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REPORT DI HTA DISPOSITIVO MEDICO IMPIANTABILE PER L’ATTIVAZIONE ELETTRICA DEI BAROCETTORI CAROTIDEI SOMMARIO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Informazioni sul dispositivo medico Inquadramento della patologia Linee guida di riferimento nazionali/internazionali Informazioni sui trattamenti alternativi Analisi degli studi clinici Studi in corso con il dispositivo medico Valutazioni di HTA pubblicate Analisi economiche Analisi dei dati locali di utilizzo del dispositivo medico Fonti di informazioni utilizzate 11. Sintesi della valutazione 12. Raccomandazioni 1. INFORMAZIONI SUL DISPOSITIVO MEDICO • nome commerciale: RHEOS® BAROREFLEX ACTIVATION THERAPY SYSTEM • produttore: CVRX INC. • Il - inquadramento del prodotto in termini di descrizione e funzionamento sistema Rheos® include i seguenti componenti: generatore di impulsi impiantabile Rheos modello 2000; derivazioni per seni carotidei Rheos, comprendenti i modelli 1010R, 1010L, 1014R e 1014L; - sistema di programmazione esterno Rheos modello 9000, comprendente un computer di programmazione, testina di programmazione, interfaccia di programmazione, dispositivo di memoria USB e software di programmazione; - kit di accessori CVRx modello 5500 e un magnete CVRx modello 5000. Il sistema è stato progettato per attivare elettricamente i barocettori carotidei, che sono i sensori naturali di regolazione cardiovascolare del nostro organismo. Quando i barocettori vengono attivati artificialmente, inviano impulsi al sistema nervoso centrale lungo le vie afferenti. A questi impulsi, interpretati come incrementi di pressione arteriosa, il sistema nervoso risponde inviando impulsi agli organi bersaglio (cuore, vasi, rende) attraverso le vie efferenti, provocando vasodilatazione, riduzione della frequenza e della forza di contrazione cardiaca e increzione di ormoni quali adrenalina e noradrenalina. Queste variazioni di parametri fisiologici hanno lo scopo di ridurre la pressione arteriosa e permettere al cuore di aumentare la gittata, pur mantenendo stabile, o riducendo, il suo carico di lavoro. 1 L’intervento chirurgico e la gestione peri-operatoria richiede una degenza ospedaliera di 12 giorni (Sarada C, 2009). Il giorno dell’intervento viene sospesa la terapia antiipertensiva, mentre vengono somministrati, quando non controindicati, aspirina e betabloccanti. La procedura chirurgica viene effettuata in anestesia generale e il primo step comporta l’ esposizione della biforcazione carotidea. Dopodichè viene effettuato il mappaggio del seno carotideo su ogni lato del collo al fine di individuare il sito la cui stimolazione provoca la maggior riduzione di pressione arteriosa, senza interferire significativamente sulla frequenza cardiaca. Una volta individuato, vengono impiantati gli elettrodi (attaccati agli elettrocatteteri) e gli elettrocatteteri vengono tunnellizzati sottocute al generatore di impulsi impiantabile che viene posizionato in una tasca sottocutanea sul lato destro del torace, sotto la clavicola. Tempi: per l’esposizione dell’arteria carotidea i tempi sono simili ad una endoarteriectomia carotidea, mentre per l’impianto del generatore i tempi sono analoghi ad un impianto di pacemaker. Il posizionamento degli elettrodi nella loro posizione ottimale e la connessione dei elettrocatteteri al generatore può prolungare la procedura di circa 1 ora. La terapia farmacologica anti-ipertensiva viene ripresa dopo l’intervento. Uno o due giorni dopo l’intervento chirurgico, il device viene attivato al fine di identificare e fissare i corretti parametri che determinano l’abbassamento ottimale della pressione sanguigna. Il device viene poi disattivato per consentire la guarigione della ferita e riattivato dopo un mese in seguito alla personalizzazione dei parametri. • Classificazione Nazionale IMPIANTABILI ATTIVI – ALTRI • dei Dispositivi medici: J99 - DISPOSITIVI Numero di Repertorio nazionale: 218347 • Classe di rischio: i dispositivi impiantabili attivi non vengono suddivisi in classi di rischio (direttiva 90/385) • Certificazioni - Marchio CE 0086 - BSI PRODUCT SERVICES Maylands Avenue HP2 4SQ HEMEL HEMPSTEAD United Kingdom - FDA approval date: attualmente in fase di sperimentazione • Indicazioni e controindicazioni all’uso Il sistema Rheos è indicato per pazienti con ipertensione refrattaria, ossia pressione sistolica superiore o uguale a 140 mmHg nonostante il trattamento con almeno tre farmaci (incluso un diuretico), somministrati in dosi adeguate, escludendo i casi di ipertensione spuria. È controindicato l'uso sui pazienti: 2 - a cui siano state diagnosticate biforcazioni carotidee bilaterali, situate sopra il livello della mandibola - con perdita del riflesso barocettore - con bradiaritmie cardiache sintomatiche incontrollate - con aterosclerosi della carotide, con stenosi superiore al 50%, diagnosticata tramite valutazione ecografica o angiografica - lesioni ulcerose nell'arteria carotide, diagnosticate tramite valutazione ecografica o angiografica - precedente intervento chirurgico o radiazione a carico di uno dei seni carotidei. • Prezzo medio di vendita Prezzo medio di vendita non disponibile, in quanto non ancora in distribuzione in Italia. Prezzo di listino: € 25.400. 2. INQUADRAMENTO DELLA PATOLOGIA A CUI È DESTINATO IL DISPOSITIVO MEDICO, CON CENNI DI EPIDEMIOLOGIA La pressione arteriosa è la pressione che il sangue esercita sulle pareti delle arterie di grosso calibro ed è la forza che lo fa scorrere nel sistema circolatorio. La pressione arteriosa sale e scende seguendo i cicli che il cuore compie in modo ritmico: è massima (pressione sistolica) quando il cuore si contrae (sistole) per spingere il sangue in circolo, ed è minima (pressione diastolica) quando il cuore si rilascia (diastole) per riempirsi di sangue, prima di contrarsi di nuovo. Per ipertensione arteriosa si intende una pressione sanguigna più alta del normale; il cuore deve lavorare contro resistente più elevate per spingere il sangue in circolo e, a lungo andare, questo stato porta al danneggiamento dei vasi arteriosi, a cominciare dalle arteriole più piccole, soprattutto renali e retiniche. Inoltre il sovraccarico di lavoro del cuore aumenta il rischio di scompenso cardiaco e di fibrillazione atriale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, al fine di uniformare i protocolli diagnostici e terapeutici, nel 1999 ha stabilito una classificazione dei livelli di pressione arteriosa, che la Società Europea dell'Ipertensione (EHS) e la Società Europea di Cardiologia hanno recentemente ridefinito nelle nuove linee guida europee del 2007. La EHS definisce ipertensione arteriosa la condizione in cui si riscontra in un individuo un valore di pressione arteriosa costantemente superiore a 140 mmHg per la sistolica e 90 mmHg per la diastolica (tabella 1). Tabella 1 massima (mmHg) minima (mmHg) Pressione ottimale <120 <80 Pressione normale <130 <85 3 Pressione normale alta 130-139 85-89 Ipertensione lieve 140-159 90-99 Ipertensione moderata 160-179 100-109 Ipertensione grave >180 >110 Ipertensione sistolica isolata >140 <90 Dal punto di vista clinico il rischio di andare incontro ad eventi cardio-cerebrovascolari non dipende solo dai valori di pressione ma anche da numerosi altri fattori di rischio associati. Pertanto la valutazione di gravità viene più correttamente sintetizzata nella tabella 2 dove il grado di ipertensione viene integrato con i diversi fattori di rischio associati e con l’eventuale patologia già presente. Tabella 2 ipertensione lieve ipertensione moderata ipertensione severa No altri fattori di rischio Basso rischio Rischio medio Rischio alto 1-2 fattori di rischio Rischio medio Rischio medio Rischio altissimo 3 o + fattori di rischio o diabete Rischio alto Rischio alto Rischio altissimo Condizioni cliniche associate Rischio altissimo Rischio altissimo Rischio altissimo Quando la pressione sistolica e la pressione diastolica non possono essere ricondotte ad una sola categoria, si considera la categoria più alta. La valutazione deve essere fatta tenendo conto dell'età del soggetto, poiché la pressione arteriosa tende a crescere con l'età: nei pazienti anziani viene considerata normale una pressione sistolica di 140/150 mmHg. Quando l'aumento è a carattere instabile o momentaneo si parla di semplice reazione pressoria. Ci sono due forme di ipertensione arteriosa: • ipertensione essenziale, primitiva o idiopatica non si riconosce una causa specifica del rialzo pressorio, per cui la terapia sarà solo sintomatica • ipertensione secondaria se la causa può essere trattata e risolta, si induce anche la risoluzione dell'ipertensione. 4 Complicanze La malattia ipertensiva è responsabile della diminuzione delle aspettative di vita dei pazienti affetti. I disturbi provocati dall'ipertensione gravano sugli organi vitali: cervello, cuore, retina, vasi arteriosi, e rene. - Effetti sul cuore: le conseguenze cliniche dell’ipertensione arteriosa a carico del cuore, che caratterizzano la cardiopatia ipertensiva, derivano dal sovraccarico di lavoro cui è sottoposto il miocardio e dalle alterazioni strutturali e funzionali delle grandi e piccole arterie. L’infarto del miocardio, lo scompenso cardiaco (SC) e la morte improvvisa sono le principali complicanze fatali e non fatali. - Effetti sul sistema nervoso centrale: aterosclerosi dei vasi cerebrali, ictus ischemico ed emorragico, cefalea, vertigini e sincope - Effetti sulla retina: restringimento e sclerosi arteriolare diffusa, con aree ischemiche, microaneurismi e dilatazione capillare. Questo comporta diminuzione del visus. - Effetti sui reni: progressiva sclerosi dei vasi intrarenali con diminuzione della filtrazione glomerulare e conseguente riduzione della funzionalità dell'organo, fino all' insufficienza renale. - Effetti sui vasi arteriosi: aterosclerosi e microaneurismi. La reale prevalenza di tale patologia non è facilmente definibile con precisione per vari motivi, tra cui l'alto numero di casi non correttamente diagnosticati, i differenti valori di normalità della pressione arteriosa considerati nei diversi studi, il tipo di popolazione esaminata (per esempio, se non afferente allo studio medico o se giunta all'attenzione del medico generale o del medico specialista), l'età, il sesso, la razza. Le stime più recenti indicano che complessivamente il 31% della popolazione italiana è iperteso e il 17% è border-line. Negli uomini i valori sono più elevati nel Nord-Est (37%) e nel Nord-Ovest (32%), nelle donne al Sud (34%). In accordo con i dati riportati in letteratura, i valori aumentano con l’avanzare dell’età e nelle donne l’aumento legato all’età è particolarmente evidente dopo la menopausa. Per calcolare la prevalenza dei border-line sono stati considerati i soggetti con valori di pressione arteriosa sistolica compresa fra 140 e 160 mm Hg o con valori di pressione arteriosa diastolica compresa fra 90 e 95 mmHg. Sono stati considerati ipertesi i soggetti con pressione arteriosa sistolica uguale o superiore a 160 o 95 mm Hg o sotto terapia specifica (Bollettino Epidemiologico Nazionale - Notiziario ISS - Vol. 15 - n. 9. 2002). Ipertensione resistente o refrattaria Il VII rapporto della Joint National Comittee on Prevention, Detection, Evaluation and Treatment of Hight Blood Pressure definisce l’ipertensione refrattaria o resistente al trattamento quella condizione clinica in cui la terapia farmacologica basata sull’impiego di almeno 3 farmaci antiipertensivi a dosaggio adeguato (incluso un diuretico), non è in grado di ridurre sufficientemente i valori pressori arteriosa sistolica e diastolica (Chobanian AV, 2003). Le lineeguida ESH/ESC 2007 riportano che la prevalenza dell’ipertensione refrattaria è alta: per esempio l’8% dei pazienti arruolati nello studio ALLHAT ha ricevuto un trattamento 5 antiipertensivo a base di 4 o più farmaci ed è stato calcolato che almeno il 15% risultava resistente al trattamento. Le principali cause di ipertensione resistente sono: • Scarsa aderenza al piano terapeutico • Incapacità di modificare lo stile di vita: - incremento ponderale - elevato consumo di bevande alcooliche • Assunzione abituale di farmaci o sostanze che aumentano la pressione (liquirizia, cocaina, steroidi, antinfiammatori non steroidi, ecc.) • Sindrome delle apnee notturne • Ipertensione da cause secondarie • Danno d’organoirreversibile o poco responsivo alla terapia • Ipervolemia plasmatica - terapia diuretica inadeguata - insufficienza renale ingravescente - elevato consumo di sodio - iperaldosteronismo. 3. LINEE GUIDA DI RIFERIMENTO La Banca Dati comparativa di Linee Guida del "Sistema Nazionale Linee Guida", finanziata dall’Istituto Superiore di Sanità e realizzata in collaborazione con il CeVEAS (Centro per la Valutazione dell’Efficacia dell’Assistenza Sanitaria) della Azienda USL di Modena si è recentemente dedicata all’ipertensione arteriosa, pubblicando nel dicembre 2008 il documento “Linee guida sul management dei pazienti con ipertensione arteriosa: confronto analitico delle principali raccomandazioni” (http://www.pnlg.it/cms/files/documento%20confronto%20analitico%20ipertensione.pdf). La banca dati italiana di linee guida, costruita a partire dal modello della National Guideline ClearinghouseTM (NGC) statunitense realizzata dalla Agency for Healthcare Research and Quality (AHRQ) in collaborazione con la American Medical Association e con la American Association of Health Plans, è uno strumento di raccolta e valutazione clinico-metodologica dei principali documenti pubblicati negli ultimi anni. Linee Guida confrontate nel documento dell’ISS: CHEP 2003-2008 - Canadian Hypertension Education Program (CHEP). Management and prevention of hypertension in Canada. 2003-2008 • ESCL ESH/ESC 2007 - Versione ufficiale in lingua italiana di The Task Force for the Management of Arterial Hypertension of the European Society of Hypertension (ESH) and of the European Society of Cardiology (ESC). 2007 Guidelines for the Management of Arterial Hypertension. Journal of Hypertension 2007; 25:1105-1187 • ESCL JNC VII 2004 - National High Blood Pressure Education Program. Seventh Report of the Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure. NIH Publication No. 04-523, 2004 • 6 • NICE 2006 - National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE). NICE clinical guideline 34 Hypertension: management of hypertension in adults in primary care (partial update of NICE clinical guideline 18). 2006. • VA/DoD 2004 - Department of Veterans Administration / Department of Defense (VA/DoD). The Management Of Hypertension In The Primary Care Setting Working Group. Va/Dod clinical practice guideline for the diagnosis and management of hypertension. 2004. Estratto “Linee guida sul management dei pazienti con ipertensione arteriosa confronto analitico delle principali raccomandazioni” (dicembre 2008) “Esaminando le raccomandazioni principali, si riscontra un accordo solamente riguardo ad alcuni aspetti generali in tema di diagnostica (definizione della soglia di ipertensione arteriosa, tecnica di misurazione ambulatoriale della PA), di terapia non farmacologica (ruolo della modificazione degli stili di vita), e su alcuni specifici aspetti di terapia farmacologica (target pressorio <140/90 mmHg, gestione delle terapie in caso di pregresso infarto miocardico, scompenso cardiaco, malattia renale cronica). E' invece rilevante il disaccordo su gran parte degli aspetti pratici di gestione del paziente con ipertensione arteriosa, in particolare su: • il percorso operativo per la conferma diagnostica di ipertensione arteriosa • le modalità di attribuzione e utilizzo del rischio cardiovascolare globale • i target decisionali per l'inizio della terapia non farmacologica e farmacologica • la classe di farmaci di prima scelta in assenza di compelling indications • la combinazione di classi di farmaci in caso di non raggiungimento del target pressorio con un solo farmaco • le modalità di follow-up del paziente con ipertensione arteriosa”. Sono state inoltre reperite le Linee guida della Regione toscana (data di pubblicazione: ottobre 2009 - http://www.pnlg.it/cms/files/LG_Toscana_ipertensione_2009.pdf) che riportano sostanzialmente gli elementi essenziali delle Linee guida internazionali ESH/ESC, già incluse nel documento dell’ISS, con un taglio pratico adattato alla realtà sanitaria della Regione Toscana e integrato con le più recenti acquisizioni scientifiche sull’argomento. In nessuno dei documenti sopraccitati il posizionamento di un dispositivo che induce una stimolazione cronica del seno carotideo viene considerato e/o suggerito quale trattamento alternativo nell’ipertensione resistente alla terapia farmacologica. Solo nel documento ESH/ESC 2007, nel paragrafo relativo alla ipertensione resistente, vengono segnalati i risultati incoraggianti dello studio europeo di fase II DEBuT-HT ottenuti a 3 mesi in una coorte di 17 pazienti trattati con il sistema Rheos (de Leeuw PW, 2006). 4. INFORMAZIONI SUI TRATTAMENTI ALTERNATIVI La patologia viene gestita mediante modifiche dello stile di vita (riduzione dell’assunzione di sale e alcool e perdita di peso), trattamento delle cause di ipertensione secondaria, trattamenti farmacologici multipli. 7 In caso di sospetta ipertensione resistente al trattamento, le lineeguida ESH/ESC 2007 affermano che nessun trial clinico randomizzato ha indagato quale sia il farmaco consigliato come terza, quarta o quinta scelta terapeutica. Tuttavia recenti trial clinici suggeriscono l’importanza dello spironolattone (anche a basse dosi), come anche dell’amiloride, nella riduzione pressoria in caso di ipertensione resistente. Non è però al momento noto se la buona risposta antiipertensiva indotta dal trattamento con farmaci antialdosteronici sia in verità dovuta alla presenza di una forma di iperaldosteronismo primario o secondario alla terapia in atto. 5. ANALISI DEGLI STUDI CLINICI Da una ricerca nelle principali banche dati bibliografiche condotta a novembre 2010, sono stati considerati clinicamente rilevanti e selezionati ai fini della valutazione 4 studi clinici pubblicati tra il 2006 e il 2010 (Illig KA 2006, Tordoir JHM 2007, Schmidli J 2007, Scheffers I., 2010) (tabella 3). Relativamente agli esclusi, questi sono relativi ad un case report (Marcus, 2007), uno studio preclinico (Sanchez LA, 2009) e una serie di casi relativa a 12 pazienti che ha testato l’efficacia del dispositivo in acuto (Heusser K, 2010). La pubblicazione più recente (Scheffers I, 2010) riporta i risultati dello studio DEBuT-HT di fase II prospettico, non randomizzato (clinicaltrials.gov, NCT00710190), che ha arruolato 45 pazienti con una pressione sistolica di 160 mm Hg e diastolica di 90 mm Hg nonostante l’impiego di almeno 3 farmaci antiipertensivi incluso un diuretico. I pazienti sono stati seguiti fino a 2 anni. I risultati riportano una riduzione media della pressione sistolica e diastolica di 21 e 12mmHg (p<0.001) a 3 mesi in 37 pazienti, 30 e 20 mmHg (p<0.001) a 1 anno in 26 pazienti, e 33 mmHg (p = 0.001) e 22 mmHg (p = 0.002) nei 17 pazienti che hanno completato 2 anni di terapia cronica con il sistema Rheos. Dal momento che la terapia farmacologia a base di una media di 4.6 farmaci antiipertensivi è stata proseguita per tutti i pazienti e per l’intero follow-up, gli autori suggeriscono che la riduzione della pressione sanguigna sia correlata al Rheos piuttosto che alla terapia farmacologia. Relativamente alla sicurezza, dei 42 soggetti trattati, lo studio ha registrato 7 casi di eventi avversi correlati alla procedura (edema angioneurotico fatale, 3 infezioni, stroke perioperatorio), e 1 caso correlato al device dovuto al movimento del generatore impiantabile che ha richiesto un ulteriore intervento chirurgico per il riposizionamento. Nello studio condotto da Tordoir e collaboratori si sono registrati eventi avversi perioperatori correlati al device (2 eventi in 2 pazienti) e/o alla procedura (38 eventi in 17 pazienti). 3 di questi ultimi sono stati classificati come gravi: un’infezione con espianto del device, una lesione del nervo ipoglosso, 1 caso di bradicardia intraoperatoria. Lo studio di Illig ha registrato due casi (5.5%) di infezione con espianto del device, mentre lo studio di Schmidli non ha rilevato alcun evento avverso correlato al device. Il protocollo degli studi prevede per tutti i pazienti inclusi la stimolazione dei barocettori bilaterale e il proseguimento della terapia farmacologica per l’intero follow-up. 8 In generale, i risultati preliminari degli studi condotti con il sistema Rheos, seppur di casistica limitata e con brevi follow-up, sono incoraggianti e sembrano dimostrare riduzioni, anche significative, della pressione sistolica, diastolica e della frequenza cardiaca. Dall’analisi della documentazione a supporto emerge che il sistema è attualmente in una fase preliminare e sperimentale e sono necessarie ulteriori indagini per verificare le eventuali effettive potenzialità nel lungo termine della stimolazione cronica del seno carotideo nel trattamento dell’ipertensione resistente alla terapia farmacologia. STRATEGIA DI RICERCA (novembre 2010) Banche dati consultate: Pubmed, Embase, Cochrane 1. resistant hypertension 2. refractory hypertension 3. drug resistant hypertension 4. neurostimulation 5. neuromodulation 6. carotid baroreflex control 7. carotid nerve 8. carotid baroreceptor 9. baroreflex 10. Rheos® System 11. cost OR economic 6. STUDI IN CORSO CON IL DISPOSITIVO MEDICO Al fine di verificare l’efficacia e la sicurezza del sistema, a novembre 2010 risultano in corso 6 trials prospettici multicentrici di fattibilità (www.clinicaltrials.gov), uno dei quali ancora in fase di reclutamento (Rheos HOPE4HF trial). Per tutti gli studi, uno dei criteri di inclusione è l’ipertensione resistente non controllabile nonostante un’associazione di almeno 3 farmaci, incluso un diuretico (tabella 4). Gli studi attualmente in corso, condotti con l’obiettivo di dimostrare sicurezza ed efficacia nel breve e lungo termine del sistema, hanno anche lo scopo di indagare: - corretto voltaggio (V) da erogare (attualmente il voltaggio viene stabilito sulla base della risposta ai test da parte dei singoli pazienti) - stimolazione bilaterale o monolaterale. Al momento negli studi viene indagata solo la stimolazione dei barocettori situati nei seni carotidei destro e sinistro (quindi bilaterale); - eventuale possibilità di stoppare o ridurre la terapia farmacologia (al momento la terapia farmacologia viene mantenuta) 9 7. VALUTAZIONI DI HTA PUBBLICATE Risulta pubblicato un “short report” da parte dell’Osservatorio Regionale per l’Innovazione (ORI) della Regione Emilia Romagna (Stivanello E., 2009). Gli Short Report rappresentano valutazioni preliminari di tecnologie, non ancora presenti nella Regione Emilia-Romagna, il cui profilo di efficacia clinica non è ancora stato definito in modo esauriente. Il report sul Rheos conclude che la tecnologia è ancora in fase sperimentale e che il suo impianto comporta un atto chirurgico complesso che necessita di competenze chirurgiche e anestesiologiche elevate, realizzabile solo in strutture adeguate. Il documento sottolinea l’impiego fortemente circoscritto del dispositivo ad un sottogruppo di pazienti con ipertensione arteriosa in cui il controllo della pressione arteriosa sia dimostrato non ripristinabile con interventi di altro tipo. 8. ANALISI ECONOMICHE L’unico studio pubblicato di economia sanitaria è rappresentato da un’analisi di CostoUtilità che vede il confronto tra un braccio di trattamento con il device e uno con la migliore terapia farmacologica possibile (Young KC, 2009). La popolazione target è costituita da una coorte “ipotetica” di pazienti di 50 anni asintomatici, con ipertensione non controllata dai farmaci (variabile tra 140 e 220 mmHg) e che non hanno ancora manifestato ictus o eventi cardiovascolari. Il confronto tra i 2 trattamenti è stato fatto usando la tecnica del modello di Markov con cicli di durata di 1 anno e con time-horizon la vita dei pazienti, su una coorte di 1.000 pazienti tutti in un buono stato di salute all’inizio del modello. I possibili stati di salute del modello, nei quali i pazienti potevano transitare erano: 1) Rimanere in salute. 2) Morte. 3) Infarto del miocardio (MI). 4) Scompenso cardiaco (HF) 5) Malattia Renale di ultimo stadio (ESRD). 6) Ictus. I dati di probabilità degli eventi derivano da Framinham per quanto concerne infarto miocardico, morte, scompenso e ictus (o stroke); solo la End Stage Renal Disease (ESRD) e i sottotipi di ictus (Ischemico, emorragico…) sono derivati dalla letteratura. Inoltre per testare il trattamento in una popolazione con ipertensione resistente, sono stati utilizzati i dati del trial ASCOT-BPLA (Anglo-Scandinavian Cardiac Outcomes Trial–Blood Pressure–Lowering Arm), con un’età media nella coorte di circa 63 anni (Dahlof B, 2005). La prospettiva dell’analisi è quella del SSN per cui sono stati analizzati solamente i costi diretti sanitari: i costi relativi al Rheos e al suo impianto sono stati stimati, mentre i costi relativi alle ospedalizzazioni e al trattamento farmacologico sono stati ricavati dalla letteratura. Lo stesso è stato fatto per il valori di utilità. Inoltre per le utilità e i costi futuri si è applicato un tasso di sconto del 3%. 10 Nell’articolo vengono proposti diversi set di analisi per i pazienti nella coorte con caratteristiche simili a quelle degli studi Framingham e per quelli iper-resistenti con caratteristiche del trial ASCOT-BPLA. Nel Base Case con caratteristiche Framingham, è stato calcolato un ICER (Incremental Cost-Effectiveness Ratio) pari a 64.400 dollari per anno di vita guadagnato, dal confronto tra Rheos vs. il braccio di controllo (con un costo del dispositivo e un costo della procedura di impianto pari ciascuno a $10.000); l’ICER rimane sotto i 100.000 dollari per QALY (Quality-Adjusted Life-Years) con una pressione ≥142 mm Hg e decresce a meno di 50.000 dollari per QALY con una pressione ≥206 mm Hg. Per la popolazione con caratteristiche da trial ASCOT-BPLA il Rheos ha mostrato un ICER di $26.700/QALY. Questo rapporto rimane sotto la soglia di $50.000/QALY con valori iniziali di pressione non inferiori a 158 mmHg, e sotto la soglia di $100.000/QALY con valori iniziali non inferiori ai 140 mmHg. Si evidenzia che nello studio vengono proposti dei costi per il dispositivo che variano tra 5.000 e 20.000 dollari, e che lo stesso viene fatto per la procedura chirurgica. Per quanto riguarda il dispositivo, in Italia il prezzo di listino è di 25.400 € pari a circa $33.670 (www.bloomberg.com ultimo accesso 9-12-2010), mentre ancora non sono stati quantificati i costi relativi alla procedura chirurgica dell’impianto. Gli autori riportano inoltre che il dispositivo risulta essere costo efficace, con un ICER minore di $50.000/QALY e che qualora risultasse compresso tra i $50.000-$100.000/QALY (circa €37.720 - €75.440/QALY) si troverebbe in una zona “grigia” nella quale comunque il nuovo trattamento risulterebbe ugualmente accettato. In Italia non sono mai state presentate soglie di accettabilità, l’unico parere su quest’argomento è stato espresso dalla “Società Italiana di Economia Sanitaria” (www.aiesweb.it), la quale ha proposto una soglia di accettabilità compresa tra i 25.000 e i 40.000 euro (tra circa i 33.140 e i 53.020 dollari) per QALY guadagnato. Si evidenzia che il maggior costo del dispositivo va preso in seria considerazione; infatti in una delle numerose analisi di sensibilità univariate mostrate nell’articolo, risulta che rispetto a un base case in cui il dispositivo costa $10.000, aumentandone il prezzo fino a $20.000 e lasciando invariate le altre variabili quali un costo per la procedura chirurgica di $10.000, ad un costo complessivo device/procedura di $30.000, corrisponde un ICER di $99.500. Pertanto con un costo del device di circa $33.670, il rapporto incrementale sarebbe oltre la soglia dei $100.000/QALY, anche nello scenario in cui non si considerino i costi di intervento, ma solo quelli del device. Nella popolazione ASCOT-BPLA i risultati sono più favorevoli al gruppo trattato con Rheos, ma gli ICERs sembrano ancora eccessivamente alti. Considerando i prezzi italiani, nel caso in cui il costo da riferirsi al dispositivo sia solo quello di listino e non anche il costo dell’intervento (ipotesi estremamente favorevole al Rheos), l’ICER sarebbe vicino ai $56.000/QALY, mentre considerando anche il costo dell’intervento di $10.000 (come riportato nello studio), l’ICER sarebbe di circa $76.500/QALY. 11 I risultati dello studio restano molto sensibili alle stime di efficacia, ai costi delle procedure e del device e al tasso di sconto. Pertanto il valore dell’ICER può cadere all’interno di un range molto ampio compreso tra 40.000 e 100.000 euro. Le informazioni economiche, provenienti da un unico studio pubblicato costruito su dati empirici (non reali), risultano pertanto parziali e difficilmente trasferibili al contesto italiano. Informazioni su eventuali Delibere di altre Regioni relative a valorizzazioni del DRG o a tariffe aggiuntive per il dispositivo medico oggetto di valutazione Ad oggi nessuna regione ha deliberato in questo senso. 9. ANALISI DEI DATI LOCALI DI UTILIZZO DEL DISPOSITIVO MEDICO Prevalenza e Incidenza della patologia di riferimento nella Regione Veneto Dai dati forniti dalla Clinica Medica 4 dell’Università di Padova, centro di riferimento di 3° livello per l’Ipertensione Arteriosa risulta che al centro afferiscono mensilmente circa 200 pazienti ipertesi, inviati dai Medici di Medicina Generale, dagli Ospedali del Triveneto e del resto del Paese, inclusi quelli dotati di Centri Specializzati dell’Ipertensione Arteriosa. All’incirca il 10-15% di questi pazienti sono resistenti alla politerapia farmacologica con 3 o più farmaci. Nella metà di questi pazienti è possibile identificare una causa secondaria di ipertensione, il che permette un trattamento mirato che generalmente è seguito dalla risoluzione della resistenza alla terapia. Tuttavia, nei restanti casi si tratta realmente di pazienti refrattari ai farmaci che presentano già evidenze clinico-strumentali di danno a carico degli organi (cuore, rene, encefalo e arterie) “bersaglio” dell’Ipertensione arteriosa, il che li rende particolarmente soggetti a sviluppare a breve o medio termine le disastrose conseguenze cardio- e cerebro- vascolari dell’ipertensione non controllata. 10. FONTI DI INFORMAZIONI UTILIZZATE - Bisognano J et al. [abstract 2751]. Circulation 2006, 114(18 Suppl):II575 - - Bollettino Epidemiologico Nazionale - Notiziario ISS - Vol. 15 - n. 9. 2002) Calhoun D et al. Hypertension 2008, 51:1403–1419 Chobanian AV et al. Hypertension 2003 ;42 :1206-1252 Dahlof B. et al. Lancet. 2005;366:895–906. de Leeuw PW et al. Journal of Hypertension 2006; 24(suppl 4):S300-S301 Heusser K. et al. Hypertension. 2010;55:619-626 Illig KA, et al. J Vasc Surg, 2006;44:1213–18 Markus , et al. Hypertension, 2007 ;50 :825-828. Sanchez LA. et al. Ann Vasc Surg 2009; 24: 178-184 Sarada C. et al. Current Hypertension Reports 2009, 11:69–75 Schmidli J, et al. Vascular, 2007;15:63–9 Scheffers I. et al. J Am Coll Cardiol 2010;56:1254–8 Stivanello E., Giovannini T., Negro A., Pirini G., Ballini L. Dispositivo impiantabile per il trattamento dell’ipertensione arteriosa resistente ai farmaci - Short Report n.1 Agenzia sanitaria e sociale regionale – Regione Emilia-Romagna. Bologna, settembre 2009 Tordoir JH, et al. Eur J Vasc Endovasc Surg, 2007;33:414–21. 12 - Young KC et al. J Clin Hypertens (Greenwich). 2009 Oct;11(10):555-63 2007 Guidelines for the Management of Arterial Hypertension. Journal of Hypertension 2007; 25:1105-1187 www.aiesweb.it www.clinicaltrials.gov http://www.pnlg.it/cms/files/documento%20confronto%20analitico%20ipertensione.pdf http://www.pnlg.it/cms/files/LG_Toscana_ipertensione_2009.pdf http://www.informazionisuifarmaci.it/database/fcr/sids.nsf documentazione fornita dalla ditta CVRX Inc. 11. SINTESI DELLA VALUTAZIONE Caratteristiche del dispositivo medico: Si tratta di un dispositivo medico impiantabile attivo progettato per l’attivazione elettrica dei barocettori carotidei che include un generatore di impulsi impiantabile, derivazioni per seni carotidei, sistema di programmazione esterno e un kit di accessori. E’ indicato per il trattamento dell’ipertensione refrattaria, ossia una pressione sistolica superiore o uguale a 140 mmHg nonostante il trattamento con almeno tre farmaci (incluso un diuretico), somministrati in dosi adeguate, escludendo i casi di ipertensione spuria. Inquadramento della patologia: Il VII rapporto della Joint National Comittee on Prevention, Detection, Evaluation and Treatment of Hight Blood Pressure definisce l’ipertensione refrattaria o resistente al trattamento quella condizione clinica in cui la terapia farmacologica basata sull’impiego di almeno 3 farmaci antiipertensivi a dosaggio adeguato (incluso un diuretico), non è in grado di ridurre sufficientemente i valori pressori arteriosa sistolica e diastolica. Le lineeguida ESCL ESH/ESC 2007 riportano che la prevalenza dell’ipertensione refrattaria è alta: l’8% dei pazienti arruolati nello studio ALLHAT ha ricevuto un trattamento antiipertensivo a base di 4 o più farmaci ed è stato calcolato che almeno il 15% risultava resistente al trattamento. Trattamenti alternativi/Linee guida esistenti: La patologia viene gestita mediante modifiche dello stile di vita (riduzione dell’assunzione di sale e alcool e perdita di peso), trattamento delle cause di ipertensione secondaria, trattamenti farmacologici multipli. Al momento non risulta in commercio alcun dispositivo analogo al Rheos. L’impiego di un dispositivo che induca una stimolazione cronica del seno carotideo, quale è il Rheos, non è al momento incluso in alcuna linea guida disponibile. Dati di sicurezza ed efficacia: Gli studi clinici clinicamente più rilevanti pubblicati tra il 2006 e il 2010 risultano in totale 4 e includono uno studio US di fattibilità di fase II (10 pazienti arruolati), uno studio europeo di fattibilità, multicentrico (16 pazienti), uno studio sulla verifica – sperimentale - della validità del sistema (11 pazienti), uno studio prospettico, non randomizzato di fattibilità, di fase II (45 pazienti). 13 Relativamente all’efficacia, i risultati preliminari degli studi condotti con il sistema, seppur di casistica limitata e con brevi follow-up, sono incoraggianti e dimostrano riduzioni, anche significative, della pressione sistolica, diastolica e della frequenza cardiaca. Relativamente alla sicurezza, tre studi su 4 hanno registrato eventi avversi. Lo studio più recente e più ampio che ha coinvolto 42 pazienti ha registrato 7 casi di eventi avversi correlati alla procedura (edema angioneurotico fatale, 3 infezioni, stroke perioperatorio), e 1 caso correlato al device dovuto al movimento del generatore impiantabile che ha richiesto un ulteriore intervento chirurgico per il riposizionamento. Il secondo studio (16 pazienti arruolati) ha registrato eventi avversi peri-operatori correlati al device (2 eventi in 2 pazienti) e/o alla procedura (38 eventi in 17 pazienti). 3 di questi ultimi sono stati classificati come gravi: un’infezione con espianto del device, una lesione del nervo ipoglosso, 1 caso di bradicardia intraoperatoria. Un terzo studio (10 pazienti arruolati) ha registrato due casi (5.5%) di infezione con espianto del device. Risultano attualmente in corso 6 studi clinici, condotti con l’obiettivo di dimostrare sicurezza ed efficacia nel breve e lungo termine del Rheos. Dall’analisi dei dati clinici a supporto, emerge che il sistema deve essere considerato ancora in una fase sperimentale. Sono necessarie ulteriori indagini per stabilirne i reali vantaggi nel lungo termine. Altri report HTA e analisi economiche: Risulta pubblicato un “short report” da parte dell’Osservatorio Regionale per l’Innovazione (ORI) della Regione Emilia Romagna. Il documento sottolinea l’impiego fortemente circoscritto del dispositivo ad un sottogruppo di pazienti con ipertensione arteriosa in cui il controllo della pressione arteriosa sia dimostrato non ripristinabile con interventi di altro tipo. Il report conclude che la tecnologia è ancora in fase sperimentale e che il suo impianto comporta un atto chirurgico complesso che necessita di competenze chirurgiche e anestesiologiche elevate, realizzabile solo in strutture adeguate. L’unico studio pubblicato di economia sanitaria, rappresentato da un’analisi di costo-utilità, è basato su dati empirici (non reali), i cui risultati sono difficilmente trasferibili al contesto italiano. Popolazione target e costi del dispositivo: Dai dati forniti dalla Clinica Medica 4 di Padova, centro di riferimento di 3° livello per l’Ipertensione Arteriosa, il 10-15% circa dei 200 pazienti ipertesi che afferiscono mensilmente al Centro, risultano resistenti alla politerapia farmacologica con 3 o più farmaci. Nella metà di questi pazienti è possibile identificare una causa secondaria di ipertensione, il che permette un trattamento mirato che generalmente è seguito dalla risoluzione della resistenza alla terapia. Tuttavia, nei restanti casi si tratta realmente di pazienti refrattari ai farmaci che presentano già evidenze clinico-strumentali di danno a carico degli organi (cuore, rene, encefalo e arterie) “bersaglio” dell’Ipertensione arteriosa, il che li rende particolarmente soggetti a sviluppare a breve o medio termine le disastrose conseguenze cardio- e cerebro- vascolari dell’ipertensione non controllata. Il prezzo di listino del dispositivo è € 25.400. 14 SUMMARY Characteristics of the device: Rheos® (CVRx, Inc.) is an implantable active medical device activating carotid baroreflex through electrical stimulation of the carotid sinus wall for the treatment of drug-resistant hypertension, or a systolic blood pressure greater or equal to 140 mmHg despite treatment with at least three drugs (including a diuretic), administered in adequate doses. Classification of disease: Seventh report of the Joint National Comittee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of Hight Blood Pressure defines the refractory hypertension as a medical condition in which the drug treatment based on the use of at least 3 antihypertensive drugs in appropriate dosage (including a diuretic) is not able to sufficiently reduce the systolic and diastolic blood pressure values. ESH/ESC 2007 guideline report that the prevalence of refractory hypertension is high: 8% of patients in the ALLHAT study received antihypertensive treatment based on four or more drugs and has been calculated that at least 15% was resistant to treatment. Alternative treatments / guidelines: The disease is managed through lifestyle changes (reduced salt and alcohol, weight loss), treatment of causes of secondary hypertension, multiple drugs treatments. At the moment on the market there isn’t device similar to the Rheos. At the moment, no guideline suggests chronic electrical stimulation of the carotid sinus wall for the treatment of refractory hypertension. Safety and efficacy data: The most clinically relevant trials published between 2006 and 2010 are 4 and include a U.S. feasibility study of Phase II (10 patients enrolled), a European multicentre study of feasibility (16 patients), a study on the experimental verification of the device’s validity (11 patients), a prospective, nonrandomized feasibility, phase II trial (45 patients). Regarding efficacy, the preliminary results of studies conducted with the system, even if limited series with short follow-up, are encouraging and demonstrate reductions on systolic pressure, diastolic blood pressure and heart rate. Regarding safety, three studies have reported 4 adverse events. The most recent and wider study, which involves 42 patients, reported 7 cases of procedure-related adverse events (fatal angioedema, 3 infections, perioperative stroke), and 1 event related to the device due to motion of the implantable generator that required a further surgical intervention for repositioning. The second trial (16 patients enrolled) reported peri-operative device related adverse events (2 events in 2 patiens) and / or procedure related adverse events (38 events in 17 patients). 3 of these events were classified as serious: infection with explantation of the device, hypoglossal nerve’s lesion, intraoperative bradycardia. A third study (10 patients enrolled) reported two cases (5.5%) of infection with explantation of the device. There are currently 6 ongoing clinical trials, conducted with the objective of demonstrating safety and efficacy in the short and long term of Rheos. The available data show that the device must be considered still at an experimental stage. Further investigation is needed to determine the real benefits in the long term. 15 Other HTA reports and economic analysis: A “short report" published by the Centre for Regional Innovation (ORI) of the Emilia Romagna Region, emphasizes the use of the device to a highly restricted subset of patients with refractory hypertension, not reset with other interventions. The report concludes that the technology is still in an experimental stage and that the system involves a complex surgical procedure that requires anesthesia and high surgical expertise, achievable only in appropriate facilities. The only published study of health economics, represented by an analysis of cost-utility, is based on empirical data (not real), whose results are difficulty transferable to the Italian context. Target population and cost of the device: From data provided by Clinica Medica 4 of Padua, 3th level reference center for hypertension, 10-15% of 200 hypertensive patients who monthly belong to the Centre, are resistant to pharmacological polytherapy with 3 or more drugs. In half of these patients it can be identified a secondary cause of hypertension, which allows a targeted treatment that is generally followed by resolution of the resistance to therapy. In other cases, patients refractory to drugs have just clinical and instrumental evidence of damage to "target" organs of hypertension (heart, kidney, brain and arteries), which makes them particularly prone to develop in the short to medium term, the disastrous consequences of cardio- and cerebro-vascular hypertension. The list price of the device is € 25,400. Data di redazione Novembre 2010 12. RACCOMANDAZIONI Seduta CTRDM del 22 dicembre 2010: Dispositivo raccomandato solo nell’ambito di un protocollo sperimentale approvato dal Comitato Etico, limitatamente a pazienti ipertesi, realmente resistenti alla politerapia farmacologica con 3 o più farmaci che presentano già evidenze clinicostrumentali di danno a carico degli organi bersaglio dell’Ipertensione arteriosa (cuore, rene, encefalo e arterie). Preso atto delle limitate evidenze cliniche a supporto, dell’elevato costo della tecnologia e considerata la necessità di un’attenta selezione dei pazienti candidabili, la CTRDM ritiene opportuno individuare ad oggi un unico Centro Regionale ove attivare la sperimentazione, che viene identificato con la Clinica Medica IV di Padova, che ha manifestato l’interesse a sperimentare la nuova tecnologia. 16 Tabella 3 – studi clinici pubblicati Referenza Caratteristiche dei pazienti Illig KA, 2006 10 pazienti (50 + 13 anni) - PS: 175+22 mmHg - PD: 101+22 mmHg nonostante una media di 6.2+2.3 farmaci antiipertensivi Tordoir 2007 16 pazienti (52.3 + 8.6 anni) - PS: 189.6+27.5 mmHg - PD: 110.7+15.3 mmHg nonostante una media di 5.2+1.8 farmaci antiipertensivi studio europeo di fattibilità, multicentrico, DEBuT-HT trial - sicurezza ed efficacia 4 mesi JHM Disegno dello studio studio US di fattibilità di fase II Misure di esito - descrizione della tecnica - sicurezza - efficacia emodinamica nell’immediato post-impianto Follow-up medio 10 mesi (range 4 -14) Schmidli 2007 J, 11 pazienti (70 + 7.4 anni) - PS: 146+30 mmHg - PD: 66+17 mm Hg N.B.: indagato il modello precedente a quello attualmente in commercio proof-ofconcept - sicurezza ed efficacia Non specificato Scheffers 2010 I., 45 pazienti (54 + 9 anni) - PS: 179 + 29 mm Hg - PD: 105 +22 mm Hg nonostante una media di 4.6 farmaci anti-ipertensivi prospettico, non randomizzato di fattibilità, di fase II (NCT00710190) - sicurezza ed efficacia 2 anni Risultati principali Successo dell’impianto: 100% (durata media dell’intervento: 198+72 min) Nessun evento avverso attribuibile al device e nessuna morte peri-operatoria Indice di infezione: 5.5% (2 casi) Riduzione PS: p=0.05 Riduzione PD: p=0.055 Riduzione della frequenza cardiaca: p<0.05 Successo dell’impianto: 100% (durata media dell’intervento: 202+43 min) Eventi avversi peri-operatori: 3 correlati al device, 38 correlati alla procedura. Di questi, 3 sono stati classificati gravi (infezione con espianto del device, lesione del nervo ipoglosso, bradicardia intraoperatoria) Da 1 a 3 giorni dall’impianto, riduzione della PS e PD di 28±22mmHg e 16±11mmHg, rispettivamente. La risposta viene mantenuta a 3 mesi - nessun evento avverso Massima riduzione ottenuta con l’erogazione di un voltaggio compreso tra 2 e 6 V: - Riduzione PS di 23 + 23.9 mm Hg(p <0.05). - Riduzione PD di 16 + 10.0 mm Hg(p <0.05). - Riduzione frequenza cardiaca: 7 + 12 bpm (p <0.05). - riduzione media della pressione sistolica e diastolica di 21 e 12mmHg (p<0.001) a 3 mesi in 37 pazienti, 30 e 20 mmHg (p<0.001) a 1 anno in 26 pazienti, e 33 mmHg (p = 0.001) e 22 mmHg (p = 0.002) nei 17 pazienti che hanno completato 2 anni di terapia cronica con il sistema Rheos - eventi avversi: 7 casi di eventi avversi correlati alla procedura (edema angioneurotico fatale, 3 infezioni, stroke perioperatorio), e 1 caso correlato al device dovuto al movimento del generatore impiantabile che ha richiesto un ulteriore intervento chirurgico per il riposizionamento - PS: sistolica; PD: diastolica; proof-of-concept: studio sulla verifica – sperimentale - della validità di un principio/teoria/meccanismo; bmp: battiti per minuto 17 Tabella 4 – studi in corso con il sistema RHEOS (www.clinicaltrials.gov) Studio / codice identificativo Rheos Pivotal trial NCT00442286 Disegno dello studio prospettico, randomizzato doppio cieco, multicentrico, fase II e III N. pazienti / trattamenti 300 pazienti Rheos ON vs. OFF Rheos Diastolic Heart Failure trial NCT00718939 prospettico, randomizzato doppio cieco 60 con insufficienza cardiaca Rheos ON vs. OFF Rheos Feasibility Trial NCT01077180 Non randomizzato, non controllato, fase II RCT, fase II e III (attualmente in fase di reclutamento) 16 Studio non controllato 50 pazienti Studio non controllato fase II 45 pazienti Rheos HOPE4HF NCT00957073 Device based therapy in hypertension extension trial -DEBuTHET NCT00710294 Device based therapy in hypertension trial DEBuT-HT NCT00710190 Misure di esito primarie Riduzione clinicamente significativa della PA a 6 mesi Risposta sostenuta alla terapia a 12 mesi Effetti avversi correlati a procedura e sistema a 30gg Eventi avversi correlati all’ipertensione e eventi avversi gravi correlati al device > 30 gg e < 13 mesi Indice di massa ventricolare sinistra a 6 mesi Eventi avversi a 6 mesi Modifiche della pressione sanguigna, livelli di sangue e qualità di vita Fattibilità dell’impianto Avvio dello studio e termine previsto - 10/06 - 12/2009 07/08 - 01/2011 01/05 – 03/2012 540 pazienti con insufficienza cardiaca Rheos ON vs. placebo Mortalità cardiovascolare o episodi di insufficienza cardiaca Complicanze correlate al sistema e alla procedura a 6 mesi Modifiche indice massa ventricolare sinistra e qualità di vita Effetti avversi correlati al sistema e alla procedura a 13 mesi 08/05 - 12/2010 Dimostrare una riduzione di 10 mmHg rispetto al baseline a 3 mesi 07/03 - 12/2010* - 08/09 - 12/2014 *Risultati pubblicati 18