Osservatorio europeo del plurilinguismo
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Osservatorio europeo del plurilinguismo
Osservatorio europeo del plurilinguismo Lettera d'informazione N°35 (luglio-agosto 2010) http://www.observatoireplurilinguisme.eu/ Traduzioni in francese, greco, inglese, polacco, portoghese, rumeno,spagnolo e tedesco accessibili on line. 1. 2. 3. 4. 5. 6. "Mainstream", modello economico o egemonia culturale Gli ultimi aggiornamenti del sito Contribuite allo sviluppo dell'OEP, aderite all'OEP La Svezia si preoccupa del declino delle lingue vive a seguito della pressione dell'inglese Annunci e pubblicazioni Rileggere le lettere precedenti 1) "Mainstream", modello economico o egemonia culturale Il libro di Frédéric Martel, Mainstream, a suscitato molti articoli e molte reazioni in Francia a proposito dei quali forniamo sul sito quache esempio. Forse l’opera non ha ancora superato le frontiere della lingua ? Cio’ non di meno merita attenzione.. Qual’ è in realtà il soggetto del libro ? E’ di capire come si costruisce la circolazione dei contenuti attraverso il mondo, che questi contenuti siano culturali o appartengano allo svago (entertainment), cioè uno dei soggetti che ci preéoccupano e che preoccupa tutti coloro che svolgono la professione di traduttori e di interpreti o che si interessano al problema delle competenze linguistiche degli Europei, in chiaro la circolazione dei saperi, dei valori e dell’immaginario, a livello europeo e mondiale attraverso e nel rispetto della diversità linguistica e culturale. Vale a dire che questo libro alimenta una riflessione necessaria e deve essere considerato da questo punto di vista. Dimentichiamo dunque le polemiche provocate dalle derive dell'autore e soprattutto dai riferimenti giornalistici tanto grotteschi quanto provocatori come l'articole pubblicato dal settimanale Le Point nel suo numero dell’ 8 luglio 2010 "Francesi, per esistere, parlate English". Ritorneremo in altro contesto sul problema dei prestiti da una lingua all’altra, dei contatti tra lingue che sono nella natura stessa delle lingue, e sul problema di sapere come si operano questi prestiti ed in quale misura essi sono un arricchimento o al contrario rappresentano la decadenza di una lingua. Ampio argomento che non si risolve in qualche riga e che l’articolo del Point, che si focalizza su questo unico problema, liquida nel modo più superficiale possibile. Per essere equi, bisognerebbe declinare l'articolo di le Point in tutte le lingue del mondo non anglofono e dire "Italiani, per esistere, parlate English", "Tedeschi, per esistere, parlate English", "Giapponesi, per esistere, parlate English, "Cinesi, per esistere, parlate English", "Indiani, per esistere parlate English", non è necessario allungare la lista per valutare il livello di ridicolo di questo articolo di cui Frédéric Martel non rivendica d’altronde il titolo nè il sottotitolo grossolanamente provocatori. Evidentemente il punto non è affatto quello di sapere se bisogna conoscere l'inglese, ma di saperer si deve o se si puo’ rinunciare alla propria lingua. Per limitarci all’essenziale, di che ci parla Frédéric Martel? Egli cerca di spiegare come l'egemonia americana nel campo delle "industrie creative" si è affermata negli ultimi trent’anni al punto di acquisire un quasi-monopolio internazionale sulle immagini e sui sogni. E’ chiaro che questo quasi-monopolio è un obbbiettivo della politica americana espresso in una miriade di documenti ufficiali che erano di dominio pubblico al tempo della Guerra Fredda e lo sono rimasti. Bisogna sapre che cio’ esiste. Ma non ci si puo’ soddisfare di questa sola spiegazione. Bisogna risalire alle origini, gli studios americani e le università hanno sviluppato dei modelli economici atti a permettere la conquista del mondo. Ma nulla è mai scontato. Egli spiega anche che i paesi emergenti hanno l’ambizione di contestare questo monopolio. Naturalmente i professionisti di questo settore nei paesi emergenti sono affascinati dai metodi e dalle strategie commerciali e di produzione messe in opera dagli Americani, ma essi vogliono dominare i contenuti. Quando si vuole conquistare il mondo, non si tratta più di esportare la propria lingua, la propria cultura e modo di vivere. Bisogna al contrario comprendere le culture e participarvi in un certo modo. Da qui il rovesciamento del modello e la scoperta che per esemplio le industrie crative emergenti in Asia sono molto plurilingui e molto pluriculturali. Cio’ che che significa che nella mondializzazione, c’è posto pr una moltitudine di modelli e naturalmente per la diversità linguistica e culturale. Dunque nei prodotti culturali definiti come mainstream, bisogna distinguere tre componenti : Innanzittutto bisogna che il prodotto abbia l’ambizione di rivolgersi al mondo e non solo al suo ambito locale, regionale o nazionale. Questa non è una scoperta. Hollywood non ha inventato il best seller. Omero e la Bibbia sono venuti prima.. Hollywood non ha neppure inventato la mondializzazione. Nel pensiero di Goethe, la "letteratura mondiale" (Weltliteratur), "l'idea di"mondializzazione" non era per nulla legata nel suo concetto a quella di uniformità : l'accesso dell’opera a livello mondiale non si raggiunge beffeggiando le specificità d'origine, ma accettando il fatto di lasciarle e di uscirne per trasfigurarle nel campo dell’arte. Per fairnee qualcosa di diverso che del semplice folclore." (Luc Ferry, Apprendre à vivre, p. 282). Questa formulazione è al centro della problematica sviluppata nell’opera di Frédéric Martel. Bisogna avere anche delle strategie commerciali di conquista. Ci vogliono infine dei mezzi finanziari all’altezza della sfida, di cui si sa che su una trentina d’anni sono stati moltiplicati per cinquanta. Vorremmo finire con due osservazioni. Per cominciare, cio’ di cui parla Frédéric Martel non concerne tutta la cultura. Basta frequentare i festivals per rendersene conto. Tuttavia, il mainstream ne rappresenta una parte significativa e contribuisce a un indottrinamento dei cervelli, a livello dei giovani in particolare, cio’ che necessita che ce se ne interessi e che delle politiche culturali permettano ai creatori d' esservi presenti e di farvi prevalere la diversità culturale e la loro creatività. In seguito, Frédéric Martel non dice nulla o quasi nulla, salvo in negativo, dell'Europa, ora è l'Europa e ogni paese europeo in particolare che ci preoccupano. Nulla è scontato. Non vi è alcuna fatalità. Bisogna progredire. Esiste del concreto su piano europeo E’ evidente che la politica francese del cinema e dei programmi audiovisivi, il programma europeo Media, etc., non bastano a modificare una influenza culturale in un rapporto di 80/20, rapporto quasi-coloniale. E’ dunque un intero programma per l'avvenire che bisogna pensare e istituire.. 2) Fra i più recenti aggiornamenti del sito • • La terminologia, una sfida economica e giuridica L'italieno sarebbe sulla via dell’indonesiano? • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • As English Spreads, Indonesians Fear for Their Language L'anglais, french killer? (Fr Inter 19 août 2010) Jack Lang et la langue de Goethe (archive) Suède : Valoriser l'etude des langues modernes dans l'enseignement secondaire Manifiesto por un Chaco pluricultural y plurilingüístico Mehrsprachigkeit in Wissensproduktion und Wissenstransfer Englisch ist nicht Maß aller Dinge (euro|topics) Michel Onfray et les langues du monde (F. Viangalli, Le Monde) Scheu vor Fremdsprachen schadet Großbritannien "Die Sprachen des Mittelalters : Ansätze" (Astrid GUILLAUME) Langue française, la polémique (Terminometro) Lettre ouverte à Frédéric Martel (Claire Goyer) Vidéo : Interview d'Angélique Kidjo, chanteuse franco-béninoise Finnische Schüler meiden fremde Sprachwelten Multilingualim at work (B. Meyer, B. Apfelbaum) Programme du CITEL : La Fabrique des Traducteurs VII simposio sobre la traducción, interpretación y la terminología U.S. Should Prioritize English-Language Promotion (World Politics Review) L'école de la pluralité (M. Candelier et M. T. Vasseur) Multilingual glossary of legal terms (Italian, English, French, Spanish) Les effets des compétences linguistiques sur la performance... CLIL: quale docente? Language Diversity in the USA (K. Potowski) Mehrsprachigkeit im vereinten Europa (J. Gerhards) Giornata pedagogica per i docenti di francese... Video: Battle to save languages (Cambridge News) Naturwissenschaften und europäische Fremdsprachen Quand l'arabe pâtit du mélange des langues au Liban Celi i posledstvija ispol'zovanija anglijskogo jazyka v prepodavanii... O perspektivakh razvitia issledovanii po mejkulturnoi... Perspectives de développement des recherches concernant la communication... Deutsch hat es schwer in der EU (Deutsche Welle) Le Tapis volant, jeu multilingue Le français au Maghreb, par Yves Montenay El Senado dará hoy el visto bueno definitivo al uso de las lenguas cooficiales... Pourquoi et comment l’Afrique doit investir dans les langues africaines... Dynamiques plurilingues : des observations de terrains aux... Didactique du français et apprentissage du français en contexte plurilingue Concerns about a spreading English (Wall Street Journal) Bulletin de nouvelles sur la diversité des expressions culturelles Haro sur l'invasion de la langue chinoise par l'anglais Herausforderungen und Chancen der Mehrsprachigkeit in Familie,... Français, pour exister, parlez English ! (F. Martel, Le Point) El Babel interior de la literatura (La Razón) Call for Papers for a Book: 'Language and Crisis' ELCO, un programme linguistique scolaire très discret... 3) Contribuite allo sviluppo dell'OEP, aderite all’OEP L'OEP è un’ associazione di diritto francese ma largamente internazionale in ragione dei suoi membri e partenariati. Malgrado l’appoggio sui progetti che essa ottiene dalle autorità publiche per l'organizzazione di grandi eventi quali le Assise, malgrado l'aiuto strutturale finalizzato dal Ministero della cultura (Délégation Générale à la Langue Française et aux Langues de France), l'OEP, per sviluppare le sue attività, ha assolutamente bisogno del sostegno dei suoi aderenti, individui e persone morali. Se pensate che il lavoro di volontariato dell'OEP è utile e merita il vostro appoggio, allora aderite all'OEP, diventate membri dell'OEP. 4) La Svezia si preoccupa del declino delle lingue vive sotto la pressione dell'inglese Allorchè molti paesieuropei seguono ciecamente il tracciato della Svezia che ha molto precocemente imposto l’inglese nell’insegnamento, quest’ultima si rende conto un po’ tardi dei danni causati da questo scelta esclusiva effettuata cinquant’anni or sono, e cioè : : • l'esclusione della lingua nazionale dai settori più elevati della società contemporanea :: l'insegnemento superiore, la ricerca scientifica e le imprese internazionali. • il declino delle altre lingue europee, sempre meno imparate e sempre meno parlate. • un handicap economico per l'esportazione, poichè il monolinguismo esteriore dei paesi europei, soprattutto quando non sono "native english", è un handicap. Bisogna prenderne atto, come ha dimostrato uno studio pubblicato appunto in Svezia e di cui rendiamo conto sul sito dell'OEP. La Svezia cerca dunque, non di tornare indietro, ma di sviluppare di nuovo l'insegnamento delle lingue vive. Per altro, si ignora troppo spesso che la Svezia e la Scandinavia, con buona pace dei nostri fanatici dell’insegnamento precoce dell'inglese, non hanno per nulla sviluppato l'insegnamento precoce dell'inglese. Al contrario, si sono impegnati a sviluppare l'approccio alle lingue e l'intercomprensione tra lingue scandinave, buon esempio che meriterebbe lui di essere imitato.. 5) Annunci e pubblicazioni • martedi 28 settembre 2010 alle 18,30 Come l'Europa "parla" ai cittadini : una sfida linguistica Tavola rotonda organizzata dalla DLF-Bruxelles-Europe all’'Institut supérieur de traducteurs et interprètes (ISTI), rue Joseph Hazard, 34 - Bruxelles 1180 con la partecipazione di : Catherine VIEILLEDENT-MONFORT (Direction générale de la Traduction - Commission européenne), auteur de "La traduction à la Commission 1958-2010" • Ludovic LAPORTE (Direction générale de la Traduction à la Commission européenne) • Christian plurilinguisme • TREMBLAY, Président de l'Observatoire européen du Iscrizioni: [email protected] – [email protected], entrée gratuite, Tel : 02 375 72 37 02 299 92 74, http://www.langue-francaise.org/Bruxelles/Bruxelles_entree.php • Giovedi 30 settembre 2010 ENjeux de langues ! Nell’ambito della Journée européenne des langues presso la Maison de l'Europe de Paris (35-37 rue des Francs Bourgeois, Paris 4 e, métro Hôtel de Ville/Saint Paul), L'Observatoire européen du plurilinguisme vi invita a venire a giocare, ascoltare, dibattere, scoprire con il concorso della Maison de l'Europe, della Délégation générale à la langue française et aux langues de France (ministero della cultura), dell'Union Latine, della Direction générale de la traduction (Commission européenne), de Malangocha, D'Une Langue à l'Autre, l'Association pour la promotion de l'intercompréhension, le Tapis volant, il teatro Démodocos. Ingresso libero e gratuito, ma prenotazione racommandata sul sito dell'OEP. • Nell’ambito degli Etats Généraux du français en francophonie (XIIIe Sommet) • Lunedi 4 ottobre 2010 Langue - Economie - Mondialisation (Genève) La globalità del processo sovente definito dal termine di mondializzazione si manifesta particolarmente nella sfera economica ; cio’ non di meno esso suscita delle sfide importanti sul piano linguistico. Queste riguardano il posto crescente delle lingue dominanti, potenzialmente egemoniche (attualmente l’inglese, et forse, domani, il mandaarino), il ruolo che sarà in avvenire riservato ad altre grandi lingue (francese, tedesco, spagnolo), che godono attualmente di una diffusione internazionale ma delle quali alcuni annunciano il declino e persino la marginalizzazione. Telescaricare il programma Per maggiori informazioni • Venerdi 1 ottobre 2010 Français et multilinguisme dans l'enseignement Per maggiori informazioni • Lunedi 18 ottobre Français et multilinguisme dans la science Per maggiori informazioni • • • Le Journal de la Francophonie (Radio France Internationale) - septembre 2010 Bouche Bée, Tout Ouïe - Comment Tomber Amoureux Des Langues ? Alex Taylor, J-C Lattès, 2010 Lernerautonomie durch Interkomprehension: Projekte und Perspektiven / L’autonomia dell’apprendimento attraverso l’intercomprensione: progetti e prospettive / Promoting Learner Autonomy through intercomprehension: projects and perspectives (Giessener Beiträge zur Fremdsprachendidaktik). Peter Doyé, Franz-Joseph Meißner (Hrsg.). Tübingen: Narr-Verlag 2010, 294 S., 36,80 €. 6) Rileggere le precedenti Lettere dell’OEP cliccando qui Se non desiderate più ricevere questa lettera, rispondete a questo messaggio intitolandolo NON. O.E. P. - 4 rue Léon Séché F-75015 Paris, France – http://www.observatoireplurilinguisme.eu/ - http://www.efm-mehrsprachigkeit.eu - mobile : ++33 (0)6 10 38 68 90