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PATHOLOGICA 2005;97:88-91 CASO CLINICO Osteosarcoma metastatico polipoide del duodeno. Descrizione di un caso ad insolita presentazione Unusual presentation of metastatic osteosarcoma as a giant duodenal polyp. A case report D. PISCITELLI, F. SANGUEDOLCE, E. MATTIOLI, G. PARISI, M.G. FIORE, L. RESTA DAPEG Dipartimento di Anatomia Patologica e di Genetica, Sezione di Anatomia Patologica, Università di Bari Parole chiave Osteosarcoma • Metastasi duodenale • Chemioterapia • Diagnosi ultrastrutturale Riassunto Introduzione L’osteosarcoma è una neoplasia maligna ad alto potenziale metastatico. Oltre alle comuni sedi metastatiche (polmone, osso e pleura) vengono descritte con crescente frequenza metastasi in sedi insolite quali fegato, encefalo e linfonodi; tra queste, le metastasi gastro-intestinali rappresentano un evento straordinariamente raro nella storia naturale di questa neoplasia. Materiale e metodi Viene descritto il caso di un uomo di 27 anni al quale era stato diagnosticato un osteosarcoma osteoblastico (grado IV) della tibia sinistra, sottoposto a 5 cicli di chemioterapia pre-intervento. Successivamente si era proceduto ad una resezione di tibia con sostituzione protesica seguita da ulteriori 2 cicli di chemioterapia adiuvante. Dopo 5 anni il paziente ha accusato melena ed anemizzazione acuta con il reperto endoscopico di un voluminoso polipo duodenale sanguinante, per il quale è stato sottoposto a cefalo-duodeno-pancreasectomia. Il campione chirurgico è stato fissato in formalina, incluso in paraffina e colorato con ematossilina-eosina; si è proceduto anche ad analisi immunoistochimiche ed ultrastrutturali. Risultati La neoplasia presentava una struttura fascicolata composta da cellule fusate ed epitelioidi in uno scarso stroma fibro-mixoide, associandosi ad ampie aree di necrosi coagulativa e foci di sclero-ialinosi. Le cellule tumorali mostravano grossi nuclei vescicolosi con nucleoli prominenti; non si riconoscevano focolai di matrice osteoide. L’analisi ultrastrutturale ha mostrato piccoli depositi elettrondensi calcifici sia nel citoplasma perinucleare che nella matrice collagena extracellulare, compatibili con “materiale pre-osteoide”. Key words Osteosarcoma • Duodenal metastasis • Chemotherapy • Ultrastructural diagnosis Summary Introduction Osteosarcoma is a malignant bone neoplasm with an usually high metastatic potential. Besides the common metastatic sites such as lungs, bone, and pleura, metastases to unusual sites such as liver, brain and regional lymph nodes have also been reported with increasing frequency; among them, gastrointestinal metastases represent an extraordinarily rare event in the natural history of this neoplasia. Materials and methods We describe a case of a 27 year old man, who was diagnosed with a grade IV osteoblastic osteosarcoma of the left tibia and submitted to 5 courses of pre-surgical chemotherapy; later he underwent tibial resection with implantation of a prosthesis, followed by 2 further courses of adjuvant chemotherapy. Five years after the patient presented with melena and acute anemia; during endoscopic examination, a large bleeding duodenal polyp was found, so a surgical resection of the gastric antrum, duodenum, head of the pancreas, main bile ducts and gallbladder was performed. The surgical specimen was formalin fixed and paraffin embedded, and sections obtained by the blocks were stained with haematoxylin-eosin; immunohistochemical and ultrastructural analysis were performed. Results Microscopically, the tumor mass showed a mostly fasciculated architecture, composed of spindle and epithelioid cells in a scarce fibromyxoid stroma, featuring large areas of coagulative necrosis and small foci of sclerohyalinosis. Tumor cells featured large vesciculous nuclei, with a few prominent nucleoli; no foci of osteoid matrix were detectable. The ultrastructural analysis revealed small calcified electron-dense depots both in the perinuclear cytoplasm and in the extracellular collagen matrix compatible with an “early osteoid formation”. Corrispondenza Domenico Piscitelli, DAPEG Dipartimento di Anatomia di Patologica e di Genetica, Sezione di Anatomia Patologica, Policlinico, P.zza Giulio Cesare 11, 70124 Bari, Italy - Tel. +39 080 5478274 - Fax +39 080 5478280 - E-mail: [email protected] OSTEOSARCOMA METASTATICO POLIPOIDE DEL DUODENO 89 Discussione L’aumento di frequenza delle metastasi di osteosarcoma in sedi insolite è legato alle modificazioni della storia naturale della neoplasia indotte dalla polichemioterapia. Viene riportato il nono caso in letteratura di metastasi gastro-intestinale di osteosarcoma (secondo caso in sede duodenale). Sia le caratteristiche istologiche che quelle immunoistochimiche non erano indicative di una metastasi di osteosarcoma dato che il tumore appariva dedifferenziato; in questo caso l’analisi combinata delle caratteristiche ultrastrutturali e della storia clinica hanno giocato un ruolo determinante nello stabilire la diagnosi conclusiva. Discussion Due to alteration of the natural history of the tumor induced by multiagent chemotherapy, the rate of metastases of osteosarcoma to unusual sites has been increasing. We report the 9 th case of a gastrointestinal metastasis of osteosarcoma reported thus far, and only the second one arising in the duodenum. Both the histological features and the immunohistochemical findings were not suggestive for osteosarcoma metastases because the tumor appeared dedifferentiated; in our case the combination of electron microscopy and clinical history played a pivotal role to establish the final diagnosis. Introduzione di nove noduli metastatici polmonari; altri due interventi simili al polmone destro vennero eseguiti nel 2000, seguiti da 5 cicli di chemioterapia ad alte dosi con topotecan ed endoxan. Nei mesi di marzo, aprile e giugno 2002 il paziente fu sottoposto a tre interventi di ablazione con radiofrequenza (RFA) al fine di trattare i noduli polmonari metastatici bilaterali recidivati. Nei mesi successivi insorse un’insufficienza renale acuta. A settembre 2002 il paziente accusava ematemesi, melena ed anemia acuta. All’esame endoscopico fu riscontrato un voluminoso polipo duodenale sanguinante e pertanto fu eseguita una duodenocefalopancreasectomia. Il paziente morì due giorni dopo per una grave emorragia post-chirurgica. L’osteosarcoma è una neoplasia maligna con differenziazione osteoide che insorge nell’osso e più raramente nei tessuti extrascheletrici. Ne sono solitamente affetti soggetti giovani, di età inferiore ai 30 anni. Tale neoplasia ha un elevato potenziale metastatico. Da un punto di vista istologico, sono stati descritti numerosi sottotipi caratterizzati da un comportamento biologico più o meno simile: osteosarcoma osteoblastico, fibroblastico, condroblastico, ricco di cellule giganti, teleangectasico, periostale, paraosteale, a piccole cellule e ben differenziato 1. Qualora venga eseguita unicamente l’escissione chirurgica della neoplasia, si verificano metastasi a distanza nell’80-85% dei casi. Oltre alle comuni sedi di metastasi come il polmone, l’osso e la pleura, ne sono state riportate di insolite, tra cui: il fegato, l’encefalo, i linfonodi regionali, con frequenza in costante aumento. Alcuni Autori hanno ipotizzato che ciò possa essere correlato sia alla prolungata sopravvivenza dei pazienti, sia alla somministrazione di chemioterapia adiuvante post-operatoria 2. Le metastasi all’apparato gastrointestinale rappresentano un evento estremamente poco frequente nella storia naturale 1; finora soltanto 8 casi sono stati riportati in letteratura 3-9. Descriviamo qui il caso di un osteosarcoma metastatico in un giovane uomo di 27 anni, che ha sviluppato un voluminoso polipo duodenale 5 anni dopo la diagnosi e la resezione chirurgica di un osteosarcoma osteoblastico della tibia di grado IV. Caso clinico Un uomo di 27 anni ebbe una diagnosi bioptica di osteosarcoma osteoblastico di grado IV della tibia sinistra a Maggio 1997. Fu trattato con 5 cicli di chemioterapia pre-operatoria costituita da metotrexate, cisplatino, ifosfamide e doxorubicina. Nel settembre dello stesso anno subì la resezione della tibia con impianto di una protesi, seguita da 2 ulteriori cicli di chemioterapia adiuvante con JMP e VP-16. La terapia non fu completata per l’insorgenza di una grave tossicità gastrointestinale. L’esame istopatologico del campione operatorio confermò la precedente diagnosi della neoplasia. Alcuni mesi dopo, ad aprile 1999, il paziente subì una resezione polmonare parziale bilaterale per la presenza Materiali e metodi Il pezzo chirurgico è stato fissato in formalina neutra tamponata al 10%, campionato ed incluso in paraffina; le sezioni istologiche dello spessore di 4 micron ottenute dai blocchi di paraffina sono state colorate con ematossilina-eosina, Pas, Pas diastasi e Tricromica di Masson. Per l’analisi immunoistochimica sono state effettuate sezioni dello spessore di 3 micron, che sono state successivamente deparaffinate, reidratate e poi incubate con gli anticorpi primari elencati in Tabella I. Per l’indagine ultrastrutturale sono stati recuperati campioni rappresentativi dai blocchetti di paraffina, sparaffinati in xilene, reidratati, postfissati in tetrossido di osmio 1%, disidratati in etanolo ed inclusi in resina epon-araldite. Le sezioni semifini ottenute sono state colorate con blu di toluidina ed esaminate al microscopio ottico per selezionare le aree più significative. Le sezioni ultrafini colorate con acetato di uranile e citrato di piombo sono state esaminate al microscopio elettronico a trasmissione Philips CM 10. Dati patologici L’esame macroscopico del segmento duodenale rivelò una voluminosa massa polipoide di colorito verdastro, delle dimensioni di cm 9 x 5 x 5, che ostruiva il lume ed infiltrava la parete dell’organo e la testa del pancreas, con marcata dilatazione dei dotti biliari principali (Fig. 1). D. PISCITELLI, ET AL. 90 Tab. I. Anticorpi usati in questo studio. Anticorpo Clone Fonte Diluizione Vimentina CD117 CD34 Actina muscolo liscio Desmina Proteina S-100 HMB-45 CK AE1- AE3 CK CAM 5,2 MNF 116 V9 Policlonale QBEND 10 1 A4 D 33 Policlonale HMB-45 AE1-AE3 CAM 5,2 MNF 116 Dako Dako Immunotech Dako Dako Dako Dako Dako Bekton Dickinson Dako 1:20 1:200 1:640 1:250 1:200 1:2000 1:100 1:150 1:8 1:60 Al microscopio ottico la massa tumorale mostrava un’architettura prevalentemente fascicolata, costituita da cellule fusate ed epitelioidi immerse in uno scarso stroma fibromixoide (Fig. 2). Erano presenti inoltre ampie aree di necrosi coagulativa e piccoli foci di scleroialinosi. Le cellule tumorali avevano grandi nuclei vescicolosi con nucleoli prominenti. La neoplasia presentava un elevato indice mitotico (> 10/10 HPF), spesso con figure mitotiche atipiche, ed infiltrava l’intero spessore della parete duodenale e la testa del pancreas. C’erano inoltre numerose cellule giganti contenenti grossi granuli citoplasmatici ipereosinofili, PAS-positivi diastasi-resistenti. Le cellule neoplastiche mostravano una consistente immunoreattività intracitoplasmatica solo per la vimentina. Non era presente positività per CD117, CD34, actina-muscolo liscio, desmina, proteina S-100 ed HMB-45. Nonostante il campionamento estensivo della massa e l’alto numero di sezioni esaminate (più di 200) non è stato possibile individuare foci di differenziazione osteoide. L’analisi ultrastrutturale ha rivelato la presenza di grandi cellule neoplastiche, contenenti uno o più nuclei ir- Fig. 1. Aspetto macroscopico del tumore. Una voluminosa massa fungoide occlude completamente il lume duodenale. Il colorito verdastro è dovuto al pigmento biliare. Fig. 2. Microscopia ottica. La maggior parte delle cellule sono fusate e disposte in fasci irregolari. Sono evidenti numerose cellule giganti multinucleate (ematossilina-eosina, 100X). regolari con cromatina finemente dispersa; tali cellule erano circondate da una fitta rete di fibre collagene. Il citoplasma conteneva abbondante reticolo endoplasmatico rugoso ed una piccola quantità di mitocondri e lisosomi. Piccoli foci elettron-densi di calcificazione erano individuabili sia in pseudoinclusioni nucleari che nell’ambito della matrice collagena extracellulare; tali aspetti erano compatibili con la formazione di “matrice osteoide precoce nella fase iniziale di mineralizzazione” (Figg. 3, 4). Discussione L’osteosarcoma è un tumore maligno dell’osso con prognosi molto severa; la sua storia naturale è caratterizzata da rapida progressione ed elevato tasso di metastatizzazione a distanza. Negli anni diversi Autori hanno evidenziato alcuni cambiamenti nel comportamento metastatico dell’osteosarcoma nei pazienti trattati con chemioterapia adiuvante in confronto a quanto accadeva nel passato, quando veniva eseguita unicamente la terapia chirurgica. Sono stati riportati sia una ridotta frequenza OSTEOSARCOMA METASTATICO POLIPOIDE DEL DUODENO 91 Fig. 3. Microscopia elettronica a trasmissione. Sono visibili sia le cellule neoplastiche che la matrice collagena extracellulare. Evidenti i depositi elettron-densi intra ed extracellulari di materiale pre-osteoide. Nel riquadro in alto a destra a più forte ingrandimento sono ben visibili focolai di calcificazione all’interno di pseudoinclusioni nucleari (ingrandimento originale 11500X). di metastasi polmonari “classiche” sia un incremento di metastasi in sedi extrapolmonari 2 11 12. Sulla base di questi dati sembra possibile affermare che tale alterazione nella storia naturale dell’osteosarcoma possa essere dovuta ad un’azione diretta o indiretta della chemioterapia adiuvante. Tale chemioterapia appare bloccare le metastasi polmonari nei pazienti chemiosensibili, prolungando in tal modo il tempo di sopravvivenza, determinando però un incremento dell’insorgenza di metastasi da selezione di cloni cellulari chemioresistenti e dedifferenziati in sedi extrapolmonari atipiche. Il coinvolgimento secondario del tratto gastrointestinale da parte di tumori maligni come il melanoma ed il carcinoma della mammella è piuttosto comune e può determinare gravi conseguenze cliniche come l’ostruzione e la perforazione 8; molto meno frequenti sono le metastasi di tumori mesenchimali in questa sede 12. Il nostro è il nono caso di metastasi gastrointestinale di osteosarcoma riportato in letteratura ad oggi 3-9, e solo il secondo a sede duodenale. Inoltre, a differenza dei Bibliografia 1 2 3 4 5 6 Fechner RE, Mills SE. Tumors of the bones and joints. In: Rosai J, Sobin LH, eds. Atlas of tumor pathology. Washington DC: Armed Forces Institute of Pathology 1993, pp. 38-49. Giuliano AE, Feig S, Eilber FR. Changing metastatic patterns of osteosarcoma. Cancer 1984;54:2160-4. Kadakia SC, Parker A, Canales L. Metastatic tumors to the upper gastrointestinal tract: endoscopic experience. Am J Gastroenterol 1992;87:1418-23. Mozes M, Mozes G, Greiff M, Sacks M. Metastatic osteogenic sarcoma of small intestine with intussusception. Isr J Med Sci 1988;24:426-8. Ganguli SN, Hamilton P, Hanna S, Morava-Protzner I. Small bowel intussusception secondary to osteogenic sarcoma metastasis: case report. Can Assoc Radiol J 1999;50:170-2. Webster VJ, Arons I. Intussusception secondary to osteogenic sarcoma metastasis. Br J Clin Pract 1987;41:628-9. Fig. 4. Microscopia elettronica a trasmissione: matrice osteoide precoce (particolare nel riquadro in alto a destra) e fibre collagene non mineralizzate (ingrandimento originale 8900X). casi precedenti, non è stato possibile qui individuare foci di differenziazione ossea: sia l’aspetto istologico che l’immunofenotipo non erano suggestivi per una metastasi di osteosarcoma poiché il tumore era totalmente dedifferenziato; non era quindi possibile escludere nella diagnostica differenziale altre neoplasie primitive dedifferenziate come fibrosarcoma, leiomiosarcoma, GIST ed istiocitoma fibroso maligno. La microscopia elettronica è stata estremamente utile in quanto ha evidenziato la precoce formazione osteoide nell’ambito della matrice collagena. Ciò è testimoniato da piccoli depositi di idrossiapatite intraed extracellulari accompagnati da chiari segni di differenziazione osteoblastica come il reticolo endoplasmatico rugoso ben rappresentato e dilatato, un prominente apparato di Golgi ed una abbondante presenza di filamenti intermedi paranucleari. Nel nostro caso il supporto fornito dalla microscopia elettronica e dalla storia clinica del paziente ha contribuito alla corretta diagnosi finale di osteosarcoma metastatico del duodeno. 7 8 9 10 11 12 Chandramohan K, Somanathan T, Kusumakumary P, Balagopal PG, Pandey M. Metastatic osteosarcoma causing intussusception. J Pediatr Surg 2003;38:E44. Wootton-Gorges SL, Stein-Wexler R, West DC. Metastatic osteosarcoma to the small bowel with resultant intussusception: a case report and review of the literature. Pediatr Radiol 2003;33:890-2. Panizo-Santos A, Sola I, Lonzano MD, de Alava E, Pardo J. Metastatic osteosarcoma presenting as a small-bowel polyp. 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