altaripana - Abbaye d`Hauterive

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altaripana - Abbaye d`Hauterive
Natale
2014
altaripana
Cronaca dell’Abbazia di Hauterive
Il Signore rivolga su di te il suo volto
Nm 6,26
e ti conceda pace.
Il nostro mondo e il nostro cuore non anelano forse alla pace ?
Eppure, paradossalmente, la pace è già venuta – a Natale, il
principe della pace si è fatto carne –, la pace è a portata di
mano, ma noi sogniamo piuttosto la sicurezza ! Il mondo aspira
unicamente alla sicurezza dello spettatore che, inchiodato al
proprio schermo, dedica tutto il suo tempo a immagini venerate
come idoli senza vita.
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Cronaca dell’Abbazia di Hauterive
Le immagini accattivanti rassicurano lo spettatore. Perfino quando sono terrificanti ! Purché siano quelle di un dramma che si svolga lontano da lui. Più
l’immagine spaventa e più l’isolamento dello schermo rassicura. Lo spettatore
vuole conoscere tutto della vita, a patto che si svolga senza di lui. Per mantenere la nostra tranquilla condizione di spettatori, come dice papa Francesco
(Evangelii Gaudium, n° 171), siamo pronti a investire molto nell’industria della
sicurezza e in quella dello spettacolo. Vedere tutto, sapere tutto, controllare
tutto, basta che sia da una posizione in cui possiamo cambiare programma in
qualsiasi momento !
Ma Dio, a Natale, ha assunto un volto umano. Lui, la nostra pace, ha lasciato la
dolce sicurezza di una trascendenza lontana per implicarsi nella nostra esistenza
e diventare un volto che ci interroga con i suoi grandi occhi pieni di meraviglia.
La pace è qui e cerca di incrociare i nostri sguardi. Dio non è venuto
né come spettatore né per far spettacolo. Guardandoci, la pace
disturba la nostra sicurezza. Dio ci scuote dalla nostra tranquilla posizione di spettatori e ci invita a diventare attori.
O meglio artigiani, poiché non si tratta di allestire uno spettacolo, ma di realizzare
qualcosa. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati Figli di Dio ! La
pace è artigianale, ci ricorda ancora il papa (EG, n° 244). Si offre gratuitamente ma
chiede di essere realizzata. È interamente offerta : per questo dobbiamo trasformare il mondo a partire da essa. Come questo volto che, silenzioso, ci guarda :
donandoci tutta la sua attenzione, ci domanda tutta la nostra attenzione. Questo
volto donato ci chiede di essere un volto che si dona. I nostri occhi, infatti, servono
veramente a vedere ? Le nostre orecchie a intendere ? Le nostre narici a odorare ?
E nella nostra bocca, c’è ancora respiro (Cfr. Sal 113 e 135) ? In altre parole, a furia
di rinchiuderci dietro i nostri schermi, siamo diventati anche noi come questi
idoli senza vita, oppure accettiamo di avere un volto aperto all’incontro ?
Dio instaura la sua pace prendendo il rischio di questo
faccia a faccia. Il suo volto umano ci incontra per trasformare la nostra maschera, di solito senza vita, in un volto
capace di incontrare gli altri. Dio prende il rischio della
nostra avidità e della nostra disattenzione per renderci
operatori di pace. La pace di Dio è artigianale, e il suo
strumento è il volto umano. Il suo, disarmato, e poi il
nostro, che Lui ha risvegliato. Come un uomo che, chinato su di una culla, ha tentato di comunicare attraverso
lo sguardo e la mimica con un neonato, e se ne va interiormente illuminato e sorpreso dall’incontro. Non sa che
il suo volto si è animato, che la sua maschera irrigidita e
vetusta è diventata un volto vivente. Come Mosè, che,
scendendo dal monte della teofania, porta al mondo,
senza rendersene conto, una luce nuova, uno sconvolgente invito. Allo stesso modo, ognuno di noi è invitato
a chinarsi sulla mangiatoia per entrare in relazione con
questo volto divino e silenzioso e scoprire che la pace
gli è stata donata.
La pace non è sicurezza. La pace non è uno spettacolo.
È il rischio di un incontro. La pace è il volto del Dio
bambino che ci invita ad amare.
Augenblick
P. Jean-Marie Lussi, 2013
© Abbaye d’Hauterive
Fr. Marc de Pothuau, abate
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Cronaca dell’Abbazia di Hauterive
Rapporto annuale 2014
del presidente dell’Associazione degli
amici dell’abbazia di Hauterive (riassunto)
75 anni orsono, il 15 agosto 1939, alcuni monaci del
monastero austriaco di Wettingen-Mehrerau, sulle rive
del lago di Costanza, sono venuti a ridar vita all’Abbazia
di Hauterive. Il 15 agosto 2014, la comunità ha rievocato
questo evento con una festa organizzata con grande
semplicità, secondo la tradizione cistercense. E l’eco della
gioia di questa giornata è riecheggiato fin nella nostra
assemblea generale. Auguriamo di tutto cuore alla comunità che Dio la accompagni sempre con la sua grazia.
Durante le sue tre riunioni, il comitato ha vegliato con
cura sullo stato delle finanze della nostra Associazione.
I conti 2013 vi hanno informato a proposito degli ultimi
lavori di restauro e di manutenzione. Ricordo ancora il
restauro di un ambone, la manutenzione degli stalli, dei
banchi in chiesa (lavori compiuti l’ultima volta venticinque
anni fa), e dei battenti della porta d’entrata della chiesa. L’abate sottopone ogni
progetto al comitato, e la comunità dei monaci si occupa di prendere contatto
con le imprese e di sorvegliare la realizzazione del lavoro.
Dei nuovi pannelli informativi, dotati del nuovo logo e allestiti secondo la nuova
linea grafica, sono stati installati in alcuni punti strategici attorno all’abbazia. Si
rivolgono agli escursionisti e ai passanti che si recano sulle rive della Sarine per
passeggiare e svagarsi, e li informano sul monastero, la sua missione, la sua storia,
invitandoli anche a visitare il negozio monastico. A quanto sembra, questa nuova
segnaletica è stata bene accolta, e i proventi del negozio lo confermano.
Il volontariato, presentato all’Assemblea Generale nel 2013 per la prima volta,
conferma il suo successo. Come lo scorso anno, il gruppo di volontari è composto
da una trentina di persone. I « regolari » sono attivi in foresteria, assicurano le
visite guidate dell’abbazia e si occupano delle vendite nel negozio monastico.
Altri, disponibili meno regolarmente, vengono a dar man forte quando è necessario. Vi segnaliamo che cerchiamo ancora aiuti per la foresteria e, soprattutto,
per il negozio. La comunità intende aprire un negozio online, ma per farlo ha
bisogno di personale supplementare.
Il 25 maggio, nell’ambito dei concerti annuali dell’abbazia, un pubblico interessato
e particolarmente attento ha assistito all’eccellente prestazione di Nicolas Viatte,
organista contitolare della cattedrale Saint-Nicolas di Friborgo. Con il suo programma, allestito con cura e con grande sensibilità, l’organista ha saputo adattarsi
all’acustica particolare della nostra chiesa, valorizzando al meglio le qualità del
nostro organo.
Il 3 maggio 2014, l’escursione annuale ha condotto il comitato nel Canton Argovia.
In programma c’era la visita della chiesa di Königsfelden, fondata all’inizio del
14° secolo, dove è sepolta la famiglia degli Asburgo, e del loro castello, situato nei
dintorni. Il ciclo di vetrate trecentesche della chiesa di Königsfelden, conosciuto
in tutta Europa, e la storia movimentata degli Asburgo e della nascita della
Confederazione svizzera, potrebbero fornire al nostro comitato – particolarmente
interessato alla storia – materiale sufficiente per un corso di almeno un semestre!
Un rapporto annuale non deve parlare soltanto delle attività dell’associazione.
Offre anche l’occasione per ringraziare ufficialmente tutti quelli che lavorano
per Hauterive senza nessuna ricompensa materiale : i membri del comitato, quelli
del Consiglio di Fondazione, i volontari, il cassiere, i verificatori dei conti. Esprimo
in particolare la mia riconoscenza a tutti i membri della nostra associazione. Il
loro sostegno spirituale e materiale e il loro attaccamento a Hauterive, espressi in
molte maniere, hanno contribuito e contribuiscono efficacemente a far vivere
la nostra abbazia e a diffonderne gli effetti benefici.
Peter Dietrich, presidente
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Cronaca dell’Abbazia di Hauterive
Vita della Comunità (1° ottobre 2013 – 30 settembre 2014)
Nel drammatico periodo che stiamo attraversando, segnato da guerre e
persecuzioni, la celebrazione dell’anniversario della rifondazione della nostra
abbazia ha dato un’impronta del tutto particolare a quest’anno. Nell’Altaripana
del 50° anniversario, era ancora Dom Sighard Kleiner a raccontare gli eventi
dell’epoca. Venticinque anni dopo, tutti i protagonisti della rifondazione sono
ormai riuniti in Cielo. Abbiamo allora voluto far memoria di loro con spirito di
gratitudine e di preghiera, invitando i loro discendenti, spirituali o biologici, a
celebrare questo 15 agosto 2014 insieme a Dom Anselm, l’attuale abate di
Wettingen-Mehrerau e presidente della nostra Congregazione.
Lo scopo principale di questa giornata è stato, naturalmente, di pregare per i
nostri defunti, ravvivando nello stesso tempo le relazioni che, all’epoca, hanno reso
possibile la nostra rinascita. Ci ha però anche aiutati a capire meglio ciò che è
accaduto in quegli anni. In particolare, ci chiedevamo perché fossero così pochi
i rifondatori diventati monaci di Hauterive. Grazie a Dom Kassian Lauterer, ex
padre immediato di Hauterive, abbiamo ottenuto molti documenti storici che
ci hanno permesso di mettere un volto su ogni nome. A partire da questi documenti, P. Henri-Marie ha steso un necrologio dei Protagonisti della rifondazione,
che ha letto, in chiesa, il 15 agosto, prima dell’ufficio di Nona, alla presenza dei
nostri ospiti. Ognuno aveva a disposizione un libricino su cui erano riprodotte
alcune fotografie che ci hanno aiutato a seguire il filo del racconto. Troverete
qui un estratto del testo e alcune di queste immagini. Potrete così farvi un’idea
dell’emozione con cui abbiamo scoperto per la prima volta i volti di alcuni dei
nostri fondatori : anziani coraggiosi che si lanciavano in una rude impresa a partire da nulla, e giovani padri, nel contempo robusti e fragili di fronte a una guerra
che non li avrebbe risparmiati.
Seguendo lo svolgersi del racconto, abbiamo preso coscienza della drammaticità
di un fatto che pensavamo di conoscere già bene : in realtà la nuova Hauterive ha
visto la luce solo a causa di una tragedia. La nostra rifondazione era, innanzitutto,
un esilio, con tutta la miseria materiale e morale che ne consegue. Siamo nati
© Frédéric Marro
15 agosto 1939-2014 : 75° anniversario
della rifondazione di Hauterive
mentre la nostra abbazia madre, Wettingen-Mehrerau, rischiava di morire sotto il
nazismo. In altre parole, la nostra « madre » ci ha dato la vita per poter sopravvivere.
Questo non toglie nulla al suo merito, anzi ! È una lezione di speranza da meditare :
dare la vita non è forse l’unico modo di salvarla ? In breve tempo, numerosi giovani
svizzeri sono entrati a Hauterive. Il primo, il futuro abate Bernard Kaul, è arrivato
a Hauterive appena sei settimane dopo la rifondazione, in un contesto estremamente difficile. Così, finita la guerra, se Mehrerau ha potuto riaprire le porte,
Hauterive disponeva già di sufficienti forze vive per volare con le proprie ali.
Per questa ragione la maggior parte dei fratelli austriaci è tornata a Mehrerau
al ritmo delle necessità della sua vita conventuale o del suo collegio. Del gruppo
dei fondatori, solamente il priore, Padre Sighard e un converso, Fr. Benoît, hanno
cambiato la loro stabilità per diventare monaci di Hauterive.
La speranza cristiana […] genera sempre storia scrive ancora il papa (EG n° 181).
Questa celebrazione, evocando il ricordo della forza tenace e della speranza
nella prova di questi monaci, ha saputo infonderci nuovo vigore. Senza di loro
non saremmo certamente ciò che siamo. Queste commemorazioni ci situano così
nella storia della nostra Congregazione con gratitudine. Per questo ci è sembrato
importante compiere le visite fraterne di cui Fr. Jean-Paul parlerà più in avanti :
sono state una specie di pellegrinaggio alla fonte. Questo 75° anniversario, però
non è che il preludio al 100° : vi invitiamo ad annotare sin d’ora nelle vostre
agende che il 2038-2039 sarà l’anno giubilare che celebrerà il 900° della nostra
fondazione, nel 1138, e il 100° della nostra rifondazione, nel 1939 !
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Cronaca dell’Abbazia di Hauterive
I fondatori di Hauterive
Arrivi successivi da Mehrerau
14P. Maurus Stratz
arrivato il 16 settembre 1941, † 1945 à Hauterive,
riposa nel nostro cimitero
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2
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9
1
15 Fr. Fidelis Baumgartner
8
converso, arrivato il 7 febbraio 1941,
rientrerà a Mehrerau nel 1947, † 1965
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7
16 P. Notker Eisenring
in seguito alla soppressione di Mehrerau nel 1941,
rientrerà a Mehrerau dopo la ripresa del monastero
nel mese di marzo del 1946, † 1989
12
17Fr. Goswin Blöchlinger
converso ; in seguito alla soppressione di Mehrerau
nel 1941, rientrerà a Mehrerau dopo la ripresa
del monastero nel 1946, † 1987
Gruppo giunto attorno al 15 agosto 1939
1 P. Sighard Kleiner
priore, † 1995
2 P. Columban Spahr
sotto-priore, † 2000
3 P. Clemens Kilga
† in guerra nel 1943
4 P. Elred Fink
† in guerra nel 1943
5P. Hermann Fräulin cappellano alla Maigrauge ; definitivamente
a Hauterive a partire dalla primavera 1943 ;
† 1948 ; riposa nel nostro cimitero
6P. Pius Bücheler
rientrerà a Mehrerau dopo la ripresa
del monastero nel 1945, † 1979
7P. Stefan Köll
in seguito alla soppressione dell’Abbazia di Stams (AT)
nel 1939 ; sarà arruolato nella milizia tedesca e non
rientrerà a Hauterive dopo da smobilitazione ; † 1995
8P. Hermann-Josef Hoff
in seguito alla soppressione dell’Abbazia di Stams (AT)
nel 1939 ; sarà arruolato nella milizia tedesca e non
rientrerà a Hauterive dopo la smobilitazione ; † 1971
9 P. Ambros Schaidle
sarà arruolato nella milizia tedesca e rientrerà
a Mehrerau dopo la smobilitazione, † 2001
10P. Benno Tauscher
ordinato sacerdote a Friborgo il 9 marzo 1940,
† in guerra nel 1944
11Fr. Fridolin Steinmann
converso ; rientrerà a Mehrerau dopo la ripresa
del monastero nel 1946, † 1971
12Fr. Benoît Scherzinger
converso, diventa professo di Hauterive nel 1949,
† 1951
13 Fr. Peter Nenning
converso ; conobbe Fr. Joseph Horner († 1893),
ultimo converso dell’Hauterive soppressa ;
rientrerà a Mehrerau già nel 1940, † 1946
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Cronaca dell’Abbazia di Hauterive
La comunità di Hauterive (1944-1945)
1.P. Bernhard KAUL
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priore conventuale nel 1950 ; abate titolare di Cherlieu nel 1959 ;
abate di Hauterive nel 1974 ; † 2001
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2 P. Maurus STRATZ - † 1945
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16
3 P. Sighard KLEINER
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primo priore di Hauterive ; abate generale 1953 - 1985 ; † 1995
4 P. Columban SPAHR - † 2000
5 P. Notker EISENRING - † 1989
8
7
12
11
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14
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6 P. François BAUER - † 1966
7. novizio in vista di una fondazione a Ourscamp*
8. novizio in vista di una fondazione a Ourscamp*
9. novizio in vista di una fondazione a Ourscamp*
1
2
3
4
5
6
10 Fr. Etienne WICK - † 2010
11 Fr. Stanislas BARBEY - † 1997
12 Fr. Joseph-Marie CHATTON - † 1993
13 Fr. Robert BÜHLER - † 2010
14. novizio in vista di una fondazione a Ourscamp*
15. novizio in vista di una fondazione a Ourscamp*
16 Fr. Léonard VOGEL - † 1974
17 Fr. Benoît KOVACS (?)
18 Fr. Pierre PASQUIER - † 1995
19 Fr. Fidelis BAUMGARTNER - † 1965
20 Fr. Meinrad FUCHS - † 1983
21 Fr. Benoît SCHERZINGER - † 1951
In grassetto : i fondatori.
* La fondazione cistercense di Ourscamp non vedrà mai la luce. Nel 1948, questi novizi faranno
parte del gruppo che darà vita, a Ourscamp, alla Congregazione dei Servitori di Gesù e di Maria.
22 Fr. Fridolin STEINMANN - † 1971
23. novizio in vista di una fondazione a Ourscamp*
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Cronaca dell’Abbazia di Hauterive
Gli attori della rifondazione
Fra coloro che hanno reso possibile il ritorno dei monaci a
Hauterive, citiamo innanzitutto Joseph Piller († 14.02.1954). In
quanto Consigliere di Stato friborghese, direttore del Dipartimento
dell’istruzione pubblica, ha esercitato tutta la sua influenza e le sue
competenze per favorire la ripresa della vita monastica nell’abbazia da cui i monaci erano stati espulsi nel 1848. Per avere un’idea
della sua audacia, occorre ricordare la situazione storica particolarmente delicata : alle frontiere della Svizzera, il regime nazista si
faceva sempre più minaccioso, mentre, all’interno della Confederazione, gli « articoli d’eccezione » allora in vigore proibivano di
ripopolare un monastero i cui membri erano stati espulsi. Agendo
con tenacia e prudenza, Joseph Piller fornì alla neonata abbazia uno
statuto di « casa per studenti », rendendola compatibile con la
Costituzione svizzera. La decisione di trasferire la Scuola magistrale
di Hauterive a Friborgo era già stata presa in precedenza, e i futuri
docenti, che avrebbero terminato la loro formazione quell’anno,
hanno condiviso per alcuni mesi una parte dei locali con i monaci.
In segno di gratitudine Joseph Piller è stato nominato « familiaris »
della nostra comunità. Morto il 14 febbraio 1954, è stato seppellito
nella nostra chiesa, dove riposa davanti all’altare della Vergine
Maria, sul lato destro della navata centrale.
Ricordiamo poi Madre Jeanne-Marie Comte († 10.05.1954),
abbadessa della Maigrauge dal 1915 al 1954. Aveva ricevuto da
Dom Kassian Haid, abate di Mehrerau, l’incarico molto impegnativo di rappresentarlo con pieni poteri nelle molteplici e
complesse transazioni, da condurre in stretta collaborazione con
Joseph Piller. Il suo lavoro ha contribuito efficacemente a favorire
il ritorno dei monaci ; si è poi sempre dimostrata una vera madre per
la nuova fondazione. È stata sostenuta in questo delicato compito,
in modo decisivo, da P. Hermann-Joseph Fräulin († 19.05.1948),
a quell’epoca cappellano residente alla Maigrauge, che, nel 1943,
si stabilì definitivamente a Hauterive, dove rimase fino alla morte.
Riposa nel nostro cimitero.
Joseph Piller
Madre Jeanne-Marie Comte
P. Hermann-Joseph Fräulin
Dom Kassian Haid
Madre Maria-Anna Markwalder († 01.01.1955), abbadessa di
Magdenau, ha svolto anch’essa un ruolo importante. Infatti,
durante la Seconda guerra mondiale, ha accolto nel suo monastero Dom Kassian Haid, che, in seguito all’annessione forzata
dell’Austria alla Germania nazista, temeva per la propria incolumità
e per quella della sua comunità, ed era alla ricerca di un rifugio in
Svizzera (la sua abbazia di Mehrerau fu effettivamente chiusa dal
potere nazista fra il 1941 e il 1945). Dal monastero di Magdenau, ha
potuto seguire da vicino e guidare le trattative in corso a Friborgo
in vista della restaurazione della nostra abbazia. In seguito, Madre
Maria-Anna ha sempre sostenuto con grande generosità la nostra
comunità rinascente, che si trovava in grande difficoltà dal punto
di vista materiale.
Presentiamo ora in modo più esauriente Dom Kassian Haid
(† 22.09.1949). Fu eletto 50° abate di Wettingen, e diventò così il
7° priore di Mehrerau (AT). Dottore in filosofia e licenziato in teologia,
fece professione monastica nel 1898. Ordinato sacerdote nel 1902,
diventò abate nel 1916 e, nel 1920, fu eletto 75° abate generale.
Occupò questa carica senza lasciare Mehrerau fino al 1927. Come
detto, dal suo rifugio a Magdenau, fece tutto quanto era in suo
potere per favorire la ripresa della vita monastica nella nostra
abbazia. I suoi sforzi, uniti a quelli degli altri attori citati, furono
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Cronaca dell’Abbazia di Hauterive
Un pellegrinaggio alla fonte
Per finire, menzioniamo ancora colui che fu il primo priore
dell’abbazia restaurata, P. Sighard Kleiner († 05.12.1995).
Nato a Bregenz il 7 ottobre 1904, fu ordinato sacerdote
nel 1928 e fece professione a Mehrerau nel 1929. Giunse
a Friborgo (rue de la Vignettaz) già nel settembre 1938,
con alcuni confratelli, per preparare la futura fondazione.
Durante la guerra, per evitare il rischio di far subire
rappresaglie alle rispettive famiglie o di creare difficoltà
con le autorità elvetiche, P. Sighard si vide costretto a permettere che sei confratelli fossero arruolati nella milizia tedesca. Tre di loro perirono durante la
guerra : P. Clemens Kilga e P. Elred Fink (entrambi dispersi sul fronte russo
nell’inverno 1943), e P. Benno Tauscher (perito nel mar Baltico nel mese di
gennaio del 1944). Nel 1950, P. Sighard fu eletto procuratore generale dell’Ordine cistercense e si trasferì a Roma, dove, fra il 1953 e il 1985, occupò la carica
di abate generale ; poi si ritirò a Hauterive. Nel mese di maggio del 1994, fu
vittima di un attacco cerebrale e fu trasferito al sanatorio di Mehrerau dove
morì l’anno seguente. Le sue esequie furono celebrate a Mehrerau e la sua
spoglia fu trasferita nella chiesa di Hauterive, dove è sepolta, fra le cappelle
laterali dedicate a San Benedetto e San Bernardo.
Per mettere in rilievo il 75° anniversario della rifondazione di Hauterive,
Dom Marc ha voluto farci rivivere, sebbene a un livello più locale, la follia
dell’anno 2000. Ci ha proposto di abbandonare letteralmente l’abbazia nelle
mani dei nostri oblati e volontari per compiere tutti insieme un periplo di tre
giorni, non fino a Roma, ma in Austria e nella Svizzera orientale. Lo scopo del
viaggio era di compiere un piccolo pellegrinaggio di rendimento di grazie sui
luoghi d’origine dei monaci che hanno ripopolato Hauterive nel 1939.
© Frédéric Marro
coronati da successo e i nuovi fondatori poterono inaugurare il loro ritorno a Hauterive il 14 agosto 1939 con
il canto dei primi vespri della solennità dell’Assunta.
Dom Kassian divenne così il primo padre immediato
della nuova fondazione su cui vegliò con sollecitudine
durante gli ultimi dieci anni della sua vita.
La destinazione del viaggio è stata quindi la nostra casa madre : l’abbazia di
Mehrerau, a Bregenz (AT). Ma sarebbe stato un peccato non approfittare della
trasferta per visitare anche due altre comunità cistercensi della nostra Congregazione con cui abbiamo un legame di amicizia particolarmente forte e che ci aspettavano da tempo : Mariastern-Gwiggen, a due passi da Bregenz ; e Magdenau,
vicino a Wil (SG).
In ognuna delle tre tappe ci è stato proposto lo stesso menù, tre volte ripetuto
eppure sempre nuovo : innanzitutto il nutrimento spirituale, con la preghiera
comune e, in particolare, la Messa ; poi il nutrimento materiale, con il pasto in
compagnia della comunità che ci ospitava ; infine il nutrimento culturale, con
delle visite ogni volta particolarmente istruttive.
Un importante preludio a questi incontri è stata la tappa presso il monastero
cistercense di Wettingen, soppresso nel 1841. I suoi monaci avevano trovato rifugio a Bregenz, dove hanno ripopolato il monastero benedettino di Mehrerau,
anch’esso soppresso nel 1806.
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Cronaca dell’Abbazia di Hauterive
Volti e incontri
Accolti da una pioggerella primaverile e nonostante
tutti i diritti che la storia ci dava affinché accedessimo
a questo luogo fondamentale per il nostro passato, ci
siamo ritrovati, delusi, davanti a una porta accuratamente sprangata. Ad onor del vero dobbiamo però
confessare di non avere annunciato a nessuno il nostro
arrivo ! Ciononostante, grazie all’intervento provvidenziale di una signora addetta alle pulizie che stava
lavorando in chiesa, abbiamo potuto accedere fino al
coro, abitualmente chiuso al pubblico ! Così, abbiamo
potuto cantare l’ufficio di Terza proprio là dove i
nostri predecessori avevano pregato fino all’inizio
del 19° secolo. L’emozione, nonostante la cornice
barocca così diversa da quella della nostra sobria
chiesa romano-gotica, è stata grande per tutti.
E, nel ringraziare coloro che ci hanno sempre accolto
con tanto calore, Dom Marc ha spesso rilevato che
ciò che rende Hauterive umile di fronte alla storia è
appunto il riconoscere che la sua attuale esistenza è
dovuta al coraggio di comunità che hanno saputo
sopravvivere agli sconvolgimenti del Kulturkampf : sia
resistendo, come a Magdenau, sia sapendo rinascere
altrove, com’è stato il caso per Mehrerau e Gwiggen,
ciò che Hauterive non ha saputo fare in seguito agli
eventi del 1848.
Suor Maria Stella guida Fr. Bernard attraverso
la sua Abbazia di Mariastern-Gwiggen
Purtroppo, per gli altri eventi di quest’anno non rimane più molto spazio in
questa cronaca : non ci resta che riassumerli. Innanzitutto, ringraziamo calorosamente i conferenzieri : Madre Hildegard Brem OCist, abbadessa di MariasternGwiggen, su Santa Gertrude ; Marie Dominique Minassian su Frère Christophe di
Tibhirine ; Philippe Hugo, direttore del Centro cattolico romando di formazione
nella Chiesa (CCRFE), sul Magnificat ; P. Cyril Pasquier OSB, sull’escatologia di
San Bernardo ; P. Alexis Helg CSJ, priore del convento di Ginevra, sulla storia dell’arte,
Mons. Charles Morerod op, il nostro vescovo, sull’esortazione apostolica del papa,
Evangelii Gaudium ; infine, in occasione dell’assemblea generale della nostra
associazione d’amici, Fabrice Hadjadj, direttore dell’Istituto Philanthropos, sul
tema della fede dei demoni. Il nostro ritiro annuale è stato animato da Dom
André-Jean Demauge OSB, abate emerito di En Calcat (FR). Abbiamo poi incontrato
Mons. Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla (IT), fondatore
della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, di passaggio
a Friborgo. Infine, abbiamo accolto con gioia il nostro amico Mons. Alain de Raemy,
per la prima volta a Hauterive nella sua nuova veste di vescovo ausiliare di
Friborgo.
Visita del ponte della Poya in tenuta discreta !
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Cronaca dell’Abbazia di Hauterive
Comunità, comunione
e compassione
I seminaristi diventano sempre più rari ; ciononostante l’abbazia non ne ha mai
accolti tanti come quest’anno, per fare una visita o per un ritiro. Abbiamo accolto
i seminaristi svizzeri (ma senza i ticinesi) durante una Messa domenicale presieduta da Mons. Marian Eleganti, vescovo ausiliare di Coira, il nutrito seminario
della Comunità St-Martin, venuto in corpore, e gli ordinandi dei seminari di Ars
e di Strasburgo.
Terminiamo la carrellata dei nostri incontri evocando il corso di iconografia organizzato da P. Jean-Marie sul tema del Santo Volto. Questo volto è in se stesso
incontro in tutto il suo mistero, che sempre riflette quello fra la divinità e l’umanità :
è in lui che ogni incontro si realizza.
La vita di una comunità è comunione, nel senso che i legami che ci uniscono ci
superano. Non perché si situano sopra le nostre teste, in uno spazio lontano e
siderale o virtuale e cibernetico, ma perché vengono da un mistero più profondo di noi, ci attraversano e ci conducono più lontano. Vengono da un noi
misterioso, la Trinità stessa, e, passando per il noi degli apostoli a Pentecoste,
ci riconducono al noi Trinitario. Così, il nostro noi comunitario non si limita a
quello delimitato dalla clausura. Il noi monastico non è altro che il punto d’incontro
parziale e delimitato, momentaneo e visibile, del mistero di Dio.
© Abbaye d’Hauterive
In chiesa, il 14 settembre, il gruppo vocale Mimesis, diretto
da Dario Alasia e accompagnato all’organo da Salvatore
Reitano, ha magnificamente interpretato il Requiem di
Maurice Duruflé. Poiché il nuovo ponte della Poya, a Friborgo,
aveva gentilmente declinato il nostro invito, anche se con
futili pretesti, ci ha obbligati a recarci sul posto per fare la
sua conoscenza, in compagnia di Geneviève Gassmann,
direttrice dell’Istituto agricolo di Grangeneuve e dei membri
della sua direzione. L’incontro annuale con il Consiglio di
Stato friborghese si è invece svolto sui terreni del vigneto
di Faverges, piantato dai monaci di Hauterive e ora fiore
all’occhiello del Canton Friborgo sulle rive del lago Lemano.
La visita all’archivio cantonale ci ha permesso di capire meglio
gli antichi legami fra Hauterive e Friborgo, grazie alle spiegazioni di Alexandre Dafflon, archivista cantonale, e della sua collaboratrice scientifica, Kathrin Utz Tremp. Abbiamo però scoperto con rammarico che i nostri
archivi non sono ancora classificati. Questo triste fatto spiega le grosse lacune
nella conoscenza della storia dell’Abbazia di Hauterive, e, di conseguenza, della
nascita della città di Friborgo, fondata diciannove anni dopo.
Il Santo Volto,
P. Jean-Marie Lussi,
2014
Durante il tempo pasquale, questo noi comunitario si è arricchito grazie a due belle
feste : Dapprima, la professione semplice di Fr. Gabriele-Maria Lo Sterzo ci ha
fatto ritrovare la sua famiglia, venuta quasi al completo dall’Abruzzo. I piccoli
compiti non gli mancano, visto che, attualmente, è l’unico membro del noviziato ;
ma ora ha ricevuto un primo incarico di maggior rilievo : la manutenzione del
giardino claustrale. In seguito, il 60° anniversario di professione di Fr. Bernard Wick
ci ha offerto l’occasione di riunirci attorno a uno dei nostri anziani. Fr. Bernard,
malgrado i suoi ottantatré anni, aiuta quotidianamente P. Rodolphe in cucina,
e le loro rispettive stampelle, appoggiate nello stesso angolo, ne approfittano
regolarmente per conversare fra loro. Infatti, P. Rodolphe necessita ancora di una
stampella nonostante la sua nuovissima rotula artificiale ! Ha dovuto subire un
nuovo intervento chirurgico a causa di un’infezione ossea. Grazie a Dio, e alla
generosità della nostra Associazione di amici, la nuovissima infermeria ci ha permesso di tenerlo con noi durante i troppo lunghi mesi in cui è stato obbligato
ad usare la sedia a rotelle.
La nostra comunione si estende quindi oltre la clausura. È con questa consapevolezza che Magdalena Hellin si è legata alla comunità, tramite l’oblazione
secolare, il lunedì di Pasqua. In alcuni casi è però la comunità stessa a voler
esprimere la propria gratitudine a chi le ha dimostrato concretamente il suo
attaccamento. Peter-Joseph Dietrich, presidente dell’Associazione degli amici,
e Michel Pittet, presidente della Fondazione, sono stati accolti entrambi come
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altaripana
Cronaca dell’Abbazia di Hauterive
Comunione senza limiti :
visita delle suore di Grandchamp
familiari della comunità. In tali compiti, non ci si impegna con tutto il cuore
senza conseguenze. La comunità dichiara perciò la gravità delle conseguenze
riconoscendo che il noi risultante dalla loro benevolenza si dilata nei legami
invisibili che neppure la morte può spezzare. Infatti, come potrebbe la morte
spezzare dei legami che le sfuggono completamente, visto che affondano le loro
radici nella Vita stessa ? Il nostro familiare Dominik Bucher, che aveva abitato
e lavorato con noi per tanti anni, sa ormai tutto di questa
comunione che nulla può spezzare. È tornato al Padre ed ora
contribuisce a dilatare fin nell’implorazione e il rendimento
di grazie celesti la Hauterive invisibile ma particolarmente
attiva. Fra i nostri parenti, sono pure tornati al Padre :
Cécile Débieux, sorella di P. Raphaël, Louis Couette, padre di
P. Henri-Marie, Hans Lötscher, cognato di Fr. Nicolas-Marie,
e Reinhard Schweizer, padre del nostro oblato Benoît.
Ma la comunione è anche un mistero che non può accettare i limiti umani
della divisione e vuole affrontarli di petto. Consapevoli di questa realtà, abbiamo
invitato le Suore di Grandchamp durante la settimana di preghiera per l’unità
dei cristiani. Come celebrare insieme questo grande desiderio provato da Gesù
di vivere la sua Pasqua con noi, questo desiderio estremo del nostro amore
vicendevole, la sua preghiera ardente affinché siamo una sola cosa ? Abbiamo
scelto di celebrarlo con il gesto della lavanda dei piedi, recentemente riscoperto
in comunità. Non è forse l’espediente che Gesù ha inventato per esprimere ai
suoi discepoli quanto il suo affetto valicasse ogni confine ?
Giovedì santo, Pietro aveva cominciato col rifiutare questa ridicola messinscena.
Ma questo Pietro, che chiamiamo Francesco, sembra amare questo genere di
situazioni. Per lui, il dialogo ecumenico è una specie di memoria del fatto che
siamo pellegrini e che peregriniamo insieme (la lavanda dei piedi è appunto un
gesto di ospitalità nei confronti del pellegrino). A tale scopo bisogna affidare il
cuore al compagno di strada senza sospetti, senza diffidenze, e guardare anzitutto a quello che cerchiamo : la pace nel volto dell’unico Dio. Affidarsi all’altro è
qualcosa di artigianale, la pace è artigianale. Gesù ci ha detto : « Beati gli operatori di pace ! » (Mt 5,9). (Evangelii Gaudium, n° 244)
© Frédéric Marro
La comunione affonda le sue radici nel terriccio umano
della compassione. Infatti, è di fronte a Cristo crocefisso,
accanto alla Madre di compassione, che il noi misterioso si
è risvegliato nella dolorosa esclamazione : Egli si è caricato
delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori (Is 53,4).
A tutti quelli che attraversano dei momenti difficili, diciamo
la nostra vicinanza nella preghiera facendo nostro il grido
dei salmi, per farlo diventare il nostro canto, giorno e notte,
uniti a Cristo nel suo mistero pasquale.
Con le nostre sorelle di Grandchamp eravamo perfettamente coscienti di essere
un tantino degli artigiani, persone che fanno del bricolage, che provano, che
tentano e aggiustano continuamente il tiro. Non abbiamo avuto paura di toccare
la materia, quella del nostro corpo. Non abbiamo avuto paura del ridicolo nell’affidarci a vicenda i nostri piedi. Non abbiamo avuto paura di essere maldestri.
O forse sì, riconosciamo che un po’ di paura l’abbiamo avuta. Ma un gesto
tenero, è un gesto che accetta il rischio di essere maldestro. Monaci cistercensi
cattolici e monache riformate, siamo stati felici di aver vissuto insieme questo
momento, felici di questo noi.
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Cronaca dell’Abbazia di Hauterive
Orari particolari dell’anno liturgico
Coscienti che questo momento era già abitato da Cristo,
e che, nello stesso tempo, questo noi rimane in attesa
di una celebrazione ancora più misteriosa, quella di un’unica Eucaristia, non solo di tutte le Chiese, ma di tutti i
popoli : Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti (Sal
66,4).
Natale
Per il Natale che si avvicina e per affrontare il nuovo
anno 2015, i nostri auguri sono presi in prestito dalla
benedizione di Aronne : Il Signore rivolga su di te il suo
volto e ti conceda pace. (Nm 6,26) Questo Dio, amante
della piccolezza e della polvere, da Natale al Giovedì santo,
volge il suo volto verso di noi, dal basso. Nessuno può
più dirlo inaccessibile ; tutti possiamo trovare la pace nel
volto dell’unico Dio.
La sera della vigilia Giorno di Natale
22.00
24.00
9.30
17.15
Vigilie monastiche
Messa di mezzanotte
Messa solenne
Vespri
Mercoledì 31 dicembre 2014
17.00
Vespri solenni, Te Deum e adorazione
Giovedì 1o gennaio 2015
9.30
17.15
Messa solenne
Vespri
Settimana Santa
Giovedì Santo Venerdì Santo Sabato Santo I vostri fratelli di Hauterive
Domenica di Pasqua
15.45 Messa dell’istituzione dell’Eucaristia
14.30 Liturgia della Passione del Signore
21.45Veglia pasquale con la benedizione del
fuoco, canto dell’Exsultet e Vigilie monastiche seguite dalla liturgia battesimale e
dalla celebrazione eucaristica
9.30 Messa solenne
17.15 Vespri
Concerto annuale d’organo : domenica 10 maggio 2015
© Primula Bosshard
Stalli di Hauterive, XV° secolo, particolare
15.00Annerös Hulliger interpreterà delle opere
di Bach, Mendelssohn, Boëly
L’assemblea degli amici di Hauterive
si terrà sabato 7 novembre 2015
10.35 Messa a Hauterive
12.45 Pranzo a Grangeneuve
14.15Assemblea generale dell’associazione
degli amici di Hauterive
Tel. +41 (0) 26 409 71 00
Fax +41 (0) 26 409 71 01
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