Tempi, 13 luglio 2010

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Tempi, 13 luglio 2010
In Bosnia parla una vera cattolica
Intervista a Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria
Di Benedetta Frigerio – Tempi, 13 luglio 2010
«Il messaggio più coinvolgente di Medjugorje è che il cristianesimo, prima che una dottrina, è un
rapporto personale di amore con Dio. “Qui c’è la Madonna”, mi sono detto, dunque il cristianesimo
è l’unica religione vera, perché la Madonna è “cattolica”!».Così il teologo Livio Fanzaga conclude
il primo pellegrinaggio a Medjugorje, nel 1985. Due anni dopo don Fanzaga è direttore di Radio
Maria, che da allora ha come primo scopo diffondere e analizzare i messaggi mariani e gli eventi
che riguardano Medjugorje, raggiungendo cinquanta paesi e 1.644.000 ascoltatori al giorno.
Don Fanzaga, il 24 settembre 2009 il Papa annuncia il viaggio a Fatima del maggio successivo.
A marzo 2010 istituisce ufficialmente una Commissione di inchiesta sul fenomeno di
Medjugorje dopo vent’anni di silenzio. Si può collegare la decisione al viaggio apostolico?
L’ha istituita a marzo ma era già nell’aria. Questo pontificato si sta facendo più mariano.
D’altronde, il Papa è stato eletto alle 18.43, nel momento dell’apparizione della Madonna di
Medjugorje. Benedetto è stato educato da Giovanni Paolo II all’amore verso Maria, ma la
consonanza fra le parole dell’attuale Pontefice e quelle dei messaggi della Regina della Pace è
oggi assoluta.
I medici che condussero i primi test sui veggenti si riferivano direttamente all’allora cardinale
Ratzinger, che intervistato da Vittorio Messori nel 1984 disse: «Non si può certo impedire a
Dio di parlare a questo tempo attraverso persone semplici, anche per mezzo di segni
straordinari che denuncino l’insufficienza delle culture che ci dominano». Significa che il
Papa crede nelle apparizioni?
Non credo sia un caso che la Commissione sia stata istituita da lui. Poi, dopo vent’anni, il
fenomeno va avanti con 5-6 mila pellegrini da 70 nazioni ogni anno, parecchi miracoli e nessuna
sbavatura teologica nei messaggi: non si poteva non riprendere in considerazione quanto è
avvenuto e avviene. Inoltre non c’è mai stata nella storia un’apparizione di così lunga durata.
Finora il Vaticano ha permesso pellegrinaggi personali. Ma così non si rischia di allontanare i
fedeli dal «grande piano che – ha detto la Madonna – Dio porta avanti attraverso
Medjugorje»?
Le apparizioni iniziarono quaranta giorni dopo l’elezione Giovanni Paolo II. Come se la Madonna
l’avesse voluto usare da portavoce. Il Papa e Maria chiedevano le stesse cose: il digiuno a pane e
acqua per fermare le guerre; il richiamo alla conversione; la consacrazione della Russia. Oggi
Benedetto XVI sta facendo lo stesso: perfettamente consapevole del bisogno di rinnovamento
spirituale, sa che è attraverso le ammonizioni mariane che questo avviene.
Richiami ai sacramenti, a fare penitenza e pregare, a preoccuparsi del proprio peccato, a
legare la crisi economica a quella morale, ad “aprire all’Oriente”… Che Benedetto XVI legga
i messaggi di Medjugorje per “farsi tramite” in attesa di un riconoscimento ufficiale?
Preferisco credere che Benedetto XVI – come Giovanni Paolo II, stando alle testimonianze
rilasciate per il processo di beatificazione – sia ispirato direttamente da Maria che lo usa per
arrivare a tutti i fedeli.
Il Papa ha ribadito che i tre segreti di Fatima non sono ancora compiuti. Significa che le
rivelazioni di Medjugorje (dieci e tutt’ora segrete) appartengono a un futuro posteriore a
quelle di Fatima?
C’è una continuità. Già a Fatima Maria aveva chiesto la consacrazione della Russia al suo cuore.
Questa non avvenne e secondo Giovanni Paolo II fu il motivo della venuta del comunismo. La
Madonna di Medjugorje annunciò poi nel suo sesto messaggio (30 ottobre 1981) che la Russia si
sarebbe convertita: «Il popolo russo è il popolo nel quale Dio sarà maggiormente glorificato.
L’Occidente ha incrementato il progresso, ma senza Dio», diceva durante gli anni durissimi del
comunismo ateo. Giovanni Paolo II credette e nel 1984 consacrò pubblicamente la Russia. Il 5
agosto del 1991 Maria chiese una novena per realizzare ciò che aveva annunciato a Fatima: «Il
mio piano di pace ha cominciato a realizzarsi. Preghiamo perché quello che ho cominciato sia
realizzato completamente». Così fu: l’8 dicembre del 1991 si scioglieva l’Unione Sovietica senza
spargimenti di sangue. Molti rimasero esterrefatti. Ricordo che il mondo poteva essere distrutto da
una guerra nucleare e la Madonna aveva detto un anno prima che se avessimo pregato questo non
sarebbe successo.
Tuttavia parte della Chiesa, il vescovo locale in primis, si mostra scettica. Alcuni giornali
croati hanno scritto che non si sarebbe mai proceduto a verificare ufficialmente i fenomeni
perché Benedetto XVI era contrario alla legittimazione delle apparizioni. Come mai tanta
resistenza anche dopo migliaia di esami clinici e miracoli riconosciuti anche da medici atei?
Non a caso questa volta la Commissione sarà diretta dal Vaticano. Io non dico che bisogna
credere, ma biasimo chi ostacola. Se non tutto è chiaro, nessuno può spiegare certi fenomeni
umanamente incomprensibili. Credere è una grazia speciale. Lei chiama a Medjugorje alcuni per
arrivare a tutti. È il suo metodo. Molti sono ancora scettici, ma non bisogna preoccuparsi. Maria li
beffa e usa anche degli increduli per costringerci a portare più prove.
La Vergine rivelò ai sei veggenti che li aveva scelti «perché non eravate i migliori».
Non è una contraddizione con il suo richiamo continuo alla coerenza?
I veggenti non erano certo cattolici ferventi. Andavano in chiesa la domenica per tradizione, ma dai
gruppi di preghiera o dalle attività della parrocchia si tenevano ben lontani. Anche Bernadette di
Lourdes non conosceva il catechismo. Ma questo è il metodo della Vergine: prende i semplici per
far vedere che la forza che viene da loro è tale che non si può che attribuire a lei. Io li conosco da
trent’anni i veggenti e sono fedeli normali, con tutti i difetti annessi.
La Madonna ha detto che l’apparizione di Medjugorje sarà l’ultima. Cosa significa?
Lo spiegò lei nel 1982: «Sono venuta per l’ultima volta a chiamarvi alla conversione». Forse
perché siamo al bivio: l’anticristianesimo non è mai stato così forte; per la prima volta l’umanità
può distruggersi, con le armi nucleari e la scienza medica. Anche il Papa parla di autodistruzione
dell’uomo che si fa Dio. Questo è il peccato peggiore, quello originale. Facendosi Dio l’uomo si sta
autodistruggendo. Forse anche per questo Maria sta con noi da tanto tempo. La Madonna ci sta
richiamando alla conversione. Intanto sta preparando un gregge che resista a Satana e si
abbandoni all’amore di Dio, un popolo di testimoni già presente, tanto che Maria conclude sempre
i suoi messaggi così: «Grazie per aver risposto alla mia chiamata». Che ci siano testimoni che
arrivino a tutti, è questa la cura!
Ma gli ammonimenti mariani non rischiano di alimentare l’ansia anziché guidare alla
conversione, producendo al massimo vani sforzi moralistici per salvarsi?
Tutto il contrario. Maria vuole che ci accorgiamo del nostro male perché ci apriamo all’amore
misericordioso di Dio. Ci chiede di accantonare l’orgoglio per cedere al suo abbraccio: figli miei –
ci dice – affidatevi a me perché solo io posso superare il male, voi da soli non riuscite. Convertirsi
è accettare di avere bisogno e farsi portare. Quando l’uomo si mette al posto di Dio sta male,
quando cede è contento, eppure si ribella: è una lotta. E lottare è un atto di umiltà, il contrario di
uno sforzo moralistico.
Perché la Madonna vuole svelarci i piani di Dio, a che serve conoscere i Suoi disegni? Non si
può vivere bene comunque?
Evidentemente è necessario illuminare. Cristo ha sempre svelato il futuro per preparare i suoi.
Oggi c’è il rifiuto totale di Cristo e l’uomo deve esserne cosciente: se non si accorge del male non
cerca il bene. L’uomo, inoltre, ha bisogno di capire quale è il suo compito nella storia. Ognuno ha
il suo ruolo nel piano divino di salvezza del mondo e Maria desidera illuminarci perché noi lo
capiamo e lo attuiamo.
I miracoli studiati durante i primi anni oggi assumono un peso ulteriore?
Che vengano ristudiati è importantissimo. Non c’è ordine nei referti medici e non si conoscono gli
sviluppi di molti miracoli. È decisivo, ad esempio, sapere se le guarigioni non hanno avuto ricadute
nel tempo. Perché noi, come i veggenti, vogliamo toccare con mano. Anche loro misero alla prova
la Madonna: «Se sei tu, diccelo».