[TORINONAZ - 15] STAMPA/PSP/PAGINE 18/11/06
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[TORINONAZ - 15] STAMPA/PSP/PAGINE 18/11/06
W LA STAMPA SERVIZI PROMOZIONALI PUBLIKOMPASS SABATO 18 NOVEMBRE 2006 SPECIALE UNCEM 15 Il presidente dell’Unione Nazionale Comuni, Comunità e Enti Montani In montagna per sperimentare un nuovo modello di sviluppo “La montagna nella modernità” Eccellenze sul territorio Borghi: «Servono risorse e politiche mirate» Un momento atteso di confronto Il sistema montagna, se adeguatamente sviluppato e supportato, può diventare uno dei principali driver del Paese. Per questo è necessario uno sforzo comune e risorse adeguate. Questa è l’opinione di Enrico Borghi, presidente Uncem. Perché si sente l’esigenza di ridefinire la politica per la montagna e in che termini? In altre parole: quale politica per la montagna? «L’Italia è profondamente cambiata negli ultimi anni, e noi andiamo avanti ancora con una classificazione della montagna legale che risale agli Anni 50 e una legge della montagna concepita negli Anni 80. La globalizzazione, Maastricht, la Seconda Repubblica: lo scenario è mutato, e nei suoi impianti di fondo la politica della montagna è ancora arretrata. Vogliamo rompere il vecchio adagio retorico per il quale montagna è sinonimo di ritardo. Immaginiamo una montagna che sappia vincere le sfide della modernità partendo dal proprio straordinario bagaglio di valori e tradizioni, non per museificarsi ma per trasformarsi in uno degli asset sui quali l’Italia vince la sfida della modernizzazione puntando sulle proprie caratteristiche intrinseche. E un Paese che al 54% è montano non può non far fruttare questa risorsa». Attraverso quali azioni è possibile un rilancio economico e sociale del «sistema montagna» perché diventi sviluppo per il Paese? «La parola magica è sussidiarietà. Consentire agli abitanti dei territori montani - attraverso le istitu- zioni e le associazioni - di governare le risorse montane in un’ottica di sostenibilità. Ci sono oggi interi capitoli da scrivere sulle risorse della montagna: acqua, ambiente, legno, energia rinnovabile, filiere agroalimentari ed enogastronomiche, risorse estrattive. Sono voci che non possono essere escluse dal prodotto interno lordo del Paese e che arrivano per lo più dalla montagna. Il problema è che il valore aggiunto di tali risorse non rimane ai montanari, ma viene reinvestito altrove. Per cui troppo spesso si guarda alla montagna come alla colonia da occupare, spogliarla di risorse e materie prime e lasciarla poi al suo destino. Con la sussidiarietà, cioè ripartendo dal cittadino, I numeri sulle vette tricolori 4.201 totale Comuni montani 3.546 totalmente montani 655 parzialmente montani 355 comunità montane 16.371.892 ha di superficie territoriale montana 10.845.442 abitanti in territori di montagna 51,86% Comuni montani 54,33% superficie montana 18,55% popolazione montana ciò non avviene. Ma per farlo occorre che la politica non sia timida e balbettante, ma abbia in testa un’idea di Paese. Noi l’abbiamo, e a Torino la spiegheremo». Quale ruolo auspica l’Uncem per le Comunità montane, i Comuni e le Istituzioni locali? «I Comuni sono il primo livello della sussidiarietà, e pertanto vanno posti in condizione di erogare servizi ai cittadini e realizzare investimenti per lo sviluppo dei loro territori. Nelle aree montane essi sono tanti, spezzettati e fragili. Per questo trent’anni fa venne creata la Comunità Montana, che oggi noi riteniamo sia - con gli opportuni adeguamenti che la rendano ancor più strumento sussidiario, adeguato e differenziato delle municipalità che la compongono lo strumento attraverso il quale sia possibile raggiungere ambiti ottimali per la gestione delle deleghe e dei trasferimenti di competenza verso i Comuni, che lasciati a se stessi non possono farcela. Occorre lavorare per evitare antichi centralismi statali o neocentralismi regionali, che rischiano di far ammalare l’impianto istituzionale del Paese. L’Uncem in questi anni si è sempre battuta contro il corporativismo istituzionale, e ha spesso messo in discussione se stessa. Altri invece sono più impegnati nello sport di accaparrarsi competenze, deleghe e poteri. Occorre ripartire anche qui da un’idea di Paese, altrimenti il sistema va in corto circuito. E anche su questo agli Stati Generali qualche idea la forniremo...». Quali sono le aspettative nei confronti del governo? «Che traduca in atti di governo ciò che l’Unione ha scritto nel suo programma elettorale, che ha ricevuto il consenso della maggioranza degli elettori italiani. Una nuova legge per la montagna, la riforma della governance partendo dall’alleanza Comuni-Comunità montane senza sovrapposizioni di enti inutili (penso ai consorzi di bonifica, alle tante agenzie inventate in questi anni, eccetera), la riclassificazione del territorio montano per venire incontro a chi davvero ha specificità e caratteristiche, l’applicazione dei principi costituzionali di perequazione fiscale per i territori con minori capacità fiscali. In altri termini, costruire il “diritto di opzione” per chi sta in montagna, applicando finalmente il principio delle pari opportunità che non sono solo tra generi, ma tra chi ha strumenti e opportunità, perché nasce e vive in un’area forte, e chi non li ha perché nasce e vive in zone con costi strutturali permanenti». Gli Stati Generali della Montagna, che l'UNCEM ha deciso diventassero un appuntamentofisso a inizio di ogni legislatura, rappresentano un momento atteso e privilegiato di confronto tra il territorio e le istituzioni. Lo sviluppo della montagna, che ricopre un territorio pari al 54% del nostro Paese, è profondamente legato ai processi di riformaistituzionale e ad una più equa e solidaleripartizioneterritorialedelle risorse,accompagnatadallaresponsabilizzazione e dall'autonomia finanziaria e fiscale dei governi locali. L'UNCEM ritiene che le aree montane rappresentino il terreno comune sul quale sperimentare un nuovo modello di sviluppo per il rilancio dell'economia del Paese e per garantire pari opportunità di crescita ai nostri cittadini. "Sistema Comuni-Comunità montane, relazione tra sistema delle imprese e associazionismo, nuove tecnologie, energie rinnovabili, turismo, trasporti, politiche di coesione e Fondi strutturali 2007-2013 sono solo alcuni dei temi attorno ai quali ruoteranno i prossimi Stati Generali della Montagna" spiega il Vicepresidente Vicario dell'UNCEM Valerio Prignachi. "In un momento nevralgico per l'attività istituzionale del Paese, che ha in primo piano Legge Finanziaria e nuovo Codice delle Autonomie,ma che sullo sfondovede il dibattito ancora in corso sui macrotemi del federalismo fiscale, dell'attuazione del Titolo V, dei servizi locali, gli Stati Generali della Montagnavoglionoessere la piattaforma comune dalla quale ripartire per inserire le priorità della montagna italiana in un progetto condiviso e concertato tra Governo,Parlamentoe sistemadelle Autonomielocali. Senza un rilancioeconomico, produttivo ed occupazionale della montagna,nonsi può néarrestarelo spopolamen- to, e quindi mantenere il presidio del territorio, né venire incontro alle nuove domande di welfare di una popolazione che invecchia progressivamente. Riteniamo urgente porre il tema del modello economico e del rilancio produttivo della montagna, che pure è un ricco giacimento di risorse monetizzabili: acqua, energia, ambiente, aria, legno, pietra. Tutti capitoli di una nuova economia che dalla montagna può produrre reddito. Ma prima ancora, in montagna è il fattore umano a risultare straordinariamentestrategico". "I residenti in zone montane - sottolinea il Vicepresidente Vicario Uncem sviluppanonecessariamente,a causa della difficoltàgeomorfologicaedeconomico-socialidelterritorio,unsistemadi competenze e una flessibilità che li ha resi capaci, in molti casi, di dar vita a modelli di eccellenza esemplari per il resto della comunità. Dai primi dati dello studio in corso da parte del Censis per conto dell’Uncem sull’aggiornamento del PIL della montagna, che il segretario generale del Censis prof. Giuseppe De Rita esporrà più dettagliatamente agli Stati Generali, risulta un dato eclatante: il valore aggiunto della montagna, tra il 1999 e il 2003 è aumentato percentualmente dell’11,8%, a fronte di una media italiana del 6,5%. La montagna ha pertanto “sorpassato” di oltre 5 punti percentuali il resto dell’Italia. In termini di incidenza sul PIL nazionale il “peso” della montagna passa inoltre dal 16,1% al 16,9%.Per sviluppare questi numeri e rendere questo meccanismo ancora più produttivoè però necessarioelevare complessivamente il livello di efficienza ed efficacia dell'azione della Pubblica Amministrazione in area montana, ottimizzandone il rapporto con Famiglia e Impresa. Ed è su questi temi che gli Stati Generali della Montagnaporrannol'attenzione". I workgroup di discussione Quattro i workgroup che affiancheranno le sessioni plenarie: Trasporti e Infrastrutture, Ambiente e Fonti rinnovabili, Innovazione e Nuove Tecnologie, Turismo e Sport. Settori nevralgici per il rilancio delle economie della montagna, all'interno dei quali l'Uncem vuole analizzare le dinamiche acquisite e al tempo stesso discutere soluzioni innovative e prospettive di sviluppo. Quali opportunità dall'Innovazione tecnologica per i giovani che risiedono in area montana, il ruolo delle Infrastrutture come leva trasversale per lo sviluppo rispetto alle diverse tipologie di trasporto, Comunità montane soggetti principali della programmazione territoriale in montagna e protagoniste della propria politica energetica, Ambiente, Tradizioni e Cultura opportunità per creare nuovi sviluppi economici, in un Paese che può fare del suo territorio un elemento chiave per la crescita. Pochi gli interventi definiti, per dare spazio a coloro che vorranno partecipare ai lavori e che potranno iscriversi gratuitamente nei giorni della manifestazione. IL PROGRAMMA Relazione introduttiva Valerio Prignachi Vicepresidente Vicario Uncem Intervengono STATI GENERALI DELLA MONTAGNA La Montagna, una questione nazionale Centro Congressi Lingotto Sessioni Plenarie 20 novembre Ore 9,30 Sala Berlino Leonardo Domenici Presidente Anci Fabio Melilli Presidente Upi Erminio Quartiani Presidente Gruppo Parlamentare Amici Montagna Luciano Caveri Presidente Regione Autonoma Valle d’Aosta Marcelino Iglesias Ricou Presidente AEM Carlo Flamment Presidente Formez Enrico Borghi Presidente Uncem Ore 13,15 Lunch Foyer Nord Ore 16,30 Sala Berlino Welfare Presiede «Dall'Alpe agli Appennini» Enrico Camanni intervista Paolo Rumiz Saluti Mercedes Bresso Presidente Regione Piemonte Antonio Saitta Presidente Provincia Torino Sergio Chiamparino Sindaco Torino «Vivere in montagna: esigenze, necessità, prospettive» Presiede Renzo Mascherini Vicepresidente Uncem Intervengono Mauro Carena Presidente Comunità montana Alta Valle Susa 21 novembre Ore 9,30 Antonangelo Casula Sottosegretario ministero Economia e Finanze Sala Berlino Conclusioni Economia «La Montagna, asset della competitività del Paese» Presiede Valerio Prignachi Vicepresidente Vicario Uncem Intervengono Conclusioni Istituzioni «Una nuova Comunità montana per uno Stato moderno» Lido Riba Presidente Uncem Piemonte Nicola Danti Presidente Comunità montana Montagna Fiorentina Anna Aurora Colosimo Presidente Comunità montana del Savuto Enrico Rossi Assessore Diritto Salute Regione Toscana Sergio Reolon Presidente Provincia Belluno Annibale Salsa Presidente CAI Edoardo Mensi Presidente Imont Roberto Confalonieri Consigliere Cnel Leo Fiorito Direttore generale Epaca Coldiretti Mariena Scasselletti Galetti Presidente Bottega del Possibile Giampiero Scanu Sottosegretario Riforme e Innovazioni nella Pubblica Amministrazione Conclusioni Vannino Chiti ministro per i Rapporti con il Parlamento Giuseppe De Rita Segretario generale Censis Francesco Boccia Capo Dipartimento Sviluppo economie territoriali Palazzo Chigi Bruna Sibille Assessore Montagna Regione Piemonte Rossana Interlandi Assessore Territorio e Ambiente Regione Sicilia Pierluigi Ferrari Presidente Federforeste Roberto Snaidero Presidente Federlegno Ettore La Carruba Confindustria Tullio Uez Vicepresidente Vicario Confartigianato Alessandro Azzi Presidente Federcasse Massimo Coda Spuetta Direttore Fondazione Scuola Compagnia San Paolo Andrea Cozzolino Assessore Attività Produttive Regione Campania Linda Lanzillotta ministro per gli Affari Regionali Ore 13,15 Lunch Foyer Nord Ore 16,30 Sala Berlino Politiche «Le risposte della politica» Presiede Luciano Caveri Presidente Regione Autonoma Valle d’Aosta I risultati dei lavori Sergio Zucchetti Tommaso Dal Bosco Paolo Russo Alfonso Ferraioli Il dibattito Davide Caparini Lega Nord Giovanni Collino Alleanza Nazionale Renato Grassi Unione Democratici di Centro Gerardo Labellarte Socialisti Democratici Italiani Francesco Manna Rifondazione Comunista Luigi Olivieri Democratici di Sinistra Ermete Realacci La Margherita Mario Valducci Forza Italia Conclude Enrico Borghi Presidente Uncem