Proposte del territorio ANTOLA-TIGULLIO Premessa: La presente
Transcript
Proposte del territorio ANTOLA-TIGULLIO Premessa: La presente
Proposte del territorio ANTOLA-TIGULLIO Premessa: La presente bozza di strategia è stata redatta in seguito ad una serie di incontri formali e informali con attori rilevanti che operano nell’area progetto e ad una raccolta di contributi forniti dagli stessi sulle esperienze maturate sul territorio, sulle competenze attivabili e sulle difficoltà riscontrate. Una parte della fase di scouting è perciò stata anticipata, per avere migliore conoscenza in fase di redazione dell’idea guida. A) Idea guida Promuovere uno sviluppo del territorio, che origini dalle interconnessioni tra città (agglomerati urbani di Genova e del Tigullio) e area interna, in particolare infittendo le relazioni nei settori della scuola e della ricerca scientifica naturalistica, della sanità e dei servizi sociali, delle attività sportive outdoor, delle filiere agroalimentari e dell’artigianato Questa visione nasce dalle seguenti considerazioni: l’area interna ha una scarsità di risorse umane, a causa del forte malessere demografico, che richiede un innesto di nuovi soggetti sul territorio provenienti dal tessuto urbano; gli attori rilevanti presenti sul territorio hanno per la maggior parte un vissuto agropolitano; nell’area esiste in val d’Aveto, in valle Sturla e in val Graveglia una offerta turistica poco organizzata che necessita di miglioramenti, mentre in altre aree non esiste un’offerta turistica strutturata; esiste però un significativo flusso turistico legato a pesca sportiva, attività outodoor enogastronomica e ambientale: la città rappresenta sia una parte del bacino d’utenza turistico dell’area interna – intesa anche come palestra a cielo aperto – sia la porta di ingresso per il turismo proveniente dall’estero (aeroporto e porto di Genova, autostrade); gli agglomerati urbani di Genova e del Tigullio subiscono i danni del dissesto idrogeologico che in parte ha origine nell’abbandono dell’Appennino: stabilire un patto tra città e area interna attorno alle filiere agroalimentari e artigianali può rivelarsi un modo innovativo per promuovere la cura del territorio, sia per l’area interna che per le città. Un più equilibrato ed inedito rapporto tra la città e l’area interna può e deve diventare un elemento forte di identità della Città Metropolitana recentemente costituita B) Territorio interessato Il territorio è caratterizzato da due insiemi di comuni. Il primo insieme è composto da comuni periferici e ultraperiferici, molto piccoli per numero di abitanti, con dinamiche demografiche fortemente negative e una popolazione prevalentemente anziana. Si tratta dei comuni della Val Trebbia (Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Montebruno, Propata, Rondanina, Rovegno) e della Val d’Aveto (Rezzoaglio e Santo Stefano d’Aveto). Il secondo raggruppamento è composto dai territori a cui la Val Trebbia e la Val d’Aveto sono legati per l’erogazione dei servizi e le connessioni viarie verso la costa: rispettivamente l’Alta Val Bisagno (Bargagli, Davagna, Lumarzo e Torriglia), che gravita su Genova e le Valli Graveglia e Sturla (Ne, Mezzanego, Borzonasca), che gravitano su Chiavari. C) I protagonisti Attori impegnati nella pesca sportiva, nell’organizzazione di eventi di orienteering, nella strutturazione di un comprensorio per mountain bike; Università di Genova e ricercatori di gruppo interdisciplinare sulla biodiversità animale e vegetale, con esperienze di conservazione e riattivazione in situ; scuole di Genova e del Tigullio interessate a organizzare campi estivi per i propri studenti ed occasioni di formazione in area interna; Parchi, Istituzioni Scolastiche locali, Associazioni di categoria, personale della Città Metropolitana che ha sviluppato progetto pilota di portale web tematico per l’area; terzo settore e cooperative sociali impegnate nell’inserimento di fasce deboli, che stanno già avviando iniziative sul territorio in campo agro alimentare; operatori attivi nella filiera della castagna, nella nocicoltura, nella zootecnia e caseificazione , nella viticoltura e nell’artigianato, operatori forestali e operatori interessati al riavvio di attività di piscicoltura in strutture esistenti da riattivare. D) Problemi specifici individuati in relazione all’idea guida. Mancanza di connessioni adeguate ad infittire le relazioni tra città ed area interna, sia in termini di viabilità/trasporti che di connettività telefonica ed internet; mancanza di una massa critica di risorse umane giovani; presenza sul territorio di persone con difficoltà di inserimento nel lavoro; strutture ricettive obsolete e non orientate verso settori turistici emergenti, per i quali manca ad oggi un’offerta turistica strutturata (pesca sportiva, mountain bike, naturalistico); patrimonio di seconde case immenso, poco utilizzato e limitatamente alla villeggiatura estiva; presenza di contenitori e strutture inutilizzati (scuole, colonie, ex alberghi, palazzi storici, vasche per piscicoltura…) scarso legame tra ricerca scientifica, istituzioni scolastiche del territorio e imprese che vi operano; scarso legame tra formazione scolastica e vocazioni territoriali; difficoltà delle aziende agro-silvo-pastorali – che operano anche per la manutenzione del territorio e la conservazione della biodiversità - a stare sul mercato, a causa delle dimensioni e dei costi e della scarsa remunerazione dei prodotti. E) Possibili soluzioni ai problemi individuati Individuare soluzioni innovative sulla mobilità e dotare il territorio di adeguate connessioni telefoniche ed internet, anche con punti wi-fi gratuiti a cielo aperto e in edifici pubblici; rafforzare i legami con il mondo della cooperazione sociale per creare opportunità lavorative; campagne di attrazione di giovani con importanti skill nei settori turistico, agroalimentare e naturalistico, attivando convenzioni con Università di Genova ed altre università (es: Università Enogastronomica di Pollenzo); attivazione di campagne per l’attrazione di popolazione, sulla scorta di esperienze di successo in Europa; adeguamento delle strutture ricettive esistenti al target turistico individuato e strutturazione dell’offerta turistica e sportiva; incentivazione all’utilizzo delle seconde case durante vari periodi dell’anno, attraverso esperimenti di telelavoro; agire secondo logica di spin-off e start up per creare sinergie tra ricerca e impresa sul territorio; creare reti di imprese, creare legami tra ricerca e aziende agrozootecniche, per la conservazione e recupero della biodiversità in situ; innovare la formazione scolastica, con percorsi sportivi, linguistici e legati al sapere, all’artigianato e alle tradizioni locali e stabilire relazioni con le scuole metropolitane di ogni ordine e grado per dare contenuti (laboratori, campi estivi, scuole estive, attività di formazione) a contenitori inutilizzati; formalizzare un patto interno all’area metropolitana sull’utilizzo nelle mense scolastiche, delle strutture sociosanitarie e delle aziende dei prodotti dell’area interna, come riconoscimento della tutela attiva svolta sul territorio. F) Risultati attesi Miglioramento nella manutenzione del territorio; incremento delle produzioni agroalimentari e artigianali; conservazione e recupero della biodiversità locale; incremento e specializzazione dei flussi turistici; creazione di posti di lavoro nei settori turistico e agroalimentare, forestale e artigianale; inclusione lavorativa di fasce deboli; insediamento sul territorio di nuove famiglie; coerenza tra i percorsi formativi scolastici e professionali e le linee di sviluppo del territorio. 17/03/2015 Allegati: (contributi spontanei forniti da attori che hanno partecipato agli incontri): 1 – Pesca sportiva (Marco Imparato – Responsabile FIPSAS Genova) 2 – Mountain bike (Carlo Carenini – Comitato per lo sport Alta Val Trebbia) 3 – Studi sulla biodiversità nel SIC (Dott.ssa Roberta Cevasco – gruppo interdisciplinare Università di Genova) 4 – Presentazione portale web realizzato da personale della città Metropolitana (Arch. Arianna Garbarino) 5 – Zootecnia e caseificazione (Dott. Agr. Giampaolo Risso – Referente Associazione Regionale Allevatori)