Novità Gennaio ADU - Comune di Susegana

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Novità Gennaio ADU - Comune di Susegana
Due giovani su tre affogano senza lavoro e la Regione
Sicilia butta 15 milioni per 18 apprendisti fantasma. Ci
sono treni che marciano a 14 km l'ora e i fondi Ue vanno
a sagre, sale bingo e trattorie "da Ciccio". Quattrocento
miliardi di fondi pubblici speciali spesi in mezzo secolo e
il divario col Nord è maggiore che nel dopoguerra. I
vittimisti neoborbonici ce l'hanno con tutti a partire da
Ulisse e intanto il Meridione si fa sorpassare anche dalla
regione bulgara di Sofia. Figurano più braccianti
disoccupati a Locri che in tutta la Lombardia ma i soldi
vanno ai mafiosi che incassano contributi anche sui
terreni confiscati. La Calabria ricava in un anno da tutti i
suoi beni culturali 27.046 euro ma i Bronzi di Riace
restano per anni sdraiati nell'androne del Consiglio
regionale. La Sicilia è la regina del Mediterraneo con 5
siti Unesco ma le Baleari hanno 11 volte più turisti e 14
volte più voli charter. Undici miliardi buttati per
l'emergenza rifiuti ma la Campania muore di cancro e a
Bagnoli sono avvelenati anche i parchi giochi.
Municipalizzate che non girano al fisco le tasse trattenute
ai dipendenti ma si prendono il lusso di non sfruttare patrimoni immobiliari enormi. Alti lamenti sugli
investimenti esteri ma a Messina una procedura fallimentare si chiude in media dopo 25 anni.
Sovrintendenze cieche davanti alla devastazione delle coste e vincoli paesaggistici sul pitosforo di
un giardino privato...
C'è una rapina nella casa di uno scrittore molto noto; col bottino, sparisce il computer in cui è
salvato il suo ultimo romanzo non ancora consegnato alla casa editrice e incautamente non
conservato in altro modo. Da questo momento il file comincia a scivolare come argento vivo sul
piano accidentato della sua avventura, e si insinua, imprendibile e vivificante come il metallo
liquido degli alchimisti, nel tran tran quotidiano dei tanti e
diversi protagonisti. Ognuno dei quali sarebbe per sorte
lontanissimo dagli altri, ma si trova coinvolto
occasionalmente a causa della deviazione che quel
manoscritto ha impresso nella sua esistenza. Il grande
scrittore e la moglie; il giovane ingegnere a tempo
determinato che lotta con la vita insieme alla affannata
compagna; la bella agente di polizia, che conduce
l'indagine in competizione con il laido superiore; la banda
dei balordi; il tecnico appena disoccupato che c'è
capitato per caso; il vecchio editore e la giovane editor.
Questa varietà di personaggi, con i loro pezzi di vita,
l'autore muove intorno alle eventualità aperte dallo
svolgersi dell'inchiesta di polizia, su cui a loro volta gli
individui incidono inconsapevoli con le scelte che fanno,
creando una commedia degli incroci della vita.
Fonte: www.ibs.it
Jalmari Jyllänketo, ispettore capo dei servizi segreti
finlandesi, è inviato nel cuore della Lapponia con una
missione speciale: scoprire cosa si nasconde dietro la
Palude delle Renne, un vecchio kolchoz ora trasformato
in una fiorente azienda agricola biologica. Corre voce che
la proprietaria Ilona Kärmeskallio, eroica paladina
dell'ecosostenibile, abbia ucciso il marito con le proprie
mani e commesso le peggiori atrocità. Vestiti i panni di
ispettore bio, l'agente segreto s'infiltra con piacere in
questo paradiso salutista, che con funamboliche tecniche
agrarie ricava dalla terra artica le migliori erbe aromatiche
d'Europa e dove perfino la vecchia miniera di ferro
scavata nelle viscere della montagna è stata convertita in
un'avanguardistica fungaia. Non c'è che dire, la Palude
delle Renne merita il più esclusivo bollino bio. Ma proprio
nella fungaia c'è qualcosa che non torna: perché è
sormontata da una torretta di guardia, avvolta da un
silenzio spettrale e chiusa da un portone di acciaio? Da
dove vengono le urla che Jalmari ha sentito nel suo
labirinto di gallerie sotterranee? E cosa ci fanno a
zappare la terra del kolchoz un noto parlamentare, un teppista nazi e il vescovo Röpelinen? Con la
sua fantasia senza confini e il suo humour senza filtri, Arto Paasilinna torna a puntare la lente sulle
più scomode domande aperte della società.
Un giorno si presentano nell'ufficio di Pepe Carvalho tre
individui che lo incaricano di ritrovare Luis Roldán, ex
capo della Guardia Civil e delegato del governo in
Navarra del PSOE. I tre dichiarano di essere di
Saragozza, di essere appassionati cacciatori e di avere
affidato a Roldán i loro averi, accumulati in modo non
propriamente legale, per acquistare una tenuta di caccia
in Kenya. Affiancato dal fido Biscuter, Carvalho cercherà
il fuggiasco fin nelle viscere della città, in quel fiume
sotterraneo e putrido che alimenta politica ed economia.
Fonte: www.ibs.it
È notte fonda quando il tenente colonnello Jon Smith si
sveglia di soprassalto nella sua stanza d'albergo a L'Aja.
È tutto vero, non è un incubo che non riesce a dissiparsi:
l'uomo si trova nel mirino laser di un killer pronto a fare
fuoco. Intanto nel carcere di Scheveningen un'unità
speciale della Corte penale internazionale si occupa del
trasferimento di Oman Dattar, signore della guerra
pakistano accusato di gravi crimini contro l'umanità. Ma
una serie di esplosioni scatena il caos, e Dattar riesce a
fuggire. All'apparenza si tratta di due episodi remoti di
poco ordinaria follia. Ma una follia di tutt'altra scala
incombe su New York: una micidiale arma biologica sta
per essere liberata nella metropolitana attraverso i
condotti di aerazione. Sono i virus dell'aviaria, del colera
e della Shewanella, mutati in laboratorio e incontrollabili,
in grado di moltiplicarsi e diffondersi ad altissima velocità
senza lasciare scampo. New York è solo l'inizio: tutto
l'Occidente rischia di cadere vittima di un piano ordito dai
giustizieri di Giano che solo Jon Smith può sventare.
Onde azzurre dell'Adriatico, calamari fritti e birra rossa; l'ispettore Stucky ha desiderio di distanza.
In sella alla sua Morini, ricama la costa croata, negli occhi isole di sughero, cocci di terre
frantumate. Lungo la strada un guizzo, occhiali nerissimi, perla all'orecchio: ah, le donne. Certe
donne. Lei si chiama Ajda e lo scorta in un campeggio naturista; se ne va con la promessa di
tornare. Senza costume, è più facile abbandonarsi ai racconti che si scambiano i corpi, seguire i
balzi sulla sabbia di Argo, il cane salsiccio, l'animale più
fiducioso che ci sia. Contemplando paradisi di curve
senza silicone, Stucky aspetta il ritorno della bella.
Sarebbe tutto perfetto, ma non dura: anche il sole di
Croazia ha la sua ombra. Un delitto irrompe nel suo
sogno di vacanza. La corda appesa alla trave delle
docce è incrostata di sabbia, di salsedine. Sa di mare
aperto, vele al vento, scorribande notturne. Ante
Latinski, il commissario incaricato delle indagini, ha
scritta sulla faccia la malinconia di Vukovar. Non lo vuole
tra i piedi, questo poliziotto italiano. Il morto è un
Boscolo, però, e aveva la parlata di Chioggia. Com'è
finito a farsi impiccare sul lato B dell'Adriatico? Stucky
non ce la fa, a tirarsi indietro. Ispettore clandestino in
terra straniera, rivolta cameriere, nudiste triestine,
motoscafi troppo veloci. Senza distintivo, è più facile
tuffarsi anima e corpo in questa storia di pesca abusiva,
documenti che scottano, arrembaggi, tradimenti.
Fonte: www.ibs.it
Fiona Griffiths, giovane detective della polizia di Cardiff,
qui al suo primo caso, ha l'incredibile capacità di
sviluppare un rapporto comunicativo con i defunti: proprio
come se riuscisse a parlarci. Duplice omicidio: una
giovane donna e la figlia di sei anni sono trovate uccise
in un appartamento dei quartieri malfamati di Cardiff, nel
Galles. La casa è in condizioni terribili, eppure nell'angolo
di una stanza giace la carta di credito di un miliardario
scomparso sei mesi prima in un incidente aereo. Del
caso viene incaricata l'agente investigativo Fiona
Griffiths, da poco arrivata in polizia. Fiona è sicura che la
morte di madre e figlia sia solo la punta dell'iceberg di un
mistero ben più complesso, e si getta a indagare su
quella che si rivelerà poi una terrificante realtà. Ma anche
Fiona ha tanti segreti da nascondere, reduce com'è da
un pesantissimo esaurimento nervoso; e, mentre lei
stessa cerca di dare un senso logico alla bizzarra scena
del crimine, è al lettore che spetta ricostruire come in un
puzzle le parti mancanti del passato della detective.
Perché Fiona è così affascinata dai morti da pensare di
poterci parlare?
Sul treno per Roma c'è una ragazzina. Sola e in fuga, dopo un violento litigio con i compagni di
classe. Fiera e orgogliosa, Eva legge tanti libri e ha il dono di saper raccontare storie: ha appena
undici anni, ma già conosce il dolore e l'abbandono.
Giose è stato una meteora della musica punk-rock degli
anni Ottanta, poi si è innamorato di Christian, giovane
professore di latino: Eva è la loro figlia. Padre esuberante
e affettuoso, ha rinunciato a cantare per starle accanto,
ma la morte improvvisa di Christian ha mandato in
frantumi la loro famiglia. Giose non è stato ritenuto un
tutore adeguato, e si è rintanato in un casale sugli
Appennini. Eva è stata affidata allo zio e si è trasferita a
Milano. Non si vedono da tempo. Non hanno mai smesso
di cercarsi. Con Giose, Eva risalirà l'Italia in un viaggio
nel quale scoprirà molto su se stessa, sui suoi due padri,
sui sentimenti che uniscono le persone al di là dei ruoli e
delle leggi, e sulla storia meravigliosa cui deve la vita.
Drammatico e divertente, veloce come un romanzo
d'avventura, "Sei come sei" narra con grazia,
commozione e tenerezza l'amore tra un padre e una
figlia, diversi da tutti e a tutti uguali, in cui ciascuno di noi
potrà riconoscersi.
Fonte: www.ibs.it
Nel cuore di una notte d'inverno in cui la neve ricopre
interamente Stoccolma, un ragazzo cammina lungo i
binari di un ponte ferroviario sospeso sul ghiaccio, in
direzione del centro. Perde sangue da una mano ed è in
gravissimo stato di shock: nel suo delirio febbricitante,
parla di un misterioso uomo della sabbia. Il ragazzo si
chiama Mikael e risulta scomparso da dodici anni. Da
sette è stato ufficialmente dichiarato morto. All'epoca dei
fatti, dopo lunghe ricerche, tutti hanno preferito credere
che Mikael fosse annegato insieme alla sorellina, Felicia,
scomparsa lo stesso giorno, sebbene i corpi non siano
mai stati trovati. Tutti tranne il commissario Joona Linna.
Lui ha sempre saputo che i due fratelli sono tra le
numerose vittime del più spietato serial killer svedese,
Jurek Walter, l'uomo che lui stesso ha catturato anni
prima. Da allora Jurek Walter è detenuto in regime di
isolamento nell'unità di massima sicurezza dell'ospedale
psichiatrico Lowenstromska. Non può parlare con
nessuno ed è costantemente sedato, ma niente riesce a
domarlo. Il male che abita in lui è animato da una furia
incontrollabile. Con il ritorno di Mikael, però, tutto cambia. Nessun caso può considerarsi chiuso. E
Felicia potrebbe essere ancora viva... L'unico a sapere la verità è Walter, l'unico uomo forse in
grado di essere più pericoloso dietro le sbarre che da libero. Qualcuno deve introdursi
nell'ospedale e conquistarsi la fiducia del serial killer, sperando di indurlo a parlare. E, soprattutto,
sperando di sopravvivergli...
Il corpo massacrato di un poliziotto è ritrovato alle porte
della capitale norvegese, sulla scena di un crimine
rimasto irrisolto e su cui lui stesso aveva indagato.
Qualche tempo dopo viene scoperto il cadavere di un
suo collega: stesse modalità di esecuzione, stesse
coincidenze. A questo punto non può essere un caso. I
delitti sono tanto feroci quanto perfetti, ed è chiaro a tutti
che l'assassino ha appena cominciato. Fermarlo è un
lavoro per Harry Hole. Ma di Harry Hole non c'è traccia.
Fonte: www.ibs.it
Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci
minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci
minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere
paura. E tornare a vivere. Tutto quello con cui Chiara
era abituata a identificare la sua vita non esiste più.
Perché, a volte, capita. Capita che il tuo compagno di
sempre ti abbandoni. Che tu debba lasciare la casa in
cui sei cresciuto. Che il tuo lavoro venga affidato a un
altro. Che cosa si fa, allora? Rudolf Steiner non ha
dubbi: si gioca. Chiara non ha niente da perdere, e ci
prova. Per un mese intero, ogni giorno, per almeno
dieci minuti, decide di fare una cosa nuova, mai fatta
prima. Lei che è incapace anche solo di avvicinarsi ai
fornelli, cucina dei pancake, cammina di spalle per la
città, balla l'hip-hop, ascolta i problemi di sua madre,
consegna il cellulare a uno sconosciuto. Di dieci
minuti in dieci minuti, arriva così ad accogliere realtà
che non avrebbe mai immaginato e che la porteranno
a scelte sorprendenti. Da cui ricominciare. Chiara
Gamberale racconta quanto il cambiamento sia
spaventoso, ma necessario. E dimostra come, un
minuto per volta, sia possibile tornare a vivere.
"Avremo mai il coraggio di essere noi stessi?" si chiedono i protagonisti di questo romanzo. Due
ragazzi, due uomini, due destini. Uno eclettico e inquietto, l'altro sofferto e carnale. Una identità
frammentata da ricomporre, come le tessere di un mosaico lanciato nel vuoto. Un legame assoluto
che s'impone, violento e creativo, insieme al sollevarsi della propria natura. Un filo d'acciaio teso
sul precipizio di una intera esistenza. I due protagonisti
si allontanano, crescono geograficamente distanti,
stabiliscono nuovi legami, ma il bisogno dell'altro resiste
in quel primitivo abbandono che li riporta a se stessi. Nel
luogo dove hanno imparato l'amore. Un luogo fragile e
virile, tragico come il rifiuto, ambizioso come il desiderio.
L'iniziazione sentimentale di Guido e Costantino
attraversa le stagioni della vita l'infanzia, l'adolescenza,
il ratto dell'età adulta. Mettono a repentaglio tutto, ogni
altro affetto, ogni sicurezza conquistata, la stessa
incolumità personale. Ogni fase della vita rende più
struggente la nostalgia per l'età dello splendore che i
due protagonisti, guerrieri con la lancia spezzata,
attraversano insieme. Un romanzo che cambia forma
come cambia forma l'amore, un viaggio attraverso i
molti modi della letteratura, un caleidoscopio di
suggestioni che attraversa l'archeologia e la
contemporaneità. E alla fine sappiamo che ognuno di
noi può essere soltanto quello che è. E che il vero
splendore è la nostra singola, sofferta, diversità.
Fonte: www.ibs.it
Il libro ufficiale di "Un giorno da pecora", il talk show più
irriverente della radio. La tragicommedia italiana nel
racconto di Claudio Sabelli Fioretti (l'Anziano) e Giorgio
Lauro (il Simpatico)
C'è un popolo che vive di stenti in una terra ostile. Una terra in cui nevica sempre, anche d'estate,
le valanghe incombono dalle giogaie dei monti e le api sono bianche. E gli uomini hanno la
carnagione pallida, il carattere chiuso, le parole congelate in bocca. Però è gente capace di
riconoscenza, di solidarietà silenziosa, uomini e donne con un istinto operoso che li fa resistere
senza lamentarsi, anzi, addirittura lavorare con creativa
alacrità, con una fierezza gioiosa, talvolta, pronti a
godere dei rari momenti di requie, della bellezza severa
del paesaggio, della voce allegra del loro "campo
liquido", il torrente che, scorrendo sul fondo della valle,
dà impulso a segherie e mulini. Il torrente è una delle
voci di questi uomini freddi solo all'apparenza, ed è
l'acqua - neve allo stato liquido, si potrebbe dire, che, se
da un lato mette in moto tutte le attività, dall'altro
innesca il dramma che sta sospeso su quelle vite grame
eppure, in qualche modo, felici. Corona ci ha abituato
alle narrazioni corali, alle epopee umili di gente che
avanza compatta con le proprie storie senza storia solo
perché nessuno ha voluto abbassare l'orecchio al livello
del suolo per ascoltarne la voce flebile eppure
emozionante. Vite che, come scriveva Ungaretti dei
morti: "Non fanno più rumore del crescere dell'erba, lieta
dove non passa l'uomo". All'armonia di una vita aspra
ma equilibrata si contrappone il ritmo disumano delle
"città fumanti"...
Fonte: www.ibs.it
È una sera di maggio quando a Palazzo Sogliano,
settecentesca dimora dell'omonima dinastia di corallari
a Torre del Greco, squilla il telefono. L'intera famiglia è
riunita per il pranzo: Orsola, moglie di Edoardo, i loro
cinque figli, la suocera Margherita e le sue due figlie.
Stanno tutti aspettando che Edoardo ritorni. È Orsola a
rispondere, e apprende dalla voce formale di un
poliziotto la morte del marito in un incidente d'auto. Il
colpo è tremendo: trent'anni d'amore spazzati via in un
istante. Orsola non può sapere che quella morsa di
dolore feroce si trasformerà tra breve in un dolore
ancora più profondo, nel momento in cui scopre una
serie di foto recenti del marito in compagnia di un bel
bambino dagli occhi a mandorla, che si firma: "Tuo
figlio Steve". Da questo incipit fulminante Sveva Casati
Modignani ci conduce a ritroso nel tempo per
raccontarci l'amore di Orsola - milanese libera e
indipendente, figlia di un ciabattino - e di Edoardo erede della più importante famiglia di corallari di Torre;
ma anche la storia della matriarca Margherita, vera
donna del Sud, orgogliosa, appassionata e dal cuore
generoso; e di quel bambino comparso dal nulla.
Tuttavia, come scoprirà Orsola, Edoardo non era certo
l'unico Sogliano a custodire segreti; del resto, lei stessa ne ha conservato gelosamente uno,
inconfessato. Dall'autrice italiana più amata, la nuova, appassionante storia di una grande famiglia,
tra amori, luci e ombre, gioie e dolori, successi e fallimenti.
Essere felici può accadere molto più spesso di quanto
immaginiamo, dobbiamo solo lasciare che accada. Per
molti lagnarsi è più che un vezzo, una difesa: è ciò che
sanno fare meglio perché lo hanno imparato fin
dall'infanzia. Combattere questo atteggiamento vuol dire
elaborare una nuova grammatica quotidiana, avviare una
piccola rivoluzione cui Paolo Crepet dà il suo contributo in
queste pagine. E dimostra come educare alla felicità,
quella autentica - da non confondere con la gioia effimera
- dovrebbe essere il compito primario di ogni adulto e di
ogni insegnante. Così i bambini cresceranno più forti e
meno ricattabili, e i ragazzi saranno più liberi.
Fonte: www.ibs.it
Si può curare il cuore spezzato con Emily Brontë e il
mal d'amore con Fenoglio, l'arroganza con Jane
Austen e il mal di testa con Hemingway, l'impotenza
con "Il bell'Antonio" di Vitaliano Brancati, i reumatismi
con il "Marcovaldo" di Italo Calvino, o invece ci si può
concedere un massaggio con Murakami e scoprire il
romanzo perfetto per alleviare la solitudine o un forte
tonico letterario per rinvigorire lo spirito. Questo
suggeriscono le ricette di un libro di medicina molto
speciale, un vero e proprio breviario di terapie
romanzesche, antibiotici narrativi, medicamenti di
carta e inchiostro, ideato e scritto da due argute e
coltissime autrici inglesi e adattato per l'Italia da Fabio
Stassi, autore de "L'ultimo ballo di Charlot". Se letto
nel momento giusto un romanzo può davvero
cambiarci la vita, e questo prontuario è una
celebrazione del potere curativo della letteratura di
ogni tempo e paese, dai classici ai contemporanei,
dai romanzi famosissimi ai libri più rari e di culto, di
ogni genere e ambizione. Queste ricette per l'anima e
il corpo, scritte con passione propongono un libro e
un autore a rimedio di ogni nostro malanno, che si
tratti di raffreddore o influenza, di un dito del piede
annerito da un calcio maldestro o di un severo caso di malinconia. Le prescrizioni raccontano le
vicende e i personaggi di innumerevoli opere, svelano aneddoti, tratteggiano biografie di scrittori
illustri e misconosciuti in un invito ad amare la letteratura.
Fonte: www.ibs.it