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contemporary locus 7|
Davide Bertocchi, Heimo Zobernig|
Porta Sant’Alessandro, Bergamo |
a cura di Paola Tognon |
28 marzo – 24 maggio 2015
Largo Colle Aperto 6, Bergamo Alta
Inaugurazione: sabato 28 marzo, ore 11 Davide Bertocchi (Modena, 1969) e Heimo Zobernig (Mauthen, Carinzia, 1958) sono i protagonisti del settimo episodio di contemporary locus, curato da Paola Tognon, a Bergamo dal 28 marzo al 24 maggio 2015.
contemporary locus invita artisti, italiani e internazionali, a svelare e interpretare con progetti site-­‐specific un luogo segreto o abbandonato. Dopo l'ex Chiesa di San Rocco, chiusa da 80 anni e riaperta con gli interventi di Margherita Moscardini e Jo Thomas, è la volta di Porta Sant'Alessandro, inserita nell'imponente cinta delle Mura veneziane e storico accesso alla città di Bergamo. Le quattro Porte di Bergamo rappresentano un sistema preciso, che ancora oggi caratterizza l'immagine e l'identità della città. Punti di accesso della fortificazione, mantengono la loro funzione di ingresso al cuore medievale di Bergamo Alta. La Porta di Sant’Alessandro fu edificata dal 1561 sulla demolizione dell’antica basilica paleocristiana già dedicata al martire, patrono di Bergamo. Attraversata dall’acquedotto magistrale, la Porta è alta 10 metri. La sua fronte esterna è in arenaria grigia e il suo passaggio tripartito è percorso ancora oggi da pedoni e automobili. Un grandioso salone con una pregiata copertura in legno sovrasta la porta e il suo passaggio. Spazio vuoto e chiuso al pubblico dai primi del ‘900, dismesse le sue funzioni daziarie, oggi riapre e risveglia il suo passato per la settima edizione di contemporary locus grazie all'intervento di Davide Bertocchi e Heimo Zobernig. I due artisti invadono in maniera distinta ma complementare lo spazio. Bertocchi utilizza il suono come veicolo d’interazione con il luogo, connettendo la dimensione presente a quella passata, la parte alta – segreta e silente – con la bassa – movimentata e vivace. Zobernig occupa il salone con una grande installazione che gioca con la luce e le forme, scegliendo di intervenire con un grande lavoro realizzato in vetro soffiato di Murano, prezioso materiale che evoca e riporta all'origine stessa del luogo.
Colore, forma e suono riempiono lo spazio interagendo con la sua storia e le sue funzioni. Memorie di Venezia che ci riportano alle origini della costruzione, accanto a suoni che, agiti dai passanti, restituiscono un’architettura sonora abitata.
Gli artisti
Davide Bertocchi (Modena, 1969) vive e lavora principalmente a Parigi. Ha studiato a Bologna all’Accademia di Belle Arti, con Alberto Garutti, e in parallelo anche al DAMS. Quindi ha frequentato la “Hogeschool voor de Kunsten” di Utrecht dove ha iniziato le prime sperimentazioni legate al suono. Nel 1996, dopo un periodo a New York e Los Angeles, si è traferito a Milano, in Via Fiuggi: un basement convertito in abitazione-­‐studio con altri artisti della sua generazione, poi considerato punto di partenza di una nuova scena milanese. Dal 1998 al 2000 contemporary
ha vissuto nella casa di Maurizio Cattelan a Milano e, su suo consiglio, si è candidato al programma di residenze dell’Ecole de Beaux Arts di Nantes, diretto da Robert Fleck, Stephanie Moisdon e Philippe Lepeut. Nel 2000 è stato scelto tra i 10 artisti italiani per lo Studio Program del PS1-­‐MoMa a New York. Nel 2002 è stato in residenza al National Contemporary Art Centre Villa Arson, a Nizza. Dal 2003 al 2004 ha partecipato al programma di residenze “Le Pavillon” al Palais De Tokyo di Paris. www.davidebertocchi.com Heimo Zobernig (Mauthen, Carinzia, 1958) vive e lavora a Vienna. Il suo lavoro spazia dalla pittura, alla scultura all'installazione. Maestro del minimalismo austriaco, è docente di scultura all'Accademia di Belle Arti di Vienna. Ha esposto in alcune delle più prestigiose grandi mostre internazionali, come la Biennale d’Arte di Venezia (1988 e 2001) – di cui sarà di nuovo protagonista nel 2015 quale artista del Padiglione austriaco – Documenta a Kassel (1992 e 1997) e Skulptur Projekte Münster (1997). Al suo lavoro sono state dedicate importanti retrospettive e mostre personali, tra le più recenti quelle al Museo Reina Sofía a Madrid (2012), alla Kunsthaus di Graz (2013), al Mudam Luxembourg e al Kestnergesellschaft di Hannover (entrambe nel 2014). www.heimozobernig.com
Il luogo
Porta Sant'Alessandro
Porta Sant’Alessandro è uno dei quattro accessi a Bergamo Alta, attraverso le Mura costruite tra 1561 e 1588 dalla Serenissima Repubblica di Venezia. Si trova in Colle Aperto, all’inizio della strada storica per Lecco, Como, i paesi della Valle di San Martino e il fiume Adda. Con le altre porte di Città Alta – Sant’Agostino, San Giacomo e San Lorenzo – forma un sistema preciso, invariato nei secoli, che ancora distingue l’immagine della città. Le Mura proteggevano concretamente e simbolicamente la Terraferma di Venezia dal confinante Ducato di Milano e da altre possibili minacce. La costruzione fu affidata all’ingegnere fiorentino Bonaiuto Lorini (1537/44-­‐1611). Le porte furono collocate più o meno in corrispondenza di quelle precedenti, romane e medievali. Tutte presero nome da chiese vicine, demolite – tranne quella di Sant'Agostino – per lasciar spazio alle Mura. Sant’Alessandro era una basilica paleocristiana, costruita nel VI secolo sul sepolcro del martire, patrono di Bergamo. Fu abbattuta nel 1561 come parecchie abitazioni, fra le energiche proteste dei bergamaschi. Porta Sant'Alessandro integra con precisione architettura, ingegneria e paesaggio: nel sottotetto furono unificati diversi acquedotti per la costruzione dell’acquedotto Magistrale della città. Fungeva anche da confine daziario.
Nel 1915 subì un restauro generale diretto da Ciro Caversazzi e nel 1952, per favorire la viabilità pedonale fu aperto il fornice nord. Nel 1961, quarto centenario dalla costruzione delle Mura, si aggiunse alla fronte esterna un Leone di San Marco, altorilievo di Piero Brolis (Bergamo, 1920-­‐1978) in marmo bianco di Zandobbio.
I restauri conservativi eseguiti durante il ’900 hanno riguardato principalmente caratteri tecnici e materici. La fronte esterna è costituita fino a 10 metri di altezza da arenaria grigia, per la restante parte da pietra gialla delle cave di Castagneta. La fronte su Colle Aperto è caratterizzata da materiali misti di recupero (pietre e laterizio).
Il volume si sviluppa su base quadrata, il passaggio centrale è coperto da una volta a crociera e quelli laterali sono sormontati da volte a botte, interamente in laterizio.
Il salone del sottotetto ha una pregiata copertura in legno, restaurata di recente. Lo spazio, oggi vuoto e non fruibile al pubblico, in passato era percorribile, collegato ai giardini delle Mura per consentire spostamenti lungo il perimetro della fortificazione.
La storica funzione d’accesso di Porta Sant’Alessandro si è protratta nel tempo, rimanendo nodale per la viabilità di pedoni e veicoli. Anche per questo il luogo è tuttora punto d’incontro e di attività commerciali-­‐ricreative, oltre che ideale punto di partenza per la visita a Bergamo medievale.
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contemporary locus
contemporary locus è un'associazione culturale onlus che progetta e realizza attività espositive, formative e di ricerca sul territorio nazionale e in rete, mediante nuove strategie artistiche. Fondata nel 2012, la sua progettualità si realizza attraverso la riapertura di luoghi segreti o dismessi che conservano un particolare interesse storico-­‐artistico o sociale, e artisti contemporanei che ne divengono liberi interpreti. La riattivazione di luoghi invisibili, il coinvolgimento dell’arte contemporanea, l’utilizzo di nuove tecnologie, sono lo statement di contemporary locus. Gli artisti, stranieri e italiani, invitati a trovare echi e corrispondenze con i luoghi prescelti, con la loro storia e la loro condizione di segretezza o dismissione, intervengono con lavori site specific e opere appositamente scelte.
Tra gli obiettivi dell’associazione, anche l’avvio di progetti di ricerca e innovazione, la formazione specialistica, la costruzione di un’attiva rete professionale e la promozione dell’arte contemporanea nella dimensione urbana e sociale, la valorizzazione del territorio e del suo patrimonio.
Le edizioni passate di contemporary locus hanno visto, nel 2012, la riapertura del Luogo Pio Colleoni, residenza quattrocentesca nel cuore di Città Alta, con gli artisti Huma Bhabha e Francesco Carone; la Cannoniera San Giacomo, parte delle Mura Venete e una delle più importanti testimonianze italiane dell’architettura militare del Cinquecento, con Anna Franceschini e Steve Piccolo; l’ex Hotel Commercio, parte dell’antico complesso conventuale di S. Spirito del XIV secolo e più antico luogo di accoglienza della città, con Francesca Grilli e Vlad Nanca.
Nel 2013 contemporary locus è proseguito con un’installazione video site specific di Grazia Toderi nel Teatro Sociale di Bergamo Alta, ristrutturato in anni recenti. Nello stesso anno, l’artista Tony Fiorentino è stato invitato a lavorare negli spazi segreti della Domus Lucina di Casa Angelini, domus romana risalente al I – IV secolo d.C.. Nel 2014 l'ex Chiesa di San Rocco è stata aperta dopo 80 anni grazie all'intervento di Margherita Moscardini e di Jo Thomas.
Nel 2014 l'associazione avvia idee d'artista, un percorso che mette in relazione artisti contemporanei e realtà industriali e artigianali di eccellenza: il primo progetto è MANOPLA’, frutto dell'incontro tra Diego Perrone e La Rocca srl. (www.manopla.it)
Le app di contemporary locus
contemporary locus è anche un’esperienza che si espande in rete mediante l’utilizzo di molte piattaforme tecnologiche. Le app di contemporary locus, tra le prime legate a un ciclo espositivo contemporaneo, disponibili gratuitamente su App Store, sono parte integrante dei progetti espositivi: l’obiettivo è sviluppare una piattaforma aperta e partecipata, capace di far dialogare, attraverso le nuove tecnologie, le diverse reti del territorio e del sistema dell’arte. Documentazioni e interpretazioni video dei diversi progetti espositivi sono on line sul canale vimeo dell'associazione.
Associazione contemporary locus luoghi riscoperti dall’arte contemporanea
Art Director Paola Tognon
Media Project Manager Elisa Bernardoni
Project Manager Francesca Ceccherini
Press Maddalena Bonicelli contemporary
contemporary locus 7 | Davide Bertocchi| Heimo Zobernig | Porta Sant'Alessandro, Bergamo a cura di Paola Tognon
28 marzo – 24 maggio 2015
Inaugurazione: sabato 28 marzo 2015, ore 11
Largo Colle Aperto 6, Bergamo Alta
Orari d'apertura: sabato -­‐ domenica 9-­‐13; 15-­‐20 Visite guidate: sabato -­‐ domenica tutto il giorno, lunedì – venerdì su appuntamento Ingresso gratuito -­‐ per info e visite speciali: [email protected] Progetto e sviluppo App Elisa Bernardoni Coordinamento e produzione Francesca Ceccherini -­‐ cell. +39 3497903295 [email protected] Allestimento Nadia Bratelli Teka Studio Architettura Ricerche storiche Sara Pesenti Rilievi e planimetrie dello spazio Francesca Gotti Visual design Woodoo Studio Fotografia Mario Albergati Video Marco Chiodi Responsabile accoglienza Sara Pesenti Responsabile laboratori per l’infanzia Elena Benicchio Traduzioni Kiwi Milano Si ringrazia il Comune di Bergamo e gli Assessorati alla cultura, turismo, tempo libero, marketing territoriale, Expo; alla riqualificazione urbana, edilizia pubblica e privata, patrimonio immobiliare; ai lavori pubblici e reti, manutenzioni, servizi tecnologici; all'ambiente, politiche energetiche, verde pubblico. Si ringrazia Leonardo Angelini per il supporto alle ricerche storiche. Produzione -­‐ Davide Bertocchi Producer: Mirko Rizzi Produzione suono: Federico Truzzi Programmazione digitale: Lionel Palun Si ringraziano: Fondazione MIA -­‐ Congregazione Misericordia Maggiore, Bergamo e Don Gilberto Sessantini. Dino Gervasoni, Ivan Tamborini. Aprica, a2a Produzione -­‐ Heimo Zobernig Producer: Caterina Tognon, Venezia Realizzazione: Formia, Murano (VE) Press: Maddalena Bonicelli [email protected] cell. +39 335 6857707 [email protected] www.contemporarylocus.it
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