Alleviamo una famiglia di pavoni in un locale chiuso con adiacente

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Alleviamo una famiglia di pavoni in un locale chiuso con adiacente
PICCOLI ALLEVAMENTI
Alleviamo una famiglia di pavoni
in un locale chiuso con adiacente pascolo
Questo splendido uccello da tutti ammirato può essere allevato con successo se si predispone un idoneo
ambiente per ospitarlo. Sono sufficienti un locale chiuso di almeno 6 metri quadrati e un’area a prato
di circa 200 metri quadrati per allevare una famiglia costituita da un maschio e cinque femmine. La
riproduzione può essere condotta con chiocce o con l’incubatrice. I suggerimenti per l’alimentazione
Il pavone comune (Pavo cristatus)
oggi è allevato specialmente a scopo ornamentale, ma un tempo il suo allevamento era molto legato anche alla gastronomia e le sue carni erano ritenute
degne della mensa dei nobili (1).
Mantenere un pavone maschio con le
sue femmine è facile, a patto però che si
seguano alcune regole che hanno lo scopo di assecondarne le abitudini comportamentali mantenendolo, anche se in
cattività, in una ipotetica situazione naturale. Il pavone è infatti un animale territoriale e poligamo che costituisce e difende un harem di 4-6 femmine.
La realizzazione di un ambiente d’allevamento idoneo (costituito da un ambiente chiuso e da un prato) e alcune
semplici tecniche di conduzione consentono di far riprodurre la famiglia di
pavoni (nel nostro esempio: 1 maschio
+ 5 femmine) con una produzione di oltre 50 soggetti all’anno.
Il pavone comune corteggia la femmina con l’aiuto del vistoso strascico
L’AMBIENTE
DI ALLEVAMENTO
Prima di iniziare l’allevamento del
pavone è necessario approntare l’ambiente di allevamento con delle semplici ma razionali strutture che hanno lo
scopo di mantenere gli animali in ottime
condizioni di igiene, oltre a diminuire il
lavoro dell’allevatore ed evitare il degrado ambientale.
Il locale chiuso (vedi progettino nel
disegno qui a destra). Per allevare il
gruppo di pavoni riproduttori costituito
da 1 maschio + 5 femmine è sufficiente
un locale chiuso di almeno 6 metri quadrati (metri 3x2). Infatti, se si abituano i
pavoni in ambienti chiusi l’allevamento
risulterà molto più facile. È necessario
che questo ambiente sia però confortevole e ricco di cose «interessanti» per i
pavoni. Devono essere quindi presenti
dei posatoi su due livelli (all’altezza rispettivemente di 1 e 2 metri da terra). La
loro posizione deve essere tale da favorire sia il passaggio dei pavoni da un posatoio all’altro sia l’accesso ai nidi.
Si consiglia anche di collocare, lungo una parete del locale, due file di casVITA IN CAMPAGNA 10/2003
Progettino generale.
Avendo a disposizione
un locale chiuso di almeno sei
metri quadrati (A) con adiacente
pascolo di almeno 200 metri quadrati (B)
B
è possibile allevare una famiglia di pavoni
(1 maschio + 5 femmine) e la rispettiva prole che in
parte crescerà nel locale chiuso e in parte al pascolo dove
andrà collocata un’arca per avicoli (C). Per le caratteristiche
del locale chiuso vi rimandiamo al disegno di pagina seguente
A
C
sette da frutta imbottite di paglia (una fila a livello del terreno e una più in alto)
per facilitare la deposizione e la raccolta delle uova.
Il pavimento del locale deve essere
ricoperto da uno strato (10 cm) di truciolo di legno necessario per impedire la
diffusione di malattie parassitarie.
Il locale va poi attrezzato con una
griglia per il drenaggio dell’acqua di
bevanda, un abbeveratoio, una mangiatoia e una rastrelliera per erbe e verdure.
Il pascolo. All’esterno, accessibile ai
pavoni, dev’essere presente un ampio
prato (almeno 200 metri quadrati) libero da alberi e cespugli per favorire la parata nuziale del maschio.
PICCOLI ALLEVAMENTI
45
A
B
2 metri
7
50 cm
50 cm
6
1 metro
7
4
7
5
3m
etri
4
3
2
2
tri
me
5
1
1 metro
7
1
50 cm
Le caratteristiche del locale chiuso. L’interno del locale chiuso in prospettiva (A) e in sezione dal lato corto (B)
con indicazione del razionale collocamento dei posatoi. Legenda: 1-lettiera, 2-rastrelliera per le erbe e i
foraggi, 3-apertura per l’uscita al pascolo, 4-nidi, 5-mangiatoia, 6-abbeveratoio, 7-posatoi
Sul prato vanno posti idonei posatoi
(alti almeno 50 centimetri da terra) che
consentano al maschio di dominare
l’area della parata nuziale e di difendere
la proprietà. In caso contrario il maschio
volerà sui tetti per dimostrare la propria
supremazia.
Sul prato non devono invece essere
presenti abbeveratoi e mangiatoie in
modo che i pavoni siano stimolati a rientrare nel locale chiuso.
La «clausura» iniziale. Il gruppo riproduttivo – nel nostro caso formato da
1 maschio + 5 femmine – deve essere
rinchiuso subito dopo l’acquisto (2) nel
locale destinato alla riproduzione per almeno due settimane. Durante questa
«clausura» iniziale gli animali prendono
possesso dei posatoi e imparano a utilizzare la mangiatoia, l’abbeveratoio e la
rastrelliera. Solo dopo questo periodo
possono essere liberati al pascolo.
Per favorire il rientro nel ricovero per
il riposo notturno gli alimenti vanno distribuiti solo nel tardo pomeriggio.
lo al terzo anno di vita, quando gli «occhi» della coda durante il corteggiamento riescono a «sedurre» le femmine in
modo senz’altro efficace.
Già alla fine di aprile, e per tutta
l’estate, si può assistere ai corteggiamenti durante i quali il maschio esibisce
lo strascico con una vistosa parata nuziale, dopo di che avviene l’accoppiamento.
Quando, dopo qualche giorno, la
femmina inizia a deporre le uova è il
momento di raccoglierle. La femmina di
pavone non è infatti, almeno in cattività,
una chioccia affidabile e, se viene lasciata libera di covare, si rischia di met-
L’ALLEVAMENTO NATURALE
CON LA CHIOCCIA
LA RIPRODUZIONE
I maschi raggiungono la maturità
sessuale intorno al secondo anno di vita.
Le penne dello strascico però al secondo anno non presentano ancora i classici «occhi», che si evidenziano solo l’anno successivo. Si consiglia pertanto di
adibire il maschio alla riproduzione so-
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tere a repentaglio la schiusa e il successivo allevamento dei piccoli nati. Le uova, di color crema, vengono deposte a
giorni alterni, generalmente dalle sei di
pomeriggio alle otto di sera. Ogni femmina depone circa 8-10 uova per ciclo.
Dopo aver raccolto le uova dal nido
man mano che vengono deposte, occorre conservarle in un luogo idoneo a una
temperatura di 10-15° C e con un’umidità del 70-80% (può andar bene, per
esempio, porle su sabbia, con il polo
acuto verso il basso, in un locale cantina abbastanza fresco). Dopo la sottrazione del primo ciclo di uova la femmina inizia un secondo ciclo di deposizione. Si riesce in questo modo a ottenere
un maggior numero di uova.
Alla fine di settembre l’attività riproduttiva viene sospesa in quanto i pavoni
vanno in muta e cambiano le penne
(quelle dello strascico del maschio completano lo sviluppo in aprile).
Una famiglia di pavoni al pascolo
Se si opta per l’allevamento naturale
con chiocce, si possono usare, indifferentemente, delle galline o delle tacchine. Ricordiamo che una gallina comune
può covare fino a 6-8 uova di pavone,
mentre a una tacchina possiamo affidarne anche 10-12.
La cova dura 28 giorni dopo di che le
uova schiudono dei goffi pavoncini che
VITA IN CAMPAGNA 10/2003
ancora non manifestano lo splendore
che li caratterizzerà da adulti.
Primo periodo. Per le prime due settimane di vita dei pavoncini è consigliabile limitare il pascolo, facendoli rimanere in un locale chiuso con la chioccia;
in questo primo periodo i piccoli di pavone hanno così la possibilità di svilupparsi e rinforzarsi in vista del successivo periodo di vita all’aria aperta.
L’arca all’aperto. A 40-50 giorni di
vita i giovani pavoni possono essere separati dalla chioccia e sistemati in
un’arca dotata di uno spazio posatoio di
almeno 35-40 centimetri per capo.
Dopo un primo periodo di ambientamento (5-7 giorni), durante il quale rimangono sempre chiusi nell’arca, gli
animali possono essere lasciati liberi di
pascolare da soli.
Pavoni in crescita. Per il primo mese di vita si consiglia di somministrare
un mangime commerciale per fagiani
con le seguenti caratteristiche medie:
proteine grezze 26-27%; grassi grezzi 45%; fibra grezza 3-4%; ceneri 8-9%;
metionina 0,6%.
Durante il secondo mese di vita l’alimentazione deve essere costituita da 7
parti di mangime per fagiani al 27% di
proteine grezze e 3 parti di mais aziendale.
In seguito, dal terzo mese di vita in
poi, ai pavoni deve essere somministrata
una razione composta in parti eguali da
mangime per fagiani e mais aziendale.
L’ALLEVAMENTO ARTIFICIALE
CON L’INCUBATRICE
Chi non dispone di chiocce può utilizzare un’incubatrice.
All’incubazione artificiale si devono
destinare uova che non presentano rotture o incrinature del guscio, dopo averle pulite da eventuali impurità utilizzando uno straccio asciutto. Le uova vanno
collocate negli appositi cassetti dell’incubatrice posizionate con il polo acuto
rivolto verso il basso.
La temperatura di incubazione deve
essere, per i primi 25 giorni, di 37,6° C,
mentre l’umidità relativa si deve aggirare attorno al 52%. È opportuno ricordare, però, che nelle incubatrici l’umidità
non viene misurata in percentuale ma in
gradi Fahrenheit: pertanto il dato relativo all’umidità, misurato nelle incubatrici, deve essere di 84° F (corrispondente
al 52%).
Negli ultimi tre giorni le uova devono essere spostate nella zona di schiusa
dell’incubatrice con una temperatura di
37,5° C e un’umidità di 88° F (62%).
Primo periodo. Quando i pulcini di
pavone sono asciutti, dopo circa 12 ore
dalla schiusa, devono essere trasferiti in
un locale chiuso e riscaldato da una lampada elettrica o a gas. Nel primo periodo l’accesso al pascolo sarà limitato,
come detto più sopra riguardo all’allevamento con la chioccia.
L’arca all’aperto. Dopo 5-7 settimane i pavoni possono essere trasferiti
definitivamente all’aperto con a disposizione un’arca per il riposo notturno.
L’ALIMENTAZIONE
Il pavone è un uccello onnivoro e si
nutre soprattutto di frutti e semi.
Nell’allevamento familiare si consiglia
però di alimentare gli animali con razioni idonee per ottenere un loro armonico
sviluppo.
VITA IN CAMPAGNA 10/2003
Pavoncini di un giorno
per pulcini con la seguente composizione media: proteine grezze 23%; grassi
grezzi 3-4%; fibra grezza 4%; ceneri 78%; metionina 0,4%.
La razione da distribuire da marzo in
poi è la seguente: mangime per pulcini
50%; mais aziendale 35%; crusca di frumento 8%; gusci d’ostrica 7%. A questa
razione viene aggiunto del sale da cucina in misura di 20 grammi ogni 10 kg di
miscela.
CON L’IGIENE
POCHI PROBLEMI SANITARI
Il pavone è un animale molto rustico e se le condizioni d’allevamento sono idonee i problemi sanitari
sono praticamente inesistenti.
Abbiate cura di cambiare una volta
all’anno la lettiera degli ambienti chiusi
in modo che sia sempre in buone condizioni. Una lettiera umida, infatti, porta
alla diffusione di malattie parassitarie,
come vermi e coccidi, che colpiscono anche i pavoni. Curate inoltre la ventilazione del locale in modo da proteggere gli
animali da correnti d’aria fredda. Delle
finestre con apertura a vasistas oppure
dei pannelli per deviare il flusso d’aria
verso l’alto sono più che sufficienti.
Per eventuali malattie che dovessero
insorgere vi invitiamo comunque a seguire il fascicolo de «i Lavori» - rubrica
Allevamenti, in quanto le possibili malattie sono le stesse che colpiscono gli
altri avicoli lì trattati.
Maurizio Arduin
Nel testo viene sconsigliato di far
covare le uova e allevare la
propria prole al pavone, almeno se
si vuole ottenere che un buon numero
di nati arrivi allo svezzamento
Agli animali non devono poi mai
mancare erbe e verdure somministrate
in un’apposita rastrelliera.
L’alimento deve essere somministrato nel pomeriggio per facilitare, durante
la prima parte della giornata, la ricerca
di semi e insetti. Non va tra l’altro dimenticato che il pavone è un abile cacciatore di serpenti.
Riproduttori. Ai pavoni in attività
riproduttiva somministrate una razione
utilizzando un mangime commerciale
(1) Anche se generalmente il pavone viene
allevato a scopo ornamentale, non è da escludere il suo allevamento per la ristorazione di qualità. Non va dimenticato infatti che
prima della scoperta dell’America – e quindi dell’arrivo in Europa del tacchino – il pavone era comunemente utilizzato nei pranzi
di re e principi. Oggi viene utilizzato a livello gastronomico in alcune aziende agrituristiche. La maturazione a scopo gastronomico viene raggiunta a circa 5 mesi di età.
(2) Esemplari adulti di pavone comune possono essere acquistati presso i seguenti allevatori:
– Allevamento Pinton - Via XX Settembre,
13 - Frazione Perarolo - 35010 Vigonza
(Padova) - Tel. e fax 049 8932264;
– Botti Fratelli - Via Scorsuro, 7 - 44100
Focomorto (Ferrara) - Tel. 0532 63015;
– Zoo Varese - Via G. Macchi, 55 - 21100
Varese - Tel. 0332 310280 - Fax 0332
313111.
I pavoni comuni possono essere acquistati a
un prezzo di circa 40-50 euro/capo (soggetti giovani). I riproduttori adulti hanno invece un prezzo maggiore: 90-100 euro/capo.
C O N T R O L L O
I N D I R I Z Z I
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