FONTI STATISTICHE File - Dipartimento di Scienze Sociali ed

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FONTI STATISTICHE File - Dipartimento di Scienze Sociali ed
1
FONTI STATISTICHE
CENSIMENTI STATISTICI
INDAGINI CAMPIONARIE
RILEVAZIONI AMMINISTRATIVE
Tipologia di lavoro statistico
Sdi - Statistiche da indagine
Processi di produzione di informazioni statistiche attraverso la rilevazione diretta da
unità rispondenti, secondo un disegno di indagine di tipo statistico.
Sda - Statistiche da fonti amministrative organizzate
Processi di produzione di informazioni statistiche mediante acquisizione di fonti
amministrative, e loro trattamento volto a garantire la qualità dell’informazione
statistica e la tutela della riservatezza dell’informazione amministrativa.
Sde - Statistiche derivate o rielaborazioni
Processi di produzione di informazioni statistiche mediante trattamento di dati statistici
provenienti da Sdi/Sda.
Stu - Studio progettuale
Attività di analisi e ricerca finalizzata all’impostazione di processi di produzione di
informazioni statistiche, sistemi informativi statistici, metodi e strumenti per l’analisi
statistica.
Sis - Sistema informativo statistico
Insieme di informazioni statistiche (dati aggregati e metadati), diffuse su supporti
digitali e rese disponibili secondo modalità definite dall’utente, derivanti
dall’integrazione concettuale e funzionale di una pluralità di fonti informative (dati
elementari e/o aggregati).
2
Programma Statistico Nazionale 2014-2016
Lavori da realizzare nel 2015-2016
per
Settore di interesse e Tipologia di lavoro statistico (*)
SETTORI DI INTERESSE
Sdi
Sda
Sde
Stu
Sis
Totale
Ambiente e territorio
23
8
14
11
6
62
35
20
16
13
5
89
Salute, sanità e assistenza sociale
61
15
13
22
2
113
Istruzione, formazione, cultura e
attività ricreativa
Lavoro e sistemi dei trasferimenti
monetari, previdenziali, assistenziali
33
11
8
9
3
64
26
63
15
14
5
123
Giustizia e sicurezza
9
42
3
5
-
59
Agricoltura, foreste e pesca
28
9
6
4
-
47
Industria, costruzioni e servizi:
statistiche strutturali e trasversali
Industria, costruzioni e servizi:
statistiche settoriali
Conti nazionali e territoriali;
statistiche sui prezzi
Pubblica amministrazione e
istituzioni private
15
9
10
3
4
41
53
25
19
-
4
101
25
4
77
13
1
120
31
15
1
1
6
54
Totale
339
221
182
95
36
873
Popolazione e famiglia; condizioni di
vita e partecipazione sociale
(*)
Sdi - Statistiche da indagine.
Sda - Statistiche da fonti amministrative organizzate.
Sde - Statistiche derivate o rielaborazioni.
Stu - Studio progettuale.
Sis - Sistema informativo statistico.
3
RILEVAZIONI AMMINISTRATIVE
PUBBLICHE
Anagrafi Comunali
Registri delle Camere di Commercio
Iscrizioni all’INPS, INAIL ecc.
Dichiarazioni IVA
Dichiarazioni Irpef
Liste di Collocamento
Iscrizioni a Scuole e Università
Statistiche Sanitarie e Ospedaliere
Statistiche Alberghiere
……………………….
PRIVATE
Contratti Elettricità (ENEL, ACEA ecc.)
Contratti
Telefonici
(TELECOM,
WIND, ecc.)
Contratti Gas (ITALGAS, ecc.)
Contratti
Assicurativi
(AXA,
GENERALI, ecc.)
Rilevazioni
delle
Associazioni
di
Categoria
(CONFINDUSTRIA,
ANFIA, ANIA, ecc.)
……………………….
PREGI
Costi trascurabili
Estremo dettaglio delle informazioni
Disponibilità di serie storiche
Disponibilità di serie spaziali
DIFETTI
Criteri Amministrativi e non Statistici
Incongruenza fra le varie Fonti
Cambiamenti
delle
REGOLE
di
Definizione e Classificazione nel
tempo
4
Integrazione dati di indagine e dati amministrativi: Bilancio
demografico nazionale
ANNO 2014
L'Istat elabora annualmente i dati relativi alla popolazione residente in Italia risultanti
dalle registrazioni anagrafiche degli individui nei Comuni (le unità amministrative e
politiche elementari: 8.057 al 31 dicembre 2014, il numero varia nel tempo per
accorpamenti e suddivisioni). I dati sono calcolati per ciascun anno in maniera ricorsiva,
a partire dalla popolazione residente accertata al 31 dicembre dell’anno precedente,
sulla base dei dati relativi al movimento naturale (iscrizioni per nascita e cancellazioni
per morte) e migratorio (iscrizioni e cancellazioni per trasferimento di residenza)
verificatesi in ciascun Comune nel periodo 1 gennaio - 31 dicembre. In occasione dei
Censimenti demografici – l’ultimo effettuato è il 15° Censimento generale della
popolazione del 9 ottobre 2011 – si procede ad una verifica incrociata dei dati fra
risultanze anagrafiche e dati censuari, ed alla correzione di eventuali dati anomali.
ITALIA - BILANCIO DEMOGRAFICO ANNO 2014 E POPOLAZIONE
RESIDENTE AL 1 GENNAIO E AL 31 DICEMBRE
Maschi
Femmine
29.484.564
31.298.104
60.782.668
Nati
258.542
244.054
502.596
Morti
289.180
309.184
598.364
Saldo Naturale
-30.638
-65.130
-95.768
Iscritti da altri comuni
652.891
660.949
1.313.840
Iscritti dall'estero
139.130
138.501
277.631
Altri iscritti
101.329
75.179
176.508
Cancellati per altri comuni
651.342
660.974
1.312.316
72.577
63.751
136.328
121.767
88.856
210.623
Saldo Migratorio e per altri motivi
47.664
61.048
108.712
Popolazione residente in famiglia
29.377.014
31.106.281
60.483.295
124.576
187.741
312.317
29.501.590
31.294.022
60.795.612
Popolazione al 1° gennaio
Cancellati per l'estero
Altri cancellati
Popolazione residente in convivenza
Popolazione al 31 dicembre
Numero di Famiglie
Numero di Convivenze
Numero medio di componenti per famiglia
Fonte: www.demo.istat.it
25.816.311
27.760
2,34
Totale
5
Nel 2014 ad esempio, come si può vedere dal prospetto precedente, l’Italia ha registrato
un saldo negativo del movimento naturale, ed uno positivo del movimento migratorio
con l’estero. La lieve eccedenza di iscrizioni rispetto alle cancellazioni anagrafiche nel
movimento fra comuni (teoricamente il saldo dovrebbe essere nullo) è dovuta allo
sfasamento temporale, che si verifica correntemente, fra la rilevazione in momenti
diversi dello stesso evento, effettuato da due diversi comuni. Gli altri iscritti sono infine
rappresentati sostanzialmente da persone che chiedono di essere iscritte nuovamente in
anagrafe dopo essere state cancellate perché non trovate in seguito ad accertamenti; gli
altri cancellati si riferiscono a coloro che sono risultati irreperibili in seguito agli stessi
accertamenti.
Dal Bilancio demografico di ogni Comune si possono ricavare informazioni – ad esempio
a livello territoriale, per Regioni, o per Ripartizioni geografiche, costituite da insiemi
omogenei di Regioni - su consistenza, struttura e dinamica della popolazione, come si
può vedere nei due prospetti seguenti. Si tratta di caratteristiche che hanno riflessi
importanti sull’economia.
ITALIA - Popolazione residente al 1 gennaio e 31 dicembre 2014,
per Ripartizione geografica
Nord-ovest
Nord-est
Centro
Sud
Isole
Italia
Popolazione al
1.1.2014
16.130.725
11.654.486
12.070.842
14.167.819
6.758.796
60.782.668
Popolazione al
31.12.2014
16.138.643
11.661.160
12.090.637
14.149.806
6.755.366
60.785.612
Variazione annua
V.A.
%
7.918
0,049
6.674
0,057
19.795
0,164
-18.013
-0,127
-3.430
-0,051
12.944
0,021
ITALIA - Saldo naturale e migratorio nel 2014, numero Famiglie e Convivenze
al 31 dicembre, per Ripartizione geografica
Nord-ovest
Nord-est
Centro
Sud
Isole
Italia
Saldo
naturale
-29.073
-19.468
-24.321
-14.145
-8.761
-95.768
Saldo
migratorio
36.991
26.142
44.116
-3.868
5.331
108.712
Numero
Famiglie
7.254.713
5.056.292
5.304.085
5.461.585
2.739.636
25.816.311
Numero
Convivenze
7.157
6.068
6.265
4.489
3.781
27.760
6
Altra interessante analisi è quella che riguarda l’articolazione dei Comuni per fascia
demografica, ovvero per classe dimensionale. Oltre il 70% degli 8.000 Comuni italiani
ha meno di 5.000 abitanti, e quasi il 50% addirittura meno di 2.000. Solo 6 Comuni – in
cui però risiede oltre il 10% della popolazione nazionale - superano il mezzo milione di
abitanti. Si tratta di caratteristiche strutturali, che mostrano quindi una notevole
inerzia. Purtuttavia, su archi temporali di 10-15 anni, si riscontrano dinamiche
significative, come si può vedere dai due prospetti seguenti.
NUMERO DI COMUNI PER FASCIA DEMOGRAFICA
1995
823
1.119
1.701
1.035
1.188
1.171
598
369
56
29
7
6
8.102
Meno di 500 abitanti
500 - 999
1.000 - 1.999
2.000 - 2.999
3.000 - 4.999
5.000 - 9.999
10.000 - 19.999
20.000 - 59.999
60.000 - 99.999
100.000 - 249.999
250.000 - 499.999
500.000 e oltre
TOTALE
2000
828
1141
1662
1017
1180
1178
616
382
56
28
7
6
8101
2005
837
1126
1624
1011
1158
1186
662
397
57
31
6
6
8101
POPOLAZIONE DEI COMUNI PER FASCIA DEMOGRAFICA
Meno di 500 abitanti
500 - 999
1.000 - 1.999
2.000 - 2.999
3.000 - 4.999
5.000 - 9.999
10.000 - 19.999
20.000 - 59.999
60.000 - 99.999
100.000 - 249.999
250.000 - 499.999
500.000 e oltre
TOTALE
1995
2000
2005
255.475
837.111
2.482.886
2.551.886
4.611.676
8.207.544
8.170.062
12.128.498
4.340.256
4.200.744
2.264.420
7.282.438
57.332.996
252.987
857.590
2.440.095
2.509.866
4.574.478
8.293.867
8.430.266
12.604.319
4.391.425
4.105.513
2.212.977
7.170.634
57.844.017
252.315
842.745
2.376.601
2.486.738
4.475.803
8.332.357
9.035.963
13.004.902
4.403.963
4.607.063
1.900.863
7.032.398
58.751.711
Differenza fra
1995 e 2005
-3.160
5.634
-106.285
-65.148
-135.873
124.813
865.901
876.404
63.707
406.319
-363.557
-250.040
1.418.715
7
GLOSSARIO
Popolazione residente
Persone, di cittadinanza italiana e straniera, aventi dimora abituale nel territorio
nazionale anche se temporaneamente assenti. Ogni persona avente dimora abituale in
Italia deve iscriversi, per obbligo di legge, nell’anagrafe del comune nel quale ha posto la
sua dimora abituale. In seguito ad ogni Censimento della popolazione viene determinata
la popolazione legale. A tale popolazione si somma il movimento anagrafico dei periodi
successivi, calcolati con riferimento alla fine di ciascun anno solare e si calcola così la
popolazione residente in ciascun comune al 31 di dicembre di ogni anno.
Movimento naturale
Nati da residenti in Italia meno morti relativi alla popolazione residente,
indipendentemente dal luogo in cui si sia verificato l’evento (sia in Italia sia all’estero).
Sono quindi esclusi i nati in Italia da genitori non residenti ed i morti non residenti. Sia i
nati sia i morti sono conteggiati al momento della trascrizione dell’atto di nascita o di
morte dal registro di stato civile a quello anagrafico.
Movimento migratorio
Numero delle iscrizioni e delle cancellazioni anagrafiche della popolazione residente
registrate durante l’anno.
PIRAMIDE DELLE ETA’
Un modo per rappresentare graficamente le caratteristiche strutturali di una
popolazione è la cosiddetta “Piramide delle età”. Si tratta di una rappresentazione
grafica usata per descrivere la distribuzione per età di una popolazione, composta da
due istogrammi disposti simmetricamente attorno all'asse verticale che rappresenta le
età (o le classi di età, ad es. con intervalli di 5 anni). In ascissa è indicato l'ammontare
della popolazione per ciascuna classe (in unità o in percentuale sul totale) e viene
riprodotta una volta nel senso ordinario (crescente verso destra) e una volta nel senso
opposto (crescente verso sinistra), in modo da distinguere i due sessi.
Dalla forma di una piramide delle età si può dedurre la storia demografica di quasi un
secolo (circa 70-90 anni) di una popolazione e l'andamento demografico a cui sta
tendendo:
•
•
•
forma prettamente piramidale: popolazione in crescita;
piramide tendente a un rettangolo: crescita nulla;
piramide tendente a un trapezio rovesciato: decremento.
Confrontando fra loro le singole classi, si potranno osservare improvvisi cali o aumenti
dovuti a eventi particolari: cali delle nascite per guerre o altri eventi, immigrazioni o
emigrazioni in età lavorativa, squilibri tra uomini e donne nelle stesse fasce di età.
8
La piramide delle età della popolazione italiana mostra una forte erosione alla base
tipica della maggior parte delle Nazioni sviluppate, assumendo quella che viene
chiamata forma a trottola. L'invecchiamento della popolazione, è dovuto alla
diminuzione del tasso di natalità e al contemporaneo aumento della capacità di
sopravvivenza e quindi della speranza di vita (con la conseguenza apparentemente
paradossale dell'aumento del tasso di mortalità, che in realtà aumenta proprio perché la
popolazione invecchia). Molto più giovane è la struttura della popolazione degli stranieri
residenti, fenomeno dovuto all’influenza preponderante del movimento migratorio.
9
Per approfondire l’analisi, consideriamo separatamente le piramidi delle età del totale
della popolazione residente, e di quella esclusivamente straniera residente.
Italia 2010 - Totale Popolazione Residente (migliaia)
Italia 2010 - Popolazione Straniera Residente (migliaia)
10
CENSIMENTI STATISTICI
INDAGINE TOTALE
(ESAUSTIVA)
A CADENZA DECENNALE
CENSIMENTO DEMOGRAFICO:
POPOLAZIONE e ABITAZIONI
CENSIMENTI ECONOMICI:
AGRICOLTURA
INDUSTRIA E SERVIZI
PREGI
Definizione Statistica delle Unità
Estremo dettaglio delle informazioni
Disponibilità di serie storiche (10 anni)
Disponibilità di serie spaziali
DIFETTI
Tempi eccessivi
Costi eccessivi
Limitazione del Questionario
Scarso addestramento dei rilevatori
Rilevanza degli errori non casuali
Origine dei censimenti
Il termine censimento compare nella nostra lingua nel 1749, ma arriva da lontano, dal
latino censere che significa valutare, apprezzare. Obiettivi principali delle rilevazioni
censuarie del mondo antico erano prevalentemente di tipo militare e fiscale. Da qui la
diffidenza atavica, spesso ancora diffusa, a rispondere ai quesiti relativi alla sfera
patrimoniale personale.
Risale al 3800 a.c. il primo sistema di enumerazione censuaria elaborato dai Sumeri.
Nelle grandi civiltà fluviali in Mesopotamia ed Egitto venivano effettuati veri e propri
censimenti per misurare la quantità di uomini e beni esistenti. Erano queste,
informazioni d’importanza strategica in caso di guerre e di carestie. I censimenti
venivano svolti anche dagli antichi cinesi, dai greci, dal popolo d’Israele. Gesù Cristo
nacque durante uno dei censimenti dell’Impero ordinati fra il 28 a.C. e il 14 d.C. da
Augusto.
11
I censimenti effettuati nell’antica Roma fin dalla fine del VI secolo avanti Cristo
servivano a valutare il numero di persone e beni posseduti. Dalla disponibilità di beni
dipendevano l’assegnazione ad una determinata classe sociale, il ruolo
nell’organizzazione politica e militare, la quantità di tasse da pagare. I censimenti
consentivano inoltre di valutare le risorse umane ed economiche dei paesi conquistati.
I primi censimenti nel mondo
Già dal XVI secolo in città come Venezia, Napoli e Firenze le rilevazioni demografiche
avvenivano sistematicamente. In Canada famiglie e individui vengono censiti a partire
dal 1655; in Svezia tra il 1748 e il 1751 nasce il primo censimento dello Stato. In
Norvegia e Spagna i primi censimenti vengono effettuati dal 1769. Negli Usa dal 1790
viene istituito con cadenza quinquennale il censimento della popolazione. L’Inghilterra
inizia a censire la popolazione dal 1801, l’Irlanda dal 1811, l’Australia dal 1828.
La storia dei censimenti in Italia
I censimenti generali della popolazione e delle abitazione sono ormai una tradizione nel
nostro paese, come in quasi tutti i paesi del mondo. Il primo censimento della
popolazione risale al 1861, data dell’unità d’Italia. Da allora sono state effettuate
quattordici rilevazioni, di cui l’ultima risale al 2011, la settima dal dopoguerra. Dal 1861
i censimenti si sono susseguiti con cadenza decennale, ad eccezione del 1891 per
difficoltà finanziarie e del 1941 per motivi bellici. Un’altra eccezione è l’edizione del
1936: una riforma legislativa introdotta nel 1930 stabiliva una periodicità quinquennale.
Ma la periodicità decennale è stata subito ristabilita e rimasta invariata fino ad oggi.
Per quanto riguarda le abitazioni il primo censimento abbinato a quello della
popolazione fu effettuato nel 1951; in precedenza, in occasione dei censimenti della
popolazione erano stati rilevati solamente alcuni caratteri concernenti le abitazioni. Una
particolare indagine sulle abitazioni fu attuata nel 1931 con il 7° censimento
demografico in 422 comuni, in quelli capoluogo e in quelli con più di 20mila abitanti. Dal
1951 l’abbinamento dei due censimenti è proseguito in Italia come negli altri paesi,
motivati sia dal contenimento di costi che dalle sinergie tra dati raccolti.
Il primo dei censimenti economici avviato in Italia è stato nel 1927 il Censimento
dell’Industria (alcune limitate indagini erano state effettuate saltuariamente a partire
dal 1876), cui ne è seguito un secondo nel 1937, e poi una serie regolare con cadenza
decennale a partire dal 1951. Nel 2011 è stato condotto il 9° Censimento dell’Industria e
Servizi, cui è stato abbinato anche il primo Censimento delle Istituzioni non profit.
Il primo Censimento dell’Agricoltura – dopo un tentativo non andato a buon fine nel
1930 - è stato condotto nel 1961, cui è seguita una serie di altri cinque censimenti, con
alcune irregolarità nella cadenza decennale. L’ultimo censimento, il sesto, è stato
effettuato nel 2010.
A partire dal 2012 l’Istat ha iniziato a condurre in via sperimentale il cosiddetto
censimento permanente della popolazione, con l’obiettivo di produrre annualmente i
tradizionali dati censuari a livello comunale e sub-comunale attraverso il massimo uso
dell’informazione reperibile dalle fonti amministrative e l’impiego di indagini
campionarie a rotazione. Si spera così di ridurre i costi nel decennio di almeno il 40%
rispetto al Censimento 2011, e di contenere il disturbo statistico sulle famiglie e l’impatto
organizzativo sulla rete di rilevazione.
12
INDAGINI CAMPIONARIE
CAMPIONE RAGIONATO:
Solo alcune Unità della Popolazione sono
scelte a priori (in genere le più
importanti e/o significative)
CAMPIONE CASUALE:
Ogni Unità della Popolazione ha la stessa
probabilità a priori di entrare nel
Campione
CAMPIONE CASUALE
SEMPLICE
STRATIFICATO
A DUE O PIU’ STADI
PREGI
Costi ridotti
Tempi ridotti
Approfondimento dei Questionari
Addestramento dei Rilevatori
Controllo dei Rilevatori
DIFETTI
Errore Campionario
Significatività Limitata dei Risultati
13
Link alle principali fonti statistiche nazionali e internazionali
di interesse del Corso
dati.istat.it/
I.STAT
I.Stat è la banca dati delle statistiche correntemente prodotte dall’Istituto
Nazionale di Statistica. I dati, costantemente aggiornati e organizzati in modo
coerente e omogeneo, sono articolati per tema, ognuno suddiviso in più
argomenti. Oltre che per tema, il sistema è interrogabile per parola chiave. I dati
sono presentati sotto forma di tavole multidimensionali che gli utenti possono
esportare in vari formati (xls, csv e sdmx). È inoltre possibile creare tabelle e
grafici personalizzati agendo sulle variabili, il periodo di riferimento e la
disposizione di testate e fiancate.
DATI DEI CENSIMENTI 2010-2011
Di particolare rilevanza all’interno di I.Stat sono i dati relativi all’ultima tornata
censuaria 2010-2011, integrati con le principali serie storiche:
•
•
•
Censimento dell’agricoltura 2010
Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011
Censimento dell’industria e dei servizi 2011
BANCHE DATI DERIVANTI DA I.STAT
A partire da I.Stat, per alcuni argomenti di particolare interesse l’Istat mette a
disposizione dei sistemi di dati, in cui le informazioni già presenti nella banca
dati principale vengono riorganizzate, e in alcuni casi integrate, con dati
aggiuntivi forniti da altri enti. Sono in particolare disponibili i seguenti sistemi
tematici:
•
•
•
CoesioneSociale.Stat, che presenta indicatori prodotti da Inps, Istat e
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali su demografia, lavoro,
capitale umano, povertà, salute, politiche di protezione e assicurazione
sociale;
Immigrati.Stat, che presenta i dati presenti in I.Stat relativi agli
immigrati stranieri e ai nuovi cittadini;
PubblicaAmministrazione.Stat, che presenta i dati Istat sul tema delle
pubbliche amministrazioni.
14
BANCA D’ITALIA
www.bancaditalia.it/statistiche/index.html
La Banca d’Italia rende disponibili numerosi dati statistici, organizzati sotto
forma di serie storiche e di tabelle di confronto internazionale, raggruppati in 10
Aree Tematiche principali: Moneta, intermediari e finanza; Conti finanziari e
ricchezza delle famiglie; Finanza pubblica; Rapporti con l'Estero; Sistema dei
pagamenti; Indagini su famiglie e imprese; Principali indicatori dell'economia
italiana; Statistiche dell'Eurosistema; Statistiche diffuse nelle pubblicazioni
economiche; Statistiche storiche.
EUROSTAT
ec.europa.eu/eurostat
Eurostat - l'Istituto statistico dell'UE con sede in Lussemburgo – ha il compito di
dotare l'UE di statistiche a livello europeo che consentano confronti tra paesi e
regioni. Sul proprio sito Eurostat consente l'accesso gratuito ad un vasto insieme
di dati e pubblicazioni. L'Istituto dichiara liberamente accessibili più di 300
milioni di dati statistici. L'accesso può avvenire per temi, per collane editoriali,
per tipi di dati. I dati sono estraibili in forma dinamica direttamente dalla base
dati New Cronos e sono resi disponibili sotto forma di tabelle organizzabili per
paesi, unità, variabili, periodicità, etc.
BCE
www.ecb.europa.eu/ecb/html/index.it.html
La Banca Centrale Europea (ECB, European Central Bank) – Banca di
emissione dell’Euro, la moneta unica europea adottata da 19 stati dell’UE rende disponibili sul suo sito numerosi dati statistici, raggruppati in sette aree
principali: Indicatori chiave dell’area euro; Tassi di cambio; Statistiche
monetarie e finanziarie; Operazioni monetarie; Bilancia dei pagamenti;
Indicatori di integrazione finanziaria; Statistiche macroeconomiche e settoriali.
OECD
data.oecd.org
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD,
Organisation for Economic Co-operation and Development) rende disponibile
una base-dati di 238 gruppi di Indicatori, organizzati in 12 categorie principali:
Agricoltura; Sviluppo; Economia; Istruzione; Energia; Ambiente; Finanza;
Pubblica Amministrazione; Salute; Innovazione e Tecnologia; Lavoro; Società.
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Gli indicatori, organizzati sotto forma di serie storiche annuali e trimestrali
relative ai 39 paesi membri dell’OECD, sono consultabili sotto forma di Tabelle,
Grafici e Mappe geografiche.
IMF
www.imf.org/en/data
Il Fondo Monetario Internazionale (IMF, International Monetary Fund), creato
nel 1944 con gli accordi di Bretton Woods, è un’organizzazione internazionale
che comprende 188 stati. Il suo obiettivo è creare le condizioni per assicurare la
stabilità monetaria internazionale: un sistema di tassi di cambio e di pagamenti
internazionali che consenta agli stati membri, ed ai relativi cittadini, di effettuare
transazioni fra di loro. L’IMF rende disponibile un’ampia base dati, suddivisa in
tre categorie principali: Dati globali; Dati finanziari; Tassi di cambio.
ONU
unstats.un.org/unsd/default.htm
L'Ufficio statistico dell’Organizzazione delle Nazioni unite è punto di raccolta di
dati a livello mondiale per conti nazionali, demografia, aspetti sociali,
commercio internazionale, energia, industria, ambiente, trasporti, etc. Tra le
pubblicazioni principali ricordiamo lo Statistical Yearbook, che raccoglie dati su
oltre 200 paesi, e il più sintetico World Statistics Pocketbook. Il Millennium
Indicators Database analizza lo stato dello sviluppo mondiale attraverso il grado
di raggiungimento di una serie di obiettivi (riduzione della mortalità infantile,
lotta all’Aids, realizzazione di uno uno sviluppo sostenibile, etc.). A questi
obiettivi corrispondono 48 indicatori sociali e economici presenti con serie di
dati dal 1985. I dati sono consultabili per paese e per indicatore. Social
Indicators contiene serie storiche relative a temi di rilevanza sociale quali
popolazione, salute, educazione, analfabetismo, reddito e attività economiche,
disoccupazione, etc. Il Commodity Trade Statistics Database (UN Comtrade)
raccoglie dati sul commercio estero dal 1962.
BANCA MONDIALE
data.worldbank.org/
La sezione statistica del sito della Banca Mondiale (World Bank) contiene dati
relativi a 208 paesi (184 membri più 24 territori con popolazione superiore a
30.000 abitanti). I dati non sono limitati all'economia, ma riguardano anche
aspetti sociali, sanitari, educativi, l'ambiente, le infrastrutture e le tecnologie.