Pochi negozi di qualità via Garibaldi è un bazar

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Pochi negozi di qualità via Garibaldi è un bazar
SV
LA STAMPA
GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2017
.
Riviera .53
Polemica dell’Ascom sulle nuove attività del centro storico
Onzo: la difesa di uno degli indagati
“Pochi negozi di qualità
via Garibaldi è un bazar”
“Nessuna estorsione
accuse infamanti”
La protesta dei commercianti: nessuna discriminazione, solo decoro
VALERIA PRETARI
LOANO
È cambiato il tessuto commerciale nel centro di Loano
Il sindaco di Finale Ligure
Progetto benefico, Frascherelli in Nepal
n Una delegazione dell’associazione Finale for Ne-
pal è in partenza in questi giorni per Sindupalchowck, un distretto a nord-est di Katmandu dove
sarà inaugurata la Sunkoshi Boarding School. Si tratta di una scuola andata completamente distrutta durante il terremoto che nel 2015 colpì il Paese asiatico e
che è stata ricostruita proprio grazie all’impegno di
Finale for Nepal. Della delegazione farà parte anche il
sindaco di Finale, Ugo Frascherelli. «E’ la realizzazione di uno dei nostri progetti più importanti di sempre. - spiega Carlo Mamberto - In collaborazione con
Associazione 17 e grazie all’aiuto dell’alpinista Marco
Confortola, che è stato il trait d’union per un’inaspettata collaborazione con Bosch, siamo riusciti a rimettere in piedi la scuola e a ricostruirla più bella di prima». L’inaugurazione è in programma domenica.
«Alla cerimonia è atteso anche il ministro della Pubblica istruzione nepalese e saranno presenti autorità
e rappresentanti delle istituzioni nepalesi», aggiunge Mamberto.
[M.BEL.]
di questi negozi». Un altro problema sollevato dai commercianti riguarda l’aumento dei
mendicanti nel centro storico,
che chiedono l’elemosina fuori
dai locali. «La sicurezza – spiega ancora la presidente dell’Ascom - è un altro problema
molto sentito. Stiamo valutando insieme al Comune di ampliare il servizio di sorveglianza anche nel centro storico, seguendo il progetto dei bagni
marini». «Da due anni sul lungomare e nelle spiagge – spiega
Diego Burastero presidente
del Sib – abbiamo attivato durante l’estate un servizio di vigilanza privata per supportare
l’attività della polizia locale e
combattere il fenomeno dell’abusivismo commerciale e
dei venditori ambulanti. Insieme ai commercianti abbiamo
discusso della possibilità di
estendere il servizio anche in
via Garibaldi».
ora al vaglio degli inquirenti.
«Il mio cliente è una persona
semplice che è rimasta sconvolta dall’accaduto - spiega
Monica Gallizia - Dall’altra
mattina non mangia più. È demoralizzato e si sente vittima
di una congiura. Mui ha ribadito di credere nella giustizia
ed è fiducioso che verrà dimostrata la sua estraneità ai fatti, anche se tali notizie che riteniamo false ed infanganti
non potranno purtroppo cancellare il grave pregiudizio arrecatogli agli occhi di tuta
l’opinione pubblica».
Giovanni Lungo era già stato ascoltato come persona sui
fatti dal pm Ferro e già in
quella occasione aveva negato
coinvolgimenti nella vicenda
che ha travolto anche don
[G.CIO.]
Chizzolini.
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Borgio Verezzi
Coltivazione di droga, patteggia un anno
n Coltivazione e detenzione di marijuana. Era l’ac-
cusa contestata ad un ventiduenne di Borgio Verezzi,
Diego Schatta, che lo scorso 10 febbraio era finito in
manette insieme a un trentaseienne, Simone Geddo.
Le manette erano scattate nel corso di un’operazione
dei carabinieri di Cortemilia che, insieme ai colleghi
del nucleo operativo radiomobile della compagnia di
Alba e quelli della stazione pietrese, avevano scoperto una piantagione di marijuana ( con tanto di «guardiano-giardiniere» e serre professionali) con una cinquantina di piante e un chilo di stupefacente già
pronto per essere venduto. Ieri mattina in tribunale a
Savona si è celebrata una nuova udienza del processo
(erano finiti a giudizio per direttissima) e Diego
Schatta ha patteggiato un anno di reclusione e 4000
euro di multa con la sospensione condizionale della
pena (il giudice gli ha anche revocato gli arresti domiciliari). Per Simone Geddo, che ha chiesto di essere
giudicato con il rito abbreviato, il processo continuerà invece a marzo.
[O.STE.]
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Due incontri: a Imperia e Albenga
RENAULT CAPTUR
“Figure dell’Italia civile”
raccontate da Quaglieni
I profili di trenta personaggi. Immaginati nel «percorso ideale e
storico di una certa Italia».
L’idea, avuta due anni fa da Pier
Franco Quaglieni, fondatore e
direttore del Centro Pannunzio
di Torino, si è concretizzata nel
libro «Figure dell’Italia civile» .
Un volume scritto scegliendo
«un linguaggio immediato», concepito «pensando ai giovani per
avvicinarli alla storia recente
che non conoscono». E a figure
come Carlo Casalegno, Primo
Levi, Giovanni Spadolini. Il libro
sarà presentato sabato ad Albenga (alle 17,30 a Palazzo Peloso
Cepolla) da Sandro Chiaramonti, Dino Cofrancesco e Franco
Vazio, assieme all’autore (e do-
La chiesa di Onzo
mani alle 17 nella Sala del Consiglio provinciale di Imperia). «Civile è una parola di respiro ampio:
l’impegno civile coincide con gli interessi non di una sola parte politica, ma dell’insieme, della polis»,
spiega Quaglieni. E aggiunge: «Ho
lavorato spesso durante le estati al
mare, in Liguria, a Bordighera,
Alassio e Albenga. E’ un libro che
profuma di salsedine. Nel capitolo
su Mario Soldati si parla di Liguria, di mare, di Alassio, di Mario
Berrino. Conclude Quaglieni: «Ho
destinato i diritti d’autore a scopi
benefici nel ricordo della mia bassotta Bella, morta dopo avermi tenuto compagnia vicino al tavolino
del pc in questi due anni». [M.BR.]
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«Via Garibaldi fino a pochi
anni fa era considerata il salotto buono di Loano, ora si
sta trasformando in un bazar,
troppi negozi stranieri che
vendono merce in serie di
scarsa qualità, esposta in
maniera disordinata e ammassata senza alcun criterio». Cresce il malcontento
tra i commercianti del centro
storico, che da tempo denunciano l’apertura continua e
sempre maggiore di negozi
indiani e pakistani (dieci in
tutta la via e un altro che
aprirà nella zona della torre
dell’orologio nelle prossime
settimane). «Non è una questione discriminatoria – spiega Daniela Leali, presidente
dell’Ascom di Loano - ma di
decoro. Molti di questi negozi, infatti, sono più simili a
bancarelle del mercato. A rimetterci è l’immagine della
città perché non esiste più un
livello di qualità da rispettare». I commercianti chiedono
più controlli e regole precise
sull’esposizione della merce
che devono essere rispettate
da tutti: «Bisogna salvaguardare maggiormente le botteghe storiche che negli anni
hanno lavorato duramente
per mantenere un turismo di
alto livello a Loano» spiega
Lucia Baldini, titolare di uno
dei negozi più longevi di via
Garibaldi. Dello stesso parere anche Leandro Ietri che
dal 1998 gestisce il negozio di
giocattoli «Gi & Cri»: «Molti
clienti mi dicono continuamente che venire nel centro è
diventato desolante e rispetto agli anni passati la qualità
del commercio si è abbassata. Gli affitti sono troppo alti,
la crisi economica ogni anno
si fa sentire, molte attività
chiudono, passando il testimone al miglior offerente che
sempre più spesso si rivela
essere straniero». «Abbiamo
svolto uno studio approfondito a livello di norme, ma purtroppo – riferisce l’assessore
alle attività produttive Luca
Lettieri – non c’è nessuno
strumento amministrativo
per regolamentare l’apertura
«Non ho chiesto soldi a nessuno e tantomeno a don Angelo, ma soprattutto sono
estraneo ad eventuali foto».
Giovanni Lungo, indagato
per tentata estorsione in
concorso con l’amico cingalese Sarden Naeem, si difende dalle infamanti accuse
mediante l’avvocato Monica
Gallizia. Secondo l’accusa
avrebbero ordito un ricatto
hard nei confronti di don
Angelo Chizzolini, attualmente a Verzi, ma all’epoca
dei fatti (2015) parroco di
Onzo. In sostanza avrebbero
chiesto soldi al prete in cambio del silenzio per un presunto rapporto sessuale.
«Sono sconcertata ed allibita dalle notizie divulgate
nei confronti del mio cliente
- dichiara l’avvocato Gallizia
-Le circostanze ed i fatti narrati devono ritenersi altamente diffamatorie oltre che
lesive della propria personalità e integrità morale e per i
quali si riserva di sporgere
denuncia».
L’accelerata decisiva all’inchiesta scattata per i presunti fatti risalenti all’agosto
2015 è arrivata l’altra mattina quando gli uomini della
squadra mobile di Savona si
sono presentati ad Onzo ed
hanno suonato alla porta
della casa di Lungo. Una perquisizione culminata con il
sequestro di un computer,