anziano e presbite - Centro Ottico Maffioletti S. R. L.

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anziano e presbite - Centro Ottico Maffioletti S. R. L.
OTTICA & SCIENZA
I limiti
della visione
si possono
correggere
A cura di Silvio Maffioletti
ANZIANO E PRESBITE
ma non da mettere all’angolo
L
a dimensione demografica va assumendo
“La vecchiaia non è poi così male, soprattutto se
un’importanza crescente. L’Italia, con circa
consideri le alternative”, scherzava Maurice Che-
il 20% di ultrasessantacinquenni, è la nazio-
valier. L’invecchiamento biologico e quello psichico,
ne più vecchia d’Europa e sta facendo i conti con
che procedono strettamente intrecciati, comporta-
il necessario riadeguamento della propria struttura
no un decadimento fisico e mentale certo non gra-
“La perdita di capacità visiva è spesso
tra i fattori che condizionano il decadimento
psichico. Ma i rimedi ci sono”
sociale ed economica per far fronte al progressivo
tificante e gradevole, ma spesso fanno emergere
invecchiamento della popolazione.
anche ricchezze e opportunità che portano sempre
La durata media di vita nel nostro paese (77 anni
più anziani, oggi, ad assumere ruoli dinamici e sti-
per gli uomini e 83 anni per le donne) ha raggiunto
molanti.
valori impensabili soltanto pochi decenni or sono e
L’ampia variabilità delle modalità soggettive di invec-
raggiungere il secolo di vita, oggi, è un traguardo
chiamento dipende dai differenti livelli di stimolazio-
non più inavvicinabile.
ne intellettiva alla quale gli anziani sono sottoposti.
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In tale quadro il ruolo del sistema visivo è centrale e
di convergenza si allontana; le vergenze fusionali a
la perdita di capacità visiva può segnare in maniera
base interna ed esterna si riducono; l’astigmatismo
decisiva la decadenza psichica e fisica della perso-
fisiologico si riduce, con lo spostamento da una
na. L’anziano è peraltro più soggetto, proporzional-
condizione secondo-regola (il meridiano di maggior
mente all’età e alle condizioni socio-ambientali nelle
potere diottrico è quello verticale) a una condizione
quali vive, a patologie oculari e sistemiche quali il
contro-regola (il meridiano di maggior potere diottri-
“Nell’anziano l’ampiezza accomodativa si
riduce e diviene insufficiente per la visione da
vicino, creando una situazione sgradevole”
glaucoma o l’ipertensione arteriosa (malattie dalla
co è quello orizzontale); cresce l’utilizzo della visione
sintomatologia soggettiva praticamente assente); è
periferica rispetto a quella centrale; la condizione fo-
quindi opportuno il controllo oftalmologico almeno
rica da vicino si sposta verso una maggior exoforia;
triennale del soggetto anziano, anche quando egli
l’attenzione selettiva diminuisce in durata e intensità
gode di una piena soddisfazione visiva grazie all’oc-
e infine cala il grado di energia psichica a disposi-
chiale in uso.
zione per l’elaborazione del processo visivo.
Il trascorrere degli anni attenua le capacità senso-
La riduzione dell’ampiezza accomodativa pone
riali ma non toglie all’anziano la capacità di render-
l’anziano nell’impossibilità di mettere correttamente
si conto nel dettaglio della realtà esterna anche se,
a fuoco gli oggetti posti a distanza prossimale e, vi-
invecchiando, la sua percezione diventa più psico-
sivamente, gli fa perdere il controllo di una porzione
logica, meno sensoriale, fluttuando gradualmente
di realtà che, in precedenza, aveva costantemente
verso una visione più periferica, a minor definizione,
a disposizione. I problemi iniziano quando il pote-
legata a un consumo di energia psichica più mo-
re accomodativo residuo non è più sufficiente per
desto ma anche a una capacità reattiva inferiore.
portare il punto prossimo di accomodazione a una
Divenendo anziano il soggetto, nella visione così
distanza utile (Madesani, 1989).
come nelle alte modalità percettive, tende a coglie-
Il processo di indurimento del cristallino inizia in
re sempre più gli aspetti generali e meno gli aspetti
realtà molto prima, progredendo dal centro verso
particolari, percepisce in misura ridotta i contorni e
la periferia, ma diviene esplicitamente penalizzante
individua meglio l’essenzialità (Pocaterra, 1998).
soltanto quando alla sclerotizzazione del nucleo si
Varie modifiche fisiologiche riguardano il sistema vi-
annette, nella sua progressione, una quantità tale di
sivo dell’anziano. L’ampiezza accomodativa si riduce
fibre da rendere il sistema non sufficientemente ela-
e diviene progressivamente insufficiente per la visio-
stico per le necessità prossimali. E’ una situazione
ne nitida degli oggetti prossimali; il punto prossimo
sgradevole e svantaggiosa, che rende necessario
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l’utilizzo di un mezzo ottico oppure l’intervento di al-
Anche i fattori geografico-ambientali influenzano in
tre persone per espletare attività prossimali.
maniera significativa la velocità di invecchimento del
L’età di insorgenza della presbiopia clinica è media-
cristallino e di conseguenza la sua perdita di elasti-
mente situata, in un soggetto emmetrope, tra i 42 e
cità. Molti autori concordano sul fatto che le popo-
“La presbiopia si manifesta prima nelle donne e
colpisce precocemente le popolazioni che vivono nelle
regioni equatoriali: forse è colpa del caldo e del sole”
i 48 anni (Saraux et al., 1986) con un lieve anticipo
lazioni che vivono nelle regioni equatoriali diventano
per le femmine, che diventano presbiti da uno a 3
presbiti precocemente; ciò è attribuito alla presenza
anni prima dei maschi, a causa degli squilibri ormo-
di temperature medie annuali più elevate e a una
maggiore esposizione alla radiazione UV, in partico-
Età (anni)
Ampiezza
accomodativa (D)
Addizione
per vicino (D)
40 - 44
5.00 - 4.00
0.75 - 1.00
nm (Abati et al., 1996). Infine anche i fattori nutrizio-
45 - 49
3.75 - 2.75
1.00 - 1.50
nali, come la denutrizione e le precarie condizioni
50 - 54
2.50 - 1.50
1.50 - 2.00
di salute e di igiene generale, hanno il loro effetto e
55 - 59
1.25 - 0.25
2.00 - 2.25
sono alla base di molti casi di presbiopia prematura
oltre 60
0
2.25 - 2.50
nei paesi sottosviluppati (Faini, 2001).
Fig. 1 - Il range di valori delle lenti addizionali diviso
in cinque fasce di età, come suggerito da Hofstetter
(Hofstetter, 1947).
lare alle lunghezze d’onda comprese fra 310 e 400
La compensazione ottica della presbiopia induce
sempre un effetto secondario sulla convergenza.
nali legati alla menopausa (Abati et al., 1996).
Infatti l’atto accomodativo è inevitabilmente accom-
L’esplicita comparsa della presbiopia dipende da
pagnato da miosi e convergenza, in una triade feno-
vari fattori.
menologica che permette alla persona di esercitare
E’ in relazione alla distanza di lavoro, in quanto nella
una più efficace visione da vicino: l’accomodazione
fase della presbiopia incipiente il soggetto, se co-
determina la variazione di potere diottrico, la con-
stretto a distanze di lavoro ravvicinate, manifesta più
vergenza porta le immagini su punti retinici corri-
precocemente problemi visivi prossimali rispetto ai
spondenti, la miosi aumenta la profondità di campo,
coetanei le cui necessità per vicino sono ridotte (No-
ne seleziona la porzione centrale e riduce le aberra-
cera, 1992). Dipende inoltre dalla condizione rifratti-
zioni indotte dal cristallino.
va; infatti il soggetto ipermetrope (senza compensa-
L’output che determina tale triade non si interrompe
zione ottica) anticipa i suoi disturbi visivi prossimali a
con l’avanzare dell’età; sforzandosi per riuscire a leg-
causa della somma degli effetti ottici della presbio-
gere, la persona induce inevitabilmente anche uno
pia e dell’ipermetropia.
stimolo alla convergenza accomodativa e alla miosi.
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Per questo la prescrizione di
Age (years)
Place
Latitude (°)
Author
Year published
un’adeguata e confortevole
47
England
51-54
Ayrshire
1964
compensazione
43
England
51-54
Turner
1958
ottica
per
45
New York
41-45
Duane
1912
vicino deve tener conto sia
50
Cleveland
38-42
Allen
1961
della necessità di una preci-
45
Japan
36-44
Kajiura
1965
43
Japan
36-44
Fukuda
1965
42
Japan
36-44
Ishihara
1919
43
California
32-42
Hamasaki
1956
45
Texas
26-36
Fitch
1971
41
Israel
32
Raphael
1961
sulla convergenza che, in
40
South Africa
26-29
Coates
1955
sede clinica, è quantificabile
37
India
10-30
Rambo
1960
39
Puerto Rico
18-18.5
Miranda
1977
sa messa a fuoco alla distanza di lavoro, sia dell’influenza
della nuova compensazione
attraverso il rapporto AC/A
(Faini, 2001).
Fig. 2 - Età in cui si manifesta la presbiopia in diversi luoghi.
La presbiopia rappresenta la perdita progressiva
senilità (Perris , 1996). Tuttavia ogni età ha un clima
di un’importante funzione fisiologica; la finalità che
diverso; anche la senilità, se acettata e valorizzata,
deve guidare il professionista che se ne occupa è
può essere ricca di possibilità e portare fiori e frutti
quella di provvedere nel modo più semplice e con-
sempre nuovi.
fortevole possibile al ripristino della visione a distanza prossimale (Abati et al., 1996).
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Sono oggi disponibili molte possibilità compensative, sia con lenti oftalmiche che con lenti a contatto,
realizzate con fondamenti di originalità ed efficienza
anche se nessuna è ancora in grado di riproporre
la naturale perfezione della funzione accomodativa
(AA.VV., 1998).
I molteplici tentativi in corso testimoniano l’impegno
della ricerca tecnica e scientifica, ma evidenziano
anche la forte spinta con cui i soggetti presbiti premono per veder risolto il loro problema che è anche,
almeno inizialmente, di tipo psicologico. Riguarda
infatti persone mature ma ancora dotate di efficienza fisica, psichica e sessuale; essi, attraverso l’inevitabile uso delle lenti compensative, percepiscono
con chiarezza di aver raggiunto una nuova fase del-
•AA.VV. Working with senior. Santa Ana, 1998,
Optometric Extension Program.
•Abati S., Montani G., Tucci F., Tucci F. Presbiopia
e sua compensazione. Canelli (At), 1996, Centro
Stampa Edizioni.
•Faini M. Lezioni di Optometria. Milano, 2001, Assopto
Milano Acofis.
•Hofstetter H.W. A useful eye amplitude formule, 1947.
In: Abati S., Montani G., Tucci F., Tucci F. Presbiopia
e sua compensazione. Canelli (At), 1996, Centro
Stampa Edizioni, pag. 32.
•Madesani A. Punto Prossimo e Punto Remoto: due
strumenti utili spesso fraintesi. In: Rivista Italiana di
Optometria, aprile 1989, 13/49, 6-9.
•Nocera M. Guida all’applicazione dei test optometrici.
Milano, 1992, Assopto Milano Acofis.
•Perris R. Aspetti psicologici alle prime sensazioni di
presbiopia. In: Rivista Italiana di Optometria, Ottobre
1996, 19/4, 157-163.
•Pocaterra R. Percezione visiva: un processo sociocognitivo. In: Rivista Italiana di Optometria, Luglio
1998, 21/3, 153-158.
•Pocaterra R., Cusani M. La visione dell’anziano: un
protocollo di indagine per la valutazione dell’efficienza
visiva della terza e quarta età. Assopto Milano Acofis,
2003.
•Saraux H., Biais B. Manuale di fisiologia oculare.
Milano, 1986, Masson.
la loro vita e quell’occhiale equivale all’attestato di
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