La psoriasi trattata con il laser Il sistema ormonale femminile
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La psoriasi trattata con il laser Il sistema ormonale femminile
16 febbraio2004 DERMATOLOGIA La psoriasi trattata con il laser La raffinata tecnologia di Xtrac, decisamente più avanzata e raffinata rispetto ad altre metodiche In questa puntata continuiamo ad affrontare il tema della psoriasi, una delle malattie dermatologiche più diffuse, che avendo un decorso cronico e localizzandosi in zone visibili, rappresenta un problema medico, estetico e sociale di grande importanza e difficile gestione. Le metodiche fin qui impiegate per curare questa patologia cutanea dalle creme a base di cortisone, catrame vegetale e calcipotriolo a quelle contenenti cheratolitici o tazarotene, dalla fototerapia con raggi Uva e Uvb alle terapie sistemiche a base di Ciclosporina A, Metrotrexate e retinoidi, hanno dato risultati alterni. Infatti a fronte di una dimostrata efficacia queste cure sono però impegnative, richiedono lunghi tempi di esecuzione e possono causare importanti effetti collaterali. La terapia ideale della psoriasi dovrebbe garantire efficacia, rapida regressione delle lesioni, facile e veloce esecuzione, azione mirata sulle chiazze senza coinvolgimento della cute sana e/o di organi interni, sicurezza e assenza di dolore. La continua evoluzione culturale e tecnologica del laser in medicina ha consentito di venire incontro a queste esigenze terapeutiche, grazie all’avvento di un nuovo e rivoluzionario sistema Laser: il laser ad Eccimeri Xtrac (Excimer Technology for the Affected Cells). Il laser ad Eccimeri Xtrac, prodotto negli Stati Uniti dalla Photomedex, è il primo ed unico sistema laser approvato dalla Food and Drugs Administration per il trattamento della psoriasi. Si tratta di una tecnologia decisamente più avanzata e raffinata rispetto ad altre metodiche, poiché è il solo apparecchio attualmente in commercio che utilizza le proprietà fisiche della luce laser ed è il risultato di 6 anni di sviluppo eseguiti nei principali centri di ricerca del mondo. Xtrac è un laser ad eccimeri simile ai sistemi usati in oculistica per la correzione della vista, ma a differenza di essi emette la particolare lunghezza d’onda di 308 nm, che è la banda Uvb ideale (per elevata efficacia e sicurezza) per il trattamento della psoriasi. Il laser ad eccimeri produce un raggio di 308 nm che viene rilasciato, grazie ad una particolare tecnologia, sottoforma di impulsi di brevissima durata ed altissima intensità. La luce viene emessa, grazie ad un sofisticato sistema di fibre ottiche, attraverso un particolare manipolo che consente di agire solo sulla chiazza psoriasica. La particolare e raffinata tecnologia di Xtrac per- pagina precedente mette di rilasciare in pochi secondi l’energia necessaria a correggere le alterazioni biologiche e cellulari che sono alla base della malattia. Questo consente una rapida regressione delle chiazze psoriasiche dopo le prime due-tre sedute; tutto ciò senza bisogno di applicare creme, assumere farmaci e senza coinvolgere la cute sana circostante le lesioni. Il trattamento inizia con un colloquio accurato fra dermatologo e paziente, compilando una cartella clinica per evidenziare tutte le variabili che possono influenzare il risultato finale. Durante la seduta il raggio colpisce solo la pelle malata che assume un transitorio colore rossastro. L’eritema scompare senza esiti nelle ore successive, mentre la placca progressivamente si assottiglia e scompare. Talora, quando si trattano chiazze di grandi dimensioni o molto spesse, si possono formare piccole vescicole o erosioni che regrediscono senza esiti nell’arco di alcuni giorni. I trattamenti sono assolutamente indolori, ambulatoriali, non richiedono alcuna preparazione, durano pochi minuti e consentono alle persone di tornare immediatamente alle normali attività lavorative. La terapia post-operatoria è semplice e consiste nell’applicare una crema antinfiammatoria per alcuni giorni. Nella maggioranza dei casi si ottiene una scomparsa completa delle placche psoriasiche dopo una media di 4-6 sedute distanziate fra loro di tre giorni; l’intera terapia si svolge perciò nell’arco di sole 2-3 settimane. Generalmente a distanza di 4-5 mesi dall’ultima seduta la psoriasi è ancora assente mentre in numerosi casi il benesse- re dura anche per più di 1 anno. È evidente che il laser, pur riuscendo a correggere le alterazioni biologiche e cellulari della psoriasi, non può arrestare e/o eliminare definitivamente le cause genetiche che sono alla base della malattia. Non si può perciò escludere, a distanza di tempo, una attenuazione dei risultati clinici ottenuti ma l’estrema efficacia clinica, tollerabilità e sicurezza del laser ad Eccimeri Xtrac, consentono di effettuare sporadiche sedute di mantenimento, permettendo così di essere sempre liberi dalla malattia. I risultati clinici migliori si ottengono nella psoriasi cronica che interessa non più del 30% della superficie corporea. Nelle forme cliniche più estese la possibilità di associare al trattamento laser terapie sistemiche o topiche, permette di contenere rapidamente la ma- lattia dimezzando l’uso dei farmaci. Tutto questo rappresenta un reale beneficio per il malato psoriasico, che può finalmente cessare l’uso quotidiano di creme o unguenti. Oltre al vantaggio pratico di non dover più usare prodotti topici ne consegue anche un beneficio economico; si stima infatti che ogni paziente psoriasico spenda in media circa 800 euro l’anno in creme. Il costo non eccessivo della terapia con laser ad eccimeri Xtrac, la rapida regressione delle chiazze psoriasiche e il lungo periodo di benessere garantito da questo trattamento, determinano una drastica riduzione nell’uso di creme o unguenti ma anche di farmaci sistemici. Negli Stati Uniti, dove vige un sistema sanitario basato sulle assicurazioni (che rimborsano però solo le cure più efficaci nel tempo più rapido), il trattamen- MEDICINABIOLOGICA Il sistema ormonale femminile Un mondo sul quale si è cercato di far luce negli ultimi 10-20 anni La donna e il suo pianeta ormonale: un universo ancora sconosciuto? Possibile che nel 2004 ancora non conosciamo bene quali siano le conseguenze di una alterazione ormonale nella donna? Come mai sono aumentate in modo impressionante malattie come le tiroiditi autoimmuni? Perché il cancro della mammella è così frequente? Perché la candidosi vaginale è molto comune ed è recidivante? Queste e centinaia di altre domande affollano la mente di medici ed operatori sanitari che si occupano delle malattie correlate al sistema ormonale femminile. Entriamo in un mondo nel quale la medicina biologica e l’omeopatia hanno cercato di far luce negli ultimi 10-20 anni. Naturalmente, se vogliamo capire qualcosa, dobbiamo studiare gli ormoni nel contesto generale dell’organismo; il sistema Pnei è molto esplicativo al riguardo. Che cosa sta a significare? Pnei significa sistema PsicoNeuroEndocrino (endocrino sta per ormonale) Immunitario; in altre parole, ognuna di queste 4 componenti può influenzare l’altra. Per esempio, se in una paziente esiste un problema ormonale, mettiamo un ciclo mestruale non regolare, questo può provocare una alterazione psicoemotiva, oppure immunitaria, oppure neurologica, e naturalmente viceversa. È così difficile da accettare e da capire? Avete mai osservato che cosa succede alla psiche di una donna prima del mestruo? Vi è mai capitato di osservare pazienti che sotto terapia ormonale vanno incontro a turbe emotive? Oppure a turbe da abbassamento delle difese immunitarie, come herpes, candida, o altro? Che il sistema Pnei sia una realtà, oggi penso che non ci siano più dubbi; poiché le malattie autoimmuni, alcune malattie degenerativo-neoplastiche, psichiche sono in aumento, ritengo di dovermi soffermare assieme agli amici lettori su questo argomento per cercare di avere le idee un po’ più chiare su queste problematiche. Intanto, la donna, ha un ciclo mestruale che inizia ad una certa età (si chiama menarca, più o meno fra i 9-10 anni e i 13 anni) e termina fra i 45 e i 55 anni (menopausa). Questi, ci tengo a specificarlo, sono fenomeni fisiologici, normali e non patologici; quindi la menopausa non è una malattia, ma un evento programmato naturale. Un normale ciclo mestruale dura da 26 a 29 giorni. Attivate da sostanze ormonali prodotte dall’ipofisi (che a sua volta è controllata dall’ipotalamo, ghiandola che si trova nel cervello), le ovaie producono nella prima metà del ciclo i cosiddetti estrogeni. Questi, a loro volta, provocheranno la maturazione dell’ovulo e stimoleranno la proliferazione di tessuto uterino. La produzione di estrogeni cresce fino a poco prima dell’ovulazione (intorno al 13° giorno); poi, dopo l’ovulazione, si ha la formazione del corpo luteo e la produzione di progesterone, fino a che non si ha di nuovo il mestruo (momento nel quale il progesterone diminuisce drasticamente). Fatta questa sicuramente incompleta ma semplice descrizione del ciclo femminile, dove si capisce che esiste una prima fase di dominio estrogenico e una seconda di dominio progestinico, è bene sapere che dal 1960 circa è stato introdotto l’uso dei contraccettivi orali per la donna: è la nascita della famosa “pillola”. Poiché oggi una donna su tre assume o ha assunto in passato prodotti chimici ormonali sostitutivi (senza entrare nei dettagli dei dosaggi più o meno alti o più o meno bassi), chi si occupa di medicina biologica deve conoscere l’impatto che questo tipo di trattamento può avere avuto sulla paziente. Perché molte malattie, come le tiroiditi o le artriti colpiscono di più il sesso femminile? Come mai l’osteoporosi è un problema avvertito pressoché esclusivamente dalle donne? È vero che la carenza di estrogeni è la quintessenza dei problemi menopausali? Possibile che la natura abbia programmato per la donna dopo la menopausa un “crollo” ormonale così debilitante? Non sarà che i problemi cominciano prima? Di domande simili potrei riempire pagine se non libri, ma è proprio da queste domande che spesso scaturisce la strategia migliore sia preventiva che terapeutica. Oggi, molti medici e ricercatori stanno rivalutando i vecchi concetti riguardanti la realtà ormonale, sia da un punto di vista diagnostico, sia terapeutico: cerchiamo di stare al passo con i tempi e di capire cosa sia per noi biologicamente più favorevole. Continueremo a parlarne il prossimo mese. dott. Danilo Vaccai medico-chirurgo omeopata-omotossicologo specialista in reumatologia Info: redazione giornale il lunedì e il martedì, tel. 055340811, fax 055340814 [email protected] to della psoriasi con Laser ad Eccimeri Xtrac è totalmente risarcito dalle compagnie assicurative; questo è una conferma indiretta dell’elevata qualità ed efficacia della terapia Laser della psoriasi. È importante poi sottolineare come la possibilità di agire in modo selettivo sulle lesioni senza coinvolgere la cute sana ed il rilascio di un raggio di 308 nm ad alta energia per tempi brevissimi, permettono di far regredire la psoriasi con una quantità totale di radiazioni Uvb, anche 1000 volte inferiori rispetto alla classica terapia con lampade total body Uvb e Uva; il rischio è perciò pressoché assente e decisamente inferiore alle cure finora eseguite. Le particolari caratteristiche del laser ad Eccimeri Xtrac consentono inoltre di trattare in assoluta sicurezza anche zone particolari come volto, ascelle, inguine, genitali, regione palmare e plantare ed anche il cuoio capelluto, che viene colpito nel 50% dei casi di psoriasi e che non è mai stato possibile trattare efficacemente se non con terapie farmacologiche. Allora se soffrite di psoriasi e siete stanchi di eseguire lunghe e frustranti cure a base di creme o unguenti non vi demoralizzate, perché la continua evoluzione tecnologica mette ora a disposizione del dermatologo il Laser ad Eccimeri. Attualmente il Laser ad Eccimeri Xtrac è presente in Italia solo in pochissimi studi dermatologici di eccellenza, ma la sua diffusione è destinata ad aumentare visto che si stanno scoprendo nuove applicazioni dermatologiche di questo apparecchio, dalla dermatite atopica alla dermatite seborroica, dal liche n al p r urit o c ronic o, dall’alopecia areata alle ipocromie cicatriziali, dalle smagliature bianche all’eczema, dalla disidrosi all’acne sino al trattame nto de l la v it iligine (un’invalidante malattia della pelle che si caratterizza per la comparsa di antiestetiche macchie bianche), dove si dimostra particolarmente efficace e di cui parleremo nella prossima puntata. dott. Maurizio Bellini specialista in dermatologia Per ulteriori informazioni: Tel. 055705351 Fax 0557131049 [email protected] Redazione giornale: Tel. 055340811 fax 055340814 [email protected] pagina successiva