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PROVINCIA DI UDINE
NOTIZIE PER LA STAMPA
------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 27 dicembre 2016
Fontanini: “Nel 2017 Provincia di Udine ruolo politico di pungolo
nei confronti della Regione”
“Vogliamo riqualificare questa Provincia e le Province. I cittadini
si sono accorti dei problemi di questa riforma”
Fine anno tempo di bilanci per la Provincia di Udine. Un anno particolare il 2016 per
l’Ente spogliato di competenze, eliminato dallo Statuto di autonomia e da una
successiva legge regionale, ma con il referendum del 4 dicembre riconfermato dal voto
popolare nell’ordinamento della Repubblica previsto dalla Costituzione. Il presidente
Pietro Fontanini insieme al vice Franco Mattiussi hanno tracciato un bilancio dell’attività
posta in essere nel 2016 nell’incontro odierno con la stampa partendo proprio da alcune
riflessioni sul voto popolare di qualche settimana fa che detterà l’agenda politica della
Provincia per il 2017. Un’agenda che vede l’Ente pronto a pungolare la Regione. “Un
risultato clamoroso per un ente oggetto di grandi critiche – ha esordito Fontanini –: la
stragrande maggioranza dei cittadini ha detto no a una riforma che prevedeva, tra le
tante cose, l’abolizione delle Province. Con la vittoria del no, l’articolo 114 della
Costituzione rimane intatto e prevede nell’ordinamento della Repubblica, Comuni, Città
Metropolitane, Province, Regioni e Stato. Ho segnalato questa situazione alla Regione
poiché in piena contraddizione con le legge votata dal Consiglio regionale a fine
novembre che prevede la fine delle Province”. L’anomalia è stata segnalata anche al
Commissario di Governo Annapaola Porzio “e non ci fermeremo qui: – ha annunciato
Fontanini - stiamo predisponendo una segnalazione al ministro Costa per chiedere al
Governo di impugnare la legge 20. Continueranno anche i ricorsi contro leggi o atti lesivi
dei diritti di questa Provincia che è stata riconosciuta in vita fino al 2018 ma
ridimensionata nelle sue funzioni. Porteremo avanti ancora per tre mesi la competenza
nella gestione delle scuole grazie a una decisione del Consiglio regionale approvata
nell’ultima finanziaria”. Sono un centinaio gli edifici scolastici di proprietà in gestione, a
questi se ne aggiungono quasi una trentina in affitto per complessivi 22 mila studenti
accolti da Tarvisio a Lignano. Per quanto riguarda gli interventi in corso, prossimamente
sarà inaugurata la riqualificazione della facciata storica del Ceconi di Udine; di recente
conclusione invece la sostituzione dei serramenti allo Zanon e il rifacimento della
palestra dell’Uccellis, sede di via Crispi. A proposito del patrimonio immobiliare avocato
alla Regione, Fontanini non esclude un quesito alla Corte dei Conti. “Veniamo privati di
pezzi importanti del nostro patrimonio (400 milioni di euro il valore complessivo) che
rappresentano la nostra garanzia sui mutui. Togliendoci i beni – ha spiegato Fontanini - si
rischia di creare un problema sui prestiti ottenuti specie dalla Cassa depositi e prestiti”.
Tornando al 2016, “l’anno si chiude con grandi aspettative, ottimismo. Ci sentiamo in
sintonia con i cittadini: ci sentiamo supportati da questo consenso referendario e
crediamo che il ruolo della Provincia di Udine sarà quello di difendere il Friuli” ha
aggiunto il presidente rinnovando l’appoggio e la piena condivisione sugli obiettivi alle
iniziative referendarie volte a consultare la popolazione in merito all’istituzione di due
entità amministrative autonome per la Regione, la città metropolitana di Trieste e il
Friuli, perché “se si continua a parcellizzare il Friuli, si va contro la volontà della gente
che vuole sentirsi partecipe di un’entità significativa e non piccola come una Uti da 50
mila abitanti”. Ferma dunque la volontà di riqualificare questa Provincia e le altre
Province partendo dai risultati dello studio della Cgia di Mestre in cui si mettevano in
risalto gli errori e l’aumento dei costi derivanti dalla chiusura dei 4 enti intermedi storici
sostituiti da 18 Uti.
Dal 1 gennaio le competenze della Provincia riguardano l’edilizia scolastica (fino al 31
marzo), le scuole di musica, l’orto botanico e le fattorie didattiche, i centri di
aggregazione giovanile, i progetti europei e il turismo. Traslocano in regione ambiente e
istruzione. In virtù della diminuzione delle competenze, il presidente Fontanini ha
annunciato anche un ridimensionamento della Giunta di 3-4 componenti a partire dal
mese di gennaio.
Per quanto riguarda la situazione economica, Fontanini ha messo in luce la necessità
della fiscalità differenziata per dare alla montagna friulana, le zone confinarie (Gorizia,
il Carso) nuove opportunità per bloccare l’esodo e il depauperamento economico di
questi territori. A fronte dell’emergenza demografica, inoltre, servono misure più
incisive a supporto delle famiglie e in particolare delle donne lavoratrici.
Il vicepresidente Mattiussi ha ricordato gli interventi nella viabilità effettuati fino al 30
giugno 2016 (prima del passaggio della competenza alla Regione), primo fra tutti
l’eliminazione del passaggio a livello di Santa Caterina. “A marzo - ha rilevato Mattiussi abbiamo contrattualizzato la variante di Porpetto, la bretella che supera, uscendo
dall’autostrada, l’abitato di Villalta. Un’opera di 12 milioni di euro finanziata nel 2012
con l’ultimo mutuo contratto dalla Provincia di Udine prima dello sciagurato patto di
stabilità. Ma le competenze transitate alle Regione non hanno permesso l’avvio dei
lavori che ci auguriamo possano partire a breve”. Alla vigilia del passaggio di
competenze sono stati avviati bandi di gara per cinque lavori: quattro rotonde, una pista
ciclabile, lavori di consolidamento e riqualificazione rispettivamente su due tratti di
strade provinciali per un totale di 2 milioni di euro. La Provincia svolgeva un’attività
egregia e puntuale anche nelle manutenzioni stradali, “impegno che si è rivelato scarso
quest’estate, con l’ingresso della Regione nella funzione e con competenze che devono
essere rodate, soprattutto per quanto riguarda gli sfalci”. Mattiussi ha ricordato anche
l’impegno sulla ciclabile Alpe Adria, in particolare nel tratto Moggio-Venzone “con
progettazioni realizzate ma che ancora stentano a concretizzarsi”. Mattiussi ha quindi
analizzato l’impegno dell’Ente nella progettualità europea con la partecipazione a bandi
quali i vari Interreg Italia-Slovenia (Pot Miru-Via di Pace, HeriSolTaste) e Interreg ItaliaAustria (Winhealth, Romea Strata). Un cenno anche al progetto di promozione turistica
Terra dei Patriarchi con il recente eductour al quale hanno partecipato una decina tra
tour operator e blogger nonché la presentazione di una ulteriore iniziativa, gli Orti dei
Patriarchi e la valorizzazione del radicchio friulano. Sempre nell’ambito del turismo,
sono stati distribuiti contributi a 174 iniziative per complessivi 700 mila euro attingendo
a fondi propri di bilancio.