allevamento barbiselle
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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 - DRCB - Roma Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore • FABRIZIO CIULLA Il talento di un catch. • ALLEVAMENTO BARBISELLE Paolo Quaini: “...non guardiamo al mero interesse”. • ASSEMBLEA TOSCANA L’impegno nel presente... premiato nel futuro. 4 anno LV - n.4 - aprile 2007 • ALLEVAMENTO PISACANE L’Ippica che verrà. 4 Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore anno LV - n.4 -Aprile 2007 VITA SOCIALE 2 RIUNIONE DI CONSIGLIO 6 ASSEMBLEA TOSCANA (Daniele Franceschi) PRIMO PIANO 4 ORA È TEMPO DI RIPARTIRE (Luigi Migliaccio) 5 LETTERA DEL MINISTRO DE CASTRO NATURA E CAVALLI 30 IN LAGORAI (Luigi Sangregorio) ATTUALITÀ 8 ALLEVAMENTO QUAINI (Ezio Cipolat) 14 ALLEVAMENTO PISACANE (Lucio Degrassi) 24 FABRIZIO CIULLA (Andrea Negri) 28 CIULLA, CATCH TALENTUOSO (Luigi Sangregorio) LA STORIA 18 GAMARTH (Ezio Cipolat) 20 L’IMPREVEDIBILITÀ DELLA VITA (Lucio Celletti) 39 TEDO, SOGNO AMERICANO (Danilo Iovenali) • ALLEVAMENTO BARBISELLE Il regno di Paolo Quaini, affiancato oggi dalla figlia Elisabetta, dove passione, competenza, professionalità si fondono in una sintesi perfetta. IL TROTTO NEL MONDO 44 LE RICOMPARSE (Ezio Cipolat) AVVENIMENTI 46 GRAN PREMI 48 ODOARDO BALDI VINCE ANCORA (Luigi Sangregorio) p. 6 p. 14 p. 24 • ASSEMBLEA TOSCANA • ALLEVAMENTO PISACANE • FABRIZIO CIULLA L’impegno nel presente... premiato nel futuro. L’Ippica che verrà. Il talento di un catch. CAVALLI 32 IN WISE AS (Ezio Cipolat) 35 IDEALE LUIS (Ezio Cipolat) DA NON PERDERE 22 NONSOLOTROTTO (Ezio Cipolat) Pubblicazione mensile dell’A.N.A.C.T. Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore Iscrizione n.218/2004 nel Registro del Tribunale di Roma in data 27/05/2004 Direttore Responsabile: Roberto Brischetto Comitato di Redazione: Sandro Moscati, Adriano Ioan, Ciro Cesarano, Antonio Torciere Testi e coordinamento: Luigi Sangregorio Segreteria di Redazione: Lucio Celletti, Manuela De Leonardis Foto: Claudio Caldani, Mauro Castelluccio, Gerard Forni,Sergio Lautizer, Marcello Perucci, Società di Corse Redazione e Amministrazione: Viale del Policlinico, 131 - 00161 Roma - Tel. 06.4416421 - Fax 06.44164237 - www.anact.it - [email protected] Progetto Grafico e Impaginazione: Tubiuan Comunicazione / Stampa: Legall Industria Grafica S.r.l. Poste Italiane s.p.a. - La presente rivista è spedita per abbonamento 70% DCB Roma. Finito di stampare nel mese di aprile 2007 Anno LV. Pubblicità e Tariffe: 1 pagina 350,00€ +iva 20% per 12 numeri 3.500,00€ +iva 20% Mezza pagina: 200,00€ +iva 20% per 12 numeri 2.000,00€ +iva 20% seconda di copertina: 500,00€ +iva 20% per 12 numeri:5.000,00€ +iva20% terza di copertina: 400,00€ +iva 20% per 12 numeri: 4.000,00€ +iva 20% quarta di copertina 700,00€ +iva 20% per 12 numeri 6.500,00€ +iva 20% (Impianto Fotolito a Parte) VITA SOCIALE IL TEMPO DELLE ATTESE È TERMINATO RIUNIONE DI CONSIGLIO ANACT DEL 23 MARZO 2007 Hanno presenziato alla riunione: il Presidente Brischetto i Vice-Presidenti Caravita e Moscati i Consiglieri Bisacchi, Cesarano, Cioccoloni, Dalla Libera, Diana, Fabbri, Franceschi, Govoni, Ioan, Lo Cicero, Marrazza, Puggina, Turrini i Sindaci Moriconi, Righini, Zamparelli. ORDINE DEL GIORNO 1) Verifica del verbale n.413; 2) Relazione del Presidente; 3) Approvazione del Regolamento delle Aste; 4) Revisione del Piano Provvidenze; 5) Revisione parametri Aste Selezionate e Qualificate (anno 2010) riferiti ai prodotti nati nel 2009; 6) Analisi e proposte per la riduzione della produzione; 7) Analisi e proposte per la modifica riguardante l’iscrizione delle fattrici estere da sottoporre alla C.T.C; 8) Varie ed eventuali. Antonio Torciere, Francesco Cioccoloni, Sandro Moscati ESTRATTO DEL VERBALE N. 414 Questa la sintesi di alcuni degli argomenti trattati: Il Presidente ricapitola una serie di eventi riguardanti l’Unire, verificatisi dopo l’ultimo Consiglio dell’Associazione del 16 gennaio. Precisa che con il Commissario Unire vi sono stati alcuni incontri, l’ultimo dei quali in data 15 marzo, a cui hanno preso parte anche i due Vice-Presidenti. Dopo quest’incontro il Commissario Unire ha inviato una lettera di risposta alle proposte formulate dal precedente Consiglio dell’Associazione in data 16 gennaio. Il Presidente afferma che la situazione di incertezza sulle prospettive dell’ippica e più segnatamente dell’allevamento si sta procrastinando eccessivamente, per questo ritiene necessario cominciare a pensare ad azioni più decise, nel caso non dovessero pervenire risposte convincenti da parte degli Enti superiori. 2 I Vice-Presidenti Moscati e Caravita ed alcuni Consiglieri espongono il loro rispettivo punto di vista. Al termine della discussione viene approvato il seguente comunicato dal titolo “IL TEMPO DELLE ATTESE È TERMINATO”, da inviarsi al giornale Lo Sportsman e da inserirsi sul sito dell’Associazione: “Il Consiglio dell’ANACT riunitosi il 23 c.m. dopo un attento ed approfondito esame della attuale situazione ippica che non si è modificata a distanza di oltre sei mesi dalla nomina del Commissario Melzi d’Eril , accolta positivamente da tutte le categorie, ribadisce la ferma contrarietà alla programmata riduzione del montepremi e delle provvidenze con una diminuzione degli importi nell’ordine del 15% nonostante già negli ultimi tre anni gli stanziamenti per il montepremi abbiamo subito consistenti tagli, sottraendo complessivamente oltre il 35% delle disponibilità economiche al settore. Pertanto non è accettabile la contemporanea previsione di aumento del 25% dei compensi alle società di corse, incrementati dai 96mil. di Euro del 2006 agli oltre 120mil. di euro previsti per il 2007, frutto dell’ultima convenzione stipulata dall’Unire. Tutto quanto sopra mette in serissimo pericolo la sopravvivenza dell’intero settore agricolo dell’allevamento, l’incremento e il miglioramento delle razze equine, scopo primario dell’attività dell’UNIRE, ormai marginalizzato rispetto a finalità collaterali che hanno snaturata l’essenza stessa dell’Ente. L’ANACT programma pertanto per i prossimi giorni una manifestazione pubblica in Roma presso il Ministero delle Politiche Agricole invitando sin da ora tutte le categorie ippiche a partecipare alla protesta, con riserva di assumere inoltre tutte le ulteriori iniziative nelle sedi competenti per la tutela degli interessi degli allevatori”. In ordine all’approvazione del Regolamento Aste 2006 vengono discusse alcune parti del Regolamento, ripetutamente pre-inviato ai Consiglieri antecedentemente alla riunione. In particolare alla luce delle esperienze degli ultimi anni, il Presidente invita il Consiglio a discutere circa l’idea di introdurre forme facoltative di pagamento dilazionate in tre e o sei mesi. Nel corso della discussione sull’argomento Alberto Caravita in oggetto; il Consigliere Marrazza precisa di essere contrario alla formula così proposta. Il Consiglio approva a maggioranza la formula dei pagamenti facoltativi dilazionati, contrario il Vice-Presidente Caravita (in coerenza con il pensiero già esposto nel Consiglio del 10 settembre 2006), ed i Consiglieri Diana e Marrazza. In materia di pagamenti dilazionati, su proposta del Consigliere Puggina, viene inserito all’art. 8 il seguente inciso: “Nel caso di pagamento dilazionato la vendita è da considerarsi effettuata ai sensi dell’art. 1523 c.c. e pertanto, la dichiarazione verrà consegnata ed il passaggio di proprietà potrà aver luogo solo al pagamento del saldo del prezzo di aggiudicazione di vendita. Nel caso in cui gli impegni presi in relazione al pagamento dilazionato del prezzo dovuto per l’acquisto del cavallo non siano stati rispettati, quanto già pagato non è ripetibile in quanto costituisce penale, fermi restando l’obbligo di restituzione del cavallo al venditore ed il rimborso degli eventuali danni ed escluso ogni rimborso delle spese o costi sostenuti dall’acquirente insolvente”. Su proposta del Consigliere Cesarano il Consiglio decide che la tassa di partecipazione dei cavalli iscritti alle Aste di Roma (8 ottobre) e SS. Cosma e Damiano (22 ottobre) vengano ridotte a: - Euro 400,00 (anziché 500,00) + Iva 20% per le sessioni selezionate. - Euro 100,00 (anziché 200,00) + Iva 20% per le sessioni qualificate. Sempre su proposta del Consigliere Cesarano il Consiglio Direttivo stabilisce che anche i soggetti iscritti alle sessioni qualificate di Roma e SS. Cosma e Damiano vengano sottoposti a visita da parte della Commissione. In ordine alla “Revisione del Piano Provvidenze” in considerazione dello stato attuale di incertezza generale da parte dell’Unire, ogni decisione viene rinviata al momento in cui l’Anact avrà la cognizione specifica dell’importo destinato dall’Ente per le Provvidenze all’allevamento.Per via del medesimo stato di incertezza il Consiglio conviene sulla necessità di rinviare le analisi e le decisioni relative alla “Riduzione della produzione” e alle “Modifiche da sottoporre alla Ctc riguardanti le iscrizione delle fattrici estere”. Quanto al punto n.5) dell’Ordine del Giorno “Revisione parametri Aste Selezionate e Qualificate (anno 2010) riferiti ai prodotti nati nel 2009”, il Consiglio converge sulla necessità di modifica di parametri prima delle coperture delle fattrici nell’anno 2008 ed esamina una prima proiezione dalla quale risulta una riduzione per la sessione selezionata di circa 500 soggetti. Il Vice-Presidente Caravita ritiene che si possano considerare quale requisito di selezione solo le somme vinte. Le decisione finale verrà presa dopo aver preso in considerazione l’andamento delle Aste 2007. In materia di consegna delle annuali medaglie d’oro agli allevatori il Consiglio approva i seguenti parametri di conseguimento: Generazione 2 anni: somme vinte per Euro 15.000,00. Generazione 3 anni: somme vinte per Euro 30.000,00. Generazione 4 anni: somme vinte per Euro 50.000,00. Detta revisione di parametri avrà luogo con la generazione 2005 – lettera L, mentre le generazioni 2003 (quattro anni nel 2007) e 2004 (tre anni nel 2007 e quattro anni nel 2008) seguiranno i parametri della vecchia normativa. 3 PRIMO PIANO ORA È TEMPO DI RIPARTIRE Le categorie convocate dal Ministro De Castro; Panzironi out; rinnovato per un anno il mandato a Melzi Antonio Torciere con Guido Melzi d’Eril Sembrava che ormai la situazione non dovesse più avere uno sbocco, che si fosse condannati a vivere nell’incertezza e nell’impossibilità di operare in una sorta di posizione di stallo che, oltre che ai vari protagonisti, poteva risultare letale soprattutto per la stessa vita dell’ippica italiana. Poi, quando forse ormai erano (eravamo) rimasti in pochi a crederci, la soluzione. Risolto consensualmente il contratto con il Segretario Generale uscente Franco Panzironi; rinnovo per un anno del mandato al Commissario Guido Melzi d’Eril; convocazione di tutte le categorie dell’ippica davanti al Ministro De Castro e al braccio destro del Vice Ministro per l’Economia Vincenzo Visco, dott. Giovanni Sernicola. Tutte belle notizie? Certamente no. Proprio dall’incontro appena citato è arrivata la doccia fredda traducibile nel più classico dei… “Bambole non c’è una lira”. Tradotto nel nostro idioma significa che, allo stato dell’arte, al bilancio dell’Unire mancano qualcosa come 63 milioni di euro per poter garantire lo stesso livello del montepremi dello scorso anno. C’è poco da essere contenti, allora, verrebbe da dire. Effettivamente la situazione non è rosea né si può pretendere che le categorie produttive dell’ippica accettino supinamente un ulteriore taglio del montepremi. Gia a fine 2006 ci è stato raccontato che occorreva fare dei tagli e che non si poteva andare oltre i 220 milioni di euro (12,9% in meno dell’esercizio precedente). Oggi comincia a girare con troppa insistenza una voce che parla di soli 175 milioni a disposizione per quest’anno. Una voce che ha fatto saltare dalle sedie i rappresentanti delle ca- 4 tegorie che di montepremi vivono, Proprietari, Allevatori e Guidatori. “Un bagno di realismo” l’ha definito Melzi pur senza dare nulla per scontato. In effetti quando questa rivista vedrà la stampa forse quale elemento in più sarà stato svelato, ma al momento in cui scriviamo la situazione parla di bilanci del 2005 e 2006 ancora tutti da verificare, di un Commissario che si è preso circa 15giorni di tempo per leggere le carte “Solo ora che le ho finalmente tutte a disposizione – ha dichiarato il Commissario – posso studiarle approfonditamente ed elaborare quindi, subito dopo Pasqua, un documento finale (il bilancio preventivo del 2007 n.d.r.).” Del resto a suo tempo anche Matarrese, lo ricordate? Si era lamentato di non aver mai avuto la piena cognizione della situazione economica dell’Ente. Lo abbiamo scritto lo scorso mese: ora non ci sono più alibi. Se è vero che la soluzione della vicenda Panzironi, a prescindere dalla simpatia o meno che l’uomo potesse suscitare, era di fatto improcrastinabile, è altrettanto vero che dal 2 aprile in poi non si potranno più accampare scuse. Certo, l’Unire eredita una situazione pesante, ma la coscienza comune dice che i mezzi per risalire la china ci sono e allora come ha esortato lo stesso Melzi: “È tempo di rimboccarsi le maniche”. Qui comincia la parte mezza piena del bicchiere. La presenza in contemporanea all’incontro con le categorie dei massimi vertici del Ministero per le Politiche Agricole e del Ministero dell’Economia testimonia la viva attenzione per il nostro settore e la volontà comunque di accompagnare l’ippica nel suo percorso di ristrutturazione. Stop agli aiuti a pioggia potrebbe non voler dire stop in assoluto agli aiuti. La sensazione è che se l’ippica dimostrerà di essere in grado di poter gettare le basi per un cambiamento allora, ma solo allora, potrebbe anche arrivare una mano in termini economici. Insomma come ha esortato Isabella Bezzera, presidente degli allevatori del galoppo, i ministeri competenti potrebbero essere anche indotti a “Investire sull’ippica”. Intanto però potrebbe bastarci, almeno per il momento, una sorta di corsia preferenziale nelle decisioni che dovranno essere prese in fretta e che non sono poche: ristrutturazione delle scommesse, dalla Tris/Quartè/Quintè al nuovo Totip, ingresso dei campi di corse nei corner ippici etc. Quelle auspicate dalle varie categorie: controllo dei pagamenti di quanto dovuto per l’accettazione delle scommesse e l’uso del segnale televisivo e a tutte quelle che potranno risultare strutturali per operare dei “risparmi” che possano consentire di andare ad incidere il meno possibile sul montepremi anche perché, sempre il Commissario, ha dichiarato pubblicamente: “Quando parlo di eventuali sacrifici da parte di tutti comprendo tutte le componenti del comparto, nessuna esclusa, anche gli ippodromi: anche loro dovranno rinunciare a qualcosa per seguire questo progetto di ristrutturazione che i due Ministeri hanno accettato. Non ci saranno sconti per nessuno.” Sarà un caso, ma proprio ventiquattro ore dopo l’incontro di mercoledì 28 è arrivata, come un segnale, la notizia Guido Melzi d’Eril che nei prossimi mesi sarà lanciato da Aams, il braccio armato del Ministero delle Finanze per quel che riguarda i giochi, un nuovo bando di gara per completare la rete dei giochi ippici, a cui – rispetto al piano di distribuzione previsto dal decreto Bersani - mancano all’appello quasi 2000 punti (1725 corner e 210 agenzie). Insomma la rete che dovrebbe partire dal primo luglio, ma che entrerà a pieno regime solo verso la fine dell’anno, sarà ulteriormente arricchita. Ha probabilmente ragione il presidente Brischetto quando sostiene che “Mai come in questo momento di fronte a quanto avvenuto negli ultimi mesi abbiamo il diritto/dovere di giocarci la nostra LA LETTERA DEL MINISTRO DEL MIPAF PAOLO DE CASTRO “Ci siamo incontrati il 21 dicembre con la promessa di rivederci presto; forse è passato un mese di troppo - si legge nel testo della lettera- è importante adesso guardare avanti senza inutili recriminazioni. Faccio un piccolo passo indietro. Nel 1998 l’ippica ha toccato il fondo; nel 1999 e nel 2000 si è invertita la tendenza. Perché non confidare che ciò avvenga anche oggi? È bene chiarire, anzi sottolineare con forza, che ad ottobre le casse dell’ Ente erano vuote. Completamente e desolatamente vuote. Ho consentito che si continuasse l’attività, mantenendo con grande fatica le promesse fatte. Ho fatto si che restasse inalterata e, sottolineo più volte, inalterata la preventivata attività. Tanto è stato ottenuto ed incassato, ma altrettanto immediatamente rimosso e dimenticato con superficiale opportunismo. Occorrono adesso quelle Paolo De Castro grande opportunità, la carta della nostra vita ippica, ovvero la riforma completa di un settore che per più di dieci anni è andato a ruota libera, ma con la sola logica di dare un biscottino oggi ad uno e domani a un altro. Guai se dovessimo perdere questa occasione storica che nasce, si da un momento di grande preoccupazione, ma che proprio per questo deve darci la forza, le idee e il coraggio per lavorare sulla rinascita del nostro settore”. Dunque fiducia al manovratore espressa un po’ da tutte le parti. Il rischio è che si tratti di una fiducia a tempo destinata ad incrinarsi allorquando questa o quella categoria si vedrà privata di uno dei citati “biscottini”. La vera speranza è che Melzi possa in questo periodo calarsi nella parte ed essere “Un SOLO uomo al comando”, come affermato da De Castro e non piuttosto “Un uomo SOLO al comando” come era sembrato negli ultimi giorni prima dell’incontro decisivo. LUIGI MIGLIACCIO riforme strutturali che sono indispensabili da tempo. I capitoli principali del processo di riforma sono: ridimensionamento e riprogrammazione degli eventi, azioni di comunicazione; rimodellazione di giochi e scommesse in funzione della nuova rete di vendita, attiva fra novanta giorni; garanzia della qualità del prodotto; economicità nella gestione dell’Ente; rinnovo dei contratti collettivi di lavoro; recupero del pubblico negli ippodromi; accesso ai mercati esteri attraverso l’ulteriore qualificazione del prodotto; opportuna attività di marketing. Occorre avviarsi subito con determinazione e coesione per queste strade che sono le sole percorribili. L’epoca degli aiuti a pioggia, serviti solo ad aumentare i disavanzi, è definitivamente tramontata perché ha conseguito quale unico risultato di alimentare pericolose illusioni. Se qualcuno ha proposte diverse da avanzare a livello strutturale, lo faccia nel breve oppure aiuti con onestà chi si occupa del bene comune. Sono in gioco la credibilità e l’avvenire di questo mondo. Assicuro al Commissario Guido Melzi, nel quale è riposta la mia personale fiducia e quella del Governo, che farò di tutto per favorire la ripresa e lo sviluppo del settore in uno con la difesa dei posti di lavoro e delle grandi professionalità che l’UNIRE ed il mondo dell’ippica hanno sempre saputo esprimere”. 5 dichiarato pubblicamente: “Quando parlo di eventuali sacrifici da parte di tutti comprendo tutte le componenti del comparto, nessuna esclusa, anche gli ippodromi: anche loro dovranno rinunciare a qualcosa per seguire questo progetto di ristrutturazione che i due Ministeri hanno accettato. Non ci saranno sconti per nessuno.” Sarà un caso, ma proprio ventiquattro ore dopo l’incontro di mercoledì 28 è arrivata, come un segnale, la notizia Guido Melzi d’Eril che nei prossimi mesi sarà lanciato da Aams, il braccio armato del Ministero delle Finanze per quel che riguarda i giochi, un nuovo bando di gara per completare la rete dei giochi ippici, a cui – rispetto al piano di distribuzione previsto dal decreto Bersani - mancano all’appello quasi 2000 punti (1725 corner e 210 agenzie). Insomma la rete che dovrebbe partire dal primo luglio, ma che entrerà a pieno regime solo verso la fine dell’anno, sarà ulteriormente arricchita. Ha probabilmente ragione il presidente Brischetto quando sostiene che “Mai come in questo momento di fronte a quanto avvenuto negli ultimi mesi abbiamo il diritto/dovere di giocarci la nostra LA LETTERA DEL MINISTRO DEL MIPAF PAOLO DE CASTRO “Ci siamo incontrati il 21 dicembre con la promessa di rivederci presto; forse è passato un mese di troppo - si legge nel testo della lettera- è importante adesso guardare avanti senza inutili recriminazioni. Faccio un piccolo passo indietro. Nel 1998 l’ippica ha toccato il fondo; nel 1999 e nel 2000 si è invertita la tendenza. Perché non confidare che ciò avvenga anche oggi? È bene chiarire, anzi sottolineare con forza, che ad ottobre le casse dell’ Ente erano vuote. Completamente e desolatamente vuote. Ho consentito che si continuasse l’attività, mantenendo con grande fatica le promesse fatte. Ho fatto si che restasse inalterata e, sottolineo più volte, inalterata la preventivata attività. Tanto è stato ottenuto ed incassato, ma altrettanto immediatamente rimosso e dimenticato con superficiale opportunismo. Occorrono adesso quelle Paolo De Castro grande opportunità, la carta della nostra vita ippica, ovvero la riforma completa di un settore che per più di dieci anni è andato a ruota libera, ma con la sola logica di dare un biscottino oggi ad uno e domani a un altro. Guai se dovessimo perdere questa occasione storica che nasce, si da un momento di grande preoccupazione, ma che proprio per questo deve darci la forza, le idee e il coraggio per lavorare sulla rinascita del nostro settore”. Dunque fiducia al manovratore espressa un po’ da tutte le parti. Il rischio è che si tratti di una fiducia a tempo destinata ad incrinarsi allorquando questa o quella categoria si vedrà privata di uno dei citati “biscottini”. La vera speranza è che Melzi possa in questo periodo calarsi nella parte ed essere “Un SOLO uomo al comando”, come affermato da De Castro e non piuttosto “Un uomo SOLO al comando” come era sembrato negli ultimi giorni prima dell’incontro decisivo. LUIGI MIGLIACCIO riforme strutturali che sono indispensabili da tempo. I capitoli principali del processo di riforma sono: ridimensionamento e riprogrammazione degli eventi, azioni di comunicazione; rimodellazione di giochi e scommesse in funzione della nuova rete di vendita, attiva fra novanta giorni; garanzia della qualità del prodotto; economicità nella gestione dell’Ente; rinnovo dei contratti collettivi di lavoro; recupero del pubblico negli ippodromi; accesso ai mercati esteri attraverso l’ulteriore qualificazione del prodotto; opportuna attività di marketing. Occorre avviarsi subito con determinazione e coesione per queste strade che sono le sole percorribili. L’epoca degli aiuti a pioggia, serviti solo ad aumentare i disavanzi, è definitivamente tramontata perché ha conseguito quale unico risultato di alimentare pericolose illusioni. Se qualcuno ha proposte diverse da avanzare a livello strutturale, lo faccia nel breve oppure aiuti con onestà chi si occupa del bene comune. Sono in gioco la credibilità e l’avvenire di questo mondo. Assicuro al Commissario Guido Melzi, nel quale è riposta la mia personale fiducia e quella del Governo, che farò di tutto per favorire la ripresa e lo sviluppo del settore in uno con la difesa dei posti di lavoro e delle grandi professionalità che l’UNIRE ed il mondo dell’ippica hanno sempre saputo esprimere”. 5 VITA SOCIALE - ASSEMBLEA SOCI TOSCANA ASTA IN UNICA SESSIONE Roberto Brischetto (alla sua destra Torciere e Bisacchi ed a sinistra Caravita e Franceschi) non nasconde all’assemblea il momento difficile “Sarà dura, ma dopo un 2007 che non vi nascondo di aspettarmi abbastanza difficile per tutti noi, ritengo che entro la fine dell’anno o al massimo all’inizio del 2008 si dovrà verificare una ripresa dell’intero comparto dell’ippica”. Così ha esordito Roberto Brischetto in apertura dell’Assemblea dei Soci Anact della Toscana tenutasi domenica 11 marzo all’ippodromo Le Mulina. “La riunione cade ad un anno esatto dall’elezione del nostro Consiglio - ha continuato il Presidente -, e miglior occasione non poteva esserci anche per fare un primo bilancio. Abbiamo ereditato una situazione critica, che in seguito si è aggravata, ma non è un problema in quanto siamo intenzionati a risolverla. Non nego che la preoccupazione sia forte, ne ho avuto sentore e conferma nelle Assemblee che abbiamo tenuto in tutta Italia in questo ultimo periodo, ma tutti noi dobbiamo esse- 6 dei convenuti riguardo al nuovo format della prossima Asta di Milano che prevede un accorpamento della selezionata e della qualificata, e quindi si svolgerà per questo anno in un’unica sessione che dalla domenica sera si protrarrà fino al mercoledì. “Con questa novità si è inteso oltre che dare una nuova forma alla nostra Asta, anche tentare di poter usufruire della presenza di una platea di pubblico più nutrita alle nostre vendite. Concordo - ha ammesso Brischetto - che il cambiamento potrà dare effetti positivi se e qualora si avranno da parte dei nostri politici degli evidenti segnali di ripresa che possano invogliare i Proprietari all’acquisto dei cavalli”. Dopo la consegna di alcune targhe ai Soci toscani (Carlo Agonigi, Cesare Arrigoni, Franca Pizziolo Franchini, Alfredo Biagini, Nicola Dettoris, Elio Falchetti e Mario Poggetti) che allevano da oltre 30 anni re convinti che ce la possiamo fare”. Dopo la prima analisi della situazione, Roberto Brischetto ha concluso: “Per il futuro dovremo certamente promuovere il gioco, ma non dobbiamo confidare solo in questo, perchè ricordiamoci che anche l’introduzione del quartè e quintè, sul cui favorevole effetto avevamo tanto puntato, per ora non ha dato l’esito sperato. Dobbiamo inoltre tenere sempre presente che per poter ben procedere il Sistema Ippica deve continuare a funzionare con il concorso di tutte quante le Categorie interessate”. Diverse le domande ed an- Il Presidente, il Vicepresidente, il Segretario ed i Consiglieri dell’Anact ascoltano che le perplessità di alcuni le perplessità di alcuni dei convenuti Franceschi, Mario Poggetti, Brischetto Brischetto, Carlo Agonigi, Franceschi Brischetto, Franca Pizziolo Franchini, Franceschi bell’allungo nel finale che poche speranze ha lasciato alle pur brave avversarie. Nel Dante, riservato ai maschi, dopo uno svolgimento più articolato si è imposto con bello spunto in retta il promettente Ideale Luis. Ambedue i vincitori hanno ritoccato il record della corsa ed ambedue erano interpretati da due guidatori toscani: Beppe Lombardo era in sulky alla femmina allenata da Mauro Baroncini, ed Enrico Bellei al maschio di Hollmann. Quanto mai gradita la presenza del Commissario Unire Guido Melzi d’Eril. La sua è stata una visita informale e non annunciata, ma ha presenziato alle premiazioni e si è trattenuto a colloquiare con addetti ai lavori e personaggi locali, dimostrando la sua nota affabilità e disponibilità. Da molti sono state poste domande sulla presente contingenza e molte sono state le richieste per avere notizie sui suoi progetti e su come voglia muoversi per risolvere l’attuale situazione di evidente incertezza dell’ippica italiana. Melzi ha risposto ai tanti interrogativi ed ascoltato pazientemente suggerimenti, ed essendo arcinoto che noi italiani siamo un popolo di Poeti e Navigatori, ma soprattutto di Direttori Tecnici, ognuno dei presenti ha voluto indicargli quello che dovrebbe essere il procedimento da seguire per risolvere le problematiche del settore. Il Commissario Unire ha ribadito il suo impegno per uscire al più presto dall’attuale crisi: “Trovare una soluzione non è impossibile - non ha nascosto Melzi -, ma per individuare gli obiettivi ed attuare i progetti ci sarà bisogno dell’aiuto e dell’unione di tutti gli ippici, ma soprattutto dovremo sperare in una maggior attenzione nei nostri riguardi da parte dei Politici”. Si è manifestata una larga convergenza ed assonanza tra le dichiarazioni di Melzi e di Brischetto, un’identità di vedute e condivisione di intenti fra la nostra Associazione ed il Commissario Unire non può che essere interpretata come un buon auspicio. effettuata da Roberto Brischetto, dal vicepresidente Alberto Caravita, anche lui sempre attivo e brillante nel dibattito, e dal sottoscritto quale delegato regionale, DANIELE FRANCESCHI in chiusura di riunione il dibattito è stato quanto mai vivo sulla riduzione della produzione: “La intenderei – ha concluso il Presidente - piuttosto come una rivalutazione e riqualificazione dei nostri cavalli, ma non esclusivamente limitata al settore allevatorio, ma allargata all’intero comparto ippico ed articolandola in modo da dare anche un nuovo volto alle giornate di corse a partire dalla modifica dei libretti-programma e cercando di offrire nuove proposte ed una nuova veste alle competizioni, in modo da poter suscitare un maggior interesse nel pubblico”. Nella giornata fiorentina si disputavano le prime Poules del 2007, molto attese come indice del livello dei valori della generazione 2004, le “I”. Il Beatrice se lo è aggiudicato con apparente facilità In Visita informale del Commissario Unire Guido Melzi d’Eril (nell’immagine ha presenziato con Roberto Brischetto alle premiazioni in pista), Wise As con percorso di testa ed un che si è intrattenuto a colloquiare con addetti ai lavori e personaggi locali 7 ATTUALITÀ BARBISELLE LA FORZA DELLA TRADIZIONE Il cardiochirurgo Eugenio (con in braccio Elisabetta) e Paolo Quaini (con la coppa e la figlia Lodovica, gemella di Elisabetta) e Vincenzo Gasparetto, dopo la vittoria di Lansing Hanover nel Mirafiori È ancora bella la campagna del cremonese, con le sue cascine che al mattino spuntano tra le nebbia di questo ultimo scorcio d’inverno. Qui, a Persico Dosimo, tra le stradine che si inseriscono come piccoli affluenti sulla statale che taglia questo lembo di Pianura Padana tra il Po e l’Oglio, sorge l’Azienda Barbiselle. Trecento ettari di erba medica e cereali, una ventina dei quali riservati a fattrici e puledri. Barbiselle è il regno di Paolo Quaini o meglio 8 della famiglia Quaini, perché accanto al professore, ancora molto in gamba nonostante l’età tuttaltro che verde, opera una delle sue tre figlie, Elisabetta, con una continuità d’intenti che ormai in questa nostra ippica mordi e fuggi è un bene raro. Il professor Quaini è socio Anact dal 1954, ma la sua passione per il cavallo viene ancora da più lontano. «L’azienda è stata fondata da mio padre Lodovico nel 1910. Da queste Le allora piccole (anno 1974) figlie del professor Quaini non avevano timore ad avvicinarsi ai cavalli. Da sinistra Lodovica, Elisabetta e Giovanna parti, allora, ci si spostava con il calesse e i cavalli erano di casa. Sono cresciuto in mezzo a loro, con mio padre battevo le fiere per acquistare fattrici e stalloni. Nel 1938, a diciotto anni, ho staccato la licenza di dilettante, allora i gentlemen si chiamavano così. Si correva di preferenza a Soresina». Lo studio e i successivi impegni professionali (Quaini è stato allievo del famoso professor Dellepiane e poi per anni primario di ginecologia al Sant’Anna di Torino) non hanno interferito con la passione del professore per il trotto. «Avevo ben poco tempo da dedicare ai cavalli, però erano la mia valvola di sfogo. Appena potevo mi precipitavo a Vinovo dove sono diventato amico di Vincenzino Gasparetto, che allora era l’handicapper della Torinese. Fu un periodo felice, avevo una bella scuderia e a guidare ero abbastanza bravo: nel 1964 ho anche vinto un Campionato gentlemen in sulky a Intrigante». Elisabetta Quaini con la figlia Maddalena ed il padre Paolo Quella con Gasparetto fu un’amicizia che, dal punto di vista ippico, ha un po’ cambiato la vita al professor Quaini. «Quando Vincenzino smise di collaborare con la Torinese mi propose di seguire la mia scuderia che si era spostata a San Siro. E con Vincenzino le prospettive si fecero più ambiziose: si cominciò a guardare all’America dove potevamo contare sui consigli di Frank Broglio, un amico del proprietario di Tornese, Sebastiano Manzoni. Fu un bel periodo, portammo in Italia per conto della mia Scuderia San Damiano Lansing Hanover, Brogue Hanover e Some Fire, primaserie 9 per il quale mi piaceva impegnarmi anche dal punto di vista istituzionale: quando all’Unire c’erano Berardelli e Golisano sono stato vicepresidente degli allevatori e successivante ho ricoperto la carica di presidente dell’associazione stallonieri». che mi permisero di frequentare come proprietario la primissima categoria internazionale e di togliermi molte soddisfazioni: Lansing fu secondo nel Lotteria e nell’Elitlopp, con Brogue si andò a vincere anche in Francia, con Some Fire, il cavallo che non sopportava la frusta, andammo a segno nel Nazioni e nell’Inverno, che allora era ancora una delle corse che contavano nel calendario di San Siro. Poi arrivarono anche Murray Mir e Broker’s Choice, anch’essi soggetti più che validi. I miei guidatori erano Sergio Brighenti, Anselmo Fontanesi, Walter Baroncini e Vittorio Guzzinati. Era un’ippica d’altri tempi, che dal punto di vista tecnico esaltava le doti di professionalità, ma che ancora permetteva di coltivare profonde amicizie. Non vorrei passare per un nostalgico a tutti i costi, ma era un mondo coinvolgente che ti lasciava molto dentro, Il prof. Quaini e la figlia Elisabetta con il loro factotum Emanuele Mantelli (con gli occhiali), e i partners degli stalloni Alfredo Villa e Cristina Uccelli (con la borsetta), Matteo Pella (dietro) La valvola di sfogo del professor Quaini sono sempre stati i cavalli: nell’immagine in sulky ad Oliveira sulla pista torinese 10 qualità». L’allevamento dei puledri resta comunque una delle priorità del professor Quaini. «Negli incroci sono sempre stato un filo americano, ma negli ultimi anni mi sono convertito al francese, anche perché i normanni ormai hanno nelle vene molto sangue yankee: a mio avviso un fuoriclasse come Jag de Bellouet può garantire in razza una riuscita straordinaria. Nel tempo ho selezionato un Modena, ippodromo della Ghirlandina: Sergio Brighenti scende dal sulky di Murray Mir, il professor Quaini va a congratularsi con il Pilota piccolo lotto di fattrici che per il successo, ricevendo allo stesso tempo i complimenti dal commendator Renzo Orlandi (primo a sinistra) giudico ottimo per qualità di base e per morfologia.I miei I campioni yankee della San Damiano sono poi passati dalle Barbiselle “Barb” fanno sempre la loro bella figura, anche se la concorrenza è come stalloni, amplificando l’interesse del professore su questa parte numericamente schiacciante». della filiera ippica, alla quale negli ultimi anni ha dedicato gran parte dei suoi sforzi. «Ho curato molto questo aspetto, IL PARCO FATTRICI DELLE BARBISELLE trovando in Friendly Face uno stallone leader, molto concreto nella sua BEAUTIFUL BARB 4, 1.16.3, b. 1998, produzione media. Mi aspettavo molto da Campo Ass e Ilenia Ve (Sharif di Iesolo). Gravida di Armbro Goal anche da Herschel Walker, che mi fece comprare Hakan Wallner, grande BLUSHING HONORS b. 1996, genealogia e buona carriera di corse, da Super Bowl e Coral Glory (Dream Of Glory). Gravida di Look de Star ma che sinora è rimasto un po’ al di sotto delle aspettative. ELEIZA SANTANA 1.14.6, b. 1994, Quest’anno penso di proporre agli da Spotlite Lobell e Rideknospe (Cheetah). Gravida di Jag de Bellouet allevatori una bella gamma di razzatori, GINEVRA BARB 3, 1.13.8, b. 2003, per coprire qualsiasi esigenza, da Friendly Face e Bora Bora Barb (Campo Ass). Ritirata in razza nel 2007 garantendo un servizio di prima qualità a dei prezzi contenuti. Io, e gli MISS BONNIE GLIDE b. 1999, altri miei partners (Alfredo Villa e la da Yankee Glide e Margo Hanover (Florida Pro). Breeder Service di Matteo Pella, ndr) PRAY DI JESOLO 4, 1.15.2, b. 1990, stiamo portando avanti una politica di da Armbro Goal e Gota di Jesolo (Sharif di Iesolo). Gravida di Look de Star contenimento dei tassi di monta. Siamo convinti che, in un momento TREMESTIERI 6, 1.13.6, b. 1993, non proprio facile per il nostro trotto, da Enguerillero e Nam Pegaso (Sharif di Iesolo). Gravida di Shipps Speed tutti debbano fare un passo indietro e non guardare al mero interesse. Poi, VESPA b. 1995, come ha ricordato mia figlia Elisabetta da Armbro Eldorado e Ecumene Blue, da Bourbon. Gravida di Enjoy Lavec il giorno della presentazione dei nostri YANKEE WHAMMEE b. 2000, stalloni per la stagione 2007, è nostra da Muscles Yankee e Sharon’s Steak (Sirloin). Gravida di Jag de Bellouet attenzione trattare le fattrici che vengono a Barbiselle come se fossero ZELY b. 1996, nostre, con tutte le attenzioni possibili, da Armbro Eldorado e Flying Broline (Bonefish). Gravida di Rite On Line anche dal punto di vista della cura ZUNIN b. 1996, veterinaria che, garantisco, è di prima da Friendly Face e New Star Jo (Sharif di Iesolo). Gravida di Jag de Bellouet 11 Per fare crescere bene i puledri non bisogna lasciare nulla al caso. L’esperienza pluridecennale delle Barbiselle viene incontro anche in questo. «Curiamo molto la nostra terra, una buona parte della quale è riservata a prati polifiti, composti da varie essenze, soprattutto da erba medica e iioietto, che consentono all’azienda di avere una autonomia per il foraggio che è sempre di prima qualità. L’alimentazione è seguita con particolare cura, tanto che la consideriamo uno dei nostri punti di forza». L’Agricola Barbiselle, oltre al settore propriamente agricolo e a quello riservato a stalloni, fattrici e puledri, svolge un’altra attività zootecnica ospitando 300 vacche da latte di razza frisona, razza che il professor Quaini seleziona dagli Anni Settanta, soprattutto dopo aver rilevata l’Azienda Agricola Salone, nel Lazio, dove erano presenti vacche americane provenienti dalla Paclamar Farm, un’azienda del Colorado leggendaria per il settore. Cavalli e mucche, le due grandi passioni del professor Quaini, gli uni e le altre selezionati con l’impostazione analitica che è proprio di questo signore che sembrerebbe di altri tempi, ma che è ancora fortemente ancorato sull’attualità. Un bellissimo primo piano dello stallone Berndt Hanover, fra le novità stalloniere di Barbiselle EZIO CIPOLAT NATI A BARBISELLE NEL 2006 Il prof. Quaini riceve dal delegato Anact della Lombardia Turrini e dal vicepresidente Caravita la targa quale socio ultratrentennale dell’Associazione 12 19 FEBBRAIO F. da Galopin du Ravary e Vespa (Armbro Eldorado) 21 APRILE F. da Ganymède e Zeky (Armbro Eldorado) 21 APRILE M. da Jag de Bellouet e Eleiza Santana (Cheetah) 24 APRILE F., da Galopin du Ravary e Tremestieri (Enguerillero) 2 MAGGIO F. da Topkapi As e Desdemona’s Pride (Bonefish) 7 MAGGIO F. da Topkapi As e New Star Jo (Sharif di Iesolo) 13 MAGGIO F. da Jag de Bellouet e Zunin (Friendly Face) 13 MAGGIO F. da Jag de Bellouet e Yankee Whammee (Muscles Yankee) 23 MAGGIO F. da Jag de Bellouet e Flushing Honors (Super Bowl) 6 GIUGNO M. da Ganymède e Miss Bonnie Glide (Yankee Glide) 31 ATTUALITÀ NICOLA PISACANE E L’IPPICA CHE VERRÀ Vista dei quattro ettari di paddock dedicati all’allevamento di Palmanova, dove l’alta piovosità giova ai pascoli Nel 1980 Nicola Pisacane, dotato di spirito d’iniziativa e buona volontà, si è trasferito da Agerola, sulla costa amalfitana, ad Udine per raggiungere il fratello che gestiva una pizzeria nella zona nord della città. L’obbiettivo dichiarato era quello di espandere l’attività e, dopo un po’, Nicola ha rilevato un locale a Palmanova per avviarlo e rivenderlo in un secondo tempo. Ma l’ottima riuscita e la particolarità della cittadina lo hanno convinto a rimanere, 14 tant’è che cinque anni fa ne ha aperto un secondo: i “Due Delfini” e “Da Baffo” sono diventati punti di ritrovo abituali per gli ippici del Friuli. Palmanova è una delle dodici città al mondo e la sola, in Italia, ad avere una pianta a forma di stella a nove punte. È nata come fortezza alla fine del sedicesimo secolo e precisamente il 7 ottobre del 1593, quando la Repubblica della Serenissima ratificò la fondazione di Palma, in seguito alla perdita della piazzaforte di Gradisca ad opera degli Ottomani. I possenti bastioni, circondati dall’ampio fossato, evidenziano lo scopo militare dell’opera, progettata dall’architetto friulano Giulio Savorgnan, che volle elevarla a “summa” delle teorie rinascimentali sulla città ideale. co e con il plebiscito del 1866 al Regno d’Italia. Nel 1960 il Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, la proclamò monumento nazionale. Pianta storica a stella di Palmanova Dopo due secoli passò in mani napoleoniche ed assunse il nome più vicino a quello attuale di Palma la Nuova. Le fortificazioni furono ulteriormente potenziate e l’accesso alla città fu ridotto a tre porte che identificano gli attuali rioni: Porta Aquileia, Porta Udine e Porta Cividale. Con il trattato di Campoformido del 1797 passò all’Impero Austro Ungari- Nella bisaccia di Nicola, trasferitosi in Friuli, oltre al “know how” di ristoratore c’era anche tanta passione per i cavalli da corsa, che aveva già posseduto ad Agerola. Prospettiva dei capanni dislocati nei paddock dedicare all’allevamento dei trottatori, ma anche di altri animali da cortile, utilizzati per l’attività di famiglia. La prima fattrice è stata Ariaclara (Sharif di Iesolo e Pitona d’Ausa), che gli ha dato immediate soddisfazioni con puledri Se lo splendido parco naturale di Fusine con i suoi due laghi è considerato il punto più freddo del Friuli Venezia Giulia, Palmanova è certamente quello più piovoso. È proprio lì che s’incontrano le brezze che scendono dalle Alpi Carniche e Giulie con quelle che risalgono dall’Adriatico dando luogo a frequenti perturbazioni. L’alta piovosità giova ai pascoli, li mantiene verdi ed appetibili ai puledri . Così ha scelto un’abitazione fuori delle mura, con circa quattro ettari di terreno da Presentazione di Eldgrado Bi con il lad Catalin utili come Lostiano, Mysun NP, Omaro NP e Raim NP. Ad essa ne sono seguite molte altre, ma rimane la capostipite dell’allevamento, al punto che Nicola ha messo in razza l’ultima delle sue figlie Zizy’s Filly NP (Supergill) e non intende vendere le sue prime puledre Godiva NP (Kramer Boy) e Lizzy NP (Armbro Goal). Sono passati vent’anni, ormai, dalla comparsa della sigla “NP” sulle piste italiane e più di quindici dall’arrivo dei primi stalloni. Adriano Ioan sullo sfondo della scuderia, dal box sbuca Etnico de Gleris Aligero (Top Hanover e Freza da Mighty Ned) e Keystone Tripoli (Super Bowl e Tosca da Speedster), che aveva una buona genealogia, ma purtroppo era poco fertile. 15 NICOLA PISACANE E L’IPPICA CHE VERRÀ Ferdinando Pisacane si coccola Fluoro du Kras Ma la passione, si sa, è contagiosa ed il primogenito Ferdinando ha seguito sin da piccolo i cavalli che il papà teneva in pista a Cervignano. Godiva NP con il lad Catalin sulla pista dritta del centro di allenamento le. Attualmente c’è Over Caf (Zebù e Cristy d’Assia da Bonefish), che monta privatamente ed Eldgrado Bi (Supergill e Unfaithful Bi da Darif Effe), che è stato preso in gestione per il 2007. Lo scopo è quello di avere ogni anno a rotazione uno stallone, giovane, di buona genealogia e da lanciare sul mercato, in modo da offrire buona qualità a tariffe contenute. Ha iniziato al lavorare con Sergio Peresson e Roberto Vecchione e con lui ha conseguito la licenza di allievo nell’ultimo corso organizzato dall’ U.N.I.R.E.. Ha dimostrato subito una buona mano ed un ottimo senso tattico, al punto che Nicola ha deciso di aprire un centro d’allenamento su un terreno di circa cinque ettari acquistato presso lo svincolo autostradale. È dotato di una pista tonda di 600 metri e di una dritta di 700, entrambe molto morbide adatte sia alla preparazione dei puledri che dei cavalli anziani. Faceva parte dello stesso corso Nicola Struchel che preferisce la tranquillità dell’allenamento all’agonismo delle competizioni. Dopo aver lavorato entrambi con Paolo Romanelli, hanno deciso di unire le rispettive vocazioni, formando un team giovane ma già affiatato. Da sinistra verso destra: un bel primo piano di Eldgrado Bi, lo stallone nel box accarezzato da Nicola Struchel e Amethyst Lg con Franco Crocefisso 16 Parte dei box dove alloggiano una decina di soggetti Le mamme a sua disposizione sono attualmente diciotto, tutte di buona genealogia. Nicola sostiene però che la selezione fatta in questi ultimi anni nel nostro paese sia stata tale da rendere impossibile trovare soggetti privi di “carta”. La concorrenza sempre più agguerrita e la previsione di una probabile contrazione del mercato lo hanno convinto a ridurre nell’immediato futuro il numero delle proprie fattrici a sei o sette. Le elette dovranno essere inappuntabili sia nella carriera agonistica che nelle linee sanguinee. Pisacane ci indica in questa soluzione la strada obbligatoria da percorrere per garantire un futuro all’ippica e all’allevamento italiano: meno quantità e più qualità. rispettive vocazioni, formando un team giovane ma già affiatato. Lo scorso anno con una decina di soggetti sono riusciti ad ottenere una cinquantina di vittorie. Fluoro du Kras è FATTRICI decisamente il cavallo di punta ed è quello che nel 2006 ha totalizzato le maggiori somme OLIVIA BI, 1989 da Speedy Somolli e Tie Score (Super Bowl) Vuota vinte presso l’ippodromo di RAMPA SOL, 1991 da Bourbon e Lemania Sol (Silent Admirer) Gravida di Bartali Ok Montebello. Nicola Pisacane non si ferma SUNNY DAY STA, 1992 Sharif di Iesolo e Alba di Valle (Oriolo) Gravida di Allison Hollow mai ed interpreta a suo modo l’ippica del futuro. Un settore TENTAZIONE GIFAR, 1993 da Crowning Point e Lona Kash (Nevele Diamond) Gravida di Uronometro che si prevede in flessione, nel quale la parola d’ordine sarà ZELKOWA DU KRAS, 1996 da Park Avenue Joe e Iratamut (Short Stop) Gravida di Over Caf “rimboccarsi le maniche” per poter proseguire. ZOLLA VALD, 1996 da Baltic Speed e Rivincita Ok (Lanson) Gravida di Over Caf Allevamento, competizioni, stalloni ed ora anche centro di fecondazione artificiale. Presso il centro d’allenamento è stata inaugurata la stazione di monta con Eldgrado Bi e quella di fecondazione con seme fresco e congelato (anche di altri stalloni). Il servizio si basa sulla collaborazione della dottoressa Francesca Costa per l’inseminazione, il parto, ma anche per l’assistenza ai puledri e l’embryo tranfert. Già la scorsa stagione sono state coperte una quarantina di fattrici e per quest’anno Nicola spera di riuscire a fare altrettanto. ZIZI’S FILLY NP, 1996 da Supergill e Ariaclara (Sharif di Iesolo) Vuota AZIMUTH GAR, 1997 da Indro Park e D.D. Crown (Speedy Crown) Gravida di Profumo Om BIGLIA SAL, 1998 da Host of Waverly e Olimpia Sal (Wayne Eden) Gravida di Over Caf BRITTA JET, 1998 da Park Avenue Joe e Olanca Jet (Torway) Gravida di Boss di Jesolo COSPICUITÀ NP, 1999 da Indro Park e Pudiesa Jet (Bourbon) Gravida di Over Caf DARIKA TIME, 2000 da Crysta’s Crown e Rika Nilema (Mack Lobell) Gravida di Allison Hollow DIRETTA DEL PINO, 2000 da Arndon e Osiride Or (Zebu) Gravida di Boss di Jesolo DOLPHIN NP, 2000 da Kramer Boy e Elab (Short Stop) Gravida di Civil Action DULCINEA ZEN, 2000 da Record Ok e Panacea Font (Bourbon) Gravida di Over Caf ENGY, 2001 da Pecos Bi e Rampa Sol (Bourbon) Gravida di Over Caf ERBE, 2001 da Indro Park e Nuova Opera (Dance Marathon) Gravida di Allison Hollow FARFALLINA NP, 2002 da Park Avenue Joe e Farfalla Om (Short Stop) Vuota 17 LA STORIA - LE GRANDI MADRI LE GRANDI MADRI DELL'ALLEVAMENTO ITALIANO GAMARTH Eglon, ma fece il suo anche Gamarth restando in attività con Pino Rossi sino al 1973. Passate in razza come mamme, sia Gamarth che Galtelli misero a frutto la loro grande qualità: Galtelli era figlia dell’ottima e generosa Eccles (che proprio della Saint Claude di Marthe Viollat Loiset e Guido Arrivabene era stata la più brillante portacolori), mentre Gamarth portava in dote la linea di Tonga e Fulminea, una delle più rinomate del dopoguerra, che ai tempi si era già illustrata con Magda, Birbone, Bordo, Alki e Blera e che ai giorni d’oggi è ancora in auge grazie all’eccellente Frullino Jet. Se Galtelli ha avuto una produzione Derby 1981: Argo Ve (frusta al cielo di Siviero Milani) respinge l’ultimo assalto di Abaco (Odoardo Baldi) con Ansaldo Red al largo dei due numericamente più consistente rispetto alla coetanea Gamarth (produAssieme a Mariella, che abbiamo ricordato nel numero scorso nella zione le cui punte sono rappresentate da Larry Ve 1.13.9, Epilogo - vincitore dell’Allevatori -, Girovago e Bolivia Ve), quest’ultima prima puntata di questa rubrica sulle grandi madri del nostro trotto, l’ha sicuramente superata come rendimento globale: sia GentiGamarth è l’unica fattrice in Italia ad aver generato due vincitori di le sia Argo Ve, infatti, oltre che vincitori di Derby, sono stati dei Derby. Ma Gamarth, rispetto alla mamma di Seduttore e Mikori di punti di riferimento nell’ambito della loro leva, il primo anche Iesolo, ha qualche cosa in più da porre sul piatto della bilancia: inda anziano quando passò a difendere i colori della Scuderia Belfatti questa saura è riuscita ad ottenere lo straordinario exploit con losguardo di Cesare e Laura Meli. Corposo il palmares di Gentile, i suoi primi due prodotti: Gentile e Argo Ve. cavallo forte e molto concreto (nel segno tiGentile, nato nel 1976, vinse il Nastro Azzurpico del padre Some Fire), che conta, oltre a ro per i colori della Scuderia Malù di Alberto quella nel Nastro Azzurro, vittorie in altri otto Ferrero e con la regia di Pino Rossi, l’altro per grandi premi: Cupolone, Veneto, Marangoni, conto della famiglia Blangino (allevatrice di Città di Napoli, Marche, Città di Cesena, Città entrambi i campioni) e con in sulky Siviero di Padova e Toscana; oltre a eccellenti piazzaMilani. Felice Blangino, che almeno per un menti come il terzo posto nell’Elwood Medium ventennio è stato uno degli allevatori e proe nel Giovanardi e il secondo, da anziano, nel prietari di riferimento del trotto piemontese, Gaetano Turilli. Argo Ve, dal modello più legnei primissimi anni Settanta acquistò tramite gero ed elegante rispetto al fratello maggiore, Anselmo Fontanesi per la sua Scuderia Spardopo il Derby vinse, davanti ad un pubblico tana tre pezzi pregiati del milanese (ma con straboccante che poi si riversò in pista per sede a Desenzano) Allevamento Saint Claufesteggiare i vincitori, una storica edizione de: Gulliver e Gamarth, entrambi da Oriolo, e dell’Orsi Mangelli, alla race-off con il romano Galtelli, da Mighty Ned. Dei tre acquisti, tutti Abaco che fu il suo più fiero avversario anche coetanei (del 1968) il migliore in corsa si ria Tor di Valle. L’allievo di Siviero Milani inolvelò il castrone Gulliver, fratello dell’ottimo Felice Blangino con il figlio Oscar alle Aste 1987 18 tre è andato a segno nel Dante Alighieri, Marangoni, Società Terme e Gran Premio d’Europa sfuggendo ai francesi Minou du Donjon (poi fuoriclasse di livello internazionale) e Myoto Barbés. E Argo Ve è stato il primo squillo in razza di Sharif di Iesolo, il più straordinario riproduttore del moderno allevamento italiano, padre di quattro Derbywinner (oltre ad Argo Ve, Indro Park, Lancaster Om e Re dei Jet) e, nel complesso, di 872 prodotti con record, vincitori di 142 grandi premi e di oltre 90 miliardi delle vecchie lire. Sia Gentile che Argo Ve sono poi diventati dei riproduttori, solo discreto il primo, più che valido Argo Ve che aveva un pedigree improntato su tre capisaldi come Oriolo, Mighty Ned e Sharif di Iesolo. Tra i figli di Gentile si possono ricordare Mocambo, Ipub di Casei, Infelice, Gridita Bru, Marte Cla e Mitreo. Decisamente più corposa la produzione di Argo Ve (tra l’altro scomparso prematuramente) che fece centro sin dalla prima annata con il classico Inflated (secondo nel Derby), la bella Invrea e lo stakanovista Indignato e si mantenne ad alto livello negli anni successivi grazie a Larry Ve, Laserfoto, Lasty Roc, Lici di Casei, Littoriale, Never To Late, Oken, Olio Petral e Sofocle Egral, altro vincitore classico e altro secondo nel Nastro Azzurro. La linea di Gamarth, che resta preziosa, si è però un po’ persa, anche per il fatto di aver avuto sol- Siviero Milani ed il team della Veranna ritirano i premi da Lazzaro Iemma, all’epoca Presidente Anact, dopo il successo di Argo Ve nel Derby 1981 tanto due figlie femmine nella possibilità di portare avanti il suo discorso di qualità: Farah Ve e Ilenia Ve si sono dimostrate molto prolifiche (la prima ha avuto 15 prodotti, 14 l’altra), ma senza squilli particolari, anche se con una percentuale di riuscita piuttosto alta. La linea di Gamarth sembra latente, in attesa di un nuovo colpo d’ala. EZIO CIPOLAT Allevatore: Allevamento Saint Cloude, Milano LA PRODUZIONE DI GAMARTH 1ª madre: ARGOLIDE (1962), b.o., da Mighty Ned 1976 GENTILE 1.15.3, m.b. da Some Fire. Allevatore: Allevamento Veranna (Torino) GAMARTH (1968), s. 1.20.8, da Oriolo 2ª madre: TONGA (1937), mo. 1.30.7, da Clyde the Great 3ª madre: FULMINEA (1923), mo., da Jockey 4ª madre: SOLOLA (1908), b. 1.29.3, da Todd 5ª madre: CARACAS (1898), b., da Bingen 1978 ARGO VE 1.16.4, m.b. da Sharif di Iesolo. Allevatore: Allevamento Veranna (Torino) 1981 DROPPER VE, m.s. da Bolivan. Allevatore: Allevamento Veranna (Torino) 1983 FARAH VE, f.b. da Sharif di Iesolo. Allevatore: Allevamento Veranna (Torino) LA PRUDUZIONE DELLE DUE FIGLIE DI GAMARTH da FARAH VE derivano 31 trottatori (18 in corsa, tra i quali Ubicuidad 1.15.7, Darfar Mo 1.15.8, 1984 GOLIA VE 1.19, m.b. da Short Stop. Allevatore: Allevamento Veranna (Torino) 1985 ILENIA VE, f.b. Sharif di Iesolo. Allevatore: Allevamento Veranna (Torino) 1987 MARTH VE, m.s. Crown’s Cristy. Allevatore: Allevamento Veranna (Torino) Valiente 1.16.2, Fefà Mo 1.16.7 e Paraguas 1.17 in linea diretta e Zefiro d’Alfa 1.14.6, Ecusson Jid 1.14.8, Coco d’Alfa 1.14.8 e Electa d’Alfa 1.16 in linea derivata) da ILENIA VE derivano 29 trottatori (20 in corsa, tra i quali Usurpation 1.15.6, Able Barb 1.15.6, Fennel Barb 1.15.9, Zali 1.16, Beautiful Barb 1.16.3 in linea diretta e Fiona Axe 1.14.1, Giant Axe 1.15.1 e Zwelteg Blue 1.15.4 in linea derivata) Derby 1979: Gentile e Pino Rossi netti avanti a Gentilhombre e Dividend 19 LA STORIA - MEMORIE DEL TROTTATORE IMPREVEDIBILITÀ DELLA VITA Vogliamo ricordare ancora una volta Giorgio Tosatti, l’insigne giornalista che ci ha lasciato lo scorso mese, ripubblicando un suo scritto (dedicato al Triossi 1969 e più segnatamente alle attitudini delle leve giovanili di allora) allorché, già redattore capo del Corriere dello Sport, collaborò con il nostro periodico Giorgio Tosatti Ci piace immaginare, in un momento di pura fantasia, i primi passi di Giorgio nella nuova dimensione ultraterrena: è bello anche solo poter pensare che a dare il benvenuto alle illustri personalità salite oltre la volta celeste ci siano grandi colleghi che, per l’inesorabile passare del tempo o la imprevedibilità della vita, hanno precedentemente varcato la fatidica soglia. Prima naturalmente l’abbraccio con i familiari ed uno più sentito al padre Renato, perito nel 1949 nella sciagura di Superga del grande Torino (Giorgio aveva ricordato il modo assai traumatico con cui aveva appreso la notizia della tragedia), appena dopo un consesso di grandi giornalisti e telecronisti lo salutano e lo accolgono. A rompere il ghiaccio Beppe Viola (tra l’altro grande appassionato d’ippica) che ancora non ha perso il brillante linguaggio che gli conoscevamo: “Caro Giorgio, guarda la fatalità che ci accomuna, siamo entrambi saliti in Cielo qualche mese dopo una vittoria mondiale degli azzurri del calcio: io me ne andai improvvisamente nell’ottobre 1982 dopo un Inter-Napoli”. Tosatti con un velo di malinconia: “Ho visto i trionfi azzurri in 20 Germania, ma purtroppo non ho potuto commentarli: guarda che analogia, anch’io sono partito in un giorno di campionato, sebbene questa volta di mercoledì”. Nell’affollata serie di saluti, abbracci e frasi, se vogliamo, di circostanza, non manca l’incontro con Alberto Giubilo e Luigi Gianoli, in rappresentanza dell’ippica, ai quali Tosatti ricorda: “In passato ho seguito l’ippica per la carta stampata, scrivendo anche per il periodico IL TROTTATORE”. Dopodiché Giorgio si avvicina per il saluto delle rappresentanze del mondo del calcio che nel frattempo stanno accogliendo Benito Lorenzi, appena salito. A questo punto la fantasia non può andare giustamente oltre, i forse, i ma, i chissà riaffiorano, ci resta però ancora la convinzione che lassù (dove probabilmente tutto è lieve, dove i minuti si trasformano in ore, i giorni in settimane, i mesi in anni) Giorgio Tosatti e i tanti suoi colleghi discutono ancora di argomenti sportivi con la medesima passione e competenza. LUCIO CELLETTI [email protected] LA SCOMPARSA DI TORNESE E IL TRIOSSI DI FRIGOL (dal Trottatore n. 6/1969) Il Premio Triossi, massima prova trottistica per i nostri quattro anni si presta a diverse notazioni di un certo interesse. La prima è di carattere sentimentale e nasce dal rimpianto per la prematura morte di Tornese, impareggiabile in corsa e grandissimo in razza come testimoniano la vittoria di Frigol ed il terzo posto di Sion, entrambi suoi figli. Chi discuteva i meriti del sauro come riproduttore, avrà oggi motivi di meditazione; è necessario che questi due rampolli del maggior trottatore LA STORIA - MEMORIE DEL TROTTATORE IMPREVEDIBILITÀ DELLA VITA Vogliamo ricordare ancora una volta Giorgio Tosatti, l’insigne giornalista che ci ha lasciato lo scorso mese, ripubblicando un suo scritto (dedicato al Triossi 1969 e più segnatamente alle attitudini delle leve giovanili di allora) allorché, già redattore capo del Corriere dello Sport, collaborò con il nostro periodico Giorgio Tosatti Ci piace immaginare, in un momento di pura fantasia, i primi passi di Giorgio nella nuova dimensione ultraterrena: è bello anche solo poter pensare che a dare il benvenuto alle illustri personalità salite oltre la volta celeste ci siano grandi colleghi che, per l’inesorabile passare del tempo o la imprevedibilità della vita, hanno precedentemente varcato la fatidica soglia. Prima naturalmente l’abbraccio con i familiari ed uno più sentito al padre Renato, perito nel 1949 nella sciagura di Superga del grande Torino (Giorgio aveva ricordato il modo assai traumatico con cui aveva appreso la notizia della tragedia), appena dopo un consesso di grandi giornalisti e telecronisti lo salutano e lo accolgono. A rompere il ghiaccio Beppe Viola (tra l’altro grande appassionato d’ippica) che ancora non ha perso il brillante linguaggio che gli conoscevamo: “Caro Giorgio, guarda la fatalità che ci accomuna, siamo entrambi saliti in Cielo qualche mese dopo una vittoria mondiale degli azzurri del calcio: io me ne andai improvvisamente nell’ottobre 1982 dopo un Inter-Napoli”. Tosatti con un velo di malinconia: “Ho visto i trionfi azzurri in 20 Germania, ma purtroppo non ho potuto commentarli: guarda che analogia, anch’io sono partito in un giorno di campionato, sebbene questa volta di mercoledì”. Nell’affollata serie di saluti, abbracci e frasi, se vogliamo, di circostanza, non manca l’incontro con Alberto Giubilo e Luigi Gianoli, in rappresentanza dell’ippica, ai quali Tosatti ricorda: “In passato ho seguito l’ippica per la carta stampata, scrivendo anche per il periodico IL TROTTATORE”. Dopodiché Giorgio si avvicina per il saluto delle rappresentanze del mondo del calcio che nel frattempo stanno accogliendo Benito Lorenzi, appena salito. A questo punto la fantasia non può andare giustamente oltre, i forse, i ma, i chissà riaffiorano, ci resta però ancora la convinzione che lassù (dove probabilmente tutto è lieve, dove i minuti si trasformano in ore, i giorni in settimane, i mesi in anni) Giorgio Tosatti e i tanti suoi colleghi discutono ancora di argomenti sportivi con la medesima passione e competenza. LUCIO CELLETTI [email protected] LA SCOMPARSA DI TORNESE E IL TRIOSSI DI FRIGOL (dal Trottatore n. 6/1969) Il Premio Triossi, massima prova trottistica per i nostri quattro anni si presta a diverse notazioni di un certo interesse. La prima è di carattere sentimentale e nasce dal rimpianto per la prematura morte di Tornese, impareggiabile in corsa e grandissimo in razza come testimoniano la vittoria di Frigol ed il terzo posto di Sion, entrambi suoi figli. Chi discuteva i meriti del sauro come riproduttore, avrà oggi motivi di meditazione; è necessario che questi due rampolli del maggior trottatore Il fotofinish del Premio Triossi 1969: nell’ordine Frigol, Cerway, Sion ed il resto del gruppo, regolato da Bezuglio italiano di tutti i tempi, siano destinati alla carriera di stalciamo allenare e correre su piste anguste, su diritture brevi loni in età ancora fresca affinché la preziosa linea di sangue dove i puledri non possono crearsi una forte muscolatura, trasmessa loro da Tornese non vada perduta. dove è importante conquistare lo steccato e risulta proibitivo Il secondo rilievo riguarda Alessandro Cicognani, ultimo di correre all’esterno. A differenza degli americani che impouna celebre famiglia di drivers. stano quasi tutte le loro prove più importanti sul miglio o al Il figlio di Armando è di gran lunga il più dotato fra gli espomassimo sul miglio ed un quarto, noi dopo aver allevato velonenti delle giovani leve: ha coraggio, audacia, cervello ed cisti li facciamo gareggiare sia nel Derby che nel Triossi sulla un preciso senso del traguardo. Con Frigol aveva già colto un lunga distanza. brillante successo in gennaio a Milano, imponendosi sui 2500 Soltanto incroci con stalloni francesi potranno darci dei trotmetri ad un discreto gruppo di coetanei grazie ad un astuto tatori in grado di affrontare il miglio e mezzo senza dover passaggio interno. Domenica nel Triossi ha giocato guidatori centellinare gli sforzi. esperti ed abili come Ubaldo Baldi e Sergio Brighenti, lauInoltre la generazione 1965 è stata la prima a disputare il reandosi guidatore di primissima fila. Derby ad ottobre, lodevole iniziativa varata proprio per salIl terzo rilievo è di carattere tecnico e ci spinge a considevaguardare i tempi d’impiego dei puledri. I fatti non danno, razioni parzialmente negative su questa generazione 1965 ahimè, ragione agli innovatori: Atina vinse il “nastro azzurincapace di esprimere una precisa gerarchia di valori. Sui ro” in 1.20.6; un anno dopo sulla stessa pista, e sulla stessa gradini più alti di questa fluttuante scala si sono alternati distanza Frigol si è imposto con un tempo peggiore: 1.21.8, Atina, Nebbiolo, Flegias, Rivasco, Bezuglio, Relax, Sion, Raldenunciando un generale scadimento di valori. Per giudicare lo, Cerway con puntate estemporanee di altri soggetti e con in prospettiva l’utilità o meno del provvedimento preso a suo l’improvviso acuto di Frigol alla sua prima vittoria classica. tempo non basta tuttavia una sola generazione. Assai più grave ci sembra il fatto che il Triossi sia stato vinto La mancanza di autentici campioni ha fatto si che al Derby con il pessimo tempo di 1.21.8. restassero iscritti venti cavalli e al Triossi diciotto: uno sproSi è camminato troppo posito. La formula è stata fatale piano: colpa della scarsa domenica scorsa ad Atina (releattitudine dei trottatori gata al numero otto nel folto del italiani alle lunghe diplotone). stanze, colpa dell’eccessiSolo usando per il Derby ed il vo numero di partecipanti, Triossi la stessa formula che colpa del nostro programrende così attraente e tecnima assai povero di prove camente esatto il Gran Premio sul miglio e mezzo. della Lotteria potremmo ovviaLe deficienti qualità fonre a questo stato di cose: limidistiche dei trottatori tare il numero dei partecipanti italiani si spiegano ovd’autorità sarebbe infatti difviamente con l’insistenza ficile, antipatico e assurdo. Ma dei nostri allevatori su liinnovazioni così drastiche non nee di sangue americano: sono possibili nel mondo ippico costruiamo cavalli veloci, italiano ancora legato a schemi scarsamente atletici, doantichi. tati di scatto ma poveri di Frigol (da Tornese e Landina) con al sediolo Alessandro Cicognani, dopo l’affermazione nel potenza. Per di più li fac- Nastro Azzurro dei quattro anni del 1969 GIORGIO TOSATTI 21 DA NON PERDERE NONSOLOTROTTO I mini meeting, che rappresentano una delle re di Giacomo Balla, Afro Basaldella, Giunovità della programmazione di quest’anseppe Capogrossi, Felice Casorati, Ennio no, trovano una bella esplicazione in questo Morlotti, Emilio Vedova e Luigi Veronesi. mese di aprile, che propone una due giorni di Pieve di Cento è ad una trentina di chiloqualità a Torino per Pasqua e Pasquetta. Dometri da Bologna sulla strada per Argelato. menica di scena gli internazionali nel primo Tra le tante proposte culturali che Milano dei tradizionali migli primaverili sulle nostre propone nel mese di aprile l’avvenimento piste, il Costa Azzurra (con l’atteso esordio più imortante è sicuramente la mostra su italiano del giovane yankee Algiers Hall), Kandinskij, ospitata sino al 24 giugno dal mentre il giorno successivo l’ippodromo di centralissimo (piazza del Duomo) Palazzo Stupinigi prepara il Gran Premio d’Europa Reale. L’artista russo, che fu tra i fondaPalazzo Madama, nelle sue 35 sale dieci secoli di produzione con il suo Città di Torino tornato open e per il artistica Italiana ed Europea tori del Blaue Reiter, ebbe contatti solo quale si potrebbe muovere dall’Olanda (dove sporadici con l’Italia, ma la mostra con è in training) l’interessante Derbywinner tealcune sue opere che nel 1934 organizzò desco Russel November. Per chi volesse approfittare dell’occasione la Galleria del Milione destò molto clamore, tanto che Kandinskij per passare un paio di giorni a Torino consigliamo la visita a Palazzo diventò uno dei punti di riferimento per gli astrattisti italiani. La Madama (Piazza Castello) che è stato riaperto al pubblico dopo dimostra Kandinskij e l’astrattismo in Italia 1930-1950 ricorre proprio ciotto anni. Oltre trentamila opere, dal Medioevo al Barocco, espoi legami tra i vari Munari, Rho, Veronesi, Santomaso con l’opea del GLI APPUNTAMENTI DI APRILE SULLE PISTE ITALIANE metri 1600, internazionalidi 4 anni ed oltre e indigeni di 5 anni ed oltre 25 aprile - MILANO: Europa Gr. I metri 2100, europei di 4 anni 25 aprile - MILANO: Europa Filly Gr. II metri 1600, femmine indigene di 4 anni 9 aprile - TORINO: Città di Torino Gr. II metri 2060, europei di 4 anni 25 aprile - MILANO: Veneto Gr. III metri 1600, maschi indigeni di 3 anni 15 aprile - BOLOGNA: Italia Gr. II metri 1660, indigeni di 3 anni 25 aprile - MILANO: Emilia Gr. III metri 1600, femmine indigene di 3 anni 15 aprile - BOLOGNA: Italia Filly Gr. III metri 1660, femmine indigene di 3 anni 8 aprile - TORINO: Costa Azzurra Gr. II GLI APPUNTAMENTI DI APRILE SULLE PISTE EUROPEE 21 aprile - ENGHIEN: Atlantique Gr. I Euro 180.000, metri 2150, per 4-10 anni internazionali ste in in trentacinque bellissime sale, testimoniano dieci secoli di produzione artistica italiana ed europea. Proprio fino a Pasqua (dalle 15 alle 19, prenotazione obbligatoria) è anche aperta al pubblico la villa della Regina (Strada Margherita) un complesso costruito all’inizio del XVII secolo per volere del cardinale Maurizio di Savoia (su progetto di Ascanio Vitozzi sul modello delle ville romane), che comprende anche giardini all’italiana con grotte e giochi d’acqua, aree agricole e boscose. Il nome di Villa Regina deriva dal fatto che alla fine del Seicento la villa passò ad Anna d’Orleans, moglie di Vittorio Amedeo II. Il Premio Italia, nel quale Ilaria Jet, dopo il rientro nel Berardelli Filly, ritroverà i maschi, può offrire l’occasione per una visita “mordi e fuggi” a Pieve di Cento dove sino al 29 aprile al Magi 900 di via Rusticana è proposta la mostra L’Astratto Presente, dedicata all’arte astratta del Novecento italiano, con esposte ope- 22 21 aprile - GOTEBORG: Olympiatravet Gr. I SEK 1.600.000, metri 2140, per 4-12 anni internazionali maestro russo, che a Milano è rappresentata da cinquanta tra oli e acquarelli. Aprile è abbastanza “povero” di avvenimenti di spicco sulle piste europee, ad eccezione dell’Olympiatravet in Svezia a Göteborg e dell’Atlantique ad Enghen, in programma, tra l’altro, in contemporanea, sabato 21 aprile.Una eventuale trasferta (la corsa svedese è con la forma ad invito) ad Enghien può fornire l’occasione per visitare la mostra di un artista molto particolare, proprosta sino al 3 giugno dalla Fondation Cartier (Boulevar Raspail 261). Sono infatti esposte le opere di David Lynch, il grande regista cinematografico americano (The Elephant Man, Velluto Blu, Una Storia Vera, Inland Empire, alcuni titoli di suoi film) che si è dedicato alla pittura sin dai tempi dell’infanzia. EZIO CIPOLAT 31 ATTUALITÀ FABRIZIO CIULLA LAMPI DA STAR Gli ultimi istanti del Gran Premio Continentale con Fabrizio Ciulla a roteare la frusta mentre si appresta a tagliare il traguardo con Alma Roc “La sua carriera inizia nel 1982 a Palermo ed a soli 16 anni entra nelle scuderie di Vincenzo Fasciana” 24 Fabrizio Ciulla è uno dei nostri migliori catch-driver, da anni sulla breccia, sempre pronto a salire in sulky per improvvisare una guidata, che spesso risulta altamente proficua. Le sue mani buone gli permettono di ottenere il meglio dai cavalli che guida, e non è un caso che nelle manifestazioni per driver, quali il Campionato Guidatori di Montegiorgio e il Superfrustino di Cesena, sia sempre protagonista. “L’incontro con Giancarlo Baldi, il trasferimento alla Pradona” La sua carriera è iniziata nell’ormai lontano 1982 a Palermo quando, a soli 16 anni, entra nelle scuderie di Vincenzo Fasciana come artiere, poi in estate il trasferimento esperienza di scuderia che di guida, visto che, gran premi a parte ovviamente, ho guidato tutti i loro cavalli di maggior qualità”. “Scuderia in proprio e diventa trainer-driver per la Mix Horse” Dopo la Pradona Fabrizio trova subito un’altra bella opportunità lavorativa, grazie alla Mix Horse. Per la prima volta ha scuderia in proprio e diventa trainer-driver a tutti gli effetti. “Un’altra esperienza eccezionale, per la prima volta mi sono trovato a gestire personalmente una scuderia. Con i soggetti della Mix Horse ho vinto tanto, ho avuto la fortuna di guidare Fabrizio Ciulla (con la giubba del Comune di Fermo) e Opal Viking dominano il Palio di Montegiorgio un cavallo fantastico come Inpasse Wh, che non ha mai vinto un gran premio ma si è rifatto con una serie lunghissima di centrali. per un paio di mesi a Taranto, e lì l’incontro fondamentale, quello che Il mio Gran Premio l’ho invece vinto con Reperto, il Città di Cesena ha lanciato al meglio la sua carriera. nel quale ho battuto in fotografi a Robur. Poi vorrei ricordare anche “Ho incontrato Giancarlo Baldi – racconta Fabrizio – c’è stato subito Felussov e Nicerino, insomma in quei mesi ho avuto tante occasioni feeling e mi ha proposto di andare a lavorare alla Pradona con lui per mettermi in mostra”. e il figlio Lorenzo. Per me quella proposta è stata la manna caduta dal cielo, mi sono trasferito in Emilia, e di colpo mi sono trovato a lavorare in una scuderia “Primi Gran Premi di altissimo livello, una con Allstar Fc delle migliori di tutta e la partecipazione Italia. alla Finale del Giancarlo e Lorenzo sono stati ottimi maestri, mi Derby” hanno fatto sentire uno dei loro e mi hanno dato Terminata la parentesi Mix Horse, Fabrizio subito fiducia facendomi Ciulla si trasferisce per un breve periodo da guidare i loro cavalli, Atos Lombardini collaborando insieme ad Enrico anche quelli più forti. Ho Dall’Olio, poi torna per un paio di stagioni intrapreso il corso allievi e in Sicilia con Serafini prima di collaborare nel giro di sei mesi avevo nuovamente, per un paio d’anni, con Giancarlo già ottenuto le vittorie e Lorenzo Baldi. Nel 1998 si rimette in proprio, necessarie per diventare apre scuderia a San Bartolomeo con Paolo professionista d’altronde Sorcionovo e Lennary Vidgren. guidare i loro cavalli, “Un’altra bella esperienza, lavoravo in pista al sempre ben preparati, mattino e guidavo al pomeriggio, faticoso era veramente una ma soddisfacente. Di quel periodo mi preme “passeggiata”, nel senso ricordare Turboline Day, Raf Migliore e che si andava sempre in soprattutto Allstar Fc, con la quale ho vinto pista con grandi chance di alcuni grandi premi ed ho partecipato al Derby, vittoria. Sono rimasto con il primo con la formula delle batterie e Finale, loro per dodici anni, poi il qualificandomi appunto per la finale per i nostro sodalizio è finito e parametri, nel senso che in batteria le cose mi sono mosso da solo. andarono male ma Allstar venne ripescata per Dodici anni di Pradona i risultati brillanti che aveva ottenuto durante mi hanno insegnato la stagione”. moltissimo, sia come Primo piano del driver palermitano con Alma Roc 25 Festa grande sulla pista dell’Arcoveggio per Fabrizio Ciulla (alle sue spalle il proprietario Luca Rocca e alla sua destra il trainer Giorgio Carini) dopo il trionfo nel Continentale con Alma Roc Si arriva al 2003, quando Fabrizio prende la decisione definitiva, una scelta difficile ma che risulterà in breve azzeccata, quella di fare il catch driver a tempo pieno, senza più avere scuderia, senza più andare al mattino presto ad attaccare cavalli. “Nella vita quando si matura si riesce a capire ciò che si sa fare meglio. Io mi considero un buon guidatore, ho visto che in tanti mi hanno sempre dato fiducia facendomi guidare i loro cavalli, per cui ho scelto di smetterla con l’allenamento e di fare il catch, anche se per qualche mese ho allenato i cavalli della Opi, prima che arrivasse Ahokas. Saltando il lavoro del mattino puoi mantenerti più fresco, arrivi all’ippodromo per correre sempre nelle condizioni migliori, senza essere stanco. Io seguo molto le corse, in modo da conoscere i cavalli che guido e gli avversari. Il mio lavoro consiste nel guidare e nel seguire le corse, un lavoro che adoro”. “Nel 2003 la scelta azzeccata di fare il catch driver a tempo pieno” Fabrizio Ciulla, accanto la moglie 26 Da catch driver i risultati non si sono fatti attendere… “Ho collaborato con Erik Bondo, un bel periodo, dove guidavo tanti cavalli di alto livello, e mi misuravo spesso sulla pista di Milano. Poi è arrivata la Sant’Eusebio dei Signori Rocca, con i Roc mi sono tolto tante soddisfazioni, con Alma Roc, Dumper Roc e Concord Roc le vittorie nei grandi premi non sono mancate, tra le tante ricordo il Continentale con Alma. Arrivando al presente ho un contratto con Holger Ehlert e con Valter Castellani. Guidare i cavalli di Ehlert mi permette di mantenermi sempre ad alto livello, lui ha soggetti di qualità, e si scende in pista sempre con prima chance, io cerco di mettere del mio per ottenere ovviamente il massimo possibile”. “Più svelto di altri a trovare il feeling con il cavallo del momento” Due domande per chiudere. Come mai ti trovi così bene nel Campionato Guidatori di Montegiorgio e, soprattutto, qual è il segreto per cui riesci a far partire a bomba quasi tutti i cavalli che guidi, anche quelli che di solito non sono scattisti? “Per quel che riguarda Montegiorgio posso dirti che è una pista che conosco a menadito, per cui sono avvantaggiato rispetto alla maggior parte dei miei colleghi. Certo, mi piace sottolineare che essendo un catch sono più svelto di altri a trovare il feeling con il cavallo del momento. Però conoscere bene la racchetta e la pista è un bel vantaggio. Sul fatto che faccio partire forte i Fabrizio Ciulla con Opal Viking in passerella dopo il trionfo nel Locatelli cavalli che guido non so che dirti, me lo dicono tutti e in effetti credo sia vero. “Mah, io forse sono stato fortunato, ma per ora non ho trovato Forse ho mani adatte per la partenza, grandi problemi. Sono sempre stato pagato, e ho sempre trovato non so, forse, essendomi abituato a guidare in pista piccola ho buoni ingaggi. Certo, non è facile avere un contratto con una sempre saputo che è meglio andare in testa o secondo sotto che scuderia importante, io mi tengo ben stretto quello con Holger correre di fuori. Io di solito non sgambo prima delle corse, però Ehlert sperando che duri a lungo. nelle false partenze precorsa cerco di caricare al meglio il cavallo L’importante è essere competitivi, guidare con freddezza e al per fargli capire che quando si parte… si deve partire al massimo meglio, il resto vien da sé”. della velocità”. Un’ultima cosa, è difficile fare il catch al giorno d’oggi, specie per quel che riguarda i cavalli da guidare e i pagamenti? ANDREA NEGRI L’arrivo del Locatelli 2004: Fabrizio Ciulla ha il tempo di accarezzare Alma Roc essendo in chiaro vantaggio su Bordeaux As, First Lavec e Brandy dei Fiori 27 CIULLA, CATCH TALENTUOSO Siciliano dentro e fuori, da tanti anni nordista per professione. Fabrizio l’ho incontrato per la prima volta diciotto anni fa nelle trasferte alla Pradona. Seguiva, fra gli altri, Ebsero Mo come artiere e già dimostrava di avere delle qualità per un futuro da primo della classe come driver. Dal corso allievi ai successi in pista, diventando presto professionista. Un sorridente e felice Ciulla Uno screzio con Giancarlo Baldi (a Padova, in testa con Lovably, non lasciò passare Tamberino, favorito con La Motta, che perse la corsa) e Fabrizio lascia la Pradona. Sicuramente un tirocinio importante per la formazione tecnica di Ciulla il tempo trascorso alla Pradona. Il driver palermitano, infatti, prendendo in consegna il materiale della Mix Horse, riesce a valorizzare diversi soggetti fra i quali il classico Inpasse Wh e prendersi delle belle soddisfazioni. Sposa Sabrina, appassionata ippicamente, ma in particolare il cavallo Fabrizio Ciulla con Holger Ehlert, il trainer che gli permette di mantenersi ad alto livello nel cuore (in più di un’occasione mi sollecitava a mettere in risalto sul giornale, in modo l’Ente Tecnico prendesse provvedimenti, il tal guidatore od il gentleman che aveva usato la frusta a sproposito), nasce Giorgia (ora sedicenne) e Fabrizio tranquillizza il suo carattere focoso diventando solerte marito e premuroso padre.La continua voglia di emergere e di migliorare il proprio bagaglio tecnico lo ha portato a collaborare con il trainer Paolo Sorcionovo e le migliori formazioni dell’Emilia-Romagna quali Caimi, Lombardini. Con il passare del tempo Fabrizio Ciulla decide di dedicarsi esclusivamente alla cosa che sa fare meglio: il catch driver. I migliori trainer lo scelgono sempre più spesso ed arriva a ventotto magie (al 20 marzo) ed il sigillo importante nel Campionato Italiano Guidatori. LUIGI SANGREGORIO FABRIZIO CIULLA - nato a Palermo il 26 settembre 1966 Campione Italiano Guidatori 1998 1995: Città di Cesena (Reperto). 2000: Cacciari (Allstar Fc), Campionato Femminile (Allstar Fc). 2001: Coppa Allevamento Maschi (Clayton Bi), San Paolo Filly (Alma Roc), Royal Mares (Alma Roc), Criterium Toscano (Clayton Bi), Allevatori Filly (Camargue), Continentale (Alma Roc), Trinacria (Alma Roc), Giorgio Jegher (Zorzalero Noc), Finale Campionato Guidatori (Zorzalero Noc). 2002: Città di Treviso (Beauty America), Allevatory Filly (Duse delle Badie). 2003: Costa Azzurra (Brandy dei Fiori), Città di Napoli Filly (Di Giorgio Trio), Coppa Allevamento Maschi (Exploit dei Fiori), Royal Mares (Alma Roc). 2004: Locatelli (Alma Roc), Padovanelle (Alma Roc), Città di Torino (Dumper Roc), Repubblica (Alma Roc). 2005: Vittoria (Arc de Triomphe). 2006: Ponte Vecchio (Early Maker), Stabile Filly (Giudy Stra), Cacciari (Giudy Stra), Palio Montegiorgio (Opal Viking). Il catch palermitano con Opal Viking 28 2007: Locatelli (Opal Viking). 29 NATURA E CAVALLI IN LAGORAI TRA CAVALLO E NATURA Uomini e cavalli legati emozionalmente e affettivamente lungo i secoli: in questo contesto è stato necessario un recupero della riscoperta del cavallo da campagna attraverso un’iniziativa a lui totalmente dedicata e che lo vedesse protagonista nei suoi molteplici impieghi legati al tempo libero, al turismo equestre e alla monta da lavoro. Nasce così l’Equitrentino (www.equitrentino.it), il 1˚ salone del turismo equestre che si svolgerà nel centro sportivo di Borgo Valsugana (TN) nel primo weekend di maggio. Da venerdì 4 a domenica 6 maggio (per informazioni Apt Lagorai Valsugana Orientale e Tesino - Via Dante, 10 - 38053 Castello Tesino (Trento) Telefono 0461 593322 Fax 0461 593306 www.lagorai.tn.it) questa spettacolare manifestazione sarà orientata a soddisfare l’interesse degli appassionati del genere country insieme a tutto ciò a cui fa riferimento. L’Equitrentino sostiene a 360˚ quella parte del territorio del Lagorai e della Valsugana Orientale dedicata al turismo equestre che ruota attorno alla cultura del cavallo, alle realtà territoriali lontane dal turismo di massa. A questo proposito l’evento si articolerà in attività legate al divertimento e al gioco dando rilievo anche al profilo socio-economico delle attività allevatoriali, sportive, enogastronomiche e ambientali del nostro Paese. I giovani, considerati i maggiori visitatori della manifestazione, avranno la possibilità di approfondire la conoscenza del cavallo e del suo ruolo nella storia degli uomini per merito di Cavalgiocare, un’attività di gioco e mo- 30 vimento insieme al cavallo come compagno di gioco. Ai più piccini è riservato invece il Circo degli Asinelli, uno spettacolo con asini, giocolieri e clown. Durante la manifestazione si svolgeranno gare dei campionati nazionali della FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) come la Finale del Campionato Italiano di Monta da Lavoro, ci saranno stand enogastronomici e consorzi turistici in occasione della 1ª Borsa del Turismo Equestre, e poi un convegno previsto che affronta i temi relativi alla riabilitazione equestre e dell’importanza che l’attività a cavallo ricopre nello sviluppo psico-pedagogico del bambino. Da non perdere è l’esposizione di alcune tra le razze italiane da campagna più significative con la collaborazione dell’AIA (Associazione Italiana Allevatori), piacevoli trekking a cavallo ed eventi serali con esibizioni di alto livello che hanno come protagonisti stuntman professionisti e coreografie. L’Equitrentino e i suoi molteplici aspetti e temi propongono in questa occasione di creare una vera cultura del turismo equestre che preveda anche una “carta etica” sul modello di quelle presenti già nel resto d’Europa, che regoli il comportamento dei cavalieri sia nei confronti dell’ambiente e dei territori, sia delle necessità fisiche del cavallo. LUIGI SANGREGORIO (ha collaborato Stefania Mafalda ufficio stampa APT) 31 CAVALLI L’AMERICANINA IN WISE AS La vincitrice del Premio Beatrice è il primo squillo italiano di SJ’s Caviar Il comodo successo di In Wise As (Giuseppe Lombardo jr) nella Poule Femminile di Firenze La vincitrice del Premio Beatrice, In Wise As, è consanguinea di Inquirer, giunto in Italia dagli States tre mesi fa accompagnato da una buona fama di stallone da alta classifica Usa (ottimo l’inizio di questo 2007 per i suoi figli americani). Ma il nuovo razzatore della Quercia Verde di Maurizio Lamoure non è l’unico “parente” di un certo livello della giovane allieva di Mauro Baroncini: True Blue Victory (come Inquirer figlia di Valley Victory) è stata una delle femmine di punta della leva Usa 1995, vincitrice a 2 anni della finale del Goldsmith Maid Trot, confronto con l’etichetta di Gruppo I, e in una eliminatoria del Merrie Annabelle (seconda in finale) e a 3 anni seconda nella Breeders Crown, in un heat del Kentucky Futurity Filly e terza nella finale delle Matron Series. Una cavalla (che ha terminato la carriera in Norvegia) da 600 mila dollari di somme vinte, che ha attirato l’attenzione di Ferruccio Savio quando, assieme al “collega” ed amico Carlo Pietrasanta e al proprietario di Yankee Glide, hanno fatto spesa in America ed han- 32 no portato a casa, acquistandola yearling alle aste di Harrisburg, Garden Variety, la futura mamma di In Wise As. La stessa Garden Variety, la cui madre è sorella dei citati Inquirer e True Blue Victory oltre che di Dance Girl Dance (da Dancers Victory) 4, 1.58.1, è stata una più che valida performer, mettendo assieme oltre 70 mila dollari di somme vinte e un record di 1.57 ottenuto a 3 anni, confermando la concretezza della sua famiglia. Garden è infatti sorella piena (sono tutte figlie di Tagliabue) delle altre ottime femmine Tag Of Victory 1.55.4 a 3 anni, pluripiazzata al massimo livello, e Sheisvictorious 3, 1.59 in qualifica. «Comprammo Garden - ricorda Ferruccio Savio - perché ci interessava l’incrocio tra Tagliabue, un vincitore d’Hambletonian fratello pieno di Uconn Don e quindi con linea femminile pregiata, e una figlia di Valley Victory. La cavalla corse per noi dimostrando buona gamba, anche se la sua carriera è stata un po’ condizionata da qualche problema fisico. Quando smise di correre, la società a tre si sciolse e io e Pietrasanta DECENT EXPOSURE F. 1988, Royal Prestige INQUIRER M. 1992, Valley Victory MISS VICTORY SPUR F. 1993, Valley Victory TRUE BLUE VICTORY F. 1995, Valley Victory GARDEN VARIETY F. 1999, Tagliabue TAG A VICTORY F. 2001, Tagliabue IN WISE AS F. 2004, Sj’s Caviar Inquirer In Wise As e Giuseppe Lombardo jr, con percorso di testa, stanno per concludere il Beatrice lasciando le rivali Illinois, Immensite, Ivory Lb e Ile Dichiari (nell’ordine sul palo) a distacco 33 Criterium Partenopeo: In Wise As (Giuseppe Lombardo jr) in chiaro vantaggio su Ivory Dany e Ilias Ors cambiando il panorama dello stud americano, anche grazie ad un quadro genealogico (SJ’s Photo il padre, madre da TV Yankee) che esula dai canoni più tradizionali, quelli imperniati sull’asse Speedy Crown-Star’s Pride e quelli della linea Valley Victory predominante nella seconda metà degli Anni Novanta. SJ’s Photo, con poche annate di produzione alle spalle, ha già prodotto Mr Pine Chip 3, 1.52 e oltre 600 mila dollari di vincite, Arlanda Hanover 1.57 a 2 anni, sopra i 400 mila dollari di vincite, e Mythical Lindy 2, 1.57.1, una delle più forti femmine della leva americana del 2004. Tra l’altro Mr Pine Chip, che lo scorso anno dopo aver vinto in bellissimo stile un’eliminatoria dell’Hambletonian è arrivato da favorito alla finale (nella quale ha però deluso), sta debuttando in Svezia come attesissimo stallone, funzionante al tasso di monta di 48 mila corone (poco più di 5 mila euro). In Wise As è uno dei quattro figli italiani, in età per correre, di SJ’s Caviar, che nel 2003 ha il cento per cento di riuscita con i suoi Grease Wise 1.18.2 e Gazzelloni Bigi 1.20.9 e il cinquanta per cento nel 2004 grazie a In Wise As. Numeri ancora poco significativi, ma che danno già la misura delle sue potenzialità. l’abbiamo rilevata portandola poi in Italia. Lo scorso anno la fattrice ci ha dato una figlia di Lemon Dra, Mind Wise As, che ci fa sognare. Poi è rimasta vuota e quest’anno la presenteremo a Andover Hall». Anche In Wise As è un’americanina “puro sangue”: tra l’altro è iscritta a tutte le prove del Grand Circuit, Hambletonian e Kentucky Futurity compresi. Suo padre è SJ’s Caviar, stallone funzionante in Pennsylvania alla famosissima Hanover Shoe Farm al tasso di monta EZIO CIPOLAT di 7.500 dollari. SJ’s Caviar, passato in razza dopo una carriera di primario livello (1.53.4 di record, 1.288.000 dollari di somme vinte, vincitore a 3 anni IN WISE AS 3, 1.14 di Canadian Trotting Classic, Beacon Femmina baio nata il 30 marzo 2004 Course, Dexter Cup, Currier & Ives, eliAllevatore: Scuderia Wise H e All.to Della Serenissima – Proprietario: Scuderia Lady Wise minatoria della Breeders Crown e della YANKEE BAMBINO 3, 1.59 PHOTO MAKER divisione dell’Arden Downs Stakes) è 8, 1.55.2 uno dei giovani razzatori che stanno WAYNETTE 7, 2.03.1 SJ’S PHOTO 5, 1.53 SASSY JANE 3, 2.03.1 SJ’S CAVIAR 3, 1.53.4 Baio nato in USA nel 1998 T V YANKEE 2, 1.56 KAWARTHA MON AMI 3, 2.08.3 LADY JANE 4, 2.03.2 SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 YANKEE BAMBI SPAWNING BONEFISH 3, 1.58.1 TROUT TARPORT LADY ANN 3, 2.03 SUPER BOWL 3, 1.56.2 TAGLIABUE 3, 1.53.3 DOUBLE COVERAGE 3, 1.57 GARDEN VARIETY 3, 1.57 Baio nata in USA nel 1999 VALLEY VICTORY 3, 1.55.3 MISS VICTORY SPUR 3, 1.59.3 DECENT EXPOSURE 2, 1.16.6 In Wise As in primo piano 34 STAR’S PRIDE 5,1.57.1 PILLOW TALK 3, 2.11.1 SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 BEAT THE CLOCK 3, 2.04 BALTIC SPEED 3, 1.56 VALLEY VICTORIA 3, 2.00.3 FLORIDA PRO 3, 1.55 IMPRESSIVE STYLE 3, 2.04 CAVALLI UN TRE ANNI IDEALE Il quadro genealogico del vincitore del Premio Dante presenta un incrocio stretto su Sharif di Iesolo Il nuovo che s’incrocia con la tradizione, se di tradizione si può già parlare con i più giovani. I risultati delle Poule toscane, le prime ad essere disputate quest’anno, hanno premiato una femmina (In Wise As) che lo scorso anno si era già illustrata con il successo nel Criterium Partenopeo e il posto d’onore nel Gran Criterium e un maschio (Ideale Luis) che invece alle Mulina era al primo impatto con la migliore categoria. Di contro il vincitore del Dante ha una genealogia di stampo decisamente più “tradizionale” rispetto a quella che presenta la femmina di Mauro Baroncini. Un bell’incrocio tra questi due giovani, che merita un approfondimento, iniziando dal maschio dell’Orlando Stable, allievo di Claus Hollmann. Ideale Luis è il primo maschio da Lemon Dra ad andare a segno nel Premio Dante. Una vittoria che, tra l’altro, ha consentito al suo interprete Enrico Bellei di colmare una piccolissima lacuna nel suo corposissimo palmares: anche il top driver toscano era ancora maiden nella prova maschile delle Poule proposte dall’ippodromo fiorentino, mentre in precedenza aveva messo a segno due centri in quella per la lady, con Ullamar nel 1997 e Allasio Park nel 2000. Metà retta d’arrivo del Dante: Ideale Luis (Enrico Bellei) piega di forza Il Sogno Kyu Ideale Luis sul traguardo del Premio Dante con un sorridente Enrico Bellei Nato il 3 aprile a Castel Volturno, nel Casertano, presso l’Allevamento Luise, una delle griffe più note e tradizionali del panorama allevatorio del trotto campano, Ideale Luis propone un incrocio (Lemon Dra con una fattrice da Park Avenue Joe) già battuto, anche se non frequentissimo, rappresentato anche da soggetti come Fast Effe 1.13.1, Danae del Ronco 1.13.3, Demon Land Sm 1.13.8, Erinna del Ronco 1.13.8 e Godard del Ronco 1.14.1. Ideale, però, ha una caratteristica che lo rende a suo modo unico: infatti la madre Volperossa Luis nasce dalla “Sharif di Iesolo” Lemy del Lupo; il vincitore del Dante presenta pertanto un poco usuale incrocio stretto (2x3) sul caporazza dei Toniatti per un nick che era già stato sperimentato dai Luise con il precedente prodotto da Volperossa, Fiuggi Luis, buon routinier (1.16.1 di record), in attività ad Agnano. Ideale si aggancia sul ceppo più caratteristico e significativo dell’Allevamento Luise, quello che innesta proprio sulla citata Lemy del Lupo, cavalla importante e a sua volta figlia di un’altra femmina 35 IDEALE LUIS 3, 1.14.8 Maschio Baio nato il 3 Aprile 2004 Allevatore: Allevamento Luise – Proprietario: Orlando Stable QUICK SONG 3, 1.59.3 SHARIF DI IESOLO 6, 1.15 ODILE DE SASSY 1.18.4 LEMON DRA 5, 1.14.1 Baio nato in Italia nel 1986 ACERO 3, 1.20.3 DANEA 4, 1.18.1 BABELE 1.18 SPEEDY SOMOLLI 3, 1.55 Primo piano di Ideale Luis PARK AVENUE JOE 3, 1.55.3 VICTORY SONG 4, 1.57.3 LUCILE SPENCER 4, 2.08 GI 1.20 HERODIADE DE GRANDCHAMP ORIOLO 1.17.6 BOSA 1.22.6 WINTER PARK 2.02.7 NOCCIOLAIA 1.23.8 SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 SOMOLLI SPEEDY COUNT 3, 1.58.4 dalla carriera più che apprezzabile: AlDEMONICA HANOVER taseta Sp. Questa di Ideale Luis è una 6, 1.59.2 VOLPEROSSA LUIS DELICIOUS 3, 2.04.3 linea femminile che merita un approBaio nata in Italia fondimento, perché ha dato molto al QUICK SONG 3, 1.59.3 nel 1995 SHARIF DI IESOLO nostro trotto. E il ricordo non può che 6, 1.15 iniziare da Silente, la quarta madre del ODILE DE SASSY 1.18.4 LEMY DEL LUPO nostro attuale 3 anni. 3, 1.16.7 TOP HANOVER 6, 1.15 Nata nel 1967, allevata in Toscana dalla ALTASETA SP signora Guzzo Premoli, portacolori del3, 1.16.2 SILENTE 3, 1.18.7 l’allora importante Scuderia Santipasta, la slanciata e bella Silente si dimostrò qualitativa e precoce vincendo l’Allevatori alla fine dei 2 anni per riproporsi loro volta ottime mamme, così in grado di prodotto i classici Ubresson Luis e Ascot nella stagione successiva nel Premio Emiportare avanti la sua eccellente linea. Luis, inframezzati proprio da Volperoslia a San Siro e nel Da Corgnola, infatsa Luis, che come ricordato è la madre di Vanoni ad Agnano. ti, è nato il roccioIdeale Luis. Passata in razza anso Folgore Sbarra, Ubresson Luis a 2 anni ha vinto Criterium cora giovane questa da Esile i concreti di Vinovo e Napoli, a 3 il Maschio Angioino figlia di Adios ha ben Elettro e Fazio Sal, e il Nazionale, piazzandosi nel Giovanardi legato con due stalda Failde il brillan(secondo), Stabile (terzo), Marche (seloni dei fratelli Santi, te Greg Fc e da Alcondo) e nella batteria dell’Orsi Mangelli Spark Hanover e, sotaseta Sp, una serie (terzo, al proprio record di 1.13.1). prattutto, con il camdi ottimi soggetti Ascot Luis (morto prematuramente) ha ripione Top Hanover, (nove in corsa su sposto al fratello uterino andando a segno con i quali ha prodot10 prodotti), tra i nell’Etruria, nell’eliminatoria del Derby e to, una dietro l’altra, quali le molto buonel Mediterraneo con l’aggiunta del terzo cinque femmine (tra ne Lemy del Lupo posto a 4 anni nel Città di Taranto. le quali, con Top Hae Magia del Lupo Magia del Lupo ha invece prodotto Zolengo nover, la molto valida e Rez Blue e Tuono Jet (secondo nel Città di Cesena e quinto Altaseta Sp, una delle del Pino. nel Dante Alighieri), che a media di 1.12.8 punte femminili della Con Lemy e Magia risulta, almeno sino a questo momento, il leva indigena 1978 la linea che trae più veloce rappresentante di questa eletta per i colori della Scuorigine da Silente famiglia, che sarebbe l’... Ideale per ogni deria Tre Lupi di Luigi ha fatto un ulterioallevatore. Lupo), quattro delle re passo in avanti: quali in corsa e poi a Ideale Luis con il trainer Claus Hollmann Lemy, infatti, ha EZIO CIPOLAT 36 SILENTE F. 1967, Adios CORGNOLA F. 1974, Spark Hanover FOLGORE SBARRA M. 1983, Governor Armbro ELETTRO SAL M. 1982, Wayne Eden ESILE F. 1976, Spark Hanover Silente FAZIO SAL M. 1983, Wayne Eden FAILDE F. 1977, Spark Hanover GREG FC M. 1984, Quick Song UBRESSON LUIS M. 1994, Bon Vivant ALTASETA SP F. 1978, Top Hanover LEMY DEL LUPO F. 1986, Sharif Di Iesolo VOLPEROSSA LUIS F. 1995, Park Avenue Joe ASCOT LUIS M. 1997, Supergill MAGIA DEL LUPO F. 1987, Sharif Di Iesolo ZOLENGO JET M. 1996, Sugarcane Hanover IDEALE LUIS M. 2004, Lemon Dra Altaseta SP 37 38 LA STORIA - CAMPIONI SENZA TEMPO TEDO SOGNO AMERICANO Il nero-granata ha realizzato lo storico poker Gran Criterium-Nazionale-Derby-Europa Gran Premio d’Europa. Scorrono le immagini di tanti campioni nostrani o stranieri, di autentiche, indimenticabili imprese. Fra le tante, c’é quella di un campione nero-granata che ha colpito per la perfezione del suo trotto, la professionalità, la generosità. “Ho avuto tanti campioni in scuderia, ma Tedo occupa sempre un posto speciale nei miei ricordi” racconta William Casoli Ancor oggi William Casoli, quando ne parla, si infervora, usa accenti per lui persino inconsueti: “Un gioiello, un autentico gioiello. Tedo è stato il cavallo che ogni guidatore vorrebbe avere in scuderia, con qualità, mezzi, un cuore immenso. Qualche volta ha avuto problemi a un nodello, e fino all’ultimo mi ha lasciato con il fiato sospeso. Però quando entrava in pista, come per incanto dimenticava tutto, diventava una macchina perfetta, era pronto a regalarti sensazioni impagabili. Ho avuto la fortuna di avere in scuderia e di guidare tanti campioni, ma Tedo ha sempre occupato un posto speciale nei miei ricordi”. Non si fatica a crederlo, e d’altronde proprio Tedo è riuscito a realizzare un poker storico e assolutamente speciale: Gran Criterium a 2 anni, Nazionale e Derby a 3 anni, Europa a 4 anni. Tedo nasce nel 1967. Il padre è Hit Song, un secondo di Hambletonian con una genealogia da urlo (Darnley e Evensong, madre anche di Victory Song e Gay Song). Appena arrivato in Italia, aveva rischiato di strappare la prima, storica edizione del Nazioni a una fuoriclasse come Cancanniére. Non c’era riusci- La plastica, perfetta azione di Tedo nelle mani di William Casoli Tedo scatena l’entusiasmo di San Siro con la splendida vittoria nell’Europa ‘71 39 to, perché dopo una strenua lotta tanto il giovane importato che la francese avevano rotto sul palo, lasciando la vittoria alla svedese Frances Bulwark. In razza, invece, Hit Song non è stato quello che si poteva sperare. La madre é India (Doctor Spencer) che non appartiene a una delle linee più prestigiose dell’allevamento-principe, anche se risale all’americana Maid Mc Elwyn attraverso Anzola (De Sota) e Piccarda (The Laurel Hall) e registra la presenza di importati dagli Usa che hanno fatto la fortuna del nostro trotto. A Casoli però quel puledro piace fin dai primi attacchi, perché sembra nato per trottare e perché fa tutto quello che gli si chiede con una facilità disarmante. Vince il Premio Due Anni a San Siro, si conferma nel Criterium Arcoveggio ancora su Carosio e Akobo (due Premiazione del Criterium Arcoveggio: Riccardo Grassi fra Casoli e il conte Orsi Mangelli fallisce il traguardo dell’Elwood Medium su Carosio, ma nel Giovanardi deve arrendersi al sudista Nulvi. Però prevale nell’Italia sull’immancabile Carosio che é secondo anche sui 2100 metri di Napoli dietro il sempre più convincente Akobo. Si arriva così al Nazionale, e per Tedo è la prova-verità. Sui 2100 milanesi al varco ci sono ancora tutti i rivali di primavera e ci sono soprattutto il toscano Akobo, che sulla distanza sembra il più ferrato, e un Carosio che ha una gran voglia di togliersi la scomoda etichetta di eterno secondo. Gli uomini, i driver, sono all’altezza: William Casoli, Nello Bellei, Giancarlo Baldi, che si vuole di più? È il trionfo di Tedo, che impone la sua legge ai valorosi Akobo e Carosio, è una notte scintillante, di grande emozione per Orsino Orsi Mangelli che per quel puledro stravede. Il Marangoni (allora in estate) conferma esattamente il verdetto milanese, e questo è davvero un buon viatico per il Derby che chiede a Tedo l’impegno più severo sulla infinita retta di Tor Valle. “Akobo nel Derby ci ha messo davvero paura, ma Tedo ha reagito con grande coraggio” spiega il Professore Il trionfo di Tedo nel Nazionale ’70 davanti al valoroso rivale Akobo canarini che troverà spesso sulla sua strada), si laurea nel Criterium milanese (ora Gran Criterium) davanti agli onesti Silente e Ecuador. Che un puledro targato Orsi Mangelli entri nell’albo d’oro del Criterium è un fatto normale, considerato che prima di Tedo ci sono riusciti altri 15 giovani con quella giubba. Quello che ci si chiede è se Tedo saprà confermarsi a 3 anni, come ha fatto fra gli altri la splendida Guiglia, o se sarà invece solo un buon cavallo come lo è stato Paride, vincitore quattro anni prima. La prima parte della stagione a 3 anni é per Casoli un alternarsi di gioie, di conferme, ma anche di qualche doccia fredda. Tedo non 40 Casoli ritorna a quel pomeriggio e racconta: “Sono stato costretto a chiedergli lo spunto in anticipo e alla fine Tedo non aveva ormai moltissimo da spendere. Ci è arrivato addosso Akobo e ho provato un brivido. Sapevo però che Tedo non mi avrebbe tradito. Ce l’abbiamo fatta, ed è stato ancora più bello. Certo solo un cavallo con la classe e il cuore di Tedo poteva vincere quel Derby”. Qualche tempo dopo, in una suggestiva serata organizzata alle Budrie per festeggiare la vittoria romana, Orsino Orsi Mangelli si avvicina al box di Tedo, gli accarezza la testa e confessa: “Questo cavallo mi ha davvero rubato il cuore. E non riesco a sopportare l’idea di vederlo battuto. Lo so, prima o poi dovrà accadere, ma non voglio pensarci”. Tedo e Casoli sulla pista di Tor Valle dove conquistano anche il Derby Invece accade, nel Premio San Siro (l’ex St. Leger del Trotto). Tedo non è più nel pieno fulgore fisico e affonda. È il giorno agognato da mesi da Akobo e Nello Bellei che nella classica milanese emergono davanti a un Carosio ancora battuto ma sempre più efficace. Messo a riposo Tedo, è infatti il portacolori di Biasuzzi a salire alla ribalta, battendo Akobo nel fiorentino Novembre (con qualche polemica per l’avvio) e conquistando alla grande l’Inverno davanti a due campionesse come Eileen Eden e Agaunar. Tedo ricarica le batterie e intanto il conte L’autorevole primo piano di Tedo nel Criterium Arcoveggio ‘69 Orsino, per dargli una spalla di lusso nella carriera a 4 anni, perfeziona l’acquisto di Akobo. Non c’è molto da aspettare, perché l’Europa (allora a fine febbraio) bussa alla porta. È il ’71 e nelle precedenti 10 edizioni si sono alternati al traguardo italiani (Alfredo, Steno, Navazzo, Cinquale, Pinedo e Vatson) e francesi (Nautilus G, Pluvier III, Une de Mai e Vat). Orsi Mangelli è andato a segno tre volte, con l’adottato Alfredo, Pinedo e Navazzo. E il tema anche stavolta é sempre quello: Italia o Francia? Si è visto che per battere i nostri 4 anni ci vogliono francesi di rango. E da Parigi stavolta arriva un francese che non scherza: Bellouet, allievo di Roussel e primatista della sua generazione. Gli altri due francesi sembrano contar poco, e anche la neo-importata Belle Doris ha compito duro. “Mi sono trovato subito a un bivio – ricorda William - e cioè chi scegliere fra Tedo e Akobo. Tedo nel St.Leger aveva corso malissimo, ma io sapevo che c’era un perché: era stufo e non era nemmeno a posto. Durante la pausa ho invece ritrovato il cavallo di un anno prima e non ho avuto più dubbi: avrei guidato Tedo, e non perché era il pupillo del conte Orsino, ma perché ero convinto di fare una grande corsa. Akobo, con Bongiovanni, ci avrebbe potuto dare una mano o, nel caso, avrebbe giocato la sua chance. Sapevo che Bellouet era un avversario molto duro, però c’era forse il modo di metterlo in crisi…”. “La vittoria nell’Europa è stata indimenticabile. Quando abbiamo staccato il francese Bellouet è venuta giù la tribuna di San Siro” ricorda William Casoli 41 Quando l’ho chiamato secco, Tedo è partito come una bomba, in retta Bellouet arrancava e Tedo era uno spettacolo. Quando ha lasciato sul posto il francese, la tribuna di San Siro è esplosa. La gente di San Siro sapeva riconoscere i campioni e quel giorno Tedo ha corso e vinto da campione vero”. Non c’è solo il successo, ma anche il record, anzi i record: 1.17.4 record dell’Europa frantumato, record della generazione, record dei 4 anni indigeni sulla distanza, record dei 4 anni europei nella stagione. Tedo controlla Silente sul traguardo del Criterium milanese e s’impone leader della generazione ‘67 L’annata va avanti: Akobo conquista il Fiera, il Triossi e il Derby dei 4 Casoli ripassa la vittoria di Alfredo e i consigli di Finn (“non stare a Anni; Carosio è sempre più maturo e convinto, s’impone a Montecaaspettarli, prendi e vai…”) e scende in pista con le idee chiare. “Ho tini, Bologna e Cesena e prepara la strada che lo porterà, nel 1973, provato la partenza - racconta - e nella seconda ho capito che Tedo allo strepitoso 1.14.1 di Solvalla. Tedo aggiunge al suo racing-reera quello che mi aspettavo, era di nuovo pronto a sparare parziali cord i successi di Napoli, del Continentale e dell’Inverno, ma ormai da americano. Allora ho deciso di andare e sono andato. Lì per lì non ha speso le sue migliori risorse atletiche e nervose. mi sono nemmeno accorto che Akobo aveva sbagliato. Tedo è il “sogno americano”, il Non sono stato troppo a pencampione che esplode in giosare: proviamo a fare sul seventù, diventa stallone ancora rio, mi son detto, e se quel nel pieno del vigore fisico, doBellouet è tanto buono da vrebbe lasciare il suo segno in batterci, pazienza”. razza. Purtroppo per Tedo non La corsa si sviluppa come vuotutto è stato così: era sterile le William. Tedo va in testa e e la sua storia si è consumata mette in campo parziali semsolo in pista. E l’immagine che pre più veloci. Bellouet trotta ci resta è quell’arrivo in splenun po’ a elastico, ma sull’ultidida solitudine nell’Europa, ma curva è ancora lì e la retta con William che s’inchina di può giocare a suo favore. “L’ho fronte alla tribuna gremita di visto con la coda dell’occhio San Siro. prosegue il Professore - e ho capito che quell’Europa non ce DANILO IOVENALI l’avrebbe portato via nessuno. Premiazione del Derby ‘70: la contessa Barbara Orsi Mangelli con la preziosa coppa d’oro 42 TROTTO NEL MONDO IL MESE DELLE RICOMPARSE In marzo sono tornati in azione vincendo su piste estere Going Kronos, Genny di Jesolo, Gilly Lb e Felix del Nord. Frisky Bieffe terzo nel Vitesse Marzo è stato un mese di rientri per alcuni degli emigranti di lusso del nostro trotto. Ha aperto le danze Genny di Jesolo, alla ricomparsa dal successo romano delle Oaks del Trotto in ottobre. La 4 anni in allenamento in Olanda dai Langeweg è tornata in azione giovedì 8 marzo a Gelsenkirchen, in Germania, andando a segno in un Frei fur Alle sui 2600 metri con la dotazione di 1000 (sì mille) euro, nel quale era opposta a sette anziani, sei dei quali (compresa lei) penalizzati di 25 metri. Con in sulky Hugo jr. Gilly Lb (in sulky Philippe Allaire il giorno del rientro nel Plateau de Gravelle) è andata a segno a Kuurne, destando ottima impressione (top driver 2006 in Olanda), la figlia di Extreme Dream, nobuona linea alla femmina allevata dalla vallo dell’anno in Svezia per il 2006, granostante un errore commesso Sandra. Genny di Jesolo ha poi replicato zie ai suoi due primati del mondo (1.12.2 all’imbocco della prima curva, ha sfona Duindigt, in Olanda, il 25 marzo. sulla media distanza, 1.10.4 sulla breve), dato in un giro, ha controllato ed ha infiCinque giorni dopo, a Jägersro, l’ippoil figlio di Viking Kronos non ha deluso ne allungato (ultimi 500 metri sul passo dromo di Malmö, è stata poi la volta di esibendosi a media di 1.14 sui 2140 metri dell’1.10 scarso) per concludere a media Going Kronos, attesissimo in questa sua liberandosi presto dell’assillo dei rivali. di 1.17.5 controllando il controfavorito prima uscita stagionale. Al rientro dal La nota curiosa è rappresentata dal fatPablo As (1.17.8), cavallo ormai anziano secondo posto nel Derby a Tor di Valle e ma di ottimo livello che ha fornito una to che Lutfi Kolgjini nella circostanza ha dopo aver incamerato l’elezione di calasciato le redini del suo campione a Lars Nilsson, il suo assistant trainer che si occupa prevalentemente delle prove di qualifica. Lufti aveva promesso al suo collaboratore di fargli guidare Going nel caso fosse riuscito a dimagrire: Nilsson da 117,5 chili è sceso a 99,7 e Kolgjini di buon grado ha onorato la promessa. L’assistant, tra l’altro, ha interpretato il recorder mondiale, apparso in corsa un po’ “carico”, senza alcun timore reverenziale né sbavatura. Lutfi Kolgjini in premiazione con il suo assistant trainer Lars Nilsson, dopo che questi ha portato al successo il suo campione Going Kronos 44 Una storia curiosa e divertente che entrerà nel “libro” dei ricordi della carriera di Going Kronos, che ha poi corso il 31 marzo a Göteborg, vincendo in 1.12.9 sui 2140 metri, in un convegno in cui è rientrato il compagno di training Glen Kronos, il nostro Derbywinner 2006, in una eliminatoria dell’Olympiatravet. Gli altri due rientri di peso del mese di marzo hanno interessato due neo 5 anni, che Erik Bondo ha spostato dal centro di allenamento di Appiano Gentile alla pista a mano destra (vale a dire alla rovescia) di Hyeres nel sud della Francia: Felix del Nord e Fly To The Moon il 19 marzo hanno preso parte ad un confronto molto ben dotato (34 mila euro). Fly, assente dal successo nel Mediterraneo dello scorso ottobre, nelle mani di Pietro Gubellini nentale di settembre, quarto centro consecutivo e un buon viatico per i prossimi appuntamenti. In precedenza non avevano portato frutti i tentativi “italiani” nel pomeriggio di chiusura del meeting d’hiver di Vincennes, sabato 3 marzo: Birbodelaquer- Eraser Ans e una esultante Zandra Viden dominano a Laval il Prix Cheval Francais al montato cia, ottimo nel Una manovra costata metri preziosi, percorso di tutta la stagione, non ha potuto ché poi Frisky negli ultimi metri è finito che arrivare settimo nel Prix Bois de Vinforte incuneandosi tra Smashing Victory cennes, mentre Dorno e Daimler As non (secondo) e My Love Lady (quarta), hanno figurato nel Prix de mentre il favoritissimo Késaco Phédo ha Montsoreau e Eraser Ans e completato il suo solitario percorso in Fling Kronos (falloso) sono avanti a media di 1.10.7 vincendo per la rimasti all’asciutto nel Prix seconda volta la classica nizzarda dopo il des Bourges al montato. successo nel 2004, permettendo al suo Restando in Francia, ma interprete Jean-Michel Bazire di portare cambiando scenario, va a quattro (in cinque anni) i suoi traguarmesso l’accento sull’ottima di in questo Vitesse. prestazione di Frisky Bieffe Poca fortuna per l’altra italiana in campo, a Cagnes-sur-Mer nel tradiGiulia Grif poco dopo il lancio è andata zionale Critérium de Vitesse ad incocciare in Lady d’Auvrecy che le ha sul miglio. Il 5 anni di Pietro spostato bruscamente contro. Rimessa Gubellini ha confermato di Sul traguardo del Vitesse Késaco Phédo precede Smashing Victory (alla corda), la 4 anni di Marco Smorgon ha inseguipoi Frisky Bieffe (nascosto dal vincitore) e My Love Lady valere i primaserie internato assai bene, ma ha perso nuovamente zionali con un terzo posto il passo in retta d’arrivo quando poteva ha guidato dal via, ma sulla lunghissima (al proprio record di 1.11.2) che con un ancora competere per un piazzamento retta d’arrivo si è trovato a corto di fiato pizzico di fortuna in più poteva anche marginale. ed è andato in confusione d’andatura, tramutarsi in un posto d’onore. In retta Su altri fronti buone notizie per gli itatagliando il traguardo come quarto ma d’arrivo il figlio di Indro Park ha piazzato liani. Gilly Lb, rientrata dopo oltre un poi incorrendo in una inevitabile retrola progressione per aggirare Opal Viking anno d’assenza a fine febbraio nel Placessione da parte dei commissari. che però l’ha contrato costringendolo a teau de Gravelle a Vincennes, è andata Felix del Nord, invece, sempre molto ributtarsi di dentro. a segno l’11 marzo a Kuurne in un conben intonato con Roberto Anfronto sui 1800 metri a media di 1.14.8. dreghetti, ha rifatto con calma Buona l’impressione destata dall’allieva la penalità, è scattato verso la di Philippe Allaire, che in Belgio è stata fine del penultimo rettilineo per interpretata da Johanna Lindqvist. andare a gravitare sulla curva Tre giorni dopo a Laval, con in sella la finale sul compagno di allenajockette svedese Zandra Viden, Eraser mento. In retta d’arrivo il 5 anni Ans ha colto la prima vittoria al montato allevato da Luigi Biffi e Massimo da quando l’allievo di Jori Turja è stato Dubini è passato in tromba per trasferito in Francia; ottima la sua meconcludere vittorioso a media di dia, 1.15.1 sui 2850 e quota grassa di 38 1.16.8 sui 2750 destando grancontro uno. de impressione. Per l’allievo di Erik Bondo, che non si vedeva in EZIO CIPOLAT azione dal successo nel Conti- Erik Bondo mette la corona dei vincitori a Felix del Nord 45 AVVENIMENTI GRAN PREMI FIRENZE – Sabato 10 marzo PREMIO PONTE VECCHIO Gr. III ¤ 39.600, metri 1660 1. EL NINO m.b. 6 Stallone Jet e Popgun (Abc Freight). Allevamento: Silvana Guasco. Proprietario: sc. Royal Sport (1660 E. Bellei) 1.13.6 2. Favonio Rl (1660 R. Andreghetti) 1.13.7 - 3. Farnese Font (1660 Man. Matteini) 1.14.0 - 4. Straightup (1660 D. Parenti) 1.14.6 - 5. Samuel Oaks (1660 G. Minnucci) 1.14.6 FIRENZE – Domenica 11 marzo PREMIO BEATRICE Gr. III ¤ 33.000, metri 1660 1. IN WISE AS f.b. 3 Sj’s Caviar e Garden Varity (Tagliabue). Allevamento: sc. Wise H. Proprietario: sc. Lady Wise (1660 G. Lombardo jr) 1.15.1 2. Illinois (1660 A. Baveresi) 1.16.1 - 3. Immensite (1660 E. Bellei) 1.16.1 - 4. Ivory Lb (1660 A. Greppi) 1.16.2 - 5. Ile Dechiari (1660 L. Orlandi) 1.16.6 FIRENZE – Domenica 11 marzo PREMIO DANTE Gr. III ¤ 33.000, metri 1660 1. IDEALE LUIS m.b. 3 Lemon Dra e Volperossa Luis (Park Avenue Joe). Allevamento: Luise. Proprietario: sc. Orlando Stable (1660 E. Bellei) 1.14.8 2. Il Sogno Kyu (1660 F. Settimio Mollo) 1.15.1 - 3. Igor d’Asolo (1660 J. Nordin) 1.15.4 - 4. Indylane Olm (1660 V. Mango) 1.15.4 - 5. Idalgo della Luna (1660 G. Casillo) 1.15.7 46 PADOVA - Domenica 18 marzo PADOVA - Domenica 25 marzo PREMIO CITTÀ DI PADOVA Gr. II PREMIO PADOVANELLE Gr. II ¤ 66.000, metri 1640 ¤ 66.000, metri 1640 1. GRUCCIONE JET m.b. 4 Pine Chip e Petite Victory (Valley Victory). Allev.: Domenico Toniatti. Prop.: az.agr. Laura Baldi (1640 L. Baldi) 1.13.6 1. SMASHING VICTORY m.b. 8 Smasher e Grades Singing (Texas). Allev.: in Svezia. Prop.: Hogtorps Gard AB (1640 G. Minnucci) 1.12.7 2. Giulia Grif (1640 M. Smorgon) 1.13.7; 3. Gorniz (1640 E. Bellei) 1.13.8 4. Giudy Stra (1640 F. Ciulla) 1.13.8 5. Gauguin Ans (1640 P. Gubellini) 1.13.9 2. Straightup (1640 P. Leoni) 1.12.9 3. Daddy di Jesolo (1640 R. Andreghetti) 1.13.3 4. Faruz (1640 A. Farolfi) 1.13.5 5. El Nino (1640 E. Bellei) 1.13.8 ERRATA CORRIGE Causa errore nell’impaginazione dei testi nello Speciale Stalloni, per il riproduttore: ZUCCHERO OM la data di nascita è il 1996 (e non il 1992); BORDEAUX AS la data di nascita è il 1998 (e non il 1990); Il dettaglio corretto di: SOLAR EFFE Baio oscuro nato in ITALIA nel 1992 da NAPOLETANO e GEMINA EFFE. Tasso di monta: ¤ 1.800+IVA a prodotto nato Funziona presso: Azienda Agricola TAGLIATA & CORBA - Telefono: 0533 94225 47 AVVENIMENTI ROMA – Sabato 31 marzo ROMA – Sabato 31 marzo PREMIO GUIDO BERARDELLI/ MASCHI Gr. III ¤ 33.000, metri 1600 PREMIO GUIDO BERARDELLI/ FEMMINE Gr. III ¤ 33.000, metri 1600 1. ISMOS FP m.b. 3 Uronometro e Udometre (Solomon Hanover). Allev.: allev. Rio Grande. Prop.: sc. Tecnica nella Luce (1600 E. Bellei) 1.14.3 1. IUMA EK f.b. 3 Viking Kronos e Birbona Om (Baltic Speed). Allev.: Az.Agr. G. Edy Caprani. Prop.: sc. Al. Do. (1600 P. Gubellini) 1.14.8 2. Impeto Grif (1600 M. Smorgon) 1.14.4 - 3. Ipertornado (1600 N. Merola) 1.14.4 4. Iperide (1600 R. Vecchione) 1.14.5 - 5. Inch Kronos (1600 G. Minnucci) 1.14.7 2. Irish Rose (1600 R. Vecchione) 1.15.6 - 3. Ilaria Jet (1600 R. Andreghetti) 1.15.7 4. Idole di Poggio (1600 E. Bellei) 1.15.8; 5 - Iginaz (1600 Gp. Maisto) 1.16 ODOARDO BALDI A 86 ANNI VINCE A TOR DI VALLE Odoardo Baldi ha compiuto 86 anni - è nato a Quarrata (Pistoia) il 12 febbraio 1921 - ma non ha perso il vizio di vincere. Lunedì 19 marzo si è imposto a Tor di Valle in sulky a Bodrero (nell’immagine) lasciando a netto distacco Ferrara Vita (Mango), Favolosa Sm (Sirtonen) e Cacao d’Alfa (Becchetti). Sessantotto anni di pista per Odoardo Baldi – lo scorso anno sulla nostra rivista abbiamo ricordato con lui tutti i momenti più belli: dai 38 Gran Premi vinti con St Clair, Olivari, Agaunar, all’incontro negli anni cinquanta con il boss Lucky Luciano, all’acquisto di Formello - , ma a sentirlo non ha nessuna intenzione di mollare: “Volevo smettere vincendo con Bodrero, che non è un campione, ma mi consente di tornare in pista, quello che amo di più fare. Vincere è sempre 48 bello, per cui continuo”. Complimentandoci con il decano dei guidatori, che il tempo non ha usurato, con una mente ancora fresca ci stupisce ancora: “Dovrei avere a disposizione a breve dei box a Tor di Valle, per cui ci porto i miei dieci cavalli”. Che dire! L.S. AVVENIMENTI ROMA – Sabato 31 marzo ROMA – Sabato 31 marzo PREMIO GUIDO BERARDELLI/ MASCHI Gr. III ¤ 33.000, metri 1600 PREMIO GUIDO BERARDELLI/ FEMMINE Gr. III ¤ 33.000, metri 1600 1. ISMOS FP m.b. 3 Uronometro e Udometre (Solomon Hanover). Allev.: allev. Rio Grande. Prop.: sc. Tecnica nella Luce (1600 E. Bellei) 1.14.3 1. IUMA EK f.b. 3 Viking Kronos e Birbona Om (Baltic Speed). Allev.: Az.Agr. G. Edy Caprani. Prop.: sc. Al. Do. (1600 P. Gubellini) 1.14.8 2. Impeto Grif (1600 M. Smorgon) 1.14.4 - 3. Ipertornado (1600 N. Merola) 1.14.4 4. Iperide (1600 R. Vecchione) 1.14.5 - 5. Inch Kronos (1600 G. Minnucci) 1.14.7 2. Irish Rose (1600 R. Vecchione) 1.15.6 - 3. Ilaria Jet (1600 R. Andreghetti) 1.15.7 4. Idole di Poggio (1600 E. Bellei) 1.15.8; 5 - Iginaz (1600 Gp. Maisto) 1.16 ODOARDO BALDI A 86 ANNI VINCE A TOR DI VALLE Odoardo Baldi ha compiuto 86 anni - è nato a Quarrata (Pistoia) il 12 febbraio 1921 - ma non ha perso il vizio di vincere. Lunedì 19 marzo si è imposto a Tor di Valle in sulky a Bodrero (nell’immagine) lasciando a netto distacco Ferrara Vita (Mango), Favolosa Sm (Sirtonen) e Cacao d’Alfa (Becchetti). Sessantotto anni di pista per Odoardo Baldi – lo scorso anno sulla nostra rivista abbiamo ricordato con lui tutti i momenti più belli: dai 38 Gran Premi vinti con St Clair, Olivari, Agaunar, all’incontro negli anni cinquanta con il boss Lucky Luciano, all’acquisto di Formello - , ma a sentirlo non ha nessuna intenzione di mollare: “Volevo smettere vincendo con Bodrero, che non è un campione, ma mi consente di tornare in pista, quello che amo di più fare. Vincere è sempre 48 bello, per cui continuo”. Complimentandoci con il decano dei guidatori, che il tempo non ha usurato, con una mente ancora fresca ci stupisce ancora: “Dovrei avere a disposizione a breve dei box a Tor di Valle, per cui ci porto i miei dieci cavalli”. Che dire! L.S.