DE FILIPPIS DELFICO MELCHIORRE (1825-1895

Transcript

DE FILIPPIS DELFICO MELCHIORRE (1825-1895
PERSONAGGI ILLUSTRI IN TERRA D’ABRUZZO
DE FILIPPIS DELFICO MELCHIORRE
(1825-1895)
Caricaturista, musicista
Melchiorre De Filippis Delfico nasce a
Teramo nel 1825, dalla Marchesa Marina
Delfico e da Gregorio De Filippis Delfico,
conte di Longano.
È oggi considerato uno dei più geniali ed
eclettici artisti dell’Ottocento abruzzese,
avendo distribuito i suoi interessi, con
risultati degni di nota, fra la musica , la
poesia, la pittura e, soprattutto, la caricatura
napoletana, nella quale è divenuto un
autentico caposcuola. Nato in una delle più
importanti
famiglie
dell’aristocrazia
Giuseppe D’Addazio, Ecce Beethoven,
1980, collezione privata La Bilancia
teramana, trascorre la gioventù coltivando le Arti liberali; dopo essersi già
avvicinato alla musica scopre, all’età di soli 10 anni, una particolare propensione
per la caricatura. Frequenta la Pubblica Scuola di disegno di Teramo, diretta da
Pasquale Della Monica, e prosegue i suoi studi a Napoli dove viene affidato alle
cure dello zio, il barone Genovese, che diverrà una figura fondamentale per il
Delfico. A Napoli viene istruito dal professore e poeta latinista monsignor
Antonio Morbidelli, che lo segue per quattro anni di severo studio.
Le prime esternazioni artistiche di Melchiorre sono in ambito musicale; nel 1844
compone la sua prima opera, il melodramma dal titolo Il carceriere del 1793.
Da questo momento si apre un periodo piuttosto difficile, alla morte del padre nel
1847 si aggiungono la precaria situazione dei due fratelli rivoluzionari e le
DE FILIPPIS DELFICO MELCHIORRE (1825-1895) - Caricaturista, musicista
PERSONAGGI ILLUSTRI IN TERRA D’ABRUZZO
difficoltà economiche alle quali Melchiorre a stento riesce a far fronte con il suo
lavoro da impiegato al Ministero dell’Interno. Ciò nondimeno continua a
coltivare la sua passione per la musica e per le caricature, che cominciano ad
avere un certo riscontro sul mercato.
Dopo aver composto altre due commedie musicali, nel 1855 riceve la possibilità
di curare la pagina satirica della rivista l’Omnibus pittoresco, fondata da
Vincenzo Torelli. Questo è il passo concreto che ufficializza la sua attività
caricaturale.
Grazie ai continui rapporti lavorativi con il Teatro San Carlo e grazie
all’intervento dello zio, il barone Genovese, Delfico ha la possibilità, nel 1857, di
conoscere Giuseppe Verdi, recatosi a Napoli per la messa in scena del Signor
Boccanegra. Tra i due nascerà un sentimento di stima reciproca, presupposto di
un profonda amicizia che li legherà per tutta la vita.
Melchiorre seguirà, direttamente o indirettamente, il grande Maestro in tutte le
sue vicende artistiche e di ognuna realizzerà una propria interpretazione
caricaturale, tanto da divenire noto come Il caricaturista di Giuseppe Verdi.
Nel 1858 realizza la prima serie di caricature, costituita da 64 tavole e 20
bozzetti; nel 1862 è la volta di un album con 12 caricature sul viaggio di Verdi in
Russia; del 1888 è una lettera che Delfico indirizza a Verdi, con le immagini
caricaturali sull’Otello.
Ciascuno di tali arguti disegni viene enormemente apprezzato dal grande
musicista, il quale, il più delle volte commosso, non risparmierà mai sincere
parole di apprezzamento.
A partire dagli anni ’60 dell’Ottocento i disegni satirici di Melchiorre si
propagano con grande successo e coinvolgono tutti i personaggi del suo ambiente
contemporaneo: imperatori, nobili e prelati, artisti e critici del mondo lirico e
teatrale, importanti figure della politica risorgimentale e postunitaria.
La sua ironica matita propone una pubblicazione dopo l’altra e riceve spazi nei
più importanti periodici italiani e stranieri, come “L’Arlecchino. Giornale-caos di
DE FILIPPIS DELFICO MELCHIORRE (1825-1895) - Caricaturista, musicista
PERSONAGGI ILLUSTRI IN TERRA D’ABRUZZO
tutti i colori”, “L’Arca di Noè”, il “Pulcinella”, “L’Omnibus”, “Vanity Fair”, la
“Strenna dello Stenterello”, il “Caporale Terribile”.
I disegni di Delfico si caratterizzano per una straordinaria capacità di
espressione, che egli affida al dettaglio, quale può essere una mano, un sorriso o
uno sguardo. La sua è una caricatura “situazionale”, concentrata non tanto sulle
particolarità fisionomiche del personaggio quanto sulla sua impronta caratteriale
e sugli atteggiamenti di quest’ultima rispetto al mondo esterno.
La produzione del Delfico si interrompe intorno al 1890, quando perde la tanto
amata moglie Concetta Sposito e le sue condizioni fisiche peggiorano, fino a
quando si spegne il 22 dicembre 1895.
Opere principali
ƒ Caricature verdiane:
- Album di 64 tavole e 20 bozzetti sul soggiorno napoletano di Verdi,
1858
- Album di 12 caricature sul viaggiodi Verdi in Russia, 1862
- Lettera a Verdi: lettera di 8 pagine, pupazzettata e acquerellata, in cui
Delfico esprime le impressioni ricevute dall’Otello e ricorda momenti e
personaggi del soggiorno napoletano di Verdi, 1888
ƒ Strenne annuali (come “Il caos”, “Delf”, “Almanacco”), dal 1860 al
1891
ƒ Autobiografia in caricatura, 31 tavole acquerellate, che rappresentano,
una per ogni anno, i primi 31 anni della sua vita, dal 1825 al 1855.
Collezione privata Di Pietro-Santoro, Teramo.
ƒ 48 caricature aristocratiche, 1860
ƒ Album di caricature in 24 tavole, 1860
ƒ Pompei illustrato umoristicamente da Delf, Album caricaturale, 1891.
DE FILIPPIS DELFICO MELCHIORRE (1825-1895) - Caricaturista, musicista