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La cultura europea
fa tappa a Marsiglia
di Bruga
n grande scrittore
che, nei romanzi noir
come questi della
“Trilogia”, così come nelle altre
opere, ha raccontato in termini
straordinariamente vivaci e
coinvolgenti Marsiglia. La città
gli ha dedicato una piazza e un
liceo: era il minimo che si
potesse fare per l’autore che,
nato da padre salernitano e
madre francese nel 1945 e
morto prematuramente nel
2000, ha riportato Marsiglia
nella letteratura mondiale, oltre
un secolo dopo “Il conte di
Montecristo” di Dumas. Tenete
presente che, per Izzo,
“Marsiglia non è una città per
turisti. Non c'è niente da
vedere. La sua bellezza non si
fotografa. Si condivide.
Qui, bisogna schierarsi.
U
Appassionarsi”. Parere
autorevole, ma forse un po’
datato: nel 2013, infatti, la
seconda città della Francia,
insieme a Kosice in Slovacchia,
ha ottenuto il titolo di capitale
culturale d’Europa, e si sta
rifacendo il trucco con ottimi
risultati, anche se con un certo
affanno …
Come succede anche da noi, a
Marsiglia sono in ritardo di
qualche settimana: ai primi di
gennaio una grande festa ha
dato il via a questo Anno della
Cultura, ma i grandi edifici
d’autore che daranno il segno
della novità e ridisegneranno
una buona parte del lungomare
sono ancora in costruzione. In
primavera, tuttavia, chi farà un
salto nella metropoli troverà in
funzione la Villa Méditerranée
dello Studio Boeri
(www.stefanoboeriarchitetti.net)
e gli adiacenti MUCEM Museo delle Civilizzazioni
dell’Europa e del Mediterraneo
(www.mucem.org) e il Museo
“Regards de Provence” nella
vecchia stazione sanitaria,
chiusa qualche anno fa
(www.museeregardsdeprovence
.com).
Non è tutto, perché a un paio
di chilometri di distanza, a
ridosso nella zona portuale
dove stanno sorgendo
grattacieli come quello di Zaha
Hadid e dove è già avvenuto lo
spettacolare recupero dei
vecchi magazzini (il complesso
dei Docks), aprirà con un
leggero ritardo anche il FRACFondo Regionale d’Arte
Contemporanea
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La cultura eur op ea fa ta pp a a Ma r si glia
La chiesa di Notre Dame de la Garde,
a destra, sopra, l'interno della cupola (foto
Bruga). A destra: al centro, l'edificio residenziale de La Cité Radieuse di Le Corbusier; sotto, la Villa Méditerranée dello
Studio Boeri (foto Bruga).
Sopra il titolo, Il porto vecchio (foto Office
de Tourisme et des Congres Marseille).
(www.fracpaca.org). A far da
collante fra tutte queste opere,
una rete di trasporti pubblici
moderna e funzionale: due linee
di metropolitana e due di tram
su corsia protetta, tantissimi
autobus nuovi, puliti e colorati,
che coprono un territorio
comunale vastissimo, e
consentono (al modico prezzo
dell’abbonamento per uno o
più giorni) di visitare anche i
dintorni della città.
Ecco qualche consiglio pratico:
come albergo, uno dei più
simpatici è il Mama Shelter
disegnato da Philippe Stark e
dunque assai originale e di
tendenza, ma anche centrale e
solo leggermente caro
(www.mamashelter.com).
Ne esiste un gemello a Parigi.
Quello di Marsiglia è a dieci
minuti dalla rinnovata stazione
ferroviaria, e a cinque minuti
dalla metro Notre Dame du
Mont, affianco alla quale
trovate anche due indirizzi
ottimi per mangiare: “Mina
Kouk” in rue Fontange 21 per
couscous e dolci magrebini
(www.minakouk.com) e “Le
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Sopra, la reception
del Mama Shelter,
hotel disegnato da
Philippe Stark (foto
Mama Shelter).
A lato, Etuve
Ouverte, macchinario
recuperato dagli
artisti Dominik
Barbier e Anne Van
den Steen per
l'esposizione
permanente al
Musée Regards de
Provence (foto
Fondation Regards
de Provence).
Un punto vendita dei variopinti savons de Marseille (foto Bruga).
Goût des Choses” per una sana
cucina francese creativa ma non
troppo
(http://legoutdeschoses.fr/).
Nella zona del porto, da
segnalare il classico
“Les Arcenaulx” (originale
ristorante con annessa
meravigliosa libreria, che offre
centinaia di libri tutti su
Marsiglia e dintorni
(www.les-arcenaulx.com),
oppure il più creativo “César
Place“, nel quale vi consiglio di
provare il menù definito “Di
ritorno dal mercato”, aperto da
cinque o sei antipasti a sorpresa
(www.restaurant-cesarplace.com).
Vi assicuro che ne vale la pena!
La città è descritta dai suoi
detrattori come una specie di
inferno metropolitano, pieno di
pericoli di ogni genere: in
realtà, anche se la cronaca
registra ogni tanto qualche
delitto eccellente e nella polizia
sono state individuate
numerose mele marce, per il
turista bastano gli accorgimenti
consigliati in qualunque grande
città di mare … Per il resto, le
sorprese sono solo positive: gli
appassionati di architettura,
oltre ai nuovissimi edifici già
citati, non potranno trascurare
lo straordinario edificio
residenziale di Le Corbusier,
dal nome che è tutto un
programma: la Cité
Radieuse (1952)
(www.marseille-citeradieuse.org).
Ci si arriva facilmente, anche se
è un po’ in periferia, dalle parti
dell’altrettanto celebre stadio
Vélodrome dell’Olimpique, e si
può visitare, sia nella parte
destinata ad alberghi, ristoranti
e negozi ( il terzo piano), sia nel
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La cultura europ ea fa ta pp a a Ma r siglia
In alto: a sinistra, l'interno del César Place (foto Bruga); a destra, l'angolo lettura del ristorante Les Arcenaulx (foto Bruga).
Sopra: a sinistra, la piccola pasticceria magrebina del Mina Kouk (foto Mina Kouk); a destra, la sala del ristorante Les Arsenaulx
(foto Les Arcenaulx).
terrazzo, che in una bella
giornata offre un panorama
straordinario. Panorama che
compete con quello offerto
dalla Basilica di Notre-Dame
de la Garde
(www.notredamedelagarde.com),
costruita alla metà
dell’ottocento in una posizione
che domina tutta la città, le
isole del golfo, l’Estaque
(www.estaque.com) e i famosi
Calanques, nei quali vi
accompagnerò fra un mese.
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