le richieste del Forum

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le richieste del Forum
FORUM
delle ASSOCIAZIONI FAMILIARI
V. di Parione 7, 00186 Roma
tel. 06.68309445; fax 06.68309447; [email protected]
U F F I C I O
S T A M P A
DOCUMENTI
ottobre 2007
FINANZIARIA 2008
Le richieste del Forum
PREMESSA. Al fine di riconoscere il ruolo fondamentale di cura, educazione e mantenimento dei figli e delle persone a carico, anche in base al dettato costituzionale di cui agli art. 30 e 31, e visto che nel disegno di legge n. 1817 “Disposizioni
per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria
2008)”, nonché nel decreto-legge correlato “recante disposizioni urgenti in materia finanziaria”, la famiglia non è praticamente presa in considerazione, si propongono alcuni emendamenti atti a recuperare promesse e propositi non mantenuti,
emersi in modo particolare nella Conferenza nazionale sulla famiglia di Firenze.
Gli emendamenti proposti sono in linea con le aspettative espresse nei documenti precedenti presentati dal Forum delle associazioni familiari, sia in occasione della Conferenza nazionale sulla famiglia, che in occasione del Dpef e in preparazione della Legge finanziaria, come pure frutto della collaborazione con le
nostre associazioni.
Gli emendamenti proposti sono a costo zero (indicato nel singolo emendamento) o onerosi, rispetto ai due testi, il disegno di legge e il decreto legge.
Per far fronte all’ulteriore necessità di reperimento di risorse, sia in merito
alle detrazioni fiscali, agli assegni familiari e alle maggiorazioni di ulteriore detrazione Ici, si auspica che il Governo trovi le necessarie fonti tramite ulteriori riduzioni degli sprechi, o altri sistemi che non penalizzino comunque la famiglia.
Si stima una necessità di risorse per almeno 1 miliardo di euro.
A. DETRAZIONI FISCALI
Premesso che il sistema di detrazioni fiscali, così come inteso ed applicato, non ci
trova in sintonia di giudizio, si chiede almeno di intervenire sull’attuale sistema se
non nel metodo almeno sul livello quantitativo degli interventi.
Si chiede pertanto di destinare ulteriori risorse in tre ambiti particolari:
1.
aumento delle detrazioni con valore di partenza di 1000 euro per persona a
carico e linearizzazione della somma detrazione + assegni familiari in funzione del
carico familiare, per evitare le attuali contorsioni e distorsioni che creano disparità di trattamento tra diverse famiglie e quindi iniquità.
2. estensione dell’erogazione degli assegni familiari per figli a carico oltre al
diciottesimo anno di età.
3. innalzamento del tetto di limitazione delle detrazioni per persone a carico
dagli attuali 70.000 euro fino a 90.000 euro.
4. trasformazione dell’assegno di 150 euro per i soggetti passivi dell’imposta sul
reddito delle persone fisiche, la cui imposta netta dovuta per l’anno 2006 risulta
pari a zero (di seguito chiamati incapienti) in vero e proprio assegno familiare, in
modo che non sia più un intervento occasionale (inserito nel decreto legge) e
divenga un intervento strutturale (da inserire nella legge finanziaria).
FANNO PARTE DEL FORUM
ABC. Associazione bambini cerebrolesi
ACLI. Associazione cristiane lavoratori italiani
AFI. Associazione famiglie
AGE. Associazione genitori
AGESC. Associazione genitori scuole cattoliche
AIART. Associazione spettatori radiotv
AIBI. Associazione amici bambini
AIFA. Associazione famiglie con figli ADHD
ALFA. Associazione famiglie Agape
ALLEANZA CATTOLICA
ANFE. Associazione naz. famiglie emigrati
ANNI. Ass. naz. Nuova Idea
ANSPI. Ass. naz. San Paolo - Oratori e circoli
Associazione AIUTO FAMIGLIA
Associazione FAR FAMIGLIA
Associazione PAPA GIOVANNI XXIII
Associazione CHARLES PEGUY
AZIONE CATTOLICA ITALIANA
CENTRI REGOLAZIONE NATURALE FERTILITÀ
CIF. Centro italiano femminile
COLDIRETTI
CONFEDEREX. Conf. ex allievi scuola cattolica
CONSULTORI FAM. ISPIRAZIONE CRISTIANA
COOPERATORI SALESIANI
FAES. Centri orientamento familiare
FAMIGLIE NUMEROSE
FAMIGLIE NUOVE
FAMIGLIE PER L'ACCOGLIENZA
FAMIGLIE SEPARATE CRISTIANE
FEDERAZIONE IT. EX ALLIEVI/E DON BOSCO
FISIAE. Fed.It.sportiva famiglia e infanzia
GRIS. Gruppo ricerca e informazione sulle sette
ISTITUTO PRO FAMILIA
ISTITUTO SANTA FAMIGLIA
KFS. Katholisches familienverband sudtirol
MCL. Movimento cristiano lavoratori
MELOGRANO. Ass. diritti civile vedovi
MOICA. Movimento italiano casalinghe
MOVIMENTO PER LA VITA
MOVIMENTO TRA NOI
MRC. Movimento rinascita cristiana
NOI. Oratori e circoli parrocchiali
OFS. Ordine francescano secolare
PASFA. Ass.Assistenza spirituale Forze armate
RINNOVAMENTO nello SPIRITO
SIDEF. Sindacato delle famiglie
UCIPEM. Un. consultori prematr. e matrimoniali
UFHA. Unione famiglia handicappati
UGCI. Unione giuristi cattolici
(Intervento a costo zero per il 2008)
5. aumento a 500 euro dell’assegno per ogni familiare a carico degli incapienti.
Chiediamo anche che in Finanziaria venga inserito un articolo che consenta a Comuni, Province e Regioni di intervenire con autonomia nella fase di previsione delle addizionali locali.
Il testo proposto è: “In materia di addizionali e tributi ad essi assegnati, le Regioni, le Province ed i Comuni possono introdurre deduzioni, detrazioni o altri meccanismi diretti a considerare la riduzione della capacità contributiva derivante dai carichi familiari.
Tale norma costituisce principio di coordinamento della Finanza Pubblica ai sensi dell’art. 119 della Costituzione.”
B. EMENDAMENTI IN MATERIA DI ICI E AFFITTI
Art. 2. (Riduzione della pressione fiscale)
Dopo il comma 2 bis: aggiungere: Il limite di 200 euro può essere aumentato di 50 euro per ogni persona a carico
convivente e non proprietario di quote dell’abitazione medesima.
Al comma: 2-ter. L’ulteriore detrazione di cui al comma 2-bis si applica qualora i soggetti passivi dell’imposta abbiano un reddito complessivo ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche non superiore a 50.000 euro. ».
Aggiungere: più 10.000 euro per ogni persona a carico e abitante nella medesima abitazione.
Al comma: d) dopo il comma 1-bis sono inseriti i seguenti:
«1-ter. Ai giovani di età compresa fra i 20 e i 30 anni, che stipulano un contratto di locazione ai sensi della legge
9 dicembre 1998, n. 431, per l’unità immobiliare da destinare a propria abitazione principale, sempre che la stessa sia diversa dall’abitazione principale dei genitori o di coloro cui sono affidati dagli organi competenti ai sensi di
legge, spetta per i primi tre anni la detrazione di cui al comma 1-bis lettera a) alle condizioni ivi previste.
Togliere: di cui al comma 1-bis lettera a) alle condizioni ivi previste.
Aggiungere: di cui al punto a) fino ad un reddito complessivo di 30.000 euro.
Tale detrazione spetta anche alle giovani coppie sposate nei primi tre anni di matrimonio fino ad un’età massima
di entrambi i coniugi di 35 anni.
In riferimento al DECRETO LEGGE, art. 21 (Programma straordinario di edilizia residenziale pubblica) inserire
nel DISEGNO DI LEGGE 1817:
I finanziamenti previsti per l’edilizia residenziale e popolare e per il piano affitti devono essere finalizzati e destinati, almeno in quota parte, a giovani coppie sposate o in procinto di sposarsi, sia in termini di affitto a prezzi agevolati che nell’acquisto di immobili di edilizia pubblica, con il vincolo di residenza per almeno 3 anni.
In questo modo si evitano, o quantomeno si riducono, le spirali speculative consentendo alle giovani coppie di accedere a queste agevolazioni. E’ cosa nota orami che nei normali bandi le giovani coppie non riescono quasi mai a raggiungere posizioni favorevoli nelle graduatorie, sopravanzate da speculatori, elusori ed evasori.
(emendamento a costo zero)
Si è visto infatti che la speculazione è tale da far fare richiesta di case di edilizia popolare a basso prezzo ad incapienti o persone a reddito bassissimo, per essere ai primi posti nelle graduatorie di bando, per poi rivendere tali
abitazioni con promessa di acquisto dopo 10 anni. Questo per eludere i vincoli del bando (vedi il caso del presidente Ater riportato sull’Espresso n. 41 18/10/2007).
C. EMENDAMENTI IN MATERIA DI SCUOLA
1. Il Forum chiede certezza di risorse a disposizione della scuola, senza che essa divenga terreno per tagli ed economie di spesa a fronte - invece - delle grandi dichiarazioni in merito alla sua centralità nel sistema Italia. Siamo
certamente favorevoli a razionalizzazioni di spesa che eliminino gli sprechi esistenti, ma riteniamo indispensabile
che si abbia un piano certo degli investimenti, che attualmente invece nella Finanziaria non appare.
Guardiamo con favore alla creazione del modello organizzativo di cui al comma 9 dell’art. 50, per il quale chiediamo però che venga ascoltata anche la rappresentanza delle famiglie, componente essenziale della scuola.
2. Per tale ragione proponiamo che l’organismo paritetico di cui al comma 11, prima di predisporre i piani di cui alla
lettere a) e b) dello stesso comma, consulti gli organi rappresentativi delle famiglie anche a livello territoriale.
3. Inoltre il Forum chiede attenzione alla situazione degli alunni portatori di handicap e delle loro famiglie, cui va
garantita reale integrazione e fruizione concreta del diritto allo studio, anche per i frequentanti le scuole paritarie secondarie finora escluse dal sostegno.
4. Il Forum chiede il miglioramento sostanziale dello status dei docenti della scuola italiana. Concordiamo perciò
sulla necessità di un nuovo stato giuridico degli insegnanti, che possa congruentemente adattarsi alla scuola dell’autonomia, al processo riformativo in atto, al sistema nazionale dell’istruzione. Le famiglie percepiscono il disagio,
l’incertezza e la conflittualità che caratterizzano una parte consistente del mondo degli insegnanti. E’ necessario
perciò un nuovo segnale di fiducia e di considerazione verso i docenti che rappresentano la chiave di volta di qualunque impianto educativo; è necessario che i docenti, come le famiglie, possano essere liberi di scegliere quanto
più possibile il contesto dove sviluppare un progetto educativo forte e condiviso, nel rispetto della libertà di insegnamento e di educazione.
Perché il principio che riconosce le famiglie come soggetto che coopera concretamente e fattivamente alla definizione del percorso formativo del proprio figlio, nel rispetto delle sue vocazioni, attitudini e inclinazioni, diventi
effettivo diritto di scelta è necessaria la preparazione e la formazione non solo delle famiglie ma degli insegnanti stessi in tal senso.
D. EMENDAMENTI IN MATERIA DI SCUOLE PARITARIE
Auspichiamo il reperimento delle risorse necessarie per realizzare nel nostro Paese la libera scelta educativa delle
famiglie. Tuttavia in sede di Finanziaria 2008, consapevoli del momento di difficoltà economica per il Paese, non
quantifichiamo le risorse occorrenti per una effettiva parità economica e ci limitiamo invece a definire le risorse
minime necessarie quanto meno per rifinanziare adeguatamente gli attuali capitoli di spesa.
- Scuole dell’infanzia paritarie
Le risorse attualmente destinate alle scuole dell’infanzia sono “ferme” (anzi in riduzione di alcuni milioni di euro)
già da quattro esercizi finanziari, a fronte di un incremento dell’utenza.
Per riadeguare le risorse destinate a questo ordine di scuole solo in termini di inflazione, di incremento dell’utenza e di incremento minimo del contributo (5%), occorre passare dagli attuali (EF 2006) 355 milioni di euro, a 440
milioni di euro (parte discreta di queste risorse andrebbe anche alle scuole paritarie comunali).
- Scuole primarie paritarie
Con le risorse attualmente destinate alle convenzioni non è possibile procedere alla stipula delle stesse per tutte
le classi ed i bambini certificati aventi diritto. Si determina in tal modo una situazione di disparità fra scuole e
scuole e dunque fra alunni ed alunni. Vi sono scuole paritarie con convenzioni ed altre prive, senza che fra le stesse vi siano differenze di natura giuridica ma solo in ragione delle scarsità delle risorse assegnate.
Per consentire la stipula di convenzioni per tutte le classi paritarie e per tutti gli studenti certificati frequentanti
queste scuole, occorre passare dagli attuali (EF 2006) 160 milioni di euro, a 250 milioni di euro.
- Scuole secondarie di primo e secondo grado
Per consentire di assegnare a tutte le scuole paritarie di primo e secondo grado le risorse (estremamente limitate) previste dal Decreto Ministeriale per l’a.s. 2007/2008 ed elevarle minimamente, stante l’attuale limitatezza,
occorre passare da (EF 2006) 7 milioni di euro, a 40 milioni di euro.
- Inserimento studenti certificati con handicap
L’accoglimento di studenti disabili è un vincolo legislativo per le scuole paritarie, introdotto dalla legge 62/2000;
ad esso non ha però fatto seguito la necessaria adeguata copertura finanziaria. Di fatto (a parte il caso della scuola primaria convenzionata) le risorse annualmente stanziate in Finanziaria non consentono di realizzare il fondamentale diritto soggettivo del disabile, salvo che non intervengano a proprie spese le scuole e le famiglie.
Per consentire l’accoglimento di tutti i bambini certificati con handicap attualmente frequentanti le scuole paritarie alle medesime condizioni delle convenzioni per le scuole primarie paritarie, occorre passare dagli attuali (EF
2006) 10 milioni di euro, a 70 milioni di euro.
Nella tabella seguente si riassumono le richieste concernenti la Finanziaria 2008 (il paragone è con l’EF 2006, non
essendo ancora disponibili i dati definitivi concernenti l’EF 2007).
Un incremento di 233,5 milioni di euro rispetto alle risorse assegnate nell’EF 2006 corrisponde al 3,7% di quanto lo Stato “risparmia” con la mancata frequenza delle scuole statali da parte degli studenti delle scuole paritarie.
Esigenze scuole paritarie
Legge Finanziaria 2008
infanzia (materne)
primarie (elementari)
secondarie (medie e superiori)
Integrazione handicap
TOTALE
TOTALE CON
BONUS GENITORI a.s. 05/06
EF 2006
(in milioni di euro)
355
160
11,5
10
536,5
RICHIESTE FINANZIARIA 2008
(in milioni di euro)
440
250
40
70
800,0
566,5
Incremento 233,5
E. EMENDAMENTI IN MATERIA DI ADOZIONI INTERNAZIONALI E ALTRE FORME DI GENITIORIALITÀ
Le misure economiche sotto specificate intendono eliminare quella che ad oggi appare essere la più evidente disuguaglianza tra chi accoglie in adozione un minore straniero e tutte le altre forme di genitorialità.
La coppia adottiva che adotta uno o più minori all’estero si vede costretta a pagare interamente tutti i costi
procedurali, oltre alle spese di viaggio e permanenza all’estero, potendo godere attualmente solo di un contributo
da parte dello Stato, legato comunque al reddito familiare, e di altre forme di sostegno, quali la deducibilità del
50% dei costi sostenuti, che lasciano a carico della famiglia comunque un costo oneroso da dover affrontare.
Ciò non accade né nell’adozione nazionale i cui costi sono completamente a carico dell’amministrazione pubblica e
giudiziaria né per la genitorialità biologica, per la quale lo Stato garantisce attraverso il Servizio sanitario nazionale i servizi prima, durante e dopo il parto.
Al fine di riconoscere gli stessi diritti a chi adotta minori provenienti da Paesi stranieri, si propone di introdurre le risorse necessarie alle seguenti misure, che si concretizzano fattivamente nella detraibilità al 100% delle
spese procedurali (spese relative al personale e quelle di carattere gestionale, amministrative, burocratiche e legali) purché sostenute dall’Ente Autorizzato e rimborsate allo stesso dagli aspiranti genitori adottivi, mantenendo
ancora la deducibilità al 50% per le sole spese di viaggio e permanenza all’estero.
Viene quindi cancellato il “fondo di sostegno per le adozioni internazionali” istituito con l’art. 1, comma 152,
della Legge 311 del 30/12/2004.
Questa la nostra proposta di emendamento:
Di seguito all’art. 54 del disegno di legge N. 1817 è inserito il seguente articolo:
“Art. 54-bis – L’art. 4 della Legge 31 dicembre 1998 n. 476 è modificato come segue: Art. 4 – 1. Nell’art. 10, comma
1 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre
1986 n.917, la lettera l-bis) è modificata come segue: il cinquanta per cento delle spese sostenute dai genitori
adottivi per l’espletamento della procedura di adozione disciplinata dalle disposizioni contenute nel Capo I del
Titolo III della legge 4 maggio 1983 n.184 per quanto attiene ai trasferimenti ed al soggiorno all’estero.
2. Di seguito all’art. 15 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della
Repubblica 22 dicembre 1986 n.917, è aggiunto il seguente articolo: Art. 15-bis “Detrazioni per adozione internazionale” – Dall’imposta lorda si detrae un importo pari al cento per cento delle spese sostenute dai genitori adottivi per l’espletamento della procedura di adozione disciplinata dalle disposizioni contenute nel Capo I del Titolo
III della legge 4 maggio 1983 n.184 per quanto attiene alle spese inerenti la procedura adottiva purché sostenute direttamente dall’Ente Autorizzato e rimborsate dagli aspiranti genitori adottivi, ad esclusione delle spese attinenti ai trasferimenti ed al soggiorno all’estero.
3. È abrogato l’art. 1, comma 152 della legge 30 dicembre 2004, n. 311 di istituzione del Fondo per il sostegno delle
adozioni internazionali.”