Lost Vegas Burlesque Show

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Lost Vegas Burlesque Show
Persinsala Teatro
Luisa Gasbarri
febbraio 10, 2016
I lunedì capitolini si tingono di rosa shocking al Salone
Margherita. Cipria, mambo e paillettes: così il burlesque del
Lost Vegas Show impone alla ribalta la sfacciata euforia del
corpo femminile.
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Perché una donna emancipata e candidamente femminista dovrebbe
assistere a uno spettacolo di burlesque? Per curiosità, ovvio, per verificare
in prima persona in che misura l’esperienza riesca a essere stravagante,
sdoganante, ironica, impattante.
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Certo, il burlesque romano proposto al Salone Margherita dal Micca Club
cambia nel giro di poche settimane (a novembre ha avuto inizio il ciclo di
cinque spettacoli dal repertorio dedicato a cinque decadi differenti, dai
primi anni del XX secolo fino agli anni Cinquanta), ma bisogna apprezzare
stavolta l’autoironia dell’autore: il “lost” del titolo è perfettamente
calibrato perché della Las Vegas anni Cinquanta, rievocata in chiave
vintage, qui sopravvive ormai appunto solo il fantasma perduto. Gli anni
dorati di un’epoca divenuta di culto vengono riproposti con esuberanza
epidermica ed eccessiva, talmente sopra le righe, da far naufragare fin
dalle prime battute qualsiasi speranza di una credibile ricostruzione
storica. La citazione falsata e appariscente balza agli occhi nella messa in
campo del corpo femminile a trecentosessanta gradi, in tutte le sue
variazioni da avanspettacolo e cabaret: a parte le spogliarelliste – in fin dei
conti dello spogliarello il burlesque è solo una variazione virtuosa –
abbiamo ammirato le Velvelettes non tanto danzare quanto aleggiare
sgargiantissime e ammiccanti, anche se tra loro a tratti poco in sintonia,
nonostante gli apprezzabili sforzi coreografici di Criss Bluebelle, mentre le
Ladyvette reinterpretavano con gradevolissime intonazioni anni Trenta
ameni motivetti, scoccando sorrisi d’intesa a tutta la sala, probabilmente
basita per i colori acidi e luccicantissimi dei loro vestitini arty. Più sullo
sfondo i maschi di turno, capitati quasi per caso sul palco, vagamente
irrelati in questa festa un po’ farsa: dal Director-presentatore (Alessandro
Casella), all’apprezzabilissima live band dei Velvettoni, o ancora al solista
in stile Elvis Al Bianchi (insolitamente senza i suoi Four Vegas stavolta), la
cui voce in molti, in particolare a Roma, hanno imparato a conoscere.
Le varie componenti dello show, almeno elencate così, parrebbero avere
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dell’improbabile se non altro accostate spavaldamente insieme, o
assemblate con scarsa fantasia intorno alle vedettes dello spettacolo, le
performer del burlesque che con algida grazia hanno celebrato a puntino i
loro antitetici ruoli: la ramata Vesper Julie si è progressivamente liberata di
costumi manierati e barocchi schiaffeggiando i residui di qualsiasi etica
vittoriana attraverso la voluttà suadente ed edulcorata della donna sexy
però elegante, mentre la severa Sophie DIsthar ha decisamente puntato
sul fetish sado-nipponico rimanendo, almeno lei, ligia al tema: a un certo
punto il corpetto le si è illuminato di luci birichine da sala gioco americana,
o, volendo, sexy shop olandese.
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Eppure il Lost Vegas Burlesque Show, nel suo ritmo periclitante, nel
suo vistoso Kitsch narrativo, ha comunque centrato un obiettivo: la
miscela degli ingredienti ha prodotto una confettura promiscua che ha
divertito il pubblico, se non altro allontanandolo dalle logiche consuete,
dalle atmosfere ordinarie. Complice la location liberty del teatro che con i
suoi rossi e i suoi ori, le sue vetrate policrome e il suo bar retrò, ben si
presta ad accogliere l’imprevedibile.
Alla fine il gruppo allusivamente circense e carnascialesco che ha salutato
gli spettatori ha infatti riflesso intorno un’aura a suo modo fatata,
luminosa. Quella falsa dei lustrini tirati a lucido forse, che, come le mille
luci di Las Vegas o New York, riesce persino oggi a ingannare il pubblico. A
fargli credere, si sia inclini a lasciarsi sedurre o meno, che l’illusione sia
possibile ancora.
Lo spettacolo è in scena:
Salone Margherita
Via dei Due Macelli 75, Piazza di Spagna, Roma
fino al 15 febbraio, ore 21.00
Lost Vegas Burlesque Show
di Alessandro Casella
con Alessandro Casella (the Director), Criss Bluebelle & The Velvelettes (ballerine del corpo di ballo di
Cristina Pensiero), Ladyvette (Girly Vocal Trio), Vesper Julie (divine burlesque show girl), Sophie DIsthar
(wild burlesque show girl), Al Bianchi (italian crooner)
Accompagnamento musicale Live Band I Velvettoni:
pianoforte & arrangiamenti Edoardo Simeone
batteria Gino Binchi
contrabbasso Salvo Licitra
chitarra Giacomo Ronconi
coreografie Cristina Pensiero
stage Manager Valentina Lucangeli
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madro Smadonno Di Tindaro
direttore artistico e produttore Alessandro Casella
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