Il Moderatore Generale - Missionaries of the Precious Blood
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Il Moderatore Generale - Missionaries of the Precious Blood
BARRY J. FISCHER, C.PP.S. TESTI NORMATIVI DELLA CONGREGAZIONE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE Roma - 2009 Roma 2001 3 4 Indice della materia Lettera di Promulgazione Decreto di approvazione pag. COSTITUZIONE 7 10 11 Preambolo Principi fondamentali Titolo I - La vita comunitaria Titolo II - L’Apostolato Titolo III - Formazione e Incorporazione Titolo IV - Governo STATUTI GENERALI Titolo I - La vita comunitaria Titolo II - L’Apostolato Titolo III - Formazione e Incorporazione Titolo IV - Governo ASSEMBLEE A. L’Assemblea Generale I. Il suo annuncio e Convocazione II. I suoi Sodali III. Ordine dei lavori IV. Ufficiali V. Assemblea Generale “de electione” VI. Assemblea Generale “de negotiis” B. Assemblea Provinciale 5 C1 C2-C5 C6-C20 C21-C27 C28-C44 C45-C82 31 S1-S10 S11-S15 S16-S25 S26-S51 47 A1-A3 A4-A6 A7-A13 A14-A16 A17-A21 A22-A25 A26-A28 POLITICHE Decreti della Diciannovesima Assemblea Generale Programma Generale di Formazione della Congregazione del Preziosissimo Sangue Profilo del Missionario del Preziosissimo Sangue Criteri per fondare una Missione/Delegazione e innalzare a Vicariato o Provincia Criteri per riconfigurare una Provincia o Vicariato: una scelta per la vita Politica in materia di Regioni nella Congregazione Politica in materia di Diritti e Responsabilità dei Sodali da un’Unità in cui vivono e lavorano ad un’altra Unità della Congregazione INDICE GENERALE DELLA COSTITUZIONE E DELLO STATUTO pag. 57 59 65 75 81 91 101 CONGREGAZIONE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE Viale di Porta Ardeatina, 66 00154 Roma Il Moderatore Generale 29 Gennaio 2008 Cari Confratelli, i Sodali che hanno partecipato alla XIX Assemblea Generale, tenutasi a Roma dal 16 al 28 Luglio 2007, hanno riveduto e aggiornato i numerosi articoli dei nostri Testi Normativi – Costituzione, gli Statuti Generali, e le Assemblee – che sono stati promulgati esattamente venti anni fa, nel luglio 1988. L’obiettivo era quello di adattare i Testi Normativi alla situazione attuale nella vita della Congregazione. Oggi c’è una nuova consapevolezza tra i Sodali del significato della spiritualità del Sangue di Cristo, in particolare nel settore della riconciliazione, l’importanza della Missione, e la realtà di internazionalità e della multiculturalità. Tutto è stato fatto con il fine di essere creativamente fedeli al carisma dato a noi e alla Chiesa intera dal nostro fondatore San Gaspare del Bufalo. Il lavoro di revisione e modifica effettuata da parte dei partecipanti alla XIX Assemblea Generale è stato il culmine 7 di due anni di lavoro in cui l’intera Congregazione in tutte le sue unità ha partecipato, specialmente attraverso le riunioni di distretto che sono stati animate dalla Curia Generale e da una commissione creata sotto la sua direzione. La Curia Generale è stata chiamata a questo lavoro dalla risoluzione 13.4 della XVIII Assemblea Generale Straordinaria del 2004 che ha dichiarato: “Il Moderatore Generale e il Consiglio Generale debbono creare una commissione o commissioni per studiare o fare proposte concernenti le voci elencate sotto che devono essere discusse dalle diverse unità della Congregazione e poi presentate ai Superiori Maggiori: per rivedere le Costituzioni e gli Statuti, per includere un linguaggio di Missione, riconciliazione ed internazionalità e per riflettere meglio su chi siamo noi oggi“. La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica ha approvato la revisione della Costituzione il 3 Gennaio 2008, e felicemente nella sua lettera di approvazione ha sottolineato come il tema proposto, che è la nuova comprensione della spiritualità del sangue di Cristo, la internazionale e multiculturale realtà della Congregazione, e la dimensione della Missione, è stato raggiunto. Con soddisfazione io promulgo ora questi nuovi Testi Normativi. Come è avvenuto nel 2003 con l’edizione in inglese dei Testi Normativi, desidero includere una serie di documenti correlati (cfr. S36) che costituiscono le politiche approvate in varie riunioni del Moderatore Generale e suo Consiglio e con i Direttori Provinciali, dei Vicariati, e delle Missioni. Questi documenti sono: i Decreti del XIX Assemblea Generale, il Programma Generale di Formazione (1992), il Profilo del Missionario del Preziosissimo Sangue (1999), i Criteri per Fondare una Missione per erigere un Vicariato o Provincia (1998), i Criteri per la Riconfigurazione di una Provincia o Vicariato: Una scelta per la vita (2002), la Politica delle Regioni nella Congregazione (2006), e la Politica sui Diritti e le Responsabilità di Membri che 8 da una Unità vanno a vivere e lavorare in un’altra Unità della Congregazione (2006). I Testi Normativi costituiscono un modo di vivere per tutti noi e ogni Sodale è chiamato a viverli in modo responsabile. Essi fanno parte della nostra tradizione e della nostra storia, vissuta diversamente nelle varie parti del mondo dove si svolge la nostra Missione. Ogni Direttore deve avere l’edizione originale in Inglese tradotta nella lingua usata nella sua Provincia, Vicariato, o Missione. Queste traduzioni debbono essere inviate al Moderatore Generale che, con il suo Consiglio, verificherà la loro conformità all’originale. Le traduzioni approvate debbono essere pubblicate e distribuite ai Sodali. Inoltre, ogni Provincia e il Vicariato deve rivedere i propri statuti e, se necessario, adattarli a questi Testi Normativi. Possano S. Gaspare, il cui carisma viviamo fedelmente e creativamente, e la Madonna del Preziosissimo Sangue accompagnarci nel nostro cammino missionario per discernere la volontà di Dio e meglio servire la Chiesa e il mondo. Uniti nel Sangue di Cristo, Francesco Bartoloni C.PP.S. Felix Mushobozi C.PP.S. Moderatore Generale Segretario Generale 9 Nel Sang Festa del P Roma, 1º l Città del Vaticano, 3 Gennaio 2008 Prot. N. R21-1/2007 Caro Padre Bartoloni, Con la tua lettera del 6 settembre 2007, hai richiesto l’approvazione di alcuni cambiamenti nei Testi Normativi della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, come votato dalla XIX Assemblea Generale. Ci scusiamo per il ritardo nella nostra risposta. Revisioni sono state introdotte nel C1-4, C8, C10, C12, C21-23, C31-32, C35, C37, C42, C56-57, C61, C70-71, C74, e C80. Nello studio di tali revisioni notiamo l’uso coerente del termine Congregazione, che segue il vostro titolo ufficiale, un arricchimento dell’espressione della vostra spiritualità, una maggiore attenzione alla internazionalità e alla multiculturale realtà dei Missionari del Preziosissimo Sangue, e l’introduzione di una entità conosciuta come Missione. Con questa lettera, abbiamo il piacere di approvare la revisione come è presentata, e come è preservata qui nei nostri archivi. Con i migliori auguri personali e preghiera e molte benedizioni per tutti i Missionari del Preziosissimo Sangue in questo nuovo anno, io rimango Vostro sinceramente in Cristo, + Gianfranco A. Gardin, OFM conv. Arcivescovo Segretario ________________________________ Fr. Francesco Bartoloni, cpps Moderatore Generale Missionari del Preziosissimo Sangue Roma Franc Card. Rodé, C.M. Prefetto 10 COSTITUZIONE 12 Costituzione PROEMIO C1. Spinto dall’amore di Cristo, manifestato specialmente nell’effusione del suo Sangue, e sensibile alla Missione e alle necessità della Chiesa, San Gaspare del Bufalo fondò un Istituto sacerdotale. Egli si associò un gruppo di sacerdoti del clero diocesano, animati dallo stesso ideale, unendoli col solo vincolo di carità, invece che con i voti. Vivendo insieme nelle Case di Missione, essi erano una sorgente di rinnovamento continuo per i sacerdoti e per il popolo, soprattutto con la predicazione delle Missioni e degli esercizi spirituali. Da questo nucleo la Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue ha la sua origine, da questo deriva il suo spirito. 13 LINEAMENTI FONDAMENTALI C2. C3. C4. C5. La Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue è una Società di Vita Apostolica di diritto pontificio con Costituzione e Statuti propri 1. Essa è una Congregazione internazionale e multiculturale di preti, fratelli e di Sodali incorporati definitivamente che formano una comunità fraterna. Essi si dedicano al servizio di Dio nella Congregazione con un atto di incorporazione, che ha le sue radici nella consacrazione battesimale, di cui è un’espressione più piena2. La Congregazione si dedica al servizio della Chiesa attraverso l’attività apostolica e missionaria del ministero della Parola, che abbraccia l’impegno di difendere la dignità umana, la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato. La vita spirituale, comunitaria e apostolica dei Sodali trova la sua sorgente nel Sangue Prezioso, mistero di Cristo che dona il suo Sangue per la salvezza di tutti. “In questa devozione – dice il nostro Fondatore San Gaspare – noi andiamo al cuore della nostra fede”. La spiritualità del Prezioso Sangue si manifesta in varie maniere. Il Sangue di Cristo è il segno più alto del Mistero Pasquale che si rinnova sacramentalmente nell’Eucaristia ed in modo particolare viene onorato con la partecipazione piena al sacrificio della Messa. Con speciale devozione i Sodali onorano la Beata Vergine Maria, nostra Signora del Prezioso Sangue, San Gaspare, nostro Fondatore, e San Francesco Saverio, nostro Patrono. 1 A tutti gli articoli della Costituzione è premessa la lettera C; a quelli degli Statuti Generali, la lettera S; a quelli riguardanti le Assemblee, la lettera A. 2 Per quanto riguarda i Sodali della Congregazione, quando i Testi Normativi parlano di incorporazione o di Sodali incorporati o di Sodali, s’intende ogni persona incorporata alla Congregazione sia temporaneamente che definitivamente, a meno che non si non si parli esplicitamente di incorporazione definitiva o di Sodali incorporati definitivamente. 14 C6. C7. C8. C9. Vita di Comunità Poiché tutto il popolo di Dio è unito nel Sangue della nuova alleanza, la Congregazione dà viva testimonianza di questa speciale unità attraverso la vita comunitaria secondo lo spirito di San Gaspare. I Sodali vivono nella residenza alla quale sono stati assegnati. La base di questa vita comunitaria è il vincolo di carità tra i Sodali, che formano una famiglia in Cristo. Tale viva unione si manifesta col mutuo aiuto sia spirituale sia materiale, col tendere ai comuni ideali e col vivere insieme, a meno che le necessità dell’apostolato non esigano diversamente. Il vincolo di carità unisce i vari doni dei Sodali per il servizio della Congregazione e della Chiesa, così che la diversità delle culture, dei doni, dell’età e dell’ufficio torna a vantaggio di tutti i Sodali. In tal modo essi mettono volentieri a disposizione gli uni degli altri i loro talenti naturali e soprannaturali. Per fomentare tale aiuto vicendevole i Sodali danno un posto speciale alle conferenze e ai congressi di comunità, come pure agli incontri quotidiani, quali i pasti, la ricreazione e le conversazioni ordinarie. Così essi si informano vicendevolmente nel campo teologico e pastorale, rendendo più efficace la Missione della Congregazione. Inoltre, in questi congressi di comunità, soprattutto a livello locale, i Sodali si rendono consapevoli degli affari della Congregazione e i Direttori acquistano conoscenza del pensiero e dei talenti dei Sodali e sono più facilitati a dirigere la comunità. C10. Il vincolo di carità è favorito tra i Sodali con lo scambio di comunicazioni, le quali approfondiscono la presa di 15 Costituzione TITOLO I coscienza della comunità e della sua identità e aiutano i singoli Sodali a capire che, essi formano una sola famiglia internazionale e multiculturale come una Congregazione mondiale. I Sodali hanno il diritto alle informazioni che riguardano i loro affari sia individualmente sia collettivamente. Pertanto, l’esercizio di tale diritto presuppone che le comunicazioni siano esatte e complete, per quanto la giustizia e la carità lo permettano. C11. Il vincolo di carità si estende in modo particolare agli ammalati e agli anziani della Congregazione, che nei loro patimenti hanno una speciale comunione col Cristo sofferente e impetrano le grazie del Signore per gli altri Sodali. Con uguale amore tutti ricordano nelle preghiere i nostri defunti. Con il loro lavoro essi hanno preparato i frutti che la Congregazione sta ora raccogliendo. C12. La Congregazione dà anche testimonianza del vincolo di carità accogliendo cordialmente nelle sue case gli ospiti, specialmente i sacerdoti e i religiosi. Tuttavia, bisogna aver riguardo di ogni Sodale per le sue esigenze personali, per il suo raccoglimento interiore, la preghiera e lo studio. C13. I Sodali devono sforzarsi di sviluppare la vita spirituale unendosi intimamente a Dio per incrementare il loro zelo apostolico. Perciò, danno grande importanza a quei mezzi che sono necessari per fomentare questa vita, in modo particolare la lettura della Sacra Scrittura, la meditazione, i giorni di ritiro e di esercizi spirituali e la frequente ricezione del Sacramento della Riconciliazione. C14. La preghiera in comune è un mezzo eccellente per incrementare l’unione con Cristo e il vincolo di carità tra i Sodali. La concelebrazione dell’Eucaristia, la recita in comune di qualche parte della Liturgia delle 16 C15. La vita comunitaria si deve nutrire profondamente dello spirito del Vangelo, manifestato soprattutto nei consigli che il Signore ha dato ai suoi discepoli. C16. L’imitazione del Cristo povero libera i Sodali da ogni attaccamento disordinato ai beni materiali, arricchendoli per il Regno di Dio e animando la loro donazione all’apostolato. I Sodali possono acquistare, ritenere, amministrare e alienare i propri beni temporali. Tuttavia, cedono alla Congregazione il reddito del loro ministero. La Congregazione, da parte sua, li provvede del necessario per vivere e si prende cura di essi specialmente durante la malattia e nella vecchiaia. Con senso di responsabilità e generosità ciascun Sodale esprime il suo amore verso la Congregazione e verso i poveri. C17. Come i singoli Sodali, così l’intera Congregazione dà testimonianza di povertà, evitando attentamente tutto ciò che possa offendere coloro che noi serviamo. Le Province della Congregazione condividono fra loro i beni temporali, in modo che le più fornite di mezzi aiutino quelle che sono nel bisogno. La capacità di acquistare, possedere, amministrare e alienare i beni temporali da parte della Congregazione è regolata dal canone 741. C18. Per amore di Cristo i Sodali si obbligano all’osservanza della perfetta continenza nel celibato, che è una forma di vita di provato valore nella Chiesa. Esso li rende liberi per Dio e per il servizio del prossimo nell’attesa della risurrezione in Cristo. Nella vita comunitaria, improntata a reciproca comprensione e amicizia, questo carisma trova protezione e sviluppo. 17 Costituzione Ore e delle preghiere proprie della Congregazione si devono considerare quali segni effettivi della vita comunitaria. C19. A imitazione di Cristo che versò il suo Sangue, i Sodali sono obbedienti alla volontà del Padre, manifestata in primo luogo nel Vangelo. Ciò implica per ogni Sodale il sacrificio della volontà per la cooperazione nella vita di comunità e per il servizio del popolo di Dio. Questa obbedienza trova la sua espressione pratica nell’osservanza della Costituzione e delle norme e regole, come pure nell’obbedienza all’autorità legittimamente costituita nella Congregazione e nell’obbedienza al Sommo Pontefice quale superiore supremo (canone 590 §2). C20. Il dialogo tra tutti i Sodali, mentre li aiuta a sviluppare la loro personalità, li conduce a realizzare quella unità che il Signore ha voluto per i suoi discepoli. Tale unità è un segno della presenza del suo Regno in mezzo a loro. La vita di comunità è una sorgente importante del loro vigore apostolico. TITOLO II Apostolato C21. I Missionari del Preziosissimo Sangue prendono parte alla Missione apostolica della Chiesa annunciando il mistero di Cristo che ha redento e riconciliato tutti nel suo Sangue, per farli partecipi del Regno di Dio. C22. La vita e lo spirito di San Gaspare sono un valido esempio apostolico per i Sodali. La coscienza missionaria che egli ebbe delle condizioni e delle necessità del popolo del suo tempo e la sua generosa risposta a esse dovrebbero animare la nostra vita per rispondere ai segni dei tempi in una creativa fedeltà al suo carisma. 18 C24. La Congregazione si dedica al ministero della Parola secondo lo spirito del nostro Fondatore. Ciascun Sodale prende parte all’apostolato della Congregazione sia se esercita funzioni amministrative o altri servizi analoghi, sia se porta le sofferenze della malattia o della vecchiaia. C25. Poiché Cristo ha effuso il suo Sangue per tutti riscattandoli “da ogni tribù, lingua, popolo e nazione” (Ap 5,9) per costituire di tutto il genere umano l’unico popolo di Dio, la nostra Congregazione è spinta dal proprio fine e spirito a realizzare questo piano di salvezza anche attraverso l’apostolato delle Missioni estere. C26. Nel nostro apostolato la cooperazione tra i Sodali è necessaria per assicurare il suo successo. Per attuare questa cooperazione si dovrebbe usare ogni mezzo non solo nella comunità locale, ma anche nella Provincia e, per quanto è possibile, tra le diverse Province. C27. Un’azione apostolica coordinata sarà fruttuosa, se è conforme alle direttive del Santo Padre e dei Vescovi e se è sorretta dalla collaborazione cordiale con il clero diocesano, con i religiosi e i laici (canone 738 §2). 19 Costituzione C23. Il Missionario deve essere un testimone vivente della Parola di Dio. La sua testimonianza apostolica sarà efficace, quando si nutrirà della spiritualità del Sangue Prezioso, nelle Sacre Scritture, nella liturgia, nella preghiera e nella tradizione viva della Chiesa. TITOLO III Formazione e Incorporazione C28. Chiamati a partecipare alla Missione di Cristo nel mondo, i Sodali della nostra Congregazione, animati dal mistero del Sangue di Cristo e vivendolo con consapevolezza, si sforzano continuamente di raggiungere la conformità con Lui nella formazione umana, cristiana, comunitaria e apostolica per servire meglio il Regno di Dio. C29. La formazione umana tende all’acquisto della maturità psicologica, del senso di responsabilità e di libertà autentica, del dominio di sé e dell’esercizio di quelle virtù che sono più stimate da tutti: sincerità d’animo, rispetto costante della giustizia, fedeltà alla parola data e gentilezza nel tratto. C30. La loro formazione cristiana cerca di portare i Sodali a prendere sempre più coscienza del dono della fede e del mistero della salvezza e a vivere pienamente la propria consacrazione battesimale. C31. La formazione comunitaria richiede che i Sodali si inseriscano in modo vitale e dinamico nella Congregazione assorbendone il suo spirito Missionario, facendo propri i suoi ideali, e che di comune accordo promuovano il loro mutuo progresso, rispetto e gentilezza. “Fiorisca tra loro l’armonia, la pace, la tranquillità, il rispetto, la tolleranza e l’amore. Si aiutino volentieri gli uni gli altri e si scusino reciprocamente i difetti nella massima carità” (Praxis della Regula di San Gaspare, art. 9). C32. La formazione apostolica esige quelle virtù che sono indispensabili per dedicarsi alla diffusione del Regno di Dio: amore verso Dio e il prossimo, generosità nella 20 C33. L’opera di educare i candidati della nostra Congregazione ha lo scopo di aiutare i giovani a raggiungere gradualmente gli obiettivi suddetti nella loro formazione globale. C34. L’educazione dei candidati è regolata dalla competente autorità (canone 736 §2). Tra coloro che sono addetti alla formazione e i candidati stessi vi sia piena armonia, animata da spirito di famiglia, da mutua collaborazione e fraterno dialogo. C35. Prima dell’incorporazione alla Congregazione il candidato deve svolgere un tirocinio speciale di formazione religiosa, che include una più intensa esperienza del mistero pasquale, lo studio del carisma della Congregazione, della teologia e spiritualità del Sangue prezioso, della storia della Congregazione, dei suoi Testi Normativi, come pure la conoscenza pratica della sua vita comunitaria e delle sue opere di apostolato. Il Direttore Provinciale o il Direttore del Vicariato ha la facoltà di ammettere il candidato, secondo le norme degli Statuti Provinciali o del Vicariato. C36. Terminato il periodo di formazione, di cui nell’articolo C35, e dietro richiesta del candidato e la sua accettazione da parte della Congregazione secondo gli Statuti Provinciali, egli è ammesso all’incorporazione definitiva con decreto del Moderatore Generale. Nelle Province che hanno l’incorporazione temporanea, il Direttore Provinciale ha la facoltà di ammettere il candidato all’incorporazione temporanea, secondo le prescrizioni degli Statuti Provinciali. 21 Costituzione donazione di se stesso, semplicità di vita, adattabilità alle varie condizioni ambientali e culturali e zelo ardente di aiutare gli altri. Inoltre, richiede che il Missionario, nello spirito di Cristo, sappia armonizzare una profonda vita spirituale con l’attività esteriore e sia sempre attento a scoprire i segni dei tempi. C37. L’incorporazione è l’atto con cui il candidato si dedica al servizio di Dio nella Congregazione, perfezionando la sua consacrazione battesimale. Tale incorporazione si compie con un rito che esprime anche l’impegno con cui il candidato e i Sodali della Congregazione liberamente si donano a vicenda nella fedeltà e perseveranza. La formula approvata per l’incorporazione è: CANDIDATO: Rispondendo a Dio che mi chiama a seguire Cristo con una vocazione speciale, alla tua presenza, Padre Provinciale (oppure: alla tua presenza, delegato del Direttore Provinciale), fidando in Dio che è sempre fedele e implorando l’intercessione di Maria, Aiuto dei Cristiani, di San Gaspare, nostro Fondatore, e di San Francesco Saverio, nostro Patrono, io (nome e cognome), di mia spontanea volontà, prometto fedeltà alla Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue secondo la sua Costituzione e i suoi Statuti, dedicandomi interamente al servizio di Dio per il resto della mia vita. DIRETTORE: (solo dopo l’ultima incorporazione, se ve ne sono diverse): Come Direttore (oppure: Come delegato del Direttore) della Provincia… della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, accetto la tua promessa e ti ammetto definitivamente nella nostra Congregazione. A mia volta ti assicuro fedeltà e cura da parte della Congregazione nel vicolo di carità. Per la tua fede in Cristo, che ci ha redenti con il suo Sangue prezioso, possa tu con l’aiuto di Dio rimanere un Sodale fedele della Congregazione. (Il Direttore può usare altre parole per la risposta). [Nelle Province che hanno l’incorporazione temporanea, si può usare la suddetta formula con appropriati adattamenti riguardanti il tempo]. 22 C39. Con l’incorporazione definitiva un Sodale non è più incardinato nella sua Diocesi. Durante il tempo in cui un Sodale di un’altra Società di Vita Apostolica o di un Istituto di Vita Consacrata è temporaneamente incorporato nella Congregazione, i suoi diritti e obblighi nella precedente Società o Istituto sono sospesi; con l’incorporazione definitiva nella Congregazione questi diritti e obblighi cessano. C40. Il Moderatore Generale concede le lettere dimissorie ai Sodali che sono stati approvati per l’ordinazione dai loro rispettivi Direttori Provinciali col consenso dei loro Consigli. C41. Per il passaggio, l’uscita o la dimissione di un Sodale della Congregazione si devono osservare le prescrizioni della Legge Comune (canoni 742-746) e degli Statuti Generali. C42. Dopo aver consultato prima il suo Direttore Provinciale o del Vicariato o della Missione, un Sodale incorporato definitivamente, per una grave ragione, può ottenere dal Moderatore Generale, col consenso del suo Consiglio, l’indulto di lasciare la Congregazione. I diritti e gli obblighi derivanti dall’incorporazione cessano, salva la prescrizione del canone 693. C43. Un Sodale incorporato temporaneamente, per una grave ragione, può ottenere dal Direttore Provinciale o dal Direttore del Vicariato, col consenso del rispettivo Consiglio, l’indulto di lasciare la Congregazione. C44. Secondo il canone 696, il Direttore Provinciale o il Direttore del Vicariato, col consenso del rispettivo Consiglio, può concedere il decreto di dimissione dalla 23 Costituzione C38. Il candidato deve trascorrere un periodo di almeno tre anni di formazione sotto una qualche forma di impegno, prima di essere ammesso all’incorporazione definitiva secondo le prescrizioni degli Statuti Generali. Congregazione a un Sodale non ancora incorporato definitivamente. Il decreto deve indicare il diritto che tale Sodale dimesso ha di ricorrere al Moderatore Generale entro dieci giorni dopo che ha ricevuto la notificazione. Il ricorso ha effetto sospensivo. TITOLO IV Governo C45. La nostra Congregazione è una comunione di uomini resi liberi dal Sangue di Cristo e uniti dal vincolo di carità. Come fratelli, i Sodali lavorano insieme per creare una comunità in cui ognuno di essi può rispondere in piena libertà alla chiamata di Cristo. Con l’impegno reciproco, tuttavia, essi debbono usare la loro libertà per promuovere il bene della comunità. C46. L’autorità è un sostegno necessario della comunità. Nella nostra Congregazione, come nella Chiesa, alcuni uomini sono chiamati a ricoprire l’ufficio di guida e per ciò stesso devono porsi, in modo speciale, a servizio della comunità. C47. Il compito dell’autorità è di unire i singoli Sodali in un’unica comunità. I Direttori della Congregazione devono riconciliare gli animi in contrasto tra loro e fare in modo che i Sodali restino fedeli agli ideali della comunità con l’esortazione e il consiglio e, se necessario, col comando esplicito. C48. Gli altri Sodali riconoscono la presenza dello Spirito in coloro che sono stati scelti alla guida della comunità. A volte ciò può richiedere che l’individuo sacrifichi la propria volontà per l’armonia nella comunità. I Diretto24 C49. Il ministero di servizio e di guida nella comunità non si esaurisce in coloro che ricoprono un ufficio direttivo. Ogni Sodale deve dimostrare una responsabile iniziativa nel promuovere il bene della Congregazione. C50. Perché la partecipazione e l’interesse di tutti i Sodali si riflettano nelle persone e negli organi che esercitano l’autorità nel governo Generale, Provinciale e del Vicariato, sarà sempre mantenuto con cura il suffragio universale sia diretto sia per rappresentanza, secondo le prescrizioni degli Statuti; inoltre, i suddetti organi devono essere più rappresentativi possibile. C51. Nella scelta di coloro che devono servire la comunità come Direttori, si deve porre la massima attenzione alle loro doti umane e soprannaturali di prudenza, bontà, discernimento e saggezza. C52. Al fine di rendere l’esercizio dell’autorità più efficace e agevole, i Direttori sono dotati di facoltà opportune in modo da evitare ricorsi inutili e frequenti alle autorità superiori. C53. La competente autorità, stabilita da questi Testi Normativi, ha la facoltà di adattare il modo di governo alle esigenze culturali e sociali dei tempi e dei luoghi. Tuttavia, si deve conservare sempre intatta la partecipazione di tutti i Sodali nella scelta dei Direttori a livello Generale, Provinciale e del Vicariato, come pure nelle attività di quegli organi che collaborano con i Direttori nel prendere le decisioni. C54. La suprema autorità nella Congregazione è esercitata dall’Assemblea Generale, quando essa ha luogo. Al25 Costituzione ri, da parte loro, devono sempre tener presente che sono stati chiamati dallo Spirito per servire e non per essere serviti. Il loro ministero, perché sia fedele al Vangelo, deve improntarsi a umiltà, semplicità, fraternità ed evitare lo spirito di dominio. l’Assemblea Generale prendono parte i rappresentanti di tutta la Congregazione per eleggere il Moderatore Generale e il suo Consiglio e per trattare gli affari più importanti della Congregazione. C55. L’Assemblea Generale è convocata dal Moderatore Generale a norma degli Statuti Generali. Perché le elezioni e le deliberazioni siano valide, tutti devono essere convocati, ma almeno la maggioranza assoluta degli aventi diritto di voto deve essere presente. C56. Membri ex officio dell’Assemblea Generale con voce deliberativa sono il Moderatore Generale e il suo Consiglio, anche dopo l’elezione dei loro successori durante l’Assemblea in corso, l’ultimo ex Moderatore Generale vivente, i Direttori Provinciali e dei Vicariati. C57. Ogni Provincia, Vicariato e Missione elegge, secondo le norme dei rispettivi Statuti, i delegati all’Assemblea Generale in proporzione al numero dei suoi Sodali definitivamente incorporati e secondo la regola stabilita negli Statuti Generali. Il numero dei Sodali eletti deve superare il numero dei Sodali ex officio. C58. Salve le determinazioni della Legge Comune e degli Statuti Generali, Provinciali o dei Vicariati, soltanto i Sodali definitivamente incorporati godono della voce attiva e passiva a tutti i livelli di governo. C59. Per cambiare o autoritariamente interpretare qualsiasi cosa della Costituzione, l’Assemblea Generale ha bisogno dell’approvazione della Santa Sede. Si richiede il voto favorevole di almeno due terzi dei Sodali prima che si possa cambiare qualche cosa nella Costituzione o negli Statuti Generali. Una norma dubbia della Costituzione deve essere presentata alla Santa Sede per l’interpretazione. C60. I Decreti e i mandati dell’Assemblea Generale sono obbliganti per la Congregazione e restano in vigore fin26 C61. Segno visibile di unità nella Congregazione è il Moderatore Generale, dotato di quelle autorità sopra tutte le Province, i Vicariati, le Missioni, le case e i Sodali, che gli viene attribuita dalla Legge Comune, dalla Costituzione e dagli Statuti Generali e decreti. Suo primo dovere è quello di animare e rinnovare lo spirito della Congregazione e di promuoverne l’espansione. Lavorando nella più stretta armonia con gli altri Superiori Maggiori, egli coordina l’intera vita della Congregazione e promuove l’unità tra i Sodali e le Province, Vicariati e Missioni e anima la Missione della Congregazione. C62. Salve le prescrizioni della Legge Comune riguardanti le qualifiche del Moderatore Generale, egli deve essere definitivamente incorporato almeno da cinque anni. C63. Il Moderatore Generale è eletto dall’Assemblea Generale per un periodo di sei anni e può essere rieletto per un secondo sessennio. Per l’elezione a un terzo sessennio successivo egli deve ricevere la maggioranza di due terzi dei voti dei Sodali presenti, al primo o al secondo scrutinio. Se per qualsiasi motivo il suo ufficio diviene vacante, gli succede il Vice Moderatore Generale fino al termine del sessennio e viene scelto un nuovo Consigliere secondo le norme degli Statuti Generali. Il Moderatore Generale e il suo Consiglio designano uno dei Consiglieri come Vice Moderatore. C64. Il Moderatore Generale è eletto a scrutinio segreto. Nel primo e nel secondo scrutinio si richiede la maggioranza di due terzi dei voti dei Sodali presenti. Se non si ottiene tale maggioranza, è sufficiente la maggioranza 27 Costituzione ché non vengono cambiati o abrogati da un’altra Assemblea Generale, o cessa di esistere il motivo per cui essi erano stati emanati. assoluta nel terzo o, se è necessario, nel quarto scrutinio. Se sarà necessario un quinto scrutinio, la scelta è limitata ai due candidati che hanno ricevuto il maggior numero dei voti o, se sono più (con lo stesso numero), ai due più anziani di età. In questo quinto scrutinio i due candidati sono privati della voce attiva. Nel caso di parità in questo quinto e ultimo scrutinio, è considerato eletto il più anziano di età. C65. Se il Moderatore Generale rassegna le sue dimissioni, osservando il CIC 189, deve presentare la sua decisione all’Assemblea Generale, quando questa ha luogo, o, dopo aver informato gli altri Superiori Maggiori, alla Santa Sede, e stare alla sua decisione. C66. Se il Moderatore Generale deve essere rimosso dal suo ufficio, la maggioranza dei Consiglieri Generali, dopo aver informato i Direttori Provinciali e dei Vicariati, presenta il caso alla Santa Sede per una decisione. C67. Il Moderatore Generale è coadiuvato dal Consiglio Generale composto da non meno di tre Sodali, come pure dai Direttori Provinciali e dai Direttori dei Vicariati come determinato negli Statuti Generali. C68. I Sodali del Consiglio Generale sono eletti a maggioranza assoluta dei Sodali presenti, con votazioni distinte e a scrutinio segreto. Dopo il secondo scrutinio inconcludente, la scelta è limitata ai due candidati che hanno ottenuto il maggior numero dei voti o, se ve ne sono molti con lo stesso numero, ai due più anziani di età, i quali sono privati della voce attiva nel terzo scrutinio. In caso di parità in questo terzo e ultimo scrutinio, è considerato eletto il più anziano di età. C69. Tutti i Sodali del Consiglio Generale, se è possibile, devono essere convocati per ogni sessione del Consiglio. Per trattare validamente gli affari devono partecipare alla decisione il quorum di due Consiglieri Gene28 C70. La Congregazione si divide in Province, Vicariati e Missioni; a ciascuna unità è preposto rispettivamente un Direttore Provinciale, un Direttore del Vicariato o della Missione. C71. Per dividere la Congregazione in Province o in Vicariati, o per riunire le divisioni presentemente costituite o restringerle in qualche modo, o per sopprimere qualsiasi di tali parti, si richiede l’autorità del Moderatore Generale e dei Consiglieri Generali, dei Direttori Provinciali e dei Direttori dei Vicariati secondo le prescrizioni degli Statuti Generali. C72. Salve le prescrizioni della Legge Comune riguardanti le qualifiche del Direttore Provinciale o del Direttore del Vicariato, essi devono essere definitivamente incorporati almeno da tre anni. C73. I Direttori Provinciali e dei Vicariati sono eletti per un termine di non oltre quattro anni, secondo le determinazioni dei rispettivi Statuti, e possono essere rieletti per un secondo periodo. Per l’elezione a un terzo periodo successivo, essi devono ricevere la maggioranza di due terzi dei Sodali presenti, nel primo o nel secondo scrutinio. C74. L’elezione del Direttore Provinciale o del Vicariato è regolata dal CIC 119 §1, a meno che i rispettivi Statuti non stabiliscano diversamente. I Direttori delle Missioni sono eletti e/o assegnati secondo gli Statuti della Provincia o del Vicariato e le Norme della Missione. C75. L’elezione del Direttore Provinciale esige la conferma scritta del Moderatore Generale o di un suo delegato in 29 Costituzione rali e il Moderatore Generale o il suo sostituto. Per una causa ragionevole il parere consultivo di un Sodale del Consiglio può essere dato per lettera, telefono o telegramma. risposta alla richiesta dell’eletto. L’elezione del Direttore del Vicariato esige la conferma scritta del suo Direttore Provinciale o di un suo delegato in risposta alla richiesta dell’eletto. Se per qualsiasi motivo il suo ufficio diviene vacante o egli è impedito di esercitarlo per qualche tempo, si devono seguire le norme degli Statuti Provinciali o del Vicariato. C76. Per l’eventuale rimozione dall’ufficio o per il trasferimento a un altro ufficio del Direttore Provinciale o del Vicariato, i rispettivi Statuti devono dare le disposizioni necessarie. C77. I Direttori Provinciali o i Direttori del Vicariato sono coadiuvati nell’esercizio della loro autorità dal Consiglio o organo equivalente composto da non meno di tre Sodali, secondo le prescrizioni dei rispettivi Statuti. C78. I Superiori Maggiori della Congregazione, all’inizio del loro mandato, devono fare personalmente la professione di fede secondo il CIC 833 §8. Fanno tale professione di fede col Simbolo Niceno davanti alla loro rispettiva Assemblea o Consiglio o organo equivalente. C79. L’elemento sociale fondamentale della Congregazione è la comunità locale. È qui che si alimentano la fedeltà al Vangelo, gli ideali della Congregazione e l’unione tra i Sodali. Qui l’autorità si mette più direttamente al servizio dei Sodali. Perciò, specialmente il Direttore della comunità locale, nell’esercito della sua autorità, deve essere costantemente attento ad attuare tutto ciò che i Testi Normativi raccomandano. C80. Nella Congregazione i luoghi dove i Sodali risiedono per mandato del Direttore Provinciale o del Direttore del Vicariato o della Missione si chiamano “residenze”. Le residenze della Provincia, del Vicariato, della Mis30 C81. Il Direttore locale, scelto secondo gli Statuti Provinciali o del Vicariato, esercita la sua autorità secondo le prescrizioni dei Testi Normativi. Egli può essere coadiuvato da altri Sodali della comunità locale secondo le norme specificate negli stessi Statuti Provinciali o del Vicariato. C82. Per essere nominato o eletto Direttore locale di qualsiasi residenza della Congregazione, salvo le prescrizioni della Legge Comune, un Sodale deve essere definitivamente incorporato da un numero di anni specificati nei propri Statuti Provinciali o del Vicariato. Gli stessi Statuti devono provvedere che i Direttori locali non rimangono troppo a lungo nell’ufficio senza interruzione. 31 Costituzione sione sono erette, accettate o soppresse secondo il canone 733 e secondo gli Statuti Provinciali o del Vicariato. 32 STATUTI GENERALI 34 Statuti Generali TITOLO I S1. S2. S3. Vita di Comunità Il titolo ufficiale della Congregazione è Congregatio Missionariorum Pretiosissimi Sanguinis Domini Nostri Iesu Christi, la cui sigla per tradizione è C.PP.S. Ogni Provincia è libera di tradurre questo titolo secondo le proprie esigenze culturali e linguistiche. I Sodali godono il privilegio di portare il crocifisso da Missionario con catena, che San Gaspare diede ai suoi confratelli come segno di appartenenza alla Congregazione. Il suo uso è regolato dagli Statuti Provinciali, che possono permettere ai Sodali della rispettiva Provincia anche un segno distintivo diverso. Ogni anno i Sodali devono avere un congruo periodo di ferie, secondo le norme stabilite dai propri Statuti Provinciali o del Vicariato. 35 S4. S5. S6. S7. S8. S9. Ogni Provincia deve formulare un Manuale di Preghiere, che contiene gli esercizi di pietà raccomandati per tutta la Congregazione e altri che la stessa Provincia ritiene opportuni per il proprio uso secondo lo spirito della nostra tradizione. I Sodali onorano il Sangue prezioso nella celebrazione liturgica, nella preghiera contemplativa, in esercizi di pietà e nello studio. Essi cercano così di vivere più profondamente la spiritualità del Sangue di Cristo, per scoprirne il valore per l’uomo d’oggi e condividere questo dono con la Chiesa e il mondo. Per facilitare lo studio della teologia del Sangue prezioso e la comprensione della sua spiritualità, si devono prendere appropriate iniziative a tutti i livelli della Congregazione. Alla morte del Santo Padre e del Moderatore Generale in ogni residenza si celebra una Messa di suffragio. Alla morte di un Sodale o di un candidato della Congregazione (cfr. C35 e S19) tutti i Sodali adempiono i suffragi prescritti negli Statuti Provinciali. Una volta l’anno ciascun sacerdote offre una Messa per tutti i defunti delle altre Province; gli altri Sodali offrono i suffragi prescritti nei propri Statuti Provinciali. Inoltre, nel tempo e nei luoghi determinati dagli stessi Statuti, si celebra una Messa per tutti i fedeli defunti, un’altra per tutti i defunti della Congregazione e una terza per i parenti e i benefattori defunti. Gli stipendi delle Messe ricevuti dai Sodali sono proprietà della Congregazione e a essa devono essere consegnati secondo quanto determinato dagli Statuti Provinciali. I Sodali incorporati sacerdoti, fratelli e studenti ricevono rispettivamente un congruo peculio, da determinarsi dal Direttore Provinciale col consenso del suo Consiglio o organo equivalente, perché si procurino tutto ciò che non è provveduto dalla Congregazione. 36 TITOLO II Apostolato S11. Oltre l’apostolato descritto nella Costituzione, la Congregazione si dedica alle necessità della Chiesa locale e universale, curando anche il ministero parrocchiale e altre opere di apostolato, che si assumono secondo gli Statuti Provinciali, del Vicariato e le norme della Missione. S12. I Missionari si impegnano nella formazione di guide – “leaders” dell’apostolato dei laici che desiderano dedicarsi in una maniera particolare al servizio della Chiesa e a collaborare con essi per il regno di Dio. La Congregazione riconosce e sostiene le associazioni laicali che condividono la spiritualità del Sangue prezioso (Unio Sanguis Christi, Companions e altri) come una benedizione per la comunità C.PP.S. e apprezza la loro presenza. Queste associazioni laicali sono regolate da propri statuti e norme. S13. Spinti dall’amore di Cristo, che ha versato il suo Sangue per farci uno (cfr. Ef 2, 13), promuoviamo il dialogo ecumenico e la collaborazione con i fratelli e sorelle 37 Statuti Generali S10. La Congregazione, Provincia, Vicariato, Missione o residenza non è tenuta a rispondere dei debiti privati o delle obbligazioni assunte dai Sodali. Allo stesso modo la Congregazione non si prende la responsabilità dei debiti o degli oneri non autorizzati, contratti dai Sodali a nome o per conto della Congregazione, Provincia, Vicariato, Missione o residenza. della altre chiese e comunità ecclesiali con le quali siamo uniti attraverso il battesimo. Nel nostro impegno a sostegno della dignità umana, della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato, seguendo le direttive della Chiesa, siamo disposti al dialogo e a collaborare con persone di altre religioni e con tutti gli uomini e le donne di buona volontà. S14. Poiché i tempi attuali sono caratterizzati da continui e rapidi cambiamenti, è prudente prevedere il futuro con una programmazione a lunga scadenza, metodica e saggia. Perciò, le direzioni a livello locale, di Missione, di Vicariato e di Provincia e le Amministrazioni Generali, in dialogo con i Sodali, stabiliscano gli obiettivi dell’apostolato Missionario e predispongano i mezzi adeguati per conseguirli. S15. Sono di grande beneficio per l’intera Congregazione e per i suoi Sodali le comunicazioni frequenti da parte del Moderatore Generale ai Direttori Provinciali, dei Vicariati e delle Missioni, attraverso essi ai Sodali e agli associati laici, sulle attività spirituali e apostoliche delle varie Province, Vicariati e Missioni. TITOLO III Formazione e Incorporazione S16. Il Missionario vivendo la spiritualità del Sangue prezioso, attraverso la preghiera, il sacrificio, la parola e soprattutto con l’esempio della vita attrae le vocazioni e promuove l’incremento della Congregazione. S17. La riuscita dell’opera di educazione dei nostri candidati dipende principalmente da educatori idonei. Perciò, i 38 S18. Il Programma Generale di Formazione della Congregazione esprime i principi fondamentali e le norme per la formazione. La loro applicazione alle necessità della particolare vocazione di sacerdote e fratello sarà specificata dai programmi di formazione delle Province, Vicariati e Missioni. S19. Salvo le norme della Legge Comune (canone 735 §2) e della nostra Congregazione riguardanti l’accettazione dei candidati al sacerdozio o fratelli, questi sono ammessi alla formazione, di cui nell’articolo C35 della Costituzione, dopo un periodo di adeguata preparazione e prova secondo l’approvato programma di formazione della Provincia, Vicariato o Missione. S20. I nostri Sodali considerino la loro vocazione come una grazia speciale di Dio, preghino con fervore per la perseveranza e cerchino di vivere con fedeltà secondo gli ideali della Congregazione. Non lascino la Congregazione senza giusti e gravi motivi. S21. Se un Sodale chiede di tornare allo stato laicale e di essere dispensato dagli obblighi sacerdotali, dopo aver sottomesso la richiesta al suo Direttore Provinciale o del Vicariato e fin quando non arriva la risposta della Santa Sede, è privato della voce attiva e passiva. Lo stesso si applica a un Sodale incorporato definitivamente, di cui è in atto un processo di dimissione o la cui assenza illegittima, come descritta nel canone 665 §2, dura da sei mesi. S22. Dopo aver consultato prima il suo Direttore Provinciale o del Vicariato, un Sodale incorporato definitivamente può ottenere dal Moderatore Generale col consenso del suo Consiglio il permesso di passare a un’altra Società di Vita Apostolica. Nel frattempo i suoi diritti e obbli39 Statuti Generali Direttori competenti devono aver cura di scegliere persone ben preparate per tale compito. ghi nella Congregazione sono sospesi, salvo il diritto di ritornare prima della sua definitiva incorporazione nella nuova Società. Perché un Sodale definitivamente incorporato passi a un Istituto di Vita Consacrata o un Sodale da questo passi alla nostra Congregazione, si richiede il permesso della Santa Sede. Perché un Sodale definitivamente incorporato passi ad una Diocesi, si richiede il permesso dell’Ordinario. S23. Dopo aver consultato prima il proprio Direttore Provinciale o del Vicariato, un Sodale incorporato definitivamente può ottenere dal Moderatore Generale, col consenso del suo Consiglio, l’indulto di vivere fuori dalla Congregazione, ma non oltre tre anni, rimanendo sospesi i diritti e gli obblighi incompatibili con la nuova condizione. Il Sodale che gode dell’indulto perde il diritto di voce attiva e passiva. Tuttavia, tale Sodale rimane sotto la cura del suo Direttore Provinciale o del Vicariato. Se si tratta di un chierico, si richiede inoltre il permesso del Vescovo diocesano del luogo in cui egli deve dimorare, sotto la cui cura e dipendenza anche rimane. In ogni caso il Direttore Provinciale o del Vicariato deve specificare per iscritto i diritti e gli obblighi del Sodale al quale è stato concesso l’indulto, e una copia di questo documento deve essere mandata al Moderatore Generale. S24. Secondo la natura del caso, la dimissione di un Sodale definitivamente incorporato è regolata dal CIC 694-704. S25. I Sodali che lasciano la Congregazione siano considerati sempre come fratelli in Cristo e, se si trovano nel bisogno, vengano aiutati con spirito di carità. 40 Governo S26. I Superiori Maggiori della Congregazione sono: il Moderatore Generale, il Direttore Provinciale nella sua Provincia, il Direttore del Vicariato nel suo Vicariato, e i loro sostituti quando ne fanno le veci. S27. Per applicare le norme della Costituzione e degli Statuti Generali alle sue particolari circostanze, ogni Provincia deve aver i propri Statuti Provinciali, approvati dall’Assemblea Provinciale e confermati dal Moderatore Generale col consenso del suo Consiglio. Ogni Vicariato deve avere i propri Statuti del Vicariato, approvati dall’Assemblea del Vicariato e dal proprio Direttore Provinciale col consenso del suo Consiglio e confermati dal Moderatore Generale col consenso del suo Consiglio. Le norme delle Missioni sono regolate dai rispettivi Statuti Provinciali o del Vicariato. S28. Le dispense si devono usare con moderazione. Quando il bene spirituale o temporale di un Sodale lo richiede in casi particolari, il suo Direttore immediato ha il potere di concedere le dispense dalle norme disciplinari. Il Moderatore Generale può concedere tali dispense per un periodo più lungo. Se la dispensa riguarda un’intera Provincia della Congregazione, è richiesta la consultazione dei Sodali del Consiglio Generale. Salvo che la natura e il fine della Congregazione non siano cambiati, il Moderatore Generale avendo consultato i Sodali del Consiglio Generale, può anche concedere, per ragioni urgenti e ad modum actus, una dispensa dalle altre norme degli Statuti Generali. S29. Una norma dubbia degli Statuti Generali deve esser presentata per l’interpretazione al Moderatore Generale 41 Statuti Generali TITOLO IV e al suo Consiglio; una norma dubbia degli Statuti Provinciali deve essere presentata al Direttore Provinciale e suo Consiglio; una norma dubbia degli Statuti del Vicariato deve essere presentata al Direttore del Vicariato e suo Consiglio. Le loro decisioni riguardanti gli Statuti sono valide fino alla prossima Assemblea Generale, Provinciale o del Vicariato, cui compete prendere la decisione finale. S30. Il Moderatore Generale è coadiuvato nel governo della Congregazione dal Consiglio Generale formato da quattro Sodali. Il primo di essi ricopre l’ufficio di Vice Moderatore Generale. I Consiglieri sono eletti col Moderatore Generale dall’Assemblea Generale per un periodo di sei anni. Essi ordinariamente risiedono col Moderatore Generale a Roma, sede centrale della Congregazione. S31. Se l’ufficio di un Consigliere Generale diviene vacante, il Moderatore Generale e il suo Consiglio sceglieranno il nuovo Consigliere tra coloro che hanno ricevuto voti per l’ufficio di Consigliere Generale all’Assemblea in cui quel Consigliere è stato eletto. S32. Se un Consigliere Generale vuole rassegnare le sue dimissioni, le presenta al Moderatore Generale e sta alla sua decisione. Egli informa gli altri Consiglieri Generali e il suo rispettivo Direttore Provinciale. S33. Negli affari per i quali la Legge Comune o questi Testi Normativi richiedono che il Moderatore Generale consulti il suo Consiglio, per agire validamente basta che il Moderatore Generale ascolti il Consiglio. Benché non è strettamente obbligato a seguire il voto anche se unanime, tuttavia l’abbia in seria considerazione, né decida in modo contrario a esso, a meno che non abbia una grave ragione. Negli affari per i quali la Legge Comune o questi Testi Normativi richiedono il consenso del Consiglio, il 42 S34. Il Moderatore Generale col consenso del suo Consiglio nomina, in seno al Consiglio o fuori di esso, il Procuratore Generale, che tratta gli affari della Congregazione presso la Santa Sede, il Postulatore Generale, che promuove la canonizzazione dei santi, il Segretario Generale, l’Economo Generale e l’Archivista della Congregazione. S35. Il Segretario Generale scrive i verbali di ciascuna sessione del Consiglio Generale, da firmarsi dal Moderatore Generale e dai Sodali del Consiglio dopo la loro approvazione. Per tutti gli affari ecclesiastici egli è il notaio pubblico della Congregazione. I documenti da lui firmati hanno garanzia ufficiale. Egli funge da Segretario di tutte le Assemblee Generali ed è responsabile dei verbali e degli Atti di queste Assemblee. S36. Il Moderatore Generale e il suo Consiglio sono coadiuvati dai Direttori Provinciali, dei Vicariati e delle Missioni. Almeno ogni due anni essi si riuniscono ora in In questi Testi, dove ricorre l’espressione «il Moderatore Generale e il Consiglio Generale» o «il Direttore Provinciale e il suo Consiglio» o «il Direttore del Vicariato e il suo Consiglio», s’intende un’azione collegiale del Moderatore Generale e del suo Consiglio o del Direttore Provinciale e del suo Consiglio o del Direttore del Vicariato e del suo Consiglio. 3 43 Statuti Generali Moderatore agisce invalidamente, se va contro la decisione del Consiglio. Tuttavia, mentre il voto affermativo del Consiglio in tale materia è necessario per la validità dell’azione da parte del Moderatore, tale voto affermativo non gl’impone l’obbligo di agire. Negli affari per i quali la Legge Comune o questi Testi Normativi richiedono che il Moderatore agisca collegialmente col suo Consiglio in una materia determinata, il voto affermativo di maggioranza impone al Moderatore di agire, come il voto negativo di maggioranza gli proibisce di agire3. una Provincia ora in un’altra per condividere le loro esperienze e prendere in esame argomenti che riguardano l’intera Congregazione4. Per speciali motivi il Moderatore Generale, col consenso del suo Consiglio, può convocare una riunione straordinaria. Il Moderatore Generale e il suo Consiglio devono convocare una riunione straordinaria dietro richiesta di cinque Direttori Provinciali e/o Direttori dei Vicariati. Negli affari di tali riunioni i Direttori Provinciali, dei Vicariati e delle Missioni, hanno solo voce consultiva, eccetto nei seguenti casi, in cui hanno anche voce deliberativa: a) dividere la Congregazione in Province o in Vicariati, o riunire le divisioni presentemente costituite o restringerle in qualsiasi modo, o sopprimere qualcuna di tali parti; b) approvare una spesa straordinaria da parte di una Provincia o Vicariato, che il Moderatore Generale e il suo Consiglio, a loro giudizio, ritengono opportuno presentare per una decisione; c) cambiare qualche articolo degli Statuti Generali fino alla prossima Assemblea Generale; d) approvare il Programma Generale di Formazione; e) approvare i contributi straordinari per i bisogni della Congregazione; f) approvare o modificare politiche vincolanti per la Congregazione. S37. In proporzione ai suoi Sodali definitivamente incorporati, ogni Provincia contribuisce al mantenimento della 4 L’articolo S36 parla dell’incontro biennale del Moderatore Generale e del suo Consiglio con i Direttori Provinciali e dei Vicariati. Il titolo «Riunione dei Superiori Maggiori», benché non sia mai usato nei Testi Normativi, tuttavia è stato sanzionato dalla XIV Assemblea Generale (Roma 1986) per brevità e convenienza, specialmente a scopo di informazione nei notiziari. 44 S38. Le Assemblee Generali e Provinciali si tengono secondo le prescrizioni contenute nelle norme per le “Assemblee”. S39. Per consentire al Moderatore Generale e al suo Consiglio una migliore conoscenza dello sviluppo della vita delle Province, dei Vicariati e Missioni, i Direttori Provinciali, dei Vicariati e delle Missioni mandano loro un’esauriente relazione dell’anno passato. S40. Il trasferimento permanente di un Sodale da una Provincia a un’altra può avvenire col consenso dell’individuo e dei rispettivi Direttori Provinciali. La notizia del trasferimento deve essere comunicata immediatamente al Moderatore Generale. Il Moderatore Generale, consultato il suo Consiglio, per una giusta causa e dopo aver ascoltato i Direttori Provinciali e l’individuo interessato, può chiedere che un Direttore Provinciale assegni temporaneamente un Sodale a un’altra Provincia o Vicariato. S41. Salvo il diritto del suffragio universale secondo la Costituzione, le competenze, la composizione e l’elezione del Consiglio Provinciale o del Consiglio del Vicariato o di altro organo equivalente, le qualifiche dei loro Sodali, la durata dell’ufficio e come sostituire qualcuno che venga meno, sono regolate dagli Statuti Provinciali e dei Vicariati. S42. Salve le norme dell’articolo C50, gli organi competenti a trattare gli affari più importanti della Provincia sono stabiliti negli Statuti Provinciali. S43. Per facilitare la sua organizzazione comunitaria e apostolica, si raccomanda che ogni Provincia, Vicariato e Missione abbia i distretti, cui è preposto un preside, 45 Statuti Generali Curia Generalizia. Tale contributo viene stabilito con decreto del Moderatore Generale e del suo Consiglio previa consultazione dei Direttori Provinciali. facoltizzato secondo le prescrizioni dei rispettivi Statuti o norme. S44. Ogni Provincia, col consenso dell’Assemblea Provinciale, del Moderatore Generale e del Consiglio Generale che agiscono con i Direttori Provinciali e i Direttori dei Vicariati a norma dell’articolo C71, può stabilire un Vicariato per il sacro ministero fuori dei confini della Provincia. Il Vicariato è retto dal Direttore del Vicariato, coadiuvato dal Consiglio o da altro organo equivalente, dotato del potere ordinario specificato negli Statuti del Vicariato. Questi Statuti, dopo essere stati confermati dal Direttore Provinciale col consenso del suo Consiglio, devono essere confermati anche dal Moderatore Generale col consenso del suo Consiglio. S45. Salve le norme stabilite negli Statuti Provinciali o negli Statuti del Vicariato e i Criteri per la fondazione di una Missione/Delegazione e l’elevazione a Vicariato o Provincia, per fondare una Missione o una Delegazione è necessario il consenso del Moderatore Generale e del suo Consiglio. Se questa fondazione avviene nel territorio di un’altra Provincia, si richiede anche il consenso del rispettivo Direttore Provinciale. Accanto alle Province e Vicariati, il Moderatore Generale e il suo Consiglio, dopo aver consultato i Superiori Maggiori, possono stabilire una o più fondazioni (ad experimentum) in collaborazione con le diverse unità della Congregazione. S46. Nelle loro rispettive giurisdizioni, il Moderatore Generale, il Direttore Provinciale e il Direttore del Vicariato, con l’aiuto dei rispettivi Consigli, devono stendere o approvare un bilancio reale, che lasci prevedere le entrate e le spese dell’anno seguente. I Direttori Provinciali e i Direttori dei Vicariati devono approvare anche i bilanci annuali delle residenze da essi designate per presentare un simile bilancio. 46 S48. Ogni Assemblea Generale deve emanare un Decreto aggiornato, che indica chi ha la facoltà di approvare spese e vendite di proprietà e contrarre prestiti di danaro che eccedono la somma determinata nella stessa Assemblea. S49. Poiché ogni Sodale in qualche modo partecipa alle decisioni finanziarie della Congregazione e ne amministra i beni per le sue necessità apostoliche e personali, deve essere pienamente informato sullo stato finanziario della sua residenza, Vicariato e Provincia. S50. Oltre il Direttore locale, di cui si parla negli articoli C81 e C82, gli Statuti Provinciali o del Vicariato determinano gli altri officiali necessari nella comunità locale. S51. Tutti i Superiori Maggiori devono visitare le residenze e i Sodali sotto la loro giurisdizione almeno una volta durante ogni termine del mandato. 47 Statuti Generali S47. Per tutte le alienazioni e i contratti onerosi che eccedono la somma decretata nella Legge Comune, si richiede l’approvazione del Moderatore Generale e del suo Consiglio e la successiva autorizzazione della Santa Sede. 48 ASSEMBLEE 50 Assemblee A. Assemblea Generale I. Annuncio e Convocazione A1. Il Moderatore Generale e il suo Consiglio, ascoltati i Direttori Provinciali e dei Vicariati, determinano il tempo e il luogo dell’Assemblea Generale. Per un grave motivo essi possono posticipare o anticipare questo tempo, ma non oltre sei mesi. A2. Un anno prima che si deve tenere l’Assemblea Generale, il Moderatore Generale ne dà l’annuncio ufficiale ai Direttori Provinciali e dei Vicariati con una lettera circolare, nella quale invita tutti i Sodali a unirsi in preghiera per il buon esito dell’Assemblea. I Direttori Provinciali e i Direttori dei Vicariati comunicano con sollecitudine tale lettera a tutti i propri Sodali. A3. Perché gli affari da discutere nella prossima Assemblea Generale possano essere trattati nel miglior modo pos51 sibile, il Moderatore Generale li notifica nella suddetta lettera. Quindi, i Direttori Provinciali e i Direttori dei Vicariati li trasmettono ai propri Sodali, perché essi, individualmente o, se lo desiderano, per mezzo di organi appropriati, suggeriscano altri argomenti. Il Moderatore Generale e il suo Consiglio, ricevuti tali suggerimenti, preparano l’Agenda per l’Assemblea Generale e la inviano a tutti i delegati di essa in tempo utile per lo studio. Infine, mandano la lettera di convocazione, nella quale comunicano la data definitiva dell’Assemblea e l’elenco di coloro che hanno il diritto di parteciparvi. II. Membri A4. Se il numero dei suoi Sodali definitivamente incorporati è dieci o più, ogni Provincia o Vicariato, secondo le norme dei rispettivi Statuti, elegge i propri delegati all’Assemblea Generale in proporzione al numero dei suoi Sodali definitivamente incorporati, secondo la seguente regola: – da 10 a 40 Sodali: un delegato; – oltre 40 Sodali: un delegato per ogni 40 Sodali o sua frazione. Nelle Missioni: – da 2 a 40 Sodali: un delegato; – oltre 40 Sodali: un delegato per ogni 40 Sodali o sua frazione. Il numero dei Sodali si calcola alla data della lettera del Moderatore Generale che annuncia l’Assemblea; i Sodali del Vicariato o della Missione non sono inclusi nel numero dei Sodali della Provincia di origine. 52 A6. Il Moderatore Generale col consenso del suo Consiglio, o la stessa Assemblea Generale, può invitare all’Assemblea Generale altre persone che hanno soltanto voce consultiva. III. Ordine di Procedura A7. All’apertura e alla chiusura dell’Assemblea Generale, come anche prima e dopo le elezioni, tutti coloro che vi partecipano sono invitati a unirsi in preghiera, possibilmente di carattere liturgico, con cui s’invoca l’aiuto di Dio e si rendono grazie a Lui per le decisioni dell’Assemblea. All’inizio e alla fine di ogni sessione dell’Assemblea, i partecipanti recitano una preghiera appropriata. A8. Nella sessione preliminare si trattano i seguenti argomenti: a) ricognizione dei documenti dell’Assemblea; b) elezione del Segretario dell’Assemblea nel caso che, per qualche ragione, il Segretario Generale non può assolvere questo compito; c) elezione di uno o più Presidi aggiunti, se l’Assemblea li giudica necessari; 53 Assemblee A5. Solo per una grave ragione un Sodale dell’Assemblea Generale può essere dispensato dal parteciparvi dal suo immediato superiore maggiore. Se il Direttore Provinciale o il Direttore del Vicariato o qualsiasi delegato non può essere presente all’Assemblea Generale, la rispettiva Provincia o Vicariato deve eleggere un sostituto secondo i propri Statuti. Per gli altri Sodali che non possono parteciparvi per qualsiasi motivo non si richiede il sostituto. d) conferma dei Segretari aggiunti, scelti dalla Segreteria Generale; e) nomina degli Scrutatori da parte del Preside; f) presentazione delle relazioni del Moderatore Generale, dei Direttori Provinciali e dei Vicariati. A9. Il Moderatore Generale espone all’Assemblea una relazione sui problemi più importanti che riguardano la vita spirituale, comunitaria e apostolica dell’intera Congregazione. Inoltre, presenta il resoconto finanziario della Curia Generalizia, come pure un sommario della situazione economica delle Province e dei Vicariati, dedotto dalle relazioni annuali inviate alla Segreteria Generale. Similmente, i Direttori Provinciali presentano in una relazione scritta un sommario dello stato delle loro Province e i Direttori dei Vicariati dei loro Vicariati; le copie di tali relazioni devono essere disponibili per tutti i Sodali. A10. Prima che il Preside dichiari l’Assemblea Generale validamente e ufficialmente aperta, devono essere riconosciuti i seguenti documenti: a) la lettera di convocazione dell’Assemblea Generale e altri eventuali documenti riguardanti la convocazione; b) le credenziali dei delegati; c) l’elenco alfabetico dei Sodali dell’Assemblea con la loro data di nascita, incorporazione e ordinazione; d) le norme di procedura dell’Assemblea; e) l’Agenda dell’Assemblea; f) una copia delle relazioni del Moderatore Generale, dei Direttori Provinciali e dei Direttori dei Vicariati; g) qualsiasi altro documento ritenuto necessario o utile. A11. Le elezioni si fanno con la scheda. Se qualcuno degli elettori si trova nella casa in cui avvengono le elezioni, ma non può essere presente alle elezioni per malattia, gli Scrutatori chiedono il suo voto per iscritto. 54 A13. Gli Atti e i Decreti dell’Assemblea Generale sono firmati dal Moderatore Generale e dal Segretario dell’Assemblea. Detti documenti, poi, editi secondo le prescrizioni dell’Assemblea e sotto la direzione del Moderatore Generale e del suo Consiglio, devono essere promulgati dal Moderatore Generale e inviati ai Direttori Provinciali e ai Direttori dei Vicariati e, per loro mezzo, a tutti i Sodali. IV. Officiali A14. Il Moderatore Generale o, in sua assenza, il Vice Moderatore Generale presiede l’Assemblea Generale fino all’elezione del nuovo Moderatore Generale. Dopo la sua elezione, questo assume l’ufficio di Preside. L’Assemblea Generale stessa può designare uno o più Sodali come Presidi aggiunti, perché assistano il Preside nel dirigere la discussione riguardante gli affari. A15. L’ufficio di Segretario è tenuto dal Segretario Generale. Nel caso che questo non possa soddisfare tale ufficio, si elegge tra gli stessi Sodali, a maggioranza relativa e con votazione segreta, il Segretario dell’Assemblea, i cui compiti sono: a) fare l’appello ai Sodali in ordine alfabetico; b) annunciare per ordine del Preside ciascuna elezione o l’argomento da trattare; c) annotare con precisione e annunciare il numero dei voti dati; 55 Assemblee A12. Terminate le elezioni, discussi pienamente e definiti tutti gli affari pertinenti, il Preside col consenso dei Sodali chiude l’Assemblea Generale, che, quindi, perde ogni autorità. d) presentare i verbali di ciascuna sessione all’approvazione dei Sodali all’inizio della sessione seguente e ogni altra documentazione necessaria. Il Segretario dell’Assemblea, se è necessario, può essere aiutato da altre persone che scrivono i verbali e ogni altra documentazione dell’Assemblea. A16. Il Preside nomina gli Scrutatori, il cui compito è osservare che la votazione proceda con ordine, controllare e contare i voti alla presenza del Preside. Se il numero dei voti supera quello dei Sodali, la votazione è invalida e l’Assemblea procede a una nuova votazione. Inoltre, essi informano il Segretario dell’Assemblea circa il numero dei Sodali presenti nell’aula dell’Assemblea e i nomi di coloro che arrivano in ritardo o escono prima. V. Assemblea Generale “de electione” A17. Terminata l’elezione del Moderatore Generale, il Preside interroga i Sodali se l’elezione è stata compiuta in modo retto e valido. Dopo che la maggioranza assoluta ha risposto affermativamente, interroga l’eletto se accetta l’elezione. Se l’eletto è lo stesso Preside, la duplice interrogazione si fa dal Segretario dell’Assemblea. Se l’eletto accetta, assume immediatamente l’ufficio e presiede l’Assemblea Generale. A18. Se l’eletto non è presente, lo si deve convocare immediatamente e le sessioni dell’Assemblea si sospendono fino al suo arrivo o fin quando non si sia conosciuta con certezza la sua esplicita accettazione, se la sua venuta sollecita non è possibile. In quest’ultimo caso si riprendono le sessioni dell’Assemblea e, eletto il Vice Moderatore Generale, questo prende il posto del Preside fino all’arrivo del nuovo Moderatore Generale eletto. 56 A20. Terminata ciascuna elezione dei Consiglieri Generali, il Preside fa le interrogazioni prescritte nell’articolo A17. Risposto affermativamente dalla maggioranza assoluta, chiede all’eletto se accetta l’ufficio. Se egli risponde in modo affermativo, l’assume immediatamente. A21. Se qualcuno dei neo eletti Sodali del Consiglio Generale non è presente all’Assemblea, lo si deve convocare subito, senza tuttavia interrompere l’Assemblea per attendere il suo arrivo. Ma se l’eletto, a norma dell’articolo A19, rinuncia all’ufficio, si segue la procedura ivi stabilita. VI. Assemblea Generale “de negotiis” A22. La procedura nel trattare l’Agenda dell’Assemblea Generale “de negotiis” viene determinata da ogni Assemblea secondo la natura degli affari. Se nell’Agenda di un’Assemblea Generale “de negotiis” vi sono anche le elezioni del Moderatore Generale e del suo Consiglio, i Sodali determinano le sessioni più opportune in cui esse debbono aver luogo. Si consiglia di rimandarle verso la fine dell’Assemblea. A23. La votazione sugli affari inclusi nell’Agenda, o adeguatamente proposti e ammessi a norma dell’articolo A25, deve essere a scrutinio segreto, se il Preside o qualsiasi Sodale dell’Assemblea lo richiede. Salvo l’articolo C59, 57 Assemblee A19. Se l’eletto, per un grave motivo, rinuncia all’ufficio davanti all’Assemblea o davanti al Preside e a due testimoni o per iscritto, si sospende per qualche tempo la sessione. Fatta la rinuncia dell’ufficio, uno non può ritrattarla, ma può essere ancora eletto. Riunitisi i Sodali, si riprende la sessione ed essi procedono a una nuova elezione. la maggioranza assoluta dei Sodali presenti decide l’affare nel primo e nel secondo scrutinio. Nel terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza relativa. Tuttavia, se i voti sono pari dopo il terzo scrutinio, il Preside, anche se ha già votato, può decidere l’argomento, se non si può differire. A24. Compito dell’Assemblea Generale “de negotiis” è: a) emettere Decreti conformi alla Costituzione per promuovere il bene comune della Congregazione; confermare, abrogare o emendare, a norma dell’articolo C60, i Decreti promulgati da qualsiasi Assemblea Generale precedente; b) introdurre, emendare o abrogare qualsiasi prescrizione degli Statuti Generali, come pure interpretare autenticamente gli Statuti Generali a norma dell’articolo C59; c) prescrivere gli esercizi di pietà da inserire nel Manuale Provinciale di preghiere e approvare le revisioni necessarie per il Rituale comune della Congregazione; d) prescrivere le norme riguardanti l’amministrazione dei beni temporali di tutta la Congregazione e delle singole Province; e) esaminare gli altri affari riguardanti la vita della Congregazione, che a giudizio del Moderatore Generale e del suo Consiglio è necessario sottoporre all’Assemblea Generale. A25. I nuovi affari, proposti da un Sodale dopo la pubblicazione dell’Agenda o durante la celebrazione della stessa Assemblea, possono essere trattati solo se un terzo dei Sodali dà il consenso. Tali argomenti devono essere notificati per iscritto a ciascun Sodale prima che siano presi in considerazione. 58 A26. La suprema autorità nella Provincia è esercitata dall’Assemblea Provinciale in conformità con la Costituzione e gli Statuti Generali. Il Direttore Provinciale, nel convocare l’Assemblea Provinciale o altro organo equivalente, designa il tempo e il luogo. L’Assemblea si celebra secondo la procedura stabilita negli Statuti Provinciali. A27. Salvo il diritto del suffragio universale e le prescrizioni della Costituzione e degli Statuti Generali, la composizione e la competenza delle Assemblee Provinciali o organi equivalenti, come anche il modo di elezione e la durata dell’ufficio dei Sodali di questi organi, devono essere stabiliti negli Statuti Provinciali. A28. Tutti gli Atti dell’Assemblea Provinciale, firmati dal Preside e dal Segretario, devono essere inviati al Moderatore Generale, perché col consenso del suo Consiglio li possa confermare. 59 Assemblee B. Assemblea Provinciale 60 POLITICHE 62 DECR E T I DELL’ASSEMBL E A G E N E R A L E 63 64 Decreti dell’Assemblea Generale La XIX Assemblea Generale abroga tutti i decreti della XVII Assemblea Generale, salvo alcuni di essi nella misura in cui sono contenuti nei seguenti decreti della XIX Assemblea Generale. DECRETO N. 1 TESTO AUTENTICO DEGLI ATTI DECRETO N. 2 PUBBLICAZIONE DEGLI ATTI Il testo degli Atti della XIX Assemblea Generale del 2007 è la versione in lingua inglese. L’Assemblea Generale affida al Moderatore Generale e al Consiglio Generale il compito di pubblicare gli Atti dell’Assemblea. Questi devono contenere i seguenti elementi: a) Tutte le decisioni, decreti, risoluzioni, e il documento, “Il Messaggio della XIX Assemblea Generale dei Missionari del Preziosissimo Sangue” insieme con il preciso voto su di essi; 65 b) c) I risultati delle elezioni del Moderatore Generale e al Consiglio Generale, insieme con il voto preciso su queste elezioni; Brevi note cronologiche, al fine di fornire un quadro generale delle attività dell’Assemblea. DECRETO N. 3 BENI TEMPORALI SPESE STRAORDINARIE: quando sono disponibili i fondi per un progetto, l’autorità competente per autorizzare una spesa straordinaria è la seguente: a) b) c) Il Moderatore Generale e al Consiglio Generale agendo collegialmente, dopo essersi consultato con i Provinciali e i Direttori dei Vicariati, quando l’importo è pari o supera US $ 2.500.000 o il suo equivalente in altre valute. Il Moderatore Generale, dopo aver consultato il Consiglio Generale, quando l’importo è pari o superiore US $ 1.000.000 ma è inferiore a US $ 2.500.000 o dei suoi equivalente in altre valute. L’Assemblea Provinciale, o il Direttore Provinciale e il suo Consiglio, quando l’importo è inferiore a US $ 1.000.000 o il suo equivalente in altre valute. VENDITA DEI BENI E RICHIESTA DI PRESTITO MONETARIO: Salvaguardando il diritto della Santa Sede, che dà il permesso per la vendita di immobili e il contrarre dei debiti: a) b) Il Moderatore Generale e il Consiglio Generale agendo collegialmente, dopo essersi consultati con i Provinciali e i Direttori dei Vicariati, autorizza l’azione di “vendita di proprietà”, quando l’importo è pari o superiore a US $ 2.500.000 o il suo equivalente in altre valute. Il Moderatore Generale dopo avere consultato il Consiglio Generale, autorizza l’azione per la “vendita di pro66 d) 67 Decreti dell’Assemblea Generale c) prietà“ quando l’importo è meno di US $ 2.500.000 ma più di US $ 1.000.000 o il suo equivalente in altre valute. Se la somma per la “vendita di proprietà” è US $ 1.000.000 o meno, o il suo equivalente in altre valute, gli Statuti Provinciali regolano la materia. Il Moderatore Generale e il Consiglio Generale agendo collegialmente con i Direttori Provinciali e i Direttori dei Vicariati, autorizzano l’azione per il “contratto di debiti”, quando l’importo è pari o superiore a US $ 1.000.000 o il suo equivalente in altre valute. Il Moderatore Generale e il Consiglio Generale, agendo collegialmente, autorizzano l’azione per “contrarre debiti”, quando l’importo è inferiore a US $ 1.000.000 ma più di US $ 500.000 o il suo equivalente in altre valute. Per “contrarre debiti”, se l’importo è di US $ 500.000 o meno, o il suo equivalente in altre valute, gli Statuti Provinciali regolano questa materia. 68 PROGRAMMA G E N E R A L E DI FORM A Z I O N E DELLA CONG R E G A Z I O N E DEL PREZIOSIS S I M O S A N G U E 69 70 Programma Generale di Formazione 1. 2. Osservazioni Generali1 La Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue di nostro Signore Gesù Cristo (C.PP.S.), è una Società di Vita Apostolica, fondata da S. Gaspare del Bufalo, che comprende Sodali sacerdoti e fratelli. La spiritualità del Sangue di Cristo è centrale per la loro identità come Sodali ed è al cuore della loro vita spirituale, comunitaria e apostolica. L’Eucarestia è un momento privilegiato per la celebrazione della loro spiritualità e dalla mensa eucaristica i Sodali prendono coraggio per proclamare l’amore liberante e redentivo 1 «Osservazione: Ogni Provincia è autorizzata a tradurre questo Programma Generale di Formazione usando la propria terminologia». Nella presente traduzione italiana, curata dalla Direzione Provinciale, invece di «Special-Advanced» formazione, si è adottato il termine solito «Tirocinio Speciale» (ndr). 71 3. 4. 5. 6. di Dio nel Sangue di Cristo. I Sodali sono chiamati a promuovere il Regno di Dio attraverso la loro attività apostolica e missionaria del ministero della Parola (C3). La Congregazione invita altre persone, chiamate da Dio, a partecipare a questo compito Missionario e provvede alla loro formazione in un ambiente che facilita la crescita dei candidati verso la maturità e la pienezza di vita in Cristo. Questa maturità richiede una formazione indirizzata a tutte le dimensioni della persona: umana, cristiana, comunitaria e apostolica. Allo stesso modo promuove lo sviluppo dei valori portanti per vivere e proclamare il Vangelo. La formazione di base per essere Sodali della Congregazione è la stessa per i candidati a essere sacerdoti o fratelli, giacché tutti i Sodali sono chiamati alla vita in comunità e a condividere l’apostolato. Il lavoro della formazione si situa all’interno di una concreta realtà culturale, sociale, politica ed ecclesiale. Tale contesto è sfida e arricchimento dell’intero processo formativo. OBIETTIVI E VALORI NELLA FORMAZIONE 7. La Congregazione tiene in gran conto e conferma i documenti della Chiesa, i quali esigono lo sviluppo umano e spirituale dei candidati. Tra questi documenti che servono a orientare il nostro processo formativo ci sono: gli orientamenti correnti pubblicati dal Magistero della Chiesa riguardanti la formazione dei sacerdoti e dei religiosi, le istruzioni delle rispettive Conferenze Episcopali 72 9. 10. Alcuni dei valori da sviluppare durante il processo di formazione comprendono: l’onestà e la sincerità, la capacità di aprirsi, di ascoltare e tenere in considerazione i punti di vista degli altri, la capacità di vivere in comunità, un profondo apprezzamento della preghiera personale e comunitaria, la capacità di vivere uno stile di vita semplice, il consiglio evangelico della vita e dell’amore nel celibato, il rinnegamento di sé, la compassione, la coscienza sociale, la solidarietà con il mondo, l’interessamento per la giustizia, la perseveranza nelle difficoltà, la sensibilità per le altre culture, la capacità di collaborare nel ministero con i laici, con i religiosi e le religiose, lo spirito d’iniziativa nel ministero, l’obbedienza e il rispetto per le tradizioni C.PP.S. Insieme a queste qualità di vita che la Chiesa richiede per tutti i Sodali ordinati o consacrati e per i Sodali delle Società di Vita Apostolica, la Congregazione esige una formazione specifica che sviluppa quelle qualità e virtù viste come abilitanti il candidato a condividere la Missione della Congregazione. Uno degli obiettivi essenziali del programma di formazione è che i Sodali scoprano e si approprino dell’identità C.PP.S. Alcune fonti speciali dove i Sodali scoprono la loro identità come Missionari del Preziosissimo Sangue sono: la spiritualità del Sangue di Cristo, il carisma Missionario, la vita di S. Gaspare, i Testi Normativi e la storia della Congregazione. È necessario utilizzare queste fonti distintive a tutti i livelli della formazione, specialmente nel periodo di formazione speciale, per modellare l’identità C.PP.S. 73 Programma Generale di Formazione 8. Nazionali e delle Conferenze Religiose, i nostri Testi Normativi e il nostro Programma di Formazione C.PP.S. TAPPE DELLA FORMAZIONE 11. 12. Ciascuna Provincia è incoraggiata a sviluppare un programma di promozione vocazionale e a designare il personale necessario per il ministero vocazionale. Tutti i candidati potenziali, assistiti dal personale vocazionale, devono intraprendere un processo di discernimento prima di entrare nello stadio della Preparazione Iniziale della formazione. Durante questo periodo di ricerca il candidato si sottopone a una valutazione attraverso colloqui esaurienti e test psicologici per discernere se è adatto per la vita in una società apostolica. Il programma di formazione all’interno della Congregazione ha tre tappe principali: Formazione Iniziale, Tirocinio Speciale e Formazione Continua. La formazione in queste tre aree deve essere progressiva e adeguata allo stadio nel quale il candidato vive. FORMAZIONE INIZIALE 13. In questo stadio, menzionato nell’art. S19 dei Testi Normativi, l’individuo si prepara a entrare come candidato nella Congregazione. Alcuni degli elementi posti in rilievo durante questo periodo di formazione sono: a) Crescita nello sviluppo umano e religioso e nei valori di base del Vangelo; b) Iniziazione alla direzione spirituale, alla vita liturgica e alla celebrazione dei sacramenti; c) Identificazione dei doni personali, come pure della sua forza e delle sue debolezze; d) Sviluppo della vita di preghiera personale e iniziazione alla preghiera comunitaria; 74 g) Iniziazione alla vita di comunità; Introduzione essenziale al Patrimonio della Congregazione; Coinvolgimento graduale nella formazione apostolica secondo l’età e la precedente esperienza pastorale. FORMAZIONE SPECIALE 14. Secondo gli artt. C35 e C38 dei Testi Normativi, questo stadio di formazione nelle Province si attua separatamente o simultaneamente. È il periodo definitivo di tempo prima dell’incorporazione alla Congregazione. In esso il candidato intraprende uno speciale programma di formazione religiosa per approfondire la sua vita spirituale e per sperimentare più intensamente il Mistero Pasquale. Speciale attenzione viene data: a) al patrimonio del nostro Istituto: la teologia e la spiritualità del Sangue di Cristo, il carisma Missionario, la vita di S. Gaspare, la storia della Congregazione e i suoi Testi Normativi. Il candidato viene spinto a confrontare questo patrimonio all’interno del suo contesto culturale, sociale, politico ed ecclesiale, per scoprire la sua vitalità nel mondo d’oggi; b) all’esperienza della vita di comunità a livello locale e alla conoscenza pratica delle varie forme di apostolato della Congregazione; all’approfondimento del “vincolo della carità”, che c) forma il fondamento della nostra vita in comune; d) alla celebrazione dei sacramenti dell’Eucarestia e della Riconciliazione che occupa un posto centrale nella vita e nello sviluppo della comunità. 75 Programma Generale di Formazione e) f) In questo periodo l’individuo approfondisce la sua formazione e la sua istruzione, necessari a renderlo capace di far parte della vita e della Missione della Congregazione, e affina più chiaramente la sua identità come futuro sacerdote o fratello. a) La preparazione al ministero sacerdotale nell’Istituto deve essere impartita in seminario o scuola teologica che soddisfa i bisogni sia dell’Istituto sia del candidato. b) I candidati a fratelli hanno diritto a tutta la preparazione e all’addestramento professionale o vocazionale necessari per il loro ministero nella Congregazione. c) Speciale attenzione va data alla preparazione per il ministero della Parola. d) Va ricercata una crescente integrazione dei doni individuali nei ministeri della Congregazione. e) II candidato viene introdotto gradatamente nelle forme di apostolato dell’Istituto e della Chiesa locale. f) II candidato fa il discernimento circa il suo ingresso nella Missione dell’Istituto come sacerdote o come fratello. FORMAZIONE CONTINUA 15. Speciale sostegno viene dato ai sacerdoti ordinati da poco e ai fratelli incorporati definitivamente, all’inizio del loro ministero. La formazione continua di tutti i Sodali è essenziale. Perciò, vanno offerte ai Sodali delle occasioni per una crescita continua nel nostro patrimo76 ELEMENTI FORMATIVI 16. 17. 18. 19. 20. 21. Ciascuna Provincia designa il personale necessario per accompagnare i candidati nel loro processo di formazione attraverso le diverse tappe. A queste persone designate viene offerta una adeguata formazione continua nelle specializzazioni e conoscenze che occorrono per accompagnare e guidare i candidati, cioè nel campo dello sviluppo umano, della vita spirituale, della qualificazione pastorale e del patrimonio C.PP.S. I formatori rendono capaci i candidati a discernere la chiamata di Dio, fornendo un ambiente basato sul Vangelo, aperto alla fede e alla condivisione. I formatori devono essere persone capaci di ascoltare, di comunicare, di stimolare il candidato a crescere. Egli rispetta i bisogni individuali e gli stadi della crescita e sa come integrarli con i bisogni e i ritmi della comunità. Attraverso il processo di formazione, il formatore facilita la paritaria interazione di gruppo come elemento formativo importante. La direzione spirituale occupa un ruolo significativo nell’aiutare il candidato a discernere la sua vocazione e ad approfondire la sua vita spirituale e il suo impegno a seguire Cristo nella Congregazione. Chiamati a servire il laicato e con il laicato, che a sua volta presta a noi servizio, ci si deve sentire incoraggia77 Programma Generale di Formazione nio, negli studi teologici, nella spiritualità e nella specializzazione pastorale, che li arricchisce come persone e migliora il loro ministero. 22. ti perché la saggezza e le prospettive del laicato vengano integrate nel Programma di Formazione. Sebbene ci sia una équipe formativa direttamente impegnata nell’accompagnare giorno dopo giorno i candidati, il compito della formazione e una responsabilità di tutta la comunità. Tutti i Sodali sono chiamati a essere parte della “comunità formativa” con la testimonianza di vita e col creare un’atmosfera ospitale e invitante, all’interno della quale i candidati si sentono motivati a rispondere alla chiamata di Dio nella comunità e nel ministero come Sodali della Congregazione del Preziosissimo Sangue. Approvato nell’incontro del Moderatore Generale e Consiglio Generale con i Superiori Maggiori C.PP.S., Valdivia, Cile 14 gennaio 1992 78 IL PROFILO DEL M I S S I O N A R I O DEL PREZIOSIS S I M O S A N G U E 79 80 Profilo La Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue è una Società di Vita Apostolica. Essa si dedica al ministero apostolico e Missionario della Parola (C3). La nostra Missione e la nostra vita comunitaria sono fondate e guidate dalla spiritualità del Preziosissimo Sangue. Il Profilo elenca le caratteristiche del Missionario del Preziosissimo Sangue. Esso ci aiuta ad inquadrare gli ideali che ci impegniamo a raggiungere. Per sua natura, un profilo è qualcosa di generale che deve poi trovare il suo sviluppo in ogni concreta situazione culturale. Questo Profilo del Missionario del Preziosissimo Sangue illuminerà i direttori vocazionali e i futuri candidati nel discernimento della loro vocazione verso la nostra Congregazione. Esso sarà utile nel guidare direttori di formazione e candidati nell’elaborazione di programmi formativi. Coscienti della necessità di un rinnovamento continuo, ciascuno di noi è caldamente esortato ad usare questo profilo per la sua continua crescita e rinnovamento. Il profilo deve essere visto nel contesto dello spirito del nostro Fondatore, San Gaspare, della nostra eredità 81 C.PP.S., dei Testi Normativi e del Programma di Formazione Generale. I. Missione I Missionari del Preziosissimo Sangue si impegnano nell’evangelizzazione attraverso il ministero apostolico e Missionario della Parola. Il Missionario del Preziosissimo Sangue ascolta il grido del Sangue. La nostra Missione ci chiama: • a lasciarsi evangelizzare dalla Parola di Dio rivelata in Gesù Cristo e dalla Parola vivente di Dio che è presente nel popolo e nei valori della cultura alla quale siamo mandati; • ad evangelizzare: • nell’esercizio del ministero della Parola; • nel dare testimonianza attraverso lo stile di vita; • nel promuovere la pace, la giustizia, e la riconciliazione; • nella promozione umana; • nel difendere i diritti e la dignità dell’uomo; • a leggere i segni dei tempi col dare ascolto al grido del Sangue; • a difendere la vita in una cultura di morte; • a rispettare e promuovere l’inculturazione della Chiesa in ogni contesto sociale; • ad un ministero di collaborazione con tutti i fedeli; • ad una sensibilità interculturale e internazionale; • ad educarci alle altre culture e linguaggi; • a lasciare che la Parola di Dio trasformi i modelli del vivere umano; • ad un ecumenismo aperto al dialogo (S13) e a collaborare con altre religioni; 82 • • • ad essere solidali con chi è nella sofferenza: gli alienati, i poveri, chi è privo di ogni forza, le vittime dell’oppressione, gli emarginati; ad avvicinare chi è dedito al male e chi ne è vittima affinché recuperino la loro piena umanità; ad essere uomini di profezia: resistere all’inganno, all’ingiustizia e a tutto ciò che si oppone al regno di Dio; alla mobilità, alla flessibilità e alla disponibilità per le varie situazioni e culture. II. Comunità Noi abbracciamo la vita di comunità come sostegno per la nostra Missione. La nostra vita comunitaria è sostenuta e guidata dalla spiritualità del Preziosissimo Sangue. Nella comunità miriamo a raggiungere la perfezione della carità attraverso il vincolo di carità, in quanto figli di San Gaspare. La nostra vita comunitaria è caratterizzata da: • il vincolo della carità; • la vita comune, se le esigenze dell’apostolato non richiedono diversamente (C7); • lo spirito di dialogo; la condivisione della propria fede, dei propri doni e talenti; • • il sostegno vicendevole; • la semplicità nello stile di vita; • la riconciliazione; • la conversione; • l’ospitalità; • la condivisione nei pasti, nella preghiera, nel ministero e nello studio; • l’accettare la vita comune nella diversità di cultura, di nazionalità e di età; 83 Profilo • • lo scambio di candidati e Sodali nella grande comunità internazionale. III. Spiritualità La spiritualità del Preziosissimo Sangue motiva e illumina la nostra Missione. Il Missionario contempla il Sangue di Cristo al centro della sua vocazione. La spiritualità del Preziosissimo Sangue include: • la preghiera e lo studio individuale e comunitario, specie con le Sacre Scritture e l’eredità C.PP.S.; • il ritrovarci insieme alla tavola Eucaristica dove il nostro vincolo di carità viene celebrato, e noi siamo curati e rinforzati per la Missione, e dove il Calice dell’Alleanza crea la comunione e ci chiama in luoghi che ci sfidano; • la riconciliazione; • l’inclusività e la diversità multiculturale; • un atteggiamento di apertura; • la libertà interiore e la povertà di spirito; • l’amore celibe; • la radicale risposta alla voce del Sangue; • il rinnovamento della persona, cultura, società e Chiesa; • l’umiltà che riconosce la nostra interdipendenza; • il fare nostro il carisma di San Gaspare; • l’approfondimento della nostra spiritualità con quanti la condividono con noi. Come Missionari del Preziosissimo Sangue, invochiamo la guida dello Spirito Santo e la sua grazia in tutte le dimensioni della nostra vita apostolica. 84 Approvato nell’incontro del Moderatore Generale e Consiglio Generale con i Superiori Maggiori, Kufstein, Austria. 15 settembre 2000 (Fu stabilito con votazione dei Superiori Maggiori che questo profilo, come da essi approvato, venisse inserito nel Programma Generale di Formazione per la Congregazione). 85 Profilo Quanti sono impegnati nel ministero di animazione e formazione vocazionale propongono questo profilo del Missionario del Preziosissimo Sangue come guida e sostegno del lavoro vocazionale e formativo della Congregazione. Esso vuole esprimere la nostra comprensione per una attualizzazione del carisma di san Gaspare nell’oggi del nostro tempo. 86 CRITERI PER LA F O N D A Z I O N E DI UNA MISSIONE / D E L E G A Z I O N E E L’EREZIONE DI U N V I C A R I ATO O DI UNA P R O V I N C I A 87 88 Criteri per la fondazione Introduzione Il nostro fondatore S. Gaspare ha parlato del suo sogno che un giorno vi sarebbero “mille lingue” per annunciare il mistero del Sangue Divino e il suo messaggio per la salvezza del mondo. È sempre stato incombente per i suoi successori, il Moderatore Generale per incoraggiare e controllare l’espansione della Congregazione in nuove parti del mondo (cfr. C61). Specialmente in questi ultimi tempi, è stato possibile per il Moderatore e l’intera Congregazione muoversi verso la realizzazione di questo sogno. La Congregazione coinvolta a rispondere agli inviti e opportunità per i Missionari di cominciare a lavorare in nuove aree, incoraggia e sostiene l’espansione, come pure sostiene il lavoro di Missionari carismatici che hanno una particolare vocazione in questo campo. Essa si coinvolge anche assicurando che, una volta che il lavoro della Congregazione è stato iniziato in una nuova area, siano adottate misure per garantire la stabilità e la sua costante crescita. 89 La C.PP.S. non ha avuto dei criteri, in passato, per la fondazione di una Missione/Delegazione, o per la creazione di un Vicariato o di una Provincia. La Curia Generalizia nel 1987 sviluppò alcune linee guida informali per la discussione ma queste non furono mai studiate. I Testi Normativi stabiliscono chi prende la decisione (cfr. C71; S36,S45). I criteri qui presentati intendono provvedere una struttura che assicuri stabilità e crescita. Specificamente essi intendono: a. aiutare a discernere quando un’attività apostolica debba presentare domanda per diventare Missione/Delegazione; b. aiutare una Provincia a decidere quando elevare una Missione/Delegazione a Vicariato o a Provincia; c. guidare il Moderatore Generale e il suo Consiglio nel prendere la decisione, con il voto deliberativo dei Direttori Provinciali e dei Vicariati, nell’erezione di un Vicariato o di una Provincia. La selezione dei criteri è venuta crescendo negli anni attraverso l’esperienza, ma non vuole essere un giudizio sulle passate decisioni. La selezione è stata guidata anche dall’esperienza di altri istituti religiosi e società di vita apostolica, come pure dalla consultazione di alcuni testi canonici. Prolegomeni Questi criteri riguardano il modo appropriato di espansione della C.PP.S. in nuove regioni. Come stabilito nei Testi Normativi (C61), il Moderatore Generale ha il compito di sovrintendere ad ogni espansione della Congregazione. È per questa ragione che la fondazione di Missioni/Delegazioni e l’erezione di Vicariati e Province coinvolgono decisioni prese non semplicemente a livello locale. Il punto centrale per questa supervisione da parte del Moderatore Generale è che qualsiasi espansione della Congregazione sia una espansione 90 Criteri per la fondazione di una Mansione/Delegazione L’iniziativa di fondare una Missione/Delegazione incomincia in una Provincia o in un Vicariato dopo che dei Sodali sono stati assegnati a una nuova regione. Quando il lavoro intrapreso da quei Sodali ha raggiunto una certa maturità, la Provincia o il Vicariato attraverso la Provincia, può fare la petizione al Moderatore e Consiglio Generale perché ci sia la fondazione come Missione/Delegazione, ammesso che essa non si trovi nel territorio di un’altra Provincia (S45). La richiesta di fondare una Missione dovrebbe includere l’evidenza che siano stati tenuti presenti i criteri qui elencati: 91 Criteri per la fondazione della Congregazione in accordo con il carisma di San Gaspare a lei affidato, e non per altre ragioni (come l’espansione solo per avere vocazioni, per fini economici e simili). Qualsiasi espansione proposta deve mostrare che è un allargamento della C.PP.S. come Società Vita Apostolica che vive del carisma di San Gaspare. In concreto questo significa: a. un apostolato “al servizio della Chiesa attraverso l’attività apostolica e missionaria del ministero della Parola” (C3). b. Una vita di comunità, nello spirito di San Gaspare, che sostenga e rafforzi i Sodali in tale apostolato (C6). c. Una spiritualità del Sangue di Cristo che “occupa un posto speciale nella vita spirituale, comunitaria e apostolica dei Sodali” (C4). I tre aspetti del carisma di San Gaspare – apostolato, vita di comunità e spiritualità – sono le tre colonne su cui si basa la C.PP.S. come società di vita apostolica. Tutte insieme, formano una unità. La mancanza di una di queste componenti come parte della visione dell’espansione della congregazione risulterebbe in un’espressione incompleta del carisma che San Gaspare ha affidato alla Congregazione. 1. 2. 3. 4. 5. Il lavoro intrapreso nella prospettata Missione/Delegazione sia veramente il lavoro della Provincia e non semplicemente il progetto personale di un singolo individuo. Questo significa che (1) coinvolge più di un Sodale definitivamente incorporato della Provincia che lavora nella zona designata come Missione/Delegazione, (2) il lavoro ha l’appoggio manifesto di un numero sostanziale di Sodali della Provincia. Le necessità apostoliche sono state chiaramente individuate in quella regione che permetterebbe lo stabilimento di un’identità C.PP.S. che sia dedicata “al servizio della Chiesa attraverso l’attività apostolica e missionaria del ministero della Parola” (C3). C’è una ragionevole sicurezza che la C.PP.S. potrà continuare il suo lavoro nella regione. La Missione/Delegazione prospettata ha il consenso e l’appoggio dell’Ordinario del luogo. Una chiara identità apostolica è stata stabilita prima che sia iniziato un qualsiasi programma di formazione. Criteri per l’erezione di Vicariati e Province Quando si giudica che una Missione/Delegazione abbia raggiunto una certa maturità e stabilità si può pensare che sia pronta per l’erezione a Vicariato. Allo stesso modo, quando un Vicariato ha raggiunto una certa maturità e stabilità, si può prendere in considerazione la sua erezione a Provincia. In tutte e due le istanze, è responsabilità del Moderatore Generale e del suo Consiglio, con il voto deliberativo dei Direttori Provinciali e dei Vicariati, di approvare tale erezione (S36). Il Moderatore e il suo Consiglio non prenderanno in considerazione una richiesta a meno che non sia stata approvata dalla rispettiva Provincia-madre, secondo i suoi Statuti 92 Missione e Apostolato 1. 2. 3. 4. La Missione/Delegazione o Vicariato ha un senso chiaro, articolato della sua Missione, che fa fronte a bisogni ben precisi della Chiesa locale. Il suo apostolato, perciò, rappresenta qualcosa di più degli interessi dei Sodali locali. La Missione/Delegazione o Vicariato ha mostrato la capacità di “stabilire gli obiettivi dell’apostolato Missionario e predisporre i mezzi adeguati per conseguirli” (S14). Cioè ha un piano pastorale articolato o un programma della Missione, che è conforme o da il suo contributo ai piani pastorali della regione nella quale lavora, che fa vedere contemporaneamente un senso di collaborazione con la Chiesa locale e un senso di contributo specifico C.PP.S. alla Chiesa locale. Per l’erezione a Vicariato, una Missione/Delegazione deve avere almeno tre case, con un minimo di 12 Sodali definitivamente incorporati. Per l’erezione a Provincia, un Vicariato deve avere al minimo 5 case, con un minimo di 20 Sodali definitivamente incorporati. Per la possibilità degli incarichi pastorali il numero e la diversità dei Sodali sono tali da permettere un avvicendamento negli anni, in modo che non si assegnino i Sodali a un solo tipo di apostolato o per un periodo di tempo troppo lungo. 93 Criteri per la fondazione Provinciali. Inoltre, la richiesta deve recare l’evidenza che siano stati tenuti presenti i criteri seguenti nei campi di: 1) Missione e apostolato, 2) vita di comunità, 3) risorse per sostenere la Missione e la vita di comunità, 4) struttura amministrativa che sostenga la vita del Vicariato o della Provincia. Si capisce che il grado di autonomia in ogni area è diverso per un Vicariato o una Provincia, cioè una Provincia deve dare evidenza di una maggiore autonomia e stabilità di un Vicariato. Vita di Comunità 5. 6. La Missione/Delegazione o Vicariato ha mostrato la capacità di creare e sostenere una vita di comunità che nutre e sostiene i Sodali nel loro apostolato. La Missione/Delegazione o Vicariato è riuscita a stabilire un ciclo regolare di incontri per la preghiera, la crescita spirituale, gli esercizi spirituali e la conduzione dei propri affari. Risorse per mantenere l’Apostolato e la Vita di Comunità 7. 8. 9. 10. 11. La Missione/Delegazione o Vicariato ha personale sufficiente per far fronte agli impegni apostolici e può mostrare che avrà personale sufficiente per il prevedibile futuro. Ha abbastanza Sodali con un sufficiente numero di anni di incorporazione per la direzione (C70) e per mantenere il proprio programma di formazione. Ha le risorse per mantenere il proprio programma di formazione, cioè 1) personale sufficiente, appropriato e qualificato, e 2) che un tale numero non sia uguale a quello di coloro che prestano servizio nella Direzione in modo da salvaguardare da una parte le decisioni da prendere nei riguardi dei candidati, e dall’altra il diritto dei candidati di fare ricorso contro le decisioni prese da coloro ai quali è affidata la formazione. Ha Sodali con un sufficiente numero di anni di incorporazione e di esperienza per provvedere una rosa di candidati di potenziali Superiori Maggiori e di Sodali del Consiglio, in modo che una persona non rimanga nell’incarico per un periodo di tempo troppo lungo (can. 624 §2). Ha mostrato la capacità di poter rinnovare l’amministrazione in maniera ordinata in modo da assicurare 94 13. Ha risorse finanziarie o accesso a tali risorse per sostenere i propri Sodali nell’apostolato, nella vita di comunità, nella formazione. Ciò comporta che dimostri una regolare, affidabile fonte di entrate e un regolare sistema di rendiconto finanziario e di relazione finanziaria. Ha sviluppato un piano finanziario che metta in evidenza la capacità di automantenimento per un lungo periodo di tempo. Tale piano include una proiezione delle entrate e delle spese per un periodo di tempo di diversi anni, che non include soltanto le entrate annuali e le spese ordinarie, ma anche il modo per finanziare le spese straordinarie (come un allargamento degli impegni, il sostegno di quegli impegni apostolici che non si reggono da sé, spese importanti come le costruzioni, ecc.). Strutture Amministrative 14. 15. La Missione/Delegazione o Vicariato ha proposto degli statuti per regolare i vari aspetti della sua vita. La Missione/Delegazione o Vicariato ha sviluppato per iscritto altri modi di agire riguardo all’amministrazione, alle forme di apostolato, alla formazione e alle finanze. Ha inoltre previsto la procedura per la loro revisione. Ha messo in evidenza che tali modi di agire vengono osservati. Approvato nell’incontro del Moderatore Generale e Consiglio Generale con i Superiori Maggiori. 23 luglio 1998, Morogoro, Tanzania. 95 Criteri per la fondazione 12. una continuità nell’apostolato, nella vita di comunità, nella formazione. 96 CRIT E R I PER UNA RICON F I G U R A Z I O N E DI UNA PROVINCIA O VICARIATO: UNA SCELTA P E R L A V I TA 97 98 Criteri per una riconfigurazione Introduzione Nel settembre 2001, i Delegati della XVII Assemblea Generale si sono riuniti a Roma per affrontare il tema: “II volto futuro dei Missionari del Preziosissimo Sangue”. Considerando il nostro futuro di istituto internazionale, i Delegati hanno creduto che una riconfigurazione possa diventare desiderabile negli anni a venire. Nel settembre 2002, i Superiori Maggiori convenuti nell’incontro di Niagara Falls, Ontario, hanno deliberato di porre questo documento nel contesto di un processo per inquadrare il futuro della nostra Congregazione attraverso discussioni che si avranno in adunanze a livello regionale. I Superiori Maggiori hanno visto in questo un’occasione per interrogarci sulle relazioni insieme presenti e passate, per giungere a stabilirne di nuove fra tutti i Sodali e a stabilire una riconfigurazione dell’intera comunità. Il documento è considerato uno strumento da usare in una futura collaborazione fra le varie unità della Congregazione. 99 L’occasione di mutamenti per una risposta a situazioni nuove può costituire un momento di grazia e apertura a un’esistenza nuova, sebbene ciò possa portare con sé momenti di sofferenza. La nostra spiritualità ci chiama a superare frontiere, ad andare sempre avanti, scoprendo la vita che può emergere dietro a ciò che sembra spegnersi. In altri termini, la riconfigurazione può significare una scelta per la vita, una scelta per vivere più pienamente il carisma e la Missione del nostro Fondatore. Riorganizzarci offre anche l’occasione di cercare nuove vie di essere Missionari, di vivere nella comunità e approfondire la nostra spiritualità. La riconfigurazione può condurci a una più attenta gestione delle nostre risorse umane ed economiche per il bene della Missione da compiere. Il processo può inoltre significare una riorganizzazione interna, nuove vie di collaborazione, una fusione o unione con un’altra unità della Congregazione, o la creazione di una nuova entità. Guardiamo al futuro con la speranza e la fiducia che il Signore, che ha iniziato l’opera con San Gaspare e suoi compagni, assista anche noi nel portarla avanti in questo terzo millennio della Cristianità. Fatti antecedenti I delegati della XVII Assemblea Generale hanno approvato una bozza di documento con proposte di criteri per la riconfigurazione di una Provincia o Vicariato. Il testo veniva quindi consegnato a tutti i Sodali per commenti e suggerimenti e, dopo, portato per una discussione finale all’incontro dei Superiori Maggiori. Il documento è stato approvato il 13 settembre 2002. Nel documento si espongono i criteri che possono usarsi per valutare la necessità di una riconfigurazione, i valori che devono essere presi in considerazione nel processo e un esempio del medesimo processo. 100 Criteri Generali Una Provincia o Vicariato ha la facoltà di avviare la discussione sulla configurazione per motivazioni positive. Anche se la Provincia, o Vicariato, versa in una buona condizione generale, tuttavia i Sodali possono far rilevare nuove realtà e possibilità di riorganizzazione per un ministero ed una vita di comunità più creativi ed efficienti. D’altra parte, una Provincia, o Vicariato, potrebbe trovarsi ad affrontare una o più situazioni problematiche che possono sollevare tale discussione. I seguenti criteri delineano lo sviluppo di condizioni che dovrebbero indurre a un serio esame da parte della Provincia, o Vicariato, o da parte del Moderatore Generale e del suo Consiglio. Tali criteri si basano sui tre pilastri della C.PP.S. come Società di Vita Apostolica: Missione, comunità e spiritualità. Una Provincia, o Vicariato, che riconosce di non poter soddisfare uno o più criteri può iniziare a considerare le provocazioni date prima di un’eventuale discussione di riconfigurazione. I criteri suggeriti non hanno tutti lo stesso peso; dovranno perciò essere applicati con prudenza e giusta valutazione. 101 Criteri per una riconfigurazione Alcuni elementi provengono dal documento Criteri per fondare una Missione/Delegazione o per l’erezione di un Vicariato o Provincia approvato nel 1998 nell’incontro dei Superiori Maggiori. Pur trattandosi di procedimenti in qualche maniera simili, tuttavia essi non sono del tutto paralleli. I Testi Normativi precisano a chi compete la decisione per l’erezione di Vicariati e Province (cfr. C71; S36; S45). Verosimilmente gli stessi organismi avranno l’autorità nei procedimenti di riconfigurazione. Missione e Apostolato 1.1. La Provincia, o Vicariato, non può più far fronte ai ministeri in cui ci si era impegnati. I Sodali procedono solo con impegni personali. 1.2 1.3 1.4 La Provincia, o Vicariato, non riesce più a far sentire la ricchezza del suo carisma nell’ambito del piano pastorale diocesano. Come Vicariato, non è data la presenza di almeno dodici Sodali con incorporazione definitiva. Come Provincia, non si ha la presenza di venti Sodali con incorporazione definitiva. Saranno da prendersi in considerazione anche l’età, lo stato di salute, il numero dei Sodali attivi e dei candidati in formazione. Nella Provincia, o Vicariato, non è più data una situazione finanziaria sostenibile per rispondere alle necessità delle residenze, dei ministeri interni ed esterni e di una dignitosa condizione dei Sodali attivi e in riposo. Nello stesso tempo, può accadere che una Provincia, o Vicariato, per poter far fronte a queste responsabilità possa aiutarsi tramite fondi di altre unità della Congregazione. Vita di Comunità 2.1. La Provincia, o Vicariato, non ha più la possibilità di istituire e mantenere una vita di comunità che nutra e sostenga i Sodali nelle attività apostoliche, né si da alcuna garanzia di ricevere aiuto da altre unità della Congregazione. La vita di comunità include la buona volontà di partecipare insieme alla preghiera e all’opera Missionaria della Congregazione, e di ritrovarsi per giornate di preghiera, studio, Assemblee, ecc… 102 2.3 La Provincia, o Vicariato, non è più stata abile ad attrarre e sostenere vocazioni per un esteso periodo di tempo. Non si ha un numero sufficiente di Sodali attivi per coprire le strutture di governo, sì da non lasciare che alcuni Sodali restino in carica per un periodo troppo lungo (cfr. CIC 624§2). 2.4 Non si dà possibilità di seguire il programma di formazione, anche in collaborazione con un’altra unità della Congregazione. Spiritualità 3.1 3.2 La Provincia, o Vicariato, viene a trovarsi così ridotta da non permettere attività spirituali in comune come il ritiro annuale e la celebrazione di festività. Manca una comune vita di preghiera. La spiritualità della Congregazione non costituisce più la sorgente comune dell’attività apostolica e non è condivisa con i laici. Valori che il processo deve considerare Questi sono valori da onorarsi in ciascuno stadio del processo di riconfigurazione: • • • La creazione di qualcosa di nuovo può risultare essere migliore che riconfigurare il vecchio o restare attaccati a modelli passati. Sarà sempre auspicabile che ci sia la più piena consultazione e adesione dei Sodali interessati. Ciascun sodale e il suo apostolato sono da valutare con stima. È necessario mostrare una grande sensibilità alla storia, cultura, filosofia e linguaggio delle Province, o Vicariati, in questione. 103 Criteri per una riconfigurazione 2.2 • Si deve avere grande attenzione verso i Sodali prima, durante e dopo il processo di riconfigurazione. • Una partecipazione delle risorse finanziarie (per esempio attraverso un “fondo di solidarietà”) potrebbe essere presa in considerazione per venire incontro a situazioni di difficoltà economica di un’altra unità della Congregazione. • Una migliore amministrazione delle finanze contribuirà a sostenere la vita comunitaria e la Missione. • Si può domandare una più equa disposizione della proprietà della comunità. • Nella riconfigurazione si richiede la dovuta attenzione alle conseguenze legali civili, e.g. fondi pensionistici. • • La mutualità è cruciale: (per esempio) una Provincia, o Vicariato, non deve essere dominante su un altro nel processo di riconfigurazione. Per quanto sarà possibile, le associazioni laicali saranno coinvolte nel processo. Questi valori dovrebbero essere affermati in tutte le Province, o Vicariati, interessati alla riconfigurazione, specialmente nel caso in cui alcuni Sodali passino da una unità ad un’altra. Effetti desiderati Sebbene possa accadere che la discussione sulla riconfigurazione avvenga a causa di situazioni o eventi negativi, la riconfigurazione può avere alcuni risultati positivi come i seguenti: • Un rinnovamento della vita spirituale dei Sodali. • Un raggruppare Sodali e risorse in vista di un impegno più pieno ed efficiente nella Missione. 104 • • • • Lo sviluppo di una vita comunitaria più fiorente e dinamica. L’incremento di migliori espedienti per attirare le vocazioni. Una rosa più ampia di Sodali disponibili a ricoprire incarichi direzionali. L’opportunità di impegno in nuove aree di Missione apostolica. Un più ricco e vario programma di formazione. I. I passi della Riconfigurazione Come avviare il processo? Si potrebbero avere diversi passaggi. All’inizio c’è l’apertura della discussione. Ciò può avvenire per una duplice strada. In un primo modo, la Provincia, o Vicariato, giunge a decidere di avviare il processo dopo la relativa discussione e votazione in un’assemblea. Questo avviene in seguito ad uno spontaneo esame della situazione e constatando una volontà dei Sodali di voler iniziare il processo di riconfigurazione. La decisione di avviare la discussione non significa che la decisione sull’eventuale riconfigurazione sia stata già presa. In un secondo modo, il Moderatore Generale, visitata la Provincia, o Vicariato, fa rilevare nella sua relazione la presenza di segni sufficienti di un’incapacità di continuare come Provincia o Vicariato e giustifica una discussione sulla questione. Per giungere ad una tale conclusione il Moderatore Generale dovrà passare del tempo sufficiente nella Provincia, o Vicariato, per esaminare la realtà della sua vita. Egli dovrà anche sollecitare un risveglio dei valori e dello spirito della Congregazione in seno alla Provincia, o Vicariato, prima di proporre il dibattito sulla riconfigurazione. II Moderatore Generale, ascoltato il parere del suo Consiglio e con il suo consenso, può ordinare che il dibattito 105 Criteri per una riconfigurazione • sia avviato, e domandare che la Provincia, o Vicariato, presentino una relazione. Tale relazione dovrà: 1) mostrare in maniera convincente la possibilità di poter continuare come Provincia, o Vicariato; 2) mostrare almeno delle ragioni per cui la riconfigurazione sarebbe dannosa per la vita della Provincia, o Vicariato, per quanto concerne la sua Missione apostolica, la vita di comunità e la spiritualità; oppure, 3) dovrà dirsi d’accordo sulla necessità della riconfigurazione e indicare l’eventuale direzione da prendere in fase di dibattito. Il secondo passo è quello della discussione. Con il coinvolgimento dei Sodali si raggiungerà un consenso sulla necessità di intervenire. Sebbene il risultato possa non essere unanime, tuttavia si darà a tutte le parti l’opportunità di essere ascoltate. Prima della riconfigurazione sarà presa in considerazione la possibilità di un sostegno da parte di una o più Province. Nel caso una Provincia, o Vicariato, dovesse essere soppressa, i Sodali delle comunità interessate avranno la possibilità di scelta per congiungersi con un’altra unità della Congregazione, per separarsi o per iniziare una nuova unità nella Congregazione. Terzo passo: preparazione di un programma. Il Moderatore Generale inviterà la Provincia, o Vicariato, a stendere un programma di transizione per il nuovo stato, seguendo la linea dei valori riportati sopra. Si avrà grande attenzione verso tutti i Sodali coinvolti. Questi saranno incoraggiati a raggiungere un certo consenso. Il piano è da presentarsi entro un tempo che sarà stabilito dal Moderatore Generale. La presentazione del programma richiederà la semplice maggioranza dei Sodali della Provincia, o Vicariato. Quarto passo: esame del programma. Una commissione, composta da tre Direttori di Provincia/Vicariato nominati dal Moderatore Generale, esamineranno il programma verificando che esso sia conforme ai Testi Normativi e ai valori e criteri del presente documento. Quinto passo: fase conclusiva e di attuazione. La decisione sarà presa nell’incontro dei Superiori Maggiori con il 106 Approvato nell’incontro del Moderatore e Consiglio Generale con i Superiori Maggiori 13 settembre 2002, Niagara Falls, Ontario, Canada. 107 Criteri per una riconfigurazione Moderatore Generale e Consiglio Generale. Nel rendere effettiva la risoluzione si avrà cura di assistere i Sodali nell’adattarsi alla nuova realtà lasciando loro, secondo le possibilità, la facoltà di fare le proprie scelte. 108 POLITICA SUL L E R E G I O N I NELLA CONG R E G A Z I O N E 109 110 Politica sulle regioni Nella nostra Congregazione riconosciamo cinque regioni: Africa, Asia, Europa, America Latina e Nord America. Lo scopo di queste regioni è di promuovere una maggiore comprensione e apprezzamento della nostra identità internazionale e multiculturale, condividere le risorse umane ed economiche, e collaborare nella formazione e nella Missione. I Direttori delle Province, Vicariati, e Missioni di una regione sono responsabili nell’organizzare riunioni e altre attività nelle loro regioni. I Direttori delle Unità di ogni regione dovrebbero incontrarsi annualmente. Possono scegliere uno o più Sodali per pianificare e coordinare le attività della regione. Data l’unicità, di ogni regione, il modo di condivisione e collaborazione regionale può variare. I Direttori Provinciali, di Vicariato o di Missione, dopo aver consultato i loro Sodali, determineranno la natura e l’estensione di raduni regionali, della collaborazione, e così via. Il Moderatore Generale e il Consiglio Generale faranno ogni sforzo per essere rappresentati da uno dei loro Sodali ai raduni regionali, sia per imparare che per animare. Aiuteranno 111 pure a provvedere supporto e risorse per le regioni. Gli incontri regolari del Moderatore Generale e del Consiglio Generale con i Superiori Maggiori (“riunioni dei Superiori Maggiori”) continueranno ad essere una risorsa significativa per promuovere la condivisione e la collaborazione tra le Province, i Vicariati, le Missioni, e le regioni della Congregazione. Approvato nell’incontro del Moderatore Generale e del Consiglio Generale con i Superiori Maggiori 23 agosto 2006, Belém, Para, Brasile 112 POLITICA S U I D I R I T T I E RESPONSABILI T À D E I M E M B R I DI UNA U N I T À CHE VIVONO E L AV O R A N O IN UN’ALT R A U N I T À DELLA CONG R E G A Z I O N E 113 114 Politica sui diritti e responsabilità dei Sodali Un Sodale che si trova a lavorare nel ministero di un’altra Unità della Congregazione per più di un anno, gode dei diritti e le responsabilità dell’Unità della Congregazione in cui vive e lavora. I suoi diritti e responsabilità nella sua Unità di origine sono temporaneamente sospesi. Il contratto sarà stipulato tra i Direttori delle Unità coinvolte riguardo la sanità e le spese pensionistiche e altre questioni finanziarie concernenti il Sodale. Approvato nel corso della riunione del Moderatore Generale e Consiglio Generale con i Superiori Maggiori 23 Agosto 2006, Belem, Para, Brasile 115 116 Indice IND I C E (I numeri si riferiscono agli articoli) Ammalati, gli condivisione di apostolato cura vincolo di carità Atti C24 C16 C11 dell’Assemblea Generale dell’Assemblea Provinciale A13, S35 A28 Anzianità Alienazione Apostolato Archivista Generale C11, C16, C24 S47 C3, C4, C7, C16, C21-C27, C32, S11-S15 Assemblea Generale annuncio amministrazione degli immobili Assemblea “de electione” Assemblea “de negotiis” Atti autorità suprema Cerimoniale convocazione decreti delegati documenti funzioni del Segretario interpretazioni manuale delle preghiere modifica degli Statuti Generali modifica dei Testi Normativi norme dubbie norme per lo svolgimento officiali ordine dei lavori 117 S34 A1-A28 A2 A24d A17-A21 A22-A25 A13 C54 A24c A3 C60, S48, A13, A24a C57, A4, A5 A10 A15 C59, S29 A24c A24b C59 S29 S38, A7-A13 A14-A16 A7-A13 preghiera presidente scioglimento Sodali, i suoi sostituti tempo e luogo Assemblea provinciale Atti approvazione di Statuti Provinciali autorità suprema in Provincia composizione e competenza convocazione interpretazioni istituzione di un Vicariato norme di conduzione Associati Laici comunicazioni governati dai loro propri statuti la Congregazione incoraggia e riconosce Beni temporali Bilancio A26-A28 A28 S27 A26 A27 A26 S29 S44 S38 S15 S12 S12 C16, C17, A24d S46 Celibato C18 Cerimoniale Codice di Diritto Canonico c. 119 #1 c. 189 c. 590 #2 c. 665 #2 c. 693 cc. 694-704 c. 696 c. 733 c. 735 #2 c. 736 #2 c. 738 #2 A7 A14 A12 C56, A6 A5 A1 A24c 118 C74 C65 C19 S21 S22 S24 C44 C80 S19 C34 C27 C17 C41 C78 Comunicazioni Comunità Locale Vita C10, S15 C26, C79, C81, S50 C2, C4, C6-C9, C10, C14, C15, C18-C20, C45, C49 Concelebrazione, Eucaristica C14 Conferenze e Convegni Conferma Atti dell’Assemblea Provinciale elezione del Direttore Provinciale elezione del Vicario Statuti del Vicariato Statuti Provinciali Consigli Evangelici Consiglio Generale (vedi Moderatore Generale e Relazione col Consiglio Generale) elezione governo della Congregazione quorum degli incontri di Consiglio Sodali Sodali ex officio dell’Assemblea Generale Consiglio Provinciale approvazione bilancio competenze, composizione, elezione, posto vacante interpretazione di norme dubbie peculio Consiglio, Vicariato Contributo per la Curia Generalizia Credo di Nicea 119 C9 A28 C75 C75 S27, S44 S27 C15-C19 C68, A21 S30-S36 C69 C67, S30 C56 S46 C77, S41 S29 S9 C77, S44 S37 C78 Indice c. 741 cc. 742-746 c. 833 Crocifisso da missionario S2 Curia Generalizia S34, A9 Debiti privati S10 Decreti dell’Assemblea Generale Decreto di Dimissioni di un Sodale incorporato definitivamente di un Sodale non incorporato definitivamente Decreto di Incorporazione Defunti S48, A13, A24a C41, S21, S24 C43 C36 C11, S7 Delegati dell’Assemblea Generale C57, A4, A5 Devozione a Beata Vergine Maria Preziosissimo Sangue San Francesco Saverio San Gaspare del Bufalo UNIO SANGUIS CHRISTI C5 C4 C5 C5 S12 Delegazione, fondazione di una Dialogo S45 C20, C34, S13 Direttore(i) compito dispense facoltà qualifiche C46, C48 S28 C52 C51 Direttore locale C79, C81, C82, S50 Direttore(i) Maggiore Incontro biennale Professione di Fede visite ai Sodali S36, S38 nota 4 C78 S51 120 S39 C74 S15 S39 Direttore(i) Provinciale aiutato dal Consiglio C77 aiuto Moderatore Generale C67 ammissione dei candidati C35 ammissione dei candidati all’incorporazione temporanea C36 approvazione all’Ordinazione dei Candidati C40 Atti dell’Assemblea Generale A13 budget S46 budget annuale S46 capo della Provincia C70 collaborazione col Moderatore Generale C61 comunicazioni S15 conferma dell’elezione del Direttore del Vicariato C75 contributo per il Generalato S37 convocazione dell’Assemblea Provinciale A26 decreto di dimissione di un Sodale incorporato temporaneamente C44 determinare il peculio S9 divisione della Provincia S36a durata del mandato C73 elezione C73-C75 incontro biennale dei Superiori Maggiori S36 indulto di uscita di un Sodale incorporato temporaneamente C43 interpretazione di norme S29 fondazione di un Vicariato S44 lettere dimissorie C41 modifica degli Statuti Generali S36c preparazione dell’Assemblea Generale A2, A3 Programma Generale di Formazione S36d relazione all’Assemblea Generale A8-A10 relazione annuale S39 richiesta per la conferma della sua elezione C75 rimozione dall’ufficio C76 rimozione dall’ufficio di Moderatore Generale C66 121 Indice Direttore(i) Missione capo di una Missione elezione o nomina incontro biennale invio del rapporto completo Sodali ex officio dell’Assemblea Generale spese straordinarie Superiore Maggiore tempo e luogo dell’Assemblea Generale trasferimenti qualifiche vacanza nell’ufficio valutazione straordinaria Direttore(i) Vicariato aiuto al Moderatore Generale assistito da un Consiglio bilancio annuale decreto di dimissione di un Sodale incorporato temporaneamente diritti e gli obblighi di un Sodale in indulto durata del mandato elezione ex officio, Sodale dell’Assemblea Generale facoltà di ammettere un candidato governo del Vicariato indulto di un Sodale incorporato temporaneamente inviare una relazione al Moderatore Generale presentare relazione scritta all’Assemblea Generale qualifiche rimozione dalla carica di Moderatore Generale rimozione e trasferimento dall’ufficio riunione biennale dei Superiori Maggiori Superiore Maggiore Dimissioni di un Sodale incorporato definitivamente non incorporato definitivamente Dispense Distretti C56 S36b S26 A1 S40 C72 C75 S36e C67 C77 S46 C44 S23 C73 C72-C75 C56 C35 S44 C43 S39 A9 C72 C66 C76 S36 S26 C41, S21, S24 C44 S21, S28 S43 Economo Generale S34 Ecumenismo S13 122 Esercizi Spirituali Età S41, A27 S9 C50, C53 S42 C13 C8, C64, C68 Ex-Moderatore Generale C56 Formazione apostolica Cristiana Comunitaria Formazione e Incorporazione Programma di Speciale umana Francesco Saverio, San Gaspare del Bufalo, San C32 C30 C31 C28-C44, S16-S25 S18, S19, S36d C35 C29 C5, C37 C1, C4-C6, C22, C31, C37, S2 Governo C45-C82, S26, S51 Incontri comunitari Incorporazione ammissione atto di consacrazione speciale cessazione perdita della diocesi rito tempo uso di questo termine nei Testi Normativi Indulto di lasciare Sodale incorporato definitivamente Sodale incorporato temporaneamente 123 C9 C36 C2, C37 S21 C39 C37 C35, C38, S19 C2 C42 C43 Indice Enti, partecipativo e consultivo composizione e competenze peculio suffragio universale trattare le questioni importanti della Provincia Indulto di vivere fuori della Congregazione Formatori dei Candidati Sodale incorporato definitivamente Laico Laicizzazione C34, S17 S23 S12 A21 Lettere Dimissorie C40 Liturgia C14, C23, S5 Liturgia delle Ore C14 Manuale di preghiere S4, A24c Ministero della parola parrocchiale C3, C24 S11 Maria, Aiuto dei Cristiani C37 Missioni delegati eletti per l’Assemblea Generale estere fondazione norme sono unità della Congregazione Missioni, Norme apostolato distretti regolamentate dai rispettivi Statuti Provinciali o del Vicariato Regole per l’elezione del Direttore della Missione Moderatore Generale aiutato dal Consiglio Generale ammettere alla Incorporazione Definitiva annunciare un’Assemblea Generale conferma dell’elezione di un Direttore Provinciale dimissioni dall’ufficio divisione della Provincia 124 S11 C25 S45 S27 C70 S11 S43 S27 C74 C67 C36 A2-A3 C75 C65 S36a C63 C54, C64, A17-A19 C40 S36c C62 S30 C66 S36 C61 C56 S36e S26 S12 Moderatore Generale e le Relazioni con il Consiglio Generale Agisce Collegialmente con il Consiglio S33 approvazione alienazioni e contrazione di debiti S47 approvazione dei verbali del Consiglio Generale S35 convocazione delle riunioni straordinarie su richiesta dei Superiori Maggiori S36 designazione del Vice-Moderatore C63 determinazione dell’ammontare del contributo annuale S37 determinazione del tempo e del luogo dell’Assemblea Generale A1 fondazione di una Missione o di una Delegazione S45 inizio di una nuova fondazione(i) S45 interpretazione di una norma dubbia S29 preparazione dell’Agenda dell’Assemblea Generale A3, A24e proposta di una spesa straordinaria nell’ordine del giorno S36b redazione del bilancio annuale S46 redazione e promulgazione degli atti e dei decreti dell’Assemblea Generale A13 scelta di un Consigliere Generale mancante S31 Agisce con il Consenso del Consiglio concessione dell’indulto di uscita di un Sodale incorporato definitivamente concessione dell’indulto di vivere fuori della Congregazione conferma degli Atti di un Assemblea Provinciale conferma degli Statuti del Vicariato conferma degli Statuti Provinciali 125 S33 C42 S23 A28 S44, S27 S27 Indice durata del mandato elezione lettere dimissorie modifica degli Statuti Generali qualifiche residenza rimozione dall’ufficio riunione biennale dei Superiori Maggiori segno di unità Sodali ex officio dell’Assemblea Generale spese straordinarie Superiore Maggiore Unio Sanguis Christi convocazione incontri extra dei Superiori Maggiori dispensa di un’intera Provincia da norme disciplinari invito di persone per un’Assemblea Generale nomina agli uffici della Curia permesso di trasferimento di un Sodale ad altra Società di Vita Apostolica Azioni dopo aver consultato il Consiglio Generale richiesta di trasferimento temporaneo di un Sodale Norme, dubbie Obbedienza autorità vita comunitaria S36 S28 A6 S34 S22 S33 S40 S29 C48 C19 Obblighi S10 Offerta della Messa S8 Ordinazione lettere dimissorie C40 Ospiti C12 Politiche sono vincolanti S36f Ospitalità C12 Peculio S9 Postulatore Generale S34 Povertà C16, C17 Preghiera in comune mentale nutrimento dell’apostolato per le vocazioni perseveranza C14 C13 C23 S16 S20 126 S4, A24c Preambolo C1 Preziosissimo Sangue C1, C4, C6, C19, C21, C25, C35, C37, C45, S5, S6, S13 Preziosissimo Sangue, Nostra Signora del Principi fondamentali Procuratore Generale Programma di Formazione e Studi C5 C2-C5 S34 S18, S19, S36d Province comunicazioni S15 condividere le risorse C17 cooperare con le altre unità C70 divisione / unione di C71, S36a eleggere i delegati per l’Assemblea Generale C57 inviare una relazione esauriente al Mod. Gen. ogni anno S39 unità della Congregazione C70 Ritiro, Giorni di C13 Reddito del ministero C16 Residenza bilancio erezione, accettazione, soppressione Moderatore Generale e Consiglio Generale Sodali risiedono status finanziario suffragi S46 C80 S30 C7 S49 S7 Relazione annuale Residenza Curia Generalizia Santo Padre S39 S30 C19, C27, S7 127 Indice Preghiere, Manuale delle Santa Sede alienazione e contratti onerosi dimissioni del Moderatore Generale norme dubbie e cambiamenti nella Costituzione permesso per trasferire a un Istituto di Vita Consacrata Procuratore Generale rimozione dall’ufficio di Moderatore Generale Sacramento della Riconciliazione Sacra Scrittura Apocalisse 5,9 Efesini 2,13 Segretario Generale funzioni notaio pubblico segretario dell’Assemblea Generale Sodale uso del termine nei Testi Normativi Sodali, cooperazione tra i Spese straordinarie S47 C65 C59 S22 S34 C66 C13 C13, C23 C25 S13 S35 S35 S35, A15 C2 C26 S47, S48, S36b Statuti Generali per le Assemblee modifiche A1-A28 S36c Statuti Provinciali accettazione dei candidati per l’incorporazione C36 ammissione per l’incorporazione temporanea C36 apostolato S11 applicazione delle norme dei Testi Normativi S27 approvati dall’Assemblea Provinciale e confermati dal Mod. Gen. S27 Assemblea Provinciale A26, A27 assenza dell’ufficio di Direttore Provinciale C75 assenza dei Sodali S3 composizione e competenze dell’Assemblea Provinciale A27 Consiglio Provinciale C77 128 Statuti del Vicariato S44 apostolato S11 approvazione S27 assenza dall’ufficio del Direttore del Vicariato C75 competenze e composizione del Consiglio del Vicariato S41 Consiglio del Vicariato C77 Direttore Locale C81, C82 distretti S43 elezione dei delegati all’Assemblea Generale C57, C58, A4 elezione del Direttore del Vicariato C73, C74 elezione del Direttore della Missione C74 norme dubbie S28 norme per fondare una Missione o una Delegazione S45 officiali di una comunità locale S50 rimozione e trasferimento del Direttore del Vicariato C76 vacanze dei Sodali S3 Sostituzione di un Sodale all’Assemblea Generale 129 A5 Indice delegati all’Assemblea Generale A4 determinazioni delle qualifiche del Direttore Provinciale C72 distretti S43 Direttore Locale C81, C82 elezione dei delegati all’Assemblea Generale C57, A4 elezione, competenze e composizione del Consiglio Provinciale S41 elezione del Direttore Provinciale C73, C74 elezione del Direttore della Missione C74 emblema S2 enti, partecipativi e consultivi S42 norme dubbie S29 norme per fondare una Missione o Delegazione S45 officiali locali S50 regola le norme delle Missioni S27 residenze C80 rimozione o il trasferimento del Direttore Provinciale C76 scelta del Direttore Locale C81 Stipendio delle Messe S8 suffragi S7 opere di apostolato S11 uso del Crocifisso da missionario S2 voce attiva e passiva C58 Stipendi delle Messe S8 Suffragio Universale C50, C53, S41 Suffragi C11, S7 Superiori Maggiori Incontro biennale Professione di Fede visite ai Sodali S26 S36, S36 nota 4 C78 S51 Titolo della Congregazione Trasferimento dei Sodali a un’altra Congregazione o Istituto da una Provincia ad un’altra Diritto Canonico Unio Sanguis Christi Uscita dalla Congregazione S1 S22 S40 C41 S12 C42, S20-S22, S25 Vacanze annuali S3 Vendite straordinarie Verbale dell’Assemblea Generale delle Riunioni del Consiglio Generale Vicariato annuale fondazione comunicazioni delegati eletti all’Assemblea Generale divisione / unione mandare una relazione esauriente aanuale al Moderatore Generale unità della Congregazione Vice-Moderatore 130 S48 S35, A13, A15d S35 S36a, S44 S15 C57 C71, S36a S39 C70 C63, S30 Vocazioni animazione vocazionale perseveranza C1, C7, C8, C10-C12, C14, C37, C45 S16 S20 Voce, attiva e passiva privazione C58 S21 Ufficio Vacante di Consigliere Generale Direttore del Vicariato Direttore Provinciale Moderatore Generale S31 C75 C75 C63 LAUS SANGUINI AGNI! 131 Indice Vincolo di carità Finito di stampare nella Stilgraf di Cesena nel mese di settembre 2009