del Faggio in massa e di quello del Faggio sporadico, decorrenti a

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del Faggio in massa e di quello del Faggio sporadico, decorrenti a
del Faggio in massa e di quello del Faggio sporadico, decorrenti a quote
tanto più distanti quanto più accentuato è il carattere oceanico del clima.
Osservazioni analoghe possono evidentemente farsi per qualunque altra
specie con risultati naturalmente più o meno accentuati secondo l'indole
di ciascuna ; tanto che, specialmente laddove la trasformazione del paesaggio vegetale dipendente dall'uomo non è troppo accentuata, il carattere misto di questa area interposta appare assolutamente evidente.
Anche questo carattere però non fa che esprimere una condizione
ecologica determinata dalle particolarità proprie dell'ambiente montano.
Si attenua rapidamente, coll'allontanarsi dalla costa e con diversa rapidità a seconda dei caratteri propri delle stazioni, l'influenza moderatrice del clima marino, tanto che quelle stesse fra le specie costiere che
più profondamente penetrano nel territorio interno, rappresentano piuttosto un componente xerotermico della vegetazione del litorale, che un
contingente tipicamente costiero ; e si affievolisce col primo elevarsi al
disopra della pianura (pianura Padana e bacini inferiori dei principali
fiumi della Penisola) l'azione della forte umidità del suolo e dello strato
aereo immediatamente sovrastante. Ma sino a che non sono raggiunte
le quote, in corrispondenza delle quali il carattere più o meno oceanico
del clima costiero è sostituito dalla notevole oceanicità igrica (i) dovuta alle forti precipitazioni caratteristiche del clima montano, le condizioni offerte alla vegetazione nel piano intermedio, (quando circostanze locali non intervengano, come per esempio nel piovoso settore
insubrico e nelle stazioni che non siano in diretto contatto con acque
superficiali), sono facilmente soggette ad oscillazioni climatiche molto
notevoli, sia perchè il livello freatico si abbassa notevolmente niel
suolo clastico (terreni di origine prevalentemente terziaria, quaternaria o recente), sia per l'inclinazione dei pendii, sia per la composizione delle rocce affioranti (ofiolitiche, calcaree, dolomitiche). È bensì
e le notizie date in collaborazione con PAMPANINI (1928) e CHIARUGI (1930) in
« Bollettino del Nuovo Giorn. Bot. Ital. » sulle colonie eterotopiche del Faggio
in Toscana. Ricerche interessanti sul carattere di mescolanza conferita alla vegetazione dell'orizzonte submontano, dalla interferenza delle specie orofile e pedemontane od addirittura costiere sono state fatte da UGOLINI ( U . U . . Sulla
Flora della Val Trompia. « Commentario dell'Ateneo di Brescia » per il 1896. •—
IDEM, Esplorazione botanica della Valsabbia. Ibid. per il 1901) e da TROTTER
( T . A., Della -particolare costituzione di alcuni boschi dell'Appennino
Avellinese ecc. « Nuovo Giorn. Bot. Ital. », n. s., XX, pp. 265 e seg., Firenze, 1913).
(1) GAMS H., Die klimatische Begrenzung von Pflanzenarealen und die Verteilung der hygrische Kontinentalität in den Alpen. « Zeitschrft d. Gesellsch. f.
Erkunde zu Berlin Jahrg. » , 1931, n. 9-10; 1932, n. 1,2, 5-6.