storia ed evoluzione dell`acquario - Ordine dei Medici Veterinari di

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storia ed evoluzione dell`acquario - Ordine dei Medici Veterinari di
STORIA ED EVOLUZIONE DELL’ACQUARIO
Sin dai tempi antichi, l’uomo ha compreso il valore alimentare del patrimonio ittico, infatti molte
popolazioni ne conservavano scorte viventi in appositi stagni.
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Egitto: i pesci godevano di una stima anche più alta, tanto che la Perca nilolitica era
addirittura venerata come divinità.
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Impero Romano: l’allevamento dei pesci era già piuttosto sviluppato e probabilmente la
tecnologia e la costruzione di chiuse, dighe e canali avevano anche lo scopo di far
catturare pesci in buone condizioni, sia specie delle acque interne, sia marine, ma
commestibili.
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Europa e Medio Oriente: i pesci venivano allevati essenzialmente a scopo alimentare.
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Cina e Giappone: l’allevamento era anche a scopo ornamentale, non solo in vasche e
laghetti nei giardini, ma anche negli acquari di casa, infatti l’allevamento del pesce rosso
era già diffuso sotto la dinastia Sung tra il 960 ed il 1279.
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Europa: l’allevamento del pesce rosso si diffonde dopo il 1600.
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Londra: 1853, apertura al pubblico di un acquario nel giardino zoologico.
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Parigi: 1868, introduzione nell’acquario di Parigi del Macropodus opercolaris (pesce
paradiso), originario di zone asiatiche come Cina, Corea e Vietnam.
TIPOLOGIE DI ACQUARI
1. DIMENSIONI: più è grande la vasca, più è facile la gestione dell’acquario.
2. POSIZIONE DELLA VASCA: punto tranquillo della casa, non di passaggio
frequente, non in corrispondenza di finestre.
3. ACQUARIO MARINO ED ACQUARIO DOLCE: diverse caratteristiche generali
riguardanti la vasca, i costi, le difficoltà di gestione, ma soprattutto i pesci.
Infatti nei pesci di acqua dolce il sangue è più concentrato dell’acqua in cui vivono e
quindi, per evitare di “scoppiare” a causa dell’acqua assorbita dalla pelle, devono
emettere ogni giorno grandi quantità di liquido sottoforma di urina poco concentrata;
inoltre, per evitare un accumulo di sali nel sangue, reni e branchie effettuano
un’efficace regolazione. Al contrario i pesci marini nuotano in un liquido molto più
concentrato del loro sangue, quindi hanno un continuo passaggio di liquido dal loro
sangue all’acqua di mare, per cui devono bere copiosamente per reintegrare il liquido
perduto ed i sali che si accumulano sono escreti dall’urina, poca, ma molto
concentrata. Certi pesci marini hanno come prodotto di escrezione l’urea e non
l’ammoniaca, che viene immagazzinata nel loro corpo per aumentare la
concentrazione salina dei loro liquidi sino quasi ad avvicinarsi a quella dell’acqua
circostante; ciò agisce come equilibratore salino, come meccanismo tampone, tanto
che alcuni pesci di questo gruppo possono spostarsi da acque salate in acque
salmastre e perfino in acque dolci senza molta difficoltà.
ACQUARI MARINI
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DIMENSIONI: soprattutto per gli acquari marini, maggiori sono le dimensioni dalla
vasca, più stabile risulterà l’habitat in esso ricreato. La vasca deve essere abbastanza
profonda poiché, in genere, le specie marine non si trattengono a lungo in superficie, ma
amano nuotare in su ed in giù mentre percorrono la vasca.
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NUMERO DI PESCI: date le loro elevate esigenze di ossigeno, i pesci marini non
tollerano in alcun modo il sovraffollamento.
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ILLUMINAZIONE: generalmente piuttosto intensa, inoltre la crescita di alghe che ne
deriva fornisce ai pesci marini nutrimento, neutralizzando al tempo stesso i rifiuti tossici
da essi prodotti.
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FILTRAZIONE: necessita di una pompa più potente di quelle che di solito si usano
negli acquari di acqua dolce delle stesse dimensioni.
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SCHIUMATOIO DI PROTEINE: crea un flusso di acqua tale che, le bolle generate,
producono della schiuma che trasporta le proteine in un serbatoio posto alla sommità
dello schiumatolo e da qui vengono asportate eliminando così i residui proteici che si
accumulano nella vasca.
ACQUARI DI ACQUA DOLCE
™ ACQUARI AD ACQUA FREDDA O TEMPERATA: acqua a temperatura ambiente
(pesci rossi)
™ ACQUARI AD ACQUA CALDA O TROPICALI: acqua a temperatura tra 25°C e 28°C.
• ACQUARIO DI COMUNITA’: in cui pesci tropicali, provenienti famiglie, generi e specie
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differenti, vivono insieme nella stessa vasca allestita con piante acquatiche diverse in modo
da soddisfare le varie esigenze dei pesci, le caratteristiche dell’acqua e gli occhi di chi
guarda.
ACQUARIO “DI UNA SOLA SPECIE”: ospita pesci di una sola specie o più
frequentemente pesci dello stesso genere o della stessa famiglia.
ACQUARIO BIOTOPO: ospita pesci e piante originari dello stesso habitat, una
riproduzione della realtà.
ACQUARIO PER LA RIPRODUZIONE
ACQUARIO PER LA CRESCITA
Anche se alcuni concetti di base sopraccitati come dimensioni e posizione della vasca sono comuni
a tutti i tipi di acquario, vanno sempre considerate le diverse caratteristiche generali riguardanti la
vasca, i costi, le difficoltà di gestione, ma soprattutto i pesci. Sono proprio queste ultime che
potrebbero essere utili a definire se le condizioni etologiche, alimentari ed ambientali in senso lato
di questi animali vengono rispettate e quindi potrebbero essere la base da cui partire per evidenziare
o presupporre un eventuale maltrattamento.
Dott. Francesco Grande
Medico Veterinario