“in onda“ con la gospa - Chiara Corbella Petrillo

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“in onda“ con la gospa - Chiara Corbella Petrillo
STORIE
“IN ONDA“
CON LA GOSPA
A Medjugorje la riscoperta della fede e poi tanti segni di speranza nel paese
dove vive. La testimonianza di vita di Rita Sberna, ventiquattro anni, che porta
la verità della Chiesa sulle frequenza di Radio Amore, emittente siciliana con sede
a San Cataldo. E adesso c’è anche un suo libro: Medjugorje, l’amore di Maria
di Angelo De Lorenzi
R
ita Sberna è una ragazza di ventiquattro anni. Abita in Sicilia, a San
Cataldo, in provincia di Caltanissetta, e dedica parte del suo tempo libero, come volontaria, a Radio Amore,
un’emittente di ispirazione cattolica della sua
città diretta da padre Enrico Schirru, un religioso dell’ordine di Nostra Signora della Mercede. Oltra alla conduzione radiofonica, Rita
ha anche scritto un libro: Medjugorje, l’amore
di Maria. Perché è la Gospa il motore della sua
attività di testimonianza.
Può raccontarci la sua attività in radio?
Conduco un programma che si chiama Testimonianze di fede. Quando mi proposero di lavorare alla radio non avevo la minima idea di quale programma
avrei potuto condurre. Noi collaboratori potevamo
però fare delle proposte. Poiché sono devota alla Regina della Pace, avendo potuto sperimentare di persona la realtà di Medjugorje, quando mi chiamavano per dare una testimonianza sentivo nel mio cuore
quanto fosse bello poter condividere la propria fede
con gli altri e dare anche agli altri la possibilità di
raccontarsi. E questo con la radio si può fare con ancor maggiore forza. Il programma è nato così; era
mia intenzione coinvolgere un po’ tutti, indistintamente. Tutti possono parlare di Dio, non importa
se operai, impiegati, attori di successo o presentatori. Con questa idea in testa ho iniziato a contattare le
prime persone. La Madonna mi ha aperto sempre le
porte, tutti hanno risposto con entusiasmo.
Come avvengono le interviste?
Il più delle volte sono interviste telefoniche. Siamo
in diretta, la conversazione è franca. Mi è capitato
anche di organizzare una puntata con la presenza in
studio dei miei ospiti. Tutti i personaggi che fin’ora
ho intervistato hanno raccontato i loro pellegrinaggi a Lourdes, a Medjugorje , ma anche la loro esperienza di fede nella vita di tutti i giorni.
Rita Sberna
alla consolle
di Radio Amore,
per cui conduce
il programma
Testimonianze
di fede.
Che personaggi ha intervistato?
Nella prima puntata ho intervistato don Mario Pieracci, che è ospite fisso nella trasmissione Rai La vita
in diretta. Ma ne sono seguiti tanti altri, davvero.
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C’è una storia che l’ha colpita più di altre?
Quella di Maximo De Marco, il regista del film Petali di rosa, che narra la storia di suor Rosa Roccuzzo, ispiratrice della Congregazione delle suore orsoline della Sacra Famiglia. Maximo era lontano da
Dio e mentre stava lavorando al film ha avuto la
conversione. Ogni storia è unica, diversa dalle altre,
ma di ognuna mi rimane sempre qualcosa di speciale. Un’altra storia molto bella è il racconto della conversione di Brando Giorgi, attore della fiction
Centovetrine, e la conversazione con Luca Ward,
attore e doppiatore noto per aver prestato la voce
a Russell Crowe. Ho intervistato anche la tennista
Mara Santangelo e Pippo Franco... Una delle ultime interviste è stata con Patrizia Pellegrino, che ha
tre figli, di cui una con un problema di salute. Fra
i personaggi che intervisterò nelle prossime puntate ci sono anche cantanti e musicisti come Gianni
Belleno e Marina Murari. E ho preso contatti anche
con Gianni Morandi, che dovrei riuscire a intervistare a settembre.
Parliamo di Medjugorje...
La mia esperienza è iniziata nel 2009, quando mi
recai là per la prima volta. Era tempo che volevo
andarci, attirata dal fatto che a Medjugorje la Madonna appare ancora ai giorni nostri. Prima di andarci era la classica “cristiana passiva”. Infatti andavo in chiesa per tradizione, ma non capivo il
significato vero dell’Eucaristia. Arrivai a Medjugorje in un anno brutto per me, perché ero reduce da esperienze negative sia nel lavoro sia nella
mia vita affettivo. Avevo bisogno di aggrapparmi a
qualcosa e mi sono sentita chiamata a Medjugorje.
Quando ci misi piede mi sentii abbracciata, abbracciata da una vera e propria Mamma e fin dal primo
giorno di permanenza sentii forte la Sua presenza.
Sono stata nel periodo della settimana di ferragosto e non erano previste apparizioni pubbliche, ma
la sera del 14 la Madonna apparve al veggente Ivan
alle ore 22. Era la prima apparizione cui assistevo
e per me era tutto nuovo. Molti mi chiedono se abbia visto qualcosa durante l’apparizione. No, non
ho visto nulla, ma nel mio intimo è stato un incontro con Maria, perché sentivo il Suo sguardo su di
me e ho avuto un pianto liberatorio che è durato
per quindici minuti.
Chiese qualcosa di particolare alla Madonna? Aveva una richiesta di aiuto?
Sì, domandai una cosa precisa. Le dissi: “Finora ho
fallito. Ti chiedo di mettere al mio fianco la persona
adatta a me, con la quale creare, un giorno, una famiglia”. Chiesi alla Madonna un segno per sapere se
quella persona fosse veramente scelta da Lei. Le dissi che anche se questa persona non conosceva nulla di me, la prima cosa che doveva chiedermi era di
Medjugorje, di modo che io collegassi questo segno
a Lei. Nella Messa del 15 agosto nel momento in cui
il sacerdote si stava accostando per darmi l’Ostia,
nel mio intimo vedevo Gesù e ho capito quante volte avessi fatto la Comunione senza avere la coscienza della presenza viva e reale di Cristo.
Rita a Medjugorje,
davanti
alla Croce Blu.
Che cosa accadde dopo, al ritorno dal suo
pellegrinaggio?
La mia vita è iniziata a cambiare. Da allora recito
ogni giorno il Rosario. Dopo molti mesi, era gennaio, mi trovavo a Messa nella chiesa vicino a casa
mia. Alla fine della cerimonia mi accorsi che un ragazzo mi stava fissando. Fu una frazione di secondo, ma capii che in quello sguardo c’era qualcosa
di particolare: entrambi siamo rimasti attratti l’uno
dall’altro. Dopo qualche giorno mi chiese l’amicizia su Facebook. Due ragazzi ventenni che cosa si
dicono la prima volta? Come ti chiami, che cosa
fai nella vita... Invece questo ragazzo mi disse subito: parlami di Medjugorje. Sentii un brivido nella schiena. Ci siamo fidanzati. E poi, più tardi, per
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ringraziare la Madonna, abbiamo deciso di andare
assieme a Medjugorje.
È tornata ancora altre volte a Medjugorje?
L’ultima volta che ci sono stata è stato a maggio di
quest’anno e ho invitato con me alcune persone che
non ci erano mai venute. Si è trattato del mio terzo pellegrinaggio. Ho alloggiato presso la veggente
Mirjana e ho avuto il piacere di consegnarle il libro
che ho scritto. Questo pellegrinaggio è stato diverso da quelli precedenti, perché ho potuto fare nuove esperienze, come vivere a contatto con Mirjana,
parlarle, pranzare con lei e la sua famiglia. Ho scritto questo libro per condividere la mia esperienza
con più persone possibili, per far conoscere attraverso Maria l’amore di Dio a tutte le persone che ancora non lo hanno conosciuto.
Come è nata l’idea di scrivere il libro?
Quando ho incontrato il mio ragazzo. Mi dicevo: è
bello quello che sto vivendo, però non penso che la
Madonna mi abbia regalato tutto questo per tenermi ciò che ho incontrato solo per me. Dovevo metterlo nero su bianco, perché forse questo è l’unico
modo per poter divulgare tutto quello che provo.
Com’è andata?
Ho scritto il libro, ma ho fatto molta fatica a trovare un editore per stamparlo. Ormai erano passati tre
anni, il libro era pronto ma non trovavo nessuno disposto a pubblicarlo. Ho fatto così stampare duecento copie a mie spese e poi ho pensato che ci avrebbe
pensato la Madonna a fare il resto. L’ho presentato a
Caltanissetta con don Mario Pieracci, così è arrivata la richiesta delle librerie della mia città e di quelle di Caltanissetta.
Come vive il rapporto con la Madonna nella sua vita quotidiana?
Per me è un esempio come donna, madre e sposa.
Cerco di “esercitarmi” nelle Sue virtù. Maria ne ha
tante di virtù ed è la persona più perfetta che ci sia.
Cerco di venerarla attraverso la preghiera del Santo Rosario, che è l’arma contro tutti i mali e cerco di coinvolgere anche altri a pregare la Madonna.
La casa dove abito con i miei genitori diventa spesso un cenacolo di preghiera. Ogni occasione è buona per invitare persone a pregare il Rosario. Il mese
di maggio lo dedico alla Madonna e apro a tutti la
mia casa. Durante la ricorrenza per i trentadue anni
dall’inizio delle apparizioni ho fatto la stessa cosa.
Ma faccio tutto questo con semplicità, per condivi-
dere con tutte le persone che conosco l’amore della
Madonna che ho incontrato.
Per concludere, ci può dire in poche parole, che cosa ha rappresentato per lei l’incontro con la realtà di Medjugorje?
Semplicemente Medjugorje è stata un’occasione di
conversione. Dopo il mio pellegrinaggio, mi sono
avvicinata alla fede e alla vita della Chiesa.
Rita mostra
orgogliosa
il suo libro insieme
al veggente
Jakov Colo.
La frequenza della fede
È possibile ascoltare la trasmissione di Rita Sberna sulle
frequenze di Radio Amore ai 97/104 MHz, in gran parte
della Sicilia, mentre in streaming su www.radioamoreweb.it. Il programma va in onda ogni venerdi alle 17.30,
nel periodo estivo, e alle ore 19.05 in inverno.
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