Pillole di Governance n°4 - Marzo 2015

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Pillole di Governance n°4 - Marzo 2015
GOVERNANCE
Pillole di Governance
n° 4 – marzo 2015
Gentile Lettore,
continua la selezione, da parte del Topic Governance della Bocconi Alumni Association, di articoli sulla corporate
governance, destinati alla diffusione della conoscenza di questo tema fra Alumni e operatori del settore.
Tra gli articoli commentati, evidenziamo il link nella sezione Uno di noi al primo Position Paper scritto nell’ambito delle
attività del nostro Topic, Variabile Fiscale e Corporate Governance. Questo lavoro vuole essere un contributo
originale e innovativo, sia per l’argomento che viene affrontato, sia per le modalità di analisi. Ci auguriamo che questo
Position Paper contribuisca alla discussione e alla crescita professionale di tutti gli Amministratori e dei Professionisti
che con passione si occupano del buon governo societario. Il Position paper è stato oggetto di un articolo dell’edizione
italiana della Harvard Business Review, e verrà presentato in un evento organizzato dal Topic Governance.
Ricordiamo che sono molto graditi tutti i contributi. Per partecipare alle nostre attività o inserire un articolo nella
sezione di apertura Uno di noi: scrivi all’indirizzo [email protected], o pubblica un post nel nostro
Gruppo Linkedin, al quale ti invitiamo ad iscriverti
Puoi trovare altre informazioni sulle nostre attività nella pagina del Topic Governance che la BAA ci ha dedicato. Vai
alla pagina del Topic
Per qualsiasi approfondimento e segnalazione su Pillole di Governance e sulle attività del Topic, puoi
anche scriverci a: [email protected]
Buona lettura.
Stefano Modena, Topic Leader
Francesco Ippolito, Responsabile Pillole di Governance
Uno di noi
Il Position Paper pubblicato dal Topic Governance: Variabile fiscale e Corporate Governance
La fiscalità e la finanza sono ormai al centro dell’attività aziendale, spesso più di quanto non lo sia la parte industriale.
Non sono rari i casi in cui gran parte dell’utile, e della conseguente distribuzione di dividendi agli azionisti, sia stato
generato da operazioni di natura fiscale finanziaria. E’ dunque necessario che il Consiglio di Amministrazione (cui
spetta condurre la società) e gli Amministratori (che devono agire in modo informato) prendano coscienza e deliberino
sui temi di natura fiscale che così grande impatto hanno sui risultati della società.
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GOVERNANCE
Se il Consiglio si occupa di questioni strategiche non può esimersi dall’approvare linee guida e modalità di attuazione
in tema fiscale. La materia, ostica e insidiosa, non può essere delegata a esperti e consulenti, ma deve risalire al
Vertice, soprattutto se vi sono diverse possibilità di trattamento.
Del Position Paper, frutto di una ricerca dei membri del Topic Governance Antonio De Vito, Emilio Ettore Gnech,
Pierluigi Lagrotta e Serafina Zuccaro, è stato pubblicato un estratto sulla versione italiana della Harvard Business
Review, ed è previsto un evento di presentazione, che verrà pubblicizzato sulla nostra pagina del sito della BAA.
Leggi il Position Paper sul sito della BAA
La presenza rosa è un passo verso un CdA palestra di idee e non solo dibattito sui numeri
(Milano Finanza)
La presenza di donne nei consigli di amministrazione prevalentemente maschili non è un vezzo, ma un’occasione per
aumentare la capacità dell’azienda di produrre idee innovative e prendere decisioni adeguate.
L’articolo di Stefano Modena, Leader del Topic Governance, evidenzia che questo è vero a patto che vengano scelte
le persone adeguate e il consiglio crei il clima per una discussione aperta e la predisposizione a cogliere il meglio di
quanto da essa emerge.
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Selezione dalla stampa
Why diversity matters (McKinsey Insight)
Una ricerca di Vivian Hunt, Dennis Layton e Sara Prince evidenzia come le aziende che perseguono una più marcata
politica di “diversity” abbiano un rendimento migliore dal punto di vista finanziario.
La ricerca rileva che le aziende posizionate nel quartile più alto per genere o diversità razziale ed etnica hanno
maggiori probabilità di avere ritorni finanziari sopra le loro mediane nazionali di settore, mentre le aziende del quartile
più basso hanno statisticamente minori probabilità di ottenere rendimenti superiori alla media.
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Corruption, Compliance & Criminal Regimes: An Interview with Sarah Chayes (Richardbistrong.com)
In modo provocatorio la scrittrice Sarah Chayes, autrice di “Thieves of State”, riflette sulla sua esperienza in prima
linea con la corruzione, vista da diverse prospettive.
Sarah Chayes evidenzia come quelle che vengono definite "piccole tangenti" hanno consentito a realtà corrotte di
svilupparsi in imprese criminali.
Il suo libro è una lettura obbligatoria per coloro che, a livello sia domestico sia di business internazionale, vogliono
comprendere le conseguenze e le implicazioni della corruzione.
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GOVERNANCE
When the Environmental Effort Pays off. And How to Convince Firms to Persist (Bocconi
Knowledge)
Nicola Misani and Stefano Pogutz evidenziano nel loro studio come il tentativo da parte delle aziende di ridurre le
emissioni di CO2 ha impatti positivi sulla loro economia solo quando queste hanno livelli molto alti, o molto bassi, di
prestazioni ambientali.
Gli autori affermano infatti che per le imprese che hanno una emissione di CO2 molto alta un aumento dello sforzo per
ridurle aumenta la loro legittimità, e le parti interessate apprezzano gli sforzi dell’azienda per migliorasi. Le imprese
che hanno invece una emissione di CO2 molto bassa sono già associate a prestazioni best-in-class, che consentono
loro di ottenere elevate quantità di sostegno da parte degli stakeholders.
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Più donne nei CdA: ma ancora non basta (La Stampa Lavoro)
Credite Suisse ha diffuso una ricerca sulla presenza delle donne in posizioni chiave in Italia e in tutta Europa.
I dati parlano di un netto miglioramento per l’Italia che, secondo la banca svizzera, si posizionerebbe all’avanguardia
con 30 donne subentrate a 29 uomini nei board italiani, dove il numero di donne manager in posizione apicale è
balzato da 88 nel 2013 a 119 nel 2014. Dal 2010 al 2014 la presenza femminile nei nostri board è quadruplicata.
Nell’articolo si analizza perché tali dati debbano ancora crescere.
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Is Uber Pulling Its Reputational "Fat out of the Fire"? (GEC Risk Value Blog)
Le notizie negative pervenute da tutto il mondo negli ultimi tempi su Uber, alcune dei quali molto gravi e
potenzialmente dannose per l'azienda non solo dal punto di vista reputazionale ma anche finanziario, ispirano l’analisi
di Andrea Bonime-Blanc, Risk Advisor ed autore dello studio “The Reputation Risk Handbook”.
L’autore si chiede se Uber abbia percepito tale rischio, avviando una strategia di gestione della propria reputazione, o
stia semplicemente cercando di riparare il danno che è già stato fatto in modo più superficiale e meno sostenibile, ed
evidenzia le conseguenze di tali scenari sull’immagine della propria governance.
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Rolls-Royce says it does not tolerate improper business (Financial Times)
La divisione turbine per l'industria aerospaziale e marina della Rolls-Royce è rimasta coinvolta in uno scandalo in
Brasile, ove è accusata di corruzione.
Il Financial Times ha pubblicato un dossier di Luis Seijas sulle tangenti che la società avrebbe pagato alla Petrobras.
Le conseguenze per la governance aziendale e la sua credibilità sono diventate molto negative, dopo che il Serious
Fraud Office britannico, a seguito del dossier, ha aperto una indagine anche su ulteriori possibili fenomeni di
corruzione da parte della Rolls-Royce in Indonesia e in Cina. L’articolo della BBC allegato dà spunti su come gli
eventi che possono avere impatti negativi sulla percezione aziendale debbano essere gestiti direttamente dalla sua
governance.
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GOVERNANCE
Addressing unconscious bias (McKinsey Insight)
Un’analisi fuori dal comune di Geena Davis, attrice vincitrice di Premio Oscar ma anche fondatrice e Presidente del
Geena Davis Institute on Gender in Media, su quanto il modo in cui sono rappresentati i ruoli maschile e femminile nei
media possa influenzare nostre percezioni.
Per Geena Davis aver preso parte a film che presentano l’immagine di donne vincenti, come Thelma e Louise, ha
accresciuto la sua consapevolezza del potere di un film, che può rendere il pubblico femminile più consapevole delle
opportunità che esse possono avere.
Da non perdere il video allegato all’articolo, in cui l’attrice presenta le sue idee e le sue esperienze.
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Women in the Muslim world taking the fast track to change (McKinsey Insight)
Nell’intervista Saadia Zahidi, vincitrice nel 2014 del Bracken Bower Prize, evidenzia come, nonostante resti ancora
molto lavoro da fare per colmare il divario di uguaglianza per gli 800 milioni di donne musulmane in tutto il mondo, i
tassi di istruzione e di occupazione sono aumentati per loro in modo sostanziale in un breve lasso di tempo.
Spesso si considera "il mondo musulmano" come un corpo culturalmente e socialmente monolitico. Ma nella realtà
questo comprende stati ricchi e oggetto di forti cambiamenti, come il Qatar, l'Arabia Saudita, e gli Emirati Arabi Uniti, e
paesi (come Bangladesh, Egitto, Indonesia, Iran, Pakistan e Turchia) che potranno nel tempo, secondo Goldman
Sachs che li chiama “the Next 11”, rivaleggiare con il G7.
Nel mondo vi sono 1,6 miliardi di musulmani, circa un quarto della popolazione mondiale, che contribuiscono al 16%
del PIL globale, con una crescita del 6% ogni anno.
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