DietaGIFT batte Zona, Montignac, Scarsdale, South Beach

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DietaGIFT batte Zona, Montignac, Scarsdale, South Beach
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DietaGIFT batte Zona, Montignac, Scarsdale, South Beach e molte altre
Inviato da Redazione DietaGIFT
Ultimo aggiornamento lunedì 25 febbraio 2008
Nove diete a confronto su Salutest/Altroconsumo di giugno 2007Su Salutest di giugno la rivista Altroconsumo mette a
confronto 9 fra le diete più note al momento. La conclusione è la bocciatura senza appello di quasi tutte. Si salvano
DietaGIFT ed un'altra dieta di autore italiano. Vediamo i criteri di base, i commenti, le conclusioni.
Il periodo è tradizionalmente quello "caldo": l'ossessione del fisico asciutto e tonico ci bombarda da cartelloni pubblicitari,
riviste ed abiti succinti nelle vetrine che ci ricordano i buoni propositi dell'anno passato, spesso disattesi.
Allora ecco fiorire in libreria proposte editoriali e riedizioni delle diete più in voga o più pubblicizzate del momento. La
rivista Altroconsumo mette a paragone nove di queste diete, di varia provenienza ed impostazione, facendo poi una
valutazione in base ai risultati ottenuti. E' possibile visionare l'intero articolo.
I criteri utilizzati per la valutazione delle diete
- Basi scientifiche della dieta, con attenzione all'equilibrio generale ed alla fondatezza scientifica
- Apporto calorico, con rifiuto di scendere sotto le 1400 kcal giornaliere
- Equilibrio tra nutrienti, penalizzando diete restrittive e carenti
- Frequenza dei pasti, stimando importante l'organizzazione con 3 pasti principali e due spuntini leggeri
- Durata e tappe, aspettandosi un approccio iniziale più intenso ed una successiva fase di mantenimento
- Piacevolezza, per una dieta varia e gradevole
- Senso di sazietà
- Facilità, con ricchezza di consigli pratici e ricette
- Applicabilità, senza utilizzo di ingredienti strani o introvabili
- Facilità di comprensione
- Presenza di una fase di mantenimento
- Igiene di vita, cioè indicazioni semplici e sensate per abbinare le fondamentali buone abitudini, soprattutto
relativamente al movimento fisico
Per ognuna di queste caratteristiche, Altroconsumo assegna una votazione ed effettua una valutazione tenendo conto di
diversi pesi: alcuni criteri sono stimati fondamentali, altri solo migliorativi dell'impostazione alimentare.
La valutazione
Vengono qualificati come "pessimi" il libro di D'Adamo "L'alimentazione su misura" per l'infondatezza scientifica della
dieta che si basa sulla divisione in gruppi sanguigni (leggi il nostro commento sulla dieta dei gruppi sanguigni) e "La dieta
Atkins" perchè chiaramente iperproteica e squilibrata (leggi il nostro commento alla dieta Atkins). Stessa stroncatura a
"La dieta delle 3 ore" per la teoria strampalata di base e a "La dieta Scarsdale", ritenuta estremamente squilibrata e
rigida (nostro commento alla dieta Scarsdale).
A livello "mediocre" troviamo "La dieta Montignac", definita un patinato libro di cucina con ricette (nostro commento alla
dieta Montignac) e "La dieta di South Beach" bocciata perchè squilibrata (troppi grassi e proteine) ed assolutamente
sorda all'importanza del movimento all'interno di un discorso serio sul benessere (nostro commento alla South Beach).
A metà strada tra "mediocre" e "medio" si posiziona in classifica "Il grande libro della Zona Italiana", definito di difficile
comprensione e con apporto calorico molto basso (nostro commento sulla Dieta Zona)
DietaGIFT riscuote il voto di "medio": i suoi punti di forza riconosciuti (valori di "ottimo") sono il buon apporto calorico e di
nutrienti, la piacevolezza, legata anche a sazietà e varietà, e le ottime indicazioni relative all'attività fisica, indispensabile
elemento per ogni impostazione seria e duratura.
Gli appunti negativi invece riguardano la complessità della lettura e l'assenza di una dieta di mantenimento.
La miglior dieta viene segnalata quella contenuta nel libro "Maramangio", di autore italiano, che riscuote il voto di "buono",
pur avendo anch'esso il problema di essere considerato difficile da leggere. I suoi punti di forza sembrano essere simili a
quelli di DietaGift: buon apporto calorico, varietà e piacevolezza, anche se associati a scarsi cenni sul movimento fisico.
I nostri commenti
Vediamo un attimo i difetti riscontrati dall'autore della classifica nell'impostazione gift: complessità della lettura e mancanza
di una fase successiva di mantenimento. Quest'ultimo punto non ha molto fondamento, dato che l'impostazione
alimentare gift si pone come cambio duraturo delle proprie abitudini alimentari: la scelta di cibi integrali, variati e naturali,
di una suddivisione dei pasti in accordo con i nostri cicli ormonali e l'inserimento del movimento nella nostra quotidianità
non può certo essere relegato al breve spazio del "dimagrimento momentaneo", ma deve trovare applicazione in maniera
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definitiva nella vostra vita.
Per quanto riguarda la complessità della lettura, ci sentiamo invece di concordare (almeno in parte) con gli autori della
comparazione tra le 9 diete: abbiamo voluto inserire nel primo libro uscito sull'impostazione gift, cioè "DietaGIFT:
dimagrire senza contare le calorie", una solida base scientifica, inserendo richiami precisi ai più innovativi lavori nel campo
della nutrizione e alle più recenti conoscenze sul metabolismo.
Riteniamo infatti che un passo avanti verso una maggior cura di sé possa essere compiuto più facilmente a ragion
veduta, apprendendo i concetti con chiarezza e con il supporto dei più autorevoli ricercatori internazionali. Questo ci
sembra un punto di forza, anzi, soprattutto quando si cerca di invertire l'imperante impostazione dello stretto calcolo
calorico come unica via (ormai obsoleta e fuorviante, ma ancora la più nota) per il dimagrimento. Spazzare decenni di
idee che le diete ipocaloriche hanno propagandato (seminando i danni ormai noti) non è cosa facile: ci abbiamo messo il
nostro impegno di approfondimento e divulgazione. Anche a costo, qualche volta, di fare una scelta di conoscenza e
chiarezza a spese della piacevolezza e facilità di lettura.
Ma anche in quest'ottica abbiamo continuato a lavorare dal 2005, anno di uscita del primo libro: ad esso è seguito "La
dieta Antifame", ricco di menù situazionali (cena con amici, pasto alla mensa aziendale o al ristorante, ecc) ed
applicazioni pratiche, dall'alimentazione dello sportivo a quella dei bambini, da chi cerca un menù depurativo a chi
mangia spesso fuori casa.
L'ultimo uscito, "Guida pratica alla dietaGIFT", oltre a proporre appetitose ricette e menu vari ma di semplice
preparazione, contiene consigli estremamente pratici per guidare la nostra spesa: la scelta degli alimenti è rivolta verso i
principi (che ci sono cari) di naturalità e freschezza. Nel libro, inoltre, sono riassunte in schemi molto compatti e leggibili le
indicazioni di base per la preparazione di un perfetto pasto gift. Vi sono inoltre utili esempi per valutare se stiamo
attivando correttamente un processo di dimagrimento.
Insomma, su una base solida che affonda le radici nella storia dell'uomo per capire come si sia formato il nostro
organismo e le funzioni organiche di assimilazione, consumo, accrescimento, ecc., l'impostazione Gift può arricchirsi di
varianti e ricette, di menù personalizzati e suggerimenti pratici, che arrivano anche da parte delle molte persone
che hanno iniziato a seguire questa impostazione amica del cibo (quello autentico) e del benessere. Senza mai
dimenticare movimento, varietà e freschezza a tavola.
D'altra parte non possiamo condividere con gli estensori della ricerca anche alcuni altri presupposti, che vengono invece
dati per scontati. Viene infatti definita come "ideale" la piramide alimentare tipica della dieta cosiddetta mediterranea
(nostro commento alla dieta mediterranea) che prevede alla base grandi quantità di carboidrati complessi. Per il loro
impatto sulla resistenza insulinica e sulla predisposizione al diabete molti studiosi mettono oggi in dubbio tale
impostazione. Qualche certezza in meno non avrebbe guastato.
Un'altra notazione che merita un appunto riguarda la definizione di "iperproteica" relativa alla dieta a Zona: basta
considerare le reali quantità di cibo pdi tale regime per rendersi conto che l'apparente ampia quantità proteica viene
fortemente ridimensionata dalla ristrettezza alimentare, con i fatidici "blocchetti" da 91 kcal ciascuno. Non di dieta
iperproteica si tratta, dunque, ma casomai di dieta ipocalorica.
Anche la pratica dello "spuntino continuo", la cui utilità viene data per scontata, non è invece universalmente condivisa dal
mondo scientifico. Stimolare ulteriore secrezione insulinica (anche in dosi moderate) quando il glucagone sta
incominciando a fare il suo dovere, mobilizzando i grassi di deposito, può non essere una buona politica per chi voglia
dimagrire. Non è che lo spuntino sia spesso solo un escamotage antifame per le diete eccessivamente ipocaloriche? In
accordo con l'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, DietaGIFT ha scelto la via del libero consumo di frutta e
verdura cruda fuori dai pasti, così da fornire all'organismo acqua, fibra, vitamine ed antiossidanti senza costringere ad un
processo digestivo laborioso come quello richiesto per l'assimilazione di grassi e proteine.
In conclusione, riteniamo che molte delle conclusioni di Altroconsumo siano corrette ed equilibrate, anche se altre
peccano un po' di superficialità.
Il valore di una dieta, comunque, non può mai essere solo "teorico". E' la pratica clinica quotidiana a determinarne la reale
applicabilità e gli effetti di lungo termine.
Non è un caso che in studio DietaGIFT venga applicata con minime modifiche sia a chi debba perdere peso che a chi lo
debba recuperare, a dimostrazione dell'estremo equilibrio del regime alimentare proposto. Su questa chiave di lettura
DietaGIFT (equilibrata, applicabile a tutti, varia ed amichevole) non si sente seconda a nessuno.
Luca ed Attilio Speciani
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