lacerba - Altervista
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Lacerba 1 marzo 2009 Editoriale Non abbiate paura, è solo un po’ di nausea! Non è il nuovo che avanza, ma il vecchio che torna di Gianfranco Buccella Vi rimando cari lettori de lacerba al precedente numero della rivista e più precisamente alla pagina 19 invitandovi a rileggere l’opinione di Giovanni Cutilli sulla situazione politica, morale e culturale dell’antica Pinna Vestinorum. Non vi ripeto pertanto tutta la giaculatoria, che molto bene viene descritta dall’autore e che io voglio qui fare mia in toto per stabilire un perfetto parallelismo con la situazione politica, mor.. e cult…ale …di Loreto Aprutino. Nel linguaggio informatico il copia – incolla sembra l’operazione più idonea da compiere per descrivere il paesello degli Acerbo, dei Valentini, dei Casamarte, dei Guanciali e dei…quanti altri han dato lustro al paese che fu poi affidato, nel dopoguerra, ai “cant-autori” dello Sciopero a Rovescio il cui interprete di maggiore spicco è sicuramente quello che io in altra situazione ho definito il fattore “P”, cioè Bruno Passeri. Un solo punto dell’intervento di Cutilli mi trova e mi lascia perplesso! “Non abbiate paura”. Riprende, l’opinionista, l’accorato appello del Papa e lo rilancia ai giovani di Penne e quasi quasi anche qui il copia – incolla in un primo tempo mi sembrava l’operazione da ripetere anche a Loreto…ma… Ma prima ancora di rivolgere l’appello ai giovani di Loreto proviamo a fare le pulci al vecchio. In primis salta subito all’occhio che Loreto è da sempre governata dal vecchio sistema dei partiti e del partito comunista in particolare che, o con la maggioranza assoluta o in allegra compagnia dei vari socialisti, democristiani, margherite, rose, garofani, ulivi, e fior fiori di zucche ha da sempre occupato lo scranno più alto del Consiglio Comunale. Due sono le ragioni: o sono stati troppo bravi o gli avversari delle varie minoranze succedutesi non sono stati all’altezza di scalzarli e sostituirli. Ora se pensiamo che sono stati bravi loro, i comunisti, (io li chiamo ancora così) dobbiamo dedurre che la politica a Loreto ha realizzato quanto di meglio si potesse. Ed allora perché i loretesi avrebbero dovuto percorrere la strada del cambiamento? A quanto pare questo si sono sempre chiesti gli elettori e mai hanno pensato di farlo. La seconda ipotesi non fa altro che confermare la prima. Infatti se in tanti anni le forze dell’opposizione non sono riuscite a darsi mai un contegno riconoscibile dalla maggioranza degli elettori perché mai dargli un credito che non hanno mai meritato? Le chiacchiere fan quattro e da sempre di esse il vento ha fatto scempio. Questa è la realtà di Loreto! Io non sono mai stato convinto che Loreto abbia espresso politicamente il meglio ma, tant’è e mi sono rassegnato. Come me forse tanti altri che magari nelle ultime consultazioni elettorali hanno scelto la strada dell’astensione per dimostrare il loro disgusto per la politica e per tutti i loro sacerdoti politicanti. Di qui forse la necessità per il Cutilli di fare un appello ai giovani affinché si riapproprino del tempo e dello spazio che i vecchi hanno loro usurpato. Io no, non credo che i giovani abbiano voglia ed energie da impiegare in un’avventura in cui loro non credono più, privati come sono della forza che proviene dalla speranza di un mondo migliore. Già le giovani coppie fanno fatica a mettere in cantiere un figlio, non vedendo in prospettiva un futuro le cui linee di fondo siano improntate all’ottimismo; e questo sentimento pervade oggi tutta la gioventù facendola vivere qui ed ora senza prospettive, senza neanche la pur minima percezione del futuro. Carpe diem sembra essere il motto che questa gioventù ha adottato da tempo. Altro che chiedersi cosa posso fare io per il mio paese. Ma cosa ha fatto e cosa fa il mio paese per me. Questo si chiedono. E… niente, si rispondono! Hanno bruciato il mio futuro, hanno ucciso la mia speranza e su quali basi potrò io ricominciare? Questa è la loro disperazione! Spiegatemi altrimenti come si possono giustificare le notti passate a stordirsi nelle discoteche e i ritorni a casa finiti contro un albero o dentro un fossato! Quelli che si salvano pensano a salvare se stessi solo perché qualcuno avrà loro detto: almeno riporta a casa la pelle! E non venite a dirmi che sono una minoranza, quando le cifre della statistica parlano di stragi del sabato sera e di bollettini di guerra. Purtroppo negli ultimi quattro anni il conto dei soldati americani morti in Iraq è pari a quello dei giovani italiani sul fronte del divertimento. Gli altri, quelli che riportano a casa la pelle, sono solo più fortunati o meno storditi! Sì, è vero, qualcuno studia con serietà ed impegno; ma hanno forse più possibilità di un vincitore al televoto del Grande Fratello? Lo sforzo ed il sacrificio profuso nello studio, il merito viene forse riconosciuto in qualche graduatoria che non preveda l’appartenenza del genitore a qualche parrocchia politica? A questo serve la politica dal loro punto di vista, a trovare il lavoro al figlio non a risolvere il problema dell’occupazione. Serve in sostanza a risolvere il problema individualmente, non a trovare soluzioni per la collettività. Ed allora come chiudere il discorso? Forza Bruno che ce la fai. Tu sei il nuovo che avanza, tu sei la speranza, tu sei il futuro di questo paese e forse più e meglio di te lo è l’altro “grande” esponente della “sgarrupata” casa del PD. Si spera solo che il paese reale sia migliore di chi lo rappresenta. Peccato che ai migliori non venga data nemmeno l’opportunità di riprodurre il proprio codice genetico perchè costretti a farlo altrove. Quanto al resto, tutto quanto di più inutile possa esserci intorno all’osso dopo averne asportata la polpa! LACERBA www.lacerbaonline.it [email protected] Associazione Culturale Progetto Domani Via Cappuccini 141 Loreto Aprutino. Tel. & Fax 085- 8291193. C.C.P. 19606656 Registro stampa anno 1996 n° 21 Autorizzazione Tribunale di Pescara del 10/07/1996 Editore Gianluca Buccella Direttore Responsabile Berardo Lupacchini Vice Direttore vicario Claudia Ficcaglia Le firme de LACERBA: Candido Greco e Gianfranco Buccella Redazione sede Tiziano Petrucci, Ertilia Patrizii, Gilberto Petrucci, Alessia Micolucci, Jaques De Molay, Morgan Crocetta e Jennifer Di Vincenzo Redazione di Pianella: Loris Di Giovanni Angel Eyes e Sabrin’up Redazione Collecorvino : Giusy Di Luzio e Gianluca Sablone 347.5092376 Foto a cura di: Loreto Buttari Achille Rasetta Tiziano Petrucci Web Master: www.hermes-agency.com Immagini pubblicitarie: HERMES Agency Lacerba viene distribuita a: Penne, Loreto, Pianella, Civitella Casanova e Collecorvino Stazione Per la vostra pubblicità: [email protected] +39 085 82 91193 +39 339 7585454 +39 393 97 01 736 Tipografia FABIANI Sambuceto (CH) LACERBA L’informazione è un valore primario Gentile lettore, Voi conoscete bene il valore dell’informazione e LACERBA, da TREDICI anni, Vi informa sulla politica, sull’attualità, sulla cultura e sullo sport della zona Vestina. LACERBA è un patrimonio prezioso di informazioni che va preservato e aiutato nell’esplicazione della sua attività. Ed è per questo che Vi chiediamo di versare un contributo di 20 € all’associazione culturale Progetto Domani che, in questo modo, Vi riserverà presso un’edicola, a Vs scelta, il giornale LACERBA. In questo modo non dovrete più alzarVi alla buon’ora o, nei migliori dei modi, raccomandarVi all’amico di prenderVi il giornale, ma potrete comodamente, a qualunque ora, nei tre giorni successivi alla sua uscita, recarvi presso l’edicola e chiedere di consegnarVi LACERBA . Inoltre, Vi sarà dato in omaggio un libro di “ Giuseppe Mariani ” dal titolo “L’Attesa”, un‘interessante commedia teatrale. Ma non è finita: oltre al libro, sarà sorteggiata una cena, per tre persone, a base di pesce presso un noto ristorante del posto. Vi aspettiamo Per qualsiasi informazione telefonare ai seguenti numeri: 085 8291193 oppure 393 9701736 o mandare una e-mail, con nome e cognome e recapito telefonico, al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] Lacerba 1 marzo 2008 L’opinionista La “mare-monti”, chez nous Una truffa dialettica illuminante per la strada eclissata. In Toto Cutilli di Giovanni Cutilli La proposta di variare il lotto di lavori per la sistemazione del tratto della ss 81 da Penne a Passo Cordone, nell’ambito del progetto bugiardamente denominato “mare-monti”, che nulla c’azzecca né col mare né coi monti, per questioni di distanze, è l’unica proposta sensata sull’argomento, da 10 anni in qua. Rinunciare ai totem sognati da statisti di strada privi di ogni barlume d’idea di “superstrada” e di viabilità veloce, è sano realismo, dopo lo scialacquio di soldi che, piuttosto, sarebbero stati utili a rendere più decorosa e meno insicura la pietosa condizione delle nostre strade. Invece, per coltivare ambizioni scriteriate, s’è visto di tutto. Di quelle bizzarrie rimangono le ferite inferte all’ambiente, visibili nelle tracce, da paesaggio lunare, del cantiere abortito, nei Ipotesi del viadotto pressi del borioso cartello che annuncia ai forestieri l’ingresso nella “Città d’Arte”. Quegli sbancamenti sono un’anteprima dell’arte zotica di Lor Signori! Il suggerimento resipiscente è almeno buono per limitare i danni, nella consapevolezza, però, di realizzare un intervento ordinario, poco più che minimale a terzo millennio inoltrato. Su quel tratto di strada, in mezzo secolo, s’è visto un solo altro cantiere, per il ripristino di una scarpata franata su una curva, nella stessa zona. Non si parli più, per decenza, rispetto dei cittadini e amore di verità, di “superstrada mare-monti”. Canzonare la gente è una bugie dalle gambe corte. La “superstrada” e la sua denominazione “mare-monti” erano e restano una bufala. Propriamente, “superstrada” è una definizione inesistente nella normativa italiana; per il Codice della Strada quella per Passo Cordone rimarrebbe una “strada extraurbana secondaria” (art.2), neppure “primaria”, per carenza delle specifiche caratteristiche. A scorrimento veloce, perciò, sono state solo le castronerie da anni dette o scritte sui manifesti (“opera storica…, le ruspe lavoreranno 4 anni…”, s’alluccava nel 2000). Penne, poi, è in collina, a 438 metri s.l.m., i monti distano almeno altri 15 km e mezz’ora buona di strada tutta curve; Cappelle sul Tavo (all’estremo opposto della “superstrada”), è a 6 km e a circa altri 15 minuti dal mare, prima delle forche caudine del “chilometro lanciato”. Di quale mare e di quali monti si sparla, allora? Il vizio dei politici di infinocchiarsi i cittadini è inguaribile ma violentare la verità oggettiva delle cose, qual è quella di semplici lavori di allargamento di una strada (“eliminazione dei punti neri”, dice l’accordo di programma con ANAS) barattati per la costruzione dell’autosole, è perversione. La truffa dialettica, indotta da sciocca arroganza inzuppata d’ignoranza, è da teatranti d’avanspettacolo. Ma ciò è il frutto fatale di una società priva di elementi di cultura liberale, perché in quelle dominanti, anche solo nel corso dell’ultimo secolo, si concepisce il ruolo della persona, dunque del cittadino, solo come “servo”. Lo statalismo, prima di essere una politica istituzionale, è un pensiero filosofico, una cultura. Scriveva don Sturzo che “i semi dello statalismo si sono diffusi in Italia…persino nell'orientamento generale del paese come una gramigna mentale e sentimentale”. Per estirparla ci vorrebbe il “rasoio liberale” di cui parlava il filosofo politico Karl Popper, ma è dura da impugnare. In tale sedimentato contesto, il federalismo riprodurrà i mali dello statalismo a livelli decentrati, di regioni e comuni in primo luogo (le province non contano quasi nulla, se non a spendere soldi), molto più rozzi e incompetenti di quello centrale. E’ già stato sperimentato, per esempio, in campo sanitario col disastro storico del SSN, che in 30 anni ha bruciato una ricchezza astronomica per partorire un sistema, federalista, tanto iniquo e inefficiente che il parlamento ha istituito una Commissione d’inchiesta alla ricerca del perché. Le ragioni sono complesse ma una è semplice. Il cittadino non è il “sovrano” dipinto dall’art. 1 della Costituzione ma il suddito al quale non si debbono spiegazioni e che può subire ogni vessazione. Il guaio è che quel suddito, a causa dell’humus culturale di cui è imbevuto, ritiene “normale” non avere spiegazioni e, di volta in volta, addebita la colpa del silenzio o dell’angheria subita alla cattiveria o alla fresconeria del burocrate di turno. Lo conferma un piccolo esempio. A tutti è capitato di sentir dire di taluno che è, o era, un “servitore dello Stato”, così come, in campo religioso, ci sono i “servi di Dio”. Questi appellativi, ritenuti complimentosi, in realtà svelano la concezione del rapporto tra istituzione e cittadino: padrone e suddito, appunto. Rapporto inconsciamente accettato perché è nel dna della nostra formazione culturale. In una società autenticamente liberale, invece, non c’è spazio per servaggi e, semmai, il rapporto è inverso, è l’istituzione a “servizio” del cittadino il quale, rispettati i suoi doveri, ha il diritto di avere tutte le spiegazioni che vuole, anzi le ha senza neppure doverle chiedere e se subisce un’angheria a pagarla sono gli autori: l’ufficio pubblico e il burocrate di turno. Basta parlare con gli emigrati e farsi raccontare come funziona la pubblica amministrazione all’estero; chiedergli se si siano mai imbattuti in follie tipo “mare-monti”; “diga di Bisenti” (13 miliardi di vecchie lire spesi per non realizzarla, con gli espropri di terreni e case situati nell’”invaso” già pagati ai proprietari col loro diritto di conservarne la disponibilità fino all’inizio degli improbabili lavori; “poliambulatorio di Castiglione M. R.) di 3 piani, costato, 20 anni fa, 1,3 miliardi, mai entrato in funzione; strutture del Carmine (costate ai contribuenti circa 25 miliardi di lire ma che almeno con la follia c’entrano perché in principio destinate a manicomio). Sono, queste, le pazzie croniche dello statalismo inteso come rapporto di “servaggio” del cittadino verso la pubblica amministrazione, non importa da chi gestita. Quanto sia diversa un’idea di società con al centro del sistema politico-istituzionale la persona, dunque il cittadino, lo s’intuisce da un altro piccolo esempio. Tutti, o quasi, sono frettolosamente impazziti per Obama. Ebbene, nel suo discorso d’insediamento il 21 gennaio scorso, il neo presidente ha ringraziato, tra gli altri, il predecessore, Bush, per il “servizio reso ai cittadini americani”. In Italia si sarebbe detto: “…reso allo Stato”. Come funzioni la pubblica amministrazione negli USA è inutile dirlo ma, se occorre, è illuminante la storia di un conterraneo emigratovi. Un giorno, non poté uscire di casa con l’auto a causa di un albero, abbattuto da un’intemperie notturna, che ostruiva la strada. Dopo soli 3 giorni, venne risarcito con un indennizzo, corrisposto brevi manu, di 2,8 milioni di lire (al cambio di 30 anni fa), dalla municipalità di residenza, condannata dal giudice della contea d’appartenenza, a 72 ore dalla denuncia, per l’albero non rimosso. Ognuno faccia i raffronti con quel che accade in Italia e rifletta se le differenze possano dipendere dalla buona o cattiva volontà di Caio o di Mevio e non, piuttosto, da differenti culture nelle quali le parti, rispettivamente, del padrone e del servo sono esattamente rovesciate. Se la vicenda della “mare-monti” si fosse verificata, per accademia, negli Stati Uniti, non uno di coloro che vi hanno avuto a che fare sarebbe in circolazione nelle stanze di uffici pubblici e tutti i politici che si sono sciacquati il gargarozzo con le boiate su quel progetto, da Marini in giù, sarebbero stati invitati da un bel pezzo a sproloquiare in privato, tra le mura domestiche. Da noi, invece, sono ancora lì, tutti pronti a scodellare la prossima schiarchiarìa. Tanto, chez nous, paga sempre Pantalone! Lacerba 1 marzo 2008 L’intervento San Zopito facci la grazia Il problema è fargli la festa. Propongo un comitato di Gianluca Buccella Sul Forum de Lacerba, mi ha colpito un appello lanciato da una persona a me cara, Gianluca Nobilio, che chiamava a raccolta tutti quei cittadini volenterosi di formare un nuovo comitato per organizzare la secolare festa del S. Zopito. Già il nuovo, perche ogni anno, appena finita la festa, il comitato si dissolve in un nano secondo. I motivi sono noti: i soldi sono pochi, il tessuto economico non partecipa più come una volta e i cittadini oggi impegnati a far quadrare i bilanci familiari contribuiscono con il minimo indispensabile. Così ogni comitato dopo tre mesi di lavoro, raccolta pubblicitaria, questua e domande per permessi vari, si ritrova con una somma di denaro esigua indispensabile per arrangiare una normale festa che li espone, alla sua chiusura, a critiche ferocissime da parte dei devoti del Santo patrono. Ora, la domanda che mi pongo è la seguente: possibile che una festa di tale portata culturale, che ha fatto “ Innamorare l’Inghilterra”, colpendo profondamente Chris Webb, l’allora consulente del Ministero per la cultura dell’ex Governo inglese di Tony Blair (Loreto Oggi” del 3 agosto 2006), la debba, per l’ennesima volta, organizzare, tra le mille difficoltà, un gruppo volenteroso di cittadini? San Zopito, oltre a destare curiosità all’ineguagliabile poeta Gabriele D’Annunzio, ha suscitato negli anni passati, interesse per lauree ( “il bue di San Zopito. Una festa dell’Italia centrale” di Gianfranco Spitilli presso l’Università “La Sapienza” di Roma), e per documentari ( “Il bue di San Zopito. Le voci della Festa”, presentato al VII Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana per le Scienze Etnoantropologiche e al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma), tra cui un paio girati all’inizio del secolo scorso e visibili sul sito dell’Istituto Luce di Roma. Allora mi chiedo: “Possibile che un evento che attrae turisti da molte parti d’Italia ed anche dall’estero, non riesca ad attirare l’attenzione della nostra amministrazione?” Qualcuno, immaginando già chi, da Via dei Mille mi risponderà che la giunta si prodiga già abbastanza sostenendo le spese di vitto e alloggio del Bue ed elargendo un contributo al comitato. Io credo che 3000 euro ad una associazione che si occupa di accudire il Bue per tutto l’anno, ed una cifra simile data anche al comitato, rappresentano una somma irrisoria, che permettono a questi volontari di coprire appena appena le spese vive. A differenza di qualche amministratore, credo che il San Zopito sia l’unico evento che possa ridare lustro al nostro paese e punterei molto nel potenziarla cercando, come si fa per un’altra manifestazione locale, prettamente artistica, cospicui finanziamenti provinciali e regionali. Invece di tirare a campare, organizzerei un comitato formato da esponenti dell’amministrazione, da qualche rappresentante della Fondazione dei Musei Civici, dalla associazioni di categoria quali la Coldiretti e la Cia e dai cittadini che hanno a cuore quest’evento, organizzando cinque giorni di festa attraverso convegni, mostre, spettacoli teatrali e degustazioni di prodotti tipici. Qualche anno fa, la Regione Abruzzo riconobbe questa festa come una delle poche tradizioni di notevole spessore culturale, e noi oggi dobbiamo pregare, assistendo passivamente, che anche quest’anno il comitato e l’associazione dei vetturali riescano a rifare il “ miracolo”, organizzando di nuovo questa bellissima ed importante manifestazione religiosa. Appuntamento con Lacerba a Pasqua www.lacerbaonline.it Attualità Lacerba 01 marzo 2009 Per qualche euro in più o in meno L’associazione di Vallozza portavoce dell’assessore. Ma perchè? di Jacques De Molay Errare umanum est!!! Jacques de Molay Essendo la natura umana fallace sono qui per confessare ed espiare un errore da me commesso nella stesura dell’articolo a titolo “IL PESO (D’ORO) DELLA CULTURA”. Tale errore mi è stato fatto notare dal portavoce dell’assessore Di Minco nonché professionista per il procacciamento del soldo pubblico Giacomo Vallozza. Nella sua lettera pubblicata nell’ultimo numero de LACERBA lui fa la seguente affermazione: «Qualche mese fa, il Templare pubblicò un articolo in cui affermava che l’Associazione Culturale Lauretana aveva ricevuto un contributo dall’Amministrazione Comunale di 60.000 euro per la realizzazione degli Incontri 2007. » Prendendo a spunto tale affermazione fa un ragionamento sulle verità da confrontare, ricorsi ad avvocati, croci teutoniche, massonerie e pura razza ariana. Insomma un poutpourrì di «sinistri» spauracchi che nel suo pensiero dovevano ledere o dispregiare la mia persona. Questo fatto mi ha portato ad effettuare un’attenta rilettura dell’articolo incriminato e nel quale ponevo in dubbio l’opportunità di alcune scelte politiche effettuate dal competente assessore e riguardanti le attività culturali patrocinate o finanziate dal comune di Loreto Aprutino. Per completezza dell’informazione riportavo i dati risultanti alla SIAE delle presenze agli eventi di “Incontri 2007” che, già pubblicati, sono qui riassumibili in: 10 eventi per un totale di 656 presenze e con una media di 65,6 persone ad evento. In tale articolo davo anche una sommaria stima dei costi che testualmente riporto: «Volendo tracciare anche un bilancio finanziario sappiamo che un bel po’ di soldi del contribuente sono stati impiegati. Non siamo riusciti ad appurare in tempo utile quanto è stato il contributo finanziario del Comune di Loreto Aprutino e nemmeno quello fornito dalla Fondazione Pescarabruzzo, invece, sembrerebbe che, la Provincia di Pescara ha sborsato 28.000,00 Euro e la Regione Abruzzo 32.000,00 Euro.» Nel rileggere l’articolo mi sono accorto dell’errore che qui mi corre l’obbligo di correggere. La Regione Abruzzo non ha erogato 32.000,00 Euro come scritto allora ma solo 28.000,00, giusta la delibera di G.R. n.780 del 03/08/2007; la Provincia di Pescara non ha erogato 28.000,00 ma ha sborsato 32.500,00, giusta la nota a prot.06 Gab. del Presidente del 02/01/2007. Allo stato non sappiamo se vi è stata contribuzione alle attività da parte della Fondazione Pescarabruzzo, mentre sembrerebbe che il Comune di Loreto Aprutino abbia emesso a favore dell’Associazione Culturale Lauretana, nel 2007 n.8 mandati di pagamento per un totale di Euro 54.782,00 e nel 2008 n.5 mandati per un totale di Euro 13.764,00. Vorrei spiegare al lettore che sovente si è costretti ad usare il condizionale perché risulta quasi impossibile procurarsi i dati delle contribuzioni ed erogazioni fatte dagli Enti, questo chiaramente, alla faccia della trasparenza amministrativa. A tale proposito giova citare l’articolo 1 del D.p.r. del 7 aprile 2000, che impone l’aggiornamento e la pubblicazione dell’albo dei beneficiari a cui sono stati erogati nell’anno contributi, sovvenzioni, crediti, sussidi ed altri benefici di natura economica. Tale adempimento non è stato mai fatto dal Comune di Loreto Aprutino. Il nostro amato contestatore cita atti dell’amministrazione che nessuno però può controllare. Perché non si rispettano le leggi e si pubblicano nell’Albo Pretorio e sul sito del comune l’elenco di coloro che pigliano i soldi di tutti??? Da quanto detto appare di tutta evidenza che Giacomo parla ma senza leggere quanto scritto da altri, oppure se legge non capisce quanto viene scritto o infine, se legge e capisce è un bugiardo!!! Noi non abbiamo mai detto che il Comune di Loreto ha elargito 60.000 Euro per finanziare la manifestazione Incontri 2007. Vorrei concludere facendo alcune riflessioni: credo che l’Associazione Culturale Lauretana ha sempre svolto e svolga un’attività meritoria e degna di rispetto. D’altra parte spiace e preoccupa quando un’associazione si sostituisce al politico e cerca di dare spiegazioni ed opinioni non richieste nè sollecitate. Spiace che non sia il politico tirato in ballo a dire la sua ed eventualmente correggere inesattezze, peraltro da lui stesso cagionate con la non applicazione delle leggi, per la tranquillità di tutti i cittadini. Non occorrerebbe tirare in ballo avvocati o tribunali per fare chiarezza sugli aspetti concernenti l’utilizzo della cosa pubblica, basta semplicemente attenersi alla verità. La verità ci dice che l’affidamento della gestione del Teatro Comunale è stata fatta con una delibera di Consiglio Comunale e non facendo fare dal funzionario preposto una pubblica gara. In altre regioni per tali atti si sciolgono i Consigli Comunali, per fortuna siamo in Abruzzo. Concludo dicendo che il rapporto tra l’ACL e l’Amministrazione è torbido e l’acrimonia degli interventi di Vallozza ne sono la miglior riprova. www.lacerbaonline.it Lacerba 1 marzo 2009 Attualità Noi dipietristi senza schemi Donatelli: sveglia sul mattone. “A Loreto serve una svolta” LORETO APRUTINO - 759 i voti raccolti alle ultime regionali, 89 in più del Partito Democratico, un risultato che, per Domenico Donatelli, va oltre ogni rosea previsione per la locale sezione del partito di Antonio Di Pietro: L’Italia dei valori. Adesso? Adesso abbiamo la consapevolezza che, a Loreto, il nostro partito è diventato una realtà diversa, rispetto a qualche anno fa e questo ha indubbiamente rafforzato la nostra attività. Inoltre, l’ottimo risultato ha fatto sorgere negli altri partiti locali, il malizioso dilemma della nostra futura collocazione politica nelle amministrative comunali del 2010. Infatti, avete un‘idea ben precisa di dove vi collocherete alle amministrative del prossimo anno? No, ma siamo sempre più convinti della natura del nostro partito, formato da uomini liberi con mani libere. A livello locale non abbiamo in mente schemi ben precisi. Pensiamo piuttosto, ad una futura amministrazione formata da persone credibili e capaci, che concepiscano la politica e la Pubblica Amministrazione con spirito di servizio, nell’interesse della comunità. In questo contesto vogliamo e possiamo dialogare e lavorare. Come vede l’azione politica, portata avanti fino ad oggi, di questa maggioranza? La nostra cittadina e il suo tessuto socio economico, sono rimasti fermi per troppo tempo, condizionati da equilibri e beghe personali di amministratori e non, che per oltre un decennio, non si sono accorti, o perlomeno hanno fatto finta di non accorgersi, che siamo stati sorpassati, in tutti gli aspetti, persino da quei paesi che fino a quindici anni addietro, guardavano alla nostro paese come ad un’icona da imitare. Esponenti della maggioranza asseriscono che, con l’approvazione del Piano Fornace, Loreto avrà quella spinta decisiva per il suo rilancio. Il territorio di Loreto è ben più vasto della zona Fornace, ci sono zone altrettanto importanti o anche di più. Voglio ricordare che l’amministrazione Passeri, non ha ancora dato risposta alle diverse situazioni che molti cittadini hanno segnalato ormai da diverso tempo. Presso l’ufficio urbanistico sono depositate circa 160 richieste di modifiche al PRG, buona parte di esse , sono riconducibili alle “zone agricole” o ai “parchi tematici” oppure ad altre situazioni di interesse pressoché generale. Ancora oggi, molti cittadini si vedono costretti a spendere la loro pensione o parte dei loro stipendi, per pagare pesanti tasse su terreni che mai potranno essere utilizzati a scopi edificatori. Sono soldi che i cittadini Donatelli non potranno mai recuperare. Il sindaco Passeri, ha promesso ma non mantenuto, ha preferito salvaguardare il bilancio comunale prelevando inopportunamente i soldi dalle tasche di lavoratori e pensionati anziché attraverso una più oculata gestione delle spese. Tornando alla “fornace” che ricordo, l’Italia Dei Valori non ha votato, in quanto il Consiglio Comunale non è stato messo nelle condizioni di capire cosa effettivamente si vuole fare in quell’area. I consiglieri di “maggioranza” hanno votato in blocco,senza conoscere cosa in effetti hanno approvato con l’ultima seduta del C.C. sfido chiunque a smentirmi. L’auspicato decollo della cosiddetta fornace, di fatto prioritaria rispetto ad altre aree edificabili, peraltro solo su carta, potrà solo peggiorare le aspettative di tanti cittadini che vedranno svanire le attenzioni per le loro super tassate aree, sicuramente più marginali. Sempre in tema di opere pubbliche, l’assessore Sablone, su questo giornale e sull’organo comunale, continua ad elencare tutte quelle opere pubbliche realizzate in questa legislatura. Per carità, tutte cose apprezzabili ma, non dimentichiamocene, dovute e che devono, ancora essere ultimate, vedi gli edifici scolastici. Inoltre, ricordo, che sono tutte opere già programmate dalla vecchia amministrazione, quella guidata da Di Zio. A proposito di opere pubbliche, invito tutti a prendere visione dei diversi programmi triennali ed annuali delle opere pubbliche redatti dalla Giunta Comunale negli anni di competenza. Sfido ancora una volta chiunque a capirne la logica, le opportunità e la realizzazione. A strade comunali divelte, in alcuni casi sprofondate e mai risistemate (vedi strada Canonico), si contrappongono reti di illuminazione in piena campagna, contrastate a loro volta da zone quasi al buio a ridosso della “riqualificata” Piazza Garibaldi (vedi via dei Normanni). Tra le diverse cose che cita l’assessore, ha particolarmente attirato la mia attenzione l’argomento della struttura cimiteriale. In questi giorni non ho potuto fare a meno di notare delle situazioni che si contrappongono a quanto affermato dallo stesso assessore. Il nostro Comune, ha acquistato, spendendo circa 40mila euro, nel 2002 ,un terreno adiacente al cimitero, a ridosso della strada comunale Dorem per la realizzazione di un parcheggio funzionale al cimitero stesso. A distanza di sette anni, quell’area è di fatto diventata una discarica, che ospita rifiuti a dir poco raccapriccianti. (invito i cittadini a verificare) E vogliamo parlare di quel che accade nella parte posteriore del cimitero? Ripetutamente vengono accatastati e bruciati resti di bare prodotti dalle estimulazioni. A questo punto siamo in presenza di un’amministrazione che, a differenza di quello che vuol far apparire, lascia a desiderare persino sotto l’aspetto morale e civico. Ho già raccolto la necessaria documentazione per sottoporre all’attenzione del sindaco e dell’assessore, il pesante argomento. Alla luce delle tante normative di carattere ambientale e non, mi chiedo se tutto ciò possa essere possibile. E’ mia intenzione approfondire l’argomento anche con altre autorità competenti. Mi fermo qui, ma, in merito agli argomenti citati si potrebbe parlare per giorni. Prossimo appuntamento le elezioni provinciali: come vi state organizzando? Le Province, attualmente, non hanno più molti ruoli, però quelli che ha sono importanti: strade, scuole ecc… . Non è mia intenzione criticare l’operato altrui, tra l’altro in un contesto che poco conosco, ma credo che un comune come il nostro, meriterebbe molto di più da una Istituzione all’interno della quale siedono due esponenti di maggioranza di cui uno Assessore. Forse i cittadini si sarebbero aspettati maggiore coordinamento e cooperazione e, perché no un coinvolgimento diverso, per essere rappresentati al meglio e vedere veramente una “Provincia amica”nei fatti e non nella cartellonistica stradale. Noi dell’Italia Dei Valori pensiamo ad una Provincia che sia più vicina, con amministratori che quotidianamente vivono le realtà del territorio e le rappresentano al meglio. In questa direzione vogliamo lavorare in occasione dell’ormai prossimo rinnovo del Consiglio Provinciale. www.lacerbaonline.it Lacerba 1 marzo 2009 Attualità Polemiche da Amatori Riceviamo e pubblichiamo da Giuseppe Giampietro * LORETO APRUTINO - Finalmente si parla un pochino anche dell’Associazione Sportiva Dilettanti Passo Cordone!! Prima “Loreto Oggi”, organo di stampa ufficiale del Comune di Loreto Aprutino, dove presta servizio l’assessore Sablone, che dopo lungo tempo, durante il quale ha parlato di tutto: la squadra che milita in eccellenza, la squadra di calcetto, di palla a volo e del tiro alla quaglia, ecc., si è degnato, nell’ultimo numero di citare questa realtà del suo territorio. Poi Lacerba, addirittura attraverso la penna del suo Direttore. Francamente però, sarà la mia datata età, il mio semplice diploma di scuola media superiore, la mia educazione contadina, non sono stato in grado di capire ciò che Lupacchini, con il suo raffinato stile di scrittura, volesse dire. La cosa importante comunque, chiedo scusa se mi ripeto, è che si parli un po’ anche dell’ASD Passo Cordone. Questa Società rappresenta una piccola frazione di Loreto (credo con circa 300/400 abitanti), una frazione di campagna; siamo tutti contadini o figli di contadini. I nostri genitori ci hanno insegnato ad essere gente pratica, a non fare passi più lunghi della gamba. Lupaccchini, che è di paese, non sa cosa si dice dei contadini: contadino, passo lungo e cervello fino. Siamo chiari nel parlare, leali nei comportamenti e sappiamo che si raccoglie quello che si semina. Abituati a fare con poco, abbiamo imparato a gestire quello che abbiamo, e lo sappiamo fare bene, evidentemente. Dovrebbe sapere, il caro Direttore, e per questo non me ne voglia, che la mezzadria è stata abolita qualche anno fa e da allora i contadini non hanno e non vogliono avere più padroni; siano essi politici o uomini influenti. Rispettiamo chi ci rispetta, ignoriamo chi non ci rispetta. Le nostre case sono aperte a tutti quelli che vogliono venire, bussando, e siamo sempre disposti a bere insieme un bicchiere di buon vino. Un’altra cosa i nostri genitori ci hanno insegnato: non si fanno accordi o affari con società fallite o quasi, magari, e se ne vale la pena, le si compera. Caro Lupacchini, lei ha scritto tante cose che non ho capito però mi viene in mente una raccomandazione ricevuta da bambino: se decidi di dire pubblicamente cose che possono ledere l’immagine e l’onorabilità di Una foto non recente dell’Amatori persone, tanto più se sono personaggi pubblici, sii certo di quello che dici, porta prova per sostenere eventuali querele per diffamazione da parte di queste persone. Per tutto il resto che ha scritto e che non ci riguarda, mi viene da dire, parafrasando l’ultima battuta del protagonista di un celeberrimo film: “francamente me ne infischio”. * Dirigente dell’ASD Passo Cordone Dovrebbe, signor Giampietro, chiarire qualcosa. Se lei non ha capito cosa ho scritto nell’articolo “Amatori Pd” dell’8 febbraio scorso, poi come fa a definirlo pesante nelle righe di accompagna- mento al suo intervento: quindi l’ha capito?E se l’ha capito, cosa ha capito? Lei, signor Giampietro, che scrive di contadini e di paese francamente non si fa capire per nulla. Ma è talmente alta la concezione di libertà che questo giornale possiede che dà la possibilità a tutti di esprimere la propria opinione. Anche quando questa non è particolarmente chiara. Vede, signor Giampietro, la tesi dell’articolo del sottoscritto era semplice: mettere in evidenza che dalle parti nostre vi è una società di un piccolissimo centro che fa faville in Promozione, torneo assai impegnativo e costoso, basti vedere i nomi dei giocatori che avete voi e le altre squadre, in cui operano a vario titolo due assessori del centro sinistra locale, Napoletano di Penne (la cui amministrazione comunale sponsorizza il Penne calcio) e Sablone di Loreto, il cui sindaco Passeri è da sempre vicinissimo alle vicende pallonare però del Lauretum. Due dati di fatto incontrovertibili. Un’altra tesi tentava di portare questi collegamenti in un momento di crisi economica come l’attuale in cui ovviamente il calcio fa fatica. Non tutti hanno nel proprio assetto dirigenziale ben due assessori, comunque forme di potere politico: non è mica un’infamia?Comunque chi scrive non l’ha mai così definita. Una fortuna o una sfortuna?Del resto che la Sua società, signor Giampietro, sia piuttosto ambiziosa lo si capisce anche dagli ultimi fatti sportivi: l’esonero (polemico: leggi dichiarazioni su Il Messaggero) di mister Di Pietro, che non è proprio l’ultimo arrivato, con una (buona) squadra a ridosso della zona play off e l’arrivo sulla panchina di Giacomo Chinellato, cioè uno dai trascorsi importanti nel calcio. Il resto è libera, liberissima interpretazione. Sua e del giornale, oltre che dei lettori. B. Lup www.lacerbaonline.it Lacerba 1 marzo 2009 Attualità Su Penne volano i falchi Tecnici. Assessori. Parcelle e progetti. Le porte girevoli dell’urbanistica sotto tiro. E poi dicono che c’è la crisi di Berardo Lupacchini Quando un giorno il sindaco Donato Di Marcoberardino arrivò in giunta per portare l’allungamento del contratto fino al 2011, cioè fino al termine della consiliatura, dell’architetto Antonio Mergiotti, tecnico esterno scelto dai socialisti per dirigere l’ufficio urbanistica, qualcuno rimase stupito ed impietrito. La mossa del primo cittadino aveva spiazzato tutti. Lui Mergiotti, responsabile del partito democratico di Collecorvino che alle regionali ha appoggiato Vincenzo Fidanza, era un uomo di Alberto Giancaterino, suo testimone di nozze. Ma appoggiato così vistosamente dal sindaco, poi suo collega nel Pd, nessuno o pochi se lo sarebbero aspettato. Ma allora l’urbanistica è in mano solo ai socialisti e basta?In effetti l’urbanistica è un groviglio di uomini e partiti. E di interessi. Di certo l’arrivo dell’architetto Mergiotti deve aver provocato uno scombussolamento. La prima concessione che rilascia è di quelle significative. Gennaio 2007. Le villette di Marcotullio dalle parti del parcheggio della Portella. Zona rossa, divieto di costruzione come prescritto dal piano di assetto idrogeologico varato dalla Regione nel febbraio 2005. Governa Del Turco che tiene per sé la delega al settore. Dirige l’ufficio l’ingegner Pierluigi Caputi, un recente passato con Forza Italia. I pareri dei geologi caratterizzano il dossier presentato dalla moglie del cavaliere che viaggia rapidamente a ridosso del provvedimento regionale di riapertura dell’iter concessorio. La concessione a costruire due villette (e otto appartamenti in permuta alla Cogedil di Vecchiotti) viene rilasciata dall’architetto Mergiotti. Questi prende atto di una nota di risposta richiesta al geometra Di Simone che attesta come nell’area vi siano le infrastrutture necessarie. Una risposta da manuale. Sui sottotetti scoppia la grana. Gennaro Varone, che chiese l’arresto nel 2003 di Rocco Petrucci per la vicenda della Lungofino, e il capitano dei carabinieri Di Pietro li hanno messo nel mirino. La prima interpretazione del regolamento comunale varato nel 2001 dalla giunta Marcotullio è del geometra Luigi D’Angelo, oggi confermato assessore ai lavori pubblici della Di Marcoberardino bis in quota all’Italia dei Valori. Nel 2002 D’Angelo segue da tecnico un sottotetto a San Rocco. L’ipotesi progettuale, poi autorizzata, prevede la possibilità di realizzare un sottotetto allo stesso piano dell’alloggio senza aumenti di volumetria. Negli anni successivi è questa la linea passata, quando a rilasciare le autorizzazioni sono stati l’ingegner Piero Antonacci e il geometra Enzo Di Simone. “Se ho sbagliato io - ha dichiarato Rocco Petrucci, indagato sulla questione per essersi preso cura del sottotetto dell’imprenditore Cecamore - hanno sbagliato coloro i quali hanno operato prima di me”. Dai sottotetti ai comparti con relative diffamazioni. Assessori-consiglieri-tecnici come nelle porte girevoli. Vincenzo Ferrante, ingegnere e sonica, mentre in questi anni mi hanno solo ostacolato”, si lamentò con Lacerba Vincenzo Ferrante. Con la magistratura ad indagare sull’urbanistica, si perde di vista però che la crisi c’è, si sente e si vede. A fine 2008 si registrava un incasso legato alla legge Bucalossi, cioè gli oneri di costruzione, inferiore di 100 mila euro rispetto alle previsioni. Nel 2007 ancora peggio: il 50% in meno. L’edilizia dunque ristagna, le indagini crescono invece. Scorcio del Conad Ampliamento del Sisa tecnico anche lui, oppositore comunale, nel 2006 denuncia il malaffare di contrada Conacciappetta definendo la giunta Fornarola, a pochi mesi dall’addio, un comitato di affaristi con al centro la figura del geometra Di Simone, all’epoca segretario dei Ds e consigliere provinciale. Fornarola, “il capo di un’armata Brancaleone composta da affaristi ed imprenditori che usano la politica per affari personali” è stranamente rimasto in silenzio. Per Conacciappetta Ferrante attacca la Sigma Immobiliare per la palazzina con quattro appartamenti le cui concessioni vengono rilasciate da Di Simone perché Piero Antonacci non avrebbe potuto farlo a causa della presenza nel procedimento del fratello Alessandro. L’istruttoria e le autorizzazioni sono firmate perciò dal geometra Di Simone che attesta come l’area in questione sia totalmente infrastrutturata. Ma in consiglio Ferrante, che ha subito una condanna a 8 mesi dal tribunale pennese per quella diffamazione di Di Simone, sventolò anche una convenzione che riguardava i Triozzi (proprietari di un altro lotto a Conacciappetta e che ricorsero al Tar che sospese la modifica alla normativa operata dall’amministrazione sui piani di lottizzazione), seguiti in tutte le fasi dall’ingegner Luigi Bianchini anche quando questi era assessore. “L’andazzo sull’urbanistica è noto. Si costruisce in abbondanza, si privilegiano gli stessi sodalizi, nascono case facilmente, certe pratiche viaggiano a velocità super- Il piano sregolatore di Ossicelli PENNE – Un giorno, nella tarda estate del 2007, in Comune arriva una lettera da Civita Castellana, la cittadina viterbese nota per il forte papale del Sangallo, per le sue numerose fontane e per il distretto di ceramiche. Scrive l’avvocato Alessandro Fortuna e chiede di sapere all’urbanistica cosa mai sia successo di diverso nel comparto di contrada Ossicelli dove sono state costruite sette villette bifamiliari più un’altra, sfigurando così lo scenario urbanistico ipotizzato con la sub-lottizzazione. Il legale rappresenta i parenti di Salvatore Camplese che, con l’imprenditore Ettore Pierdomenico, è proprietario del terreno in una zona che così tanto si è sviluppata a poche decine di metri dal vecchio stadio di calcio “Fernando Colangelo”. Alessandro Antonacci aveva progettato l’intervento edilizio privato, il geometra Di Simone aveva istruito e concesso le autorizzazioni. L’ufficio urbanistica è retto dall’architetto Mergiotti da gennaio 2007. E’ lui dunque che deve rispondere all’avvocato viterbese. Ed è una risposta che non lascia spazio a dubbi: gentile avvocato, i permessi a costruire Pierdomenico-Camplese ad Ossicelli sono andati oltre i parametri imposti dal piano regolatore generale. Uno sconfinamento bello e buono messo nero su bianco dall’autorità comunale. Un bel guaio. L’allora assessore all’urbanistica Alberto Giancaterino si è mosso ed ha scritto al tecnico comunale per chiedere che provvedimenti avesse inteso prendere dopo l’istruttoria tecnica. La missiva è stata spedita per conoscenza anche al sindaco Di Marcoberardino. Nel frattempo indaga la magistratura. www.lacerbaonline.it Attualità Lacerba 1 marzo 2009 Bye bye piazza Edilpav verso il ritiro. Dovrebbe sborsare tutti i soldi per il Comune senza poter gareggiare PENNE – Uno degli ultimi scontri nella vecchia giunta Di Marcoberadino si è consumato sugli accordi di programma. I socialisti chiedevano che fosse il dirigente dell’urbanistica ad essere nominato responsabile del procedimento, contro il partito democratico: specie l’allora assessore alla cassa, Giuliano Evangelista. E allora responsabile del procedimento, come si legge nel prospetto delle opere pubbliche approvato il 3 febbraio dalla nuova giunta, è Piero Antonacci. Ma sul dossier piazza la partita rischia di non giocarsi proprio: per abbandono. E’ recentissima l’introduzione della normativa comunitaria recepita dall’Italia che impone al privato proponente di versare in contante la somma che serve a finanziare l’appalto bandito dal Comune e nel quale l’impresa non può partecipare neppure. Come dire: l’Edilpav dei fratelli Antonacci dovrebbe sborsare un milione e mezzo di euro (un milione per la piazza e il resto per inerbire artificialmente il vecchio stadio) al Comune che indirebbe la gara in cui la stessa Edilpav non potrebbe partecipare. Ecco allora che l’impresa riterrebbe non più conveniente l’iniziativa che, gestita in proprio, le produrrebbe risparmi importanti. Il consiglio comunale si era già espresso positivamente, dopo lunghi mesi di riflessione dentro il Pd, sulla contropartita fra quanto l’Edilpav fa per il Comune e quanto riceve (una quarantina di appartamenti sparsi fra varie zone di Penne), apprezzandone l’idea e rientrando nei parametri tecnici di legge. Tra l’altro l’Edilpav ha già prodotto un progetto alternativo su come intende rifare il look a piazza Luca da Penne. Se quest’accordo di programma è destinato a non vedere mai la luce è anche colpa del contesto delicatissimo locale proprio sull’urbanistica. L’altro accordo di un certo rilievo per Penne è quello proposto ed approvato a tutti i livelli dalla società di Gabriele Ciarcelluti per rifare la pavimentazione di Asssessore ai lavori pubblici: D’Angelo parte di corso Alessandrini fino a tutto il largo San Francesco. I lavori sarebbero dovuti partire, ma la novità normativa introdotta li sta ritardando. Dovrebbe essere di 124 mila euro il versamento pro amministrazione che Ciarcelluti farebbe con l’appalto delle opere a carico dell’ente. In questo caso, visti i valori in campo, l’operazione dovrebbe andare in porto senza ritiri. Ciarcelluti avrebbe in cambio la possibilità di costruire qualche appartamento. Processo all’inerzia PENNE – Un’ordinanza dimenticata. Un abuso mai sanato. Un palazzo a rischio. E Piero Antonacci è accusato per un abuso d’ufficio legato ai lavori non autorizzati che minacciano la stabilità di palazzo Perrella, in piazza Luca da Penne. L’ingegnere dell’ufficio tecnico comunale deve rispondere anche del rifiuto di atti d’ufficio davanti al tribunale di Pescara: il processo, chiesto dal Pm Aldo Aceto e disposto dal gip Michela Di Fine, è iniziato al tribunale di Pescara (presiede Marco Dall’Olio), il Comune Napoletano, assessore all’urbanistica non si è costituito parte civile. La vicenda è quella dei lavori nel ’95 al primo piano del condominio Perrella. In quel periodo Vincenzo Bianchini, proprietario di un locale attiguo al condominio, eseguì anch’egli opere di ristrutturazione che sfociarono in un aumento di volumetria: un abuso edilizio, dunque, mai sanato però e che provocherebbe tuttora pubblici problemi di stabilità, secondo la ricostruzione della procura della Repubblica. Gli esposti di Vincenzo Perrella e l’intervento di Giovanni Masciocchi, all’epoca difensore civico regionale, indussero il Comune a muoversi. Ecco allora l’ordinanza del febbraio 2002 con cui il sindaco Fornarola imponeva a Vincenzo Bianchini di eliminare l’abuso e di ripristinare le condizioni di stabilità dell’intero palazzo, messo in pericolo dallo scavo di circa mezzo metro di una porzione della struttura. Ma a quell’ordinanza Bianchini non avrebbe mai ottemperato, mentre Antonacci non l’avrebbe mai resa esecutiva, nonostante le ripetute sollecitazioni di Vincenzo Perrella alle quali il dirigente comunale, difeso dall’avvocato Ugo Di Silvestre, non avrebbe mai risposto provocando un ingiusto vantaggio patrimoniale al Bianchini. www.lacerbaonline.it Lacerba 1 marzo 2009 Attualità DONATO un democratico pasticcio Si fa strada l’idea del tutti a casa. Socialisti furiosi. Il Pd cerca una via d’uscita PENNE – Mai più con il partito democratico del 6 giugno, la caccia alla candidatura si fa né con l’Italia dei Valori e nemmeno con la serrata. Enzo Di Simone, consigliere uscente, ci sinistra. I socialisti spera. Ma tutto è da decifrare. insomma a Penne Paolo Fornarola, assessore hanno detto che può provinciale alla cultura, avrebbe bastare. La farsa è espresso la voglia di rinnovafinita. Una farsa?In mento della classe politica politica si capisce locale chiedendo di fare un sempre dopo ciò che passo indietro. Ma prima delle si doveva capire elezioni ci sono mesi interi da prima. governare. Con la magistratura Appariva chiaro a alle calcagna. La segreteria di molti che l’accordo Renato Giancaterino appare in del 2006 facesse difficoltà. Nel clima di caccia alle fatica a reggere la streghe che regna in prova quinquennale Comune, l’uomo della Cna Di Marcoberardino dell’amministrazione. spera di riuscire a tenere E così è stato. Oltre mille voti, un calma la situazione. Sul sostegno numericamente ingomsindaco si era già espresso: brante per Donato Di Marcoberarlo commissarieremo aveva dino, il sindaco troppo amante dei detto. Il caos di questi compromessi ad ogni costo, ma giorni potrebbe rimettere poi capace di pensare al suo in gioco Antonello De Vico futuro. Rocco Petrucci piazzò Di di cui però si sono perse le Norscia, Giancaterino e Ferrara in tracce dopo il black out consiglio comunale. Quindi alle elezioni regionali. Il acquistò Di Fabrizio e lo Sdi in medico di Farindola, consiglio ne aveva quattro. Poi, le preoccupato anche per il voto di dimissioni di Ferrara e l’ingresso di primavera nel suo paese, è al Luigi D’Angelo dell’Italia dei Valori, centro di boatos che lo danno Petrucci ripescato. Donato Di Marcoberarvicino all’Udc. E non solo. dino onorò la cambiale con la delega all’urbanistica ed anche il responsabile Parola d’ordine: (esterno) dell’ufficio urbanistica. E adesso?Le voci si rincorrono, le ipotesi pure. Ma è chiaro rinnovamento che un riposizionamento dello Sdi nel centro Camillo Savini lancia l’alternativa destra appare piuttosto scontato. Un socialista d’antan come il pescarese Piero PENNE – Punto primo: D’Andreamatteo è appena passato con quest’amministrazione deve andarsene. Berlusconi dopo l’innamoramento per Punto secondo: il sindaco getti la spugna. Luciano D’Alfonso. Nel partito democratico Punto terzo: noi per essere credibili cercasi leader disperatamente. La situazione dobbiamo essere nuovi. Camillo Savini, locale è confusa in linea con quella regionale presidente di Alleanza Nazionale a Penne, e nazionale. In vista delle elezioni provinciali parla da coerente. Per lui è arrivata l’ora che il centro destra espugni il Comune dopo tantissimi anni in cui lui ha gridato da solo contro le malefatte del centro sinistra. “Io ci sono sempre stato. Spesso da solo. Oggi però vedo che si vorrebbe entrare nella nostra casa per ripararsi dal diluvio che investe da tempo il centro sinistra. Io dico di fare attenzione a chi imbarchiamo. Evitiamo il trasformismo di comodo”, osserva subito Camillo Savini. Tra un po’, nascerà questo partito unico della destra nel momento in cui l’amministrazione pennese è in seria difficoltà. “Una difficoltà annunciata. Non hanno saputo districarsi un po’ per colpe non proprie, tanto anche per incapacità progettuale, per mancanza di coesione, per carenza di idee. Non Savini credo che il buon sindaco Di Marcoberardino riesca a mantenere la lucidità necessaria in un momento come questo in cui la magistratura è così pesantemente entrata nella vita amministrativa dell’ente. Si dimetta e torniamo subito al voto”. Savini, ma la destra è pronta a Penne? ”Stiamo creando un’organizzazione, insieme con Forza Italia, in grado di governare la città. Lo dobbiamo fare con un volto rinnovato e credibile. Che non si dica insomma: eccoli di nuovo, i trasformisti. Se riusciremo in questo, saremo veramente diversi e la gente ci capirà. Altrimenti rischiamo di perdere ancora”. www.lacerbaonline.it Attualità Lacerba 1 marzo 2009 RENDO I CONTI Giuliano Evangelista fa tutti i bilanci. E si vede in attivo. Dai debiti al sindaco alla sinistra. L’analisi di un ex di Berardo Lupacchini PENNE - Deluso? ”Certo, dal sindaco e dai colleghi, non tutti, della maggioranza”. Perchè? ”Intanto se Di Marcoberardino credeva seriamente in me mi avrebbe tenuto al bilancio che avrebbe invece voluto dare alla sinistra democratica, ma che non ha voluto: poi però la delega ai conti è rimasta nelle mani del Pd e stranamente è andata ad un mio collega, Napoletano. Risultato? Qualcuno sparla di un mio esonero. Io, se non lo si sa, ho rinunciato a prendere l’urbanistica”. Si spieghi meglio. ”La realtà è che io sono un politico anomalo. Le cose le dico, non me le tengo e vado allo scontro. Avevo avvisato il sindaco dei problemi sull’urbanistica dandola ai socialisti tout court. Ma di una cosa sono felice”. Quale? ”Esco a testa alta con un bilancio risanato di cui i pennesi devono essere a conoscenza, rispetto a quella mattina di ottobre del 2004: quando arrivai erano a rischio persino gli stipendi dei dipendenti comunali. Nessuno voleva fare l’assessore al bilancio”. E adesso? ”Voglio autonomia in consiglio. Non uscirò dal gruppo del Pd, però. Ero un indipendente di sinistra, prima di aderire al partito democratico in cui continuo a credere fortemente”. Giuliano Evangelista è sempre lo stesso. L’ex assessore al bilancio, l’unico votato a San Pellegrino, sembra rientrare a pieno titolo nel credo di Pier Paolo Pasolini:”Esprimersi e morire o rimanere inespressi ed immortali”. “Ma io non sono morto. Politicamente però volto pagina. Mai più farò l’assessore o il consigliere a Penne grazie ai voti di una San Pellegrino che ha sempre creduto in me e che magari da me ha poco ricevuto per le note ristrettezze di bilancio”. Chi la critica, specie sinistra democratica e i socialisti, pensa che lei sul bilancio abbia tenuto nascosta la realtà, che l’ammontare del passivo sia ancora una zona grigia, che non ha tagliato a sufficienza, sperperando a sua volta. “Al di là dei toni che spesso sono stati usati nei miei confronti dai miei colleghi, anche sulla stampa, posso dire solo una cosa: la situazione contabile del Comune è veritiera Di Simone e molto più ottimistica”. L’impressione è che il Comune risulti a credito per diversi milioni di euro se i suoi conti sono visti sotto il profilo della competenza, e non della cassa, per cui fa fatica a monetizzare i suoi crediti. “E’ così. L’operazione Conad, condotta da me in prima persona, penso sia stata un successo. Un milione e mezzo per il Comune senza vendere. L’amministratore delegato ha detto che non se ne faranno più di operazioni così... Sugli swap siamo messi bene: i primi a trovare la strada nel 2005 per uscire dal pantano e i fatti di oggi ci danno ragione. Un milione di euro ce li deve l’Aca per quei mutui sugli investimenti che avrebbe dovuto accollarsi come da convenzione. C’è poi da recuperare un milione fra Ici e tassa rifiuti per gli anni dal 2004 in poi. Un residuo attivo è relativo alla cartolarizzazione, cioè alle vendite che Soget deve fare specie della caserma della Polstrada e dei locali sul corso per incassare il 30%. E poi le vendite ultime”. L’ente però qui sembra abbia perso tempo e non ha venduto per introitare quei 2 milioni di euro atti a scongiurare le sanzioni previste per il mancato rispetto del patto di stabilità 2007 e 2008. Non è un po’ colpa sua? ”Avevo detto, e scritto nel bilancio, che era necessario provvedere alle vendite entro il 2008. Ma la giunta ha perso tempo. Il regolamento è stato rinviato più volte in consiglio. Con quei due milioni, senza vincolo di destinazione, avremmo respirato alla grande. Ad oggi abbiamo venduto solo la farmacia. Temo che Roma applicherà le sanzioni fiscali, cioè l’Irpef allo 0,10%. Se responsabile vuol dire aver fatto parte di quel governo per due anni e mezzo, sì lo sono. Ma le carte, le riunioni e gli atti dimostrano come mi sono mosso: per il bene di Penne”. Sull’amministrazione Di Marcoberardino il cielo non è più blu. La magistratura sta indagando a fondo sull’urbanistica, e su altro. Il sindaco ha risolto a modo suo una crisi politica. Che ne sarà? ”Prevedo un futuro nero per l’amministrazione. Come farà il primo cittadino a gestire la situazione caotica e inquinata che c’è?A me non piaceva come sindaco, non è una novità. Nel direttivo dei Ds non votai per lui. Poi ho fatto parte della giunta perché così stabilì il partito e su pressione degli amici”. Lei invece? ”Ho almeno il tempo di giocare a carte quell’oretta e di dedicarmi ad altro. Non campo di politica, io”. www.lacerbaonline.it Lacerba 1 marzo 2009 Sanità Soccorso più pronto Di Fabrizio: l’ospedale incontro al territorio PENNE - Il dato balza agli occhi: al pronto soccorso ospedaliero più di 600 ricoveri in meno nel 2008 rispetto all’anno precedente. Sostanzialmente uguali poi i dati delle prestazioni delle sue prestazioni con un leggero incremento del totale dei pazienti nel 2007. Per il day hospital i ricoverati sono stati 3277 nel 2007 a fronte dei 3023 dell’anno passato. “Vuol dire-spiega Roberto Di Fabrizio, capo sala e punto di riferimento locale dell’ufficio infermieristico- che c’è stata una buona attività del pronto soccorso frutto di una migliore attenzione riservatagli anche dall’azienda: qualche addetto in più, attrezzature e spazi anche se l’angolo del triage non è funzionale a dovere”. Qual è la situazione dell’ospedale nel complesso? ”E’ chiaro che ci sono difficoltà oggettive. Però, con questo nuovo assessore regionale alla sanità Venturoni e con il nuovo direttore generale della Asl D’Amario speriamo che il San Massimo riprenda nuova linfa. Servono servizi collegati ai reparti: manca l’endoscopia e l’ecografia ha problemi. La chiusura di urologia è stato un clamoroso errore: andava ben e i dati lo dicevano. Altro fronte di crisi: una migliore strumentazione è necessaria e il personale è precario. Non sono state operate sostituzioni di chi è andato via. La pianta organica vede scoperti alcuni reparti senza coordinatori. Mancano almeno 8 infermieri professionali. Fin qui, le piante organiche prese a serve effettivamente per andare avanti bene. L’ospedale deve andare incontro alle esigenze del suo territorio”. Aspettando i fatti L’assessore regionale alla sanità Venturoni ha detto che l’ospedale di Penne resterà e vivrà. I sindaci dei Comuni vestini chiedono risposte concrete come il miglioramento dei servizi sanitari, l’abbattimento delle liste d’attesa, la ristrutturazione dell’ospedale ampliandone il parcheggio e utilizzando gli oltre 12 milioni di euro disponibili in particolare per mettere mano all’edificio più vecchio. Dove risiede il personale Di Fabrizio riferimento non erano in base alle esigenze dei singoli reparti, ma sull’esistente con incongruità evidenti”. Al 6 ottobre 2008, la fotografia mostrava che: ad esempio in medicina mancavano 7 figure professionali (aree livelli) senza contare i medici; ben 8 carenze in ortopedia, -6 in cardiologia, -8 in pediatria-neonatale, -5 in laboratorio analisi. Come si svolta? ”Penne ha un bacino di utenza sui 42 mila utenti. Dalle richieste della popolazione che frequenta il nostro ospedale bisogna trarre, dati alla mano, le conclusioni su cosa Su 439 dipendenti in servizio nel 2007 al S. Massimo, 314 risiedono a Penne. 27 quelli residenti a Pescara, 18 a Loreto, 13 a Farindola, 5 a Picciano, 2 a Villa Celiera, 4 a Montebello, 7 a Collecorvino, 4 a Castiglione, 3 a Spoltore, 11 a Montesilvano, 2 a Silvi, ad Atri e Pineto, 4 a Città Sant’Angelo, 10 a Civitella, 7 a Chieti, e 1 ciascuno a Castilenti, Scafa, Pianella e persino Roma. Trend dei nati I nati del 2006 furono 295, quelli del 2007 219 e quelli dell’anno scorso 246. www.lacerbaonline.it Lacerba 1 marzo 2009 Attualità Ti faccio un verbale così Era il 2007. I sindaci più cattivi a Spoltore e Turrivalignani. Fare cassa con le multe: ecco i dati del Sole24ore Comune Abbateggio Popolazione Imposte Introiti da multe Multe su imposte % Multe pro capite 439 72.702 3.800 5,23 Alanno 3.683 1.289.673 14.600 1,13 3,96 Bolognano 1.217 348.639 15.000 4,30 12,33 Brittoli 8,66 382 89.907 0 0,00 0,00 Bussi sul tirino 2.877 727.846 767 0,11 0,27 Cappelle sul tavo 3.768 930.603 0 0,00 0,00 Caramanico terme 2.087 616.728 18.004 2,92 8,63 Carpineto della nora 710 102.791 0 0,00 0,00 Castiglione a casauria 895 175.690 0 0,00 0,00 1.496 157.731 0 0,00 0,00 Catignano Cepagatti 9.763 2.719.625 40.000 1,47 4,10 13.314 4.587.293 0 0,00 0,00 Civitaquana 1.345 341.807 0 0,00 0,00 Civitella casanova 2.021 349.397 0 0,00 0,00 Collecorvino 5.592 1.248.275 25.000 2,00 4,47 Corvara 290 35.650 0 0,00 0,00 Cugnoli 1.633 354.675 143 0,04 0,09 Elice 1.739 243.465 0 0,00 0,00 Farindola 1.727 207.147 0 0,00 0,00 Lettomanoppello 3.111 415.252 1.711 0,41 0,55 Loreto aprutino 7.689 1.908.543 28.000 1,47 3,64 Manoppello 6.132 1.551.952 22.000 1,42 3,59 Montebello di bertona 1.090 181.982 0 0,00 0,00 Citta' sant'angelo Montesilvano 44.687 14.749.131 436.310 2,96 9,76 Moscufo 3.241 734.361 40.417 5,50 12,47 Nocciano 1.790 387.370 9.652 2,49 5,39 Penne 12.545 3.199.900 74.290 2,32 5,92 Pescara 122.457 51.379.241 121.401 0,24 0,99 549 43.300 0 0,00 0,00 Pianella 7.872 1.858.698 51.269 2,76 6,51 Picciano 1.376 266.833 0 0,00 0,00 598 105.938 0 0,00 0,00 Popoli 5.558 1.693.153 0 0,00 0,00 Roccamorice 1.013 148.611 2.000 1,35 1,97 Rosciano 3.190 696.650 0 0,00 0,00 310 49.145 0 0,00 0,00 1.922 404.922 0 0,00 0,00 323 133.909 0 0,00 0,00 3.967 948.516 0 0,00 0,00 Pescosansonesco Pietranico Salle San valentino in abruzzo citeriore Sant'eufemia a maiella Scafa Serramonacesca 586 124.481 102 0,08 0,17 16.904 2.847.577 750.000 26,34 44,37 Tocco da casauria 2.830 483.074 15.000 3,11 5,30 Torre de' passeri 3.136 686.361 3.500 0,51 1,12 Turrivalignani 846 171.481 98.892 57,67 116,89 Vicoli 431 55.409 0 0,00 0,00 Villa celiera 816 143.584 77 0,05 0,09 Spoltore Tra le gabelle piú subdole vi è senz’altro la multa per violazione al Codice della Strada. Questa colpisce indiscriminatamente i cittadini alti quanto quelli bassi, i ricchi e i poveri nonché i calvi e quelli tricologicamente dotati. Da strumento per dissuadere comportamenti incivili e rendere piú sicure le strade, si è trasformato in strumento per impinguare le casse comunali e provinciali e consentire così, al politico amministratore di turno, di largheggiare nelle spese. Vi è da dire che tra gli amministratori ci sono quelli fortunati che hanno sul territorio comunale una strada importante di collegamento e con elevati volumi di traffico e quelli meno fortunati che ciò non hanno. Questa fortuna consente di poter tendere imboscate agli automobilisti piazzando autovelox, malamente segnalati, che consentono di elevare quantitativi industriali di multe. Qui pubblichiamo i dati dei comuni della Provincia di Pescara per consentire agli automobilisti di evitare, se possibile, alcuni territori o, in difetto, essere particolarmente ligi quando si viaggia su talaltri. Senza arrivare alla cifra record del comune di Turrivalignani, molti altri territori sono da considerare a rischio di balzello multa. Auspichiamo che si torni a fare le multe per correggere il comportamento degli automobilisti indisciplinati e non per mettere “una pezza” al bilancio. Comunque su ogni considerazione vale la raccomandazione: guida con prudenza ed astieniti dal consumo di alcool e sostanze stupefacenti. Buon viaggio. Lacerba in edicola a Pasqua www.lacerbaonline.it I NUOVI trasversali ORIZZONTI A Penne è sorta una libera associazione politico-culturale denominata nata “ NUOVI ORIZZONTI“, con sede in Piazza XX settembre. Essa non vuole essere un nuovo ulteriore partito nè un nuovo patronato; l’obiettivo che questa associazione si pone di essere aperta ed attenta a tutti i settori della vita sociale della città e del comprensorio. Stimolerà la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita culturale e sociale nelle varie forme: individuale e collettiva che in rappresentanza delle categorie, attraverso gli strumenti quali il confronto, la collaborazione ed ogni altra forma lecita ed atta ad individuare opportunità e ad elaborare proposte, per una migliore amministrazione di istituzioni ed enti locali (Comuni, Province, Regioni ed altri), nell’ambito del territorio della Regione Abruzzo, con particolare riferimento ed interesse per la Città di Penne ed il suo circondario. Costituirà fattore di stimolo e collaborazione nei confronti di altre associazioni. Svilupperà pubblici dibattiti sulla nascita di un eventuale nuovo soggetto politico-culturale. Pubblicherà libri, riviste, produzioni multimediali, con intenti culturali e politiche. Organizzerà in forma diretta o partecipata, iniziative culturali e politiche, convegni, conferenze, chats e quant’altro, ad argomento politico-culturale. Favorirà l’informazione e la conoscenza sui vari aspetti della vita sociale, con particolare riferimento allo sviluppo della coscienza civile, dello spirito di solidarietà e di responsabilità, dello spirito di servizio pronto e disinteressato. Ricercherà e stimolerà forme di progettualità politica, di ricerca e di disponibilità nel pieno rispetto per le posizioni ed opinioni altrui. Promuoverà la presenza e la partecipazione attiva negli organismi e presso le istituzioni preposte al governo della cosa pubblica. L’associazione infine, non perseguirà finalità di lucro. Per realizzare quanto ci si è prefissato, sono stati creati gruppi di studio e di lavoro, che analizzeranno ciò che accade nella nostra società, dalla sanità, al sociale, ai problemi del lavoro, alla viabilità urbana ed extra urbana, alle attività produttive, alla scuola, alla cultura, all’immigrazione, allo sport ed altro che verrà meglio prossimamente reso noto. L’associazione intende svolgere pertanto, una funzione di conoscenza ed approfondimento, di collaborazione attenta e di severa vigilanza, Attualità su quei settori che incidono sulla vita di tutti i giorni della cittadinanza intera. Saremmo oltremodo lieti se anche tu, condividendo alcune delle nostre motivazioni, voglia contribuire con le tue idee, il tuo impegno, la tua passione, alla crescita di questo progetto. Questa esperienza di stare insieme vuole ispirarsi ad una citazione fatta da un grande politico J. F. Kennedy che diceva: “E’ bello vivere per il proprio paese, ma è ancora più bello aiutare il proprio paese a vivere” . Per maggiore conoscenza della nostra identità e della nostra ragione sociale ci si potrà rivolgere al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] Gli ideatori del progetto sono: Nicola Giberto , Mirko Salerni, Lauro Bifari, Mario Semproni, Mario Di Memmo, Pasquale Romanelli, Angelo Fiorito, Giuseppina Tulli, Sergio Morales, Aldo Antonacci, Lino Delle Monache, Adriano D’Intino e Vincenzo Di Simone. Il Marconi chiama, la Provincia risponde A primavera si appalteranno i lavori per la ristrutturazione - adeguamento alle norme di sicurezza, sismica dell'Istituto Tecnico "G. Marconi", sede dei geometri, in Largo San Giovanni Evangelista e stando a quanto riferisce il Consigliere Enzo Di Simone, Presidente della Commissione Lavori Pubblici della Provincia di Pescara, l'edificio verrà completamente ristrutturato e si collegherà alla sede principale dell'Istituto. La spesa complessiva dell'intervento è di 656.295 euro. Continua l'impegno della Provincia per l'ammodernamento dell'edilizia scolastica, d'intesa con il Comune, impegnata alla salvaguardia e alla valorizzazione del centro storico. Attualmente le aule sono state dislocate anche nell'ex sede del giudice di Pace sopra i portici Salconio, in Corso E. Alessandrini. Lacerba in edicola a Pasqua Lacerba 1 marzo 2009 www.lacerbaonline.it Attualità Uomini ragno sotto canestro Diffide. Legali in azione. Vecchi screzi. Pagamenti contestati. Così la parete indoor prende fuoco di Berardo Lupacchini PENNE – Potersi arrampicare al coperto nel palasport ha innescato una lite che si sta espandendo al punto da coinvolgere anche l’amministrazione comunale. La parete artificiale indoor è indubbiamente una struttura che a ragione fa vantare Penne di possederla. Si sono svolte iniziative sportive ad altissimo livello ed altre se ne stanno organizzando (“Penne 2011-Europei Assoluti di arrampicata sportiva” presentata a Torino). Il nodo sta nell’uso. In pratica, la parete e tutti gli attrezzi necessari all’arrampicata sono all’interno del palasport utilizzato a sua volta dalla Basket Penne, ma non solo: Penne calcio, Volley, appassionati di altri sport e provenienti da altre realtà vestine, l’elenco è lungo. La Cpl Concordia, la società modenese che gestisce gli impianti sportivi sulla base di una convenzione pluriennale firmata col Comune proprietario, ha a sua volta siglato un’intesa con la Basket Penne per gestire il palazzetto. Ne deriva che la Basket Penne, presieduta da Arturo Brindisi, dirigente del Comune, e Guglielmo Di Paolo, consigliere comunale di maggioranza, nel ruolo del supervisore tecnico dei cestisti, deve vedersela con la Vertigo 2000, l’associazione sportiva degli uomini (e donne)-ragno al cui vertice c’è Matteo Rossi; il suo vice è potente: Antonio Bianchini, amministratore delegato della Brioni. Il caso è scoppiato in una sera di metà gennaio: gli uomini- ragno non hanno potuto allenarsi trovando interdetto l’accesso al palasport. Motivo? Problemi. Quali? ”E’ stata rinnovata la convenzione fra Cpl e Basket Penne e l’impianto può essere fruito solo dagli utilizzatori che rispetteranno il regolamento d’uso. La Vertigo 2000 non ha mai pagato quanto dovuto per il suo pregresso utilizzo. Le accuse contro di noi pertanto sono infondate”, spiega l’avvocato Silvia Di Salvatore, dirigente della Basket Penne. “Abbiamo chiesto di pagare la parte del debito che riconosciamo, poiché vi sono ore conteggiate che non ci risultano. Loro ci hanno detto: o si paga quanto richiesto da noi o nulla. Chiediamo all’assessore una mediazione. Ovviamente siamo disponibilissimi a pagare il giusto dovuto, ma vorremmo capire il conteggio delle ore del 2008. E’ la ragione per cui chiediamo che ci sia un garante super partes nella gestione del palazzetto”, replica Matteo Rossi. Nel frattempo, entra in scena la storica sezione pennese del Club Alpino Italiano (risale al 1950), con oltre 300 soci. Dal gennaio 2007 la presiede Paolo Di Paolo, zio del Guglielmo del basket. E allora: dall’1 marzo sino alla fine di maggio un accordo fra il CAI, la stazione del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino (Paolo Mariani ne è il capo dopo aver preso il posto di Antonio Crocetta) e il Basket Penne consente a tutti i soci, pennesi e non, del Cai, presentando la tessera, di potersi arrampicare il lunedì, il giovedì e il sabato per tre ore. Il fatto ha alimentato ancor più la tensione. La Vertigo ha diffidato il Club Alpino a non utilizzare gli attrezzi sportivi che non sarebbero di sua proprietà né del concessionario, ma propri. “Tanto il CAI ha i suoi”, è la replica. Ma il sospetto è un altro. Vertigo, con diversi suoi soci tesserati anche del CAI, accusa la sezione “Lino D’Angelo” di proporsi come alternativa invece di esserne alleata nella battaglia che sta combattendo contro la Basket Penne al fine di avere più ore, più servizi, più igiene, più riconoscimento insomma per lo sport dell’arrampicata. “Ci considerano dei pazzi attaccati ad una corda. Chiediamo invece rispetto”, scrive in una lettera accorata al CAI pennese, Matteo Rossi. “Vorrei capire se state con noi o se, come temo, il CAI è ancora schiavo dei tanti personalismi che in questi anni l’hanno caratterizzato”. Il riferimento è alle polemiche vicende legate al voto con cui in due round (2007 e 208) è stato rinnovato il direttivo della sezione pennese. Della querelle di certo si parlerà nell’assemblea ordinaria dei soci prevista fra una decina di giorni. Gli arrampicatori dicono altro: il CAI di Loreto li ha contattati e le ore richieste in più per ospitarne i soci al palasport sono state una causa che ha alimentato la tensione, secondo Vertigo. Nel mezzo, il sindaco Di Marcoberardino se ne sta in silenzio dopo gli attacchi che la dirigenza della Vertigo gli ha indirizzato. E l’assessore Remo Evangelista sta approfondendo la situazione. Lacerba 1 marzo 2009 www.lacerbaonline.it Attualità Lacerba 01 marzo 2009 Che puzza che c’e’ Fangopoli. Acqua. Socapi. Discarica. Trame da destra a sinistra. Perché a Pianella l’aria politica è irrespirabile di Berardo Lupacchini PIANELLA - Sarà una strana coincidenza, ma ogni volta che qualcosa puzza (nel senso letterale del termine) compare per incanto il nome di Giorgio D’Ambrosio: è successo per fangopoli, in cui pende una richiesta di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio; per l’inquinamento delle falde acquifere e dei pozzi di Bussi, per il quale la procura della Repubblica parla di disastro ambientale di immani proporzioni e chiede di processare (tra gli altri) D’Ambrosio per somministrazione di sostanze adulterate, avvelenamento di acque e turbativa d’asta. Ora accade che un’azienda, la Socapi, vuole realizzare un insediamento insalubre di prima classe e, chissà perché, sceglie proprio il Comune di cui è sindaco D’Ambrosio per impiantare la propria industria. Di più: ecco che la discarica di contrada Morrocino è destinata ad entrare in azione. E perciò a puzzare. Grane giudiziarie a parte, la vicenda della Socapi ha consegnato uno scivolone politico all’ex segretario regionale della Margherita. D’Ambrosio è stato chiaramente osteggiato da un proprio esponente, l’assessore Nepa, che in consiglio e sui giornali dipinge la giunta di cui fa parte come un gruppo di poco di buono. Il sindaco si era impegnato a barattare la variante al piano regolatore generale di ben 6 ettari di terreno agricolo per 25 mila euro di “compensazione” da parte della ditta, confidando nella compattezza in consiglio della sua maggioranza, ma non aveva ipotizzato che i suoi stessi alleati lo avrebbero lasciato solo, bocciando l’ennesima proceD’Ambrosio dura spericolata dell’ex leader vestino del Pd. Ma i guai non finiscono qui, perché la società di riscossione a capitale pubblico costituita nel 2006, insieme con l’ex sindaco di Francavilla, Roberto Angelucci (anche lui indagato per concorso con D’Ambrosio nella vicenda di Bussi), la Ri.s.co. srl, rischia il tracollo al punto che il Comune di Pianella ha dovuto approvare in corsa l’ennesimo cambio di gestore del servizio di riscossione, affidandosi stavolta alla Equitalia Pragma. Tuttavia, la Ri.sco., a quanto pare, non morirà nonostante la ormai certa dipartita del socio di maggioranza (Comune di Francavilla). Vi sono infatti due enti che non vedono l’ora di subentrare: secondo indiscrezioni sarebbero i Comuni di Loreto Aprutino e di Moscufo con i quali Pianella condivide il segretario generale, Fabrizio Bernardini, la cui moglie figura nel libro paga della Ri.sco. Uno scenario non proprio brillantissimo per D’Ambrosio, che vede sfumare le velleità di candidatura alla presidenza della Provincia, e per i consiglieri della maggioranza, preoccupati seriamente delle indagini sull’urbanistica che stanno riguardando i centri vicini. Cominciano insomma a non fidarsi più delle sue temerarie modalità di gestione della cosa pubblica e sono pronti a fare le valigie. Ma non è che l’opposizione a D’Ambrosio stia tanto meglio. Le smanie di candidatura alle provinciali di Gianni Filippone, ex fedelissimo di D’Ambrosio, oggi neo dipietrista (che pure dovrà convincere i dirigenti locali del partito a rinunciare alla candidatura del dottor Fini, reduce dall’ottima performance alle regionali) e la guerra fredda delle componenti di Forza Italia ed Alleanza nazionale (D’Ambrosio è stato più volte visto da quelle parti), di fatto indeboliscono qualsiasi ipotesi di un’alternativa di governo legata alla recente esperienza di “Rinasce Pianella” e del suo leader Sandro Marinelli che da parte sua deve incassare il palese fallimento del progetto politico unitario di ispirazione territoriale al quale evidentemente non è riuscito di aggregare quei consiglieri che coltivano invece ambizioni di candidatura personali. Pianella ed i pianellesi quindi si ritrovano a pochi mesi dal voto per la Provincia un sindaco agonizzante sotto il profilo politico, ma uno scenario alternativo di enorme frammentazione nel quale abbandonati i buoni propositi post-elettorali tutti vogliono candidarsi contro tutti, tenendo in tal modo artificialmente in vita una maggioranza che altrimenti sarebbe già morta. www.lacerbaonline.it Attualità Lacerba 1 marzo 2009 Tanto in dieci anni La Croce Rossa ne ha date molte: di mani di Loris Di Giovanni PIANELLA - Il Gruppo Volontari del Soccorso della Croce Rossa Italiana di Pianella ha festeggiato i dieci anni dalla nascita con una settimana di eventi, incontri e mostre, tra Pianella e Pescara, per raccontare la propria storia e condividere questo traguardo importante con i concittadini e con i volontari del soccorso di tutto l’Abruzzo. La cerimonia di apertura si è svolta domenica 15 febbraio 2009 alle 17,00 nella sala consiliare Donato Cavallone del Comune di Pianella. Sono intervenuti il sindaco di Pianella Giorgio D’Ambrosio, il presidente del consiglio comunale Marco Pozzi, il commissario regionale C.R.I. Abruzzo Prof.ssa Maria Teresa Letta, il commissario provinciale Avv. Fabio Nieddu, i commissari regionale e provinciale dei Volontari Rosalia Alfieri e Maurizio Casati. A seguire è stata inaugurata, presso il “Palazzo della Cultura”, la mostra “La Croce Rossa e Pianella: identità, storia e prospettive”, in collaborazione con la Biblioteca Provinciale di Pescara e con la Biblioteca Provinciale “Melchiorre Delfico” di Teramo. In due sale è stata ricostruita con fotografie, documenti ed oggetti la presenza della Croce Rossa a Pianella, legata alla attiva partecipazione ad essa della famiglia de’ marchesi De Felici; nella terza il gruppo V.d.S. ha esposto le divise dei vari corpi della C.R.I. e tantissime foto della sua attività nell’arco dei dieci anni. Nello stesso palazzo, a cura di Poste Italiane si è aperto l’ufficio filatelico temporaneo con uno speciale annullo realizzato per l’occasione, utilizzando il francobollo emesso per il centenario delle Infermiere volontarie di Croce Rossa, su una cartolina raffigurante un collage di immagini di momenti di vita del gruppo di Pianella. Giovedì 19 febbraio nella sala consiliare del municipio si è svolto un importante incontro con incaricati della sezione pescarese dell’Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO) finalizzata alla sensibilizzazione per l’iscrizione al Registro mondiale dei donatori di midollo osseo. Domenica 22 febbraio, a partire dalle 8,00 del mattino, la centrale piazza Garibaldi di Pianella ha ospitato la festa “C.R.I. in Piazza”, con esposizione di automezzi e attrezzature, effettuazione di ECG gratuiti alla popolazione e raccolta sangue con l’autoemoteca regionale C.R.I. Alle 17,00 importante appuntamento nella sala consiliare del comune di Pianella con la tavola rotonda “118 ABRUZZO SOCCORSO: esperienze e sviluppi a confronto” che ha visto la partecipazione di volontari operatori e professionisti a dibattito su esperienze e prospettive del soccorso. Nell’occasione, l’intervento dell’Assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni, del responsabile del 118 di Pescara Dr Claudio Lalli e del commissario regionale C.R.I. Abruzzo Maria Teresa Letta. Una festa in piazza ha chiuso i festeggiamenti con stand gastronomici curati dai volontari. Ma veniamo al fondatore ed attuale Commissario dei V.d.S , Ivano Pietrolungo, il quale ha accettato un’intervista per farci comprendere meglio il lavoro svolto dai volontari del soccorso in questi 10 anni. Potrebbe ripercorrere per noi le attività della Croce Rossa a Pianella dalla sua fondazione ad oggi? “Siamo nati il 19 febbraio del 1999 da una costola del gruppo VdS di Cepagatti; i volontari di Pianella hanno subito vissuto il “battesimo del fuoco” con la Missione Arcobaleno in Kosovo, durante la quale alcuni di loro hanno prestato servizio in Albania nei campi della Croce Rossa dove trovano asilo i profughi che fuggivano dalla guerra. Nel 2000 la Croce Rossa locale ha partecipato ai soccorsi per le vittime dell’alluvione in Valle d’Aosta, nel 2002 si è mobilitata e ha prestato servizio in occasione del terremoto di San Giuliano di Puglia; nel 2004 i volontari sono tornati di nuovo in Albania per accompagnare, nel rimpatrio, un disabile albanese; tra il 2003 ed il 2004 i volontari infermieri di Pianella sono partiti alla volta dell’Iraq in occasione della seconda guerra del Golfo”. Fin qui le “missioni” fuori dal territorio comunale e provinciale, quale è stata l’attività in questo ambito? “ Oltre al soccorso in ambulanza (servizio 118) e al trasporto infermi, la CRI Pianella effettua da sempre trasporti anche fuori nazione. Tra le prestazioni professionali fornite dai Volontari ricordiamo l’assistenza ai senza tetto di Pescara, la cooperazione con le comunità terapeutiche “Il Faro” e “Arcadia”, le attività di soccorso in montagna” . Esistono altre componenti della CRI a Pianella e in quale sede? “A Pianella svolgono attività anche altre due componenti della Croce Rossa: i Donatori di sangue ed i Pionieri. Attualmente sono 105 i volontari attivi. Il quartier generale dei Volontari si chiama “Casa di Pianella”: 120 mq con sala operativa, sala riunioni, cucina, bagno, infermeria e segreteria. A questa si aggiunge una foresteria di circa 60 mq con 6 posti letto e cinque bagni. Quest’ultima è una delle peculiarità della sede CRI di Pianella: in questi dieci anni vi sono state ospitate decine dei persone italiane e straniere che hanno goduto di accoglienza, vitto, alloggio e assistenza. Quali sono le peculiarità di questo gruppo? Qualche statistica? “ Il gruppo dei VdS CRI Pianella vanta alcuni piccoli primati: siamo stati i primi in Italia a dotare le ambulanze della banda laterale con il richiamo al sito internet, i primi in provincia di Pescara ad ottenere l’abilitazione al BLSD (Basic Life Support Defibrillation) ed, infine, il gruppo di volontari CRI più numeroso ad aver partecipato alla Giornata mondiale della Gioventù del 2000, quella del Giubileo. Volendo fare una statistica basta pensare che nel corso dei dieci anni di attività sono state più di settemila le persone assistite a vario titolo dai Volontari; i chilometri percorsi in ambulanza e con altri mezzi CRI sono stati un milione e duecentomila, mentre sono stati circa tremila gli interventi effettuati in urgenza”. Tutti questi chilometri presuppongono un parco automezzi di non poco conto. Ce lo può illustrare? “ Sono quattro le ambulanze (tre di rianimazione) di cui è dotato il Gruppo, cui si aggiungono un mini pullman, un camioncino, un’autovettura e un fuoristrada. Ultima arrivata è la nuova ambulanza, tipo Mercedes e nome in codice Pescara 188, che sarà inaugurata nella giornata di domenica 22 Febbraio. Un grazie al Commissario e a tutti i volontari di Pianella e un ringraziamento a nome della comunità pianellese per il lavoro fin qui fatto”. www.lacerbaonline.it Rustichella cotta all’indiana La pasta doc si espande sulle rive del Gange. Ma l’ultimo bilancio non brilla PIANELLA – L’India è vista anche da qui. La Rustichella d’Abruzzo è la pasta nostrana che sta per fare il grande sbarco. E’ infatti previsto Attualità specie negli Stati Uniti e in altri sessanta Paesi dove sbocca la produzione di oltre 500 formati diversi di una pasta prima in Italia a puntare sul farro, a commercializzare l’integrale ed a investire nella pasta senza glutine. A Lacerba risulta che gli oltre 4 milioni e 300 mila euro investiti nelle attività aziendali dai fratelli Peduzzi hanno però portato per il 2007 una perdita di esercizio di 116 mila euro nonostante l’aumento notevole dei ricavi produttivi di almeno mezzo milione di euro (anche nei primi mesi del 2008 i valori sono rimasti gli stessi) che hanno toccato quota 6 milioni 126 mila a fronte di costi per 5 milioni 853 mila. Hanno pesato sul risultato di esercizio negativo gli oneri finanziari. Lacerba 1 marzo 2009 ale- le rate per il primo semestre di quest’anno sono definite come da contratto e sarà cura della nostra banca notificare ai clienti, successivamente, tutte le rate determinate in base alla legge o in base alla nostra riduzione unilaterale dello 0,50%”. Voglia di Farmacia COLLECORVINO - Ormai il centro storico non ha più nè una banca nè la farmacia entrambe traslocate alla Stazione. E’ questa la ragione principale per la quale è in atto una raccolta di firme allo scopo di ottenere l’apertura di una farmacia comunale CREDITO BCC anti crisi sui mutui Mutui a tasso variabile più leggeri alla banca di credito cooperativo di Castiglione Messer Da sinistra Paolo Mingione, Alfredo Savini e Ermanno Alfonsi che il pastificio artigianale di Gianluigi e Stefania Peduzzi, nipoti di nonno Gaetano, l’artigiano pennese che nel 1924 diede vita al marchio, vi apra uno stabilimento di produzione. Non solo: presenterà anche un tipo di pasta funzionale, cioè un alimento che abbia non solo caratteristiche nutrizionali elevate, ma che possa incidere in maniera significativa sulla diminuzione del colesterolo e sul trattamento della glicemia. Il tradizionale sacchetto marrone della Rustichella ha un prezzo medio-alto, si apre molto all’estero, Raimondo e Pianella. L’ha deciso il consiglio di amministrazione: 0,50% in meno sul tasso dovuto contrattualmente per il primo semestre del 2009 su tutti i mutui prima casa a tasso variabile con revisione semestrale non rientranti nelle agevolazioni statali approvate con la conversione in legge del decreto numero 185 del 29 novembre 2008. “Nell’attesa di individuare tutti gli aventi diritto all’agevolazione-spiegano alla direzione della banca presieduta da Alfredo Savini con Paolo Mingione direttore gener- da insediare nella parte vecchia di Collecorvino. Entro marzo l’iniziativa dovrebbe concludersi anche se difficilmente si raggiungerà quota 8000 firme apposte. L’amministrazione comunale ci sta dunque provando. Un altro problema evidente è la difficoltà di collegamento fra il centro del paese e la Stazione per cui mancano dei servizi di trasporto pubblico. Uno spiraglio di rivitalizzazione si apre con l’istituzione dell’Istituto Comprensivo che così diporrà di una propria direzione staccandosi da Loreto Aprutino. Lacerba in edicola a Pasqua www.lacerbaonline.it Lacerba 1 marzo 2009 Attualità Chi va per musei La Fondazione informa. E punta sul web Riceviamo e pubblichiamo dalla Fondazione dei Musei Civici di Loreto Aprutino Nel corso dell’anno 2008 la Fondazione dei Musei Civici di Loreto Aprutino ha continuato a curare, oltre alle attività istituzionali relative alla gestione dei Musei Civici cittadini, una serie di iniziative volte ad incrementare la diffusione e la conoscenza del patrimonio storico, artistico e archeologico di Loreto Aprutino e del territorio vestino. GESTIONE DEI MUSEI CIVICI A partire dal mese di marzo il Consiglio di gestione della Fondazione ha affidato il servizio di guida nell’ambito del percorso museale all’Archeoclub d’Italia, sede di Loreto Aprutino. Fra i volontari dell’Archeoclub ne sono stati individuati alcuni per svolgere tale mansione. I requisiti richiesti dalla Fondazione per lo svolgimento del servizio prevedevano la conoscenza delle collezioni museali e l’iscrizione all’Albo Provvisorio Regionale delle Guide Turistiche. Gli orari di apertura dei Musei sono stati fissati alla mattina del sabato e della domenica, per il periodo invernale, di tutti i giorni, tranne il lunedì per i periodo estivo; per quanto riguarda le altre fasce orarie è attivo un servizio di reperibilità che consente ai visitatori di accedere ai Musei nel pomeriggio. VISITATORI Durante tutto l’anno i Musei Civici hanno continuato ad offrire congiuntamente alla guida all’interno delle collezioni, il servizio di visita guidata nel centro storico, nel tragitto di collegamento fra le varie strutture da visitare e la chiesa di S. Maria in Piano. Tale sevizio, introdotto dall’estate 2007, ha riscosso notevole successo fra i visitatori che hanno potuto ammirare, oltre alle collezioni, alcuni degli angoli più caratteristici e suggestivi di Loreto Aprutino. Il numero dei visitatori registrato è salito rispetto agli anni scorsi, soprattutto a partire dal mese di marzo quando i Musei sono stati inseriti in alcuni programmi di visita di gruppi di turisti e di classi delle Scuole Elementari e Superiori (gennaio 2 visitatori, febbraio 23, marzo 155, aprile 181, maggio 179, giugno 110, luglio 134, agosto 256, settembre 89, ottobre 657, novembre 276, dicembre 303. totale 2365) PROVENIENZA DEI VISITATORI A partire dal mese di marzo 2008 si è provveduto ad individuare la provenienza dei visitatori: molto buona la percentuale di visitatori provenienti dalla regione Abruzzo (534). Le presenze dal Nord Italia (339) sono relative in larga parte a gruppi di turisti organizzati che negli ultimi anni stanno sempre più scegliendo come meta di loro viaggi l’Abruzzo, una regione che conoscono ancora in pochi. Le presenze dal Centro Italia (246) sono relative a gruppi associati che si spostano per viaggi di breve durata. Le presenza dal Sud Italia (88) sono relative a gruppi familiari. Rilevante l’afflusso di visitatori stranieri, per i quali la nuova organizzazione ha reso possibile lo svolgimento delle servizio di guida e accompagnamento in lingua inglese e francese. L’analisi dell’utenza ha poi mostrato una forte presenza di visitatori extra europei, provenienti soprattutto dagli Stati Uniti e dall’Australia (extra europei 222, Germania 78, Paesi Bassi 35, Francia 83, Spagna 37, Inghilterra 147, paesi dell’est 49. totale 651 visitatori) . ATTIVITÀ DELLA SEZIONE DIDATTICA L’attività didattica nelle scuole ha coinvolto anche le classi del Circolo Didattico di Città Sant’Angelo Centro Urbano e nel plesso di Madonna della Pace, con la realizzazione di progetti sulle tematiche dello scavo archeologico, dello sviluppo delle unità abitative e dello studio di materiali anforacei rinvenuti nella zona di Marina di Città Sant’Angelo. Sono stati poi realizzati percorsi di guida tematici all’interno dei musei con classi provenienti da scuole primarie di Pescara e Montesilvano. Nel periodo autunnale i Musei sono stati visitati in occasione della manifestazione “ Frantoi aperti “ che ha visto la partecipazione di circa 30 classi della Suola Primaria, provenienti dal territorio regionale. PROMOZIONE DIDATTICA Come negli anni passati si è provveduto ad inviare progetti di didattica all’inizio dell’anno scolastico a tutte lo scuole della provincia di Pescara, in più i Musei sono stati contattati dal CEPS di Roma, Il Centro Elaborazione Programmi Sperimentali, accreditato presso il Comune di Roma, per la elaborazione di un progetto didattico rivolto alle Scuole della Capitale. ATTIVITA’ DI PROMOZIONE Si è provveduto alla realizzazione del sito istituzionale dei Musei www.museiciviciloretoaprutino.it all’interno del quale è possibile trovare informazioni sulle collezioni e sulle attività della Fondazione. Altro mezzo fondamentale per la promozione è stato la realizzazione di una nuova brochure dei Musei con la creazione di alcuni supporti per la visita del territorio e del centro storico realizzati in forma di fogli di block notes. La Fondazione ha inoltre contribuito alla ristampa del volume “ Un anno senza rondini” scritto da Zopito Valentini, illustre personaggio originario di Loreto Aprutino, vissuto nella prima metà del 1900. Ha partecipato alla stampa di una piccola pubblicazione curata dagli alunni della Scuola Media Statale “ G. Rasetti” sulla cucina tradizionale locale e sul suo collegamento con le feste più importanti dell’anno e con le ricorrenze familiari: “ Feste, fatiche e dolori nella cucina tipica di Loreto Aprutino”. Dalla scorsa estate, inoltre, i Musei di Loreto Aprutino sono presenti nei punti informativi curati dalla Camera di Commercio di Pescara presso il porto turistico Marina di Pescara e presso l’Aeroporto d’Abruzzo. CONVENZIONI. E’ stata firmata una convenzione con il FAI nazionale per l’ingresso agevolato dei loro associati, con l’Archeolcub d’Italia ed è stata rinnovata la convenzione con il Touring Club d’Italia e con Carta Giovani Euro26, una convenzione con i Musei Civici di Brescia e una convenzione con un Tour Operator americano per la realizzazione di escursioni e visite guidate riservate a persone con problemi di mobilità, (si può consultare il programma sul sito www.accessibleescapes.com). PARTECIPAZIONE A MANIFESTAZIONI La Fondazione dei Musei Civici è stata presenta alla BIT di Milano proponendo il progetto “ Archeoturismo attivo” che coniugava in un unico ambito ricerca archeologica, cultura e tradizione locale. Non è mancata la presenza dei Musei Civici all’interno della rassegna di Ecotur. I Musei hanno aderito alla iniziativa della Provincia di Pescara “ Le grandi strade della cultura: viaggio tra i tesori d’Italia” che si è svolta nei giorni 27 e 28 settembre. Nel mese di ottobre e novembre nell’ambito della manifestazione “Frantoi Aperti. Alla scoperta del mondo dell’olio”. Nel mese di dicembre si è svolta, all’interno dei Musei, la II edizione di Lauretum vinum et oleum, un itinerario alla scoperta delle tipicità enogastronomiche e delle preziose risorse storico artistiche di Loreto Aprutino. Lacerba 1 marzo 2009 Cultura Motori e Marchesi Il rombo di De Sterlich in quel Gran Premio vestino. Un libro fa rivivere un mitico periodo di Candido Greco Nel quadro delle manifestazioni culturali promosse dal Consiglio Direttivo della Società Operaia di Mutuo Soccorso "Diego de Sterlich Aliprandi" di Penne, guidata dall'ottimo presidente Raffaele Silvi, è stata promossa, attuata e presentata la pubblicazione del volume Coppa di Natale. Storia di uomini ed automobili d'un tempo, stampato nella Tipografia Cantagallo a novembre dello scorso anno. Ne è l'autore il dott. Mario Semproni, aiuto geriatra presso l'Ospedale "S. Massimo" di Penne. Egli stesso narra come, partendo dalla sua "passione per l'automobilismo d'epoca", sia approdato alla conoscenza umana e sportiva del marchese Diego de Sterlich Aliprandi, noto, ancora alla fine degli Anni Ottanta, più "per le sue stravaganze che per i meriti sportivi". Apprendiamo, così, come il medico con le sue ricerche nell'Archivio Valerii e presso alcuni testimoni oculari, ancora viventi in quegli anni, si sia trasformato in storico, come espressamente si evince anche dalla sua dichiarazione che gli fa onore: "Ritenevo quindi che avrei dovuto impegnarmi [!] affinchè fossero riconosciuti i giusti meriti a chi molto aveva fatto per la nostra Città". Scoprendo nell'Archivio suddetto la documentazione sulla prima corsa in salita d'Abruzzo fatta a Natale 1925, detta appunto Coppa di Natale, il Semproni con l'aiuto di amici pennesi, ne fa la "rievocazione storica" il 28-29 ottobre 1989 (28 concorrenti), il 29-30 settembre 1990 (84 concorrenti), il 28-29 settembre (89 concorrenti) ed infine il 19 settembre 1993 (39 concorrenti). La Coppa di Natale nelle intenzioni degli organizzatori del 1925 (De Sterlich e Acerbo) mirava a portare l'attenzione nazionale sull'Abruzzo e sulla rete stradale regionale "ritenuta di prim'ordine". L'anno prima con lo stesso intento era stata istituita la Coppa Acerbo (13 luglio). Gli avvenimenti sportivi avevano risonanza nazionale e la Diatto così pubblicizzava se stessa e l'Abruzzo: "Chi ha vinto la COPPA DI NATALE (LORETO APRUTINO-PENNE - km 12,500 in salita) 25 dicembre 1925? IL MARCHESE DIEGO DE STERLICH SU DIATTO, classificandosi PRIMO ASSOLUTO in 9' 2'' (RECORD) alla media oraria di km 82,771". All'epoca gli sportivi italiani già conoscevano il fenomeno abruzzese che nel 1923 su Bugatti aveva vinto la Susa-Moncenisio, su Bianchi la Roma-L'Aquila-Castellammare Adriatico, ma soprattutto quello stesso anno 1925 s'era aggiudicate la II Terni-Passo della Somma (Marzo), la Susa- Moncenisio ( 5 luglio) e l'Aosta - Gran S. Bernardo (26 luglio), tutte su Diatto. Che l'attenzione fosse rivolta all'Abruzzo lo prova anche il fatto che Giacomo Acerbo, prendendo la parola nel conviviale tenutosi dopo la gara, dette notizia dei lavori che presto sarebbero iniziati per la ferrovia elettrica CastellammarePenne ed elogiò oltre alla rete stradale, il paesaggio abruzzese e le nostre opere d'arte. E' innegabile che nella gara vi fosse anche il tentativo di superare l'invisibile tradizionale barriera tra i due centri vestini, Loreto, da dove la corsa aveva il suo punto di partenza alla Cartiera e successivamente alla Piazza Garibaldi, e Penne, che aveva il suo punto di arrivo al Viale e alla Porta S. Francesco. La gara sportiva della Coppa - della quale il giornalista Francesco Santuccione ha scoperto la documentazione della II Edizione, senza per altro trovare notizia della sua attuazione ed il giornalista Peppino Valerii, utilizzando le fonti del suo archivio ha potuto ricostruire la III Edizione (26 dicembre 1927) - è stata definita "corsa intrigante" (Santuccione e Semproni), sia per gli intenti politico-sociali, sia per la "contraddittorietà delle poche fonti che, secondo il primo dei due giornalisti, danno la certezza della sola prima edizione: "Il prosieguo della gara, se continuità c'è stata, resta tutto da scoprire e da collocare [!]". Nell'intrigo ci sono alcuni "misteri", primo fra tutti la foto della copertina, che in sé e per sé è molto bella. Posta per certa che la località è Penne, Viale S. Francesco, che l'auto, come giustamente rileva il Semproni, è una Bugatti, crea "intrigo" la didascalia indeterminata: "L'arrivo nel rettilineo di Penne del Marchese de Sterlich". Stando alla documentazione riportata, l'arrivo non è del De Sterlich che era su Diatto nella I Edizione; potrebbe essere di Salvatore Marano che, a detta di Peppino Valerii, vinse la III Edizione su Bugatti. - SEGUE - nella foto in alto: Il Piccolo con le foto dei due favoriti al Gran Premio di Monaco (1929) nella foto in basso: Arrivo del De Sterlich al rettilineo di S. Francesco nel 1927 Lacerba 1 marzo 2009 Cultura La didascalia, in questo caso, sarebbe errata. Se essa, invece, è autentica e corretta, l'arrivo del De Sterlich non potrebbe essere nemmeno quello della II Edizione (1926), perchè nella gara che poi fu rimandata al 9 gennaio 1927 per la neve (ma che ignoriamo se fu mai disputata) De Sterlich sarebbe stato su Diatto. Nella I Edizione, inoltre, nessuno correva su Bugatti, e quindi è da escludere che la foto sia del 1925 o del 1926. Se è del 26 dicembre 1927 (III Edizione della Coppa) l'arrivo del De Sterlich non è certo quello del primo classificato che fu Marano. In merito alla participazione del Marchese alla gara su Bugatti, Valerii, ripreso da Semproni, dice solo che egli "al volante di una Bugatti grand prix, ultimo suo acquisto della stagione," provò più volte il percorso. Sarebbe stato meglio se il Semproni, anziché essere costretto a riferire il commento del Valeri, avesse potuto prendere visione diretta dei documenti della III Edizione della Coppa di Natale. L'arrivo, dunque, fu ripreso dal fotografo nel 1927 o durante una corsa di prova del percorso, o il giorno della corsa quando De Sterlich non giunse primo. Il nostro storico ha fatto del suo meglio: ha schematizzato in maniera chiarissima le tappe fondamentali della carriera sportiva del Marchese, ponendo come suo inizio il 1923 e sua fine il 1930, ma ha anche accennato alla possibilità di allargare quest'arco temporale, includendo all'inizio la controversa partecipazione alla Aosta-Gran S. Bernardo del 30 giugno 1922 e alla fine la sua vittoria nella Corsa di Tijuca del 1941, "undici anni dopo l'abbandono della gare", prova sulla quale giustamente egli avanza dubbi perché sarebbe stata conseguita con una Maserati Tipo 26 "ossia una macchina vecchia di tre lustri e tecnicamente superata". Ciò dimostra che la Coppa di Natale e la carriera sportiva del De Sterlich sono ancora da precisare e che i cosiddetti "misteri" necessitano di ulteriori indagini che le consultazioni "a spizzico" nell'Archivio Valeri non hanno finora consentito di espletare. Ottimi l'impostazione del lavoro e l'uso degli schemi illustrativi, tutte interessanti le illustrazioni prodotte e sapientemente condotta la presentazione delle protagoniste (le auto) e dei protagonisti (i corridori). Nonostante tutto la figura del Marchese è ancora incompleta, soprattutto per le vicende dei suoi amori, per le sue passioni di erborista, di inventore e di compositore di poesie. Ma questi aspetti non rientravano nel compito che s'era prefisso il Semproni. Con le sue ricerche e rievocazioni storiche ha salvato dall'oblio un personaggio che ha fatto conoscere Penne in tutto il mondo. Se oggi Penne lo ricorda, avendo intitolato a lui la ex Salita Ringa, se la Società Operaia gli ha dedicato il Concorso Pagella d'Oro, se l'uomo non è citato più solo per le sue stravaganze o eccentricità, ma anche per le sue prestazioni sportive, per la sua generosità che ha dell'incredibile (vedi la donazione di parte del suo palazzo, della sede alla Società Operaia, gli aiuti economici e i dieci telai Diatto dati ai fratelli Maserati perché fondassero la loro casa e ancora il salvataggio della Maserati, la donazione del Castello di Nocciano al suo fattore, Riccardo Torreggiai, ecc.) lo si deve alle rievocazioni storiche della Coppa di Natale ed ora anche a questo libro che le ricorda ed ha illustrato per la prima volta la storia della corsa e quella dei suoi protagonisti. Sabato 21 febbraio, presso la Sala Consiliare del Municipio di Penne, si è svolta la conferenza, organizzata dalla Sezione pennese di Italia Nostra, MITI E LUOGHI DEL MITO IN TERRA VESTINA a cura del prof. Goffredo Berti. Il relatore, docente di religione ed appassionato ricercatore di tradizioni locali, ha evidenziato le profonde radici culturali, sociali e religiose di Penne e del suo territorio attraverso l’analisi di leggende ed espressioni della religiosità popolare relative a diverse contrade vestine, come Colle Trotta, Campetto ed Arci, caratterizzate da antiche antropizzazioni. Suggestive immagini sono state di supporto al commento di racconti fantastici, di riti propiziatori e di culti verso particolari santi e di altri elementi di una cultura popolare, che dal mondo arcaico e dai suoi miti tra origine. Streghe, demoni ed esorcismi, estrapolati dall’ambito della superstizione e dell’ignoranza, trovano razionale spiegazione nei culti delle divinità pagane che, surclassati dal cristianesimo, sono però sopravvissuti ed arrivati fino a noi, conservando integro il significato simbolico, attraverso le tradizioni popolari e contadine. Considerata l’importanza dell’argomento trattato, alla conferenza erano presenti le classi delle scuole medie superiori di Penne. Al termine Italia Nostra ha omaggiato il relatore con alcune foto pitture dell’artista Carlo Pilone, raffiguranti suggestivi scorci del Colle Sacro, antica sede del tempio di Vesta e dell’acropoli vestina. Lacerba 1 marzo 2009 Cultura Antonio Solario e le sue zingarate L’amore per Margarita d’Austria. E un quadro per lei. La leggenda di un pittore forse pennese di Candido Greco suscita il riso degli astanti, egli replica con serietà e chiede dieci anni di tempo, nel frattempo egli non dovrebbe maritare a nessun altro la figlia. Il Maestro acconsente, essendo la cosa pressoché impossibile ma, facendo il Solario altri lavori nel Palazzo Reale, egli pretese che il Colantonio si impegnasse in presenza della Regina Margherita, madre di Ladislao, il cui intervento era stato procurato dalla principessa Giovanna, sorella dello stesso Ladislao, la quale diventerà anch'essa regina. Il Solario partì e fu in diverse parti d'Italia per apprendere l'arte della pittura. A Bologna stette sei anni presso Lippo Dalmasio, che però in quel tempo doveva essere già morto. Tornato a Napoli intorno al 1419 e presentatosi in incognito con le sue opere pittoriche, fu giudicato molto favorevolmente dai maestri De Caesaris, pone il protagonista al di fuori dei contesti storici degli Angiò-Durazzo o dei Sulla figura di questo pittore Bernardo De sovrani aragonesi per collocarlo in quello Dominici nel 1742 produsse una biografia, successivo farnese di Margarita d'Austria. Inoltre giudicata da gran parte della Critica novecenil quadro del Padre Eterno è posteriore all'epoca tesca inattendibile, quasi un romanzo, che di Madama, è del secolo successivo ed è farebbe del protagonista, un fabbro o calderaio attribuito a Giambattista Spinelli. girovago fino a ventisette anni, un pittore per Sulla patria del Solario la presunta fonte amore. Per il suo primo lavoro il Solario avrebbe (Criscuolo) del De Dominici dice che nacque in acquisito il soprannome di Zingaro che gli una località detta "Civita presso Chieti", il che sarebbe rimasto per tutta la vita. potrebbe anche essere inteso "alle dipendenze Secondo il De Dominici lo Zingaro sarebbe nato della Regia Udienza di Chieti". In Abruzzo vi sono in Abruzzo, in una località chiamata "Civita" tante località, nel cui nome compare la parola presso Chieti nel 1382 e sarebbe morto nel 1455. "Civita", e tra queste è Civita di Penne, che, però, Non sarebbe stato soltanto pittore, ma anche è la sola nella Regione Pennese (che era architetto perché la sua biografia "non mai data vicinissima a Chieti) ad essere stata sempre " prima, cioè inedita, ha il seguente titolo: Vita del indicata dai suoi corregionali "La Cità" per famosissimo Antonio Solario, detto volgarmente "Il antonomasia. Ma la fonte del De Dominici Zingaro", pittore ed architetto. definisce "civita" una località Un Solario Antonio, storicamente che ai suoi tempi è una "terra". documentato per le sue opere Vi sono motivi per giustificare esclusivamente pittoriche, non fu la pretesa di Penne di aver architetto e fu attivo nei primi dato i natali al Pittore, ma le due decenni del Cinquecento. sue ragioni addotte sono Inoltre, egli si qualificò in alcune difficili da provare, come del opere Venetus e in un documento resto lo sono per Chieti e per è detto : Magister Antonius qualsiasi altra località Joannis Pieri de Soleriis de Venetis, abruzzese, a maggior ragione habitator Firmi, cioè Maestro dopo essersi il Pittore Antonio, figlio di Giovanni di dichiarato veneto! Piero de' Solerii, de' Veneti, Le ragioni di Penne sono le abitante di Fermo. All'epoca seguenti: è certo che in Città (dovremmo essere anteriormente nel Cinquecento vi era una al 1502) costui risiedeva dunque famiglia Solario: lo proverebnelle Marche, mentre il De Venetis, bero i Registri di Nascita della raccordato al Magister, potrebbe Cattedrale consultati da Antonio Solario Il Padre Eterno nella cappella del Rosario essere un riferimento alla "Scuola Saverio De Leone. Solario, Veneta" di Pittura oltre che alla comunque, non è un cognome Nazione Veneta. Questo Solario documentato napoletani, dalla Regina Isabella e dallo stesso del Centro o del Meridione, ma piuttosto del non ci risulta mai qualificato come Zingaro nei Colantonio che, venuto a sapere chi egli era e, Nord, soprattutto di Milano, ove Solaro è un tempi in cui visse, tranne che in una fonte ricordatosi del patto concesse ben volentieri la comune. (Criscuolo) molto dubbia, del sec.XVI, prodotta mano di sua figlia Maria che nel frattempo Per G. Viaggio, autore della Storia degli zingari in dal De Dominici. l'aveva aspettato. Italia (Roma 1997), la famiglia Solario potrebbe Il personaggio leggendario, che la pseudostoria A questa storia non si può credere, non solo per essere giunta in Abruzzo alla fine del XIV secolo del De Dominici fa nascere all'incirca nel 1382, le contraddizioni evidenziate ma anche perchè o all'inizio del XV con la venuta degli zingari nel ha come base l'episodio dello incontro dello la Critica dice che il De Dominici si ispirò Mezzogiorno e a questo proposito cita la Zingaro con il pittore Colantonio, figlio di all'amore del pittore fiammingo Quintino Massys "leggenda" del celebre pittore detto Lo Zingaro. Simone, della cui figlia Maria egli si sarebbe o Metsys (1466-1530) con gli stessi risvolti. In questo caso il soprannome sarebbe scaturito innamorato. Questo sarebbe avvenuto intorno al Inoltre, il Solario storico non potè mai conoscere dalla sua etnia. 1409 se prendiamo in considerazione la il Colantonio. Penne, inoltre, ha una "Via Solario" che inizia da supposta data di nascita dello Zingaro (1382) ed Ed ecco cosa si racconta a Penne sul Solario che Piazzetta Purgatorio o vi si immette. Il nome, i ventisette anni che avrebbe avuto al momento vi sarebbe nato. Egli si sarebbe innamorato di però, non è legato al pittore perché deriva dell'incontro suddetto. Il Colantonio è personagMargarita d'Austria quando questa venne ad dall'edificio ad angolo proprio sulla Piazzetta, il gio storico, convalidato da Giovanni Antonio abitare nel Palazzo di Alessandro dei Medici che quale ha per ingresso un atrio aperto in alto che, Summonte in una sua opera pubblicata tra il poi divenne suo. Per lei sarebbe diventato dando luce e sole agli appartamenti che vi si 1603 ed il 1643. pittore e per lei avrebbe fatto un patto col affacciano, è detto perciò "solario". A Napoli giunge dall'Abruzzo il calderaio o diavolo: gli avrebbe promesso di donargli la sua Si conoscono due ritratti del Solario, uno inciso fabbro Solario. Per il suo mestiere capita in casa anima se gli fosse riuscito, dopo le sue prove di da Morghen e l'altro da Mastracchio e ripreso dal del Maestro Colantonio che, essendo attivo negli artista, di sposarla. Pentito del patto, per volto di pittore con pennello in uno degli anni 1440-1470, all'epoca doveva essere poco recuperare la sua anima, escogitò un inganno e, affreschi nel Chiostro del Platano del monastero più che un ragazzo! S'innamora di sua figlia riuscito nell'impresa, per ringraziare Dio dipinse napoletano dei SS. Severino e Sossio, affreschi Maria e lei di lui. La chiede in isposa al padre e si il quadro del Padre Eterno che è nell'altare attinenti alla Vita di S. Benedetto, che sono stati sente rispondere che gliela darà quando egli si Stefanucci della Cappella del Rosario in S. datati tradizionalmente 1495 (D'Engenio e porrà nella sua stessa posizione, divenendo Domenico. Celano) e recentemente 1515 circa (M. Rotili). anche lui un celebre pittore. Alla battuta, che Queta storiella pennese, accennata da Giovanni Cultura Lacerba 1 marzo 2009 Un chirurgo eroe Un medico, un soldato, un uomo soprattutto. Fu Raffaele Paolucci: “Ma la Patria è dove si serve, come Dio” di Tonino Testa istriano, spicca la corazzata “Viribus Unitis”, la più importante della flotta navale austriaca. Raffaele Paolucci è stato senza dubbio uno L’obiettivo da anni è minarla ed affondarla. Gli degli uomini più insigni d’Abruzzo. Grande austriaci di Carlo I hanno perso la guerra. chirurgo ed eroe della prima guerra mondiale: L’ardito tenente medico Raffaele Paolucci e tutta sua la medaglia d’oro per l’impresa che Raffaele Rossetti decidono di raggiungere travolse la nave ammiraglia austriaca, la l’ammiraglia con le mignatte, piccoli e veloci “Viribus Unitis” attraccata nel porto di Pola. mezzi marittimi. L’operazione riuscì, ma la Paolucci fu direttore della clinica chirurgica nave era stata ceduta ai croati poche ore dell’università di Bologna fino al 1938 e prima. Gli ordigni esplosero e furono in 300 fra vittime e dispersi. I due italiani fatti prigionieri. Torniamo alla vigilia del blitz di Pola. Oltre a scrivere alla madre, Paolucci inviò una nobile lettera al sindaco di Orsogna, il cavalier Vincenzo Fonzi. La lettera, le cui parole dimostrano grande fede e coraggio, mi è stata concessa dal compianto avvocato Giuseppe Rizzacasa. “Orsogna, dilettissima patria di mio padre, prima di partire per i viaggio dal quale è difficile far ritorno ti mando, Il busto a Paolucci a mezzo del tuo sindaco, con sul lungomare di Pescara cuore di figlio, l’estremo saluto. Era nel tuo cimitero che, in un giorno vicino o successivamente di quella dell’università di lontano, io avrei voluto dormire presso mio Roma. Fu tra i primi in Italia ad iniziare la padre. Ma la patria è dove si serve, come chirurgia toracica che richiedeva capacità e Dio. Sarà mia tomba forse l’Adriatico, ma audacia per le possibili complicanze post dal campanile nei giorni sereni, l’Adriatico operatorie in assenza, in quel periodo, di una si vede e tu vedrai, Orsogna, il figlio tuo terapia protettiva antibiotica. Operò anche che morirà con la convinzione di vendicare all’ospedale di Penne. Uomo di notevole i tuoi morti, di onorare il tuo nome e di signorilità e generosità, usava il bisturi senza difendere i tuoi figli. Tutti vi abbraccio, alcuna ricompensa per tutti gli abruzzesi che perché tutti vi amo”. Raffaele Paolucci svolse si affidavano alla sua opera, con un trattaanche attività politica dopo la seconda guerra mento particolare agli ex combattenti della mondiale, presentandosi nel partito nazionale prima guerra mondiale. E’ il 30 ottobre 1918, monarchico, fedelissimo al giuramento vigilia dell’epica impresa di Pola. Nel porto prestato al Re. Famoso un suo discorso tenuto a Chieti quando, dinanzi ad una grande folla, così esordì:”Vedo delle insegne, vedo delle bandiere all’ombra delle quali ho combattuto e sofferto e un giorno la patria mi chiamasse ancora (erano i tempi della guerra fredda) sotto altre insegne ed altre bandiere, non esiterei ad accorrere ed a donare la mia vita per difendere l’unità e l’indipendenza della nostra patria”. Grande fu l’entusiasmo, e l’ovazione arrivò alle stelle. Morì che non aveva ancora 70 anni dopo una giornata di intenso lavoro, mentre riposava su una poltrona del suo salotto: un dolce sorriso illuminava il suo pallido volto come conscio d’aver compiuto, fino in fondo, il proprio dovere. Durante l’orazione funebre il professor Paolini, primario medico dell’ospedale civile di Pescara, disse che con la morte di Raffaele Paolucci scompariva “L’ultimo eroe romantico del Novecento”: figlio di un’antica e gloriosa stirpe. L’inedito Garibaldi pennese E’ stata rinvenuta una lettera che l’eroe dei due Mondi scrisse il 13 marzo 1862 da Quarto al municipio di Penne con cui ringraziava per la cittadinanza onoraria concessagli. Ma tra gli atti deliberativi dell’epoca non c’è traccia del provvedimento comunale. “E’ probabilmente perchè l’iter era diverso. Ma la missiva è assai importante”, osservano Norma D’Ercole e Annalisa Massimi dell’archivio storico comunale. Lacerba 1 marzo 2009 Fuori scaffale Fuori scaffale Un grande maestro di Tonino Testa Un problema che costantemente si ripropone è quello della scuola, i cui malanni sembrano ormai diventati permanenti. Le varie riforme apportate negli ultimi anni, pur considerate giuste da molti non hanno soddisfatto, per motivi discutibili, parte del corpo insegnante e parte degli studenti. Desidero ricordare che la parola scuola deriva dal greco skolè che significa ozio e perciò per gli antichi greci studiare era un piacere. Il maestro godeva di grande prestigio ed era non soltanto stimato, ma anche amato dai suoi allievi che erano desiderosi di apprendere, di imparare tant’è che erano definiti “amanti del sapere”. Anche i latini avevano la stessa concezione della scuola:”Non per la scuola, ma per la vita studiamo” dicevano. Oggi la situazione è interamente capovolta. Non tutti i docenti godono del prestigio necessario e pertanto la preparazione degli studenti è deficitaria e i genitori invece di stimolare i figli a un maggior impegno inveiscono contro i docenti spesso aggredendoli. Un tardo pomeriggio d’estate ebbi il piacere di rivedere, dopo tanto tempo, il mio professore di latino e greco ormai novantenne: uomo di alta cultura umanistica, severo ma giusto, poco incline al sorriso ma umano. Era seduto su una vecchia panchina lungo la riviera. Era curvo con le mani incrociate, poggiate su un elegante bastone. I capelli bianchissimi, leggermente mossi e lo sguardo teso ad osservare il mare che in quel giorno era minaccioso: alte onde si rovesciavano rumorose invadendo gran parte della spiaggia. Fu felicissimo nel rivedermi e mi invitò a sedere al suo fianco. Volle sapere della mia professione e ricordò con ammirazione mio padre che andava spesso al liceo per interessarsi del mio rendimento scolastico. Ad un tratto si fece serio e, guardando il mare, mi sussurrò:”Sai, stavo pensando ad Ulisse quando sballottato dalla furia di Eolo, esanime con tutti i suoi compagni, naufragò sulla riva del mare; Ulisse che trascorrerà molta parte della sua vita sul mare per conoscere nuove terre e nuove genti per seguire virtute e conoscenza”. Poi, proseguì mentre io l’ascoltavo attentamente:“Aveva ragione quel critico che affermava che Omero andava letto seduto su uno scoglio mentre “urla e biancheggia il mare” perché allora il lettore, quasi per incanto, vedrà gli immortali personaggi omerici in tutto il loro splendore e in tutta la loro grandezza. Io risposi:”Professore, ricordo che lei ci fece tradurre il canto dell’Arco quando Ulisse, tornato in patria ad Itaca, fece strage dei Proci”. “Vendetta inesorabile”, rispose il mio interlocutore. Quindi, aggiunsi:”Quanti versi sublimi e quanti brani scelti imparati a memoria…”. Egli osservò:”Certo, la memoria va coltivata: senza di essa non si va da nessuna parte”. La memoria oggi è trascurata. Verrà un giorno in cui i nostri poveri ragazzi non impareranno nemmeno più la tavola pitagorica. La conversazione, piacevolissima, durò a lungo. Mi parve di essere ritornato ai tempi del liceo, quando egli prima di iniziare la lettura o la spiegazione di un autore greco o latino esordiva:”Ascoltate, ascoltate ragazzi: non fa scienza senza lo ritener aver inteso (Dante)”. E se qualcuno sembrava distrarsi, egli alzava il tono della voce come richiamo senza interrompere la spiegazione. Ad un tratto guardò l’orologio, si alzò e nello stringermi la mano con affetto, disse:”Sono rimasto solo…La mia domestica mi attende. Guarda, io abito lì di fronte: promettimi che tornerai a farmi visita così continueremo nei nostri ricordi”. Gli risposi:”Professore, per me sarà un onore: verrò senz’altro”. Dopo alcuni giorni mantenni la promessa. Venne ad aprirmi il portone una signora anziana vestita di scuro e con lo sguardo pallido e triste. Mi presentai: dissi che ero stato uno dei tanti allievi del professore e che ero venuto a rendergli visita. La donna, tra le lacrime, tristemente mi disse:”Il professore non c’è più…Se n’è andato l’altra notte nel sonno, senza accorgersene”. Non volevo crederci. Per me era scomparso un mondo fatto sì di sacrifici (ma che cos’è mai una vita senza sacrifici?), ma anche un mondo fatto di serietà, di impegno e di rispetto anche se non mancavano quelle manifestazioni allegre, proprie della giovinezza. Attraversai con lentezza la strada e mi fermai dopo aver acceso una sigaretta, sulla spiaggia. Guardai il mare, ora era calmo, silenzioso, sembrava immobile. Stormi di gabbiani scivolavano velocemente sulla superficie dell’acqua per poi innalzarsi nel cielo ed io seguivo tristemente con lo sguardo il loro volo gioioso, mentre mi accompagnava un mormorio misterioso:”Addio, addio amato professore, indimenticabile maestro di vita, amico sincero dei nostri verdi anni”. SOSPETTI di Fausto Bufarale Se vi dico che un ammalato era guarito, sarete tutti contenti, ma se vi dico che quel signore davanti a me s’era depresso dopo aver sconfitto il male, la cosa vi sembrerà alquanto strana. Eppure m’è capitato. La cosa era iniziata con il famoso PSA, una volta sigla di Penna Sant’Andrea, oggi vero spauracchio per chi madre natura ha fornito di ghiandola prostatica. Dopo il prelievo e la biopsia era venuto fuori un adenocarcinoma ed il chirurgo aveva parlato chiaro, la vita sarebbe stata salva ma…….Dopo l’intervento la riabilitazione col viagra, ma, purtroppo, di risultati non se n’erano visti. Spiegai che il farmaco agisce sul famoso AMPciclico, ma questo non vuol dire che dopo si vada come Ettore Fieramosca alla disfida di Barletta,occorreva l’intervento fattivo della signora. La signora però, come scuola di pensiero, faceva parte della corrente “Quello ch’é fatto, é fatto” ed al nostro amico era venuta la depressione. Consultai un mio amico cardiologo il quale mi aveva raccontato di un anziano infartuato che, non accettando una vita ad andamento ridotto, s’era depresso ed un giorno aveva deciso di farla finita. Aveva convocato un’ucraina in camera da letto, ma fortunatamente il cuore aveva retto ed ogni tanto si vedeva con la cara ragazza che lo aveva salvato.Mettemmo così in contatto i due pazienti sperando che anche il primo, dopo aver sconfitto il male fisico, potesse avere la meglio sul male oscuro della depressione. Passarono dei mesi e rincontrai la moglie dell’operato di prostata, cui chiesi notizie. Stava benissimo ed aveva deciso d’impiegare parte del suo tempo nel volontariato. Una volta a settimana si recava dai malati terminali…..accompagnato da un suo amico ex infartuato. La signora che avevo davanti era venuta per il controllo al suo ultimo nato. Ma le domande di rito, settimane di gravidanza, fumo, allattamento, sarebbero state rimpiazzate dalla storia che stava per raccontarmi. Lei, molto religiosa, aveva conosciuto il suo attuale marito in parrocchia e,dopo la benedizione del sacerdote, sua guida spirituale, era, con grande gioia, iniziata una gravidanza. La storia, vi preannuncio, è a lieto fine e perciò , a questo punto,come da copione, deve uscirci l’intoppo. Il padre del bimbo era risultato di fattore Rh positivo mentre la mamma era Rh negativa. Col predominio genetico della positività, la signora, si sarebbe trovata ad avere in grembo un figlio con sangue diverso, con rischio di malattia emolitica neonatale. C’era da fare la terapia con gammaglobuline da donatore umano, ma il suo confessore le aveva consigliato di accettare la volontà di Dio con annessa Misericordia. Il quasi miracolo in effetti si era compiuto, per quelle eccezioni che,fortunatamente, anche la scienza ammette. In base alle leggi di Mendel c’é una remota possibilità che da genitori con Rh diverso, fermo restando il prevalere dell’Rh più, nasca un figlio Rh meno ed il rischio incompatibilità è scongiurato. E così fu. Avevo davanti a me un pargolo bello e sano,m’ero ripassato un capitolo di clinica ostetrica e presto avrei chiesto di saperne di più ad un mio amico del centro trasfusionale. Ma lo confesso, qualcosa di extramedico o, se preferite di medicolegale mi balenava nella mente. Come se uno spiritello aleggiasse sulla mia testa pelata per dirmi che c’era dell’altro. Dopo un po’ la lampadina si accese. Confessione dopo confessione, che, niente niente, mamma, figlio e prete non erano tutti e tre Rh negativi? A pensar male, come si dice, si fa peccato, ma, quasi sempre si azzecca. www.lacerbaonline.it Ipertensione: la prima terapia è la prevenzione di Valentina Piergallini * Circa 12 milioni di italiani soffrono di ipertensione ma il 20% di essi non lo sa. Sono troppi gli ipertesi inconsapevoli della propria condizione di salute, ma anche chi sa della propria malattia, spesso non riesce a tenere la pressione sotto controllo. Le cause? Sono numerose. L’ipertensione (o pressione alta) è una malattia multifattoriale tipica dei Paesi Occidentali dove rappresenta uno dei primi fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Si tratta di una patologia tipica dell’età adulta (anche se fattori connessi all’ambiente e alle abitudini di vita hanno contribuito alla diffusione della malattia anche tra i più giovani) e la probabilità di insorgenza dell’ipertensione aumenta con l’età. Sono considerati normali valori di pressione arteriosa diastolica (la minima) pari a 80 mmHg e di pressione arteriosa sistolica (la massima) pari a 120 mmHg. Sebbene non esista una linea di confine assoluta tra pressione arteriosa normale e pressione alta, per convenzione si parla di ipertensione in presenza di un aumento permanente della pressione arteriosa oltre i suddetti valori. Mentre in passato si prestava maggior cura al valore di pressione minima, alcune ricerche hanno attualmente evidenziato l’importanza di entrambi i valori (minima e massima) attribuendo un ruolo di particolare interesse alla pressione differenziale, ovvero alla differenza tra la pressione massima e minima. Sembra infatti che una pressione differenziale alta sia spesso indice di una cattiva condizione dei vasi sanguigni. L’ipertensione può essere una patologia secondaria ad altri fattori come ad esempio malattie renali, malattie della tiroide o anche all’assunzione di particolari farmaci (es. i decongestionanti nasali, pillola contraccettiva); oppure, come accade nel 90% dei casi si tratta di un disturbo indipendente di cui non si conoscono le cause esatte all’infuori dell’età. Una delle difficoltà principali nella diagnosi di ipertensione è, soprattutto nella fase di sviluppo della patologia, l’assenza di veri e propri sintomi. Quando la pressione è molto alta possono comparire sintomi quali mal di testa, emorragia nasale, dolore toracico. Anche in questo caso i sintomi potrebbero essere causati da altri tipi di patologie ma è comunque opportuno ricorrere ad una visita medica urgente. Una volta accertata la presenza di ipertensione, prima di ricorrere a cure farmacologiche “a vita”, sarebbe opportuno eliminare i fattori rischio. Primi fra tutti il sovrappeso, il Di tutto un pò fumo e l’inattività fisica e lo stress. E’ consigliato inoltre ridurre il consumo di sale e di alimenti che ne sono ricchi, di caffeina e di alcolici. Se dopo aver eliminato le cause di rischio la pressione rimane alta è opportuno iniziare una cura farmacologica che deve essere valutata dal medico in base alle caratteristiche individuali del paziente. Generalmente si parte da una monoterapia per passare dopo qualche settimana ( in base alla risposta del paziente) ad un trattamento combinato. Nei casi di risposta non soddisfacente al farmaco, è opportuno modificare la terapia fino al raggiungimento della pressione ottimale. Questo deve avvenire, naturalmente, sotto il controllo diretto del medico. E’ fondamentale una stretta collaborazione tra il medico e il suo assistito, il quale è tenuto, oltre che a controllare costantemente il valore della propria pressione arteriosa, anche a seguire la terapia. Accade spesso infatti, che il paziente iperteso, non sentendosi malato, decida autonomamente di ridurre o sospendere la cura. Un consiglio per il paziente. Sicuramente in alcuni casi il trattamento farmacologico può essere evitato o rimandato modificando le proprie abitudini di vita, ma prima di interrompere la cura, è opportuno rivolgersi al proprio medico. Un consiglio per tutti. La prima terapia è la prevenzione. * Farmacista Lacerba è anche una tesi di Alesssia Micolucci Il 18 febbraio ho finalmente raggiunto un traguardo importante, la laurea in “Letteratura, musica e spettacolo” alla Sapienza di Roma e così tutta quella tensione e quell’ansia, accumulate durante i miei anni di studio, si sono volatilizzate nell’arco di una decina di minuti, questo il tempo a disposizione per illustrare alla Commissione la mia tesi intitolata “Pagine culturali e regionali: un campione. La regione Abruzzo”. Il lavoro ha inizio con il quadro generale della stampa abruzzese, relativamente all’ambito della cultura, dalle origini fino ai giorni nostri, e continua con l’analisi degli articoli di alcuni giornali da me selezionati, in particolare il Messaggero d’Abruzzo, il Centro, la Cronaca di tutto Abruzzo e, dulcis in fundo, Lacerba, con cui collaboro da circa due anni. La scelta di riservare una parte dell’elaborato al periodico vestino nasce dalla volontà personale di portare alla ribalta non solo le principali testate regionali ma anche le piccole realtà locali che, nonostante le molteplici difficoltà, continuano a riscuotere Lacerba 1 marzo 2009 consensi e apprezzamenti. <<Una tesi un po’ particolare>>, così l’ha definita la mia relatrice abituata ad impostare e a leggere scritti incentrati esclusivamente sulla stampa nazionale; io invece la definisco una tesi informativa e insieme celebrativa di un tipo particolare di giornalismo, quello endemico, nostrano, locale, quel giornalismo di cui, a parer mio, Lacerba è la più riuscita incarnazione. Colgo l’occasione per ringraziare profondamente il direttore Berardo Lupacchini per l’aiuto costante che mi ha saputo dare e per i preziosi consigli dispensati, e tutta la redazione che ha creduto in me e in questa tesi. Grazie dalla vostra neo dottoressa Alessia Uno scoiattolino di nome Ludovica Vellante www.lacerbaonline.it Lacerba 1 marzo 2009 Attualità Fu vero plagio Colpevole Andrea Rino Zaccaria. La Corte d’Appello rende giustizia a Greco PENNE - Assistito dagli Avv. Marcella Greco e Domenico Piccirilli, Candido Greco è riuscito nell'intento di far riconoscere il plagio di alcune sue opere attuato in suo danno anni fa da tal Rino Zaccaria che, per meglio sottrarsi alle sue responsabilità, aveva lasciato credere che si chiamasse Andrea. Costui, che mai si è presentato in Tribunale, è stato condannato al risarcimento del danno dalla Corte di Appello di Firenze che ha emesso la sentenza che segue. Da notare che precedentemente il Tribunale Civile di Firenze, ritenendo che le opere del Greco manifestassero "all'evidenza elementi apprezzabili e distintivi di creatività, consistenti nella sistemazione ed organizzazione delle notizie, soltanto in parte già note, essendo in altra parte frutto di scoperta storico-scientifica, in base a criteri comunque dotati di originalità" aveva decretato il sequestro dell'opera plagiaria dello Zaccaria in tutta Italia. La Sezione II Penale...udita la relazione della causa fatta alla pubblica udienza...., sentiti il Procuratore Generale, l'appellante ed il difensore di ufficio,.... ha pronunciato la seguente SENTENZA nel procedimento penale nei Greco confronti di ZACCARIA RINO, nato a Roma il 17.02.64, residente in Bushey Herts (G.B.) 15, Richfield Road, contumace, IMPUTATO del delitto di cui art. 171 legge 633/41, lett. a per avere, per la stesura dell'opera letteraria PENNE della collana Luoghi d'Italia edita da Octavo...trascritto ampi stralci di brani estratti dalle opere letterarie "Città di Penne", "La Processione del Cristo Morto in Penne" e "La Bolla d'Oro di Federico II, privilegio del 1219 alla Chiesa di Penne" di GRECO Candido.... In merito lo ZACCARIA ha senza alcun dubbio commesso il reato in imputazione. Nella pubbli- cazione dedicata a Penne, pubblicata nell'ambito della collana "Luoghi d'Italia" e della quale lo ZACCARIA ha curato i testi, ampi stralci di quest'ultimi risultano del tutto identici al contenuto delle opere "Città di Penne", "La Processione del Cristo Morto in Penne" e "La Bolla d'Oro di Federico Secondo. Privilegio del 1219 alla Chiesa di Penne" opera del prof. Candido GRECO. Ampi brani risultano grossolanamente parafrasati ma non ne può sfuggire il sostanziale plagio. Le date delle pubblicazioni rendono evidente che lo ZACCARIA ha copiato le opere del prof. GRECO e non viceversa. Le opere incriminate sono infatti successive. Lo ZACCARIA, che è rimasto contumace, non ha opposto a queste conclusioni alcuna obiezione. Per tali ragioni, lo ZACCARIA deve essere condannato al risarcimento dei danni in favore della parte civile, danni il cui ammontare dovrà essere liquidato in separato giudizio... Condanna lo ZACCARIA al risarcimento del danno in favore della parte civile CANDIDO GRECO, da liquidarsi in separato giudizio. La Speranzella ai pescatori E’ il simbolo dell’amicizia fra Polacchi e Tommaso Cascella di Gerardo Polacchi Reduce dalla Prima Guerra Mondiale, il poeta Luigi Polacchi si laureò in Lettere e prese ad insegnare in un istituto di Penne. Nei mesi estivi degli anni '20 frequentava la spiaggia di Castellamare Adriatico (oggi Pescara) ove la famiglia possedeva una villetta a pochi metri dal litorale. Comperò una barchetta a vela che battezzò “Speranzella” da uno scritto del D'Annunzio e se ne andava veleggiando lungo la costa. Nei primi di settembre del 1921, a bordo con I'amico Tommaso, l'imbarcazione fu sorpresa da improvvisa burrasca e mentre attraversava la corrente del Pescara fu travolta e sparì tra i flutti. Luigi e Tommaso, nuotando a fatica, tornarono a riva. Un paio di mesi più tardi il mare gettò davanti allo stabilimento I'Adriatica della famiglia Fanelli i pochi resti di un'imbarcazione: ne raccolsero i legni per il fuoco, Luigi prese un'assicella in ricordo di “Speranzella”. In seguito l’affidò a un pittore dilettante, uno di quelli della domenica, di cui oggi si ignora l’identità, per dipingerci un ex voto dedicato a San Cetteo e alla brutta avventura. Il dipinto, cm 40 x 50, mostra i due amici in pericolo, e rimase tra gli oggetti di famiglia; alla Morte del poeta, avvenuta a Pescara nel 1988, uno dei figli lo portò a Roma, ma il 15 marzo 2009 I’ex voto tornerà a Pescara, offerto in dono, in ricordo del poeta Luigi polacchi, all'Associazione Pescatori della città, nel cui porto-canale opera una vasta flottiglia. Nel corso della cerimonia saranno letti un paio di racconti del D'Annunzio, di argomento marinaro, tratti dalle Novelle della Pescara, poi il dipinto sarà benedetto dal parroco della comunità per restare tra le memorie dei caduti in mare. L'amico Tommaso, sopra ricordato, è il pittore Tommaso Cascella, figlio del grande Basilio, fratello di Michele, il padre dello scultore Andrea, autore del monumento alla Nave di Gabriele D’Annunzio che avvalora il lungomare di Pescara. Le opere della dinastia Cascella son raccolte nel grande museo, allestito nella dimora di famiglia, accanto al ponte. Il poeta Luigi e il pittore Tommaso, ambedue insegnanti, divisero una lunga e fraterna amicizia: poco prima di morire, Tommaso, in visita all'amico, gli confidò: " Luiggì, sto preparando la valigia ! ". Luigi ne fu turbato e ne pianse. www.lacerbaonline.it Sport Di Paolo vince sul parquet e nel palazzo Il tecnico è ora consigliere federale abruzzese PENNE - Un risultato che conta solo per le statistiche ma che proprio attraverso i suoi numeri trova lustro e risalto: 17 vittorie e 1 sola sconfitta, un percorso straordinario per la prima squadra della Basket Penne che si è compiuto a fine 2008 e ripreso con l'inizio del 2009. Ed è questo il momento migliore per ripercorrere un anno splendido che ha portato la Basket Penne anche alla ribalta internazionale con il Torneo "PennEurope 2008", che ha visto la partecipazione di quattro squadre nazionali femminili (Italia, Romania, Svezia, Olanda). Tante le manifestazioni e i tornei organizzati dalla Basket Penne anche per i più piccoli, l'ultimo in ordine di tempo è il Trofeo della Befana. La collaborazione con la Fondazione PescaraAbruzzo per il progetto Giovani, Culture e Colori ha inoltre permesso la pratica dello sport ai bambini con famiglie in difficoltà economiche ed a bambini immigrati: insieme e gratuitamente ciò contribuirà ad accelerare il processo di integrazione sociale e culturale a Penne. Ancora una volta, poi, nella storia del basket pennese, la Nazionale Italiana di Pallacanestro femminile Under 18 si è allenata nella struttura sportiva del Palazzetto dello Sport di c.da Campetto di Penne. Il raduno si è svolto lunedì 9 , martedì 10 e mercoledì 11 febbraio culminato con l'incontro amichevole tra la Nazionale Italiana ed una rappresentativa locale. L'evento è stato organizzato dalla Basket Penne e da uno staff di coordinamento costituito da :Roberto Paolillo, Fabio Esquilino, Maurizio Bennato, Marco Franceschini, Alessia Buccella ed Antonella Crisante. Quella del raduno della Nazionale è la prima di una lunga serie di iniziative rivolte a sensibilizzare tutta la cittadinanza sull'importanza che ricoprono le varie discipline sportive nella società moderna e del forte legame con la solidarietà e con il mondo giovanile e del volontariato. Si è trattato indubbiamente di un evento importantissimo per l'intera comunità vestina, che ha richiamato l'interesse di molti appassionati, addetti ai lavori e semplici curiosi i quali hanno seguito la Nazionale. Il giusto riconoscimento per tutto l'impegno profuso è stata infine l'elezione al Comitato Regionale della Federazione Italiana Pallacanestro di Guglielmo Di Paolo. Il 2009 si apre non solamente per fare il punto, ma anche e soprattutto per ipotizzare il futuro prossimo di un club che ha in Guglielmo Di Paolo anche il coach della serie C2 : "Il rischio maggiore che si ha con una squadra che ha dato tanto e che ha vinto, è che prevalga un senso di appagamento. Ed il miglior sistema per proseguire, e andare oltre, sulla strada intrapresa, è quello di tenere sempre alta ed al massimo livello la tensione, ponendoci degli obiettivi importanti. Non è per niente semplice, anzi, ma ci stiamo riuscendo, avendo prima di tutto costruito uno staff quasi tutto pennese, con un bel gruppo, fuori e dentro il campo, che è cresciuto con il desiderio di migliorarsi». Come è stato possibile? «I nostri giocatori nel gruppo si sono fatti forti, anche nel caso di Briglia, che è arrivato tardi. E poi, è stata vincente la strategia di mantenere il gruppo unito e compatto. Ma non dimentichiamo anche il fatto che il campionato è molto lungo e ci sono avversari sempre più agguerriti. Per il momento siamo ancora noi la 'lepre' però Di Paolo il campionato mi sembra molto equilibrato ed anche più bello, poi quest'anno squadre come Martinsicuro, Campobasso, Pineto, Nereto e Venafro sono molto forti». Dove può arrivare la Basket Penne? «Sarebbe straordinario arrivare fino alle finali, realisticamente sarebbe importante riuscire ad inserirsi tra le migliori quattro». Sponsor e Palasport sono variabili fondamentali per la garanzia di un futuro solido della Basket Penne, a che punto siamo? «Sono percorsi che stanno andando avanti, con tutte le loro difficoltà ma che vogliamo proseguire….d'altra parte siamo da quasi trent'anni in campo! Vorrei ricordare, che quest'anno siamo impegnati anche in serie B femminile. Insomma stiamo crescendo tanto anche in società. Lo sport ci consente anche di sognare. Sempre restando con i piedi per terra». Lacerba 1 marzo 2009 www.lacerbaonline.it Sport Il Lauretum non ci sta così. Del resto è vero che ci sono dei cicli e che ovunque in Eccellenza si registra ovunque un calo di partecipazione ed entusiasmo. E per riprovare a far riaccendere la passione il Penne vuole riprendersi il vecchio comunale, teatro di tante mitiche battaglie calcistiche. C’è tutto un lunghissimo dibattito sul perchè finora non ci sia stato il ritorno. Ma pare che con L’Aquila (domenica prossima), e quindi nelle altre gare che mancano alla fine del torneo (26 aprile), i vestini di mister Montani calcheranno la terra del “Fernando Colangelo”. “Per far tornare entusiasmo uno dei modi è quello di cambiare campo”, osserva Floriano, uno dei capi della Neuro, la tifoseria organizzata ormai in sciopero da un anno in casa. “Bisogna capire che in caso contrario il calcio non interesserà più a nessuno in questa nostra città. Ho pensato anche ad una raccolta di firme per spingere verso questo ritorno a casa”. Guido Colangelo, direttore sportivo del Penne, è d’accordo:”Figuriamoci se uno come me potrebbe essere contrario a giocare in quello stadio, il nostro campo di sempre. C’erano problemi logistici da risolvere non insormontabili, ma che l’amministrazione comunale ha detto di volersene occupare”. L’ultimo posto con 21 punti fa paura. E costerebbe la retrocessione diretta. Il Lauretum non vince in casa da settembre e il cambio di panchina (l’ex pennese Giampietro al posto del locale Mirko Di Pietro) per ora non ha fruttato una vittoria. Adesso ci sono i nuovi innesti (l’attaccante campano classe ’83 Vittorio Somma, ex Puteolana, Paganese e Scafatese e il centrocampista offensivo, il trentenne Ludovico Tartaglia, già del Vico Equense e con vasta esperienza fra i dilettanti campani) voluti grazie all’interesse della famiglia Acciavatti (che è entrata anche col Delfino Pescara) al parziale debutto contro il Ripa domenica scorsa in attesa di un contributo decisivo alla causa. Una situazione molto difficile dunque che fa vedere da vicino il derby con i cugini dell’Amatori Passo Cordone in Promozione, evitato la scorsa stagione grazie al ripescaggio dei biancazzurri. Sulle cause dell’andamento negativo del Lauretum si può dire molto. Partita con una squadra (Improta, Di Fabio, Orsini), la società ha poi cambiato in corsa, finendo per indebolire la rosa di mister Di Pietro. In campo l’organizzazione tattica si vedeva e si vede (contro il Penne, il Lauretum nel primo tempo avrebbe meritato il gol), ma è venuta meno la consistenza tecnica e alla lunga si è visto. Una stagione insomma che volge al peggio, anche se il tempo per recuperare non manca da oggi fino al 26 aprile e poi oltre con i play out, l’obiettivo cui punta il Lauretum. Come fece il Guardiagrele l’anno scorso che si salvò partendo da una posizione molto svantaggiosa. Oggi all’Acciavatti scende in campo il Pineto di mister Natale che è a quota 31 con 5 punti di vantaggio sulla zona play out. Batterlo è necessario per sperare ancora. Karate, il medagliere cresce Penne - Si sono svolti domenica 15 febbraio, a Lettomanoppello i Campionati Regionali Karate specialità Kata (forme) organizzati dal Comitato Regionale FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali). All’importante appuntamento hanno partecipato ben 9 Società sportive per un totale complessivo di 76 atleti provenienti da tutta la regione. Lacerba 1 marzo 2009 15 marzo a Catania. Soddisfazione alle stelle per il sodalizio Vestino, dovuto sia per le medaglie conquistate che per le belle prove eseguite da: Jessika Petrucci, Erika Di Martino, Erika De Bernardis, Matteo Tocco, Niki Ermano, Riccardo Sangiorgio, Luca Michelucci, Valentina Di Nino, Erika Pomante, anche i loro risultati sono stati determinanti per la classifica definitiva di società che ha registrato il successo della Vestina Karate Club al 1° posto nelle classi femminili e al 2° posto nelle classi maschili. Come calcia Collestella L’ASD COLLESTELLA calcio a cinque nasce a Penne nell’ autunno del 2007, dall’invito degli organizzatori, a partecipare al “primo campionato amatoriale di calcio a cinque UISP” che si disputava presso gli impianti Fair Play di Collecorvino. A raccogliere l’invito furono tre amici: Peppino Mazzocco, Gabriele Sangiorgio e Pino Pomponio, i quali nel giro di pochi giorni riuscirono a formare Società e Squadra chiamandola inizialmente ASD La Meglio Gioventù. Con l’aiuto dello sponsor Ferri Service di Collecorvino e Piero Paolo Impianti di Vestea si sono acquistate le divise di colore granatagiallo diventati poi i colori sociali della squadra. Il Penne torna a casa Una squadra giovane e sbarazzina, che costa poco, e rischia di giocarsi la promozione in D. Con un giocatore, il funambolico Massimo D’Angelo, di proprietà biancorossa, convocato nella nazionale dilettanti la cui casacca azzurra venne indossata anche da Giovanni Severo (non c’era nell’81 il limite d’età), Luca Pilone ed Antonio Palmarini. Fabio Montani allena la formazione più baby del campionato che ha 46 punti a 8 lunghezze dal duo di testa L’Aquila-Miglianico: l’anno scorso la società presieduta da Pasquale Almonti e diretta anche da Luciano Di Simone è stata premiata con 4 mila euro dalla Figc abruzzese. Un gruppo in cui vi sono quasi tutti giocatori di proprietà e validi: Palmarini, D’Ercole, Petrucci, Pasta, D’Angelo, Ricci, Ferrante, De Collibus tanto per dirne alcuni. Ma tutto ciò non sembra interessare molto evidentemente i tifosi del Penne che si sono disamorati della propria squadra di calcio ormai seguita solo da uno zoccolo duro sempre meno robusto. La considerazione fa notizia. Sarà il campo di contrada Campetto, sarà il freddo, sarà la concorrenza televisiva della serie A, sarà l’invidia di molti che dopo aver giocato nel Penne ed averne fatto parte a vario titolo adesso ne vogliono vedere la fine a beneficio di altre realtà calcistiche. I pennesi sono fatti un po’ Ottime le prestazioni degli atleti della Vestina karate Club di Penne. Il bilancio definitivo parla di una medaglia d’oro negli assoluti per Laila Ermano e sei medaglie di bronzo conquistate rispettivamente da: Valeria Ciarcelluti, Sabrina Pomponio, Angelica Ciavattella, Stefano Cardone, Denise Contini e Ariannna Di Zio. Atleti che si sono anche qualificati alle finali nazionali che si svolgeranno il 7 e 8 marzo a Lanciano e il 14 e Nel precedente campionato la compagine ha raggiunto i play off terminando al 4° posto disputando poi le fasi provinciali sfiorando la qualificazione alle semifinali. La stagione attuale vede il cambio della denominazione della squadra in ASD Collestella e li vede affrontare un campionato entusiasmante e di vertice avendo raggiunto la bellezza di 12 vittorie di cui 9 di fila e 3 sconfitte, mettendo in mostra una delle migliori difese e il capocannoniere del torneo Nardicchia Enzo con 61 reti, ma la vera forza della squadra è l’unione e l’amicizia che lega dirigenti e atleti. A breve verrà pubblicato il sito internet della squadra (www. asdcollestella.org). La rosa dell’ ASD Collestella per la stagione attuale è così composta: Peppino Mazzocco (Presidente-allenatore), Gabriele Sangiorgio ( Vice Presidenteattaccante), Pino Pomponio (Segretariodifensore-capitano), Paolo Rosa (portiere); i difensori: Andreoli Paolo, Sangiorgio Andrea, Fabio Petrucci, Gabriele Cantagallo, Cristian Di Nunzio, Marco Di Liberato; gli attaccanti Enzo Nardicchia, Roger Giansante, Franco Petrucci e Giorgio Pomponio.