Abitare sostenibile
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Abitare sostenibile
Abitare sostenibile Sezione Buone pratiche di Innovazione Sostenibile: schede tecniche con esempi di realizzazioni sostenibili. In questo numero ■ CGIL, SPI CGIL, FILLEA E SUNIA, lanciano una “Campagna sulla casa” con proposte per affrontare il disagio abitativo e indicano possibili linee di intervento da rivendicare a livello nazionale e locale: un programma di investimenti per l'edilizia residenziale pubblica, al fine di aumentare la disponibilità di alloggi per le fasce con disagio maggiore; riqualificare il patrimonio di edilizia pubblica ed innovare la gestione, attraverso una legge quadro sulla materia che dovrebbe restituire regole omogenee da applicare a tutti gli Istituti ed un piano pluriennale di riqualificazione che deve introdurre la manutenzione programmata come criterio di gestione, anche economica, del patrimonio; un piano pluriennale di edilizia sociale, per rispondere alle necessità delle fasce deboli economicamente per affrontare i valori di mercato, ma oltre i requisiti per l'accesso all’edilizia pubblica, la cui fattibilità necessita della configurazione di una normativa quadro; un piano partecipato di rigenerazione delle periferie, con programmi in grado di innescare un reale processo di integrazione, evitando di affidare la rigenerazione urbana solo alla riqualificazione di parte edilizia e spazi comuni. Per ricostruire una strategia che risponda alla reale domanda, bisogna partire dai bisogni, attraverso un progetto che può rappresentare un'inedita occasione di sviluppo, a patto che vengano affrontati, oltre all'emergenza, anche i nodi strutturali che condizionano negativamente il comparto abitativo. L'obiettivo di agire strutturalmente in un settore cruciale per la tenuta sociale del Paese, può rappresentare un’importante leva per la ripresa e per lo sviluppo dell’Italia, un terreno per creare nuova occupazione e qualità del lavoro. ■ Notizie in evidenza: Campagna nazionale sulla casa CGIL, Spi CGIL, Fillea e Sunia. ■ Politiche abitative - Disagio abitativo:Sfratti: miniproroga di quattro mesi per le esecuzioni; Social Housing: dichiarazioni del Governo su un “nuovo piano” di 20.000 alloggi Notizie dai territori: Campania: convenzioni per housing sociale; Lombardia: ALER Milano, alloggi a sfrattati, genitori separati e precari; Piemonte: sconti su affitto per riqualificare alloggi di edilizia sociale; Sardegna: stanziamenti per realizzazione alloggi ad Alghero; Trentino Alto Adige: stanziamenti per l'edilizia residenziale ■ Abitare sostenibile -Efficienza energetica: due nuovi strumenti finanziari per clima ed efficienza, Commissione europea e BEI; Certificazione energetica: APE, le norme regionali; Conto termico: al via la consultazione pubblica - Notizie dai Territori: Piemonte: progetto per case efficienti e di qualità a Ivrea; Toscana: Isola del Giglio, proposta di minieolico per la piena autosufficienza; Umbria: piattaforma web per il rilascio e l'invio degli APE. ■ Studi e ricerche - I canoni di affitto nel 2013 (idealista.it); Prezzi degli immobili (Standard&Poor's); Dati sugli edifici esistenti in 27 paesi europei (Istituto per le Energie Rinnovabili dell’EURAC, nell’ambito del progetto iNSPiRe); Tariffe dei servizi (Federconsumatori). ■ Buone pratiche di innovazione sostenibile - Emilia Romagna: Parco dei mulini, housing sociale ecosostenibile certificato GBC Home, Ravenna Politiche abitative newsletter 4 - 2015 La Newsletter si articola nell’approfondimento di quattro sezioni tematiche: le sezioni Politiche Abitative e Abitare Sostenibile dii cui si evidenziano le news a carattere nazionale e regionale, la sezione Studi e Ricerche che seleziona i report relativi ai temi precedenti e la sezione Buone pratiche di Innovazione Sostenibile, che mostra esempi di realizzazioni sostenibili. Campagna nazionale sulla casa CGIL, SPI CGIL, FILLEA e SUNIA lanciano una “Campagna sulla casa” con proposte per affrontare il disagio abitativo e indicano possibili linee di intervento da rivendicare a livello nazionale e locale. L’abitare rappresenta una componente importante del grave disagio sociale del Paese e la “questione abitativa” è un'emergenza territoriale amplificata notevolmente dal perdurare di una crisi che peggiora le condizioni reddituali delle famiglie, aumenta disuguaglianze ed esclusione sociale, estendendo la vulnerabilità anche a fasce di popolazione tipicamente non coinvolte da questo tipo di problemi. In un ambito che vede fortemente legate dimensione economica, dello stato sociale, dei consumi e dei diritti di cittadinanza, risulta evidente la necessità di affrontare in modo organico la complessità delle problematiche, ricostruendo una strategia che parta dai bisogni, attraverso un progetto che può rappresentare un'inedita occasione di sviluppo, a patto che vengano affrontati, oltre all'emergenza, anche i nodi strutturali che condizionano negativamente il settore. Partendo dalle idee contenute nel Piano del Lavoro della CGIL CGIL, SPI CGIL, FILLEA e SUNIA indicano alcune azioni: l'obiettivo di agire strutturalmente in un settore cruciale per la tenuta sociale del Paese, ha infatti forte valenza anche per le possibili opportunità occupazionali in relazione ad un settore, quello dell'edilizia, in forte crisi. I temi della campagna saranno oggetto della nostra azione rivendicativa sia a livello nazionale che locale. Il sindacato, infatti, nel percorso che può prefigurarsi, assume un ruolo centrale nella negoziazione, che diventa lo strumento principale per relazionarsi con le amministrazioni locali e partecipare attivamente a scelte riguardanti le politiche di sviluppo territoriale. Gli obiettivi: ■ rispondere alla domanda abitativa, oggi diversificata nel territorio e non più riconducibile esclusivamente alle classiche fasce di disagio che fanno riferimento, per condizioni familiari e redditi, all'edilizia pubblica, attraverso l'ampliamento del patrimonio abitativo in affitto a canoni compatibili con i redditi: per i nuclei a basso reddito l'unica risposta può essere fornita in termini di edilizia pubblica, per nuclei che si collocano in fasce di reddito medio-basse la risposta deve essere rappresentata da edilizia sociale a costi sostenibili. ■ utilizzare il patrimonio esistente, pubblico e privato, tema è cruciale in relazione sia alla necessità di recupero di singoli edifici (messa in sicurezza, adeguamento funzionale ed energetico), che di rigenerazione urbana. Ritorna centrale la necessità di una corretta pianificazione territoriale che risponda ai bisogni dei cittadini, senza agire in direzione della rendita. ■ rigenerare le città e riqualificare le periferie, assumendo la complessità dei fattori che determinano il disagio sociale come presupposto per non intervenire in modo episodico e frammentato. Le azioni: ■ un programma di investimenti per l'edilizia residenziale pubblica, componente fondamentale dell'edilizia sociale, al fine di aumentare la disponibilità di alloggi per le fasce con disagio maggiore: lo Stato, così come negli altri Paesi europei, deve tornare a finanziare con continuità il settore avendo assunto, nel conferire competenze e funzioni alle Regioni, un comportamento differente rispetto agli altri settori oggetto di trasferimento. ■ riqualificare il patrimonio di edilizia pubblica ed innovare la gestione, stante le condizioni di criticità in cui vivono gli ex IACP e la condizione del patrimonio attualmente disponibile: una legge quadro sulla materia dovrebbe restituire regole omogenee da applicare a tutti gli Istituti e definire l'attribuzione dei compiti; un piano pluriennale di riqualificazione deve introdurre la manutenzione programmata come criterio di gestione, anche economica, del patrimonio. ■ un piano pluriennale di edilizia sociale, per rispondere alle necessità delle fasce deboli economicamente per affrontare i valori di mercato, ma oltre i requisiti per l'accesso all’edilizia pubblica, la cui fattibilità necessita della configurazione di una normativa quadro: nonostante alcune indicazioni della legislazione nazionale, infatti, la materia rimane incerta ed è opportuno definire precisi criteri. ■ un piano partecipato di rigenerazione delle periferie, con programmi in grado di innescare un reale processo di integrazione, evitando di affidare la rigenerazione urbana solo alla riqualificazione di parte edilizia e spazi comuni. Politiche abitative Miniproroga per le esecuzioni degli sfratti La stampa ha diffuso la notizia dell'inserimento nel Milleproroghe di una “Miniproroga” di quattro mesi per l'esecuzione degli sfratti per le famiglie svantaggiate. La mini proroga di quattro mesi del blocco degli sfratti non è una risposta adeguata all'emergenza abitativa che migliaia di persone vivono nel nostro Paese. Occorre sospendere le esecuzioni fino al passaggio da casa a casa: solo così il governo dimostrerà di non voler mettere in strada anziani, malati terminali, famiglie con minori e portatori di handicap. Rimandare di quattro mesi l'attuazione degli sfratti sarebbe assolutamente insufficiente anche per attuare quei provvedimenti che, secondo l'esecutivo, potrebbero risolvere il problema alle famiglie che dal 1° gennaio scorso non possono più usufruire della proroga del blocco. Si ricorda che ancora non sono state ripartite tra le Regioni le poche risorse del 2014 e del 2015 destinate al recupero di alloggi pubblici inutilizzati, e che se anche lo fossero, i primi appartamenti non sarebbero pronti prima di un anno. Inoltre il Fondo di sostegno alla locazione, tra ripartizione ai Comuni, bandi e graduatorie, nella migliore delle ipotesi potrà essere erogato ai cittadini tra dodici mesi. Senza considerare che lo stesso Fondo è destinato agli inquilini con regolare contratto di affitto: requisito che, naturalmente, non possiede chi ha subìto uno sfratto per finita locazione. Di conseguenza, l’eventuale contributo dovrebbe essere conces- so per un altro appartamento con un nuovo contratto, ammesso che sia possibile trovare sul mercato affitti compatibili con i redditi di queste famiglie svantaggiate. Sono questi i motivi per cui una mini proroga non basta. Se il governo pensa che entro quattro mesi il problema sarà risolto allora non avrà difficoltà a sospendere le esecuzioni di tali sfratti fino alla effettiva soluzione. Perché le scommesse non si fanno sulla pelle delle persone, in particolare di quelle più deboli. Housing sociale: le “nuove” proposte del Governo Si è tenuto a Roma un Convegno sul Social Housing organizzato dal Ministero delle Infrastrutture in collaborazione con ANCE, ABI e Cassa Depositi e Prestiti. Il Governo, riproponendo un modello che conosciamo bene, ha annunciato "piano casa che ha le misure più grosse degli ultimi 20 anni”. Il viceministro Riccardo Nencini ha affermato che "senza casa e senza lavoro non c' e' libertà ed equità per le famiglie. Noi affrontiamo il tema della casa rimettendo sul mercato 20mila alloggi ad affitto calmierato, vendita calmierata o ad affitto destinato alla vendita calmierata, senza consumare un centimetro di terreno”. Il progetto presentato dal Governo si incarna in un modello scandito in 3 fasi: ■ le imprese, d'intesa con banche e soggetti istituzionali come Fondo Fia di Cdp, propongono una valorizzazione degli immobili ■ qualora l'operazione si affermi validamente sotto il profilo dell'equilibrio finanziario gli immobili potranno transitare nella disponibilità dei fondi immobiliari, specifici per ciascuna banca ■ infine i fondi, partecipati da Cdp Investimenti Sgr, formuleranno un'offerta alla banca e le imprese si occuperanno del completamento degli interventi edilizi e della gestione. L'impegno di spesa dichiarato si aggira intorno ai 400 milioni di euro: 150 di investimento pubblico per quello che riguarda il sostegno degli affitti e 240-250 di vantaggi fiscali per coloro che intervengono su alloggi già esistenti e invenduti. Il viceministro ha specificato che il "provvedimento è da costruire, siamo già a buon punto sulla definizione. Il convegno di oggi serve per presentarlo e recepire le proposte". Per quanto riguarda i tempi, il viceministro ha spiegato che saranno "molto rapidi, il Piano sarà pronto da qui a metà marzo con le misure più grosse degli ultimi 20 anni". E' un modello che in realtà conosciamo bene, lanciato dal governo Berlusconi, sicuramente poco innovativo e la cui sperimentazione non ha dato gli esiti annunciati. Dal 2009 ad oggi, infatti, il bilancio del piano, che doveva dare secondo gli annunci dell’allora Ministro Tremonti 20 mila alloggi entro il 2010, è sconfortante: circa 4 mila alloggi ai quali, se si sottraggono quelli destinati alla vendita più o meno agevolata o differita, restano meno di mille alloggi destinati all’affitto, per i quali in alcuni casi si assiste alla rinuncia delle famiglie in graduatoria per via dei canoni elevati rispetto alle loro possibilità. CGIL e SUNIA hanno più volte denunciato gli esiti fallimentari del Piano lanciato a suo tempo, che si poneva l’obiettivo di incrementare l’offerta di abitazioni di edilizia residenziale, definendo anche le categorie alle quali dovevano essere indirizzate, legato ad un provvedimento generico e di efficacia ridotta. Il SUNIA ha denunciato come oggi si sia creato “una sorta di club esclusivo ed autoreferenziale che ha come unico scopo quello di convincersi che il Social Housing inaugurato dal Governo Berlusconi e proseguito negli anni successivi, sia l’unica risposta al disagio abitativo, non mettendo mai in discussione il fatto che questo modello di Social Housing ha avuto un impatto pari a zero sulla riduzione del disagio abitativo. E' necessario che il Governo apra un confronto vero con tutte le Forze Sociali e gli Enti Locali sui risultati concreti di questo modello in relazione alla domanda che concretamente si manifesta nelle varie realtà. Politiche abitative: dai territori Campania: sottoscritte convenzioni per housing sociale Sono state sottoscritte le prime quattro convenzioni relative ai programmi di housing sociale, interventi che consi stono in un’offerta di alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti destinati ai cittadini con reddito medio-basso, che non riescono a pagare un affitto o un mutuo sul mercato privato e non possono accedere ad un alloggio popolare. I primi quattro interventi selezionati nell’ambito del Piano Nazionale di Edilizia Abitativa, cofinanziato dal Ministero delle Infrastrutture, riguardano i Comuni di Atripalda, Avellino, Casalnuovo di Napoli e Castellammare di Stabia. Le strutture tecniche delle Amministrazioni comunali e la Direzione generale per il Governo del Territorio hanno firma to la convenzione che sancisce la definitiva ammissione a finanziamento. Gli alloggi finalizzati alla locazione, per un periodo minimo di 10 anni fino ad oltre 25 anni, sono in totale 246, mentre quelli destinati alla vendita a prezzo convenzionato, non superiore cioè al costo di costruzione, saranno 133. La Regione investe in questo Piano 28,3 milioni di euro, ora tocca ai Comuni espletare le gare per selezionare il soggetto attuatore che, nel realizzare e ge stire l’intervento, garantisca anche l'apporto di risorse private richieste. Insieme agli alloggi, i programmi realizzeranno le necessarie urbanizzazioni e una serie di attrezzature a servizio del quartiere, quali centri sociali, ludoteche, laboratori culturali, asili nido, ma anche esercizi di vicinato, piccole attività artigianali e commerciali. I programmi sono basati sul recupero e la valorizzazione di un ambito urbano di edilizia pubblica esistente, caratterizzato da elevati livelli di vetustà e degrado; sono improntati alla sostenibilità ambientale ed al risparmio energetico e sono stati resi, inoltre, funzionali, a speciali prestazioni di tipo eco-sistemico per la valorizzazione della naturalità urbana in ossequio alla L. 10/2013 “Norme per lo sviluppo del Verde Urbano”. Lombardia: ALER Milano, 200 alloggi a sfrattati, genitori separati e precari Duecento alloggi di proprietà di Aler Milano, situati nel Comune di Milano, saranno destinati a politiche di housing sociale e, in particolare, verranno assegnati prioritariamente a persone sfrattate per finita locazione, genitori sepa rati, lavoratori precari e Onlus, che verranno individuati con un bando pubblico. E' quanto ha deciso la Giunta re gionale, approvando una delibera con la quale viene autorizzata l'esclusione dal patrimonio di Edilizia residenziale pubblica (Erp) di questi alloggi. Con questo provvedimento prende il via il progetto speciale, predisposto da Aler Milano, nell'ambito del Piano di risanamento approvato dalla Giunta regionale il 5 dicembre scorso, per rispondere in modo più efficace ai bisogni sociali che oggi faticano a trovare soluzioni concrete e che interesserà complessi vamente circa. Gli alloggi sono di dimensioni inferiori ai 40 metri quadro e verranno assegnati nello stato di fatto: i costi di sistemazione saranno a carico degli inquilini e verranno scomputati dai canoni di locazione Piemonte: sconti su affitto per riqualificare 800 alloggi di edilizia sociale È quanto prevede un disegno di legge, approvato dalla Giunta regionale del Piemonte e che passa ora all’esame del Consiglio regionale. Il Ddl mira a consentire il recupero degli alloggi destinati all’edilizia sovvenzionata e non assegnabili per carenza di manutenzione tramite il conferimento a persone che si impegnino a realizzare gli interventi necessari per renderli abitabili, come la sostituzione di apparecchi igienico-sanitari e la riparazione di pareti o pavimenti, fino ad un costo massimo di 7.000 euro, che gli enti proprietari provvederanno a restituire o detrarre dall’affitto. Dai dati forniti dalle Atc e dai Comuni risulta che gli appartamenti in queste condizioni sono circa 800. Sardegna: 4 milioni per realizzazione alloggi ad Alghero 4 milioni di euro sul piatto per la realizzazione di nuovi alloggi e la riqualificazione dell'edilizia popolare esistente presso il Comune di Alghero. Si tratta di una parte importante dei complessivi 21 milioni di euro destinati all'edilizia residenziale pubblica in Sardegna. Alla realizzazione dei nuovi alloggi che troveranno spazio in tutti i quartieri della città si aggiungono poco più di 500mila euro di lavori di riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico esistente, con ricadute importanti sulle imprese del territorio, anche in virtù delle previste opere di abbattimento delle barriere architettoniche in molte palazzine. Si tratta di un altro milione e ottocentomila euro che garantirà effetti positivi per l'economia algherese. Trentino Alto Adige: 120 milioni per l'edilizia residenziale Via libera dalla Giunta della Provincia autonoma di Bolzano a uno stanziamento di 120 milioni di euro per l'edilizia abitativa nel 2015. La disponibilità dei mezzi finanziari assegnati con il bilancio di previsione 2015 è pari a 94,360 milioni di euro ai quali si aggiungono i residui ed i rientri dal Fondo di rotazione per una disponibilità finanziaria complessiva di 120 milioni di euro. Questa somma viene suddivisa tra le varie categorie di interventi: Dei fondi a disposizione nel 2015, 24 milioni sono destinati quali contributi al programma costruttivo dell'Istituto per l'edilizia sociale IPES. In base al programma quinquennale è prevista la costruzione di 15 alloggi a Chiusa, 25 a Merano, 7 a Tesimo, 11 a Naturno, 7 a Velturno, 4 a Casteldarne/Chienes e 16 alloggi a Lana. Altri 55 alloggi saranno realizzati ad Aslago/Bolzano, 9. nel comune di Renon, 18 a Bressanon (dei quali la metà per il ceto medio e la metà per anziani); 15 a San Candido, 4 ciasuno otterranno i comuni di Termeno e quello di Vadena. A San Leonardo in Passiria sorgeranno 14 abitazioni dell'Istituto (in progettazione). Le domande per tutti i tipi di agevolazione (ad es. costruzione, acquisto, barriere architettoniche, recupero, casi sociali ecc.) presentate nel 2013 ammontavano a 2.671 domande. Nel 2014 hanno toccato quota 3.400 domande con un incremento pari a 829 unità. Abitare sostenibile Efficienza energetica, due nuovi strumenti finanziari La Commissione Ue e la Banca europea per gli investimenti (Bei) lanciano due nuovi strumenti per il finanziamento di progetti nei settori del clima, dell'ambiente e dell'efficienza energetica nel periodo 2014-2017. Il fine è quello di incoraggiare una maggiore partecipazione del settore privato in progetti che contribuiscono alle priorità europee su clima, riduzione del consumo energetico e conservazione del patrimonio naturale e della biodiversità. I due schemi sono il Private Finance for Energy Efficiency (PF4EE) e il Natural Capital Financing Facility(NCFF), e si ripropongono di incoraggiare le banche locali in un certo numero di Paesi europei a concedere maggiori prestiti in questi settori, sia per aziende che per enti privati, assicurando inte- ressi molto bassi e a scadenza lunga e una protezione dal rischio di credito per gli intermediari finanziari. Lo schema fornirà anche assistenza per contribuire a migliorare le competenze di prestito nel settore. Il Natural Capital Financing Facility prevede finanziamenti di 100-125 milioni di euro fra 2015 e 2017, di cui 60 milioni di euro dal programma europeo Life Plus. Il Private Finance for Energy Efficiency prevede di sbloccare 500 milioni di euro di prestiti a partire da 80 milioni di euro da Life Plus a garanzia del rischio del credito. Per il vicepresidente della Bei, Jonathan Taylor, “aumentare il coinvolgimento del settore privato nel finanziamento in questo settore è fondamentale per affrontare sfide di questa portata”. “Con questi nuovi strumenti finanziari, stiamo mettendo i soldi dove è più importante”, ha dichiarato Miguel Arias Cañete. Per il commissario al Clime e l’Energia “i nuovi strumenti sbloccheranno investimenti significativi sia pubblici che privati in settori strategici quali l’efficienza energetica e la protezione del clima”. Si tratta per Cañete “di un contributo alla protezione del clima e al risparmio energetico per i nostri cittadini, allo scopo di rendere l’Europa meno dipendente dalle importazioni di energia”, e questo “è lo scopo dell’Unione energetica”. Certificazione energetica: APE, le norme regionali Il d.lgs. 192/2005 stabilisce che "nel caso di vendite, di trasferimento di immobili a titolo gratuito o di nuova locazione di edifici o unità immobiliari, ove l'edificio o l'unità non ne sia già dotato, il proprietario è tenuto a produrre l'attestato di prestazione energetica". Inoltre nel corso delle compravendite l'Attestato di Prestazione Energetica (APE) deve essere allegato ai contratti e l'acquirente è tenuto a dichiarare in una specifica clausola di aver ricevuto dal venditore la documenta- zione comprensiva dell'attestato. Ma uno dei nodi principali con riferimento all'Attestato di Prestazione Energetica riguarda sicuramente l'intreccio tra legislazione nazionale e regionale. Le regioni infatti, oltre a propri sistemi locali per il rilascio di tale attestato, stabiliscono in molti casi proprie regole specifiche per esclusioni e sanzioni. Entra in gioco qui il problema delle regole che vanno applicate ai casi concreti: come si interfacciano tra loro e come convivono le norme nazionali e regionali? Sveva Dalmassio del Consiglio notarile di Milano, intervistata dal So- le24Ore, spiega a tal riguardo che "ci sono regioni come la Lombardia che ritengono prevalere il proprio sistema sanzionatorio particolareggiato (ad esempio da 500 a 2mila euro per attestato non conforme, da 5mila a 20mila per cessione a titolo oneroso senza APE). Su tali temi, in relazione ai casi specifici regionali, affidarsi al notaio è comunque il miglior modo per sgomberare il campo da dubbi residui". Conto termico: al via la consultazione pubblica Si apre la consultazione pubblica sulle nuove misure per la semplificazione e il potenziamento del conto termico per favorire il massimo accesso agli incentivi per imprese, famiglie e pubblica amministrazione. Questo così come previsto dall’articolo 22 dello Sblocca Italia. Al centro del documento le nuove misure che il ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il ministero dell’Ambiente, intende attuare per favorire il massimo accesso agli incentivi per imprese, famiglie e pubblica amministrazione. Il conto termico, ricorda il Mise, incentiva la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e i piccoli interventi di efficienza energetica con uno stanziamento di 900 milioni di euro annui: 700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche. Tutti i soggetti interessati sono invitati a trasmettere commenti e contributi all’indirizzo e-mail: [email protected]. Abitare sostenibile: dai territori Piemonte: progetto per case efficienti e di qualità a Ivrea Un pacchetto informativo/formativo, rivolto ai cittadini che vogliano riqualificare le proprie abitazioni, circa le misu re esistenti per accedere al credito agevolato e le altre facilitazioni in materia previste dalle attuali normative, è in sintesi il progetto “Casa prima cosa”, avviato su proposta dello SPI CGIL di Ivrea, che vede l’adesione di CNA Torino, Comune di Ivrea, Ordine degli Architetti della Provincia di Torino, Banca d'Alba credito cooperativo sc - Filiale di Ivrea, Politecnico di Torino – Dipartimento di Architettura e Design, Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari Ivrea e Canavese si sono confrontati per creare un pacchetto informativo/formativo. Il patrimonio edilizio eporediese ha un livello mediamente basso di qualità ed efficienza dovuto essenzialmente all’invecchiamento, con un eccessivo consumo energetico. Nel contempo l'aumento dell'età media degli eporediesi accresce l’esigenza di avere alloggi privi di barriere architettoniche e dotati di soluzioni tali da rendere più age vole e confortevole la vita degli occupanti. Alla necessità di rendere più confortevole l’abitabilità degli ambienti domestici si somma un ulteriore insieme di criticità: contenimento del consumo di suolo, risparmio energetico, riduzione delle emissioni in atmosfera. Alcuni quartieri frutto dello sviluppo urbano e architettonico di matrice olivettiana richiedono, nell’ambito di un processo di loro rigenerazione, una particolare attenzione alle caratteristiche stilistiche; per questo motivo si intende attivare il progetto, in prima battuta, sul quartiere Bellavista. Il protocollo che verrà sottoscritto dai diversi soggetti aderenti opererà con queste finalità: informare i cittadini sulle possibilità di accedere alle esenzioni fiscali e/o incentivi finalizzati al risparmio e all'efficientamento energetico delle abitazioni, sia sulle relative procedure amministrative da seguire; promuovere un percorso virtuoso e trasparente, in particolar modo per quanto riguarda i costi, la rendicontazione dei lavori, le agevolazioni fiscali, la ne cessità di combattere l’evasione fiscale e garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro; promuovere forme di offerta alla clientela privata di finanziamenti semplici destinati a sostenere gli interventi di miglioramento energetico e di ristrutturazione per edifici di proprietà,con condizioni di favore; fornire informazioni semplici e chiare sulle procedure amministrative, sia per quanto riguarda i rapporti con il Comune, sia per quanto riguarda gli enti interessati per le agevolazioni fiscali; favorire la ripresa del settore dell’edilizia; promuovere e sostenere la crescita di nuove professionalità in materia di restauro del moderno; favorire la ricerca e la sperimentazione dell’impiego delle nuove tecnologie alla scala dell’edificio, micro urbana e urbana, anche in relazione a modelli innovativi sul piano culturale e sociale; supportare l’innovazione di processo e di prodotto delle imprese; diffondere l’iniziativa ai fini del futuro coinvolgimento a ulteriori associazioni di categoria e professionali e del futuro amplia mento dell’iniziativa ad altri quartieri e altre realtà anche extralocali. Toscana: Isola del Giglio, proposta di minieolico per la piena autosufficienza Regione Toscana e Comune dell'Isola del Giglio hanno firmato un protocollo che prevede 8 impegni concreti nel segno di un'isola 'smart' e verde. Si parte dal turismo, ma si punta anche sull'agricoltura e la filiera corta, per far rinascere con i fondi europei gli antichi terrazzamenti ora per lo più abbandonati e quel vino bianco autoctono, l'Ansonaco, unico e apprezzato nel suo genere. Tra le idee messe in fila sul tavolo c'è anche la sperimentazione di forme di telemedicina per alcune prestazioni del servizio sanitario, possibili grazie alle nuove tecnologie e l'informatica. E poi ancora un appuntamento biennale per discutere di sicurezza in mare, come fu fatto nel marzo del 2012 subito dopo il naufragio della Costa Concordia, una mostra permanente sul Mediterraneo e la proposta di fare dell'isola del Giglio la sede permanente della Conferenza europea per la sicurezza in mare. Si punta parallelamente su una filiera di trasformazione del pescato locale, per cui è necessario che privati e imprese creino un consorzio, ma anche sulla mobilità sostenibile, a terra e a mare, e sulle energie rinnovabili e pulite, per dare autonomia energetica all'isola che in estate, quando, con quasi diecimila persone rispetto ai novecento appena che vi abitano d'inverno, brucia 70-90 tonnellate di nafta a settimana, trasportata ogni due giorni con cisterne e bettoline. Basterebbe una pala eolica (anche piccola) per garantire la piena autosufficienza, dicono gli esperti, e il progetto, già pronto e nato da un concorso di idee, coinvolge anche Giannutri. Sarà presentato nelle prossime settimane, con spazio per il mini eolico ma anche solare, pompe di calore o impianti che potrebbero sfruttare le maree. Umbria: piattaforma web per il rilascio e l'invio degli APE La Regione Umbria con D.D. n. 43 del 14.01.2016 ha attivato una Piattaforma web regionale per il rilascio e la trasmissione degli APE che si affiancherà alle modalità ad oggi già in uso. Per l'utilizzo della Piattaforma è necessario registrarsi al servizio e ricevere le credenziali di accesso. Si precisa che tale sistema online non sostituisce il software per il calcolo della classe energetica dell'edificio, ma introduce una nuova modalità di rilascio, trasmissione e protocollazione degli Attestati di Prestazione Energetica. Il sistema utilizza il documento di identità fornito in fase di registrazione, auto-compila la lettera di trasmissione ed include la dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Si può accedere alla Piattaforma digitando l'indirizzo http://ape.regione.umbria.it o attraverso l'area "Servizi Online" del portale istituzionale della Regione. L'APE che dovrà essere rilasciato al cliente è quello che viene compilato attraverso la Piattaforma. Le modalità di trasmissione ancora utilizzabili sono: Posta Elettronica Certificata (PEC) all'indirizzo [email protected] (ciascuna e-mail deve contenere 1 solo APE); Raccomandata semplice o con ricevuta di ritorno all'indirizzo: Regione Umbria Direzione Regionale Risorsa Umbria, Federalismo, Risorse Finanziarie e Strumentali Servizio Energia, qualità dell'ambiente, rifiuti, attività estrattive Palazzo Donini Corso Vannucci, 96 - 06121 Perugia (la raccomandata può contenere 2 o più APE),Consegna a mano presso l'ufficio del protocollo della Regione di Palazzo Donini in Corso Vannucci, 96 - Perugia. Studi e ricerche I canoni di affitto nel 2013 Il portale idealista.it ha monitorato l'andamento dei prezzi di 20.429 immobili nelle città capoluogo rilevando, nel 2013, che più proprietari hanno affittato il loro immobile e una diminuzione dei prezzi in 11 delle 12 grandi città. I canoni di locazione segnano, secondo lo studio, un calo medio del 3,3% nel 2012, con un’accelerazione della caduta nella seconda parte dell’anno. La discesa risulta più accentuata nelle grandi città, dove i prezzi sono soggetti a ondate di euforia quando le cose vanno per il meglio, salvo cadere rapidamente quando l'economia ristagna I cali maggiori riguardano i grandi mercati, quelli generalmente più diCittà namici: in particolare Roma che segna un calo dell’8,8%, a 14 euro/m2, scalzata da Milano (-6,1%; 14,7 euro/m2 al mese) come città dove vivere in affitto costa di più. Negli altri centri maggiori i ribassi vanno da quelli più marcati di Genova (-8,8%; 8,6 euro/m2 mensili) a quelli meno marcati di Bologna (-0,7%; 9,8 euro/m2) Tra le città che hanno registrato cali sopra la media nazionale Napoli (-6,1%; 9,7 euro/m2), Venezia (-5,9%; 10,7 euro m2), Catania (-5,1%; 6,9 euro/m2) e Palermo (-4,5%; 6,6 euro/m2). Bari (-2,3%; 7,5 euro/m2) attenua la caduta nella seconda metà dell’anno appena trascorso, mentre, in controtendenza, Padova (-1,4; 7,7 euro/m2) frena nello spesso periodo di riferimento, con la peggiore performance tra le città campione. Rallenta a un ritmo inferiore della media nazionale anche Firenze (-1,1%), che si conferma con i suoi 12,4 euro/m2, la terza città con i canoni più elevati d’Italia Secondo idealista.it, “l'offerta ha registrato un’impennata dopo l’estate rispetto all’andamento del primo semestre, segno che più proprietari preferiscono affittare casa piuttosto che tenerla vuota per far fronte a un fisco sempre più severo, e questo ha ridato slancio all’asfittico segmento delle locazioni” Canone medio Bilocale Bari Bologna Catania Firenze Genova Milano Napoli Padova Palermo Roma Torino Venezia 450 580 410 750 530 890 570 470 400 840 500 830 Trilocale 670 880 670 1110 800 1320 890 700 600 1260 750 950 Gennaio 2013 7,5 9,8 8,8 6,9 12,4 14,7 9,7 7,7 6,6 14,0 8,3 10,7 Prezzo al mq Incremento % semestrale 2,5 0,8 -4,7 -3,5 2,0 -0,6 -4,3 -5,7 -2,2 -5,3 -1,6 4,0 Incremento % annuale -2,3 -0,7 -8,6 -5,1 -1,1 -6,1 -6,1 -1,4 -4,5 -8,8 2,9 -5,9 Prezzi degli immobili L'agenzia di rating Standard&Poor's prevede per il 2015 un ulteriore calo dei prezzi delle case, pari a circa il 2%, seguito da un'inversione di tendenza, presumibilmente del +1%, solo nel 2016. Dal marzo 2008 alla fine del 2014, i prezzi delle case, ricorda S&P, sono crollati in media in Italia del 24%. Nell'ultimo trimestre dello scorso anno, qualcosa si è mosso sul fronte delle compravendite, tornate finalmente ad aumentare, ma sul lato dei prezzi l'Italia manca ancora l'obiettivo del turnaround. A spingere gli acquisti, soprattutto a Roma nelle altri grandi città, sono state infatti proprio le quotazioni "depresse" di case e appartamenti, che sembrano destinate a mantenersi tali ancora per un pò. Così, tra ottobre e dicembre, le compravendite sono cresciute del 4,1%, mentre i prezzi sono diminuiti ancora del 3,8%. Secondo l'agenzia "la ripresa nel mercato immobiliare dipenderà soprattutto dal rafforzamento dell'economia. Prevediamo che questa si riprenda in Italia gradualmente, con un ritorno alla crescita nella prima parte del 2015". Finora il settore si trova a fare i conti con un difficile accesso al credito, una stretta finanziaria e prospettive economiche incerte. Le previsioni di S&P per il nostro Paese rimangono ferme ai calcoli di fine 2014, quando ha stimato un aumento del Pil dello 0,2% nel 2015 e dello 0,8% nel 2018. Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe contribuire a rilanciare i consumi, precisano gli analisti, ma non tanto da modificare in modo determinante il ritmo di crescita. "Fatto salvo questo modesto incremento, - scrive l'agenzia - ci aspettiamo un rallentamento del calo dei prezzi delle case, che comunque rimarrà, e un limitato riscatto nel 2016". Efficienza energetica negli edifici Raccolti i dati sull'efficienza energetica degli edifici. Analizzato il patrimonio edilizio di 27 paesi EU da un Gruppo internazionale coordinato dall’EURAC Un gruppo internazionale di ricercatori coordinato dall’Istituto per le Energie Rinnovabili dell’EURAC, nell’ambito del progetto iNSPiRe, ha raccolto, verificato e integrato una serie di dati sugli edifici esistenti in 27 paesi europei. Si tratta di un database per definire politiche energetiche a livello nazionale ed europeo. Il database considera in prevalenza gli edifici costruiti tra il secondo dopoguerra e gli anni ottanta, anni in cui l’assenza di regole per l’efficienza energetica ha comportato che oggi questi siano responsabili del 40% dell’energia totale consumata a livello europeo. Migliorarli è quindi fondamentale in un’ottica di riduzione delle emissioni inquinanti e rispetto degli obiettivi sul clima dettati da Bruxelles per il 2020. I ricercatori hanno analizzato i dati su riscaldamento, raffrescamento e fornitura di acqua calda e calcolato il consumo medio per metro quadro in ognuno dei 27 stati europei. Emerge che nonostante climi diversi i consumi per il riscaldamento non variano in modo considerevole tra stati del nord Europa e dell’area mediterranea. Questo, secondo i ricercatori, dipende dal fatto che nei paesi nordici sono state scelte soluzioni costruttive migliori per isolare dal freddo. Gli edifici residenziali europei consumano in media 140 chilowattora per metro quadro all’anno per il riscaldamento. Per la fornitura di acqua calda ne servono invece in media 25 e altri 20 per il raffrescamento estivo. Nel calcolo sono state considerate le differenze tra uffici, abitazioni unifamiliari e condomini, valutando anche le caratteristiche di elementi costruttivi come tetto, pareti e serramenti. I dati ottenuti permettono di esaminare la spesa media delle famiglie e calcolare la convenienza di una ristrutturazione. In Italia, dove i consumi si allineano alla media europea, il costo medio per riscaldamento e acqua calda sanitaria in un appartamento di 70 mq si aggira intorno a 1400 euro l’anno. Secondo i calcoli dei ricercatori questa spesa potrebbe essere ridotta dal 50 al 70% con interventi sull’involucro, sulle finestre e sugli impianti termici. La seconda fase del progetto iNSPiRe che durerà ancora due anni è dedicata a ottimizzare gli interventi di riqualificazione efficiente: il gruppo di lavoro individuerà e testerà soluzioni pratiche di risanamento che combinano tecnologie passive, come isolamento e sostituzione di finestre, e attive come l’installazione di sistemi termici e di ventilazione. (+46,5%), del gas (+42,9%), dei trasporti urbani (+33,5%). Unico dato in controtendenza, -15,7% nei servizi di telefonia. Una seconda analisi suddivide invece l'andamento di tali tariffe in due fasi: una precedente alla crisi dal 2002 al 2008, l'altra in piena crisi dal 2008 al 20014. Si comprende come, nonostante la crisi ed il concomitante calo del potere di acquisto delle famiglie, alcune tariffe (acqua, rifiuti e trasporti) siano aumentate in maniera decisamente più pesante rispetto alla fase pre-crisi. Questo denota come la concorrenza in alcuni servizi non ha funzionato o non è mai decollata, la mancata vigilanza, il peso sempre più forte della pressione fiscale e, in alcuni casi, vere e proprie speculazioni hanno portato ad un aumento insostenibile delle tariffe, contribuendo cosi al grave impoverimento delle famiglie a cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi anni. Proprio a causa dell'aumento dei costi relativi a tali servizi si registra, inoltre, un grave aumento della morosità e delle richieste di sospensione delle forniture. Secondo Federconsumatori, "quel che è peggio è che, alla luce dei tagli agli enti locali apportati dalla nuova legge di stabilità, tali tariffe sono destinate a schizzare ulteriormente verso l'alto, in un quadro di deflazione; una politica inaccettabile che comprometterà fortemente il potere di acquisto delle famiglie, già ridotto ai minimi termini, incidendo in maniera sempre più negativa e depressiva sull'intero andamento dell'economia." Tariffe dei servizi Negli ultimi 10 anni sono aumentate il doppio del tasso di inflazione. Con la nuova Legge di stabilità ulteriori aumenti in vista. Il C.R.E.E.F. (Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione della Federconsumatori) ha aggiornato la consueta analisi sull'evoluzione delle tariffe dei servizi negli ultimi 10 anni, dalla quale emerge che nell'ultimo decennio le tariffe sono aumentate mediamente del 41%, a fronte di un'inflazione del 20,4%. L'incidenza del costo di tali voci risulta, pertanto, sempre più pesante sulla spesa complessiva delle famiglie. La crescita più marcata dal 2004 al 2014 è stata quella delle tariffe dell'acqua (+80,1%), dei rifiuti (+70,3%), dell'energia elettrica (+48,4%), dei trasporti ferroviari (+46,2%), del pedaggi autostradali Abitare sostenibile Sezione Buone pratiche di Innovazione Sostenibile: schede tecniche con esempi di realizzazioni sostenibili. Regione Emilia Romagna Parco dei mulini, housing sociale ecosostenibile certificato GBC Home, Ravenna Tipologia di intervento complesso residenziale Parco dei Mulini di Lugo (RA): housing sociale che sorge all’interno del parco e certificato in classe energetica A Descrizione Il complesso residenziale Parco dei Mulini di Lugo (RA), è un housing sociale che sorge all’interno di un grande parco, delimitato dall’antico canale dei Mulini, caratterizzato dalla presenza del “Ponte delle Lavandaie”, opera storico-monumentale del 1600 in buono stato di conservazione. Il progetto ha ottenuto la prestigiosa certificazione “Green Building Council Italia” per il “GBC Home”, protocollo dedicato all’edilizia residenziale e nato per verificare e premiare i cantieri più attenti agli aspetti sostenibili, dal risparmio di energia e di acqua potabile all’isolamento termo-acustico e, più in generale, al comfort abitativo degli edifici. GBC Home vuole promuovere la salubrità, la durabilità, l'economicità e le migliori pratiche ambientali nella progettazione e nella costruzione degli edifici. Il sistema di valutazione della sostenibilità edilizia GBC HOME è un sistema volontario, basato sul consenso comune dei soci e guidato dal mercato. Tutti gli alloggi, certificati in classe energetica A, uniscono comfort abitativo ed efficienza energetica e sono disposti in funzione dell’esposizione solare: le zone giorno prospettano a sud con logge che garantiscono il massimo di luce naturale in inverno e il controllo dell’irraggiamento in estate, mentre a nord affacciano le zone di servizio oltre ai collegamenti verticali ed orizzontali comuni. Innovazione di progetto e di processo. Il nuovo complesso è realizzato con il sistema costruttivo innovativo “Easy Building System” (EBS), brevettato dalla società Cogefrin che, grazie all’utilizzo di una serie di accorgimenti progettuali e l’impiego di materiali sostenibili, permette di ottenere edifici ecocompatibili ed altamente efficienti dal punto di vista energetico. L’Easy Building System, in particolare, si basa sull’utilizzo della tecnologia di costruzione ibrida – cemento armato per le strutture portanti verticali e legno lamellare per i solai – e sulla realizzazione di tramezzature a secco Gyproc Saint-Gobain ed Isover Saint-Gobain in grado di garantire leggerezza, velocità nella posa in opera ed un elevato isolamento termico ed acustico a tutti gli ambienti interni. In particolare è stata utilizzata per le pareti interne, le contropareti e i divisori tra appartamenti, la nuova tecnologia dei sistemi a secco Habito activ’air di Gyproc Saint-Gobain, che assicura ottime performance sul fronte della rapidità di installazione e versatilità progettuale, sia la qualità dell'aria all'interno degli ambienti, grazie all’abbinamento di lastre speciali Gyproc Habito 13 activ’air e Rigidur H con i pannelli in isolante minerale Isover PAR G3 touch che, posti nell’intercapedine delle strutture metalliche, garantiscono isolamento acustico e sicurezza al fuoco. Fonti utilizzate per questo numero: ANSA, Commissione europea; Consiglio notarile di Milano, Federconsumatori, Governo italiano, Idealista, Il Sole 24 Ore, Ministero dello Sviluppo economico, Standard&Poors; Siti internet: Regioni, edilportale, casa e clima, construction21.eu, infobuild energia, Fonte foto: sito internet infobuild energia