il finanziamento navale: la posizione del cantiere e del committente
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il finanziamento navale: la posizione del cantiere e del committente
CRISI ECONOMICA: SOLUZIONI FINANZIARIE, ASSICURATIVE E LEGALI PER LE COSTRUZIONI NAVALI GENOVA, 13 MAGGIO 2011 Studio Casani & Associati, Dottori Commercialisti - Largo XXV Aprile 8, - 54033 Carrara (MS) Italia 13/05/2011 1 IL FINANZIAMENTO NAVALE: LA POSIZIONE DEL CANTIERE E DEL COMMITTENTE I - Premessa Quando nasce la trattativa per la costruzione di una nave, il profilo finanziario assume un ruolo essenziale tanto per l‟Armatore committente quanto per il Cantiere costruttore. Il settore navale è l’esempio principe di investimento “intensive capital” nel senso che richiede forti investimenti di mezzi finanziari destinati a rientrare in periodi lunghi. Condizione essenziale del successo dell’investimento dello shipping è costruire un progetto finanziario corretto e adeguato all’impresa. In altre parole, la “cornice finanziaria” è determinante: sbagliare la “cornice finanziaria” significa compromettere il risultato dell’investimento, pur valido sul piano commerciale ed economico. Questo principio, sempre importante, nella situazione attuale del mercato dello shipping, sia dal punto di vista finanziario che commerciale, diventa assolutamente decisivo. La turbolenza dei mercati, la sfiducia determinata dalla crisi prima finanziaria poi economica, ancora ben presente e forte (basta vedere gli indici dei noli, uno per tutti il “Dry Baltic Index” salito nel primo semestre 2008 a oltre 14.000 punti, poi sprofondato a 700 punti, - 95% poi risalito a 4000 punti, vicino ad una soglia ragionevole e corretta, ed ora nuovamente intorno ai 1.300 punti, livello assolutamente inadeguato), impone rigorose e corrette scelte finanziarie. 13/05/2011 2 Principi imprescindibili: a) Quando parte la trattativa commerciale Armatore Cantiere, deve partire anche la trattativa finanziaria, una specie di “pari passu”. b) Assumere l‟impegno contrattuale per la costruzione della nave solo quando esistono le coperture del fabbisogno finanziario sia da parte dell’Armatore committente che del Cantiere costruttore. Il mancato rispetto di queste due principi fondamentali ha portato al ciclone che ha travolto e sta travolgendo tanto Armatori e Cantieri, con cancellazione di ordini, resales, fallimenti, etc, rendendo ancora più turbolento un mercato già sconvolto. Analizziamo ora da un profilo finanziario la posizione dell’Armatore committente e del Cantiere costruttore. 13/05/2011 3 II - Profilo finanziario dell‟Armatore committente L’Armatore che intraprende la costruzione di una nave nuova ma anche per l’acquisto di navi second hand, come prima esigenza deve coprire il fabbisogno finanziario determinato dall’investimento. II - 1 - L‟equilibrio fra mezzi propri, fonti interne, imprescindibili, e finanziamenti dal sistema bancario, fonti esterne Non c’è una formula predefinita e standard per stabilire il rapporto tra le due fonti, l’aspetto più affascinante da una parte e più delicato dall’altra. Alcune variabili che portano alla definizione quantitativa delle due fonti sono soggettive, altre oggettive. 13/05/2011 4 1) Variabili soggettive: la posizione dell’Armatore, sia economico/finanziaria che commerciale, la sua professionalità e conoscenza dei mercati, la sua reputazione, sono elementi essenziali assieme all’impiego e all’utilizzo del nuovo investimento. Ad esempio la presenza di un contratto di T/C per un periodo ragionevolmente lungo 2 anni + 2 anni di opzione con primaria compagnia noleggiatrice, è un elemento molto importante per ottenimento e condizioni del finanziamento. Si deve però considerare che di fronte ad un programma industriale, corretto, professionale e verificabile, l’esistenza di un contratto di noleggio non è condizione imprescindibile. 13/05/2011 5 2) Variabili oggettive: l’andamento del mercato presente e prospettico, sia dello shipping che del sistema finanziario. Come percentuale delle fonti interne rispetto all’investimento globale, stabilito che non c’è un numero “magico” predefinito, si può ipotizzare un campo di variabilità dal 35% al 25% dell’investimento da effettuare. Si può scendere anche ad un 20% di fonti interne (che si consiglia fortemente di non superare), in presenza di condizioni particolarmente favorevoli sia soggettive che oggettive. Molto importante è la natura delle fonti interne. Si passa da quelle che le banche “adorano”, aumenti di capitale sociale, finanziamenti soci vincolati, a fondi provenienti da disinvestimenti, contributi pubblici esterni di legge a sostegno del settore (oggi poco probabili), a cash flow aziendale, passato o atteso. È chiaro che il mix di queste fonti è molto importante perché hanno un diverso grado di certezza, sia per i tempi che per la disponibilità. 13/05/2011 6 Prodromico e imprescindibile per il finanziamento dell’investimento è la preparazione da parte dell’Armatore e/o dei suoi consulenti, di un corretto studio del progetto che prenda in esame tutti i suoi aspetti: economici, finanziari e prima ancora commerciali, partendo dalle motivazioni che giustificano l’investimento. In altre parole, l’Armatore deve dimostrare a se stesso prima che al sistema finanziario, che l’investimento può produrre ricchezza ed è in grado di ripagare, oltre i running costs, anche il servizio finanziario. I risultati dello Studio, che si concretizzano nel budget economico finanziario e patrimoniale dell’investimento in un arco corrispondente al periodo del finanziamento, devono essere poi inseriti e consolidati nel budget aziendale, assieme agli altri “n-1” fattori della produzione aziendale, normalmente le altre navi che la società gestisce. Fattore essenziale sia per gli aspetti finanziari che economici dell’investimento è la durata del finanziamento. Anche in questo caso, come per il rapporto tra fonti interne ed esterne, non c’è un numero magico. La durata è sicuramente di medio/lungo periodo che può essere ipotizzato di 10/12 anni con possibilità di arrivare a 15 anni, con soluzione ideale per l’Armatore di un anno di preammortamento. È intuitivo che un finanziamento più lungo è auspicabile per l’Armatore perché gli dà maggior respiro finanziario per superare anche periodi di crisi di mercato. Le moratorie recenti agosto 2009, febbraio 2011 introdotte con Accordi di natura privatistica tra ABI e Associazioni di Categoria, con la benedizione del MEF, ne sono la prova concreta. 13/05/2011 7 II - 2 - Temporalità degli interventi delle fonti interne ed esterne e durata del finanziamento Nel caso di nuove costruzioni, la cui durata si articola in una arco di 12/20 mesi, bisogna coordinare i tempi di disponibilità delle fonti finanziare per far fronte alle esigenze finanziarie dei cantieri costruttori. Uno schema classico di pagamento prevede il finanziamento del prezzo contrattuale in parte durante la costruzione e in parte, spesso consistente, alla consegna della nave. È prassi che la banca finanziatrice, prima di intervenire con il proprio finanziamento, chieda all’Armatore di utilizzare i mezzi propri previsti per pagare le competenze del Cantiere. Nel pagamento al Cantiere durante la costruzione un altro schema spesso adottato è quello dei pagamenti pro quota sulla base delle percentuali di copertura del fabbisogno finanziario. Ad esempio, utilizzando 30% fonti interne e 70% fonti esterne per il pagamento di ogni rata contrattuale. 13/05/2011 8 III - Profilo finanziario del Cantiere costruttore • Il Cantiere costruttore ha esigenze finanziarie diverse dall’Armatore committente: deve far fronte al fabbisogno finanziario determinato dal pagamento dei costi di costruzione che deve sostenere nell’arco del tempo interessante dall’inizio lavori alla consegna. • La fonte di copertura di tale fabbisogno sono i ricavi del contratto di costruzione, quindi l’incasso delle rate contrattuali di competenza dell’Armatore committente. • • Il Cantiere potrà anche ricorrere, almeno temporaneamente fra l’incasso di una rata e quella successiva, al credito a breve a sua disposizione e al credito da parte dei fornitori. Il Cantiere costruttore ha necessità di avere la certezza che alla maturazione della rata contrattuale, riceverà dall’Armatore committente quanto contrattualmente dovuto. 13/05/2011 • Per garantire questa certezza, il Cantiere può chiedere all’Armatore committente o una cessione del finanziamento ottenuto dalla banca finanziatrice o, più probabilmente, una delega irrevocabile dell’Armatore committente alla Banca che gli ha finanziato la nave, e da questa accettata, di pagare al Cantiere le rate contrattuali previste, dietro presentazione dei documenti attestanti, in base al contratto, il diritto a ricevere il pagamento. • Un altro schema spesso usato dai cantieri per finanziare la costruzione è quello di stipulare autonomamente con una propria banca un accordo in base al quale viene anticipata dalla banca l‟erogazione di 1/2 rate del contratto in maniera revolving. • Ad esempio la banca anticipa al Cantiere una rata del pagamento contrattuale e, quando la rata viene incassata, si procede da parte della banca al finanziamento di quella successiva. • CONSIDERAZIONE FONDAMENTALE Tanto per l’Armatore committente quanto per il Cantiere costruttore è essenziale che entrambi i soggetti, all’entrata in vigore del contratto, abbiano le coperture dei rispettivi fabbisogni finanziari. 9 IV - Condizioni del finanziamento navale - il sistema delle garanzie Un elemento fondamentale del finanziamento navale è il sistema garanzie. Per le garanzie che devono assistere il finanziamento esistono 2 fasi: IV - 1 - Durante la costruzione della nave Normalmente la banca che finanzia l’Armatore committente interviene già durante la costruzione. In questo caso viene chiesto al Cantiere di rilasciare per le rate di prezzo contrattuali pagate all’Armatore e/o alla Banca finanziatrice una „refund guarantee‟ bancaria in modo da assicurare all’Armatore committente e/o alla banca che ha fatto il finanziamento il rimborso con gli interessi ed eventuali penali degli importi anticipati in caso di inadempimento da parte del Costruttore o di una sua incapacità ad adempiere agli obblighi contrattuali (consegna nave nei tempi stabiliti corrispondente a quanto previsto in contratto e specifica). Nel caso in cui il Cantiere che assume in proprio l’onere di coprire parte del fabbisogno finanziario con un finanziamento da parte di una sua banca, a garanzia delle linee di credito ricevute farà alla banca la cessione del credito futuro o una delega irrevocabile della banca che finanzia l’Armatore committente di pagare alla Banca che lo ha finanziato quanto dovuto sulla base del contratto di costruzione. In questo caso, normalmente viene concessa dal Cantiere costruttore alla banca che finanzia la nave anche l’ipoteca sulla nave in costruzione. Questa ipoteca ha valore abbastanza ridotto quando la nave è sullo scalo o in bacino, ma acquista un significato rilevante a nave galleggiante. 13/05/2011 10 IV - 2 - Garanzie alla banca che finanzia l‟Armatore committente Se l’intervento della banca avviene già durante la costruzione della nave, abbiamo già accennato che essa riceverà un refund guarantee da parte di una banca rilasciata in nome e per conto del Cantiere, destinata ad estinguersi con la consegna ed accettazione della nave da parte dell’Armatore. A nave consegnata, inizia il periodo di ripagamento del finanziamento che ha sempre una durata medio/lunga. La garanzia principe del finanziamento a medio/lungo termine della banca all’Armatore è l‟ipoteca navale di 1° grado, accompagnata dalla cessione dei noli quando esistono già contratti in essere o dei proventi genericamente della nave se non sono ancora presenti o non sono ancora in essere contratti di utilizzo. Alle banche finanziatrici vengono cedute anche tutte le garanzie assicurative, cioè la titolarità dei rimborsi delle assicurazioni competono alle banche che hanno finanziato la nave. L‟ipoteca navale è un istituto giuridicamente e legalmente molto valido che ha dato sempre in passato ottimi risultati e coperture adeguate al sistema finanziario. E’ andato in crisi in tempi recenti, in particolare a partire della 2° metà del 2008, per il crollo del mercato dei noli e del valore conseguente delle navi. 13/05/2011 A partire da quel periodo, lo scarto del 20/40 per cento del finanziamento rispetto al prezzo contrattuale, si è dimostrato spesso insufficiente a garantire alle banche l’importo finanziato. È nata quindi la clausola “loan to value” spesso in passato indicata in maniera sfumata o addirittura non presente nei contratti di finanziamento. Cosa stabilisce la clausola “loan to value”? Stabilisce che nel caso in cui il valore della nave sul mercato scenda sotto la percentuale iniziale rispetto al finanziamento in essere, l’Armatore deve reintegrare il valore o attraverso un rimborso di parte del finanziamento o con apporti di nuovi mezzi freschi. Come alternativa estrema le banche hanno il diritto di escutere le garanzie e far vendere all’asta la nave. Raramente si giunge a questa soluzione radicale o anche alle altre sopraindicate. Normalmente, anche nel loro interesse, le banche preferiscono trovare soluzioni di compromesso, magari applicando dei waiver fees, in attesa di cambiamenti del mercato. Volutamente, per eccessiva soggettività del tema, non si entra nelle problematiche legate ai covenants che pur incidono fortemente sul significato del finanziamento. 11 Considerazione finale Un armatore, quando decide di costruire una nuova nave o anche di acquistarne una di seconda mano, ha di fronte un problema: MAKE OR BUY? Cioè organizzare in proprio il finanziamento o affidarsi ad una consulenza esterna? Come sempre la risposta non può essere univoca. Sicuramente armatori di medio piccola dimensione hanno la convenienza ad affidarsi a consulenti esterni di comprovata esperienza. È evidente che l’azienda di media o piccola dimensione, che opera saltuariamente sul mercato dei finanziamenti navali a medio termine, difficilmente può avere il “polso” del mercato finanziario, conoscerne tutte le sfumature e le opportunità, dalla disponibilità del momento, alle condizioni più favorevoli o ai gravami da evitare, oltre alla capacità di presentare adeguatamente il progetto. 13/05/2011 Inoltre, le società di media o piccola dimensione, oltre a non avere spesso l’esperienza e la professionalità necessaria, distraggono risorse umane importanti al loro “core business”, che è la loro vera attività. Si deve aggiungere che una consulenza esterna, oltre a rappresentare alla fine anche un elemento di terzietà per la banca che si accinge a predisporre il finanziamento, può essere un fondamentale supporto all’armatore. Il finanziamento può essere richiesto solo se esistono le condizioni favorevoli per farlo e questo è il primo interesse dell’armatore stesso, oltre che del sistema finanziario. Dalla predisposizione della necessaria documentazione preparatoria del finanziamento può addirittura scaturire anche la decisione della convenienza per l’Armatore di non procedere all’investimento. Se, invece, viene riconosciuta la validità dal progetto, il consulente preparerà la documentazione nella quantificazione numerica, nella forma tecnica e nella terminologia, oltre che nella predisposizione delle informazioni collaterali che le banche desiderano. Questo faciliterà la concessione del finanziamento e l’ottenimento di condizioni più favorevoli, sempre nel rispetto delle regole del mercato. 12 GRAZIE! http://www.studiocasanieassociati.it 13/05/2011 13