CONVEGNO DONNE E SPORT: Donne e Sport
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CONVEGNO DONNE E SPORT: Donne e Sport
CONVEGNO DONNE E SPORT: Donne e Sport: lavoro, crescita economica e rappresentanza di genere nello sport italiano. Il Panathlon Club di Roma con la collaborazione della socia, dirigente di Coni Servizi, Carla Varese e di tutto il Consiglio Direttivo lo scorso 12 giugno ha organizzato il convegno presso la sala Auditorium del Nuovo Palazzo delle Federazioni. Dopo l’introduzione del Presidente Cesare Sagrestani che ha illustrato gli obiettivi del convegno, ha aperto i lavori il Segretario Generale del Coni, Roberto Fabbricini ricordando che il Coni era completamente azzurro, ora comincia a tingersi di rosa, anche se sul territorio, la presenza di dirigenza femminile Coni è quasi inesistente. Tra l’altro, "Le donne dello Sport hanno professionalità e determinazione come hanno dimostrato alla guida delle apprezzatissime Celebrazioni del Centenario.” L’intervento della moderatrice Carla Varese ha posto l’accento sulle nuove professioni femminili in campo sportivo che possono offrire alle Aziende con donne in posizione apicale notevoli sviluppi e sulla necessità di un cambio di mentalità per assicurare la loro maggiore presenza nel mondo della dirigenza sportiva. Alcuni dati, in Giunta Coni 3 donne su 16 con la rappresentanza delle donne garantita dall'obbligo di genere per Atleti e Tecnici; Presidenti di Federazione nessuna donna su 44; ai vertici degli Enti di Promozione nessuna donna. I 21 Presidenti Regionali Coni sono tutti uomini. Gli altri interventi di Cecilia D'Angelo, di Valeria Panzironi, di Teresa Zampetti, di Diana Bianchedi, di Cristiana Buscarini, di Stefano Manca e di Anna Teresa Millesimi hanno evidenziato in sintesi i seguenti punti: - professionalizzare la dirigenza sportiva la sensibilità verso le donne rende le istituzioni non solo più giuste, ma anche migliori seguire le linee europee per ottenere la parità tra uomo e donna c'è un deficit di democrazia nelle scelte dei quadri dirigenti occorre vedere lo Sport in termini di salute obiettivo di una giovane: fare della propria passione un lavoro lo Sport predilige gli uomini alle donne solo il 30% di chi si immette nel mondo del lavoro ha un contratto a tempo indeterminato....nel mondo dello Sport la percentuale e' decisamente minore la Federgolf è una delle pochissime che ha riconosciuto il professionismo delle Atlete anche il Panathlon e' troppo azzurro...si deve tingere di rosa L’On. Laura Coccia, atleta del CIP, firmataria nel marzo 2014, della mozione parlamentare unitaria della Carta dei Diritti delle Donne nello Sport: "Quando ho cominciato a fare sport, per la mia disabilità, non riuscivo a guardarmi neanche allo specchio; come potevo scendere in pista e farmi guardare da tutti?"; "io mi sento libera soltanto quando corro"; "un'atleta riesce a dimostrare che si puo' essere donna anche quando sia disabile". Interessante la proposta di Patrizia Nostini di far entrare nelle Scuole "La Storia dello Sport”. Dalle conclusioni dell'Amministratore Delegato della Coni Servizi, Alberto Maglietta emerge che seppure il Coni e' ancora troppo declinato al maschile, la Coni Servizi non ha questo problema e che la grinta e la capacità delle donne devono essere il valore aggiunto che lo Sport deve assicurarsi rispetto ad altre attività. Cesare Sagrestani, al termine dei lavori, auspica che l’iniziativa del Panathlon di Roma che tratta il tema da ben 25 anni, dall’istituzione del Premio Donna Sport, diventi argomento di valutazione e riflessione per ognuno nel proprio ambiente sportivo. Rispettare la parità di genere con quella di merito, come emerso dai vari interventi, significherebbe contribuire a migliorare significativamente non solo il PIL del Paese.