VIVERE A META` sceneggiatura di Valerio Oldano ( V )
Transcript
VIVERE A META` sceneggiatura di Valerio Oldano ( V )
VIVERE A META' sceneggiatura di Valerio Oldano (V) 1. INT. AUTOMOBILE DI MARCO. GIORNO Metà pomeriggio. L'automobile è parcheggiata davanti a un palazzo. Dal palazzo esce un uomo sui trenta cinque anni, ben vestito, con una ventiquattrore. E' MARCO. Sta parlando al telefono e sale in macchina. MARCO (con tono contrariato) Quindi per l'ennesima volta mi sono fatto la figura di merda! Sì papà...d'accordo, i clienti vorranno anche... ho capito che hanno scelto la tua linea difensiva e non la mia... Te l'hanno detto loro? ... Allora: non mi interessa cosa ne pensi tu... so il fatto mio, se permetti... ma vai al diavolo! MARCO getta il telefono per terra a lato del passeggero. bambino sui dieci anni seduto sul sedile del passeggero raccoglie e glielo passa. E' MATTEO, suo figlio. Un lo MATTEO il nonno ti ha fatto di nuovo arrabbiare? MARCO Sì... avesse almeno il coraggio di dire le cose in faccia. MATTEO già... MARCO si ferma un istante, guarda il figlio e cambia espressione. MARCO E allora? Che dobbiamo fare adesso? MATTEO che..? MARCO Non sai a cosa mi riferisco? MATTEO Forse... ma dimmelo tu. MARCO Devi dirmi cosa c'è che non va. Perché ti comporti così con gli altri? MATTEO Non mi comporto così con tutti! MARCO inchioda bruscamente, un passante taglia la strada. Marco si sporge dal finestrino. MARCO Mi scusi! Tutto bene? il passante fa cenno di sì. Marco rientra. MARCO (CONT.) Razza di imbecille. Si voleva ammazzare? MATTEO Forse... MARCO Non cambiare discorso! Che ti aveva fatto quella bambina? MATTEO (fissando la sua tazza) Lei... è... sciocca. Io faccio le cose mie e lei mi disturba... non mi deve stare vicina... dà fastidio! MARCO Ma come? Mi hanno detto che avevi chiesto tu alla maestra di sederti vicino a lei! Eri così contento della cosa... MATTEO Non mi va più! E poi mi aveva promesso che mi dava il suo minion e non me l'ha più dato! MARCO Ma era suo...! MATTEO (deciso) Ma mi aveva detto che me lo dava! MARCO (secco) per questo l'hai spinta dalle scale? Quindici punti le hanno dato! MATTEO sta in silenzio per un attimo, come pentito. MATTEO Devo fare pipì. MARCO un quarto d'ora e la fai a casa. MATTEO a me scappa subito però! 2. INT. APPARTAMENTO DI ANNA E MARCO / BAGNO. GIORNO Il bagno è ampio, spazioso, ben rifinito. ANNA, sui 30 anni, si sta rifacendo il trucco davanti allo specchio. Sta mettendosi un ennesimo strato di fondotinta. Le gote sono segnate grossolanamente con la cipria, il contorno occhi è pesante così come il mascara. Sulle labbra ha un rossetto vermiglio lucido che sbava oltre il contorno della bocca. Il trucco rende il suo aspetto volgare e grottesco. Ha lo sguardo I suoi occhi sono tristi, come di chi ha pianto fino a poco prima. L'espressione del suo volto è spenta. Si mette gli occhiali da sole e aggiusta la frangia per coprire la fronte e prende la borsa e il borsone accanto alla porta. Esce. 3. EST. PORTICI, GIORNO ANNA cammina velocemente, indossa il cappotto e tiene il bavero alzato. E' completamente impegnata a cercare di celarsi agli occhi dei passanti che incrocia. Via via accelera il passo come avesse fretta di raggiungere la sua meta. 4. INT. CONDOMINIO CASA LUISA / PIANEROTTOLO. GIORNO Il condominio è di costruzione anni ottanta. Sul pianerottolo ci sono gli ingressi di due appartamenti ai lati. Di fronte alla scala, tra le due porte, c'è una grossa finestra con i vetri opachi e le ante in alluminio. Anna suona il campanello di una porta. Una donna di mezza età apre la porta. E’ LUISA, la madre, che in un primo momento si mostra felice di vederla, ma subito l’espressione del suo viso si tramuta in biasimo. Ma perché sempre Sembri una battona! LUISA questo ANNA (sbuffando) Posso entrare? LUISA si scansa ANNA entra in casa... trucco pesante? 5. INT. CASA DI LUISA / INGRESSO. GIORNO ...LUISA chiude la porta guardando la figlia interrogativa. Anna appoggia distrattamente il borsone a terra. con aria LUISA E’ successo qualcosa? ANNA (infastidita) Posso fermarmi qua per un po'? LUISA È casa tua, certo... ma... perché? ANNA (interrompendola stizzita) ...Mamma, ti prego, sempre con domande! le tue LUISA Dov'è...? ANNA (affaticata) Non è il momento. Vado in camera mia. Riprende il borsone e si dirige verso una stanza. 6. EST. PIAZZOLA DI SOSTA. GIORNO La macchina di Marco è parcheggiata con le quattro frecce. MARCO e MATTEO stanno orinando a due metri di distanza l'uno dall'altro. MARCO (rilassato) Sai... una volta ero in macchina con tuo nonno. Dovevo anche io fare pipì, ma lui non ha voluto fermarsi perché diceva che nelle piazzole di sosta ci andavano solo i drogati e c'erano le malattie. Alla fine non ho retto e l'ho fatta in macchina. Lui mi ha preso a cinghiate per questo. MATTEO tu sei più bravo! Quando c'è da fare pipì ti fermi! MARCO fa una pausa. MARCO Questa notte la passerai dalla nonna. Io devo capire cosa fare. MATTEO Cosa fare... con me? MARCO (guardando in avanti) Il nonno mi ha anche insegnato che non si può sempre passarla liscia. MARCO si volta verso il bambino. Non c'è più. Si guarda intorno spaesato e spaventato. Guarda infine verso la macchina. MATTEO è già seduto al suo sedile. MARCO torna velocemente verso l'auto. 7.INT. CASA DI LUISA / CAMERA DI ANNA. GIORNO ANNA, sdraiata sul letto, fissa il vuoto con aria assente. La giacca e la borsa sono gettati alla rinfusa su una sedia, il borsone è a terra. Sul comò c'è una cornice per fotografie rovesciata. LUISA apre appena la porta per sbirciare la figlia. ANNA se ne accorge e chiude gli occhi fingendo di dormire. LUISA entra nella stanza, va verso la sedia e prende la giacca e la appende all'appendiabiti. LUISA Dormi? ANNA (assente) ci provo. LUISA nota la cornice rovesciata. LUISA Ehi, che ci fate a testa in giù? ANNA (aggressiva, balzando giù dal letto) lascia stare! Non toccare! LUISA è stupefatta dalla reazione della figlia. ANNA indietreggia di un passo. La guarda incerta, come pentita. ANNA Scusa... io non volevo! LUISA guarda con compassione la figlia. Allunga la mano per farle una carezza rassicurante sulla guancia, ma ANNA scatta sul posto istintivamente come per reagire ad uno schiaffo. Laura se ne accorge, ma fa finta di niente. LUISA A tuo padre raccontavi tutto. A me non hai mai detto niente. Non potresti darmi una chance? ANNA non le risponde e abbassa lo sguardo. LUISA si guarda la mano. È sporca di trucco. LUISA Ma a lui piace veramente che ti conci così? ANNA non risponde. Si alza e va al borsone, fruga dentro come per cercare qualcosa, ma in realtà è solo un diversivo. LUISA Avete litigato, vero? Cosa Cos'hai fatto questa volta? gli hai detto? ANNA è infastidita da queste affermazioni, ma cerca di trattenere la rabbia. Fa un respiro e si volta verso la madre. ANNA (a denti stretti ) Tu non sai niente. Te ne stai lì a piangere papà trangugiando psicofarmaci! LUISA (allontanandosi dalla figlia) Vedo che ti piace giudicare. Ma i giudizi non sai riceverli però... ANNA (respiro profondo) Vuoi vedere? Ti farò vedere. ANNA fissa la madre, poi di scatto esce dalla stanza. LUISA, turbata, la segue. 8. INT. CASA ANNA E MARCO / SOGGIORNO. GIORNO Il soggiorno è un ampio locale che fa anche da ingresso, e sala da pranzo. Attraverso una porta aperta si vede una parte della cameretta di MATTEO: c’è un armadio con anta a specchio e un letto accostato ad una parete. MARCO e MATTEO entrano in casa, il bambino butta lo zainetto in un angolo, si toglie le scarpe, si getta sul divano, prende il telecomando e accende la TV. MARCO posa le chiavi sul mobile dell'ingresso. MARCO No niente televisione, signorino. camera tua! Vai in MATTEO (capriccioso) Oh dai, per favore! MARCO Muoviti! Devi prepararti la borsa con pigiama e spazzolino. MATTEO Ma io non la so fare la borsa... Marco guarda paziente il bambino. 9. INT. CASA ANNA E MARCO / CAMERETTA MATTEO. GIORNO MARCO e MATTEO stanno facendo i bagagli sul lettino. Il padre sta mettendo qualche indumento nello zainetto del figlio che intanto sta radunando alcuni piccoli giocattoli e li mette in un'altra borsa. MATTEO si ferma e si guarda intorno. MARCO (assorto) Cinque paia di calzini dovrebbero bastarti, nel caso lascio le chiavi alla nonna così se serve ne può venire a prenderne altri... e comunque la lavatrice ce l'ha. MATTEO continua a guardarsi intorno. Esce dalla stanza. MARCO (alzando la voce) Già che sei in bagno, prenditi lo spazzolino. MARCO apre l'anta a specchiera dell'armadio, prende due paia di pantaloni, quando la richiude vede riflesso MATTEO sulla soglia della porta con in mano una scatola di cerotti. MARCO si volta verso il figlio. MARCO Hai cattive intenzioni che ti porti i cerotti? MATTEO abbassa il capo. MATTEO Li volevo portare ad Angelina... MARCO guarda il figlio con tenerezza. MATTEO (CONT.) ...magari ne ha bisogno. MARCO mi sa che non le basteranno dei cerotti... MATTEO (guardando negli occhi il padre, assorto) Già... mi sa che questa volta non basteranno. Marco guarda il figlio turbato. L'affermazione lo scuote. MARCO (accennando un sorriso di circostanza) p-però... è comunque un bel... un bel pensiero! MATTEO continua per qualche altro istante a fissare il padre, poi abbassa lo sguardo e posa la scatola in un angolo e torna al suo zainetto. MATTEO (a capo basso) sì... ma non basta... Marco rimane a fissare il vuoto con un'espressione di angoscia . 10. INT. BAGNO CASA DI LUISA / BAGNO. GIORNO ANNA si strucca davanti allo specchio. Passa sul viso dei dischetti di cotone che una volta usati getta nel lavandino dove si vanno ad accumulare. Tolto lo spesso strato di trucco ora appare il volto di ANNA: è cosparso di lividi, ferite, graffi. Dietro di lei, LUISA fissa il volto della figlia esterrefatta. 11. EST. PORTICI. GIORNO MARCO, tenendo il figlio per mano, cammina lungo il marciapiedi sotto i portici. Il bambino è sereno, si guarda intorno, ha il passo più lento. Marco lo tira, ha fretta. 12. INT. BAGNO CASA DI LUISA / BAGNO. GIORNO ANNA ha finito di struccarsi grossolanamente. Vede il volto basito della madre attraverso lo specchio e si volta verso di lei. Le due donne rimangono immobili a fissarsi per qualche secondo, poi. ANNA scoppia in un pianto liberatorio appoggiando il mento sulla spalla della madre. Luisa stringe a se la figlia con calore materno. LUISA (trattenendo lo sgomento) Perché? Da quanto? ANNA continua a piangere sulla spalla della madre. Gli occhi sono gonfi di lacrime e bagnano il maglioncino di LUISA. ANNA Da quando lo abbiamo perduto...! Lui non è stato più lo stesso. E suo padre... diceva che era colpa mia, che sono una donna che non funziona, ma anche sua un mezzo uomo! Lui non ce la fa più a sopportarlo e si sfoga con me. Prima è scontroso, poi alza la voce... e poi le mani. Luisa fissa il vuoto. Ha un'espressione basita. Da un occhio le scende una lacrima. ANNA (CONT.) (piangendo) Lui il bambino... e io non sono riuscita. Se fosse nato... adesso saremmo felici! E' colpa mia! Quello che faccio non va bene. Io non vado bene. La colpa è mia. (stringendo i denti dalla rabbia) Incapace! Stupida! Stupida! Che razza di donna sono se non sono neanche capace di... (battendosi le nocche sulla testa) ...stupida! Stupida! Stupida! LUISA, con decisione, blocca la mano della figlia e gliela allontana, quindi appoggia la sua alla nuca di Anna e la carezza. Intanto si sente singhiozzare ANNA. LUISA Anna... se solo me ne avessi parlato! se solo avessi capito! 13. INT. CONDOMINIO CASA LUISA / SCALE / PIANEROTTOLO. GIORNO MATTEO e MARCO salgono le scale e raggiungono il pianerottolo. MATTEO suona al campanello. MARCO sta di fronte alla porta. MARCO vede che qualcuno ha aperto lo spioncino della porta e lo sta guardando. L'uomo è in imbarazzo. Dall’interno qualcuno apre lo spioncino che si illumina appena (se non indichiamo qualcosa di visivo come facciamo a vedere dietro la porta?) MARCO se ne accorge, infastidito guarda il figlio che attende tranquillo. La porta non si apre. 14. INT. CASA DI LUISA / BAGNO. GIORNO. ANNA è in mezzo al bagno da sola. Luisa arriva alla soglia della porta. Ha un'accentuata espressione di timore sul volto. Le due donne si scambiano uno sguardo. Anna fa un respiro profondo e si avvia alla porta. Luisa, sempre più tesa, cerca mestamente di bloccarla e non farla uscire. Un altro sguardo tra le donne Luisa si scansa. Anna esce. 15. INT. CASA DI LUISA / INGRESSO. GIORNO. Anna, si avvicina all'uscio di casa. Luisa la osserva da lontano, ancora ferma sulla dalla porta del bagno. 16. INT. CONDOMINIO CASA LUISA / PIANEROTTOLO. GIORNO MARCO, è con il capo basso davanti alla porta. guarda MATTEO Sentono Si sente girare la chiave nella serratura un chiavistello, i due si voltano a guardare la maniglia... 17. INT. INGRESSO CASA DI LUISA / INGRESSO. GIORNO ANNA sta girando il chiavistello della porta la serratura, lentamente... chiave nella LA SCENA 18 VIENE GIRATA SULLA PORTA DI CASA DI LUISA CON LA MACCHINA DA PRESA CHE ALTERNA INQUADRATURE FATTE DALL’INTERNO E DAL PIANEROTTOLO 18. INT. CONDOMINIO CASA LUISA / PIANEROTTOLO / INGRESSO. GIORNO ...MARCO, con la fronte appoggiata alla porta e gli occhi chiusi, respira affannosamente. MATTEO lo osserva tranquillo. MARCO (sussurrando, implorante) Apri... ti prego... apri... ANNA apre appena la porta. Dallo spiraglio MARCO la guarda: è senza trucco, i graffi, i lividi, le contusioni sono un’accusa potente che non ha bisogno di parole. Davanti agli occhi di ANNA gonfi di lacrime MARCO appare sconvolto, poi i suoi occhi si inumidiscono. ANNA, intenerita dalla reazione del marito, apre un po’ di più la porta. MARCO vede comparire LUISA alle spalle di ANNA, comprende che ora anche lei sa e se ne vergogna. ANNA guarda il marito, abbassa lo sguardo. Accanto a lui non c'è nessuno. MARCO guarda verso il figlio che non c’è, poi di nuovo ANNA. MARCO Ci sarà... se lo vorrai! ANNA lo fissa. Non sa cosa dire. LUISA guarda la situazione da lontano. ANNA, continuando a fissare MARCO incomincia a fare segno di no con il capo e con sempre più decisione gli risponde. ANNA Non c'è mai stato. Non ci sarà. ANNA socchiude spiraglio. di nuovo la porta, lasciando solo un piccolo MARCO capisce e cerca un appiglio nel bambino. Si avvicina alla porta, passa davanti a MATTEO e questo sparisce. MARCO è smarrito. Fa un tentativo disperato. Si infuria. MARCO Anna... Anna... Dopo tutto quello che ho fatto per te, te ne vorresti andare? Non funziona così bella mia! Cazzo, appena ti prendo ti spacco quella faccia di merda che hai! Tanto non funzioni! Non servi a un cazzo! Apri brutta deficiente! ANNA continua a guardarlo in faccia, è seria. Dietro di lei c'è ancora LUISA. ANNA (sicura) No. Chiude la porta con un colpo secco. MARCO comincia a bussare ferocemente alla porta. ANNA gira tre mandate di chiave. Marco (V.O.) Stupida! Stupida! Stupida! fade out FINE, ASTI, IL 9/01/2015 ULTIMA REVISIONE IL 10/03/2015 V.O.