Comportamento degli imputati

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Comportamento degli imputati
Auschwitz sotto
processo
Filosofia-IRC 2012-13
Lettura e analisi di H. Arendt, Responsabilità e giudizio
Caterina Monteleone
Lavinia Rebecchini
Camilla Russo
• Omicidio: unico crimine non ancora caduto in prescrizione
quando ha preso avvio il processo di Francoforte (dicembre
1963).
• “La maggioranza dei tedeschi non vuole più processi contro i
criminali nazisti”  opinione pubblica: ciò che pensa e auspica
la maggioranza anche se/quando i mezzi di comunicazione
esprimono un opinione opposta. Non ha cambiato idea anche
dopo aver puntato gli occhi sugli atti mostruosi e sulla condotta
impenitente e aggressiva degli imputati.  il signor Bucher nel
bel mezzo del processo ha esortato a “lasciare in pace gli
assassini tra di noi”.
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Imputati: parassiti e sanguisughe di un sistema criminale che ha reso
l’omicidio di massa un dovere giuridico.
Comportamento degli imputati durante il processo di Francoforte:
risatine, sorrisini e compiaciuta impertinenza nei riguardi di procuratori
e testimoni, atteggiamento irrispettoso nei confronti della corte,
occhiate sdegnose e minacciose rivolte al pubblico.
Comportamento degli avvocati: hanno ammonito di continuo i giudici
a non prestare ascolto a ciò che si pensa degli imputati all’ estero,
insinuando che non era un desiderio tedesco di giustizia ma l’ opinione
pubblica mondiale, influenzata dal desiderio di vendetta delle vittime,
ad aver posto i loro clienti in una situazione tanto spiacevole 
corrispondenti stranieri scioccati dal fatto che gli imputati ancora
residenti in patria non siano stati trattati dalle loro comunità come
banditi.
Gli imputati hanno potuto cavarsela tranquillamente per molti anni
conducendo una vita perfettamente normale grazie al clima imperante
nell’ opinione pubblica.
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Boger (esempio): tutti sapevano benissimo chi egli fosse ma poté comunque
vivere in pace senza disturbi  esempio che i tedeschi sono solidali. Egli ha
sorriso quando l’ accusa ha chiesto di condannarlo.
Unico pericolo per imputati: venir riconosciuti da un sopravvissuto ed essere
denunciati. Non era un pericolo importante perché le procure locali non erano
molto “assetate” di processi  testimoni tedeschi non avevano gran voglia di
cooperare.
Chi ha testimoniato allora a Francoforte? Persone ebree e non, da paesi
diversi. Gente che la maggioranza dei tedeschi chiamava fondamentalmente
asociale (ex SS, ex prigionieri politici).
Opinione che condividevano alcuni ex detenuti: “Le SS erano infettate dai
detenuti, non le guardie ma i prigionieri erano bestie di fattezze umane; la
brutalità delle guardie era dunque comprensibile poiché le loro vittime erano
piuttosto indisciplinate e le SS erano diventate cattive più che altro per l’influsso
esercitato dai Kapo”.
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Problema: discrepanza tra testimonianze preprocessuali e testimonianze
processuali dei tedeschi  alcuni testimoni tedeschi si sono rifiutati di ripetere in
tribunale ciò che avevano rivelato durante i colloqui preprocessuali  tutti hanno
preferito confessarsi bugiardi piuttosto che correre il rischio di venir stigmatizzati
dai vicini di casa come tedeschi non solidali.
Avvocati: hanno detto agli imputati che la soluzione migliore era negare tutto
quanto (”muro di silenzio”).
Kaduk (esempio): non si vantò in tribunale, come aveva fatto invece nei colloqui
preprocessuali, di essere stato “un vero duro, un tipo che non molla”,
dispiacendosi solo di aver picchiato e non ucciso il presidente polacco.
Discrepanze nelle attitudini e nei comportamenti: Pery Broad (esempio) ha
scritto un resoconto eccellete e affidabile sul campo di Auschwitz, attenendosi ai
fatti. Egli però, descritto dai testimoni come furbo, astuto e intelligente, noto tra i
detenuti come “la morte con i guanti da bambino e sempre divertito da tutto ciò
che capitava ad Auschwitz, fu anche colui che si pentì di aver scritto quel
resoconto.  Durante i colloqui preprocessuali aveva ammesso di aver sparato
ad almeno un detenuto aggiungendo di sentirsi sollevato dall’ arresto.
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Il medico Lucas: unico tra gli imputati a non aver mostrato disprezzo
per la corte, non ha riso, non ha insultato i testimoni, non ha
domandato all’accusa di chiedergli scusa e non ha cercato di divertirsi
con i suoi compari  è stato lodato da molti testimoni per la sua
gentilezza e per il tentativo disperato di aiutarli. Disse che non si
rimetterà mai da questa esperienza nei campi di concentramento,
aggiungendo che ha cercato di salvare la vita del maggior numero
possibile di prigionieri ebrei e che ancora oggi è tormentato dal fatto
che non sa che fine hanno fatto gli altri.
Nessuno degli imputati, salvo Lucas, sembra aver preso sul serio il
processo  “chissà, se tutto dovesse cambiare dall’oggi al domani,
qualcuno potrebbe anche finire per spararmi”.
Parola ultima a Francoforte: verdetto di condanna ai lavori forzati per
17 imputati, 6 dei quali condannati all’ ergastolo e 3 dei quali non
giudicati colpevoli.
Cosa pensa l'opinione pubblica dei processi agli
ex nazisti?
“Si sono catturati pesci piccoli e lasciati andare quelli grossi”
I pesci di piccola taglia:
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il grado più alto era quello di capitano
•
il loro status sociale non era alto
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alcuni di loro avevano dei trascorsi penali
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nessuno di loro si era offerto volontario per Auschwitz
Quali sono gli argomenti della difesa per
difendere questi imputati?
Teoria dell'ometto insignificante:
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gli imputati erano costretti ad agire e non capivano di compiere dei
crimini.  argomento di difesa debole: se queste persone non erano
in grado di capire allora non era necessario obbligarli ad agire
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la difesa sostiene che la selezione dei fisicamente abili era in qualche
modo un salvataggio.  argomento di difesa debole: la selezione
veniva svolta su ordine dei superiori.
E i pesci grossi ?
Pesci grossi: persone di alto livello gerarchico coinvolte negli stermini.
Spesso non si prendono le loro responsabilità sui campi di
concentramento, non vengono giudicati dai tribunali.
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Spesso si sono suicidati
A volte sorprendentemente riescono a mantenere le loro posizioni
sociali e anche i loro lavori
Come reagiscono i colpevoli oggi ?
• provano rimorso e consapevolezza per quello che hanno fatto
(Schulz aveva cercato di persuadere i suoi superiori a
interrompere certe pratiche).
• provano orgoglio per il loro passato (Finnberg cita Himmler
senza vergogna)
Cosa dicono, infine, gli imputati?
• sono stati accusati a causa del desiderio di
vendetta degli ebrei
• avevano eseguito gli ordini senza fare
domande
• sono sempre i pesci più piccoli come loro a
pagare.
• Spesso sono ritenuti più colpevoli di loro i cosiddetti
colletti bianchi: essi infatti impartiscono gli ordini e
sono considerati più colpevoli di coloro che li
eseguono materialmente.
Questo non è sempre vero: è stato messo in discussione.
a volte infatti i colpevoli minori usano brutalità sui prigionieri (p. 206)
Menzogna degli avvocati: presentare gli imputati come assassini dal
colletto bianco oppure come soldati che obbediscono semplicemente
agli ordini. → la pubblica accusa considera tutti colpevoli → gli uni
(colletti bianchi) sono complici dell’omicidio di massa, gli altri (pesci
piccoli) dell'omicidio di individui
Danno recato alla giustizia 
Confusione di crimini:
- processo a Mulka e agli altri come singoli imputati
ANZICHE'
- processo ad Auschtwiz come istituzione colpevole di omicidio di massa
il codice penale tedesco del 1871 non prevede l'omicidio organizzato dal
governo, né lo sterminio di popoli interi per ragioni demografiche
Viene ignorata la realtà tedesca guidata dal NAZISMO e di conseguenza
Il processo risulta un processo ordinario a prescindere dallo sfondo
storico
Sfondo storico : massacri e produzione di massa di cadaveri con
l'ausilio di strumenti di produzione e di un'amministrazione burocratica
→ cioè avrebbe dovuto condurre a un rovesciamento delle regole del
gioco giuridico [Henrich Durmayer ]
- Ogni singola SS avrebbe dovuto essere accusata di omicidio di massa
- Anche coloro che avevano soltanto partecipato a una delle operazioni
quotidiane ad Auschwiz avrebbe dovuto far parte dei COLPEVOLI
La risposta della Corte si rifà al principato per cui “ uno Stato non può
punire ciò che è stato ordinato in un'altra fase della storia” → Führer
come unica fonte di legge il cui ordine non era contrastabile.
Laternster mette in evidenza la fragilità delle fondamenta
giuridiche dei processi e la totale complicità con il nazismo
di tutte le autorità
Tutto ciò mette in luce la
mancanza di paletti precisi per
far giustizia.
Il fatto che i criminali nazisti mettessero in
pratica comportamenti atroci (caccia alle
lepri, celle in piedi, atrocità su
bambini...) spontaneamente e non per
ordine ricevuto giustifica in parte il
trasformarsi di questo processo in
PROCESSI PENALI ORDINARI al
singolo
[Molti testimoni avvalorano questa tesi sostenendo che
molti imputati uccidessero non per ordine dei superiori,
ma contravvenendo all'ordine di non uccidere, se non
nella camere a gas]
“Ad Auschwitz ciascuno era libero
di decidere se essere buono o cattivo”
→ ciò mostra che, oltre all'ordine ricevuto
dallo Stato, è subentrato un fattore di
iniziativa personale delle singole SS
[ad esempio il sadismo sessuale nel
dominare la vittima e il fattore umorale]
In un contesto di atrocità e caos, in cui tutto è possibile, è
difficile capire quale sia la verità.
La verità è in piccoli momenti certi di orrore: il bambino
destinato a morire che scrive sui muri e quello ucciso
brutalmente da Boger