Chemwatch REACH MSDS for Candeggina "Certo"

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Chemwatch REACH MSDS for Candeggina "Certo"
Candeggina "Certo"
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1
Ipoplastic srl Scheda Dati Di Sicurezza (Conforme a (EC) No 1907/2006, (EC) No 1272 / 2008)
Ipoplastic srl 9-41246
Data di stampa: 24-Ottobre-2012
Revision Date: 16-Ottobre-2012
Data di emissione: 16-Ottobre-2012
SCHEDA DATI DI SICUREZZA
SEZIONE 1: Identificazione della sostanza o della miscela e della società/impresa
1.1. Identificatore del prodotto
Nome del Prodotto:
Nome del prodotto chimico:
Sinonimi
Nome di spedizione ONU:
Formula chimica:
Altri punti di identificazione:
Numero Indice:
Numero ID:
Numero CAS:
Numero di registrazione
REACH:
Numero EC:
Candeggina "Certo"
Dati non disponibili
Dati non disponibili
None
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Non Disponibile
1.2. Usi pertinenti identificati della sostanza o miscela e usi sconsigliati
Usi pertinenti identificati
della sostanza:
Usi contro i quali si è stati
avvertiti:
Detergente liquido per superfici in genere (pavimenti piastrelle ceramiche,servizi igienici, per bucato a mano e lavatrice)
Dati non disponibili
1.3. Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezza
Nome registrato della
compagnia:
Indirizzo:
Telefono:
Fax:
Email:
Sito web:
Ipo Plastic srl
via delle Orchidee, 27 - Z.I. Modugno 70026 - Bari
080 5314915
080 5383082
[email protected]
1.4. Numero telefonico di emergenza
Associazione /
Organizzazione:
Numero di emergenza:
Numero di emergenza:
Centro Antiveleni Niguarda
02 66101029
SEZIONE 2: Identificazione dei pericoli
2.1. Classificazione della sostanza o della miscela
Classificazione DSD:
Classificazione DSD
(supplementare)
Classificazione DPD:
In caso di miscele, è stata seguita la classificazione DPD (Direttiva 1999/45/CE) o CLP (Regolamento (CE) N. 1272/2008)
Classificazione CLP:
Corrosione/irritazione cutanea 2
Irritazione oculare 2A
Classificazione CLP
(supplementare)
Dati non disponibili
Dati non disponibili
R36/38
Irritante per gli occhi e la pelle.
2.2. Elementi dell’etichetta
Etichettatura CLP
Parola segnale:
Frasi H:
PERICOLO
H315
Provoca irritazione cutanea.
H319
Provoca grave irritazione oculare.
Determinato da Chemwatch utilizzando i criteri CLP
Dati non disponibili
Dichiarazioni aggiuntive
Indicazioni di Pericolo
Supplementari:
Consigli di Prudenza Prevenzione:
Dati non disponibili
Prevenzione
Codice
P264
P280
Frase
Lavare accuratamente dopo l’uso.
Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/ Proteggere il viso.
Risposta
Codice
P302+P352
P305+P351+P338
P332+P313
P337+P313
P362
Frase
IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE : lavare abbondantemente con acqua e sapone.
IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: Sciacquare accuratamente per diversi minuti. Togliere le eventuali lenti a
contatto se è agevole farlo. Continuare a sciacquare.
In caso di irritazione della pelle, consultare un medico.
Se l’irritazione degli occhi persiste, consultare un medico.
Togliersi di dosso gli indumenti contaminati e lavarli prima di indossarli nuovamente.
Etichettatura DSD/DPD
Xi
Informazioni riguardo ai rischi rilevanti si possono trovare alla sezione 2.1
Indicazioni di pericolo:
E` CONSIDERATA UNA MISCELA PERICOLOSA IN ACCORDO CON LA DIRETTIVA EEC 1999/45.
Consiglio di sicurezza:
S24
Evitare il contatto con la pelle.
S25
S37
S39
S401
S26
S46
Evitare il contatto con gli occhi.
Usare guanti adatti.
Proteggersi gli occhi/la faccia.
Usare acqua e detergente per pulire il pavimento e tutti gli oggetti contaminati da questo materiale.
In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare un medico.
In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta.
2.3. Altri pericoli
Criteri PBT/vPvB
Dati non disponibili
SEZIONE 3: Composizione/informazioni sugli ingredienti
3.1. Sostanze
Fare riferimento a composizione degli ingredienti nella sezione 3.2
3.2. Miscele
1. Numero CAS
2. NO EC
3. No. Indice
4. No. REACH
1. 7681-52-9
2. 231-668-3
3. 017-011-00-1
4. Dati non disponibili
%[peso]
Nome
<5
ipoclorito-di-sodio
Classificazione secondo la Direttiva 1999/45 Classificazione secondo il Regolamento CE
CE [DPD]
1272/2008 [CLP]
C
N
R34
R50
R31
Skin Corr. 1
Aquatic Acute 1
La classificazione CLP segue l'Appendice VI del
CLP (Regolamentazione (EC) No 1272/2008)
SEZIONE 4: Misure di primo soccorso
4.1. Descrizione delle misure di primo soccorso
Generale:
Ingestione:
Dati non disponibili
Chiedere immediatamente consiglio al Centro Antiveleni o ad un medico.
È probabile che sia necessario ricorrere urgentemente all'assistenza ospedaliera.
Se deglutito, NON indurre il vomito.
In caso di vomito, inclinare il paziente in avanti o metterlo sul fianco sinistro (con la testa verso il basso se possibile) per mantenere le via aree aperte
e prevenire l'aspirazione.
Osservare il paziente attentamente.
Non somministrare mai liquidi ad una persona che dà segni di sonnolenza o intorpidimento, ovvero sta per perdere conoscenza.
Dare acqua per pulire la bocca, dopodiché somministrare liquidi lentamente e in quantità che non siano disagevoli per il paziente.
Trasportare in ospedale o da un medico senza indugi.
Contatto con l'Occhio:
Se il prodotto viene a contatto con gli occhi:
Tenere immediatamente le palpebre separate e lavare continuamente con acqua corrente.
Assicurare la completa irrigazione dell'occhio tenendo le palpebre separate e lontane dall'occhio, e muovendo le palpebre alzando occasionalmente le
palpebre superiori e inferiori.
Continuare a bagnare fino a che lo dice il Centro Antiveleni o un medico, o per almeno 15 minuti.
Trasportare all'ospedale o da un medico senza indugi.
La rimozione di lenti a contatto dopo una lesione dell'occhio deve essere effettuata solamente da personale specializzato.
Contatto con la pelle:
In caso di contatto con la pelle:
Lavare immediatamente il corpo e gli indumenti con grandi quantità d'acqua, usando docce di sicurezza se disponibili.
Velocemente rimuovere gli indumenti contaminati, incluse le calzature.
Lavare pelle e capelli con acqua corrente. Continuare a bagnare con acqua fino a quando lo dice il Centro Antiveleni.
Trasportare all'ospedale o da un medico.
Inalazione:
In caso di inalazione di fumi o prodotti della combustione, allontanare dall'area contaminata.
Far stendere il paziente.Tenere il paziente caldo e tranquillo.
Prima di iniziare le procedure di pronto soccorso, rimuovere protesi come dentiere, che potrebbero bloccare le vie aeree.
Se disponibile, somministrare ossigeno medico da personale abilitato.
Se la respirazione è assente, ricorrere alla respirazione artificiale, preferibilmente con un rianimatore con valvola a richiesta, sistema mascheravalvola-pallone, o una maschera tascabile come da procedura. Se necessario, eseguire la respirazione cardio-polmonare (CPR).
Trasportare all'ospedale o da un medico senza indugi.
L'inalazione di vapori o aerosol (nebbie, fumi) possono causare edema polmonare.
Le sostanze corrosive possono causare danni ai polmoni (es. edema polmonare, liquido nei polmoni). Dato che questa reazione può avvenire fino a 24 ore
dopo l'esposizione, gli individui che sono stati esposti necessitano di riposo assoluto (preferibilmente posizione semi-supina) e devono essere tenuti sotto
osservazione medica anche se non si sono (ancora) manifestati sintomi.Prima che avvenga una di queste manifestazioni, dovrebbe essere presa in
considerazione la somministrazione di uno spray contenente un derivato del dexametasone o un derivato del beclometasone.
Questa somministrazione deve definitivamente essere affidata ad un medico o ad una persona da lui autorizzata.
(ICSC13719)
4.2. Principali sintomi ed effetti, sia acuti che ritardati
Inalato:
Il materiale puo’ causare irritazione respiratoria in alcuni individui. La reazione del corpo a tale irritazione puo’ causare ulteriori danni polmonari.
Il materiale NON e’ stato classificato dalle Direttive EC o da altri sistemi di classificazione come “dannoso se inalato”. Questo e’ dovuto alla mancanza di
evidenza schiacciante negli animali o umani. In assenza di tale evidenza, si dovrebbe assicurare che l’esposizione sia ridotta al minimo e che appropriate
misure di controllo siano intraprese in un ambiente occupazionale per controllare i vapori, fumi e aerosol.
Ingestione:
Il materiale puo’ causare severe ustioni chimiche entro la cavita’ orale e tratto gastrointestinale in seguito a ingestione.
Il materiale NON e’ stato classificato dalle Direttive EC o da altri sistemi di classificazione “dannoso se ingerito”. Questo e` dovuto alla mancanza di evidenze
schiaccianti in animali o umani. Il materiale puo’ tuttavia causare danni alla salute dell’individuo, se ingerito, specialmente dove danno preesistente agli organi
(come fegato, reni) e’ evidente. Le odierne definizioni di sostanze dannose o tossiche si basano sui dosaggi che causano mortalita’ invece di quelli che
producono morbidita’ (malattia, malessere). I disagi del tratto gastrointestinale possono causare nausea e vomito. In un ambiente occupazionale tuttavia, non
si pensa che ingestione di quantita’ significative sia una causa di preoccupazione.
Contatto con la pelle:
Il materiale puo` causare ustioni chimiche in seguito al contatto diretto con la pelle.
Non si pensa che abbia dannosi effetti sulla salute a contatto con la pelle (come classificato dalle Direttive EC); il materiale potrebbe tuttavia causare problemi
per la salute in seguito alla penetrazione attraverso le ferrite, abrasioni e lesioni.
Ferite aperte, pelle irritata o abrasate non dovrebbero essere esposte a questo materiale
Ingresso nel sistema circolatorio, attraverso ad esempio tagli, abrasioni o lesioni, potrebbe causare danni sistemici con effetti nocivi. Esaminare la pelle prima
di usare il materiale e assicurarsi che qualunque ferita esterna sia adeguatamente protetta.
Occhio:
Il materiale puo` causare gravi ustioni chimici agli occhi in seguito al contatto diretto. I vapori e particelle sospese nell’aria potrebbero essere estremamente
irritanti.
Se applicato agli occhi questo materiale causa severi danni agli occhi.
Ipoclorito nelle piscine ha concentrazioni di 1 ppm o meno di cloro non e’ irritante agli occhi se il pH e’ maggiore di 7.2 (leggermente alcalino); a pH piu’ bassi
possono verificarsi sensazioni di bruciore, bruciore agli occhi con transitorio arrossamento ma generalmente non causano lesioni.
Cronico:
Ripetuta o prolungata esposizione a corrosivi potrebbe causare erosione dentale, cambiamenti infiammatori e ulcerativi nella bocca e necrosi (raramente)
della macella. Irritazione bronchiale, con tosse, e frequenti attacchi di pneumonia bronchiale potrebbero susseguirsi. Potrebbero manifestarsi anche disturbi
gastrointestinali. Croniche esposizioni potrebbero causare dermatite e⁄o congiuntivite.
Esposizioni a lungo termine ad irritanti respiratori possono portare a malattie delle vie aree che comprendono difficoltà di respirazionie e problemi correlati del
sistema respiratorio.
Si può verificare l'accumulo della sostanza nel corpo umano, che può suscitare qualche preoccupazione a seguito d'esposizioni occupazionali ripetute o nel
lungo termine.
Ci sono stati delle preoccupaioni che il materiale possa causare cancro o mutazioni, ma non ci sono abbastanza per farsi un’opinione.
4.3. Indicazione della eventuale necessità di consultare immediatamente un medico e di trattamenti speciali
In caso di esposizioni acute o ripetute a soluzioni d'ipoclorito:
Il rilascio di piccole quantità di acido ipocloroso e gas acidi dallo stomaco a seguito di un'ingestione, è normalmente troppo basso per causare danni, ma può essere irritante per le
membrane mucose.
Il tamponamento con antiacido può essere d'aiuto se il disagio è evidente.
Valutare come potenziale esposizione caustica.
Decontaminare la pelle e gli occhi con un'abbondante irrigazione di soluzione salina. Controllare con fluorescina gli occhi esposti, per un'eventuale abrasione corneale.
Può essere indicata l'emesi o una lavanda gastrica, e la catarsi per esposizioni caustiche leggere.
Un'esposizione al cloro richiede una valutazione dello stato respiratorio e dell'acido⁄base.
Un'inalazione di vapori o nebbie può risultare in edema polmonare.
ELLENHORN and BARCELOUX: Medical Toxicology.
Eccellenti capacità di avvertimento permettono una rapida fuga di personale nel caso di vapori di cloro limitando l'inalazione. Nel caso la fuga non sia possibile, l'esposizione a concentrazioni
elevate per un tempo molto breve può causare dispnea, cianosi e haemophysis con complicazioni come la tracheobroncho-polmonite e l'edema polmonare. Ossigeno, pressione positiva
intermittente apparecchio di respirazione e broncodilatatori sono di valore terapeutico in cui l'inalazione di cloro è stato luce a moderati. Una forte inalazione dovrebbe tradursi in un ricovero in
ospedale e in un trattamento di emergenza respiratoria.
Ogni inalazione di cloro in un individuo con funzionalità polmonare compromessa(BPCO), dovrebbe essere considerata come una grave inalazione e emergenza respiratoria. [CCINFO, Dow
1988]
Effetti derivanti dall'esposizione al gas di cloro includono l'edema polmonare che può essere ritardato. Osservazione in ospedale per 48 ore è raccomandata.
Asmatici diagnosticati e le persone affette da alcuni tipi di bronchite cronica dovrebbero ricevere l'approvazione medica prima di essere impiegati in occupazioni che comportano l'esposizione
cloro.
Se è presente bruciore, trattare come una normale ustione.
A seconda del grado di esposizione, si consiglia una visita medica periodica. I sintomi di edema polmonare sovente non si manifestano fino a che non sono passate alcune ore, e sono
aggravati dallo sforzo fisico.Riposo e controllo medico sono quindi essenziali. Dovrebbe essere presa in considerazione la somministrazione immediata di uno spray appropriato, da parte di un
medico o di una persona da lui autorizzata.
(ICSC24419⁄24421
SEZIONE 5: Misure antincendio
5.1. Mezzi di estinzione
Non ci sono restrizioni sul tipo di estintore che può essere usato.
Usare un estintore adatto all'area circostante
5.2. Pericoli speciali derivanti dalla sostanza o dalla miscela
Iincompatibilita' incendio:
Nessuno conosciuto.
5.3. Raccomandazioni per gli addetti all’estinzione degli incendi
Estinzione dell'incendio:
Chiamare i pompieri e segnalare il luogo e la natura del pericolo.
Indossare un respiratore più guanti protettivi soltanto in caso di incendio.
Prevenire, in ogni modo, che le perdite entrino in scarichi o corsi d'acqua.
Usare procedure antincendio adatte alle aree circostanti.
NON avvicinarsi ai contenitori che potrebbero essere caldi.
Raffreddare i contenitori esposti alle fiamme con spruzzo d'acqua da una zona protetta.
Se è sicuro, rimuovere i contenitori dalla traiettoria dell'incendio.
Le attrezzature devono essere completamente decontaminate dopo l'uso.
Incendio ed Esplosione:
Non combustibile
Non considerato a significativo rischio d'incendio, ma i contenitori possono comunque bruciare.
Può emettere fumi velenosi.
Può emettere fumi corrosivi.
SEZIONE 6: Misure in caso di rilascio accidentale
6.1. Precauzioni personali, dispositivi di protezione e procedure in caso di emergenza
Equipaggiamento Protettivo
Stretto completo resistente ai gas chimici.Limitate la durata dell'esposizione a 1 BA set30 minuti.
Personale:
Perdite Minori:
Pulire tutte le perdite immediatamente.
Evitare di respirare i vapori ed evitare il contatto con pelle e occhi.
Limitare il contatto diretto usando attrezzature protettive.
Contenere e assorbire la perdita con sabbia, terra, materiale inerte o vermiculite.
Asciugare bene.
Porre in un contenitore etichettato adatto per lo smaltimento.
Perdiat Grave
Pericolo moderato.
Allontanare il personale e mettersi sopravento.
Chiamare i pompieri e segnalare il luogo e la natura del pericolo.
Indossare un respiratore più guanti protettivi.
Evitare, con ogni mezzo possibile, che la perdita entri in scarichi o corsi d'acqua.
Bloccare la perdita solo se è sicuro.
Contenere la fuoriuscita con sabbia, terra o vermiculite.
Raccogliere il prodotto recuperabile in contenitori etichettati per il riciclaggio.
Neutralizzare⁄decontaminare il residuo.
Raccogliere i residui solidi e sigillarli dentro bidoni per l'eliminazione.
Lavare l'area e prevenire il fluire negli scarichi.
Dopo le operazioni di pulizia, decontaminare e lavare tutti gli indumenti protettivi e le attrezzature prima di immagazzinare e riutilizzare.
In caso di contaminazione di scarichi o corsi d'acqua, avvisare i servizi di emergenza.
6.2. Precauzioni ambientali
Fare riferimento alla sezione 12
6.3. Metodi e materiali per il contenimento e per la bonifica
Dati non disponibili
6.4. Riferimento ad altre sezioni
Consigli sull'Equipaggiamento Protettivo Personale sono contenuti nella Sezione 8 dell'MSDS
SEZIONE 7: Manipolazione e immagazzinamento
7.1. Precauzioni per la manipolazione sicura
Manipolazione Sicuro
Evitare qualsiasi contatto diretto, inclusa l'inalazione.
Indossare indumenti protettivi quando c'è rischio di esposizione.
Usare in un'area ben ventilata.
Evitare il contatto con l'umidità
Quando di maneggia, NON mangiare, bere o fumare.
Mantenere i contenitori fermamente sigillati quando non sono in uso.
Evitare danni fisici ai contenitori.
Lavarsi sempre le mani con sapone ed acqua dopo l'uso.
Gli indumenti di lavoro devono essere lavati separatamente. Lavare gli indumenti contaminati prima di riutilizzare.
Seguire buone procedure di sicurezza sul lavoro.
Rispettare le istruzioni del produttore per stoccaggio e manipolazione.
L'atmosfera deve essere controllata regolarmente rispetto agli standard di esposizione stabiliti, per garantire le condizioni di sicurezza sul lavoro.
Protezione contro gli incendi Vedere sezione 5
e le esplosioni
Altre informazioni
Non applicabile
7.2. Condizioni per l’immagazzinamento sicuro, comprese eventuali incompatibilità
Contenitore adatto:
Liquidi inorganici ipocloriti non devono essere trasportati in fusti metallici non allineati. Gli imballaggi interni devono essere muniti di sfiato, chiusure e le
materie plastiche e le prestazioni devono essere testate per un minimo di 250 kPa. Tutti gli imballaggi non ventilati devono essere riempiti in modo che lo
spazio libero è di almeno il 10% a 21-25 deg.C. Gli imballaggi ventilati possono essere riempiti di uno spazio libero non inferiore al 5% a 21-25 deg.C, a
condizione che questo spazio libero non si traduca in perdita da, né distorsione della confezione.
Contenitori di polietilene o polipropilene.
Conservare come raccomandato dal produttore.
Controllare che tutti i contenitori siano etichettati e senza alcuna perdita.
Incompatibilita` di stoccaggio
La presenza di ruggine (ossido di ferro) o di altri ossidi metallici catalizza la decomposizione di ipocloriti inorganici.
Il contatto con l'acqua può causare il riscaldamento e la decomposizione rilasciando gas di cloro e ossigeno. A contatto con gli acidi produce fumi
tossici di cloro. Ipocloriti solidi a contatto con l'acqua o l'umidità possono generare calore sufficiente per accendere materiali combustibili.
Decomposizione termica può essere sostenuto in assenza di ossigeno.
Bottiglie di forte soluzione di ipoclorito di sodio (10-14% cloro disponibile) sono scoppiate nei depositi a causa del fallimento del tappo progettato
rilasciare ossigeno lentamente durante la conservazione. Una calda estate può aver aggravato la situazione. Le guarnizioni devono essere
controllate regolarmente (con estrema cautela) e ipocloriti dovrebbe essere conservati lontano dalla diretta luce del sole e a una temperatura
inferiore a 18 gradi. C
Gli ipocloriti anidro solidi possono decomporsi violentemente se riscaldamento o se soggetti ad attrito.
Gli ipocloriti inorganici reagiscono violentemente a contatto con molti materiali incompatibili inclusi i combustibili, oli, legno, carta, ecc, che diventano
facilmente infiammabili. Evitare il contatto con i perossidi glicerina, oli lubrificanti, combustibili, ammine, solventi, carbone, ossidi metallici e sali, rame,
mercaptan, zolfo, organico solfuri, trementina.
L'interazione del metallo con gli ipocloriti azotati materiali può portare alla formazione di tricloruro di azoto con decomposizione esplosiva.
Ossidi di metalli catalizzano la decomposizione dell'ossigeno dell'ipoclorito.
Contatto con ipocloriti di nitrometano, alcol, glicerolo, fenolo o di glicole dietilenico monometiletere portano a una combustione.
Ammoniaca o alifatici primari o ammine aromatiche possono reagire con ipocloriti per formare N-mono-o di-chloramines che sono esplosivamente
instabili (ma meno di tricloruro di azoto). L'interazione di etilenimina (aziridina) con ipocloriti dà un composto N-cloro esplosivo.
Il contatto in canali di scolo tra effluenti contenenti sali di ammonio e acido ipocloriti porta alla formazione di tricloruro di azoto che si decompone in
maniera esplosiva. Durante la pulizia di un serbatoio in una fabbrica di birra, la reazione tra un solfato di ammonio acidificato e il ipoclorito di sodio, ha
portato alla formazione di cloruro di azoto e a una violenta esplosione
Il riscaldamento tramite confinamento del carbonio può causare esplosioni. Interazione esplosiva si è verificato con residui alimentari carbonizzati.
Dopo un tentativo di pulire questi utilizzando candeggina, e dopo il riscaldamento, il clorato di sodio sembra essersi formato con conseguente
violenta esplosione.
Rimozione di acido formico da flussi di rifiuti industriali con soluzioni di ipoclorito di sodio prodotto esplosione a 55 gradi. C..
Esplosioni a seguito di reazione con metanolo sono attribuite alla formazione di ipoclorito di metile.
Quando materiali finemente raffinati come lo zucchero, la polvere di legno e della carta sono contaminati con la soluzione bruciano soluzione più
facilmente se asciutti. Incompatibile con detergenti igienizzanti contenenti bisolfiti.
Ipoclorito di calcio con oltre il 60% di cloro attivo si infiamma a contatto con oli lubrificanti, zolfo umido, organico solfuri o tioli.
Nessuno conosciuto.
Incompatibilità del materiale
Non applicabile
della confezione:
7.3. Usi finali specifici
Fare riferimento alla sezione 1.2
SEZIONE 8: Controllo dell’esposizione/protezione individuale
8.1. Parametri di controllo
Derived No Effect Level (DNEL)
Tipo di esposizione
Lungo termine - dermico,
effetti sistemici
Lungo termine inalazione, effetti
sistemici
Lungo termine - orale,
effetti sistemici
Lungo termine - dermico,
effetti locali
Lungo termine inalazione, effetti locali
Workers
Popolazione generale
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Limiti di Esposizione Professionale (OEL)
I seguenti materiali non hanno OEL nei nostri registri
• ipoclorito-di-sodio:
Tipo di esposizione
Breve Termine - dermico,
effetti sistemici
Breve termine inalazione, effetti
sistemici
Breve termine - orale,
effetti sistemici
Breve termine - dermico,
effetti locali
Breve termine inalazione, effetti locali
Workers
Popolazione generale
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
CAS:7681-52-9 CAS:10022-70-5
Dati non disponibili
CANDEGGINA "CERTO":
Gli irritanti sensoriali sono prodotti chimici che producono effetti collaterali temporanei e indesiderabili su occhi, naso o gola. Storicamente gli standard occupazionali d'esposizione per questi
agenti irritanti sono stati basati sull'osservazione delle reazioni dei lavoratori alle varie concentrazioni presenti nell'aria. Al giorno d'oggi ci si aspetta che quasi tutti gli individui siano protetti
anche contro la minima irritazione sensoriale e le esposizioni standard siano stabilite usando fattori d'incertezza o fattori di sicurezza di 5 o 10 o più. In alcune occasioni livelli-in-cui-non-siosservano-effetti su animali (NOEL) sono usati per determinare questi limiti laddove non siano disponibili risultati su umani. Un ulteriore approccio, tipicamente usato dal comitato TLV (USA) nel
determinare gli standard di respirazione per questi gruppi di sostanze chimiche, è stato quello di assegnare dei valori limite (TLV C) alle sostanze rapidamente irritanti, e di assegnare dei limiti
per le esposizioni a breve termine (TLV STELs) quando vi siano prove evidenti di irritazione, bioaccumulazione ed altri segnali. Il MAK (Germania) usa invece un sistema a 5 categorie basato su
odore intenso, irritazione locale e tempo di dimezzamento della fase di eliminazione.
Comunque questo sistema è stato sostituito, per essere in linea con il Comitato Scientifico per i Limiti d'Esposizione Occupazionale (SCOEL) dell'Unione Europea (UE), che è più simile a quello
degli USA.
L'OSHA (USA) ha concluso che l'esposizione ad irritanti sensori può:
causare infiammazione
causare aumentata suscettibilità ad altri agenti irritanti e infettivi
portare a lesioni permanenti e disfunzioni
permettere un maggior assorbimento di sostanze pericolose e acclimatare il lavoratore alle proprietà irritanti di queste sostanze aumentando quindi il rischio di sovraesposizione
IPOCLORITO-DI-SODIO:
Soglia di valore dell'odore: 0.08 ppm (rilevamento) - si possono sviluppare problemi olfattivi.
NOTA: tubi di rilevazione per il cloro, in misura superiore a 0,2 ppm, sono disponibili in commercio. Misurazioni a lungo termine (8 ore) possono essere effettuate per individuare le
concentrazioni superiori a 0,13 ppm.
L'odore non è un buon indicatore della gravità di esposizione nella gamma da 0,5 a 2 ppm. In questa gamma le persone esposte hanno riscontrato prurito e bruciore di gola e sono stati segnalati
episodi di tosse. Sono state registrate significative differenze nelle risposte tra maschi e femmine, nelle ultime sono maggiori i casi di mal di testa e sonnolenza.
L'esposizione a 1 ppm di cloro per 8 ore produce cambiamenti significativi della funzionalità polmonare e una maggiore irritazione soggettiva. 8 ore di simili esposizioni a 0,5 ppm non hanno
prodotto significativi cambiamenti nella funzione polmonare e irritazione soggettiva meno grave. Le esposizioni per 2 ore a 2 ppm di cloro non hanno prodotto cambiamenti significativi nell'
irritazione polmonare.
8 ore di esposizione a 1,5 ppm di prodotto aumentano la secrezione mucosa del naso e del muco nell' Ipofaringe. Si pensa che un'esposizione al di sotto del TLV-STEL e TWA protegga il
lavoratore contro i fastidiosi sintomi del naso, della gola, degli occhi e della funzionalità polmonare.
Odore fattore di sicurezza (OSF)
OSF = 1.6 (cloro)
8.2. Controlli dell’esposizione
8.2.1 Controlli tecnici idonei
Sono necessari normalmente sistemi di ventilazione ad estrazione locale. Se esiste il rischio di sovraesposizione, indossare un respiratore adeguato. Il respiratore deve calzare perfettamente
per ottenere una protezione adeguata. Un respiratore con riserva d'aria può essere necessario in speciali circostanze. Il respiratore deve calzare perfettamente per ottenere una protezione
adeguata.
Un respiratore autonomo (SCBA) può essere necessario in determinate situazioni.
Garantire una ventilazione adeguata in magazzino o area di stoccaggio chiusi. Agenti contaminanti dell'aria generati nel luogo di lavoro posseggono diverse velocità 'di fuga ' che, alla loro
volta, determinano le 'velocità di cattura ' dell'aria fresca circolante necessaria per rimuovere l'agente contaminante.
Tipo di agente contaminante :
Velocità dell'aria :
solventi, vapori, sgrassatori ecc. , evaporazione da un serbatoio (in aria stagnante)
0,25-0,5 m⁄s(50⁄100 f⁄min)
aerosol , fumi da operazioni di versamento , riempimenti intermittenti di contenitori,
trasferimento su impianti di trasporto a bassa velocità, saldature, sottoprodotti di spray , fumi 0,5-1 m⁄s (100-200 f⁄min.)
derivati da placcaggio di acidi, decapaggio (rilasciati a bassa velocità in zone di generazione
attiva)
spruzzo diretto , spruzzi di vernice su stivali sottili, riempimento di bidoni, caricamento di
trasportatori,polveri di frantumatori, rilascio di gas (generazione attiva in zona di rapido
1-2,5 m⁄s (200-500 f⁄min)
movimento dell'aria)
smerigliatura , scoppi abrasivi, barilatura , polveri generate da ruote ad alta velocità
2,5-10 m⁄s (500-2000 f⁄min.)
(rilasciate a alta velocità iniziale , in zone di altissima velocità dell'aria).
Nei limiti della scala i valori appropriati dipendono da :
Parte bassa della scala
1: Correnti d'aria nella stanza minime o facili da catturare
2: Agenti contaminanti di bassa tossicità o valori di leggero disturbo
3: Intermittente, bassa produzione
4: Schermatura larga o larghe masse d'aria in movimento
Parte alta della scala
1: Correnti d'aria disturbanti
2: Agenti contaminanti ad alta tossicità
3: Alta produzione, uso continuo
4: Schermatura piccola – solo controllo locale
La teoria semplice dimostra che la velocità dell'aria diminuisce rapidamente con la distanza dall'apertura di un semplice tubo di estrazione.
La velocità generalmente diminuisce con il quadrato della distanza dal punto di estrazione ( in casi semplici ). Quindi la velocità al punto estrazione dovrebbe essere regolata
adeguatamente, tenendo conto della distanza della sorgente di contaminazione.La velocità dell'aria in prossimità della ventola di estrazione, per esempio, dovrebbe essere un minimo di 1-2
m⁄s (200-400 f⁄min.) per l'estrazione di solventi generati in un serbatoio a 2 metri di distanza dal punto di estrazione.
Altre considerazioni meccaniche , che producono dei dei deficitss di performance nell'apparato di estrazione, rendono essenziale che le velocità teoriche dell'aria siano moltiplicate per un
fattore di 10 o più quando i sistemi di estrazione sono installati o usati.
8.2.2. Misure di protezione individuale
Dati non disponibili
Protezione degli occhi/viso:
Occhialini chimici.
Protezione a faccia piena.
Le lenti a contatto rappresentano un pericolo speciale; le lenti morbide possono assorbire agenti irritanti, mentre tutte le lenti li concentrano.
Protezione della pelle:
Protezione delle mani:
Fare riferimento a Protezione per le mani: qui sotto
Protezione del corpo:
Altre protezioni:
Fare riferimento a Altre protezioni: qui sotto
Guanti in PVC lunghi fino al gomito.
Quando si maneggiano liquidi corrosivi, indossare pantaloni o tute intere fuori dagli stivali per evitare che gli schizzi entrino negli stivali.
Tute intere.
Grembiuli in PVC.
Crema di protezione.
Crema di pulizia della pelle.
Unità di lavaggio degli occhi.
Protezione respiratoria:
•Filtro di capacità sufficiente del Tipo B-P. (AS/NZS 1716 & 1715, EN 143:2000 & 149:2001, ANSI Z88 or national equivalent)
Rischi termici:
Materiale/i raccomandato/i:
Dati non disponibili
La selezione dei guanti è basata su una presentazione modificata del: "Forsberg Clothing Performance Index".
L'effetto(i) della seguente sostanza(e) è preso in considerazione nella selezione generata al computer:
Materiale
CPI
8.2.3. Controllo dell'esposizione ambientale
Fare riferimento alla sezione 12
SEZIONE 9: Proprietà fisiche e chimiche
9.1. Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche fondamentali
Aspetto
Odore
Soglia olfattiva
Gusto
pH (soluzione 1%)
Colore: giallo paglierino Odore: tipico ipoclorito
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
pH ( come fornito)
Punto di fuzione/punto di congelamento (°C)
Punto di ebollizione iniziale e intervallo di ebollizione
(°C)
Punto di infiammabilità (°C)
Intervallo di evaporazione
Infiammabilità
Tensione di vapore (kPa)
Densità di vapore
Densità Relativa (Aqua = 1)
Solubilità (g/L)
Coefficiente di ripartizione: n-ottanolo/acqua
Temperatura di autoaccensione (°C)
Temperatura di decomposizione
Viscosita'
Proprietà esplosive
Proprietà ossidanti
Stato Fisico
Limite di esplosività superiore (%)
Limite di esplosività inferiore (%)
Tensione Superficiale
Componente volatile (%vol)
Gruppo di gas
Peso Molecolare (g/mol)
Intervallo di evaporazione
Osservazioni IUCLID
12-13
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
1.04-1.06
Dati non disponibili
Miscibile
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Liquido
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
9.2. Altre informazioni
Dati non disponibili
SEZIONE 10: Stabilità e reattività
10.1.
10.2.
Reattività
Stabilità Chimica
Vedere sezione 7.2
¦
Presenza di materiali incompatibili.
Il prodotto è considerato stabile.
Non ci sono possibilità di polimerizzazioni pericolose.
.
10.3.
10.4.
10.5.
10.6.
Possibilità di
reazioni pericolose
Condizioni da
evitare
Materiali
incompatibili
Prodotti di
decomposizione
pericolosi
Vedere sezione 7.2
Vedere sezione 7.2
Vedere sezione 7.2
Vedere sezione 5.3
SEZIONE 11: Informazioni tossicologiche
11.1. Informazioni sugli effetti tossicologici
Mutagenicità:
Tossicità Riproduttiva:
Cancerogenicità:
STOT - esposizione singola:
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
IPOCLORITO-DI-SODIO:CANDEGGINA "CERTO":
I sali di ipoclorito sono classificati dall' IARC come Gruppo 3: non classificabile per quanto riguarda la sua cancerogenicità per l'uomo.
La prova della cancerogenicità può essere insufficiente o limitata in test su animali.
Sintomi simili all'asma possono continuare per mesi e anche anni dopo la cessazione dell'esposizione al materiale. Questo può essere dovuto ad una condizione non allergica conosciuta
come sindrome di disfunzione reattiva delle vie aree (RADS) che può verificarsi a seguito d'esposizione ad alti livelli di composti irritanti. Il fattore chiave nella diagnosi della RADS include
l'assenza di malattie respiratorie precedenti, in un individuo non-atopico, con un improvviso inizio di sintomi persistenti simili all'asma nell'arco di minuti fino ad ore dall'esposizione
documentata all'agente irritante. Un flusso d'aria reversibile, rivelato dalla spirometria, con la presenza da moderata a grave di iperreattività bronchiale, rivelata dal test di provocazione con
metacolina e dalla mancanza di una minima infiammazione di linfociti, senza esinofilia, sono anche stati inclusI nel criterio per la diagnosi della RADS. La RADS (o asma) a seguito di
un'inalazione irritante è un disturbo infrequente, con livelli correlati alla concentrazione e alla durata dell'esposizione a sostanze irritanti. La bronchite industriale, invece, è un disturbo che
avviene come risultato dell'esposizione a causa d'alte concentrazioni della sostanza irritante (spesso particolati in natura) ed è completamente reversibile quando termina l'esposizione. Il
disturbo è caratterizzato da dispnea, tosse e produzione di mucosa.
CANDEGGINA "CERTO":~OTHERLa biodegradabilità dei tensioattivi contenuti nel prodotto è in accordo con le disposizioni del Regolamento Europeo sui Detergenti
648/2004/CEIPOCLORITO-DI-SODIO:
Dati estratti dall'RTECS a meno che non specificato altrimenti - Registro degli Effetti Tossici di Sostanze Chimiche
TOSSICITA
Oral (mouse) LD50:5800 mg/kg
Oral (woman) TDLo:1000 mg/kg
Orale (ratto) LD50:8910 mg/kg
IRRITAZIONE
Occhio (coniglio):10 mg - Moderato
Pelle (coniglio):500 mg/24h-Moderato
Occhio (coniglio):100 mg - Moderato
Il material potrebbe causare irritazioni moderate agli occhi culminando in infiammazione. Ripetute o prolungate esposizione agli irritanti potrebbero causare
congiuntivite.
CANCEROGENO
ipoclorito-di-sodio
International Agency for Research on Cancer (IARC) - Agents Reviewed by the IARC Monographs
PELLE
ipoclorito-di-sodio
GESAMP / EHS Composite List - Profili di pericolo GESAMP
Gruppo
D1: skin irritation/corrosion
3
3
SEZIONE 12: Informazioni ecologiche
12.1. Tossicità
Pesce:
Daphnia Magna:
Alghe:
Tossico per i
microrganismi acquatici
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
ipoclorito-di-sodio:
Inquinante marino
Yes
Altamente tossico per gli organismi acquatici.
Non permettere al prodotto di entrare a contatto con l'acqua di superficie e aree intertidali sotto il limite dell'alta marea. Non contaminare l'acqua quando si puliscono le attrezzature o si
eliminano gli equipaggiamenti lava-acque.
I rifiuti risultanti dall'uso del prodotto devono essere eliminati in loco sul sito o in una discarica autorizzata
Prevenire, con ogni mezzo disponibile, che la perdita fluisca in scarichi o corsi d'acqua.
NON scaricare in fogne o corsi d'acqua.
Il materiale è classificato come un'ecotossina* poiché il Pesce LC50 (96 ore) è meno di o uguale a 0,1 mg⁄l
* Classificazione delle sostanze come ecotossiche (Pericolose per l'Ambiente)
Appendice 8, Tavola 1
Guida del Compilatore per la Preparazione di Schede di Sicurezza Chimica Internazionale: 2003
12.2. Persistenza e degradabilità
Ingrediente
Candeggina "Certo"
ipoclorito-di-sodio
Persistenza: Acqua/Terreno
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Persistenza: Aria
Dati non disponibili
Dati non disponibili
12.3. Potenziale di bioaccumulo
Dati non disponibili
12.4. Mobilità nel suolo
Dati non disponibili
12.5. Risultati della valutazione PBT e vPvB
I dati pertinenti
disponibili
PBT e vPvB criteri
soddisfatti?
P
B
T
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
12.6. Altri effetti avversi
Dati non disponibili
SEZIONE 13: Considerazioni sullo smaltimento
13.1. Metodi di trattamento dei rifiuti
Smaltimento del
Prodotto / Imballaggio:
Metodi di trattamento
dei rifiuti:
Opzioni di smaltimento
del liquame:
Altre raccomandazioni
di smaltimento:
Riciclare quando possibile.
Consultare il produttore per le opzioni di riciclaggio o consultare l'autorità locale⁄regionale per lo smaltimento dei rifiuti se non è disponibile un
trattamento adeguato o non può essere trovata una discarica.
Smaltire con: seppellimento in una discarica autorizzata o incenerimento presso un impianto abilitato (dopo aver aggiunto alla mistura materiale
combustibile adatto).
Decontaminare i contenitori vuoti.Osservare tutte le norme di sicurezza fino a che i contenitori non sono stati puliti e distrutti.
Nessun dato rilevante
SEZIONE 14: Informazioni sul trasporto
Etichette Richieste:
Dati non disponibili
Trasporto Stradale/Ferroviario ADR/RID/GGVSE
Dati non disponibili
14.1. Numero ONU
Dati non disponibili
14.2. Nome di spedizione Dati non disponibili
ONU
14.3. Classi di pericolo
connesso al trasporto
Dati non disponibili
14.4. Gruppo
d’imballaggio
14.5. Pericoli per
l’ambiente
14.6. Precauzioni
speciali per gli
utilizzatori
Dati non disponibili
Nessun dato rilevante
Identificazione del
pericolo (Kemler)
Codice di
classificazione
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Etichetta
Dati non disponibili
Disposizioni specifiche: Dati non disponibili
Quantità Limitata
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Trasporto aereo (ICAO-IATA / DGR)
Dati non disponibili
14.1. Numero ONU
14.4. Gruppo
d’imballaggio
14.5. Pericoli per
l’ambiente
14.6. Precauzioni
speciali per gli
utilizzatori
Dati non disponibili
14.2. Nome di spedizione Dati non disponibili
ONU
14.3. Classi di pericolo
connesso al trasporto
Classe ICAO/IATA:
Rischio secondario
ICAO/IATA:
ERG Code
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Nessun dato rilevante
Disposizioni specifiche:
Istruzioni di imballaggio
solo del carico
Massima Quantità /
Pacco solo del carico
Istruzioni di imballaggio
per passeggeri e carico
Massima
quantità/pacco
passeggeri e carico
Velivolo Passaggeri e
Cargo Ltd Qty Pkg Inst
Massima
quantità/pacco
passeggeri e carico
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Via Mare (IMDG-Code / GGVSee)
Dati non disponibili
14.1. Numero ONU
Dati non disponibili
14.2. Nome di spedizione Dati non disponibili
ONU
14.3. Classi di pericolo
connesso al trasporto
Sottorischio Dati non
Dati non
IMDG:
disponibili
disponibili
14.4. Gruppo
d’imballaggio
14.5. Pericoli per
l’ambiente
14.6. Precauzioni
speciali per gli
utilizzatori
Dati non disponibili
14.4. Gruppo
d’imballaggio
14.5. Pericoli per
l’ambiente
14.6. Precauzioni
speciali per gli
utilizzatori
Dati non disponibili
Nessun dato rilevante
Numero EMS
Dati non disponibili
Disposizioni specifiche: Dati non disponibili
Quantità Limitata
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Trasporto acquatico nell'entroterra (ADNR / Fiume Reno)
Dati non disponibili
14.1. Numero ONU
Dati non disponibili
14.2. Nome di spedizione Dati non disponibili
ONU
14.3. Classi di pericolo
connesso al trasporto
Etichetta Dati non
Dati non
ADNR
disponibili
disponibili
Nessun dato rilevante
Codice di
classificazione
Quantità limitata
Attrezzature necessarie
Fuoco coni numero
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
Dati non disponibili
14.7. Trasporto di rinfuse secondo l’allegato II di MARPOL 73/78 ed il codice IBC
Dati non disponibili
SEZIONE 15: Informazioni sulla regolamentazione
15.1. Norme e legislazione su salute, sicurezza e ambiente specifiche per la sostanza o la miscela
Regolazioni degli ingredienti
ipoclorito-di-sodio (CAS: 7681-52-9, 10022-70-5) is found on the following regulatory lists;
"Europa European Chemicals Agency (ECHA) Elenco dei Registered sostanze phase-in", "Europa European Chemicals Agency (ECHA) Elenco delle sostanze identificate per la
registrazione nel 2010", "Europe ECHA Registry of current Harmonised Classification and Labelling intentions", "Europe European Chemicals Agency (ECHA) List of Registered
Substances", "European Chemical Agency (ECHA) Classification & Labelling Inventory - Chemwatch Harmonised classification", "European Chemical Agency (ECHA) Classification &
Labelling Inventory - Notified classification and labelling according to CLP criteria", "European Union (EU) Annex I to Directive 67/548/EEC on Classification and Labelling of Dangerous
Substances - updated by ATP: 31", "European Union (EU) Regulation (EC) No 1272/2008 on Classification, Labelling and Packaging of Substances and Mixtures - Annex VI", "GESAMP /
EHS Composite List - Profili di pericolo GESAMP", "IMO Codice IBC Capitolo 17: Riassunto dei requisiti minimi", "International Agency for Research on Cancer (IARC) - Agents Reviewed by
the IARC Monographs", "International Council of Chemical Associations (ICCA) - High Volume Production List", "L'Europa inventario doganale europeo delle sostanze chimiche", "Linee guida
dell'OMS per la qualità dell'acqua potabile - valori indicativi per le sostanze chimiche che sono rilevanti per la salute in acqua potabile", "Lista dell'OCSE elevato volume di produzione (HPV)
Chemicals", "Unione europea (UE) della direttiva 2008/1/CE sulla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento, l'allegato III"
Non ci sono dati perCandeggina "Certo" (CW: 9-41246)
15.2. Valutazione della sicurezza chimica
ALLEGATO 1
Ingrediente
ipoclorito-di-sodio
Allegato 1 67/548/EEC
017-011-00-1
Allegato VI
Corrosione/irritazione cutanea 2
Irritazione oculare 2A
RISCHIO
Codici R
R36/38
Frasi di Rischio
Irritante per gli occhi e la pelle.
SEZIONE 16: Altre informazioni
ALLEGATO II: Indicazioni di pericolo
C
N
Corrosivo
Pericoloso per l'ambiente
INGREDIENTI CON NUMERI CAS MULTIPLI
Nome della sostanza
ipoclorito-di-sodio
CAS
7681-52-9, 10022-70-5
ESPOSIZIONI STANDARD PER MISCELE
¦ Previsione assistita dal computer del "Peggior Caso" di componenti/concentrazioni di vapore. ¦ Standard d'Esposizione Composita per Miscele (TWA) (mg/m3): 1.5 mg/m³ ¦ Se la
concentrazione della zona di respirazione di QUALSIASI dei componenti elencati sotto viene oltrepassata, le considerazioni del "Peggior Caso" reputano che l'individuo sia sovraesposto.
Component
Fuoriscite (maggiori)
Procedure di maneggiamento
Conc di Miscela. (%)
sodium hypochlorite
0.50
1.5000
5.0
ALTRO
La classificazione della preparazione ed i suoi componenti individuali è stata redatta da fonti ufficiali ed autorevoli ed anche da una valutazione indipendente dal comitato di Classificazione
Chemwatch usando i riferimenti della letteratura disponibile.
L' SDS è uno strumento di Comunicazione Pericolo e dovrebbe essere usato per assistere nella Valutazione del Rischio. Molti fattori determinano i Pericoli ed i Rischi riportati sul luogo di
lavoro ed altri settaggi. I Rischi possono essere determinati dagli Scenari di Esposizione. Devono essere presi in considerazione la scale d'uso, la frequenza dell'uso ed i controlli
d'ingegneria disponibili o correnti.
Per consigli dettagliati sui dispositivi di protezione individuale, fare riferimento alle seguenti norme CEN UE:
IT 16 Protezione per gli occhi personale
IT 340 Indumenti protettivi
EN 374 Guanti protettivi contro i prodotti chimici e i microrganismi
EN 13832 Calzature protettive contro le sostanze chimiche
IT 133 Dispositivi per la protezione respiratoria
Data di emissione: 5-Ottobre-2012
Data di stampa: 24-Ottobre-2012
Non applicabile