La fase due è di Prodi. «Ora
Transcript
La fase due è di Prodi. «Ora
2 STAMPA PRESIDENZIALI FRANCESI Il miliardario atipico, una storia indiana La Play attaglia apre la b della enza converg TV Moralismo da Cesaroni, morale da mormoni seven 9 771722 205202 61114 ALVPLQGBcafcacA CUDFDPDFDI Giovedì i socialisti scelgono il candidato per il 2007, in testa Madame Royal. E la Francia s’innamora delle primarie G BLO station 3 M A R T E D Ì 14 N O V E M B R E Referendum, un’altra lezione americana ANGELO BERTANI l buon risultato delle elezioni negli Usa ha distratto l’attenzione dai numerosi referendum nei quali i cittadini americani hanno espresso la loro opinione su vari argomenti non secondari, dai matrimoni gay agli esperimenti sulle cellule staminali, dalla regolamentazione dell’aborto alla detenzione della marijuana. Non voglio entrare nel merito dei singoli argomenti, ma riflettere sul problema politico che nasce dal ricorso troppo frequente e strumentale ai referendum. Anzitutto l’aspetto strumentale: alcuni di questi referendum (locali o statali) sono stati branditi per realizzare un improprio sonRidurre l’etica daggio di opie creaalla scelta tra nione re su certi teun sì e un no? mi un clima di contrappoMeglio fare sizione. Noi come diceva sappiamo che il ricorso al reAldo Moro... ferendum non è stato senza problemi, anche nel nostro paese. Alcune volte è stato necessario e utile per stabilire, a larga maggioranza e dopo un ampio dibattito, un orientamento politico comune che tenesse conto dei convincimenti espressi dalla maggioranza dei cittadini; ma non ignorasse neppure le buone ragioni della parte che era risultata minoritaria. Dunque: nessuna demonizzazione dei referendum. Però qualche altra volta tali consultazioni sono state usate in modo improprio; hanno trovato i cittadini impreparati e confusi; alcuni referendum sono stati giocati sull’onda dell’emotività e hanno provocato esiti che forse non erano quelli che la maggioranza si aspettava. I referendum comportano una drastica semplificazione dei problemi e delle soluzioni: sì o no, così oppure il contrario. Disegnano il confine tra chi ha vinto e chi ha perso la battaglia. Ma porre l’enfasi sulla contrapposizione comporta gravi rischi in una società, come la nostra, che soffre già di molte, crescenti, divisioni: economiche, geografiche, culturali e religiose. SEGUE A PAGINA 11 I 2006 www.europaquotidiano.it I N F O R M A Z I O N 1 E A POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN ABB. POST. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004, N.46) ART.1, COMMA 1, DCB ROMA N A L I S I La fase due è di Prodi. «Ora basta con le corporazioni» Il presidente del consiglio attacca: «Gli interessi del paese davanti a tutto» desso basta»: Romano Prodi va avanti con determinazione sulla sua nuova strategia d’attacco. Basta coi particolarismi e con le corporazioni, dice ai microfoni di SkyTg24, perché «un paese è un corpo sociale unito» e accettare «quella parte di sacrificio che ogni convivenza civile comporta» è un vero e proprio «problema etico». «Non è possibile – continua il presidente del consiglio – che ognuno nella teoria porti avanti l’interesse generale e poi nella pratica sia durissimo sull’interesse di categoria e di parte». Parole che rilanciano l’azione riformatrice del governo, che sta lavorando a una nuova ondata di liberalizzazioni, mentre alla camera pro- «A cedono a ritmo serrato le votazioni sulla Finanziaria. Ieri per lo scioglimento del nodo sull’addizionale Irpef per i comuni e della riduzione della contribuzione per gli apprendisti, si è registrato lo strappo della Rosa nel pugno per quel che riguarda la ricerca. Villetti ha detto chiaro e tondo che in assenza di cambiamenti il suo gruppo si asterrà su tutto in aula almeno finchè il nodo non sarà sciolto. In serata è arrivato il via libera dell’aula all’emendamento del governo sulla tracciabilità dei pagamenti ai professionisti. Montecitorio ha così approvato la proposta di modifica che rivede i tempi di attuazione del provvedimento fissati dal dl Visco-Bersani. ALLE PAGINE 4 E 5 Oggi è il giorno del primo agguato. Senato mobilitato n’altra giornata impegnativa, oggi, a palazzo Madama dove è previsto il voto sui presupposti di costituzionalità del decreto fiscale, collegato alla Finanziaria. Da una parte e dall’altra degli schieramenti è scattato l’allerta per una votazione delicatissima da cui, secondo l’opposizione, può dipendere il destino dell’intera manovra finanziaria e persino del governo. Una riunione dei capigruppo del senato è stata convocata prima dell’avvio dei lavori d’aula. Poi il voto, forse già in mattinata. Da parte della maggioran- U La pagina della cultura za c’è la consapevolezza di un voto «importante», ma anche che «i numeri ci sono» e che le voci e i rumors su una misteriosa pattuglia di senatori dell’Unione “passata” al centrodestra che potrebbe materializzarsi in giornata sono soltanto invenzioni e tattica di disinformazione del centrodestra. Forza Italia, An e Lega, che mirano a far cadere il decreto, assicurano una «presenza massiccia» dei loro senatori. Non è escluso che palazzo Madama si presenti anche Silvio Berlusconi. A PAGINA 4 Il pacchetto Rutelli, versione integrale Le lettere del vicepremier a Prodi e ai ministri PAOLO MESSA ALBERTO MINGARDI MATTEO RICCI a prima Finanziaria del governo Prodi doveva essere una Finanziaria di equità, ma anche di sviluppo. Da anni si insiste molto sulla necessità di riqualificare la produzione dando maggiore spazio a settori ad alta intensità di investimenti in ricerca e sviluppo, nei quali la competizione internazionale potrebbe vederci investitori. SEGUE A PAGINA 11 ochi giorni fa alla Borsa di New York il valore di una singola azione di Berkshire Hathaway ha raggiunto la cifra record di 100mila dollari (circa 80mila euro) con lotti minimi scambiati di 1 milione di dollari e con una previsione a breve da parte degli analisti di poter raggiungere il traguardo dei 125mila dollari. SEGUE A PAGINA 11 L Caldo, ritorna la malaria el nostro paese, uno di più colpiti dalla rottura degli equilibri climatici, «arrivano malattie importate dall’Africa, animali e piante tropicali attaccano la nostra biodiversità, si intensificano alluvioni e siccità, compaiono le prime aree semi-desertiche». L’allarme lo ha lanciato ieri il direttore generale di Legambiente, Francesco Ferrante, illustrando il dossier “A qualcuno piace caldo? l’Italia nella morsa del clima che cambia”, in cui si spiega come il riscaldamento del globo terrestre abbia favorito il ritorno di una serie di malattie, già debellate, e altre emergenze, provocando danni alla salute, alla sicurezza e al benessere dei cittadini. Il primo, e più diretto danno, è l’aumento della mortalità, registrato in occasione delle ondate di calore più acute. A questo seguono malattie come la malaria, la leishmaniosi e la febbre del Nilo. N Braccio Compagno telefono Riformista, indica a tutta la sinistra la luminosa via della rinascita di «un grande partito comunista democratico e nazionale» (pur di rimanere nel Pse). Ci sono diessini che (pur di evitare una simile fine) si taglierebbero il braccio sinistro, il loro e quello di Cossiga. Oggi su www.europaquotidiano.it P RAPPORTO DI LEGAMBIENTE SUGLI EFFETTI IN ITALIA 10 na telefonata allunga la vita, recitava un vecchio spot. A quanto pare, anche quella dei partiti, stretti tra la mancanza cronica di fondi e i costi sempre più esorbitanti delle campagne elettorali. È l’ennesima trovata cool del partito che ha reso cool la Gran Bretagna. Abbonandosi alla Phone co-op, gli iscritti e i simpatizzanti laburisti possono da oggi rimpinguare le casse del partito: il 7 per cento delle loro telefonate e dei costi di connessione a internet saranno infatti devoluti al Labour. Praticamente è come se domani il Partito democratico si finanziasse attraverso Fastweb, Telecom, 3, o chi per loro. Risparmiatori, attenti ai broker ALDO MARIA VALLI U ALLE PAGINE 6 E 7 Farmaci, errori in Finanziaria EPPUR CI SONO (I CRISTIANI) L’anticipazione del libro che racconta la Turchia che aspetta il Papa A PAGINA LIBERALIZZAZIONI Per ogni chiamata con l’operatore telefonico Phone co-op, soldi al Labour si chiama Franchi e ora scrive sul N N O IV • N°222 • € 1,00 La Finanziaria procede alla camera, ancora senza voto di fiducia. Scontro sui soldi alla ricerca R O B I N Il braccio sinistro di Cossiga, che A Il Labour, però, non ha scelto una telecom qualsiasi. The Phone co-op è una cooperativa, per l’esattezza quella con il più alto tasso di crescita in Gran Bretagna, e i suoi prodotti sono stati eletti “miglior acquisto” 2006 dalla rivista Ethical Consumer, punto di riferimento del consumatore equo e solidale britannico. La compagnia telefonica ha un codice etico rigoroso, e si propone di «operare promuovendo il benessere delle persone e delle comunità e minimizzando l’impatto negativo sull’ambiente». Phone coop si impegna ad acquistare quote di emissione di anidride carbonica per compensare il diossido di carbonio generato dalle sue attività, impiega energie rinnovabili, adopera carta riciclata, offre biclette ai dipendenti e li incentiva a usare i mezzi pubblici. Nei suoi uffici, perfino il tè delle macchinette è rigorosamente “equo e solidale”. Peter Watt, segretario generale del Partito laburista, può ben dire che chi aderirà a questa iniziativa, non solo finanzierà il partito, ma contribuirà a ridurre le sue “carbon foot-print”, cioè a limitare l’inquinamento. Che mentre invita al finanziamento “eco-sostenibile”, il Labour sia coinvolto in un gigantesco scandalo per aver offerto titoli di baronetto e Lord in cambio di cospicui fondi occulti, è solo un dettaglio. (m.p.) Quel D’Alema un po’ surreale VICTOR MAGIAR la prima volta che un ministro della repubblica fa richiesta di correo agli ebrei italiani. La loro colpa? Essere fuori linea. Spiega Massimo D’Alema che la richiesta di David Grossman al governo israeliano di non ricorrere “solo” all’uso della forza, che «non trova una eco nel mondo democratico ebraico», «non può non porre preoccupanti interrogativi». SEGUE A PAGINA 11 È Prodi spinge, Rutelli (e non solo) lo aiuta I l mondo della politica gioca alla crisi. E certo nessuno può escludere che al senato possa esserci qualche incidente: oggi, per esempio, sul decreto fiscale è giornata di allarme. Ma lo scenario che rimane più probabile è quello opposto: e cioè che Prodi regga; che la Finanziaria, più o meno blindata, arrivi fino a Natale; e che poi si apra per il governo una stagione più rilassata. A quel punto l’agitazione che oggi vediamo nel campo del centrosinistra si trasferirebbe nel campo opposto, dove a solo volerli vedere sono evidenti i segni dello sfaldamento. Il problema è: con quale baricentro l’Unione uscirà da questa fase? Sono settimane che si legge dell’asse fra Prc e palazzo Chigi. Difficile dire quanto ci sia di vero e quanto di apparente. Fatto sta che negli ultimi giorni Prodi ha lanciato segnali in un’altra direzione. L’atÈ la fase della tacco alle categorie orgalotta alle nizzate e alle corporazioni. corporazioni Per il Piano c’è che tengono in ostaggio il sostegno di l’Italia, al di Piero Fassino là dei toni accesi è politicamente esplicito: vuol dire che la stagione delle liberalizzazioni non s’è fermata col decreto Bersani di cinque mesi fa. In questo quadro va collocato il documento sulle liberalizzazioni di Francesco Rutelli che il Corriere ha in parte anticipato (per poi sottoporlo alla benedizione di Mario Monti) e che Europa oggi pubblica integralmente. È una iniziativa politica: a) largamente preannunciata; b) connessa all’attività di coordinamento di un vicepremier; c)che si richiama a una decisione assunta dal consiglio dei ministri il 30 settembre al momento di varare la Finanziaria (come si evince dalle lettere di accompagno che pure Europa pubblica); d) che ha avuto preventivamente il pieno sostegno di Piero Fassino e poi il positivo accoglimento da parte dello stesso Prodi. Abbiamo citato quattro elementi di contesto che dovrebbero sopire i mal di pancia nell’Ulivo, a livello ministeriale e parlamentare. Se giustamente non si ama la politica fatta con le interviste e si evocano formalismo e collegialità, l’iniziativa appare in regola. Per capirci, non andrebbe ascritta alla nefasta competizione fra riformisti che Bersani ed Europa stigmatizzavano in contemporanea venerdì scorso. Al contrario, pare un’occasione per avvicinarsi un po’ alle ragioni fondative del Partito democratico. Il problema è casomai l’efficacia dell’azione. Il governo deve decidere se e come darle corso, e sui punti citati dal Piano l’Unione deve sciogliere i propri nodi politici. Rifondazione, per esempio. Può decidere di insistere con la denuncia del complotto confindustriale, scaldando i cuori dei militanti ma tornando a un mero ruolo di contrasto e contenimento. Oppure può stare nel gioco, che è un gioco di gran movimento nel paese e si presta a molte accentuazioni “di sinistra” (opportunità per le generazioni, nuovi diritti e qualità del consumo, lotta ai privilegi di casta). Quanto a movimento, Bertinotti ci aveva abituato bene. Vedremo. Chiuso in redazione alle 20,30 L’Africa domina la prima edizione delle “Giornate europee dello sviluppo” @ Laurent Joffrin, un nuovo direttore per Libération? @ Firma la petizione Uniti contro il diabete