L`industria automo)ve in Puglia: un apparato manifaºuriero di rilievo

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L`industria automo)ve in Puglia: un apparato manifaºuriero di rilievo
L’industria automo.ve in Puglia: un apparato manifa7uriero di rilievo internazionale fra ristru7urazioni sele9ve e rilancio compe..vo (2008-­‐2014) Schede di sintesi a cura del prof. Federico Pirro Università di Bari Centro Studi Confindustria Puglia Napoli 7.11.2014 Premessa L’industria automo?ve in Puglia è localizzata prevalentemente nell’agglomerato insedia?vo Bari-­‐Modugno, ges?to dal Consorzio Asi (entrato in esercizio nel 1960), ma anche -­‐ sia pure in dimensioni ridoLe -­‐ in altre aree della regione come quelle di Foggia-­‐Incoronata e Lecce-­‐Surbo, mentre un solo impianto si registra in quella di Brindisi. Nel comparto dell’automo?ve insediato in Puglia operano 8 grandi stabilimen? da 250 addeT in su, facen? capo a Gruppi italiani ed esteri per un totale a fine seLembre del 2014 di 8.054 occupa?. Gli oLo impian? sono: Tab.1 Le fabbriche da 250 occupa9 in su in Puglia nel se>ore automo9ve. FPT Industrial - FCA
Tdit Bosch
Magneti Marelli -FCA
Getrag
Graziano Trasmissioni
Skf
Bridgestone
Case New Holland
Foggia
Bari
Bari
Bari
Bari
Bari
Bari
Lecce
Fonte: Direzioni aziendali. Il numero di addeG è riferito al 30.9.2014. 1.700 addetti
1.985+249 (Cvit)
1.000 addetti
802 t.i.+ 165 int.
503 addetti
350 addetti
700 addetti
600 addetti
motori diesel
pompe common rail
iniettori e motori elettr.
sistemi di cambio
organi di trasmissione
cuscinetti a sfera
pneumatici
movimento terra
In Puglia opera anche una grande infrastruLura di collaudo autoveicolare cos?tuita dalla pista della Proto?po di Nardò nel Salento (120 addeT), a suo tempo realizzata dalla Fiat, e nel 2013 acquistata dalla Porsche Engineering sulla quale è stato appena annunciato un inves?mento di 20 milioni, da cofinanziarsi con un contraLo di programma da parte della Regione Puglia per potenziamento della struLura. Alle fabbriche prima ricordate si affiancano -­‐ in par?colare a Bari, nel suo hinterland e nel Salento ma molto meno nel Foggiano -­‐ cluster di Pmi di imprenditori locali e in qualche caso di operatori del Nord che forniscono pezzi, ma sopraLuLo lavorazioni e specifiche strumentazioni alle industrie maggiori. Nell’automo?ve pugliese sono presen? produzioni di: •  componen?s?ca meccanica -­‐ motori diesel leggeri, pompe common rail, inieLori carburan?, sistemi di cambio, organi di trasmissione, cuscineT a sfera, stampaggio lamiere; •  strumentazione di misurazione e collaudo; •  traLamen? termici dei metalli; •  lavorazioni speciali; •  progeLazioni di linee di produzione; •  pneuma?ci; •  macchine movimento terra; •  benne e bracci telescopici; •  carrozzerie per veicoli industriali; •  veicoli ecologici; •  furgoni isotermici per traspor? alimentari. E’ opportuno soLolineare che l’agglomerato Bari-­‐Modugno è per numero di addeT (17.000) e aziende localizzate (oltre 500) uno dei maggiori non solo del Mezzogiorno, ma anche dell’intera dorsale adria?ca e del Mediterraneo centro-­‐
orientale. La specializzazione produTva prevalente -­‐ ma non esclusiva -­‐ della zona industriale fra Bari e il con?guo Comune di Modugno è quella della meccanica avviata dai primi anni Sessanta del ‘900 da quando cioè si insediarono fra le altre il Pignone Sud del gruppo Eni e la Breda Fucine Meridionali -­‐ fabbriche tuLora esisten?. L’automo.ve nell’area industriale di Bari: avvio, decollo, mutamen. societari e riposizionamen. compe..vi. L’entrata in esercizio del grande stabilimento della Fiat Altecna nell’oLobre del 1970 arricchì la base manifaLuriera locale e la sua sezione meccanica con la produzione di componen?s?ca meccanica per auto, tuLora uno dei pun? di forza della zona industriale del capoluogo. Inoltre tale produzione di componen?s?ca meccanica per auto – con quella di pneuma?ci nell’impianto della Bridgestone -­‐ è tuLora uno dei pun? di forza non solo della zona industriale barese, ma dell’intera industria regionale e meridionale, grazie alle fabbriche di: Tdit Bosch, Magne? Marelli, Getrag, Graziano Trasmissioni, SKF, Bridgestone, cui si affiancano piccole e e in qualche caso medie aziende dell’indoLo fra cui spiccano per numero di occupa? e volumi di faLurato, Brovedani, Masmec, Diamec, Unitrat, Cmt, Bellino, Supre, Gruppo GigoT, Alasmeccanica, Mbl Solu?ons e numerose altre di minori dimensioni. Tali imprese occupano in totale circa 500 occupa?. Il grafico soLo riportato evidenzia come le industrie dell’automo?ve localizzate nell’agglomerato del capoluogo che cos?tuiscono la sezione prevalente del DistreLo della meccatronica pugliese, sia stato nel 2013 -­‐ fra i 12 distreT con l’export più elevato fra quelli monitora? dall’Osservatorio di Intesa San Paolo -­‐ il cluster che ha realizzato la migliore performance in termini di incremento percentuale, salite da 868,5 milioni del 2012 a 1,073 miliardi l’anno successivo, con un aumento del 23,5% su base annua e addiriLura del 58,8% nel quarto trimestre dello scorso anno. La crescita dell’export è proseguita anche nel primo semestre del 2014, sia pure a tassi più contenu?. Fonte: Osservatorio sui distreG Intesa San Paolo, in Corriere Innovazione 16 aprile 2014, p.11. Quelli delle grandi industrie dell’automo?ve pugliese sono si? classifica? di eccellenza dalle rispeTve case madri che su tali stabilimen? hanno deciso di riavviare gli inves?men? per innovazioni di prodoT e processi produTvi. Un profilo congiunturale: segnali di ripresa dall’inizio dell’estate del 2013. La ripresa della produzione avver?ta dall’estate del 2013 -­‐ se non ha certamente toccato i picchi del primo semestre del 2008 -­‐ ha inves?to tuLavia un numero sempre più elevato di imprese del comparto, sopraLuLo le grandi, ponendo peraltro in luce una sostanziale tenuta di fondo, una capacità di resistenza e di adaLamento compe??vo di una vasta platea di aziende, molte delle quali hanno avviato inves?men? anche massicci per innovazioni di processi e di prodoT. La meccatronica dell’automo.ve e i nuovi inves.men. in alcuni big player dell’area di Bari. Alla Getrag -­‐ che occupa 802 dipenden? direT e 165 in somministrazione – si man?ene sostenuta la produzione dei nuovi sistemi di cambio che alimenta cospicue esportazioni verso i principali clien? che sono Ford e Renault. Nel 2014 l’azienda ha mantenuto inalterato il valore della produzione rispeLo al 2013 -­‐ quando sono sta? tocca? i 400 milioni di euro -­‐ e consun?verà a fine anno 350mila trasmissioni finite, più 160mila gear-­‐set, ossia i componen? necessari per l’assemblaggio della trasmissione che vengono prodoT a Bari per essere des?na? allo stabilimento della Getrag in Messico, ove avviene appunto l’assemblaggio medesimo del prodoLo finito. De7aglio dei nuovi inves.men. della Getrag: il primo e il secondo Contra7o di programma con la Regione Puglia. La Getrag Spa del gruppo Getrag Corporate Group (Germania) aTva nel seLore della fabbricazione di altre par? ed accessori per autoveicoli e loro motori”, a Modugno (Ba) ha progeLato e realizzato due inves?men? grazie ad altreLan? ContraT di programma soLoscriT con la Regione Puglia. Con il primo contraLo ha proposto e realizzato un progeLo di un valore di oltre 48,8 milioni di euro (di cui più di 13,19 milioni di parte pubblica). Tale ContraLo di programma è stato soLoscriLo il 24 luglio del 2009 e l’inves?mento è stato già completato. Il progeLo è stato finalizzato all’ampliamento dell’aLuale capacità produTva dei cambi per autoveicoli (DCT 250 “Dual Clutch Transmission” -­‐ cambi a doppia frizione e rela?vi componen?) di nuova generazione, ovvero cambi meccanici con la ges?one di una doppia anziché singola frizione che, con l’integrazione di aLuatori eleLrici o idraulici e di una centralina eleLronica di supervisione e comando, “permeLono riduzioni di consumi di due, tre volte superiori alle aLuali tecnologie presen? sul mercato e proporzionali riduzioni di emissioni inquinan?, aumentando il comfort di guida”. In par?colare l’azienda ha previsto, razionalizzando gli spazi della struLura esistente, inves?men? in macchinari ed aLrezzature consisten? principalmente dell’acquisto di ulteriori banchi prova per il test delle trasmissioni finite e di macchinari di reTfica e levigatura di potenza con rela?va aLrezzatura. La fabbricazione dei cambi di nuova generazione (DCT 250) presuppone, nell’ambito del processo produTvo: a)  produzione di nuovi componen? nonché di nuove linee di assemblaggio e tes?ng con nuovi ulteriori macchinari da risistemare all’interno dello stabilimento; b)  lavorazioni nuove, quali saldatura laser su componen? già traLa? termicamente, reTfica di alcune goleLe che i nuovi alberi presentano e reTfica simultanea interna ed esterna di un nuovo par?colare componente denominato albero cavo o albero di ingresso; c)  processo di fresatura di precisione per la lavorazione in finitura delle scatole di alluminio. Il progeLo in R&S della GETRAG propone la realizzazione di un disposi?vo per l’abbaTmento del rumore nell’abitacolo (“disposi?vo ARD”, acronimo di An? RaLle Device) ed in par?colare della rumorosità della trasmissione dovuta al contaLo fra i den? degli ingranaggi che a basso carico tendono, a causa del gioco funzionale esistente fra i den?, ad avere ur?. A tale riguardo Getrag ha breveLato una soluzione che u?lizza delle ruote dentate aggiun?ve la cui funzione è mantenere sempre in presa i den? eliminando il baTto. La proposta di ricerca consiste nello studiare, sviluppando i rela?vi proto?pi, cinque soluzioni implementa?ve dell’idea di base oggeLo del breveLo aziendale citato. Le spese complessive per il progeLo in R&S sono ammontate complessivamente ad € 5.369.000,00, di cui € 2.183.000,00 per la Ricerca Industriale ed € 3.186.000,00 per lo Sviluppo Sperimentale. Con il secondo ContraLo la Getrag ha progeLato sempre a Modugno (Ba) inves?men? per oltre 49,5 milioni di euro (di cui oltre 12,4 milioni la parte pubblica). Il progeLo è stato presentato nel 2012. Getrag ha proposto l’ampliamento dell’unità produTva di Modugno aLraverso un ulteriore incremento della capacità produTva dei cambi per autoveicoli DCT 250 “Dual Clutch Transmission”. L’impresa prevede inves?men? in “Opere murarie ed assimilate” per la realizzazione e l’installazione di una nuova linea traLamen? termici, denominata n. 7 cos?tuita da 10 celle di carburazione, una cella tempra (Quenching) un tunnel di termostatazione a +250 °C (rinvenimento) e una zona finale di raffreddamento. RispeLo ai “Macchinari, impian? ed aLrezzature” Getrag S.p.a. intende inves?re nell’acquisto di nuova strumentazione, per incrementare la capacità produTva dello stabilimento di Modugno fino a 420.000 trasmissioni complete per anno, nonché del reparto componen? in acciaio (ruote dentate ed alberi di trasmissione) fino a 570.000 sets per anno. Il progeLo in R&S intende valutare la possibilità di costruire le ruote dentate del cambio a par?re da semilavora? oLenu? con la tecnologia della sinterizzazione o con quella della forgiatura che permeLerebbero, a parità di prestazioni del prodoLo finito, una sensibile riduzione dei cos? e di peso. Le aTvità consisterebbero nella definizione di provini di ruote a den? diriT da realizzare con le due tecnologie indicate e nella verifica della possibilità di mantenere le specifiche aLuali, dimensionali, “a fa?ca” e di “rumorosità”. Successivamente, nel caso le verifiche fossero incoraggian?, si pensa di progeLare, realizzare e verificare un loLo di trasmissioni proto?pali, specificamente progeLate, per confermare i risulta? della fase iniziale su sistemi da proporre al mercato. Il progeLo in R&S, che prevede esclusivamente aTvità in Sviluppo Sperimentale, ammonta ad € 2.453.569,57. La Tdit del Gruppo Bosch, storico sito di rilevanza mondiale per la messa a punto e produzione del common rail. Concorre alle esportazioni del comparto anche la Tdit del Gruppo Bosch (1.985 addeT direT) +249 nell’annesso Centro Studi Componen? per Veicoli S.p.A, che ha presentato due progeT di inves?men?, ammessi dalla Regione Puglia al finanziamento di 2 contraT di programma. Lo stabilimento, unico a livello europeo, produce pompe ad alta pressione CP1 e insieme al sito della stessa Bosch di Feuerbach in Germania, la pompa CP1H. Ma l’impianto di Bari -­‐ che ha vinto nelle scorse seTmane l’Exellence Award 2014 conferito dalla Fondazione Europea per la ges?one della qualità (EFQM), quale prima organizzazione italiana a vincere il premio nella categoria ‘grandi imprese’ -­‐ sta per ricevere anche lo sviluppo e la produzione della pompa a ingranaggi, ora prodoLa in Austria presso lo stabilimento Bosch di Hallein. De7aglio dei nuovi inves.men.: primo e secondo contra7o di programma. Premesso che la Tdit ha appena soLoscriLo un accordo con i Sindaca? per la mobilità volontaria incen?vata per 200 addeT, parte dei quali impegna? nel reparto per la produzione delle pinze freno ceduto a livello internazionale, non rientrando più nel business dell’azienda e il cui sito di Bari è stato dismesso -­‐ si ricorda che il Centro Studi Componen? per Veicoli S.p.A. opera nella Ricerca e sviluppo sperimentale, sempre nella zona industriale di Modugno (Ba) e sta realizzando due progeT grazie a due diversi ContraT di programma soLoscriT con la Regione Puglia. Il primo ContraLo è stato soLoscriLo il 7 oLobre 2013. L'inves?mento proposto ha un valore di 11,3 milioni di euro (di cui oltre 2,8 milioni la parte pubblica). L’impresa beneficiaria ha realizzato sinora circa il 60% dell’inves?mento ammesso ad agevolazione. L’obieTvo del progeLo in R&S è lo sviluppo di una nuova generazione di sistemi common rail. In par?colare, le aTvità saranno focalizzate su due elemen? del disposi?vo: la pompa di prealimentazione e la pompa ad alta pressione. Il progeLo, che prevede esclusivamente aTvità di sviluppo sperimentale, si propone di definire, u?lizzando conoscenze note (materiali, guarnizioni ecc.), un insieme di dimostratori del componente common rail con innovazioni specifiche che ne amplino le possibilità applica?ve o ne diminuiscano i cos?. In par?colare: •  per la pompa di prealimentazione: sviluppo del controllo eleLronico di portata, aLraverso la sos?tuzione del disposi?vo meccanico aLuale, dipendente dalla velocità di rotazione del motore, ed esplorazione dell’u?lizzo di leghe di alluminio per semplificare il ciclo di lavorazione aLuale; •  per la pompa ad alta pressione: possibilità di dotare la valvola di aspirazione di un controllo eleLronico e di sviluppare due dis?n? sistemi: a) il primo, maggiormente integrabile nel blocco motore, con un risparmio di peso del 30-­‐50% rispeLo al sistema aLuale; b) il secondo, capace di traLare gasoli a basso potere lubrificante e bassa viscosità. Il secondo ContraLo del Centro Studi di Bosch propone un inves?mento di 26,8 milioni di euro (di cui oltre 7,3 milioni la parte pubblica). L’inves?mento è ancora nella fase di avvio. Il progeLo riguarda interven? in opere murarie ed infrastruLurali per la realizzazione di una nuova struLura adiacente all’aLuale stabilimento produTvo, ove installare nuove macchine, sale riunioni, servizi, spazi comuni e parcheggio. La nuova struLura, sfruLando le aLuali aree disponibili e u?lizzando la forma del comodato d’uso per il terreno sul quale edificare la nuova struLura, vedrebbe il trasferimento dei dipar?men? di sviluppo (progeLazione, tes?ng, assistenza alla produzione), mentre l’aLuale locazione rimarrebbe a disposizione del dipar?mento di ricerca su motori e veicoli. Le aTvità previste in R&S sono finalizzate all’adeguamento del centro CVIT verso i nuovi target che le norma?ve europee richiederanno in ambito automobilis?co, sia per le emissioni di sostanze nocive allo scarico dei motori diesel, sia per il contenimento dei consumi e, di conseguenza, delle emissioni di anidride carbonica. Il costo complessivo proposto del progeLo in R&S ammonta ad € 17.100.000,00 di cui € 5.900.000,00 per la Ricerca Industriale ed € 11.200.000,00 per lo Sviluppo Sperimentale. Nella tabella soLostante è interessante osservare la dinamica del faLurato, del valore aggiunto e del margine opera?vo neLo della fabbrica barese, facente capo alla società con sede a Bari. Il faLurato ha oscillato dal 2008 al 2012 ma è sceso, mentre il valore aggiunto è aumentato con un picco nel 2010 e il risultato di competenza -­‐ nega?vo nel 2008, 2009 e 2011 -­‐ è stato posi?vo in par?colare nel 2010 e poi sia pure in minor misura nel 2013. Tab.2 -­‐ Tecnologie Diesel e Sistemi frenan9 nel sessennio 2008-­‐2013 2008
2009
2010
2011
2012
2013
Fatturato
Valore
aggiunto
Margine
operativo netto
Risultato di
competenza
Addetti
377.186
259.622
325.237
307.701
262.608
277.585
104.391
106.130
145.451
105.657
114.575
112.727
-28.068
-14.379
33.822
2.929
20.137
7.655
-44.073
-16.581
40.807
-284
11.628
5.982
2.310
2.174
2.040
2.012
2.001
1.985
Fonte: Mediobanca, Le principali società italiane 2010, 2011, 2012, 2013, 2014 Magne. Marelli: verso la produzione di motori ele7rici per auto ibride. Anche la Magne? Marelli (1.000 addeT) è impegnata nell’avvio di nuovi inves?men? per 33 milioni -­‐ des?na? alla messa a punto di nuovi prodoT per auto ibride -­‐ cofinanzia? sempre dalla Regione con 9,8 milioni con un altro ContraLo di programma soLoscriLo con la Regione Puglia. In par?colare si produrranno motori eleLrici e si realizzeranno nuove catene di montaggio per frizioni e inieLori benzina. L’obieTvo finale è l’u?lizzo del motore eleLrico in associazione con il motore a combus?one interna, al fine di incrementare le prestazioni del veicolo. In più si produrrà nello stabilimento di Bari la nuova frizione ‘e-­‐clutch’ che consen?rà di migliorare il sistema “stop and start” per ridurre ancora i consumi. Il pedale della frizione diventa in tal modo un semplice sensore: un motore eleLrico rileva le richieste del guidatore aLraverso il pedale eleLronico che, aprendo e chiudendo la frizione, è in grado di migliorare la partenza, senza problemi al cambio. L’e-­‐clucth è adaLabile a vari modelli di auto, dalle piccole alle medie cilindrate. Nello stabilimento inoltre si produrrà anche un nuovo inieLore benzina IHP3+ ad alta pressione ovvero 200 bar contro i 100 di produzione aLuale. Vi sarà nell’impianto una ‘camera grigia’ in ambiente controllato di 2.500 metri quadra?, per lavorazioni par?colari. In mancanza degli incen?vi regionali la Magne? Marelli avrebbe potuto realizzare gli inves?men? per il motore eleLrico a Bologna Crevalcore, per l’e-­‐clucth in Repubblica Slovacca e per gli inieLori in Brasile. In Puglia opera da anni il MEDIS, ovvero il DistreLo tecnologico della meccatronica, riconosciuto dal MIUR e operante in forma di società consor?le, cui aderiscono -­‐ oltre ad Università ed altri centri di ricerca -­‐ alcune delle maggiori aziende dell’automo?ve presen? sul territorio, ovvero Tdit Bosch, Magne? Marelli e Getrag, Le aTvità di ricerca del Medis peraltro includono quelle dedicate all’automo?ve, ma non la esauriscono. E’ opportuno ricordare peraltro che alcune aziende del seLore come Bosch, Getrag, Masmec -­‐ insieme ad En? pubblici, all’Università di Bari e al Politecnico e alla Confindustria di Bari -­‐ hanno cos?tuito una Fondazione che ha dato vita all’ITS-­‐Is?tuto tecnico superiore Cuccovillo per la formazione a numero chiuso e con percorsi scuola-­‐lavoro di figure professionali richieste dalle stesse industrie del comparto. Le altre aziende dell’automo.ve nell’area di Bari. Segnali di tenuta e di crescita anche dalla Graziano Trasmissioni (503 addeT) del gruppo Oerlikon e dalla SKF (350 occupa?) che produce varie ?pologie di cuscineT a sfera. Sempre nel comparto dell’automo?ve -­‐ ma nella banca della produzione di pneuma?ci -­‐ opera anche lo stabilimento della nipponica Bridgestone, interessato da un processo di ristruLurazione produTva concordato con Sindaca?, Governo e Is?tuzioni locali, finalizzato al contenimento dei cos? e al riposizionamento produTvo su pneuma?ci general use. L’impianto è interessato da un programma di nuovi inves?men? assis?? da un ContraLo di sviluppo soLoscriLo con Invitalia per 41,3 milioni, agevola? con 12,4 milioni di incen?vi pubblici. La fabbrica, al termine del percorso di riduzione del personale, concordato con i Sindaca?, si aLesterà su 700 addeT. Nell’area di Bari e in alcuni Comuni della provincia si sono insediate e sviluppate nell’ul?mo ventennio numerose Pmi che hanno riavviato alcune produzioni di carrozzerie per veicoli industriali e veicoli ecologici che furono messe a punto fra gli anni ’60 e ’90 da quello che riuscì a diventare anche un grande gruppo barese di livello nazionale, ovvero il Gruppo Calabrese, ormai scomparso da anni, che ha però sedimentato nel territorio know-­‐how e capacità realizza?ve nel comparto. Sono nate così, Cos.Eco, Longo Veicoli Industriali, O.S.B. Officine Sud Bitonto, mentre -­‐ sempre in zona industriale e nell’hinterland barese -­‐ si realizzano in alcune PMI come Ifac Inox, Pollicelli, Carmosino Rimorchi, Grapar). altri mezzi des?na? al trasporto merci. L’automo.ve in Capitanata Nell’area industriale di Foggia è insediato il grande impianto della Fiat Powertrain Industriale con .1700 addeT direT, ove si sono prodoT motori diesel leggeri e dove stanno partendo produzioni di motori diesel a basse emissioni (da 2,3 a 3 litri) e a carburan? alterna?vi. Sono in corso inves?men? per 75 milioni di euro -­‐ dei quali 62 conferi? dall’azienda e 13 dal Fondo europeo di sviluppo regionale -­‐ per migliorare il diesel ultraleggero F 1 che equipaggia i veicoli commerciali da trasporto come il Daily, e per sviluppare le ricerche sui propulsori dei veicoli pesan? alimenta? da combus?bili non fossili. Con il nuovo inves?mento il sito di Foggia raggiungerà una capacità massima di 320mila motori all’anno. Il progeLo vuole mantenere in Italia l’unico produLore in Europa dei motori F 1. L’automo.ve nel Salento Nel Salento -­‐ che non ha un forte appeal turis?co, ma anche un ben definito profilo industriale -­‐ lo stabilimento della Case New Holland, produLore di macchine movimento terra, ha portato nel corso degli anni alla crescita di un cluster di circa 30 Pmi di subfornitura con circa 1.000 addeT, qualcuna delle quali lavora ormai per commiLenza diversa da quella del sito leccese. La fabbrica della CNH -­‐ con 600 addeT direT e un centro di ricerche Elasis ad essa collegato -­‐ è stato recentemente definito da Sergio Marchionne ‘sito di eccellenza’ del Gruppo e vi sono state trasferite produzioni dall’impianto di Imola, poi dismesso. Vi si costruiscono miniescavatori Terna, macchine gommate Wheel Loader, escavatori cingola? Dozer e Thelehandler. Fra le aziende di componen?s?ca sorte al servizio del sito leccese della Cnh, ma che ha avviato da tempo una forte diversificazione della propria commiLenza -­‐producendo benne, bracci, telai e serbatoi per macchine movimento terra -­‐ si segnala la Alcar, mentre negli ul?mi anni -­‐ fra le imprese locali di subfornitura del comparto automo?ve – è emersa la Lasim che con 208 addeT si è specializzata nello stampaggio, taglio laser, saldatura e assemblaggio di acciaio per industria automobilis?ca. Tale azienda -­‐ selezionata dalla Fiat per produrre telaio e scocca del nuovo SUV costruito a Melfi -­‐ per rispondere a tali commesse, ha promosso un inves?mento di 10,4 milioni, con 4,1 di agevolazioni riconosciute dalla Regione Puglia, per l’acquisto di una linea di produzione completa Soudronic (impianto di tailored blank curvilineo) e degli stampi necessari per produrre i par?colari per il SUV. Altra azienda di subfornitura del Salento e la Cog di Lecce che costruisce radiatori acqua, olio, intercooler e masse radian?, per mezzi industriali, macchine movimento terra, traLori e carrelli elevatori. L’automo.ve a Brindisi Nell’area la presenza del seLore è limitata al sito della mul?nazionale americana TI Group Automo?ve Systems che produce sistemi di iniezione carburan? per motori diesel e sistemi per impian? frenan?. Una breve considerazione conclusiva Il comparto in Puglia -­‐ cresciuto e radicatosi nella ricchezza delle sue ar?colazioni merceologiche nell’ul?mo cinquantennio -­‐ ha conosciuto negli ul?mi anni, soLo l’effeLo della recessione, una fase di consolidamento innova?vo imperniato, come si è visto, su inves?men? in nuovi beni a tecnologia avanzata e linee produTve sempre più complesse e adeguate alla diversificazione dei prodoT. Per quel che concerne le aTvità indoLe, invece, è opportuno rilevare che i big player presen? sul territorio, sopraLuLo nell’area industriale di Bari, pur avendo contribuito, ma entro certo limi?, a far crescere negli anni una fascia di Pmi specializzate in specifiche lavorazioni e par?colari subforniture -­‐ data la natura inevitabilmente worldwide dell’approvvigionamento dei componen? struLurali dei loro prodoT finali ad alta tecnologia, non hanno almeno sinora reperito in loco le produzioni fondamentali di cui hanno bisogno, a causa dei limi? culturali, finanziari, dimensionali, manageriali e ges?onali delle Pmi che avrebbero potuto fornire quei componen?, Pmi non ancora in grado -­‐ presumibilmente per un periodo non breve – di soddisfare commesse di grandi volumi per componen?s?ca a tecnologia avanzata. Alcune di tali Pmi, peraltro, oggi forniscono commiLen? esterni al territorio, al Nord ma anche all’estero, ma sempre con le loro lavorazioni e con i limi? evidenzia? nel rapporto con la grande industria localizzata sul territorio pugliese. SoLo il profilo della ricerca scien?fica applicata, il territorio regionale con la presenza del Politecnico di Bari – il primo nel Sud e il terzo in Italia dopo quelli di Milano e Torino -­‐ e di altre struLure del CNR e dell’Enea assicura un’offerta di qualità di servizi che sono apprezza? dalle imprese del comparto. La Regione Puglia -­‐ con la vasta gamma dei suoi incen?vi e la rapidità di istruLoria ed erogazione degli stessi -­‐ rappresenta, per esplicito riconoscimento del management delle grandi aziende, il partner is?tuzionale ideale per inves?men? industriali sul territorio regionale e quello che, ad oggi, ha conseguito i più eleva? indici di successo insedia?vo nel Mezzogiorno.