Regia Marina e Guglielmo Marconi

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Regia Marina e Guglielmo Marconi
Regia Marina
e Guglielmo
Marconi
di Claudio Boccalatte
I
Appoggiando
Guglielmo Marconi
la Regia Marina impedì
una delle prime
“fughe di cervelli”
dal nostro Paese
l Museo Tecnico Navale della Spezia si
trova in uno dei due
bastioni della porta
principale della Base
Navale, con ingresso da
piazza Domenico Chiodo. Tra i numerosi interessantissimi reperti
della storia della tecnologia navale che ne giustificano il nome, vi è
una teca dedicata alle
esperienze di trasmissione radio che Guglielmo
Marconi compì alla Spezia, a favore e con il concorso della Regia Marina, nell’anno 1897.
Nato a Bologna il 25 aprile 1874, figlio di un gentiluomo italiano e di madre britannica, Guglielmo
Marconi già all’età di diciotto anni iniziò i suoi
primi esperimenti nella soffitta di casa.
Nel 1895, poco più che ventenne, presentò la sua
scoperta della radio, definita “telegrafo senza fili”,
in grado di inviare, con la velocità della luce, segnali codificati con il già esistente codice telegrafico
Morse. Ma le autorità italiane dell’epoca, forse influenzate dalla giovane età e dalla mancanza di titoli accademici dell’inventore, non seppero valorizzare sufficientemente la nuova tecnologia, e il giovane inventore, deluso, si trasferì in Inghilterra, dove
presentò la sua invenzione alle autorità britanniche
che ne intuirono subito il valore rivoluzionario.
Non si trattava della prima idea di radio (la teoria
era stata già intuita da Faraday, esposta da Max-
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well e verificata in pratica da Hertz), ma del
primo rudimentale apparecchio funzionante.
L’Addetto Navale italiano a Londra, capitano
di vascello Augusto
Bianco, comprese invece l’importanza dell’invenzione, e Marconi,
sempre nel 1897, fu richiamato in Patria per
disposizione del ministro della Marina, generale ispettore del Genio Navale Benedetto Brin, allo scopo di ripetere e proseguire tali esperimenti con piena disponibilità di
mezzi e di fondi da parte della Forza Armata.
Il suo primo esperimento di trasmissione in territorio italiano venne compiuto presso il Ministero
della Marina, a Roma, il 2 luglio 1897, realizzando
un collegamento tra la sala riunioni e la biblioteca; all’esperimento, pienamente riuscito, assistettero molte autorità civili, militari e scientifiche.
Seguirono altri esperimenti a Roma, alla presenza
di scienziati, giornalisti, uomini politici e delle più
alte autorità dello Stato, inclusi il Re e la Regina,
per i quali Marconi effettuò un esperimento di trasmissione al Quirinale; dal 10 luglio iniziarono le
prove alla Spezia, prima a terra e poi in mare.
Quando arriva alla Spezia, Marconi ha solo ventitré
anni, ma è già famoso e il suo arrivo occupa le prime pagine dei periodici locali, che riportano una
cronaca abbastanza fedele delle prove eseguite.
In particolare, sul settimanale Corriere della Spezia
(all’epoca non esistevano alla Spezia quotidiani)
viene riportato prima un articolo (“Marconi alla
Spezia”, il 17 luglio) dove se ne annuncia l’arrivo
descrivendolo così: “Marconi ha 23 anni. Pallido,
piuttosto biondo, di alta statura, con gli occhi celesti:
ha fisionomia decisamente inglese, ed infatti è inglese
la madre sua. La fisionomia dolce e modesta è però
molto espressiva: la fronte alta, diritta, spaziosa: il
cranio largamente sviluppato in corrispondenza dei
temporali e dell’occipite. Parla poco; ascolta, quasi
senza mostrarlo, i discorsi che si fanno intorno a lui, e
di tanto in tanto se proprio è necessario, con pochissime e gentili parole, interviene a correggere un giudizio
o a soddisfare una domanda” l’articolo prosegue
contrastando quanti ritenevano Marconi un inventore, ma non uno scienziato, difendendone
non solo le conoscenze teoriche, ma anche l’abilità pratica “Gli apparecchi con cui il giovane scienziato fece i suoi esperimenti sono costruiti da lui stesso,
con le proprie mani”.
In un numero successivo,lo stesso periodico riporta un articolo scientifico sulla teoria della radio,
corredato da interessanti disegni e firmato da L.P.
(molto probabilmente l’ingegner Luigi Pasqualini,
direttore del laboratorio elettrotecnico della Marina alla Spezia, che aveva presenziato alle esperienze romane e spezzine di Marconi) definito “uno dei
più competenti elettricisti d’Italia” e “uno dei più profondi e geniali conoscitori della difficile materia” (“Telegrafia senza fili”, pubblicato il 31 luglio).
La Regia Marina, dal canto suo, lo aveva accolto
così: “Alle ore 11 del mattino seguente (il 10 luglio,
n.d.r.), accompagnato dal signor Capitano di Vascello
Annovazzi, si recò dal signor Contr’Ammiraglio Grillo, quale presidente della Commissione permanente
per gli esperimenti del materiale da guerra e destinato
dal Ministero a presiedere la speciale Commissione per
gli esperimenti del telegrafo senza fili. Poco dopo, in
compagnia dei suddetti Ufficiali, si recava in Arsenale
a far visita al comm. Magnaghi comandante il nostro
dipartimento marittimo.”. (“Il telegrafo Marconi”, sul
periodico “Il lavoro – giornale della Spezia” in data 17-18 luglio).
Marconi fece inizialmente installare presso il Cantiere di San Bartolomeo un’antenna radio, alta 25
metri, poi portata a 34, impiegata come trasmittente, e un apparecchio ricevente nel piazzale
d’ingresso. Da questi primi esperimenti, eseguiti il
12 luglio tra postazioni fisse distanti circa 3,7 chilometri, che secondo le cronache dell’epoca ebbero pieno successo, dovevano seguire quelli, più
Questa copertina dell’Illustrazione Italiana del gennaio 1903 ci
mostra un giovanissimo Guglielmo Marconi che tuttavia aveva
già raggiunto, nel campo della ricerca sulle onde radio, una vastissima popolarità; in apertura, l’ingresso del Museo Tecnico
Navale di La Spezia, dove sono conservati numerosi e interessantissimi cimeli marconiani
importanti per la Marina, di trasmissione tra terra
e bordo che iniziarono il 14 luglio, tra San Bartolomeo e il rimorchiatore n. 8.
La stazione trasmittente si trovava sotto a una tenda eretta su di un promontorio a sud del porticciolo dello stabilimento di San Bartolomeo. Il ricevitore era invece installato a poppa del rimorchiatore, collegato a un’estremità a un conduttore immerso in mare, e all’altra a un’antenna aerea.
Gli esperimenti con il rimorchiatore proseguivano
il 15 e il 16, e la distanza fra rimorchiatore e la base a terra veniva portata sino a una distanza di
12.700 metri.
A questo proposito è da rilevare che lo scopo di
queste esperienze, compiute con materiale non
standardizzato, non era tanto il determinare la distanza massima di trasmissione, quanto piuttosto
l’influenza che, su queste trasmissioni, avevano gli
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Oltre che nei periodici locali
spezzini, gli esperimenti di Marconi ebbero ampio risalto anche nella stampa nazionale;
l’allora diffusissima rivista L’illustrazione italiana dedicò la copertina del numero 29, in data
18 luglio, agli esperimenti compiuti al Ministero della Marina,
e quella del numero 31, del primo agosto, a quelli compiuti a
San Bartolomeo.
Il periodico bolognese Il Resto
del Carlino dedicò articoli quasi
quotidiani alle esperienze del
“bolognese” Marconi sia a Roma che alla Spezia, ma oltre che
nella stampa generica, le espeGuglielmo Marconi, a bordo del rimorchiatore numero 8 della Regia Marina, nel corso
degli esperimenti di trasmissione tra terra e bordo del luglio 1897. Sulla destra, il tenente
rienze furono molto ben dedi artiglieria (del Regio Esercito) Angelo Della Riccia, incaricato dal Ministero della Guerscritte in “Gli apparecchi del
ra di seguire gli esperimenti
Marconi – le esperienze alla Spezia”, pubblicato nel 1897 dalla
ostacoli naturali e altri tipi di disturbo, come le
Rivista di Artiglieria e Genio.
condizioni atmosferiche.
L’articolo è opera del tenente di artiglieria del ReIn particolare, all’epoca non era chiaro il comporgio Esercito dottor Angelo Della Riccia, insegnante
tamento delle onde radio in presenza di ostacoli
alla scuola di applicazione di artiglieria e genio di
naturali che impedissero la vista diretta fra traTorino, incaricato dal Ministero della Guerra di assmettitore e ricevitore, e la conformazione del golsistere alle esperienze della Spezia.
fo della Spezia, con le sue isole e promontori, si
Nell’articolo di Della Riccia, è dedicata particolare
prestava in maniera particolare a questo tipo di
attenzione alla capacità di Marconi di realizzare
esperienze.
personalmente gli apparati impiegati per le espeLe cronache riportano che i risultati delle esperienrienze e i loro componenti; in particolare, uno dei
ze, in sostanza, confermarono che le onde radio
componenti più importanti del ricevitore è il cohenon potevano attraversare gli ostacoli naturali.
rer (una valvola basata sulle proprietà fisiche della
Il 17, la stazione ricevente venne installata sulla
limatura metallica), un tubetto di vetro a forma di
Regia Nave San Martino, e il successivo 18 luglio si
“T” nel cui interno si pongono barrette in argento
eseguirono le esperienze più significative della secon fili di platino e della polvere di nickel e argenrie, cui presero parte delegati di vari Ministeri (oltre
to, vi si fa quindi il vuoto e vi si introducono vaa quello della Marina, quelli delle Poste e Telegrafi,
pori di mercurio: la sua costruzione richiedeva
dei Lavori Pubblici e della Guerra), nonché, con il
una vera maestria artigianale. Marconi non invenconsenso del ministro Brin e di Marconi, l’addetto
tò il coherer, ma lo perfezionò e riuscì a impiegarlo
militare dell’ambasciata russa a Roma, principe
con successo nelle trasmissioni radio.
d’Ouroussoff, su incarico specifico dello Zar.
Gli strumenti impiegati erano, in effetti, di tipo arLa stazione ricevente sulla San Martino era collegatigianale e i risultati di conseguenza erano spesso
ta a mare tramite lo scafo metallico e a un’antenimprecisi; per usare le parole di Della Riccia, “... gli
na posta all’altezza di 28 metri contro l’albero di
apparecchi presentati dal Marconi sono ancora ben lunpoppa (ma da esso isolata); si raccolsero segnali figi dal soddisfare a molte esigenze cui si è certi di poter
no a una distanza di poco superiore ai 18 chilomesovvenire con una razionale costruzione, anche se non si
tri, e si ebbe conferma che l’interposizione di altutenteranno profondi miglioramenti. Gli apparecchi imre (costituite in particolare dal promontorio di
piegati nelle esperienze, come risulta anche un po’ dalla
Portovenere e dall’isola della Palmaria) fra tradescrizione fattane, erano piuttosto una accolta di strusmettitore e ricevitore impediva la trasmissione.
menti anziché un sistema proporzionato e concorde.”.
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Molte volte si erano cercate le
cause di anomalie nelle trasmissioni per poi scoprire che erano
dovute a banali fenomeni di ossidazione di contatti o di bruciatura di cavi elettrici (tutte le stazioni trasmittenti e riceventi
erano alimentate da batterie).
Uno dei dubbi che si avevano all’epoca era il possibile innesco
delle munizioni e degli esplosivi
di bordo, per effetto delle onde
radio; per questo motivo, fino a
quel momento, gli esperimenti
di trasmissione radio con delle
navi effettuati da Marconi in
Gran Bretagna per l’Ammiragliato britannico erano stati effetMarconi sotto la tenda allestita a San Bartolomeo (La Spezia) per proteggere gli operatori del trasmettitore impiegato per le esperienze con il rimorchiatore numero 8 e con la
tuati senza la presenza a bordo
regia nave San Martino: da sinistra, il comandante Pouchion, il comandante Annovazzi,
di “munizioni e polveri”; la San
l’ingegner Civita, un marinaio, Guglielmo Marconi, l’ingegner Sartorio, l’ingegner PasMartino invece effettuò gli espequalini e il tenente Della Riccia
rimenti con la Santa Barbara al
completo, sfatando questi pregiudizi.
Marconi si sentirà abbastanza sicuro dei risultati
Dopo le esperienze spezzine, Marconi fece una
raggiunti da depositare in Gran Bretagna il famoso
brevissima sosta nella natia Bologna e rientrò in
brevetto No. 7777 riguardante “tuned or syntonic
Inghilterra prima della fine del mese di luglio
telegraphy” (anche se un primo brevetto provviso1897, per costituire la sua società “The Wireless Terio era stato depositato già nel 1896).
legraph & Signal Company Limited”, nel 1900 rinoAlla Regia Marina, che promosse e finanziò queste
minata “Marconi Wireless Telegraph Company”.
prime esperienze (e altre successive compiute nel
Le esperienze effettuate quel luglio si erano rivela1899, quando Marconi tornò in Italia per occuparsi
te affette da numerose limitazioni (ad esempio
delle trasmissioni radio tra le navi, portando a ternon si provò a effettuare trasmissione dalle navi,
mine una serie di esperimenti tra le stazioni poste
ma solo ricezione), e si situano nel periodo iniziale
sull’isola Palmaria, l’isola Gorgona e Livorno, e arridell’invenzione della radio; soltanto nel 1900
vando a trasmettere sino a 80
chilometri), va il merito di
aver riportato Marconi in Patria e contribuito ad aprire le
strade alla radiotelegrafia sia
militare che civile, come
Marconi stesso riconobbe in
chiusura di una Conferenza
tenutasi a Roma, in Campidoglio, nel 1903: “Alla Regia
Marina, che fu la prima fra tutte le Marine da Guerra ad adottare la telegrafia senza fili,
esprimo la mia gratitudine e
Costruita in Francia su progetto francese, la pirofregata corazzata San Martino apparteneva all’augurio che dalla radiotelegrala classe “Regina Maria Pia”, e rimase in servizio per oltre 40 anni. Prese parte alla battaglia di
fia
possa trarre i maggiori vanLissa e successivamente operò in Italia e all’estero; nel 1897, a La Spezia fu utilizzata da Gu■
taggi in pace e in guerra”.
glielmo Marconi per esperimenti di radiotelegrafia
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