allevamento barbiselle

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allevamento barbiselle
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Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore
• FABRIZIO CIULLA
Il talento di un catch.
• ALLEVAMENTO
BARBISELLE
Paolo Quaini: “...non guardiamo
al mero interesse”.
• ASSEMBLEA
TOSCANA
L’impegno nel presente...
premiato nel futuro.
4
anno LV - n.4 - aprile 2007
• ALLEVAMENTO
PISACANE
L’Ippica che verrà.
4
Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore
anno LV - n.4 -Aprile 2007
VITA SOCIALE
2
RIUNIONE DI CONSIGLIO
6
ASSEMBLEA TOSCANA (Daniele Franceschi)
PRIMO PIANO
4
ORA È TEMPO DI RIPARTIRE (Luigi Migliaccio)
5
LETTERA DEL MINISTRO DE CASTRO
NATURA E CAVALLI
30
IN LAGORAI (Luigi Sangregorio)
ATTUALITÀ
8
ALLEVAMENTO QUAINI (Ezio Cipolat)
14
ALLEVAMENTO PISACANE (Lucio Degrassi)
24
FABRIZIO CIULLA (Andrea Negri)
28
CIULLA, CATCH TALENTUOSO (Luigi Sangregorio)
LA STORIA
18
GAMARTH (Ezio Cipolat)
20
L’IMPREVEDIBILITÀ DELLA VITA (Lucio Celletti)
39
TEDO, SOGNO AMERICANO (Danilo Iovenali)
• ALLEVAMENTO BARBISELLE
Il regno di Paolo Quaini, affiancato oggi dalla figlia Elisabetta, dove passione,
competenza, professionalità si fondono in una sintesi perfetta.
IL TROTTO NEL MONDO
44
LE RICOMPARSE (Ezio Cipolat)
AVVENIMENTI
46
GRAN PREMI
48
ODOARDO BALDI VINCE ANCORA (Luigi Sangregorio)
p. 6
p. 14
p. 24
• ASSEMBLEA
TOSCANA
• ALLEVAMENTO
PISACANE
• FABRIZIO
CIULLA
L’impegno nel presente...
premiato nel futuro.
L’Ippica che verrà.
Il talento di un catch.
CAVALLI
32
IN WISE AS (Ezio Cipolat)
35
IDEALE LUIS (Ezio Cipolat)
DA NON PERDERE
22
NONSOLOTROTTO (Ezio Cipolat)
Pubblicazione mensile dell’A.N.A.C.T. Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore Iscrizione n.218/2004 nel Registro del Tribunale di Roma in data 27/05/2004
Direttore Responsabile: Roberto Brischetto
Comitato di Redazione: Sandro Moscati, Adriano Ioan, Ciro Cesarano, Antonio Torciere
Testi e coordinamento: Luigi Sangregorio
Segreteria di Redazione: Lucio Celletti, Manuela De Leonardis
Foto: Claudio Caldani, Mauro Castelluccio, Gerard Forni,Sergio Lautizer, Marcello Perucci, Società di Corse
Redazione e Amministrazione: Viale del Policlinico, 131 - 00161 Roma - Tel. 06.4416421 - Fax 06.44164237 - www.anact.it - [email protected]
Progetto Grafico e Impaginazione: Tubiuan Comunicazione / Stampa: Legall Industria Grafica S.r.l.
Poste Italiane s.p.a. - La presente rivista è spedita per abbonamento 70% DCB Roma. Finito di stampare nel mese di aprile 2007 Anno LV.
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per 12 numeri 3.500,00€ +iva 20%
Mezza pagina: 200,00€ +iva 20%
per 12 numeri 2.000,00€ +iva 20%
seconda di copertina: 500,00€ +iva 20%
per 12 numeri:5.000,00€ +iva20%
terza di copertina: 400,00€ +iva 20%
per 12 numeri: 4.000,00€ +iva 20%
quarta di copertina 700,00€ +iva 20%
per 12 numeri 6.500,00€ +iva 20%
(Impianto Fotolito a Parte)
VITA SOCIALE
IL TEMPO DELLE ATTESE
È TERMINATO
RIUNIONE DI CONSIGLIO ANACT DEL 23 MARZO 2007
Hanno presenziato alla riunione:
il Presidente Brischetto
i Vice-Presidenti Caravita e Moscati
i Consiglieri Bisacchi, Cesarano, Cioccoloni,
Dalla Libera, Diana, Fabbri, Franceschi, Govoni,
Ioan, Lo Cicero, Marrazza, Puggina, Turrini
i Sindaci Moriconi, Righini, Zamparelli.
ORDINE
DEL GIORNO
1) Verifica del verbale n.413; 2) Relazione del
Presidente; 3) Approvazione del Regolamento
delle Aste; 4) Revisione del Piano Provvidenze; 5) Revisione parametri Aste Selezionate e
Qualificate (anno 2010) riferiti ai prodotti nati
nel 2009; 6) Analisi e proposte per la riduzione
della produzione; 7) Analisi e proposte per la
modifica riguardante l’iscrizione delle fattrici estere da sottoporre alla C.T.C; 8) Varie ed
eventuali.
Antonio Torciere, Francesco Cioccoloni, Sandro Moscati
ESTRATTO DEL
VERBALE N. 414
Questa la sintesi di alcuni degli argomenti trattati:
Il Presidente ricapitola una serie di eventi riguardanti l’Unire, verificatisi dopo l’ultimo Consiglio
dell’Associazione del 16 gennaio. Precisa che con il Commissario
Unire vi sono stati alcuni incontri, l’ultimo dei quali in data 15 marzo, a cui hanno preso parte anche i due Vice-Presidenti. Dopo quest’incontro il Commissario Unire ha inviato una lettera di risposta
alle proposte formulate dal precedente Consiglio dell’Associazione
in data 16 gennaio.
Il Presidente afferma che la situazione di incertezza sulle prospettive dell’ippica e più segnatamente dell’allevamento si sta procrastinando eccessivamente, per questo ritiene necessario cominciare
a pensare ad azioni più decise, nel caso non dovessero pervenire
risposte convincenti da parte degli Enti superiori.
2
I Vice-Presidenti Moscati e Caravita ed alcuni Consiglieri espongono il loro rispettivo punto di vista.
Al termine della discussione viene approvato il seguente comunicato dal titolo “IL TEMPO DELLE ATTESE È TERMINATO”, da inviarsi al
giornale Lo Sportsman e da inserirsi sul sito dell’Associazione:
“Il Consiglio dell’ANACT riunitosi il 23 c.m. dopo un attento ed approfondito esame della attuale situazione ippica che non si è modificata a distanza di oltre sei mesi dalla nomina del Commissario
Melzi d’Eril , accolta positivamente da tutte le categorie, ribadisce
la ferma contrarietà alla programmata riduzione del montepremi
e delle provvidenze con una diminuzione degli importi nell’ordine del 15% nonostante già negli ultimi tre anni gli stanziamenti
per il montepremi abbiamo subito consistenti tagli, sottraendo
complessivamente oltre il 35% delle disponibilità economiche al
settore.
Pertanto non è accettabile la contemporanea previsione di aumento del 25% dei compensi alle società di corse, incrementati
dai 96mil. di Euro del 2006 agli oltre 120mil. di euro previsti per il
2007, frutto dell’ultima convenzione stipulata dall’Unire.
Tutto quanto sopra mette in serissimo pericolo la sopravvivenza dell’intero settore
agricolo dell’allevamento, l’incremento e
il miglioramento delle razze equine, scopo primario dell’attività dell’UNIRE, ormai
marginalizzato rispetto a finalità collaterali che hanno snaturata l’essenza stessa
dell’Ente.
L’ANACT programma pertanto per i prossimi giorni una manifestazione pubblica in
Roma presso il Ministero delle Politiche
Agricole invitando sin da ora tutte le categorie ippiche a partecipare alla protesta,
con riserva di assumere inoltre tutte le ulteriori iniziative nelle sedi competenti per
la tutela degli interessi degli allevatori”.
In ordine all’approvazione del Regolamento
Aste 2006 vengono discusse alcune parti del
Regolamento, ripetutamente pre-inviato ai
Consiglieri antecedentemente alla riunione. In particolare alla luce delle esperienze
degli ultimi anni, il Presidente invita il Consiglio a discutere circa l’idea di introdurre
forme facoltative di pagamento dilazionate
in tre e o sei mesi.
Nel corso della discussione sull’argomento Alberto Caravita
in oggetto; il Consigliere Marrazza precisa
di essere contrario alla formula così proposta. Il Consiglio approva a
maggioranza la formula dei pagamenti facoltativi dilazionati, contrario il Vice-Presidente Caravita (in coerenza con il pensiero già
esposto nel Consiglio del 10 settembre 2006), ed i Consiglieri Diana
e Marrazza.
In materia di pagamenti dilazionati, su proposta del Consigliere
Puggina, viene inserito all’art. 8 il seguente inciso:
“Nel caso di pagamento dilazionato la vendita è da considerarsi
effettuata ai sensi dell’art. 1523 c.c. e pertanto, la dichiarazione
verrà consegnata ed il passaggio di proprietà potrà aver luogo solo
al pagamento del saldo del prezzo di aggiudicazione di vendita.
Nel caso in cui gli impegni presi in relazione al pagamento dilazionato del prezzo dovuto per l’acquisto del cavallo non siano stati
rispettati, quanto già pagato non è ripetibile in quanto costituisce
penale, fermi restando l’obbligo di restituzione del cavallo al venditore ed il rimborso degli eventuali danni ed escluso ogni rimborso delle spese o costi sostenuti dall’acquirente insolvente”.
Su proposta del Consigliere Cesarano il Consiglio decide che la tassa
di partecipazione dei cavalli iscritti alle Aste di Roma (8 ottobre) e
SS. Cosma e Damiano (22 ottobre) vengano ridotte a:
- Euro 400,00 (anziché 500,00) + Iva 20% per le sessioni selezionate.
- Euro 100,00 (anziché 200,00) + Iva 20% per le sessioni qualificate.
Sempre su proposta del Consigliere Cesarano il Consiglio Direttivo stabilisce che anche i soggetti iscritti alle sessioni qualificate di
Roma e SS. Cosma e Damiano vengano sottoposti a visita da parte
della Commissione.
In ordine alla “Revisione del Piano Provvidenze” in considerazione
dello stato attuale di incertezza generale da parte dell’Unire, ogni
decisione viene rinviata al momento in cui l’Anact avrà la cognizione specifica dell’importo destinato dall’Ente per le Provvidenze all’allevamento.Per via del medesimo stato di incertezza il Consiglio
conviene sulla necessità di rinviare le analisi e le decisioni relative
alla “Riduzione della produzione” e alle “Modifiche da sottoporre
alla Ctc riguardanti le iscrizione delle fattrici estere”.
Quanto al punto n.5) dell’Ordine del Giorno “Revisione parametri
Aste Selezionate e Qualificate (anno 2010) riferiti ai prodotti nati
nel 2009”, il Consiglio converge sulla necessità di modifica di parametri prima delle coperture delle fattrici nell’anno 2008 ed esamina
una prima proiezione dalla quale risulta una riduzione per la sessione selezionata di circa 500 soggetti.
Il Vice-Presidente Caravita ritiene che si possano considerare quale
requisito di selezione solo le somme vinte.
Le decisione finale verrà presa dopo aver preso in considerazione
l’andamento delle Aste 2007. In materia di consegna delle annuali
medaglie d’oro agli allevatori il Consiglio approva i seguenti parametri di conseguimento:
Generazione 2 anni: somme vinte per Euro 15.000,00.
Generazione 3 anni: somme vinte per Euro 30.000,00.
Generazione 4 anni: somme vinte per Euro 50.000,00.
Detta revisione di parametri avrà luogo con la generazione 2005 –
lettera L, mentre le generazioni 2003 (quattro anni nel 2007) e 2004
(tre anni nel 2007 e quattro anni nel 2008) seguiranno i parametri
della vecchia normativa.
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PRIMO PIANO
ORA È TEMPO
DI RIPARTIRE
Le categorie convocate dal Ministro De Castro; Panzironi out;
rinnovato per un anno il mandato a Melzi
Antonio Torciere con Guido Melzi d’Eril
Sembrava che ormai la situazione non dovesse più avere uno sbocco, che si fosse condannati a vivere nell’incertezza e nell’impossibilità di operare in una sorta di posizione di stallo che, oltre che ai
vari protagonisti, poteva risultare letale soprattutto per la stessa
vita dell’ippica italiana. Poi, quando forse ormai erano (eravamo)
rimasti in pochi a crederci, la soluzione. Risolto consensualmente il contratto con il Segretario Generale uscente Franco Panzironi;
rinnovo per un anno del mandato al Commissario Guido Melzi d’Eril;
convocazione di tutte le categorie dell’ippica davanti al Ministro De
Castro e al braccio destro del Vice Ministro per l’Economia Vincenzo
Visco, dott. Giovanni Sernicola. Tutte belle notizie? Certamente no.
Proprio dall’incontro appena citato è arrivata la doccia fredda traducibile nel più classico dei… “Bambole non c’è una lira”. Tradotto nel
nostro idioma significa che, allo stato dell’arte, al bilancio dell’Unire mancano qualcosa come 63 milioni di euro per poter garantire lo
stesso livello del montepremi dello scorso anno.
C’è poco da essere contenti, allora, verrebbe da dire. Effettivamente la situazione non è rosea né si può pretendere che le categorie
produttive dell’ippica accettino supinamente un ulteriore taglio
del montepremi. Gia a fine 2006 ci è stato raccontato che occorreva
fare dei tagli e che non si poteva andare oltre i 220 milioni di euro
(12,9% in meno dell’esercizio precedente). Oggi comincia a girare
con troppa insistenza una voce che parla di soli 175 milioni a disposizione per quest’anno.
Una voce che ha fatto saltare dalle sedie i rappresentanti delle ca-
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tegorie che di montepremi vivono, Proprietari, Allevatori e Guidatori. “Un bagno di realismo” l’ha definito Melzi pur senza dare nulla
per scontato. In effetti quando questa rivista vedrà la stampa forse
quale elemento in più sarà stato svelato, ma al momento in cui scriviamo la situazione parla di bilanci del 2005 e 2006 ancora tutti da
verificare, di un Commissario che si è preso circa 15giorni di tempo
per leggere le carte “Solo ora che le ho finalmente tutte a disposizione – ha dichiarato il Commissario – posso studiarle approfonditamente ed elaborare quindi, subito dopo Pasqua, un documento
finale (il bilancio preventivo del 2007 n.d.r.).” Del resto a suo tempo anche Matarrese, lo ricordate? Si era lamentato di non aver mai
avuto la piena cognizione della situazione economica dell’Ente.
Lo abbiamo scritto lo scorso mese: ora non ci sono più alibi. Se è
vero che la soluzione della vicenda Panzironi, a prescindere dalla
simpatia o meno che l’uomo potesse suscitare, era di fatto improcrastinabile, è altrettanto vero che dal 2 aprile in poi non si potranno
più accampare scuse. Certo, l’Unire eredita una situazione pesante,
ma la coscienza comune dice che i mezzi per risalire la china ci sono
e allora come ha esortato lo stesso Melzi: “È tempo di rimboccarsi
le maniche”.
Qui comincia la parte mezza piena del bicchiere. La presenza in contemporanea all’incontro con le categorie dei massimi vertici del Ministero per le Politiche Agricole e del Ministero dell’Economia testimonia la viva attenzione per il nostro settore e la volontà comunque
di accompagnare l’ippica nel suo percorso di ristrutturazione. Stop
agli aiuti a pioggia potrebbe non voler dire stop in assoluto agli
aiuti. La sensazione è che se l’ippica dimostrerà di essere in grado
di poter gettare le basi per un cambiamento allora, ma solo allora,
potrebbe anche arrivare una mano in termini economici. Insomma
come ha esortato Isabella Bezzera, presidente degli allevatori del
galoppo, i ministeri competenti potrebbero essere anche indotti a
“Investire sull’ippica”. Intanto però potrebbe bastarci, almeno per
il momento, una sorta di corsia preferenziale nelle decisioni che
dovranno essere prese in fretta e che non sono poche: ristrutturazione delle scommesse, dalla Tris/Quartè/Quintè al nuovo Totip,
ingresso dei campi di corse nei corner ippici etc. Quelle auspicate dalle varie categorie: controllo dei pagamenti di quanto dovuto
per l’accettazione delle scommesse e l’uso del segnale televisivo
e a tutte quelle che potranno risultare strutturali per operare dei
“risparmi” che possano consentire di andare ad incidere il meno
possibile sul montepremi anche perché, sempre il Commissario, ha
dichiarato pubblicamente: “Quando
parlo di eventuali sacrifici da parte
di tutti comprendo tutte le componenti del comparto, nessuna esclusa, anche gli ippodromi: anche loro
dovranno rinunciare a qualcosa per
seguire questo progetto di ristrutturazione che i due Ministeri hanno
accettato. Non ci saranno sconti per
nessuno.”
Sarà un caso, ma proprio ventiquattro
ore dopo l’incontro di mercoledì 28 è
arrivata, come un segnale, la notizia
Guido Melzi d’Eril
che nei prossimi mesi sarà lanciato
da Aams, il braccio armato del Ministero delle Finanze per quel che riguarda i giochi, un nuovo bando di
gara per completare la rete dei giochi ippici, a cui – rispetto al piano
di distribuzione previsto dal decreto Bersani - mancano all’appello
quasi 2000 punti (1725 corner e 210 agenzie). Insomma la rete che
dovrebbe partire dal primo luglio, ma che entrerà a pieno regime
solo verso la fine dell’anno, sarà ulteriormente arricchita.
Ha probabilmente ragione il presidente Brischetto quando sostiene che “Mai come in questo momento di fronte a quanto avvenuto
negli ultimi mesi abbiamo il diritto/dovere di giocarci la nostra
LA LETTERA
DEL MINISTRO
DEL MIPAF
PAOLO DE CASTRO
“Ci siamo incontrati il 21 dicembre con la promessa di rivederci
presto; forse è passato un mese di troppo - si legge nel testo
della lettera- è importante adesso guardare avanti senza inutili recriminazioni. Faccio un piccolo passo
indietro. Nel 1998 l’ippica ha toccato il
fondo; nel 1999 e nel 2000 si è invertita
la tendenza. Perché non confidare che ciò
avvenga anche oggi? È bene chiarire, anzi
sottolineare con forza, che ad ottobre le
casse dell’ Ente erano vuote. Completamente e desolatamente vuote. Ho consentito che si continuasse l’attività, mantenendo con grande fatica le promesse
fatte. Ho fatto si che restasse inalterata e,
sottolineo più volte, inalterata la preventivata attività. Tanto è stato ottenuto ed
incassato, ma altrettanto immediatamente rimosso e dimenticato con superficiale
opportunismo. Occorrono adesso quelle Paolo De Castro
grande opportunità, la carta della
nostra vita ippica, ovvero la riforma completa di un settore che per
più di dieci anni è andato a ruota
libera, ma con la sola logica di dare
un biscottino oggi ad uno e domani
a un altro. Guai se dovessimo perdere questa occasione storica che
nasce, si da un momento di grande preoccupazione, ma che proprio
per questo deve darci la forza, le
idee e il coraggio per lavorare sulla
rinascita del nostro settore”.
Dunque fiducia al manovratore
espressa un po’ da tutte le parti. Il
rischio è che si tratti di una fiducia a tempo destinata ad incrinarsi
allorquando questa o quella categoria si vedrà privata di uno dei
citati “biscottini”. La vera speranza è che Melzi possa in questo
periodo calarsi nella parte ed essere “Un SOLO uomo al comando”,
come affermato da De Castro e non piuttosto “Un uomo SOLO al comando” come era sembrato negli ultimi giorni prima dell’incontro
decisivo.
LUIGI MIGLIACCIO
riforme strutturali che sono indispensabili da tempo. I capitoli
principali del processo di riforma sono: ridimensionamento e
riprogrammazione degli eventi, azioni di comunicazione; rimodellazione di giochi e scommesse in funzione della nuova rete
di vendita, attiva fra novanta giorni; garanzia della qualità del
prodotto; economicità nella gestione dell’Ente; rinnovo dei contratti collettivi di lavoro; recupero del pubblico negli ippodromi;
accesso ai mercati esteri attraverso l’ulteriore qualificazione del
prodotto; opportuna attività di marketing. Occorre avviarsi subito con determinazione e coesione per queste strade che sono
le sole percorribili. L’epoca degli aiuti a pioggia, serviti solo ad
aumentare i disavanzi, è definitivamente tramontata perché ha
conseguito quale unico risultato di alimentare pericolose illusioni. Se qualcuno ha proposte diverse da avanzare
a livello strutturale, lo faccia nel breve
oppure aiuti con onestà chi si occupa del
bene comune. Sono in gioco la credibilità e l’avvenire di questo mondo. Assicuro al Commissario Guido Melzi, nel
quale è riposta la mia personale fiducia
e quella del Governo, che farò di tutto
per favorire la ripresa e lo sviluppo del
settore in uno con la difesa dei posti di
lavoro e delle grandi professionalità che
l’UNIRE ed il mondo dell’ippica hanno
sempre saputo esprimere”.
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dichiarato pubblicamente: “Quando
parlo di eventuali sacrifici da parte
di tutti comprendo tutte le componenti del comparto, nessuna esclusa, anche gli ippodromi: anche loro
dovranno rinunciare a qualcosa per
seguire questo progetto di ristrutturazione che i due Ministeri hanno
accettato. Non ci saranno sconti per
nessuno.”
Sarà un caso, ma proprio ventiquattro
ore dopo l’incontro di mercoledì 28 è
arrivata, come un segnale, la notizia
Guido Melzi d’Eril
che nei prossimi mesi sarà lanciato
da Aams, il braccio armato del Ministero delle Finanze per quel che riguarda i giochi, un nuovo bando di
gara per completare la rete dei giochi ippici, a cui – rispetto al piano
di distribuzione previsto dal decreto Bersani - mancano all’appello
quasi 2000 punti (1725 corner e 210 agenzie). Insomma la rete che
dovrebbe partire dal primo luglio, ma che entrerà a pieno regime
solo verso la fine dell’anno, sarà ulteriormente arricchita.
Ha probabilmente ragione il presidente Brischetto quando sostiene che “Mai come in questo momento di fronte a quanto avvenuto
negli ultimi mesi abbiamo il diritto/dovere di giocarci la nostra
LA LETTERA
DEL MINISTRO
DEL MIPAF
PAOLO DE CASTRO
“Ci siamo incontrati il 21 dicembre con la promessa di rivederci
presto; forse è passato un mese di troppo - si legge nel testo
della lettera- è importante adesso guardare avanti senza inutili recriminazioni. Faccio un piccolo passo
indietro. Nel 1998 l’ippica ha toccato il
fondo; nel 1999 e nel 2000 si è invertita
la tendenza. Perché non confidare che ciò
avvenga anche oggi? È bene chiarire, anzi
sottolineare con forza, che ad ottobre le
casse dell’ Ente erano vuote. Completamente e desolatamente vuote. Ho consentito che si continuasse l’attività, mantenendo con grande fatica le promesse
fatte. Ho fatto si che restasse inalterata e,
sottolineo più volte, inalterata la preventivata attività. Tanto è stato ottenuto ed
incassato, ma altrettanto immediatamente rimosso e dimenticato con superficiale
opportunismo. Occorrono adesso quelle Paolo De Castro
grande opportunità, la carta della
nostra vita ippica, ovvero la riforma completa di un settore che per
più di dieci anni è andato a ruota
libera, ma con la sola logica di dare
un biscottino oggi ad uno e domani
a un altro. Guai se dovessimo perdere questa occasione storica che
nasce, si da un momento di grande preoccupazione, ma che proprio
per questo deve darci la forza, le
idee e il coraggio per lavorare sulla
rinascita del nostro settore”.
Dunque fiducia al manovratore
espressa un po’ da tutte le parti. Il
rischio è che si tratti di una fiducia a tempo destinata ad incrinarsi
allorquando questa o quella categoria si vedrà privata di uno dei
citati “biscottini”. La vera speranza è che Melzi possa in questo
periodo calarsi nella parte ed essere “Un SOLO uomo al comando”,
come affermato da De Castro e non piuttosto “Un uomo SOLO al comando” come era sembrato negli ultimi giorni prima dell’incontro
decisivo.
LUIGI MIGLIACCIO
riforme strutturali che sono indispensabili da tempo. I capitoli
principali del processo di riforma sono: ridimensionamento e
riprogrammazione degli eventi, azioni di comunicazione; rimodellazione di giochi e scommesse in funzione della nuova rete
di vendita, attiva fra novanta giorni; garanzia della qualità del
prodotto; economicità nella gestione dell’Ente; rinnovo dei contratti collettivi di lavoro; recupero del pubblico negli ippodromi;
accesso ai mercati esteri attraverso l’ulteriore qualificazione del
prodotto; opportuna attività di marketing. Occorre avviarsi subito con determinazione e coesione per queste strade che sono
le sole percorribili. L’epoca degli aiuti a pioggia, serviti solo ad
aumentare i disavanzi, è definitivamente tramontata perché ha
conseguito quale unico risultato di alimentare pericolose illusioni. Se qualcuno ha proposte diverse da avanzare
a livello strutturale, lo faccia nel breve
oppure aiuti con onestà chi si occupa del
bene comune. Sono in gioco la credibilità e l’avvenire di questo mondo. Assicuro al Commissario Guido Melzi, nel
quale è riposta la mia personale fiducia
e quella del Governo, che farò di tutto
per favorire la ripresa e lo sviluppo del
settore in uno con la difesa dei posti di
lavoro e delle grandi professionalità che
l’UNIRE ed il mondo dell’ippica hanno
sempre saputo esprimere”.
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VITA SOCIALE - ASSEMBLEA SOCI TOSCANA
ASTA
IN UNICA SESSIONE
Roberto Brischetto (alla sua destra Torciere e Bisacchi ed a sinistra Caravita e Franceschi) non nasconde all’assemblea
il momento difficile
“Sarà dura, ma dopo un 2007 che non vi
nascondo di aspettarmi abbastanza difficile per tutti noi, ritengo che entro la fine
dell’anno o al massimo all’inizio del 2008
si dovrà verificare una ripresa dell’intero
comparto dell’ippica”. Così ha esordito
Roberto Brischetto in apertura dell’Assemblea dei Soci Anact della Toscana tenutasi domenica 11 marzo all’ippodromo
Le Mulina. “La riunione cade ad un anno
esatto dall’elezione del nostro Consiglio
- ha continuato il Presidente -, e miglior
occasione non poteva esserci anche per
fare un primo bilancio. Abbiamo ereditato
una situazione critica, che in seguito si è
aggravata, ma non è un problema in quanto
siamo intenzionati a risolverla. Non nego
che la preoccupazione sia forte, ne ho avuto sentore e conferma nelle Assemblee che
abbiamo tenuto in tutta Italia in questo ultimo periodo, ma tutti noi dobbiamo esse-
6
dei convenuti riguardo al nuovo format
della prossima Asta di Milano che prevede un accorpamento della selezionata e
della qualificata, e quindi si svolgerà per
questo anno in un’unica sessione che dalla
domenica sera si protrarrà fino al mercoledì. “Con questa novità si è inteso oltre
che dare una nuova forma alla nostra Asta,
anche tentare di poter usufruire della presenza di una platea di pubblico più nutrita
alle nostre vendite. Concordo - ha ammesso Brischetto - che il cambiamento potrà
dare effetti positivi se e qualora si avranno
da parte dei nostri politici degli evidenti
segnali di ripresa che possano invogliare i
Proprietari all’acquisto dei cavalli”.
Dopo la consegna di alcune targhe ai Soci
toscani (Carlo Agonigi, Cesare Arrigoni,
Franca Pizziolo Franchini, Alfredo Biagini, Nicola Dettoris, Elio Falchetti e Mario
Poggetti) che allevano da oltre 30 anni
re convinti che ce la possiamo fare”.
Dopo la prima analisi della situazione, Roberto Brischetto ha concluso: “Per il futuro
dovremo certamente promuovere il gioco,
ma non dobbiamo confidare solo in questo, perchè
ricordiamoci che anche
l’introduzione del quartè e
quintè, sul cui favorevole effetto avevamo tanto
puntato, per ora non ha
dato l’esito sperato. Dobbiamo inoltre tenere sempre presente che per poter
ben procedere il Sistema
Ippica deve continuare a
funzionare con il concorso
di tutte quante le Categorie
interessate”.
Diverse le domande ed an- Il Presidente, il Vicepresidente, il Segretario ed i Consiglieri dell’Anact ascoltano
che le perplessità di alcuni le perplessità di alcuni dei convenuti
Franceschi, Mario Poggetti, Brischetto
Brischetto, Carlo Agonigi, Franceschi
Brischetto, Franca Pizziolo Franchini, Franceschi
bell’allungo nel finale che poche speranze
ha lasciato alle pur brave avversarie.
Nel Dante, riservato ai maschi, dopo uno
svolgimento più articolato si è imposto con
bello spunto in retta il promettente Ideale
Luis. Ambedue i vincitori hanno ritoccato il
record della corsa ed ambedue erano interpretati da due guidatori toscani: Beppe
Lombardo era in sulky alla femmina allenata da Mauro Baroncini, ed Enrico Bellei
al maschio di Hollmann.
Quanto mai gradita la presenza del Commissario Unire Guido Melzi d’Eril. La sua
è stata una visita informale e non annunciata, ma ha presenziato alle premiazioni
e si è trattenuto a colloquiare con addetti
ai lavori e personaggi locali, dimostrando la sua nota affabilità e disponibilità.
Da molti sono state poste domande sulla
presente contingenza e molte sono state le richieste per avere notizie sui suoi
progetti e su come voglia muoversi per
risolvere l’attuale situazione di evidente
incertezza dell’ippica italiana. Melzi ha
risposto ai tanti interrogativi ed ascoltato
pazientemente suggerimenti, ed essendo
arcinoto che noi italiani siamo un popolo
di Poeti e Navigatori, ma soprattutto di Direttori Tecnici, ognuno dei presenti ha voluto indicargli quello che dovrebbe essere
il procedimento da seguire per risolvere le
problematiche del settore. Il Commissario
Unire ha ribadito il suo impegno per uscire al più presto dall’attuale crisi: “Trovare
una soluzione non è impossibile - non ha
nascosto Melzi -, ma per individuare gli
obiettivi ed attuare i progetti ci sarà bisogno dell’aiuto e dell’unione di tutti gli
ippici, ma soprattutto dovremo sperare in
una maggior attenzione nei nostri riguardi
da parte dei Politici”.
Si è manifestata una larga convergenza ed
assonanza tra le dichiarazioni di Melzi e di
Brischetto, un’identità di vedute e condivisione di intenti fra la nostra Associazione
ed il Commissario Unire non può che essere interpretata come un buon auspicio.
effettuata da Roberto Brischetto, dal vicepresidente Alberto Caravita, anche lui
sempre attivo e brillante nel dibattito, e
dal sottoscritto quale delegato regionale,
DANIELE FRANCESCHI
in chiusura di riunione il dibattito
è stato quanto mai vivo sulla riduzione della produzione: “La intenderei – ha concluso il Presidente
- piuttosto come una rivalutazione
e riqualificazione dei nostri cavalli, ma non esclusivamente limitata
al settore allevatorio, ma allargata
all’intero comparto ippico ed articolandola in modo da dare anche
un nuovo volto alle giornate di
corse a partire dalla modifica dei
libretti-programma e cercando
di offrire nuove proposte ed una
nuova veste alle competizioni, in
modo da poter suscitare un maggior interesse nel pubblico”.
Nella giornata fiorentina si disputavano le prime Poules del 2007,
molto attese come indice del livello dei valori della generazione
2004, le “I”. Il Beatrice se lo è aggiudicato con apparente facilità In Visita informale del Commissario Unire Guido Melzi d’Eril (nell’immagine ha presenziato con Roberto Brischetto alle premiazioni in pista),
Wise As con percorso di testa ed un che si è intrattenuto a colloquiare con addetti ai lavori e personaggi locali
7
ATTUALITÀ
BARBISELLE
LA FORZA DELLA
TRADIZIONE
Il cardiochirurgo Eugenio (con in braccio Elisabetta) e Paolo Quaini (con la coppa e la figlia Lodovica, gemella di Elisabetta) e Vincenzo Gasparetto, dopo la vittoria di Lansing Hanover nel Mirafiori
È ancora bella la campagna del cremonese, con le sue cascine che al
mattino spuntano tra le nebbia di questo ultimo scorcio d’inverno.
Qui, a Persico Dosimo, tra le stradine che si inseriscono come piccoli
affluenti sulla statale che taglia questo lembo di Pianura Padana tra
il Po e l’Oglio, sorge l’Azienda Barbiselle.
Trecento ettari di erba medica e cereali, una ventina dei quali riservati
a fattrici e puledri. Barbiselle è il regno di Paolo Quaini o meglio
8
della famiglia Quaini, perché accanto al professore, ancora molto in
gamba nonostante l’età tuttaltro che verde, opera una delle sue tre
figlie, Elisabetta, con una continuità d’intenti che ormai in questa
nostra ippica mordi e fuggi è un bene raro. Il professor Quaini è socio
Anact dal 1954, ma la sua passione per il cavallo viene ancora da più
lontano.
«L’azienda è stata fondata da mio padre Lodovico nel 1910. Da queste
Le allora piccole (anno 1974) figlie del professor Quaini non avevano timore ad avvicinarsi ai cavalli. Da sinistra Lodovica, Elisabetta e Giovanna
parti, allora, ci si spostava con il calesse e
i cavalli erano di casa. Sono cresciuto in
mezzo a loro, con mio padre battevo le fiere
per acquistare fattrici e stalloni.
Nel 1938, a diciotto anni, ho staccato la
licenza di dilettante, allora i gentlemen si
chiamavano così. Si correva di preferenza a
Soresina».
Lo studio e i successivi impegni professionali
(Quaini è stato allievo del famoso professor
Dellepiane e poi per anni primario di
ginecologia al Sant’Anna di Torino) non
hanno interferito con la passione del
professore per il trotto.
«Avevo ben poco tempo da dedicare ai
cavalli, però erano la mia valvola di sfogo.
Appena potevo mi precipitavo a Vinovo
dove sono diventato amico di Vincenzino
Gasparetto, che allora era l’handicapper
della Torinese.
Fu un periodo felice, avevo una bella
scuderia e a guidare ero abbastanza
bravo: nel 1964 ho anche vinto un
Campionato gentlemen in sulky a
Intrigante».
Elisabetta Quaini con la figlia Maddalena ed il padre Paolo
Quella con Gasparetto fu un’amicizia
che, dal punto di vista ippico, ha
un po’ cambiato la vita al professor
Quaini.
«Quando Vincenzino smise di
collaborare con la Torinese mi
propose di seguire la mia scuderia
che si era spostata a San Siro.
E con Vincenzino le prospettive si
fecero più ambiziose: si cominciò
a guardare all’America dove
potevamo contare sui consigli
di Frank Broglio, un amico del
proprietario di Tornese, Sebastiano
Manzoni.
Fu un bel periodo, portammo in Italia
per conto della mia Scuderia San
Damiano Lansing Hanover, Brogue
Hanover e Some Fire, primaserie
9
per il quale mi piaceva impegnarmi anche dal punto di vista
istituzionale: quando all’Unire c’erano Berardelli e Golisano sono
stato vicepresidente degli allevatori e successivante ho ricoperto la
carica di presidente dell’associazione stallonieri».
che mi permisero di frequentare come proprietario la primissima
categoria internazionale e di togliermi molte soddisfazioni: Lansing
fu secondo nel Lotteria e nell’Elitlopp, con Brogue si andò a vincere
anche in Francia, con Some Fire, il cavallo che non sopportava la
frusta, andammo a segno nel Nazioni e nell’Inverno, che allora era
ancora una delle corse che contavano nel calendario di San Siro. Poi
arrivarono anche Murray Mir e Broker’s Choice, anch’essi soggetti
più che validi. I miei guidatori erano Sergio Brighenti, Anselmo
Fontanesi, Walter Baroncini e Vittorio Guzzinati.
Era un’ippica d’altri tempi, che dal punto di vista tecnico esaltava
le doti di professionalità, ma che ancora permetteva di coltivare
profonde amicizie. Non vorrei passare per un nostalgico a tutti i
costi, ma era un mondo coinvolgente che ti lasciava molto dentro,
Il prof. Quaini e la figlia Elisabetta con il loro factotum Emanuele Mantelli (con gli occhiali),
e i partners degli stalloni Alfredo Villa e Cristina Uccelli (con la borsetta), Matteo Pella (dietro)
La valvola di sfogo del professor Quaini sono sempre stati i cavalli: nell’immagine in sulky ad Oliveira sulla pista torinese
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qualità».
L’allevamento dei puledri
resta comunque una delle
priorità del professor
Quaini.
«Negli incroci sono sempre
stato un filo americano, ma
negli ultimi anni mi sono
convertito al francese,
anche perché i normanni
ormai hanno nelle vene
molto sangue yankee: a
mio avviso un fuoriclasse
come Jag de Bellouet può
garantire in razza una riuscita
straordinaria.
Nel tempo ho selezionato un
Modena, ippodromo della Ghirlandina: Sergio Brighenti scende dal sulky di Murray Mir, il professor Quaini va a congratularsi con il Pilota
piccolo lotto di fattrici che
per il successo, ricevendo allo stesso tempo i complimenti dal commendator Renzo Orlandi (primo a sinistra)
giudico ottimo per qualità di
base e per morfologia.I miei
I campioni yankee della San Damiano sono poi passati dalle Barbiselle
“Barb” fanno sempre la loro bella figura, anche se la concorrenza è
come stalloni, amplificando l’interesse del professore su questa parte
numericamente schiacciante».
della filiera ippica, alla quale negli
ultimi anni ha dedicato gran parte dei
suoi sforzi.
«Ho curato molto questo aspetto,
IL PARCO FATTRICI DELLE BARBISELLE
trovando in Friendly Face uno stallone
leader, molto concreto nella sua
BEAUTIFUL BARB 4, 1.16.3, b. 1998,
produzione media. Mi aspettavo molto
da Campo Ass e Ilenia Ve (Sharif di Iesolo). Gravida di Armbro Goal
anche da Herschel Walker, che mi
fece comprare Hakan Wallner, grande
BLUSHING HONORS b. 1996,
genealogia e buona carriera di corse,
da Super Bowl e Coral Glory (Dream Of Glory). Gravida di Look de Star
ma che sinora è rimasto un po’ al di
sotto delle aspettative.
ELEIZA SANTANA 1.14.6, b. 1994,
Quest’anno penso di proporre agli
da Spotlite Lobell e Rideknospe (Cheetah). Gravida di Jag de Bellouet
allevatori una bella gamma di razzatori,
GINEVRA BARB 3, 1.13.8, b. 2003,
per coprire qualsiasi esigenza,
da Friendly Face e Bora Bora Barb (Campo Ass). Ritirata in razza nel 2007
garantendo un servizio di prima
qualità a dei prezzi contenuti. Io, e gli
MISS BONNIE GLIDE b. 1999,
altri miei partners (Alfredo Villa e la
da Yankee Glide e Margo Hanover (Florida Pro).
Breeder Service di Matteo Pella, ndr)
PRAY DI JESOLO 4, 1.15.2, b. 1990,
stiamo portando avanti una politica di
da Armbro Goal e Gota di Jesolo (Sharif di Iesolo). Gravida di Look de Star
contenimento dei tassi di monta.
Siamo convinti che, in un momento
TREMESTIERI 6, 1.13.6, b. 1993,
non proprio facile per il nostro trotto,
da Enguerillero e Nam Pegaso (Sharif di Iesolo). Gravida di Shipps Speed
tutti debbano fare un passo indietro e
non guardare al mero interesse. Poi,
VESPA b. 1995,
come ha ricordato mia figlia Elisabetta
da Armbro Eldorado e Ecumene Blue, da Bourbon. Gravida di Enjoy Lavec
il giorno della presentazione dei nostri
YANKEE WHAMMEE b. 2000,
stalloni per la stagione 2007, è nostra
da Muscles Yankee e Sharon’s Steak (Sirloin). Gravida di Jag de Bellouet
attenzione trattare le fattrici che
vengono a Barbiselle come se fossero
ZELY b. 1996,
nostre, con tutte le attenzioni possibili,
da Armbro Eldorado e Flying Broline (Bonefish). Gravida di Rite On Line
anche dal punto di vista della cura
ZUNIN b. 1996,
veterinaria che, garantisco, è di prima
da Friendly Face e New Star Jo (Sharif di Iesolo). Gravida di Jag de Bellouet
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Per fare crescere bene i puledri non bisogna lasciare nulla al caso.
L’esperienza pluridecennale delle Barbiselle viene incontro anche in
questo.
«Curiamo molto la nostra terra, una buona parte della quale è riservata
a prati polifiti, composti da varie essenze, soprattutto da erba medica
e iioietto, che consentono all’azienda di avere una autonomia per il
foraggio che è sempre di prima qualità. L’alimentazione è seguita
con particolare cura, tanto che la consideriamo uno dei nostri punti
di forza».
L’Agricola Barbiselle, oltre al
settore propriamente agricolo e a
quello riservato a stalloni, fattrici
e puledri, svolge un’altra attività
zootecnica ospitando 300 vacche
da latte di razza frisona, razza
che il professor Quaini seleziona
dagli Anni Settanta, soprattutto
dopo aver rilevata l’Azienda
Agricola Salone, nel Lazio, dove
erano presenti vacche americane
provenienti
dalla
Paclamar
Farm, un’azienda del Colorado
leggendaria per il settore.
Cavalli e mucche, le due grandi
passioni del professor Quaini,
gli uni e le altre selezionati con
l’impostazione analitica che è
proprio di questo signore che
sembrerebbe di altri tempi, ma
che è ancora fortemente ancorato
sull’attualità.
Un bellissimo primo piano dello stallone Berndt Hanover, fra le novità stalloniere di Barbiselle
EZIO CIPOLAT
NATI A BARBISELLE NEL 2006
Il prof. Quaini riceve dal delegato Anact della Lombardia Turrini e dal vicepresidente Caravita la targa
quale socio ultratrentennale dell’Associazione
12
19 FEBBRAIO F.
da Galopin du Ravary e Vespa (Armbro Eldorado)
21 APRILE F.
da Ganymède e Zeky (Armbro Eldorado)
21 APRILE M.
da Jag de Bellouet e Eleiza Santana (Cheetah)
24 APRILE F.,
da Galopin du Ravary e Tremestieri (Enguerillero)
2 MAGGIO F.
da Topkapi As e Desdemona’s Pride (Bonefish)
7 MAGGIO F.
da Topkapi As e New Star Jo (Sharif di Iesolo)
13 MAGGIO F.
da Jag de Bellouet e Zunin (Friendly Face)
13 MAGGIO F.
da Jag de Bellouet e Yankee Whammee (Muscles Yankee)
23 MAGGIO F.
da Jag de Bellouet e Flushing Honors (Super Bowl)
6 GIUGNO M.
da Ganymède e Miss Bonnie Glide (Yankee Glide)
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ATTUALITÀ
NICOLA
PISACANE
E L’IPPICA CHE VERRÀ
Vista dei quattro ettari di paddock dedicati all’allevamento di Palmanova, dove l’alta piovosità giova ai pascoli
Nel 1980 Nicola Pisacane, dotato di spirito d’iniziativa e buona volontà, si è trasferito da Agerola, sulla costa amalfitana,
ad Udine per raggiungere il fratello che
gestiva una pizzeria nella zona nord della
città.
L’obbiettivo dichiarato era quello di
espandere l’attività e, dopo un po’, Nicola
ha rilevato un locale a Palmanova per avviarlo e rivenderlo in un secondo tempo.
Ma l’ottima riuscita e la particolarità della
cittadina lo hanno convinto a rimanere,
14
tant’è che cinque anni fa ne ha aperto
un secondo: i “Due Delfini” e “Da Baffo”
sono diventati punti di ritrovo abituali per
gli ippici del Friuli.
Palmanova
è una delle dodici
città al mondo
e la sola, in Italia,
ad avere una pianta
a forma di stella
a nove punte.
È nata come fortezza alla fine del sedicesimo secolo e precisamente il 7 ottobre
del 1593, quando la Repubblica della Serenissima ratificò la fondazione di Palma,
in seguito alla perdita della piazzaforte di
Gradisca ad opera degli Ottomani.
I possenti bastioni, circondati dall’ampio fossato, evidenziano lo scopo militare
dell’opera, progettata dall’architetto friulano Giulio Savorgnan, che volle elevarla a
“summa” delle teorie rinascimentali sulla
città ideale.
co e con il plebiscito del 1866 al Regno
d’Italia. Nel 1960 il Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, la proclamò
monumento nazionale.
Pianta storica a stella di Palmanova
Dopo due secoli
passò in mani
napoleoniche
ed assunse il nome
più vicino
a quello attuale
di Palma la Nuova.
Le fortificazioni furono ulteriormente
potenziate e l’accesso alla città fu ridotto a tre porte che identificano gli attuali
rioni: Porta Aquileia, Porta Udine e Porta
Cividale. Con il trattato di Campoformido
del 1797 passò all’Impero Austro Ungari-
Nella bisaccia
di Nicola,
trasferitosi in Friuli,
oltre al “know how”
di ristoratore
c’era anche
tanta passione
per i cavalli da corsa,
che aveva già
posseduto
ad Agerola.
Prospettiva dei capanni dislocati nei paddock
dedicare all’allevamento dei trottatori, ma
anche di altri animali da cortile, utilizzati
per l’attività di famiglia.
La prima fattrice è stata Ariaclara (Sharif di Iesolo e Pitona d’Ausa), che gli ha
dato immediate soddisfazioni con puledri
Se lo splendido parco naturale di Fusine
con i suoi due laghi è considerato il punto
più freddo del Friuli Venezia Giulia, Palmanova è certamente quello più piovoso.
È proprio lì che s’incontrano le brezze che
scendono dalle Alpi Carniche e Giulie con
quelle che risalgono dall’Adriatico dando
luogo a frequenti perturbazioni. L’alta
piovosità giova ai pascoli, li mantiene
verdi ed appetibili ai puledri .
Così ha scelto un’abitazione fuori delle
mura, con circa quattro ettari di terreno da
Presentazione di Eldgrado Bi con il lad Catalin
utili come Lostiano, Mysun NP, Omaro NP
e Raim NP. Ad essa ne sono seguite molte
altre, ma rimane la capostipite dell’allevamento, al punto che Nicola ha messo in
razza l’ultima delle sue figlie Zizy’s Filly NP
(Supergill) e non intende vendere le sue
prime puledre Godiva NP (Kramer Boy) e
Lizzy NP (Armbro Goal).
Sono passati
vent’anni, ormai,
dalla comparsa
della sigla “NP”
sulle piste italiane
e più di quindici
dall’arrivo
dei primi stalloni.
Adriano Ioan sullo sfondo della scuderia, dal box sbuca Etnico de Gleris
Aligero (Top Hanover e Freza da Mighty
Ned) e Keystone Tripoli (Super Bowl e Tosca da Speedster), che aveva una buona
genealogia, ma purtroppo era poco fertile.
15
NICOLA
PISACANE
E L’IPPICA CHE VERRÀ
Ferdinando Pisacane si coccola Fluoro du Kras
Ma la passione, si sa,
è contagiosa
ed il primogenito
Ferdinando
ha seguito sin da piccolo
i cavalli che il papà
teneva in pista
a Cervignano.
Godiva NP con il lad Catalin sulla pista dritta del centro di allenamento
le. Attualmente c’è Over Caf (Zebù e Cristy d’Assia da Bonefish), che
monta privatamente ed Eldgrado Bi (Supergill e Unfaithful Bi da Darif
Effe), che è stato preso in gestione per il 2007. Lo scopo è quello di
avere ogni anno a rotazione uno stallone, giovane, di buona genealogia e da lanciare sul mercato, in modo da offrire buona qualità a
tariffe contenute.
Ha iniziato al lavorare con Sergio Peresson e Roberto Vecchione
e con lui ha conseguito la licenza di allievo nell’ultimo corso
organizzato dall’ U.N.I.R.E.. Ha dimostrato subito una buona mano
ed un ottimo senso tattico, al punto che Nicola ha deciso di aprire un
centro d’allenamento su un terreno di circa cinque ettari acquistato
presso lo svincolo autostradale. È dotato di una pista tonda di 600
metri e di una dritta di 700, entrambe molto morbide adatte sia
alla preparazione dei puledri che dei cavalli anziani. Faceva parte
dello stesso corso Nicola Struchel che preferisce la tranquillità
dell’allenamento all’agonismo delle competizioni. Dopo aver
lavorato entrambi con Paolo Romanelli, hanno deciso di unire le
rispettive vocazioni, formando un team giovane ma già affiatato.
Da sinistra verso destra: un bel primo piano di Eldgrado Bi, lo stallone nel box accarezzato da Nicola Struchel e Amethyst Lg con Franco Crocefisso
16
Parte dei box dove alloggiano una decina di soggetti
Le mamme a sua disposizione sono attualmente diciotto, tutte di buona genealogia. Nicola sostiene però che
la selezione fatta in questi ultimi anni nel nostro paese
sia stata tale da rendere impossibile trovare soggetti
privi di “carta”. La concorrenza sempre più agguerrita
e la previsione di una probabile contrazione del mercato lo hanno convinto a ridurre nell’immediato futuro
il numero delle proprie fattrici a sei o sette.
Le elette dovranno essere inappuntabili sia nella carriera agonistica che nelle linee sanguinee. Pisacane
ci indica in questa soluzione la strada obbligatoria da
percorrere per garantire un futuro all’ippica e all’allevamento italiano: meno quantità e più qualità.
rispettive vocazioni, formando un team giovane ma già affiatato. Lo
scorso anno con una decina
di soggetti sono riusciti ad
ottenere una cinquantina
di vittorie. Fluoro du Kras è
FATTRICI
decisamente il cavallo di punta
ed è quello che nel 2006 ha
totalizzato le maggiori somme
OLIVIA BI, 1989 da Speedy Somolli e Tie Score (Super Bowl) Vuota
vinte presso l’ippodromo di
RAMPA SOL, 1991 da Bourbon e Lemania Sol (Silent Admirer) Gravida di Bartali Ok
Montebello.
Nicola Pisacane non si ferma
SUNNY DAY STA, 1992 Sharif di Iesolo e Alba di Valle (Oriolo) Gravida di Allison Hollow
mai ed interpreta a suo modo
l’ippica del futuro. Un settore
TENTAZIONE GIFAR, 1993 da Crowning Point e Lona Kash (Nevele Diamond) Gravida di Uronometro
che si prevede in flessione, nel
quale la parola d’ordine sarà
ZELKOWA DU KRAS, 1996 da Park Avenue Joe e Iratamut (Short Stop) Gravida di Over Caf
“rimboccarsi le maniche” per
poter proseguire.
ZOLLA VALD, 1996 da Baltic Speed e Rivincita Ok (Lanson) Gravida di Over Caf
Allevamento,
competizioni,
stalloni
ed ora anche
centro di
fecondazione
artificiale.
Presso il centro d’allenamento
è stata inaugurata la stazione di
monta con Eldgrado Bi e quella di fecondazione con seme
fresco e congelato (anche di
altri stalloni). Il servizio si
basa sulla collaborazione della
dottoressa Francesca Costa per
l’inseminazione, il parto, ma
anche per l’assistenza ai puledri e l’embryo tranfert. Già la
scorsa stagione sono state coperte una quarantina di fattrici
e per quest’anno Nicola spera
di riuscire a fare altrettanto.
ZIZI’S FILLY NP, 1996 da Supergill e Ariaclara (Sharif di Iesolo) Vuota
AZIMUTH GAR, 1997 da Indro Park e D.D. Crown (Speedy Crown) Gravida di Profumo Om
BIGLIA SAL, 1998 da Host of Waverly e Olimpia Sal (Wayne Eden) Gravida di Over Caf
BRITTA JET, 1998 da Park Avenue Joe e Olanca Jet (Torway) Gravida di Boss di Jesolo
COSPICUITÀ NP, 1999 da Indro Park e Pudiesa Jet (Bourbon) Gravida di Over Caf
DARIKA TIME, 2000 da Crysta’s Crown e Rika Nilema (Mack Lobell) Gravida di Allison Hollow
DIRETTA DEL PINO, 2000 da Arndon e Osiride Or (Zebu) Gravida di Boss di Jesolo
DOLPHIN NP, 2000 da Kramer Boy e Elab (Short Stop) Gravida di Civil Action
DULCINEA ZEN, 2000 da Record Ok e Panacea Font (Bourbon) Gravida di Over Caf
ENGY, 2001 da Pecos Bi e Rampa Sol (Bourbon) Gravida di Over Caf
ERBE, 2001 da Indro Park e Nuova Opera (Dance Marathon) Gravida di Allison Hollow
FARFALLINA NP, 2002 da Park Avenue Joe e Farfalla Om (Short Stop) Vuota
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LA STORIA - LE GRANDI MADRI
LE GRANDI MADRI
DELL'ALLEVAMENTO ITALIANO
GAMARTH
Eglon, ma fece il suo anche Gamarth
restando in attività con Pino Rossi sino
al 1973. Passate in razza come mamme,
sia Gamarth che Galtelli misero a frutto
la loro grande qualità: Galtelli era figlia
dell’ottima e generosa Eccles (che proprio della Saint Claude di Marthe Viollat
Loiset e Guido Arrivabene era stata la
più brillante portacolori), mentre Gamarth portava in dote la linea di Tonga
e Fulminea, una delle più rinomate del
dopoguerra, che ai tempi si era già illustrata con Magda, Birbone, Bordo, Alki
e Blera e che ai giorni d’oggi è ancora in
auge grazie all’eccellente Frullino Jet.
Se Galtelli ha avuto una produzione
Derby 1981: Argo Ve (frusta al cielo di Siviero Milani) respinge l’ultimo assalto di Abaco (Odoardo Baldi) con Ansaldo Red al largo dei due
numericamente più consistente rispetto alla coetanea Gamarth (produAssieme a Mariella, che abbiamo ricordato nel numero scorso nella
zione le cui punte sono rappresentate da Larry Ve 1.13.9, Epilogo
- vincitore dell’Allevatori -, Girovago e Bolivia Ve), quest’ultima
prima puntata di questa rubrica sulle grandi madri del nostro trotto,
l’ha sicuramente superata come rendimento globale: sia GentiGamarth è l’unica fattrice in Italia ad aver generato due vincitori di
le sia Argo Ve, infatti, oltre che vincitori di Derby, sono stati dei
Derby. Ma Gamarth, rispetto alla mamma di Seduttore e Mikori di
punti di riferimento nell’ambito della loro leva, il primo anche
Iesolo, ha qualche cosa in più da porre sul piatto della bilancia: inda anziano quando passò a difendere i colori della Scuderia Belfatti questa saura è riuscita ad ottenere lo straordinario exploit con
losguardo di Cesare e Laura Meli. Corposo il palmares di Gentile,
i suoi primi due prodotti: Gentile e Argo Ve.
cavallo forte e molto concreto (nel segno tiGentile, nato nel 1976, vinse il Nastro Azzurpico del padre Some Fire), che conta, oltre a
ro per i colori della Scuderia Malù di Alberto
quella nel Nastro Azzurro, vittorie in altri otto
Ferrero e con la regia di Pino Rossi, l’altro per
grandi premi: Cupolone, Veneto, Marangoni,
conto della famiglia Blangino (allevatrice di
Città di Napoli, Marche, Città di Cesena, Città
entrambi i campioni) e con in sulky Siviero
di Padova e Toscana; oltre a eccellenti piazzaMilani. Felice Blangino, che almeno per un
menti come il terzo posto nell’Elwood Medium
ventennio è stato uno degli allevatori e proe nel Giovanardi e il secondo, da anziano, nel
prietari di riferimento del trotto piemontese,
Gaetano Turilli. Argo Ve, dal modello più legnei primissimi anni Settanta acquistò tramite
gero ed elegante rispetto al fratello maggiore,
Anselmo Fontanesi per la sua Scuderia Spardopo il Derby vinse, davanti ad un pubblico
tana tre pezzi pregiati del milanese (ma con
straboccante che poi si riversò in pista per
sede a Desenzano) Allevamento Saint Claufesteggiare i vincitori, una storica edizione
de: Gulliver e Gamarth, entrambi da Oriolo, e
dell’Orsi Mangelli, alla race-off con il romano
Galtelli, da Mighty Ned. Dei tre acquisti, tutti
Abaco che fu il suo più fiero avversario anche
coetanei (del 1968) il migliore in corsa si ria Tor di Valle. L’allievo di Siviero Milani inolvelò il castrone Gulliver, fratello dell’ottimo
Felice Blangino con il figlio Oscar alle Aste 1987
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tre è andato a segno nel Dante Alighieri, Marangoni, Società
Terme e Gran Premio d’Europa sfuggendo ai francesi Minou du
Donjon (poi fuoriclasse di livello internazionale) e Myoto Barbés.
E Argo Ve è stato il primo squillo in razza di Sharif di Iesolo, il più
straordinario riproduttore del moderno allevamento italiano, padre
di quattro Derbywinner (oltre ad Argo Ve, Indro Park, Lancaster Om
e Re dei Jet) e, nel complesso, di 872 prodotti con record, vincitori
di 142 grandi premi e di oltre 90 miliardi delle vecchie lire.
Sia Gentile che Argo Ve sono poi diventati dei riproduttori, solo discreto il primo, più che valido Argo Ve che aveva un pedigree improntato su tre capisaldi come Oriolo, Mighty Ned e Sharif di Iesolo.
Tra i figli di Gentile si possono ricordare Mocambo, Ipub di Casei,
Infelice, Gridita Bru, Marte Cla e Mitreo.
Decisamente più corposa la produzione di Argo Ve (tra l’altro scomparso prematuramente) che fece centro sin dalla prima annata con
il classico Inflated (secondo nel Derby), la bella Invrea e lo stakanovista Indignato e si mantenne ad alto livello negli anni successivi
grazie a Larry Ve, Laserfoto, Lasty Roc, Lici di Casei, Littoriale, Never To Late, Oken, Olio Petral e Sofocle Egral, altro vincitore classico
e altro secondo nel Nastro Azzurro. La linea di Gamarth, che resta
preziosa, si è però un po’ persa, anche per il fatto di aver avuto sol-
Siviero Milani ed il team della Veranna ritirano i premi da Lazzaro Iemma, all’epoca
Presidente Anact, dopo il successo di Argo Ve nel Derby 1981
tanto due figlie femmine nella possibilità di portare avanti il suo
discorso di qualità: Farah Ve e Ilenia Ve si sono dimostrate molto
prolifiche (la prima ha avuto 15 prodotti, 14 l’altra), ma senza squilli
particolari, anche se con una percentuale di riuscita piuttosto alta.
La linea di Gamarth sembra latente, in attesa di un nuovo colpo
d’ala.
EZIO CIPOLAT
Allevatore: Allevamento Saint Cloude, Milano
LA PRODUZIONE DI
GAMARTH
1ª madre: ARGOLIDE (1962), b.o., da Mighty Ned
1976 GENTILE 1.15.3, m.b. da Some Fire.
Allevatore: Allevamento Veranna (Torino)
GAMARTH (1968), s. 1.20.8, da Oriolo
2ª madre: TONGA (1937), mo. 1.30.7, da Clyde the Great
3ª madre: FULMINEA (1923), mo., da Jockey
4ª madre: SOLOLA (1908), b. 1.29.3, da Todd
5ª madre: CARACAS (1898), b., da Bingen
1978 ARGO VE 1.16.4, m.b. da Sharif di Iesolo.
Allevatore: Allevamento Veranna (Torino)
1981 DROPPER VE, m.s. da Bolivan.
Allevatore: Allevamento Veranna (Torino)
1983 FARAH VE, f.b. da Sharif di Iesolo.
Allevatore: Allevamento Veranna (Torino)
LA PRUDUZIONE DELLE DUE
FIGLIE DI GAMARTH
da FARAH VE derivano 31 trottatori
(18 in corsa, tra i quali Ubicuidad 1.15.7, Darfar Mo 1.15.8,
1984 GOLIA VE 1.19, m.b. da Short Stop.
Allevatore: Allevamento Veranna (Torino)
1985 ILENIA VE, f.b. Sharif di Iesolo.
Allevatore: Allevamento Veranna (Torino)
1987 MARTH VE, m.s. Crown’s Cristy.
Allevatore: Allevamento Veranna (Torino)
Valiente 1.16.2, Fefà Mo 1.16.7 e Paraguas 1.17 in linea
diretta e Zefiro d’Alfa 1.14.6, Ecusson Jid 1.14.8,
Coco d’Alfa 1.14.8 e Electa d’Alfa 1.16 in linea derivata)
da ILENIA VE derivano 29 trottatori
(20 in corsa, tra i quali Usurpation 1.15.6, Able Barb 1.15.6,
Fennel Barb 1.15.9, Zali 1.16, Beautiful Barb 1.16.3 in linea
diretta e Fiona Axe 1.14.1, Giant Axe 1.15.1 e Zwelteg Blue
1.15.4 in linea derivata)
Derby 1979: Gentile e Pino Rossi netti avanti a Gentilhombre e Dividend
19
LA STORIA - MEMORIE DEL TROTTATORE
IMPREVEDIBILITÀ
DELLA VITA
Vogliamo ricordare ancora una volta Giorgio Tosatti, l’insigne giornalista
che ci ha lasciato lo scorso mese, ripubblicando un suo scritto (dedicato al Triossi
1969 e più segnatamente alle attitudini delle leve giovanili di allora) allorché,
già redattore capo del Corriere dello Sport, collaborò con il nostro periodico
Giorgio Tosatti
Ci piace immaginare, in un momento di pura fantasia, i primi
passi di Giorgio nella nuova dimensione ultraterrena: è bello
anche solo poter pensare che a dare il benvenuto alle illustri
personalità salite oltre la volta celeste ci siano grandi colleghi
che, per l’inesorabile passare del tempo o la imprevedibilità
della vita, hanno precedentemente varcato la fatidica soglia.
Prima naturalmente l’abbraccio con i familiari ed uno più sentito al padre Renato, perito nel 1949 nella sciagura di Superga del grande Torino (Giorgio aveva ricordato il modo assai
traumatico con cui aveva appreso la notizia della tragedia),
appena dopo un consesso di grandi giornalisti e telecronisti
lo salutano e lo accolgono. A rompere il ghiaccio Beppe Viola
(tra l’altro grande appassionato d’ippica) che ancora non ha
perso il brillante linguaggio che gli conoscevamo: “Caro Giorgio, guarda la fatalità che ci accomuna, siamo entrambi saliti
in Cielo qualche mese dopo una vittoria mondiale degli azzurri
del calcio: io me ne andai improvvisamente nell’ottobre 1982
dopo un Inter-Napoli”.
Tosatti con un velo di malinconia: “Ho visto i trionfi azzurri in
20
Germania, ma purtroppo non ho potuto commentarli: guarda
che analogia, anch’io sono partito in un giorno di campionato,
sebbene questa volta di mercoledì”. Nell’affollata serie di saluti, abbracci e frasi, se vogliamo, di circostanza, non manca
l’incontro con Alberto Giubilo e Luigi Gianoli, in rappresentanza dell’ippica, ai quali Tosatti ricorda: “In passato ho seguito
l’ippica per la carta stampata, scrivendo anche per il periodico
IL TROTTATORE”.
Dopodiché Giorgio si avvicina per il saluto delle rappresentanze del mondo del calcio che nel frattempo stanno accogliendo
Benito Lorenzi, appena salito.
A questo punto la fantasia non può andare giustamente oltre,
i forse, i ma, i chissà riaffiorano, ci resta però ancora la convinzione che lassù (dove probabilmente tutto è lieve, dove i
minuti si trasformano in ore, i giorni in settimane, i mesi in
anni) Giorgio Tosatti e i tanti suoi colleghi discutono ancora di
argomenti sportivi con la medesima passione e competenza.
LUCIO CELLETTI
[email protected]
LA SCOMPARSA
DI TORNESE E IL
TRIOSSI DI FRIGOL
(dal Trottatore n. 6/1969)
Il Premio Triossi, massima prova trottistica per i nostri quattro anni si presta a diverse notazioni di un certo interesse. La
prima è di carattere sentimentale e nasce dal rimpianto per la
prematura morte di Tornese, impareggiabile in corsa e grandissimo in razza come testimoniano la vittoria di Frigol ed il
terzo posto di Sion, entrambi suoi figli. Chi discuteva i meriti
del sauro come riproduttore, avrà oggi motivi di meditazione;
è necessario che questi due rampolli del maggior trottatore
LA STORIA - MEMORIE DEL TROTTATORE
IMPREVEDIBILITÀ
DELLA VITA
Vogliamo ricordare ancora una volta Giorgio Tosatti, l’insigne giornalista
che ci ha lasciato lo scorso mese, ripubblicando un suo scritto (dedicato al Triossi
1969 e più segnatamente alle attitudini delle leve giovanili di allora) allorché,
già redattore capo del Corriere dello Sport, collaborò con il nostro periodico
Giorgio Tosatti
Ci piace immaginare, in un momento di pura fantasia, i primi
passi di Giorgio nella nuova dimensione ultraterrena: è bello
anche solo poter pensare che a dare il benvenuto alle illustri
personalità salite oltre la volta celeste ci siano grandi colleghi
che, per l’inesorabile passare del tempo o la imprevedibilità
della vita, hanno precedentemente varcato la fatidica soglia.
Prima naturalmente l’abbraccio con i familiari ed uno più sentito al padre Renato, perito nel 1949 nella sciagura di Superga del grande Torino (Giorgio aveva ricordato il modo assai
traumatico con cui aveva appreso la notizia della tragedia),
appena dopo un consesso di grandi giornalisti e telecronisti
lo salutano e lo accolgono. A rompere il ghiaccio Beppe Viola
(tra l’altro grande appassionato d’ippica) che ancora non ha
perso il brillante linguaggio che gli conoscevamo: “Caro Giorgio, guarda la fatalità che ci accomuna, siamo entrambi saliti
in Cielo qualche mese dopo una vittoria mondiale degli azzurri
del calcio: io me ne andai improvvisamente nell’ottobre 1982
dopo un Inter-Napoli”.
Tosatti con un velo di malinconia: “Ho visto i trionfi azzurri in
20
Germania, ma purtroppo non ho potuto commentarli: guarda
che analogia, anch’io sono partito in un giorno di campionato,
sebbene questa volta di mercoledì”. Nell’affollata serie di saluti, abbracci e frasi, se vogliamo, di circostanza, non manca
l’incontro con Alberto Giubilo e Luigi Gianoli, in rappresentanza dell’ippica, ai quali Tosatti ricorda: “In passato ho seguito
l’ippica per la carta stampata, scrivendo anche per il periodico
IL TROTTATORE”.
Dopodiché Giorgio si avvicina per il saluto delle rappresentanze del mondo del calcio che nel frattempo stanno accogliendo
Benito Lorenzi, appena salito.
A questo punto la fantasia non può andare giustamente oltre,
i forse, i ma, i chissà riaffiorano, ci resta però ancora la convinzione che lassù (dove probabilmente tutto è lieve, dove i
minuti si trasformano in ore, i giorni in settimane, i mesi in
anni) Giorgio Tosatti e i tanti suoi colleghi discutono ancora di
argomenti sportivi con la medesima passione e competenza.
LUCIO CELLETTI
[email protected]
LA SCOMPARSA
DI TORNESE E IL
TRIOSSI DI FRIGOL
(dal Trottatore n. 6/1969)
Il Premio Triossi, massima prova trottistica per i nostri quattro anni si presta a diverse notazioni di un certo interesse. La
prima è di carattere sentimentale e nasce dal rimpianto per la
prematura morte di Tornese, impareggiabile in corsa e grandissimo in razza come testimoniano la vittoria di Frigol ed il
terzo posto di Sion, entrambi suoi figli. Chi discuteva i meriti
del sauro come riproduttore, avrà oggi motivi di meditazione;
è necessario che questi due rampolli del maggior trottatore
Il fotofinish del Premio Triossi 1969: nell’ordine Frigol, Cerway, Sion ed il resto del gruppo, regolato da Bezuglio
italiano di tutti i tempi, siano destinati alla carriera di stalciamo allenare e correre su piste anguste, su diritture brevi
loni in età ancora fresca affinché la preziosa linea di sangue
dove i puledri non possono crearsi una forte muscolatura,
trasmessa loro da Tornese non vada perduta.
dove è importante conquistare lo steccato e risulta proibitivo
Il secondo rilievo riguarda Alessandro Cicognani, ultimo di
correre all’esterno. A differenza degli americani che impouna celebre famiglia di drivers.
stano quasi tutte le loro prove più importanti sul miglio o al
Il figlio di Armando è di gran lunga il più dotato fra gli espomassimo sul miglio ed un quarto, noi dopo aver allevato velonenti delle giovani leve: ha coraggio, audacia, cervello ed
cisti li facciamo gareggiare sia nel Derby che nel Triossi sulla
un preciso senso del traguardo. Con Frigol aveva già colto un
lunga distanza.
brillante successo in gennaio a Milano, imponendosi sui 2500
Soltanto incroci con stalloni francesi potranno darci dei trotmetri ad un discreto gruppo di coetanei grazie ad un astuto
tatori in grado di affrontare il miglio e mezzo senza dover
passaggio interno. Domenica nel Triossi ha giocato guidatori
centellinare gli sforzi.
esperti ed abili come Ubaldo Baldi e Sergio Brighenti, lauInoltre la generazione 1965 è stata la prima a disputare il
reandosi guidatore di primissima fila.
Derby ad ottobre, lodevole iniziativa varata proprio per salIl terzo rilievo è di carattere tecnico e ci spinge a considevaguardare i tempi d’impiego dei puledri. I fatti non danno,
razioni parzialmente negative su questa generazione 1965
ahimè, ragione agli innovatori: Atina vinse il “nastro azzurincapace di esprimere una precisa gerarchia di valori. Sui
ro” in 1.20.6; un anno dopo sulla stessa pista, e sulla stessa
gradini più alti di questa fluttuante scala si sono alternati
distanza Frigol si è imposto con un tempo peggiore: 1.21.8,
Atina, Nebbiolo, Flegias, Rivasco, Bezuglio, Relax, Sion, Raldenunciando un generale scadimento di valori. Per giudicare
lo, Cerway con puntate estemporanee di altri soggetti e con
in prospettiva l’utilità o meno del provvedimento preso a suo
l’improvviso acuto di Frigol alla sua prima vittoria classica.
tempo non basta tuttavia una sola generazione.
Assai più grave ci sembra il fatto che il Triossi sia stato vinto
La mancanza di autentici campioni ha fatto si che al Derby
con il pessimo tempo di 1.21.8.
restassero iscritti venti cavalli e al Triossi diciotto: uno sproSi è camminato troppo
posito. La formula è stata fatale
piano: colpa della scarsa
domenica scorsa ad Atina (releattitudine dei trottatori
gata al numero otto nel folto del
italiani alle lunghe diplotone).
stanze, colpa dell’eccessiSolo usando per il Derby ed il
vo numero di partecipanti,
Triossi la stessa formula che
colpa del nostro programrende così attraente e tecnima assai povero di prove
camente esatto il Gran Premio
sul miglio e mezzo.
della Lotteria potremmo ovviaLe deficienti qualità fonre a questo stato di cose: limidistiche dei trottatori
tare il numero dei partecipanti
italiani si spiegano ovd’autorità sarebbe infatti difviamente con l’insistenza
ficile, antipatico e assurdo. Ma
dei nostri allevatori su liinnovazioni così drastiche non
nee di sangue americano:
sono possibili nel mondo ippico
costruiamo cavalli veloci,
italiano ancora legato a schemi
scarsamente atletici, doantichi.
tati di scatto ma poveri di Frigol (da Tornese e Landina) con al sediolo Alessandro Cicognani, dopo l’affermazione nel
potenza. Per di più li fac- Nastro Azzurro dei quattro anni del 1969
GIORGIO TOSATTI
21
DA NON PERDERE
NONSOLOTROTTO
I mini meeting, che rappresentano una delle
re di Giacomo Balla, Afro Basaldella, Giunovità della programmazione di quest’anseppe Capogrossi, Felice Casorati, Ennio
no, trovano una bella esplicazione in questo
Morlotti, Emilio Vedova e Luigi Veronesi.
mese di aprile, che propone una due giorni di
Pieve di Cento è ad una trentina di chiloqualità a Torino per Pasqua e Pasquetta. Dometri da Bologna sulla strada per Argelato.
menica di scena gli internazionali nel primo
Tra le tante proposte culturali che Milano
dei tradizionali migli primaverili sulle nostre
propone nel mese di aprile l’avvenimento
piste, il Costa Azzurra (con l’atteso esordio
più imortante è sicuramente la mostra su
italiano del giovane yankee Algiers Hall),
Kandinskij, ospitata sino al 24 giugno dal
mentre il giorno successivo l’ippodromo di
centralissimo (piazza del Duomo) Palazzo
Stupinigi prepara il Gran Premio d’Europa
Reale. L’artista russo, che fu tra i fondaPalazzo Madama, nelle sue 35 sale dieci secoli di produzione
con il suo Città di Torino tornato open e per il artistica Italiana ed Europea
tori del Blaue Reiter, ebbe contatti solo
quale si potrebbe muovere dall’Olanda (dove
sporadici con l’Italia, ma la mostra con
è in training) l’interessante Derbywinner tealcune sue opere che nel 1934 organizzò
desco Russel November. Per chi volesse approfittare dell’occasione
la Galleria del Milione destò molto clamore, tanto che Kandinskij
per passare un paio di giorni a Torino consigliamo la visita a Palazzo
diventò uno dei punti di riferimento per gli astrattisti italiani. La
Madama (Piazza Castello) che è stato riaperto al pubblico dopo dimostra Kandinskij e l’astrattismo in Italia 1930-1950 ricorre proprio
ciotto anni. Oltre trentamila opere, dal Medioevo al Barocco, espoi legami tra i vari Munari, Rho, Veronesi, Santomaso con l’opea del
GLI APPUNTAMENTI DI APRILE SULLE PISTE ITALIANE
metri 1600, internazionalidi 4 anni
ed oltre e indigeni di 5 anni ed oltre
25 aprile - MILANO: Europa Gr. I
metri 2100, europei di 4 anni
25 aprile - MILANO: Europa Filly Gr. II
metri 1600, femmine indigene di 4 anni
9 aprile - TORINO: Città di Torino Gr. II
metri 2060, europei di 4 anni
25 aprile - MILANO: Veneto Gr. III
metri 1600, maschi indigeni di 3 anni
15 aprile - BOLOGNA: Italia Gr. II
metri 1660, indigeni di 3 anni
25 aprile - MILANO: Emilia Gr. III
metri 1600, femmine indigene di 3 anni
15 aprile - BOLOGNA: Italia Filly Gr. III
metri 1660, femmine indigene di 3 anni
8 aprile - TORINO: Costa Azzurra Gr. II
GLI APPUNTAMENTI DI APRILE SULLE PISTE EUROPEE
21 aprile - ENGHIEN: Atlantique Gr. I
Euro 180.000, metri 2150,
per 4-10 anni internazionali
ste in in trentacinque bellissime sale, testimoniano dieci secoli di
produzione artistica italiana ed europea. Proprio fino a Pasqua (dalle 15 alle 19, prenotazione obbligatoria) è anche aperta al pubblico
la villa della Regina (Strada Margherita) un complesso costruito
all’inizio del XVII secolo per volere del cardinale Maurizio di Savoia
(su progetto di Ascanio Vitozzi sul modello delle ville romane), che
comprende anche giardini all’italiana con grotte e giochi d’acqua,
aree agricole e boscose. Il nome di Villa Regina deriva dal fatto che
alla fine del Seicento la villa passò ad Anna d’Orleans, moglie di Vittorio Amedeo II. Il Premio Italia, nel quale Ilaria Jet, dopo il rientro
nel Berardelli Filly, ritroverà i maschi, può offrire l’occasione per
una visita “mordi e fuggi” a Pieve di Cento dove sino al 29 aprile al
Magi 900 di via Rusticana è proposta la mostra L’Astratto Presente,
dedicata all’arte astratta del Novecento italiano, con esposte ope-
22
21 aprile - GOTEBORG: Olympiatravet Gr. I SEK 1.600.000, metri 2140,
per 4-12 anni internazionali
maestro russo, che a Milano è rappresentata da cinquanta tra oli
e acquarelli. Aprile è abbastanza “povero” di avvenimenti di spicco sulle piste europee, ad eccezione dell’Olympiatravet in Svezia a
Göteborg e dell’Atlantique ad Enghen, in programma, tra l’altro, in
contemporanea, sabato 21 aprile.Una eventuale trasferta (la corsa
svedese è con la forma ad invito) ad Enghien può fornire l’occasione
per visitare la mostra di un artista molto particolare, proprosta sino
al 3 giugno dalla Fondation Cartier (Boulevar Raspail 261). Sono
infatti esposte le opere di David Lynch, il grande regista cinematografico americano (The Elephant Man, Velluto Blu, Una Storia Vera,
Inland Empire, alcuni titoli di suoi film) che si è dedicato alla pittura
sin dai tempi dell’infanzia.
EZIO CIPOLAT
31
ATTUALITÀ
FABRIZIO
CIULLA
LAMPI DA STAR
Gli ultimi istanti del Gran Premio Continentale con Fabrizio Ciulla a roteare la frusta mentre si appresta a tagliare il traguardo con Alma Roc
“La sua carriera
inizia nel 1982
a Palermo
ed a soli
16 anni entra
nelle scuderie
di Vincenzo
Fasciana”
24
Fabrizio Ciulla è uno dei nostri migliori
catch-driver, da anni sulla breccia, sempre
pronto a salire in sulky per improvvisare
una guidata, che spesso risulta altamente
proficua. Le sue mani buone gli permettono
di ottenere il meglio dai cavalli che guida,
e non è un caso che nelle manifestazioni
per driver, quali il Campionato Guidatori di
Montegiorgio e il Superfrustino di Cesena,
sia sempre protagonista.
“L’incontro con
Giancarlo Baldi,
il trasferimento
alla Pradona”
La sua carriera è iniziata nell’ormai lontano
1982 a Palermo quando, a soli 16 anni,
entra nelle scuderie di Vincenzo Fasciana
come artiere, poi in estate il trasferimento
esperienza di scuderia che di guida, visto che,
gran premi a parte ovviamente, ho guidato
tutti i loro cavalli di maggior qualità”.
“Scuderia in proprio
e diventa trainer-driver
per la Mix Horse”
Dopo la Pradona Fabrizio trova subito un’altra
bella opportunità lavorativa, grazie alla Mix
Horse. Per la prima volta ha scuderia in proprio
e diventa trainer-driver a tutti gli effetti.
“Un’altra esperienza eccezionale, per la prima
volta mi sono trovato a gestire personalmente
una scuderia. Con i soggetti della Mix Horse
ho vinto tanto, ho avuto la fortuna di guidare
Fabrizio Ciulla (con la giubba del Comune di Fermo) e Opal Viking dominano il Palio di Montegiorgio
un cavallo fantastico come Inpasse Wh, che
non ha mai vinto un gran premio ma si è
rifatto con una serie lunghissima di centrali.
per un paio di mesi a Taranto, e lì l’incontro fondamentale, quello che
Il
mio
Gran
Premio
l’ho
invece vinto con Reperto, il Città di Cesena
ha lanciato al meglio la sua carriera.
nel
quale
ho
battuto
in
fotografi
a Robur. Poi vorrei ricordare anche
“Ho incontrato Giancarlo Baldi – racconta Fabrizio – c’è stato subito
Felussov e Nicerino, insomma in quei mesi ho avuto tante occasioni
feeling e mi ha proposto di andare a lavorare alla Pradona con lui
per mettermi in mostra”.
e il figlio Lorenzo. Per me quella proposta è stata la manna caduta
dal cielo, mi sono trasferito in Emilia, e di colpo mi sono trovato
a lavorare in una scuderia
“Primi Gran Premi
di altissimo livello, una
con Allstar Fc
delle migliori di tutta
e la partecipazione
Italia.
alla Finale del
Giancarlo e Lorenzo sono
stati ottimi maestri, mi
Derby”
hanno fatto sentire uno
dei loro e mi hanno dato
Terminata la parentesi Mix Horse, Fabrizio
subito fiducia facendomi
Ciulla si trasferisce per un breve periodo da
guidare i loro cavalli,
Atos Lombardini collaborando insieme ad Enrico
anche quelli più forti. Ho
Dall’Olio, poi torna per un paio di stagioni
intrapreso il corso allievi e
in Sicilia con Serafini prima di collaborare
nel giro di sei mesi avevo
nuovamente, per un paio d’anni, con Giancarlo
già ottenuto le vittorie
e Lorenzo Baldi. Nel 1998 si rimette in proprio,
necessarie per diventare
apre scuderia a San Bartolomeo con Paolo
professionista d’altronde
Sorcionovo e Lennary Vidgren.
guidare i loro cavalli,
“Un’altra bella esperienza, lavoravo in pista al
sempre ben preparati,
mattino e guidavo al pomeriggio, faticoso
era veramente una
ma soddisfacente. Di quel periodo mi preme
“passeggiata”, nel senso
ricordare Turboline Day, Raf Migliore e
che si andava sempre in
soprattutto Allstar Fc, con la quale ho vinto
pista con grandi chance di
alcuni grandi premi ed ho partecipato al Derby,
vittoria. Sono rimasto con
il primo con la formula delle batterie e Finale,
loro per dodici anni, poi il
qualificandomi appunto per la finale per i
nostro sodalizio è finito e
parametri, nel senso che in batteria le cose
mi sono mosso da solo.
andarono male ma Allstar venne ripescata per
Dodici anni di Pradona
i risultati brillanti che aveva ottenuto durante
mi hanno insegnato
la stagione”.
moltissimo, sia come Primo piano del driver palermitano con Alma Roc
25
Festa grande sulla pista dell’Arcoveggio per Fabrizio Ciulla (alle sue spalle il proprietario Luca Rocca e alla sua destra il trainer Giorgio Carini) dopo il trionfo nel Continentale con Alma Roc
Si arriva al 2003, quando Fabrizio prende la
decisione definitiva, una scelta difficile ma
che risulterà in breve azzeccata, quella di
fare il catch driver a tempo pieno, senza più
avere scuderia, senza più andare al mattino
presto ad attaccare cavalli.
“Nella vita quando si matura si riesce
a capire ciò che si sa fare meglio. Io mi
considero un buon guidatore, ho visto
che in tanti mi hanno sempre dato fiducia
facendomi guidare i loro cavalli, per cui
ho scelto di smetterla con l’allenamento
e di fare il catch, anche se per qualche
mese ho allenato i cavalli della Opi,
prima che arrivasse Ahokas.
Saltando il lavoro del mattino
puoi mantenerti più fresco, arrivi
all’ippodromo per correre sempre
nelle condizioni migliori, senza essere
stanco. Io seguo molto le corse, in
modo da conoscere i cavalli che guido
e gli avversari. Il mio lavoro consiste
nel guidare e nel seguire le corse, un
lavoro che adoro”.
“Nel 2003 la scelta
azzeccata
di fare
il catch driver
a tempo pieno”
Fabrizio Ciulla, accanto la moglie
26
Da catch driver i risultati non si sono fatti
attendere…
“Ho collaborato con Erik Bondo, un bel
periodo, dove guidavo tanti cavalli di alto
livello, e mi misuravo spesso sulla pista di
Milano.
Poi è arrivata la Sant’Eusebio dei Signori
Rocca, con i Roc mi sono tolto tante
soddisfazioni, con Alma Roc, Dumper Roc
e Concord Roc le vittorie nei grandi premi
non sono mancate, tra le tante ricordo il
Continentale con Alma.
Arrivando al presente ho un contratto
con Holger Ehlert e con Valter Castellani.
Guidare i cavalli di Ehlert mi permette di
mantenermi sempre ad alto livello, lui ha
soggetti di qualità, e si scende in pista
sempre con prima chance, io cerco di
mettere del mio per ottenere ovviamente
il massimo possibile”.
“Più svelto di altri
a trovare il feeling
con il cavallo
del momento”
Due domande per chiudere. Come mai ti
trovi così bene nel Campionato Guidatori
di Montegiorgio e, soprattutto, qual
è il segreto per cui riesci a far partire
a bomba quasi tutti i cavalli che guidi,
anche quelli che di solito non sono
scattisti?
“Per quel che riguarda Montegiorgio
posso dirti che è una pista che conosco
a menadito, per cui sono avvantaggiato
rispetto alla maggior parte dei miei
colleghi. Certo, mi piace sottolineare
che essendo un catch sono più svelto
di altri a trovare il feeling con il cavallo
del momento. Però conoscere bene la
racchetta e la pista è un bel vantaggio.
Sul fatto che faccio partire forte i Fabrizio Ciulla con Opal Viking in passerella dopo il trionfo nel Locatelli
cavalli che guido non so che dirti, me lo
dicono tutti e in effetti credo sia vero.
“Mah, io forse sono stato fortunato, ma per ora non ho trovato
Forse ho mani adatte per la partenza,
grandi problemi. Sono sempre stato pagato, e ho sempre trovato
non so, forse, essendomi abituato a guidare in pista piccola ho
buoni ingaggi. Certo, non è facile avere un contratto con una
sempre saputo che è meglio andare in testa o secondo sotto che
scuderia importante, io mi tengo ben stretto quello con Holger
correre di fuori. Io di solito non sgambo prima delle corse, però
Ehlert sperando che duri a lungo.
nelle false partenze precorsa cerco di caricare al meglio il cavallo
L’importante è essere competitivi, guidare con freddezza e al
per fargli capire che quando si parte… si deve partire al massimo
meglio, il resto vien da sé”.
della velocità”.
Un’ultima cosa, è difficile fare il catch al giorno d’oggi, specie per
quel che riguarda i cavalli da guidare e i pagamenti?
ANDREA NEGRI
L’arrivo del Locatelli 2004: Fabrizio Ciulla ha il tempo di accarezzare Alma Roc essendo in chiaro vantaggio su Bordeaux As, First Lavec e Brandy dei Fiori
27
CIULLA, CATCH
TALENTUOSO
Siciliano dentro e fuori, da tanti anni
nordista per professione. Fabrizio
l’ho incontrato per la prima volta
diciotto anni fa nelle trasferte alla
Pradona. Seguiva, fra gli altri, Ebsero
Mo come artiere e già dimostrava di
avere delle qualità per un futuro da
primo della classe come driver.
Dal corso allievi ai successi in pista,
diventando presto professionista.
Un sorridente e felice Ciulla
Uno screzio con Giancarlo Baldi (a
Padova, in testa con Lovably, non
lasciò passare Tamberino, favorito con La Motta, che perse la corsa)
e Fabrizio lascia la Pradona.
Sicuramente un tirocinio importante per la formazione tecnica
di Ciulla il tempo trascorso alla Pradona. Il driver palermitano,
infatti, prendendo in consegna il materiale della Mix Horse, riesce
a valorizzare diversi soggetti fra i quali il classico Inpasse Wh e
prendersi delle belle soddisfazioni.
Sposa Sabrina, appassionata ippicamente, ma in particolare il cavallo
Fabrizio Ciulla con Holger Ehlert, il trainer che gli permette di mantenersi ad alto livello
nel cuore (in più di un’occasione mi sollecitava a mettere in risalto
sul giornale, in modo l’Ente Tecnico prendesse provvedimenti, il tal
guidatore od il gentleman che aveva usato la frusta a sproposito),
nasce Giorgia (ora sedicenne) e Fabrizio tranquillizza il suo carattere
focoso diventando solerte marito e premuroso padre.La continua
voglia di emergere e di migliorare il proprio bagaglio tecnico lo ha
portato a collaborare con il trainer Paolo Sorcionovo e le migliori
formazioni dell’Emilia-Romagna quali Caimi, Lombardini.
Con il passare del tempo Fabrizio Ciulla decide di dedicarsi
esclusivamente alla cosa che sa fare meglio: il catch driver.
I migliori trainer lo scelgono sempre più spesso ed arriva a ventotto
magie (al 20 marzo) ed il sigillo importante nel Campionato Italiano
Guidatori.
LUIGI SANGREGORIO
FABRIZIO CIULLA - nato a Palermo il 26 settembre 1966
Campione Italiano Guidatori 1998
1995: Città di Cesena (Reperto).
2000: Cacciari (Allstar Fc), Campionato Femminile (Allstar Fc).
2001: Coppa Allevamento Maschi (Clayton Bi), San Paolo Filly
(Alma Roc), Royal Mares (Alma Roc), Criterium Toscano (Clayton Bi),
Allevatori Filly (Camargue), Continentale (Alma Roc), Trinacria
(Alma Roc), Giorgio Jegher (Zorzalero Noc), Finale Campionato Guidatori
(Zorzalero Noc).
2002: Città di Treviso (Beauty America), Allevatory Filly
(Duse delle Badie).
2003: Costa Azzurra (Brandy dei Fiori), Città di Napoli Filly
(Di Giorgio Trio), Coppa Allevamento Maschi (Exploit dei Fiori),
Royal Mares (Alma Roc).
2004: Locatelli (Alma Roc), Padovanelle (Alma Roc), Città di Torino
(Dumper Roc), Repubblica (Alma Roc).
2005: Vittoria (Arc de Triomphe).
2006: Ponte Vecchio (Early Maker), Stabile Filly (Giudy Stra), Cacciari
(Giudy Stra), Palio Montegiorgio (Opal Viking).
Il catch palermitano con Opal Viking
28
2007: Locatelli (Opal Viking).
29
NATURA E CAVALLI
IN LAGORAI TRA
CAVALLO E NATURA
Uomini e cavalli legati emozionalmente e affettivamente lungo i
secoli: in questo contesto è stato necessario un recupero della riscoperta del cavallo da campagna attraverso
un’iniziativa a lui totalmente dedicata e che
lo vedesse protagonista nei suoi molteplici
impieghi legati al tempo libero, al turismo
equestre e alla monta da lavoro.
Nasce così l’Equitrentino (www.equitrentino.it),
il 1˚ salone del turismo equestre che si svolgerà nel centro sportivo di Borgo Valsugana
(TN) nel primo weekend di maggio. Da venerdì 4 a domenica 6 maggio (per informazioni Apt Lagorai Valsugana
Orientale e Tesino - Via Dante, 10 - 38053 Castello Tesino (Trento)
Telefono 0461 593322 Fax 0461 593306 www.lagorai.tn.it) questa
spettacolare manifestazione sarà orientata a soddisfare l’interesse
degli appassionati del genere country insieme a tutto ciò a cui fa
riferimento.
L’Equitrentino sostiene a 360˚ quella parte del territorio del Lagorai e della Valsugana Orientale dedicata al turismo equestre che
ruota attorno alla cultura del cavallo, alle realtà territoriali lontane dal turismo di massa. A questo proposito l’evento si articolerà
in attività legate al divertimento e al gioco dando rilievo anche al
profilo socio-economico delle attività allevatoriali, sportive, enogastronomiche e ambientali del nostro Paese. I giovani, considerati
i maggiori visitatori della manifestazione, avranno la possibilità di
approfondire la conoscenza del cavallo e del suo ruolo nella storia
degli uomini per merito di Cavalgiocare, un’attività di gioco e mo-
30
vimento insieme al cavallo come compagno di gioco. Ai più piccini
è riservato invece il Circo degli Asinelli, uno spettacolo con asini,
giocolieri e clown. Durante la manifestazione
si svolgeranno gare dei campionati nazionali
della FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) come la Finale del Campionato Italiano
di Monta da Lavoro, ci saranno stand enogastronomici e consorzi turistici in occasione
della 1ª Borsa del Turismo Equestre, e poi un
convegno previsto che affronta i temi relativi
alla riabilitazione equestre e dell’importanza
che l’attività a cavallo ricopre nello sviluppo psico-pedagogico del
bambino.
Da non perdere è l’esposizione di alcune tra le razze italiane da campagna più significative con la collaborazione dell’AIA (Associazione
Italiana Allevatori), piacevoli trekking a cavallo ed eventi serali con
esibizioni di alto livello che hanno come protagonisti stuntman professionisti e coreografie.
L’Equitrentino e i suoi molteplici aspetti e temi propongono in questa
occasione di creare una vera cultura del turismo equestre che preveda anche una “carta etica” sul modello di quelle presenti già nel resto
d’Europa, che regoli il comportamento dei cavalieri sia nei confronti
dell’ambiente e dei territori, sia delle necessità fisiche del cavallo.
LUIGI SANGREGORIO
(ha collaborato Stefania Mafalda
ufficio stampa APT)
31
CAVALLI
L’AMERICANINA
IN WISE AS
La vincitrice del Premio Beatrice è il primo squillo italiano di SJ’s Caviar
Il comodo successo di In Wise As (Giuseppe Lombardo jr) nella Poule Femminile di Firenze
La vincitrice del Premio Beatrice, In Wise As, è consanguinea di
Inquirer, giunto in Italia dagli States tre mesi fa accompagnato da
una buona fama di stallone da alta classifica Usa (ottimo l’inizio di
questo 2007 per i suoi figli americani). Ma il nuovo razzatore della Quercia Verde di Maurizio Lamoure non è l’unico “parente” di
un certo livello della giovane allieva di Mauro Baroncini: True Blue
Victory (come Inquirer figlia di Valley Victory) è stata una delle
femmine di punta della leva Usa 1995, vincitrice a 2 anni della finale
del Goldsmith Maid Trot, confronto con l’etichetta di Gruppo I, e in
una eliminatoria del Merrie Annabelle (seconda in finale) e a 3 anni
seconda nella Breeders Crown, in un heat del Kentucky Futurity Filly
e terza nella finale delle Matron Series.
Una cavalla (che ha terminato la carriera in Norvegia) da 600 mila
dollari di somme vinte, che ha attirato l’attenzione di Ferruccio Savio quando, assieme al “collega” ed amico Carlo Pietrasanta e al
proprietario di Yankee Glide, hanno fatto spesa in America ed han-
32
no portato a casa, acquistandola yearling alle aste di Harrisburg,
Garden Variety, la futura mamma di In Wise As. La stessa Garden
Variety, la cui madre è sorella dei citati Inquirer e True Blue Victory
oltre che di Dance Girl Dance (da Dancers Victory) 4, 1.58.1, è stata
una più che valida performer, mettendo assieme oltre 70 mila dollari di somme vinte e un record di 1.57 ottenuto a 3 anni, confermando la concretezza della sua famiglia. Garden è infatti sorella
piena (sono tutte figlie di Tagliabue) delle altre ottime femmine
Tag Of Victory 1.55.4 a 3 anni, pluripiazzata al massimo livello, e
Sheisvictorious 3, 1.59 in qualifica. «Comprammo Garden - ricorda
Ferruccio Savio - perché ci interessava l’incrocio tra Tagliabue, un
vincitore d’Hambletonian fratello pieno di Uconn Don e quindi con
linea femminile pregiata, e una figlia di Valley Victory.
La cavalla corse per noi dimostrando buona gamba, anche se la sua
carriera è stata un po’ condizionata da qualche problema fisico.
Quando smise di correre, la società a tre si sciolse e io e Pietrasanta
DECENT EXPOSURE
F. 1988, Royal Prestige
INQUIRER
M. 1992, Valley Victory
MISS VICTORY SPUR
F. 1993, Valley Victory
TRUE BLUE VICTORY
F. 1995, Valley Victory
GARDEN VARIETY
F. 1999, Tagliabue
TAG A VICTORY
F. 2001, Tagliabue
IN WISE AS
F. 2004, Sj’s Caviar
Inquirer
In Wise As e Giuseppe Lombardo jr, con percorso di testa, stanno per concludere il Beatrice lasciando le rivali Illinois, Immensite, Ivory Lb e Ile Dichiari (nell’ordine sul palo) a distacco
33
Criterium Partenopeo: In Wise As (Giuseppe Lombardo jr) in chiaro vantaggio
su Ivory Dany e Ilias Ors
cambiando il panorama dello stud americano, anche grazie ad un
quadro genealogico (SJ’s Photo il padre, madre da TV Yankee) che
esula dai canoni più tradizionali, quelli imperniati sull’asse Speedy
Crown-Star’s Pride e quelli della linea Valley Victory predominante
nella seconda metà degli Anni Novanta.
SJ’s Photo, con poche annate di produzione alle spalle, ha già prodotto Mr Pine Chip 3, 1.52 e oltre 600 mila dollari di vincite, Arlanda
Hanover 1.57 a 2 anni, sopra i 400 mila dollari di vincite, e Mythical
Lindy 2, 1.57.1, una delle più forti femmine della leva americana del
2004. Tra l’altro Mr Pine Chip, che lo scorso anno dopo aver vinto
in bellissimo stile un’eliminatoria dell’Hambletonian è arrivato da
favorito alla finale (nella quale ha però deluso), sta debuttando in
Svezia come attesissimo stallone, funzionante al tasso di monta di
48 mila corone (poco più di 5 mila euro).
In Wise As è uno dei quattro figli italiani, in età per correre, di SJ’s
Caviar, che nel 2003 ha il cento per cento di riuscita con i suoi Grease Wise 1.18.2 e Gazzelloni Bigi 1.20.9 e il cinquanta per cento nel
2004 grazie a In Wise As. Numeri ancora poco significativi, ma che
danno già la misura delle sue potenzialità.
l’abbiamo rilevata portandola poi in Italia.
Lo scorso anno la fattrice ci ha dato una figlia di Lemon Dra, Mind
Wise As, che ci fa sognare. Poi è rimasta vuota e quest’anno la presenteremo a Andover Hall».
Anche In Wise As è un’americanina “puro sangue”: tra l’altro è
iscritta a tutte le prove del Grand Circuit, Hambletonian e Kentucky
Futurity compresi. Suo padre è SJ’s Caviar, stallone funzionante in
Pennsylvania alla famosissima Hanover Shoe Farm al tasso di monta
EZIO CIPOLAT
di 7.500 dollari. SJ’s Caviar, passato in
razza dopo una carriera di primario livello (1.53.4 di record, 1.288.000 dollari di somme vinte, vincitore a 3 anni
IN WISE AS 3, 1.14
di Canadian Trotting Classic, Beacon
Femmina baio nata il 30 marzo 2004
Course, Dexter Cup, Currier & Ives, eliAllevatore: Scuderia Wise H e All.to Della Serenissima – Proprietario: Scuderia Lady Wise
minatoria della Breeders Crown e della
YANKEE BAMBINO 3, 1.59
PHOTO MAKER
divisione dell’Arden Downs Stakes) è
8, 1.55.2
uno dei giovani razzatori che stanno
WAYNETTE 7, 2.03.1
SJ’S PHOTO
5, 1.53
SASSY JANE
3, 2.03.1
SJ’S CAVIAR
3, 1.53.4
Baio nato in USA
nel 1998
T V YANKEE
2, 1.56
KAWARTHA MON AMI 3, 2.08.3
LADY JANE 4, 2.03.2
SPEEDY CROWN 3, 1.57.1
YANKEE BAMBI
SPAWNING
BONEFISH 3, 1.58.1
TROUT
TARPORT LADY ANN 3, 2.03
SUPER BOWL
3, 1.56.2
TAGLIABUE
3, 1.53.3
DOUBLE COVERAGE
3, 1.57
GARDEN VARIETY
3, 1.57
Baio nata in USA
nel 1999
VALLEY VICTORY
3, 1.55.3
MISS VICTORY SPUR
3, 1.59.3
DECENT EXPOSURE
2, 1.16.6
In Wise As in primo piano
34
STAR’S PRIDE 5,1.57.1
PILLOW TALK 3, 2.11.1
SPEEDY CROWN 3, 1.57.1
BEAT THE CLOCK 3, 2.04
BALTIC SPEED 3, 1.56
VALLEY VICTORIA 3, 2.00.3
FLORIDA PRO 3, 1.55
IMPRESSIVE STYLE 3, 2.04
CAVALLI
UN TRE ANNI
IDEALE
Il quadro genealogico del vincitore del Premio Dante presenta un incrocio stretto
su Sharif di Iesolo
Il nuovo che s’incrocia con la tradizione, se di tradizione si può
già parlare con i più giovani. I risultati delle Poule toscane, le
prime ad essere disputate quest’anno, hanno premiato una
femmina (In Wise As) che lo scorso anno si era già illustrata con
il successo nel Criterium Partenopeo e il posto d’onore nel Gran
Criterium e un maschio (Ideale Luis) che invece alle Mulina era
al primo impatto con la migliore categoria.
Di contro il vincitore del Dante ha una genealogia di stampo
decisamente più “tradizionale” rispetto a quella che presenta
la femmina di Mauro Baroncini. Un bell’incrocio tra questi due
giovani, che merita un approfondimento, iniziando dal maschio
dell’Orlando Stable, allievo di Claus Hollmann.
Ideale Luis è il primo maschio da Lemon Dra ad andare a segno
nel Premio Dante. Una vittoria che, tra l’altro, ha consentito al
suo interprete Enrico Bellei di colmare una piccolissima lacuna
nel suo corposissimo palmares: anche il top driver toscano era
ancora maiden nella prova maschile delle Poule proposte dall’ippodromo fiorentino, mentre in precedenza aveva messo a
segno due centri in quella per la lady, con Ullamar nel 1997 e
Allasio Park nel 2000.
Metà retta d’arrivo del Dante: Ideale Luis (Enrico Bellei) piega di forza Il Sogno Kyu
Ideale Luis sul traguardo del Premio Dante con un sorridente Enrico Bellei
Nato il 3 aprile a Castel Volturno, nel Casertano, presso l’Allevamento Luise, una delle griffe più note e tradizionali del panorama
allevatorio del trotto campano, Ideale Luis propone un incrocio (Lemon Dra con una fattrice da Park Avenue Joe) già battuto, anche
se non frequentissimo, rappresentato anche da soggetti come Fast
Effe 1.13.1, Danae del Ronco 1.13.3, Demon Land Sm 1.13.8, Erinna
del Ronco 1.13.8 e Godard del Ronco 1.14.1.
Ideale, però, ha una caratteristica che lo rende a suo modo unico:
infatti la madre Volperossa Luis nasce dalla “Sharif di Iesolo” Lemy
del Lupo; il vincitore del Dante presenta pertanto un poco usuale
incrocio stretto (2x3) sul caporazza dei Toniatti per un nick che era
già stato sperimentato dai Luise con il precedente prodotto da Volperossa, Fiuggi Luis, buon routinier (1.16.1 di record), in attività
ad Agnano.
Ideale si aggancia sul ceppo più caratteristico e significativo dell’Allevamento Luise, quello che innesta proprio sulla citata Lemy
del Lupo, cavalla importante e a sua volta figlia di un’altra femmina
35
IDEALE LUIS 3, 1.14.8
Maschio Baio nato il 3 Aprile 2004
Allevatore: Allevamento Luise – Proprietario: Orlando Stable
QUICK SONG
3, 1.59.3
SHARIF DI IESOLO
6, 1.15
ODILE DE SASSY
1.18.4
LEMON DRA
5, 1.14.1
Baio nato in Italia
nel 1986
ACERO
3, 1.20.3
DANEA
4, 1.18.1
BABELE
1.18
SPEEDY SOMOLLI
3, 1.55
Primo piano di Ideale Luis
PARK AVENUE JOE
3, 1.55.3
VICTORY SONG 4, 1.57.3
LUCILE SPENCER 4, 2.08
GI 1.20
HERODIADE DE GRANDCHAMP
ORIOLO 1.17.6
BOSA 1.22.6
WINTER PARK 2.02.7
NOCCIOLAIA 1.23.8
SPEEDY CROWN 3, 1.57.1
SOMOLLI
SPEEDY COUNT 3, 1.58.4
dalla carriera più che apprezzabile: AlDEMONICA HANOVER
taseta Sp. Questa di Ideale Luis è una
6, 1.59.2
VOLPEROSSA LUIS
DELICIOUS 3, 2.04.3
linea femminile che merita un approBaio nata in Italia
fondimento, perché ha dato molto al
QUICK SONG 3, 1.59.3
nel 1995
SHARIF DI IESOLO
nostro trotto. E il ricordo non può che
6, 1.15
iniziare da Silente, la quarta madre del
ODILE DE SASSY 1.18.4
LEMY DEL LUPO
nostro attuale 3 anni.
3, 1.16.7
TOP HANOVER 6, 1.15
Nata nel 1967, allevata in Toscana dalla
ALTASETA SP
signora Guzzo Premoli, portacolori del3, 1.16.2
SILENTE 3, 1.18.7
l’allora importante Scuderia Santipasta,
la slanciata e bella Silente si dimostrò
qualitativa e precoce vincendo l’Allevatori alla fine dei 2 anni per riproporsi
loro volta ottime mamme, così in grado di
prodotto i classici Ubresson Luis e Ascot
nella stagione successiva nel Premio Emiportare avanti la sua eccellente linea.
Luis, inframezzati proprio da Volperoslia a San Siro e nel
Da Corgnola, infatsa Luis, che come ricordato è la madre di
Vanoni ad Agnano.
ti, è nato il roccioIdeale Luis.
Passata in razza anso Folgore Sbarra,
Ubresson Luis a 2 anni ha vinto Criterium
cora giovane questa
da Esile i concreti
di Vinovo e Napoli, a 3 il Maschio Angioino
figlia di Adios ha ben
Elettro e Fazio Sal,
e il Nazionale, piazzandosi nel Giovanardi
legato con due stalda Failde il brillan(secondo), Stabile (terzo), Marche (seloni dei fratelli Santi,
te Greg Fc e da Alcondo) e nella batteria dell’Orsi Mangelli
Spark Hanover e, sotaseta Sp, una serie
(terzo, al proprio record di 1.13.1).
prattutto, con il camdi ottimi soggetti
Ascot Luis (morto prematuramente) ha ripione Top Hanover,
(nove in corsa su
sposto al fratello uterino andando a segno
con i quali ha prodot10 prodotti), tra i
nell’Etruria, nell’eliminatoria del Derby e
to, una dietro l’altra,
quali le molto buonel Mediterraneo con l’aggiunta del terzo
cinque femmine (tra
ne Lemy del Lupo
posto a 4 anni nel Città di Taranto.
le quali, con Top Hae Magia del Lupo
Magia del Lupo ha invece prodotto Zolengo
nover, la molto valida
e Rez Blue e Tuono
Jet (secondo nel Città di Cesena e quinto
Altaseta Sp, una delle
del Pino.
nel Dante Alighieri), che a media di 1.12.8
punte femminili della
Con Lemy e Magia
risulta, almeno sino a questo momento, il
leva indigena 1978
la linea che trae
più veloce rappresentante di questa eletta
per i colori della Scuorigine da Silente
famiglia, che sarebbe l’... Ideale per ogni
deria Tre Lupi di Luigi
ha fatto un ulterioallevatore.
Lupo), quattro delle
re passo in avanti:
quali in corsa e poi a Ideale Luis con il trainer Claus Hollmann
Lemy, infatti, ha
EZIO CIPOLAT
36
SILENTE
F. 1967, Adios
CORGNOLA
F. 1974, Spark Hanover
FOLGORE SBARRA
M. 1983, Governor Armbro
ELETTRO SAL
M. 1982, Wayne Eden
ESILE
F. 1976, Spark Hanover
Silente
FAZIO SAL
M. 1983, Wayne Eden
FAILDE
F. 1977, Spark Hanover
GREG FC
M. 1984, Quick Song
UBRESSON LUIS
M. 1994, Bon Vivant
ALTASETA SP
F. 1978, Top Hanover
LEMY DEL LUPO
F. 1986, Sharif Di Iesolo
VOLPEROSSA LUIS
F. 1995, Park Avenue Joe
ASCOT LUIS
M. 1997, Supergill
MAGIA DEL LUPO
F. 1987, Sharif Di Iesolo
ZOLENGO JET
M. 1996, Sugarcane Hanover
IDEALE LUIS
M. 2004, Lemon Dra
Altaseta SP
37
38
LA STORIA - CAMPIONI SENZA TEMPO
TEDO
SOGNO AMERICANO
Il nero-granata ha realizzato lo storico poker Gran Criterium-Nazionale-Derby-Europa
Gran Premio d’Europa. Scorrono le immagini di tanti campioni
nostrani o stranieri, di autentiche, indimenticabili imprese. Fra
le tante, c’é quella di un campione nero-granata che ha colpito
per la perfezione del suo trotto, la professionalità, la generosità.
“Ho avuto tanti
campioni in scuderia,
ma Tedo occupa
sempre un posto
speciale
nei miei ricordi”
racconta
William Casoli
Ancor oggi William Casoli, quando ne parla, si infervora, usa
accenti per lui persino inconsueti: “Un gioiello, un autentico
gioiello. Tedo è stato il cavallo che ogni guidatore vorrebbe avere in scuderia, con qualità, mezzi, un cuore immenso. Qualche
volta ha avuto problemi a un nodello, e fino all’ultimo mi ha lasciato con il fiato sospeso. Però quando entrava in pista, come
per incanto dimenticava tutto, diventava una macchina perfetta,
era pronto a regalarti sensazioni impagabili. Ho avuto la fortuna
di avere in scuderia e di guidare tanti campioni, ma Tedo ha
sempre occupato un posto speciale nei miei ricordi”. Non si fatica a crederlo, e d’altronde proprio Tedo è riuscito a realizzare un
poker storico e assolutamente speciale: Gran Criterium a 2 anni,
Nazionale e Derby a 3 anni, Europa a 4 anni.
Tedo nasce nel 1967. Il padre è Hit Song, un secondo di Hambletonian con una genealogia da urlo (Darnley e Evensong,
madre anche di Victory Song e Gay Song). Appena arrivato in
Italia, aveva rischiato di strappare la prima, storica edizione del
Nazioni a una fuoriclasse come Cancanniére. Non c’era riusci-
La plastica, perfetta azione di Tedo nelle mani di William Casoli
Tedo scatena l’entusiasmo di San Siro con la splendida vittoria nell’Europa ‘71
39
to, perché dopo una strenua lotta tanto il giovane importato che la
francese avevano rotto sul palo, lasciando la vittoria alla svedese
Frances Bulwark. In razza, invece, Hit Song non è stato quello che si
poteva sperare. La madre é India (Doctor Spencer) che non appartiene a una delle linee più prestigiose dell’allevamento-principe,
anche se risale all’americana Maid Mc Elwyn attraverso Anzola (De
Sota) e Piccarda (The Laurel Hall) e registra la presenza di importati
dagli Usa che hanno fatto la fortuna del nostro trotto.
A Casoli però quel puledro piace fin dai primi attacchi, perché
sembra nato per trottare e perché fa tutto quello che gli si chiede
con una facilità disarmante. Vince il Premio Due Anni a San Siro, si
conferma nel Criterium Arcoveggio ancora su Carosio e Akobo (due
Premiazione del Criterium Arcoveggio: Riccardo Grassi fra Casoli e il conte Orsi Mangelli
fallisce il traguardo dell’Elwood Medium su Carosio, ma nel Giovanardi deve arrendersi al sudista Nulvi. Però prevale nell’Italia sull’immancabile Carosio che é secondo anche sui 2100 metri di Napoli
dietro il sempre più convincente Akobo.
Si arriva così al Nazionale, e per Tedo è la prova-verità. Sui 2100
milanesi al varco ci sono ancora tutti i rivali di primavera e ci sono
soprattutto il toscano Akobo, che sulla distanza sembra il più ferrato, e un Carosio che ha una gran voglia di togliersi la scomoda
etichetta di eterno secondo. Gli uomini, i driver, sono all’altezza:
William Casoli, Nello Bellei, Giancarlo Baldi, che si vuole di più? È il
trionfo di Tedo, che impone la sua legge ai valorosi Akobo e Carosio,
è una notte scintillante, di grande emozione per Orsino Orsi Mangelli che per quel puledro stravede. Il Marangoni (allora in estate)
conferma esattamente il verdetto milanese, e questo è davvero un
buon viatico per il Derby che chiede a Tedo l’impegno più severo
sulla infinita retta di Tor Valle.
“Akobo nel Derby
ci ha messo
davvero paura,
ma Tedo ha reagito
con grande coraggio”
spiega il Professore
Il trionfo di Tedo nel Nazionale ’70 davanti al valoroso rivale Akobo
canarini che troverà spesso sulla sua strada), si laurea nel Criterium
milanese (ora Gran Criterium) davanti agli onesti Silente e Ecuador. Che un puledro targato Orsi Mangelli entri nell’albo d’oro del
Criterium è un fatto normale, considerato che prima di Tedo ci sono
riusciti altri 15 giovani con quella giubba. Quello che ci si chiede
è se Tedo saprà confermarsi a 3 anni, come ha fatto fra gli altri la
splendida Guiglia, o se sarà invece solo un buon cavallo come lo è
stato Paride, vincitore quattro anni prima.
La prima parte della stagione a 3 anni é per Casoli un alternarsi di
gioie, di conferme, ma anche di qualche doccia fredda. Tedo non
40
Casoli ritorna a quel pomeriggio e racconta: “Sono stato costretto
a chiedergli lo spunto in anticipo e alla fine Tedo non aveva ormai
moltissimo da spendere. Ci è arrivato addosso Akobo e ho provato
un brivido. Sapevo però che Tedo non mi avrebbe tradito. Ce l’abbiamo fatta, ed è stato ancora più bello. Certo solo un cavallo con la
classe e il cuore di Tedo poteva vincere quel Derby”.
Qualche tempo dopo, in una suggestiva serata organizzata alle Budrie per festeggiare la vittoria romana, Orsino Orsi Mangelli si avvicina al box di Tedo, gli accarezza la testa e confessa: “Questo cavallo
mi ha davvero rubato il cuore. E non riesco a sopportare l’idea di
vederlo battuto. Lo so, prima o poi dovrà accadere, ma non voglio
pensarci”.
Tedo e Casoli sulla pista di Tor Valle dove conquistano anche il Derby
Invece accade, nel Premio San Siro (l’ex St.
Leger del Trotto). Tedo non è più nel pieno
fulgore fisico e affonda. È il giorno agognato da mesi da Akobo e Nello Bellei che
nella classica milanese emergono davanti
a un Carosio ancora battuto ma sempre più
efficace. Messo a riposo Tedo, è infatti il
portacolori di Biasuzzi a salire alla ribalta,
battendo Akobo nel fiorentino Novembre
(con qualche polemica per l’avvio) e conquistando alla grande l’Inverno davanti
a due campionesse come Eileen Eden e
Agaunar.
Tedo ricarica le batterie e intanto il conte
L’autorevole primo piano di Tedo nel Criterium Arcoveggio ‘69
Orsino, per dargli una spalla di lusso nella
carriera a 4 anni, perfeziona l’acquisto di
Akobo. Non c’è molto da aspettare, perché
l’Europa (allora a fine febbraio) bussa alla
porta. È il ’71 e nelle precedenti 10 edizioni
si sono alternati al traguardo italiani (Alfredo, Steno, Navazzo, Cinquale, Pinedo e
Vatson) e francesi (Nautilus G, Pluvier III,
Une de Mai e Vat). Orsi Mangelli è andato
a segno tre volte, con l’adottato Alfredo,
Pinedo e Navazzo. E il tema anche stavolta
é sempre quello: Italia o Francia? Si è visto
che per battere i nostri 4 anni ci vogliono
francesi di rango. E da Parigi stavolta arriva
un francese che non
scherza: Bellouet,
allievo di Roussel
e primatista della
sua generazione.
Gli altri due francesi sembrano contar
poco, e anche la
neo-importata Belle Doris ha compito
duro.
“Mi sono trovato
subito a un bivio
– ricorda William - e cioè chi scegliere
fra Tedo e Akobo. Tedo nel St.Leger aveva
corso malissimo, ma io sapevo che c’era
un perché: era stufo e non era nemmeno a
posto. Durante la pausa ho invece ritrovato
il cavallo di un anno prima e non ho avuto
più dubbi: avrei guidato Tedo, e non perché era il pupillo del conte Orsino, ma perché ero convinto di fare una grande corsa.
Akobo, con Bongiovanni, ci avrebbe potuto
dare una mano o, nel caso, avrebbe giocato la sua chance. Sapevo che Bellouet era
un avversario molto duro, però c’era forse
il modo di metterlo in crisi…”.
“La vittoria
nell’Europa è stata
indimenticabile.
Quando abbiamo
staccato
il francese Bellouet è
venuta giù la tribuna
di San Siro” ricorda
William Casoli
41
Quando l’ho chiamato secco, Tedo è partito come una bomba, in retta Bellouet arrancava e Tedo era uno spettacolo. Quando ha lasciato
sul posto il francese, la tribuna di San Siro è esplosa. La gente di
San Siro sapeva riconoscere i campioni e quel giorno Tedo ha corso
e vinto da campione vero”.
Non c’è solo il successo, ma anche il record, anzi i record: 1.17.4
record dell’Europa frantumato, record della generazione, record
dei 4 anni indigeni sulla distanza, record dei 4 anni europei nella
stagione.
Tedo controlla Silente sul traguardo del Criterium milanese e s’impone leader della generazione ‘67
L’annata va avanti: Akobo conquista il Fiera, il Triossi e il Derby dei 4
Casoli ripassa la vittoria di Alfredo e i consigli di Finn (“non stare a
Anni; Carosio è sempre più maturo e convinto, s’impone a Montecaaspettarli, prendi e vai…”) e scende in pista con le idee chiare. “Ho
tini, Bologna e Cesena e prepara la strada che lo porterà, nel 1973,
provato la partenza - racconta - e nella seconda ho capito che Tedo
allo strepitoso 1.14.1 di Solvalla. Tedo aggiunge al suo racing-reera quello che mi aspettavo, era di nuovo pronto a sparare parziali
cord i successi di Napoli, del Continentale e dell’Inverno, ma ormai
da americano. Allora ho deciso di andare e sono andato. Lì per lì non
ha speso le sue migliori risorse atletiche e nervose.
mi sono nemmeno accorto che Akobo aveva sbagliato.
Tedo è il “sogno americano”, il
Non sono stato troppo a pencampione che esplode in giosare: proviamo a fare sul seventù, diventa stallone ancora
rio, mi son detto, e se quel
nel pieno del vigore fisico, doBellouet è tanto buono da
vrebbe lasciare il suo segno in
batterci, pazienza”.
razza. Purtroppo per Tedo non
La corsa si sviluppa come vuotutto è stato così: era sterile
le William. Tedo va in testa e
e la sua storia si è consumata
mette in campo parziali semsolo in pista. E l’immagine che
pre più veloci. Bellouet trotta
ci resta è quell’arrivo in splenun po’ a elastico, ma sull’ultidida solitudine nell’Europa,
ma curva è ancora lì e la retta
con William che s’inchina di
può giocare a suo favore. “L’ho
fronte alla tribuna gremita di
visto con la coda dell’occhio San Siro.
prosegue il Professore - e ho
capito che quell’Europa non ce
DANILO IOVENALI
l’avrebbe portato via nessuno. Premiazione del Derby ‘70: la contessa Barbara Orsi Mangelli con la preziosa coppa d’oro
42
TROTTO NEL MONDO
IL MESE DELLE
RICOMPARSE
In marzo sono tornati in azione vincendo su piste estere Going Kronos,
Genny di Jesolo, Gilly Lb e Felix del Nord. Frisky Bieffe terzo nel Vitesse
Marzo è stato un mese di rientri per alcuni degli emigranti
di lusso del nostro trotto. Ha
aperto le danze Genny di Jesolo, alla ricomparsa dal successo romano delle Oaks del
Trotto in ottobre.
La 4 anni in allenamento in
Olanda dai Langeweg è tornata in azione giovedì 8 marzo a
Gelsenkirchen, in Germania,
andando a segno in un Frei
fur Alle sui 2600 metri con la
dotazione di 1000 (sì mille)
euro, nel quale era opposta
a sette anziani, sei dei quali
(compresa lei) penalizzati di
25 metri. Con in sulky Hugo jr.
Gilly Lb (in sulky Philippe Allaire il giorno del rientro nel Plateau de Gravelle) è andata a segno a Kuurne, destando ottima impressione
(top driver 2006 in Olanda), la
figlia di Extreme Dream, nobuona linea alla femmina allevata dalla
vallo dell’anno in Svezia per il 2006, granostante un errore commesso
Sandra. Genny di Jesolo ha poi replicato
zie ai suoi due primati del mondo (1.12.2
all’imbocco della prima curva, ha sfona
Duindigt,
in
Olanda,
il
25
marzo.
sulla media distanza, 1.10.4 sulla breve),
dato in un giro, ha controllato ed ha infiCinque
giorni
dopo,
a
Jägersro,
l’ippoil figlio di Viking Kronos non ha deluso
ne allungato (ultimi 500 metri sul passo
dromo
di
Malmö,
è
stata
poi
la
volta
di
esibendosi a media di 1.14 sui 2140 metri
dell’1.10 scarso) per concludere a media
Going Kronos, attesissimo in questa sua
liberandosi presto dell’assillo dei rivali.
di 1.17.5 controllando il controfavorito
prima
uscita
stagionale.
Al
rientro
dal
La nota curiosa è rappresentata dal fatPablo As (1.17.8), cavallo ormai anziano
secondo posto nel Derby a Tor di Valle e
ma di ottimo livello che ha fornito una
to che Lutfi Kolgjini nella circostanza ha
dopo aver incamerato l’elezione di calasciato le redini del suo campione
a Lars Nilsson, il suo assistant trainer che si occupa prevalentemente
delle prove di qualifica.
Lufti aveva promesso al suo collaboratore di fargli guidare Going nel caso
fosse riuscito a dimagrire: Nilsson da
117,5 chili è sceso a 99,7 e Kolgjini di
buon grado ha onorato la promessa.
L’assistant, tra l’altro, ha interpretato
il recorder mondiale, apparso in corsa un po’ “carico”, senza alcun timore
reverenziale né sbavatura.
Lutfi Kolgjini in premiazione con il suo assistant trainer Lars Nilsson, dopo che questi ha portato al successo il suo campione Going Kronos
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Una storia curiosa e divertente che entrerà nel “libro” dei ricordi della carriera
di Going Kronos, che ha poi corso il 31
marzo a Göteborg, vincendo in 1.12.9 sui
2140 metri, in un convegno in cui è rientrato il compagno di training Glen Kronos, il nostro Derbywinner 2006, in una
eliminatoria dell’Olympiatravet.
Gli altri due rientri di peso del mese di
marzo hanno interessato due neo 5 anni,
che Erik Bondo ha spostato dal centro di
allenamento di Appiano Gentile alla pista
a mano destra (vale a dire alla rovescia)
di Hyeres nel sud della Francia: Felix del
Nord e Fly To The Moon il 19 marzo hanno
preso parte ad un confronto molto ben
dotato (34 mila euro). Fly, assente dal
successo nel Mediterraneo dello scorso
ottobre, nelle mani di Pietro Gubellini
nentale di settembre, quarto centro
consecutivo e un
buon viatico per i
prossimi appuntamenti.
In precedenza non
avevano portato
frutti i tentativi
“italiani” nel pomeriggio di chiusura del meeting
d’hiver di Vincennes, sabato 3 marzo: Birbodelaquer- Eraser Ans e una esultante Zandra Viden dominano a Laval il Prix Cheval Francais al montato
cia, ottimo nel
Una manovra costata metri preziosi, percorso di tutta la stagione, non ha potuto
ché poi Frisky negli ultimi metri è finito
che arrivare settimo nel Prix Bois de Vinforte incuneandosi tra Smashing Victory
cennes, mentre Dorno e Daimler As non
(secondo) e My Love Lady (quarta),
hanno figurato nel Prix de
mentre il favoritissimo Késaco Phédo ha
Montsoreau e Eraser Ans e
completato il suo solitario percorso in
Fling Kronos (falloso) sono
avanti a media di 1.10.7 vincendo per la
rimasti all’asciutto nel Prix
seconda volta la classica nizzarda dopo il
des Bourges al montato.
successo nel 2004, permettendo al suo
Restando in Francia, ma
interprete Jean-Michel Bazire di portare
cambiando scenario, va
a quattro (in cinque anni) i suoi traguarmesso l’accento sull’ottima
di in questo Vitesse.
prestazione di Frisky Bieffe
Poca fortuna per l’altra italiana in campo,
a Cagnes-sur-Mer nel tradiGiulia Grif poco dopo il lancio è andata
zionale Critérium de Vitesse
ad incocciare in Lady d’Auvrecy che le ha
sul miglio. Il 5 anni di Pietro
spostato bruscamente contro. Rimessa
Gubellini ha confermato di
Sul traguardo del Vitesse Késaco Phédo precede Smashing Victory (alla corda),
la 4 anni di Marco Smorgon ha inseguipoi Frisky Bieffe (nascosto dal vincitore) e My Love Lady
valere i primaserie internato assai bene, ma ha perso nuovamente
zionali con un terzo posto
il passo in retta d’arrivo quando poteva
ha guidato dal via, ma sulla lunghissima
(al proprio record di 1.11.2) che con un
ancora competere per un piazzamento
retta d’arrivo si è trovato a corto di fiato
pizzico di fortuna in più poteva anche
marginale.
ed è andato in confusione d’andatura,
tramutarsi in un posto d’onore. In retta
Su altri fronti buone notizie per gli itatagliando il traguardo come quarto ma
d’arrivo il figlio di Indro Park ha piazzato
liani. Gilly Lb, rientrata dopo oltre un
poi incorrendo in una inevitabile retrola progressione per aggirare Opal Viking
anno d’assenza a fine febbraio nel Placessione da parte dei commissari.
che però l’ha contrato costringendolo a
teau de Gravelle a Vincennes, è andata
Felix del Nord, invece, sempre molto
ributtarsi di dentro.
a segno l’11 marzo a Kuurne in un conben intonato con Roberto Anfronto sui 1800 metri a media di 1.14.8.
dreghetti, ha rifatto con calma
Buona l’impressione destata dall’allieva
la penalità, è scattato verso la
di Philippe Allaire, che in Belgio è stata
fine del penultimo rettilineo per
interpretata da Johanna Lindqvist.
andare a gravitare sulla curva
Tre giorni dopo a Laval, con in sella la
finale sul compagno di allenajockette svedese Zandra Viden, Eraser
mento. In retta d’arrivo il 5 anni
Ans ha colto la prima vittoria al montato
allevato da Luigi Biffi e Massimo
da quando l’allievo di Jori Turja è stato
Dubini è passato in tromba per
trasferito in Francia; ottima la sua meconcludere vittorioso a media di
dia, 1.15.1 sui 2850 e quota grassa di 38
1.16.8 sui 2750 destando grancontro uno.
de impressione. Per l’allievo di
Erik Bondo, che non si vedeva in
EZIO CIPOLAT
azione dal successo nel Conti- Erik Bondo mette la corona dei vincitori a Felix del Nord
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AVVENIMENTI
GRAN PREMI
FIRENZE – Sabato 10 marzo
PREMIO PONTE VECCHIO Gr. III
¤ 39.600, metri 1660
1. EL NINO m.b. 6 Stallone Jet e Popgun (Abc Freight). Allevamento: Silvana
Guasco. Proprietario: sc. Royal Sport (1660 E. Bellei) 1.13.6
2. Favonio Rl (1660 R. Andreghetti) 1.13.7 - 3. Farnese Font (1660 Man. Matteini) 1.14.0
- 4. Straightup (1660 D. Parenti) 1.14.6 - 5. Samuel Oaks (1660 G. Minnucci) 1.14.6
FIRENZE – Domenica 11 marzo
PREMIO BEATRICE Gr. III
¤ 33.000, metri 1660
1. IN WISE AS f.b. 3 Sj’s Caviar e Garden Varity (Tagliabue). Allevamento: sc. Wise H. Proprietario: sc. Lady Wise (1660 G. Lombardo jr) 1.15.1
2. Illinois (1660 A. Baveresi) 1.16.1 - 3. Immensite (1660 E. Bellei) 1.16.1 - 4. Ivory Lb (1660 A. Greppi) 1.16.2 - 5. Ile Dechiari (1660 L. Orlandi) 1.16.6
FIRENZE – Domenica 11 marzo
PREMIO DANTE Gr. III
¤ 33.000, metri 1660
1. IDEALE LUIS m.b. 3 Lemon Dra e Volperossa Luis (Park Avenue Joe). Allevamento: Luise. Proprietario: sc. Orlando Stable (1660 E. Bellei) 1.14.8
2. Il Sogno Kyu (1660 F. Settimio Mollo) 1.15.1 - 3. Igor d’Asolo (1660 J. Nordin) 1.15.4 - 4. Indylane Olm (1660 V. Mango) 1.15.4 - 5. Idalgo della Luna (1660 G. Casillo) 1.15.7
46
PADOVA - Domenica 18 marzo
PADOVA - Domenica 25 marzo
PREMIO
CITTÀ DI PADOVA Gr. II
PREMIO
PADOVANELLE Gr. II
¤ 66.000, metri 1640
¤ 66.000, metri 1640
1. GRUCCIONE JET m.b. 4 Pine Chip e Petite Victory (Valley Victory).
Allev.: Domenico Toniatti. Prop.: az.agr. Laura Baldi (1640 L. Baldi) 1.13.6
1. SMASHING VICTORY m.b. 8 Smasher e Grades Singing (Texas).
Allev.: in Svezia. Prop.: Hogtorps Gard AB (1640 G. Minnucci) 1.12.7
2. Giulia Grif (1640 M. Smorgon) 1.13.7; 3. Gorniz (1640 E. Bellei) 1.13.8
4. Giudy Stra (1640 F. Ciulla) 1.13.8 5. Gauguin Ans (1640 P. Gubellini) 1.13.9
2. Straightup (1640 P. Leoni) 1.12.9 3. Daddy di Jesolo (1640 R. Andreghetti) 1.13.3
4. Faruz (1640 A. Farolfi) 1.13.5 5. El Nino (1640 E. Bellei) 1.13.8
ERRATA CORRIGE
Causa errore nell’impaginazione dei testi nello Speciale Stalloni, per il riproduttore:
ZUCCHERO OM la data di nascita è il 1996 (e non il 1992);
BORDEAUX AS la data di nascita è il 1998 (e non il 1990);
Il dettaglio corretto di: SOLAR EFFE Baio oscuro nato in ITALIA nel 1992
da NAPOLETANO e GEMINA EFFE.
Tasso di monta: ¤ 1.800+IVA a prodotto nato
Funziona presso: Azienda Agricola TAGLIATA & CORBA - Telefono: 0533 94225
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AVVENIMENTI
ROMA – Sabato 31 marzo
ROMA – Sabato 31 marzo
PREMIO GUIDO BERARDELLI/
MASCHI Gr. III ¤ 33.000, metri 1600
PREMIO GUIDO BERARDELLI/
FEMMINE Gr. III ¤ 33.000, metri 1600
1. ISMOS FP m.b. 3 Uronometro e Udometre (Solomon Hanover).
Allev.: allev. Rio Grande. Prop.: sc. Tecnica nella Luce (1600 E. Bellei) 1.14.3
1. IUMA EK f.b. 3 Viking Kronos e Birbona Om (Baltic Speed).
Allev.: Az.Agr. G. Edy Caprani. Prop.: sc. Al. Do. (1600 P. Gubellini) 1.14.8
2. Impeto Grif (1600 M. Smorgon) 1.14.4 - 3. Ipertornado (1600 N. Merola) 1.14.4
4. Iperide (1600 R. Vecchione) 1.14.5 - 5. Inch Kronos (1600 G. Minnucci) 1.14.7
2. Irish Rose (1600 R. Vecchione) 1.15.6 - 3. Ilaria Jet (1600 R. Andreghetti) 1.15.7
4. Idole di Poggio (1600 E. Bellei) 1.15.8; 5 - Iginaz (1600 Gp. Maisto) 1.16
ODOARDO BALDI A 86 ANNI VINCE A TOR DI VALLE
Odoardo Baldi ha compiuto 86 anni - è nato a Quarrata
(Pistoia) il 12 febbraio 1921 - ma non ha perso il vizio di
vincere. Lunedì 19 marzo si è imposto a Tor di Valle in sulky
a Bodrero (nell’immagine) lasciando a netto distacco Ferrara Vita (Mango), Favolosa Sm (Sirtonen) e Cacao d’Alfa
(Becchetti). Sessantotto anni di pista per Odoardo Baldi
– lo scorso anno sulla nostra rivista abbiamo ricordato con
lui tutti i momenti più belli: dai 38 Gran Premi
vinti con St Clair, Olivari, Agaunar, all’incontro
negli anni cinquanta con il boss Lucky Luciano, all’acquisto di Formello - , ma a sentirlo
non ha nessuna intenzione di mollare: “Volevo
smettere vincendo con Bodrero, che non è un
campione, ma mi consente di tornare in pista,
quello che amo di più fare. Vincere è sempre
48
bello, per cui continuo”. Complimentandoci con il decano
dei guidatori, che il tempo non ha usurato, con una mente
ancora fresca ci stupisce ancora: “Dovrei avere a disposizione a breve dei box a Tor di Valle, per cui ci porto i miei
dieci cavalli”. Che dire!
L.S.
AVVENIMENTI
ROMA – Sabato 31 marzo
ROMA – Sabato 31 marzo
PREMIO GUIDO BERARDELLI/
MASCHI Gr. III ¤ 33.000, metri 1600
PREMIO GUIDO BERARDELLI/
FEMMINE Gr. III ¤ 33.000, metri 1600
1. ISMOS FP m.b. 3 Uronometro e Udometre (Solomon Hanover).
Allev.: allev. Rio Grande. Prop.: sc. Tecnica nella Luce (1600 E. Bellei) 1.14.3
1. IUMA EK f.b. 3 Viking Kronos e Birbona Om (Baltic Speed).
Allev.: Az.Agr. G. Edy Caprani. Prop.: sc. Al. Do. (1600 P. Gubellini) 1.14.8
2. Impeto Grif (1600 M. Smorgon) 1.14.4 - 3. Ipertornado (1600 N. Merola) 1.14.4
4. Iperide (1600 R. Vecchione) 1.14.5 - 5. Inch Kronos (1600 G. Minnucci) 1.14.7
2. Irish Rose (1600 R. Vecchione) 1.15.6 - 3. Ilaria Jet (1600 R. Andreghetti) 1.15.7
4. Idole di Poggio (1600 E. Bellei) 1.15.8; 5 - Iginaz (1600 Gp. Maisto) 1.16
ODOARDO BALDI A 86 ANNI VINCE A TOR DI VALLE
Odoardo Baldi ha compiuto 86 anni - è nato a Quarrata
(Pistoia) il 12 febbraio 1921 - ma non ha perso il vizio di
vincere. Lunedì 19 marzo si è imposto a Tor di Valle in sulky
a Bodrero (nell’immagine) lasciando a netto distacco Ferrara Vita (Mango), Favolosa Sm (Sirtonen) e Cacao d’Alfa
(Becchetti). Sessantotto anni di pista per Odoardo Baldi
– lo scorso anno sulla nostra rivista abbiamo ricordato con
lui tutti i momenti più belli: dai 38 Gran Premi
vinti con St Clair, Olivari, Agaunar, all’incontro
negli anni cinquanta con il boss Lucky Luciano, all’acquisto di Formello - , ma a sentirlo
non ha nessuna intenzione di mollare: “Volevo
smettere vincendo con Bodrero, che non è un
campione, ma mi consente di tornare in pista,
quello che amo di più fare. Vincere è sempre
48
bello, per cui continuo”. Complimentandoci con il decano
dei guidatori, che il tempo non ha usurato, con una mente
ancora fresca ci stupisce ancora: “Dovrei avere a disposizione a breve dei box a Tor di Valle, per cui ci porto i miei
dieci cavalli”. Che dire!
L.S.