biblioteca civica di costigliole saluzzo

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biblioteca civica di costigliole saluzzo
biblioteca civica di costigliole saluzzo
sapore di libri
le nuove letture di settembre 2000nove
robyn young
requiem
Le crociate sono ormai finite e del regno cristiano in Oriente sono rimaste
solo rovine. Segnato nel corpo e nello spirito da anni di battaglie in Terra
Santa, il cavaliere templare Will Campbell torna a Parigi, nella speranza di
poter finalmente deporre le armi per seguire i dettami dell'Anima Templi, la
società segreta nata all'interno dell'ordine con lo scopo di perseguire la pace.
Ma, in quel mondo dominato da intrighi e tradimenti, la pace è un sogno
impossibile. I templari, infatti, hanno stretto un'alleanza con re Edoardo
sovrano d'Inghilterra e nemico giurato di Will -, che intende avvalersi del loro aiuto per marciare
alla conquista della Scozia. Will è dilaniato dai dubbi, perché seguire fedelmente i fratelli
templari nell'impresa lo renderebbe parte di un complotto ai danni della sua amata terra natia:
combatterà per una causa nella quale non crede, tradendo la propria patria, oppure prenderà le
armi in difesa della Scozia, rompendo il voto fatto all'ordine? Nel frattempo, il nuovo re di
Francia, accecato dalla bramosia di potere, sta tramando per distruggere l'ordine templare: se
la lotta per la conquista della Terra Santa si è conclusa, la battaglia per la sopravvivenza dei
cavalieri è appena cominciata...
bruno gambarotta
il postino spara sempre due volte
Sono le 8 di mattina di giovedì 27 giugno 1996: alla direzione delle Poste di
Torino in via Arsenale i funzionari dell'ufficio cassa aprono i plichi raccolti il
giorno prima dai vari uffici postali: sono gonfi di banconote, sono le ultime
ore per il pagamento dell'ICI. Sorpresa! Al posto del denaro ci sono degli
album di Topolino e dei libri scolastici tagliati della misura delle banconote da
cento e cinquanta mila lire. Da qui inizia una storia vera dove le cose non
sono mai quelle che sembrano, dove il caso, le coincidenze e i progetti si
scontrano in un viluppo inestricabile, dove si parte da Bussoleno per arrivare in Albania e in
Bolivia, dove nessuno dei protagonisti rispetta il suo ruolo, i play boy di provincia sono degli
ingenui sprovveduti e i posati e prudenti montanari della Val di Susa dei killer spietati.
cesarina vighy
l’ultima estate
Da dove arriva la voce di Zeta? Apparentemente dal luogo più inabitabile e
muto: la malattia, in quel punto estremo che toglie possibilità, respiro, futuro.
Ma è solo apparenza: questa voce proviene dal nucleo più irriducibile e
infuocato della vita. Che non tace, non cessa di guardare e amare. E anzi,
comincia qualcosa: a scrivere. È fragile l'equilibrio che genera queste pagine.
Per Zeta qualsiasi gesto ora è enorme, la fatica non solo fisica è in ogni
momento fatale. E i ricordi sono uno squarcio lacerante nella memoria di una
vita tenacemente irregolare: la nascita fuori dal matrimonio della "bambina più amata del
mondo", l'infanzia sotto le bombe, Venezia splendida e meschina, il primo disastro sentimentale
e poi Roma becera e vitale, l'esperienza della psicanalisi, l'avventura del femminismo, il
cammino della malattia. E sempre la coriacea e gentile difesa della propria individualità,
l'irrisione delle tribù e delle cliniche cui ha rifiutato di appartenere. Così la storia della sua vita
scorre laterale, vissuta intensamente ma mai accettata, come non fosse mai meritevole di piena
identificazione. Con una lingua nitida, feroce, mai retorica, attraversata da una vena di
sarcasmo che non concede nulla alla pietas, questo romanzo d'esordio scritto a settant'anni
affronta il più evitato degli argomenti: la sofferenza. Mai, lungo queste pagine, si può
dimenticare che l'autrice è malata, gravemente. Però basta uno spiraglio della finestra in cucina
a far entrare un platano o un merlo.
Il parere di chi l’ha letto:
E’ un libro bello, “L’ultima estate” di Cesarina Vighy. E non lo diciamo per pietismo, né perché ci
tocca il legame con la sofferenza e la morte che è della protagonista del romanzo come
dell’autrice. A proposito, di lei sappiamo poco o nulla. Le note biografiche sono misteriose.
Peccato. Avremmo voluto stringerle la mano. E’ un romanzo bello, perché è “laterale”. Ironia
della sorte, come la malattia che colpisce senza arresto. Laterale. Storia di verità e ironia,
racconto saggio senza essere pedante, colto senza essere saccente. Cita Yourcenar,
immancabile, ma anche Bob Hope. Canzona la morte con l’ironia di Pretolini (“mi dispiace di
morire / ma son contento / son contento di morire / ma mi dispiace”). Aveva ragione Manzoni
(tu guarda…). Il senso della scrittura, come il senso della vita, forse sta davvero nell’ “ora
estrema”, che libera dal dolore (amen), rende i ricordi materiale da narrazione, e ogni vita
degna di essere vissuta e raccontata, magari solo per la poesia del nido di un merlo che si
intravede nell’ultimo scorcio di finestra rimasto a portata di sguardo. C’è un’Italia che non si
classifica, non vuole essere contata, vive in disparte. Vighy appartiene a questo gruppo. E’
un’Italia silenziosa, che ha amato tanto leggere (pratica ormai in disuso presso le nuove
generazioni, che collegano la parola lettura solo al concetto dei titoli di coda di qualche show
televisivo) e scrivere. La storia minore che racconta Vighy, la storia di una vita, di una famiglia,
proprio perché è la storia che potrebbe essere di tutti, riscatta il silenzio di questa Italia. E poi è
Vighy brava. La storia ha tempi diversi. C’è il racconto del passato, il diario del presente,
l’immagine futura (ma non troppo) della propria morte. Vighy ha confidenza con tutti i ritmi e i
tempi della narrazione. E’ una giostra, ma non ce ne accorgiamo: ci sono pagine che valgono 15
anni di vita, e altre che ne raccontano un istante. Non aspettiamo il tributo postumo.
L’applauso, Cesarina, se lo merita ora. (giacomo di Girolamo, dal sito ibs)
josh bazell
vedi di non morire
Grazie a Peter Brown, ex killer entrato in un programma di protezione
governativo, la mafia fa il suo ingresso tra le corsie di un famigerato ospedale
di Manhattan. Quando Peter va come ogni mattina al lavoro in ospedale, non
sa che la Grande Mietitrice lo aspetta, sotto le vesti di un paziente moribondo
che è un suo vecchio conoscente di mafia. Se il paziente muore, il passato di
Peter tornerà a galla. E questo non può accadere. Perché Peter è anche Pietro
Brwna detto Orso, ex affiliato (ma per bontà d'animo) alla famiglia Locano. In
questi anni in ospedale Peter è diventato il medico-eroe che abbiamo sempre sognato: cinico
iconoclasta dal cuore d'oro che infrange ogni regola pur di salvare una vita... La sua lotta
all'ultimo sangue con la Grande Mietitrice sta per cominciare, e diventa tutt'uno col desiderio
irresistibile di saldare una volta per tutte i conti con la famiglia Locano.
Il parere di chi l’ha letto:
Un ex killer convertitosi alla medicina è il protagonista di questa divertente storia di
mafia. Momenti di suspence si alternano a fasi esilaranti ma anche grottesche il
tutto condito da una giusta dose di humour. Romanzo d'esordio di Josh Bazell che
merita la lettura per lo meno dagli appassionati del genere. (K. dal sito IBS)
joyce carol oates
una famiglia americana
Michael e Corinne sono i genitori felici di quattro splendidi figli, tre maschi e
una femmina, Marianne. Vivono in una bella fattoria nel nord dello stato di
New York. Lui possiede una florida società edile e lei è una mamma che
assolve alla perfezione qualsiasi compito spetti a una madre. Per più di quindici
anni la famiglia Mulvaney non fa che prosperare. Poi, un San Valentino del
1976, accade qualcosa di terribile che coinvolge la giovane Marianne. Un
"incidente" di cui nessuno vuole parlare, la vittima meno degli altri. Joyce Carol
Oates, autrice di racconti, romanzi e saggi, è stata vincitrice del National Book Award e finalista
al premio Pulitzer e al Pen Faulkner Award.
Il parere di chi l’ha letto:
Questo romanzo corale e di stile tipicamente americano ha il pregio, a mio parere,
di farti osservare una singola vicenda con gli occhi di diversi personaggi. Delicata e
unica è la figura di Marianne, che riesce, pur essendo la vittima, a spuntarla contro
tutto il male che le viene fatto con una purezza di sentimenti invincibile. Insomma
una bella opera sull'istituzione della famiglia: da leggere! (Maria Frncesca, dal sito
IBS)
anna mieszkowska
nome in codice jolanta
Irena Sendler (1910-2008) partecipò alla resistenza polacca
durante la seconda guerra mondiale. Attivista del movimento
clandestino Zegota, era assistente sociale di professione. Come tale
aveva accesso al ghetto di Varsavia, dal quale riuscì a salvare circa
2500 bambini. Numerosi i sotterfugi utilizzati: fughe con il tram, le
ambulanze, attraverso cunicoli sotterranei, persino passando per il
palazzo di giustizia o le fognature. Posti in salvo i bambini, Irena
forniva loro documenti falsi e si occupava di trovare un alloggio presso famiglie
cristiane, conventi e orfanotrofi. Nel 1943 fu arrestata dalla Gestapo, che però non
si rese conto dell'importanza della persona che aveva in mano: sottoposta a
tortura, non rivelò l'esistenza della Zegota e non tradì i suoi compagni. Condannata
alla fucilazione, riuscì a fuggire grazie all'aiuto della resistenza polacca. Il 15
dicembre 1965 Irena Sendler fu riconosciuta dallo Yad Vashem Giusta tra le
Nazioni. La sua vicenda venne riscoperta nel 1999 da quattro ragazze della
cittadina americana di Uniontown, nel Kansas, le quali allestirono uno spettacolo
teatrale, "La vita in un barattolo", che portò alla ribalta internazionale la sua storia.
danielle steel
sorelle
Che cosa succede quando quattro giovani donne molto diverse si
ritrovano sotto lo stesso tetto? La ventunenne Candy è la top model
del momento, la sua carriera è alle stelle, e tutte le grandi maison la
vogliono: tra New York, Parigi e Milano ha solo l'imbarazzo della
scelta... Sua sorella Tammy a ventinove anni è già la produttrice più
glamour di Hollywood, il che le permette di vivere in una splendida
villa che adora. A New York la sorella maggiore Sabrina,
trentaquattrenne, è una brillante e ambiziosa avvocatessa, mentre Annie, ventisei
anni, fa la pittrice a Firenze e vive per la sua arte. Nel weekend del 4 Luglio, le
sorelle si ritrovano tutte nella grande casa dei genitori per la tradizionale festa di
famiglia. Ma una tragedia è in agguato e il loro mondo cambia per sempre. Inizia
così un capitolo fuori programma della loro vita, in una casa in cui si alternano
amici, uomini e cani pasticcioni, dove da ogni lacrima spunta una risata, e l'amore
incondizionato si respira nell'aria.
d’andrea g.l.
wunderkind, una lucida moneta d’argento
Parigi, autunno. È una lucida moneta d'argento a sconvolgere la
vita di Caius Strauss. Perché è il dono di un orribile uomo dalla
faccia di luna, e perché di lei è impossibile liberarsi: gettata nella
Senna o sepolta tra i rifiuti, la lucida moneta d'argento torna
sempre. La moneta è lo strumento con cui il male scritto nel destino
di Caius ha scelto di manifestarsi, e la chiave per accedere al Dent
de Nuit, il quartiere che nessuna mappa ha mai segnalato. Un mondo di tenebra in
cui si annidano uomini dotati di un potere letale e luoghi misteriosi come la libreria
Cartaferina, che vende oggetti capaci di realizzare desideri oscuri a prezzo del
sangue. Nel cuore infetto di una Parigi lunare e apocalittica, una terribile rivelazione
attende Caius: lui è il Wunderkind, il ragazzo per cui gli abitanti della città nascosta
sono disposti a morire e l'uomo dalla faccia di luna è disposto a uccidere. Potente
come un romanzo di Gaiman e inquietante come il Barker più efferato, "Una lucida
moneta d'argento" è il sorprendente esordio di un autore dallo stile visionario e
innovativo.
Il parere di chi l’ha letto:
Mi aspettavo un clone di un clone e invece - sorpresa! - a parte le ovvie influenze (è
pur sempre un esordio, ma avercele certe influenze!) mi sono trovata fra le mani
un libro ben scritto, che porta il fantastico italiano verso nuovi (tenebrosi) lidi. E
forse anche il termine "fantastico" sta stretto a questo nuovo autore (ho trovato un
po' di horror, di thriller e persino citazioni di Bulgakov e Shakespeare). Avvincente,
cupo, visionario e a tratti violento in modo quasi insostenibile, sempre elegante e
ben scritto. Imperdibile. (Ale, dal sito IBS)
maria zuccoli
topì, cuore di tabui
La guerra con tutte le sue brutture quale orizzonte di serenità può
offrire ad una bambina? Forse solo l'amicizia con un cane di rzza
indefinita, un "tabui" servirà a rendere meno tragico quel lungo
momento di storia.
paolo rumiz
l’italia in seconda classe
L’Italia in seconda classe è il nuovo racconto di viaggio di Paolo
Rumiz, una canzone innamorata del nostro Paese narrato dalle
carrozze di seconda, insieme a un misterioso compagno di viaggio,
“740”, dal nome della Sette e quaranta, l’archetipo della vaporiera
italiana. Solo a metà tragitto scopriremo l’identità di questo famoso
alter ego dello scrittore triestino. I due partono da Olbia, in
Sardegna, uno scossone e la locomotiva 668 fa tu-tun in mezzo a
lecci, lentischi e rocce emergenti; lo scompartimento si riempie di profumo di mirto,
niente aria condizionata, niente treni che somigliano ad aerei. La motrice del
trenino per Sassari balla come una tarantola e tra cactus e cicale si entra in una
valle ostica e infuocata che sembra di essere in Afghanistan, a Kabul, più che in
Sardegna. Da Arbatax vanno a Cagliari, poi col traghetto si spostano in Sicilia dove,
tra stazioni fantasma e frenate sotto le stelle, percorrono i chilometri da Aragona ad
Agrigento a Catania, ammaliati da una bellezza che ti frega, fatta di limoni e di un
mare greco, ventoso, zincato che ti abbacina nel controluce del matttino.
Il viaggio a zig zag nella pancia dell’Italia prosegue in Calabria, sul treno da
Catanzaro a Cosenza via Soveria Mannelli; è una motrice che si inerpica sulle
montagne, gira nei valloni e che “profuma di femmina” perché è abitata da sole
donne, a parte il capotreno e il conducente. Lasciata la littorina della Sila, la
“ferrocronaca” estiva di Rumiz prosegue in Campania, verso il Tirreno color rame:
da Salerno a Napoli, il treno passa tra gallerie e stratificazioni di terrazze, case e
balconi «’n coppa ‘o mare» e lì l’intasamento è pazzesco. Da mare a mare, i due
viaggiatori optano per la terra di mezzo, tagliano l’Abruzzo ad Avezzano e risalgono
lo stivale da San Vito Marina, L’Aquila, Foligno. Sono sulla costa di D’Annunzio ma
non c’è niente che ricordi l’Italia, anzi, è come se dall’altra sponda filtrasse una
trasandatezza balcanica. Il grido è sempre lo stesso: privatizzare, spezzare le reni
alla ferrovia litoranea, c'è lo Stato che mette i suoi servizi in svendita e la patria che
diventa un’azienda. Dopo Ortona e Chieti le nostre guide sono costrette a prendere
un Eurostar, venendo meno al loro giuramento di inizio viaggio, e «quel maledetto
treno a forma di supposta, con il culo uguale al muso, che non sai mai da che parte
voglia andare» li porta a Firenze in un attimo. Per fuggire dal bla-bla dei telefonini
diretti a velocità folle su Milano non resta che una fuga sulla più bella linea
ferroviara dell’Appennino, la Faentina, e un’altra sulla così detta Signorina a
Vapore, la Firenze-Siena-Monte Amiata, che va in mezzo ai campanili lontani della
val
d’Elsa
e
alle
Crete
Senesi.
La migrazione prosegue a nord, nelle terre dell’Emilia e lungo la riviera ligure, risale
sul Po sempre con treni dell’altro mondo e finisce nelle terre dell’autore, quelle
asburgiche del Friuli. I nostri viaggiatori raccontano l’ultima impresa:
circumnavigare i tre confini a oriente delle Alpi. Italia, Austria, Slovenia e poi di
nuovo Italia. E a Gorizia si chiude, lì è il capolinea dei loro sogni e di un viaggio che
ha ridisegnato l’Italia.
Il parere di chi l’ha letto:
Signori qui ci si deve togliere il cappello ed inchinarsi. Chi ama solo un poco
viaggiare in treno deve leggere questo libro. Ma non è un libro sui treni, o meglio
non è solo un libro sui treni. E' un libro sulla nostra storia, su cosa eravamo, su
cosa siamo e su cosa rischiamo di diventare. E' la storia di un viaggio lungo come la
Transiberiana, tutto attraverso l'Italia minore, quella fuori dal giro, quella forse più
vera. Si viaggia in treno, ma non l'Eurostar, la Freccia Rossa o Alte Velocità, qui si
scorrazza su vecchie linee ad un passo dalla pensione sopra la vecchia vagona
baldracca. In Italia avevamo una delle reti ferroviarie più estese del mondo, lo
abbiamo dimenticato, abbiamo dimenticato la nostra storia e rischiamo di pagarlo
molto caro. Un grande libro, due grandi autori (il primo è Rumiz, il secondo il mitico
740 che non svelo...), una grande storia, per chi ama la ferrovia e il nostro paese.
(Simone, dal sito IBS)
margriet de moor
sonata a kreutzer
Il critico musicale van Vlooten si imbatte in una giovane e
avvenente violinista e se ne innamora perdutamente. Felice di
essere corrisposto, la sposa, ma man mano che la vita coniugale
impone i suoi legami, nell'animo di van Vlooten si insinua l'assurdo
e insopprimibile sospetto che la moglie abbia una relazione con un
altro uomo. Il tragico destino di un uomo condotto alla rovina dalla
gelosia, tema dell'omonimo racconto di Tolstoj, riproposto in una
nuova versione.
eric frattini
l’entità, la clamorosa scoperta del servizio segreto vaticano
Il papato, una delle istituzioni più antiche del mondo, ha da
sempre un doppio ruolo: autorità spirituale e religiosa e attore
fondamentale della scena politica internazionale. E proprio per
rafforzare il suo potere, nel 1566 venne fondato il servizio di
intelligence pontificio: da allora fino ai giorni nostri, l'Entità e il suo
controspionaggio, il Sodalitium Pianum, hanno secondo l'autore assassinato re, capi di Stato ed esponenti dell'alta economia come
Enrico IV di Francia o Roberto Calvi; preso parte a rivoluzioni, finanziato dittatori e
appoggiato golpe; creato società segrete al cui interno sono stati pianificati ed
eseguiti omicidi politici e traffici d'armi internazionali; organizzato la fuga di
criminali di guerra nazisti e provocato crack finanziari. Tutto in nome di Dio e della
fede cattolica e dietro mandato del sommo pontefice, secondo il motto "per la croce
e con la spada". Questo libro racconta cinque secoli di operazioni segrete dell'Entità,
da Pio V a Benedetto XVI, soffermandosi in particolare sulle pagine ancora oscure
della storia vaticana degli ultimi decenni (l'improvvisa e misteriosa morte di papa
Luciani, l'attentato a Wojtyla, la gestione di Marcinkus dello IOR e il suo
coinvolgimento nel fallimento del Banco Ambrosiano).
Il parere di chi l’ha letto:
Molto interessante, ma a differenza di quanto scritto nel sottotitolo, di clamoroso
non c'è molto: è ovvio che quello che era uno Stato sovrano fino al 1870 e che oggi
è comunque un organismo che controlla pesantemente la politica, anche
economica, mondiale DOVESSE avere un servizio segreto. Forse a qualche anima
candida che ancora crede nel Papa il successore di Pietro e vede nella Chiesa
Cattolica la continuazione della predicazione apostolica, la cosa sfugge. Rispetto agli
insegnamenti di Gesù Cristo, di cui ammetto di intendermene poco, credo che
siamo agli antipodi. (Stefano, dal sito IBS)
don winslow
l’inverno di frankie machine
A sessantadue anni, Frank Machianno, alias Frankie Machine, è un
tranquillo uomo d'affari, ancora nel pieno delle sue forze:
proprietario di un negozio di esche sul molo di San Diego, agente
immobiliare, rifornitore di pesce e tovaglie per ristoranti. Con una
figlia da mantenere all'università, una ex moglie cui pagare gli
assegni, una fidanzata, giovane e bella, che ama divertirsi. E un
amico poliziotto cui ha salvato la vita ma che sa tutto del suo
passato, della sua lunga militanza in Cosa Nostra. Quando i suoi antichi "datori di
lavoro" si fanno vivi e gli chiedono di intervenire come mediatore in una lite tra
famiglie, Frank non può rifiutare. Anche se ciò significa precipitare di nuovo nel
mondo della mafia. Per sopravvivere, a Frank Machianno non resta che tornare a
essere il terribile Frankie Machine; e nel frattempo cercare nel suo passato, per
scoprire chi, tra i suoi vecchi "amici", è così ansioso di vederlo morto.
– libro donazione –
emily giffin
amore e ritornoi
La vita di Ellen non sembra perfetta, lo è senza ombra di dubbio.
Trentatré anni, fotografa, è sposata con Andy, l'uomo che ama e che
sa sempre tirare fuori il meglio di lei. Tutto fila a meraviglia fino a
quando, un giorno, Ellen incontra Leo. Leo, il perfido ma irresistibile
rubacuori che non vedeva da otto anni. Leo, l'uomo che riusciva
sempre a tirare fuori il peggio di lei e che, dopo una lunga e
appassionata relazione, l'aveva lasciata senza una parola. Leo, l'ex
con la E maiuscola, che ovviamente Ellen non ha mai dimenticato. Succede a New
York, in un piovoso pomeriggio di gennaio. Due ombrelli che si incrociano per
strada. Due persone che si salutano frettolosamente. Niente di più. Ma
quell'incontro scatena in Ellen un fiume di emozioni sopite. Quando, poco dopo, Leo
decide di rifarsi vivo e in più Andy deve trasferirsi per lavoro ad Atlanta, Ellen
comincia a farsi la fatidica domanda: "E se avessi sbagliato tutto?".
edith pargeter
la notte del principe
Anno 1280. La lunga lotta per il Galles condotta dal principe
Llewelyn contro l'Inghilterra, prima guidata da re Enrico e poi dal
figlio Edoardo, sta avviandosi alla conclusione. Anche sul piano
privato, le cose per Llewelyn sembrano migliorate: ha coronato il
suo sogno d'amore sposando Eleonora, figlia del defunto conte
Simon di Montfort, e si è riconciliato con il fratello David, eterno
traditore ed eterno pentito. Ben presto, però, il principe è costretto a capire che i
rapporti con l'ingombrante vicino inglese saranno sempre difficili, soprattutto
considerando il carattere arrogante e vendicativo di re Edoardo. E la guerra infatti
riprende, con la penna al posto della spada e i tribunali come campi di battaglia...
Tutto ha inizio con una contesa legale per il possesso di Arwystli, una parte del
Galles strappata a Llewelyn e assegnata a un nemico giurato del principe che si è
venduto agli inglesi. Ma le continue dispute e vessazioni ammantate di finta legalità
portano inevitabilmente a una rivolta armata: Llewelyn si vedrà obbligato a
mettersi a capo dell'insurrezione, mentre le ombre della morte e del tradimento
tornano a oscurare la sua vita privata...
federico moccia
scusa ma ti voglio sposare
È passato poco più di un anno da quando Niki e Alex hanno vissuto
la loro meravigliosa vacanza sull’Isola Blu, lontani dal lavoro, dalla
famiglia e dal frastuono di Roma. È passato un anno ma il loro
amore è sempre più solido, nonostante la differenza di età e gli
impegni di lavoro, nonostante le piccole gelosie che a volte possono
scaturire dal nulla. Adesso Niki ha vent’anni e si è iscritta alla
facoltà di Lettere, mentre nel tempo libero fa uno stage in una
famosa casa di moda. Alex, invece, al ritorno dalle vacanze ha subito ricevuto una
promozione e un nuovo importante incarico dalla sua agenzia di pubblicità. Tutto
sembra essere perfetto, come la cameretta che Alex ha preparato per Niki nel suo
nuovo appartamento, identica a quella che lei ha a casa: un modo per farla sentire
a suo agio senza il rischio che da un momento all’altro arrivino i suoi genitori…
Anche le Onde, le storiche amiche di Niki, non si smentiscono. Olly, Diletta ed Erica
sono sempre più vivaci, confuse e imbranate. Qualcuna ha trovato l’amore,
qualcun'altra si crogiola tra la voglia matta di divertirsi e il desiderio di stabilità,
tutte devono dividersi tra il lavoro e lo studio, senza mai smettere di sognare
l’uomo
che
un
giorno
le
renderà
felici.
Gli amici di Alex invece, Flavio, Enrico e Pietro, con qualche anno in più sulle spalle
e qualche rimpianto di troppo, devono affrontare la fatidica crisi dei quarant'anni.
Matrimoni che finiscono e amori che ricadono su se stessi, come fiaccati dal tempo
e dall’usura. Forse la ricetta giusta è proprio quella che ha trovato Alex: lanciarsi a
capofitto nella sua storia d’amore, trovare sempre nuove idee brillanti per
mantenere viva la passione, come prenotare una suite a Manhattan solo per
pronunciare
la
frase
che
sogna
ogni
donna.
Sempre più attento all’effetto cinematografico, sempre carico di citazioni, questo
nuovo romanzo di Federico Moccia promette ancora una volta di entusiasmare orde
di giovani lettori. Dopo il clamoroso successo di Scusa ma ti chiamo amore,
interpretato sul grande schermo da Raoul Bova, e degli altri romanzi, diventati tutti
sceneggiature, ecco il sequel delle vicende di Niki, Alex e della loro compagnia di
amici. Tra equivoci, cambi repentini di scena, piani narrativi che si confondono
come in Sliding doors, scene che sfumano e colonne sonore che sottolineano i
momenti più intensi del romanzo, troveremo ancora una volta una miscela
appassionante, capace di iniziare al piacere della lettura anche i più giovani.
Il parere di chi l’ha letto:
Calcolando la media dell'età delle ragazze che leggono i libri di Moccia, io sono fuori
di qualche annetto...e un pò me ne vergogno!! Quello che l'autore scrive,
effettivamente, si basa sempre, più o meno, sulle stesse storie: amori impossibili
con gesta eclatanti: 3msc sul ponte, la gigantografia di Gin sul muro, e anke
stavolta non poteva mancare una manifestazione d'amore fuori dal comune...Scusa
ma ti voglio sposare su un grattacielo di New York!! Diciamo che nello stesso modo
in cui fanno sognare, fanno anke un pò ridere, perchè poco reali e inconsueti!! Ma è
un libro, un racconto, è come tale deve essere trattato. La bravura di uno scrittore
è la capacità di attingere da un fatto vero, colorandolo di mille sfumature. Il bianco
e il nero, già lo viviamo tutti i giorni... (Iolep, dal sito IBS)
diane a.s. stuckart
la mossa dell’alfiere
Milano, 1483. Il duca Ludovico Sforza, detto il Moro, e il suo ospite,
l'ambasciatore di Francia, hanno entrambi messo gli occhi su un
dipinto che Leonardo da Vinci, da poco nominato ingegnere di
corte, ha portato con sé da Firenze. Per stabilire chi di loro si
aggiudicherà quel capolavoro, i due nobili si sfidano a una partita a
scacchi viventi. Durante il gioco, però, accade l'irreparabile: il
conte di Ferrara, che impersonava l'alfiere bianco, viene trovato
morto nel cortile del castello. L'omicidio getta l'ombra del sospetto sulla corte e il
Moro, temendo che si tratti di una congiura ordita da uno dei suoi consiglieri, chiede
l'aiuto di Leonardo, l'unico uomo la cui integrità non potrebbe mai essere messa in
dubbio. Il maestro accetta d'indagare sull'assassinio, ma, per poter raccogliere tutti
gli indizi, ha bisogno di osservare il personale del castello senza dare nell'occhio,
cosa che, data la sua fama, gli è impossibile. Perciò si affida all'abilità e alla
scaltrezza del suo nuovo apprendista, Dino, e lo incarica di essere i suoi occhi e le
sue orecchie. Compito non facile per il giovane, che dovrà sia aiutare Leonardo a
smascherare il colpevole sia riuscire a tenere celato il proprio segreto. Un segreto
che, se scoperto, potrebbe mettere a repentaglio non solo la vita di Dino, ma anche
quella del maestro...
patrick dennis
zia mame
A distanza di più di cinquant’anni l’editoria italiana riscopre un
grande capolavoro dimenticato, un romanzo che alla sua uscita negli
Stati Uniti, nel 1955, balzò subito in vetta alle classifiche di vendita.
Mai come in questo caso, però, l’etichetta di “best seller” è meno
appropriata. Qui non si tratta del solito polpettone hollywoodiano in
cui si susseguono colpi di scena e misteri insondabili; non si tratta
nemmeno della classica saga familiare, né della parabola
ascendente del sogno americano, né di quella discendente della beat generation. Si
tratta di un concentrato di comicità e cultura, in cui i grandi movimenti centrifughi
che hanno colpito gli Stati Uniti negli anni Venti, dalla crisi del ‘29 alle avanguardie
artistiche, vengono dipinti attraverso le avventure di un personaggio
indimenticabile.
Zia Mame, ora geisha giapponese, ora ballerina di fila, romantica moglie sudista e
amazzone intrepida al tempo stesso, ogni mese della sua vita inaugura una nuova
impresa epica, coinvolgendo di volta in volta il suo maggiordomo giapponese, la
bambinaia irlandese, la dattilografa, il poeta, l’editore, l’agente letterario. Conduce
una vita salottiera e ciarliera, in cui l’ostentazione della ricchezza, i cocktail in
terrazza e le commedie sperimentali di Broadway si susseguono tra bollicine di
champagne e letti di seta. La crisi finanziaria che travolge mezzo mondo nulla può
contro questa donna dalle mille risorse. Zia Mame cade, si rialza e intrepida
ricomincia da capo, conservando sempre l’ingenuità, o forse l’orgoglio, di chi non
oserebbe
mai
riversare
sugli
altri
la
colpa
delle
proprie
miserie.
Come possa aver fatto una donna tanto avventata, imprudente, generosa e folle, a
tirar su un ragazzino di dieci anni è un mistero. Per fortuna il defunto signor Dannis
prima di morire aveva affidato tutto il cospicuo patrimonio del piccolo Patrick allo
Studio Knickerbocker, che avrebbe provveduto direttamente alla sua educazione tassativamente tradizionale - mentre l’eccentrica zia avrebbe seguito il bambino
solo durante le vacanze. Ma quando si ha a che fare con una forza della natura
come Zia Mame, le vacanze estive sono un periodo più che sufficiente per cambiarti
la vita, soprattutto se si ha la mente brillante e recettiva di Patrick: un bambino che
guarda il mondo con l’occhio distaccato del baro e lo descrive con l’ironia del
ciarlatano. Come se niente potesse toccarlo direttamente, l’autore-protagonista
conosce i tempi comici e la natura umana, cita Bauhaus e i magazzini Macy’s,
descrive ogni caffé di New York attribuendogli l’atmosfera magica dei bistrot
parigini, guarda al di là della sfavillante apparenza dei rutilanti anni Venti, per
coglierne tutta la grottesca miseria. Un romanzo divertente, ricco di citazioni colte
ma capace di coinvolgere anche il lettore occasionale, una sorprendente sferzata di
buonumore assolutamente da non perdere.
Il parere di chi l’ha letto:
Non è facile parlare di Zia Mame, perché non ci sono parole per rievocare la
freschezza, l’ironia, il divertimento che questo libro regala. Che gioia per gli occhi e
per il cuore, un libro bello che fa ridere! Zia Mame è una giovane donna
newyorkese, generosa, stravagante, artistica, e il piccolo Patrick, rimasto orfano, le
viene dato in affidamento. Siamo vicini al crollo di Wall Street e arriveremo alla
seconda guerra mondiale (Patrick partirà come soldato), c’è New York, il Greenwich
Village e non solo, c’è l’aria del Sud con i suoi convenevoli e i suoi riti, ma
soprattutto ci sono una serie di imbroglioni che attraversano le vite di zia e nipote:
perfide amazzoni e bellissime sorelle fatue, studenti ammaliati e infide ammaliatrici,
falsi poeti e signorotti bacchettoni, che però non lasciano mai segni indelebili,
perché scacciati via come mosche da un elegante movimento della mano di Mame.
E poi ci sono persone gentili e ragazze in gamba, ma su tutti arriva la luce di questa
splendida protagonista, che sa essere anche irritante ma non si può che perdonarla
sempre, perché, nel suo essere disarmante e disarmata, ingenua e sempre in
buona fede, vede anche lontano, soprattutto nella vita di chi le sta a cuore. Perché
Zia Mame ha uno spazio nel cuore per tutti, così, se decideste di incontrarla
leggendo questo libro, consiglio di abbandonare pregiudizi e moralismi ed essere
arguti e autentici, perché come sa render felici coloro che l’amano!
brad meltzer
l’arma di caino
Quarto capitolo della Genesi: Caino uccide Abele. Questo non è solo
il primo omicidio della storia. È anche uno degli enigmi più
sconvolgenti dell'umanità. Perché la Bibbia non rivela un dettaglio
fondamentale, l'arma che Caino usò per trucidare il fratello.
Cleveland. 1932. Mitchell Siegel viene ucciso con tre colpi d'arma
da fuoco. Suo figlio Jerry, sconvolto per la perdita del padre, inizia a
fantasticare di un uomo d'acciaio immune ai proiettili, creando così
il più grande supereroe dei fumetti: Superman. Anche l'arma utilizzata per
l'omicidio di Mitchell Siegel non è mai stata ritrovata. Ma che cosa hanno in comune
questi due delitti così lontani? Nulla. Almeno fino a ora. Perché a Fort Lauderdale. in
Florida. Cal Harper si trova faccia a faccia con suo padre tornato, dopo anni di
latitanza, per portare in salvo un misterioso documento chiamato Libro delle Bugie.
Tutti lo vogliono morto, compreso il killer tatuato con il marchio di Caino. Perché?
Cosa si nasconde veramente dietro l'arma che ha ucciso Abele? Qual è la relazione
tra Mitchell Siegel e il Libro? Solo Cal potrà scoprire la verità. Ma quella che sta per
intraprendere non è un'indagine come tante. È la disperata caccia al più grande
segreto della storia dell'uomo, l'origine di tutte le verità, ma anche di tutte le
menzogne.
dario antico
da boves a borgo passando per la russia
Leggere Da Boves a Borgo passando per la Russia è come
ripercorrere sessant'anni di storia con gli occhi di un giovane che
alla vigilia della guerra, come molti suoi coetanei, aveva
aspirazioni personali ma anche senso del dovere e amor di Patria. Ed è anche per
questo che quel giovane, Dario Antico, classe 1920, scelse di essere uno di quei
soldati che, quando era bambino, guardava dalla finestra di casa nella caserma del
secondo reggimento che aveva di fronte. Sottotenente, verrà inviato sul fronte
russo con la Cuneense. Il lettore è accompagnato in un viaggio che inizia a Boves
nell'estate del 1941 e si conclude a Borgo San Dalmazzo (Cuneo) nel 1943. È un
libro scritto in forma di diario dal quale emergono, più che i freddi resoconti delle
operazioni militari – già soggetti privilegiati di tante monografie – il travaglio di un
giovane immesso in una realtà così potentemente tragica come quella della guerra.
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