martello 2010-22

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martello 2010-22
FOGLIO VOLANTE EDITO A PESCINA DA FRANCO MASSIMO BOTTICCHIO – DIRETTORE ANGELO VENTI – REGISTRAZIONE TRIBUNALE AVEZZANO N. 176/2004 – ANNO VII - NUMERO 22 (DICEMBRE 2010)
REDAZIONE VIA DANTE 3, PESCINA (67057) AQ E-MAIL: [email protected] – http://www.site.it – CICLINPROP LOCALITÀ PETOGNA 15 LUCO DEI MARSI – DISTRIBUZIONE GRATUITA
MISSIONE IMPOSSIBILE
Per l’ultimo numero (di quest’anno), molti erano
gli argomenti che avrebbero meritato una (sia pur
modesta, nostra) trattazione.
La vicenda del fu ospedale, innanzittuto, nell’imminenza della decisione del Tar che cancellerà, a
breve, definitivamente, quel che da tempo abbiamo già perso (ovvero: le acuzie). Commentando
la quale avrei voluto speculare (ragionare) su
quanto a Pescina si sia autolesionisti, adducendo,
a corredo dell’assunto, anche alcune parole pronunziate dal sindaco Radichetti in occasione della
sua audizione alla quinta Commissione consiliare
alla Regione, il 29 luglio 2010 («[…] è chiaro che
l’Ospedale di Pescina non ha un pronto soccorso.
Questo è chiaro, è evidente. Ha un primo soccorso. E’un Ospedale capace di mettere quattro punti
a un dito, di saper gestire una colica renale e credo
che debba essere in grado di mettere un presunto
infarto su un’ambulanza, su un’ambulanza nuova
e portarlo, non so, mi auguro a Avezzano, ma può
essere Chieti, Teramo o Pescara» […]). Ma sarei
forse scaduto nel turpiloquio, come i fontamaresi
di Silone.
Si poteva poi trattare dell’ormai dilagante febbre
elettorale, con i relativi fenomeni legati alla formazione di liste, apparentamenti, cene, riunioni
presso il benzinaio della piazza, posizionamenti su
facebook (e persino l’apposizione di: dossi nei
punti strategici della viabilità; nuove classifiche a
terreni; alberi di natale sontuosi, busti, ecc.). Ma
anche qui avrei corso il rischio di trascendere.
Così, è giunto liberatore l’intervento, il 6 dicembre
2010, sulla stampa seria (cartacea e on line), del
presidente dell’Aciam, l’avvocato Luigi Ciaccia, in
merito all’annosa vicenda della progettata discarica di «Valle dei fiori», che ci consente di tornare sul
tema, senza il rischio di dover affrontare altre que-
DOPO RICOSTRUZIONE, SANITÀ, ENERGIA (INCENERITORI)
E ALTRI 22 (VENTIDUE) TRA INCARICHI E DELEGHE...
Gianni Chiodi commissario al sesso nella Regione
Abruzzo
La decisione era nell’aria: un nuovo compito finisce
sulle spalle dell’instancabile governatore Chiodi: la
delega al sesso per la Regione Abruzzo. “La situazione economica non consentiva di tollerare oltre l’andazzo sfrenato di questi ultimi anni – ha commentato in occasione della conferenza stampa il
Presidente, comunicando alla stampa il nuovo incarico – il settore ha necessità di un riordino, allo scopo
di assicurare un più ordinato economico e sinergico
Mulini
Avento
stioni moleste.
Da qualche tempo, con periodica cadenza, ci si
racconta essere, l’Abruzzo, alla vigilia di una terribile crisi legata allo smaltimento dei rifiuti. Il
penultimo uomo politico (e chiedo scusa, nell’usare la locuzione “uomo politico”, sia alla razza
umana che alla scienza politica) a recitare tale
commedia è stato tale Gianni Chiodi, purtroppo
svolgersi delle pratiche sessuali, che verranno finalmente codificate in un’apposita delibera commissariale e pubblicate sul BURA, e tutelare così un più
ordinato e civile rapporto tra le persone e all’interno
delle famiglie”. Per la riconversione del settore il
commissario Chiodi si avvarrà dell’opera di un subcommissario (circola insistentemente il nome di
Rocco Siffredi, noto professionista di Ortona a Mare)
e della consulenza fiscale dello studio Tancredi; “ma
soprattutto – ha chiosato Chiodi dinanzi alla stampa
– per l’espletamento del gravoso compito mi raccorderò e mi terrò in strettissimo contatto con il nostro
Presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi” .
(3 dicembre 2010)
toccatoci in sorte alla guida della Regione
Abruzzo, il quale, pur essendo dedito a scoprire,
un giorno sì e uno no, alcuni insignificanti buchi
nella sanità, ha trovato il modo di comunicarci,
bontà sua, che siamo, per l’immondizia, in «preemergenza». Sullo spartito si è dunque innestato
il caldo eloquio celanese del Ciaccia, che per
mezzo de “il Centro” si è premurato di comunicarci che la prossima chiusura della discarica di
Lanciano (aprile 2011) ci precipiterà, stante l’assenza di impianti nella Marsica, in un mare di pattume. A meno che...
Fino all’arsura abbiamo gridato – nelle piazze, sui
fogli stampati, nei crocchi, sotto la doccia – che
assimilare la situazione del Napoletano a quella
della Marsica è un’operazione folle, se non altro
per la evidente differenza di densità abitativa.
Nondimeno, è ormai convinzione ampiamente
condivisa che gran parte del rimedio al problema
passi per la raccolta differenziata (che i nostri eroi
vanno invece diffamando, elevando ad ogni occasione degli insulsi peana in favore dell’incenerimento: con ciò prendendo per stupidi tutti quelli
che in realtà assai più evolute della nostra attraverso la differenziata tutelano ambiente e saccocce): raccolta spinta che – ci consenta il Ciaccia –
dovrebbe essere implementata non dai comuni
soci ma dal Consorzio (altrimenti cosa ci sta a fare
Aciam?). Che non ne sia capace?
I due intervistatori ci informano altresì che tra i
molteplici effetti positivi della discarica di «Valle
dei fiori» per come individuati dal Ciaccia ci sarà
quello della «riduzione delle tariffe di conferimento del 30 per cento»: ci chiediamo: per tutti i
comuni o solo per alcuni? (domanda legittimata
dal fatto che Aciam ha sottoscritto le più svariate
clausole di convenzione con i singoli municipi,
non si è mai ben compreso per quali ragioni istituzionali e di servizio).
Già, perché il passaggio saliente dell’intervista
(che è molto simile ad altre due che nei mesi scorsi lo stesso Ciaccia ha rilasciato, con solo le date
traslate) è infatti il seguente: «ora stiamo procedendo all’affidamento dell’opera in Valle dei fiori e
contiamo di avere il sito operativo nella primavera o
al massimo nell’estate prossima». Quell’ora, per chi
non lo sapesse, va avanti da metà anno, da quando cioè Aciam ha emanato il bando per affidare i
CONTINUA A PAGINA DUE
Ricorre in questi giorni
il venticinquesimo anniversario –
festeggiato la scorsa settimana
con un degno concerto –
della fondazione del circolo
musicale-banda
“I Leoncini d’Abruzzo”.
A questa grande realtà che onora
Pescina i più sentiti auguri
da parte di questo foglio
il martellod
delfucino
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
MARRUVIUM
Sbirro morto
Il municipio di San Benedetto dei Marsi e l’impresa Ridolfi ripartono con la
procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. A fine novembre è stato
presentato il nuovo plico agli uffici competenti della Regione.
I tempi si allungano. Auguri!
Particolare della lettera del 14 settembre 2010 con la quale il Comune ribadiva la messa a disposizione del sito
di discarica di “Sbirro morto” per l’intero comprensorio marsicano.
Il successivo parere della Regione del 12 ottobre 2010 (già pubblicato da questo foglio e rintracciabile su site.it),
pare aver indotto il municipio di San Benedetto dei Marsi a più miti consigli, e a considerare non fungibile l’autorizzazione dell’anno 2006, e a ripartire per un “nuovo” procedimento.... Peccato non si sia ricorsi al Tar....
Tutto ciò mentre si urla all’emergenza... Immaginiano il dispiacere di Aciam....
CONTINUA DA PAGINA UNO:
Mulini a vento
lavori per la realizzazione della discarica (9 giugno
2010). Bando che (teoricamente) sarebbe scaduto
il 28 giugno successivo.
Da mesi andiamo chiedendo – e comprendiamo
la risposta non sia agevole – perché quella gara sia
stata, ad oggi, congelata. Certo, non possono
ammettere di aver fermato il bando una volta
sopravvenuto il ricorso, sarebbe come ammetterne la fondatezza… Questo dubbio avrebbe
forse potuto essere soddisfatto dalla lettura del
verbale dell’assemblea Aciam del 19 ottobre 2010,
che aveva tra i punti all’ordine del giorno proprio
la “procedura appalto discarica Gioia dei Marsi”;
peccato che formalmente richiesto, tale documento ci sia stato inopinatamente negato, inducendoci all’ennesimo ricorso endoprocedimentale (che problema c’è? Loro gli avvocati li tengono
lautamente retribuiti… da noi!). Ciò giusto per sottolineare la grande trasparenza che anima Aciam.
In quanto a trasparenza, nemmeno l’ARTA (ovvero
l’Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale) ha
brillato, e chi pensava di poter comprendere come
si potesse esser passati, dal caldo consiglio di
quell’Agenzia a trovare un altro sito sino alla possibilità di ammettere, in ogni caso di emergenza,
numero 22 - dicembre 2010
[ 07 12 10 500 ]
in pratica, il rifiuto tal quale a «Valle dei fiori»,
dovrà attendere che il giudice amministrativo
imponga all’ARTA di esibire la documentazione in
suo possesso (altro ricorso, ovvio, per la disperazione degli avvocati Simone H. e Di Nicola M.).
L’insieme complessivo di queste ritrosie a fornire
spiegazioni, la mancata costituzione di Aciam
dinanzi al Tar e vari altri indizi piuttosto evidenti
dovrebbero indurre le popolazioni interessate a
riflettere sulla bontà del progetto (invero, già il cd
rom di un candidato alle provinciali era da considerarsi “definitivo” al riguardo). In proposito, ai cittadini di Fontamara si presenta un’occasione
imperdibile di testare la validità dell’opzione di
piazzare una simile bomba ecologica sulla montagna, chiedendo, a chi andrà a chiedergli il voto,
cosa ne pensi, perso l’ospedale, dell’arrivo di questa discarica (ovvero, del colpo finale).
Non è molto importante ma chi scrive dichiara sin
da ora che voterà soltanto chi pubblicamente si
impegnerà a chiudere, il giorno dopo le consultazione amministrative, il sentiero che conduce a
«Valle dei fiori» (lasciando il transito per la cava).
Non so perché ma sento che il giorno delle elezioni potrò rimanere tranquillamente a casa.
fmb
Questa terra è la mia terra
Quando in giovane età (universitaria), in quel di Roma,
alcuni amici mi portarono ad assistere al film (in una di
quelle sale definite allora d’essai) “Questa terra è la mia
terra”, rimasi estremamente sorpreso, oltre che dagli
efficaci e spettacolari effetti dei vari momenti di rievocazione ambientale, anche e soprattutto dal canto
della miseria e della disperazione, tra rabbia e speranza nell’America della depressione, cantata da Woodie
Guthrie (nel film interpretato da David Corradine).
Improvvisamente nei giorni scorsi, questo film mi è
tornato prepotentemente alla mente. Nel corso di una
giornata di caccia con amici alla beccaccia, sulle montagne marsicane lo scorso 23 ottobre, un capriolo,
apparso improvvisamente, mi portava via un giovane
cane di nome Yoga, cui ero legato per tante ragioni,
che rimaneva irresistibilmente attratto dallo stupendo
animale e di cui ancora oggi, non riesco a comprenderne la ragione. Di li, e nei giorni a seguire, una continua e costante ricerca dell’animale, con l’aiuto di amici,
presidenti locali della Federcaccia, la stessa sezione
provinciale, residenti, forestale, guardie del Parco
(d’Abruzzo) ma ciò, senza esito alcuno. Quando ormai
disperato, mi accingevo a recarmi, per la consueta
denuncia, alle locali autorità di polizia, il giorno 2
novembre improvvisamente ed inaspettatamente
una telefonata: mi chiamo Daniela, vivo a Roma ed ho il
suo cane! Accidenti pensai, quanto ha camminato! Poi
invece il chiarimento. Questa straordinaria persona,
con affetti ancora in Abruzzo, mi spiegava di aver trovato l’animale, disorientato, impaurito, e disidratato
nei pressi di un suo terreno, coltivato a olive. Di qui la
decisione di raccoglierlo e portarlo con sé, e subito di
correre dal veterinario. Ma tutto ciò solo in Roma, poiché era tardi e doveva necessariamente rientrare per
ragioni di lavoro. Lo ha curato, accudito, sfamato e poi
attraverso il microchip, il contatto con il sottoscritto.
Nei giorni successivi chiedevo lei di tenerlo ancora,
poiché per ragioni lavoro non potevo muovermi. Poi
un amico lo ha riportato in Abruzzo. Ho domandato a
questa persona di comunicarmi le spese, e quant’altro
si era reso necessario per il mantenimento dell’animale. Assolutamente nulla, mi ha risposto. Ancora oggi,
questa stupenda persona non ho avuto modo di conoscerla, se non telefonicamente. Ecco perché sono oggi
orgoglioso, nonostante le chiare origini austriache, di
essere abruzzese, e di ribadire con forza che, oltre ad
essere forti e gentili, questi abruzzesi, noi abruzzesi,
siamo qualcosa in più. Ecco perché ne voglio raccontare. Ecco perché questa terra, è la mia terra! (Ortucchio,
17.11.2010)
Roberto Iagereregger
LE ULTIME PAROLE FAMOSE DI...
Antonio Del Corvo
Abbiamo maturato la curiosità di andare a rileggere quanto Del Corvo aveva vergato nel proprio
programma elettorale per le elezioni di marzo
scorso (2010), in tema di sanità. Abbiamo scovato,
tra gli altri, il seguente passaggio:
«La ristrutturazione che sta interessando le ASL, con
le conseguenti razionalizzazioni, non può realizzarsi
con un progressivo impoverimento degli ospedali
minori: i reparti fondamentali debbono continuare
ad esistere con dignità. Se da un lato siamo d’accordo su una più forte integrazione tra i presidi ospedalieri della realtà provinciale, non possiamo immaginare che integrazione significhi depotenziare o peggio chiudere realtà che stanno dando risposte importanti e qualificate. Vanno infine valorizzate le risorse
umane presenti, spesso dimenticate, che hanno consentito, in questi anni difficili, di mantenere la sanità
aquilana a livelli alti e di riferimento nei confronti di
altre realtà abruzzesi sia pubbliche che private.
Da ultimo ma non per ultimo va rivista l’offerta
alberghiera-ospedaliera: occorrono strutture
moderne al passo con le attuali esigenze. La sanità
dovrà essere a misura d’uomo con il malato al centro del sistema sanitario. Va ottimizzata la rete ospedaliera con il potenziamento di presidii ospedalieri».