Epilessia - Clinica Veterinaria Tibaldi

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Epilessia - Clinica Veterinaria Tibaldi
L'EPILESSIA
L'epilessia
CRISI CONVULSIVE
Le crisi epilettiche sono un grosso
problema nella clinica del cane e
del gatto, anche se non presentano
lo stesso livello di impatto sociale
che hanno in medicina umana.
I
termini
convulsioni,
attacchi,
epilessia sono tutti sinonimi per
indicare un disturbo transitorio
della funzione cerebrale che insorge improvvisamente, cessa spontaneamente ed ha
tendenza a ripetersi con le stesse modalità. La convulsione è il risultato di una improvvisa
ed incontrollata scarica dei neuroni corticali e sottocorticali ed è quindi suggestiva di un
problema a livello di corteccia cerebrale.
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Si distinguono crisi convulsive primarie e crisi convulsive secondarie.
Le crisi convulsive primarie, vere o congenite che dir si voglia sono quelle per le quali non
si riscontrino condizioni favorenti né intracraniche né extracraniche.
Una patologia congenita non è necessariamente ereditaria e infatti l’ereditarietà è per ora
dimostrata solo in alcune razze. Il paziente epilettico vero o primario o congenito solitamente
manifesta il primo attacco tra l’anno e i tre anni,
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Le patologie responsabili di crisi convulsive secondarie sono invece grossolanamente
divisibili in due categorie: le patologie intracraniche, cioè tutte quelle che determinano
un danno corticale diretto e le patologie extracraniche cioè tutte quelle condizioni che
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traumi, le encefaliti, le malformazioni ed i problemi vascolari; fanno parte della seconda
categoria le forme di intossicazione, tutte le cause di ipoglicemia, di ipocalcemia, e le gravi
alterazioni della funzionalità epatica e/o renale.
COME RICONOSCERE UN ATTACCO
L’attacco può essere preceduto o no da stati di agitazione del paziente (tecnicamente
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a mantenere la stazione o perdita della stessa, alterazione dello stato di coscienza, tremori
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Queste alterazioni non devono necessariamente essere tutte presenti e contemporanee
per poter parlare di attacco epilettico; la caratteristica principale delle crisi convulsive
infatti è che l’attacco, con qualunque modalità si manifesti, si ripeta in modo stereotipato,
duri da pochi secondi a pochi minuti e lasci un paziente assolutamente normale entro
poco tempo successivo alla fase ictale. Una convulsione generalizzata dura normalmente
da 30 secondi a qualche minuto. Crisi prolungate vanno interpretate come sequele di crisi
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cambiamenti nella personalità, nelle abitudini o nel comportamento che possono durare
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zona del cervello. Esistono anche convulsioni focali con sintomi più complessi come
inseguirsi la coda, acchiappare le mosche, leccare il pavimento o deglutire continuamente.
COSA FARE IN CASO DI ATTACCO EPILETTICO
Nel caso in cui il vostro cane o gatto manifestasse una sintomatologia paragonabile a
quella descritta è consigliabile rivolgersi al proprio veterinario.
A fronte di crisi ripetute o peggio ripetute e ravvicinate diventa necessario rivolgersi al
proprio veterinario o diversamente ad un pronto soccorso con tempestività
Durante la fase ictale non è possibile fare di utile se non somministrare delle benzodiazepine
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DIAGNOSI
Per diagnosticare la presenza di convulsioni in un cane o in un gatto é necessaria prima di
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altri disturbi episodici. Seguiranno una visita accurata ed esami del sangue per escludere
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neurologica completa permetterà di valutare la presenza di altri sintomi neurologici
che, qualora venissero rilevati, essendo suggestivi di un danno encefalico potrebbero
portare a valutare l’opportunità di eseguire altri test di diagnostica per immagini avanzata
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La diagnosi di epilessia primaria o congenita viene posta per ogni paziente con segni clinici
caratteristici nel quale sia stato possibile escludere attraverso i test necessari ogni altra
causa di convulsione.
TRATTAMENTO
E’ necessario cercare di porre sotto controllo farmacologico le crisi convulsive quando
gravi, generalizzate e frequenti.
Per la buona riuscita della terapia è molto importante da parte del proprietario una
collaborazione completa e la consapevolezza che le crisi epilettiche possono solo essere
controllate, non curate e che il proposito è quello di ridurre intensità e frequenza degli
episodi senza interferire con la normale vita di relazione del paziente.
Il fenobarbitale è il farmaco di prima scelta per la prevenzione delle convulsioni gravi o
frequenti. Il farmaco deve essere somministrato seguendo scrupolosamente le indicazioni
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deambulazione e aumentata fame, sete e urinazione. L' 80% degli animali hanno una buona
risposta al trattamento con fenobarbitale. La concentrazione del fenobarbitale nel sangue
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del trattamento. Vi sono altri farmaci che possono essere utilizzati in quegli animali che si
mostrano refrattari al fenobarbitale, tra questi in particolare il Bromuro di potassio.
Il ricovero d'urgenza e la somministrazione endovenosa di farmaci possono essere
necessari nel caso in cui il vostro animale presenti convulsioni ripetute in un bravissimo
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vera e propria emergenza da pronto soccorso.
Il trattamento deve essere diretto alla malattia principale qualora essa sia stata individuata.
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