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Parrocchia
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Sacro Cuore di Gesù
Sacro Cuore di Gesù
Formia
Formia
Caritas
Caritas
... insieme
... insieme
La fede e le opere...
La fede e le opere...
A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha opere?
Quella fede può forse salvarlo? … la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta...
Uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere
e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».
A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha opere?
Quella fede può forse salvarlo? … la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta...
Uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere
e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».
Gc 2,14-18
Gc 2,14-18
Giacomo, nel capitolo secondo della sua lettera, affronta un tema centrale: la fede e le
opere. È molto interessante la prospettiva dell’autore sacro perché egli non pone le due
cose su piani differenti e, soprattutto, non vede le opere quale mero gesto esteriore
ovvero come un prodotto accessorio della fede: le opere, infatti, secondo la visione dell’
Apostolo, sono il segno tangibile di ciò che è di natura spirituale, e, attraverso esse, la
fede, da realtà e parola spesso morta, sterile e fine a se stessa, può divenire una fonte
vivificante e salvifica per il mondo intero.
Le parole di Giacomo, però, sono soprattutto un monito, oggi come allora, rivolto a
tutti noi. Le opere sono il segno inequivocabile della fede: dire di avere fede, senza però
far scaturire da ciò un segno tangibile, equivale a non averla.
La fede è azione, la fede è vita, la fede è segno. Senza una dimensione terrena la fede
perde la sua prerogativa divina perché si allontana pericolosamente, chiudendosi in una
sorta recinto personale autoreferenziale, dall’esempio del Cristo: egli, sebbene di natura
divina, è disceso sulla terra e sulla terra, attraverso la sua opera ha realizzato la salvezza
abbandonandosi e credendo fiduciosamente al progetto del Padre.
L’esistenza stessa delle opere, quali frutti della fede, sono poi il segno dell’esistenza di
una fede vera e matura. Le opere, infatti, a differenza delle parole, non mentono, non
sono ingannevoli perché, diversamente dalle prime, presuppongono un’azione che implica una scelta coerente con l’esclusione delle altre possibilità.
La presenza stessa di opere, quindi, smaschera fedi o sedicenti tali, che avrebbero la
pretesa di fondarsi su parole vacue e sterili, che mai si “incarnano” in gesti e atteggiamenti concreti: dire di avere fede, ma poi non far seguire a tale affermazione opere che
ne siano il segno, equivale a negarla implicitamente, perché solo attraverso le opere è
possibile davvero mostrare la propria fede.
Giacomo, nel capitolo secondo della sua lettera, affronta un tema centrale: la fede e le
opere. È molto interessante la prospettiva dell’autore sacro perché egli non pone le due
cose su piani differenti e, soprattutto, non vede le opere quale mero gesto esteriore
ovvero come un prodotto accessorio della fede: le opere, infatti, secondo la visione dell’
Apostolo, sono il segno tangibile di ciò che è di natura spirituale, e, attraverso esse, la
fede, da realtà e parola spesso morta, sterile e fine a se stessa, può divenire una fonte
vivificante e salvifica per il mondo intero.
Le parole di Giacomo, però, sono soprattutto un monito, oggi come allora, rivolto a
tutti noi. Le opere sono il segno inequivocabile della fede: dire di avere fede, senza però
far scaturire da ciò un segno tangibile, equivale a non averla.
La fede è azione, la fede è vita, la fede è segno. Senza una dimensione terrena la fede
perde la sua prerogativa divina perché si allontana pericolosamente, chiudendosi in una
sorta recinto personale autoreferenziale, dall’esempio del Cristo: egli, sebbene di natura
divina, è disceso sulla terra e sulla terra, attraverso la sua opera ha realizzato la salvezza
abbandonandosi e credendo fiduciosamente al progetto del Padre.
L’esistenza stessa delle opere, quali frutti della fede, sono poi il segno dell’esistenza di
una fede vera e matura. Le opere, infatti, a differenza delle parole, non mentono, non
sono ingannevoli perché, diversamente dalle prime, presuppongono un’azione che implica una scelta coerente con l’esclusione delle altre possibilità.
La presenza stessa di opere, quindi, smaschera fedi o sedicenti tali, che avrebbero la
pretesa di fondarsi su parole vacue e sterili, che mai si “incarnano” in gesti e atteggiamenti concreti: dire di avere fede, ma poi non far seguire a tale affermazione opere che
ne siano il segno, equivale a negarla implicitamente, perché solo attraverso le opere è
possibile davvero mostrare la propria fede.
Gli operatori Caritas
NOTIZIARIO DELLA CARITAS PARROCCHIALE • OTTOBRE 2015
Via Giuseppe Garibaldi • CP 68 • 04023 FORMIA (LT) • www.sacrocuoreformia.it
 0771.24775 •  0771.24775 •  [email protected]
Gli operatori Caritas
NOTIZIARIO DELLA CARITAS PARROCCHIALE • OTTOBRE 2015
Via Giuseppe Garibaldi • CP 68 • 04023 FORMIA (LT) • www.sacrocuoreformia.it
 0771.24775 •  0771.24775 •  [email protected]
Resoconto dell’attività della Caritas
Resoconto dell’attività della Caritas
“Con le mie opere ti mostrero la mia fede”
“Con le mie opere ti mostrero la mia fede”
Ascolti effettuati
Famiglie assistite (totale persone)
Aiuti alimentari
Spese sostenute
per acquisto alimenti
Spese sostenute
per noleggio automezzo
per approvvigionamento alimenti
,
III TRIMESTRE ANNO 2015 • LUGLIO-SETTEMBRE
,
III TRIMESTRE ANNO 2015 • LUGLIO-SETTEMBRE
3
10 (32 persone)
65 spese
(settimanali)
€ 396,37
€ 150,00
Persone segnalate al servizio
diocesano di assistenza legale
Persone segnalate
al servizio diocesano di assistenza
economica-aiuto al credito
1
Consegna indumenti
(al Centro Diocesano
San Vincenzo Pallotti)
4
Fondi raccolti
1
€ 85,00 (contanti)
AIUTACI AD AIUTARE...
La Caritas parrocchiale, ancora una volta, viene a chiedere la partecipazione di ciascuno
nella sua opera di servizio alla collettività. Da anni, infatti, grazie anche alle donazioni
di molti parrocchiani, è possibile distribuire - settimanalmente - una spesa alimentare
completa alle nostre famiglie in dif icoltà.
Questo aiuto, sebbene estremamente prezioso, è però solo uno strumento per tamponare nell’immediatezza un bisogno, quello di cibo, che trova origine, sostanzialmente,
dalla mancanza di lavoro e di conseguenza dalla mancanza di denaro che ne deriva.
L’importanza del lavoro non è soltanto circoscritta alla mera disponibilità, o meno, di
un’occupazione. Il lavoro, in una famiglia, è fondamentale perché attraverso di esso,
attraverso il compenso che si percepisce dalla propria opera, è possibile dare dignità e
indipendenza alla propria esistenza e a quella dei propri cari.
La Caritas parrocchiale, ben coscia della grande importanza del lavoro, viene a chiedere
a tutti i fedeli, laddove si sia i diretti offerenti o se ne abbia attendibile conoscenza, di
comunicare eventuali offerte di lavoro così da permettere a questo Servizio di interpellare le famiglie assistite dando loro la possibilità, qualora posseggano i requisiti, di
rispondere alle singole offerte di lavoro.
Ascolti effettuati
Famiglie assistite (totale persone)
Aiuti alimentari
Spese sostenute
per acquisto alimenti
Spese sostenute
per noleggio automezzo
per approvvigionamento alimenti
3
10 (32 persone)
65 spese
(settimanali)
€ 396,37
€ 150,00
Persone segnalate al servizio
diocesano di assistenza legale
Persone segnalate
al servizio diocesano di assistenza
economica-aiuto al credito
1
Consegna indumenti
(al Centro Diocesano
San Vincenzo Pallotti)
4
Fondi raccolti
1
€ 85,00 (contanti)
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La Caritas parrocchiale, ancora una volta, viene a chiedere la partecipazione di ciascuno
nella sua opera di servizio alla collettività. Da anni, infatti, grazie anche alle donazioni
di molti parrocchiani, è possibile distribuire - settimanalmente - una spesa alimentare
completa alle nostre famiglie in dif icoltà.
Questo aiuto, sebbene estremamente prezioso, è però solo uno strumento per tamponare nell’immediatezza un bisogno, quello di cibo, che trova origine, sostanzialmente,
dalla mancanza di lavoro e di conseguenza dalla mancanza di denaro che ne deriva.
L’importanza del lavoro non è soltanto circoscritta alla mera disponibilità, o meno, di
un’occupazione. Il lavoro, in una famiglia, è fondamentale perché attraverso di esso,
attraverso il compenso che si percepisce dalla propria opera, è possibile dare dignità e
indipendenza alla propria esistenza e a quella dei propri cari.
La Caritas parrocchiale, ben coscia della grande importanza del lavoro, viene a chiedere
a tutti i fedeli, laddove si sia i diretti offerenti o se ne abbia attendibile conoscenza, di
comunicare eventuali offerte di lavoro così da permettere a questo Servizio di interpellare le famiglie assistite dando loro la possibilità, qualora posseggano i requisiti, di
rispondere alle singole offerte di lavoro.