chiaramente devono esprimersi sulla VAS, quindi sull’assoggettabilità a valutazione
strategica ambientale; il termine, in questo caso, è fissato in trenta giorni. Pertanto, a
delibera approvata, dal momento in cui sarà pubblicata, sarà possibile far partire
immediatamente le richieste agli enti interessati (non ve li leggo, sono ovviamente
tanti) e per far partire subito i trenta giorni per l’assoggettabilità.
Fatta l’assoggettabilità, ritornerà in Consiglio “impacchettata” in modo da
approvare la variante.
PRESIDENTE. Grazie, assessore.
Apriamo dunque il dibattito sul punto n. 9). Chi chiede di intervenire? Consigliera
Silvia Gesess, prego.
SILVIA GESESS. Grazie, Presidente.
Prima di tutto vorrei ringraziare l’assessore Pia. Diceva, quando ha iniziato il suo
intervento, che ha richiesto che venisse inviato a tutti noi consiglieri questo materiale
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su Paltratico. Ho apprezzato veramente molto.
Ero presente alla Commissione a cui faceva riferimento l’assessore, quando
andammo a visitare sia Scaforno che Paltratico. Ricordo che in quell’occasione rividi
molte delle mie posizioni, e forse persi anche qualcuno dei miei preconcetti.
L’assessore faceva riferimento al vecchio progetto delle tartarughe, come le definisce
lei, faccio riferimento a quello.
Avendo ancora nella mente quel progetto, ricordo che ero una di quelli che
nutrivano grosse perplessità su tutta la faccenda legata a Paltratico. Ho avuto modo,
andando alla Commissione e poi visionando anche il materiale che è stato inviato
dall’assessore, di comprendere bene come si svilupperà questa nuova struttura,
questo borgo rinnovato, che rispetterà comunque anche i criteri estetici del borgo
toscano e credo che questo sia importante.
Ieri pomeriggio ho potuto partecipare, per fortuna, perché non avevo impegni,
all’iniziativa che è stata promossa dalla nostra Amministrazione rispetto al POC. Ho
anche avuto modo di comprendere bene quali sono le linee che in un certo senso
stanno guidando l’Amministrazione verso questo nuovo piano operativo. Sono linee
che personalmente condivido, e credo che questa variante rispetto a Paltratico sia
perfettamente coerente con le linee che sono state presentate ieri. Quindi, non credo
neanche ci sia bisogno di dirlo, penso si sia intuito, voterò a favore della Variante.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Gesess. Altri interventi? Consigliere Settino,
prego.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente e buongiorno a tutti.
Io ho partecipato alla Commissione che ha visitato il borgo di Paltratico: lo
conoscevo già, in parte, perché ci passavo tantissime volte per una serie di motivi
sportivi. Ho preso atto dell’ampiezza e dell’importanza di questo sito, dal punto di
vista storico, artistico, culturale e anche chiaramente economico per quanto riguarda
le potenzialità di sviluppo.
Chiaramente, la previsione del vecchio Piano regolatore di costruire innumerevoli
bungalow in una zona che non si prestava assolutamente, per gli elementi che dicevo
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prima, era una follia.
È evidente che il concetto del recupero di un borgo con il ripristino di quelli che
sono i valori, ripeto, artistici, culturali e storici, ci vede pienamente concordi e
favorevole. Qual è la criticità che ci vede in parte dubbiosi? È il fatto che si parla di
nuovi volumi.
Adesso qui non riesco a capire quanti sono i nuovi volumi e come si inseriscono.
Qui si parla di ipotesi di realizzazione, quindi questo è un aspetto sul quale qualche
dubbio noi lo abbiamo, fermo restando il valore positivo del recupero di un borgo,
rispettando i criteri della costruzione com’era all’epoca, questo è un valore
fondamentale.
L’altro aspetto che ci vede un po’ dubbiosi e critici è quello economico per quanto
riguarda la realizzazione di una serie di attività che dovrebbero chiudere il ciclo
all’interno della fattoria. Cioè: se la produzione si svolge a Patratico, la
trasformazione si svolgerà tutta a Paltratico? Questo dubbio era emerso in sede di
discussione, in sede di confronto, anche per quanto riguarda la visita che abbiamo
fatto. Era emersa questa criticità, cioè, che una parte delle trasformazioni avvenissero
in un altro luogo. Questo aspetto non andava a chiudere quello che dovrebbe essere il
ciclo, cioè, io produco, trasformo e poi sono sul mercato con un prodotto che si va a
chiudere nel sito. Questo sicuramente dovrebbe essere un ulteriore obiettivo. Perché
questo? Perché questo favorirebbe quell’altro aspetto fondamentale, la creazione di
posti di lavoro che dovrebbe chiudere il ciclo e il cerchio di questa potenzialità che
secondo me c’è ed è enorme. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Settino. Altri interventi? Consigliere
Gherarducci, prego.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente.
Il progetto che l’altra mattina è stato presentato in Commissione IV, come
abbiamo avuto modo di dire durante la Commissione è sostanzialmente positivo. È
complessivamente positivo perché è la riqualificazione di un borgo, è la
riqualificazione di un’azienda agricola. Per chi come noi vede anche nell’agricoltura
un elemento di rilancio dell’economia, non può che essere un importante segnale.
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Ciò, però, non toglie − e questo fa parte della coerenza di ognuno, non è che per
anni si può dire una cosa e poi, il giorno dopo, cambiare – che, dal nostro punto di
vista... È evidente. Noi siamo all’opposizione e abbiamo meno responsabilità, da
questo punto di vista. Cerco di spiegare perché noi questa mattina voteremo in
maniera contraria alla variante che viene proposta dalla Giunta.
Noi non abbiamo la responsabilità di mandare avanti questa variante, pur
vedendone elementi senz’altro positivi. Il primo è quello della riqualificazione di
un’azienda agricola e di un borgo agricolo. Noi vogliamo capire quanti posti di
lavoro, effettivamente, sia dal turistico-ricettivo sia dalla gestione dell’azienda
agricola, vengono fuori. Bisognerebbe anche andare a vedere il motivo per cui si fa
una variante urbanistica per aumentare, e di molto, come diceva il consigliere
Settino, il numero dei posti letto e i volumi all’interno di tutta l’azienda agricola.
Noi vogliamo capire, una volta che sarà approvato anche il piano di sviluppo
agricolo, come saranno distribuiti, all’interno del complesso, i posti di lavoro, quanti
posti di lavoro verranno fuori. Noi, in questo, vogliamo e pretendiamo gli essere
coerenti. Abbiamo fatto una battaglia lunga e convinta, se vi ricordate, sulla cava.
Tutte quelle discussioni lì. In coerenza di quello, noi aspettiamo questo dato. Io l’ho
chiesto durante la Commissione, ma non era... Capisco che oggi sia presto per avere
un dato, ancorché approssimativo, del numero dei posti di lavoro.
Sicuramente, il nostro lavoro sarà − anche all’interno della Commissione − teso a
migliorare il progetto complessivo (questo è il primo passaggio all’interno del
Consiglio comunale), a migliorare il progetto complessivo – dicevo − e a mettere in
atto tutte quelle cose in maniera tale da aumentare il numero di posti di lavoro
all’interno dell’azienda di Paltratico.
Quindi, non è che con il voto non favorevole, anzi contrario, scappiamo dalla
responsabilità e dalla discussione. Anzi. Come abbiamo sempre fatto, pur votando
contro, ci adoperiamo per migliorare, secondo i nostri canoni e i nostri criteri, quelli
che sono i progetti che, di volta in volta, vengono presentati.
Inoltriamo l’appello al Presidente della Commissione e all’assessore per il
sopralluogo che, mi pare, abbiamo concordato nella scorsa Commissione e
continuiamo l’iter procedurale per Paltratico.
Grazie.
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PRESIDENTE. Grazie, consigliere Gherarducci.
Altri interventi? Consigliere Carafa, prego.
TOMMASO CARAFA. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Soltanto pochissime parole. Io faccio parte della IV Commissione. Proprio la
scorsa settimana ci siamo rincontrati per prendere in esame questa situazione,
situazione che, secondo me, è molto, molto positiva per vari punti, a partire dal fatto
che viene riqualificata una zona del nostro territorio, vengono riqualificati degli
edifici che hanno, fra le altre, anche un’importanza storica e va nella direzione che
questo territorio indica, che è quella del settore turistico.
Il turismo è una parte molto importante per quanto ci riguarda (non soltanto il
turistico; io ho voluto, anche in Commissione, puntualizzare questa situazione), ma
anche per il cittadino di questo territorio. Come già in parte l’assessore ha detto, di
alcuni servizi, e servizi importanti, quali possono essere i ristoranti, la degustazione,
una piccola Spa che verrebbe all’interno di questa situazione, possono usufruire
anche i cittadini.
Quindi, non è una cosa chiusa, riservata soltanto a coloro che vengono ospitati da
questa situazione, ma usufruirebbero e usufruiranno anche i cittadini di questi servizi
che ho appena detto.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Carafa.
Altri interventi? Consigliera Angeli, prego.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Parliamo dell’azienda di Paltratico, un’azienda
che abbiamo anche avuto modo di andare a vedere. L’abbiamo visitata, ci siamo
guardati intorno e abbiamo capito che poteva divenire un bel lavoro se veniva
ristrutturata, se veniva rimessa a punto.
Io, però, non posso che ribadire ciò che è stato detto sinora da alcuni miei
colleghi, perché la lavorazione dei prodotti ricavati − diceva il collega Settino − deve
avvenire a Castelnuovo. Questo lo penso anch’io, e sono convinta di questo, perché
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non può andare altrove, non può essere lavorata altrove. Altrimenti, a noi che cosa
rimane?
In effetti, la struttura viene messa a punto e non c’è che dire. Non c’è da dire
proprio nulla, perché verrà sicuramente un bellissimo lavoro, ma le ricadute
economiche ed occupazionali dove rimangono? Rimangono sul territorio, si creano
sul territorio, si fissano sul territorio? Non credo proprio. Siccome non sono sicura di
niente, perché è tutto da venire, io penso che, per quanto riguarda la parte
occupazionale e la parte economica, sia tutto da vedere.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Angeli.
Altri interventi? Consigliere Agostini, prego.
LUCA AGOSTINI. Grazie, Presidente.
Credo che con il provvedimento di stamani cogliamo vari aspetti, cogliamo vari
risultati. Innanzitutto, mettiamo in pratica il reale ruolo dell’Amministrazione.
L’Amministrazione, sostanzialmente, anche nei confronti dell’imprenditoria,
dell’economia del territorio, deve cercare di intercettare e favorire le dinamiche,
favorire e dare risposte ai bisogni. Questo è quello che questa Amministrazione,
nell’anticipazione di alcune istanze, tramite l’avvio del procedimento, ha cercato di
fare.
Cosa vuol dire questo? Vuol dire che, se l’Amministrazione ha il ruolo di fornire
strumenti urbanistici tali da consentire ad un territorio una diversa dinamicità, la
possibilità di realizzare impresa, la possibilità di cogliere degli obiettivi che siano
economici, siano di miglioramento qualitativo, siano di efficacia e di risposta alle
esigenze del territorio, questo è uno degli aspetti fondamentali e importanti. E questo
è quello che l’Amministrazione ha fatto quando, un anno fa, ha deciso di anticipare e
dare la possibilità ad alcune questioni puntuali sul territorio di poter uscire fuori dalle
normali tempistiche delle varianti urbanistiche e di quello che sarebbe stato il piano
operativo.
Per quanto riguarda Paltratico, meno male (al momento, non per altre situazioni
che, comunque, questa Amministrazione aveva previsto), questo lo stiamo ottenendo.
Ed è questo che dobbiamo cogliere. In questa fase, noi abbiamo ottenuto il doppio
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risultato: non solo quello che, anticipando l’iter, abbiamo consentito all’impresa
privata di potersi muovere sul territorio secondo i dettami, i percorsi e gli obiettivi
che, comunque, questa Amministrazione cerca di condividere e cerca di impostare
sul territorio stesso, ma abbiamo anche apportato, attuato e ottenuto dei correttivi a
tutto quello che, inizialmente, nella spiegazione della delibera, l’assessore ha
richiamato, cioè tutto quello che era chiaramente una previsione eccessiva, non
idonea al territorio e probabilmente − possiamo dirlo − errata per quelle che
potevano essere anche le aspettative, la qualità del territorio, le dinamiche stesse di
queste nostre zone.
Abbiamo, in questo modo, ottenuto anche che fossero apportati dei correttivi,
correttivi che sono stati apprezzati, correttivi che hanno consentito il recupero in
linea con le aspettative del territorio, con le linee del paesaggio, le linee
architettoniche, storiche e sociali del nostro territorio, di un borgo, il recupero di
percorsi, l’inserimento di tutto questo in quelle dinamiche che, da tempo, questo
territorio sta cercando di portare avanti, che sono le filiere corte, l’investimento sui
percorsi storici, il collegamento e la valorizzazione delle campagne, la possibilità che
anche il nostro territorio collinare rappresenti, nell’ambito del turismo ricettivo,
dell’agriturismo e, parallelamente, dell’economia agricola, un punto di eccellenza ed
un punto di riqualificazione che porta beneficio all’intero territorio, ma porta quel
beneficio in quelle zone che, spesso, sono state richiamate come “zone marginali” di
un territorio che, invece, ha in quelle zone grande pregio e grande possibilità di
sviluppo, specialmente laddove questo sviluppo si coniuga con la salvaguardia
ambientale e territoriale e lo sviluppo di un’imprenditoria agricola.
Ecco perché siamo, comunque, contenti che l’impresa si sia sintonizzata
perfettamente su quelle che erano le volontà di un’Amministrazione, che ci siano
stati dei miglioramenti, che ci sia stata una risposta. Se un’Amministrazione si pone
il problema di dare gli strumenti anticipatori per uno sviluppo, è chiaro che, poi, è
anche contenta quando il privato coglie queste dinamiche anticipatrici e le utilizza.
Pensiamo che questo possa costituire un’ottima ricaduta sul territorio.
Aspettiamo che questo possa essere fatto anche dagli altri e da quanti altri
abbiamo, comunque, inserito in questa sorta di anticipazione. Intanto, dobbiamo
essere contenti per quello che avviene a Paltratico. Dovremmo essere contenti che,
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comunque, un’impresa abbia deciso di investire sul territorio, di potenziare il proprio
investimento aggiungendo qualità alle prime previsioni, non dimenticandosi,
ovviamente, di quella che è la parte imprenditoriale, la parte imprenditoriale non
turistica (io dico), ma la parte imprenditoriale agricola, quella che rientra nei PMAA,
che sarebbero i piani o i programmi di miglioramento ambientale agricolo. Questo
perché sta lì, poi, tutto quello che da qualcuno in questa sede veniva paventato come
elemento di preoccupazione. Stanno lì le ore lavoro, stanno lì i montepremi o i
territori agricoli o le ore lavoro destinate all’agricoltura. Sta lì il reddito agricolo che
deve essere valutato, computato e deve essere quello, e non altro, in rapporto a
quanto, invece, sarà il reddito che deriva dall’attività ricettivo-turistica o dall’attività
di ristorazione o dai servizi che verranno inseriti.
Questa deve essere la nostra preoccupazione, che lì nasca, si sviluppi e si
consolidi un’impresa. Poi, se la filiera corta o la lavorazione − e vado a terminare −
della produzione dell’olio e del vino sarà completamente sul territorio o, comunque,
coinvolgerà, perché questo in agricoltura è possibile, anche nel computo dei terreni,
nel computo delle ore lavoro non abbiamo, fortunatamente, i confini con muri o
cavalli di Frisia che impediscono di poter vedere anche un territorio un po’ più
articolato, che non quello dei confini comunali. Se potrà avere delle dinamiche che
coinvolgano in maniera un po’ più ampia i territori, questo sarà, comunque, un dato
positivo. Sicuramente sarà positivo anche per quanto riguarderà la forza lavoro che
verrà occupata.
Ovviamente, oggi non possiamo sapere quanti saranno gli occupati, ma
sicuramente, in un’impresa del genere, il numero degli occupati sarà importante e
sarà una ricchezza per l’intera economia del nostro territorio comunale.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Agostini.
Ha chiesto intervenire il consigliere Simoncini.
LUCA SIMONCINI. Grazie, Presidente.
Ho deciso di intervenire soprattutto dopo un’affermazione che ha fatto il
Capogruppo Agostini: “Dobbiamo essere contenti di Paltratico”. Credo che anche
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altri consiglieri prima di me lo abbiano detto. È positiva la ristrutturazione del borgo
e la valorizzazione dell’azienda agricola. Quindi, crediamo anche noi che possa
essere positivo per lo sviluppo del turistico-ricettivo e di tutto quello che sta dietro.
Noi, nella Commissione fatta l’anno passato, siamo stati chiari sulla
localizzazione e sul discorso del Gozzone, e lo diciamo tranquillamente anche ora.
Per noi, a quel tempo, doveva essere accolta la richiesta della Donati per quanto
riguarda la cava del Gozzone, dove la stessa azienda si era impegnata, comunque sia,
rispetto a quello, ad aumentare e a riprendere delle persone a lavoro. Anzi, noi
dicemmo di più: che, secondo noi, il Gozzone e lo sviluppo del borgo e dell’azienda
agricola potevano anche coesistere, mentre l’Amministrazione ha dovuto scegliere.
Quindi, “no” al Gozzone e “sì” alla ristrutturazione del borgo e allo sviluppo di
questa azienda. Per noi, potevano andare di pari passo.
Detto questo, ripetiamo la positività della ristrutturazione, però, quando si parla di
sviluppo economico, dal nostro punto di vista, lo sviluppo economico, poi, è
l’occupazione. Anche il Capogruppo Agostini dice: “Vedrete che ci saranno delle
ricadute importanti occupazionali”. Noi questo lo speriamo vivamente, però
vogliamo vedere. Dall’altra parte, dal nostro punto di vista, c’era una certezza. Da
questo punto di vista, vogliamo vedere l’evolversi della situazione. Vogliamo vedere
quanti posti di lavoro... Siccome l’investimento è importante, di pari passo ci deve
essere anche una ricaduta di lavoro importante. Sennò, è stato fatto un investimento
solamente economico, per chi lo ha fatto, e poi porta, magari, pochissimi posti di
lavoro.
Chiaramente, vogliamo che questi posti di lavoro ricadano sul territorio e che
alcune attività non vengano localizzate, magari, altrove. Questo ci preoccupa.
Per il resto, la positività l’abbiamo espressa anche noi, però vogliamo vedere se,
dal punto di vista occupazionale, ci saranno degli sviluppi importanti. Sennò, ripeto,
si sarà trattato di un investimento solamente economico a vantaggio solamente di chi
l’ha fatto.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Simoncini.
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A questo punto, direi di far intervenire nuovamente l’assessore Margherita Pia. Mi
sembra che un po’ tutti i Gruppi si siano espressi su questa delibera. Quindi, io farei
concludere l’assessore Margherita Pia. Prego.
MARGHERITA PIA, Assessore. La ringrazio, Presidente, anche per rispondere
ad alcune domande. Il consigliere Settino, non essendo in Commissione quella
mattina, non ha avuto la possibilità, in quel momento, di approfondire determinate
situazioni. Spero che gli approfondimenti che darò − perché no? Io sono sempre
molto speranzosa – possano essere chiarimenti sostanziali.
I nuovi volumi. I nuovi volumi di cui si parla sono fondamentalmente legati a
funzioni accessorie del turistico-ricettivo, ovviamente. Perché? Mentre la legge −
come dicevo − sull’agriturismo mi permette determinate cose, come funzioni
accessorie, dove posso fare la qualità? La posso fare mettendo assieme agriturismo e
funzioni ricettive e usando, per la parte del turistico-ricettivo, tutto quello che la
legge mi permette di fare, ovviamente, per dare un risultato che sia qualitativamente
non solo apprezzabile, ma anche... Deve essere attrattivo un investimento del genere,
deve attrarre in un punto delle nostre colline che hanno un’economia ancora di un
certo tipo e che, però, guarda caso, sono molto vicine a Pisa, all’aeroporto, sono
vicine al mare (perché in sette-dieci minuti siamo al mare).
Nel discorso, ieri, del gruppo di riflessione delle colline veniva evidenziata la
necessità di linkare, proprio, le attività mare-monti, perché lo sviluppo di questo
nostro territorio non passa solamente attraverso una riqualificazione e una
rigenerazione − se vogliamo sognare − della parte marina, ma passa attraverso
l’utilizzo, a maggior ragione ora che la Regione Toscana mi vincola per l’80 per
cento a territorio verde, in un sapiente rammendo tra mare e collina. Questo può
essere visto, a mio avviso, come un primo possibile esempio (e io stringo le dita
perché vada avanti) di questo nostro modo di pensare. Se, poi, uno non è d’accordo
nel modo di pensare, chapeau.
La questione della produzione. Mi sembrava di essere stata chiara, però
sicuramente non lo sono stata abbastanza. Ad oggi, la cantina − se ricorda bene chi
c’è stato − è quella bellissima costruzione arcata, con mattoni, che è presente, ma è
assolutamente... La vecchia cantina, addirittura, dove − vi ricordate? − buttavano giù
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l’uva da sopra. Oggi è inconsistente. Quello, ormai, potrebbe diventare un luogo per
il piccolo Museo del Vino. Questo io mi auguro che venga.
Oggi, chiaramente, il prodotto viene trattato in un agriturismo collegato a questo.
Nel momento in cui nel PMA sono state definite e saranno portate avanti soluzioni
tipo la nuova cantina di quasi 1.000 metri quadri, che verrà fatta ipogea... Adesso io
non posso anticipare. La Commissione, piano piano, li guarderà. L’idea è questa nel
PMA: cantina, magazzinaggio e sistemi, anzi, di tutte le questioni locali di servizio,
proprio perché la produzione e la conservazione, anche, devono essere fatte in loco.
Avete perfettamente ragione, ed è per questo che il PMA... Uno dei punti più delicati,
anche in discussione con la Regione, era la nuova volumetria della cantina, ma la
nuova volumetria della cantina è stato chiarito con i tecnici della Regione − ormai la
Provincia non c’è più; sono tutti regionali − che rientra nella fattispecie delle opere
previste dal piano di miglioramento agricolo.
Quindi, la produzione, nei due percorsi paralleli, va nella direzione di accorpare
produzione, conservazione e – ti dirò di più − addirittura degustazione all’interno
della cantina, che verrà progettata, almeno a quanto ho potuto vedere, sotto la villa,
verso la 206. Hai presente dove ci sono tutti i vigneti? Verrà costruita proprio, non
dico tipo la cantina Antinori, perché la cantina Antinori è una roba splendida (prima
o poi ci andrò anch’io; l’ho vista solo in fotografia), però con lo stesso concetto:
circa 1.000 metri quadri utilizzati per questo.
Spero di essere stata abbastanza esaustiva, consigliere Settino.
La qualità dei posti di lavoro. La qualità mi sembra di averla... I posti di lavoro, ad
oggi, non è possibile definirli in maniera chiara − l’ho già detto in Commissione,
rispondendo al consigliere – perché, ad oggi, noi facciamo partire l’avvio di un
procedimento di variante che, prima dell’adozione (forse questo non l’ho detto
chiaramente prima), deve passare in copianificazione. Quindi, nel momento stesso in
cui la variante sarà definita (io mi auguro al più presto, con i rapporti con la Regione;
ecco perché ho bisogno dell’avvio del procedimento; sennò, non posso andare a
verificarlo), a quel punto potremo chiedere all’azienda o cominciare a chiedere
all’azienda relativamente ai due aspetti del problema: il PMA (Piano di
miglioramento agricolo) e il turistico-ricettivo. Cominciare a parlarne e cominciare a
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vedere “x” posti di lavoro, ma sarà l’azienda a doverci dare, sulla base dell’okay
della copianificazione, quindi nel momento dell’adozione, un minimo di indicazioni.
Io dico solo una cosa, comunque. Il Sindaco diceva ieri di questa iniziativa,
specialmente nella parte finale (chiamiamole “conclusioni”). Servono investimenti. I
posti di lavoro non si creano con... Io non voglio entrare in polemica con alcuni
interventi. Dico solo una cosa: gli interventi sulle colline sono assolutamente
necessari. Per che cosa? Per uno sviluppo, che abbiamo previsto, economico,
sostenibile delle colline stesse. È chiaro che lavoreremo, come Amministrazione, per
− perdonate il verbo − “costringere” investitori privati a cercare di massimizzare il
più possibile qualità e posti di lavoro, sia per la parte agricola sia per la parte
turistico-ricettiva. Questo è un impegno che il Sindaco sa che posso prendere a nome
di tutta la Giunta, perché tutta la Giunta su questo è assolutamente d’accordo. Mi
sono permessa.
PRESIDENTE. Grazie, assessore.
Io darei la parola anche al Sindaco. Prego.
SINDACO. Grazie, Presidente.
Io ho chiesto di intervenire, indubbiamente, non perché l’assessore Pia ha detto
cose che non condivido. Anzi. Ci tengo a sottolineare che sia la presentazione sia
quest’ultimo intervento fanno parte di un percorso, di una discussione che, come
Giunta e come Amministrazione, abbiamo fatto in questi anni.
Ci tengo, in qualche modo, anche brevemente, a intervenire. Negli interventi che
ci sono stati, che apprezzo, ovviamente, anche nelle varie sfumature e nelle varie
differenze, si sottolinea un aspetto importante anche per noi, per l’Amministrazione
comunale; soprattutto quello legato alla qualità e quello legato all’occupazione, se
così si può dire. Ovviamente, sono due aspetti che, anche rispetto alla situazione
specifica, per noi fanno parte del percorso.
Dico questo perché, in quella zona, questo intervento fa parte di un’idea di
sviluppo del territorio che noi, anche in maniera molto franca e molto trasparente,
abbiamo cercato di dire fin dalla campagna elettorale. Il problema non è quello di
avere imprenditori antipatici o imprenditori simpatici. Il problema è quello di avere
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la capacità di approfondire quelli che possono essere gli investimenti che stanno
dentro un equilibrio territoriale e quelli che non ci stanno. Siccome, giustamente,
veniva detto che poi la maggioranza, chi ha l’onere e la responsabilità del Governo,
deve anche assumersi la responsabilità delle scelte, noi crediamo di esserci assunti la
responsabilità in alcuni momenti di dire che alcuni investimenti non risultavano
compatibili con un’idea di sviluppo del territorio e altri che questo equilibrio lo
potevano rappresentare.
Io credo che in questa delibera, in questo avvio del procedimento, ci stanno molte
cose che anche in questo Consiglio comunale, nei due anni di legislatura, sono state
dette: lo sviluppo delle colline, perché noi siamo consapevoli del fatto che lo
sviluppo delle colline fa parte di uno sviluppo organico e armonico di tutto il
territorio, ma lo sviluppo delle colline passa da uno sviluppo di quella che è la
bellezza dei nostri paesaggi, la qualità dei nostri territori, del nostro ambiente e la
valorizzazione di una tradizione delle nostre colline che è legata alle attività agricole
dell’agricoltura e ovviamente in agricoltura moderna in un rapporto con le funzioni
della ricettività. Mi sembra che questo progetto, diventando anche qualcosa di
diverso rispetto a quella che era la previsione urbanistica precedente, si avvicina
molto a questa idea di rilancio delle nostre colline legate al mare, ma legate anche a
una qualità della ricettività, a una valorizzazione del paesaggio, degli ambienti e
quindi anche della funzione agricola.
Mi auguro che questi interventi possano essere in qualche modo emulati, se non
nelle dimensioni, ma nell’idea, perché qui c’è anche un’idea che è quella che io
condivido – sta dentro l’avvio del procedimento del piano operativo, ma l’abbiamo
anche detto ieri nell’iniziativa pubblica che mi sembra condiviso –, ci sta dentro
anche l’idea della riqualificazione del patrimonio esistente, della rigenerazione del
patrimonio esistente, con un’idea che non deve essere un’idea assoluta del non
consumo di altro suolo, perché poi, siccome gli investimenti non sono investimenti
pubblici, ma sono investimenti privati e devono trovare non sono un equilibrio
ambientale, ma anche un equilibrio economico-finanziario, dobbiamo avere la
consapevolezza del fatto che se c’è un investitore che investe del denaro bisogna che
ci sia anche la capacità di un ammortamento degli investimenti non in un arco
temporale infinito, ma in un arco temporale ben definito.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Compatibilmente con l’ambiente e con il territorio, ci può essere anche la
possibilità di un uso del territorio particolare, attento, inserito in un contesto
ambientale. Da questo punto di vista io credo che questo avvio di procedimento, che
sta alla base di una ipotesi progettuale che c’è stata presentata, ma che dovrà essere
perfezionata a seconda che poi la co-pianificazione vada bene, a seconda che le
varianti in Consiglio comunale passino, dovrà essere ulteriormente perfezionata a
questa discussione che oggi c’è stata.
Condivido le cose che venivano sottolineate dal punto di vista di maggiore
criticità, cioè quella dell’occupazione e quella di cercare di fare in modo che tutto
quello che può essere trasformato in loco dal punto di vista agricolo venga realizzato,
perché questa è una delle richieste che anche noi abbiamo fatto, è una delle cose che
anche noi vogliamo raggiungere come obiettivo, perché sarebbe in qualche modo
assurdo fare un investimento di questo tipo e poi scoprire, magari, che i beni prodotti
sul nostro territorio vengono trasformati da un’altra parte.
Credo che da questo punto di vista ci possa essere spazio e possibilità affinché in
questa variante ci siano tutte quelle caratteristiche e tutti quegli investimenti perché i
prodotti della nostra terra siano lavorati, trasformati e anche venduti con una
previsione localizzativa a Rosignano, quindi in un contesto, quello di Paltratico,
perché questo, oltre a valorizzare ulteriormente i prodotti della nostra terra, crea
anche le condizioni per un aumento dell’occupazione, così come tutta la ricettività
che starà alla base di cento e rotti posti letto è chiaro che crea occupazione, anche
perché non ho ancora visto strutture ricettive self service. (Interruzione fuori
microfono) A Collesalvetti sono avanti.
Credo che un investimento turistico-ricettivo come questo, che punta alla qualità,
che punta non solo all’integrazione tra la ricettività e l’agricoltura, ma anche alla
possibilità di un centro benessere e un centro servizi, eccetera, eccetera,
necessariamente, nelle cose, produrrà occupazione.
Questo è uno dei motivi per cui ci sentiamo in qualche modo di proporre un avvio
del procedimento al Consiglio che, ripeto, sta dentro un’ipotesi, un’idea di sviluppo
del nostro territorio legato alla qualità: alla qualità della ricettività, alla qualità del
turismo, alla qualità dell’agricoltura, alla qualità anche ambientale di quegli
interventi urbanistici ed edilizi che si devono andare a integrare il più possibile con
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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un contesto ambientale io penso di pregio, perché se noi andiamo in quella zona e in
quel territorio possiamo apprezzare una Val di Fine che ha un pregio ambientale e
una qualità
paesaggistica assolutamente da non disperdere, ma anzi da
salvaguardare.
Al di là poi delle sfumature del voto, mi sembra di sottolineare un apprezzamento
generale o comunque una condivisione di fondo degli obiettivi. Sarà nostra cura,
ovviamente, assumere quelle che sono state sottolineate, come oggi, delle criticità
affinché nella elaborazione del progetto e nella realizzazione dell’intervento ci possa
essere una migliore valorizzazione di un investimento di parecchi milioni di euro,
che porterà sicuramente una occupazione aggiuntiva sul territorio e che noi riteniamo
assolutamente importante anche per un’idea di sviluppo delle nostre colline.
Lo sottolineo: io penso che lo sviluppo delle nostre colline passi dalla
valorizzazione della tradizione agricola e da un’integrazione anche con il turismo e
con il sistema della costa.
Se parliamo di questo allora si cresce e crescono anche le nostre colline, i nostri
borghi, in un sistema armonico e integrato. Diversamente, diventa anche difficile
poter immaginare un altro tipo di sviluppo per le nostre colline. Non è soltanto un
problema di qualità urbana, è un problema di rendere il nostro territorio collinare
attrattivo. Quindi, se valorizziamo al meglio l’ambiente e il paesaggio io credo che
valorizziamo anche dal punto di vista turistico quel pezzo di territorio che deve
essere agganciato sempre di più al sistema della costa.
PRESIDENTE. Grazie, Sindaco.
Dichiaro conclusa la discussione.
Apriamo, dunque, le dichiarazioni di voto. Chi chiede di intervenire? Consigliere
Gherarducci, prego.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie.
Nell’intervento precedente avevo tenuto un profilo basso non andando nei
particolari perché poi tanto ci saranno anche le Commissioni dove si potrà, anzi,
dove si dovrà analizzare meglio tutta la questione.
Stamani si discute la variante, l’avvio della variante e non si discute il Piano di
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miglioramento agricolo. Quindi, tutta la parte, che diceva anche l’assessore, dei
prodotti, si discuterà in sede di co-pianificazione. Noi si discute la variante
urbanistica che è legata al turistico-ricettivo. Sui posti di lavoro non è una critica. Io
ho fatto una constatazione. Se oggi non si può sapere, non si può sapere.
Fortunatamente noi siamo meno vincolati da alcuni oneri e quindi vogliamo
collaborare in maniera diversa.
Una cosa, però, va detta. La fattoria è collaterale all’attività turistico-ricettiva. Su
questo bisogna essere chiari. È una fattoria che fa anche agriturismo. Non è casuale
che non si faccia una variante urbanistica, perché nel Piano di miglioramento
agricolo centosettanta posti letto non ci potrebbero stare. Su questo bisogna essere
sinceri, perché un’azienda agricola prevede anche che il bilancio sia per più del 50
per cento composto dal fatto di aver condotto l’azienda agricola. Quindi, con una
situazione siffatta io vedo improbabile che l’attività agricola superi il 50 per cento.
Questo è un dato di fatto, non è una valutazione politica, fermo restando che,
comunque, centosettanta posti letto sono tanti come conto approssimativo.
Va bene, d’altra parte gli investimenti sono privati. È il privato che propone. Si
cerca di dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Non ci vedo niente di strano. Si
aspetta il futuro per discuterne meglio. Il self service c’è davvero a Collesalvetti. Si
paga su internet. Me l’hanno detto. Era un cliente della banca. Fa tutto da solo, non
c’è nessuno. Oggi esiste anche questo tipo di risorsa per la ricezione.
Ho finito. Confermiamo il voto negativo, che non è una chiusura, anzi è un
elemento positivo nella discussione dal nostro punto di vista. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Gherarducci.
Altri interventi per dichiarazione di voto? Consigliere Settino, prego.
MARIO SETTINO. Ringrazio l’assessore per le spiegazioni. Porterò la
giustificazione della mia assenza, me la farò firmare. Ringrazio anche il Sindaco per
quello che ha detto. Ci sono sempre delle criticità dal nostro punto di vista.
Giustamente il Sindaco diceva di collegare bene la costa alle colline perché,
chiaramente, questo può essere volano di sviluppo. Io sono perfettamente d’accordo.
Però, se io parto da Castelnuovo e vado in direzione Gabbro sulla strada interna,
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appena esco dal paese c’è una bella frana. È parecchio tempo che questa frana è in
atto. Immagino il turista che arriva e appena esce da un paese immediatamente si
trova davanti una frana. Se vogliamo veramente creare questo sviluppo bisogna
anche che le infrastrutture… In questo caso è una strada che diventerà sicuramente
l’asse di collegamento, perché io che esco dalla variante prendo per Castelnuovo da
Serra Grande o l’altra strada e poi passo da lì. Questo sicuramente è un altro aspetto
fondamentale.
Creare sviluppo nel nostro territorio sicuramente vuol dire, comunque, in assoluto
dire no a qualsiasi rigassificatore a Rosignano, perché se si punta – e siamo
perfettamente d’accordo – a uno sviluppo che veda anche uno sviluppo armonico
delle colline nei valori artistici culturali storici anche agricoli chiaramente il
rigassificatore non c’entra, nessun tipo di rigassificatore.
Tornando al tema in discussione, noi restiamo abbastanza perplessi su alcuni
aspetti. Adesso è stato citato un valore di centosettanta posti letto. Io avevo capito
che si trattava di sessantotto… (Interruzione fuori microfono) Va bene. Questo è un
aspetto. (Interruzione fuori microfono) I numeri vanno…
Comunque, concludo dicendo sostanzialmente che apprezziamo notevolmente
l’aspetto del recupero, apprezziamo notevolmente la potenzialità che c’è, quella di
produrre, trasformare e immettere sul mercato, perché siamo per il chilometro zero.
Questa può essere un’esperienza concreta. È evidente che ci sono alcuni aspetti che
non ci convincono e quindi il nostro sarà un voto di astensione.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Settino.
Altri interventi per dichiarazione di voto? Consigliera Gesess, prego.
SILVIA GESESS. Brevemente per integrare quello che avevo già detto prima
nella discussione. Mi farebbe piacere sottolineare quello che, secondo me, è un
cambio di passo delle Istituzioni tutte, non soltanto dell’Amministrazione comunale,
ma anche della Regione, che una volta era quella che spesso diceva di no
all’imprenditore, che metteva degli ostacoli agli imprenditori. Ora si siede a un
metaforico tavolino con gli imprenditori e trova il punto di mediazione.
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Io credo che questo sia necessario, oggi più che mai, in un momento di crisi tale
per cui le Amministrazioni locali, ma anche regionali hanno sempre meno fondi e
meno risorse a disposizione… Insomma, per essere chiari, se non ci fossero i privati
il borgo di Paltratico cadrebbe a pezzi.
Le Amministrazioni e le Istituzioni non hanno più le risorse per poter fare
interventi e quindi va da sé che l’unica chance per lo sviluppo dei territori è quella di
una collaborazione sempre più stretta e proficua fra pubblico e privato.
È anche per questa motivazione che, come già dicevo prima, voterò sì a questo
che poi è solamente l’avvio di un procedimento. Ci sarà molto altro ancora di cui
parlare rispetto a Paltratico e a tutto lo sviluppo delle colline, ma è un voler dire sì
intanto a questo cambio di passo, a questo nuovo approccio nei confronti anche
dell’imprenditoria e delle risorse dei privati che ho apprezzato, che condivido e che
spero sia semplicemente l’inizio di un nuovo percorso, che si apre anche a nuove
esperienze simili a questa.
È anche un dire sì a quello che diceva giustamente l’assessore Pia, cioè a quello
che abbiamo chiesto noi spesso come opposizione, dire sì finalmente allo sviluppo
delle colline, che sono sempre state – l’abbiamo detto, senza retorica, credendolo –
penalizzate nel nostro Comune.
Volevo fare questa breve riflessione che ascoltando anche gli altri interventi ho
avuto il piacere di condividere.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Gesess. Altri interventi per dichiarazione di
voto? Nessuno.
Pertanto, Segretario, direi di mettere in votazione la delibera al punto n. 9)
all’ordine del giorno. Chi è favorevole è pregato… Simoncini, così almeno perché
altrimenti…
Mettiamo in votazione il punto n. 9) all’ordine del giorno. Chi è favorevole è
pregato di alzare la mano. PD, Silvia Gesess, Gruppo Misto. Chi vota contro? RDS,
Simoncini, Gherarducci, SUL, Angeli, Forza Italia. Nati è uscito. Chi si astiene?
Movimento 5 Stelle.
Il Consiglio approva.
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Votiamo adesso l’immediata eseguibilità. Chi a favore è pregato di alzare la
mano. PD, Silvia Gesess, Gruppo Misto. Chi vota contro? RDS, Simoncini,
Gherarducci SUL, Angeli Maria Grazia, Forza Italia. Chi si astiene? Movimento 5
Stelle.
Il Consiglio approva.
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Proposta di deliberazione presentata dai consiglieri Elisa Becherini, Mario
Settino, Francesco Serretti (Movimento 5 stelle) ad oggetto: Modifica art. 9
Regolamento degli animali
PRESIDENTE. Bene. Andiamo avanti con l’ordine del giorno, punto n. 10), una
proposta di delibera presentata dal Movimento 5 Stelle ad oggetto: “Modifica
articolo 9 del Regolamento degli animali”.
Do ora la parola a Mario Settino. Ovviamente, lo ripeto dal punto di vista tecnico,
qualora il Consiglio comunale desse votazione positiva, questa delibera passerà al
Consiglio comunale successivo come delibera a tutti gli effetti con parere tecnico
degli uffici.
Prego, consigliere Settino.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente. Questa nostra proposta di modifica del
Regolamento nasce dal fatto che avevamo già approvato in questo Consiglio
comunale una nostra mozione dove si impegnava la Giunta a disincentivare l’uso
degli animali in spettacoli pubblici soprattutto per quanto riguarda i circhi, dove
viene richiesta la negazione delle loro caratteristiche etologiche e questi sono
costretti a condizioni di prigionia per mero intrattenimento.
Nelle linee guida della Commissione scientifica CITES del Ministero
dell’ambiente viene sottolineato che nei confronti di alcune specie animali in
particolare il modello di gestione risulta incompatibile con la detenzione al seguito
degli spettacoli itineranti e che negli ultimi anni in Italia si sono verificati casi di
maltrattamento sugli animali nei circhi o di irregolarità amministrative per quanto
riguarda la detenzione, che hanno portato a pronuncia di condanna penale, nonché a
sanzioni amministrative nei confronti dei titolari delle strutture con evidenti aggravi
di costi per le Amministrazioni competenti per la gestione dei procedimenti degli
animali talvolta sequestrati.
L’articolo 9 del Regolamento dice, al punto 1): “Nei circhi e in tutte le altre forme
di spettacolo intrattenimento pubblico-privato è vietato l’utilizzo di animali di
qualsiasi specie in spettacoli traumatici per gli stessi o lesivi per la loro incolumità”.
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Considerato che questo articolo rende difficile la valutazione, il poter verificare
queste situazioni, noi proponiamo questo tipo di modifica per quanto riguarda
l’articolo 9 del nostro Regolamento: «Il Consiglio comunale di Rosignano Marittimo
delibera di sostituire entrambi i commi dell’articolo del Regolamento animali
riscrivendolo come segue: “Articolo 9. Sul territorio del Comune di Rosignano
Marittimo è consentito l’attendamento esclusivamente ai circhi ed alle mostre
viaggianti che rispettino i criteri per la determinazione di animali domestici e
selvatici di cui al documento elaborato dalla Commissione CITES del Ministero
dell’ambiente nel 2000 e successivamente aggiornato nel 2006.
Nel rispetto del disposto di cui all’articolo 6, comma 4, della legge n. 150/1992 è
altresì fatto obbligo ai circhi, nonché alle mostre viaggianti attendanti sul territorio
del Comune di Rosignano Marittimo:
di assicurare che i ricoveri degli animali al seguito siano contenuti in un perimetro
recintato che impedisca l’entrata di persone non autorizzate ed eviti il rischio di fuga
degli animali;
di disporre di un piano di emergenza in caso di fuga degli animali appartenenti
alla specie pericolosa per la salute e l’incolumità pubblica;
di assicurare l’assistenza veterinaria agli animali al seguito;
di non mantenere vicine specie fra loro incompatibili per motivi di competizione,
per differenza di età, gerarchie sociali, di sesso, di rapporto preda-predatore. È
consentita l’esposizione degli animali a condizione che gli stessi siano esposti
esclusivamente all’interno delle strutture e dei ricoveri loro destinati, assicurando
l’impossibilità di contatto fisico diretto tra pubblico e animali, purché sia garantita in
ogni momento la presenza di un’adeguata distanza di sicurezza.
La struttura che fa domanda presso il Comune di occupazione di suolo pubblico o
autorizzazione di pubblico spettacolo per attività circensi deve allegare alla
domanda:
documentazione che consenta di identificare in modo univoco e non sostituibile il
circo, il rappresentante legale, il gestore o i gestori delle attività che si svolgono;
elenco completo e aggiornato indicante le specie e il numero degli esemplari
autorizzati ed essere ospitati o/e trasportati;
dichiarazione che attesta che nessun animale è stato prelevato in natura;
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dichiarazione che attesta la capacità di assicurare l’assistenza veterinaria oppure
dichiarazione del nominativo del medico veterinario che assicura l’assistenza
veterinaria;
planimetria con data e firma;
piano di emergenza in caso di fuga di animali pericolosi;
dichiarazione di rispetto dei criteri per la detenzione degli animali di cui al
documento elaborato dalla Commissione CITES (di cui si faceva riferimento).
Fatte salve eventuali normative speciali e qualora il fatto non costituisca illecito
penale, le violazioni al presente Regolamento saranno accertate dal Servizio
veterinario del Corpo di Polizia Municipale, dagli organi a ciò preposti per legge o
Regolamento, nonché dalle guardie zoofile volontarie che opereranno sotto il
coordinamento del servizio veterinario.
Le violazioni di cui ai precedenti punti comportano l’applicazione della sanzione
amministrativa pecuniaria ai sensi dell’articolo 7-bis del vigente TUEL di cui al
decreto legislativo n. 267/2000, nonché l’adozione di misure di autotutela da parte
dell’Amministrazione comunale alla gravità delle infrazioni riscontrate. L’organo
competente ed erogare le sanzioni amministrative è individuato ai sensi dell’articolo
17 della legge n. 689/1981. Nei confronti dei soggetti che contravvengono alle
disposizioni del presente Regolamento viene disposta, inoltre, la chiusura o la
sospensione dell’attività per tre giorni consecutivi, dei quali almeno uno festivo.
La mancata osservanza dei parametri della Commissione scientifica CITES,
comporta il divieto di attendamento sul territorio comunale per i cinque anni
successivi all’accertamento dell’infrazione.
In caso di documentazione insufficiente o mancante può essere respinta la
domanda stessa, previa richiesta di completamento da effettuare ai sensi dell’articolo
6 della legge n. 241/90.
Per le dichiarazioni mendaci si seguirà la procedura di legge”».
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Mario Settino per l’illustrazione. Apriamo,
dunque, il dibattito.
Chi chiede di intervenire? Lo chiedo nuovamente. Chi chiede di intervenire?
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Nessuno.
Pertanto… Agostini? Non avevo capito. Prego, consigliere Agostini. Ci
mancherebbe.
LUCA AGOSTINI. Avevo alzato la mano per dire che se non ci fosse stato
nessuno sarei intervenuto io.
È chiaramente una proposta articolata e nel merito condivisibile. Voglio fare un
passo indietro. Quando abbiamo parlato della presenza dei circhi e della tutela degli
animali – questo l’ho sempre fatto negli anni e lo rivendico come atteggiamento
coerente anche oggi – mi sono sempre detto contrario all’embargo nei confronti dei
circhi che hanno gli animali, ma non tanto perché non sia consapevole che l’animale
va tutelato non solo nella sua incolumità, ma nei suoi diritti e nella sua salute, ma
perché ho sempre detto che evitare a valle che un circo possa lavorare quando questo
circo ha già degli animali chiaramente diventa poi controproducente per il circo
stesso e per l’animale che comunque ormai è in cattività, deve essere alimentato e
quant’altro. È veramente un gradino superiore. Non ragioniamo più – è una cosa
buona – di fare un embargo nei confronti dei circhi che hanno gli animali, ma si tratta
di capire come questo animale, che è in cattività, viene detenuto, viene utilizzato,
eccetera, eccetera.
Ho sempre detto – e anche qui per coerenza – che è difficile poter portare avanti
dei regolamenti o delle normative a macchia di leopardo su un territorio nazionale
quando, come sappiamo tutti, la materia dei circhi, degli spettacoli viaggianti e in
questo caso di una materia all’interno dei circhi e degli spettacoli viaggianti che
riguarda gli animali e la loro salvaguardia è materia nazionale, che deve essere
necessariamente uniforme e non può vedere applicazioni a macchia di leopardo in
alcuni territori sì e in altri no.
Ho sempre detto che su questo e sulla legge sui circhi bisogna intervenire in
maniera tale che il Governo si faccia carico di questa problematica, facendosene
carico, ovviamente, nell’interlocuzione con i rappresentanti nazionali dei circhi.
Sono comunque attività economiche, che hanno comunque delle problematiche
legate alla detenzione in cattività di animali e a delle dinamiche che se anche
volessimo accompagnarle ad esaurimento, appunto, si tratta di un accompagnamento
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ad un esaurimento che deve essere il più possibile indolore nei confronti degli
animali e non deve creare delle ripercussioni che potrebbero essere grandemente
negative e nocive nei confronti degli animali stessi.
In questo caso, quanto proposto dal Movimento 5 Stelle, nel merito, è anche
condivisibile perché non si tratta di dire “non si fa un embargo, non si accetta
quello”, ma ci si preoccupa di intervenire nel merito di un’articolazione complessa e
approfondita di quelle che possono essere tutte le questioni che riguardano il
mantenimento e la detenzione di animali all’interno dei circhi. Mi sembra però che
sia di difficile applicazione, oggi, nel nostro Regolamento e anche di difficile
introduzione. Non tanto perché noi non si possa votare questa introduzione, ma
perché, torno a dire, ho di fronte il quadro nazionale e ho di fronte, comunque,
l’eventualità che si potesse ragionare in maniera locale e non in maniera uniforme.
Da questo punto di vista, noi avremmo un Regolamento che recepisce delle
raccomandazioni, se non sbaglio, delle indicazioni del CITES, che non sono ancora
diventate normativa, che non sono ancora diventate legge. Per cui, sarebbero sì
inserite in un Regolamento comunale, ma poi di difficile applicazione, nel momento
in cui non essendo supportate da una legge dello Stato, da una normativa
chiaramente superiore, diventerebbero maggiormente restrittive della normativa
esistente, e pertanto anche oggetto di possibili ricorsi da parte di chi ovviamente
potrebbe o dovrebbe ottemperare a cose che sono quindi di un Regolamento
comunale più restrittivo di una legge nazionale.
Per questo motivo, in questo frangente, su questa proposta, pur condividendone lo
spirito, l’ambito, non posso, in quanto Istituzione, essere d’accordo sulla sua
introduzione nell’ambito del nostro Regolamento. Regolamento, oltretutto approvato
pochi mesi fa. In questo caso – vado a concludere – non capisco nemmeno perché
non c’è stato questo suggerimento nel momento in cui abbiamo lavorato a questo
Regolamento che abbiamo approfondito in Commissione. Noi abbiamo fatto il
possibile, nell’ambito della normativa della legge, sapendo quali sono gli obiettivi da
raggiungere, sapendo qual è il problema della tutela degli animali, sapendo qual è il
problema che spesso accade, del maltrattamento degli animali all’interno dei circhi, e
del loro utilizzo in maniera non consona alla dignità dell’animale stesso. Tutto
questo, però, all’interno di un Regolamento che sta dentro i limiti di legge, che sta
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dentro quello che la normativa consente, in maniera tale che possa essere applicato e
quindi rispettato.
Da questo punto di vista, chiedo anche – e questo è un ragionamento più generale
– che quando si portano regolamenti o si fanno approfondimenti nelle Commissioni,
possa essere quello il luogo all’interno del quale si ragiona approfonditamente sulle
varie istanze. Certo, questa cosa viene dopo, viene portata in Consiglio comunale,
probabilmente ora ha anche un’altra risonanza, però di fatto il lavoro tecnico, il
lavoro specifico e il lavoro di approfondimento che dal Consiglio comunale viene
normalmente demandato alle Commissioni, in questo caso è di fatto bypassato. Nella
dinamica di una discussione di approfondimento delle Commissioni, sarebbe stato
forse anche più proficuo e produttivo portarlo in quella sede.
Ecco perché dico: apprezzo lo sforzo, apprezzo anche il contributo. Credo che non
si possa, in questo momento, approvare e modificare il nostro Regolamento per tutte
le ragioni che ho detto. Ovviamente, come sempre, ripeto, e come ho ricordato anche
in altri momenti, che intervenga davvero la legge nazionale, proprio perché ci sono
oltretutto non le raccomandazioni e gli interventi del Consiglio comunale di
Rosignano, ma perché ci sono interventi, raccomandazioni e indicazioni da parte di
organismi sicuramente più conosciuti del Consiglio comunale, come il CITES, che
ha ambito nazionale.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Agostini.
Altri interventi? Se non ci sono interventi, se il consigliere Settino vuol replicare,
prego.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente.
Ringrazio il Capogruppo Agostini, che giudica positivamente il contenuto,
eccetera. Poi dice, però “dovevate dirlo prima”. È evidente che ci può essere la
possibilità, da parte dei Gruppi consigliari, anche di approfondire ulteriormente, di
fare una verifica, una valutazione, di integrare una propria visione di quelli che sono
i temi e i contenuti del Regolamento, che successivamente si possono modificare.
Stamattina, abbiamo modificato un Regolamento, il Regolamento comunale, tra
l’altro, relativamente ai compensi dei consiglieri comunali perché è arrivato un
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chiarimento dal Ministero, quindi non c’è nessuno sconvolgimento, quando si fa una
proposta, per modificare il Regolamento.
Sicuramente abbiamo avuto la possibilità di approfondire anche noi come,
Gruppo, e con i nostri attivisti abbiamo fatto una proposta. Anche perché la nostra
proposta, in realtà, non vieta assolutamente nessun attendamento, nessun circo che
porti animali – questo mi sembra non ci sia scritto, e questo è chiaro –, ma va a
chiarire in modo specifico e dettagliato lo spirito dello stesso Regolamento.
Se noi rileggiamo il comma 1 dell’articolo 9 c’è scritto: “nei circhi e in tutte le
altre forme di spettacolo e di intrattenimento pubblico e privato, è vietato l’utilizzo di
animali di qualsiasi specie in spettacoli traumatici per gli stessi, o lesivi della loro
incolumità”. Ora, la stesura di questo comma, di fatto dice tantissimo e non dice
niente. Come si fa a verificare quali spettacoli possono essere considerati traumatici
o lesivi per l’incolumità degli animali? È difficilissimo: chi è che lo va a verificare?
Quindi, questa proposta di modifica non fa altro che chiarire i contenuti di questo
articolo, renderli espliciti, dando una serie di indicazioni chiare e precise che vanno
anche a vantaggio dell’operatore, il quale si trova con delle linee guida chiare che
deve rispettare.
In questo caso, in un articolo del genere, un comma così scritto è assolutamente
neutro. Cioè, si dice che è vietato praticamente l’utilizzo di animali in spettacoli
traumatici. Ma noi abbiamo aggiunto anche la sicurezza per quanto riguarda la
presenza degli animali, la visibilità degli animali, per esempio, altro elemento
importantissimo. Ci sono stati casi di animali, per fortuna non pericolosi, che sono
scappati dai circhi. È evidente che anche questo è un altro punto di criticità che si
può chiarire e si può integrare.
Noi quindi sosteniamo ancora la positività di questa nostra proposta e sosteniamo
il fatto che questo Consiglio comunale può tranquillamente procedere all’inserimento
di questo cambiamento dell’articolo 9. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Settino.
Pertanto, si dichiara conclusa la discussione su questa proposta di deliberazione.
Apriamo gli interventi per dichiarazione di voto. Chi chiede di intervenire? Me lo
aveva chiesto prima. Consigliera Serena Mancini, prego.
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SERENA MANCINI. Grazie, Presidente.
Io volevo dire che voterò contro questa proposta di delibera perché non è coerente
con il programma del Movimento 5 Stelle con il quale ci siamo presentati alle scorse
elezioni amministrative.
Nel nostro programma, e lo rileggo, c’è scritto chiaramente: “bandire dal territorio
comunale qualsiasi tipo di spettacolo, intrattenimento e parco ricreativo dove si
espongono e si sfruttino gli animali”.
Per quanto riguarda le considerazioni fatte dal consigliere Agostini, ricordo che le
stesse erano state già portate come spiegazione al voto contrario ad una mozione che
io ho portato circa due anni fa, proprio all’inizio dei primi Consigli comunali.
Ci sono delle Regioni, o comunque dei Comuni che hanno messo in atto il divieto
dell’attendamento. Quello è il nostro programma e cercare di portare avanti quella
condizione è il semplice attenersi al nostro programma.
Per me quindi questa non è accettabile.
PRESIDENTE. Va bene, consigliera Serena Mancini. Altri interventi per
dichiarazione di voto?
Consigliera Silvia Gesess, Gruppo Misto, prego.
SILVIA GESESS. Grazie, Presidente.
Dopo aver ascoltato la discussione, mi sento di condividere in parte le perplessità
del Capogruppo Agostini rispetto a una normativa nazionale che manca, secondo me,
in un certo senso, in merito alla questione.
D’altro canto, credo che sia importante che dai territori arrivino dei segnali. Lo
dicevo l’altra volta, citando un passo del libro del Governatore Rossi. Ogni
consigliere del più piccolo Comune può comunque fare la differenza.
Io credo che se da tanti Consigli comunali arrivasse un segnale forte, che va in
una
certa
direzione,
cioè
quella
del
superamento
ovviamente
graduale,
accompagnato, come diceva giustamente il Capogruppo Agostini, della presenza
degli animali dei circhi, dello sfruttamento degli animali a scopo di spettacolo, forse
anche il Governo affretterebbe il percorso per creare una nuova normativa.
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Questo è il motivo per cui voterò in maniera favorevole alla proposta del
Movimento 5 Stelle, cogliendo anche però con sorpresa il fatto che come
giustamente sottolineava la consigliera Mancini, in certo qual modo vanno contro
quello che hanno dichiarato per tutta la campagna elettorale. Comunque fa piacere, io
credo che la politica sia mediazione e che si possano anche tranquillamente rivedere
delle posizioni che a mio avviso erano estremamente radicali e integraliste. Quindi,
bene. Colgo assolutamente con un certo piacere il fatto che anche il Movimento 5
Stelle, che sembrava quello duro e puro ad oltranza, invece abbia capito finalmente,
o comunque impari a prendere la via della mediazione e della moderazione.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Gesess.
Altri interventi per dichiarazione di voto? Prego, consigliere Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Al di là delle beghe interne ai Gruppi, che ogni
volta bisogna stare a sentire e che sinceramente ritengo poco importante, al di là di
questo, mi pare che la proposta dei consiglieri del Gruppo del Movimento 5 Stelle,
sia una proposta di buonsenso, una proposta che va nella direzione di quello che
diceva Agostini e di cui abbiamo discusso anche altre volte in Conferenza dei
Capigruppo, per esempio, ovvero, andare verso un esaurimento di quelli che sono i
circhi con gli animali.
Da qualche parte bisogna iniziare, e credo che la proposta di variazione del
Regolamento, sia una proposta di buonsenso, una proposta che non va ad impedire
che comunque i circhi possano venire sul nostro territorio, andando anche contro le
normative statali e anche contro le politiche del Governo nazionale.
Secondo me la maggioranza dovrebbe fare lo sforzo di cercare di mandare avanti
questa proposta, magari votando oggi la proposta di delibera e discutendo in
Commissione se ci sono i presupposti magari per modificarli, insieme ai proponenti,
e andare a migliorare ulteriormente il Regolamento che il nostro Comune ha. Per cui,
votando favorevolmente, chiedo alla maggioranza di fare questa riflessione. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Gherarducci.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il consigliere Settino. Prego.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente. Naturalmente io intervengo perché la
nostra dichiarazione di voto è ovviamente diversa da quella testé fatta.
Noi non siamo 5 Stelle, siamo quattro stelle, però di solito tre stelle vanno in una
direzione e un’altra va in un’altra, ma comunque tant’è, è chiaro e palese, in questo
Consiglio, non spendo altre parole.
Il concetto di questa delibera, ribadisco in modo chiaro, è quello di arrivare
all’obiettivo di avere un circo senza animali. Ma giustamente, per due motivi non si
può ottenere questo nell’immediato. Uno è che la normativa attualmente non
consente questo rifiuto, perché immediatamente c’è un ricorso, i tribunali danno
ragione ai circensi e il circo va dove ha i requisiti per potere attendarsi, Due: bisogna
arrivare gradualmente, e questo è l’obiettivo a cui bisogna comunque tendere, ad
avere circhi senza animali, come ci sono: i più bei circhi del mondo ora sono senza
animali. Oggi, però, ci sono questi circhi, quindi, di fatto è un percorso per arrivare
ad esaurire questa dimensione di presenza di animali nei circhi. Questo è l’obiettivo.
L’altro obiettivo fondamentale è la tutela degli animali. Tutti noi abbiamo visto,
quando andiamo a vedere i circhi (ci siamo stati, qualcuno ci è andato, qualcuno ci
andrà) in che stato sono tenuti, eccetera. Quindi, un altro aspetto importante è quello
della tutela degli animali, e mi sembra che questo rientri pienamente nel nostro
programma, senza nessuna contraddizione.
Oggi non possiamo evitare l’attendamento perché verrebbero fatti dei ricorsi e
verrebbero vinti, ma possiamo puntare a un obiettivo non tanto in là nel tempo,
affinché nei circhi non ci siano più gli animali. Ecco perché noi sosteniamo
vivamente la nostra proposta di delibera di modifica del Regolamento. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Settino.
Altri interventi per dichiarazione di voto? Consigliere Agostini, prego.
LUCA AGOSTINI. Esclusivamente perché il Gruppo è stato tirato in ballo
dall’esortazione e dall’invito a seguire questa strada, questa indicazione.
Non entro nel merito delle dinamiche degli altri Gruppi, non mi pare il caso, mi
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sembra che sia l’ennesimo esempio di come le stelle brillino poco nel nostro
territorio, anche se a maggioranza la stella che va da una parte era quella candidata a
Sindaco, ma non è quello che mi interessa, sinceramente.
Io credo che si possa, come tutti i Regolamenti, avere il tempo e il modo di
modificarli. Sono stato uno di quelli che nel corso degli anni, anche
precedentemente, ha sempre detto che si fanno i Regolamenti, si guarda alla loro
efficacia, si modificano. Non ci sono mai problemi a rientrare ritornare in
Commissione, in Consiglio, per modificarli, per renderli sempre migliori.
In questo caso, non vorrei che la discussione ci sviasse dal fatto che comunque
abbiamo un Regolamento, il quale non è che non dice niente sulle questioni relative
agli animali.
Noi più di tanto, come ho ricordato, non potevamo e non possiamo dire, ma per
una semplice questione legata al rispetto delle normative nazionali. Da questo punto
di vista, ripeto, non siamo in vacanza di Regolamento, per cui lasciamo a sé stessi gli
animali, o non pensiamo di tutelarli. Se no qui ci sarebbe da travisare quella che è
un’impostazione.
Il Regolamento è esistente, è un Regolamento che è stato portato, ripeto, pochi
mesi fa, di cui ora valuteremo l’efficacia. Ripeto: non è assolutamente impensabile o
impossibile poter ragionare, laddove normalmente si lavora, di valutare modifiche
anche ulteriori. Riteniamo di non essere d’accordo sulla modifica presentata oggi in
Consiglio comunale, come proposta di deliberazione.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Agostini.
Se non ci sono altri interventi, io metterei in votazione il punto Se mi potete
chiamare il Segretario.
Mettiamo dunque in votazione la proposta di deliberazione presentata dei
consiglieri Becherini, Settino, Serretti, ad oggetto “Modifica articolo 9 del
Regolamento degli animali”. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. Silvia
Gesess, Gruppo Misto, Simoncini, RDS, Gherarducci, SUL, Nati ed Angeli, Forza
Italia, Serretti e Settino, Movimento 5 Stelle. Chi vota contro? PD e Serena Mancini,
Movimento 5 Stelle. Chi si astiene? Nessuno.
Il Consiglio respinge.
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Proposta d’istituzione della Commissione d’inchiesta presentata dalla
consigliera Serena Mancini (Movimento 5 stelle) per il coinvolgimento REA
nell’ambito dell’inchiesta, per i reati di gestione abusiva dei rifiuti, istituita dalla
Procura della Repubblica di Firenze. Direzione distrettuale antimafia
PRESIDENTE. Andiamo avanti con l’ordine del giorno, con il punto n. 11).
Questa volta la parola passa alla consigliera Serena Mancini, con la proposta di
istituzione della Commissione d’inchiesta presentata appunto dalla consigliera
Serena Mancini, del Movimento 5 Stelle, per il coinvolgimento REA nell’ambito
dell’inchiesta.
Così come faremo argomentare alla consigliera Serena Mancini ovviamente la
proposta che ha fatto, anticiperemo, così come concordato, l’atto della consigliera
Angeli (punto n. 31 all’ordine del giorno) e l’interpellanza dei consiglieri Becherini,
Settino e Serretti (punto 38/h) all’ordine del giorno). Lo faremo dopo.
Intanto facciamo presentare l’atto alla consigliera Serena Mancini. Prego.
SERENA MANCINI. La mia era una semplice richiesta di Commissione di
inchiesta, in merito agli eventi.
Visto l’articolo 19 del Regolamento del Consiglio, che prevede la costituzione
della Commissione d’inchiesta e ne regola il funzionamento, propongo questo.
Premesso che la stampa segnala nel registro degli indagati riguardanti l’inchiesta
sullo smaltimento illegale di rifiuti nella nostra Regione, anche la Presidente di REA,
signora Lilia Benini, già assessore nella prima Giunta Franchi, ed incaricata dallo
stesso Sindaco Franchi ad assumere il ruolo di Presidente REA; che ad oggi, la stessa
società risulta essere senza guida, poiché alla signora Bernini è stato vietato l’accesso
ai pubblici uffici, almeno per sei mesi, a causa delle misure interdittive previste per
le indagini; considerato che risultano gravissimi i capi d’accusa emersi nelle indagini
(fanghi civili ed industriali e rifiuti pericolosi smaltiti come fertilizzanti per ettari di
terreno coltivati a grano e graminacee) e che risultano altrettanto gravi le ipotesi di
reato emerse (attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, truffa ai danni di
ente pubblico e falsità ideologico); valutato che la discarica REA situata nel nostro
Comune viene citata come possibile sito nel quale rifiuti che venivano trattati e
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recuperati per poi essere illegalmente destinati ad altri usi, finivano, nel migliore dei
casi, in termovalorizzatori e nella discarica livornese di REA; richiede con urgenza
l’istituzione di una Commissione di inchiesta, atta a far chiarezza sul coinvolgimento
di REA e dei suoi rappresentanti legali, nella sede istituzionale del Consiglio
comunale.
Dato che la medesima ha individuato, ai sensi del comma 2 del sopra citato
articolo, gli elementi relativi al funzionamento della Commissione e più
specificatamente il numero, i componenti, l’oggetto e l’ambito dell’inchiesta ed il
termine per concludere i lavori, come di seguito specificato, delibera di costituire una
Commessione d’inchiesta relativamente al coinvolgimento di REA nell’indagine, per
i reati di gestione abusiva dei rifiuti, istituita dalla Procura della Repubblica di
Firenze, della Direzione distrettuale antimafia; di dare atto che la Commissione è
composta da almeno un consigliere per ogni Gruppo espressione di una lista che ha
avuto rappresentanti eletti in fase elettorale, fino a un massimo di otto (secondo la
normale composizione secondo il Regolamento del Consiglio comunale); di
assegnare un mese dal suo insediamento per concludere i lavori, tutelando la
riservatezza e la protezione dei dati personali; di dire che a successivo procedimento
si procederà con votazione palese alla nomina del coordinatore.
PRESIDENTE. Bene. Ringrazio la consigliera Mancini.
Così come dicevamo prima, abbiamo concordato in Conferenza dei Capogruppo,
ovviamente, di anticipare anche il punto n. 31), una mozione presentata dalla
consigliera Maria Grazia Angeli, perché è di medesimo tema, così come anche
l’interpellanza h), presentata dai consiglieri Settino, Becherini e Serretti.
Pertanto, chiedo al Consiglio comunale di poter anticipare, per poterli discutere
insieme, il punto n. 31) all’ordine del giorno e l’interpellanza h).
Chi è favore è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva.
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Inversione ordine del giorno
Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad
oggetto: Indagine smaltimento rifiuti in discarica di Scapigliato
Interpellanza presentata dai consiglieri Elisa Becherini, Mario Settino e
Francesco Serretti (Movimento 5 stelle): Coinvolgimento REA nelle indagini
riguardanti lo smaltimento illegale dei rifiuti.
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto n. 31) e al punto 38/h),
rispettivamente reca: “Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli
(Forza Italia) ad oggetto: Indagine smaltimento rifiuti in discarica di Scapigliato” e
“Interpellanza presentata dai consiglieri Elisa Becherini, Mario Settino e Francesco
Serretti (Movimento 5 stelle): Coinvolgimento REA nelle indagini riguardanti lo
smaltimento illegale dei rifiuti”.
Do la parola alla consigliera Angeli. Dopodiché ai consiglieri Settino o Serretti
per l’interpellanza. Prego, consigliera Angeli.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Grazie.
Preso atto di quanto riportato dalla stampa, per cui il Presidente di REA S.p.A.,
amministratore unico di REA, è stato interdetto in merito all’attività di impresa per
sei mesi dal Gip del Tribunale di Firenze nell’ambito di un’inchiesta della DDA
Toscana (Divisione distrettuale antimafia) sullo smaltimento illegale di rifiuti in
discarica o in terreni agricoli; tra gli impianti coinvolti, risulterebbe la discarica di
Scapigliato, nel Comune di Rosignano Marittimo.
Inutile aggiungere che sulla discarica in questione, sin dalla sua apertura, si sono
verificati problemi di una certa rilevanza per le zone collinari ed i loro residenti, che
da anni sopportano i nauseabondi miasmi emessi in continuazione dalla discarica in
questione, e mai a niente sono valse le lamentele dei cittadini che hanno dovuto
prendere atto che le loro abitazioni e le loro attività agricole, con la nascita della
discarica, non avevano più alcun valore, né agricolo, né patrimoniale. La qualità
della vita era diventata invivibile. Da tempo, poi, i residenti lamentavano, oltre ai
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cattivi odori, i fuochi accesi che vedevano apparire in discarica, e ne avevano un
forte timore.
Nonostante le lamentele continue e le denunce, risultati positivi in merito, negli
anni, non sono stati ottenuti, talché la qualità della vita nella zona si è deteriorata
talmente che taluni agricoltori si sentono, loro malgrado, costretti a cedere le proprie
aziende ed a perdere oltre ad esse anche un lavoro garantito per i figli. Un danno,
dunque, forte, per le frazioni collinari del Comune di Rosignano Marittimo, per le
famiglie residenti, per i propri figli, per le attività agricole e per l’intero Comune di
Rosignano Marittimo.
Molte sono state le denunce e le cause in merito presentate dai residenti di zona e
dai consiglieri comunali in Consiglio comunale, e non certo limitate agli anni 20142015. C’è da dire, senza possibilità di smentita, che mai c’è stato ascolto in merito,
da parte dell’Amministrazione comunale, che nella dirigenza REA. Per questo basta
riprendere le numerose interpellanze e mozioni presentate in Consiglio comunale
sulla discarica di rifiuti.
Risulta anche che la contestazione a REA riportata dalla stampa, riguarderebbe il
periodo 2014-2015.
A tutti questi problemi evidenziati sin dalla nascita della discarica in questione,
come se non bastasse, oggi si aggiungono problemi derivanti dallo smaltimento dei
rifiuti, effettuato, da quanto risulta, in maniera non conforme alla normativa vigente.
Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta a far luce su quanto
accaduto in merito alla discarica ed a riferire esattamente i fatti, non solo per il 20142015, dal momento che i nauseabondi miasmi che appestano l’aria intorno alle
colline da anni, e l’accensione improvvisa dei fuochi, come riferito da sempre dai
residenti, e visto con i propri occhi dalla strada di Orciano, era presente anche prima
del suddetto periodo, ed era ben visibile dall’esterno.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Angeli.
Do la parola al consigliere Serretti per l’interpellanza. Prego.
FRANCESCO SERRETTI. Grazie, Presidente.
Ai sensi dell’articolo 24, comma 3 del vigente Regolamento del Consiglio
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comunale, coinvolgimento REA nelle indagini riguardanti lo smaltimento illegale dei
rifiuti: preso atto che sono in corso indagini riguardanti lo smaltimento illegale di
rifiuti e che a quanto sta emergendo, nella discarica di Rosignano tra il 2013 e il 2015
sarebbero finiti i rifiuti che dovevano essere smaltiti e non utilizzati come terre
inertizzate di copertura con conseguente sottrazione del pagamento dell’ecotassa
regionale. Rifiuti con codici evidentemente falsificati – sostiene chi indaga –, perché
carichi di idrocarburi e metalli; che l’ordinanza applicativa delle misure cautelari,
che ha visto sei arresti e dieci indagati, tra cui l’ex amministratore di REA Impianti,
Lilia Benini, cita più volte la discarica gestita da REA come terminale di questo
traffico di rifiuti, insieme al termovalorizzatore di Terni e alla discarica A2A di
Brescia.
Sottolineato che l’amministratore unico di REA, Lilia Benini, che figura tra gli
indagati, ha diramato una nota in cui informa della notifica di un’ordinanza
applicativa di misure cautelari, emessa dal dottor Angelo Antonio Pezzuti, giudice
per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze, che comporta l’interdizione dallo
svolgimento di tutte le attività inerenti l’esercizio di imprese o di ufficio, direttivi
delle persone giuridiche o di imprese per la durata di sei mesi. Considerato che
l’ARPAT, il 7 maggio 2015, ha effettuato un controllo presso la discarica di
Scapigliato, effettuando un prelievo da rifiuto che arrivava dalle cartiere Pieretti, e
che dai risultati delle analisi è stata confermata la presenza di idrocarburi in
concentrazione superiore a 500 milligrammi per chilo, nonché i parametri indicatori
di sostanze contaminate nell’acqua e nell’aria; che l’ARPAT di Livorno, il 15
giugno, ha espresso molti dubbi sull’idoneità di tale materiale, per la copertura
giornaliera; che la discarica di Scapigliato è stata teatro di incendi che hanno
interessato la copertura il 28 marzo ed il 21 aprile 2051; ricordato che
l’Amministrazione comunale ha sempre riferito sull’impianto di smaltimento di
Scapigliato, che tutto è in regola; si interpella il Sindaco e la Giunta: se il Sindaco ha
intenzione di relazionare con priorità in Consiglio comunale sui fatti di cui è ha
conoscenza e sullo stato delle indagini; per sapere se siano stati eseguiti doverosi
approfondimenti sugli incendi del 28 marzo e del 21 aprile 2015; in caso affermativo,
quali siano gli esiti; in caso contrario, per quale motivazione non si sia proceduto a
farlo; per sapere se era informato che a seguito del controllo ARPAT del 7 maggio
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2015, presso la discarica di Scapigliato, che confermava la presenza di idrocarburi in
concentrazione superiore a 500 milligrammi per chilo, nonché parametri indicatori di
sostanze contaminate nell’acqua e nell’aria, e in tal caso cosa abbia fatto per tutelare
la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente e quali siano i controlli
effettuati per sorvegliare il corretto svolgimento di ogni operazione di smaltimento
effettuato da REA; se non è stato informato per sapere se ha avviato le dovute
procedure e procedimenti nei confronti di chi doveva farlo; per sapere su quali
elementi escludere ogni responsabilità diretta o indiretta di REA, e se ha elementi
concreti da riferire, che possono dimostrare l’estraneità di REA da ogni possibile
coinvolgimento nei gravi fatti accaduti su cui la magistratura sta indagando. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Serretti. Partirei subito con la risposta
all’interpellanza, in modo che possa servire in qualche modo anche per la discussione
dei due atti.
Risponde il Sindaco. Prego.
SINDACO. Grazie, Presidente.
Io faccio riferimento alla Conferenza dei Capigruppo che si è svolta pochi giorni
dopo le notizie di stampa, rispetto alle indagini che la Magistratura sta portando
avanti.
Io non ho molte più cose da dire rispetto a ciò che è stato detto ai Capigruppo, in
quella circostanza. C’è un’indagine in corso; noi – ovviamente intendo noi come
Amministrazione – non abbiamo nessuna notizia aggiuntiva rispetto a quella che tutti
i cittadini hanno potuto leggere sulla stampa. Riponiamo la massima fiducia nella
magistratura, nell’indagine che sta compiendo e che sta portando avanti, anzi, se c’è
bisogno, siamo assolutamente disponibili a collaborare con la magistratura, affinché
si faccia piena luce su questo filone di indagine, così come su tutta la questione dei
rifiuti.
Sappiamo perfettamente che c’è una notevole attenzione da parte della malavita
organizzata e della criminalità organizzata, quindi, in quanto ente pubblico abbiamo
tutto il dovere di tenere alta l’attenzione e di collaborare con tutte le istituzioni
democratiche e di controllo di cui il nostro Paese, dal punto di vista costituzionale, è
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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dotato.
Devo anche dire, l’ho espresso subito e lo riesprimo anche in questa circostanza,
che così come ripongo tutta la fiducia nella magistratura, ripongo altrettanta fiducia
anche nei confronti degli amministratori passati e presenti delle aziende.
In questo caso, la ripongo nei confronti della persona Lilia Benini, che tutti noi
conosciamo. Lei si dovrà difendere, come l’azienda, nelle sedi opportune. Questo
quindi non è un giudizio di merito, e non è neanche un giudizio. È la conferma di una
fiducia personale e politica nei confronti della persona, ma anche nei confronti
dell’azienda, dalla quale ho sempre avuto conferma che si è sempre agito nel rispetto
delle leggi nazionali, delle normative regionali, delle autorizzazioni provinciali.
Penso che così si sia fatto anche in questa circostanza.
Ovviamente, però, non spetta a me dire se lo si è fatto o non lo si è fatto: c’è
un’indagine, quindi prima che questa indagine arrivi in fondo, nessuno – come ho
visto che qualcuno ha fatto – può dire che c’è già la colpevolezza: nel momento in
cui c’è un’indagine, credo che nessuno si possa permettere di dire che c’è
colpevolezza. C’è un’indagine, è giusto che questa indagine venga fatta. Io auspico
che venga fatta nei tempi più rapidi possibili, perché credo che la giustizia più è
rapida, più è equa e giusta. Più di questo non mi sento di dire.
Rispetto anche all’interpellanza, io non ho escluso nessuna responsabilità, diretta
o indiretta. Portatemi una dichiarazione o un accenno che io ho fatto: non spetta a me
escludere ogni responsabilità, diretta o indiretta, di REA, o se ho elementi concreti da
riferire rispetto all’estraneità.
Nel comunicato ufficiale che ho fatto, ho detto le stesse cose che qui ho ripetuto,
ma non entrando minimamente nel merito delle indagini. Non spetta a me, non spetta
a nessun altro. Spetta alla magistratura fare il lavoro che deve fare, perché se c’è
qualcosa di criminoso o di illegale, venga in qualche modo punito rispetto alle
normative di cui questo Paese si è dotato.
Aggiungo, rispetto al provvedimento cautelare di cui la Benini è stata oggetto, che
lei ovviamente ha anche rassegnato le dimissioni, perché c’era bisogno, in qualche
modo, di un amministratore unico. Non potendo più esercitare quel mandato, c’era
bisogno di portare avanti comunque l’attività di un’azienda come REA Spa, dove
tutti i giorni dai cancelli escono i camion e i dipendenti per raccogliere l’immondizia
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dalle nostre strade. C’è bisogno di dare un vertice a quell’azienda e di non avere
vertici che ovviamente hanno provvedimenti cautelari da parte della magistratura.
Quindi, responsabilmente, c’è stata anche questa azione da parte di Lilia Benini, che
io ho apprezzato, avendo avuto la conferma della qualità della persona, in questo
caso, dove c’è il mettere avanti l’interesse dell’azienda rispetto a quello personale.
Dopodiché, ripeto, le persone coinvolte, in particolare quelle più vicine a noi, si
difenderanno. Dovranno in qualche modo dimostrare la loro estraneità, ma il giudizio
spetta ad altri soggetti, non sicuramente a me, non dico a tutti, ma sicuramente a me
non spetta.
Da questo punto di vista, però, massima fiducia nell’amministrazione giudiziaria,
massima fiducia nel lavoro dell’azienda e degli amministratori che si sono succeduti;
disponibilità massima a collaborare anche con la magistratura, affinché in questa
filiera della gestione dello smaltimento dei rifiuti si colpiscano quei comportamenti e
quei soggetti che si muovono fuori dalle regole e dalle leggi nazionali, regionali e
dalle autorizzazioni che sono alla base dell’esercizio degli impianti di trattamento.
Dico anche che, ovviamente, siamo di fronte a un impianto interamente pubblico e
a una società interamente pubblica.
Questo lo rivendico perché io credo che nella gestione dei rifiuti più il pubblico ha
la forza anche del controllo e della gestione, più i privati, in qualche modo, che sono
portati ovviamente al profitto prima ancora che all’interesse generale, come invece
deve perseguire un’azienda pubblica e un impianto pubblico come quello… Io penso
che da questo punto di vista la scelta che noi abbiamo fatto di un impianto pubblico e
di una gestione pubblica sia a salvaguardia anche di comportamenti e azioni che si
possono insinuare in queste situazioni.
L’interesse generale e l’interesse pubblico che deve perseguire un’impresa
pubblica dovrebbero essere in qualche modo un elemento anche per contrastare
determinati fenomeni. Questa è una scelta che questa Amministrazione ha fatto e io
anche in questa circostanza la voglio rivendicare, perché non era una scelta obbligata
o necessaria.
È una scelta che politicamente ci siamo assunti la responsabilità in qualche modo
di perseguire perché quello che abbiamo a Scapigliato è un patrimonio pubblico. Più
il controllo è pubblico e persegue l’interesse generale, più sono forti anche gli argini
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e i controlli rispetto ad altre situazioni.
Più di questo, ovviamente, rispetto all’indagine, così come non ho detto in
Conferenza dei Capigruppo, non mi sento nemmeno di dirlo in questa circostanza,
perché ovviamente non è compito mio.
Ricordo anche che fra qualche giorno si terrà la Commissione Garanzia e
controllo.
Ci saranno anche i vertici dell’azienda. Non credo che in quella circostanza si
potrà entrare nel merito delle indagini perché non sono patrimonio di nessuno, ma si
può in qualche modo conoscere di più e meglio rispetto a quello che è già stato fatto
in questi mesi, al lavoro anche di apertura dell’impianto che è stata fatta, le visite
pubbliche della Commissione stessa eccetera, eccetera.
Credo si possa puntualizzare per bene la modalità di conferimento e quindi anche
dei controlli dei vari lotti di rifiuto dentro l’impianto di Scapigliato.
Quella potrà essere anche un’altra occasione per acquisire ulteriori informazioni
rispetto alla gestione quotidiana del fronte e di come quotidianamente vengono
gestiti i lotti conferiti all’impianto di Scapigliato.
PRESIDENTE. Grazie, Sindaco.
Do la parola al consigliere Serretti per la replica. Prego.
FRANCESCO SERRETTI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche il Sindaco per la
risposta. Nessuno si può sostituire alla magistratura, quindi vedremo come andranno
le indagini, con la speranza che si risolva tutto in una bolla di sapone, perché questa è
la speranza penso di tutti.
L’interpellanza ai punti 2 e 3 fa riferimenti abbastanza precisi. Si parlava, in uno,
dei due incendi che ci sono stati il 28 e il 21 e nell’altro del controllo dell’ARPAT.
L’interpellanza chiede cosa è stato fatto, se il Sindaco era chiaramente informato
di questo e come è stata affrontata la situazione dato che sia il 28 che il 21 aprile ci
sono stati due incendi, non gravi, però comunque dopo due incendi uno si sarà
chiesto come mai in un polo di una discarica ci sono, a distanza di poco tempo, due
incendi.
In seguito al controllo dell’ARPAT del 7 maggio 2015, in seguito alla
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concentrazione di idrocarburi, cosa è stato fatto? Cosa è stato fatto in seguito a questa
rilevazione dell’ARPAT? Questo volevo sapere. Non mi ha risposto.
Grazie.
PRESIDENTE. Vuole integrare, Sindaco? Prego.
SINDACO. Se non ho risposto non è perché me lo sono dimenticato, ma perché
quello che potevo dire l’ho detto nella risposta. Dico soltanto che – lo riportate anche
voi – l’ARPAT è il soggetto che deve fare i controlli ambientali. In alcune situazioni,
anche ufficiali di Polizia giudiziaria, c’è un’indagine in corso. Quindi, la
magistratura ci dirà quali sono gli elementi, se ci sono, su cui sta indagando.
Mi pareva di aver risposto in maniera molto precisa nell’intervento precedente.
Nel momento in cui c’è un’indagine, nel momento in cui ci sono degli organi
deputati a farlo che fanno delle indagini non spetta a me ovviamente dire cosa si
pensa. Non penso nulla rispetto a questo.
PRESIDENTE. Bene. Io ringrazio il Sindaco.
Andiamo, quindi, ad aprire il dibattito sui due atti presentati, il primo della
consigliera Mancini e il secondo della consigliera Angeli. Ovviamente il dibattito lo
faremo insieme e poi, per quanto riguarda le dichiarazioni di voto, queste verranno
fatte singolarmente, come di consueto. Chi vuole intervenire? Non ci sono interventi?
Consigliere Settino, prego.
MARIO SETTINO. Grazie. Io pongo una questione procedurale, per avere un
chiarimento. Allo stato, oggi, è legittimo chiedere una Commissione d’inchiesta
comunale?
Non so chi mi può rispondere, se il Sindaco o il Segretario generale, perché
essendo in atto un’inchiesta della magistratura, lo volevo sapere. Questa è solo una
richiesta di chiarimento, nel senso procedurale: se è legittimo poterla chiedere o
meno.
Grazie.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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PRESIDENTE. Io cerco di rispondere. Poi, ovviamente, qui accanto a me ho il
Segretario generale. Quindi, chi meglio di me può…
Nel Regolamento del Consiglio comunale ci sono una serie di articoli con una
serie di possibilità di atti che il consigliere può presentare, tra cui rientra anche quello
della creazione di una Commissione d’inchiesta.
Va tenuto presente un aspetto, e io credo che questo sia sopra di tutto: il Consiglio
comunale non può esprimere sentenze. Questo deve essere chiaro. Un ambito qual è?
Quello di indirizzo e di controllo che è prevalentemente politico, che può andare
anche di pari passo a una vicenda giudiziaria come questa.
Poi, ovviamente, ci possono essere Gruppi politici che possono vedere più
conveniente o meno, in questa fase così delicata, così specifica, creare in questo
momento la Commissione d’inchiesta. È legittimo. È uno degli strumenti che il
consigliere comunale ha.
Se ho detto qualcosa che non va, Segretario… Prego.
MARIA CASTALLO, Segretario. L’attività del Consiglio comunale non è
limitata da circostanze esterne. Ci dobbiamo attenere al Regolamento. Si tratta di
un’attività sempre nell’ambito di un mandato politico, non si va a sovrapporre
all’attività della magistratura.
PRESIDENTE. Quindi, si tratta solamente di opportunità.
Possiamo aprire il dibattito. Può fare l’intervento, consigliere Settino.
(Interruzione fuori microfono) Non si crei poi un ping-pong, perché altrimenti
veramente non riusciamo…
Prego, ci mancherebbe altro. Cerchiamo poi di…
MARIO SETTINO. Chiarisco che non c’era nessun intento polemico rispetto a
nessuno. Era solo perché se noi non possiamo entrare nel merito, qualsiasi
valutazione facciamo, essendo meramente politica, chiaramente è una sfera. Se io
non posso entrare nel merito dei fatti che cosa “inchiesto”? Lo metto tra virgolette
perché ho usato una parolaccia.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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PRESIDENTE. Scusate, sta diventando abbastanza… Non creiamo un ping-pong
su questo. Io penso di essere stata abbastanza chiara.
Chiedere al Consiglio comunale la Commissione d’inchiesta rientra tra uno degli
strumenti che il consigliere ha, come l’interpellanza, la mozione, la proposta di
delibera che hanno presentato poc’anzi gli altri consiglieri 5 Stelle.
Esiste un concetto che si può riassumere sull’opportunità in questa fase di crearla
o meno, ma rientra nella libertà del consigliere di chiedere questo. Poi, ovviamente, il
Consiglio comunale, con la votazione, è sovrano.
Prego.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Per capire, perché sicuramente il Segretario
generale mi saprà rispondere. Le Commissioni di inchiesta parlamentare hanno dei
poteri speciali. Possono fare le ispezioni. Quelle sono Commissioni d’inchiesta
parlamentari e sono una cosa diversa dalle Commissioni permanenti. Quelle del
Consiglio comunale, che sono, diciamo così, ridotte, hanno dei poteri speciali
rispetto a quelle ordinarie oppure la Commissione di inchiesta ha un valore
prettamente politico nella sua istituzione, ma i poteri rimangono tali e quali a quelli
delle Commissioni ordinarie?
MARIA CASTALLO, Segretario. Qui abbiamo il comma 4 che ci dice: “Al fine
di acquisire tutti gli elementi di conoscenza necessari per l’espletamento
dell’incarico ricevuto, la Commissione può effettuare l’audizione di membri del
Consiglio e della Giunta, del Collegio dei revisori, del Segretario generale, dei
dirigenti, dei rappresentanti del Comune in altri enti e organismi.
I soggetti invitati alle audizioni sono tenuti a partecipare.
La convocazione e le risultanze dell’audizione restano riservati fino alla
presentazione al Consiglio della relazione della Commissione.
Fino a quel momento i componenti e i soggetti uditi sono vincolati al segreto
d’ufficio.
La redazione dei verbali, che nelle audizioni si avvale di apparecchi e registratori,
viene curata da un dipendente nominato dal Segretario sentita la Conferenza”.
La Commissione ha questi poteri di audizione. Dopodiché, se una persona
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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convocata decide di non dire niente perché ha degli altri problemi con la magistratura
è liberissima. Questo è un altro discorso. Questo non incide sulla legittimità di una
proposta o sul fatto che oggi ci sia questo punto all’ordine del giorno. Questo attiene
ai contenuti del lavoro della Commissione.
Questo può capitare in qualsiasi circostanza, anche se non ci fosse un’indagine
giudiziaria.
Ha poteri di audizione.
PRESIDENTE. Spero sia sufficientemente chiara la cosa.
Apriamo, quindi, la discussione su entrambi gli atti. Chi vuole intervenire? Lo
richiedo nuovamente, altrimenti chiudo la discussione. Consigliere Gherarducci,
prego.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie.
Si discute la proposta di delibera e la mozione di Maria Grazia Angeli. Mi pare
che da parte mia, il giorno dopo, come si dice in questi casi, ho fatto ghiacciare il
morto. Il giorno dopo che è arrivata sulla stampa la notizia, ho contattato il Sindaco
per l’organizzazione di una Commissione, perché io ritenevo allora e ritengo anche
oggi doveroso che ci sia il coinvolgimento puntuale del Consiglio comunale.
Da quello che diceva il Segretario generale, i poteri di audizione sono i poteri di
una Commissione ordinaria. Naturalmente una Commissione convoca, che ne so, il
Sindaco o il Vicesindaco, se poi non vengono se ne assumono la responsabilità.
La pianificazione è più un elemento di cortesia e di consuetudine piuttosto che un
fatto dovuto, perché la Commissione si convoca anche alla non presenza dei membri
della Giunta o di altri soggetti che invece, volta per volta, vengono invitati.
Per quanto riguarda la Commissione di inchiesta, io vorrei, magari per avere più
chiara la situazione, che la proponente ci spiegasse in maniera più approfondita
perché vede la necessità, invece, di non utilizzare le Commissioni ordinarie, se valuta
che sia più opportuno, anche per il lavoro, utilizzare un’altra Commissione. Però, da
questo punto di vista – la domanda non è casuale – non vedo una controprova nelle
possibilità di azione della Commissione stessa.
Sarebbe un doppione di quelle che già ci sono. Oltretutto nella delibera ho
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ravvisato un elemento critico, che probabilmente può essere sistemato, però la durata
di un mese nemmeno Perry Maison ai tempi d’oro riusciva a…
Quindi, se il Consiglio comunale ritiene che sia utile la Commissione d’inchiesta
dovrebbe quantomeno innalzare il tempo a disposizione della Commissione stessa,
perché un mese sembra tanto, però poi, in definitiva, quando devi programmare un
lavoro, avere delle audizioni con delle persone, spesso i tempi si dilatano e un mese
potrebbe non essere sufficiente.
Per quanto riguarda, invece, l’atto della consigliera Angeli, ma anche per quanto
riguarda la delibera, sono d’accordo nel ritenere che ci debba essere il
coinvolgimento del Consiglio comunale. Io sono stato uno dei primi a dirlo e l’ho
sempre detto in altre sedi e per tutti i problemi e i non problemi che possono sorgere
all’interno del Consiglio comunale.
Sono sempre l’unico a dire che la Giunta prima di fare le conferenze stampa
dovrebbe venire in Commissione. Chi ogni tanto mi ascolta sa che ogni volta questo
lo ripeto.
Per quanto mi riguarda, la Commissione di garanzia e controllo, dato che è
appannaggio delle forze di opposizione, è a disposizione. Anzi, come ricordava il
Sindaco, è già stata convocata per venerdì 30 per fare un primo passaggio, che non è
di certo conclusivo, sulla vicenda di cui stiamo discutendo oggi.
Se sia i consiglieri che i commissari credono che sia quantomeno necessario un
passaggio con ARPAT, come ricordavano i consiglieri del Movimento 5 Stelle
nell’interpellanza presentata, per quanto mi riguarda, si convoca fin da domattina.
Si contatta ARPAT e se ARPAT ci dà risposta affermativa si convoca subito una
Commissione con i tecnici di ARPAT, con i tecnici della Provincia. Da questo punto
di vista, non esiste nessun problema.
Naturalmente il Presidente convoca, poi il Sindaco, la Giunta, gli amministratori,
ARPAT e la Provincia possono venire o possono non venire. La disponibilità viene
data quando viene data e quindi la convocazione risulta dalla disponibilità degli
invitati. Ognuno si assume le proprie responsabilità.
Se c’è la disponibilità, il sottoscritto convoca e anzi chiede che venga data la
disponibilità. Nelle Commissioni, naturalmente, poi ognuno si assume la
responsabilità di quello che dice e di quello che non dice, perché se una persona una
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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cosa non la vuol dire non la dice e se ne assume tutte le responsabilità civili, politiche
e penali.
Non si può fare diversamente, insomma. Questo per chiarezza.
Per il resto, se poi qualcuno mi vuole aiutare in quella cosa che chiedevo prima,
dell’utilità maggiore di quella Commissione, io sono a posto.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Gherarducci. Altri interventi? Altri interventi?
Lo ridico nuovamente, altrimenti faccio fare le repliche. Non ci sono interventi.
Consigliera Angeli, vuole fare la replica? (Interruzione fuori microfono) Se vuoi
farla, altrimenti non sei costretta. La vuoi fare? Prego.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. C’è stato un tempo, e direi lungo di anni, a
partire dagli anni Novanta, in cui la discarica dei rifiuti di Scapigliato in Comune di
Rosignano Marittimo veniva considerata la gallina dalle uova d’oro tanto le quantità
di rifiuti conferiti producevano denaro e per tale motivo il Comune di Rosignano
veniva considerato un Comune ricco, dove fiumi di denaro fresco arrivavano a più
non posso. Questa era l’impressione della gente e il loro giudizio.
Sono gli anni in cui i Comuni della Provincia consideravano Rosignano un
Comune ricco. Da una situazione del genere, in cui i residenti venivano considerati
cittadini fortunati, in realtà sempre e comunque la discarica non ha dispensato
alcunché di agevolazioni proprio per i cittadini, che continuavano, come sempre
avevano fatto, a pagare anche la tassa sui rifiuti per intero, oltre agli altri balzelli,
mentre in discarica si è continuato, imperterriti, a produrre denaro fresco.
Da tale situazione i bilanci del Comune risultavano in attivo, con avanzi di
amministrazione, mentre i cittadini continuavano a pagare le tasse.
Anche per quanto riguarda gli investimenti, sul territorio ne abbiamo visti ben
pochi, per non dire nessuno, perché se togliamo Piazza del Mercato a Solvay, la
terrazza panoramica a Rosignano Marittimo non ne abbiamo visti altri ben visibili, a
meno che non siano nelle retrovie e noi non li conosciamo, mentre i bilanci annuali
dell’Ente erano presenti ogni anno con avanzi di Amministrazione importanti.
Nelle frazioni collinari la vita per i residenti, con la presenza della discarica, si
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trasformava in inferno ed a partire dalle abitazioni sul fronte discarica, quelle per la
via di Orciano a quelle per la via Emilia e dintorni sino a Gabbro, la vita era divenuta
invivibile, e lo è anche oggi, per i miasmi continui che non concedevano respiro.
Negli anni sono arrivati anche i fuochi che si accendevano all’improvviso e la
popolazione non sapeva come spiegarseli, temendo il peggio, perché pensavano che
prendesse fuoco la discarica e le fiamme arrivassero alle case.
Le denunce in merito alla discarica sono state tante. In realtà, i risultati sono
sempre stati a favore della discarica. L’agricoltura ne ha risentito fortemente. I
proprietari di terreni non hanno mai avuto ascolto, né mai hanno avuto notizie sul
funzionamento della discarica stessa e sullo smaltimento dei rifiuti, mentre i loro
beni agricoli, e tutta la zona, ne risentivano fortemente.
Quando i consiglieri comunali presentavano denunce in Consiglio in merito, e io
ne ho presentate tante, non venivano neanche minimamente ascoltati. Questo, negli
anni, è stato il tenore di vita della discarica, senza un minimo di rispetto per residenti,
agricoltori di zona, nonché consiglieri comunali.
Oggi siamo giunti – scusate, ma mi fa male la gola – agli scandali degli
smaltimenti illegali e all’interdizione dell’Amministrazione di REA nell’ambito di
un’inchiesta della DDA Toscana sullo smaltimento illegale di rifiuti in discarica o in
terreni agricoli. Questo l’abbiamo appreso dal giornale.
Mentre attendiamo gli esiti della situazione, ci aspettiamo che il Sindaco e la
Giunta, e a dir la verità sino a ora l’hanno fatto e l’hanno fatto egregiamente, possano
riferire i fatti in merito all’accaduto e a qual è oggi l’attuale situazione in merito.
Il Sindaco ce l’ha riferito anche stamattina. Io spero, mi auspico, che in seguito
faccia la stessa cosa. Quindi, ci aspettiamo che il Sindaco ci tenga aggiornati sulla
situazione.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Angeli per la replica. Chiedo anche a Serena
Mancini se vuole… Non vuole utilizzare il tempo di replica.
Pertanto, dichiaro conclusa la discussione sui due atti.
A questo punto, io direi di iniziare le dichiarazioni di voto per quanto riguarda la
Commissione d’inchiesta di Serena Mancini.
Apriamo gli interventi per dichiarazione di voto, ripeto, sull’atto di Serena
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Mancini.
Chi vuole intervenire? Consigliere Agostini, prego.
LUCA AGOSTINI. Grazie, Presidente.
Riteniamo che su questa questione, assolutamente delicata e che ha riempito le
pagine dei giornali di questi giorni, l’intervento del Sindaco di prima, nella risposta
all’interpellanza che è stata fatta, abbia dato tutti gli elementi, non solo di chiarezza
possibili in questa fase, ma anche tutti quegli elementi che fanno capire quanto, non
solo sia delicata questa partita, ma quanto sia anche inopportuno, e forse improprio,
oltre che inopportuno, che in questa fase il Consiglio comunale faccia qualcosa di
diverso da quello che già sta facendo, cioè discuterne nel suo consesso, far
intervenire il Sindaco che risponde, attivarsi con quella che è la Commissione
esistente di garanzia e controllo per poter interloquire su alcune questioni, alcuni
fatti, con la stessa azienda interessata da queste indagini.
Questo è quello che in questo momento dobbiamo fare, dobbiamo e possiamo
fare.
L’attivazione di una Commissione d’inchiesta apposita in questa fase non
aiuterebbe nessuno. Sarebbe, anzi, forse, controproducente. Non potrebbe, di fatto,
ottenere ulteriori informazioni se non quelle che già abbiamo, se non quelle che già
possiamo analizzare, discutere e confrontare. Perché? Perché la garanzia principale è
quella che ha ricordato il Sindaco alla fine del suo intervento: noi abbiamo
un’Amministrazione che si è spesa e ha fatto il possibile, in un panorama composito,
per avere un’azienda pubblica, perché questa azienda fosse controllata dal pubblico e
perché il pubblico, che è rappresentato dall’Amministrazione comunale, potesse
essere anche il responsabile di tutte le dinamiche.
Essere il responsabile di tutte le dinamiche vuol dire avere la garanzia di questo
controllo e la garanzia del fatto che abbiamo “allontanato” tutti quelli che possono
essere i legittimi interessi dei privati, richiamati proprio dal Sindaco, e che a volte
possono, ovviamente, non essere in linea, allineati con gli interessi del pubblico, che
invece, ha interessi ben diversi. In questo sta la differenza. In questo sta il valore
aggiunto di quello che abbiamo ottenuto su Scapigliato e sulla discarica comunale. In
questo sta l’atteggiamento di completa fiducia nell’ambito dell’indagine, completa
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fiducia in quello che sarà il lavoro − speriamo celere − svolto dalla magistratura.
Personalmente, ho fiducia che tutto questo vada a buon fine, che tutto − come è
stato detto, anche da più parti − possa finire in una bolla di sapone, nel senso che non
ci siano cose che riguardano, ovviamente, responsabilità dirette di chi, per nostro
conto e localmente, è coinvolto.
Qui la fiducia, la stima è nei confronti delle persone coinvolte, ma la fiducia va
chiaramente nei confronti delle indagini svolte. Quello è il luogo dove si fanno le
indagini. Quello è il luogo dove si ascoltano le persone. Quello è il luogo dove chi ha
il proprio ruolo lo può e lo deve svolgere fino in fondo.
Il Consiglio comunale e i consiglieri hanno un altro ruolo; lo esercitano, lo stanno
esercitando anche in questo dibattito di stamani, lo eserciteranno nelle prossime
Commissioni e saranno protagonisti attenti delle ulteriori dinamiche, con gli
aggiornamenti che la Giunta e il Sindaco ci forniranno e con tutti gli aggiornamenti
di cui saremo tenuti informati nei prossimi giorni. Questo è quello che noi riteniamo
sia il nostro compito. Ecco perché voteremo contrario alla proposta di Commissione
d’inchiesta, che − ripeto − non solo in questo momento è inopportuna, non sarebbe
utile, ma sarebbe, probabilmente, dannosa.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Agostini.
Altri interventi per dichiarazione di voto? Ricordo che siamo sull’atto di Mancini.
Nessuno.
Consigliere Gherarducci, cerchiamo di essere un po’ più... Tutte le volte, proprio
sul filo del rasoio.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Sono lento, io.
PRESIDENTE. Prego, consigliere Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. In aggiunta a quello che ho detto prima, io avevo
fatto delle domande. Qualcuno ha pensato che non fossero degne di risposta. Va
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bene. Ci mancherebbe altro. Ognuno è libero di fare ciò che ritiene più opportuno.
Probabilmente, alcune cose non le capisco. Io riconosco i miei limiti.
Per quanto riguarda questa proposta di delibera di Commissione d’inchiesta,
anche per i motivi che ho espresso prima, per la disponibilità, per il lavoro che c’è da
fare, noi siamo a disposizione. Quindi, sulla proposta della consigliera Mancini, della
Commissione d’inchiesta, noi ci asteniamo, perché nessuno è riuscito, in questa sede,
a spiegarci bene quello che chiedevamo.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Gherarducci.
Altri interventi per dichiarazione di voto? Consigliere Settino, prego.
MARIO SETTINO. Dunque, che della discarica se ne debba parlare e si debba
approfondire è chiaro ed evidente, sia per le criticità emerse dopo quest’inchiesta sia
per le problematiche in atto. Ricordiamoci che, attualmente, è ancora in atto un
procedimento di patteggiamento per quanto riguarda il risarcimento del danno a dei
cittadini che abitano nelle immediate vicinanze della discarica.
Quindi, una serie di problematiche ci sono. Qualsiasi tipo di iniziativa che il
Consiglio può mettere in campo, secondo noi, è sempre positiva. È possibile sempre
e comunque ampliare e approfondire quelle che sono le problematiche e avere
ulteriori chiarimenti. Per noi va bene, tranquillamente, anche la Commissione
d’inchiesta. Quindi, siamo favorevoli.
Così come apprezziamo anche la tempistica della convocazione della Garanzia e
controllo, che già venerdì affronterà nello specifico tutte queste problematiche,
ovviamente tenendo presente che, in ogni caso, qualsiasi tipo di Commissione non
può andare nell’ambito di inchiesta, nel senso di indagare o di chiedere o di fare
domande relativamente a un atto che attualmente è sotto inchiesta della magistratura.
Ovviamente, bisogna aspettare, augurandoci − come diceva prima il Sindaco − che i
tempi siano veloci, per consentire l’accertamento dei fatti, l’accertamento delle
responsabilità e anche l’accertamento della verità.
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A questo punto, dalle informazioni che abbiamo − tutti noi abbiamo letto la
stampa – è evidente che non sono chiare le dinamiche e le responsabilità.
Auguriamoci che, quanto prima, si arrivi all’accertamento dei fatti.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Settino.
Consigliera Gesess, prego.
SILVIA GESESS. Grazie, Presidente.
Brevemente una riflessione proprio sulla Commissione d’inchiesta stessa, nello
specifico. Io ho avuto modo, per vari motivi, di seguire il lavoro delle Commissioni
d’inchiesta regionali, sia quella sul caso Forteto, per il quale ho anche presentato una
mozione, sia quella che sta lavorando sul Monte dei Paschi.
Ha un senso in Regione, a mio avviso, la Commissione d’inchiesta perché ha più
libertà di agire, ha più tempo, ha risorse economiche messe a disposizione, tant’è che
è molto diverso il Regolamento regionale da quello, per esempio, del nostro Comune
rispetto alla Commissione d’inchiesta. Se in Regione sono dell’idea che se ne
dovrebbero fare, forse, anche di più, su certi temi, di Commissioni d’inchiesta,
purtroppo... Dico “purtroppo” perché credo sarebbe opportuno, in questo frangente,
avere in mano uno strumento come lo hanno i nostri colleghi in Consiglio regionale,
ma noi non lo abbiamo. Noi abbiamo, purtroppo, uno strumento che si discosta di
molto poco da quello che ha la Garanzia e controllo. Peraltro, ricordo che non è
obbligatorio per i Comuni avere una Commissione garanzia e controllo. Il nostro
Comune da anni prevede la Commissione garanzia e controllo.
Quindi, riponendo fiducia nell’operato del Presidente della Commissione garanzia
e controllo, credo che si possa tranquillamente lavorare tramite la Commissione.
Credo si potrebbe, al limite, ma la butto lì (semmai ci lavorerò e farò una proposta),
rivedere sulla Commissione d’inchiesta anche il Regolamento comunale. Perché no?
Potrebbe essere, magari, un argomento idoneo per la Commissione I.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Gesess.
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Altri interventi per dichiarazione di voto? Nessuno.
A questo punto, Segretario, io direi di mettere in votazione l’atto posto al n. 11)
del nostro ordine del giorno, la proposta di istituzione della Commissione
d’inchiesta, presentata dalla consigliera Mancini. Chi è favorevole è pregato di alzare
la mano. Movimento 5 Stelle. Chi vota contro? PD. Chi si astiene? Silvia Gesess,
Gruppo Misto, RDS, Simoncini, Gherarducci, SUL, Forza Italia, Nati ed Angeli.
Il Consiglio respinge.
Adesso passiamo alle dichiarazioni di voto dell’atto presentato dalla consigliera
Angeli.
Chi vuole intervenire per dichiarazione di voto? Consigliere Agostini, prego.
LUCA AGOSTINI. Analogamente a quanto ho detto precedentemente, su questa
questione esprimo il voto contrario del Gruppo, ma per un semplice fatto. Al di là
della non condivisione di alcune espressioni delle premesse, credo che non solo il
Sindaco, stamattina, abbia risposto nell’ambito di un’interpellanza, però, per quanto
riguarda la questione REA, RIT, Scapigliato, tutta la partita dei rifiuti, non è che
questa
Amministrazione,
questo
Consiglio,
le
Commissioni
si
trovano
necessariamente ora a dover essere informate o a dover affrontare delle situazioni
non conosciute, ovviamente, al di là di quelle che, poi, saranno oggetto di indagine
per quanto riguarda il punto precedente all’ordine del giorno.
No. Si tratta di situazioni che negli anni hanno visto approfondimenti, hanno visto
informative continue in Consiglio comunale, hanno visto punti all’ordine del giorno,
hanno visto Commissioni, hanno visto sopralluoghi. Noi parliamo − come ricordato
prima dal Sindaco − di un’azienda pubblica, di un’azienda che ha avuto dinamiche
nel corso degli anni, dinamiche seguite dal Consiglio comunale, seguite da tutti i
consiglieri, approfondite, sia nella normale gestione sia nelle particolarità, nelle
problematiche che, nel corso degli anni, si sono verificate: a volte situazioni difficili,
a volte situazioni particolari, a volte situazioni che hanno dovuto vedere cambiamenti
di gestione, cambiamenti di passo.
In tutto questo, non è mai mancata l’attenzione, ma non solo l’attenzione a seguito
di richieste. Non è mai mancata l’attenzione preventiva, cioè la capacità, da parte dei
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vari amministratori che si sono susseguiti, sia che fossero direttamente il Sindaco o
gli assessori competenti sia che, di volta in volta, fossero gli incaricati a ricoprire dei
ruoli, a raccontare quanto negli anni è stato fatto e a raccontare anche i problemi, le
problematiche che hanno caratterizzato questi anni di storia della partita dei rifiuti,
della partita di Scapigliato e della partita delle aziende che, comunque, sono state
sempre interessate da questo.
Ecco perché non riteniamo opportuno, in questo caso, votare una richiesta per la
quale la dinamica normale, per la quale il dibattito normale, per la quale la stessa
Amministrazione si è sempre spesa e impegnata in maniera più che trasparente.
Ovviamente, nel momento in cui ci sono dei problemi e questi problemi riguardano
approfondimenti, che non sono necessariamente nostri, cioè dell’Ente pubblico, del
Consiglio comunale, dobbiamo anche aspettare che altri intervengano: come ha detto
il Sindaco, laddove c’è la magistratura, la magistratura; laddove c’è l’ARPAT,
l’ARPAT; laddove ci sono altri soggetti, altri soggetti.
Noi siamo qui. Non ci siamo mai voltati dall’altra parte. Non ci siamo mai
dimenticati che questo è uno degli asset fondamentali di questa Amministrazione, su
cui non solo abbiamo investito denaro pubblico, ovviamente, ma su cui abbiamo
investito programmi elettorali, su cui abbiamo investito la faccia e la dignità di
amministratori locali, con grande coerenza, con grande trasparenza, con grande
dignità.
Ecco perché, spesso, su richieste che possono, a volte, anche avere una
particolarità o strumentale, in alcuni casi (non dico in questo), o a volte un po’
capziosa, diciamo “no”. Noi siamo qui. Ci siamo sempre stati nella trasparenza, a
prescindere da quanto qualcun altro chiede o da quanto qualcun altro pretende di
sollevare come casus, quando casus non è.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Agostini.
Altri interventi per dichiarazione di voto? Consigliera Angeli, prego.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Vorrei rispondere ad Agostini. In merito alla
discarica di Scapigliato, le Commissioni...
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PRESIDENTE. Maria Grazia, se fai la dichiarazione di voto va bene. Non è che...
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Sì, faccio anche la dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. ...che devi rispondere ad Agostini. Sia chiaro.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Rispondo ad Agostini e poi faccio la
dichiarazione di voto.
In merito alla discarica...
Scusate se parlo male, ma parlo sempre peggio.
In merito alla discarica di Scapigliato, le Commissioni non hanno, oggi, bisogno
di essere informate − dice il Capogruppo PD − e se la maggioranza sapeva tutto, e lo
sapeva (come lo sapeva certamente, perché c’è dentro e perché ha il 45 per cento di
quella discarica, oltretutto), perché non ha fatto in modo di ascoltare i consiglieri −
ma non tanto i consiglieri; i cittadini residenti, quelli anche più intorno alla discarica,
per essere limitativi − e non vi hanno mai portato rimedio per la popolazione? I danni
sono stati tanti, e voi lo sapete. Quindi, mi sembra molto strano che vengano
impostate situazioni come quella che ha impostato il consigliere Agostini, perché
oggi non si può piangere sul latte versato.
In quello che è successo, della magistratura, io non c’ho messo bocca, perché non
è il momento. Lo farò, semmai, dopo. Se lo farò. Della discarica va detto. Che
nessuno di voi vi ha posto mai attenzione va detto. Che la gente ha patito l’ira di Dio,
fino a chiedere all’ultima Commissione se poteva acquisire le proprie abitazioni, e
cercava in qualche maniera di farglielo digerire, questo è stato detto. Perché la gente
venderebbe le abitazioni e i terreni per niente, magari? Perché non ci può più stare,
perché ha capito che lì non si può vivere.
Sono passati più di vent’anni e il punto è sempre rimasto lo stesso, i miasmi sono
sempre rimasti gli stessi. Poi ci sono state tutte le cause. Voi lo sapete che i cittadini
hanno intentato delle cause. Le hanno perse tutte, regolarmente. Quindi, quella gente
non ci può più vivere. E i figli dove li mette? E quei terreni agricoli dove vanno a
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finire? Tutti nella discarica? Bisognerà fare una riflessione su questo e vedere come
comportarci veramente.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Angeli. Ovviamente, suppongo che tu voterai
a favore della tua mozione. Non lo hai detto, ma lo suppongo.
Consigliere Settino, per dichiarazione di voto.
MARIO SETTINO. Ripeto quello che ho detto prima, ma aggiungo a quello che
diceva adesso la consigliera Angeli che, in realtà, è vero che i cittadini hanno perso le
cause dal punto di vista penale, ma non dal punto di vista civile. Attualmente, è stata
fatta una richiesta, complessivamente, tra 8 milioni e 9 milioni di euro di indennizzo.
Questa è una partita ancora in corso. Non è assolutamente chiusa e i cittadini non
hanno perso. Anzi. In questo senso, hanno ottenuto, comunque, un riconoscimento.
Di che cosa? Di un danno esistenziale subìto nell’arco di tutti questi anni dalla
vicinanza di una discarica.
È evidente che questo è un tema aperto. È evidente che è un tema aperto anche il
discorso che è stato fatto, e che diceva anche la consigliera Angeli, di poter acquisire
le aree vicine alla discarica. Tutti questi elementi dovrebbero essere sempre e
comunque oggetto di informazione da parte dell’Amministrazione, da parte della
REA al Consiglio comunale.
Il Consiglio comunale, in fin dei conti, è praticamente − uso questa parola per
capirci − il padrone di questa discarica. I cittadini di Rosignano sono i soci di
maggioranza, relativa, ma lo sono. Lo sono? Se lo sono, e apprezzo che la conferma
sia arrivata immediatamente, hanno diritto di essere informati.
Quindi, il fatto di votare la mozione della consigliera Angeli non fa altro che dire:
teneteci informati costantemente su queste situazioni. Cosa c’è di scandaloso? Cosa
c’è di capzioso? Cosa c’è di strumentale? Io non l’ho capito. Se si parla sempre di
un’Amministrazione trasparente e della massima trasparenza, quale opportunità
migliore di questa per dire: “Sì, immediatamente. Facciamo una Commissione al
mese. Facciamo un incontro con i cittadini davanti alla discarica. Facciamo in modo
tale che ci sia una trasparenza totale e assoluta”. Qual è il problema? Io penso che
torni a vantaggio anche di un’Amministrazione andare in quella direzione, non dire
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“no” perché questa cosa, tanto, l’abbiamo sempre fatta. Non credo. Io concordo con
la consigliera Angeli che questo sia avvenuto. Certe dinamiche non si sarebbero
verificate, altrimenti.
Se siamo a questo punto, ci siamo perché una serie di eventi non sono stati gestiti
correttamente, perché non sono stati previsti correttamente. L’impatto ambientale di
una discarica, evidentemente, non è stato previsto, non è stato valutato
opportunamente perché le soluzioni tecniche non erano idonee per poter azzerare o
ridurre al minimo l’impatto, per quanto riguarda la presenza di una discarica in un
territorio. È evidente che questo deve essere oggetto di riflessione, di discussione e −
ripeto − di informazione nei confronti dei cittadini, che sono − lo diceva prima
l’assessore Donati − i maggiori azionisti. Chi deve sapere le cose, se non i maggiori
azionisti? No? Non lo devono sapere?
Secondo me − e siamo a favore pienamente di questa mozione − dovremmo
votare tutti, all’unanimità, questa mozione in quella direzione, per rendere veramente
trasparente la comunicazione grazie all’informazione.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Settino.
Ci sono altre dichiarazioni di voto? Consigliere Gherarducci, prego.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie.
Ammesso e non concesso che qualcuno lo abbia fatto, quindi non è una critica
verso nessuno perché non... Perché non lo so. Dire che su Scapigliato è tutto a posto
è una cosa che non sta né in cielo né in terra. I problemi ci sono.
È questione di punti di vista. Dal mio punto di vista, su Scapigliato diversi
problemi ci sono. Mi pare che nel corso di questo mandato, quando ce n’è stato
bisogno, l’ho e l’abbiamo fatto presente. Possono essere punti di vista
completamente differenti, ne sono consapevole, ma ciò non toglie che per una parte
di questo Consiglio comunale, nella correttezza dei modi, questo debba essere
significato.
Io dico una cosa. Ora me lo stava dicendo anche la consigliera Angeli. Io sono
disponibile a convocare anche una Commissione al mese se ci sono dei fatti su cui
alcuni consiglieri... Io sono a disposizione, ragazzi. Non ho problemi. Però, qualcuno
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ci deve anche lavorare. Il Presidente convoca. Se, poi, qualcuno ha delle questioni...
Non si può pretendere che tutte le questioni le tiri fuori io perché ora sono il
Presidente.
PRESIDENTE. E poi bisogna anche venirci, in Commissione. Questo mi viene da
dirlo.
Scusa se ti ho interrotto.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Se ci sono delle questioni, io la convoco anche tutti
i giorni. Però, è evidente che, poi, ci sono dei limiti umani e personali. Io la mattina
vado a lavoro. Mi pare che i rimborsi l’Amministrazione non li dia più. I Presidenti
delle Commissioni i rimborsi di tempo per fare le Commissioni non ce l’hanno.
La Commissione è a disposizione di tutta l’opposizione e anche di qualche
consigliere, se c’è, dissidente di maggioranza. Non c’è nessun problema. Si tratta,
però, di... (Interruzione fuori microfono) No, era una battuta, naturalmente.
Non è detto che la relazione introduttiva la debba fare sempre il Presidente della
Commissione. Ci possono essere dei consiglieri, sia commissari sia non, che
relazionano dei punti all’ordine del giorno. Si convoca la Commissione e si fa.
Fatemi sapere − concludo − quando c’è bisogno. Da parte mia, non c’è
assolutamente nessun problema.
Anche per questi motivi, noi diamo il nostro voto favorevole alla mozione di
Maria Grazia Angeli, perché, comunque, su tutte le questioni intendiamo fare la
dovuta chiarezza.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Gherarducci.
Altri interventi per dichiarazione di voto? Nessuno.
Consigliere Simoncini... (Interruzione fuori microfono) Sì, va bene. Okay. Prego.
LUCA SIMONCINI. Grazie, Presidente.
Che Scapigliato non sia un’oasi felice è un dato di fatto. Negli anni la storia
insegna − chi ha memoria lo sa benissimo – che ci sono state tante situazioni
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deficitarie. Ci sono stati dei tempi, oggi sicuramente minori, in cui per i cittadini
delle frazioni collinari era difficile tenere le finestre aperte perché, comunque sia, i
miasmi erano forti. Questo è successo per anni. Solamente chi ci è stato e chi c’è
tuttora può dire questo. Le cause civili in corso ne danno testimonianza.
Detto questo, dire che Scapigliato è stato un fattore positivo credo non sia
corretto. Su questa vicenda, chiaramente, i capi d’accusa sono importanti e forti. Se
saranno confermati − ci auguriamo sicuramente di no − aprirebbero una pagina molto
triste del nostro territorio. Ma ci auguriamo sicuramente di no.
Chiaramente, l’amministratore Lilia Benini − non commentiamo − ha fatto il
passo che doveva fare, sicuramente quello più giusto, quello di dimettersi. Su questa
storia, la preoccupazione principale è la salute dei cittadini.
Io, come ho detto prima, mi auguro che i fatti non siano confermati. A parte la
brutta pagina che si aprirebbe, sicuramente ci sarebbe un forte impatto ambientale,
con tutto quello che ne potrebbe conseguire. Limitiamoci a ricordare gli incendi che
ci sono stati. Se i materiali, anziché di copertura, fossero stati effettivamente
materiali tossici immaginate voi con gli incendi...
La nostra principale preoccupazione, in tutta questa vicenda, non è vedere se è
colpevole o no. La magistratura farà il proprio corso. Ci auguriamo che tutto sia una
bolla di sapone e che, comunque sia, chi è indagato possa essere discolpato. La salute
ci preoccupa più di tutto. Chiediamo anche noi − e non abbiamo dubbi che lo faccia;
in parte lo ha già fatto stamani e lo farà sicuramente nel corso del tempo − che il
Sindaco e l’Amministrazione tengano al corrente dell’evolversi della situazione.
Rispetto, poi, alla mozione, credo che, in questo caso, sia condivisibile, per tutto
quello che è inserito nel corpo della mozione. Per l’“impegna”, in parte, il Sindaco ha
anche risposto.
Concentriamoci sull’indagine, più che altro, e sulla salute dei cittadini, che è la
nostra preoccupazione principale.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Simoncini.
Non ci sono altre dichiarazioni di voto.
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Pertanto, Segretario, mettiamo in votazione la mozione presentata dalla
consigliera Angeli, ad oggetto “Indagine smaltimento rifiuti in discarica di
Scapigliato”. Chi è a favore è pregato di alzare la mano. Simoncini, RDS,
Gherarducci, SUL, Forza Italia, Movimento 5 Stelle. Chi vota contro? PD. Chi si
astiene? Nessuno.
Il Consiglio respinge.
Sospendiamo per una breve pausa... (Interruzione fuori microfono) Come?
(Interruzione fuori microfono) Sospendiamo per una breve pausa il Consiglio
comunale.
Riprendiamo i lavori alle ore 15. Una pausa pranzo.
(La seduta è sospesa)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Invito i consiglieri a riprendere posto e il Segretario a procedere alla chiama dei
consiglieri.
MARIA CASTALLO, Segretario, fa la chiama.
PRESIDENTE. Consiglieri, la seduta è valida.
Possiamo, pertanto, riprendere i lavori del Consiglio comunale. Ci eravamo
accordati in Conferenza dei Capigruppo, al rientro pomeridiano, di anticipare la
mozione punto n. 37) dell’ordine del giorno che avete ricevuto, che era stata
presentata dal Partito Democratico, dai Riformisti e da Sinistra Unita per il Lavoro a
favore delle popolazioni colpite dal terremoto.
Chiedo, pertanto, al Consiglio comunale di esprimersi sull’anticipazione. Chi è a
favore è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
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Ordine del giorno presentato dai Gruppi PD, Riformisti per Rosignano,
Sinistra unita per il lavoro ad oggetto: A favore delle popolazioni colpite dal
terremoto
PRESIDENTE. Do la parola a Prinetti Alice. Prego.
ALICE PRINETTI. Grazie, Presidente.
Premesso che i comuni dei territori delle province di Rieti, Ascoli Piceno,
Perugia, L’Aquila, Fermo e Macerata sono stati colpiti il giorno 24 agosto, alle ore
3.36, da un terremoto di magnitudo 6.0 della scala Richter e da successive scosse di
forte intensità, che hanno determinato una drammatica situazione di pericolo per tutta
la popolazione, la perdita di vite umane e numerosi feriti, l’evacuazione di numerose
famiglie dalle loro abitazioni, gravi danneggiamenti alle infrastrutture, alla rete dei
servizi essenziali, a edifici pubblici e privati;
premesso che la gestione dell’emergenza da parte della Protezione civile, dei
Vigili del fuoco e di molte associazioni è stata tempestiva, l’Amministrazione
comunale di Rosignano Marittima e le associazioni del territorio, che da sempre si
sono distinte per l’impegno profuso nella gestione delle emergenze in tante zone
d’Italia, si sono mobilitate fin da subito; raccolte fondi e materiali hanno visto la
partecipazione di molti dei nostri concittadini;
i consiglieri comunali del Comune di Rosignano Marittimo, manifestando la loro
vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto, si impegnano a devolvere il gettone
di presenza di questo Consiglio comunale a favore dei comuni, attraverso il conto
corrente intestato alla Protezione civile.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Prinetti.
Apriamo, dunque, la discussione su questo atto. Chi vuole intervenire?
Consigliera Angeli, prego.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Vorrei precisare, così non mi considerate, che io
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ho già provveduto personalmente.
PRESIDENTE. Va bene. Prendiamo atto di questa cosa.
Ci sono interventi? Se non ci sono interventi, io dichiaro conclusa la discussione.
Apriamo, dunque, gli interventi per dichiarazione di voto. Chi vuole intervenire?
Consigliera Gesess, prego.
SILVIA GESESS. Grazie, Presidente.
Faccio in un certo senso mie le parole di Maria Graziella Angeli. Anch’io, come
credo molti di noi, ho provveduto, come ha detto Maria Graziella. Ma due parole
semplicemente per dire questo. Io credo che la solidarietà e la chiamiamola
beneficenza siano cose che esulano un po’ dall’incarico istituzionale, nel senso che
io, come Maria Graziella, come molti di noi, come molti cittadini, abbiamo dato il
nostro contributo, mi sembra doveroso, perlomeno mi è sembrato, credo però che
come rappresentante delle Istituzioni sarebbe più giusto che da noi, invece che la
solidarietà, arrivasse una richiesta forte affinché vengano perseguiti i colpevoli, e ce
ne sono diversi. Sicuramente non si può annoverare tra i colpevoli la natura, che fa
semplicemente quello che ha sempre fatto, però ci sono delle colpe, e sono grandi, e
su questo sta indagando la Magistratura, su questioni legate a casi di gestione non
idonea dell’edilizia. Si è visto cadere giù, come fossero castelli di sabbia, edifici
costruiti di recente, edifici peraltro pubblici, edifici peraltro come le scuole, dove le
comunità mandano i bambini per crescere e per diventare cittadini.
Quindi, in questo senso, anche un po’ mal digerendo in un certo modo questa
spettacolarizzazione anche della solidarietà che si è vista, so che posso sembrare
antipatica dicendo queste cose, ma come non ho sopportato i “je suis” vari sui social
network non ho sopportato allo stesso modo o, comunque, ho mal digerito le varie
foto di persone che si immortalavano con selfie mentre portavano pacchi di aiuti, non
voglio dire che questo vada nella stessa direzione, ci mancherebbe altro, però credo
che non sia – questa è la mia opinione – strettamente compito dei rappresentanti delle
Istituzioni esprimere la solidarietà in questa modalità.
Questo è il motivo per cui, ovviamente, non voterò a favore.
Grazie.
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PRESIDENTE. Grazie, consigliera Gesess.
Altri interventi per dichiarazione di voto? Consigliere Gherarducci, prego.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente.
Mi viene – nessuno me ne voglia – in mente il film Berlinguer ti voglio bene: “La
donna, la donna, la donna… o l’omo?”. Se oggi si discute di una mozione, si discute
di una mozione, nel senso che se qualcuno ritiene che il testo della mozione dovesse
essere un altro lo doveva presentare. Tra l’altro, si poteva presentare anche ora
incidentale, perché l’argomento era sempre il medesimo.
Il gettone da parte dei consiglieri comunali o di un’Istituzione è un fatto politico,
non è un fatto di solidarietà. Un Consiglio comunale in cui stamane abbiamo
brevemente discusso dei tagli alla politica, preso atto di quei tagli, che comunque
vanno a limitare il mandato istituzionale, decide di devolvere il gettone di questa
giornata e di un Consiglio comunale per le zone colpite dal terremoto. È un fatto
politico, non è una questione di mera solidarietà.
Tra l’altro, non mi risulta che, giustamente, la mozione sia andata sul giornale.
Rimane una cosa istituzionale. Chi la vuole vedere la vede, chi non la vuole vedere
non la vede. Però, dà il senso della solidarietà tra le Istituzioni.
Poi benissimo e siamo d’accordo che, dove ci sono delle responsabilità, queste
debbano essere perseguite dalla Magistratura. Ma nulla toglie che un Consiglio
comunale possa esprimere nella maniera, in questo caso del gettone, simbolica la
propria vicinanza alle popolazioni colpite e alle Istituzioni colpite dal terremoto,
secondo me. Lo dico sinceramente.
Poi il distinguo lo vuol fare chi interviene, perché se no non interveniva nessuno,
si votava e rimaneva sottotraccia. Ecco, io di qualunquismo non voglio per niente
essere tacciato. Ognuno fa ciò che vuole. Chi l’ha fatta personalmente ha fatto bene a
farla personalmente, non importa che lo dica. Se alcuni Gruppi, su proposta di un
Gruppo, ritiene che comunque politicamente sia rilevante dare il gettone, io ne darei
meno pubblicità possibile, perché è un fatto politico che rimanga nell’Istituzione. Poi
se qualcuno lo vuol mettere sul giornale, fa bene a mettercelo.
Grazie.
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PRESIDENTE. Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? Consigliera
Becherini, prego.
ELISA BECHERINI. Grazie, Presidente.
Io penso che una mozione del genere non abbia bisogno di commenti, al di là del
fatto che poi ognuno nella propria vita personale fa quello che vuole. È per questo
che siamo favorevoli.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Becherini.
Altri interventi per dichiarazione di voto? Consigliera Prinetti, prego.
ALICE PRINETTI. Grazie, Presidente.
Concordo con quello che ha detto il consigliere Gherarducci, che questo è un
ordine del giorno per esprimere la nostra vicinanza alle popolazioni colpite dal
terremoto. È un gesto simbolico. Siamo consapevoli del fatto che i nostri gettoni non
risolveranno sicuramente i problemi dell’emergenza che si è creata. Però, dobbiamo
essere anche consapevoli del fatto che, quando succedono queste cose, il nostro
Paese forse non ha niente da invidiare ad altri Paesi. Le macchine della solidarietà si
mettono subito in moto, come si è messa subito in moto anche la macchina della
solidarietà del nostro comune. Ci sono molte associazioni che sono partite per i
territori colpiti dal terremoto, associazioni grandi, associazioni più piccole, che
hanno messo a disposizione i loro mezzi e i propri volontari. Sono partiti fin dal
primo momento.
Altre associazioni hanno fatto rete fra loro per raccolte fondi sicuramente non per
finire sul giornale, ma perché credono nella solidarietà, soprattutto quando vengono
colpite zone che sono vicine a noi e che fanno anche pensare che queste situazioni, è
vero, come diceva la consigliera Gesess, sicuramente la colpa ci sarà. Sarà delle
calamità naturali, sarà della costruzione di edifici non in maniera opportuna.
Le azioni politiche vanno in tante direzioni. Sappiamo gestire bene l’emergenza,
dobbiamo imparare a gestire in maniera opportuna e in maniera trasparente la
ricostruzione e pensare anche alla prevenzione di questi rischi che si vengono a
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correre.
Confidiamo nel fatto che gli sbagli che sono stati fatti nel passato non si ripetano
oggi e che la ricostruzione e poi lo studio anche della prevenzione per questi rischi
siano affrontati in maniera adeguata.
Sono anche contenta del fatto che anche alcuni consiglieri, come tanti singoli
cittadini, abbiano provveduto in maniera personale a contribuire a questa emergenza.
Ricordo anche che, comunque, l’Amministrazione ha messo a disposizione i propri
tecnici per recarsi in queste zone.
Quindi, è un’azione politica congiunta e di sostegno alle altre Amministrazioni
comunali. È un gesto politico, seppur piccolo, perché comunque a livello economico
è piccolo, ma sicuramente la nostra vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto è
grande.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Prinetti.
Altri interventi per dichiarazione di voto? Nessuno.
Allora, Segretario, mettiamo quindi in votazione l’atto, presentato – ricordo – dal
Partito Democratico, Riformisti e Sinistra Unita per il Lavoro, ad oggetto: “A favore
delle popolazioni colpite dal terremoto”. Chi è favorevole è pregato di alzare la
mano. PD, Simoncini, RDS, Gherarducci, SUL, Nati, Forza Italia, Movimento 5
Stelle. Chi vota contro? Nessuno. Chi si astiene? Silvia Gesess, Gruppo Misto, Maria
Grazia Angeli, Forza Italia.
Il Consiglio approva.
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Mozione presentata dai consiglieri Luca Simoncini (Gruppo R.D.S.), Niccolò
Gherarducci (Sinistra unita per il lavoro), Silvia Gesess (Gruppo Misto), Marco
Nati e Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad oggetto: Atti violenti da parte di
extracomunitari ospiti dell’Hotel Saint Vincent
PRESIDENTE. Andiamo avanti con l’ordine del giorno, con una mozione
presentata da Luca Simoncini, Niccolò Gherarducci, Silvia Gesess, Marco Nati,
Maria Grazia Angeli, ad oggetto: “Atti violenti da parte di extracomunitari ospiti
dell’Hotel Saint Vincent”.
Relaziona il consigliere Simoncini.
LUCA SIMONCINI. Grazie, Presidente.
Si tratta di fatti chiaramente accaduti molti mesi fa, che comunque rimangono
attuali, perché la situazione all’interno dell’hotel è la stessa. Quindi, vado a leggere il
testo della mozione.
Considerato quanto accaduto all’Hotel Saint Vincent, circostanza nella quale il
mediatore delegato dell’ARCI e alcuni dipendenti dell’hotel stesso sono stati
rinchiusi in un locale, di fatto sequestrandoli, da parte di alcuni extracomunitari;
visto che i suddetti extracomunitari sono stati denunciati alle autorità competenti;
appurato che il fatto è accaduto a seguito dell’illecito commesso da parte degli
stessi, intenti ad utilizzare un fornello nella propria camera, utile alla preparazione di
pietanze;
sottolineato che agli ospiti viene garantito sicuramente vitto e alloggio e che,
quindi, non esiste nessuna necessità di produrre niente in proprio, anzi la circostanza
è espressamente vietata dal regolamento;
considerato inoltre che questo Consiglio comunale aveva avuto già da discutere di
problematiche inerenti alla questione immigrazione e rifugiati e specificatamente
anche nell’utilizzo dell’Hotel Saint Vincent, in cui alcuni consiglieri comunali furono
bollati come razzisti da parte di altri consiglieri;
visto che nella fattispecie sopraesposta i consiglieri segnalarono, tra l’altro, anche
il comportamento molesto segnalato agli stessi da parte di alcuni residenti degli stessi
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ospiti del Saint Vincent;
ritenuto che la stampa ha dato ampio spazio alla vicenda e che precedentemente
aveva portato dinanzi all’opinione pubblica episodi in cui, per esempio, gli ospiti
contestavano la mancanza di adeguata linea Wi-Fi o alternativo collegamento
internet a banda larga;
viste, infine, le numerose segnalazioni rispetto a bivacchi nelle pubbliche piazze
da parte degli ospiti;
il Consiglio comunale del Comune di Rosignano Marittimo, preoccupato per la
situazione generale, impegna i Presidenti delle Commissioni consiliari preposte a
convocare in maniera urgente – era in questo caso entro e non oltre il 9 luglio – una
Commissione congiunta, insieme al tavolo prefettizio, per analizzare, approfondire e
perseguire soluzioni alternative.
Non ci sono stati altri episodi, però la situazione all’interno dell’hotel è la stessa:
questi extracomunitari continuano a soggiornare all’interno dell’hotel a spese della
comunità, quindi, considerato anche quello che è successo, da parte nostra è
importante che questa mozione venga votata e che i Presidenti delle Commissioni,
anche se qui la data messa era il 9 luglio perché l’episodio era vicino, quindi era
necessario approfondire la questione, peraltro il Prefetto è anche cambiato, valutino
la necessità di approfondire questo.
Sappiamo tutti che è il Prefetto che dà le direttive, poi chiaramente i Comuni si
devono adeguare, però io credo – e l’abbiamo visto anche in altre circostanze – che
ci sono Comuni e Sindaci che, comunque, si sono ribellati a queste situazioni. Da
maggio, quando è successo insomma, ad oggi vediamo che i flussi migratori di
persone clandestine continuano in maniera molto forte, c’è forte preoccupazione
anche da parte dell’Europa, che non sta facendo nulla, e tutto in carico del nostro
Paese, però la situazione sta degenerando. Abbiamo visto cosa è successo anche a
Livorno. Comunque sia, è un comune qui vicino, dove sono state tolte – quella è
un’altra situazione – delle persone dalla casa famiglia e ci sono stati messi dentro
extracomunitari.
Credo che non sia giusto che la situazione continui a essere in questi termini. Lo
ripetiamo da molto tempo. Non ci tocca, non mi tocca assolutamente quando si viene
etichettati con frasi del tipo “razzista” o quant’altro. Son cose che da una parte
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entrano e dall’altra escono, perché è una situazione oggettivamente seria e
preoccupante. E la preoccupazione forte è quella che, dal mio punto di vista, ad oggi
non siamo ancora arrivati al punto più forte, perché se la situazione continua con
questi flussi migratori così forti vedrete cosa succederà fra qualche anno. La
situazione è questa. È la situazione di un Paese che è completamente al collasso, un
Paese che comunque è in crisi, oltre che di identità è anche in crisi a livello
economico. Vediamo tutti i dati confermati dall’Istat e da altri, vediamo dai dati che
la disoccupazione giovanile cresce, che i poveri continuano ad aumentare, e il nostro
Paese che cosa fa? Mette queste persone in strutture, a spese nostre, garantendogli
vitto e alloggio. Ecco, io credo che non sia più sopportabile questa cosa.
Siccome ci sono Sindaci e Amministrazioni che prendono posizione anche quando
il Prefetto dà delle indicazioni ben precise, io credo che sia il momento da parte
dell’Amministrazione di Rosignano di ribellarsi a queste cose, perché non ci
vorremmo trovare un domani a situazioni ben più spiacevoli di quello che è successo
alcuni mesi addietro.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Simoncini.
Apriamo, dunque, il dibattito sul punto n. 12). Chi chiede di intervenire?
Consigliera Angeli, prego.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Sulla mozione relativa agli atti violenti da parte
di extracomunitari avvenuti all’Hotel Saint Vincent a Castiglioncello, non possiamo
esserne orgogliosi. D’altra parte, le prime avvisaglie dei loro comportamenti – parlo
dei profughi –, anche se non sino a tal punto, già le conoscevamo da quando abbiamo
denunciato in Consiglio comunale che costoro andavano tutte le sere, verso le 16-17,
in inverno, a suonare i campanelli alle ville del promontorio e poi fuggivano quatti
quatti. Adulti che facevano giochi da bambini? Persone curiose o che volevano
divertirsi? No, erano adulti che non erano abituati a vivere fra noi e corretti nei
confronti del loro prossimo. A meno che non fossero interessati a verificare se
all’interno delle abitazioni vi era qualcuno, e non comprendiamo bene per quali
motivi. Comunque, riguarderebbe la sicurezza, se questo fosse stato.
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Fatto sta che i residenti si erano impressionati di quanto accadeva in inverno,
verso sera, e avevano messo in atto ogni accorgimento per la sicurezza, anche se la
zona è oltremodo al buio di suo, nascosta ancor più dalle piante. Per questi motivi, ad
una certa ora, dopo questi accadimenti, i residenti non lasciavano più le abitazioni,
anche se avevano necessità di uscire.
Pertanto, quando si dice che i profughi non danno noia a nessuno, non è un fatto
vero, perché quei residenti, per un intero inverno, da una cert’ora in poi, hanno
evitato di uscire di casa e lo continuano a fare.
Quindi, sin da quel tempo la sicurezza dei nostri concittadini nella zona è stata
messa a rischio e nessuno se n’è interessato, e certo non sono stati messi manifesti.
Io ricordo che, attraverso la mia mozione, che fu bollata come “il suono dei
campanelli”, in quel Consiglio comunale, dove si discuteva il documento, sono stata
come minimo derisa e si dette poca attenzione al fatto. Anzi, i consiglieri, di
maggioranza perlopiù, si davano un gran daffare a ridere e schernire per quanto
denunciato. E come minimo sono stata catalogata fra i razzisti. A distanza di pochi
mesi i nodi sono venuti al pettine proprio per la situazione profughi a Castiglioncello.
Da persona e da consigliere comunale del Comune di Rosignano, dovrei schernire
oggi chi a quel tempo ha riso a crepapelle su quanto denunciato, mentre quanto stava
accadendo incuteva timore e paura nella popolazione residente. Consiglieri poco
corretti non tanto nei confronti della relazione e del documento quanto della
popolazione, che mal viveva la situazione che si verificava ogni alto pomeriggio.
Quello accaduto ultimamente da parte dei profughi non è che il seguito di quanto
denunciato in Consiglio comunale. Ritengo che, anziché essere così espansivi nei
confronti di costoro, e d’altra parte non li conosciamo, occorre innanzitutto pensare
alla popolazione locale e non piazzare le necessità dei profughi al primo posto, solo
perché la Prefettura paga la loro permanenza a Castiglioncello.
Non è comunque tutta responsabilità dei profughi, ma vi è più di
un’Amministrazione comunale per la quale i problemi dei residenti valgono meno di
quelli dei profughi.
Occorre dislocare i profughi in più comuni e diminuirne le presenze sul territorio:
questo era già stato detto attraverso una mozione che avevo presentato proprio al
riguardo dei profughi quando furono accolti a Castiglioncello.
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PRESIDENTE. Grazie, consigliera Angeli.
Altri interventi? Consigliera Prinetti, prego.
ALICE PRINETTI. Grazie, Presidente.
È vero, noi in questo Consiglio comunale abbiamo già avuto modo di parlare della
situazione dell’accoglienza sul nostro territorio e oggi siamo a riparlarne, e siamo a
riparlarne per un episodio che è avvenuto, sicuramente un episodio spiacevole, che è
stato comunque segnalato fin da subito anche dal soggetto gestore dell’accoglienza.
Tant’è vero che poi sulla stampa è stato dato largo spazio a questa cosa.
Una cosa che mi ha colpito dell’ultimo intervento della consigliera Angeli è
quando dice dell’accoglienza diffusa. L’accoglienza diffusa diciamo che è uno dei
fiori all’occhiello della Regione Toscana, presa anche a modello perché comunque la
scelta di non creare dei ghetti con un numero considerevole di profughi all’interno
ma di avere un numero anche gestibile anche per cercare di portare avanti quello che
prevede un progetto di accoglienza sicuramente è il modello che dovrebbero adottare
un pochino tutte le Regioni.
Il problema magari di avere dei numeri un pochino più alti sui centri di
accoglienza è che alcuni Comuni non riescono a prendersi questa responsabilità, e
sicuramente non è il caso di Rosignano, visto che Rosignano già da diversi anni ha il
progetto accoglienza profughi, ma si occupa anche dei progetti più complessi, come
il progetto SPRAR, cioè il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
Quindi, credo che la situazione vada analizzata sotto un altro punto di vista, vada
analizzato cosa vuol dire fare accoglienza, un’accoglienza che comunque può essere
un arricchimento per il nostro territorio, un aiuto anche per l’integrazione e per la
reciproca conoscenza delle varie culture che sono ospiti sul nostro territorio.
Sicuramente ci sono alcune cose che andrebbero riviste, ma dobbiamo anche
ricordare che l’accoglienza diffusa sui territori non è gestita direttamente
dall’Amministrazione comunale, ma da associazioni che operano sul nostro
territorio.
Possiamo pensare… Non credo… Forse mi son persa qualche passaggio, ma non
mi sembra, almeno personalmente, di aver mai detto che chi la pensa in maniera
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diversa da me è razzista. Sono questioni di diversa prospettiva anche di integrazione
e di sviluppo del nostro territorio.
È un episodio che, comunque, non fa la storia dell’accoglienza. Se non mi sbaglio,
la Presidente della II Commissione ha convocato una Commissione per la prossima
settimana, e sicuramente sarà un momento di confronto e di approfondimento
sull’argomento, perché fermarsi a un singolo episodio per parlare di accoglienza e di
integrazione mi sembra un pochino limitativo, e sicuramente non è questo quello che
vogliamo.
Se da questa mozione poi si va a scavare – mi sembra di aver sentito
nell’intervento di Simoncini un allargamento anche dell’argomento – forse bisogna
fermarsi a quello che chiede la mozione, e sinceramente sono un pochino titubante su
quello che vi è scritto. Fermo restando che, comunque, la nostra accoglienza sul
territorio non ha mai creato problemi alla cittadinanza, nonostante pare che vengano
evidenziati dalle opposizioni, credo che serva questo approfondimento nella
Commissione che è già stata convocata dalla Presidente Marini.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Prinetti.
Ci sono altri interventi? Consigliere Toncelli, prego.
NICOLA TONCELLI. Grazie, Presidente.
Fermo restando che in ogni caso il fenomeno della immigrazione che il nostro
Paese sta vivendo in questi ultimi anni si sta facendo un problema sempre più
presente e sempre più composito, che quindi richiede un’attenzione e sicuramente
degli atteggiamenti diversi e forse più precisi, volti alla risoluzione alla base di certi
problemi, io credo che partire da quello che stiamo facendo noi dal punto di vista
dell’accoglienza all’Hotel Saint Vincent e legarci tutte le problematiche che sono
state enumerate mi sembra decisamente molto esagerato.
Sono d’accordo con la collega Prinetti che l’Hotel Saint Vincent rappresenta
sicuramente, dal punto di vista del sistema accoglienza, un progetto che sta andando
fondamentalmente abbastanza bene. Rientra in un concetto di accoglienza diffusa, in
cui un numero piuttosto limitato, perché si parla di quaranta persone, vengono o
comunque si cerca di inserirle in un tessuto. Chiaramente è fisiologico che ci siano
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delle anomalie, e le anomalie sono il fatto che viene citato nella mozione, che è stato
un fatto sicuramente disdicevole, e quindi i responsabili vanno sicuramente puniti e
perseguiti, perché chiaramente siamo tutti d’accordo che chi viene nel nostro Paese
deve assolutamente rispettare le nostre regole e il nostro modus vivendi, e su questo
non ci piove. Però, si tratta di un fatto isolato. Si tratta di un fatto isolato e che non si
è ripetuto.
In ogni caso non si tratta di ordine pubblico, ma si tratta di un episodio che si è
svolto all’interno della struttura e che non ha avuto assolutamente nessun tipo di
risvolto all’esterno.
Per quanto riguarda quello che descriveva la consigliera Angeli, io non ho motivo
per poter affermare che la consigliera Angeli dice cose non vere. Io posso portare la
mia testimonianza di cittadino di Castiglioncello che abita in quella zona e a me
sinceramente il campanello nessuno mi è venuto a suonarlo, e sono molto vicino.
Però, può darsi che sia successo. Sicuramente è successo. Però, non c’è stato un
aumento di furti, non c’è stato un aumento di violenza, le donne non è vero che non
escono tranquille. Io ho la mia famiglia, io ho i miei amici che abitano sul
promontorio e sinceramente nessuno mi ha manifestato queste problematiche.
Sicuramente posso, invece, portare un altro tipo di testimonianza. Durante l’estate,
soprattutto durante la notte, orde di ragazzi di quattordici, quindici e sedici anni, alle
tre, quattro, cinque della notte, che urlando passavano per via Fellini, che è una via
abbastanza importante, che porta alla piazzetta, gente ubriaca, gente che forse dal
mare andava in piazzetta o altro. Quindi, non confondiamo. E questi sicuramente non
erano migranti, perché io mi sono alzato più volte a vedere. Erano figli nostri, nipoti
nostri. È un’altra cosa, questa.
In ogni caso, io torno a dire che quello che forse manca – e nessuno vuole tacciare
nessun altro di razzismo – è spesso un atteggiamento volto all’ascolto. Io, per caso,
mi sono avvicinato a qualcuno di questi migranti, e non perché sia andato a cercarli e
non perché siano venuti a cercare loro me, delle persone con cui ho stabilito un certo
tipo di rapporto a livello informativo, per cercare di capire perché sono qui, cosa
cercano e cosa vogliono. Ecco, sarebbe una cosa sicuramente molto istruttiva riuscire
banalmente ad ascoltare. Poi uno si fa l’idea e si fa un quadro diverso, però ascoltare
le loro motivazioni, perché scoprendo che dietro al migrante o clandestino, come
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vengono volentieri chiamati da una certa parte politica, forse a ragione perché tanti
probabilmente saranno anche migranti economici che non hanno diritto di stare qua,
capire che c’è una persona dietro farebbe sicuramente più comodo.
Quindi, il mio invito è quello a non radicalizzarsi nei giudizi e il mio invito è
quello a considerare che oggettivamente, se in tutte le Amministrazioni comunali si
riuscisse a fare quello che abbiamo fatto con la nostra Amministrazione comunale,
quindi aderendo a questo progetto di accoglienza diffusa e non rifiutando o
rifuggendo le responsabilità che molti altri Sindaci, invece, in questo momento
portano avanti, probabilmente faremmo un passettino avanti nella risoluzione del
problema, perlomeno a livello locale.
Grazie.
PRESIDENTE. Ci sono altri interventi? Consigliere Settino, prego.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente.
Questo è un tema alquanto spinoso, comunque, perché a seconda di come si
affronti si passa da una parte all’altra senza vedere quello che forse è il problema che
noi ci troviamo a vivere in questo momento.
È chiaro che un modello di accoglienza diffusa consentirebbe una gestione più
semplice, una gestione più efficace. Qual è, secondo me, la criticità? È il fatto che
comunque immaginate dieci persone in un appartamento, o sei, otto, quelle che sono,
c’è qualcuno che se ne occupa, però in realtà oltre che stare in questo luogo fisico poi
la loro vita si svolge in questo luogo fisico e finisce lì. Il problema è quello
dell’integrazione nella socialità, quindi vanno creati momenti di socializzazione,
momenti di formazione e momenti di conoscenza della nostra cultura, delle nostre
leggi, per esempio, della lingua. Cioè, vanno inseriti in un contesto di inserimento
vero. Non lasciarli… A me è capitato, per una serie di motivi, di andare in giro nei
paesi collinari, da Riparbella a Bibbona, a Casale e in altri posti, e ho notato questa
cosa, che mi ha colpito: ci sono sette, otto, dieci immigrati – non sto a verificare qual
è il motivo per cui sono lì, se sono in attesa di asilo, eccetera, eccetera – in questi
appartamenti o lì davanti a ciondolare perché passano il tempo così. È evidente che
questo non può essere il modello di inserimento, perché questo chiaramente non
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inserisce nessuno.
Immaginiamoci noi in un contesto del genere: cosa faremmo se andassimo in un
paese che non è il nostro, con una cultura completamente diversa, a stare lì in un
appartamento? È evidente che bisogna integrare questo modello. Come? Insegnando
la lingua, insegnando le regole, le leggi del nostro Stato. Inserire nella socialità vuol
dire inserire nelle attività. Mi direte: non si può fare. Però, bisogna cominciare a
pensare a questa possibilità. Perché una persona adulta che deve passare il tempo a
non fare niente… È vero, l’associazione che gestisce la struttura riceve un contributo,
questi ricevono il minimo per poter vivere, l’alimentazione e il posto letto, e finisce
lì. Però, scusate, non può essere questo solo il modello di inserimento. Deve essere
un inserimento totale, quindi la conoscenza, le competenze linguistiche, che daranno,
sì, la possibilità alle persone di entrare in relazione. Perché se non sappiamo parlare
la lingua com’è che parliamo noi? Non possiamo parlare. Quindi, questo è il vero
problema, ed è un problema che va affrontato e va risolto.
Quindi, se si fa una convenzione con un’associazione, va verificato che poi questa
associazione applichi l’accordo, applichi tutto quello che è previsto. E la formazione
e l’inserimento nella socialità deve essere elemento centrale, se vogliamo che ci sia
veramente un inserimento; altrimenti, sono persone parcheggiate in un luogo, alle
quali chiaramente poi potrà venire anche in mente di fare cose strane, perché non
sanno che non si possono fare, perché magari non conoscono le nostre abitudini, per
esempio. Allora, a questo punto bisogna andare in quella direzione, se deve essere e
sarà così, perché è una realtà che non possiamo disconoscere, però va fatta anche con
il controllo di chi gestisce queste strutture e la verifica che vengano applicate per filo
e per segno le convenzioni.
Ultimamente c’è stata una trasmissione televisiva, che non parlava della nostra
zona, però chiaramente di queste associazioni che prendono i soldi dello Stato o di
chi… Tra l’altro, è venuto fuori che ora lo Stato non sta dando i soldi per pagare le
strutture. Sono arretrati di parecchi mesi. E queste associazioni non fanno nulla. Li
parcheggiano lì, gli danno un minimo per mangiare, un pantaloncino, una ciabatta e
finisce lì. Non può essere questo il modello di inserimento, se si vuole evitare una
risposta estremamente negativa, che può essere poi quella di comportamenti, atti e
gesti che vanno contro anche le leggi.
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Chiaramente se una persona viene sequestrata, a questo punto il problema diventa
un altro, è un problema di ordine pubblico. Che sia avvenuto all’interno di una
struttura o fuori è uguale: il problema c’è! Quindi, è chiaro che comunque vanno
perseguiti.
Concludo, quindi, ribadendo che l’inserimento deve avvenire a tutto tondo, non
solo perché gli si dà un luogo fisico, una ciabatta, un pantaloncino, poi finisce lì.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Settino.
Altri interventi? Consigliera Croce, prego.
LUCIA CROCE. Grazie, Presidente.
Io mi scuso di intervenire nuovamente su un argomento sul quale sono intervenuta
ad libitum, però io credo che si faccia una grandissima confusione tra questioni
diverse.
L’episodio che è successo al Saint Vincent mi sembrava già chiarito. Possiamo
discuterne. Non voglio adeguarmi al Capogruppo del PD quando disse giustamente
che era una normale routine, ma attiene un pochino a quello che ha detto Settino.
Cioè, la persona che magari fa il Ramadan, che pensa di poter accendere il fornellino
in camera non si rende conto che da noi le norme di sicurezza, eccetera, lo vietano.
Questo lo vietano anche nei bungalow, lo vietano ovunque. Faccio per dire.
Ma la questione sull’accoglienza è completamente diversa. Questa è
un’accoglienza obbligata. La gente che è profuga vuol dire che scappa da zone di
guerra. Quello che manca in Italia è una legge sull’asilo. Continuiamo a dirlo che
manca una legge sull’asilo? E manca a tal punto che la gente sta qui per anni
attendendo che diano il parere, l’unica Commissione che esiste. Perché, quando
arrivano, ovunque arrivano o sbarcano, sono ammessi tutti. Tutti sono ammessi. Poi
ci si riserva di presentare la documentazione.
Come mai in questo Paese non c’è una legge sull’asilo? Forse che si aveva paura
che negli anni Cinquanta arrivassero dall’Unione Sovietica e dai Paesi del blocco?
Questo non lo so. Questo io non lo so. Però, penso di sì. Una legge sull’asilo che
consenta il transito ci deve essere, perché noi siamo la porta del Mediterraneo
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quando dobbiamo lavorare sul turismo e la porta è chiusa quando la gente scappa
dalla guerra.
Allora, una legge sull’asilo che si rispetti dovrebbe consentire innanzitutto in
breve tempo di capire chi sono le persone, ma allora anche tra chi li accoglie ci
dovrebbero essere persone innanzitutto che parlassero la lingua di queste persone.
Perché se ci arriva un eritreo, basta che cambi una gambina e quello nel progetto ci
sta venticinque anni, perché è difficile che ci sia un interprete di eritreo o di somalo.
Sono 180 le tribù somale. Anche di marocchino: sono 189 le tribù marocchine.
Il diritto d’asilo va regolamentato in modo chiaro e serio, in modo che chiunque
arrivi possa essere velocemente dirottato, perché i somali che sono in Italia non ci
vogliono stare. I somali vogliono andare in Olanda, in Svezia, in Canada. Non ci
vogliono stare in Italia. Sono quasi trattenuti, da una carità pelosa, per la quale negli
anni sia a destra che a sinistra poi si finisce a dire, da un lato per questione di
progressismo, dall’altro per questione di compassione: poverini!
Io credo che bisognerà, visto che siamo tutti mediamente intelligenti, uscire da
questo percorso non virtuoso, perché l’accoglienza non è quella che qui è stata
descritta. Nessuna associazione – mi dispiace che Settino sia andato via – può
permettersi di non fare niente, perché ci sono dei programmi personalizzati persona
per persona. Nessuna associazione.
Io ho gestito questi progetti, e dalla scuola edile alla scuola di italiano, alla
parruccheria, alla panetteria vanno a fare formazione. Non è possibile che si continui
a dire questo, perché questo squalifica anche l’opera di tanti laici, volontari e
religiosi che da questo punto di vista si danno da fare.
Certo è facile dire: “Accogliete! Ad esempio, vi diamo tutto ciò che è di
patrimonio Vaticano”. Ma non è mica così, perché una volta che il patrimonio
Vaticano si trova sul territorio poi ci sono le manutenzioni, le scuole, bisogna
mandare i ragazzi a scuola, bisogna dargli un futuro. Non si può scaricare sugli altri.
Ma questo io credo che l’Italia da tempo si rifiuti di fare.
Bisogna anche pensare un’altra cosa. Bisogna pensare, ad esempio, a cos’è lo
Yemen oggi. Non ne parla nessuno. Le armi gliene vendiamo noi, è una lotta atroce
tra tribù. Ne potrebbero arrivare migliaia. La Siria è distrutta. Aleppo è distrutta.
Aleppo è distrutta. Non se ne parla più. Le armi sono sempre italiane, spesso. Sono
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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spesso italiane.
Si interrompono le tregue, perché si sbaglia a sparare sugli ospedali. Poi si chiede
scusa. Ma non vedo l’indignazione di nessuno su queste cose. Vedo solo
l’indignazione su dieci ragazzi che, come dice Settino, hanno le ciabatte e hanno i
pantaloncini e che girano. Vedo questo di indignazione.
Non va a provare, Maria Grazia, quel tipo di cultura se in casa ci sono le persone.
Sono altre culture che fanno queste cose, purtroppo. È successo anche a mia madre
che qualcuno le ha suonato, ma era un’altra cultura.
Allora, da questo punto di vista io credo che bisognerà tenere l’attenzione sempre
piuttosto alta, ma non perché si debba accogliere, perché sbagliamo. L’accoglienza è
anche derivante da grandi errori dell’Occidente. Quindi, io credo che su questo la
riflessione sia profonda.
Per non parlare, e concludo, Presidente, dei migliaia di stupri che sono avvenuti in
Germania la notte di Capodanno. Ma gli smartphone chi li fornisce a questi
profughi? Gli indirizzi delle donne chi li aveva dati? Allora cerchiamo di capire che i
milioni di profughi che premono possono essere anche momenti di ordine pubblico,
questo sì, molto importante e da tenere molto d’occhio, ma non è da confondere con
un’accoglienza fatta sui profughi somali della Somaliland, che arrivano su altre basi
e su questioni completamente diverse. Voi – l’ho già detto e mi scuso di ripeterlo –
conoscete qual è il permesso di soggiorno più ambito? Quello di transito. Perché in
Italia, perlomeno i somali, non ci vogliono stare.
C’è una fiorente comunità somala a Firenze che ha fatto cose egregie e continua a
farle. Voglio dire: incontriamola, parliamoci, facciamoci dire cosa fanno. Non sono
qui solo a piatire i cinque euro di pocket money. Tanti sono ragazzi che hanno lauree,
che hanno studiato, che sono insegnanti, che sono professori, e io credo che si debba
distinguere. Io non faccio differenze in questo momento tra chi non la pensa come
me. Ma perché è razzista? No, perché ha un’altra impostazione culturale. Però, io
credo che bisognerà anche farla un po’ finita di presentare queste cose in modo
indistinto, perché poi di notte tutti i gatti son bigi, e questo fa sì che anche la
popolazione resti confusa.
Grazie per l’attenzione.
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PRESIDENTE. Grazie, consigliera Croce.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Gesess.
SILVIA GESESS. Grazie, Presidente.
Non sarei intervenuta ma, come spesso accade, l’intervento della consigliera
Croce è stato di stimolo. Parlava di indignazione, e io, se Dio vuole, e pare di sì, mi
indigno, mi indigno spesso. Ho ancora questa capacità, che mi sembra sia abbastanza
rara, oramai merce sempre più rara. Mi indigno ogni volta che l’Occidente si sente
investito del ruolo di esportatore di democrazia. Di solito la esporta con le bombe,
andando a gamba tesa a inserirsi in conflitti che non lo dovrebbero riguardare. Di
questo stiamo parlando. Io mi indigno sicuramente per questo. Mi indigno anche del
fatto che poi ci troviamo tutti stupiti del fatto che questo atteggiamento
dell’Occidente si ripercuote con flussi migratori incontrollati e sempre più enormi, di
sempre più grande portata. Non voglio divagare, perché sarebbe un argomento per il
quale entrare nel merito ci vorrebbero ore, se non giorni.
Quindi, dicevo la capacità di indignarsi. Io mi indigno anche per le regole che
l’Unione europea si è data o, perlomeno, che sulla carta si è data, ma mi sembra che
in realtà queste regole non stiano funzionando. E ho colto con grande favore le
ultime posizioni del nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, che
chiede con forza, finalmente, con un po’ di vigore all’Europa di rivedere queste
regole. Al momento, mi sembra sia stata fatta una richiesta rispetto alla questione
finanziaria, cioè che non ci vengano più calcolate nel Patto di stabilità europeo le
spese che affrontiamo per i flussi migratori. E questo sicuramente è importante anche
per la tenuta economica del Paese.
Ma credo che ci sia tutta un’altra partita da affrontare, che è quella partita che in
un certo senso appartiene anche all’accadimento che è avvenuto nel mese di maggio
(se non erro) all’Hotel Saint Vincent. C’è qualcosa che non torna in questa
accoglienza diffusa. Questo modello toscano, che per tanti anni è stato sicuramente
un punto di riferimento, una stella polare, viene a decadere dal momento in cui i
flussi aumentano, perché questo modello poteva reggere fino a che i flussi erano
ridotti, fino a prima di queste grandi ondate. Adesso non tiene più, e non tiene più per
i motivi che in parte ha già espresso il consigliere Settino e che in qualche modo ha
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ripreso Lucia Croce. Cioè, non si può definire accoglienza semplicemente prendere
delle persone che scappano da paesi in guerra o che, comunque, semplicemente
scappano da paesi dove non hanno la possibilità di una vita decorosa, cercando
magari condizioni di vita migliori, metterli in un hotel… Che poi ci si accanisce
contro i CIE, si definiscono ghetti, ma un ghetto può anche avere la forma dell’Hotel
Saint Vincent, se mi metti lì dentro e io non so quando ne uscirò.
Credo che l’accoglienza dovrebbe andare di pari passo con quello che diceva il
consigliere Settino, cioè con l’integrazione. Perché se io accolgo, parcheggio, ma non
integro, mi sembra il minimo, mi sembra il minimo che ogni tanto si verifichino
degli eventi simili a quelli che si sono verificati all’Hotel Saint Vincent, ma che si
sono verificati di recente a Cecina. Non so se avete visto le polemiche. Insomma, si
stanno verificando un po’ laddove persone costrette intanto anche alla convivenza
anche fra culture diverse, che può non essere facile, e costrette anche all’ozio, come
diceva la saggezza popolare che io credo risieda nei proverbi, l’ozio è il padre dei
vizi, può anche capitare che uno che è forzatamente ozioso si trovi a fare scelte
bizzarre o magari addirittura – perché no? – a delinquere.
Allora, io credo che la partita sia molto più seria, molto più ampia, molto più
complessa di quello che si è potuto esprimere in questa mozione. Ma forse la volontà
di fare chiarezza sull’episodio era una sorta di prevenire. Perché lo stiamo vedendo
in varie parti d’Italia, anche della nostra meravigliosa Toscana, faro e stella polare
dell’accoglienza, stanno esplodendo molte situazioni. Ci sono sempre maggiori
difficoltà di gestione rispetto ai flussi migratori e all’accoglienza.
Allora, questo chiarimento voleva essere anche un modo per prevenire in un
territorio che, per fortuna, ancora non è di fronte all’emergenza, allo scontro
culturale, voleva essere un modo di approfondire, e di approfondire anche e
soprattutto con il protagonista, che poi è il Prefetto. E anche su questo andrebbe fatta
una riflessione. Ci vengono calate dall’alto scelte volute dall’Unione europea, dal
Governo, dal Prefetto, e il Comune poi si trova questo cerino in mano ed è costretto
in qualche modo a gestirlo. Anche su questo andrebbe fatta una riflessione.
Comunque, tutto quello che ho detto sicuramente avrebbe bisogno di più tempo e
di un altro luogo, perché mi rendo conto che quest’oggi non è la sede preposta, ma
insomma questi argomenti sono stati toccati dagli altri e io ho voluto dare il mio
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contributo. Rimane, comunque, come diceva giustamente anche Settino, il fatto che è
stato compiuto un atto violento, un atto a mio avviso deprecabile, e che non sarebbe
male, ma a quanto ho sentito verrà posto comunque in qualche modo rimedio, perché
è stata convocata la Commissione, e opportuno se non altro fare chiarezza.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Gesess.
Altri interventi? Consigliere Gherarducci, prego.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie.
Sui quotidiani di stamani, se andate a leggere anche il quotidiano più leggero che
si possa trovare, la pagina economica, il titolo sostanzialmente è che il crollo in
Borsa della Deutsche Bank ha fatto crollare tutte le borse europee. L’unico titolo che
è andato su è il Monte dei Paschi. C’è un motivo, eh. C’è un motivo, che la dice
lunga sull’Europa. Perché la discussione oggi in Europa è: bene che alla Deutsche
Bank il Governo americano gli abbia fatto quindici miliardi di multa, in maniera tale
che la Germania debba salvare la Deutsche Bank, così in Italia si salva un’altra
banca. La discussione è questa. Però, la Deutsche Bank non è una ditta con venti
impiegati nella periferia di Rosignano. La Deutsche Bank è una delle banche più
grandi del mondo.
Questo lo dice sulla situazione economica del mondo e dell’Europa. L’Europa è
sostanzialmente alla canna del gas e sulla questione immigrazione sta testando il
proprio essere Stato federale, confederale o, comunque, il proprio status. Schengen è
o, meglio, era uno dei capisaldi dell’integrazione europea. Oggi in Europa stanno
risorgendo le frontiere. Quindi, siccome non può esistere Schengen con le frontiere,
evidentemente in Europa c’è qualcosa che non va. E non è che la prendo larga perché
questo non c’entra niente. È questo l’elemento centrale di cui oggi noi discutiamo.
L’episodio del Saint Vincent è un elemento che poi, però, deve portare all’interno
di un Consiglio comunale a una discussione politica su un fenomeno più ampio. Non
è che qui si sta a discutere di cosa è successo. Se ci sono delle implicazioni
giudiziarie, ci sono gli istituti preposti a vedere. Però, politicamente va data una
lettura.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Che in Italia oggi ci sia il razzismo o elementi di nervosismo nei confronti degli
extracomunitari, dei profughi o degli immigrati è un dato di fatto. È un dato di fatto.
Chi ieri sera ha visto Quinta Colonna su Rete4, è vero che si vanno a prendere degli
episodi isolati, è uno sceneggiato televisivo, però dà uno specchio della realtà. In
Italia, anche a Livorno, ci sono degli episodi di razzismo e di nervosismo verso una
politica che viene fatta. Di questo le Istituzioni si devono far carico. Devono
discutere e devono riuscire a trovare un modo per uscire da questa situazione. Non è
che noi si può far scatenare nella nostra società una guerra tra poveri, perché non
abbiamo il coraggio e le risorse per affrontare una questione.
Anche la stampa locale delle nostre zone amplifica tutti questi fenomeni di
razzismo. Tutti i giorni. Esce scritto di Cecina e fanno la Commissione. Ci sono le
siringhe al campino e ci giocano al campino solo loro. Cioè, sulla stampa c’è solo
questa roba qui. E non basta, consiglieri, dire: “No, ma l’accoglienza, ci son dei
problemi, si va avanti”. Va affrontata! Va affrontata! Perché questo è un fenomeno
che poi noi complessivamente non riusciremo più a governare, perché è una
situazione che sta montando. Quattro o cinque anni fa sulla stampa locale tutti i
giorni non c’era questo tipo di cronaca. O leggevo un altro giornale io, oppure è
sostanzialmente cambiato.
La mozione sull’Hotel Saint Vincent, se viene letta bene, non dice niente di...
Dice di fare una Commissione per analizzare il fenomeno, di partire da un episodio
che si è creato. Facciamo una Commissione dove si discute un fenomeno e si fa
politica. È mai possibile? Si parla di accoglienza e di solidarietà. Va bene, ma ci sono
le risorse? Sennò, si prendono in giro le persone.
Sì, vado a concludere. È finito subito il tempo. Il mio va più forte.
L’integrazione non è far stare la gente a scuola tutto il giorno a insegnare
l’italiano. L’integrazione è creare posti di lavoro per gli italiani e per chi viene qui, e
almeno passa il tempo a lavorare e guadagna. Non si può pensare di fare
l’integrazione con i professori a scuola che insegnano l’italiano. Le persone la lingua
la imparano sul posto di lavoro. È chiaro che, poi, si rompo le scatole a stare tutto il
giorno dentro una stanza. (Interruzione fuori microfono) È uguale. Anche in giro
senza far nulla ti rompi le scatole. Sono ragazzi giovani. Per la maggior parte, sono
ragazzi giovani che si rompo le scatole a stare sempre nello stesso posto a non fare
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niente. Hanno bisogno di fare attività, hanno bisogno di trovare una società dove si
lavora. Qui il problema è che la società nostra, e europea, non è in grado nemmeno di
dare posti di lavoro per quelli che hanno condizioni più elevate dei richiedenti status.
Vado a concludere. Questi non sono rifugiati. Sono richiedenti status. Tutti questi
ragazzi e ragazze, non sono persone che hanno lo status di rifugiato. Stanno ancora
cercando di richiederlo. Da una situazione temporanea si prolunga per mesi una
situazione che, di fatto, diventa permanente. Il problema non sono i richiedenti
status. Il problema è che c’è uno Stato, e l’Europa, che non è in grado di fronteggiare
una situazione che ha creato.
Vado a concludere. Scusate.
Ci sono − qualcuno lo ha detto − le guerre in Siria, in Libia. Il Medioriente non è
che l’ho destabilizzato io. Qualcuno l’avrà destabilizzato. Le basi italiane sono state
utilizzate per andare a bombardare la Libia. Questa situazione è stata creata...
PRESIDENTE. Niccolò, vai a concludere. Veramente, stiamo sforando.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Sì. Scusate.
È stata creata dai Governi occidentali. Bisogna, serenamente... Perché tutte le
volte che si discute di questa questione qui in Consiglio comunale, poi, si alzano i
toni. In maniera serena, sul fatto, almeno nel nostro Comune... Intanto, va detto al
prefetto che non può prendere e mandare la gente dove gli pare, perché comunque
qui c’è un sindaco, c’è la Giunta e c’è il Consiglio comunale che hanno una
responsabilità. Quindi, su questo discutiamo.
Bisogna utilizzare le leggi che sono a disposizione per cercare di far lavorare
queste persone. È così che si fa l’integrazione. Bisogna agire in maniera tale che si
riesca a far avere una risposta sullo status (“sì” o “no”) e bisogna intervenire − e
concludo − a livello politico dicendo che negli anni i Governi di tutti i colori hanno
fatto delle scelte sbagliate e hanno, oggi, causato una situazione che potrebbe
diventare la tomba dell’Europa.
PRESIDENTE. Niccolò, vai a concludere, altrimenti bisogna che ti tolga la
parola.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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NICCOLÒ GHERARDUCCI. Dico solo una cosa sull’accordo della Turchia. Se
vi riguardate la trasmissione di ieri sera, di Riccardo Iacona, Presa Diretta, quello che
venne detto da qualcuno sul vergognoso accordo Unione Europea-Turchia sugli
immigrati, lo ha esplicato, in maniera tale che ancora una volta vengano fuori le
responsabilità politiche. È inutile andare a prenderle con i richiedenti status. Le
responsabilità sono di chi governa l’Europa e i Paesi dell’Europa.
PRESIDENTE. Okay. Basta. Grazie, consigliere Gherarducci.
Cerchiamo di rientrare in un tempo conforme al Regolamento.
Ci sono altri interventi? Consigliere Nati, prego.
MARCO NATI. In ogni caso, penso che minimizzare su questi fatti non sia la
soluzione migliore. Sinceramente, è un fenomeno che va gestito con più attenzione.
L’accoglienza tout court non serve.
E poi sarei curioso di sapere, visto che ho sentito che tutti questi richiedenti status
sono impegnati in corsi, quali corsi seguono coloro che sono ospitati presso il Saint
Vincent. Io ci vado spesso. Vorrei sapere questi corsi quando li seguono, perché sono
sempre lì sulle panchine sdraiati. Questa è una curiosità personale.
Minimizzare non è la soluzione adatta. Qui bisogna trovare una soluzione diversa.
Non è possibile accogliere tutti, perché le risorse non sono infinite. Se è necessaria
una legge, allora, ragazzi, qualcuno bisognerà che cominci a mettere il perimetro a
certe situazioni, perché così non si può andare avanti. Se la legge sui richiedenti
status... Se questi qui, praticamente, stanno in Italia a tempo indeterminato, penso
che una soluzione vada trovata in altro modo.
Anche perché, poi, ci sono coloro che hanno gli stessi problemi e che sono
italiani, e non la prendono tanto bene. Qui ci sono persone che hanno bisogno uguale
e vedono che non sono aiutate.
Anche all’interno del nostro Comune bisogna fare un’analisi attenta e credo che
certi eventi non vadano minimizzati. Bisogna trovare una soluzione.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Nati.
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Altri interventi? La consigliera Angeli ha già parlato. (Interruzione fuori
microfono) No. Al limite dopo, nelle dichiarazioni di voto.
Altri interventi?
Prima della replica, do la parola − se non ci sono, ovviamente, altri interventi − al
Vicesindaco Donati. Prego.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente.
Credo che oggi la discussione sia andata molto al di là dell’oggetto della mozione,
e credo che questo sia estremamente positivo. Qui non si tratta di ragionare di un
episodio deprecabile che è successo, sul quale, come Amministrazione, ci siamo
mossi chiedendo al prefetto l’immediato allontanamento delle persone che si sono
rese responsabili di questo. Questo mi risulta che sia avvenuto regolarmente, proprio
ribadendo il fatto che chi viene qui e chi è qui, chi sta sul territorio, sia italiano o sia
di qualunque altra nazionalità, deve rispettare la legge. Credo che questo elemento
sia già stato chiarito.
La cosa è importante perché ci consente di avviare una riflessione sul tema dei
flussi migratori, sul tema della migrazione, sul tema dei richiedenti asilo, in un
mondo in cui − come veniva giustamente detto − l’Occidente non è esente da colpe.
L’Occidente, per cause geopolitiche, il più delle volte economiche, è in qualche
modo responsabile anche di molti flussi e di molte situazioni, anche di sottosviluppo,
di guerre civili e di situazioni che portano ad alimentare i flussi di migrazione di
disperati (ricordiamoci che queste sono persone disperate) verso l’Europa.
Noi siamo in uno Stato che non ha, rispetto a questi Paesi, frontiere terrestri. Per
cui, non è possibile erigere muri. Noi abbiamo un mare e le persone che arrivano con
le barche dobbiamo salvarle. Se vogliamo mantenere anche un elemento di umanità e
di etica, dobbiamo salvarle. Noi siamo la porta dell’Europa e la porta che, in qualche
modo, è costretta a far fronte a questa situazione, in un quadro in cui tutti gli altri,
poi, si permettono di fare muri: quello fa il muro a Calais, quello fa il muro da una
parte, quello fa il muro da quell’altra. Noi non possiamo fare muri perché non
abbiamo la terra davanti e dobbiamo − perlomeno quello − dare delle risposte in
termini di soccorso e di assistenza alle persone che arrivano via mare.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Chiaramente, questo è un elemento su cui dobbiamo riflettere. Dobbiamo riflettere
sicuramente in un quadro di rapporti con l’Europa. Mi sembra sia stato accennato: il
nostro Governo sta cercando di fare la voce grossa. Chiaramente, gli altri sono
favoriti perché non hanno il problema in casa, perlomeno questo tipo di problema
emergenziale. Ricordiamoci che dalle altre parti i flussi migratori sono stati molto
più alti di quelli in Italia. La Germania, la Francia e l’Inghilterra hanno avuto flussi
migratori, negli anni, notevolmente più alti di quelli che ha l’Italia. Le ex colonie.
Anche lì, derivava da una storia coloniale, una storia di imperialismo − come si
direbbe con dei termini che non sono più di moda − di altri tempi. C’è stato,
comunque, un imperialismo strisciante che ha prodotto e produce questi flussi.
Noi siamo in questa situazione e dobbiamo essere consapevoli che questa è una
stazione che dobbiamo gestire, e la dobbiamo gestire, da una parte, dal punto di vista
politico, cercando di condividere con l’Europa una responsabilità. Se Europa deve
essere, deve essere un’Europa anche di responsabilità, e non soltanto di distribuzione
di aiuti e benefici che Europa vuol dire. Si potrebbe ricordare quanto l’Europa abbia
distribuito, anche a livello di contributi allo sviluppo, ai Paesi dell’Est, proprio quei
Paesi che oggi sono i primi a erigere i muri. Di questi Paesi, tanti si sono ripresi
anche grazie ai contributi (Obiettivo 1). Se qualcuno conosce un po’ gli aspetti dei
contributi europei, sa quanto questi Paesi si siano sviluppati con il contributo
dell’Europa, e oggi sono i primi a erigere muri.
Credo ci sia un problema politico, di rapporti con l’Europa, per cercare di
condividere con gli altri Stati la problematica, che non può essere solo una
problematica italiana. Dall’altro, c’è il problema di cercare di dare, attraverso
percorsi di cooperazione, delle risposte, anche riparatorie, rispetto a tutta una serie di
danni che sono stati realizzati anche nei Paesi di provenienza di queste persone.
Dall’altro, c’è il quotidiano, che è legato al fatto che dobbiamo gestire un’emergenza,
che ci troviamo di fronte a persone che sono prive di uno status, se non quello di
richiedente asilo.
Le persone che vengono accolte in questa situazione emergenziale sono
richiedenti asilo. Quindi, non sono ancora qualificate e qualificabili come soggetti
che hanno diritto all’asilo, ma sono persone per le quali è in corso una procedura di
riconoscimento dell’asilo. Questo è l’elemento − è stato ricordato anche dalla
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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consigliera Croce − su cui, forse, lo Stato italiano potrebbe fare di più. Noi abbiamo
bisogno di accelerare e di rendere molto più veloce il percorso di riconoscimento
dello status di rifugiati, se di status si tratta per queste persone, nel senso di persone
che fuggono da situazioni di persecuzione o fuggono per questioni politiche, tanto
per essere chiari, o se è semplicemente − quando dico “semplicemente” non lo dico
per minimizzarlo − una problematica di carattere economico.
Il primo elemento è cercare di accelerare il percorso di riconoscimento dello
status di queste persone. A seconda che il percorso venga accettato o meno, è
possibile attivare le politiche di integrazione. Ora è difficile attivare percorsi di
integrazione su persone che non sappiamo perché sono in Italia: perché hanno
davvero un problema di persecuzione oppure hanno un problema economico oppure
fuggono perché, magari, nel loro Paese hanno altri problemi.
Questo è il primo elemento: bisogna cercare di velocizzare le procedure di
definizione dello status di queste persone. In merito a questo, una [audio
incomprensibile] perché, ovviamente, sui grandi numeri, le Commissioni che fanno
questo accertamento, ancorché implementate, sono insufficienti perché la procedura
è abbastanza complicata. C’è l’accertamento, i ricorsi e tutta una serie di procedure
non così semplici. Questo è uno degli elementi su cui bisogna ragionare.
Dall’altro, ovviamente, c’è un discorso di accoglienza che dobbiamo mettere in
atto sui territori. Noi, a Rosignano, l’abbiamo messa in atto, ovviamente perché è
stata decisa dalla prefettura e dal Governo. Al di là di essere destinatari di alcune
quote di rifugiati o, comunque, di richiedenti asilo, noi ci siamo attivati per far sì −
questo credo sia l’elemento su cui bisogna riflettere ed è l’elemento, forse, che potrà
venir fuori anche nell’ambito della Commissione che è stata convocata − noi ci
siamo attivati affinché questa situazione venisse gestita con un’adeguata
condivisione del territorio.
Tant’è vero che sono stati fatti incontri e raccordi con le associazioni, con le
Istituzioni, con i soggetti che sul territorio sono presenti, e questo ci ha consentito –
ripeto, al di là dell’episodio deprecabile, ma isolato, che c’è stato − di poter gestire in
maniera adeguata, fino ad ora, queste persone. Fra l’altro, persone che, nel frattempo,
erano... Quando si parlava di 40 era all’inizio, all’Hotel Saint Vincent. 40 persone.
Progressivamente, sono state anche spostate.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Ad oggi, al Saint Vincent sono circa 23-25 persone. Poi c’è un altro gruppo in un
altro appartamento, proprio per cercare di favorire anche una sorta di... Per cercare di
rendere più autonome queste persone e di non farle sentire soggetti la cui vita viene
regolamentata, determinata dalla presenza in una struttura (si mangia a quell’ora). In
qualche modo, possono cercare di organizzarsi la vita e, forse, essere meno soggetti
alle problematiche che ci sono state.
Da questo punto di vista, questo percorso è stato attivato. Vengono fatti i corsi. I
corsi di alfabetizzazione italiana vengono fatti. È vero che non sono corsi che
risolvono il problema. Ricordo che molte di queste persone sono di cultura e di
scolarizzazione medio-alta, perché ci sono diplomati e laureati. Quindi, non si va a
insegnare niente, se non, forse... Se quello è un muratore, forse, che non conosce
alcuni materiali rispetto ad altri, ma bene o male sanno fare altre cose. Quindi,
mediamente non c’è nemmeno questo problema. Viene fatto, fondamentalmente, un
corso di italiano. Tenete presente che la stragrande maggioranza parla correntemente
l’inglese, forse più di noi. Non sono sottosviluppate. Sono persone che hanno
bisogno di essere introdotte nella nostra società, e su questo i corsi vengono fatti.
Sottolineo che qui c’è un elemento che caratterizza il nostro territorio: il fatto,
ovviamente, che c’è un sistema territoriale che collabora a questo percorso e il fatto
che i soggetti che gestiscono l’accoglienza sul nostro territorio sono soggetti
associativi, cioè non sono soggetti che, come abbiamo visto in altre parti, fiutano il
business e si buttano sul business. Questo è un altro pericolo che esiste. Da noi,
questo, in questo momento, non esiste.
Questi sono temi su cui bisogna riflettere. Bisogna conoscere la situazione attuale.
Bisogna riflettere su questo. Bisogna affrontare la discussione in maniera molto più
ampia. Oggi, forse, in questo senso, abbiamo avuto anche un primo assaggio.
Credo che la Commissione possa fare luce, non tanto sull’episodio, ripeto, che è
chiuso, e lo vorrei considerare chiuso, ma su come si fa accoglienza e su come è stata
fatta fino ad ora accoglienza, su cosa si può migliorare, su quelle che sono le
implicazioni complessive nel contesto nazionale e internazionale in cui si muove
questa accoglienza. Se noi, come Consiglio, facciamo questa riflessione, cogliamo
un’occasione positiva, rispetto al singolo episodio, per comprendere e, forse, essere
un po’ più consapevoli rispetto al fenomeno che anche noi, in minima parte...
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Ricordo che abbiamo 35 persone sul territorio, non abbiamo migliaia di persone. A
Livorno ci sono numeri ben maggiori. A Piombino e nella Val di Cornia ci sono
numeri maggiori. Da noi, tutto sommato, si è ancora mantenuta quell’idea di
accoglienza diffusa, che era un po’ alla base del modello toscano.
L’altro elemento − sono reduce, ieri, da un incontro in Prefettura, che abbiamo
chiesto − è quello di favorire la possibilità di adibire queste persone a non “lavori”,
perché non si possono far lavorare queste persone (non si possono far lavorare perché
non hanno lo status), però a restituire, con interventi di volontariato, interventi sul
territorio, sostanzialmente, l’ospitalità.
Ad oggi, molti meccanismi... Avevamo già fatto una prima convenzione, che era
partita, ma a volte i meccanismi di queste cose sono burocraticamente molto più
difficoltosi di quelli [audio incomprensibile]. Abbiamo chiesto anche che la Regione,
la Prefettura, quindi gli organi sovrastanti la Prefettura possano cercare di favorire
questo, perché crediamo che questo elemento possa, da una parte, attenuare la
diffidenza nei confronti di queste persone e, dall’altra, essere un percorso adeguato
per poter far capire meglio la dinamica della nostra società, quindi renderli più
partecipi alla dinamica della nostra società e, complessivamente, far sì che possano
essere anche una risorsa, per quanto possibile.
Credo che questa sia la discussione che noi dobbiamo fare. Ripeto: mi sembra che
tante cose siano già state dette e che siano condivisibili. Lasciamo perdere l’episodio,
che è chiuso, e andiamo avanti su questa riflessione, che credo debba essere davvero
una riflessione a trecentosessanta gradi e che il Consiglio comunale di un territorio
come il nostro, che tradizionalmente è stato anche un territorio che ha portato avanti
progetti... Ricordo che lo SPRAR, il sistema che dovrebbe dare risposte nel momento
in cui viene accertato lo status dei rifugiati politici, è un sistema che vede Rosignano
come capofila per l’intera zona. Quindi, anche per dare il senso del nostro grado di
civiltà e di attenzione rispetto a queste problematiche.
PRESIDENTE. Grazie, Vicesindaco.
Io chiedo al consigliere Simoncini se vuol fare una breve replica. Mi sembra che
la discussione sia stata molto ampia su questo atto. Vuoi utilizzare la replica?
(Interruzione fuori microfono) Prego. Sì, è tuo diritto. Vostro, insomma. Prego.
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LUCA SIMONCINI. Grazie, Presidente.
Sono d’accordo con l’assessore Donati. In definitiva, lasciamo stare l’episodio. È
successo. Però non sono d’accordo − come qualcuno ha detto − che siamo andati
fuori tema. Si è puntato sull’episodio, però, chiaramente, quando si parla di
accoglienza e quant’altro il discorso è un po’ più ampio.
Lo ribadisco. Il modello, qualcheduno ha detto che è il fiore all’occhiello della
Regione Toscana. Per noi, assolutamente, questo tipo di accoglienza è fallimentare
così com’è. Le risorse per tutti − ribadisco − non ci sono. Sentir dire che queste
persone, comunque, ricevono il minimo per poter vivere... Lo ribadisco: ci sono
milioni di italiani che non hanno nemmeno il minimo per vivere, e questo succede. È
inutile fare tanti discorsi. È la verità. È così che stanno andando le cose. Qualcuno
parlava dello status di rifugiato. Vi domandate come mai per avere questo status ci
vuole tutto questo tempo? Io non lo so come mai. A chi gestisce questi rifugiati,
probabilmente, torna comodo, per tutta una serie di cose, continuare a percepire
contributi.
Anch’io ho visto la trasmissione sul 3. Ci sono delle cose veramente aberranti, ma
per le stesse persone. Lo dicevano anche loro: “Non riusciamo ad avere una
risposta”. Stanno lì a soggiornare per anni e non hanno risposte. Probabilmente, c’è
qualcosa che non torna. Probabilmente, qualcosa di oscuro c’è, perché torna comodo
che sia così. Questo è inevitabile.
Un’altra considerazione che mi viene da fare la butto lì come battuta. Mi dovete
spiegare perché si parla di profughi che, comunque, sono una piccola parte, e non lo
dico solo io. Lo dicono i numeri. Qualcheduno mi dovrebbe spiegare perché, di
quelli che scappano dalle guerre, il 70 per cento sono uomini e delle donne la
maggior parte rimane laggiù. Se c’è una guerra, credo che dovrebbero venir via
anche le donne. È proprio una constatazione molto leggera. Secondo i dati ufficiali, il
70 per cento di uomini arrivano qua. Quindi, chi scappa dalle guerre... Gli uomini
vengono via e lasciano le donne laggiù. C’è qualcosa che non torna anche in questa
cosa qui. Sono i numeri, questi. Non voglio vedere facce stravolte. Sono i numeri.
Anche lì c’è qualcosa che non torna. O gli uomini sono di una razza a sé, quindi le
donne possono rimanere laggiù... Probabilmente, qualcuno ci vuol far credere che
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scappino dalle guerre. Un 10-15 per cento scappa dalle guerre. Le altre non sono
assolutamente persone che scappano dalle guerre. Scappano, probabilmente, anche
da situazioni difficili, perché non riescono ad andare avanti. Lo so. Però, cosa
facciamo? Tutte le persone che abitano in questi Paesi le prendiamo noi perché non
ce la fanno ad andare avanti?
Io sono d’accordo: chi scappa da una guerra accogliamolo, ma è una minima
parte. Prima bisognerebbe analizzare i numeri e poi fare constatazioni su questo.
Mi fermo qua. Tanto c’è la dichiarazione di voto.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Simoncini, per la replica.
Dichiariamo, pertanto, conclusa la discussione su questo atto.
Apriamo le dichiarazioni di voto. Chi chiede di intervenire per dichiarazione di
voto? Non ci sono dichiarazioni di voto? Consigliere Simoncini, prego.
LUCA SIMONCINI. Vado avanti, anche se è una dichiarazione di voto.
Credo ci sia un’equità sociale oggettivamente differente tra le azioni intraprese sul
discorso dell’accoglienza. C’è una disuguaglianza sociale a sfavore assolutamente
dei cittadini italiani. E non mi vergogno a dirlo nuovamente, come l’ho detto l’altro
anno, come l’ho detto due anni fa e come lo dirò anche tra un altro anno, finché le
cose rimarranno così.
Qualcuno ha detto − me lo sono segnato – che le porte sono aperte. Qui,
chiaramente, siamo un transito. Però, il problema è che arrivano in Italia e stazionano
qui. Quindi, c’è un problema. Dov’è l’Europa? Qualcuno ha detto che siamo i primi
sul Mediterraneo. Okay. C’è anche la Spagna. Dal Marocco farebbero anche prima,
come qualcuno mi diceva. Come mai vengano qui in Italia? E in Spagna non c’è Le
Pen. Perché? Sono tante le domande che io mi pongo e che credo che anche voi vi
poniate.
Non entro nel merito che tra queste persone c’è chi ha pretese e chi non le ha.
Anch’io so che tanti hanno delle difficoltà. È vero. Oltretutto, negli ultimi tempi si
sono accentuate queste cose. Le pretese in tanti le hanno. Episodi di intolleranza
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perché non vogliono questo, non vogliono quello, non vogliono quell’altro: queste
cose sono successe.
Mi vorrei soffermare sulla parola − scusate – “razzista”. Anche qui bisogna fare
una distinzione. Le persone vengono etichettate o “razziste” o “non razziste”. Negli
anni Duemila, se fossero arrivati anche 100.000 extracomunitari all’anno, come
all’incirca succede quest’anno, probabilmente nessuno avrebbe obiettato perché,
comunque, a quei tempi (parlo, all’incirca, della lira) la situazione economica era
abbastanza tranquilla. Le persone arrivavano bene fino in fondo al mese. Insomma, la
situazione economica di tutti era abbastanza accettabile. Il fatto, oggi, che ci siano
persone che a cinquant’anni perdono il lavoro, persone giovani (la disoccupazione
sale) che non trovano lavoro, persone alle quali viene tolta la casa (è successo in
Italia) per darla agli extracomunitari... È facile parlare quando la nostra situazione
economica è... Tutti lavoriamo, chi più e chi meno.
Mettiamoci nei panni di quelle persone, nostri concittadini, che hanno queste
difficoltà. Vorrei fare una domanda a ognuno di voi: se vi levassero la casa perché
siete in difficoltà economiche e la dessero a un extracomunitario (non ce la fate ad
andare avanti e a dare da mangiare ai vostri figli), ragionereste in questi termini? Io
credo di no. Anziché guardare nelle proprie case, bisognerebbe guardare anche un
po’ al di fuori delle proprie case. È troppo facile fare così.
Siccome − e vado a concludere − la situazione è drammatica, e anche in Toscana
sono successi questi episodi, che hanno tolto le case agli italiani per darle agli
extracomunitari... Così come non sto a parlare dei contributi affitto e utenze. Quando
si parla di immigrazione, si parla anche di questi temi. Quando vedi che nelle liste i
contributi vanno ai primi 100 e dei primi 70 non si riesce nemmeno a pronunciare il
cognome... Darò anche in escandescenza, a volte, però qui il problema si cerca di
nasconderlo sotto il tappeto, invece bisogna affrontarlo.
La Regione Toscana − ripeto − non sta facendo assolutamente nulla. Questo
modello di accoglienza è fallimentare...
PRESIDENTE. Vai a concludere, Simoncini. Abbi pazienza.
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LUCA SIMONCINI. Con piacere ho visto che in Toscana, da questo punto di
vista, alcuni Comuni stanno già cambiando in questo senso, e i risultati si sono
ottenuti.
PRESIDENTE. Io direi che possiamo concludere. Visto che c’è una Commissione
convocata,
questa
discussione,
probabilmente,
proseguirà
all’interno
della
Commissione.
Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? Consigliera Croce, prego.
LUCIA CROCE. Il Partito Democratico non può votare la mozione presentata,
per le motivazioni che sono state esplicitate dal Vice Capogruppo Prinetti, dal
consigliere Toncelli e dalla sottoscritta.
Tengo a precisare che nei nostri interventi non si è mai voluto calcare la mano né
su episodi che possono appartenere a culture diverse e mal comprese da noi né su
coloro i quali hanno da opinare su questi episodi, che anche noi abbiamo condannato.
Logicamente, nel momento in cui si esplica una forma di una qualsiasi violenza,
l’episodio è da condannare. Io vorrei dire, però, che se domani arrivassero 100.000
lavoratori di Rostock, tutti bianchi e biondi, e si mettessero ad affumicare la arringhe,
noi avremmo, oltre che problemi di fumi, anche problemi culturali di grosso scontro.
La comprensione delle culture è basilare. Il lavoro che va fatto è questo, perché i
ragazzi somali − perché di questo stiamo parlando − parlano perfettamente l’inglese.
Il nostro problema è che non c’è quasi nessuno che lo parli al loro pari, e li
mandiamo ai corsi di alfabetizzazione perché non li capiamo noi. Noi non li capiamo.
Questo voglio dire.
Siccome il problema è delicato, difficile, umanamente rilevante e anche
coinvolgente, le tematiche sollevate sono da discutere, ben vengano le Commissioni
e tutti gli approfondimenti, ma i toni vanno sempre smussati. Si rischia di dire delle
castronerie storiche, e poi la storia la castroneria la punisce.
Credo che bisognerebbe partire da posizioni... Non si tratta di togliere qualcosa
agli italiani. Attenzione. È come quando si dice: “Ma perché non si tolgono i soldi di
questa cosa e non si asfaltano le strade? Non sono gli stessi capitoli?”. È una
questione di scelta. Su questo dobbiamo riflettere e ragionare. Come dobbiamo farla
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questa accoglienza? Come si pone l’Italia nel mondo? Come si pone l’Occidente nel
mondo?
Diceva l’assessore Donati che sono le motivazioni economiche che muovono il
mondo. Lo comprendiamo oggi, alle ore 17, nella sala del Consiglio comunale di
Rosignano? Non credo.
Credo che si porti acqua al mulino di chi voglia regolamentare usando toni più
consoni e pensando che non si ha davanti un baluba, ma spesso un ragazzo somalo
minimo diplomato, se non laureato, che parla perfettamente un paio di lingue.
Potrebbe essere utile alla nostra società. Potrebbe essere utile. Non viene a rubare
niente. Non viene a rubare niente. Questo lo dobbiamo comprendere. I numeri. I
numeri, consigliere Simoncini, lo dicono. Non viene a togliere niente.
Cerchiamo di non acuire episodi e sentori che − quelli sì − portano al malessere
nella società e confondono la cittadinanza. Non serve a niente dire una serie di cose
che tu, con tutto l’affetto che ti porto, caro Simoncini, hai detto.
Grazie.
Ognuno la pensa come vuole.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Croce.
Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? (Interruzione fuori microfono)
Consigliere Simoncini, per cortesia. (Interruzione fuori microfono) Consigliere
Simoncini, basta.
Consigliere Gherarducci, prego.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie.
Non capisco perché in questo Consiglio comunale, tutte le volte che si tratta
questo argomento, va tutto a gambe... Comunque.
Io mi faccio una domanda: non è che non si discute delle cose perché sennò la
gente si offende, collega Carafa. Sennò, si mettono dei temi tabù... Se si vogliono
[audio incomprensibile] salteranno il bancone e si [audio incomprensibile].
PRESIDENTE. La stanchezza si comincia a far sentire, consiglieri, vedo.
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NICCOLÒ GHERARDUCCI. Sennò, fatti le domande e datti le risposte. Ma chi?
PRESIDENTE. Prego, consigliere Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie.
Io non mi faccio nessuna domanda e non mi do nessuna risposta. La gazzarra
viene fatta da tutte le parti. Non è uno solo che fa gazzarra. I toni ce li hanno tutti
alti. Chi ne dice una e chi ne dice un’altra. Sicché, veniamo fuori con tanti discorsi.
C’è chi è più folcloristico e si nota di più e c’è chi è più furbo e si nota meno. Non
facciamo tanto i furbi.
Io ne ho visti di consiglieri che a qualcheduno dicono: “Si presenta il vucumprà”,
e lo vengono a dire ai consiglieri d’opposizione. Ragazzi, se si vuole stare tranquilli,
io sto tranquillo. Non sa nemmeno cosa ho da dire e mi fa polemica nell’orecchio.
Mi pare che in Italia ci sia una fetta della popolazione che fa speculazione su
questa questione. I gestori di queste strutture si arricchiscono. Ci sono degli alberghi
in cui da trent’anni non si investe un euro e oggi sono gli alberghi che, anche a
Rosignano, guadagnano più di tutti. Danno da mangiare le peggio cose disponibili
sul mercato. Gli arredamenti sono quelli degli anni Cinquanta, gli impianti elettrici
bisognerebbe vedere se sono a norma per l’attività alberghiera. Ce ne sarebbero tanti
di discorsi da fare. Certo, non si può permettere che in Italia parte della popolazione
faccia la speculazione su una situazione drammatica come quella dei rifugiati o dei
richiedenti status.
Quello che era interessante della mozione mi pare che sia venuto a galla. Basta
mettere il seme lì e, poi, la gente lo dice da sola. Questo fenomeno è un fatto sociale.
La politica, siccome si nutre di fatti sociali, su questo deve...
Qui in Consiglio comunale c’è uno spaccato della società. Quello che si diceva
prima mi pare che emerga dalla discussione che si sta facendo. Non è che qui si
esula, che questo è un mondo felice dove... Questa è la società in miniatura. Le
ventiquattro
persone
sono
espressione
di
ciò
che
c’è
fuori.
Anche
sull’assistenzialismo sociale ne ho da dire, se si va a vedere, e non solo dei rifugiati,
non solo degli immigrati. Qui c’è chi paga e chi, invece, non paga mai, e non sono
solo stranieri.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Siccome chi non paga mai non va bene, né che sia straniero né che sia italiano,
bisognerebbe mettere mano a tutto il comparto dell’assistenzialismo sociale.
Per me, la mozione, tra l’altro è del 9 luglio... L’elemento era di input alla
discussione e mi pare abbia raggiunto lo scopo. Per quanto mi riguarda, può essere
anche ritirata e evitare la votazione, se gli altri proponenti sono d’accordo.
Quello che dico io è questo: innanzitutto, evitiamo la guerra tra poveri, perché mi
pare...
PRESIDENTE. Vai a conclusione, Niccolò.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Ci mancherebbe.
La guerra tra poveri. E poi mi pare d’aver registrato degli elementi positivi, tra cui
la disponibilità dell’Amministrazione a fare una discussione non solo nella
Commissione già convocata, ma mi pare d’aver capito anche con appuntamenti
futuri. Quindi, lo scopo per cui almeno il sottoscritto aveva elaborato una mozione su
quel tema − che si può discutere o no; comunque, le conclusioni erano tranquille e
serene − è stato raggiunto.
Grazie.
PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? Non ci sono altre dichiarazioni di
voto.
Pertanto, Segretario, mettiamo in votazione il punto n. 12), ad oggetto “Atti
violenti da parte di extracomunitari”... (Interruzione fuori microfono) Consigliere
Simoncini, cosa c’è ora? (Interruzione fuori microfono) Siamo in votazione. Nel
momento in cui si vota, non è più consentito. (Interruzione fuori microfono) Ha fatto
una proposta, ma lui era uno dei proponenti firmatari. Gli altri sono stati tutti zitti. E
sono due ore che noi discutiamo su questo argomento.
Siamo in dichiarazione di voto. (Interruzione fuori microfono) No, è una
questione anche di serietà, alla fine. Scusatemi. (Interruzione fuori microfono) Okay.
Va benissimo, però lo si dice prima; non lo si dice nel momento in cui si incomincia
la votazione. Scusatemi, consiglieri, però è così. Sono due ore che discutiamo su
questo argomento.
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O si dice prima... Siccome siamo intervenuti tutti più volte, o si dice prima...
(Interruzione fuori microfono) Ho capito, però non si arrivava al momento in cui si
vota.
Scusi, Segretario, avevamo incominciato la votazione. Andiamo diritto sulla
votazione. Scusatemi.
Mettiamo in votazione il punto n. 12) all’ordine del giorno. Chi è favorevole è
pregato di alzare la mano. Silvia Gesess, Gruppo Misto, Simoncini, RDS,
Gherarducci, SUL, Forza Italia, Nati, Movimento 5 Stelle. Chi vota contro? PD. Chi
si astiene? Nessuno.
Il Consiglio respinge.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Silvia Gesess (Gruppo Misto)
ad oggetto: Solidarietà a Paolo Bambagioni
PRESIDENTE. Andiamo avanti con l’ordine del giorno.
Punto n. 14): ordine del giorno presentato dalla consigliera Gesess, ad oggetto
“Solidarietà a Paolo Bambagioni”.
Prego.
SILVIA GESESS. Grazie, Presidente.
Anche questo documento è un po’ datato, come quello precedente (più o meno era
il medesimo periodo), però credo che abbia comunque un’importanza anche oggi e
credo che valga la pena leggerlo e, poi, discuterne. Mi auguro che ci sia una
discussione.
Per molti toscani, il Forteto è soltanto un’etichetta sopra il panetto di burro o lo
stracchino. Per molti altri, è una delle pagine più oscure della storia recente della
nostra regione. Affidamenti forzati, regole bizzarre, un modello di vita che scardina il
concetto di famiglia tradizionale, ma soprattutto abusi, abusi sessuali su minori e
disabili, plagi, violenze e sfruttamento del lavoro minorile.
Dal 1985, anno della condanna di Fiesoli e del suo vice Goffredi, si sono
susseguiti processi, indagini ed inchieste. Mentre qualcuno lavorava per fare
chiarezza sulle nefandezze della setta del Mugello, qualcun altro si affannava a
minimizzare, insabbiare e, addirittura, minacciare affinché la realtà non emergesse.
Non è intenzione di queste poche righe ripercorrere l’intera vicenda, tantomeno
lanciare accuse, ma semplicemente ringraziare ed esprimere massima solidarietà a
Paolo Bambagioni, al Presidente Mugnai e a tutta la Commissione d’inchiesta
regionale istituita dal 2012 sul caso Forteto. Il consigliere regionale Paolo
Bambagioni è stato il promotore della Commissione. Fu lui a raccogliere le firme
necessarie, andando al di là della propria appartenenza politica, anche tra le
opposizioni. Fu lui a contattare il Comitato delle vittime del Forteto, a togliere il
tappo a questo vaso di Pandora. Stupisce, e non poco, quindi, l’attacco sferrato a
Paolo Bambagioni ed alla Commissione d’inchiesta in occasione della presentazione
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della relazione della stessa da parte di importanti personaggi della politica nostrana.
Li si accusa di aver espresso giudizi e di aver sparato nel mucchio, eppure basterebbe
leggere i verbali, con le dichiarazioni delle vittime, per far proprie le parole di
Stefano Mugnai.
Di fronte a certe vicende, ascoltare certe cose fa sì che venga meno la casacca
politica. Subentra che, se sei un uomo o una donna, se degno di questo nome, senti il
dovere di raccontare cose che ancora nessuno ha mai voluto raccontare fino in fondo.
Il Consiglio comunale del Comune di Rosignano Marittimo esprime solidarietà e
gratitudine ai Presidenti Bambagioni e Mugnai e a tutti i membri della Commissione
d’inchiesta regionale.
Ho seguito la vicenda del Forteto già da diversi anni. Ho seguito il lavoro di Paolo
Bambagioni e anche quello di Mugnai, che l’ha succeduto. Senza voler togliere nulla
al lavoro prezioso e preciso di Stefano Mugnai, che peraltro cito anche nella
medesima mozione... Perché l’ho intitolata “Solidarietà a Paolo Bambagioni”?
Perché Paolo Bambagioni è stato un uomo estremamente coraggioso, ha lavorato
anche contro la volontà del proprio partito politico, che non aveva nessuna voglia di
istituire una Commissione d’inchiesta sul caso Forteto. Il motivo è semplice. Lo dico
e mi assumo la responsabilità di quello che sto per dire, tanto ormai è tutto agli atti.
Tante forze politiche sono passate dal Forteto; tante hanno condiviso le posizioni e
l’impostazione culturale un po’ sessantottina di Fiesoli e di Goffredi. C’era una
sinistra un po’ innamorata di quel tipo di percorso; c’era una sinistra che non ha visto
tutto quello che stava succedendo o che non ha voluto vedere. Molti sono passati di lì
e si diceva, all’epoca, quando il Forteto era forte, quando era in crescita anche la
cooperativa, che il Forteto portava tanti voti, che il Forteto finanziava tante
campagne elettorali. Forse è anche per quello che la politica, che passava di lì
costantemente, la politica che accoglieva Fiesoli come fosse un guru, che ha
riconosciuto il ruolo di educatore a un uomo che non ha avuto nessun tipo di
formazione in questo senso, che gli ha permesso di scrivere libri... Ci sono stati
personaggi di rilievo nel nostro mondo politico che gli hanno scritto addirittura
prefazioni. Ci sono stati Presidenti di Province che lo hanno accolto nelle sale
consiliari della Provincia come fosse un don Lorenzo Milani della nostra epoca.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Quindi, tutta la mia stima a un uomo come Paolo Bambagioni. Fino ad allora −
questo mi ha fatto un può sorridere; l’ho letto in alcune delle sue dichiarazioni –
nessuno, forse, se non proprio le persone strettamente legate alla politica conosceva
questa persona semplice e umile, che era Paolo Bambagioni, però una persona
semplice e umile estremamente testarda, estremamente onesta e che ha avuto la
voglia di andare fino in fondo ad una delle pagine più buie e più vergognose di
questa nostra regione meravigliosa.
Mi dispiace − lo dico perché ho proprio piacere di condividerlo − che anche la
forza politica di cui ho fatto parte per anni sia stata una di quelle che si è seduta ai
tavoli con Fiesoli e Goffredi e che andava a far campagna elettorale al Forteto nel
Mugello, come hanno fatto tanti, dall’Italia dei Valori, al vecchio PDS. Tanto i nomi
si possono fare. Ormai, è tutto agli atti.
Rendo merito più a Bambagioni che non a Mugnai perché per Mugnai è stato
facile, in un certo senso. La sua parte politica non è mai stata coinvolta. Nessuno
della sua parte politica, e di questo ne rendiamo merito... Qualche maligno ha detto:
“Perché in Toscana non hanno mai governato, non hanno mai comandato”.
Comunque, sta di fatto che nessun membro della sua area politica è stato coinvolto
nelle indagini, è stato indagato. Quindi, a maggior ragione, secondo me è giusto
riconoscere solidarietà e ringraziare la figura di Paolo Bambagioni con tutte le
difficoltà che ha dovuto affrontare, con tutte le critiche, addirittura con le minacce
velate e meno velate.
Io mi auguro, e credo che così sarà, visto anche che ormai è stata pronunciata la
sentenza e che ormai lo possiamo dire ufficialmente, che non era solo un’ipotesi, cioè
che i plagi, le violenze, lo sfruttamento del lavoro, le violenze anche sui disabili, sui
minorati mentali, adesso è tutto provato. C’è stata una sentenza e ci sono dei
colpevoli. Ecco, penso che ora sia il momento per la politica, per tutte le forze
politiche, di fare un passo avanti e credo che esprimere solidarietà a chi ha lavorato
perché tutto questo venisse alla luce sia un passo avanti.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Gesess. Apriamo, dunque, il dibattito sul
punto n. 14). Chi chiede di intervenire?
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Consigliera Croce, prego.
LUCIA CROCE. Ringrazio la consigliera Gesess per aver pensato a portare in
Consiglio comunale un argomento di questa natura. Parlerò poco, perché io mi vanto
di essere una fiera oppositrice di questa struttura, da sempre, da anni e di aver pagato
anche prezzo e pegno per questa motivazione.
La questione, a mio avviso, va però riportata in un alveo, che è quello delle
conoscenze che si avevano all’epoca, perché le conoscenze che all’epoca c’erano, nel
senso che si usciva dagli anni Sessanta, dalla gestione dei minori affidata, in linea
generale, alla chiesa, agli orfanotrofi. Non esistevano forme diverse di comunità se
non quelle del convitto. Ed è stata lunga la strada.
Oggi parliamo per sintesi, ma sono sintesi troppo complesse. È vero che oramai
non vanno più di moda i kantiani e gli hegeliani perché appartengono a un secolo
oramai passato. Oggi sono ben altre le filosofie che impostano il pensiero logico, ma
il Forteto fu un bagliore all’improvviso. Sembrò, dopo anni, come ci sono state
comunità – siccome sono in essere non voglio rammentarle – da altre parti che così si
sono comportate. C’era la prima sfida, la sfida delle persone che non si sposavano, la
sfida dei single, c’erano le sfide degli omosessuali che non trovavano alcun tipo di
impiego, in particolar modo nel mondo del lavoro o a contatto con i bambini. Allora
parve che il Forteto potesse essere una risposta.
Poi, dopo, le risposte le abbiamo avute. Io devo dire la verità, mi resi conto, grazie
al Sindaco Danesin, della situazione, perché, pur essendo Capogruppo d’opposizione,
il Sindaco Danesin diceva che i bambini che avevamo in affidamento, e a quel tempo
ne avevamo una ventina, dovevano essere seguiti e doveva andare l’opposizione a
vedere che mangiassero e che stessero bene, che meglio dell’opposizione nessuno
poteva dare questo tipo di giudizio. Io insieme ad altri andammo e non ne
riportammo una bella impressione.
Il Forteto erano già una quindicina o sedicina di anni che aveva cominciato a
lavorare.
Credo che Paolo Bambagioni abbia pagato un prezzo alto, anche politicamente,
per aver fatto questo, ma io credo che tutti coloro che si occupano di questi settori,
che poi si possono chiamare con risvolti pedofili, pagano alti prezzi. Non è questa la
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sede, io mi rendo ben conto, per cui rimaniamo al tema che è anche quello di dover
necessariamente riflettere sul fatto che il sistema, diceva il collega Gherarducci
prima, assistenzialistico, io direi delle strutture di assistenza, deve
essere
rimodernato.
Colleghi, noi ci troviamo di fronte – mi assumo la responsabilità, naturalmente, di
quello che dico – in alcune parti d’Italia, ed è stato anche pubblicato qua e là, a
servizi sociali che hanno tolto i bambini perché la madre era lesbica. Chi ripaga
quelle madri del dolore, visto che oggi è quasi una marcia trionfale la ricerca di
situazioni particolari?
Io credo che la riflessione debba essere molto forte su questo. Non è stato un
tribunale italiano che ha dato torto a Fiesoli. Parliamoci chiaro: i primi tribunali che
hanno dato torto a Fiesoli sono stati i tribunali europei. Chi ha messo l’occhio, chi ha
acceso le luci è stata l’Europa con i ricorsi europei.
Tanta strada va fatta, ma va fatta anche tanta strada sugli organismi di vigilanza.
Pagheranno quegli assistenti sociali che sono stati menzionati nella sentenza per
l’aver lasciato anni e anni bambini in una struttura che non aveva titolo, perché non
aveva nemmeno le certificazioni o le autorizzazioni, o rimarranno ai loro posti di
lavoro e a posti di comando? Questo è il problema.
Quando ci dedicheremo anche ad un’analisi di queste situazioni? A fronte delle
riforme, quando andremo ad abolire gli Ordini che sono massonerie chiuse? Quando
riusciremo a fare questo? Perché sicuramente ci sono magistrati e ci sono assistenti
sociali che hanno tolto i bambini ai genitori che non venivano considerati idonei
perché sessualmente non ortodossi. Oggi come fanno a giudicare? Quale serenità di
giudizio potrebbero avere?
Sono fermamente convinta che disvelato il misfatto di Forteto si debba vigilare
perché queste cose non accadano, ma si deve anche laicizzare completamente il
mondo dell’assistenza senza cercare matrici educative che siano di destra o che siano
di sinistra.
L’obiettività e il benessere del minore devono essere salvaguardati, perché,
pensiamoci bene, che i quaranta minori che hanno subito violenza – io qualcuno ne
conosco – sono uomini e donne morti, anche se oggi hanno quarant’anni.
Vi ringrazio.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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PRESIDENTE. Grazie, consigliera Croce. Altri interventi?
Se non ci sono altri interventi, se Silvia Gesess vuole utilizzare la replica,
altrimenti chiudiamo la discussione. Silvia non utilizza la replica.
Chiudiamo la discussione e apriamo le dichiarazioni di voto. Chi chiede di
intervenire per dichiarazione? Consigliere Marco Nati, prego.
MARCO NATI. Semplicemente per dire che la mozione presentata dalla collega
Gesess è qualcosa che io conosco bene. Sosterrò la mozione presentata perché
ritengo Bambagioni una persona veramente squisita che ha fatto un qualcosa che non
è facile fare di questi tempi.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Nati. Altri interventi per dichiarazione di
voto? Non ci sono interventi.
Pertanto, Segretario, mettiamo in votazione il punto n. 14) all’ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Ordine del giorno presentato dai consiglieri Niccolò Gherarducci (Sinistra
unita per il lavoro), Elisa Becherini, Mario Settino, Francesco Serretti
(Movimento 5 stelle), Marco Nati (Forza Italia) e Luca Simoncini (Gruppo
R.D.S.) ad oggetto: Pressioni ricevute dagli amministratori lavoratori
dipendenti dai datori di lavoro
PRESIDENTE. Bene. Andiamo avanti con il punto n. 15), un ordine del giorno
presentato dai consiglieri Gherarducci, Becherini, Settino, Francesco Serretti, Marco
Nati, Simoncini, ad oggetto: “Pressioni ricevute dagli amministratori lavoratori
dipendenti da datori di lavoro”.
Il relatore è il consigliere Gherarducci. Prego.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Questa è la prosecuzione della discussione che
abbiamo iniziato stamane, sullo status degli amministratori e sul cambiamento che,
nel corso degli anni, ha poi sostanzialmente avuto questo status.
La questione ora qui è semplice. Anche in questo Consiglio ci sono degli
amministratori che hanno difficoltà a partecipare alle riunioni perché ricevono più o
meno esplicitamente delle pressioni dai propri datori di lavoro, così è detta in
maniera molto semplice, anche se gli stessi amministratori dovrebbero godere di tutta
una serie di diritti che la legge italiana e anche il Regolamento del Consiglio
comunale gli riserva.
Ora, io non leggo l’atto anche perché poi so che il Gruppo del PD presenterà degli
emendamenti che sostanzialmente sono stati accettati. Io non ce li ho, ma non
cambiano la natura dell’atto. Anzi, vanno a rafforzarne l’efficacia e l’importanza.
Ci deve essere un ragionamento. L’abbiamo fatto anche in Conferenza dei
Capigruppo l’altro giorno. Secondo le sentenze del Consiglio di Stato, dei vari TAR
e i pareri del Ministero dell’interno rispetto a questo, la partecipazione alle riunioni
che questo ente, Commissioni e Consiglio comunale, convoca non sono un diritto,
sono un dovere.
Sono un dovere per l’eletto di parteciparvi. Potrebbe anche capitare che un eletto
faccia molte assenze giustificandole come motivi di lavoro. Ci sono delle sentenze in
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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cui il Consiglio comunale ha votato l’espulsione dell’eletto che aveva fatto assenze
giustificate con motivazione per questioni di lavoro, ha fatto ricorso e l’ha perduto
perché la giurisprudenza dice: “Tu per andare alle riunioni hai i permessi garantiti
dalla legge. Quindi, ci devi andare”.
Con il Segretario abbiamo avuto modo di confrontarci su questo. La
giurisprudenza è questa. Non è più un diritto, è un dovere, come è un dovere civico,
per esempio, andare a votare alle elezioni.
È chiaro che c’è un ricatto in cui qualche datore di lavoro può dire “Se vai troppo
alle riunioni, vai troppo in Comune o, addirittura, se vai in Comune ti faccio delle
ripicche sul posto di lavoro”. Però, questa è la situazione. Se ci sono dei casi ognuno
è libero di verificare per conto proprio in casi dove ci sono stati.
Questo ordine del giorno ha l’obiettivo di portare non solo a conoscenza del
Consiglio comunale alcune vicende che ci sono state, ma soprattutto di prendere
consapevolezza come Consiglio comunale e di ribadire intanto l’importanza
dell’Istituzione che ha all’interno della società e poi quello che è lo status di
amministratore. In Italia ci sono delle leggi e devono essere rispettate, perché le leggi
non valgono solo quando si può licenziare i lavoratori. Tutte le leggi devono valere
su tutti. Non è che si possono far valere solo le leggi che ci tornano più comode.
L’obiettivo di questo ordine del giorno è questo.
Il Capogruppo Agostini può leggere quello che stamani ha proposto. Da parte mia
sono accettate le modifiche. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Gherarducci.
Apriamo, quindi, il dibattito sul punto n. 15). Queste modifiche, che suppongo
siano state fatte durante il Consiglio comunale in maniera, per così dire, informale, ai
presentatori di questo ordine del giorno, devono essere lette al microfono.
Consigliere Agostini, le può leggere? Così almeno rimangano a verbale. Grazie.
LUCA AGOSTINI. Certo.
Grazie, Presidente. Abbiamo ritenuto che su… Al di là della partita complessiva
sui diritti degli amministratori, sulla quale, insomma, possiamo anche affermare il
fatto che certamente negli ultimi tempi la stessa giurisprudenza ha cambiato molte
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cose relativamente ai diritti, alle possibilità, ma sicuramente, rispetto a un po’ di
tempo fa, ad alcuni anni fa, anche proprio lo status dell’amministratore, la possibilità
di fare politica ritengo che non sia così agevolata.
È un po’ come quando si parla delle leggi. Non mancano le leggi, manca, se
vogliamo, il controllo del rispetto delle leggi. E così qui abbiamo buttato via l’acqua
e il bimbo. L’acqua era sporca, c’era anche il bimbo e abbiamo buttato via tutto.
Abbiamo voluto colpire razionalizzando, dando dei segnali sulla questione della
politica e probabilmente, però, era forse più opportuno inserire elementi di controllo
piuttosto che elementi che, di fatto, vanno a limitare o a creare maggiori
problematiche sulla questione della possibilità di fare politica, di avere tempo da
dedicare a questo.
Sicuramente un po’ è cambiato nel corso del tempo.
Questa mozione, questo ordine del giorno, scusate, interveniva su questioni
rappresentate anche in Conferenza dei Capigruppo in maniera ripetuta da alcuni
consiglieri facendo anche riferimento a situazioni particolari. È ovvio che non ci
sembrava opportuno ripercorrere le situazioni puntuali particolari perché forse
nemmeno questo è il ruolo del Consiglio comunale.
Probabilmente determinati tipi di “rivendicazioni” vanno fatte altrove,
direttamente sul posto di lavoro, eccetera. Però, ci è sembrato, comunque, sul tema,
utile andare in contro a quelle che erano aspettative generali e almeno ribadire, come
soggetto politico, soggetto istituzionale, che determinati valori, determinate
dinamiche, determinati principi, determinati diritti debbano essere comunque
richiamati, ricordati e tutelati per lo più.
Due capoversi, uno è l’ultimo della parte delle premesse, uno è il secondo
capoverso del dispositivo, abbiamo pensato di chiedere che venissero tolti perché
troppo specifici come affermazioni, proponendo una sostituzione soprattutto
dell’ultimo capoverso della parte delle premesse. Quindi, togliendo l’ultimo
capoverso, ovviamente non sto a leggere tutto, leggo soltanto la modifica.
Il Gruppo del PD ritiene di sostituire quest’ultimo capoverso delle premesse con
questo. Ovviamente poi dopo una copia scritta decentemente verrà portata al tavolo
della Presidenza.
“In considerazione che negli ultimi anni in cui la profonda crisi economica ha
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portato con sé notevoli cambiamenti all’interno del mondo del lavoro – e questa era
la parte finale della premessa – il Consiglio comunale di Rosignano Marittimo…”.
Poi si riprende: “riconoscendo al legislatore costituzionale ordinario la bontà degli
atti prodotti negli anni a tutela dell’interesse pubblico e della libertà di espressione,
ammonisce qualsiasi comportamento da parte di qualsiasi ente, impresa pubblica e
privata contraria allo spirito imposto dal legislatore”.
Dopodiché, si toglie anche il successivo capoverso fino alla parola “stato di
diritto” e poi si riprende “Chiarisce che il non rispetto di tali disposizioni normative,
richiamate sinteticamente e non esaustivamente in premessa, vanno a ledere il
carattere democratico che fonda la Repubblica italiana e tutte le sue articolazioni,
nonché la sacrosanta dignità di ogni lavoratore quale elemento essenziale per lo
sviluppo in Italia”.
Ovviamente poi c’è la parte in fondo, dove si stabilisce di inviare questo ordine
del giorno a tutta una serie di soggetti. Questo ci è sembrato che rendesse più
attinente, senza entrare in alcune specificità che non ci sembravano opportune in
questa fase, l’ordine del giorno, e confacente allo spirito per cui è nato, che è stato
richiamato dallo stesso estensore che ha parlato prima di me.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Agostini. Mi sembra chiara questa proposta di
modifica dell’atto che è stato presentato. Mi sembra d’aver capito dall’intervento del
relatore Gherarducci che comunque queste modifiche sono state accettate dai
proponenti dell’atto.
Chi vuole intervenire? Altrimenti, dichiaro conclusa la discussione. Ci sono
interventi? Non ci sono interventi.
Bene, dichiaro conclusa la discussione.
Apriamo gli interventi per dichiarazione di voto, ovviamente con le modifiche
apportate e accettate dal proponente.
Non ci sono interventi, Segretario, per dichiarazione di voto.
Pertanto, mettiamo in votazione l’ordine del giorno presentato dai consiglieri
Gherarducci, Becherini, Settino, Serretti, Nati, Simoncini, ad oggetto “Pressioni
ricevute dagli amministratori lavoratori dipendenti dai datori di lavoro”, così come
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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lievemente modificato. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
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Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Inversione dell’ordine del giorno
PRESIDENTE. Consiglieri, ci eravamo anche accordati di anticipare un ulteriore
atto, vale a dire l’atto che era al punto n. 33) dell’ordine del giorno, ad oggetto
“Fondo di solidarietà comunale negativo”. È un ordine del giorno presentato da
Lorenzo Taddeucci.
Pertanto, chiedo al Consiglio comunale la votazione per anticipare l’atto. Chi è
favorevole all’anticipazione è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
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Ordine del giorno presentato dai consiglieri Taddeucci Lorenzo e Alice
Prinetti (Gruppo PD) ad oggetto: Fondo di solidarietà comunale negativo
PRESIDENTE. Do la parola al consigliere Taddeucci. Prego.
LORENZO TADDEUCCI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche il Consiglio
comunale e tutti i Gruppi per l’anticipazione. La necessità che risulta urgente
riguarda la discussione inerente la legge di stabilità.
Questa problematica, così come è stato anticipato anche stamattina nella
discussione relativa al bilancio, come era avvenuto anche a luglio nello scorso
Consiglio comunale durante l’assestamento di bilancio, riguarda appunto la
problematica legata al fondo di solidarietà comunale che risulta negativo per il nostro
Comune.
Per necessità politica abbiamo ritenuto opportuno chiedere una discussione che ci
ha portato a produrre questo documento che vado a leggere: “Considerato il fondo di
solidarietà comunale come lo strumento alimentato dai Comuni con parte del gettito
delle entrate di competenza degli stessi e ripartito con modalità fissate da leggi dello
Stato e relativi decreti attuativi, grazie al quale si vanno a limitare le diseguaglianze
tra i Comuni;
ritenendo in tal senso che la redistribuzione delle risorse dovrebbe essere
effettuata in maniera equa rispetto ai bisogni dei territori;
considerato che il fondo di solidarietà comunale per l’anno 2016 per il Comune di
Rosignano Marittimo è stato negativo per 6 milioni e spiccioli”.
Vorrei dire una cosa su questo. Questo dato riguarda al netto di altri minori
recuperi. Questa sarebbe la cifra al netto dei ristori della TASI. Forse è stato espresso
male, però il ristoro della TASI riguarda anche tutti gli altri Comuni che beneficiano
a favore, in maniera positiva, del fondo di solidarietà comunale.
Il fondo di solidarietà comunale totale del nostro Comune versato è di 8.904.661
euro, di cui 3.042.000 e spiccioli afferenti la quota di compartecipazione al fondo di
solidarietà comunale imposta a tutte le Amministrazioni proporzionalmente al gettito
stimato IMU per il 2014 e di euro 3.225.000 e spiccioli afferenti ad una ulteriore
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riduzione specifica per il Comune di Rosignano, determinata sulla base di
meccanismi di computo fissati con legge dello Stato.
Considerando che, nonostante la nuova struttura del fondo 2016, anche dopo il
ristoro della TASI sull’abitazione principale e delle agevolazioni IMU contenute
nella legge 208/2015, pari, per il Comune di Rosignano Marittimi, a euro 2.644.869 e
spiccioli, il fondo si è mantenuto negativo per il nostro Comune rilevando che la sola
riduzione di euro 3.225.000 euro e spiccioli ammonta al 13,42 per cento delle entrate
tributarie, ovvero a circa il 200 per cento del gettito afferente all’addizionale
comunale all’IRPEF;
rilevando come tale effetto redistributivo così penalizzante sia dovuto dalle
modalità di calcolo del fondo stesso parametrando le risorse anzitutto
sull’imposizione immobiliare che penalizza quelle Amministrazioni caratterizzate da
maggiore autonomia finanziaria e dunque da maggiore efficienza oltre che quelle
impegnate nella lotta all’evasione ed all’elusione rispetto alle questioni delle false
residenze;
rilevando che quanto riportato sopra esula, data la dimensione significativa e non
più sopportabile, da un’equa redistribuzione delle risorse, ovvero penalizza
oltremodo l’Amministrazione comunale ed i suoi cittadini;
considerando come la progettazione di un buon sistema di perequazione sia
l’aspetto più delicato del processo di decentramento e che da esso possa dipendere il
successo dell’intera riforma, il Consiglio comunale di Rosignano Marittimo chiede,
in vista della prossima discussione della legge di bilancio 2017, la discussione di tale
problematica, coinvolgendo i Comuni interessati e la possibilità di revisione del
calcolo del fondo di solidarietà comunale con dei correttivi che permettano al nostro
territorio, agli altri ventotto Comuni toscani e a tutti gli altri Enti locali e nazionali
interessati da tale negatività, di rendere sostenibile questo meccanismo perequativo
orizzontale;
impegna la Presidente del Consiglio comunale a trasmettere il presente ordine del
giorno ai parlamentari eletti per la circoscrizione Toscana e ai membri della
Commissione Bilancio e Finanze”.
Grazie.
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PRESIDENTE. Grazie, consigliere Taddeucci.
Apriamo, dunque, la discussione. Chi chiede di intervenire? Lo ripeto
nuovamente. Chi chiede di intervenire? Consigliera Gesess, prego.
SILVIA GESESS. Grazie, Presidente. Grazie anche a Lorenzo Taddeucci.
Devo essere onesta, era una questione sulla quale stavo un po’ lavorando anch’io
e un documento quando poi ho visto il documento di Lorenzo.
Credo ci sia poco da aggiungere. Assolutamente concordo che stia diventando
insostenibile la questione del fondo di solidarietà. Ne abbiamo già parlato, ricordo, in
Consiglio comunale, c’è già stata occasione. Ricordo che alcuni membri
dell’opposizione sottolinearono il fatto che tali portate possono diventare
insostenibili per il bilancio di un Comune.
Mi ricordo che si fece anche una considerazione sul fatto che spesso i soldi
destinati al fondo di solidarietà non vadano solo ai quei Comuni “sfortunati” che
magari non hanno le risorse che per fortuna abbiamo noi, ma vanno alle volte anche
a Comuni che sono stati poco attenti, poco accorti nell’utilizzo delle proprie risorse.
Brevemente, senza portar via tempo, anche perché, ripeto, ricordo benissimo che
avevamo già affrontato in parte la questione, semplicemente per dire che il mio voto
sarà favorevole rispetto alla mozione presentata dal collega Taddeucci. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Gesess.
Altri interventi? Consigliere Nati, prego.
MARCO NATI. Anch’io sosterrò la mozione di Lorenzo.
Ritengo questo meccanismo un meccanismo perverso, che va sicuramente rivisto
e al quale devono essere apportati dei correttivi in modo urgente. Non è premiante
per chi, invece, è attento alle spese.
Pertanto, non ci può essere divisione politica su certi temi. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Nati. Altri interventi? Il Sindaco. Prego.
SINDACO. Grazie, Presidente.
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A me francamente spiace discutere di questo argomento praticamente in coda al
Consiglio comunale, con i consiglieri decimati anche rispetto alle presenze e alla
stanchezza, perché io credo che questo tema avrebbe meritato un’attenzione
maggiore da parte della politica e meriterebbe un’attenzione maggiore da parte della
politica.
Io credo che un Comune come il nostro, insieme agli altri ventotto della Toscana,
che ha un prelievo eccessivo da parte dello Stato rispetto a quelle che sono le entrate
dell’IMU e della TASI rischia, in qualche modo, di mostrare tutte le difficoltà nei
prossimi anni e nei prossimi bilanci rispetto alla quadratura dei propri conti.
Io penso che un prelievo forzoso, alla fonte, della metà di quello che è l’introito
dell’IMU per un Comune come il nostro sia oggettivamente eccessivo. Noi abbiamo
un fondo. Lo ricordava il consigliere Taddeucci, che ringrazio per la mozione e
quindi anche per la possibilità che dà al Consiglio comunale di discutere di questa
cosa. Un prelievo e quindi un contributo da parte del Comune di Rosignano e quindi
dei cittadini del Comune di Rosignano al fondo di solidarietà per 8.900.000 euro
quando l’introito dell’IMU complessivamente sarebbe di 18, quindi la metà, io penso
che non sia un fondo di solidarietà comunale, perché altrimenti ci vorrebbe un altro
fondo di solidarietà nei nostri confronti.
Se si dovesse ragionare di come il Comune di Rosignano che anche rispetto a un
patrimonio immobiliare esistente, può contribuire a una solidarietà complessiva
rispetto anche a Comuni che ne hanno più bisogno, credo che nessuno di noi né si
allarmerebbe né protesterebbe, ma il problema è il peso di questa solidarietà, è il
peso di questo contributo non solo ai Comuni, per esempio, di montagna, che hanno
difficoltà nell’erogazione dei servizi e hanno necessità di erogare servizi anche a
costi più alti rispetto a quelli di altri Comuni. Pensate anche a piccoli Comuni che
hanno tantissime frazioni sparse nel territorio, piccoli gruppi, piccoli centri abitati. È
chiaro che c’è, dal punto di vista del costo del servizio, dei trasporti, un costo
eccessivo. Il problema qui è un altro. Per come è architettato questo fondo di
solidarietà comunale, noi non contribuiamo anche in maniera eccessiva alle necessità
dei piccoli comuni o dei Comuni che ne hanno più bisogno, ma noi contribuiamo
anche al fondo di solidarietà che, diversamente dal nostro, è positivo per quei
Comuni anche per Comuni più grandi.
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Perché il Comune di Firenze deve prendere 60 milioni di euro dal fondo di
solidarietà comunale e noi mettercene 9? Perché il Comune di Livorno deve prendere
milioni di euro dal fondo di solidarietà comunale e noi mettercene 9? Io, in maniera
anche provocatoria, ho incominciato a dire ai cittadini fiorentini, che speriamo siano
sempre di più, che durante l’estate stanno sul nostro territorio, ma protestano per le
strade, che noi le strade le riasfaltiamo a Firenze, e quindi dovrebbero essere in
qualche modo contenti del fatto che una parte delle risorse dei cittadini di Rosignano
servono anche per asfaltare le strade di Firenze.
Sapete quanti interventi di manutenzione con 9 milioni di euro noi potremmo fare
sul territorio di Rosignano? Come si riesce a rispondere alle richieste dei nostri
cittadini, giuste, per una manutenzione e un decoro maggiore quando la nostra
possibilità di investimento sul territorio è legata soltanto al milione e mezzo di euro
che ci deriva dal Piano degli investimenti?
Quanti interventi con queste risorse potremmo fare sul territorio se riuscissimo in
qualche modo a modificare il nostro contributo e quindi anche la quantità del nostro
contributo rispetto al fondo di solidarietà comunale?
Io da questo punto di vista dico due cose. La prima è che dobbiamo continuare a
fare una battaglia, insieme agli altri ventotto Comuni, perché da soli, ovviamente…
Non siamo il Comune di Firenze e quindi non abbiamo il peso né politico né
mediatico di un Comune più grande. Prendo Firenze, ma potrei prendere un’altra
grande città che, al pari di Firenze, prende dal fondo di solidarietà. Quindi,
mantenere alta l’attenzione, insieme ovviamente agli altri Comuni coinvolti, che
sono una minoranza, purtroppo, perché ventinove Comuni su 279 della Toscana sono
a malapena il 10 per cento e sono Comuni che… Il più grosso è Camaiore con 32.000
abitanti, il secondo siamo noi con 31.000 e rotti abitanti. Poi sono tutti Comuni di
600 abitanti, 3.000, 4.800, 4.100, 8.900.
Sono Comuni piccoli e purtroppo non pesano, però io credo che se si sta tutti
insieme, se si cerca di fare massa critica, forse, da questo punto di vista, si riesce a
ottenere una riduzione del peso e quindi una modifica delle operazioni di calcolo.
Noi da questo punto di vista stiamo combattendo una battaglia. L’ANCI Toscana
pare abbia preso a cuore, ha presso a cuore una nostra iniziativa. Non più tardi di due
settimane fa abbiamo incontrato anche il Vicepresidente della Commissione Bilancio
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della Camera in modo tale che anche in previsione della legge di stabilità si possa
arrivare a una modifica del calcolo di questo fondo, perché se anche per il 2017
dovessero essere altri 8.900.000 euro io non lo so sinceramente dove andremo a
prenderli. Non è tanto il problema degli 8.900.000 euro.
Il problema è che la massa di risorse sono 18 milioni. Non è che si può pensare di
aumentare l’imposizione fiscale e tributaria in termini di IMU e di TASI perché
questo intanto non ci ha dato dalla legge perché, come sapete, dalla legge di stabilità
del 2016 c’è stato anche lo stop e quindi il blocco dell’autonomia impositiva per gli
Enti locali, ma da quell’altro, ovviamente, non vorremmo nemmeno aumentarlo
ulteriormente. Però, questa è la situazione. Quindi, c’è una fase, ovviamente, di
battaglia, di lotta e noi dobbiamo in qualche modo continuare, da questo punto di
vista, insieme agli altri Comuni, e anche all’ANCI, a fare questo.
L’ANCI nazionale ci ha proposto a breve di fare una riunione a Roma perché
ovviamente è preoccupata del fatto che ventinove Comuni toscani rischiano di non
chiudere i bilanci l’anno prossimo.
Stamattina si parlava di DUP, però questo è uno dei problemi che noi abbiamo.
Avete visto anche in questi giorni altri Sindaci, compreso il Comune di Castagneto, il
Sindaco del Comune di Castagneto che è intervenuta anch’essa sulla stampa
lamentando una situazione, anche per quel Comune, molto, molto complicata.
Io sottolineo le parole che diceva il consigliere Nati. Credo che da questo punto di
vista non ci sono colori politici. Qui non si fa una battaglia per il Comune di
Rosignano perché è governato da una forza piuttosto che da un’altra. Questa sarebbe
una condizione identica se governassero altre forze politiche a Rosignano. Quindi, da
questo punto di vista, io mi auguro, spero, auspico, che non ci siano distinzioni o
divisioni su un tema che riguarda i nostri cittadini, la manutenzione del nostro
territorio e la possibilità di dare risposte alla nostra comunità.
Da questo punto di vista spero che anche attraverso i rispettivi canali parlamentari
di tutte le forze politiche (centrodestra, centrosinistra, centro, movimenti e
compagnia cantando) si riesca in qualche modo a intervenire e a far capire che il
sistema di calcolo che è stato introdotto dalla legge di stabilità dello scorso anno,
soprattutto dal calcolo del Ministero dell’interno rispetto al fondo di solidarietà è un
calcolo che per noi è suicida. È un calcolo che porta a strozzare le Amministrazioni
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comunali e a contribuire in maniera eccessiva a un fondo, che è sì di solidarietà nei
confronti di Comuni che ne hanno o che sarebbe di solidarietà nei confronti dei
Comuni che ne avrebbero realmente bisogno, ma che poi, per come è confezionato,
non lo è, e quindi non è di solidarietà, ma è di diseguaglianza incredibile non tanto
per i Comuni, ovviamente per i Comuni, ma anche per i cittadini.
C’è un altro tema, e chiudo. Se voi guardate la cartina che ha fatto l’ANCI
Toscana, l’opuscoletto che l’ANCI Toscana ha realizzato, che ci serve per andare
alle riunioni e avere uno scritto, vedrete che la maggior parte dei Comuni
contribuenti al fondo di solidarietà è tutta sulla costa. Questo perché? Perché
vengono presi in considerazione, nel calcolo del fondo, quelli che sono gli impatti
delle seconde e terze case rispetto a chi ha un patrimonio immobiliare che è fatto più
di prime case.
Apro una parentesi. Noi da anni facciamo una lotta alle residenze fittizie. Per
come è confezionato il fondo di solidarietà, ci converrebbe smettere, perché ci
converrebbe in qualche modo far emergere più le prime case rispetto alle seconde. Se
siamo penalizzati rispetto al calcolo del fondo di solidarietà…
Questa è una parentesi. Lo dico in maniera provocatoria, perché ovviamente
invece noi credo che la battaglia sulle residenze fittizie occorre continuare a farla,
visto che ha dato dei risultati importanti in questi anni. Dall’altra parte c’è un valore
politico rispetto a questa cartina.
La costa ha una percentuale di crescita e di sviluppo ridotta rispetto all’altra
Toscana, alla Toscana interna. Siccome una parte della crescita e dello sviluppo è
data anche dagli investimenti pubblici, io credo che non si aiuti la crescita della
Toscana costiera se non si dà la possibilità ai Comuni di fare investimenti sul
territorio, né si aiuta il turismo e la qualità delle nostre città e delle nostre comunità
se i Comuni come il nostro contribuiscono in maniera, non voglio dire nemmeno
“eccessiva”, in maniera abnorme rispetto al fondo.
Su questo io mi auguro che questa discussione possa proseguire e che non si limiti
a una discussione qui dentro, ma che sia in qualche modo portata nelle sedi
istituzionali e politiche che merita. Il bilancio 2017 lo chiuderemo. La situazione, se
non cambia, sarà simile a quella di quest’anno. Il problema è capire quale bilancio
facciamo e che tipo di investimenti e di servizi riusciamo a erogare o a continuare a
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erogare per i nostri cittadini.
Dobbiamo continuare a tenere alta l’attenzione, continuare a fare una battaglia
politica e istituzionale. Io sono a disposizione di tutti i vostri parlamentari che ne
volessero in qualche modo sapere di più e di meglio; così come me ovviamente gli
altri Sindaci e l’ANCI, la nostra associazione.
Vediamo se in qualche modo si riesce a erodere una contribuzione che, ripeto, è
strozzante per quelle che sono le possibilità di investimento sul nostro territorio, che
ne avrebbe bisogno e parecchio.
PRESIDENTE. Ringrazio il Sindaco.
Consigliere Settino, prego.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente.
Ringrazio il Sindaco perché ci ha messo al corrente di questa situazione. Il
bilancio molto probabilmente si chiuderà al 2017 perché è previsto anche l’aumento
dell’addizionale IRPEF per andare in quella direzione. C’è stato qualcuno che nel
2016 – indovinate chi, la risposta la date voi – ha detto: “Finalmente i Comuni
potranno spendere. Togliamo il Patto di stabilità e mettiamo questo sistema”. È
evidente che questa è una cosa che non può reggere, perché, se da una parte si toglie
una cosa, se ne mette un’altra e si costringono gli amministratori locali,
indipendentemente dal colore e dall’appartenenza, ad aumentare le tasse locali,
perché altrimenti i servizi vengono azzerati.
La prima cosa da dire è questa, chiaramente. Se una tassa nazionale viene azzerata
e viene abolita dicendo che con questa si va in una direzione… Anzi, era stato detto
anche, se non ricordo male, che i Comuni riceveranno per intero il ricavato
dell’IMU. Poi, in realtà, questa cosa non si è verificata. Quindi, quando poi qualcuno,
sempre senza citarlo, ma indovinate chi è, dice queste cose, nella realtà cosa
succede? Succede che, invece, le tasse locali aumentano e succede anche che poi i
Comuni si trovano in questa situazioni.
È chiaro che condividiamo il documento e non chiediamo… Noi non avremmo
chiesto solo di modificarlo, ma di azzerarlo questo sistema, perché chiaramente fa sì
che i Comuni, ripeto, senza fare distinzione di colore e di appartenenza politica dei
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relativi amministratori, si trovano nelle condizioni obbligate di dover poi aumentare
le tasse locali.
Chiaramente questo fa sì che, da una parte ci viene detto “abbiamo tolto la tassa
sulla prima casa, un grande successo, un grande risultato, era uno scopo e l’abbiamo
fatto”, in realtà poi noi cittadini, tutti noi, ci troviamo a pagare più tasse. Questo
sistema va assolutamente azzerato.
Dico un’ultima cosa. Se, gentilmente, Sindaco, ci può fare avere quel documento
di cui ci faceva vedere un po’ di colori e un po’ di macchie rosse e noi non ne siamo
in possesso, ci faremo carico, ovviamente, per quanto ci è possibile, di estenderlo e
di diffonderlo il più possibile.
Ripeto, va rivisto completamente questo meccanismo che fa sì che vengano
azzerate le tasse nazionali per ricadere poi tutto sulle tasse locali. Io mi domando
sempre e affermo sempre questa valutazione: ma non era meglio mantenere l’ICI che
la pagavano tutti, con le detrazioni che avevamo tutti, senza… Erano una tassa equa,
giusta… (Interruzione fuori microfono) Sì, ho capito, però la pagavamo tutti. Era un
concetto giusto. È vero che magari si incassava meno, però è anche vero che la tassa
sulla prima casa c’è dappertutto. Ora la tassa sulla prima casa non la paga chi ha la
casa minima e chi ha le ville incredibili.
Mi sembra che dal punto di vista della giustizia sociale non ci siamo per niente.
Forse era meglio incassare meno come Stato, ma distribuire meglio e diversamente,
perché ora paghiamo molte più tasse nonostante quello che si dice.
Le tasse non sono calate, nonostante qualcuno, indovinate chi, dica ogni due per
tre che le tasse sono calate negli ultimi anni. Ci sono studi, che non sono fatti da
comunisti rivoluzionari di una volta o da altre parti, che dicono che le tasse sono
rimaste uguali e non sono calate per niente.
Quando poi, dopo, arriviamo al nocciolo della questione, che ognuno di noi deve
pagare le tasse, le tasse le paga di più. Non sono assolutamente calate nonostante non
si paghi più la tassa sulla prima casa. Paghiamo di più da altri punti di vista a livello
locale.
Condividiamo pienamente la battaglia.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Settino. Ci sono altri interventi? Non ci sono
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altri interventi.
Do la parola al consigliere Taddeucci per la replica. Prego.
LORENZO TADDEUCCI. Grazie.
Mi ritengo soddisfatto, piacevolmente, della discussione che è avvenuta oggi
pomeriggio. Ringrazio anche il Sindaco per l’intervento sebbene con l’ultimo
intervento delle divergenze comunque le
devo trovare, tant’è vero che la
problematica che oggi stiamo discutendo non riguarda tutta l’Italia, ma riguarda un
campione di Comuni, tant’è vero che a noi riguarda anche dopo il ristoro della TASI,
che è quella percentuale che, invece, lo Stato ha dato in maniera totalitaria ai Comuni
andando non solo ad abolire la prima casa, e quindi dare una risposta ai cittadini e
abbattere una tassa, ma a rispondere anche ai Comuni. Quello che ci ha messo in
difficoltà è il calcolo del fondo che è stato fatto, in una maniera che per noi non
risulta solidale, perché il fondo perequativo è un calcolo che alla base, in maniera
poco tecnica, perché io non sono un tecnico e la materia è abbastanza complessa,
comunque va a rispondere dando delle risposte ai Comuni in maniera solidale per
l’erogazione dei servizi essenziali che sono alla base di un’Amministrazione.
È il calcolo che deve essere rivisto e non l’azzeramento. Il fondo di solidarietà
comunale deve nascere con l’obiettivo di andare ad aiutare quei Comuni che sono in
difficoltà a erogare i servizi essenziali. Questo noi lo rivendichiamo. Quello che
contestiamo è come è stato calcolato, che vede messi in discussione i Comuni che,
come il nostro, hanno una maggiore entrata dalle seconde case, come prima diceva
meglio di me, giustamente, il Sindaco.
Come ricordava anche la consigliera Gesess, già in passato avevamo condiviso –
ero stato io primo firmatario – delle mozioni. Mi ricordo che con il consigliere Nati
si fecero due mozioni sul patto di stabilità (all’epoca) che oggi risulta effettivamente
superato. Infatti, queste problematiche, non riguardano la totalità dei Comuni italiani.
Per questo sono contento che si vada oltre. Non voglio creare divisioni su questo
argomento, ma torno su questi argomenti con degli ordini del giorno che porto
all’attenzione del Consiglio comunale, perché non si possono mettere in discussione
le risposte, rispetto allo sviluppo di un territorio, che oggi gli Enti locali si trovano a
dare, in un momento in cui tutti i giorni ci sono cittadini che purtroppo hanno
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problematiche importanti. Non si parla di investimenti milionari, si parla di dare
risposte da parte di uno Stato sociale che oggi è in difficoltà, con un welfare che è
sulle spalle di chi anche oggi non ce la fa più.
Io credo che sia prima, con il patto di stabilità, che ancora dava maggiori
negatività e maggiori problematiche, e oggi, con questo calcolo che ci mette in
difficoltà, si vada a mettere in discussione un elemento fondamentale di democrazia.
Per questo io chiedo che non ci siano divisioni e che anche nella discussione si
scenda, io per primo, un piano al di sotto di quelle che sono le nostre divisioni
politiche, che poi potremmo trovare nella discussione di quella che è l’azione
governativa locale, regionale, nazionale.
Se però su queste discussioni si riesce a scendere tutti su un piano, siccome le
forze qua rappresentate sono tutte forze democratiche, se si va a ragionare di questo,
e su questo piano, io credo che si possa fare una battaglia condivisa e che si possano
portare a casa risultati, dando ai cittadini anche l’impressione che all’interno di
questo Consiglio comunale, si risponde alle problematiche e si discute di politica.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Taddeucci per la replica.
Pertanto, è dichiarata conclusa la discussione. Apriamo gli interventi per
dichiarazione di voto. Chi chiede di intervenire? Nessuno.
Segretario, mettiamo in votazione l’ordine del giorno ad oggetto “Fondo di
solidarietà comunale negativo”. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
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Mozione presentata dalle consigliere Silvia Gesess (Gruppo Misto) e Serena
Mancini (Movimento 5 stelle) ad oggetto: Sportello donna
PRESIDENTE.
Consiglieri, io direi di procedere con l’ultimo atto, quello
presentato da Silvia Gesess, ad oggetto “Sportello Donna”, e poi chiudiamo i lavori
del Consiglio comunale.
(Intanto è uscito il consigliere Marco Nati).
Prego, consigliera Gesess.
SILVIA GESESS. Grazie, Presidente.
Premesso che nel nostro Paese sono in aumento sia la violenza di genere che i casi
di femminicidio; preso atto del Settimo Rapporto sulla presenza di genere in
Toscana, presentato dall’assessore Saccardi il 25 novembre del 2015, il quale
tratteggia un quadro preoccupante, con aumento di utenti e riduzione degli sportelli
territoriali; tenuto conto che l’81 per cento delle donne si rivolge ai centri
antiviolenza ed agli sportelli di ascolto, a causa di violenze psicologiche, spesso
subìte tra le mura domestiche; centri, questi, che non fungono da mero rifugio, ma da
spazio in cui ritrovare autonomia e stima di sé, grazie all’ausilio di volontari e
specialisti; fatta salva l’importanza di cooperazione, fondi e progetti a lunga
scadenza, e non di iniziative sporadiche; visto che dal 1999, il Comune di Rosignano
Marittimo, su iniziativa della Commissione pari opportunità, ha creato uno sportello
di ascolto territoriale, con sede presso il Centro Rodari, presso il quale decine di
cittadini si rivolgono ogni anno; dato che le volontarie e i responsabili dello sportello
non possono più contare sul supporto delle psicologhe, supporto questo fondamentale
per riuscire a trattare temi così delicati; il Consiglio comunale impegna il Sindaco e
la Giunta a sollecitare la Società della Salute, vista la quota pro capite versata dal
Comune, a mettere a disposizione, presso lo sportello di ascolto, i propri
professionisti, affinché venga garantito il servizio di supporto psicologico inserito
nella sanità pubblica.
Ora, a me dispiace davvero, e non voglio veramente essere polemica, che un tema
così importante, a mio avviso, e delicato, venga trattato con così pochi consiglieri
presenti.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Io mi auguro che comunque il Sindaco e la Giunta facciano proprie queste
richieste che sono state sollecitate dalla Commissione pari opportunità stessa. Qui
siamo di fronte al rischio della fine di un servizio che io ritengo prezioso per la
nostra comunità.
Non nego che la situazione sia già ora veramente difficile: è rimasta soltanto una
volontaria che continua a lavorare allo Sportello Donna, una volontaria che
nonostante la buona volontà, qualche corso di formazione e tanta energia, non riesce
da sola, in nessun modo, a far fronte alle richieste di aiuto che arrivano da cittadine
italiane extracomunitarie, con le difficoltà – e qui torno al discorso che faceva prima
Lucia – magari anche di sapersi relazionare con culture diverse, con problemi anche
di lingue.
Credo quindi che sia assolutamente lecito sollecitare in questo senso la Società
della Salute. Sappiamo che in passato c’è stato un servizio messo a di posizione
dell’Amministrazione, con delle psicologhe che potevano coadiuvare e indirizzare,
coadiuvavano le volontarie e poi indirizzavano le utenti, a seconda dell’esigenza.
Quanto è quanto. Ripeto: spero che ci possa essere una risposta positiva da parte
dell’Amministrazione, e poi, in prospettiva, della Società della Salute. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Gesess.
Apriamo il dibattito sul punto n. 16) all’ordine del giorno. Chi chiede di
intervenire? Consigliera Marini, prego.
CAMILLA MARINI. Grazie, Presidente.
Abbiamo avanzato, come Gruppo, la proposta di emendamento di reinserire il
ruolo della Società della Salute in questo contesto, proprio per sottolineare l’impatto
che la violenza sulle donne ha sulla salute pubblica e il ruolo che invece potrebbe
giocare la prevenzione.
Rafforzando la sinergia con i vari partener che sono coinvolti, riteniamo che possa
essere migliorata la presa in carico sia delle donne che sono vittime di violenza
attraverso percorsi ed azioni mirate, sia anche comunque dei figli che sono a carico
di queste donne, tutto questo per creare i presupposti per un intervento che sia
integrato, coordinato e strutturato a un livello, però, interistituzionale.
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Noi quindi auspichiamo che i possibili presenti messi in atto dalla Società della
Salute e dalla Commissione pari opportunità, possano andare avanti in un’ottica
futura, mantenendo una continuità e, volendo, che possano avere anche l’appoggio
della Commissione II per eventuali spunti, integrazioni e discussioni. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Marini.
Altri interventi? Consigliera Croce, prego.
LUCIA CROCE. Grazie. Mi parrebbe però che lo sportello, così come descritto
dalla consigliera Gesess, vada a perdersi. Cioè, il nostro sportello delle pari
opportunità sarebbe sostituito da uno sportello gestito dalla Società della Salute: mi
pare di aver capito questo.
Io lo condivido, questo. Diversa era la posizione dello sportello delle pari
opportunità, che è stato il primo, sulla nostra zona, che si è avvalso di tante
esperienze di donne che hanno aperto la strada, da Loriana. Diverso è che la Società
della Salute entri: “interistituzionale”, se non ho capito male. Lo sportello delle pari
opportunità non è istituzionale, è uno sportello di volontariato.
La nostra è l’unica Commissione per le pari opportunità, che c’è in questi
Comuni, non ce ne sono mica altri. La nostra è una Commissione per le pari
opportunità che ha aperto una strada. E io credo che sarebbe interessante che
rimanesse patrimonio del Comune di Rosignano. Vorrei dire al Sindaco che dal
momento che lui stesso consentiva graziosamente a tutti gli atti Sindaci che
inviassero donne al nostro sportello perché non erano attrezzati, io credo che non ci
possiamo tranquillamente far sottrarre uno sportello come il nostro.
Io probabilmente ho capito male. Ebbi modo di parlare con la consigliera di parità
per il Progetto Violet. Per tutte queste cose, se non c’è la diffusione, se non c’è
l’interscambio, non succede niente: si faccia tutto quello che si deve, e accada tutto
quel che deve accadere, ma è importante. Rosignano è stato il primo che ha avuto
questo sportello. Per anni l’ha fatto in solitudine, con sacrificio; le formazioni sono
state pagate dai progetti ADA, dal Comune di Rosignano, poi dalla Provincia, e via
dicendo.
Io quindi non credo che si possa tranquillamente pensare… C’è tutto il progetto
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del 1515, del numero antiviolenza, che io capisco essere molto complesso, ma deve
in qualche modo trovare un arrivo in direttiva complesso, ma completo. Vorrei
sapere un po’ di più, ma è una curiosità mia personale. Il lavoro che è stato fatto su
questo Sportello Donna è stato fatto da tante persone e vorrei la soddisfazione di
veder riconosciuto il Comune di Rosignano, che per primo l’ha pensato, se ne è
assunto la responsabilità e l’onere finanziario, e vorrei veder riconosciute anche le
persone che da Rosignano lo possono gestire. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Croce. Voleva intervenire il Sindaco. Prego.
SINDACO. Grazie, Presidente.
Solo per dire questo. Ascoltavo gli interventi, però tengo in qualche modo a
precisare il lavoro e il percorso che sta facendo l’Amministrazione comunale.
Noi abbiamo uno Sportello Donna gestito da un gruppo di volontarie della
Commissione pari opportunità, che ormai – se non è da vent’anni saranno diciotto –
gestisce in maniera del tutto volontaria, avendo acquisito nel tempo una
professionalità, un’esperienza importante, questo sportello che è aperto alcuni giorni
della settimana, giù al Centro Rodari. Anche dai dati che noi abbiamo, ha sempre
risposto a una domanda che purtroppo sul territorio c’è, di donne, ma non solo di
donne, anche di uomini, che o prevalentemente sono oggetto di violenza familiare, in
particolar modo, oppure hanno altre situazioni di carattere sociale.
Nel corso degli anni, questa attività è sempre è stata gestita e continua ad essere
gestita da questo gruppo di persone che purtroppo si è anche un po’ ridotto. Non
sono più tante, le volontarie, però noi crediamo che questa attività abbia avuto un
valore importantissimo, sul nostro territorio, perché ha dato un supporto vero. Se non
altro, perlomeno, c’è stata sempre una voce, una persona che ha dato ascolto e a volte
anche qualcosa di più dell’ascolto, a una donna piuttosto che a un’altra persona.
Oltre a questa attività volontaria, l’Amministrazione aveva affiancato personale
specializzato, perché la volontaria non è in grado di rispondere a situazioni che, vi
posso assicurare, hanno bisogno anche di professionalità, di esperienza, di capacità
per essere in qualche modo affrontate.
L’Amministrazione ha sempre garantito questo tipo di capacità, di esperienze
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professionali, di professionalità. Noi questa impostazione non la vogliamo
disperdere, quindi, nell’idea che ci siamo fatti, avendo analizzato anche una serie di
casi che si sono presentati allo Sportello Donna, abbiamo visto che spesso c’è il
problema della violenza, ma spesso, altre volte, c’è anche un altro problema: quello
di una presa in carico sociale della situazione specifica.
Siccome questo tipo di necessità deve essere presa in carico non dallo psicologo
ma dall’assistente sociale, perché è l’assistente sociale che prende in carico e
indirizza un caso verso la risoluzione, noi abbiamo in qualche modo pensato che
questa attività, invece di delegarla a professionisti, in questo caso psicologi esterni,
potesse essere in qualche modo ricondotta dentro le attività dell’assistenza sociale
che noi gestiamo attraverso la Società della Salute. Intanto, questo è un percorso
pubblico,
mentre
di
là,
è
vero
che
gli
psicologi
venivano
pagati
dall’Amministrazione, però esercitavano la libera professione. Da quest’altra parte,
invece, questo non c’è (ma non perché si siano verificati casi particolari: questo lo
dico perché non vorrei che qualcuno pensasse… assolutamente no).
Ciò che lo psicologo poteva fornire, l’abbiamo visto come qualcosa di limitativo,
invece, rispetto a un qualcosa che l’Amministrazione, in questo caso il pubblico,
attraverso la Società della Salute può mettere a disposizione di queste persone, in
maniera più completa.
L’idea nostra è quella di continuare in un’attività volontaristica dello Sportello
Donna, cercando di valorizzare un’esperienza che, come rammentava la consigliera
Croce, su questo territorio è stata anche di stimolo e di esempio per altri Comuni.
Però, invece di affidarci e andare alla ricerca di psicologi esterni, si riconduce la
necessità di incanalare un caso dentro quelle che sono le attività dell’assistenza
sociale, quindi degli assistenti sociali, che sono dipendenti del Comune di
Rosignano, affidati alla Società della Salute.
Ripeto: una serie di casi, forse la maggioranza, che si presentano allo Sportello
Donna, non sono soltanto – quanto mi pesa la parola “soltanto” – casi di violenza
fisica, ma molto spesso, oltre alla violenza fisica, purtroppo ci sono anche situazioni
familiari di disagio sociale profondo. Lì allora non c’è soltanto da affrontare il
problema della violenza fisica (dove c’è un lavoro che fanno le forze dell’ordine), ma
c’è un problema anche di carattere sociale, che è giusto prendere in carico e gestire
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come un altro caso sociale, che viene preso in carico attraverso l’ufficio sociale del
Comune di Rosignano.
Questo per dire il percorso che stiamo facendo, senza rinnegare un percorso,
perché ovviamente non siamo di fronte a questo, ma per cercare di migliorare un
servizio dal punto di vista della presa in carico sociale del problema.
PRESIDENTE. Grazie, Sindaco.
Ci sono altri interventi? Altrimenti do, se vuole la parola, alla consigliera Gesess
per la replica. Non ci sono, mi pare, altri interventi. Quindi, consigliera Gesess, se
vuoi fare la replica. Prego.
SILVIA GESESS. Grazie, Presidente.
Grazie anche al Sindaco Franchi, che mi sembra abbia chiarito bene anche la
natura della mozione che ho presentato.
Qui non si tratta assolutamente di rimettere in discussione lo Sportello Donna, si
tratta semplicemente di migliorare il servizio che lo sportello dà, e questo su richiesta
delle stesse volontarie che lavorano allo Sportello Donna.
Io ricordo che la nascita di questa Commissione pari opportunità – la ricorderete
anche voi, perché molti di voi c’erano, alle prime assemblee – non è stata facile. Ci
sono state molte polemiche, ci sono stati scontri, momenti di tensione. Uno dei
leitmotiv di quelle giornate, di quelle assemblee, era il fatto che c’erano troppi
avvocati, lo ricordo benissimo, intorno a questa Commissione pari opportunità. Si
diceva: chissà, magari cercano clienti.
Lo stesso si potrebbe dire anche per le psicologhe, anche se come ha ben detto il
Sindaco, non è mai successo, non c’è prova di ciò. Però, se si è creato lo scandalo per
i troppi avvocati, e ricordo che fra l’altro il referente attuale è comunque un avvocato
che sta peraltro tenendo un comportamento egregio (quindi non vedo dov’era la
pietra dello scandalo), se c’erano troppi avvocati e c’era la paura che essendo
avvocati, ovviamente, che avevano studi privati, venissero lì a cercar clienti, lo stesso
si potrebbe applicare per delle psicologhe, per delle dottoresse che lavorano
privatamente.
Il fatto che ci siano dei professionisti del servizio pubblico, a me, ma anche alle
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volontarie dello sportello, insieme alle quali abbiamo deciso di presentare questa
mozione, fa soltanto piacere, per noi è garanzia. Oltretutto, c’è un risparmio, per
l’Amministrazione comunale, che una volta, ricordo, pagava: faceva un bando di
gara, le psicologhe che vincevano e che partecipavano alle attività dello sportello
venivano giustamente pagate, perché è bene che il lavoro vada retribuito.
Io penso che questa sia la strada giusta per migliorare un servizio che credo sia
necessario, che per fortuna, come ricordava il Sindaco, nel nostro territorio è presente
ormai da qua vent’anni, che è un po’ in difficoltà ed è normale che sia un po’ in
difficoltà. Le persone che hanno dato vita a questo percorso, adesso cominciano ad
avere una certa età, gli anni passano per tutti. Purtroppo non c’è stato il necessario
ricambio generazionale, forse anche perché sono aumentate le problematiche di chi
va a chiedere aiuto allo sportello. È inutile negare che c’è una situazione crescente di
disagio sociale, non solo nel nostro Comune, ma in generale nel Paese.
Quindi, le cose cambiano e purtroppo spesso non cambiano in meglio. Credo ci
sia bisogno di migliorare questo servizio che, ripeto, è necessario.
Con questo ringrazio.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Gesess, per la replica.
Si dichiara pertanto chiusa la discussione. Apriamo gli interventi per
dichiarazione di voto. Chi chiede di intervenire? Nessuno.
Segretario, mettiamo in votazione la mozione presentata dalle consigliere Silvia
Gesess e Serena Mancini, ad oggetto “Sportello Donna”. Chi è a favore è pregato di
alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Consiglieri, vi ringrazio tutti per essere rimasti qua fino a quest’ora. Dichiariamo
quindi conclusi i lavori del Consiglio comunale. Ringrazio ovviamente anche il
Segretario generale e i dipendenti dell’ente.
La seduta è tolta.