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LANA Agostino
L’impronta decisamente mariana e immacolista data dal Fondatore alla esplicitazione
del carisma, e così ben interpretata e teorizzata teologicamente dal Novati, ha segnato,
lungo il corso dei secoli, ancora più profondamente la storia dei Ministri degli Infermi.
Nella scia del Novati, s’inoltrò un altro Ministro degli Infermi: il P. Agostino Lana, romano, che visse dal 1845 al 1901.
La sua spiritualità fu inondata da uno speciale amore e devozione all’Eucarestia e alla
Vergine Santissima. Nei momenti drammatici di epidemie coleriche del suo tempo, da vero
Ministro degli Infermi, si chiuse più volte nei Lazzaretti per l’esercizio pratico di quello che
andava investigando nel campo della S. Teologia.
Molte le sue opere edite e inedite. Le più apprezzate sono: Estetica Mariana; Esegetica
Mariana; i Panegirici della Madonna; e alcuni studi minori sullo Stabat Mater, il Nome
di Maria e la Salus Infirmorum52.
L’opera più impegnativa, considerata anche il suo capolavoro, è “Della corporea resurrezione e assunzione in cielo della SS. Vergine Madre di Dio”53. Essa lo colloca tra i migliori teologi mariani del movimento assunzionista.
L’opera fu composta tra il 1860-70 e presentata al Concilio Vaticano I per sollecitare la
definizione dogmatica dell’Assunzione54.
Il Cardinale Bertolini, Prefetto della S. Congregazione dei Riti, la giudicò “un lavoro
completo, un capo d’opera di critica, di scienza, di erudizione che non solo fa onore
all’autore ma che onora Roma, dove gli studi di questo genere sono sì solidamente coltivati”55.
La trattazione è divisa in tre parti. Nella prima, con rigore scientifico e critico, l’Autore
dimostra l’antichità e l’universalità della tradizione cattolica circa l’Assunzione. Egli riporta
testimonianze esplicite ed implicite dei Padri della Chiesa, d’Oriente e d’Occidente, dei
Dottori dei primi secoli e le citazioni dei più antichi riti liturgici.
Endrizzi M., op.cit., pp. 83-85: “Estetica mariana divisa in sei parti... pubblicò però solo le due prime parti e due capitoli della terza e questo nel Periodico di Napoli I Gigli di Maria e sono 200 pagine di formato 8
grande (23 x 16). In questo Periodico pubblicò anche gli altri suoi lavori: Esegetica Mariana, La Mistica
Sionne - Esposizione del Salmo 86, più di 100 pagine (pubblicato dal 1868 al 1875); ...un bell’articolo storico critico sullo Stabat Mater dolorosa e Stabat Mater speciosa del B. Fr. Giacopone da Todi... (pubbl. 1870);
Sul Nome SS. di Maria... (pubbl. 1871 - 1874); Panerigico della SS. Vergine Salus Infirmorum. Di tutti questi, come pure dei seguenti manoscritti Mariani vedi Domesticum 17 Agosto 1907 e seguenti...
L’Immacolata. Panegirico stampato nei Gigli di Maria.....”
53 Un volume in-8, pp. 392, Tipogr. della Pace, Roma 1880
54 Endrizzi M., op.cit., p. 84, n. 3: “Il Direttore del Periodico (I Gigli di Maria, di Napoli), dando principio alla pubblicazione di quest’opera notava: Il Chiarissimo P. Agostino Lana dei Ministri degli Infermi uno dei
collaboratori nostri validissimo, le cui trattazioni sull’Esegetica e sull’Estetica sono universalmente plaudite
è l’Autore di questo lavoro erudito e critico, e che noi tutti in questi dì solenni ci onoriamo proferire al S.
Concilio Vaticano come attestazione pubblica della nostra fede e della nostra sottomissione umilissima, figliale, completa, immutabile all’infallibile sua parola”
55 id. p. 84, n. 3
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Nella seconda parte passa alla dimostrazione teologica, riportando testi della Sacra
Scrittura e ragioni di congruenza, e conclude scrivendo che “il Mistero è una ben fondata
verità cattolica, che avvicina il domma certo per fede, e come tale dichiarata unanimemente dai teologi, sostenuta da antichissima ed autorevole tradizione, creduta dalla universalità dei buoni cattolici, e confermata dalla approvazione della Chiesa”56.
Nella terza parte il Lana affronta le difficoltà ed obiezioni, che confuta con competenza.
L’opera del Lana fu discretamente apprezzata nell’ambito strettamente specializzato degli addetti ai lavori57, anche se non è stata adeguatamente conosciuta e diffusa.
E’ questa una caratteristica quasi endemica dei Ministri degli Infermi, che solo in tempi
recentissimi hanno iniziato ad affacciarsi nel settore della pubblicistica cattolica esterna.
ALTRI TEOLOGI MARIANI
All’interno dell’Ordine sono diversi i Religiosi che, camminando sulle tracce del Fondatore, hanno pensato e scritto in termini teologici della B.V. Maria, e che, in numero ancor
maggiore, hanno insegnato con la vita quale sia la presenza della Madonna nel piano di
salvezza di Dio per l’uomo malato, nel corpo e nello spirito. Accenniamo ai due contemporanei, P. Ermenegildo Venturelli e P. Christian Conrads.
Il P. Ermenegildo Venturelli il 25 marzo 1954, nell’annuale Accademia Teologica che si
teneva presso il Seminario Camilliano di Mottinello (Verona), presenta un saggio dal titolo:
L’Immacolata ed i Ministri degli Infermi-Indagine teologica.
La ricerca può considerarsi il biglietto da visita del contemporaneo teologo mariano camilliano. La tesi sostenuta è quella che si perpetua nell’Ordine dei Ministri degli Infermi:
“I) L’Immacolata ha una particolare relazione di effettualità o dipendenza, e di causalità o
finalità di vocazione rispetto al peccato originale nelle sue conseguenze di miseria dolore in
genere, e miseria dolore fisico in specie; - II) ma a noi pure Ministri degli Infermi spetta
particolarmente per vocazione tale relazione effettuale e causale verso le miserie e dolori
umani, specialmente fisici; - III) dunque noi Ministri degli Infermi abbiamo una singolare
stretta relazione, sotto questo preciso aspetto, con l’Immacolata”58.
Del P. Christian Conrads va citato lo studio: Pensieri sulla devozione alla Madonna nel
nostro Ordine. Ne riportiamo lo schema che mette in luce la pista seguita:
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Lana A., op.cit. p. 251
Crosta Mgr. Clino, in L’Assunta, rivista mensile, Como 1921, p. 174: “E’ debito di giustizia e di gratitudine nominare coloro che ai tempi del Concilio Vaticano diedero in luce assennatissimi lavori e di vero pregio
intorno all’Assunzione corporea e gloriosa di Maria. Essi sono precipuamente: il Vescovo di Tropea...; il P.
Agostino Lana, dei Ministri degli Infermi, il quale nel 1869 diede in luce le sue mirabili e dotte dissertazioni
teologiche polemiche sul mistero, che furono poi raccolte in un volume...; ed il P. Buselli... Sono questi tre
lavori di polso ai quali, come a guide e maestri abbiamo fatto capo... ed ai quali converrà pur che ricorra chiunque vorrà con maggior lena adoprarsi per mettere vieppiù in luce il glorioso mistero dell’Assunzione. Onore ai maestri”
58 Dom 1954, Anno L, pp. 231-282
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“Introduzione (Domesticum 1952, XLVIII) - I. Le fonti della devozione camilliana alla
Madonna: 1. La personalità di S. Camillo, 2. L’atto di Consacrazione del XII Capitolo Generale (1655), 3. La devozione al quadro della Madonna della Salute - II. Posizioni e compiti
del culto alla Vergine nell’orditura della vita spirituale, l’impulso alla perfezione: 1) Il servizio di Dio ci stimola a promuovere la maggior gloria di Dio, 2) ...a promuovere il maggior
bene del prossimo, 3) ...a promuovere il maggior bene nostro - III. L’immagine camilliana
della Madonna, la Madre della misericordia: 1. Le testimonianze delle fonti della nostra
devozione alla Vergine sull’immagine specifica camilliana alla Madonna, 2. Grandezza
dell’immagine camilliana della Madonna, 3. La bellezza della Madre della Misericordia nella luce della preghiera - IV. Rapporti tra la devozione alla Madonna e la devozione a Cristo nel nostro Ordine (Domesticum 1953, XLIX): 1. Cristo è il centro della nostra pietà, 2.
La devozione a Maria nell’Ordine dipende dalla sua devozione a Cristo che è di questa uno
stimolo efficacissimo - V. Amare e servire Maria dev‘essere impegno di ciascuno nel nostro Ordine (Domesticum 1954, L): 1. Motivo per il quale tutti i nostri Religiosi sono obbligati ad amare e servire Maria, 2. La responsabilità dei Superiori perché si sviluppi e aumenti nei sudditi la venerazione e l’amore alla Madonna, 3. L’obbligo del singolo di amare
e onorare Maria - VI. La conservazione del primitivo fervore per mezzo della devozione
mariana: 1. Nel S.P. Camillo il movente della sua vita e delle sue opere fu un “ardente zelo
di carità”, 2. Pure il movente della vita e delle azioni dei Figli di S. Camillo dev‘essere un
“ardente zelo di carità”, 3. E’ Maria che può ottenerci questo “ardente zelo di carità” - VII
Esercizio pratico della devozione mariana nell’Ordine: 1) La devozione mariana, che è improntata ad un’amore filiale, dev’essere continua, 2) ...dev’essere semplice, 3) ...dev’essere
profonda, 4) ...dev’essere illimitata - Conclusione”59.
*** Selezione da “La dimensione mariana di San Camillo de Lellis”, di F. Ruffini, Ediz. Camilliani, Roma 1988, pp. 240-243
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idem, pp. 432-433