Noi e Voi n. 33 - Banca San Biagio del Veneto Orientale
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Noi e Voi n. 33 - Banca San Biagio del Veneto Orientale
IN QUESTO NUMERO Quadrimestrale di informazione bancaria e cultura locale della Banca S. Biagio · Anno 10 · N. 33 · Dicembre 2004 NUOVA FILIALE A MUSSETTA IMPRENDITORIA: ARKO, UN SUCCESSO CONOSCIAMOCI MEGLIO: NOVENTA DI PIAVE VOLLEY FEMMINILE - S. DONÀ Spedizione in abbonamento postale, 70%, filiale di Venezia. UNIVERSITÀ A PORTOGRUARO: LA SFIDA È VINTA sommario 3 AUGURI 4 NUOVA FILIALE A MUSSETTA DI SAN DONÀ di Luciano Sandron 7 CANTO DI NATALE SEDE E DIREZIONE GENERALE · FOSSALTA DI PORTOGRUARO/VE di Franco Romanin 8 ARKO: DI SUCCESSO IN SUCCESSO VENETO di Luciano Sandron 10 CONOSCIAMOCI MEGLIO: NOVENTA DI PIAVE PROVINCIA DI VENEZIA Bibione · Corso del Sole, 104/A Caorle · Via Pretoriana, 15 Ceggia · Via Roma, 11 Cesarolo · Via Conciliazione, 75 Fossalta di Portogruaro · Viale Venezia, 1 Gruaro · Borgo del Castello Medioevale, 1 Lugugnana di Portogruaro · Via Fausta, 112 Mussetta · Via Concilio, 2 Portogruaro · Via F. Baracca, 2 San Donà di Piave · Via G. Bortolazzi, 32 Teglio Veneto · Via Ponte Nuovo, 3 PROVINCIA DI TREVISO Cessalto · Via Roma, 77 Motta di Livenza · Viale Madonna, 16/17 di Franco Romanin 13 14 PREMI ALLO STUDIO A SAN DONÀ SI FA SUL SERIO di Fabrizio Cibin 16 17 FATTI ED AVVENIMENTI IL CREDITO COOPERATIVO E LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE di Luciano Sandron 18 LA SFIDA È VINTA di L. S. FRIULI Anno 10 · N. 33 · Dicembre 2004 In copertina: presepe a Fossalta (foto privata). Le foto interne sono di: Fotoreporter di Vinicio Scortegagna, Archivio Banca S. Biagio del Veneto Orientale e privati. PROVINCIA DI UDINE Latisana · Piazza Indipendenza, 32 Lignano Sabbiadoro · Viale Europa, 25 Pertegada di Latisana · Via del Molo, 1/a Editrice: Banca S. Biagio Direttore generale Comitato di redazione del Veneto Orientale Viale Venezia, 1 Fossalta di Portogruaro/Ve Telefono 0421/249811 Telefax 0421/789804 Vittorio Canciani Battain Grafica ed impaginazione Franco Anastasia · Luca De Luca Bruno Mares · Franco Romanin Janna/Pn Segreteria di redazione Stampa: Tipolito Geromin Marina Presotto · Tel. 0421/249811 www.bancasanbiagio.it Reg. Trib. di Ve n. 1206 del 22.11.1995 Fossalta di Portogruaro / Ve Direttore responsabile Luciano Sandron Distribuzione gratuita Auguri Gli auguri del Presidente... Con la fine del 2004 si conclude il primo decennio della «nuova» Banca S. Biagio nata il 01/01/1995 dalla fusione fra le BCC di Fossalta e la BCC di Cesarolo-Bibione. Sono stati 10 anni impegnativi che hanno visto un notevole sviluppo della Banca con il raddoppio del numero degli sportelli che, con l’ultimo aperto a fine luglio di quest’anno a Mussetta di San Donà di Piave, sono passati da 8 a 16; altrettanto notevole è stato lo sviluppo dei volumi intermediati, avendo ormai a portata di mano il traguardo di un montante (raccolta + impegni) di un miliardo di euro (quasi 2.000 miliardi delle vecchie lire). Lo sviluppo però non è stato solo quantitativo ma anche qualitativo, e la «S. Biagio» è ormai una Banca moderna e dinamica che utilizza le tecnologie più avanzate, offrendo ai Soci e clienti un servizio a 360 gradi. Anche il 2004 nonostante un contesto di mercato difficile, ha comportato una buona crescita ed un risultato economico in aumento rispetto al 2003. Proseguendo la strategia di accrescere il nostro radicamento nel territorio, abbiamo continuato la politica della porta aperta a tutti coloro che desiderano diventare Soci, raggiungendo il traguardo dei 6.600 Soci. Abbiamo accresciuto il nostro ruolo di Banca al servizio delle comunità locali, intervenendo in campo economico con speciali linee di credito a favore delle piccole e medie imprese dei vari settori produttivi, in campo sociale con interventi mirati soprattutto per scuola, sanità e volontariato. A tal riguardo ho il piacere di informare i lettori che il Consiglio di amministrazione ha recentemente deliberato la concessione di un importante contributo pluriennale a favore dell’Università di Portogruaro, finalizzato ai Corsi di Laurea in Economia Aziendale. Abbiamo fatto questa scelta nella consapevolezza che la cooperazione non deve rivolgersi solo alla crescita di iniziative imprenditoriali, ma anche alla valorizzazione di risorse umane, che nell’attuale mondo globalizzato costituiscono la miglior garanzia per lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio. Ulteriori sfide ci attendono in futuro per le continue spinte al cambiamento provenienti dal contesto economico e sociale; noi guardiamo comunque avanti con rinnovato entusiasmo e ottimismo, nella convinzione della bontà di quanto sinora realizzato, pur sapendo di dovere e potere ancora migliorare. Con questo messaggio di fiducia e con l’auspicio che il 2005 sia per tutti un anno portatore di pace e serenità, porgo anche a nome del Consiglio di amministrazione i migliori auguri di Buon Natale e di un felice Anno Nuovo ai Soci, alla Direzione, al Collegio Sindacale, a tutti i dipendenti e collaboratori, ai clienti e alle loro famiglie. Franco Anastasia i Soci a a r u g zione au e r i D a L miglie a f o r o l e alle e e l a t a N Buon vo o u N o n Felice An ...e quelli della redazione Altri trecentosessantacinque, anzi trecentosessantasei giorni sono passati a segnare questo quarto anno del terzo millennio. Un anno che ha portato sulle case di tutti, grandi notizie massmediali, il più delle volte negative. Turbamenti internazionali sotto il profilo del convivere pacifico che hanno segnato e segneranno nel futuro il mondo. A guardare il bilancio di questo 2004 che sta per finire, si direbbe che il mondo sta andando allo sfascio, ed un senso di scoramento minaccia di insinuarsi in ognuno; sarebbe l’errore più grave! Per cambiare bisogna pensare positivo, guardare alle cose che giornalmente ci circondano nel modo giusto, e dare ognuno, per quanto possibile, il proprio piccolo contributo per un mondo con più speranza. Questi i sentimenti che la redazione di Noi e Voi e personalmente vogliamo trasmettere ai lettori in occasione delle imminenti festività del Santo Natale e del nuovo anno. Quello passato ha ingrandito ancora la famiglia della «S. Biagio» con nuovi Soci, e l’apertura della filiale a Mussetta; a questi nostri nuovi amici un benvenuto ed un saluto particolare, a tutti i Soci, i lettori, e loro famigliari, auguri di un Natale sereno ed un proficuo e felice 2005. Luciano Sandron NUOVA FILIALE nuova Filiale a Mussetta di San Donà Un altro importante passo in avanti verso una conferma di costante crescita per la Banca S. Biagio del Veneto Orientale si è avuto con l’inaugurazione avvenuta a Mussetta di San Donà dove il 18 settembre si è festeggiata ufficialmente l’apertura della 16a filiale, che già da qualche settimana era operativa; la seconda nella città del Piave dopo quella di via Bortolazzi nel centro cittadino. Una cerimonia molto partecipata dai cittadini della popolosa frazione sandonatese. Una comunità in forte sviluppo sia sotto il profilo abitativo, con i suoi oltre seimila residenti, che sotto quello delle attività produttive, e con un piano regolatore, come ha detto Alberto Gobbo, vicesindaco di San Donà che ha portato ai cittadini ed ai dirigenti della «S. Biagio» il saluto dell’amministrazione comunale, che prevede un ulteriore sviluppo con previsione di insediamenti abitativi in grado di portare a novemila ed oltre gli abitanti nel futuro prossimo e di permettere anche un’espansione delle attività produttive di questa località. «Complimenti quindi alla «S. Biagio» per aver scelto Mussetta per la nuova filiale, accompagnato dall’invito ad essere, come nel suo stile, e come indicato nello statuto delle ex Casse Rurali, un servizio per la crescita della comunità». «Il denaro può fare molto del bene», 4 noi e voi ha detto il parroco don Giuseppe Minto, che ha ringraziato per il contributo ricevuto nell’occasione, contributo, che concorrerà a rendere ancora più bello ed accogliente il sagrato della chiesa luogo di ritrovo della comunità di Mussetta ma, ha concluso, può fare anche molto male. «Io quale pastore della comunità, auguro quindi che non vengano mai meno i principi cristiani, sociali, e di solidarietà per chi amministra, opera ed è Socio, della Banca S. Biagio». È quello di oggi, un momento che rafforza il legame con il territorio ha detto il direttore generale Vittorio Canciani, in un’ottica di sviluppo per una Banca che con la sua presenza dal Friuli al portogruarese, sandonatese e trevigiano, lega una grossa parte del Veneto Orientale idealmente attraverso l’istituto pensato e creato 108 anni orsono, da un prete illuminato come Monsignor Leonardo Zannier. Il presidente della Banca S. Biagio Franco Anastasia, è partito quindi proprio da Zannier per tracciarne brevemente la figura e fare un po’ di storia della «S. Biagio», una Banca che negli ultimi dieci anni, dopo la fusione con quella di CesaroloBibione che portava ad otto gli sportelli, ha raddoppiato gli stessi e dalla sede legale e direzione di Fossalta di Portogruaro, si è irradiata nel Veneto e nel Friuli contribuendo allo sviluppo economico e socio-culturale, attraverso il solidarismo ed il mutualismo come indicato dai padri fondatori. Una linea che la «S. Biagio» – ha ribadito – non ha mai abbandonato, anzi, ha migliorato e resa ancora più efficace con l’essere vicina sia alle istituzioni pubbliche, comuni, luoghi di culto, di salute, che alle realtà del volontariato assistenziale, culturale e sportivo. Ha parlato anche di economia il presidente, sottolineando che pur in momenti non molto brillanti per il mondo finanziario, la «S. Biagio», grazie all’attaccamento e alla fiducia dei Soci, all’impegno delle maestranze, della Direzione e del Consiglio di amministrazione, può guardare avanti con fiducia per un futuro che confermi la crescita sancita anche dall’apertura della filiale di Mussetta, tassello importante nell’ampio disegno della Banca fondata da Zannier. Il presidente, ha concluso con un’augurio di buon lavoro a coloro che sono stati chiamati ad essere lo staff operativo della filiale, e di soddisfazione a tutti coloro che usufruiranno dei servizi della stessa. Luciano Sandron Il sagrato più bello Nella pagina accanto ed in questa: momenti dell’inaugurazione. Grazie anche al contributo elargito dalla Banca S. Biagio in occasione dell’apertura della nuova filiale, il sagrato della Chiesa diventerà ancora più bello ed accogliente; è stato un primo segno per dimostrare la sensibilità dell’Istituto nato dall’idea di monsignor Zannier nel 1896, verso la comunità di questa località e delle sue istituzioni. Janna/Pn 2% IL CONTO CORRENTE CHE DÀ DI PIÙ SOSSIA DOMAGGIORE Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Le condizioni contrattuali ed ulteriori notizie sono riportate nei fogli informativi a disposizione del pubblico presso le filiali della Banca. lo strumento più efficace per gestire e remunerare bene la tua liquidità senza rischi, senza vincoli e a costi minimi. SEDE E DIREZIONE GENERALE Fossalta di Portogruaro/Ve · Viale Venezia, 1 · Tel. 0421/249811 w w w. b a n c a s a n b i a g i o. i t LA TRADIZIONE MUSICALE LEGATA ALLA NASCITA DI GESÙ Canto di Natale Il Natale è il giorno nel quale la chiesa cattolica e le altre confessioni cristiane celebrano la nascita di Gesù Cristo. Nei secoli, le ricerche di molti studiosi relative al famoso «Commentario di Ippolito», hanno confermato il 25 dicembre la data del Natale, riferita alla profezia del profeta biblico Daniele che indica nel 24 dicembre dell’anno 42 dell’imperatore Augusto, la nascita di Gesù. L’origine della festività del Natale è romana e da Roma la celebrazione del Natale si diffuse nel resto del mondo cristiano. La musica per sua natura influenza i sentimenti umani. Una ricorrenza così sentita come il Natale non poteva sottrarsi ad un ricordo evocativo legato alla nascita di un «Illustre Bambino». Molto lontano nel tempo, il canto sacro raggiunse la più alta qualità espressiva in Oriente, ad Antiochia e Costantinopoli e in Occidente a Milano con Ambrogio. Ma sarà il canto gregoriano a rimanere per quasi dieci secoli l’unica forma musicale per accompagnare le grandi ricorrenze della cristianità e soprattutto il Natale. Canto che rimase espressione solo per via orale, fino alla sua codificazione dopo l’invenzione delle note musicali di Guido D’Arezzo nell’undicesimo secolo. Ma la nascita di Cristo occupa un posto di rilievo nell’ambito della musica religiosa; che ha avuto grande espressione in diversi Paesi europei. In Spagna ad esempio, fra il XV e il XVIII secolo è nato il «villancico», di chiara origine popolare; il genere raggiunse il suo massimo fulgore con i testi natalizi. Dal XV secolo anche in Francia la tradizione di riunirsi il 25 dicembre attorno al focolare domestico e intonare canzoncine chiamate «noels» dal latino «natalis» e rappresentarono l’unico genere rivolto esclusivamente al Natale. Una delle forme divenute poi sinonimo di canto natalizio ancor oggi diffuse nei paesi di lingua inglese oltreoceano, è il «carol», canto nato in Inghilterra tra il XII e il XIV secolo. In Italia, i primi albori della musica natalizia risalgono al 1200, quando si diffuse un genere poetico di argomento religioso: la «lauda», dove il latino era sostituito dalla lin- gua volgare. Fra gli argomenti ai quali il genere attingeva, vi era anche il Natale e diversi esempi sono contenuti in una raccolta del XIII secolo che va sotto il nome di «Laudario di Cortona». Il genere più radicato nella nostra tradizione musicale natalizia è senz’altro quello della «pastorale», nato per sottolineare che i primi ad accorrere alla grotta nella «notte santa», furono proprio i pastori. La più nota «pastorale», forse la più popolare e la più diffusa, è «Tu scendi dalle stelle» e la si deve alla vena artistica di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori che curò pure la versione dialettale intitolata «Quando nascette Ninno», e, sullo stesso argomento, compose anche «Fermarono i cieli», uno dei primi esempi di ninna nanna natalizia. Di notevole impatto emotivo è pure il brano «Astro del Ciel». E il mistero della Natività ha ispirato poi in tutti i tempi tanti musicisti che hanno composto pagine delicate, commoventi e poetiche per ascoltare nell’intimo il Natale. Spesso è una musica che è proprio poesia e si manifesta come momento di unione in un mondo disunito, dove gli angeli con i cori celesti scendono dal cielo e l’uomo con le sue note, sale dalla terra al cielo. Tanti sono i brani classici e popolari che il tempo non ha dimenticato. Da ricordare, tra gli altri, il «Capriccio sopra la Pastorale» di Girolamo Frescobaldi del 1637; il celebre oratorio «Messiah» di Georg Friedrich Haendel del 1741 e la «Pastorale» (Oratorio di Natale) del grande musicista tedesco Johann Sebastian Bach del 1724. Tra tanti canti sublimi, si possono aggiungere poi, la «Pastorale», (dal concerto grosso fatto per la Notte di Natale – op. 6 n. 8) di Arcangelo Corelli; la «Pastorale: vivace» (dai concerti grossi per il Santissimo Natale) di Giuseppe Torelli; «I due Gloria» (in sezioni di messe) di Antonio Vivaldi; la «Sinfonia dall’Oratorio di Natale» di Johann Sebastian Bach; «Heilig» di Franz Schubert»; «I pastori» (da «In dulci jubilo») di Franz Liszt e l’intramontabile e famoso «Stille nacht» di Anonimo. Franco Romanin noi e voi 7 IMPRENDITORIA A NORDEST Servizio ed intervista di Luciano Sandron ARKO: DI SUCCESSO IN SUCCESSO È un’azienda giovane ed è forse per questo che la dinamicità che la contraddistingue è la base del crescente successo che sta ottenendo. Stiamo parlando dell’Arko di Motta di Livenza con il socio di riferimento e presidente del consiglio di amministrazione Antonio Billotto 52 anni, sposato, due figli di 17 e 13 anni, per capire i motivi di questa affermazione. SIGNOR BILLOTTO, QUANDO SIETE NA- È ANCORA SVILUPPO ALL’ORIZZONTE DELL’ARKO? L’azienda è nata nel dicembre del 1997, ed ha messo a dimora i primi impianti nel maggio del 98 cominciando poi a produrre, con la prima pressa, a settembre dello stesso anno. Il primo anno, ci è servito per farci conoscere, in un mercato non certo facile come quello del mobile. Con l’impegno di tutti, l’azienda ha imboccato subito una strada importante sui mercati europei, in particolare nell’Europa dell’Ovest. Sicuramente, l’Arko al 30 settembre di quest’anno, ha un incremento reale del fatturato superiore al 20 percento rispetto all’anno precedente; pensiamo di poter ripetere questa crescita nel 2005 e consolidarci nel 2006.. L’ANDAMENTO COME È STATO? Dopo il primo anno di assestamento, il riscontro del mercato ha iniziato un trend positivo con una crescita costante dal 25 a 35 percento annuo. Un andamento regolare sia nella penetrazione sui mercati, che nell’andamento finanziario; l’azienda ha avuto fin da subito la possibilità di autofinanziarsi senza la necessità di far intervenire i soci con risorse proprie. E LA CAPITALIZZAZIONE? L’azienda è ben capitalizzata e tutti gli immobili e gli impianti sono di proprietà. 8 VI TI E CON QUALI PROSPETTIVE. noi e voi IL PROFILO GIURIDICO DELL’AZIENDA? Siamo una Srl in via di trasformazione proprio attualmente in Spa. Il consiglio di amministrazione attuale è composto da quattro soci; il sottoscritto, Angelo Zaccariotto che segue la parte commerciale, Fabio Bergamo che segue la parte tecnicoproduttiva, ed il quarto socio che è il Gruppo Media Profili. LA VOSTRA RETE DI VENDITA COME È STRUTTURATA? È una rete di vendita diretta attraverso agenti che operano in tutta Europa con la sovrintendenza di Angelo Zaccariotto. PAESI DELL’EUROPA DELL’OVEST, A CHI SPETTA LA PARTE DEL LEONE COME ACQUIRENTE? La Germania. LE VOSTRE STRUTTURE SIA PRODUTTI- VE CHE DIREZIONALI SONO TUTTE QUI A MOTTA? Le nostre unità produttive e direzionali e le unità produttive dei nostri terzisti, sono tutte qui intorno a noi, a Motta di Livenza. VOI LAVORATE NEL SETTORE DEL MOBILE, IN QUALE RAMO SPECIFICO? Noi produciamo antine per cucine e per bagno. IN CHE MATERIALE? Il nostro è un prodotto polimerico. ERAVATE GIÀ NEL SETTORE O NO? Zaccariotto proviene da un’altra azienda ed è l’unico «di mestiere» nell’antina, io da 25 anni e più come professionista nel settore, e Bergamo come tecnico in una azienda di Cessalto. Poi c’è il Gruppo Media Profili con oltre trenta anni di storia alle spalle. LAVORATE SU COMMISSIONE PRODU- CENDO IL VENDUTO, O VICEVERSA ? Noi facciamo delle proposte, ma il nostro lavoro si basa tutto su commissione della clientela. GRANDI AZIENDE, MEDIE, O PICCOLI CLIENTI? Grandi e medie Aziende. Tra i nostri clienti annoveriamo tutte le più grandi aziende inglesi, tedesche, francesi, ed ovviamente italiane. QUINDI PRODUZIONE SU ORDINAZIONE E POCO MAGAZZINO? Esattamente, grande magazzino di materie prime, nulla o quasi di prodotto finito. QUANTI ADDETTI AVETE ALL’INTERNO DELL’AZIENDA? La nostra forza lavoro è di 135 addetti mediamente tra operai tecnici e quant’altro. La rete di vendita invece è composta da professionisti esterni. PENSATE DI FERMARVI QUI, O AVETE ALTRI PROGRAMMI DI SVILUPPO? Vi è un programma molto ambizioso assieme alla Media Profili. Recentemente invece c’è stata da parte nostra l’acquisizione delle quote di maggioranza dell’Azienda Volpato di Spresiano. CHE PRODUCE? Produce accessoristica per la cucina, piedini, alzatine, fondi frigo, sottolavelli ecc. Questa acquisizione, va ol- tre ai miei rapporti di amicizia con Claudio Volpato che è rimasto socio in questa iniziativa, ma è intesa a sfruttare delle importanti sinergie di clienti e di mercato. Noi siamo molto presenti nel mercato dell’Ovest, mentre la Volpato è molto presente nel mercato dell’Est, ed in altri paesi del mondo dove noi attualmente non ci siamo. Questa acquisizione ci con- L’ ECONOMIA IN GENERALE , E DEL V ENETO IN PARTICOLARE , DAL SUO PUNTO DI VISTA COME VA? Il boom del Veneto sta segnando il passo. Sono finite le caratteristiche che il Veneto aveva, piccole aziende basate su tanto lavoro e tanta efficienza; non sarà più così, e l’era della globalizzazione lo dimostra. Sono gli anni delle sinergie produttive e com- sentirà di sfruttare al meglio le sinergie commerciali e le strutture di questa e quella azienda. merciali, bisogna essere in grado di avere strutture capaci di produrre numeri importanti e portarli in tutto il mondo. Chiudo l’argomento, affermando, che il guado della stagnazione nazionale ed europea non è ancora stato superato, ci vorrà ancora qualche anno per farlo. QUALI SONO I VOSTRI VOLUMI DI FAT- TURATO? Il bilancio 2003 si è chiuso su 22 milioni 700 mila euro, quello 2004, è previsto sui 28 milioni di euro. SULLA DECANTATA DELOCALIZZAZIONE COSA CI PUÒ DIRE? Bisogna fare una distinzione legata ai diversi prodotti, per certi prodotti c’è convenienza produttiva nei paesi dell’Est o in Cina, per il nostro prodotto assolutamente no. Vi è un layout aziendale, una cultura del personale, un servizio da dare ai clienti e delle garanzie, che possiamo dare solo per prodotti fabbricati qui, e non in altri Paesi. Vi è poi un altro aspetto da considerare. L’imprenditore, a volte può essere attratto da interessi diversi e quindi da una convenienza fine a se stessa. Dal lato sociale invece, più andiamo all’estero più impoveriamo il nostro paese, esportiamo infatti, layout aziendale, strutture, regaliamo tecnologie che poi ci copiano, perché sono bravi a farlo, e appena gli conviene producono per proprio conto. IL SUO RAPPORTO CON LA «S. BIAGIO»? Non conoscevo la «S. Biagio» e le sue strutture. Ho avuto occasione di conoscere Valter Franco che ho trovato una persona squisita, e da li, è cominciato il nostro rapporto di lavoro. SI CONFERMA QUINDI LA LINEA CHE IL RAPPORTO INTERPERSONALE CHE LE BANCHE DI C REDITO C OOPERATIVO HANNO NEL LORO METODO DI LAVORO, È ANCORA QUELLO GIUSTO NONOSTANTE TUTTO? Penso proprio di sì, il rapporto serio e diretto, la soluzione rapida delle problematiche, sono per un imprenditore la base su cui costruire un rapporto soddisfacente di lavoro per entrambi. noi e voi 9 UN PAESE ALLA VOLTA CONOSCIAMOCI MEGLIO Noventa di Piave Noventa di Piave è uno dei pochissimi comuni italiani dove nel suo stemma viene raffigurato un animale: in questo caso un cavallo bianco. L’animale così ben evidenziato che si sovrappone ad una fascia ondulata azzurra, che ricorda sicuramente il fiume Piave, dimostra e si riferisce all’allevamento e al commercio dei cavalli, un tempo fiorente in questa zona. In realtà furono due le attività di maggior rilievo che contrassegnarono per secoli l’economia di Noventa: l’allevamento dei cavalli appunto, che per la loro bellezza e prestanza venivano ricercati nell’Europa Orientale e in diversi mercati italiani, componenti la cavalleria veneziana ai tempi della Serenissima, e la navigazione lungo il fiume Piave, il fiume vicino al centro abitato, dal quale Noventa ne aggiunse il nome. Il Piave era infatti navigabile dal mare fino a Noventa e dava la possibilità, attraverso il congiungimento con altre vie d’acqua vicine, allo sviluppo di attività commerciali in tutta l’area. 10 noi e voi Oggi, dei cavalli e della navigazione nel Piave rimane solo un ricordo. Noventa di Piave sorge sulla riva sinistra del Piave, pochi chilometri a monte di San Donà, di fronte a Fossalta di Piave. Con i suoi seimila abitanti circa, estesa su un territorio di 18,07 chilometri quadrati, si è sviluppata commercialmente ed industrialmente, creandosi un volto nuovo e dando vita alla ricchezza economica dell’intera area sandonatese. L’origine del paese di Noventa va posta comunque molto lontano nel tempo, suffragata da elementi certi e ritrovamenti archeologici che danno i primi abitatori già in epoca romana. Al primo secolo avanti Cristo si fanno risalire infatti, i ritrovamenti delle fondamenta di una villa romana e dei bellissimi mosaici pavimentali con decorazioni geometriche, venuti alla luce nel 1978 nel corso di scavi casuali sull’argine di sinistra del Piave dove sorgeva una chiesetta dedicata a San Mauro, distrutta durante la prima guerra mondiale. Nella stessa area vi fu un susseguirsi di costruzioni religiose: tra i secoli XI e XII una pieve romanica dedicata sempre a San Mauro della quale sono stati rintracciati anche dei frammenti di affreschi, e successivamente, una costruzione rinascimentale le cui fondamenta sono state ritrovate in parte. Da qui si evince la storia della nascita di Noventa di Piave; si ritiene che se nell’area esistevano degli edifici sacri, necessariamente vi trovava posto anche la gente che vi abitava nella zona. Ma la prima vera notizia storica su Noventa risale al 1090, anno in cui l’imperatore Enrico IV dava in feudo la pieve al Casato degli Strasso, appartenente politicamente al Patriarcato di Aquileia. Questa investitura ha un nome alquanto importante poiché cita appunto per la prima volta la località con il nome di «Noventa». Successivamente in una bolla del 1152 indirizzata dal Papa Eugenio III al vescovo di Treviso Bonifacio, viene ricordata la pieve di San Mauro, parrocchiale di Noventa, tra le chiese (pievi) soggette alla giurisdizione della sua diocesi. Assegnata al Casato dei «da Romano», Noventa passò poi al Comune di Treviso e subì violenze, soprusi e saccheggi per la sua sottomissione da vari contendenti, come i «della Scala» signori di Verona, i «da Carrara» signori di Padova e i «da Camino». La pace iniziò e si protrasse per vari secoli investendo il territorio di Noventa, solo dopo il passaggio dell’intera Marca trevigiana sotto il dominio della Repubblica di Venezia. È di questo periodo l’affidamento ad un Meriga (una specie di amministratore) soggetto al podestà di Oderzo, delle sette località denominate colmelli (evidenziate con sette palle d’argento in campo rosso anche nello stemma del comune) cui era suddivisa la villa di Noventa e cioè: Romanziol, Sabbionera, Lampon, Tessere di Grassaga, Chiesa e Guaiane. Con l’arrivo dei francesi e la fine del dominio del Leone di San Marco, Noventa venne elevata dagli stessi francesi a rango di comune, aggregandola inizialmente al Cantone di Motta di Livenza che a sua volta faceva parte del Dipartimento del Tagliamento. Poi, nel 1809, venne trasferita al distretto di San Donà di Piave che era incluso invece nel Dipartimento dell’Adriatico, comprendente l’attuale provincia di Venezia. In epoche successive Noventa seguì i destini dell’intera zona, prima nel Regno Lombardo-Veneto e poi nell’unificazione al regno d’Italia nel 1866. In tante dominazioni, Noventa vide comunque lo sviluppo socio-economico del paese, tanto che già i ricchi patrizi veneziani costruirono splendide ville e maestose dimore, come gli «Erizzo» e i «Molin» a Noventa, gli «Zeno» a Lampol, i «da Mosto» a Sabbionera, i «Memo» nella località che riporta il loro nome e i «da Mula» a Romanziol. Tutte le bellezze architettoniche ed artistiche scomparvero e Noventa venne rasa al suolo durante gli anni terribili della prima guerra mondiale con l’invasione austro-ungarica del 1917-1918, trovandosi il paese sulla traiettoria delle granate italiane al di qua del Piave, che bombardavano le postazioni austriache annidate nelle case. Non solo il paese, ma l’intera zona venne distrutta. A guerra finita ci fu persino qualcuno che ventilò l’idea di ricostruire Noventa non nello stesso posto, ma l’attaccamento dei noventani alla propria terra fece sì che il paese fosse edificato di nuovo dov’era, a dispetto delle autorità che avevano ipotizzato anche l’idea di smembrare il territorio, aggregandolo ai comuni limitrofi. Comune alla storia dei paesi del Basso Piave, anche Noventa seguì le sor- ti dell’epoca che precedette la seconda guerra mondiale. E una crisi economica, il paese la subì nel secondo dopoguerra, quando scomparvero il commercio dei cavalli, il trasporto fluviale e l’estrazione della ghiaia dall’alveo del Piave, capisaldi dell’economia su cui poggiava lo sviluppo del paese. Ma i noventani emersero ancora una volta, dimostrando la tenacia, la volontà, la dedizione al lavoro per portare Noventa ad avere la caratteristica di un paese attivo, dinamico, puntando su un’economia industriale, potenziando il commercio e i servizi, individuando altresì nuove linee di sviluppo economico. Prerogative queste che hanno distinto in qualche modo Noventa dall’assorbimento di San Donà soprattutto nell’edilizia e nelle costruzioni, che con la sua vicinanza poteva essere accorpata. Il resto, per Noventa è storia recente. Franco Romanin noi e voi 11 Janna/Pn www.bancasanbiagio.it Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Le condizioni contrattuali ed ulteriori notizie sono riportate nei fogli informativi a disposizione del pubblico presso le filiali della Banca. Il nuovo conto corrente Più interesse solo su Internet Il «Conto on line» è il nuovo conto corrente studiato per essere movimentato esclusivamente via Internet direttamente da casa e dall’ufficio. Offre un elevato tasso di interesse, non ha spese e non comporta rischi. La Banca Telematica della S. Biagio SEDE E DIREZIONE GENERALE Fossalta di Portogruaro/Ve Viale Venezia, 1 · Tel. 0421/249811 Aria di festa come da copione alla consegna ai Soci e figli di Soci dei premi allo studio a: laureati, diplomati e licenziati edizione 2004 con il massimo dei voti, avvenuta venerdì 3 dicembre al Savoy Beach di Bibione. Una cerimonia alla presenza dei premiati e loro famigliari ed amici, dei rappresentanti del mondo della scuola del portogruarese, degli amministratori e dirigenti della «S. Biagio». I complimenti e l’incoraggiamento a portare nella vita quotidiana l’impegno fino ad ora riservato allo studio, da parte degli intervenuti. Il convivio finale e lo scambio degli auguri per le prossime festività hanno concluso in amicizia la serata. A fianco i premiati. Nominativo Residenza Voto Specializzazione LAUREA Cristina Barbui Silvia Bellomo Nicoletta Bivi Silvia Borghello Angela Bravin Silvia Calligher Valentina Citron Elisa Drigo Federico Fantin Anna Giusto Gruaro Bibione Cesarolo S. Michele al Tagliamento Fossalta di Portogruaro Bibione Oderzo Fossalta di Portogruaro Latisana Fossalta di Portogruaro 110/110 e lode 110/110 e lode 110/110 110/110 e lode 110/110 e lode 110/110 e lode 110/110 110/110 e lode 110/110 110/110 e lode Luca Marzio Alessandra Mecchia Diana Mores Sara Moretto Stefania Olivier Giulia Steolo Luisa Steolo Federico Urban Serena Versolatto Francesca Zanusso Luana Zanusso Bibiana Zuliani Fossalta di Portogruaro S.Michele al Tagliamento S. Michele al Tagliamento Lugugnana Cesarolo Ceggia Ceggia Latisana Pertegada Jesolo Jesolo Teglio Veneto 110/110 e lode 110/110 e lode 110/110 e lode 110/110 e lode 110/110 110/110 e lode 110/110 e lode 110/110 e lode 110/110 e lode 110/110 e lode 110/110 e lode 110/110 Irene Braida Lisa Brocca Viviana Buffon Anna Carboni Diana De Luca Filippo Dri Sara Lorenzon Caorle S. Michele al Tagliamento Pertegada Fossalta di Portogruaro Fossalta di Portogruaro Cordovado Cessalto 100/100 100/100 100/100 100/100 100/100 100/100 100/100 Marta Mecchia Chiara Moretto Ambra Pacchiega Martina Santellani Giulia Scaramuzza Ilaria Xausa Camilla Zanon Elena Zorzetto S. Michele al Tagliamento Cesarolo S. Michele al Tagliamento Sesto al Reghena Caorle Caorle Portogruaro Caorle 100/100 100/100 100/100 100/100 100/100 100/100 100/100 100/100 Lugugnana Caorle Ceggia Fossalta di Portogruaro Ceggia Concordia Sagittaria Caorle Caorle Cesarolo Lugugnana Cesarolo Pertegada Gruaro Lugugnana Lugugnana Fossalta di Portogruaro Fossalta di Portogruaro Ceggia Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Fisioterapia Scienze Politiche Biotecnologie Mediche Scienze Naturali Scienze Naturali Relazioni Pubbliche Economia Aziendale Filosofia Scienze e Tecnologie Agrarie Storia e Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali Statistica e Tecnologie Informatiche Scienze dell’Architettura Scienze dell’Educazione Economia Aziendale Psicologia Amministrazione e Controllo Amministrazione e Controllo Fisica Scienze e Tecnologie Agrarie Scienze dell’Educazione Scienze dell’Educazione Relazioni pubbliche MATURITÀ DIPLOMA MEDIA INF. Silvia Anastasia Fabio Battiston Margherita Billotto Angela Bozzato Giulia Dall’Oro Irene Flaborea Giacomo Marchesan Nicolò Marchesan Massimo Marson Riccardo Martin Andrea Marco Luca Ormenese Alessandro Piccotto Letizia Poser Jessica Salvadego Elena Scroccaro Matteo Villotta Giovanni Zamborlini Agnese Zottino Liceo Scientifico Liceo indirizzo Scienze Sociali Tecnico dei Servizi Turistici Liceo Linguistico Liceo Linguistico Liceo Scientifico Perito Aziendale e Corrispondente in Lingue Estere Liceo Classico Perito per il Turismo Liceo Linguistico Liceo Linguistico Liceo Scientifico Liceo Scientifico Liceo Classico Ragioneria PILLOLE DI SPORT: VOLLEY La Banca S. Biagio, ha sempre riservato un particolare riguardo, oltre che per la cultura, le tradizioni, l’associazionismo, istituzioni no profit, anche allo sport del territorio. A San Donà, ha «incontrato» il Volley femminile ed ha risposto subito ci siamo! Il giornalista Fabrizio Cibin, che ringraziamo, ci racconta questa splendida realtà. A San Donà si fa sul serio Ventiquattro titoli vinti, due volte Campioni d’Italia, un argento e un bronzo in altre due finali, una promozione in Ia Divisione e un’atleta diventa Campionessa d’Europa con la Nazionale Juniores. È stata una stagione dai grandi numeri, quella targata 2003/2004. L’ennesima, per l’Ags Volley San Donà, società nata nel 1969, diventata con gli anni una delle realtà più importanti d’Italia per la cura del settore giovanile, al punto che il commissario tecnico della Nazionale femminile, Marco Bonitta, l’ha recentemente portata ad esempio. «Tutto questo grazie a tante persone che continuano a lavorare in questa società, con grande volontà, spirito di sacrificio e professionalità», ha detto il presidente Michele Agostinetto, che ha sottolineato come il gruppo di dirigenti entrato tre anni fa (rimasti coinvolti e affascinati da questa bella realtà) sia parte attiva di una società che ora è chiamata a un ulteriore salto di qualità. Tante le persone che si dedicano in società, tante che compongono uno staff tecnico in testa al quale c’è una persona dello spessore di Giuseppe Giannetti, uno dei tecnici in assoluto più preparati d’Italia. Una dozzina di scudetti giovanili alle spalle, è colui che, tanto per fare un esempio, ha scoperto e lanciato le varie Cacciatori, Piccinini, Sangiuliano, Leggeri… E grazie anche alle aziende che credono in questo progetto e che decidono di investire sapendo che, da una parte contribuiscono a rendere grande una realtà che lavora anche per la crescita umana degli 14 noi e voi uomini e delle donne di domani; dall’altra che i successi e la notorietà sono tali da risultare un ottimo investimento di carattere promozionale. Come ha fatto ancora una volta l’Omega Veneto, azienda di Quarto d’Altino, leader nel settore informatico; l’azienda, dinamica e intraprendente, proprio come l’Ags, che sa dare le giuste risposte informatiche alle imprese che lo richiedono. Grazie a realtà come l’Omega, il Volley Pool Piave, braccio operativo dell’Ags, riesce a lavorare con quasi 400 atlete, a organizzare mini volley per oltre 300 ragazzine, a portare avanti il progetto ‘Minivolley Scuola’ per 1500 alunni. Insomma a raggiungere i risultati che tutti conosciamo. Tra i momenti esaltanti di questa stagione, i titolo italiano conquistato a Chiavenna dall’Under 17, che tra l’altro era alla sua terza partecipazione consecutiva alla fase finale. Poi la finale dell’Under 19, ospitata a San Donà e Noventa e organizzata dalla stessa Ags Volley San Donà. La squadra, che ha raccolto gli applausi di tutti i partecipanti, si è guadagnata la medaglia di bronzo, dimostrando però di meritare anche qualcosa di più. «È stato faticoso, ma esaltante – ha commentato ancora Agostinetto – ripagata sia dal buon terzo posto delle nostre ragazze, che dai molti complimenti per l’organizzazione che abbiamo ricevuto da più parti». E ancora una volta le soddisfazioni arrivano anche dalla Nazionale. Questa volta è la Juniores a tingere d’azzurro l’Ags: Marta Agostinetto era nella squadra che Sopra: la squadra Under 17, campione d’Italia. Sotto: una fase di gioco della prima squadra. a settembre ha vinto il Campionato d’Europa di categoria. E, a ulteriore dimostrazione del fatto che il lavoro fatto dallo staff della società sandonatese torna utile anche all’Italia, da ricordare che nella Nazionale che ha partecipato alle Olimpiadi di Atene c’erano anche Jenny Barazza e Manuela Secolo, lanciate al grande volley proprio dall’Ags Volley San Donà; entrambe, giusto ricordarlo, a maggio si erano laureate campionesse d’Italia con la Foppapedretti Bergamo. Ancora non vi basta? Eccovi un’altra dimostrazione dei «prodotti» Ags: nell’Icot Forlì (A1), su 12 giocatrici della rosa, ben 4 provengono da San Donà, ovvero Rachele Sangiuliano, Tania Poli, Valeria Zanin e Carla Rossetto, queste ultime due aggregatesi a luglio, dopo un esaltante campionato in B1. Janna/Pn Tasca, la Carta di Credito prepagata Tutta la comodità di una carta di credito senza bisogno di avere un conto corrente. Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Le condizioni contrattuali ed ulteriori notizie sono riportate nei fogli informativi a disposizione del pubblico presso le filiali della Banca. Tasca, la carta prepagata e ricaricabile della Banca S. Biagio, è la soluzione più pratica e funzionale per gestire un budget prefissato. SEDE E DIREZIONE GENERALE Fossalta di Portogruaro/Ve · Viale Venezia, 1 · Tel. 0421/249811 w w w. b a n c a s a n b i a g i o . i t Fatti ed avvenimenti LIBRI Arte nelle chiese di Portogruaro Il Seminario di Concordia-Pordenone La storia del Veneto Orientale e del Friuli Occidentale, si è arricchita di una importante pagina con l’opera di monsignor Bruno Fabio Pighin: «Il Seminario di Concordia–Pordenone, fondazione e sviluppo in Portogruaro fino al trasferimento a Pordenone (1704-1920)». Un percorso lungo duecentosedici anni per riportare a galla le vicende legate alla nascita di una istituzione che proprio quest’anno festeggia i suoi trecento anni di vita, e che ha fatto la storia non solamente ecclesiastica della nostra terra, come dice bene l’attuale Rettore del Seminario monsignor Otello Quaia nella prefazione: «… trecento anni di vita… andava in qualchemodo ricordata. Non è tempo il nostro… per indulgere a retoriche celebrative… dalla situazione in cui versa attualmente il Seminario, ridotto all’ombra di quello che fu negli anni della prosperità numerica dei suoi inquilini. Si è quindi deciso di scegliere la strada meno appariscente ma più seria, seppur più faticosa, di pubblicarne la sua storia». 16 noi e voi Armando Fanzago ha presentato ad una serata Rotary dedicata al Service che il sodalizio portogruarese ha riservato all’arte, il suo libro «Le opere pittoriche nelle chiese di Portogruaro». Un libro che ha visto la luce grazie alla munificenza del Colonello Pancrazio Conflitti che ha voluto cosi ricordare il fraterno amico monsignor Arrigo Sedran. Quella dell’architetto Fanzago può a ben diritto considerarsi un’opera tra le opere. Duecentotto pagine per un percorso tra splendide foto, ben 285, note appropriate, impreziosiscono il volume ed invogliano il lettore ad ammirare sul luogo, le opere di cui le chiese di Portogruaro sono ricche. Anche un po’ di… pallone Non deve apparire certo irriverente ospitare in questo spazio, accanto alle due opere precedenti, anche quella di Antonio Venturin per raccontare ottantacinque anni di storia... pedatoria. «Un pallone granata… in cielo» è infatti una parte della storia di una città, Portogruaro, attraverso quella che molti definiscono l’arte pedatoria. Antonio Venturin nel suo libro presentato recentemente, ha messo nero su bianco un’idea di Antonio Michielon, Roberto Drigo e Mario Nadalutti che narra del calcio, dei personaggi che ne sono stati i protagonisti, delle vicende anche umane, e delle passioni di una città e… dintorni, con la bravura e sensibilità che lo contraddistinguono. Ed il libro sta andando bene, e con un’altro piccolo sforzo si concretizzerà anche lo scopo benefico cui il ricavato è destinato. Vado: nuove vetrate nella chiesa. La comunità di Vado di Fossalta di Portogruaro ha festeggiato con il suo pastore don Sante Neri, l’inaugurazione delle nuove vetrate della sua chiesa. Ora la chiesa è molto più bella ed accogliente, grazie al contributo di tanti privati che si sono dimostrati generosi oltre l’insperabile, ed anche della Banca S. Biagio che nel nostro caso si è dimostrata particolarmente sensibile, ha detto tra l’altro don Sante. Le vetrate, opera del pittore Antonio Boatto, danno certamente alla chiesa della piccola, ma operosa comunità di Vado un aspetto più «caldo» e mistico sia per la loro bellezza, sia per quanto rappresentano nella storia della cristianità. CONVEGNI Il Credito Cooperativo e le piccole e medie imprese Credito Cooperativo e sviluppo finanziario delle piccole e medie imprese nel Veneto Orientale. Questo il tema sviluppato in occasione del Convegno organizzato il 16 ottobre dalla «S. Biagio» all’Omniahotel di Noventa di Piave. Un Convegno che ha fatto registrare un ottimo successo sia per la bravura dei relatori, che per la partecipazione di soggetti interessati. I lavori sono stati aperti dal presidente della «S. Biagio» Franco Anastasia che ha porto il saluto agli intervenuti ed ai relatori prima di passare la parola agli stessi. Ha iniziato Rinaldo Sassi Amministratore delegato della Scouting Spa, azienda che per conto della Banca S. Biagio del Veneto Orientale aveva svolto un’indagine sulla salute finanziaria ed organizzativa delle «Piccole e Medie Industrie», illustrando dati, scenari e strategie per sviluppare il tema: «Le operazioni di finanza straordinaria nel territorio del Veneto Orientale», emersi dalle imprese mappate ed operanti con il Credito Cooperativo. Un escursus molto approfondito che è passato attraverso vari stadi di indagini sia a livello organizzativo che finanziario, che hanno permesso di classificare le stesse in vari livelli, per struttura manageriale o a conduzione famigliare, sull’evoluzione ipotizzata per i prossimi anni, sul ruolo delle Banche a sostegno delle iniziative, sul ruolo della «S. Biagio». Occorre: sviluppare, sostenere, adeguare, incentivare, strutturare attraverso la conoscenza delle problematiche per formare una nuova cultura sulla finanza di impresa. Sassi ha anche sottolineato il fenomeno della delocalizzazione, che non deve essere completo perché pericoloso, ma misto. Francesco Borga Direttore Generale di Confindustria Veneto, ha affrontato il tema: «L’evoluzione delle piccole e medie imprese nel Veneto», è passato attraverso l’evoluzione che il Veneto ha avuto, passando da un’agricoltura «malarica» e massiva ad una agricoltura specializzata ed aggressiva ed una forte industrializzazione che per molti anni ha utilizzato la «svalutazione competitiva». Ora bisogna pensare a dare maggior forza attraverso competitività e nuovi indirizzi. Il turismo per esempio, ha detto Borga, fattore importante per il Veneto, trainante ma debole di settore, deve passare attraverso interventi non occasionali, ma strutturali, ed altrettanto deve fare l’impresa. Delocalizzazione mirata e con altri partners che non siano solo quelli dell’Est per non diventare l’Europa del Sud, considerando che il Veneto non è più marginale ma centrale rispetto alla stessa. Un ruolo importante lo possono fare anche le Banche e quelle di Credito Cooperativo in particolare, operando attraverso i fondi pensione, creandone uno proprio per avere maggiori disponibilità perché maggiori disponibilità danno maggiori e migliori clienti; meno disponibilità, uguale a clienti più deboli. «Bisogna, ha concluso Borga, sfruttare al meglio le capacità che tutti i settori hanno nel Veneto e dare risposte, ed in questo il sistema bancario deve entrare e fare la sua parte». Gianandrea Sala, Responsabile Ufficio Studi della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo, con il tema: «Le banche di Credito Cooperativo e le piccole e medie imprese nel Veneto»; ha illustrato il sistema operativo delle BCC ed il perché del successo che le portano al 2° posto nella Regione per il Credito. Un successo che passa attraverso: la copertura territoriale con gli sportelli; la coesistenza territoriale tra sede e luogo di operatività; la rapidità di risposta, la conoscenza diretta dei clienti e delle loro esigenze; la conoscenza della struttura e dei processi interni. Il tutto si compendia in: rapporto molte volte interpersonale tra operatori e Soci-Clienti; maggior rapidità del C. di a. e della struttura; autonomia decisionale. Tutti punti di forza che permettono quindi di fare in modo che le Banche di Credito Cooperativo diventino sempre più interlocutore preferito da piccoli e grandi operatori, da famiglie ed istituzioni e siano quindi quel volano di crescita importante al momento della loro nascita ma indispensabile ai giorni nostri. I relatori hanno quindi risposto per la parte di competenza alle domande degli intervenuti, mentre il presidente della «S. Biagio» Franco Anastasia ha tratto le conclusioni ringraziando relatori ed intervenuti e dando appuntamento al prossimo convegno, invitando poi tutti al momento conviviale che ha rafforzato conoscenze ed idee. noi e voi 17 UNIVERSITÀ A PORTOGRUARO La sfida è vinta Portogruaro e la sua Università, è una sfida che è stata vinta per la determinazione di chi l’ha voluta e di coloro che la continuano a sostenere. Tra questi, un ruolo importante, è quello della Portogruaro Campus; siamo andati a parlarne con il dottor Paolo Anastasia che ne è l’amministratore delegato. UNA SFIDA NATA? Nata qualche anno prima del 1997 che invece è l’anno in cui è iniziata l’attività universitaria vera e propria a Portogruaro. Allora, i soci principali della Portogruaro Campus, cioè la Fondazione del Collegio Marconi ed il Comune di Portogruaro si sono messi insieme per portare avanti l’idea, che allora era solamente tale, per realizzare in Portogruaro una attività Universitaria. La città era pronta a riceverla e le strutture (dove ancora oggi ci troviamo), con qualche modifica sarebbero state in grado di ospitarla e quindi si è partiti. DAI PRIMI PASSI CON L’UNIVERSITÀ PATAVINA E QUELLA TRIESTINA, OGGI A CHE PUNTO SIAMO? Tutto è partito dall’accordo sottoscritto con queste due università come primo atto ufficiale che ha dato origine a questo polo. Nel corso di questi anni, e soprattutto con l’anno accademico 2003/2004 che si è concluso, siamo riusciti ad inserire delle novità importanti che sono: un nuovo rapporto con Ca’ Foscari di Venezia, un nuovo rapporto anche con lo Iuav Istituto di Architettura di Venezia; quindi oggi siamo in grado di svolgere l’attività in collaborazione con ben quattro università venete e friulane. QUALI GLI INDIRIZZI PER CHI SI VUOLE PORTOGRUARO? Noi abbiamo tentato di darci una fi- LAUREARE A 18 noi e voi sionomia ben delineata; avere quattro laure triennali, quelle che oggi si chiamano dopo la riforma lauree brevi, e svolgere contemporaneamente alcuni «Master» specifici universitari, regolamentati da caratteristiche didattiche ben definite. Questo progetto si sta realizzando con lo svolgimento a Portogruaro dei corsi di quattro lauree triennali che sono: quella originaria di Portogruaro in Scienze dell’educazione della facoltà di Trieste, il corso di laurea in Scienze Infermieristiche gestito dalla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova, il corso di Economia Aziendale con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, ed il corso di laurea in Formazione Primaria della Facoltà di Scienze della Formazione di Trieste. Questo è un corso specifico per coloro che nei prossimi anni vorranno insegnare nelle scuole materne ed elementari, che è indispensabile per esercitare questo tipo di insegnamento. A fianco di questi corsi di laurea, stiamo avviando la terza edizione del Master in Cooperazione Europea per l’area Centro Orientale Balcanica, rivolto a quanti hanno interesse a lavorare ed inserirsi in quel mondo, od in aziende che hanno rapporti con quel mondo. La seconda edizione del Master in certificazione ambientale di qualità gestito dall’Università Ca’ Foscari, e del Master in logistica e trasporto intermodale gestito unitariamente dallo Iuav di Venezia e dall’Università di Trieste. PORTOGRUARO QUINDI SIA GEOGRAFI- CAMENTE CHE PER CORSI, È IN GRADO DI SODDISFARE UN BACINO DI UTENZA VENETO ED IL FRIULI? Sicuramente, noi abbiamo studenti dal Veneto e dal Friuli che arrivano a circa 1150 studenti iscritti, di cui circa novecento nella facoltà di Scienze della Formazione per la laurea in scienze dell’educazione. Tra l’altro, circa il 90 percento sono donne segno evidente che questa attività, è apprezzata dal sesso femminile, proprio per le sue molteplici possibilità di inserimento nel tessuto socio-economico del Paese. INTERESSANTE TRA IL QUANTI I LAUREATI NEL PERIODO DI VITA DELL’UNIVERSITÀ? Il polo di Portogruaro, dalla sua nascita ad oggi ha sfornato circa 200 laureati; il che non è poco. Attualmente siamo su circa una cinquantina di laureati all’anno. Altro dato interessante, è che molti di questi laureati, erano già dei lavoratori, per cui non abbiamo sfornato dei disoccupati come si dice solitamente con un termine non appropriato per i neo laureati. Questo è un elemento che va sottolineato perché grazie alla dislocazione ed all’offerta di Portogruaro, molti possono laurearsi lavorando. La possibilità di frequentare pur lavorando, è una opportunità che moltissimi hanno colto al volo, come lo dimostrano i dati; circa il 50 percento dei nostri iscritti infatti sono anche dei lavoratori. LA PORTOGRUARO CAMPUS CHE È UN PO’ L’ANIMA DI QUESTA UNIVERSITÀ, COME SI SOSTIENE? Bella domanda! Si sostiene con delle risorse molto precise e chiare che sono: fondamentalmente del Comune di Portogruaro, che è il socio di maggio- ranza della società, ed anche altri comuni del portogruarese, ai quali speriamo altri se ne aggiungano a sostegno dell’Università di Portogruaro. Ristorno di tasse universitarie, ed il contributo della Regione Veneto che negli ultimi anni ha destinato all’università di Portogruaro 250 mila euro, all’interno di una legge ad hoc per il Veneto Orientale; questo, avvalora il riconoscimento della validità della nostra Università. Qualche intervento «una tantum» anche da soggetti privati che noi vorremmo consolidare, non grandi cifre, ma comunque in grado di recuperare quei 150 milioni anno circa che ci permetterebbero di fare oltre a quello che già facciamo, anche attività di ricerca, che abbiamo già iniziato nell’area pedagogica, ed un ulteriore progetto sull’evoluzione in atto in Centro Europa e nei Balcani, questo, qualificherebbe ancora di più il Polo portogruarese. ANCHE LA «S. BIAGIO» POTREBBE ES- SERE UN PARTNER GRADITO? Anzi, particolarmente gradito, per l’attenzione che la stessa riserva da sempre al mondo della scuola con i premi annuali allo studio ai Soci o figli di Soci meritevoli (consegnati tra l’altro proprio pochi giorni fa), sia perché proprio la «S. Biagio» ha deliberato da qualche giorno, l’assegnazione di un contributo importante per la durata di un quinquennio, che noi utilizzeremo particolarmente per il corso di laurea in Economia Aziendale. ABBIAMO PARLATO DEL GRANDE BACI- NO DI UTENZA, DA DOVE PROVENGONO GLI STUDENTI? Il prospetto riferito all’anno accademico 2003/2004 che Le sottopongo, è esplicativo della provenienza e conferma la vastità del territorio da cui provengono i laureandi. CHIUDIAMO CON LA STRUTTURA DELLA PORTOGRUARO CAMPUS? È presto detto. Vi è un consiglio di amministrazione formato da cinque persone, con presidente dall’anno scorso l’ingegner Roberto Drigo, ci sono io come Amministratore Delegato, poi la struttura operativa con una persona e mezza: come si suol dire, una struttura al risparmio. L. S. ANNO ACCADEMICO 2003/2004 PORTOGRUARESE SANDONATESE VENETO NON ORIENTALE FRIULI ALTRO TOTALE MATRICOLE 2004 200 122 196 360 7 885 112 49 11 8 9 77 37 53 22 4 6 85 48 8 10 10 3 31 41 Facoltà di scienze della formazione della università di Trieste CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’EDUCAZIONE Facoltà di economia della università Ca’ Foscari di Venezia CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA AZIENDALE Facoltà di medicina e chirurgia della università di Padova CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA Facoltà di scienze della formazione della università di Trieste CORSO DI LAUREA IN FORMAZIONE PRIMARIA MI SONO DATO CARTA BIANCA. COME NOME, INTENDO. COSÌ HO CHIAMATO LA MIA LIBRERIA . A QUALCUNO PUÒ SEMBRARE UN VEZZO, IN REALTÀ È UN OMAGGIO A CIÒ CHE LA MIA BANCA HA DATO A ME . OGNI BANCA DI C REDITO C OOPERATIVO CONOSCE DA VICINO LA TUA REALTÀ E DÀ FIDUCIA ALLE BUONE IDEE. LA MIA BANCA È DIFFERENTE SIGNIFICA ANCHE QUESTO. Differente per forza. www.bancasanbiagio.it