Commercio con l`estero
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Commercio con l`estero
Commercio con l’estero La rilevazione degli scambi commerciali con l’estero è effettuata con riferimento al territorio doganale - corrispondente, con alcune minori eccezioni (San Marino, Campione d’Italia, ecc.), al territorio della Repubblica Italiana – ed ha per oggetto il valore e la quantità delle merci scambiate dall’Italia con gli altri paesi. I dati sono rilevati separatamente per esportazioni e importazioni, e resi disponibili mensilmente con notevole dettaglio di informazioni. Esportazioni: Trasferimenti di beni (merci) e di servizi da operatori residenti a operatori non residenti (Resto del mondo); includono tutti i beni (nazionali o nazionalizzati, nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, escono dal territorio economico del Paese per essere destinati al Resto del mondo. Le esportazioni di servizi comprendono tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità residenti a unità non residenti. Sono valutate FOB. FOB (Free On Board): corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del Paese esportatore; include il prezzo ex-fabrica, i margini commerciali, le spese di trasporto interno e gli eventuali diritti all'esportazione. Importazioni: Acquisti all'estero (Resto del mondo) di beni (merci) e di servizi introdotti nel territorio nazionale; comprendono tutti i beni (nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, entrano dal territorio economico del Paese in provenienza dal Resto del mondo. Le importazioni di servizi includono tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità non residenti a unità residenti. Sono valutate CIF. CIF (Cost, Insurance and Freight): Corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del Paese importatore (costo, assicurazione, nolo); include il valore FOB dei beni, le spese di trasporto e le attività assicurative tra la frontiera del Paese esportatore e la frontiera del Paese importatore. Oltre al valore (in euro) ed alla quantità (in Kg o altra unità di misura se opportuna), le principali informazioni rilevate per le merci oggetto di transazione riguardano: Tipologia di merce: le merci sono classificate secondo il codice merceologico NC8 adottato dalla Ue, che prevede circa 10.000 posizioni elementari, raggruppate in 99 capitoli principali (ad es. Cereali, o Ghisa, ferro e acciaio, ecc.); questo consente a sua volta ulteriori classificazioni, come ad esempio quella per Destinazione economica (DECO), che distingue fra Beni di consumo, di investimento, e intermedi. Paese di origine: nel quale le merci sono interamente ottenute. Le merci prodotte in due o più paesi sono considerate originarie del paese in cui è avvenuta l'ultima fase importante della lavorazione o trasformazione sostanziale che ha originato il nuovo prodotto. Anche l'Italia può essere paese di origine per le merci prodotte, spedite all'estero e successivamente reintrodotte nel territorio italiano. Paese di provenienza o destinazione: per le importazioni, paese da cui le merci sono spedite (sono state prodotte, o hanno costituito l'oggetto di operazioni di trasformazione, o in cui si è svolta l'attività di commercializzazione); per le esportazioni, l'ultimo paese conosciuto al momento della spedizione verso cui le merci risultano inviate (per essere consumate, o costituire l'oggetto di operazioni di trasformazione, o in cui si svolge la commercializzazione). Provincia di provenienza o destinazione: provincia del territorio nazionale da cui (esportazioni) o verso cui (importazioni) le merci sono state spedite. Modo di trasporto: marittimo, ferroviario, stradale, aereo, con installazioni fisse (gasdotti, oleodotti, ecc.). Fino al dicembre 1992, la fonte di rilevazione era rappresentata esclusivamente dal sistema delle bolle doganali, documenti fiscali che accompagnano le merci in entrata e in uscita dal paese e forniscono le informazioni essenziali (natura, quantità, valore, provenienza, ecc.) elaborate dell’Istat. Dal gennaio 1993, l’introduzione del Mercato unico (mercato interno all'Ue), ha portato alla definitiva eliminazione delle barriere fisiche alla libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali all'interno dell'area comunitaria: al fine di semplificare gli adempimenti richiesti per la libera circolazione delle merci nel mercato interno, sono state abolite anche le dogane fra i paesi dell’Unione europea. Il sistema di rilevazioni è stato conseguentemente modificato. Attualmente, le statistiche sul commercio con l’estero provengono da due distinte rilevazioni: Extrastat: indagine relativa agli scambi di merci dei singoli paesi Ue con i paesi terzi, ovvero non appartenenti all’Ue; il sistema di rilevazione è semplice, e si basa sulle tradizionali dichiarazioni doganali con rilevazione completa a livello mensile. Intrastat; indagine relativa all’interscambio di merci tra i paesi dell’Unione europea (Ue); le informazioni sono desunte dagli elenchi riepilogativi dei movimenti presentati dagli operatori economici agli uffici doganali territorialmente competenti; la rilevazione è mensile per gli operatori che effettuano nell’anno scambi con l’estero per un totale superiore ad una data soglia (attualmente, circa il 21% degli operatori, con il 98% del totale degli scambi), mentre i rimanenti operatori possono fornire le informazioni con periodicità trimestrale o annuale. A causa delle differenze nelle modalità e nei tempi di raccolta delle informazioni di base, i risultati per i due insiemi di paesi vengono diffusi con diverso grado di tempestività e in momenti separati. Di regola, nel mese “T” di ciascun anno sono pubblicati i dati riguardanti l’interscambio con i paesi extra Ue del mese “T-1”, i risultati relativi ai paesi Ue del mese “T-2”, e di conseguenza i dati relativi al complesso degli scambi di per tale mese La Fig.1 riporta l’andamento del Commercio estero dell’Italia dal 1970 al 2008. Sono evidenziate le Importazioni e le esportazioni, e il loro Saldo: quest’ultimo assume sia valori positivi, ad esempio dal 1993 al 2000, che negativi. Fig. 1 - Italia - 1970-2008 - Commercio estero (miliardi di Euro) 400 350 300 Valori 250 200 150 100 50 0 -50 1970 1972 1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 Anni Importazioni Esportazioni 2 Saldi La Fig. 2 riporta solo i Saldi, e permette di evidenziarne l’andamento altalenante fra valori positivi e negativi (più frequenti). I Saldi sono più rilevanti in valore assoluto verso la fine del periodo; ciò è naturale, in quanto i valori risento dell’influenza sia dell’aumento dei prezzi, sia della crescita dell’economia reale (Pil) e dei suoi effetti sull’interscambio commerciale. Fig. 2 - Italia - 1970-2008 - Saldi del Commercio estero (miliardi di Euro) 40 30 20 Valori 10 0 -10 -20 -30 1970 1972 1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 Anni Per eliminare tale influenza, si possono osservare in Fig. 3 i Saldi normalizzati, ovvero divisi per il Pil dell’anno corrispondente: il comportamento ciclico risulta meglio evidenziato. Fig. 3 - Italia - 1970-2008 - Saldo del Commercio estero in rapporto al PIL (%) 4% 3% 2% 1% Valori 0% -1% -2% -3% -4% -5% -6% 1970 1972 1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 Anni 3 La disponibilità di dati consente di analizzare l’interscambio commerciale in dettaglio, ad esempio: per gruppi di paesi; si può osservare in Fig. 4 l’avanzo commerciale verso i paesi Ue e il disavanzo verso quelli extra-Ue. Fig. 4 - Italia 2006-2008 - Saldi trimestrali del Commercio estero Ue ed extra-Ue (miliardi di Euro) 6 4 2 Valori 0 -2 -4 -6 -8 -10 6 00 .2 rim It II m tri 6 00 .2 III 6 00 .2 ri m t IV t 6 00 .2 rim 7 7 7 7 08 08 08 08 00 00 00 00 20 20 20 20 .2 . .2 . .2 . . .2 m m m m m m rim ri m tri tri tri tri tri t ri It It II II IV III III IV Trimestri Paesi extra Ue Totale per tipo di beni; in Fig. 5 risalta il forte disavanzo strutturale per l’Energia e i Prodotti intermedi, e il parallelo avanzo per i Beni di consumo e strumentali; una situazione caratteristica di un’economia di trasformazione come quella italiana. Fig. 5 - Italia 2007-2008 - Saldi mensili del Commercio estero per tipo di beni (miliardi di Euro) 6 4 2 Valori Paesi Ue 0 -2 -4 -6 gen-07 mar-07 mag-07 lug-07 set-07 nov-07 gen-08 mar-08 mag-08 lug-08 set-08 Mesi Beni di consumo Beni strumentali 4 Prodotti intermedi Energia Totale nov-08 Per consentire analisi più approfondite, l’Istat rende disponibili gli indici di valore medio unitario (rapporto tra valore delle merci scambiate e quantità delle stesse) e di volume (rapporto tra gli indici di valore e i corrispondenti indici di valore medio unitario) del commercio con l'estero, articolati per gruppi di prodotto (classificazione ATECO), per aree geografiche, e per raggruppamenti principali di industrie (RPI). Gli indici di valore medio unitario, ottenuti con la formula di Fisher, sono mensili e a base mobile – le serie storiche sono poi ricondotte all’anno di riferimento 2005 ("base") attraverso opportuni coefficienti di raccordo per consentire l’analisi economica su più anni - in modo da incorporare progressivamente, attraverso l’aggiornamento periodico del sistema di ponderazione, la diversa composizione del mix di prodotti. Il rapporto fra gli indici dei valori medi unitari all'importazione e all'esportazione fornisce la Ragione di Scambio, un’informazione molto importante per lo studio delle dinamiche dell’interscambio commerciale con il Resto del mondo. Si può osservare ad esempio in Fig. 6 come per il nostro paese i valori medi unitari all’importazione siano aumentati più velocemente di quelli all’esportazione, con una lenta ma graduale crescita della Ragione di scambio fra il 1996 ed il 2008. Italia - Commercio Estero 1996-2008 - N.I. dei valori unitari e Ragione di Scambio 130 N.I. e RdS (2005=100) 120 110 100 90 80 70 I Trim 1996 I Trim 1997 I Trim 1998 I Trim 1999 I Trim 2000 I Trim 2001 I Trim 2002 I Trim 2003 I Trim 2004 I Trim 2005 I Trim 2006 I Trim 2007 I Trim 2008 Trimestre Esportazioni Importazioni 5 Ragione di Scambio