PAESE: ROMANIA - Osservatorio Nazionale del Turismo
Transcript
PAESE: ROMANIA - Osservatorio Nazionale del Turismo
PAESE: ROMANIA I. A. Analisi del contesto sociale ed economico di riferimento Quadro degli indici economici, demografici, e sociali Lingua ufficiale: romeno Religione (in base al censimento 2002): Cristiano-ortodossa: 86,8% (18.817.975 persone) Romano-cattolica: 4,7% (1.026.429 persone) Riformata: 3,2% (701.077 persone) Ebraica: 0,03% (6.057 persone) POPOLAZIONE (1 gennaio 2009): Capitale : 21.498.616 abitanti Bucarest 1.944.367 (16,4% della popolazione urbana ed il 9% della popolazione del Paese) Principali città : - Timişoara 311.586 - Iaşi 308.843 - Cluj Napoca 306.474 - Costanza 302.171 - Craiova 298.928 - GalaŃi 291.354 - Braşov 278.048 - Ploieşti 229.285 - Brăila 212.501 91 ab/ Kmq 9,4‰ (dicembre 2009) Densità popolazione: Tasso di natalità: Popolazione attiva (III trim. 2009) Tasso di occupazione (III trim. 2009): 10.226.000 (di cui 9.527 occupati) 60,4% (inferiore del 9,6% rispetto all’obiettivo del 70% previsto dal Trattato di Lisbona) Salario medio lordo (mese di dic. 2009): 2.023 lei (circa 500 Euro mensili) Salario medio netto (mese di dic. 2009): 1.477 lei (circa 370 Euro mensili) Congedo annuale: Minimo 21 giorni (conformemente al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 1 Disoccupazione (dati del dicembre 2009): Tasso disoccupazione: 7,8% Le percentuali più alte si registrano a: MehedinŃi (14,1%) Vaslui (14,0%), Alba (12,6%). Numero disoccupati: 709.383, di cui 302.124 donne Moneta nazionale: LEU Il 1 luglio 2005 è stato attuato, in base alla Legge n. 348 del 14.07.2004, il processo di denominazione monetaria con un rapporto di 10.000 ad 1 (10.000 lei ROL “vecchi” sono diventati 1 LEU “nuovo”, così detto “RON - Romanian new LEU”). Cambio medio anno 2009: Prodotto Interno Lordo PIL: 1 EURO = 4,2373 RON 1 USD = 3,0493 RON 2007: 121,3 miliardi di euro (+6%) 2008: + 7,1% 2009: - 7,2% (rispetto al 2008) Investimenti stranieri diretti 2009: 4,9 miliardi di euro (- 48,4% rispetto al 2008) Inflazione: 4,8% nel 2007; 7,85% nel 2008; 5,59% nel 2009 ESPORTAZIONI 2009: (gennaio – dicembre 2009) 29 miliardi euro (-13,9% rispetto al 2008) - Intra UE: 21,6 mld euro - Extra UE: 7,4 mld euro IMPORTAZIONI 2009: (gennaio – dicembre 2009) 38,7 miliardi euro (-32,3% rispetto al 2008) - Intra UE: 28,4 mld euro - Extra UE: 10,3 mld euro I. B. Previsioni a breve termine L’economia romena ha fatto registrare per lunghi anni significativi tassi di crescita. Dopo gli eccellenti risultati del 2006 (+7,9%) e del 2007 (+6%), il tasso di crescita si è attestato nel 2008 al 7,1%, grazie anche alla ripresa del settore agricolo dopo la siccità dell’estate 2007. Sulle prospettive di crescita per il 2010, stimate dall’EIU al +2,3% e dal FMI all’1,3%, pesano tuttavia in misura considerevole gli sviluppi della crisi economica, che ha duramente colpito questo Paese nel corso del 2009. Nel primo semestre del 2009 il PIL ha registrato un calo, rispetto al primo semestre del 2008, del 7,6%. Solo nel secondo trimestre il PIL è diminuito dell’8,7% in particolare a causa della contrazione dell’attività nei settori dell’agricoltura, silvicoltura e piscicoltura (-9,1%), industria (7,3%), costruzioni (-14,2%), commercio, trasporti e altro (-11,4%). Le imposte nette versate all’erario sono diminuite del 13,6%. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 2 All’alba del 2010, comunque, al di la’ della ritrovata stabilità politica e di una congiuntura economica internazionale caratterizzata da timidi segnali di ripresa, l’economia romena (che, in base ai dati disponibili, nel 2009 mostra una flessione del PIL del 7,2%), continua a mantenere gli stessi punti di forza e le medesime debolezze di sempre. Secondo una stima della Commissione Nazionale per le Previsioni, l’economia della Romania tornerà a crescere, all’1%, non prima del secondo trimestre del 2010. L’economia romena è fortemente dipendente dai flussi finanziari esteri e dalle esportazioni verso l’Europa: la contrazione di liquidità sui mercati finanziari internazionali e la recessione nell’eurozona hanno determinato dunque una forte stretta creditizia ed una marcata riduzione delle esportazioni romene. Se i primi sintomi della crisi sono stati avvertiti sin dalla fine di settembre 2008, quando la borsa ha fatto registrare innumerevoli sospensioni per eccesso di ribasso e un rilevante deprezzamento del Leu, la situazione complessiva si è poi deteriorata tra fine 2008 e inizio 2009, quando alcune importanti aziende - soprattutto del settore automobilistico - hanno dovuto sospendere la produzione. A fronte dell’acuirsi della crisi, il Governo si è visto costretto a ricorrere ad un prestito internazionale che ammonta a 19,95 miliardi di euro e comprende quattro fonti di finanziamento provenienti da altrettante istituzioni internazionali: il FMI ha concesso, nell’ambito di uno Stand-by Agreement, un prestito di 12,95 miliardi di euro, l’Unione Europea parteciperà con 5 miliardi di euro, la Banca Mondiale metterà a disposizione 1 miliardo di euro mentre la BERS, di concerto con altre istituzioni finanziarie multilaterali, presterà un altro miliardo di euro. Detti accordi prevedono obblighi precisi per il Governo romeno, che dovrà riformare la politica fiscale, controllare il bilancio dello Stato e la spesa pubblica, rafforzare il settore finanziario e perseguire politiche monetarie più stabili. Il prestito è stato concesso ad un tasso di interesse medio annuo del 3,5%, e dovrà essere rimborsato entro il 2015. Un ulteriore elemento di preoccupazione è costituito dall’aumento del debito pubblico, che nel 2008, secondo i dati della Banca Nazionale romena si è attestato al 21,65% del PIL. Il deficit pubblico nel 2008 ha raggiunto il 5,4% del PIL (ben oltre il 2,75% stabilito nella legge di bilancio) anche a causa della politica economica espansiva attuata dal precedente Governo, incentrata sia sulla diminuzione della pressione fiscale che sull’incremento delle retribuzioni dei dipendenti del settore pubblico (in particolare, nell’istruzione), oltre che degli interventi resisi necessari a seguito dell’avvento della crisi economica. Al riguardo, il Fondo Monetario Internazionale ha sottolineato la necessità di adottare politiche fiscali volte al contenimento del deficit e misure per contrastare le perdite generate dalle aziende di stato non competitive, anche in ragione degli effetti pregiudizievoli del livello del debito pubblico rispetto al flusso di investimenti esteri. Non sorprende pertanto che il nuovo Governo, come peraltro già avvenuto nel 2009, abbia, fra i primi provvedimenti adottati nel 2010, varato una finanziaria “di emergenza”, contenente drastiche misure di riduzione della spesa pubblica, in larga parte indirizzate ad un generale contenimento delle retribuzioni nel settore pubblico. Ed è proprio il contenimento della spesa a costituire una delle sfide più ambiziose per il 2010: i tagli per molto tempo procrastinati si scontreranno infatti con il progressivo impoverimento della popolazione e le tensioni sociali causate da inevitabili ridimensionamenti dell’apparato statale (con Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 3 l’annunciato ridimensionamento, tra licenziamenti, blocco delle assunzioni e fuoriuscite programmate, di circa centomila pubblici dipendenti). Un’ulteriore circostanza con la quale la Romania dovrà fare i conti nel corso del 2010 e’ rappresentata dalla persistente debolezza di alcuni settori che hanno trainato il Paese negli anni del boom economico, in primis l`immobiliare, l`import-export e il settore finanziario, e la mancanza, sino a questo momento, di un forte slancio in quei settori, come l’agricoltura e l’energia, che potrebbero costituire i nuovi motori della crescita di lungo periodo. Se e’ vero che alcune prospettive appaiono incoraggianti (un fortissimo sostegno al settore agricolo potrà infatti giungere attraverso il romeno Dacian Ciolos, neo Commissario all’agricoltura) il settore agricolo, a causa dei forti problemi strutturali, difficilmente sarà in grado di contribuire in maniera rilevante alla crescita economica del 2010. Non sono positivi i dati relativi al debito pubblico, che nell`ottobre 2009 era cresciuto del 26% rispetto allo stesso periodo del 2008 e previsioni di metà dicembre che mostravano un indebitamento al 29,9% del PIL per l`anno 2009, rispetto al 27,6% di fine ottobre. Nonostante abbia adottato delle misure atte a contenere il deficit di bilancio, il Governo è riuscito soltanto a mantenere il suo livello all’interno dei parametri riportati nell’accordo di finanziamento con il FMI. Secondo i dati del Ministero delle Finanze Pubbliche, il deficit di bilancio era, alla fine del 2009, del 7,2% del PIL (circa 8,7 miliardi di euro), leggermente inferiore al dato concordato con il FMI (7,3%). In considerazione di tali misure di politica finanziaria, la Commissione Europea ha proposto di prorogare di un anno, fino al 2012, il termine entro il quale la Romania dovrebbe far diminuire il deficit fino al 3% del PIL. Una delle principali fonti di preoccupazione rimane il livello di disoccupazione e dei salari: dopo le tensioni registrate nel Paese nel 2009, con continui scioperi (compreso quello dei magistrati) e manifestazioni sindacali, nel solo comparto dell’istruzione si prevede un taglio di circa 15.000 unità a partire dall`agosto del 2010, mentre il Ministero dell`Amministrazione Pubblica e dell`Interno ha stimato in 17.000 unità il risultato della razionalizzazione dei dipendenti degli enti locali e quello dei Trasporti ha programmato il licenziamento di circa 10.000 dipendenti. Il tasso di disoccupazione registrato al 31 dicembre 2009 è stato del 7,8% rispetto alla popolazione attiva totale. I dati forniti dall’Agenzia Nazionale per l’Occupazione per il 2009 indicano un numero complessivo di 709.383 disoccupati registrati (di cui 302.124 donne). In alcune provincie del nord-est e del centro-ovest del Paese si registrano ancora alti tassi di disoccupazione:, MehedinŃi (14,1%), Vaslui (14,0%), Alba (12,6%), Teleorman (11,9%), Ialomita (11,6%) e GalaŃi (11,2%). I livelli più bassi si riscontrano invece nella capitale Bucarest (2,3%) e nelle province di Ilfov (2,4%) e Timiş (43,4%). Tali forti pressioni sul mercato del lavoro rischiano tra l`altro di pesare anche sul credito al consumo, già duramente colpito dagli effetti della crisi nell`ultimo anno, con un aumento del 46% delle persone in ritardo con i pagamenti dei prestiti nei primi 11 mesi del 2009. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 4 I rapporti commerciali con l’Italia hanno registrato una lunga fase di espansione, con un interscambio che negli ultimi 5 anni è più che raddoppiato. L’Italia è attualmente il secondo fornitore ed il secondo cliente della Romania dopo la Germania. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica, l’interscambio commerciale tra Italia e Romania ha raggiunto nei primi 11 mesi del 2009 un valore complessivo di 8,3 miliardi di Euro. La Romania in particolare ha esportato verso l’Italia merci per un valore pari a 4,1 miliardi di euro (15,4% del totale delle esportazioni romene, e inferiori del 16,2% rispetto ai primi 11 mesi del 2008), mentre le importazioni dall’Italia hanno raggiunto un valore di 4,2 miliardi di Euro (11,8% del totale delle importazioni romene e inferiori del 32,2% rispetto allo stesso periodo del 2008). Pertanto, nei primi 11 mesi del 2009 la bilancia commerciale della Romania con l’Italia è stata quasi in pareggio, con 100 milioni di saldo commerciale negativo per la Romania. L’Italia si colloca al primo posto per numero di società a capitale straniero registrate in Romania, mentre detiene il settimo posto per capitale investito, dopo Olanda, Austria, Germania, Francia, Grecia e Cipro. I dati del Registro del Commercio romeno, aggiornati al 31 novembre 2009, indicano che le società a capitale italiano iscritte al Registro del Commercio sono 28.055 pari al 16,87% del totale delle società a capitale straniero operanti in Romania, e l’ammontare del capitale italiano investito in Romania ammonta a 946 milioni di euro, pari al 3,81% del totale. Tale dato non descrive adeguatamente la presenza del capitale italiano in Romania poiché considera il solo capitale sociale effettivamente versato al momento della costituzione e non il valore dei beni capitali né i profitti reinvestiti. Sotto il profilo dell'impiego della manodopera locale, l'Italia può invece essere considerata il primo investitore in Romania, con un ammontare totale di circa 800.000 posti di lavoro creati direttamente da aziende italiane o nell'indotto. È rilevante la componente imprenditoriale proveniente dal nord-ovest, insediatasi soprattutto nella zona di Timişoara (2600 aziende italiane e miste registrate). In tale area geografica e nelle province limitrofe di Arad, Bihor e Cluj è concentrato oltre un terzo delle presenze imprenditoriali italiane in Romania. Negli ultimi anni, la Romania ha tuttavia visto una presenza maggiormente ampia e differenziata del nostro sistema imprenditoriale, tesa a sfruttarne le potenzialità di mercato emergente e di possibile trampolino per la penetrazione nella più vasta area sud-orientale. In tale quadro, la novità più importante è stata costituita senz’altro dall’ ”approdo” nel Paese delle grandi imprese e dei grandi gruppi industriali italiani (ENEL, Tenaris, Agip, Pirelli, tra gli altri). Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 5 II. Analisi del mercato turistico II.A. Analisi del turismo outgoing 1) Flussi turistici e principali destinazioni I dati relativi al 2007 forniti dall’Istat circa i flussi turistici dalla Romania verso l’Italia evidenziano il totale ufficiale di arrivi e presenze di cittadini romeni nel nostro Paese registrato dalle strutture ricettive italiane e da queste comunicato all’Istat. Congiuntamente si riportano, a fini comparativi, anche i dati della precedente rilevazione annuale Istat (2006). Viaggi in ITALIA Arrivi Presenze Dati: Istat 2006 2007 311.903 1.303.501 436.005 1.921.024 Variazione 06/07 + 39,78% + 47,37% L’INS (Istituto Romeno di Statistica) dispone dei dati definitivi relativi ai flussi turistici cosiddetti outbound (cioè in partenza dalla Romania) nell’anno 2008: si tratta tuttavia solo dei dati sui viaggi dei romeni all’estero in generale e non sull’Italia in particolare. Inoltre, l’INS diffonde a cadenza mensile dei comunicati stampa sul tema turismo, dai quali è possibile estrapolare informazioni estremamente aggiornate sul numero delle partenze dei romeni diretti all’estero (attualmente fino a settembre 2009). Secondo i dati raccolti dall’INS, nell’anno 2008 i viaggi dei romeni diretti all’estero hanno avuto un incremento di circa 19,1% rispetto alla precedente annualità (2007: 10.979.800) e sono stati pari a 13.072.200. Continua pertanto la tendenza positiva già registrata nei precedenti raffronti annuali (2007: +23,3% rispetto al 2006; 2006: 24,7% rispetto al 2005). Sul totale dei viaggi svolti dai romeni all’estero nel 2008, 71.615 sono stati viaggi di lavoro/affari (2007: 104.144). Ciò significa che nonostante sia cresciuto il numero complessivo di viaggi verso l’estero, quello dei viaggi di lavoro ha subito una flessione, certamente dovuta alla crisi economica internazionale. Dei restanti 13.000.585 viaggi per vacanza non è possibile stabilire in che misura siano state le visite a parenti e amici, che nelle precedenti rilevazioni hanno sempre coperto una percentuale importante, poiché l’INS non ha fornito i dati in merito per l’anno 2008. Ad ogni caso, è evidente che l’interesse dei romeni nei confronti dei viaggi di piacere, siano essi puramente di vacanza o motivati da visite a persone residenti all’estero, è decisamente elevato. Si rileva, a questo proposito, che 623.140 sono stati i romeni che hanno organizzato il proprio viaggio tramite agenzia o tour operator, e di questi 29.566 erano diretti in Italia. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 6 Per lo più i romeni preferiscono viaggiare via terra (81,4% del totale dei viaggi, di cui 79,42% in auto e solo 1,98% in treno). Tuttavia, nel 2008 si è registrato un notevole aumento nell’utilizzo dell’aereo (+23,6 % rispetto al 2007). Per quanto riguarda il 2009 ancora in corso, le rilevazioni mensili sul turismo outbound dell’INS evidenziano un complessivo 9,7% in meno nei primi nove mesi rispetto allo stesso periodo del 2008. 2) Posizionamento dell’Italia rispetto ai principali concorrenti Sulla base dei soli dati relativi al turismo organizzato outbound raccolti dall’INS, l’Italia, che solo l’anno precedente figurava al secondo posto nella classifica delle destinazioni estere preferite dai cittadini romeni, è scivolata nel 2008 al sesto posto, sorpassata da Bulgaria, Spagna, Austria e Francia. Al primo posto resta invece stabile la Grecia. Di seguito si riporta la tabella delle singole destinazioni con i relativi valori: Turismo organizzato all’estero Arrivi Totale destinazioni estere 623.140 (2007: 614.328) 109.052 (2007: 132.430) 29.566 (2007: 47.652) 48.967 (2007: 38.282) 41.406 (2007: 32.469) 36.367 (2007: 20.917) Grecia ITALIA Spagna Austria Francia Dati: INS (Istituto Romeno di Statistica) Preme sottolineare che si tratta comunque di dati esclusivamente al turismo organizzato e pertanto non assoluti. Simili ripartizioni per destinazione non sono purtroppo disponibili per il turismo individuale. 3) Principali destinazioni turistiche in Italia I flussi turistici che dalla Romania si dirigono verso l’Italia hanno come destinazioni privilegiate le regioni settentrionali e centrali e specificamente, nell’ordine: Veneto, Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Toscana. La Lombardia acquista popolarità tra i romeni a scapito del Lazio. Si riportano qui di seguito due grafici che illustrano rispettivamente gli arrivi e le presenze di cittadini romeni nel nostro Paese, secondo le ultime rilevazioni annuali ufficiali disponibili. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 7 Distribuzione degli arrivi 2007 dalla Romania nelle regioni d’Italia Veneto 22,87 % Lombardia 15,01% 25% Lazio 14,31% Emilia Romagna 9,50 % Toscana 8,70% 20% Friuli Venezia Giulia 4,71% Liguria 4,38% Piemonte 3,91% 15% Campania 3,29% Marche 2,57% Trentino Alto Adige 2,41% Abruzzo 2,04% 10% Sicilia 1,84% Umbria 1,42% Puglia 1,13% 5% Sardegna 0,75% Calabria 0,75% Basilicata 0,22% 0% Molise 0,20% Valle d'Aosta 0,00% Distribuzione delle presenze 2007 dalla Romania nelle regioni d’Italia Veneto 19,12% Emilia Romagna 15,52% 20% Lombardia 11,45% Lazio 10,86% Toscana 9,82% Liguria 4,78% Friuli Venezia Giulia 4,08% 15% Piemonte 4,08% Marche 3,69% Trentino Alto Adige 3,45% Abruzzo 3,16% 10% Campania 2,68% Umbria 2,45% Sicilia 1,60% Calabria 1,04% Sardegna 0,91% 5% Puglia 0,90% Basilicata 0,25% Molise 0,16% Valle d'Aosta 0,00% 0% Dati: Istat Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 8 4) Prospettive per il breve e medio periodo Nonostante l’attuale crisi economica a livello mondiale, che colpisce anche la Romania, per il prossimo anno si prevede un aumento dei consumi turistici, determinato anche dal desiderio di conoscere paesi e culture diverse e, in primo luogo, le società dell’Unione Europea. II.B. Analisi della domanda a) Segmento socio-economico di appartenenza In base ai dati comunicati dall’INS sulla più recente analisi socio-economica della popolazione romena (riferita all’anno 2008) si individuano undici fasce di reddito che, ricondotte ad una generale classificazione in tre classi, offrono il seguente quadro: Ceto basso (al di sotto dei 650 lei lordi mensili) Ceto medio (tra i 651 e i 3000 lei lordi mensili) Ceto medio-alto (al di sopra dei 3000 lei lordi mensili) 17,00% 72,50% 10,50% Il salario lordo medio, secondo il più recente comunicato stampa dell’INS su questo tema (dicembre 2009), è stato quantificato in 2.023 lei (ca. 500 Euro mensili). È inoltre opportuno ricordare che il salario lordo minimo mensile è stato innalzato con decisione governativa nr. 1.051/2008 da 500 a 540 lei nell’ottobre 2008, e a 600 a partire da gennaio 2009 (rispettivamente di circa 145 e 142 euro). Infine, secondo dati ufficiali aggiornati al mese di settembre 2009, in Romania 4.735.600 persone (circa il 22,02% dell’intera popolazione) percepiscono una pensione statale che mediamente ammonta a 715 lei mensili (poco meno 170 euro), mentre altre 785.700 (ovvero circa il 3,65% della popolazione) vivono della pensione da ex-agricoltori il cui importo medio è di soli 301 lei (circa 70 euro). Tutte le corrispondenze in euro sono state calcolate secondo le medie ufficiali dei tassi di cambio della BNR (Banca Nazionale Romena) in vigore nei rispettivi periodi di riferimento. b) Livello culturale Scuola d’obbligo Scuola media superiore Università c) Fasce di età 15 – 24 anni 25 – 44 anni 45 – 64 anni 65 + 37,08% 57,60% 5,32% 12,10% 29,00% 40,40% 18,50% Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 9 d) Propensione al viaggio La popolazione romena ha dimostrato negli ultimi anni sempre maggiore interesse per le vacanze all’estero. I dati sul turismo organizzato (viaggi tramite agenzie e tour operators) forniti dall’INS mostrano interessanti costanti aumenti percentuali: complice la crisi economica internazionale, nel 2008 si è trattato solo di un 1,43% (dato comunque positivo), mentre nel 2007 si era registrato un aumento del 6,33% rispetto all’anno precedente, e nel 2006 addirittura un 16,72% sul 2005. L’Italia è certamente una destinazione di grande interesse per il turista romeno, sia per viaggi di affari che di vacanza, tra i quali è molto forte la componente delle visite a parenti e amici. Il traffico aereo verso l’Italia è molto intenso, con voli diretti di linea e low cost: Alitalia da Bucarest a Roma e Milano Linate; Tarom da Bucarest a Roma e Bari e da Cluj-Napoca a Bologna; Easyjet da Bucarest a Milano Malpensa; Wind Jet da Bucarest a Forlì; Wizz Air da Bucarest a Milano/Bergamo, Roma Fiumicino e Ciampino, Treviso e Catania e da Cluj-Napoca a Milano/Bergamo e Roma; Carpatair da Timisoara a Roma, Milano/Bergamo, Ancona, Bari, Bologna, Firenze, Torino, Venezia e Verona e da Bucarest ad Ancona e Bari; Blue Air da Bucarest a Bologna, Catania, Firenze, Torino, Milano, Napoli, Roma, Verona; da Arad a Verona; da Sibiu a Roma e Milano; da Clu-Napoca a Roma; da Bacău a Roma, Torino e Milano; da Suceava a Venezia e Roma. e) Principali motivazioni di vacanza all’estero Nell’ordine: • relax, spiaggia, località balneari • cultura, città d’arte, shopping • visite ad amici e parenti • vacanze attive (montagna + sport) • eventi, festival e manifestazioni varie • altre motivazioni f) Prodotti turistici preferiti Nell’ordine: • turismo balneare (località marittime) • turismo culturale (per lo più città d’arte) • sport invernali • turismo religioso • turismo d’affari g) Fattori determinanti nella scelta delle destinazioni Nell’ordine: • la convenienza del pacchetto turistico • la motivazione (ad esempio relax / cultura / visite a parenti e amici) • il mezzo di trasporto diretto • il paese di destinazione Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 10 h) Tipo di alloggio preferito • alberghi/pensioni • strutture extra alberghiere (es. camere in affitto, attività ricettive in esercizi di ristorazione, unità abitative ammobiliate, residenze rurali, case per ferie, ostelli per la gioventù, case religiose di ospitalità, centri soggiorno studi) • campeggi i) Mesi preferiti per i viaggi Dalle ultime rilevazioni annuali ufficiali disponibili sui viaggi in Italia di cittadini romeni, si nota che il numero degli arrivi è sostanzialmente costante durante i vari mesi dell’anno, fatta eccezione per il trimestre estivo luglio/agosto/settembre che costituisce l’unico vero picco. Anche nei mesi “spalla” di aprile, maggio, giugno e ottobre si osservano più arrivi rispetto alla media mensile. Tuttavia, i dati relativi alle presenze confermano che sono prevalentemente i mesi di luglio e agosto (e marginalmente maggio, giugno e settembre) ad essere scelti per le vacanze. Nei restanti mesi prevale il turismo business. j) Fonti di informazione preferite L’utenza romena si rivolge prevalentemente agli operatori turistici ed agli uffici viaggi al fine di ottenere informazioni su pacchetti-vacanza organizzati. Inoltre, si ricorre all’internet - il cui uso è sempre più diffuso in Romania – per organizzare le vacanze “fai da te”. Sono molto ricercate le pubblicazioni informative edite dagli enti ufficiali del turismo, nonché i quotidiani, le riviste turistiche ed i materiali promozionali. k) Canali utilizzati Operatori turistici, uffici viaggi, siti online. II. C. Analisi SWOT (Strenghts, Weaknesses, Opportunities, Threats) della destinazione Italia 1.Punti di forza dell’offerta turistica italiana • • • • • • • Stretti legami con l’Italia per le comuni tradizioni storiche culturali e linguistiche Offerta culturale/ monumentale/ artistica di altissimo livello Stile di vita Turismo balneare Enogastronomia di qualità Shopping Disponibilità di un gran numero di collegamenti aerei con l’Italia Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 11 2 .Punti di debolezza • • • • Prezzi troppo elevati Scioperi Pacchetti non comprensivi di tutti i servizi Scarsità di offerte turistiche online 3.Opportunità • • • • Festival Avvenimenti culturali e folcloristici Partecipazione ad eventi e feste popolari in Romania Azioni di co-marketing con i tour operator 4. Rischi/Difficoltà Potenziali • • • • Notizie troppo allarmanti sulla stampa italiana riferite al caro vita Qualità delle acque Scioperi Lancio quotidiano di offerte promozionali della concorrenza III. Obiettivi 1. Prodotti turistici tradizionali – Mantenimento/consolidamento e competitività: necessità di una maggiore presenza turistica in Romania attraverso attività promozionali e pubblicitarie, al fine di sollecitare l’attenzione della popolazione verso il nostro Paese. In particolare, bisogna sostenere gli operatori turistici romeni nella programmazione e nella vendita di pacchetti turistici a costi contenuti e a pari passo con la concorrenza. 2. Prodotti turistici di nicchia: per le famiglie, gli alberghi diffusi; per le vacanze attive, il golf, la nautica, il rafting e il kitesurfing; per gli amanti della natura – aria aperta, parchi nazionali, trekking e ecoturismo; per gli amanti della cucina e della lingua italiana, itinerari enogastronomici abbinati a corsi d’insegnamento dell’italiano. 3. Destagionalizzazione: promozione verso le fasce ad alto reddito con offerte mirate, quali i borghi d’Italia, grandi eventi musicali, programmi culturali ed iniziative ad hoc nelle stazioni balneari. 4. Promozione dell’Italia minore: per le fasce ad alto reddito, lancio di prodotti di alta qualità (residenze storiche, vacanze di lusso, congressuale e shopping). Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 12 5. Promozione delle Regioni dell’Italia del Sud: i romeni hanno una scarsa conoscenza generale del nostro Paese e, in modo particolare, delle regioni del sud Italia. Negli ultimi tempi si denota, però, un interesse per le regioni del sud della nostra penisola che non viene soddisfatto, vista la scarsa presenza dell’Italia turistica sulla stampa romena. Bisognerà, quindi attivare educational tours per i mass media, gli operatori turistici e le agenzie di viaggio romeni. È senz’altro importante creare nuovi collegamenti aerei verso ulteriori destinazioni del sud Italia ancora non servite da voli diretti dalla Romania (Campania, Calabria, Sardegna). Inoltre, l’imprenditoria pubblica e privata italiana dovrà occupare maggiori spazi online con concrete e significative proposte di viaggio, d’immagine e di commercializzazione sulle potenzialità dei turismi territoriali. 6. Attrazione di nuovi bacini di formazione del flusso turistico: il bacino più importante è rappresentato dalla capitale Bucarest con 1.944 mila abitanti e Timişoara con 311 mila. 7. Miglioramento dell’assistenza alle imprese italiane: le imprese italiane possono richiedere all’ENIT - Agenzia di Vienna ricerche di mercato, mailing list di operatori e giornalisti romeni, proposte operative per la formulazione di progetti promozionali, nonché assistenza in caso di intervento sul territorio romeno. Bibliografia • Banca Nationala a Romaniei (Banca Nazionale Romena) www.bnr.ro • ICE (Istituto Nazionale Italiano per il Commercio Estero) www.ice.it • IMF (Fondo Monetario Internazionale) www.imf.org • INS (Istituto Nazionale Romeno di Statistica) www.insse.ro • Istat (Istituto Nazionale Italiano di Statistica) www.istat.it • Ministerul Muncii, Familiei si Protectiei Sociale (Ministero Romeno del Lavoro, della Famiglia e della Protezione Sociale) www.mmuncii.ro • Sito ufficiale del www.recensamant.ro Censimento Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT Nazionale 2002 a cura dell’INS 13