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SULLEORMEDEGLIETRUSCHI
“AndiamoafareungiroinCampigna?”E’cosìchesidicedisolitovero?Unabellaescursionenonc’èchedireenon
eccessivamentefaticosa,mavoglioprovareavederlainunmodounpo’diverso.
Questo è l’itinerario che abbiamo percorso: Campigna, Passo della Calla, Burraia, M.te Falco, Piancancelli, Rif.
Fontanelle,FossoAbetìo,Campigna.
Mipiacepensareaquestiluoghiimmaginandolineitempiantichi,sindaquandovicomparverogliEtruschi,iprimiforse
a frequentarli e che hanno lasciato loro testimonianze nel vicino Lago degli Idoli (che prima si chiamava Lago della
Ciliegetaechesitrovasulversantetoscano,nonlontanodallasorgentedell’Arno),deponendoinquelluogoperloro
probabilmente sacro statuette votive e altri oggetti di epoca greco-ellenistica e romana. Pensate: se il Granduca di
Toscana(ealtrichealpotereglisonosucceduti)avessedettosi,oggiavremmolapossibilitàdiaveretuttiqueglioggetti
raccoltiinunmuseo,einvece…..
Epoidopoglietruschichissàquantealtrepersonedellepiùdiverseeanticheetniehannofrequentatoquestiluoghi,
forsesenzamaifermarsistabilmenteperò,vistoche-perquantoneso-nonc’ètracciadiloroinsediamenti.
Si parte comunque dal paesino di Campigna (da visitare il piccolo ma interessantissimo Museo Forestale) dove il
GranducadiToscanaLeopoldoIIfececostruirelasuaresidenzadicacciaepercorrendotraunameravigliosaabetaia
l’anticamulattieraancoradiscretamenteconservatainalcunitratti,siarrivaalPassodellaCalla,propriosulconfinecon
laToscana.Perquelchenesoilpassocosìcomenoiloconosciamoèstatoapertosoloneglianni’30,aconfermaforse
delloscarsointeressesocio-economicodellazona.
Rif.LaBurraia(ex-stallagranducale)
SiproseguepoiseguendolalineadicrinaleindirezionedelM.teFalco,lacimapiùaltadellanostraregione,passando
peripratonidellaBurraia,cosìchiamataproprioperchélìvieraunapiccolaproduzionediburroedadovedipartiva
una delle antiche vie dei legni -quelle utilizzate per trasportare i grandi tronchi giù in Toscana fino a Firenze- che
terminavaalGiogaretto(fig.1).
Figura1laBurraiaeilGabrendoFigura2traipinimughi
Sicontinuasempreseguendoilcrinalecircondatidapinimughi(fig.2)edopounaulteriorebrevefaticaeccociarrivati
alM.teFalco,chesegnaunpo’ilconfinetraleprovincediForlì-Cesena,FirenzeeArezzo.Quibisognacomportarsi
megliochealtroveadifesapropriodellavegetazionealpinapresenteecheètutelatadallariservanaturaleintegrale.
Direi che qui è d’obbligo fermarsi a consumare un breve spuntino, ammirando il panorama a 360° (fig. 3 e 4) e
discutendomagarisuqualesiailnomedellemontagnechesivedonoinlontananza.Atalepropositodevoconfessare
chedopotantianniancoranonsonodeltuttoconvintodellespiegazionideimieiamici,dalmomentochelastessa
montagnaversolaToscanacambianomepiùvoltel’anno.
Figura3versolaToscanaFigura4versolaRomagna
Dopolabrevesostaperil“bananatime”siriparteperscendereversoilRif.FontanellepassandoperPiancancelli.Iniziata
ladiscesaviritroveretedopopochiminutidavantiaunasorgentediacquafreschissima,damolticonsideratalamigliore
dituttoilParcodelleForesteCasentinesi:ilSododeiConti.E’proprioquichenasceilFossodelSatanasso(ramoiniziale
delBidentedelleCelle)elaleggendadelfantasmaMantelliniedellasuacaprettabianca.L’ambienteattraversatodal
Fossoèspettacolare,direiquasiprimordiale,consplendidicanaloniormaisenz’acquaeunavegetazionerigogliosa,ma
nonvisonosentierieavventurarvisipuòrivelarsiassairischioso.
SiprocedecomunqueancoracomodamentesinoalRif.Fontanelle(fig.5),situatoall’internodell’AlpediSanBenedetto,
dove
cisipuòfermareperpranzareedissetarsidaun’altrabuonasorgente,primadiiniziarelapartefinaledelpercorso.
Figura5Rif.FontanelleFigura6formicaiolungoilFossoAbetìo
RiempitadunquelapanciaealleggeritolozainosiriparteperlacomodastradaforestalefinoaimboccareilFosso
AbetìoinlocalitàFangacci.Anchequestotrattodiforestaandrebbepercorsoconunpo’dicalma,perammirarecome
sideveglisplendidiabetibianchieigrandinididiformicarossaRufa(fig.6),unaspecieprotettasoprattuttoperlesue
capacitàpredatorie:èinfattiunagrandedivoratricediparassitiecontribuiscequindinonpocoatenerepulitoasano
tuttol’ambientedovevive.
Civuoleunpo’pertornareinCampignaeriprenderelaviadicasa,manevalelapenainogniperiododell’anno:in
invernoperunabellissimaciaspolata(nevepermettendo),inprimaverapericolorieiprofumidellanatura,inestate
pergoderediunpo’direfrigerioeinautunnodinuovopericoloridelboscoelapacedelluogo.
ProvateapensareallastoriadiquestiluoghiepiùingeneraledelParco:secondolaleggendatuttoiniziònel1012con
SanRomualdoel’OrdinedeiCamaldolesi.PoiiContiGuididiModiglianaeBattifollefecerolaloroparte,poil’Operadel
DuomodiFirenzeseguitadalGranducaPietroLeopoldodiLorenaedaLeopoldoII.ArrivòquindilavoltadelRegno
d’ItaliaedeiMinisteridelleFinanzeprimaedell’Agricolturapoi,ilDemanioStataleedulcisinfundolaRegioneEmilia-
Romagna.ProbabilmenteilmeritopiùgrandecredopossaesserericonosciutoprimaaLeopoldoIIepoialnaturalista
forlivese Pietro Zangheri. Il primo ebbe l’idea nel 1838 di incaricare un forestale boemo, Karl Simon, per la
predisposizionediunpianoforestalefinalizzatoalripristinodellafloraedellafaunadell’appennino,abbondantemente
depredatiprimaedopodilui.Ilsecondoinvecesiimpegnòtenacementeintornoaglianni’70perl’istituzionedel“Parco
NazionalediCampigna”chedivennecomeloconosciamosolonel1993.
Ecco,quandoandateacamminarenelParcoprovateaimmaginarediessereincompagniadiqualcunodiloro,quello
chepreferite,etruschicompresi.Chissàinqualiequantiluoghisegretipotrebberocondurci,qualistorieoleggende
raccontarci.Nonlotroveresteaffascinante?Altrochetabletosmartphone!Laprossimavoltalasciateliacasaevenite
connoi,abbiamoqualchealtracosadaraccontarvi(fig.7).
S.E.&O.
TracciaGPS:
Georesq: http://www.georesq.it/trk.asp?id=pugygk42
MaurizioPavan
Figura7iSeniorsulpontede“LaStretta”lungoilFossoAbetìo