Pdf Opera - Penne Matte
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In mano mia Racconto cyberpunk di Luca Emiliani Io mi chiamo David, e ho un problema con la mia mano destra. E’ praticamente nuova, l’ho comprata tre mesi fa sulla Lincoln da un ricettatore messicano che conosco, mi ha fatto un buon prezzo. La Hook400 è l’ultimo modello della Tateyuki, il rivestimento in lega di grafene è splendido e i muscoli artificiali in mio-nylon hanno una resistenza incredibile. Senza dubbio fuori dal mercato nero costa molto più di quanto l’ho pagata. E’ sempre così, quando “il ferro” viene da un morto. L’hanno dotata di ricettori periferici con sensibilità di livello 5, quindi posso ancora apprezzare la delicatezza della pelle di una bella ragazza. Le giunture delle dita possono snodarsi in ogni direzione e con qualsiasi angolazione, e questo è senza dubbio un vantaggio per il mio lavoro: faccio il meccanico, la mia specialità sono le auto truccate per le corse clandestine. Con le nuove dita posso innestare un'infinità di attrezzi al posto dei polpastrelli, grazie alle falangi telescopiche raggiungo facilmente anche gli angoli più nascosti di ogni motore che mi capiti di elaborare e inoltre, dettaglio non trascurabile, riesco a far godere ogni donna che mi capiti di portarmi a letto. Però, come dicevo, ho un problema con la mia nuova mano: non è facile da spiegare, forse è più una sensazione, tuttavia questa nuova mano destra… Insomma, la mia mano cibernetica… mi odia. 1 – Io credo sia solo una tua paranoia, David. Del resto è una mano artificiale, non pensa e non prova emozioni, esegue solo quello che tu le chiedi di fare. E non è nemmeno l’unico innesto cibernetico che hai in corpo. Piuttosto, prendimi da bere, chiama la barista. Speriamo che facciano un Black Russian decente in questa topaia. – Non fare troppo la schizzinosa, lo sai che sono a corto. Signora! Signora! – Dimmi bel cowboy, cosa ti può portare la vecchia Suzie? – Due Black Russian per favore. – Due Black Russian? Sei sicuro cowboy? – Certo signora, due Black Russian. – Come vuoi. Allora prepara dieci dollari per Suzie. Un minuto e te li porto. – Ma che cazzo voleva quella gallina siliconata? Potrai ordinare quello che ti pare, no? – Non lo so, non rompere. Schizzinosa e polemica. Come hai fatto a convincermi ad uscire stasera? Venerdì scorso sono stato ad una corsa sulla superstrada 101, se vuoi stare nel giro di quelli che contano non puoi mancare a questi eventi. Gareggiavano trenta macchine di cui due messe a punto da me, una Tesla e una IBM. I proprietari mi hanno chiamato davanti ai cofani aperti per le ultime regolazioni. Sono stato velocissimo grazie ai mini-attrezzi inseriti nelle falangi. Le mie dita volavano rapide e precise, è davvero una gran figata la Hook400! Chiuso l’ultimo cofano ho intascato un chip da cento ed ho guardato la mia mano. Sembrava che lei… in un certo qual modo… sorridesse. So che sembra assurdo, una protesi cibernetica non può sorridere, che cavolo! Eppure sembrava trasmettermi soddisfazione, l’inconfondibile senso di pace 2 che puoi provare quando hai fatto qualcosa di gratificante. Non ero io, era lei! Ne sono sicuro! La sensazione è durata solo un attimo, ma è stata netta. Che dovrei pensare? Quando guardo la mia mano artificiale vedo solo placche in lega, polpastrelli in polimeri e un bel logo cromato sul polso, e se chiudo gli occhi riesco a sentire il lieve ronzio degli attuatori inseriti nelle dita. Però c’è qualcosa di più. Ho parlato con Mezcàl, il messicano che me l’ha venduta. Ne ha già piazzate quattro, e tutti gli altri suoi clienti ne sono entusiasti. Dice che se trovasse abbastanza “donatori” ne venderebbe una alla settimana. Sto pensando di tornare dal chirurgo che me l’ha innestata, un vecchio con il cranio decorato da un tecnotatuaggio fluorescente che si fa chiamare Terza Vertebra. Dev’essere colpa sua se qualcosa nella mia mano non funziona. Sua, e della bettola ripugnante che chiama ambulatorio. – Senti un po', non dicevi che è l’ultimo modello della Tateyuki? E’ praticamente l'unico costruttore che non ha mai dovuto effettuare richiami per difetti di fabbrica. – C'è sempre una prima volta. Allora, com'è il Black Russian qui? – Bah, sa di fogna. – Ti ho portata fuori come volevi tu, non lamentarti sempre di tutto. Piuttosto, aiutami col mio problema. La nuova mano destra. Qualcosa dal polso in giù non funziona. – David… David…. temo che il tuo problema stia da qualche parte dal collo in su. 3 Terza Vertebra dice che la mia mano non ha niente che non va, che non vede alcuna forma di rigetto e che non lo devo più disturbare finché non riscontro qualche problema vero, ma si sbaglia. Gliel'ho detto in faccia. Mi ha fatto buttare fuori dalla sua guardia privata, un hawaiano innestato di due metri. Si sbaglia. Sabato sera per esempio ero finalmente a letto con Hiromi, quella del chiosco di ramen all’angolo. Le stavo dietro da sei mesi almeno. Ragazzi quanto strillano le giapponesi, se ci sai fare! Le ho fatto provare le delizie delle dita snodabili per scaldarla un po’, ma quando dopo il su e giù mi sono girato dalla mia parte del cubo-casa la mano mi trasmetteva qualcosa di sgradevole, come se mi stesse insultando. Sembrava quasi che mi dicesse “Lo sai che è stato tutto merito mio, la morettina ha raggiunto l’orgasmo prima che tu ti togliessi i pantaloni.” Beh, in fin dei conti è vero, ma sentirselo dire da un pezzo di metallo e plastica, per quanto tecnologico possa essere, è davvero umiliante. Non potrebbe fare niente se non ci fossi dietro io a decidere come muoverla! Quante me ne sarò fatte prima di impiantarmi questa mano? Cinque? Sei? Ok, forse non così tante, ma è sempre stato un successo! Il vecchio David ha ancora molte cartucce da sparare prima di doversi nascondere dietro un mucchio di polimeri lucidato a specchio, questo è un dato di fatto! Hiromi mi ha chiesto se sono libero domani sera. – Tu che ne dici, è un problema di hardware? – E’ un problema di testa, David, la tua testa! Forse ti è venuta la Febbre da Metallo, come la chiamano giù in strada, o se preferisci il linguaggio delle cliniche della baia Sindrome Maniaco-Depressiva Elettroindotta. In ogni caso ti sta fottendo il cervello. 4 – Stronzate, io mi sento benissimo! E’ la mano che ha dei problemi! – Possono causarla gli innesti di bassa qualità. Chi se la becca inizia a vedere tutte le parti del suo corpo non cyber come un inutile ammasso di carne putrefatta. Ecco perché i trapianti in clinica costano così tanto. Droghe antirigetto ricercate, infermiere sexy e sorridenti, dottori che sembrano divi del cinema e soprattutto sessioni di psicanalisi con una IA medica. Ti preserva la sanità mentale. – Stronzate ti dico! La mia testa non ha nulla che non va! – Hey bel cowboy, che bisogno c'è di urlare? Questo è un bar per gente tranquilla, sai? – Mi scusi signora, mi scusi. – Ci mancava solo la ramanzina dalla vecchia gallina. David, vecchio mio, sei sempre più ridicolo. – Sta' zitta. Forse dovrei farmi espiantare la cybermano Tateyuki e sostituirla con una organica, ma per trovare una mano adatta ci vorranno settimane. E poi… no, cazzo! Ho speso tutti i soldi che avevo per questo innesto, ed è un dannato investimento che non ho intenzione di sprecare! Diavolo, risparmio in media quaranta minuti per ogni auto che mi capita sotto mano, ed ho un kit attrezzi sempre con me. I ragazzi dell’officina hanno cominciato a chiamarmi “Golden Hand” e mi hanno già offerto da bere tre volte. Non era mai capitato. Sarah, la ragazza del padrone dell’officina, lunedì mi ha sorriso per la prima volta in due anni. Devo ammetterlo, da quando ho questa mano le cose mi vanno meglio, per cui sarebbe da idioti buttarla via. Devo solo concentrarmi sul mio lavoro e non pensare ad inutili paranoie, anche se certe volte non è per niente facile. 5 Come l'altra mattina, quando ho riconsegnato la Mustang con autoguida a Mike, un veterano delle Guerre Centro-Europee. La settimana scorsa un punk gli aveva spappolato il motore elettrico con una raffica di AK-97. Ma la mia mano ed io abbiamo fatto un piccolo miracolo, e Mike è tornato a sorridere per la prima volta da quando ha perso mezza faccia per un proiettile acido. È stato davvero soddisfatto del lavoro e mi ha stretto la mano tutto contento. Appena è andato via, però, è successo ancora: la mano mi ha detto “Ha stretto me. Ha ringraziato me. Tu sei solo quello che mi porta in giro. E adesso lucidami.” – Dammi retta, David, fatti vedere da uno bravo. In fretta. Ho sentito di un tizio che si è tagliato la gola con un coltello in vibroceramica per colpa di un innesto fatto male. La Febbre da Metallo non perdona. – Intendi uno strizzacervelli? Mi credi pazzo? Sono un meccanico famoso, io! Mi conoscono tutti sulla 101. Lo capisco quando un aggeggio tecnologico è guasto, perciò chiudi il becco! – Non fare l'idiota, quel pezzo di ferro non ha nulla che non va, piuttosto è la Febbre che ti dovrebbe preoccupare. E più ti fai impiantare più corri il rischio, soprattutto finché ti ostini ad andare da macellai come Terza Vertebra. Prima l'interfaccia celebrale, poi gli spinotti cranici, il lettore di chip sottomandibolare, il collegamento wireless sul nervo ottico (che alla fine usi solo per il porno), le irididisplay, e poi questa cazzo di mano. Stai pisciando fuori dal vaso. Anzi, secondo me ti sei già pisciato sulle scarpe. – Le iridi-display le ho trovate a metà prezzo su Amazon, è stato un affare! 6 – Ma non rinnovi l'abbonamento a FoxEyes da due settimane. Infatti ti hanno lasciato solo i 16 canali di base. Sembri un maledetto televisore di cent'anni fa. Le cose non stanno andando meglio, tra la mia mano e me. Tutto il resto va alla grande, i ragazzi dell’officina non mi considerano più uno sfigato e Sarah mi ha dato il suo numero in gran segreto – me l’ha scritto su un perizoma – ma continuo ad avere dei problemi. Ho fatto vedere la mia mano ad un surfer, uno di quei malati di mente che passano le loro nottate immersi nella Matrice tra icone e linguaggi di programmazione, si fa chiamare Il Coyote. Ogni tanto viene all’officina per riparare quel bidone che chiama auto, una Prius del '18 buona solo per farci sesso sui reclinabili. Si è fatto bioscolpire la faccia per assomigliare ad uno di quei cagnacci della prateria, con una pelliccia iper-realistica. Sospetto che la coda debba essere un po' scomoda quando deve sedersi sulla tazza, ma quella lurida faccia di cane rimorchia come un autobus: è sempre pieno di donne nonostante guidi quel cesso di macchina. Insomma, con un paio di cavetti a bassa impedenza ha collegato il suo cervello alla mia mano ed è stato fermo e zitto per dieci minuti con gli occhi bianchi e le palpebre che tremavano. Quando ha finito mi ha detto che non ci sono virus nel software di controllo della mia cybermano e che il codice è liscio come il culetto di un bimbo. Quanto ai driver e alla ROM installata, sono il meglio che si trovi nella rete. Eppure, ne sono certo, appena sono sceso di nuovo in strada ho sentito la mano dirmi “Io sono perfetta, è inutile che sprechi il tuo tempo, non ho difetti. Piuttosto, trovami un’altra donna da far godere, Hiromi mi ha stancato. Chiama Sarah.” Ho sgranato gli occhi, poi l’ho ficcata in tasca e sono tornato a casa. 7 – Prima che sia troppo tardi devi liberarti di quella mano. Sai cosa significano le parole “Sindrome Maniaco-Depressiva” vero? – Ancora con questa storia? Ti ho detto di farla finita. – Significano deliri, allucinazioni e aggressività misti a diffidenza, tristezza, anche pensieri suicidi. Pessimo cocktail. Peggiore anche di questo Black Russian. – Mi basterà farla sistemare! Smettila di dire che sono pazzo! – Ancora a gridare, cowboy? Ti ho detto che Suzie non vuole scimmie urlatrici nel suo bar, ci siamo capiti? – Oh, certo signora, io... – O te lo devo far spiegare dal mio amico Pietro Beretta? Non vede l'ora di uscire da sotto il bancone a sgranchirsi i pallettoni. – N... no davvero, non sarà necessario, glielo assicuro. – Ma tu guarda se tutti i tossici di San Francisco devono venire a ubriacarsi nel mio bar... Alla fine sono riuscito a rintracciare un altro tizio che ha comprato una Hook400 come la mia da Mezcàl. Si chiama DougZero, è negro, è enorme e fa il pugile nel circuito clandestino di Mission District. Ha corazzato le nocche e cambiato i mini-attrezzi con un set di scorticatori, dice che da quando ha quella mano ha vinto sette incontri di fila per K.O. nei primi due minuti. L’ho visto combattere, lui usa le dita snodabili per afferrare a sorpresa l’avversario poi gli leva la pelle con le lame. “Punta su di lui – mi ha consigliato la mano – non può perdere perché si fida di me. Come faresti anche tu, se non fossi così stupido…” DougZero è davvero soddisfatto, lui non ha nessun tipo di problema. Dice che è solida, sgrana i denti che è un piacere, è un modello 8 piuttosto nuovo quindi è ancora poco conosciuta nel giro. Non la cambierebbe per nulla al mondo. Anzi, mi ha fatto i complimenti per l'acquisto e dopo l’incontro mi ha offerto da bere per festeggiare l’ottavo K.O. entro due minuti. In fin dei conti sembra che chiunque si impianti questa mano faccia davvero faville… Farei meglio a tenermela ben stretta. – Dove hai messo la tua vecchia mano organica, David? Forse è il caso di tirarla fuori dal cassetto e riattaccarla al polso. – Smettila di sparare cazzate. Questa mano è molto meglio di qualunque mano di carne, deve solo essere revisionata. E poi quella vecchia l’ho venduta al Banco degli Organi di Terza Vertebra. – Ti sei bevuto il cervello? Perché l'hai fatto? – Per pagare l'operazione. Mica te la impianta gratis. – Wow, un altro ottimo affare. Ho chiamato Sarah e l’ho portata fuori (col gruzzolo vinto puntando su DougZero) mentre il suo ragazzo, il padrone dell’officina, era al CyberSkyzzo per vedere le finali di Combat-Hokey. Sarah è davvero una donna fantastica! Indossava un top di pelle bianca traforata e dei pantaloni in lattice con le cuciture luminose. Non me ne intendo di moda, ma credo fosse un completo di Gucci, roba d’alta classe che metteva bene in evidenza le sue curve. Dopo un paio di bicchieri siamo andati in un brain-club e poi a casa sua, sopra l’officina; in dieci minuti eravamo già sotto le lenzuola. Sarah è senza dubbio la donna più sexy che mi sia mai capitato di farmi! Le piace essere insultata a letto, così mentre gemeva sotto l’operato della mia mano io le urlavo le peggiori offese che mi venivano in mente. Poi ha preso 9 lei l’iniziativa, ragazzi non stavo più nella pelle! Ma proprio sul più bello... Accidenti a me ed alla mia mano! Anzi, accidenti alla mia mano! E’ solo colpa sua! La porta si è spalancata ed è entrato il suo ragazzo, furioso. Mi ha spaccato la faccia e mi ha buttato fuori a calci. Non ho ben capito se mi ha anche licenziato ma credo di sì. Ora sono qui, col naso rotto, le labbra gonfie, un occhio cieco e senza due denti: è tutta colpa della mano! Dannata, maledettissima mano destra! – Non è troppo tardi, David. Puoi ancora guarire dalla Febbre, devi solo fare a pezzi quella stupida mano di latta e cercarne una organica. – Sei solo gelosa della mia mano Tateyuki! – Forse Mezcàl te ne rimedierà una a poco prezzo. – Smettila di darmi stupidi consigli! Non mi fido di te! E non devi dirmi cosa fare! So benissimo cosa fare! Non so cosa fare. Ho perso il lavoro e una squadra degli Hitleriani ha occupato tutto il mio palazzo lasciandomi in mezzo alla strada. Bastardi teppisti organizzati, se provi ad entrare ti legano alle moto e ti trascinano per tutto Trump Boulevard. Te lo fanno anche se non sei bianco. Sarah mi ha scritto un messaggio, dice che sono un perdente e non mi vuole più tra i piedi. I miei due incisivi li ha buttati nel cesso. Ho anche le sensazione che qualcuno mi stia seguendo, ne sono certo. DougZero è stato assunto come buttafuori in un gay-bar e mi hanno detto che non combatte più, così ho provato a scommettere su di un vietnamita pieno di hardware ma è stato ammazzato sul ring. Come 10 se non bastasse Mezcàl mi ha detto che non ha nessuna intenzione di ricomprare la mia mano destra, che se qualcosa non va di sicuro l’ho rotta io e, insomma... sono solo cazzi miei. Adesso sono veramente nei guai! Se solo non avessi dato ascolto a questa stupidissima mano! Merda, avrei fatto meglio a tenermi la vecchia mano organica, non aveva le dita snodabili ed il kit-attrezzi ma almeno non mi sarei messo nei casini ed avrei ancora il mio lavoro all’officina. Adesso vago come uno zombie per le strade di San Francisco cercando un maledetto lavoro ma appena mi vedono le contusioni mi ridono in faccia e mi sbattono fuori. Cavolo, il ragazzo di Sarah mi ha conciato proprio bene. Stamattina sono entrato in un negozio automatico per comprare degli spaghetti in lattina, con i crediti che mi restano sul chip non posso permettermi altro, ma alla fine non ho preso niente da mangiare, perché dietro al bancone c’era una vetrina bellissima piena di articoli molto più interessanti. “Comprane uno David, ci servirà. Investi gli ultimi crediti e vedrai che con quello potrai rimetterti in carreggiata. Devi fare una cosa importante, fidati di me, lo sai che io non sbaglio mai.” – Hey! Cosa vuoi fare con quel coltello David? Mettilo via! Perché lo punti verso di me? Non fare scherzi! – Metterlo via? No, non posso… Mi serve, e lo sai a cosa mi serve. – Cowboy! Niente vibrolame nel bar di Suzie! Fai sparire quell'arma o in nome di Dio ti faccio saltare la testa. – David… Cazzo, David! Butta via quel coltello! Tienilo lontano da me! Sei completamente pazzo, dannazione! Io ti sono sempre stata vicina, abbiamo fatto tante cose assieme, non puoi farmi del male! 11 – State zitte dannazione! Tutte e due! Aveva ragione la mia Mano destra, dovevo farti fuori prima, sei tu che mi porti sfortuna, perciò devo sbarazzarmi di te! – Che cosa? Ti prego David, calmati! Non puoi sbarazzarti di me! Non puoi farlo! – Oh certo che posso… tu non mi servi, sei inutile, ha ragione la mia Mano destra quando dice che non sei altro che un peso. Del resto sei solo la mia stupidissima mano sinistra di carne… – Non lo dirò un'altra volta cowboy. A Suzie non interessa cosa ti abbia fatto la società né quale appendice tu voglia tagliarti, ma vallo a fare da un'altra parte. Ora! – Ti scongiuro David! Non farlo! Torna in te! “Coraggio! Un bel taglio netto e ti sarai liberato del problema!” BLAM! – Dannazione, cowboy. Te la sei proprio cercata. Io mi chiamo Terza Vertebra, e ho un problema con una mano destra. E’ una mano quasi nuova, una Hook400 della Tateyuki. Un bell'attrezzo, l'ho innestata circa tre mesi fa a un certo David di Hunters Point. L'ha comprata dal mio ricettatore di fiducia, Mezcàl, che come al solito li manda tutti da me per l'operazione, e si guadagna la sua percentuale. Non era il primo ferro che gli impiantavo, per cui ero fiducioso del fatto che l'avrebbe retta. Invece è finita come con gli altri due proprietari di questa mano prima di lui, anche se ha resistito più tempo. In verità quei due si sono suicidati facendo tutto da soli, mentre David ha ricevuto un bell'aiuto da un colpo di shotgun in faccia da meno di un metro. Stava comunque per amputarsi la mano sinistra con un coltello in vibroceramica sul bancone di un bar, per cui... 12 La barista che lo ha freddato dice che era tutta la sera che parlava da solo, guardandosi le mani e ubriacandosi, finché ad un certo punto ha estratto il coltello e ha iniziato a urlare come un pazzo e a tagliuzzarsi il polso sinistro proprio lì, in mezzo a tutti. Da quando è tornato da me lamentando qualche problema alla Hook400 l'ho fatto pedinare dalla mia guardia del corpo, così ho potuto recuperare il cadavere. Mettere a tacere le voci mi sta costando sempre di più. Se si sparge la notizia che i miei pazienti si beccano la Febbre da Metallo posso chiudere bottega. Invece è solo questa dannatissima mano il problema. Non riesco proprio a capire cosa possa avere che non va. Forse dovrei provarla per un po', la sostituisco alla mia e faccio qualche test. “Ottima idea! Lo sapevi che puoi innestarmi anche il kit chirurgico al posto dei polpastrelli?” FINE 13