tomo 5 - Comune di Crespina Lorenzana
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tomo 5 - Comune di Crespina Lorenzana
VIAGGI PER L'ISOLA DI CIPRO E PER LA SORIA E PALESTINA FATTI DA GIOVANNI. Dlgitued b^EÓoglC ] ttglttTSt-ST-Google . . _ Btgitizf ; '¥i ri: ....... ! Q li- : ; ; . , ; m-"| -','/ 'ì; u i ; i. / , , : : ir'v ; T-.'i r;/-i,' ,.- ,. ' /'.. . .='.! !.','-</ /., ... .„• -" "'.:'' / '. I'- -,: i ; ' ì""m >*/ ' ^' ' j !.' " i . J ' . . i - :-. ! : ; . . ..„; Digitized by Googlt f Digitized by Google Digitized by Google SUA ECCELLENZA .A 'DON | PIETRO D A LC ANTA R ALFONSO DE GUZMA'N I L B U O PACIIECO. E N O. MAN RIQJJE. DUCA DELLA CITTA 1 . DI M EDI N A-S IDONI A. C O N T E . DI NIEBLA. DI CASTGNETA. E DI BUELNA . MARCHESE ,di aguila'r di campò, di liseda. e di casaccia in affrica. SIGNORE DELLE ALMA.DRAVAS DELLE COSTE DI ANDALUZIA. E DEL REGNO DI DELLE GRANATA . TE Kit E DI TREBUGENA . Digitized by Google ni CONÌL. DI CICLANA. DI Vege'r. DI BCG LUGLIO . DI HOLUA . DI SAN GIOVANNI DHL PORTO E DI E ALO ARA CO . . . DI DI DI QUELLA DELLA XIMENA DELLA DODICESIMA PARTE QUELLA DI PALOS . QpELLA DI GAUSINO E SUE ADIACENZE DI ORBILA DI E . ALMONTE. DIGARGANTALA OGLJA. DELLO STATO DI BELMONTE. D* IGUGNA DELLE VALLI DI TORANZO . . DELLA VALLE DI SAN VINCENZO. DI RIONANSA. E DI TUDAECA. DELLA VALLE E ONOR DI SEDANO DELLE GAVE DI BRICIA. E DI SANTA HADE'a . . delle terre di avia di pigna, delle torei. di santigliana e di villombrosa di oselle di isar. e vill anova di argacno di cartes. e di poggio. , . , CANCELLIERE. E PREGONERO MAGGIORE DE I REGNI DELLE SPAGNE. GRANDE DI DI SPAGNA PRIMA CLASSE. CAVALIERE DEL TOSON D'ORO. GENTILUOMO DI CAMERA. CAVALLERIZZO. E CACCIATOR MAGGIORE DI SUA MAESTÀ' E CATTOLICA NEL PRESENTE ANNO MDCCLXK. DELL' ETRUSCA ACCADEMIA DI CORTONA LUCUMONE DEGNISSIMO ED INSIEME DELLA PIl)' PROMOTORE AFFEZIONATO CULTA LETTERATURA TOSCANA. IN SEGNO DI UMILISSIMO OSSEQUIO D. D. GIOVANNI SOCIO DELLA D. MARITI MEDESIMA ACCADEMIA. Digitized by Google Digitizsd by Google PREFAZIONE. ALloraquando io intraprefi a pubblicare la Storia di qitefii mici Viaggi nella , Prefazione-, che io premejfi al Torno I. ini proteflai, che oltre a quanto riguardava femplice- mente fimi dò , , la deferizione de- i averti altresì medeaggiunto che di più particolare , e di memorabile foffe pajfato in quelle Citta, delle quali io avefi ragionato, e che tutto ciò verei fatto per mia fatica utile rendere lo av- qttefta non folo , ma ancor dilettevole Nel decorfo poi dello /cri- vere mi fi prefentarono varie altre materie Ifiorìche , le quali cre- Digilizad by Google VI credei di non re dovere emette- correlative coniìfiendok , a i Viaggi medefìmi. T>a ciò ne procedeva, che /' Opera mia andava di rendendoft quanto io eflefa mi era figurato fui bel principio che pili , e di quello ne aveva parlato , a voce col Pubblico Stimai perciò allora convencvol cofa di porre in fronte al Tomo IV un ^Avv'tfo al Letnel quale io faceva ve, moti, che per il referito vo P Opera farebbe recata pro~ tore dere lungata ancor di qualche Voludimoiando nel tempo me, me defimo-, che diverfamente io non averci potuto fare , fe non lafeiando alcun genere di quelle notizie , che bene fpejfo dagli Storici non poffom omttterJì,fen~ Zét Digilized by Google za rimanerne delufa P attenziodi chi legge ni: Ora in quefto Tomo V. ho a defcrivere f Iftoria di Gerufalemme , Citta illuftre , e celebre per tanti .riguardi Iti ejfo ( dopo aver data una idea prefo della Pale/lina r Iftoria morie le , , ) incomincio quel- dalle più antiche me* che ce ne fomminiftrino Sacre Carte loro e colla [corta , e poi di celebri Scrittori quella de , i pile che in qua/- che parte delle loro Opere han- no fatta menzione di quella Citta , mi conduco fino alt anno 1099. di Noflro Signore , cioè a quel tempo , in cui varj Trincipi Crifliani di Occidente, fino collegati infieme to Popolo j e ad , e uniti a mol- altri volontarj Soldati Criftiani Crocefignati , fi accamparono [otto alla Santa. Città per farne indi la conqui/la. li Tomo VI. conterrà la con- tìnovozione delta Storia jìcjfa dì Gerufakmme fino all'anno 1767. io mi trovai in ejfit, ed in quello fi troverà -riafunriguardante p'tìt il dìfeorfi nel quale to frecifamente la narrazione dei miei Viaggi Aggiunger ovvi ^ inoltre eia . , che di pia intentante foffe accaduto nella Santa Citta dal /addetto anno fino attempo , in cui pubblicherò il detto Tomo VI la quai parte d'Ifioria fa- rà appoggiata /opra le Relazio- ni, che io riceverò in quello tem- po da quella Città , della ingenuità delle quali potrò compromettermi per le correlazioni x che che tengo con varj amici mìci di quelle Parti Nè mi nelP aver grejjìtni fuori , io fia imputato , che ufato di tali di- venga ad efere ufeito ordine , che vie» praper lo più in tali forte d' Jflorie , mentre in ciò fare ho avuto fra gli altri /' e/èmpio di due noflri celebri Uomini uno fi fu il Dottor Giovanni Lami morto al mondo , ma ai cui parlerà fempre la Faina dell' ticato V » Che trae l' Uova dal Sepolcro , e in Péli: Tr. itila Fama Cap. ì. Qjlefli nel defirivere un fuo Viaggio fatto per un piccolijji- mo tratto della Tofana nonfilo , non flette attaccato al femplice racconto di un Itinerario , ma fi allargò in varie materie idriche , e non difficoltò di aggiugnere re nello ftefio fuo hodof.poricon" un Tomo , che contenere la Vita della Beata Criftiana OrinMenabuoi da Santa Croce g'a Terra del Valdamo dì fatto, Viaggiatore , il Z,' altro metodo del quale ho altresì fe, è il mio Concittadino gìiitato Signor Dottor Giovanni Targioni Tozze tt i noto al Mondo per , le fue fiche . produzioni Ifloriche, e TiEfj'o dopo aver viaggia- to negli anni paffati per una della Tofana , dette poi al Tabblico le Relazioni di quei fuoi Viaggi , ne' quali ha in- fané ferite non fola le Ijlorie anti- che , e moderne delle Citta , Terre, e Capelli da effo offervate , ma di più vi ha aggiunte varie altre memorie , e notizie per rendere più belle le Digirized by Google fue Iftoriche difficoltare narrazioni di fare fenza anche delle , digreffioni, ove le ha fiimate convenevoli , per rendere P Opera fua pia meritevole di queir applanjb, che ha già rifeoffo , a fegno tale , che fe ne veggono fin 1 ora ìmpreffi quattro Volumi di una nuova Edizione E neppure è cofa nuova, che uno Scrittore Jì allontani alcuna volta dallo ftare mente attaccato rigorofa- a quello, che promeffe nel Fronte/pizie dslfuo Libro Di ciò ne abbiamo molti . 1 e/empi d illuftrì Scrittori , fra i quali mi contenterò di nomina- re il nofiro compatriota Signor Domenico Maria Marni. QuefPUomo adunque celeère non filo per /' Iftoria patria , quanto ancora per la pw nì- Digitized by Google XII nitida cultura della Lingua Tofcana , immaginò di trattare Idoneamente una materia , che per (pianto Jìa a mia notizia neffuno prima dì luì aveva i- deata Sì fu quefta l' Opera delle Oflervazioni Iftoriche fu i . Sigilli antichi de ì de i Secoli baili quali fc ne veggono impreffi finora Tomi XXI. In tale oceafione il noflro Scrittore non ha mancato di aggiugnere varie Ijlorie , le quali vengono ad effere feparate in una tal qual maniera da quanto fi promette nelP Opera , ma che pure non ha difficoltato a" inferirvele , e ne ha rifeoffo ti gradimento del Pubblico, Giudice imparziale delle Opere al- trai. Or io imitando un Jttnii ton- Digilized by Googlt XIII contegno, credo, che non pofa effettui imputato a di/ordinata condotta to nella , il metodo da me tenu- defcriztone de i miei Viaggi Tanto più , c he fe io mi fono prefa qualche liberta , ho anche ufata /' avvertenza di . farlo pia fuccintamente , che fi poteva. Viva pertanto felice il mìo corte/e Lettore DEL- Digilized by Google DELLA PALESTINA IN GENERALE. CAP. COnciofiachè I. in quello Volu- me io prenda a defcrivere particolarmente della Città Genifalemme di ; comincerò dal dare in prima un' idea della Provincie della Paleiìina> della quale la Sanra Città è la Capitale La Palellina pertanto è Pi/*Provincia dell'Alia Maggiore. Da Scttcntrione ha per confine 1' An? J*'".' " fi'"""" f , e.Seida, o iia Sidon , mCittà delia Fenicia. E' li mira ra nella parte Aufirale dall' e- una^^ma tilibano tica itremità Monti del dell' Mar Morto Iduméa De dell* Cip. XJI. ì (i) > A Tom- V. (i) Monti confini del ldumé» ne prellò e i tmefta fuol Mjr Morrò pirlii nel T, co' III. Cuoi chiamarli la fua lunghezza , la quale è circa cenfettanta miglia compreia ne 31.32. e 3J. urt t.™ km tu- Ufikt . Qael> come tre gradi paralclli i P artc, - che la lui larghezza tc confina col , fi co " fiacra . da Ponen- Mar Mediterraneo ; e da Levante ha per termini il Mar Morto , il Fiume Giordano , il Mar di Tiberiade , e il Lago di Samochon (*) fino al Paefe dì Abelina, e in quella Regione dell' Amilibano , che oggi i popoli della Soria chiamano Vadettein, ove fono le forgenti del Fiume Giordano (*) avendo cosi per termine la Traconila Gaulonitide, la Perei, e de i Moabiti Varia è per altro quella fila ; mentre dal Mar Morto odierna Città Marittima di Gaza (1) è larga cinquantotto miglia; tidc, gli antichi Paefi larghezza all' dal (*) Defcri/fi quelli luoghi nelT. II. Gap. Viti, e nel T. III. Cap. XI. Gsm astica era dentro terra tr« miMare . Quella che chiamai! oggi Gaia, è il Porto dell'antica Citta. (>) gli» dal Digitized by Google dal Mar di Tiberìade a S. Giovali d'Acrii o Accon miglia trenta > e dal Lago di Samochon a Tiro li reftrigne in miglia ventidue, ediqui quali nella conduce me de lima direzione lino all' AnHIibano , fi, e alla Città Marittima di Seida ultimo fuo confine nella parte Settentrionale. Comprende in fa la Paleftina P"fi il <B Paefe antico di Chanaam , il quale fu conquiftaro da Giofuè Conduttore del Popolo di Dio te di Mose , , dopo mor- la ; . . Quella Provincia fu chiamata an- Tura che Terra Promena, per ellere Ha- Pre*'f*ta molti fecoli avanti promeda da Dio ad Àbramo , denti e a i fuoidelcen* Gcn. Cap. XIII j>;r- i j. Paleftina venne occupata à* p t fr/f;„» e dalla metà d' un' rtpanUa , . La nove Tribù alrra di quali fono, quelle di di Beniamino , di Simeone , le ; Giuda , Dan , di Ephraim, * d' llfacar, di Zàbulon , di Afer , di Nephtali , e da mezza quella di ManalTe ; reftando poi fuori della Terra di Cha- A z naara.» Digitized by Google mam bù » e di là dal Giordano la Tri1* di Ruben , e , quella di quella di Mariane ; e Gad dì altra metà perciò da taluni anche quel tratto di Paefe di là dal Giordano è conTerfiderato come di attenenza alla ra di Chanaam ; ma ciò è abuiiva^ niente , mentre , come fi può con- fulrare in varj luoghi le Sacre * mone, ifdratit. PaU .fT 3/," samiria, e QMttt*. Car- era te, la Terra di Chanaam non fe non di qua dal Giordano Sotto Roboamo figlio di Saloquella Provincia fu per fedi- lnzione divifa in due Regni; forbù di Giuda , e di Beniamino marono il Regno di Giuda, e le lfdraelc altre dieci Tribù quello d' la Dopo ritorno dalla fchiavi- il quetù di Babilonia veddcli divifa Terra in tre pani, chiamate ft a GiuGiudèa, Samaria , e Galiléa La deldèa è la parte più Meridionale . la Palestina e la Galiléa è la più , Settentrionale chiamata oggi fa, retta fra onde ; il la Samaria , Paefe di Napuloè , C l'altra, ed Pura Digitijed by Google come centro ài tutta il la Pale- ftina. Ai vifa noftri tempi fi confiderà dì- nelle fìelTe tre parti . La Giu- dèa ha per Capo Gerufalemme ; la Galilea la piccola Città di Nazaret , che confiderai! la fua Capitale per eccellenza j conofee ora per , e la Samaria ri- Capo la Città di , e non più la Città di Samaria , o di Sebaften che di prefente altro non è , che un Napulofa , antica Sichem piccolo vauggio. Dh A tali diviiiont poilono aggiu- ecnii„ / f T che oggi le danno gli naturali , e i naturali del paefe . Nel-*' r "'fi * parte Aufìrale trovali il Pacfe di _ _ gnerfi quelle Arabi la Gaza C*) ove fono delle belle Pi*nure e quello comprende la mag, A gior 3. (") Quello Paefe pochi arni Tono eri governato da un BoGi , il quale aveva tale di- gnità ereditaria nella Tua famiglia. Fu queuna Bastiglia dagli fteffi Arabi fuoi amici,- ed il Governo è. ora caduto nelle mani del BiCllo » ammazzato per tradimento di in Dimafco. Digitized by Google 0 gior parte e di Di delle Tribù Simeone, di Dan. Appretto a quello ne viene il Paefe di El-khalil , cioè dì Abra- mo amico di Dio quello di Elkods, cioè della Santa Città ,_che è Gcrufalemme , il quale contiene dipoi Trovali Di B-iuit della Tribù di Giuda tutta quella di Beniamino . una parte Di Sa pòhfi. Samaria il , P" f dI i e Naptdoft , O Tribù di f nel quale era la Ephraim. Confina con qucuo il Paele di Haretè , il quale occupa la metà delche è di quà la Tribù di Manaffc , ove dal Giordano , e quella d* liTacar , Di Marni. è la famofa Pianura di Efdrelon , o (i) che chiamali oggi Mar- Maggedo geben- Aamer gliuolo di Di **"'* , cioè il Prato del Fi- Aamer. Qui attacca il Paefe di NazaKanna, ret, chiamato luret Cafre nome acquiftato da un Governatoi ed T. IL Digitized by Google re , che altre volte vi fu chiamava/i > e contiene parte della Tribù di , e che così la maggior Zàbulon Seguitando fempre verfo Settentrione trovali fulla delira il Pae~ fc di Saphct T * quale occupa la il Tribù di Nephtali Sulla lìnillra reftano i Paefi di-<««i & Accon, Sur, eSeida, nel quale rpa-*'*^' ' zio ècomprefa la Tribù di Àfer.. La Paleftina di prefente chia- Trrra anche col folo nome di santa . Terra Santa y e noi Crtftiani con molta ragione la denominiamo ta, fapendo , che in quella Provinil Figlmol di Dio prefe carne emana » e che quivi abitò ; ed in cffa dando poi all' Uomo 1' ultime prove del fuo amore, non ne partì) fc non quando afeefe al Cielo. Le Sacre Carte ci defcrirono-*»'"./"-quefta Terra ricca di produzioni . e'*"..*'" ' ' abbondante di tutte le cofe . Domi- " J "" mafi . le cia ms etiim Deus tutis ìntroducet te in Ter rani bonam , Terram RÌvorumque r & aquarum Fantini» • • - ; , in cum Cam- 8 pis à Momìbus erumpmt 4 , rum aliyfj! de! ac , Fluvio- , Frumenti , Orin qua Ficus » , ac Mellìs 'Ferrarti : Vinearum & Malogranata & Oliveta nafiua, tur , Terram Old abfqtte itila , ubi penuria tomedes pattern & rerum omnium abiti; duina tuam, perfrueris &e. Detti. Cap, Vili ver. 7. ne la 8. Ed altrove per dimoftrarfua fertilità, e la dovizia» leg- > che per quefta Terra {"correva Latte, e Mele. Lacle, é" Melle maDeut. Cap. XI. ver. 9. Anche prima, che il Popol di geri nantem . Dio entrato in quefta Terra naam, godeva tali qualità effa , di Cha- pregiagli elTcndo quelle Mate raccon- loro ritorno dagli Efploche Mose mandò in ella Venìmas hi Terram , ad quam mifiSlt Milnos , quae revera fiuti Laéle , le , ut ex bis friiélibus cognofii po- tate al rarori , tei!. Num. . & Cap. XIfi. ver- a8. Ma troppo lunga cola farebbe il rammentare tutti quei luoghi, ne i quali raffi vantaggici descrizione della Se fertilità de Ì fuoi Terreni. Digitizsd by Google Se in efla poi gli Ebrei foffri> rono qualche carelMa , fi fu certamente , perchè colle loro iniquità fi indegni de i favori Divini ; refero de i quali abbondantemente godevano i quando coli' oflervanza della Legge fcrvivano il Signore Il numerofo Popolo , che abita- PaitjtiuM va nella PalefUna , fa altresì vede-*""'""''"* quante» fecondo doveva tUtiu* re tempo di ; mentre al David furono numerati un milioquel Terreno ne , e centomila Regno combattenti del d' Ifdraelle, e quattrocento fettantamila Giuda, e fola Tribù di numerata perfona della non fu alcuna della Tribù di Beniamino Lib. I. Cap. XXI. Concludendoli da alcuni Scritrori , che com prete le Donane , i Figliuoli , i Vecchi , e le Perfone inermi , poteflè afecndere la popolazione a otto milioni di a- nè di Levi ver. 5. & . Perai 6. Moltt Cit' ti, DifliJijed by Google IO ti, e Villaggi in > come fi può vedere Giofuè , nel quale al Caf- XV. li , che alla fola Tribù di Giu- oflerva da roccarono ci Città in force PsiefiiM u veggono più neUa Pa- fi orna [ a fjj cetitododi- murate. Non Stét» prt- Jtnu Mia leftina quelle molte Città t , dalle qua- e d eccettuatene alcu- ne poche tutte le altre fono interamente dìftnitre e demolite , e per lo più non fe ne fa neppure la loro , , fìtuazionc nome ; recandone foltanto il di certuna a qualche Villag- gio > de i quali molti tuttavia oHetvano , quantunque ancor fe ne elfi di miferabil condizione PtfiUùwt. Ancor la popolazione è olrrediminuita, nè può darfene una idèa > mentre quella Provincia modo è anche fottopolta a un numero irdi abitanti , mediante gli regolare Arabi Beduini i quali vanno e vengono dalla parte oppofta del Giordano , e dall' Arabia a pafcolare , , to Io fplendóre per la delle Tue anche a varne mancanza molte amiche Città, e della valla popolazione altro i giorni > fi può per noitri ener- iituazione ornata di la felice Monti) e Collind e di bellilfime Pianure Il Clima è molto buono . Vi clima. piove pochi meli dell'anno, ma alle piogge un' liberto fa Non vi fon freddi ecceffivi, e fe in paragon di elfi, i caldi fono molto maggiori, vengono ogni giorno mitigati da un vento perioche dico, rende facile il fopporfupplifce rugiada . tarli. I fuoi prodotti fono tali , qua- rni»z.h<ii .' li poflòno fervire al mantenimento* dell' Uomo . Grani , Orzi , Civaie di "Jg£, . , Frutte , Vini , e OI; forendite abbondanti di quella Provincia afegno tale» che quantunque di quei Terreni non ne Ha ogni genere no coltivata tuttociò fe non una parte , conraccoglici tanto di detti Commeflibili , che non folameme ne ne vengono diftribuiti alle circon, ma ne Europa, Grani , degli vicine Provincie della Soria fpedite anche in reftano e particolarmente de Orzi , e delle Civaie Per quello , i che concerne la fpecie degli animali dome(tici,e falvatici , vi è in , e quadrupedi , rurto abbondanza grande i e di vache non abbiamo ne i , volatili rie qualità Pacfi noftri. Sonovi coltivazioni , e raccolte di Cotoni » e particolarnella Samaria , e nella Gali- belli/lime mente lea Vi fi . raccoglie la Seta, e i Tabac- Vi fi trovano delle Droghe , e dell'Erbe preziofe, e aromatiche. I Campi, e i Bofchi nelle ftagioni proprie fono ricoperti di va- chi . rie forte di Fiori , e di quella fpecie fteffa , come ho farro vedere in altri luoghi di quefti Viaggi , che da noi per confervarli è neceflaria tutta la cura di un Giardiniere E' vero , che non generalmen- te per tutta la Paleftina fi le belle coltivazioni , che ornano le vaile Pianure della Galilei) e della Samaria , mentre verfo Gernfalcmoifervafi quel montuofo Paefe più Iterile , che ogni altra parte ; ma non dobbiamo credere , che tale iia Tempre flato La cauta prefente fi è la mancanza della popolazione « avendo gli Uomini abbandonate quelle coltivazioni montuofe per ritirarli nelle Pianure , nelle quali trovano minor fatica , e comoda maggiore per il loro Beftiame Che anche i contorni di Ge- nie . rulàlemme fiano fufccttibili della meglio coltivazione , balla dare un' occhiata alle Campagne di Betlemme, e di S. Giovanni in Montani* ludaeat, delle quali feci menziona nel Tom. IV. Cap. L e XV. Anche la Galiléa , e la Samaria nella loro eitenfione non fono da per tutto coltivate , renandovi molti Terreni fodi , i quali eflèndo doviziofl di erbe , fervono per il pafcolo de i BelHami i luoghi incolti è ve- ; *4 fero > ma che pur troppo quei Popoli gli con liderano neceflàr j , vedendall' abbondanza de i Bet che stiami provengono finalmente le loco maggiori ricchezze e brigheranno piuttoflo una Mandra . che do ; Bnavaiìa tenuta di Terreni. Le guerre Itene, che hanno fra di loro gli Arabi» tendono per lo più unicamente a rubarli il loro Bcitiamc , c giu- dicano di aver vinta > e deprefla una Tribù nemica » allorquando fono arrivati a torle i loro Camelli > Bovi , Pecore Capre , e Cavalli , opinile *;«bi £ e"siriiteri fafra la T- * Fatte adunque p e rionalmente tai; ofleryazioni veT ^ ann ' £°P T* per ' e il corfo di di- Campagne, C i Terreni della Paleftina, non fo poi il perchè alcuni Viaggiatori ci abbiano dato un profpctto di quella Terra . cosi miferabile , e (Vamaggiofo, da volercela far credere una Provincia Aerile di fua- natura , e fenz' alcuna di quelle prerogative, ofeej oltre alle Sacre Carte, le hanno appropriate anche gli antichi Iftotìci ciò che ha dato occalione ; a qualche miferedenie Scrittore) il quale non vi è flato , di mettere in dubbio » fe quella iìa veramente flata , quella Terra prometta da Dio al fuo Popolo Io dere il Scritti sì non flarò certamente a permio tempo confutando gli chi ne ha confeguenze di fatte da ciò inoltrando tirate , di più in tale loro opinione tunque letteratiffimi delle za , conrinovate poca , quanfeten- Tradizioni , che abbiamo per mezzo delle Sante Carte . e di tante Morie Profarte ; onde non facendo pallerò a cafo di ciò. difeorrere della Città di Gerufalemme Capo » e Regina di tutta la Terra Santa. DEL- Digitized by Google D E LI CITTA' A GERUSALEMME Dal fuo principio fino alla Tua deitruzione fa:ta da Nabuchodonofor Re di Babilonia, CAP. GErufalemme IL celeberrima Cir- Maggiore , Capo, e Metropoli della Pro- tà dell' Alia vincia della Paleftina , di 57. di longitudine latitudine. AtoChfi. di aera- P' fiimat . S ^»eva riiiede in gra, e 31. 50. di quella Città nei del Patriarca Abramo, e di remMel- chifedech Sacerdote del Signore , che neera Re l'anno del Mondo niS. allorché egli dette la benedizione al det- Digilized by Google detto Patriarca dopo , la disfatta Gen. Cap. XIV. ver. 18. Mekhifedech ne è conlidecome il Fondatore Chiamava!! allora Salem , cioè Pace ; e fu denominata anche Solyma : ìtì y'a e a'degli Aflirj . lo iteflo rato . Nam fuh Ahrahamo Progenitore mitra Solyma vocabatur Uk VII . hfepb. Aut. hai. Caf. Ut. Nella parte più baiti del Mon- te Sion furon fatte le prime Fabbriche di quefta Città , cioè fui Monte Aera , Monte Settentrionale » e perciò chiamoffi altresì Città Info- buféi am ) Se ne refero poi Padroni i Ge( Popoli della Terra di Chanae trovava!! in lor potere anche Oehfìi ' gli Ebrèi erano fotto la con- quando dotta di Mose itmm. . Nella parte poi più alta del Sion fabbricarono quella porzione di Città, che dillcli Supcriore) e che da'fuoi abitanti fu anche Monte Tom. V. B chia- Digitized by Google chiamata Gebus . hbns , qtiae alte- ro nomine vocatur lerufahm. Ind. Cap. XIX. ver. io. Vi fabbricaron pure nna Fortezza , la quale pofero poi in flato dì difefa contro gii Ebréi. Notili qui ora di paffaggio, che fra la Città Superiore, e l'Inferiore vi recavano delle Valli , e due altri Moria Sion e , il Bezera, e il rollando in tal divilione il Monri, cioè piccoli te , il all' Auffro, il Moria a OrienMonte Aera a Settentrione ? Bezeta a Occidente il Allorquando nel 2584.- del gli Ebtéi entrarono nella me toni «Terra Prometta fotro la condotta di Giofuè , nella dìvifione da cilò fattoccò Gerufalcmme alla Tribù di Beniamino. Iof. Cap. XVIII. ver. z8. Bensì non comparifee da neflùn luogo delle Sacre Carte, che Giofuè lì rendette Padrone di quefta Cit:à, quantunque nella Battaglia di Gabaon ne uccidelìc il fi» Pemfikni- Mondo l° r.".?"i D^;«.tan« Re Re Adonifedech. Jofipb. Cap. X. • Dopo la morte di Giofuè che ver. 23- , . . feguì nel atfoi. del Mondo, fu da iJi^-friii Soldati della Tribù di Giuda prc- di oìuita fa, ed incendiata la Città Inferiore./"'""'0 "» I. ver. 8. ma non porerte-^j^'"* to prendere la Città Superiore , ove erano fortificati i Gebaféi > e Ja Città Inferiore tornò ben pretto in potere di elfi Gebuféi , che la rimeiléro in piedi. Con elfi peraltro Tenebra dalle Sacre Carte , che relìallero a convivere inficine non fola quei lud. Cap. della Tribù Jof. Cap. ver. zi. XV. La Città talvolta Giuda, come ancoTribù di Beniamino di ra quei della re ver. 63. Iud. Cap. I Gerufalemme pa- di elfere d' apparte- fiata nenza della Tribù di Beniamino , e talvolta di quella di Giuda. Come più fopra fi è veduto , fecondo la repartizione fatta da Giofuè della Terra Prometta t toccò certamente alla Tribù di Beniamino 11 Salmilta . B 2 poi DTgitized by Google 10 poi pare» che l'attribuifca bù di ed in Giuda . Pfal. alla LXXVR Tri- ver. 6j. luoghi della Sagra Scrit- altri tura trovali la diitèrcnza medciima- Potrebbe adunque dirli , edere Hata ora a una Tribù > ed ora all'altra per la vicinanza) che craattribuita vi fra di loro, giacché all'Anitre Trihù di Beniamino rollava Tribù di Giuda e appunto la della la , Cirtà di Gerufaiemme ne divideva i confini parte dalla medefima s quando non voleflè anche foggiufi gnere , che quei della Tribù di Beniamino avellerò il diritto Copra quel- la Città per efier loro toccata in forte» e quei della Tribù di Giuda ~ per titolo della conquida fattane Copra a* Gebuféi La gloria per altro di fottomettere interamente i detti Gcbuléi 'era riferbata a David nel principio del fuo ; mentre Regno » egli e cir- ca l'anno 2988. del Mondo fcacciò quel Popolo, e s' impadronì delche chiala loro Cittài e Fortezza ', mò 'nò poi dal Tuo vid Parai, lib. . nome Da- Città di Cap. XI. I. David comandando fopra tOt-^^.-y . to il Popolo d' Ifdraelle . e dì Giuda , J™mf<™-* Reg. Lìb. IL Cap. V. ver. 6- la Città poli fau» Gerufalemmc venne allora fcr comune a tutti gli Ebrèi, dì come cC ^Jf*' rea a ' e fa Metropoli di tutta la Nazione) onde propriamente non appartenne più in particolare nè a quei di Giuda, nò a quei di conliderata Beniamino e , la dopo quel tempo ella Teatro de fatti Città divenne il i degli Ebrei. V£ Gcrufalemme fu ingrandita da°*]J'B David per quanto comportava 1' e-/„ città . ftenfione del del medefimo , giorno e V , Sion , e fopra Gcmfa. piacendogli quel fog- ltmu" • vi fece un Palazzo Reale abbellì di altri Edilìzi 11 , - valorofo Gioab, che per cf- 0/wf fere fiato il primo a della Fortezza del làlire all' all'alto granSìfit Sion , fi meritò la di P'* 14 c'" 3 ' Generale, fece altre fabconrinovando a edificare a carica di briche Hi Monte Settentrione del Sion i vale a dire fra i Monti Bczeta, e il Moria. La Digilized by Google At-'V fin L a città rcitava allora fabbri"*^J„™j'*cata fopra due Monti , cioè fopra il Ci«* 5«/) f -Sion che formava la Città Superiori™, f /' re , c fopra l'Atra , che coiti cui va la i Hftriart. Q rta Inferiore. David le aveva già circondate con un folo muro eiteriore,' iiccbè tettavano in un folo recinto, ma fra di lor divife; giacché la Città del Sion era muragliata feparatamentc , ed inoltre traa ella j e alla Città Inferiore vi redavano delle Valli, ci due alColli , che uno chiamato Bczeta, e l'altro Moria. David aveva comprato da Or1 *™ i uomo di nazione debilita» il fa faiMca* Ai ìVia/jo.Monte Moria defilandolo per inal" zàrvi un magnifico Tempio al Signore per riporvi l'Arca dell'Alle- mezzo tri r jua Nathan l'rofeta gli dille , che Dio piaceva tal penderò, ma che non farebbe Ihtto permeilo di bensì dopo la foa moradempito il fuodeSalomone. Ungi anza. ,„a à lui . fabbricarlo , re farebbe (laro fideriodal Fisliuolo Liò. Il Cap. VII. Digitized by Google Ne iD«Mw preparò per altro David materiali, acciò Salomone dopo h nwnpjg^-*,/. faa poteiìc trovare tutto pron- to, e gli folle di minore incomodo intraprendere nella giovanile età si grande opera. Pa- V l'cfecuzione di I Cap. XXII. -ver. i. ad j. L'anno 3001;. Gerufalcmme fo^JJ*"^.. i^iio (li Ììj- ^.), .',,„,„! occupai ù.< ma 1' anno fteilo tornò in porere di David ; ed Abfalon fu ammazzato da Gioab con tre colpi di dardo nel tempo clic fuggendo era rai. I.ib. vidi , tettato appefo per k fua capelliera ad una quercia. Reg. lib.U Cap. XVUL ver. , 14.- Morto che fu David 1 anno ^aimenr 3011 .Salomone edificò le mura di Ge- ebbtllifcc rufalemmc migliorile più forti. lofipb, Curufk' Ani. Ind. Lib.VUl. Cap- Il e fece miove abitazioni ne ì contorni de i Monti Bczcta , e Moria ; talmcntechè ii vedde allora nafeerc come una terza Città; ma ficcome citeriormente Venivano tutte contornate da un fol E 4 tAv . muro, furono perciò chiamate col nome di una fola; le quali per altro eiìcndo cinte particolarmente dal loro muro, e dalle loro folle, dette ciò luogo a direi me che Gerufalem- era contornata da tre Salomone Stitemant mura- accingendoli alla Signore, fc- Tempio del ft f'-f. ce riempiere di terra, e Tmfk. 9 ueik Vajlc che era ji acdngt fabbrica dei di materiali fra » Monti ' Moria per avetvi una competente Piazza. Gerufalemmc, Bezeta , e così fabbrica t afferrandola dal Monte 01ivcto,cioè dalla parrc Orientale, teneva quali la forma di Anfi- teatro . Mefle poi mano all'Edifìzio 1' anno 3023. il quarto del Ino Regno, il ventc motta vo della fua e terzo dopo la morte di Dali età 1 vid ; ed in fette anni reltò compita quella grand' opera , che fu mirazione delle genti per la llofa rabiii 1' am- mae- e per le innumcricchezze, fopra di che può il Ub. Ili Re Cap. VI e le corruzione, vederli An- JÌgitized by Google Antichità Giudaiche di Flavio Giufeppc Uh. Vili Cap. HI. Compito il Tempio 1* Arca ^ , fu traiportata dalla Città di Da- f f{! vid , cioè dal Monte Sion , ove lino ta vii dal tempo di effo Re era ftata fotto Timfh un magnifico Padiglione , e venne , „^ - allora collocata nel Santuario. Sa- lomone fece la Dedicazione del Tempio j e in tale occaiione egli immolò ventiduemila Bovi , e centoventimila Pecore Quella cerimonia s' incontrò nella Feda de i Tabernacoli, che foleva durare fette giorni , ma per la Solennità di quell' anno , e per 1* inntimerabil Popolo contino vò quattordici giorni t e il quintodecimo fu licenziato tutto il Popolo Reg. lib. III. Cap. yiIUofcph.AM.Iud. Ub. Vili Cap. IV. . Salomone feguitò ad abbellirepa/„zjs a Gerufalcmme , e fra le altre fabbri- Sabmwt che fece un fuperbo Palazzo Reale nel quale per altro impiegò tredici anni , non elTendo follecito come nella fabbrica del Tempio . lofipb. Aut. luimVUl. Ant. Regno di quaranta, Cirùfalem- Cap. V. Tutto il Salomone, che fu di anni la Città di Gerusalemme li vedde femprc crefecre in fplendorè , e fi mantenne in florido (lato. ' n dì regnando in cfFa il Re ^Roboamo meprtfi (i) Salomonc> Figlio di uarco del luo Regno " c 0anno £ ^0^4. fu allediata, e preia ( e J"J 5 - jj ; quefta Città da Sifac* 0 (ia Scfojtri Re di Egitto, il quale fece poi via GtrufaUa""tatàaa G.ons Re A Giuda . Roboamo i ma portò del Tempio e del Pa- pace con la tefori i , lazzo Reale. Parai. Liù. Il Cap. XII. Nel 3180. fu minacciara da Hazael Re della Sorta , ma Gioas Re di Giuda ne riparò fomma grotta (0 Sotto quello diviie ne di Re la rovina con danaro il lle^o . Quello degli Ebrei due Resini di Giudei, e d' fu 'in t.il divilìone prU mò Re di Giuda, e Giorolioamo prima Re d'Ifdrselle. Sia tal noii/ii unicamente per intelligenza de i fotti, che averan110 cur re taiioue colli Cicià di G ernia lemme per non conFomlere i Re del nome' fi Ifdraelle; nello., ma i Roboamo di vario Rejno. Digitized by Google effondo Gioas rcllaurò il Tempio egli poi divenuto empio fuuccifo nel : proprio letto . Reg. Lib. IV. Cip. XII. Amalìas Re di Giuda i e Fi g''°f;, ,.„£,;,„,. Gioas, appena principiò™, , che pensò a vendicare la gtat* * morte del Padre dopo vinri gì' làu-G '™' JJ* mèi l'anno 3 joo.di chiaro la Guerra a J Gioas Re d' lfdraelle , da cui per altro fu vinto , e l' iftefiò Amaiias fa condotto prigioniere. Gioas entrò dell' uccifo a regnare : Città di Gerufalcmme » demolì parte delle fuc mura, Taccheggio il Tempio , e il Palazzo Reale j e fe ne tornò in Samaria Parai- Lib II. Cap. XXV. ver.iì.&. 24. L' anno 3 3 22. Sennacherib di Affina, regnando in Gerulalem- me Agirne Ezechia , fece danni grandi nel- *«" la Giudèa : mene dipoi l' afJedio a Gcrufalemme ; ma Iddio inviò un Angelo fterminatore , che in una notte ammazzo centottantacinquemila uomini della fua armata. Donella . Reg^^ * *^ po egli fe ne fuggì ne i fuoi Srati. Reg, Lib. IV. Cap.XVIIL XIX. & Digitized by Google ;8 tonfi!,,*. Faraone Necao IL Re di E- TarU "a ìÌt% KX ^ ' c cca S'' ann ' 34-25- entrò in Gerufalemme > e prefe Gioaehaz ' dì Egitto. Re di Ebrèo Giuda, quale dal Popolo il Trono era Itato pollo fui luogo di Giosia tuo Padre che di una , in nell' ferianno dello era morrò ta combattendo con detto Necào. Gioachaz fu condotto fcliiavo in Egitto, c fu pollo in fuo Gioachino, che luogo fu obbligato a pa- gare una contribuzione , alla quale fottopofe il Popolo Ebrèo Necào • Reg. Uh. IV. Gap. XXIII. ver. jo. 34.. e Gerufalemme redo butaria al Re ad allora tri- di Egitto. Correndo anno quarto da Necào aveva data la Corona ds/ór Aia Ora- del Regno di Giuda a Gioachimoj ftttmmé Nabuchodonofor II. Re di Babilonia allediò GenifUcnuue, la quale venne fono il dominio de i Cal- Nah;choiti l' . dèi. Ma. Nabuchodonofor la xtk 11 '' 3 Gioachìmo, mediante untribuio da dovergli pagare per dimo- Muibtà. tribuiar' Gtm/i. l«mme . l ftra- Digitized by Google ±9 Arare la dipendenza , in cui era h Citià, e it fuo Popolo, come lo fu fono del Re di Egitro. Gioachinio mal folfriva quella^ u caltrn fchiavirùj onde, dopo tre anni da frf a w che gli fu refo il Regno, -' -- volle le-'* jccwdi varlì da quella foggezione ; il Re Caldèo gli mandò contro molle £/$. IV. Cap. XXIV. le quali devaftarono la Giudèa. Gìoachimo fu prefo , e niello a morte 1* anno 3436. e furono fatti molti ^wff Truppe U^. . fchiavi , e condotti in Babilonia Nell'anno ftelTo fuceelìe a Gioachimo , Jeconia Regno Figliuolo , il nel^^^ fuo„„y„ r p rr „'_ quale regnò in Gerufa-Jr cam'it. lemme tre mei! Reg. Ub. IV. CapJ""*» t" XXIV, ver. 8. mentre che temei;- "J^™ do Nabuchodonofor , che Jeconia . . non volefìè vendicarfi della morte perciò venuto ad atte; , obbligò Jeconia a renderli, e lo conduITe tritavo in Babilonia colla Madre, colle fue Ponnc , e Figli , e moltiflimo Popolo , non avendo lafciatì fc non i più del Padre diare Gerufalemnie miferabili della Terra - Fu Fu , che tutti i Te- quella occafìone in Nabuchodonofor prcfe fori del Tempio i Cafa Rea- e della le, c (pezzo tute' i Vali di oro, che Salomone aveva del Signore . Tempio nel fatti Reg. Db. W. Cap. XXlV. Nabuchodonofor tiehutUia- in luogo di p rea- Jeconfa ilabili Re di Gerusalemme GerufaMarnarla , al quale dette il nome di tequila Sedecia , Reg. Uh. IK Cap. XKIF.yer. velia r la iy. Ancor quello Re , ad imitazione épvggt d e ; fuo i predecelTori, fi ribellò a Nabuchodonofor , il quale inviò un' armata coniro la Città di Gerusalemme , che la prefe eflendo l' undiceiìmo anno del Regno di Sedecia , al quale , prefo ebe l' ebbero gli cavarono gli occhi e lo con- nofir & . , dulìcro fchiavp Nabuchodonofor eflendo ra in Reblara (i)Città della allo- Soria, manti) T. Reblata III. ', parlai quelli di Grtà nel Cap. XI. ma pure vi èchi vuole, che Rchlaia , ove trovava" allora Na, non lia quella , che comune- In Cliti di ti u eh odo mi (òr mente fecnaiì pri'llò ma che folle hensi 11 il Lago di Meron, Città di Antiochia - — - Btgitlzed by Google mandò Nabuzardm Tuo Generale per ifterminare interamente la Citdi Gerufalemmc > della quale tà furori di/trutte le mura , rovinata la Cala Regia > fmantellata da ogni altra fabbrica , e tu anche demolito il famofo Tempio del Signore, del quale ne vennero trafportate in Babilonia tutte le ricchezze , e il Pppolo fu condotto fchiavo,, eccet- tuatine i più poveri Agricoltori , e Reg. Uh. IV. Caj>. XXV. Accadde ciò l'anno 3447. del Mondo, Epoca memorabile nell' Moria, Gerufalemmc Vignaioli . di DEL- DELLA CITTA' D I GERUSALEMME ritorno degli Ebrèi dalla Schiavitù di Babilonia fino al- Dal conquida fattane da Antioco Epifane. la CAP. CU Ebrei T^Ran già III. anni dacché fe tram' w~\ gli Ebrèi fi trovavano fchiafibia-M—J v i n Babilonia, alloraquanConquìftato«ftSfT* 0 Ciro Rè di Pctfia re de' Regni dell'Affina) e delia Babilonia > il primo anno del fuo remami Jalla j " Regno, e del Mondo certi; ad ro Sacri Vafi del i elfi già tolti da Babilonia ; la libertà , 3 5 1 <S. con- e rdtituì lo- Tempio , flati Nabuchodonofor Re ed ebbero in di tale occa- Digilized by Goo< lione anche la facoltà di rifabbricare il Tempio. Gli Ebrei tornarono in Gcru- falémiiic Torto la condona di Zo- robabel figlio di Salatine! della Famìglia de' Re di Giuda Ejd. Lìb. I. Cap. I. é" IL Tal memorabile avvenimento era fiato predetto da Geremia. Quia hacc dit-it Domili us : Qtm caeperhn implori in Babyhtte fiptuaginta anni, vifitabo vos :£?-/»feitabo fifper vos verbitm menni bo. num , ut reducam v»s ad locirni kr. Cap. XXIX. ver. io. 11 Tempio di iflum. Gerufalcmme fa xìedijìc*. principiaro a efiere riedificato l'an- zh»e no 3JI7- ma molto dti vi voleva per- chè porcile efee eguale in grandezza, e in ricchezza a quello fabbricato da Salomone , e diftrutto già da Nabuchodonofor; avendo in quefio dovuto feguitare lo mifure sdegnate da Giro , e in feguito da Dario figlio d" Hyfrafpe Vi impiegarono gli Ebrei a riedificarlo lo fpazio di venti anni , efiendo (lati Tom. V. con. C Digitized by Google conti no notante fraftornati un verfo , ed or per I* altro maritani loro nemici . ritdifie* *U M«ra ili Otroft- itmme . Nchemia uno degli ^fi ' P 0 Principe loro, ' Longimano, ^ QTe Re Coppiere del Pcrlìa e , or per i Sa- da godendone il fuofa- otrenne Jat medelìmo j riftabilire le mura la fa- Gcrufalemmc coltà di venire in E- ("chiavi effendo in Artaferfe della Città , , e eh.' quantunque gli venifle contrattato da i fuoi nemici » conttntociò con molta Tua fatica in dodici anni) e quattro meli di rempo le terminò. Efd.liè. II. Cip. I ad VI. lofeph. Aut. Ind. Lib. XI. Cip. V. 3<5oo. del Città Ai Mondo, Ciò fu l'anno e anni ottanta- due dopo che il Popolo Ebreo ebbe la libertà da Ciro Abbiamo veduto, che Nchc- Gtrufairnt-m'ìa ottenne da Artaferfe lapermif* "">- lione di reftaurare le mura di Ge- "f r 'bt'mu'.~ ru fa ' emmc » on dc la Città fotto di detto Principe non ricevè aumento nelTuno , folo fu rimena in piedi , e principiaronfi a rifare diiizi , e a rialzare le i defìrutti Torri . E- Ve- Digitized by Google Vcde/i fatto di efto Nehemia per quante Pone fi aveva l'ingrefle quali , ben e ve^ ; lo nella Città ro , che nella reftaurazione potranno aumentate , o feemate di eflere ftate numero da quello , che fonerò una volta Nel Libro di Nehenna, o ila . Ub. IL di Efdra Cap. III. fe ne trovano nominate otto co' loro nonù, che fono le appretto L Porta Gregis , Porta dei p é f" "fft per quelta entravano gli ; jtf" aninuli, che dovevano eflere facri- j&b,m U. Gregge ficati II. Pefci ; Mare , Porta Pifeiitm Porta de ì da quella li andava verfo il e s' introduceva il Pefce nel. Città. III. Porta Vetas, Porta Vecforfè era «itati in cf; perchè nella deirruzione di Gerufafattane da i Caldèi . Fa chiamata anche Porta Iudicialis , Porta della Giultizia ; perchè panavano per efia quei, che erano conla chia fere lemme doni al fupplicio C 2 IV. Digilized by Google }6 IV. Porta Valiis , Porta della Valle; quella conduceva nella Valle di Giofafat ; venne in appretto chiamata Porta Aurea , Porta d'Oro ; per la quale lì entrava nel Tempio V. Porta Sterqui/inii , Porca del legame; pillavano per elfo tutte le immondizie della Città VI. Parta Fontis > Porta della Fonte ; così detta per ellcr vicina alla Fonrana.di Siloe \ VII Porta Equorum , Porta de i Cavalli; pallàva per quella la Cavalleria, c chiamolli anche Porta , . . . Ephraim VHL delle Porta Aqnarum, Porta Acque; Tutte empivano le Pifcinc , le acque» che introduce vanii in Città per quella Porca..' Altri Porte i §; trova poi negli Storici Sacri, e «"„ "-Profani , che hanno parlato di Gcrulalemme , fatta menzione di altre Parrp, coinè Porta di David, Porta dell'Angolo, ò di Beniamino, Porrà fb;.; L-i'iTii, Porta Genethan, Porta d;l Pome, Porta Ferrea, e ! al- Digitized by Google le quali coniìdererei che non mete follerò (lare farce dopo Nehcnua ,mache riprendeflèro i nomi antichi o che più d' uno ne confervaffero ne! tempo medelìmo , o che altre , , , fe limate Porte follerò dei primo muro , nell' per le quali interno fi avef- comunicazione nelle tre diverfe parti) oriprefe, in cui era divifa la Città con varj muri. Gcrufalemmc quantunque frilTe in apprclfo delle fof- J*"'" a nuove alte-^™,,'^ Nemici, ed itmmt razioni per parte de i in feguito delle nuove reftavirazio- ni da'fuoi Re, eonruttociò la fua grandezza non fu mai maggiore di quello forte ne i tempi di Nchemla; né fu allora diflìmile , da quanto lo poteva eflcrc fiata al tempo di Sa- lomone , e tale ii mantenne fino a i di Tito i allorquando f come vedremo, fu interamente diltrurta. La fua dimenlione feguitando DiWsjfo»# rigore Giufeppé Flavio » non fu maggiore di quattro miglia , e un tmm'~ tempi a ottavo ; r5s vitemt Sì C 3 i t«( «total «- Km TfiattvTx rpiSi t'iti» circuititi triuni , univerjiis & triginta . Urbis autem erat Siadiorum De Bello lojepb. Ind. Lib. VI. Cap. VI. Vi fono tori , i quali per altro degli Scrit- avendo voluto deter- minare la grandezza dell' antica Città di Gerufalemme , le hanno dato un circuito di cinque , fci , e fette miglia ma e fino di dieci; , ciò è fondato lemplicemente fopra ragioni poco chiare , o piurtolto focongetture tirate fecondo le varie loro opinioni ; mentre , come vedremo in altro luogo i e difeorren- pra do della Gerufalemme de i noftri giorni (che occupa certamente la maggior parte dell' antica Città) eflère maggiore di mi- non poteva glia quattro i come effettivamente lo dimoftra la (ìtuazione de ti , ove era fabbricata, e dalle quali era circondata ma della Città di Mon- i le . Valli for- La Gerufalemme era allora quafi a ferro di cavallo. incarujt. trmmt . Dopo di Nehemia la Città di Ge- Gerufalemme godè della pace fino 3722. In quell'anno Aleflàndro cfiendo ad attediare là Cit- al Magno Tiro , domandò de ì foccorfi Giudèi » fcrivendo perciò' al tà di a i Principe de i Sacerdoti , il quale gli negò con dire, che era irretto con Dario con giuramento di non prenil partito de i fuoi nemici,' dere Alexandre li fdegnò di tal rifpofla onde conquifrara Tiro e la' Città di Gazai pafsò alla volta di Gerufalemme determinato di voler , , , fopra di eflà , e de i fuoi abitanti le vendette per il rifiuto ricevutov , Jaddo Sommo Sacerdote fentendo quello > e comprendendo quanto il Re Macedone poteva effare 1 fere fdegnato configliò perciò il Popolo; a fare Sacrifizi al Signore' per enere' confervati dagl? imminenti pericoli , che loro fovrafta- vand ., Il - Signore fogno a jaddo » intanto che + C infpirò in ornaiTe la Città di di ghirlande di fiori , c die aperte le porte della Città > il Popolo, ve Aito di bianco, ed egli con gli altri Sacerdoti ornati di Stole andafincontro ad fero fuori della Città Alclìandto Quelli Gerufalcmme prendere Popolo avanzava!! col folo tue le quella Città . già verfo riflelTa vendette di fopra di Nel tempo llcììò il Sacerdoti, avendo afcolrati i configli del Sommo Sacerdote Jaddo, li fecero incontro ad AlcITandro, il quale vedendo quella moltitudine vellita di bianco; i > e i Sacerdoti velliti di Stola il ; Som- mo Sacerdote con Stola di Jacinto , e d'oro» avendo fui capo la Tiara, , la lama d oro nella quale era fcritro il Nome di Dio egli dein un fubito il fuo furore , lì avanzò folo verfo il Gran Sacerdote , c adorò Iddio i onorando il Sommo Sacerdote, c falutando ruttigli Ebrèi. I Re di Sonai e quei del fuo, c fopra 1 ; , pofe fe- Digitized by GoogI feguito m ara vigliarono fi ma Parmenione folo gli ciò s domandò di , come mai egli > che era adorato da tutti, avelie adoraro il Sommo Sacerdote degli Ebrèi ; a cui rifpofe Alellàndro , che egli non aveva adorato colui quello era , ma Dille di più in Dion Città penfando fcco cere 1' Iddio quale del , Gran Sacerdote Afia, che elTendo , egli Macedonia delia (teflò, fe gli era gno un Sacerdote , e poteva vin- comparto veftito in fo- in quella che egli condurrebbe il fuo efercito dandogli 1' Impero de i Periiani Soggiungendo AlelTandro , che teneva per cola certa di cilcrc perciò condotto dal Divino aiuto , di aver vinto Dario , e conquiflato l' Impero Perdano , e che confidava, che farebbe riufeito tutto ciò , che nel fuo cuore fpeguifa , aflìcurandolo , . rava. Indi entrato nella Città, enei Tempio, gl'indico offerfe il il Sacrifizio Gran Sacerdote , come al qua- molli doni. Dui mededmd fu moiìraro il Libro di Danielle, le fece gli nel quale gli fece vedere, che un Greco sverebbe foggiogati i Perii ; ed Aleliindro ne fu molto conten- to awifandoiidi elTer egli quello. II giorno, feguentc comandò, che gli Ebrèi chiedcilera quello che loro piaceva , ed il Sommo Sacerdote domandò a nome del Popolo , che ad eflì follò lecito di nfa* re le proprie Leggi domandarono altre grazie , e tutto fu loro accordato Lafciò AlelTandro Gcrufalemme , e andò alla conquida di altre Città Quefto memorabile avvenimento «orafi raccontato da Gìufeppe Flavio nelle Antichità Giudaiche Lib. XI. Cap. Vili. 7i/ c */5 &Tolomeo Soter , Figlio di Laf P %r ér^ S 0 > cilG fu uno dc 1 ^«cfTori di lemmi. Aleflandro f dopo la morte del quale y nella «partizione dell' Impera gli toccò l' Egitto ) pensò a efìendcre le fue conquide .nella Sc; . . ria , nella Fenicia, e altrove . Que-' fti- l'anno fli to , Città la in giorno di Saba- ove entrò fotte pretefto di voler facrificaro Signoreggiò in . fatti nella , forprefe 733. 3 Gerufalemmc di vi Giudèa effa , e nioltiflinii fchia- condili!» in Egitto gli bfepb. . Aut. lud. Lib. XII. Cap. I. Molti di detti Schiavi torna- rono poi nella loro Regno libertà fotto il Toiamn FSiaAlfw ™* Toloméo Filadelfo, Figli» Toloméo Soter wsn-maitì Efori. di del fuddetto , doli rimandati in riconofeenza degli Ebrèi dati dal , che furono ad eflò man- Gran Sacerdote Eleazaro dall' Ebraico in Greco per tradurre i Libri della Legge Mofaica . QueTraduzione che chiamali de'Set- lla ranta del fu fatta circa l'anno 3790* Mondo. Tolomeo Evergete dopo ave- TtUmt re conquidala quali tutta l' Afia, ef^'Jd'l'^ pure venne in Gerufalemnie , c Genfifecondo l'illorico Giufeppej oflèrfe fruww. de i Sacrifizi in rendimento di grazie delle foe conquide. gli Toloméo rumZ* Filopatore fopran- pr „^f q c _ no- rifilimi. nominato Trifone , figlio dì meo Evergete dopo Re di Socia Antioco il Grande Tolo- aver vinto , chiamato III. , il altrimenti refe nuova- mente foggerti gli Ebrèi a i Re di Egirroi che fu l'anno 3837. in cui entrò in Gcrnfalcmmc , n;a dal Gran Sacerdote gli fu impedirò di penetrare nel Santuario del Tempio. ^a'T'/J' Antioco il Grande nel 3857. 'm P a dronì nuovamente della Soria j e refili foggerti gli Ebrèi, venne in Geruralcmmc , ove fu ben rice v llro e gii furono dari anche d« i foccorlì per poter ridurre la Guarnigione lafciata nella Fortezza di Gerufalemme da Scopas Capitano di Tolomeo Epifane Re di Egitto. Antioco , in riconofeenza di tali buoni fervizi , meilc tutto in pratica per riitabilire Gerufalenimc , che molto era decaduta dai fuo antico fplcndorc lofiph. Aut. Ind. py/tidc Miti-'* •esmeate Geruja- itmmt. , . Lìb. mM?£ XII GH Cap. XIII. hf stare t non S odcrono Stì fono di Seleuco Filopa- Ebrùi Sfintèri, tali favori tO- tore, Figlio tioco > fucccflòre di e An- Grande, mentre nel 3870. in Gcrufalemmc il mandò Eliodoro per trafportarc i Tefori del Tempio , ma ne fu impedito dalla ma- no Signore del Gip. , Macbab. lib. IL III. Antioco Epifane ufurpatorc Gtnfiltmdel Trono della Soria l'anno 3879. me P T 'f<" e fu ricevuto in Gerufalemme da ^'^f,"'"B Giasone ufurpatore del fommo Sa- g/ifine, cerdozio Macbab. Lib. II. Cap. LV. voce in Gerufache Antioco foiìò morto ove era andato contro , il popolo a ; . Si fparfe poi lemme , in Egitto Tolomeo Filometore nuova dimoilrò del piacere grande Antioco concepì perciò dello ra! . fdegno contro di ioro , e al fuo ritorno l'anno 3SB1. attediò la Città; la fpogliò di tutto l'oro, e dei più preziofi , e fra la Città , e i fuoi contorni fece morire da ortantamila Uomini , fece quarantamila Schiavi, cquatantamila ne vendè. vali Mandò poi due anni dopo Apol- ,Pigilizad-tFy Google pollonio Soprintendente de i Tri- buri , con ordine di trucidare tutte Pcrfone di beli' età , e dì fpogliare interamente la Città , di vendeDonne , e tutti i Giovani le re le L'anno 3885. iiirono inter- rotti i Sacrifizi; l'abominazione entrò nella Cafa di Dio, vedendoli nel Tempio profanato l' Aitare , 0 fopra di eiìb eretta la ftarua di Gio- ve Olimpio V.&VL . Macbaè, Ut. Il Cap. Quelle calamità accaddero quattrocentrentotto anni dopo quelle l'offèrte He di Babilonia. fotto Nabuchodonofor DEL- Digirized by Google DELLA CITTA' D GERUSALEMME Da! fuo riflabiii mento fotto Giuda Maccabèo , lino alla morte di Erode Grande il CAP. D il la Signore fufeitò alla ì V. reparazione del- rufi'' mm ' • medelìma Giuda Maccabèo; quale nel 3888. del Mondo il cflendo fucceflò nel Pontificato degli Ebrèi a Matbatia fuo Padre , vinfe in varie battaglie Apollonio, Serone, Tolomèo Nicànore, Giorgias , Bac, chide, e Alcide faraolì Capitani di Antioco Epifane Re diSoria, indi Digitized by Google 48 rinabilì GcrulV, lemme e purificò , il Tempio, c nell'anno 3889. fece la Dedicazione dì un nuovo Altare. Machah. Lìb, IL Cap. X. L'anno 3890. Anrioco Eupa- Animo Re Bipitort torc vita ptr di « c;"t i'fa te ma di Socia fucceflbre , e Figlio Antioco Epifanc , venne a batteCittà di la Gerufalemme . Me- Pace; dianre poi una pace conclufa fu riindi cevuto in Città da Giuda Macca- mento la , Città fece abbattere era fra il ,. Antioco ru PP G gìuramentre avanti di ufeire dal- 1111 ' Gmrì'm'tat " 'quale il Tempio> metteva al il muro che , e la Cittadella, coperto il Tem- pio dagli attentati de i Sirj Iofepb. Ant. Ind. Uè. XII. Gip. XIV. Noteremo qui di paflàggio , detto Giuda Maccabèo c 'le ott0 . . prima amiRt'manh e fti Birci, l- trovali la prima notìzia l'amicizia feiruita fra BauhiiU i iftorica del- Romani, e gli Ebrei, lofipb. Aut. lui Lìb. XII. Cip- XVII. Giuda l'anno 3894. fuccef" cl Governo dì Gerpfalemmc Gionata fuo Fratello , il quale ebbe A juu/Ji^ (}"£fa' Inaine- . del* Digitizad by Google delle rale di rk Guerre con Bacchide GeneDemetrio Soter Re della SoBacchide In , occalione tale dopo aver conquiilate varie Città Giudèa, fortificò la Rocca di Gerufalemme, ove rinchiufe i Fidella gliuoli de ' l più nobili Ebrèi ; i quali redimiti in occalione dell'amicizia fatta da Demetrio con furono i poi Gionara, perchè io foccorreiìè con- tro di Alelfandro Baia Gionata in queiìo mentre rifortificava a fuo ta. Mura lento le fai emme. Dopo della Città dÌGeru r Aleflàndro Baia fuccei"-rtjW „ Regno della Soda Demetrio /,ju Nicarore, che fu circa l'anno jqo<5. tempo Gionara atTcdiava r" taf*Rocca di Gerufalemme, ove era la Guardia di moiri Siro-Macedor fe nel In quello la ni. Elio fu accufaro di ciò appretto Demetrio , ma egli Io placò co' di doni , e otrenne de in vantaggio del lalemmc. Isfiph. i favorì grandi Popolo Aut. hd di. Geni- Uh. XUl Cap. VII. Tm. K lì Ne i sìmsm frìi£i'* a Nel jjiì. fucceffe a GionìU Fr «eIto Simone Maccabèo; temendo delle in fi die dì , Trifone Tiranno della Som, foni* della alce, e forti Torri. In qaefto tempo la Rocca di GeruOUcmmc era Gerajairm.il quale mt , r disfi fc4 Gerufalerame facendovi tuttavia in ni; mano de i Siro-Macedo- ma Simone (truffe , ro a i la prefe, e la di- perchè non folle di ricovee fpianò anche il Nemici Monte > ove , era fabbricata) nella quale intraprefa gli Ebrèi vi contornarono tre anni. Quella Cittadella allorquando Simone Maccabeo la prefe, e la demolì , erano ventifei anni , che teneva Gerufalemme nella dependenza de i Re di Soria EH'era fiata fatta fabbricare da Antioco Epifane Giovanni Ircano Figlio di SìjAMthce J/'-mone Maccabèo > dopo la morte del Padre occupò nel 3910. il Pnniitc'^l cìpato , e il Sommo Sacetdozio ; ed Jiitmmt . in quello -leflò anno Antioco Side. f'*'/ Digilized by Google te • Sdegnato de i danni (offerti da Simone Maccabèo! fece la guerra» Iremo , c affcdiò Geru fa lemme Accadde in tale òccalions la Feda de i Tabernacoli, e Antioco alle domande d' Ircano, fece una Cjfpenfìone d'armi per ferie giórni* acciocché potelfero gli Ebrèi celebrare tranquillamente la loro Feda» anzi egli fteilb inviò un Toro colle corna dorare, e delle Tazze d'oro* e d* argento piene di Aromati per i Sacrifizi. Ircano , e gli Ebrèi tocchi dal- la generolirà dì Re al Antioco . refero fi dandogli degli ortaggi , e del- (ànime, acciò non nietteffe Guarnigione in Gerufalemrue Antioco ricevute tutte qjefte cò(e le groffe Mura abbattè le l' afledio , e fe Popò della Città, levo ne parti queft' .ultimo farro la atmfaltm- /* Città di Gerufalemme godè la pa- «"» ce per circa a feilant'anni, che fu*™ ££*^ ' lutto il rimanente di tempo del Principato di Giovanni Ircano, e quel- Da quello de i Principiti di Ariftobulo I. e di Aleflàndro Iannéo , fino a Ircano II. c Ariftobuio II. Figli del Arttti *f- ^MtmmT ' fuddetto Aleflàndro. Ariilobulo li. tolfe il Regno ' rcano H" ^uo Fratello. Aretas Re degli Arabi volendo nftabilire Irca- no nel fuo Regno , aìlcdiò Ariilobu- lo in Gerufalemnie nel gli tempo de- A zi mi. 1 u eìlo mentre trovando fi il hvjrt r Gran Pompéo in Oriente , mandò Bff'dh a Scauro in Soria , e venuto in GiuC dèa, andarono a lui degli Ambafcia?itnmt tori dalla parte d' Ircano II. e di Arillobulo li. Scauro modo dalla generofità di quell'ultimo» prefe le *n Si auro ft di lui parti » onde fedio dalla Cittì fece levare l' af- e comandò ad Arabi, che par, Aretas Re tiffe, fé non voleva clìerc nemico de' Romani. lo H. degli Partito Scauro , Ariilobu- andò contro ad Areras Ircano IL i , e ad quali furon battuti colla mortalità di feknila Uomini Digitized by Google Intanto il Gran Pomp£o ven- n Gt** ne in Damafco, c andarono a lui *™uggt ^ nuovi Legati dalla parte di Arido- inani buio » e d' Ircano ; ed eglino ftefli vennero poi a contendere davanti a Ma efio gli rimandò nella lor Provincia , dicendo loro , che farebbe andito in perdona a ritrovarli per accomodare le loro differenze > e che frattanto ftefléro ir» pace Pompeo fece in tale occatione delle carezze ad Ariftobulo perchè era più potente del Fratello Ircano > e per non dargli foi'petto di quella > che veramente meditava j Pompeo. . acciò non follevaife la Provincia, c gli chiudette i palli. non Ariftobulo . fe ne flette a '^^Xiit fatti con Pompeo, e tornò per tre volte a difputar del Regno temendo , che non gli fofie rolto ; patti ed intanto andato a Gerufalemme fece de i preparativi di Guerra A tal avvifo Pompéo dopo to contro di Ariftobulo, D 3 il quale, pen- H gemendoli allora della fua perfidia» Pompeo offerendogli li prefemò a ingreflo nella Città di Gerufalemme , pregandolo lo dalU Guerra a liberar- danari , e l' Pompeo gli accordò mandò Gabinio alla Città tutto, e per ricedanaro , ina gH fu quello negato, e ne venne fcacciato da i vere il Soldati, i quali no a patti Pompeo. i fatti Pompeo . non acconfentivada Aciftobulo con fdegnato di ciò pofe e andò ad , e la ore le Ariftobalo, é^cy*V#&>™ Gerufalemme ff4ltmm*.wt&ut Entri» nel Tempio » penetrò fino nel Santuario, ma non toccò niente di ciò* che era nel Santo LuoFu prefa la Città l'anno 3991. elfendo Confoli Romani Caio An- go . tonio, e M- Tullio Cicerone < Morirono in queft' occaiìonc vemidueniili Ebrèi , e pochi Romani . Allora Pompéo donò il Principato , e n* Sommo Sacerdozio a lrcano , nel o/ule fu poi confermato da Ce fa re , allotaqaandQ andò in Sorta, «4 inEgitto. Ariftofeulo fuo fratello fu con. dotto a Roma in catena , e Geni* fàlenune divenne tributaria a' Romani , in poter de i quali vennero anche tutte le altre Città della Soria occupate dagli Ebrèi lrcano , e Ariftobujo furono la cagione di quefla Guerra , e della, perdita fatta dagli Ebrèi della loro libertà ; e Regno , che anticame-n-? il te era di mano in mano occupato da i defcendenti dei Principi, e de* Sacerdoti divenne Popolare (ij htop. VOI. fifb. 4nt. ìud. Ub. Antiparro di Nazione Iduméo Antipttn Padre di Erode I, nel 4007. fu J' ftituito Procuratore di Celare nel- m, la Giudèa . D . ' Queiti + , dopo eflerfi tre- , (1) Per Popolare, vuol qui dire Flavi» Gigftppe , the il Regno dalli risii de i Sacerdoti venne in siano di gente plebe », volendo referire al Regno di Erode di St«ìdm Iduméa e di ratti aut dtllt fu 4c> , uwm,', trattenuto con Cefare in altre Provincie della So ria , fe ne tornò in Giudèi» e andò in Gerufalemme, ove fece rifabbricare quella pane delle Mura della Città , che erano fiate abbattute da Pompeo ; acquietò le fedizioni , e conligliò il Popolo, e i principali a (lare in pace, dicendo loro, che fe ubbidivano a Ircano, potevano vivere feli- cemente , ma che chi ardine di ribellarfi, averebbe avuto lui per difenfore i Ircano per tiranno , e Cefare in vece di protettore , per nemico, mentre qnefti non confentirebbe , che folTe fcacciato colui , cioè Ircano , che egli aveva reftituiro al fuo Principato, e al fuo Sacerdozio. jj"' ^™ r Anftihb frtnit 0*. In quefto medefimo anno 4007. Antigono Figlio di Ariftobulo domandò a Cefare il Regno della Giuma fu rigettata quella fua do- nféttmmejfa, manda ; Corfo de e dipoi fofienuto dal foci Parti nel 4014,. attaccò Gerufalemme , e fc ne impadronì . • 57 Difendevano allora la Città Phafaél, eii Erode cognominato 1' Afcalunira, il quale Icappò a Roma; ove per il credito di Marcantonio, e di Cefare ottenne da i Ro- mani il titolo dì Re, ellcndo Confoli Domizio Calvinio Secondo, e C. Aiinio. hfipb. Ant. lud. Lib. XIV. Cip. XXII. Intanto Erode tornò a Roma lErod; r Af dopo prefa la Città Marittima à.i"'™" A 'f: loppe (oggi Giaffa) c aver liberatalo e la fja Famiglia dall' alfedio del Ca- tufilemt. di Mafada ove era attediata da Antigono Figlio di Ariftobulo» andò fotro Gcrufalcmmc facendo flello , , bandire intorno alle Mura era venuto per la felicità tà , che egli della Cit- e per fcordarlì de' fuoi ma vedendo , Nemici, per allora di non po- ter concluder niente, pafsò a fare altre fpedizioni militari nella Giù- . dèa , e nella Galilua contro dello ftef-" fo Antigono , nelle quali ebbe felice efito. Finalmente l'anno terzo da che fu creato Re in Roma, venne a Ge- Digitasti by Google 5» a Gerufalemme t la quale ftrinfe d' afl'edio. prefa mani mata Erode era aiutato in quefta imda Solio Generale de' Roeh: comandava la loro arnella Sona e dopo cinqufl li arrefero Antigono i , , meli di allodio e la Città l'anno 4017- eflertdoyi molta flrage Accadde ciò; M. Agrippa, e CaGallo L' anno fieno Erode mandò Antigono a Marcantonio , il quale, gli fece tagliare la tefta in Antiochia, 0 così terminò in lui il Refeguita . effondo Confoli llidio della, Soaccabéi» venzei razza degli Afmonéi, o che aveva durato cenGiufeppe Flavio nel delle lue Antichi- anni. Uk XFIOtp.VlL Giudaiche, dice, che egli difeendeva da quella Famiglia ; ma ciò era da parte di Madre tà OtrifaUm. Nel Regno di Erode U Grande, m* ««'«'-altrimenti detto l' Afcalomra , Gcruparticolarmente da elfo KiUVii falcmR1 « Endt. ornata. Neil' anno 4°*°' vi f** una una fuperba Cala Reale, un Tea-' tro>e un Anfiteatro per celebrarvi de t con bar ri memi in onore di Augii fio. Farono qiefti fabbricati magnificamente : pofevi li ftarua * dì Augello, e quelle de i più vaiatoli Combartenti co' loro Trofei. Tutto ciò dispiacque eftremamente agli Ebrèi > emendo tali fabbriche > e tali felle contro la Legge , e il coflunie di quella Nazione. Erode ideo di fabbricare iftZg/X nuovo il Tempio a Dio ; o piuttofto dì accrefcere quello, che gii vi era flato fabbricato dopo il ritorno dalla Schiavitù di Babilonia , onde V anno dìciottefimo del jneflc mano all' opera fuo Regna Impiegò in tale Edilizio mille carri per condurre pietre * e diecimila periti Artefici ; eleggendo milSacerdoti per accudire all'edificazione di quella parte del Tempio i ove non era permetto di entrarvi, fe non a chi era Sacerdote. le Fu quello edificato di candi- de fio de pietre , e fu compita la fabbrica l'anno ottavo , e quella parte, ove lavoravano i Sacerdoti, ebbe termine un anno, e cinque meli dopo. In tale occalìone Erode refe molto maggiore la Piazza del Tempio, di quello, che non fu al. tempo di Salomone , e ciò lo fece con rimaggiormente di terra un empire , che ivi era Nella Dedicazione di quello vallone Tempio . , il Re offèrfe a Dio trecento Bovi; e turto il redo dell' innumerabii Popolo concorfo .in Gemfa- lemme in tale occalione , oflèrfe fecondo la fua poflìbilità . Giufeppe Flavio ci deferive la rtruttura di tal Fabbrica nelle Antichità Giudaiche Db. XV. Cap. XIV. (1) Fabbricò poi una firada fotterranca , che dalla Torre Antonia (2) Confi) Quefto i il Tempio, il quale vinne poi piò di una volta onorato , e [àniifu-ato dalli preferii di Naflrro Signore. Torre fu prima fabbricata di Famiglia degli Aùicjléi , che li (j) tjuelta quei della <ó by Google 61 conduceva nella Regia , e nel Tempio per la pane Orientale. Lo Hello Iftorico Giufeppe nel , Uè. XVI Cap VIU. delle Antichità ££.?/A. Giudaiche ci dice , che Erode aveva piiaé'on fatta porre fulla Porta del Tempio fip" un' Aquila d' oro di fmifurara gran- ^"ff à dezza, quali in offerta a Dio. Ciò era conrro la Legge Mofaica , che proibiva , che tollero fatte Immagini , e che fonerò mede figure di animali davanti al Popolo . Quella fu tolta a colpi feure di , e mena in pezzi da alcuni giovani > i quali eraItati follcvati a far ciò da alcuni Dottori della Legge Erode elTcndo a gli éltrcmi della vita li vendicò no . di ciò col la privar di vita varj del- fedizlone. Mochiamaron itarim ed ivi tenevano riporti la Stola Sacerdotale Erode continolo comervare quella Stola nel luogo medefimo, ma Icmbra, che rifaceffe , e rifortiJìcatte quefta Torre, la quale era come un» Rocca, che guardava il Tempio, chiamali, dola allora. Antonia in onore del fuo amico Marcantonio. , . Digilized by Google Morì poi Erode H Grande P anno primo di Noftro Signore , o L' anno terzo fecondo le vane opinioni de ì diverti Cronologi , e lafciò la Città di Gerii fai e ni mi nel fuo fplendorct ma già avanzatali a gran palli verfo la Ina total deftruzione , e rovina I Giudèi dopo morte di la Erode domandarono ad Archelao fuo fucceuore nel Regno > vendet- ta per la de a i morte fatta dare loro amici , i da Ero- quali toglien- do l'Aquila non avevano fatto al- che difendere la lor Legge Archelao fa cortretroa reprìmere la loro infolenza colle armi f e reitarono tro ucciiì prelTo del Tempio circa tre- mila uomini Digitized by Google DELLA CITTA' d ; i GERUSALEMME 1 Dal Regno alla fua di Archetto fino Definizione lotto di i Tito » CAP. V. morte DOpo Grande, la di fuccefle gno il f«o figlio Erode Nel tempo, che fi ArCltlSt Rc*/«((* nei Arche- &0, 14o, il quale andò » Roma da gufto per effer confermato nel gno del Padre. AuRe- egli era , il 0r*"* in laitdtt Roma , i Giudèi congiurarono con-c—gì'rsm che era Procuratore"""' '.^' Augnilo nella Giudèa . Ne que un conflitto preflb del Tempio /!>/•/• di Geruftlemmc , o?e rellarono ac- tto di Sabino, di 1 m^ZSTdt uii Digitized by Google cifi ro moiri Ebrèi I Romani ne arfePortico, c furono rubate mol. il te cofe del Sacro Erario Gli Ebrèi . allettarono in tale occalìor.e Romani, che erano di prciidio nella Rocca di Gerufalemmc ma Varo loro Generale in Soda occorfe a liÌ ; berarli Gli Ebrti e uccife , pallaro II ^^"'Gtinde "'/S; t pr e "tuoi i Regno allorché nella la di il i lui Archelao pafsò a oma ài Augu(to . Erode di era venato così odiofo a Sudditi, ebe dopo governati morte, di ua ;i5-R maro fedi/ioli. per eiler confer- fucceffione , andarono degli A m baici a tori Ebrèi con ottomila di loro Nazione, fupplicando l' Imperatore di unirli alla Provin- . si bramando dì vive, fotro le Leggi di un Govcrnaror Romano, che fotro il cia della Soria re piur.tofto porere arbitrario di un „ s j; Enfè vifi ia Ai- Te trunhìi . Ma Augurio Re difpol'e di quel Regno diverfamente da quello, che deaeravano A rchelào e gli Ebrèi, co i dare a roet à degli Stati di Erode ad Archelao, a cui toccò la Giu, i Digitizad by GoOgl dèa, 1'lduméa) e la Samaria, e 1* altra metà fu divifa tra Erode Aritipa lao , e Filippo) Fratelli di Archeal primo la Galilea la Traconiride Augu- dando , e all'altro flo gli decorò . del titolo di Ter Crucili. Archelao venuto la Tua al portèllo del.- Archili? , iì porrò con gli £.w-»»rf«o onde da elfi acculato Augu(lo,fu da quello man- h Tetrarchia bréi da Tiranno; prellb di ' dato a prendere , e l'anno ottavo di N. Signore venne eiiliato in Vienna , Cirtà delle Gallie lofepb. Aut. Ind. Uh. XVII. Cip. XIII. ad XIX. La Regione di Archelao fglVfwWa rf unita alla Soria folto il governo di M"*^"* . Quintilio Varo, per allora la Giù- „ ve r m g dia fu ridotta in Provincia fotro l'ob-A//* Seria, bedienza de i Governatori Romani della Soria GÌ' Imperatori tennero poi fempre in Gefufalemme un Procuratore, ed una Guarnigione nella Torre Antonia , e cosi feguitarono fino alla fua rotai deftruzione Tom. V. E Sor- ,T,t 66 * Sorto ' l' Imperaror Tiberio ef- ,™,f fendo per i Romani Prefidente della Giudea Ponzio Pilato. Nostro Signore dopo l'età di anni 33. fo" pra le falle ne da i Giudèi vencondannato a mor- accufe de cflb Pilato te, e fu crocifitto nel vario della Città A nche Giufcppe Flavio tunque di fcrive la di Cal- che rcilava allora fuori delle , Mura Monte Gesù , quan- Ebraica Nazione ci deRefurrezione Morte, e la Crilto ne i feguenti termi- ni, nohil monumento per confondere feiuprepiù 1' oftina/ione, e la perfìdia de i Giudèi. Eodem tempore fuìl lefus , vir fapiens , fi tamen virum eum fas eli dicere. Eral enim mir abilitivi operavi patrator , àn8or eorum , qui libenter vera fufii: plurimojqae tam de ludaeis , quam de Gentibus jeclatores babau & pim/t CbriHus hie erat : quam accufatum a noHrae gemis Princìpibus tus mt eum addixiffet cruci , , P'tla- nibilomi- non defiiterunt eum diligere, tùm eis tenia die vìvus , ita ut Divinitusdeeo Vates hoc, fa' alia malta miranda praedixerttM : ujq"e in bjdiernum CbriUianorum genus ab hoc deiiomìnatum non deficit- lo- ' & XVIU. fepb. Aut. lud Db. Cap. VI. Nell'anno }8. Agrippa I. (uA;rippa /. facto da Caio Caligola Tetrarca R'^'i'i £b "'' della Ituréa; e dopo Tciilio in Lio- ne di Erode Anripa, Caligola gli dette anche la Tetrarchia della Galilea. Caio Caligola di N. Sig tentò T empio di mandò , Dio che nel!' anno 40. folle eretta nel CitigéU '™ tò * la propria flatus perciò in Soria P. Petronioar; Tempi» con ordine di fare """e A G mfktqfi1*"*0 anche guerra di trucidare gli Ebrèi, fe , Ala trovatili tutti difpofli pìuttofto a morire 1 che a trafgredire la Legge di Dio, Petronio ne ferine a Caligola Tal ordine fu poi revocato in grazia di Agrippa I. che trovavall allora in Rofatta reliiìenza . , £ 2 ma. Digitized by Google ma , ove godeva la grazia Imperiale > e la itarua non fu altrimenti collocata nel Tempio. Agrippa n. conformato Agrippa I. nell'anno 41. fa confermato da Claudio negli Stati da Caligola , a i quali aggiun- Ktglì stati datigli ga Claudio.^ tuttQ ii Regno t c h e Erode il Grande fuo Avolo aveva avuto foGiudea) la e la Samaria, e fu chiamato Re degli Ebrèi. In quell'anno il detto Agrippa pra Martìrio di S. Iacopo M«gg iùrt Gcrufalemme la teheopo Maggiore , Figlio di fece tagliare in . ft a a S. Zebedco Agrippa I. nel tempo del fuo Agrippa fabbrica Regno intraptefe a fare de i nuoGaa/i/*»- vi muri alla Città di Gcrufalemme trit'lMè nc " a parte più Settentrionale di ef'fa, cioè nell'clìrema parte del Mon- te Aera. Meditava di farli di ftupcnda altezza, e larghezza; ma da Marfo Prelidente della Soria avvi- fatonc Claudio» ne fu fofpcfa brica , temendoli» clic lì la fab- facelfc tal lavoro per motivo di ribellione ; abbellì peraltro la Città, e la ornò a pro- Digitized by Google 69 proprie fpefe XIX. Cip VII. . hfipb. Aut. Ind. L'è. Bello Ind. Lib. IL De Cap. IV. Morì poi Agrippa I. l'anno 4+. di N. Sii;. Claudia ebbe intenzione di conferire il Regno ad Agrip- pa Figliuolo del defunto trovavafi in Roma; ma il quale i l'Imperato- ne venne fconligliato a motivo tenera età dì Agrippa ; onde Claudio mandò per dio Procuratore in Giudèa Cafpio Fado Agrippa ottenne per altro- ftjgF t /j' ;pp Regno degli Ebrui dopo la morte R r jr^u di Erode Fratello di fuo Padre, il Ehi). re della quale comandava la Calcìde. Ma gli fu poi tolto dallo ftellò Claudio dandogli il comando iopra altre vaile Provincie > e da quello tempo reftò la Giudea per Tempre in mano de i Procuratori Romani , Detto Agrippa trovolìi all' attedio di Gerufalemme infieme con Tito Avvicinavali il tempo > che \éJ1' ma *Città di Gcrufalemme , e gli Ebrèi . E 3 tur- jaltmmt. 7° tutti dovevati oramai pagare ia pena delia Morte data al Figliuol di Dio ; ogni loro affare andava peggio. Erano già fottopolti a i Governatori Romani, i quali alla portavano fopra di ellì piurtoda Tiranni , ehe da Amminiftratori , e per grazia degli Impa(ì fto ratori non era rcfìata loro altra potelìà , fe non fopra il Tempio » e il Sacerdozio L* anno 66 di Noilro Signore leli&r'ii* <3"d'« linl0 dell' Impero di Nerone , Geilìo Floro era Procuratore per effe nella Giudèa. Quelli colle ingiufle eftoriioni aveva refo miferabile quel ricco Paefc , e unendo alla rapina, anche la crudeltà, fa la caufa principale, che gli Ebrèi li ri• bellarono a i Romani. Il Popolo Ebrèo , dichiarato ri. ' belle dell'Impero Romano , principiò a commettere ogni iniquità Giudèa eradivifa in Fazioni; fi fufeirarono de i fal/i Profeti, -fi tutta quella Terra era piena di oTutta la Digitizad by Google micidj, c larrocmj . I Romani facefino ufo de i più afpri gaftighi per metterti a dovere, ma tutto era inutile. 1 principi della ribellione degli alì Birei Ebrèi furono a loro medelìmi vorevoli gna mentre venuri , riufcl ad efli in fa- mettono io Campa-/»** di mettere in fuga Ceftio Gallo Governatore de nella Sorla. i Cefi" Gal1'' " Ro- mani Guerra, Ne-J«» rone confido la condotta di quella a l*, G Vf Tt "' Vefpaliano fao Generale Tacit. HijLH " Ltb I. Perciò egli con Tito fuo Figliuolo) e con podcrofo Efercito fe ne venne in Soda l'anno Sy.'di N. Sig. Principiò Vefpaliano la Guerra Vefftftam nella Provincia della Galilea , che f Giudèa lo fpirito della m Flavio Giu; e feppe famofo lftorico delle Antitutta la fottomefie coman- Giudaiche dava allora in Jotapa (i) Città di chità , e Guerre E 4 (i) Jotacà. op;i non fi conofee Ir non per mezzo delle Carte Geogrificlie , che li pongono nella psrie Occidentale del Mare , o Lago di Tibiriade • ^^J* quella Provincia fatto prigione; , ove egli fteflb fa ebbe poi la libertà da Vefpaliano , e feguitò de i Romani fono Tito. il partito Vefpaliano continovava a fesmtimnt gnalarli ogni giorno con nuovi , e Gì/ira vanta ggj 0 |; progredì, e già riacqui- Vtfpafiano U rtò la fuori Tito . be aflediara anche querta Città > ma eiTendo in quel mentre morto Nerone, voleva arrenderne gli ordini da Gaiba fuo fuccelTore L' anno <S8. mandava a ral ri- pam 6 Giudèa, e rune le Piazze, che Gerufalcmme Arereb- " c ^° ^"' co ^ao para'/ "ni in Sorta, rilevar le figlio A intenzioni del Roma per nuovo Im- peratore. Ma Tiro eiìendo in Corinto Città dell' Acara (i)Ìntefa la e l'allunzione di morte di Galba, Ottone al Trono Sona , fa ne tornò in A ; (i) Corinto, otrgi chiamali Coranro , e da i Turchi Geramè ; non è preti, terrieri te te non un piccolo Villaggio, limalo propriamente la-tra quella lingua di terra , che 11 More"? .falla Grecia; fra il Golfo ftpi'-a di Lepanto, c quello di Engia. Digitizad by Google A Ottone fucceflc Vitellio. Quelli brevi Regni furono caufa che nacquero in Roma molte variaVefpaiìano fenza più ; onde zioni attendere ordine alcuno da anno re le ni Roma , 1' 6y, aveva determinato di por- l'attedio me alla Città di Genia- . In quello mentre , vivente anImperatore Vitellio , Vefpa(iano fa acclamato Imperatore dalle Legioni di Oriente. Dopo eflerlì cor l' coltanteiiiente oppolto , accettò poi Tal dignità, e tu convenuto) clic Tito fuo Figliuolo averebbo contìnovara la Guerra degli Ebrei. Vefpaliano fu conofeiuto di comari eonfenfo per Imperatore anche in Roma; trovava)! allora in Alexandria di Egitto. Raccomandò a Tito di continovare la Guerra contro gli Ebrei , e partì per Romai ove arrivò fra le acclamazioni , e giubbilo del popolo l'anno 70. di Noiìro Signore. t'tt!™'tempi In quelli Gerufalemme era M &,tie Fazioni. Digitized by Google era lacerata dalle diverte Fazioni, che formavano una delle più crude Guerre civili dentro le flette lue Mura valì , . Nella Citrà altro non vedeche omicidj > tumulti , e facri- e lo fteffo legj , era un amor della Patria pretefto del loro più crudo furore P4MÌMÌ de- F ra quelle Fazioni , le più fie- gti Zti*Mi> n futono q Uflle dcg]i Ze i an[ i Quelli li chiamavano così perchè pretendevano di difendere le Leggi patrie , ma in ciò ufavano più audacia che feienza , e incanto laceravano la Patria lotto velo di particolare Zelo per la medeiima. Capi di effe furono Giovanni di Giocala > Simone Figlio di Gioras, ed Elcazzaro; ma vinto quell'ultimo da Giovanni , li riduffero in due Fa. , zioni . ' n "1 miferabile flato rrovavad Tin mp(;«- la Città di Gerufalemme, e tutta la Giudèa > allorquando il d! 14. di Aprile dell'anno 70. Tito intraprefe l' attedio di quella Città ponen- dia filtmmt. Digitized by Google do i fuoi Accampamenti fette fìadj, o lìa quali un miglio dittante dalla Città . Iofipb. De Bello lui Uh, VI Cap. III. Accadde ciò nel tempo di Pafqua» quando la gran quantità dì Popolo venuto in Gerufalemme per la celebrazione della medclima i rendeva confusone maggiore alla difefa della Piazza ; ed il vitto venne più pretto a mancare. Tra iFazionari della Città fcgul frattanto un combattimento neli' interno del Tempio > nel quale molti Tettarono ucciii mentarono farli fentire . , , e le difcordie fi au- La fame principiava a e Romani , approfitÌ tando delle difunioni , e confulìoni interne , avanzarono i loro attacchi »Ua Città. Il dì 4. di Maggio Tiro s' im- Tit? P"*padroni del primo Muro di Geru-*^^'"" Llemme, e ne fece demolire buona parte da quella banda , che era Tolta verfo Settentrione ; e quantunque andane avanzandoli nella con- Digitized by Google 7« . conquida» taggiofe vanfurono oflètfe a gli aflèdiati condizioni ma ; rigettate Cinque dopo pftfe il Ti» pr„. . ««.fecondo Muro » di dove fu rcfpmil J* Mara to ; ma dopo quattro giorni fe ne it dé giorni . refe nuovamenrc Padrone facendo demolire tutto ciò , che reftava della parte Sertentrionalc di eiTo. Giufippt FUvh ila p&rtt dì ]tUf ^ro pofiJm 'ì Mancava da battere il terzo Muro. Tito fece nuove propolizioEbrèi , e mandò a farne loro ni a gli '*°^ rta per Giufeppe Flavio, il quale dopo la ricevuta libertà ( come al- *gii Etrei.ttave diffi) con Tito trovava!) accampamento de nell* Romani. La i maggior parte del Popolo sverebbe condefeefo ad approfittare delle facilità , che trovava nelle proporzioni , che faceva Tiro per mezzo di Giufeppe Giovanni , e Giufeppe fe non ma vi fi di Gifcala, e glio di Gioras Capi opponevano Simone Fi- degli Zelanti non potette ; riportarne villanie, ed afpri rimpro- Dopo tali trattati non vi fu più mifericordia per gli Ebrei ; e fia quei i che andavano volonta- no riamente Romani re le tà , campo de i Tito faceva lor tronca- a refugiarii nel , mani , e rimandavali in Cit- e altri etano mefli in croce in Città mede li ma Circa il dì 30. di Maggio Gio- Vigorsfa vanni di Gifcala t e Simone Figlio di rJ^'"Ji ^~ Gioras fecero delle rìgorofe fortitc ( villa della . a legno tale , che molti de' Romani conlideravano oramai la Città di y^ Gerufalemme inefpugnabile ^^" 7 Tito fece allora tirare intorno una Muraglia del circuì- totng tu„ to di trentanove ftadj Iofepb. De Cittì . Bello lui Db. VI. Cap. XXIII. i quali ftadj riducendoli precifamente > formavano miglia quattro , e fette alla Città . ottavi di circonferenza . ma Gerufalemme chìufa Romani , fu In tal for- e avverofli quanto da i Gesù Crifto aveva predetto a gli Ebrèi 1 che la Citrà loro farebbe circondada i Nemici, e ridotta alle ftretta te da ogni bandi. ti in te mi : vallo Qma venient it- & circumauDunt & , coatiguftabitnt te inimici circumdabwit undique te . te S- .- ^ Lue. Cap. XIX. ver. 43. La fame intanto dirtruggeva il fi grna/tt volgo di Geru(alcmme , ei'iitorico B ^iuleppc te nc una ta[ paieiica Gr"'fih' bmm' P' ttura da mettere orrore. Notali, la F*mt & che gli elìètti della medelima arrivarono a un fegrto Tale, che una nobil Signora chiamata Maria prefe in alimento Figlioletto ; la carne del proprio fembrò co- e a Tito gli si moftruofa quella azione, che giurò di feppellire così abominevole memoria fono le rovine di Gcnifalemme , e vedendo egli 1 che di tanti danni, che era colpa l' degli Ebrèi chiamando come egli foffriva la Città ne orinazione, e l'empietà , alzò le mani al Cielo Iddio in tcflimonio > era la cagione di ta- non le ilrage 1 Fazionarj erano quei 1 che avevano parte maggiore in quelle di- Digilized by Google favventcre ma ; effì erano Mìniftri della celeftc vendetta, che per lo- ro mezzo fido li fcaricava fopra quel per- Popolo , che non aveva voluto afcoltare le voci della Divina tà per mezzo de i Bon- Profeti, ne ave- va voluto riconofcerc il nato Mef, ma che anzi trenrafetre anni avanti lo aveva maltrattato vilipefo, e finalmente Crocififlo sia Era tempo di accelerare la pre-jj*' **** fa della Città , onde Tito fece tagliare tutti gli alberi, che erano ne ì contorni di Gerufaleinme fino alla dìiìanza di qualche miglio, e del legname fe ne fervi per i fuoi lavori j,fu' Cini. militari ordine tutti gli ar- rif0 _ trazzi bellici , e date da Tito le di-*. /; jrrfpofizioni ncceflàrie, fece finalmen-*> M«rt. Meiii in te battere il Muro di GerufaMuro, ebe rinchiu- terzo lemmc, cioè deva la Fortezza della Città la Torre Antonia prefa il , e fu . . Romani volendo impadrodel Tempio , fenza mandarlo I nirfi in ,{ a'"f" un&m So in rovini furono correrti a fare , intorno al modellino un fiero conila t rimento , ma un Soldato, come dice Flavio Gìufeppe nel Lib. VII. XV. della Guerra Giudaica, mollo da incognito (limolo gertovvi dentro un tizzone accefo dalla parte Settentrionale, ove eilendo delle materie combjltibili, ivi li attaccò il fuoco , il quale arie quello fontuofo Edilìzio il dì io. del Mefc fi) Cap. IU Alx, Lib. VII. hftpb. De Bello Cap. IX. il quale veduto dagli t.bréi in preda alle fiamme, fu loro motivo dì gravilTinio dolote, confideranno, the perdevano l'oggetto più caro del foro culto , e del loro avnore. Ktfiftrnzs Gli Zelanti quantunque fi ve~ "^ eu ero oramai vinti da i Romani, Uatf* ebbero l'audacia di rcliftere ancora, e di opporli alle armi de' vinci- prima nel Paove erano moire ricchez- tori. Si ritiraron in lazzo Regio (i) II , di is.dei Mete Aii«c»d= nel di S . Agoflo Digitized by Google cliezze Di . 11 (cacciati nella parte fuperiore del pattarono Monte on , nia furono vinti ancora ivi Giovanni di Gifcala , c Simone Si; e Fi- glio di Gioras capi degli Zelanti fu- rono fatti prigionieri . Simone venne condotto a Roma , e fervi a ornare il Trionfo di Tito , dopo di che fu fatto morire* e Giovanni venne condannato a perpetua prigione. Finalmente il dì 8. del Me™/*Jj?*" UfTviu. hfepb. Dt Bello lui jhutts, lib. VII Cap. XVI. L*anno 71. di Noftro Signore > trenrottefimo dola fua morte » e fecondo dell' Impero di VefpalìanO) la Città di Gerufalemme cadde interamente in potere di Tiro . Ella fu confegnata al Cicco e venne niella a fi! di fpada la maggior parte de i fuoi abitanti . Fu d' ordine di Tito demolita fino a i fondamenti la Citta , 9 gettato a terra ciò, che cravi reftaTom. V, to__ F fe (i) po , (1) Il giorno ». dtf nel Me& r«T/«7oS nit dia. diSemiobrc. Digitized by Google to in eflère del fcio in piedi tre minenti » Tempio ; folo la» Torri delle più eIppico , e > Fafaelo cioè Marianne, e quel muro, che le circondava dall' Occidente , dovendo quefte fervile, per lavarvi la Guar. dia i e il Preiìdio Romano i e che dagli avanzi potettero i porteti vedete qual Piazza , e qual Fortezza avevano vinta i Romani ; il rimanente della Città fu talmente deva flato i e diftrutto , che appena chi dopo vi forte partito , sverebbe creduto , che ella forte una volti Hata abitata. Tito «(Tendo entrato in Genifalemme , ed ©librvarorie quale eri fua forza per le aire, e lìngoTorri, confefsò di non aver prefa quella Città col fuo valore,: Litro autem coli' aiuto Divino la Jari ma Tarn . ìngreffus , & alia , & Chita- tis munitìanes , ac Turr'mm santa ,fJ7> <iws Tyratini per demeiuiam dtferuerant Confpe&a quidemcarumjolida altitudine, itemi"' WÌrtm . 8) magnitudine , fubtUique lapidum compagine Jinguìorum quantunque faterent, vel quantum erigerentur inquìt , piane adiuvante pugnaDeus erat t qui àetraxìt j Iudaeos , nani iftis monumenti! bomtnum manus , aut quae macbin-ae ad ifias vaieYent ? Jofeph. De Dea & vimus ab qttae m VII. Cap. XVI \ Lui Lo fieno Flavio nel Libro mede- Mor'< f **';™ fimo Cap. XVII della Guerra GÌQ- f r daka ci ha lafciato fcritro, che- iÌApji^.e Beilo • numero degli fchiavi fatti in tutto il fi»'"-» tempo della Guerra fu di novanra : <tf *2£ fetremila. e che quello de i morti tempo in Gerufalemme in tutto il dell'anedio afeendefle a un milio- ne ( centomila anime e Abbiamo veduto che fiata la nel Cap. Wl.Ofcrvcàt. Città di Gerufalemme non mai è"/^» di circuito maggiore di w , ro je ; , cioè miglia quat- Morii ét- trentatrè fìadj tro, e un otravo ; che maggiore non ^£pl/* conferma la putefle eflere, lo cir Wail ;,. conferenza del Muro, che tirò Tito intorno alla Città ( il quale» co- F * me Digilized by (Joogle ine vedemmo più fopra , fu di cir- ftadj trentanove, cuito foltanto ottavi ; cioè miglia quattro, e fette nella q-ial forma coniidcrato a ridi ugual dì danza in tinto il gore circuirò, o iiadaogni banda, vi te- quello ttava tra il Muro di Tito , e della Città uno fpaziodi ftadj tre, cioè tre ottavi di miglio , ove ftale milizie vano Romane. Concludendo da ciò, che Geruralemmc non patene edere più grande di miglia quattro , e poco più;fembra, che il numero di'quei» che folo morirono tempo nella dell' alìedio, fia Città in molto efage- comprendere , non potendoli come in un sì piccolo circuito potete racchiuderli tanta gente. rato rei La combinazione della Patqua qual tempo da tutta la Giudèa concorreva il Popolo a Gernfalemme , poteva aver moltiflìmo aumendegli abi1' ordinario numero Dio fteflò per maggiormente gargare quell'opinato popolo nel tato tanti . Digilized by Google 8J luogo medefimo , ove egli in maggior copia aveva difpenfatc le fue grazie j poteva aver fatto concorrere » e trattenerli in Città una quantità più grande di Ebrei Ma potendoci Copra quello punto regolare fecondo il proprio Sentimento, io trovo» che il numero de feri itoci da Giufeppe Flavio, in coniiderazione della mediocre grandezza della Città , ha certamente pià che del credibile . dell' ammirabile Cornelio Tacito , il quale viveva nel Secolo Primo a Ì tempi di Vefpaiìano, e di Tito, aveva in telo dire » che il numero degli auediati di ogni età Uomini , e Donne folle di fccenroniila. Multitudìnem obfejfortan omnis aetatls viriiit, ac fexcenta milita , muliebri* fexus fitiffe ut C Carnei. Tac'tt. accepimus Hifi. V. Giulio Lipfio Scrittore del Secolo XVI. ne i fuoi Comentarj Co- pra Cornelio Tacito , pare, che inclini per il grandiofo numero dc- F) ferii* da Giufeppe Flavio , ma eflendo la (uà opinione convaprove convincenti, ci difpenferemo dal feguitarlo. Èufebio Panfilo Scrittore del Secolo IV. nelle fue Croniche dice , che feccntomila furono quegli ammazzati da Tiro nella Guerra di Gcrufalemme Tir®- Maht rt*af»4~ fcritto non lidata di .- jkbpiilàt intfS* pbìl. ipiHvwt. Eufeb. Pom- Cbron. Monco Paolo Oroiìo del Se- colo V. feguira Tacito, ma con della differenza da quanro trovali fcritto nelle varie edizioni delle Iftorie di detro Tacito. Mentre fe1* Grolla furono ( come dice anche Eufebio ) fecenromila morti, in vece di fecentomila affe- condo diati ; ma ciò potrebbe, efiere erro- re de i còpiiHl e qui foggìugnerò» Cbe Paolo Orolio oltre a Tacito cita anche Svetonio Sexcenta milita . Jttdaeorum eo bello interfeSa CorneSvernila rsferuni. Paul iìus, & Digitized by Google Orofins Hift. lib. IX. II qua! divario fra Tacito, e 1' Oro fio {o giuflo, o errato* che fia il lor numero) fembrerà fempre alquanto più credibile , che quello dell' Iftorico Giufeppe numero de i morti eiibitoci da Giufeppe Flavio, fembra, che voglia dire , poter elitre flato il detto numero luperiore alla verità per la ragione della grazia , che godeva eno Iftorico delPImperator Vefpalìano , Sexcenta millia ladaeorum Cornelius , fa' eo. Bello interfeéla Svetonias referunt lo. fipbus vero ladaeus , qui et tane bello praefuit, "pud Vejpafianum propter praedidam Imperiarli ve- & rnata , gratiamqae meruerat , firièit undecies cementi millia gladio , fame peri/Te . Paai. Orci. Hill. lìb. VII Cap. IX. Ed in vero quando fu prefi da . Vefpafiano la Città di Jotapa , e che Flavio Giufeppe fu ivi fatto priiiue,o piuttofto ) au- gioniere Digitizad by Google augurò V Impero Romano a Vefpaiiano , che comandava in quella Guerra . Adempitoli i quanto egli aveva detto, fu reto libero; indi accompagnò Tito all' attedio di GeruCalemme i e con etto pafsò poi a Roma , ove godè della grazia di Vefpaiiano , da cui fu farto Cittadino Romano i ebbe per abitare la cafa» ov'egli flava prima di edere Imperatore , e gli afTegnò un' annua penlìone e fu talmente Ili; maro con una f che venne onorato anche (larua. Effendo pertanto ferine i fette libri della in Roma, Guerra Giu- daica. In cui veggonfi adulati e Vefpaiiano i e Tito, ma particolarmenre queft* ultimo ne i fatti dell' attedio, e della efpugnazione di Ge- rufalemme, nella deferizione de i non tiene tutta la fempUcirì quali di una Relazione itterica. PrefentE» poi l'Opera fua a Vefpaiiano Imperatore) eaTiio fuo tiglio; la quale in fegno di grande flinu fu con- Digitized by Google n9 traflegnata colli firma Imperiale » e riporta nella pubblica Libreria. Ma tornando numero al degli , comunque iiaiì , c però , che la ftrage loro non mancò enere effettivamente grande, e ucciii Ebrèi certo di molto il numero de i prigioni. Colla Città di Geni fa le mine , Fìat del fine il Regno degli Ebrèi , i Rfi"" '' quali ii trovano da quel tempo di- f fperii per la Terra , refi l' oggetto dello fdegno, e del disprezzo di * ebbe ognuno provando in for- tal ma gli effetti dell'empia loro imprecazione , che il fangue del Giulio Salvatore cadette l'opra di elfi , e de ì loro defeendenti . Sanguis eitts fuper nos & fuper filini nollros S. , Mattò. Cap. XXVtL ver. a 5 . - Tito andato poi a Roma trion- y. f fò inlìeme con Vcfpafianò. T'uorin'tJf il titolo di Cefare, e gli {vFfJèafiw. Roma un Arco Trionfa. ' ricevè eretto in le , monumento il quale efifte an- che a i nofìri giorni La Menfa d' oro * c il Candelabro ornavano il . Tnon- Digilized by Google 9° Trionfo li fra presoli . fra le più una moltitudine di Vaed in ultimo ne veniva nobili fpoglic la Legge degli Ebrèi Vefpaliano non volle valerli de i preziosi acquili! fatti fopra gli Ebrèi; ma farro fabbricare in Rot ma il Tempio riporre turte le della Pace , fece ivi nemiche , ec- fpoglie cettuatine la Legge > e purei de i Luoghi Sacri che fonerò De riporti in Bella htd. Liù. i Veli Purche volle , Palazzo, lofepb. VII Cap. XXIV. DEL- Digilizsdby Googlt DELLA CITTA' GERUSALEMME Dopo la Tito, tua deflazione fotro di fino all'Impero di Coftamino Magno CAP. D V L iOpo f : la defokzione di Gcmr r;tl) la s t làlemme, Tito mene una/* fiuarniGuarnigione nelle tre Tor- l"*' >* aveva lafciate in eflère , e GeT "fa- do dalla Giudèa collocò TeRufo per Prefetto di quelvineia tolti i '- Ebrèi i t anche dopo ,< a della lor Patria , ccrrair.ente nella Giudèa , Ia filWir/ „, rettarono*^' Etitì e in Ge- "'"•» ruralemme medefima, o pintfofto ?''f'' nuove fabbriche, che fatte T»T. nelle ave- avevano nella dcftrutta Città , e predò le dì lei rovine) così comportandolo i Romani, ai quali pagavano tributo, e alle di cui leggi erano foggetti , e tanto otterrà an- che il Padre Le Quien in Praeludio ad Patriarci}. Hierejolym. Pantg. VII. L'anni» 1 15. di N. Sig.gìi Ebrèi FArlì fi ribtiiaao a id e il a Provincia di Cirene in Alia qu« Cipro li ribellarono ai Romani. Era allora l'anno dccimolettimo dell' Impero di Traiano, nel qua! tempo egli medelimo trovandoli in Oriente» fpedì contro di elfi varj fuoi Generali , da i quali furono melfi a dovere , e ne fu fatta grande drago Tentarono dì ribellarli anche Ebri! Sribeiiano a nella Giudèa nell'anno 118., ma Romani furorio re llo reprefli p da Tinio Rufo Preiidente de i Romani nella fitTrra. c dell' Ifola di le, &, . Paleflinà Àdr;m àijirugf, fiirmmt. animo tanto turbolento Nazione fembra , che Aoramai fdegnato , prendef- Dall' ,jì quella "7"™"" driano , motivo in quello fteffo anno dì fpia- Digilizad by Google fpUnare interamente la Città di <3erufalemmc,cÌoè quelle nuove fabbriche fattevi dagli Ebrèi abballò Torci le tre , , lafciatc per comodo Romano facendo, Spargere del , fale e gettare che Tito aveva fidio fopra la vi del Preinoltre demoli- ta Città Qualunque per altro foflè la cauta, che inducefie Adriano a quella total dcvailazione c a dimoilrare tanta ira verfo quei miferì avan, zi , avventili aveva detto in il tal forma quanto Signore» che non farebbe reftata di quella Città nè fopra del Tempio pietra pietra Non reimquetur hk lapis fuper laptdsm , qui no» deftruatur . S. Matlb. Cap. XXIV. ver. ». S. Lue. Cap. XIX. ver. 41. e quella fi può chiamare l'intera definizione della Città di Geni fa lem me accaduta quarantafette anni dopo quella di M Tiro. Adriano volle edificare una ttifit* u nuova Città > ove era Hata quella diati* Eiu. Ge- . 94 Gerufalemme . Ne intraprefe l'e- dilìzio l'anno 1 19. di N. big , e il fecondo del fuo Impero. Indi chiamolla Elia, -dal fuo nome di FIìq Adriano» e ne formò una C0I011Ì4 Romana. Nel Vaillanr li vede una medaglia , che porca il nome di quella Colonia. ; Ttmfh di In quel fito ova altre volte era Ci.»,-eftato i[ Tempio di Dio, ne fece finn». Adriano cr jg erc uno a Giove Ca' . pitolino 1 e perciò la Città fu chia- mata anche Cafs. Mfif. attT" Uk (fi ,<ieIla tà. Rom. IXIX. Noi non abbiamo Firma Ai- U Elia Capitolina Per quel che 1 i uefta fia la . Dna. . alcuna idèa nuova Cit- fua forma, fu diverfa da quella, che era fiata la Città di Gerulalemme diftrutra da Tito, mentre, come la deferiti! net Cap. 111. olla era fabbricata quali a ferro .di cavallo , e la Città Elia era di forma tendente piuttofto al quadrato, ma alquanto irregolare, avendo bensì l' ifteflò declivio da Occidente , a Oliente . . , , Li . La nuova Città non occupo neppure l'intera eftenfione della diGeru&lemmc * c fu perciò anche nella dimenlione ; 1' antica Città era miglia , e un ottavo , come al Gap. e la Città Elia Capitolina non aveva fe non una dimenlione di circa tre miglia In- quello fuo giro occupava {per altro in più riflrerto fpazio) il fuolo fleflb della diftrutra Gerufalemme acquiftò bensì in larghezza qualche poco di nuovo terreno dalla parte Occidentale! mentre venne inclufo nella nuova Città il Monte Calvario , il quale prima Tettava fuori della Porrà Giudiziaria . AH' oppollo confederandola per la Tua lunghezza , renò efclufo dalla parte Auftrale , il Monte Sion , inficine col luogo ove era (lata già la Regia di Salomone ; e fembra » che perdette qualche poco anche dalla Itrutra differente mentre r:cro : , re Settentrionale nte Aera. , ove era . Al- il titoli*! Allorquando Adriano fabbri- Pi'ifà ' a nuova Città i gli Ebrèi li cran fin» A- creduti di veder riforgere l'antica *'«». Gerufalemme ; ma fentendola di- iteti ftinta col nome di Elia , e vedendo- la abitata da Forcftieri, e confacrata al culto di Nazioni Idolatre, ne recarono molti afflitti , e fdegnari Nutrivano pertanto ne i loro animi anche dello fpirito di vendetta; il quale venne finalmente a nell'anno 132. allorché apertamente tanto quei della Galilea, che quegli della Giudèa t fecero molta ftrage di Romani, e di Orili iani ttirdwfeQsefVa ribellione fu fomentata ^ a un 'rnpoftore Ebreo chiaJfitr*. mato Barchochebas > che dicevali eflère il Mefsta . il che venne creduto da molti Ebrèi Disfa™ Adriano irovavafi in quello farli palefe ribellatili Ebrèi. tcm P° ' n Atene, ove intefa la Ri- bellione degli Ebrei , mando contro di loro Giulio Severo, che fe- ce venire apporta di Brettagna , ove iy Googk Due anni durò quella Guerra, e terminò colla mortalità di cinquecemorrantamila Ebrèi ; governava . colla rovina di cinquanta Fortezze, novecento! tanta cinque Cache erano venuti in mano degli Ebrèi ; devaftando tutti i terreni della Paleftina, talmentcchè tutti quei luoghi , che erano deliziofi , divennero tanti Deferti Ettfek Pampb. Hill. EcckfLib. IV. Cup.Vl Dio Cafs.Hisl- Rom. Lib. LXIX. _, ,. _ Gli Ebrèi per colmo delie h-fatì ro difgrazie furono fcacciati dalla Giudèa, Giudèa; e con decreto Imperiale di f '"mf fu ior proibito di entrare, non f0 >' e di rtelli , . & 10 nella Città Elia , ma inlino di volgere lo fguardo verfo dieflà. Ac- cadde ciò l'anno 135. di N. Sig. e 11 decimorravo dell'Impero di Adriano Qiieft' Imperatore per inoltrare maggior difprezzo a quella Nazione,e per lignificarcene era fottopofta allapotedà de i Romani, fece fcolpire in marmo un Porco , e lo fece collocare fuila Porta , che auro». V. da. G c dava verro Beilemme . Eufiè. Pam- fbìl Cbron. Nientedimeno fu loro permef- tent'fti ti Elniifo di entrare una fol volta l'anno """"in Cini, ed lilio , tìui. e del ivi piagnere il loro e- e la rovina della loro Patria Tempio. S. Greg. Naz. Orat. XII Tal grazia coftava loro peraltro delle grulle fomme di danaro» che pagavano a i Soldati Romani miferi Ebrèi non ottenevano per quello fe non l' ingrefio , foltanro in quella parte della Città > ove era ltato il Tempio del Signore S. Girolamo nota, che quello fìellò Popolo , che aveva venduto il Sangue di Crifto , era corretto di comprare a caro prezzo il diritto dì piagnere, avendo colla Patria perduta fino la liberti di poter ver fare fopra di etTa delle lagrime. Ut rui~ ed i . nani (une Hi liceat fiere Civitatis , ut qui quondam e- fretto redìmunt merar.t San^uinem Cbriffit tmant Digitized by Google fuas lacrymas eh & ne , gratuittts /ir. S. pbon. Cap- fietus quidem Hieronym. in So~ I. Ciucilo Popolo dopo cfiere IlaNaeva R(._ to tante volte vinco, e umiliato thllim focontuttoeìò l'anno 197. remò disfi EMi tornare a invadere la Samaria, e la Giudea e a , ribellarli a i Romani ma ; '""e Imperatore Settimio Severo trovandoli allora prefentc nella Soda ,, nuovamente a dovere. l' gli melfe Crilìiani 1 , che fino dal tem- Gesù " Crilto erano fempre an- Ge u po f"" dati aumentando, non lafuarono irmmt. certamente di abitare in ogni temdi po in Gerufalemmc , e poi nella nuo- va Città Elia Capitolina , or fop- portati , ed or perfeguirati dagl' Imperatori Romani Intanto venne il . tempo , in cui potettero godere più tranquillamente il foggiorno di quelli erano operati i maggiori Mifterj della noilra la Città, nella quale Redenzione ; e ciò fu al tempo Cotonino Magno , Nacque quello imperatore Gì di ; I an- Migm. no Digitized by Google 174- di N. Sìg. ebbe per Padre 1' Imperatore Coftanzo Cloro 1 e per Aladre S. Elena, e fj aflunto all'Impero il $06. Coftantino dopo la disfatta di Riaffermo, che feguì l'anno 312. conofeendo di aver fupcraro quel Tiranno coli' aiuto del Signor Iddio, li dichiarò favorevole a i Crilliani; ed anzi fecondando l'inclinazione, che aveva avu'a ancora per l' avanti, egli fletto divenne apertamente feguace di Criftoj e l'anno decimonono del tuo Impero, e di Noftro Signore 325. fu battezzato da S. Sii veltro ho j.-fl'v/JiBfn-Papa tv <UI Cri, ^'ii Quello Imperatore fu quegli, trionfare fece la Dio; potendoli contare . eSj£*ér Ttmpj a Dh, r fa "a tr Cluefa di fotto di ef- fo il veto ftabilimenro del Criitianelimo1 ^ce edificare delle Chiefe al vero Dio e con fuo particolare EJitro ordinò di demolire i Tempj , degl'Idolatri, e di abbattere . Unti 'mulacri de' loro falli i Si- Dei. Eufib. Pempb. Digitized by Google Pamph. in Vita Ctnftam. & tìb. il. idem in Cbron. ad Ami. j}!. Fino in Oriente ii eiìefe la ^c-ra/J/tm- Crifhana cura. La Città dì Gcru- mt ,, v j làlemme > o piuttoiio la Città Elia fabbrica 7 ai'J' ne provò ancor erti la benefica ma-** ' no , facendola bricarvi delle zione delle perfona la reftaurare Chiefc , quali vi fua il e (fa , ali* e fab- edifica- concotfe in Madre S. Elena Per . la vigilanza di quello Prinnettato da ogni immondìMonte Calvario , e venne feo- cipe fu zia il il Santo Sepolcro di Gesù , che fino allora era flato profanato da i Pagani, i quali per tener lontani i Criftiani dal culto de* Santi Luoghi, vi avevano eretti (opra de i Simulacri. Eufib. Pampb. invi- perto Criflo ta Qmftant. Lib. Ili In tal occalìonc > correndo F *«»ft» anno j 16. S. Elena trovò la vera Croce dì Noftro Signore , porzione della quale trasferì g 3 feco a Roma tr Oigitized t>y Google IO! e l'altra parte lemme, ed la laCciò in Gerufa- quel luogo vi fe^c in una Chicli Siccome i Tempj, e erigere gli Edifi- Gcrufalemme ne i tempi Imperatore lì trovano in elTere anche a' giorni noftri ; mi riferberò a parlarne allorché depriverò i Santuarj, che racchiude in zj fatti in di quello , fe quefta Città T e~ nt'litii' "impèro* • Co/tantino nella traslazione dell'Impero da Roma in Bifanzio (oggi Goftantinopoli (i))che fu 1' divife l'Impero Romain quattro Parti, alle quali prefedevano quattro principali Governatori col titolo di Prefetti del Pre- anno 330. no torio . Qneite quattro Parti eran divife in quattordici Diocefi» le quali - contenevano centoventi Provin- ognuna delle quali era regolada un Prelidente » il quale abitava eie, ta (1) I Turchi chiamano Colla mi nopoli col di Scambili nome Digitized by Googk va nella più cofpkua Città della Provincia Elia Capitolina apparteneva alla Diaceli XIII. che era quella Oriente » nella quale era comprefa la Provincia della Paleftina , di cui Elia ne era il Capo Per altro il Prendente rifedeva in Cefaré~a di Paleftina (1) per la comodità del Porto Si dice comunemente. che for-f/,, ctflto l'Impero del AUgno Co".antino(o/''«p"'<dell' . mutato il nome alla Città E-*.''^^ Capitolina t c che le lolle folli- a^h«Ì quello di Gcrufalemmc dal terreno i in cui fu una volta l'altra Città di quello nome. Il Valclio offerva , che potelìe chiamarli Gerusalemme dopo che Coftantino nel luogo della ReCurfofie lia tuito - rezionedi Noftro Signore , cioè, ove è il Santo Sepolcro, edificò il Tempio nominato da i Greci Mapnipi™ r e da' Latini Martyrium , e che riu* G_4 (i) Cap. feif- Di quella Ciitì può vederli nel T. Ove ne dilcorll a lungo. II- XV. Digitizedby Google falle a re ) i che Vefcovi colle loro premafoflc chiamata piuttoilo Gerufaiemmc, che Elia. Veritmpofi illui Martyritm a OnHantino oedificatum in Re/arre~ Stanis Domimene loco , ambiti» Epiceleberrimum Jcoporum obtinuit t'tits quam Mìa ut ffierufalem fodiceretar .Henr.Va> ad lef in Amiot. Hifl. Etcì. Enfio. Lio. IV. Cip. VI. Pamph. Conrurtociò trovali altrove, e diverfe volte denominata Elia. Porro Mita dia poft Cmftantim tempora nomea fuum retintdt Cene in I- & in Tabula ùnerario Antonini , Pentingerorum non aliter •voeaiur > quam Alita Idem Vales ibid. . . Teodoreto , il quale ferine la Moria Ecclefiaftica nel Secolo V. ancor elìb la chiama Elia. Hift. Eccl. Lib. I. Cip. XXXI. 11 Venerabil Beda , che "acque nel 671. di N. Sig. . e che viiTe fino al 735. dice» che a fuo tempo. Gerufalemme chiamava!! , anche col fua nome di Elia . ( Hierufalem . . ) eùam .Atta Digitize* Mita mine vaeatar. Vetterab. Buda de Loc. SanB. Cap. I. Ondi; fcmbra , che molto tempo dopo Coitantino fi denominare quefia Città or col nome di Elia, ed or con quello di Gerusalemme Quell'ultimi» nome fu poi quello» che prevalfc al primo ) e perciò io fcguiterò a chiamarla coli' odierno . nome di Gerufalemme ' La Chiefa di Geru&Iemme go- fM'a f/a de l'alto onore di eJTerc fiata la più „fiZ * . antica di tutte le altre Chicfc , ecc/fa/ifiW. fiata anche chiamata la pridel Mondo Gesù Crifìo medefimo le dette l' efiere, e il primo Vcfcovo di ella fu 1' Apoftolo San Iacopo Minore , il quale principiò sgovernarla l'anno 34. di Noltro perciò è ma . Signore fino all'anno venne martirizzato A San Iacopo meone 1 il 61. fuccefle in cui San Si- quale reggeva la Chiefa anno 71. allorquando Tito prefe la Città di Gerufalemme Per altro da quefto tempo, contali , che noli' . ... " . la Digitized by Google la to6 preeminenza Eccle/iaflica di que- lla Città follò trasferita nella Città di Cefarij di PalclHna , la quale divenne la Metropoli per il corfo di circa quattro fecoii. Contuttociò il Vefcovo di Gerufalemme negli onori fu fempre didimo da quello di Cefaréa Canoa. VII. Concini Ntcoeni Ciò feguicò fino al Patriarca Giovenale , il quale > come a . . fuo luogo vedremo non , tinovi) ad avere gli onori foto con, ma fot- G Chicfa ero folim frana dalla foggezione del Vefcovo di Cetralle la faréa > e tirò a fe anche tutte quella rogative di le pre- Metropolitana delle quali per altro i . Patriarchi di Gerufalemmc non ne goderono immediatamente . Dall'anno 34. dì Gesù Crifto, Vefcovo San Iacopo Minore fino al 117. contanti quindici Vefcovi , ì quali erano flati di nazione Ebrèa Quei, che ne vennero in appreflò furono Gentili convertiti alla Fede > il prima de i quali fa in cui fu . Marco; e da San Iacopo finoaMaflìmo III. il quale viveva ne ì tempi dell' Imperate* Coftantino, li numerano quarantadue Vefcovi di Gerusalemme , i quali tutri nella loro Cronologìa dilìinguonfl col titolo di Patriarchi-. i . La Città di Gerufalcmme fra Concili H Tuoi pregj conta ancora quello AiGrrufalrm- efiere Hata fa prima i nella quale fof- "f^'J i Concili 3 ' W-di Coftantim fteflì furono i primi a tenuti de fero gli Apoltoli convocarli Dal > Era Criitiatempi di Coftantino tromenzione di tre Concilj Gerofolimitani ; il primo fu tenuto l' anno j 3 di N. Signore > in cui San Mattia venne foftituito nel numero degli Apertoli , a Giuda il tradito- na fino a principio dell' i vili fatta . re , come leggeli Apoftoli Gap. 11 negli Atti degli I. fecondo cadde nell'anno 34. i fette Dia- nel quale furono eletti coni . A3. Apoff. Gap. VI. tan- Digitized by Google tante ( e che nominali propriamenit Concilio di Gcrufalemme deApoiVolij convocofli nell'anno 51. In elfo venne annullata l' oflcrvanza delle Cerimonie Modiche > e fu allora tolto l'ufo della Circonte gli cilionc . Si fa cltefa quanto fa decifo za nel Cap. XV. menzione in quella di adunan- degli Atti degli A- Secondo gli Scrittori queConcilio fervi di norma a tutti , che fono fiati tenuti in appretto in materie controverfe. Trovali in alcuni Iftorici norainaro un altro Concilio di Gerufalemnic tenuto nel 197. nel tempo di San Narciflb Vcfcovo di detta Città ) e filtro il Pontificato dì S. Vittore Papa t in ordine alla celebrazione della Pafqua ; ma quello fu veramente tenuto nella Città di Ccfarea di Palellina , c perciò nominali anche il Concilia di Palepofìoli. fto gli altri stina . L'anno 335. Coflàntino Imperatore ferite , c fece iàperc a tutti Digitized by Google i Vefcovi dell'Oriente di trasfea Gerufalcninie per la Dedica Magnifico Tempio , che egli aveva fatto al Signore ; Eufcbio Pamrilo nel lib. IV, Cap. XLII. della Vita diCollantino riporta la lettera di detto Imperatore, che fcriffe a tal foggetto a i Vefcovi, che erano adunili nel Concilio di Ti- ti rirli del ro , me GerufalcmDedicazione , come quali trasferitili a i ne fecero deferive Cap. l' la ifteflo lftorico nel Lib. IK XLK _ Terminata che fa derta Dedicazione rono dalla Città la Feda di , che fuVefcovi OrtoArio rcfhri foli in Gerufalemme , e vedendoli ivi i Padroni , vi tennero un Conciliabulo , e riceverono alla Comunione doflì; i e partiti , i partigiani di Eccleliaftica lo ftelTo Erefiarca rio. Alcuni per altro quella Adunanza (la A- credono, che ÌAe(Ik , che medclimo 1' quella di Tiro dell'anno 33J. o almeno un feguito di ella , nella quale S. Atanafio fu deporto dal fuo Patriarcato di Alcflondr» SuccelTe ciò nell'Impero dìCoftan, il quale compiendo l'anno > frenruncfimo del fuo Regno mori nel 3 5 7- di Noftro Signore. tino DEL- Digiti 7ed by Google DELLA CITTA' GERUSALEMME Dalla Morte di Coflandno fino 3 quella di Giuftino Imperatore di Coftantinopoli CAP. VII morte DOpn Magnò Tenne di Cofrantino la mano ftanzo i l' Impero in de' fuoi Figliuoli Coftanre , Co- c Coitantino , i furono tutti 3 tre proclamati Augnili. L' anno jj8. fu dìvifo fra lo- Ofotfo** ro l' Imperio Coftanzo toccarono tutte le Provincie dell'Afa, le quali erano foggette a i Romani ; onde la Paleftina , e per confeguen- quali dalle milizie . za la Città di A Gecufàlcmmc trovof- Digtlized by Google fi allora forro l'Imperator 10. Ma nel 353. dopo la Cortan- mone di Coflawe, e di Coftantino, tutto 1' Impero fu riunito nell'autorità di Coftanzo Siccome al tempo di Cortantioncorli ad aiutare continovarono ad aumentarli fempre più fotto l' lmperaror Coftanzo dilatandoli anche ne' Deferti) che erano intorna alla Santa Città , i quali divennero ritiri di un grandidimo numero di Anacoreti T, IV. Cap. XIV. Ctyfon» J4 a la purità delia Fede OrtoT!Z%!' Aoffi vcmie a!terata fott ° lo ftcf! ° 'Coftanzo; mentre avendo favorito apcrramentc 1' Ariàriifmo , ne nacque da ciò , che quali tutti i Vefcovi dell' Oriente erano divenuti A. riani . In oltre fi fufeirarono allora molti altri Sertarj , i quali colle loro falfe dottrine divifero la Chiefa Orientale in varie fette , forro le quali tuttavia languc divifaAio- di anni quarantacinque, ellcndolì fatto battezzare negli ultimi periodi della fua vita da Euzoio Vefco- vo Ariano. Giuliano di Coftantino un fratello Giuiìtm Grande, e ultimo J?^f* figlio di il l'anno 3 di. (ac- ^«fia^sf. Coftanzo. Quello Principe aveva avuta nella fua fanciullezza un' ottima educazione! ellèndogli ftaridatidc Precettori 'favi, e religi olì ma nel fuo cuore nutriva fornimenti tutti condi quella Famiglia celle nell' Impero , a i ; trarj alla Religion Crirtiana : ed in vero dopo la morte di Coltanzo il manifeftò apertamente Pagano ciò che gli ha meritato dagli Storici ì'ediofo titolo di A pollata. Fece fabbricare de i Tempj agi' Idoli * e fece reftaurarc quei demoliti. Per- feguitò i Criftiani , e di quefti fece orribile ilrage in Oriente. ne Gltiian Giuliano nemico dichiarato pretende Criltianclimo , pre cndeva arrelhrne i progreffi; tenne perciò oSf»a«- del Tom. V. H __Qigjtiz»lby Google diverti mezzi , e tentò infìno di riCerimonie , c i Sacrifìzj Legge Molaica Perciò fece chiamare a fe motEbrei, e interrogandoli, il perchè non facrificavano conforme coftabilire le della . Giuliano r;/a*-ti vwt brkart H Tempio ili min d ava '" %'mmc . ero J a Joro cne 3 ' far ciò, ^ non fe Legge ; elfi in Gerufalemme I' anno Allora Giuliano eficndo 3tìj. ordinò in quella Cirtà dificazione rifpo- oro non era lecit0 di del Tempio , la rie- fopra i fondamenti di quello già flato dida Tito, e dette la direzioftrutto ne di eflo a Alipio , il quale era fiato Vicario del Pretorio in Inghilterra .. Gli Ebrèi in tale occafione concor(ero in folla da ogni parte in Gerufalemme Baldanzofi della graed allegri per . zia dell'Imperatore, nuovo Edirlzio, che far fi docontro i Criminacciandoli di voler far ad eifi tante calamità , quante ne avevano una volta provatelo* qucfto veva ftiani , , foftrire ( infolenrirono ro nella deflazione della loro Città fatta da pronti già i Romani Per la premurofa attenzione Soprintendente Alipio cran. del i materiali , e gli artefici e , lavoravali con ogni calore a fondamenti i dell' Fdifizio. S. Cirillo Vefcovo di Gerufà- lemme ricordevole del vaticinio di Danielle i che il Tempio Gerofolimitano farebbe renato defolato fino alla eonfumazione de Secoli i .- Ufi- que ad confiimmationem permanetti defilano. Dan'jeL Cap. IX. ver. 17. alia prefenza di molti afcoltanti predille il derro Santo Vefcovo, che pretto farebbeli veduto confermato quanto dille anche Gesù Grillo medelimo , cioè , che il Tempio degli Ebrèi non farebbe flato rifabbricato, e che non vi farebbe recata pieira fopra pietra S. Mattb. . Cap. detto XXIV. ver. 2. Avendo il Santo Vefcovo ciò la notte un orribile Terre; moto rovinò tutti H » gli fcdifizj quel di n6 quel contorno colla mortalità di molti Ebrei , e degli operarj , che lavoravano alla coftruzione del nuovo Tempio Di più fcaturì di lotto terra un globo di fuoco , fvelfe fino i fondamenti il quale dell' antico Tempio , incendiando non folo tutti i materiali preparati . per la nuova fabbrica , ma anche rutti gli finimenti degli Artefici Comparve in Cielo in tale occatione il Segno della Croce tutto ; e diverfe Croci lì veddero imprefle fopra gli abiti degli Ebrei i i quali pieni di terrore , lemano per tempro alla Fabbrica del Tempio , e molti di eifi ricorfero a i Sacerdoti Criltiani per eilèrc ammelli nelli loro Chiefa» i quali infialiti nelle cofe facrc furono rifplendente varono dipoi battezzati fatto Quello ftrepirofo, e miracolofo è confermato coftantemente da un numero grande nj autentici confultarc , fra i di teflimo- quali Ammiano fi poffono Marcellino Au- Autore Pagano Hitf- Lib. XXIII. Gregorio Nazianzeno Orai. IV. S. S. Giovan Grifoftomo (mitra lui. Gentil Filoflrogio di Setta Ariana Hia. Eccl. Lib. VII. Teodorem aum. Misi. Eccl. I-ib. 9. & 14. Ili Cap. XX. Socrate Hifl. Eccl. Lib. Ili Cap. XX. e Sozomenoi il quale così termina Si cuipiam baec incredibividebmtur , fidem ei factant li a : qui ea attditione acceperunt ab , homtnibus , qui res ipjì videro»/ , &• qui etiamnum JuperSites jùnt;jèd ii illudaci & ipji, Gentile s fidem faqui opus impcrfeSlum dimifeaut, ut veruis dicam , ne iti, choare potnerimt . Sozom. if/tf. Eccl. ctant , runt XXIL Comma quello Lib. V. Cap. In fatto è con- tenuto da tanti varj Scrittori , che forfè niente vi è di più certo nell' Eventus ille tanti ad GloReligienem ejus ve, ritatem momenti per fe incredibi~ lis , tam multis ad diverfi generis Iftoria . riai» Cbrifti & , tesìibus corifirmatur, ut Jt fidem de- li ì tre- fregare quis velit , irihìl ille certi babere pofjìt tu HiSloria In Differ. iti. I. in vit. S Cyriilì Hierefolym. Cap. XI. Marte rti flntó*w. CtiminUn» ""' Poco fopravvifle Giuliano a quanto accadde in GerufJemmc; mentre in quello lleffo anno effendo nella Guerra contro i Perliani, ricevè un colpo dì dardo in un fianco i del quale poco dopo fe ne morì dell'età Tua di anni trcntadue , dopo aver regnato il piccolo fpazio di tre anni , ed in elio li cftinfe la Famiglia di Goftantino il Grande. SuccelTe all' Apoltata GiuliaCatrolico Gioviniano , il qua' no non volle ricevere il titolo di Augufto, fe prima non venne aflitue Truppe , che e(Te il vero Dio. Bensì fu Regno, mentre non oltrepafsò gli otto meli , eflendo morle curato dalle adorerebbero breve il fuo Tìhijiimr tbir impt- *o l'anno 354. di dell'età anni trentatrÈ Do Gioviniano 1' Impero P° 7* Ori'" "h " oi.R.cimano fu divifo in Occidentale » ed aVr»M/r. , Digitized by Gpogle ed in fcelfe Orientale Valenriniano fi Impero Occidentale > ed al toccò 1* Orienta. l' Fratello Valente le ; fotto del quale la Chiefa d' O- riente foffri molti difgufti a caufa dì qucfto Imperatore » il quale fi dichiarò apertamente Protettore degli Ariani Mori poi l'anno 378. Inranto Pellegrinazione . di P*Btgri- la Gerufalemme, e la viiìta a i tuarj di quella Città principiò a far- me fi 'fa' molto frequente, come fi può conS. Girolamo in EpiH. XIII ad Paulinum, Epiff. XVII ai li fili rare & Alarcellam e altrove * .• concorren- dovi molti Perfonaggi celebri per nobiltà di natali) e per fama dì fantità T. IV. Gap. 11. e molto andava aumentando!! il numero de i Moche abitavano ne i contorni , della Ciità La Chiefa Cattolica, era quella , che dominava , e trionnaci . fava , ma fpeflò era difturbsta dallec// Vn»ìfi varie fette di Criftiani , che infefla- " mt *** vano la Chiefa Orientale , _ Nell'anno 395. H 4. il Popolo di^rfi Ge- ae. tùfittmmt. Digitized by Google Gerufalemme molto ebbe da temere dell' invalìonc degli Unni , i quali defolarono l'Alia. In tale occaogni sforzo per rifla- fior.e facevali Mura bilire le di Gerufalemme ma ; Popolo Settentrionale barfi avanzò più , e feroce non Antiochia. Eudocia Augnila moglie dell' Impera t or Teodolio 11. per fciogliean voto da e ""a ^ìtt0 > 1' anno qucftu baro oltre della Cirtà di Eafah ^gfìf* B te'mmt. ' re 438- di Coftantinopoli parti fi venne alla vilìta de* Gerufalemme e Santi Luoghi di Quivi fi trattenne un annoi e tornò poi alla Reportando feco varie Reliquie , e . cirea gia fra elle quelle di S. Stefano ProroDiarrirciC le Carene, colle quali era, Apoiìouna la ri- flato avvinto in prigione lo S. Pietro ; 1* e di quelle renne in Coftantinopoli l'altra a Roma alla ; ed inviò fua Figlia Eu- quale era allora maritata coli' Imperatore Valentiniano III. doflìa i la In quello medelìmo anno 419. in cui tornò Eudocia , Teodofio IL man- Digitized by Google mandò lemme all' Arcivefcovo di Gerufamolli dinari per efler diftri- buiti a i Poveri, ed una Croce oro ornata di Pietre preziofe per fcr collocata nella d" ef- Mon- Chtefa del te Calvario ; forfè ciò facendo in rìcompanfa delle Reliquie regalate da quel Vefcovo a Eudocra Qjefta Imperatrice imbrogliatati poi con Teodolio fu di etto gravemente riprefa; onde l'anno 450. fe ne nuovamente per fi ritirò falla ex atque re/ìgiofa Bri?- partì Gerufalemme, ove tieceffìtate pia tius in I vano . , Ann. Mundi Monaci Eutichiani difturbatempi non poco U in quefti Paleftina; nel partito di ta anche l' l'anno 4J2. le Jerrerc convinta col iilellà ma di S. dalle Monaco S. fa trat- elfi Eudocia ciò fa ; molla dalSimeone Solita, c conferenze tenute nel Eutimio , perfuafa della verità della Religione , tornò nuovamente Ortodofla. Eu- Fabbrichi Eudocia eflèndo in Gerufalem- f^fif'c'.iTie fece refarcire le Mura di quella rvfiUmmt .Città , fabbricò ivi de Monafterj,e. 1 un edificò beliiflìmo Tempio a S. Stefano Protomartire , uno ftadio , o fia ari ottava di miglio fuori della Città Socrat. Eccl. Hìft. Ub. VII Cap. XLVIL Evag. Hill. Ec-> . tr/ef. Khrtt I- XX. ad XXII Cap. Mori poi tale Imperatrice da pia, iìì Emfot't Ub. e rcligiofa Crifliana l' anno 460. nel fefTantefimofcttimo dell'età fua fepolta nel detto Tempio , e fu di S. Ste- ella eretto. Nkepb. Hìft. Ub. XIV. Cap. L Nell'anno 47Ó. Odoacre Re andò fano da Eccl. Fhe iti? Imperio Romano. degli Ernli, e de' Turcilingi Roma r ove depofe molo Auguftolo re Re d' Italia Imperio de 1 Romano in apprefio no l'Oriente , i l' Imperatore Ro; e lì fece chiamae cosi ebbe line 1' in Occidente ; on- tatti, che riguarda- e più al propoiito no- hanno correlazione Gerufalcmme > faran- ftro, quei, che coll'Iftoria di no ri ardati fotto gì' Imperatori Digilized by Google 1*3- conofcìuti comunemente nome d'Imperatori di Coftangiacche dopo Auguilok Orientali col tinopali non vi i j rimale in Europa cipi col ricolo ali ri d'Imperatore, di Collant inopoli quello ; Prìn- fe il non quale in quelli tempi era Zenone; a cui. nel 401, fucceile Anaftaiio ; ed a quello Giurlino,Ìl quale principiò a regnare nel 518. e morì nel 527. dì Noftro Signore A Maflìmo III che era Vefco- ch '"fi di vo di Gerufalemme al tempo di ^™-^''^ 1 Coftantìno jji. foffrì degli ìcacciato de , Magno » fucceflc net jlantjna Ve- fi»» » molli dilìurbi, e pero- G"^ i"- Cirillo. Quello Santo S. feovo pera nella Eretici fu deporto, e varie volte dalla fua Se- quale per altro morì nel 386. A S. Cirillo fuccefle Giovanni IT. ed a quello Prailio il quale governò la Chiefa di Gerufalemme, Iier tredici anni ui tal dignità a , e toccò dopo Giovenale. Quello Giovenale fu quegli» di il qua- Digitizad by Google nel Concilio Cai cedo ncnfe tenuto l'anno 451- ottenne, chela Chiefa di Gerufalemme foflè la Metropolitana della Paleitina in luogo di Cefaréa ; contuttociò i Patriarchi di Gcrafalemnie non goderono aflòluramenre quella dignità in foftanza , fe non molti anni quale dopo Allorché morì Giuftino Im- peratore di Coftantinopoli , che legni ciò, come iìèveduro, nel J17. governava la Chiefa di Gerufalemme il Patriarca Pietro , il quale era afeefo a quella fede l'anno 515. e governò ventiduc anni , ed era il Concili ili Strafa, Ummt. cìnquantefimo nelT ordine de i Patriarchi della Santa Città L'anno 351. lòtto Maffimo ni Patriarca di Gerufalemme fu adunato i n detta Città un Sinodo» nel quale fi ritrattarono quei , che 1* anno 335. avevano fottoferitto nel Concilio di Tiro conrro S. Atanafio - Giovenale Patriarca nel 454. ce- Digitized by Googk celebrò in Gerufalemme un Concilio Provinciale per ftabiiire la Fede Ortodoflà, e farvi riconofcere il Concilio IV. Generale di Calcedonia, che era flato tenuto nel 451. Correndo l'anno 518. fotto il Patriarca Giovanni HI. fu convocato nella Santa Città un Sinodo intorno alla riunione della Chiefa Orientale coli' Occidentale 1 le quali fin di circa l'anno 500. erano reftate feparate per l' animo perverfo , ed incollante di Anatrano Imperator di Coilantinopoli Detto Sinodo fu tenuto in conferma di quanto erafi fatto in Coftantinopoli fotto del . Cattolico Imperator Giuilino , fui patticolare fteflo , e per 1* inviolabile oflervanza del Concilio Calcedonenfe ; la qual riunione venne con- fermata nel Concilio Romano tenuto l'anno fleffo 518 fotto Papa Orniifda Quefia fu la prima riunione della Chiefa Latina colla . Greca. DEL- ) i qilize d by Google DELLA CITTA' GERUSALEMME Dall'Imperio alla preti di Giuftiniano fino fatta della detta Città Re di Penìa , fono V Imperatore Eraclio, da Chofroe CAP. ^TOrto che CìuftuUm Tfc impnmrt. Vili. fu il buon Cat- 1^1 tolico Giuftino ; 1' anno 527. Giuftiniano fuccelfe elfo nel Trono Imperiale di Coftanrinopolì ad àtaSZ, v * itt-Simà- V0 riunì, anno fccondo di 1 ue(to nuo Regnante i Giudèi, e i Sa ni ari- tani lì ribellarono, e incrudelirono fopra iCnftiani della Paleftina, de' molti ne furono uccifi » rubate le di loro foiìanze , e demoli- quali te le Chicfe c , i Monafteri ; ma fu- rono pretto depredi da queft' Imperatore, infieme con Giuliano capo di lor fazione Tentarono per popoli verli di tàr altro quei per- { crìfiitni cadere fopra i Jom aczu. ed i motivi di fi" «E. Criftianì origine > quella loro ribellione , e a tale cfietto tennero delle pratiche in Coftantinopoli appreflb l'Imperatore» e particolarmente per mezzo di un. certo Samaritano chiamato Ar1" "*"' ' Fu allora -quando andò in Coftantinopoìi l'Abate S. Saba , il quale pieno di zelo perorò in favore de l' i Crifliani) Imperatore fenio . mettendo in le falfc Ottenne il viltà al- accufe di Ar- Santo Abate la grazia di Giuftiniano , intorno a che più a lungo parlai nella Digreflìone fopra la vita di detto Santo pel T. IV. Cap. XII. 1 Queft' Imperatore terminò in Gerufalemme la fuperba fabbrica .f*** G„ B/a;f'mdel Tempio della Madonna) H qua- nula eia. l c Jli«iaaa tl8 era ftato per le avanti principiato l' dal Patriarca Elia. Reftanrò i Monandri di S. Thalaleo, di S. Giorgio, e quello degli [béri (1} e varie altre furono le opere pie , che fece ivi quali furono da elio ordina- le , te nel ritorno , che fece il fuddetto Santo Abate Saba da Coftintinopoli nella Palcllina , che fii I* anno jji di Noltro Signote.T. IV. Cap. XIL A quanto eftendeflè la fi mu- dell' Imperatole Giuftìniano nelle fabbriche, e reftaura- nificenza non folo in Gerufalemanche in Paleftina, li troProcopio Cefarienfe nel zioni fatte nic , ma va ciò in Ltb. V. Cap. VI. dif. m. Vii & IX. De M- (i) Giu(i) Quelli Intfri erano Popoli dell' IbftJl Aliatici, compresi oggi nella Giorgia, (i) Fra granile mero lo ili le moltiflìme fabbriche Monafhiri , delle quali forfè e di Chielé slcun ha mai fupento. Per fatte , d« nel rnl- Regnante non altro il più Ita- ii9 GiufHniano nell'anno 53}. e- fl*#Jf£i «ira* mano un Editto contro gli Eretici ££f* "" Neltoriani, Eutichiani , e Apolli-,™ rhB*. narj, c loro Settatori , indirizzando qjclto a varj Popoli , fra quali no- "* G"">*mm*' mina anche i Gerofolimitani. Tale i Editto principia.- Cam Sa/vntorem, Domiiium omnium lefam Giriftum ire. terminando. Dat. Ltbus Martii CanHantìmpolì luflintam PP. A. tenutiti Confale quanto jiis , cetiis politami , vi lì leggo , , , Apamàs Tbeopolitaiiii A.icyranis . Od. luftìniano* , , Attgufla- Influitati. De Sttmma Tr'tnitate Catholka. I. 'In. (. tte Dopo Scriptum ejì fupeeodem cxemph , Ephtf- , item Caefarienjibus , item CyziAmidcììis 'Lrapczmniis , Hk- , refoljmitanis n'ts . apprello.- rais Edictum Tarn. F. I , Uh. & FiNe pendo Edilizio fi è il famofo Tempio di S. Sofb di Colbntinopoli, il quale anche og- , 1 dacdÌè% 'ón'verfito'Ìo Tempio Miomcttano Privilegi» ; tem pi di quefìo Imperamolto S cande ''"fflocnza , che concorrevano in >j e Z o5°- tore de ' <f<'- m Crilliani i *(/a Cliirfi Gcrufalemme alla vìlira de i Santi ; il che fi rileva anche dalPrefazione alla quarantèiima Co(tituzione dello fieno Giuftiniano emanata l' anno 5 3 6. colla quale por ^"""m Luoghi *Gfru>Itmme. 'a patticolar privilegio dà la libertà al- ftabilì . di alienare gli Ef- luSliman. Novell. Con- XL anno $$6. PicGcrufalemme , do- I« quello fieno tro Patriarca di Grrafi- Rcfurrezione della fola Gcrufalemme di Jf"'"" SJ s Cliiefa la di fetti Hit. concilio Ictretc da Menna Coftantinopoli , con- pò aver ricevute ' Patriarca di vocò un Sinodo Gerufalemme 1 in nel quale fece recitare nella più fo- Jcnne, e canonica forma gli Atti del Concilio Coflantinopolitano tenuto l'anno niedelìmo, approvandoIo > e confermandolo fletto i nomi Pietro > e nel tempo condannando, e maledicendo , di Antimo dì Severo , c di Zoata t , di e di tutti gli 13.I _ altri Eretici Eutichiani, e Acerali. dopo Efer-^^* w Generale Imperatore Giulliniano degli Belifario dell' citi riportata in la Vittoria tutti i fuoi Tefori ; a trufa . Car- lemmi tagine fopra Gelimaro Principe de e d'eiTerli impadronito di iVandaii, v"fi i *' 1 l'anno J}4.gli trionfo in Coftanrinopofra elfi vi erano i Vali Sacri» li che Tito aveva levati dal Tempio portò in ; di Gerpfalcmme Re ma de' Vandali e che Genferico , aveva tolti di Ro- l'anno 4*;. allorché faccheggiò quella Cittì Ma Giulìiniam» volle riporre ideiti Sacri Vali nel Regio Erario , bensì li mandò . non in Gcrufalemmc alle Chiefe de i Procop'ms Caefirìen. De Ub. Il Cip. IX. Fino dell'anno 451. come i\ cGtrafaita- Criftiani . Bello Vandalico . veduto feorfo nello Capitolo, 1 4 'a" ^.- ^™" Gerusalemme aveva otte- pj^jj nuto per mezzo del Patriarca Giovenale di eflcrc la Metropolitana della Palcrtina, in luogo di CelaCittà di rci ; ma non godè liberamente di 1 z tal non nell'anno 553di Euftocm'o cinquanteii- tal dignità) fe al tempo moprimo Patriarca di Gerufalem- mc . Giuftiniano per confolare la Città di Cefaréa per !a perdita fatta della prerogativa di Metropolitana , la decorò nuovamente de i Fafci Proconfolari luB'mtan. No. ve//. Confi. CUI De Proconf. Pa- laeft. Corcho di G 'hmme dell' aa. *» SSS- Sono il medefimo Patriarca 1' anno 553- fu convocato Gcrufalemme un Sinodo, in cui venne confermato il quinto ConEuftochio in cilio Generalo tenuto in Cofìanti- nopolì m L ' P ccator Giuftiniano per Morte iti il C'uftinian^ Ule azioni, eiìèndoli meriraro titolo di Grande, e quello di Re' cadente Imperio , del morì poi 1' anno 566. di Noftro Signore dell' età fua 1' ottantaquattro , dopo averne regnati trentanove G/»jI/™ nGiuftino II. fucccfTe a Giuftifìauratore . T 7h'cT™ ™ano S0 " 0 9ucfto nuovo Im P era " tote tore nel jfip- to del fuo re de ì bafceria correndo I* anno quar- Regno , Difabolo Signogli mandò un' Am- Turchi a Coltantinopoli richie- » dendolo della fua alleanza , e della fua amicizia * la quale gli venne accordata; e Maniaco capo di quella infieme con gli altri Ambafcìatori giurarono dieiTere fedeli nell'offervanza de i patti In tal maniera gì' Imperatori P ™?J Coftantinopolitani divennero ami- Tiriti • d ed alleati de' Turchi , co* i quali prima non avevano avuta alcuna amiilà Quello Popola conafeiuto per l' avanti foltanto col nome generale di Sciti , comparve allora per la prima volta col nomo di Turchi , forfè così didimi dalla Provincia Turkeftàn , ove abitavano profetavano in quelli tempi il Paganeiimo , e non abbracciarono la Religione Maomettana prima dell* anno 1049. cioè anni 429. dacchò era fiata rondata da Maometto, a . 1 : 1 3 ài£- Digitized by Ggogle ditfufa gii nella Alia , maggior parte appretto origine) e cipiò dell' e dell' Affrica. In li troverà Popolo aver buona parte a il , fa della tempo, feguirarc avendo nio fua quello nell'Ilio- ria di Gerufalemme , onde difearo Y avere accennata non in cui la lia fua prin- Maomettif- il qualche co- già detto Religione nel T. II. Cap. h Wf"? Tìbtrio, Dopo Giuftino II. regno Tidopo quattro anni d' Maurizio) il quale nc ] (joi. avendo regnato venti anni, fu crudelmente tatto ammazzare in Calccdonia inlieme con quattro fuoi Figliuoli mafehi , da Foca de' ufurpatore dell' Impero di Colìanberio i a cui Maarhh, Impero 9 Futa . fucceflè tinopoli ,BarhtrU di Pna . Nell'anno medelimo 602. Toca fi era firt0 rìconofeere Imperatore di Coftantinopoli vivente tuttavia Maurizio, dopo la morte del quale , e de mafehi, li i quattro fuoi Figliuoli dette a perfeguitare il Digitized by Google rimanente della Famiglia dello fvcnLa prima Vittifocrificara al fuo mal animo fa turato Maurizio . ma Teodolio Figlio maggiore di Mau- flato aflòcia, il quale era già to all'Impero fino dell'anno Joi. Quelli fu ammazzato in Nkéa nella Chiclà di Sant' Ottonome , e cosi perirono miferamcntc per mezzo del ferro i cinque Figli mafehi dell* infelice Maurizio ; nè contento di aver; facrifìcate alla Tua ambizione quelle Vittime > fece decapitare anche Pietro i fratello dell' uccifo Maurizio rizio Vi retavano della illuftrc Famiglii di quell' Imperatore la Madre) e tre Figlie, le quali il barbato Imperatore Foca fece ferrare in una cafa particolare. Ma riufeì a quelle di fottrarli dalla maggior crudeità, e potettero rifugiarli in Ge"- rnfalemme» ove fi rinchiufero in un Monalleró , nel quale dettero- chiari ' ; \ ? '*' J efempi della loro Cri iti a na virtù, Tragici Era in quelli tempi Pretore^,* Few «li I 4 dell' Digilized by Google i 3 <f dell' Affrica Eraclio ; q^cfli a infi- nuazione di Prifco Genero di Foca , e col taciro confenfo del Senato di Coftantinopoli > mandò il fuo che fu poi ImperaFiglio Eraclio tore i con una florra a Coftancinopolì; nel tempo ftcflb» che Grego, ra Fratello mando di Eradio ad attaccare la il Padre, Circa con un' armata per terra folto la condotta Nicóta tuo Figliuolo. «li Eraclio il Figlio fu il primo a impadronirlì di Collantinopoli , ed iniìeme del Tiranno Focaj a cut furono troncati i piedi) le mani, eia braccia , ed il filo corpo fu abbruciato nella Piazza. Di fette anni, e undici meli fu il Regno di Foca , e fu tanto funelto all' Impero , quanto era egli flato fc eie raro I Pcrlìani erano già penetrati " fuo Regno» fen^a alcuna étU" s7r'uf0 0 retìlìenza fino nel centro dell' Im- erano impadroniti della So- pero ; ria, e feorfa avevano fi re fino a Calcedonia 1' . Alia Mino- Quali confeguen- guenze averterò per la Città di Gerufalemmc le invafioni de i Peritati! nella Soda , iìarao per vederlo quì appreilò Eraclio pertanto fu quegli , EralVl0 che liberato, che ebbe 1 Impero j iratnt dal Tiranno Foca > fu proclamato Imperatore l'anno dio- di Noliro Signore . „ , „, Choftoc n. ne' tempi fteffi re fftZg, gnava in Perlia. Fattali già lìrada Perlianì in Soria Foca; fono l' ne' primi anni dell' Eraclio fi i Imperator Impero di avanzarono maggiormen- te) e l'anno fin. penetrarono fino in Damafco> la qual Città fi contentarono di faccheggiare , e indi fc ne partirono Abbandonata , che ebbero i Per- strimi fiani la Città di Damafco,vì entra cictftn ronoin quello medelimo anno i Sa- Osi»*fanóni y i quali pure de vallarono la Soria; approfittando quello popolo della conr'ufione, che regnava nell' Impero di Cofluntinopoli fòmaZ" Eraclio vedendo in tale mala .' a . £ ™, firua- Osfrti Digitized by Google (ituazionc il fuo Imperio procacciarli la pace col , pensò di Re di Per- da} mandando ad elio a tal effètto una Ambafcerla con molti Regali, rammentandogli vo ri , che aveva ricevuti dall'Imperatore Maurizio (i) fuo antico amicela morte del quale era tiara vengl'importanti dicata col fupplkio del ri- Tiranno Foca arf"** pXfii™, non Gli Ambafciarori dì Eraclio furono accolti, anzi fu riget- ti) Cholroe M. data che ebbe nell'unno Spi. la motte al Re Otmifda Tua Padre, fa riiano li: iato legittimo Sovrano della Per fi a ; nacquero coniattociù molte turbolenze nei Regno fomentate da un certo per nome Barano, che fi ufurpò la diluita Regale: dai che avvenne, che Chofroe fu colltet. i e rifugiandoli negli Stati del; Maurilio > fu da efib gciierol' Imperacor famente affittito , e coli' aiuto delle Ithieve Imperigli I' anno cai. fu egli re fta bil ito nel della Perfia , e feaedatone Raramo. Di tal ricom.lcenza dovuta Chofroe alla memoria di Maurizio , i Perii con pretello di vendicare la morte (lata data a quell'Imperatore, avevano nel tempo di Foca invaia la Sorii, e altre Provincie dell' Impero io a fuggire Regno Digitized by Google ogni proporzione di pace , e fenz' alcuna rifporta. tata rimandati Aveva giù determinato il Re Perdano d'invadere la Palelìma ; a tamandò una poderofa Arfece vedere in mata) la quale prima ve e Co il Fiume Giordano <ìele effètto l'i folando rutta quella Contrada , e ogni luogo per ove pallavano- Accadde ciò 1' anno 614. di Noftro Signore Elfendo i Soldati Perlìani ne contorni del Giordano » fu allora che u g devaitamno tutti quegli Eremi del- ni- ini* Paleftina t facendo grandiffima p"'fi'«* de i Monaci) e Anacoreti» che erano per quei Genobj 1 e per Laure ; penetrando in tal* la (Irage quelle occalione lino nel Monaftero di S. Saba, nel quale ammazzarono molti Santi Monaci (1) Or(1) La ChieTa S commemorazione di quelli Santi Mirtiri il di \6. Mizeio, e de quali io parlai nel T. IV. Cap. XI. Aiw tìoco Monaco feri ve , che furono i SiraciS iii quegli, the fecero tale llra^e. Cirro è Digitized by Google O/o/ne Girai'*- itmmi. otto giorni dopò , * tale ftrage» Periìani vennero fotto la Città di Gerusalemme, la quale caduta in loro potere la Taccheggiarono , e ne abbruciarono le Chicfe, e fra effe quella del Sanro Sepolcro , rubandone tutre le ricchezze, c calpellando le cofe Sacre ; ma fra le fpoglie , che consultarono » e che foco portarono in Periia , la più nobile fu il Legno della Santa Croce cioè quella parte, che aveva lafcia- Gerufalemme S. Elena rquando portò feco a Roma ta in tra , metà. Cap. VI. Novantamila furono nì di ogni età , feffo , i allol'al- Criftia- e condizione che fatti fchiavi in queita guerra , furono poi da i Periìani venduri a gli Ebrèi , i quali contro le leggi dell'umanità fecero di quei miferi una che le Truppe, che in quel tempo trova van fi in quei contorni , erano Per fi a ne , onde bilògna Tapporre, che ì Saracini, de i quili parta detto Antioco, foflero Milizie al Set' Tizio de i Periìani. Digitized by Google una barbara firage . Molti altri furono condoni prigioni in Periìa , fra i quali il Patriarca Zaccaria. Tutte quefte triftc vicende accaddero nel Mefe di Giugno dell'anno 614. nello fpazio di pochi giorni. Cbroiwgrapb. Tbeopb. c Cbro/i. Pafch. Molti Criftiani dì Gerufa!cm-,W<i/» Cri. me fuggendo la crudeltà di Chof- fi' "1' Ji roe , e la defoiazionc della Santa ^Znf'g Città , fi ricoverarono in Aleflàn- rifugii!,, dria , ove furono accolti dal genero- '" ^'f1 fillìmo Patriarca San Giovanni Eie- P",i,ìa moiìnario, il quale li dette ogni penlicro per foccorrerli, diilribuendo per gli Spedali gli ammalati , e i feriti , dando a gli altri ogni giorno una moneta fe erano Mafchi , e due alle vere , Donne , - acciò poteflèro vi- e foflentarfi . San Giovanni Elcmofìnario de- s: G'°gniflimo non Patriarca di Alexandria /;tl£"r. foto dette cariratevol ricetto, re iotro- e con che vivere a Gerufalemmc ma , da di più foccorfe i erto Crifh'anì di filimi/eri • rifugiatiti anche quei > ; che 1+1 erano rettati nella Città medefinia > a i quali mandò mille monete , mille tacca di grano , mille face* di le- gumi mille , relle di pefei libbre di ferro, mille lecchi chiamati Me- nomerà (i) mille vali di vino , e mille operarj F.»i/.j per reftaurare le Fabbriche Eleem. Dopo 'lemmè . Leoiitius in fila S. Jean. Cip. VI. la partenza da GcrufaZaccaria, re- del Parriarca Vicario, o come dicono Greci per T«T»rnftfTm , cioè per Luogotenente di quella Sede, un itò ivi per i (i) Nelli Soria, nella Paleftma, e in Cipro ho veduto anche a i tempi prefenri , the i Pesatori; de i pelei di mediocre grandma ne formino delle Rene , o fìano , e gli vendono cosi uniri ne' giunchi . Le Relle Cogliono eflére comr.o!ts un certo dato pelo , che (ti un dato numero, tflendo per lo più di libbre quati-o di noftro pcfo. I Felci lecchi , di cui parlali qui Tupra , non avrei difficolti di credere , che fodero i Muggini , de Ì Filre M.irjni piucrolro di quali molriflimi vene fono nelV liiiito , i quali gli pelcnno predo del Nilo. Ulafi tuttavia iji filarli, e leccarli , e cosi mari' dargli a vendere per la Soria » il quale fu poi PaSan Giovanni Elemolinario cerco Modello triarca aveva detto . indirizzati i detti fulfidj al foggi ungendogli , che perdonane le non Modello per lettera , mandavi niente di degno a i 1 em- pj di Crillo i d imo Arandogli quale farebbe fiato il fuo defiderio. Da mibi ven'tam vere Chrifiì optrator nibìl dignum Templi Cbrifl't mitten- Vellem enim , crede mibi , fi efti ego ipfi venire , fe t comjeniens , ipfe operavi in Domo San&at CbriJli RefurreBionis Leontius Ibid. In occalione di quella defola^ ntma zionc della Città di Gerufalcmme mnta . & . Antioco Monaco della Paleftina ce- PUS" u lebre per Santità, e per Dottrina, ^{'^''rj come Geremia la deilruzio- lemme. pianfe quella Città , e ad imitazione dello Hello Profeta aggiunfc alla firte dì ne de i fuoi Treni una bcllilfima Orazione, come lì può vedere nella Bibliotbeca Patrioti T. Il DEL- DELLA CITTA' D I GERUSALEMME Dal tempo, in cui fu prefa da Chofroe Re di l'erlia fino alla «superazione fattane dall' Imperatore Eraclio CAP. iRcfa *I» il ardi Legno Città di di Toglierlo , Ge- e tra- n' ebbe della Santa in Croce, dalla Cufìo- dia, in cui era rinchiufo che X. 1 la fportaco che egli Perfia non che fu mfalemme da Chofroe , nè volle, 1 follerò levati i figlili t co quali era comraiìègnata Di più quel barbaro , e fupcrbo Re facendo fare una Torre dì argento , ed in cua avendovi pollo un Seggio di oro per fe medefimo > collocò accanto di elio mieli' infigne monumento del Cri (liane (imo Ip bae itaque loco fedem fibì paraverai , atque jnxta eam , qua/i Collega Dei » fin Crucem Dominìcam poftiìt Adon. Martyrolog. iiei 14. Septemb. L' Imperator Eraclio nel 6tj. Eraelia un' Ambafcerta in Perda , P"P*<> l*. ricercando la pace dal Re Chofroe,-di cui ebbe rifpofta ,che fatta l' averebbe , quando i Criftiani fi ri-, folveflèro di abbandonare la loro. Religione, e che in vece del Croci- mandò fiflb adoraflcro il Sole . Tbeopb. Cbro-r nogritpk. la Intanto Modello Vicario delChiefa di Gerufalemme , colla , e colle elimofine de Ì Fe- fua cura deli andava rialzando in quella Cir- tà le Chiefe» che erano ftruttc dalla barbarie de i Ilare di- Perfiani , e particolarmente il Tempio della Refurrezione , la Chiefa del Monte Calvario , e quella dell' Invenzione della Santa Croce Tot». V. I Per- K Jff'ù ch'ufi di Oirafi. / Prr^jBi i perfiani non fi opponevano a reftaurazioni > c riedificazio°C "ìuc " e iT «rflTr#-nÌi mentre dopo prefe le Città le fiam aziom de vafla vano , e le abbandonavano , guerreggiando piuttofto per diitruggere le Provincie , che per Aggiogarle > ritenendone dopo , più il nome della Sovranità , che il poflèflo Vedendo Eraclio , che ChofIridio fa la G*"« toe era lontano dal voler fentire ' ''"/'"''trattato alcuno di pace ; perciò 1' anno 610. marciò contro i Periìani, e nel dai- gli battè.-ma in quefenza fare altri progredì , ft' anno fc ne tornò in Coftantinopoli colla fperanza di feguitare la maggiori vittorie. Per fi il collegò con Zeibilo guerra con che nel 6 11. Re de i Tur- chi, ed ebbe per auiìliarie le Truppe di quefto Re. Quantunque Eraclio fi vedefib in tal forma alla tefta di una poderofa Armara , fece contuttoeib nuove propofizioni di pace a Chofroe , le quali elìendo Hate al folito rigettate, bifognò dunque guerreggiare. Digilized by GoogI Venato intanto 1' Imperatore'"'?'"''''/' nel!* Armenia > fece quivi un' alloco- "^'j"^' zione alle fue Milizie , ramnicwan- popolo . do loro , che il fine di quella guerra ora. non tanto per vendicare la gloria dell'Imperio, quanto per re- cuperare la S. Teforo , vano ftimjre • ziofo Croce che i unico , e pre- Crìftiani dove- t Le armi di Eraclio , avendo prò- &tiiìi il Cielo , in quefto ftelTo anno phw • 611. fecero de i progrefli grandinimi, P'^fif'-, ed egli fempre vincitore , entrò nella Pcrlia circa il Mefe di Aprite; ma indi avanzandoli l' inverno , fi ritirò verfo l'Albania. Chofroe fece nel 613. nuovi Cbtjretf* preparativi di guerra, ma fu ferft-««w frtpre feonfitto; e nel 626. conrino-j?*^^* vava Eraclio felicemente la Guer- pizio in Perlia devaftandola da ogni parrc; ed in tale occafione liberò molti de i Prigioni Criftiani , che.. ra Chofroe aveva nella PalefHna fatti nella Socia t Er*clh fi , e nell' Egitto t^LgVni L'Imperatore , quantunque vin-'j'^"™' z ciChfne. . K Digitized by Google 14» cirorc re tornò » delle Re > nell' anno propoli/ioni Perliano mente in il e , ma le 1(17. di rifiutò a fa- pace al nuova- per la fua orinazione sì calamitofe , fi tirò i fuoì Sudditi circoilanze difprezzo de Nello Qe/rw fteflò * tendofi vicino a anno Chofroe fenmorte per una ma- * art ' a foptaggiuntagli , volle dichiafinti!'. * ' rare fuo fucceflore al Trono Mar- dezanè il minore de ifuoi Figliuoli, Siroe fuo Primogenito fdegna- to di vederli preferito dal Padre all'ultimo de ì fuoi Fratelli; fattoli fra i fuoi aderenti un valido partito e , Padre Chofroe » fuo Fratello minore , e a tutti ancora> e così afeefe al tolfe la vita al al gli altri Trono Siroe fa U pace ci Ertili), Conofceva per altro Siroe dì aver bìfogno in tale flato di cofe > an „ ran p rotertore per fofìcnerfi nel Regno , onde fece li pace con Eraclio > e così terminò la guerra 1 la quale erano già fette anni , che era funefla ad ambedue Stati . gli In Digitized by Goog E"cli* In tale occafione Siroc reftituì a Eraclio le Piazze deli' Imperio rt»-//£o£J, te tolte da Chofroe ; tutti gli (chiavi ebbero Criltiani la libertà , Te- nendo a reftar libero in tale occaanche il Patriarca Zaccaria ; c con indicibile contento de i Criftiani reftituì anche il Legno della Santa Croce , che da quattordici anni trovavaiì in Per(ia> Tempre ben cuftodito , e fenza eflèrne ftata mai aperta la cafla i riè la cuftodia Avvenne ciò l'anno 6" 18. offendo il diciottefìmo dell' Impero di Eraclio > ed in cui quello Impeiione . ratore dalla Perlìa ftantinopoli ta , fi reftituì in portando feco la CoSan- Croce „ Indi nel Mere di Marzo dell' g^,;, Sino venturo 629. partì Eraclio da a,r*fi. ,*„ volta di Geru-'™<ar ove 1 1*'"7 arrivato, tiftabilì ftantinopoli alla falemme, ove Hi' ,', Zaccaria nella fua Sede t sfatar" per fona il Sacro Depolito della Croce > che aveva ricattato dalle mani de i Pagani . Dipoi . Patriarca e portò in K 3 Zac- Digitized by Google 150 Zaccaria preferite fe i il fuo Clero tolcalla ed apertala l'adorò, e la moftrò nel fuo luo- della figlili colle chiavi , , al Popolo , c la ripofc go, cioè nella Chicli Calvario Fejladtir ^«"«'«"Latina CrJ'. d' , onde era del Monte irata rolta da i Theoph. Cbronograpb. Di qui nacque nella Chiefa Periiani . la beila dell' h Santa Crocc ' 14. di Settembre Efaltazione del- c,,c celebrali dì il o piuttofto prefe allora maggior fervore ; mentre contali , che fra i Latini porcile già co; nofcerlì quella Solennità. Baro», iti Annot. ad Martyrolog. Rem. die i\. Scptemb. Anche i Greci fole nn izza no in quello fteliò giorno la medeiìma Fefanno commemora; ma in elfa zione della Croce 1 ch e comparve in Cielo al tempo di Coftantino Ma- - lla gno coli' Ifcrìzionc hoc vince toria , fopra anche 1 h toCth , /« felice preludio della vit- che ebbe queir Imperatore Tiranno Maflcnzio ; onde Greci era celebrata la Fe- il fra i Digitized by Google Fetta dell' Efalrazione molto tempo avanti i che folle rifcattata la Santa Croce dalle mani de' Eradio tornato della feflb Città di Perlìaiii al libero pof- P , - Gerufalemme^;,-,*/'" l'cacciò da ella tutti gli Ebrèi , e Gcnfiloro di non accollarti alla Città per lo fpazio di tre miglia proibì Tht'opb. Cbronogritph. Quello Imperatore ria della Croce , in memo- Eraclill recuperazione della Santa fopra le fue la fece fcolpire parte la '•* quell'Imperatore, un Carro Trionfada tre cavalli fopra di aflifo Eraclio colla Cro- dall' altra tirato cui retta , mano Da Gcrufalemme . pafsò Era- g,. at ,;e ove reftitu! le Chie-part< MGtche Chofroe ave-™/"1"»"''. , Neftoriani ; fe ne andò elio a Edefla fe a i " tetta di e le ce in fa {colpire medaglie. Il Signor Du Frefne nelm"l'* b la Serie della Famiglie Augutte àì Cofìantinopolì ci. elìbifce un Medaglione , nel quale è cfpreflo il Trionfo di Eraclio ; vedendofi da una , Cattolici va date a i K 4 in- Digitized by Google indi a CoAantinopoli ove , quello Principe ingannato da Anaftalìo Patriarca de i Giacobìti t e da Sergio Patriarca di Coftantìnopoli, fu cau- Monoeliri , per cui fi vedde fufeitare nella Chiefa Orientale un nuovo Scifma Morì in quello mentre il PaMorte del patriarcs triarca Zaccaria , a cui fucceflè Mo~ deflo » 1uell° fteffo > che cra ftat0 Vi fa dell' Eresia 'Tm ' de i ' &j!e.°' cario del Patriarcato di me nel tempo della Gerufalem- Schiavitù di Un foio anno occupò Modello quella Sede, e morì nel 6}$. Zaccaria. di Nollro Signore DE I Digitized by Google DE SÀR ACINI, I E DELL' ORIGINE DELLA RELIGIONE E MAOMETTANA fuoi progredì in Soria e in Paleltina CAP. > X. ISar acini principiano a fare la loro gran comparfa nella Storia di Gerufalemmc Di qucfti Popoli detti già qualche ragguaglio nel T. . II. Cap. to col I. avendoli ivi diitimi foltangenerale di Arabi nome perchè così chiamanfi prefen temente tutti quei popoli , che abitano le tre Arabie ; facendo allora vedere la loro vantata maele figlio di defeendenza da Abramo, e di If- Agar. Qne- Digilized by Google valli Quefli Popoli fe ne ftavano ne' Deferti dell' Arabili pigolant ed or là i loro Armen- do or qui ti , riè vedeii , che ufeiflèro fuori de' con aria di turbolenza , fe non al decadere delImpero Romano. loro confini c di potere l' Molti di Stradai amuti poteflèfo "i?Lm'a«cM z * s cfli eflcre , fembra arrolari Romanc> ed veggono poltata che già , nelle Mi- invero nel 363.1! Giuliano A- al fcrvizio di allorquando Impera- qucll' tore lì preparava alla Guerra contro i Perlìani . Ma emendo itati da con fierezza, abbandonarono il di lui fervizio , c cagionarono poi de i danni grandinimi elio trattari Primi l in- i stradai m P ero - Nei Secolo VI, tur/inai di mente Ta'/ttPa'^ ' Uftint." d° le fecero aperta prime incurlioni nella SoP alc fl' na » incomincian- * c ne!l1 allora a comparire in corpi formidabili , imponendo terrore per la loro barbarie , e per la. loro molti- tudine Oriti* Ji . ufcì da quefto Popolo , il pià Digitize< US grande > ed il più turbo Impoftore , che polla mai efière flato al MonQucfti , feconj cioè Maometto la più comune opinione inacque l'anno 560. in Mecca Città dell' Arabia Felice I fuoi Parenti furono d' illuftre afeendenza , ma poveri di foftanze , e di Religione Ido- do do . . latra . Quefto Impoftore efiendo ancor giovanetto perdè il Padre chiamato Abdalla , e la Tua Madre Emina , la quale era Ebréa.(i) Abuta- Zio del fanciullo , prefe cura di elfo , e Io impiego per Conduttore de i Cammelli , (2) che andavano , e venivano colle Carovane dall'Aralab bia in Sona . Ap- (1) Vi erano allora fri gli Arabi degli Idolatri, degli Ebrèi, e de i Grill; sui , (-; 1 (> litici d.H.i Soria, della P.lcltins, e di Cipro non poflòno tenere Cammelli al loro ferviiio, non permettendolo i Maomettani , in con fiderai ione del loro fallo Profeta , che era Conduttore di tali animali; e credo, che l' ifteflb oflérvifi in gli altri Paefi di Religione MaoaKt- tutti Digitized by Google Pri/rt^/B Appartenevano gli animali, guidava, a Cadiga Vedova ricco Mercante, la quale fpoileflb Maometto , avendo venticinque anni Eblei tre Mafchì , e quattro Femgli morirono i primi , e ma- clic elfo di un sò poi lo allora egli be da mine . ; ritò le feconde. Dagli accidenti Epilettici a i , ebbe luogo Mao- quali era foggetto metto di far credere a quei di fua cafa i che in quel tempo in cui elfi credevano efiere sbalordito , che e, gli fi trattenere a trattare di Religione i e a ricevere delle rivelazioni dall'Angelo Gabbriello. Trovo molti creduli, che lo feguitarono , come Difcepoli , e li fece chiamar Profeta. Dal Governo di Mecca non fopporrandofi novità alcuna in materia di Religione, fu penfato di ammazzarlo , ma egli avendo ciò peneirato , fe ne fuggì in Medina altra Citù dell' Arabia Fe- lice. . (i) Fu fi) Di qui ebbe principio V Er> Mjo- Digitized by Google IS7 Fu Maometto da fegoitato i fuoi gli Difcepolii i quali vedendofeoramai affezionati, palesò loro la fua intenzione , di voler fare nuova Religione, e dere una di volerla offen- e foftencrc colle armi Principiò ad attaccare , e fpogliare le Carovane , facendo de I danni grandifflmi per tutto , ove incontrane , che iCriftiani , i Pagani, gli Ebrèi ficeflèro reìiffenza , o che fi opponeffèro a feguitare la fua Religione. II di lui primo comandante fu Hanza fuo Zio , Andò quefto falfo Profeta sì m . ìf $ rapidamente avanzandoti nelle (ueMaomttn. conquìfte , che nell' anno IX. dell' Egira , e £30. dì Noftro Signore cqnquiftò la Cirtà di Mecca , e dopo avere fparfa la fua Religione per quafi rutta la Soria , ed in altri Paeff dell'Alia, ed aver lafciati per tutto de i lacrimevoli , e crudeli conrrafniettana, chiamata Egira, ciò* Fuga, in. TOnuiefota in giorno di Venerdì il dì 16. di Luglio dell'inno Su. di Noftro Signore. Digitized by Googlej «8 traflegni di un rapido Conquiftatorc mori finalmente in Medina l! anno X. dell'Egira > e 6 j i di Noftro Signore Alcorano è il libro , che contiene la Legge, e la Religione di . Morano . ' . falfo Profera . Fu da elio compilato coli' aiuto di Sergio , Monaco Ariano. Quello libro contiene un mefcuglio di varie dottrine tolte dalla Religione CrilUana , dalla Ebraica , e dalla Pagana quello . Da PrMfì. M Regna tanto di i Sara- cini tini, I , >ftore r" B f*? J* il Regno de i saradopo aver fatta per .? principio i ; mo i z [ quali comparfa neìl'Ae ncU' Europa fono ora nuovamente divili fono fia , feco ]i gran nell' Affrica Tribù yarie , , come già feci vedere nel T. IL Cap. L Suictffirì dì Maiimitai ' Maometto negli eflremi della fQa v u dichiarò per fuo fuccelìbre Ali di lui Genero , il quale aveva fpofara la fua Figliola maggiore chiamata Fatima. Contuttociò Ali dopo ; la tal morte di Maometto fu privato di dignità da Abubekèr, il quale prcfe il Titolo di Califfo (i) foftenuto dal potere di Omar, e di Of- màn, po Othmàn, olia l'altro AH Ci li ì quali uno do- fucceflcro fdegnaro del torro fattogli Alìftmt una Contrada dell' An-amnuLtjgt ritirò in bia, ave feguitato da molti del fuo nella compofe Legge Imamia quale permetteva moire cofe, partito , la che venivano condannate da Abubelcèr, da Omàr, e da Ofmàn. La divifa , che prefe Ali , era Adoro . Deum Domiimm finaro corde , La dolcezza , e la facilità , che conteneva quella nuova Legge di Ali gli procurò un partito ben forre, fu poi abbracciata, e fegu irata dagli Egiziani , da i Perfiani , e general- mente da turri gli Arabi , di ove è nara fra i Maomettani una delle loro principali divilìoni in materia di Religione ; mentre gli aderenti di Ali conliderano come Eretici quei che feguitano Abubekèr, Omàr, c Ofmàn ; . fi) Titolo, il q Ua e i jì dettero iruccertbri di Digirized by Google i6o Ofmàn ; e quelli viceverfa in mate- ria di Religione fono per medcflma nemici gli aderenti di la ragion irreconciliabili de- Ali 1 Turchi fono feguaci di AbutTartbi JSbo figaatibckèr , di Omàr , e di Ofmàn , e Ji Abab confeguenza non vanno d' aci f. ^ Arabi , e mancò co' 0 con # c0 q/mis.Perfiani , dicendo i Turchi, che quelli hanno aggiunte molte altre Omàr £ particolarità alla loro Eresia) e fera' pre in maggior difprczzo de i fuddetti primi tre fuccelfori di Maometto, cioè Abubekèr, Omàr, e Ofmàn de Samtmi famo rie i T. Turchi * . II. Cap. I. nell'Articolo Saracini pertanto feguaci al- Mora unicamente della falfa Dottri- pragrtgì na d. Maometto fecero , de i confir """^''^'derabili guaiti, e delle incuriìoni nella Sorta ; ma i danni maggiori fi erano , che a forza di armi andavano dilatando in quelle pani il Maometrifmo , e prello divenne ivi la Religione dominante AbaUker . l_ Abubekcr , primo Califfo dopo Mao- Digitizsd by Google i5i Maometto in due anni che vide , emaggiormente le fue conquide i coniiprogredì anche nella Perdove fpargeva , o fta- ftefe i ftc nella Paleitina; fece derabili lia e per ogni , biliva fa Religione Maomettana Morto Abubekèr Omàr Nel tempo > . lifló era in Paleitina che era facce fieomìrfrew. gli che quello Cal' armata fua rfo , varie vol, disfece , e finalmente foggiogò lezdegerd , o lìa Ormìfda. IV. il quale fu l'ultimo Re Pagano, di quella gran Monarchia e di qui te il in Perlia Perlìani i Re loro ; il Maomettismo edere prefe Religione la principio a in dominante ' Perlia Accaddero tante deplorabiK calamità circa l'anno 6}$. di No. ftro Signore. timo Avendo Re de i fopra parlato dell'ulPerliani propofiro dire» fcritti della , torna qui a come ne Biblioteca Ì Mano- Medicec-Lo- taringia vi è un infigne Codice, il quale contiene 1' Moria de i Re di Perfìa , Tom. V. che principia dal pritao L Catiff» • nio Re Cayamarath quello Re lezdcgerd H'digcndem ni » , e finifce con , ivi chiamato Monlìgnore Affemanil Catalogo de i Co- . che fece dici Orientali di detta Libreria sì fi efprime gum > co- Hifloria Metrica Re- . Perfariim , cui titulus Sc'tab - Natne > idesl Li&er Regis El Fardu/fi Per/a Poeta, re eleganti/fimo . Incipit , & Atttìore Orato- a Cayama- rath primo Rege, ufque ad Ifdegendem vltimum , qui a Mahometanis Regnasi amidebettatus vitata , s celeberrifit. Opus apud Orientale mi™ Col in Voi. bombye. CU. Perfermane eleganter ficis literis, exaratus , mtiltifqae figuri! atla Re- & . & gumexhibemikusmagnific?ntijfimeorpatus DEL- Digilized by Google 1SJ DELLA CITTA' D 1 GERUSALEMME Dopo il riacquifto fittone l'Impe- ratore Eraclio, fino alla prefa di ella fatta Saracini Omar da , gno de ed Radio quanto del i Re' Sue- Maometto. CAP. E Calino de al line tre primi i ceflori di • Xl> Imperatore fentendo Eratlh male andavano le fp"Hfr cofe dell' Impero in Soria , e ^TJini. pensò di opporli a ij i tì«racini , e perciò l'anno' 634. rnaridò contro di loro Boghero fuo fratello-, il quale fu in Palcftina progrem de * da efli refpinto , e venne cbftretto a refogiarfi in Edefla. Li In- Digitized by Google Brian va intanto " e té in portò in Paleftina fi ma vedendo Eraclio iteflb, 'itmmt, mt tnfpur poter foggfogare quei di non barbari, fe ne andò immediatamente a Geru- cu- ^""'^"falemme; d'onde toltone Croce de " a Santa 'crttt. , lo il Legno trafportò in Cóltantinopoli per liberarlo dalle mani de i Saracini , i quali vede- che quanto prima farebbero i ad attaccare la ftelìa Città Gerufalcmme , ove in quello medelìmo anno pofero l'afledio. In quello mentre venne in po- va . andati di raC .\ pindrm ter <* c ' Damafta. feo , la Califfo Saracini la Città di quale ii Dama- refe alle armi del Omar nell' anno 6}6. il quale permelTe a quegli abitanti di feg'iitaré a poliedere i loro beni , e lafciò loro ; ' il libero efercizio della Religione Criftiana a ffiàr fue prtndanii ; c lo fteffo fpefe fabbricò ivi Oper un gran Tempio. Qmàr andò in perfona verfo Gerusalemme, la quale erano già ^ ue ann 1 cne ^otteneva l'alìcdio elfi / strami ì . ; ! ' "i'mtì "wìwV delle Gvtrrg. — < fuc armi ; ; ma _ finalmente corrcn- Digitized by Google rendo l'anno medefìmo 636. fi refe 3 patti di buona guerra li portò ver11 Califfo Omar fo degli tà di quella abitanti della Santa Cit- una maniera allatto di ver fa da che ii fupponevano ; men, non tre folo tutti rilafciò i loro beni 1 ma accordò ad elfi di feguitare liberamente ogni efercizio della loro Religione; non volendo , che foffero neppure toccate le Chiefc ; a maniera i Saracini vennero Padroni anche della PaleiUna. in tal Patriarca Sofronio Il dopo la , il Ojiefto . ar- di Califfo entrò in Gerufalemme > fuo ingrefio veftito di panni di pel di Cammello e quale Omàr confervazione Palefiina la quando fece il 635- era dignità nel che aveva ricevuta da parola per la rutta , morte di Modello era la icelo a quella quegli fudici laceri oftewando un particolac rifpetto per quella Città ricercare ove era erà vglre era il . Indi fece luogo, in cui al- flato il Tempio dì i66. Salomone Oratorio , volendovi fabbricare un tyimwwfjM» . In qucfto mentre Omàr il Patriarca Sofronio pregò che volelìe fpogliariì degli , aveva, e rivellini de' meche egli iteilò gli ollèriva , alle abiti, che glio , replicate iitanze del quale , Omar accettò , fintantoché follerò lai fui proprj. Il Patriarca poco fopravviffe prefj d e na Città di Gerufa- gli vati Mùrtt dì a jj a Ssjrwto. cnjmt ] f memrc niorì nell' anno 637. dopo aver dato faggio di gran prudenza, e ottima condotta in occanone della prefa della Città Quello Patriarca aveva fcritto contro i Monoteisti, avendo rimcffigii atti di un Sinodo da elio rcnuro fopra tal propoìito, a Sergio Patriarca di CoftaminopoH Da San Iacopo Minore fino a quello Sofronio contami cinquantotto Patriarchi di Gerufalemme , veddeli per altro interrotta allora in quella Chicli tal dignità ; mentre dopo Sofronio . venne ufurpa- u Digitized by Google Luogotenenza della Chiefa Gerofolimkana da un certo Eretico Sergio Vcfcovo di loppe , il quale ta la aveva prefa quella dignità autorità non con ma per po> , ed il quale fenza efordinato p re fu me va di Eccleiìallìca relìà Secolare fe re flato ordinare gli altri. Dopo fembra, di Sergio che Chiefa di Gerufalemme potelfe governata da qualche altro Eretico ; ma è ben vero , che fotto S. Martino Papa , che reflè la Chie- la eflcr fa Romana dal al 6s$- quella di Gerufalemme tornò nuovamente in mano de j Cattolici 1 eilèndo (la- un to eletto per Vicario di quella Stefano Vcfcovo OrtodolTo di ; e d3 quello è probabile, che Vìcarj , fintantoché la Chiefa di Gerufalemme tale Dora follerò intuiti altri riailùmelle che non non circa il lì titolo vedde Patriarcale fuccedere , > il fe un fecolo dopo Omar dopo falemme pafsò L la prefa di alla 4. Gera-^^ conquifta di ai*. An- Digitized i>y Google 168 Antiochia, che da molto tempo era la Capitale della burla , e così ebbe termine in quella Provincia il potere degli Imperatori di Coftantinopoli > quali i per continovata defcendenza dalla conquifta fattane Gran Pompeo era fiata foggerta all' Impero per circa fettecento anni. In quelli fletti tempi l'Egitto feguirò il dettino medeiimo, (i) e per ratto fu riabilita la Religione il Maomettana Morti di Zradia. Dietro tante calamità ne vendell'Imperato- n e appretto la morte re Eraclio» che fu l'anno 640. di N. S. il trentèlimo del fuo Regno ed leuantelimofefto il dell' età fua • VaCO Accadde allora , effendo 1' anno Sjo. di e dell' Egiri 18. che d' ordine di "Omar la faLibreria de i Toloméi , che era in Aleflandria , i volumi della quale fervirono per ribaldare i pubblici Bagni della Noftro Signore, fu bruciata niolà Cirtà per il corfc di fei Meli. Sotto que- llo fieno Califfo fu fabbricata nell'Egitto la Cittì del Gran Cairo , nel luogo ove fu fi» l'Urtici Cittì dì Menfi. Varie fono le opinioni degli Scrittori intorno a qucft' Imperatore. Nel principio del fuo Regno fi portò con molta faviczza > e inoltrò gran valore nella Guerra co i Periìani ; ma dopo vinto Chofroe e dopo la pace fatta con Siroe, li vedde un Principe non guerriero , ma un piuttosto Principe datoli allo controverfie in materia di Religione , per cui ne nacquero altri guai Chicfa Orientale nella trafeurati gli affari dell' profittandoti di quella fua come pare Paleflina li e , e vennero Impero apMaomettani , ; intanto i debolezza per occuè veduto la Soria , la altre Provincie dell' Impero Nell'anno 043- di Noftro gnore, e 2j dell' Egira , Si- pmà r ^™ a Germalem- aemfa. Mofchca, che fino a' Itmm, principio a edificare in me la nollti nella gran giorni vedefi quale fu già fulla il Piazza, Tempio Salomone. In progreflo di di tempo di- Digitized by Google come io dicevj, ora è nuovamente Tempio di Muful marini : divenne Chiefa Crilìiana ma , e ficcome di uue- dovrò Edilizio flo riarticolar difeorfo , farne altrove perciò dico ora foltanto , che nel tempo , che coltrami! (ad inlìnuazione degli Ebrèi fece } quel Calirlb togliere la Croce che rcltava dirimperro a , Tempio dell'A, il quale era fopra il Mone quello princìpio decrc occaiione, clic in Gcrufulemmc fotquella fabbrica, fui feenfione te Olivero fero gettate abbatto tutte le Croci, che erano Mjrtt alla Omar dì Omàr. pubblica villa. regnò dicci anni efien- do (iato ammazzato in Gerufalemda un fuo Schiavo Perfiano 1' anno 644. di Noftro Signore, e me i+. dell' Ofi»™,» OrtBi*», ' gira. Al Calirlb mànj „ ii in , il Omar fuccefle Of- altrimenti chiamato Othquale nel 6; s- ài N. S.e jj. dell'Egira fu ammazzato in una le- di/iooe, dopo aver regnato undici Digitized by Google Con Ofmàri anni CO, Regno de Maometto le fi tre i terminò il primi tre fucce libri di Ali, all'avanzamento del quaerano oppoiH i fuddetri primi Califfi Ofmàn , fu dopo dichiarato la A:ìt morte di da fucceiibre, quei dell' Egitto , da quei della Mecca , e da quei di Medina ; fu poi am- mazzato ancora elfo nell* anno 66a, di Noftro Signore , e +o. dell'Egira DÌ qui ne nacquero delle guer- Saraiini re fra gli ileffi Saracini , mentre quei) la di lor f che erano della defeendenza , o del div'Ji. . primi tre Califfi , non voluto riconofeere Ali , dal cìie ne derivarono fra dì loro tante altre divilìoni , che fi conterebbero fopra fettanta diverfe Sette partito dei avevano Maomettani. di Quella varietà delle loro opinio- Fa fotto quello Tuo Generale refoli (i) Califfo , padrone che Muavia dell' ITola di Rodi ne] 654. fece abbatter» il famofo Colono del Sole, che era all'entratura di.quei Porto. Digitized by Google niom , non è da attribuirli alla loro ignoranza , , fe non e alla divcrfirà di quelle Nazioni) le quali quantunque abbiano per fini fondamentali il Maomertifmo ; contutrociò non fi accordano fra di loro in molti punti di Religione. Nientedimeno fi maritano con ogni Setta, e vanno a orare nelle Beffe Mofchée. Digitized by GoogI DELLA CITTA' GERUSALEMME Dopo che venne in potere de Saracini, fino ai tempi di : i Carlo Magno . CAP. "I 7"Enute A/ XII. oramai le Provincie , e della Palefti- della Soria na peli' intero pofléflò de' _ la Città di Gerufalemme , per varj Secoli fu governata da i Saracini CaliiTi , o piurtoiìo da i. loro Luo- gotenenti, o Procuratori, giacché il Calino Moavia , fucceiìore di Ah, nell'anno 41- dell'Egira, e 661. di Noftro Signore, (labili la (uà relidenza della Soria , in Damate) , Città e Io fieno fegdtarono a fa- Digilizad by Google a fare Ì fucceflbri della razza degli Ommiadi, della quale era lo ftcflb Moavia , che finì poi con Meruan li. l'anno 132- dell'Egira, e 749. di li Gwirno ii Gerufj. lemme 4i- Gesù Crifto. D Governo della Santa Cittì già divenuro Maomettano ; e Religione Maomettana li fece al" esi 11 Ragion del Paefe; nienteera \ mZZ(jbo. t dimeno i Criftìani vi goderono per qualche tempo delle prerogative accordate già loro dal Califfo Omàr; cconrinovavano fempre ad avere gran venerazione per quella r'agguardevoliflìma Città Le Pellegrinazioni erano frequenti, eleverei e gli Erertii, e Ì Monafterj . erano abitati da fanti Gmfaiim- Uomini "Anche mt ™»™-ftantinop(5li di 1 1 efemplariflìmt , e Religioiì Imperatori di CofeguitaVaiio a riguar- gì' Generale tenuto l'anno dSo. fotta l' Irrfperarore Coftantino Pogonato , il Legato della Chiefa di /m- nel' fello Concilio ftruterì ,'tsi Coitantiriopoli 5 Ge- Gerufalemme fi trova diflinto del polio più onorevole , eQendo flato finillra (i) del Trono inlieme co' tre Legati alla iìtuaro Imperiale , del Pontefice.. De difturbi grandi principia- Dijlarbi i rono a entrare nella Chiefa Orientale circa l'anno 710. 11 Califfi) le- ntttacbfr. f" 0' s">- un cerro Laodicéa, ( oggi Tace hia ) zid IL alle perfualìoni di Ebrèo di Città Marittima della Scria nò, che per fero tolte tutto da ì il [1) Appretto zione è convoco la , ordifof- Tenipj de' Crìitiani tutte le Sacre Immagini Giudèo, che aveva credulo Iezid , Regno fuo gli . Il perfido configliato il aveva prometto , gli Orientali il polio di difKnparte finillra. Allorquando Ci da Eugenio IV. Ferrara cadde il Concilio in qualche disputa fra i Latini, e i Greci intorno al primo pollo , che pretendevano di avere 1 Prelati si dell'una, che dell'altra Comunione; la qual differenza 11 accomodò, itandolcue j Greci * finillra , e i Latini a delira , e cosi 3 ciafeheduna parte parre di avere la preeminenza luì principio Digilized by 176 che cosi facendo » averebbc regnato ancor quarantanni ; ma lezid morì poco dopo» e l'Editto nella Sorla , e nella Palcftina non fu altri- menti efcguito. Figlio di lezìd voleva venII dicare la morte del Padre Copra la Trhtiph àttr E'isii degli Indovino Ebrèo ; ma e ritiratoi i ne iie Terlafua re dell'Impero, trovò ricetto empietà preflb di Leone lfaurko, U quale lafciatofi pervadere dal perfido Giudèo, l'anno i%6. fnfci- v ; ta 0 C l femrirfl. fti fallo fo tò nella Citrà di Coftantinopoli Eresia degli Iconoclalìi , l' cioè de i dèile Sacre Immagini , e nelI'anno 718. emanò un Editto Cotenne conrro il culto delle medefime , per cui nel 730. venne feomunicato dal Papa Gregorio H. Siila SoAppena , che in GcruCalemmc e nella 'Mtftì'e che in tutta la Paleftina, eoa i ac- Soria fi Ceppe tale Editto , quei Vc- Nemici ccttno il fcow j unanimi col Popolo tutto Cco- rounicarono l' Imperatore . 1 f trafori. Digitized by GoOgll Un delle 177 gran difcnforc del culto 5 Dj - - mcdelime allora trovofii nella^Ti/ Corte di Hicham Calino della So- tatù Quelli fu S. Giovanni Dama-'* & fceno, al quale, per iftigazione dell' Eretico Leone Ifaurico , gli conria m- . venne molto lino ma ; fotfrire dallo fteflò riacquiflata la Ca- grazia del Saracino , fi ririrò il fant' Uomo Corte t e pafsò in Gerufalemme > fofìenendo femprepiù quei Fedeli nella venerazione delle Sandalia Immagini . Da Gerufalemme pafMonaftero di S. Saba T. IV. Cap. XI. In quelli niedellmi tempi ebbe D ; v ;ggnt te sò poi nel principio la funefla divisone della ctìsfa Greca dalla Latina ; Km-Cma i/BiLa '""' in varj tempi interrotta e'" non mai eftinra , anzi rinforzata poi maggiormente da Fozio, e che duCirca 1' anno 500. ti . Chiefa ' lione ra tuttavia era fiata un'altra piccola dividane Chiefa Orientale , e l* Occidentale , ma nel ji8. furono quelle riunite Cap. VII. Tom. V, Morfra la . M Digitized by Google ajlMtì*» Morto Leone Ifaurico , che fu ^""'""•l'anno 74'- gli fucceiTe Coftamino Copronimo il quale ereditò coli' Impero , anche V Eresia del fuo an, teceflbre . Nell'anno 132. dell'Egira» e nivifone */ Bff« 7 4p. di Gesù Crifto fu deporto dal ^U0 t- a l' ^ aro Meruan II. e con eflò 'thii'ià Oranti, terminò la Razzi degli Ommiadi 1 i quali avevano tenuta la loro Tendenza in Damafco per il corfo di novantun' anno Il Regno de i Sancirli venne allora in mano della razza degli Abbaflìdi» il primo Ca- d i . liffo quale della gnando quale il Abdaila fu l' Impero de racini fu divìfo in tre parri balas refe lì della Periia mf' Egitto Scria : re- , Sa- i Abu- Padrone del Governo ; Saiim di quello e Abdaila i dell' di quello della Abdaila fu un Califfo molto na OPP^ P?mf '«niente %Zo,™™ Monaci e Eremiti della Pale\ 1 ftina gli , , e della Soria ro Chiefe , , fpogliò le lo- e tolfe da perrutto la Cro- Digitized by_ Go.ogle 179 Croci; di più ordinò > che con tralignali i Crìfliani , e bréi per ni ; così foilero gli E- efière dìftiaii da i Saracitiranneggiando per far ri- vivere e gli uni > e gli alrri ad abbracciare la Religione Maomertaper cui moiri Criftiani furono coronati colla palma del Martirio. iia j Regnando Colìantino Copro-Q"»"''**»/» nimo, l'anno 7*4. fa da elfo con- c£j"'" vocato in Coftantinopoli un Con- "°%IJ0 'jì càliabolo contro la venerazione del- Girale Sacre Immagini ; e nel 755. veti- >"»"' ne tenuto un Sinodo in Gerufalemme , nel quale il giorno folcnne della Pentecoite fu condannato il fuddetto Conciliabolo . ctitji ^ Inranto fotte il Regno di que-rf' Gcmfafto Imperatore lì vedde nuova-'™*" fola Chiefa di Gerufalemme ™™»*«n governara da i Patriarchi : contava-» daipsli allora circa un Secolo j da che tritrebi. rnente dopo la morte del Parriarca Sofro-z«« Per- nio, veniva retta quella Chiefa fol- f"-«gt*<to »nto da i Vicarj Cap. XI. Morì Coflantino Copremmo M 2 nell' „„„ , e trine. Dicjitized by Google nell'anno mro tao 7 74. nel 77 j. Figliuolo , Gli fucceflè nell'Im- Leone Porfirogeniio quale mori nel il 780. non meno reprobo, che fuo Padre ; ma colla ài lui morte la Chiefa Orienrale principiò nuovamente a reipirare dall' oppreffione in cui la teneva 1* Eresia degl* Iconoclaftì ; mentre Coflantino , c Irene , i quali dopo la motte di Leone , nel tempo medefìmo principiarono a regnare fi , delle Sacre dichiararono difenfori Immagini Si vedde per altro fufeitare nel _ fftM Ahù p?,. .78 S. un* altra fiera perfecuzbne veri Criftiani della Sona, e della feguita è fo Crifiiini. Pallina: l'autore di quella fu il Calnto Mose ; ed il fuo fuccefiore Aaron non fu meno tiranno licitò allori interrotto in quelle parri \ . il libero efercizio della Re- ed Ella Patriarca di Gerufalemme fu efiiiato molligione Criftiana , to lontano dalla fua Sede,- ciò fu il motivo , che non porette intervenire al fettitno Concilio Genera- le Rigilized by Gaogjs. Il le di conTOcato l'anno 787. d'ordine Co fra n tino j e d'Irene nella Cit- Nicéa di Bìtinia perii riftabilimcnto del culto delle Sacre Immagini, ove in fua vece intervennero due Monaci , i quali refero ficurtà della Fede Cattolica > eh; era tà di oflèrvata non folo in Palcfiina , ma anche nella Sorla 1 e néll' Egitto giacché per le turbolenze > che regnavano anche in quelle parti non andarono al detto Concilio neppure il Patriarca di Antiochia , nè quello di Alexandria M 3 DEL- / Digitized by Google DELLA CITTA' D I GERUSALEMME NE I TEMPI D l CARLO MAGNO. GAP.. XHL Gorgia vs.f^- lorgio Patriarca di Cerufatriana éì lemme , correndo l'anno 799. B Gerufa- VJ quella n cu j e g[j fa opinato a Dignità Ecclciiailka , ebbe i Principi CriJ peniìcro di (limolare alla liberazione della Terra i Mufulmanni. Per ciò efeguire , molto confidava nel potere di Carlo Magno Re di lliani Santa dalle mani de Francia , a cui mandò in quello fieno anno. un Monaco, il quale gli por- Digitized by Google tò da parte fua molte Reliquie , c tanto trovali fetitto nell* Ifloria Cronologica de i Patriarchi di Gernfa- lemme, ove gli citaniì a tal propofito Annali di Metz I) Baronio per altro ne' fuoi Annali Ecclciìaftici non fa menzione , che detto Monaco portane a Carlo delle Reliquie ; ma bensì , che il detto Patriarca Giorgio gli fpedifle per il medeiimo le Chiavi del Santo Sepolcro Pàtriarcba Hierefilymanim per j'uum Monacbum mifit ad Caro/um Magna» SacrofanSli Sepukri Redemptorts NoJIri Claves. Ba~ ron. Annoi. Eccief. Noi vedremo però più avanti, che per tali Chiavi devonlì inrendere, Sante Reli. quie . Sul principio dell' anno Soo. Carh M - Magno ri-"^l'B Monaco e con i, mme ~u di Noftro Signore Carlo mandò elio fuddetto il inviò anche Zaccaria con molte del fuo Palazzo , Pretci, offerte «« -zw*"'** da dirtribuire per quei Luoghi , eh? erano flati fantiiicati dalla prefen- M 4 za Digitized by Google I&4 za di Nortro Signore , e per 1 Fedeche ivi conducevano una vita li, miferabile Hkrofolyma Monachili Strettili ab Urbe Immenfo nimium /patio terraeque Ma- Tane rifyue Tranjcurfi Regi munui preciofui » orniti Auro àetukrat , mittente pio Patri- arca Pignora Sanila loci , Chrifiui qui Girne fepultut Morte refurrexit vitla , quo gattaia Mundo Angela! baec Coeli mijfui narravit ab Arce. Rex quoque natalem Domini celebravi! i» Aula lam diéla me are Abfolvit xerat , , Monacbumque debinc re- volente/a comitemque fimul conjun- UH Zacbariam regali! erat> qui Prtf' kyter Aulae Per qmm magna lodi m'tjìt danari» 4tSantlii , Digilized by GoogI i8j Atque viris impem vitam ducenti' bus Ulte, Et mala perpejjis mundi fub nomine Cèrisli Poeta Saxon. Annal. Frane. Di più Carlo fece tare una Colletta per la reftaurazione delle Chiefe di Gerufalemme , la quale fu intitolata De Eleemojyna mittenti in Hkrufalem propter Eccle~ jias Dei refiaurandas , il qual Decreto trovali nelle di lui Capitolari no Re . Il dì ij. di Dicembre dell' anZitlcerilt 800. nel tempo, in cui il prr(f Carlo li trovava a Roma , arri- rema ila ftcfto vò in quella Città di ritorno da ('""fi,mv" Gerufalemme il fuddetto Prete Zaccaria e con elio il Patriarca Giorgio mandò due Monaci , uno de i ' ; Monte Olivero , e 1* o phttofto del Monaftero di San Saba , come dicono gli Annali del Baronio Quelli di commiflìone del Patriarca di Gerufalemme portarono quali era del altro di Betlemme , a Car- Magno le Chiavi del Santo Sepolcro, quelle del Calvario > quelle ancora della Città , quelle a Carlo del Monte Oliveto, c gli portarono anche il Vcffitlo Zacbarias cum . duobui Monachi* de Oriente reverjìe* Romam verni, quos Patriarchìi Hie L rojolymitaniis ad Regem BenediHionìs Dominici , ac cattfa loci etiam Civitatìs , qrii mifit ; Claves Sepukbri Calvarìae > Claves & Moniti > cum ad Ann. Sco... Aaron Calino de i Saracini , e anche de " a Per " *7'aiiffò'm ?uefti rem P> Re Vexillo detttleruHt . Anna!. Loifil. Airon ! , e di quali tatto l Oriente , eccettuarone V Indie , concepì un grandilTimo affètto per Carlo Magno* con cui entrò in cofrifpon- co» fia CétIq denza dì doni Sapendo me l' il , e , e di Ambafciatori Patriarca di amicizia Califfo il ) Re Gcmfalem- che panava fra il Carlo , fi fervi di ancori con Carlo , c appi* indina- tale occafione per entrare egli in alleanza profittare intanto delle Digitized by Googll i8 7 zioni, che aveva quel Re pec folliedella Chiefa di Gerufalemme » c di quei Fedeli vo le lo La corrifpondenza amichevoSaracino Aaron con Car- del Magno li vedde arrivare tant' ol- che quel Califfo accordò a i , Legati del Re Carlo non folo quanto domandavano , ma di più concede, che il Sepolcro di Noftro Signore fc-flc in potere dello fteflò Carlo Quum Legati ejus ( Caroli ) quos eum donariis ad Sacratijftmum Domìni, ac Salvatorts noBrì Sepulerum , locumque Refitrretfìonis miferatì ad eum venijjeut > e/(Aaronij Domini fui voluntatem tndìcaffent , non filum ea , quae fetiebantur fieri perm 'tfit , fed etiam Sacrtm illum > ac falutarem locum , ut i/li ut rie . ^ Potefiati aferiùeretur , coucejfit Eginèard. in Vita Car. Magni, e così . Carlo Magno fu il primo fra i Re Occidentali , che foffè fatto legittimo Padrone del Santo Sepolcro . Sé igitur Rex Chri8ìani$mm fri- s. St- t°,ir ° • mas tnus inter Reges Occidentale! Ugiti- Domimis faclus eél Sacrofuicli Nojiri Redempioris Sepulcbri CllTtrvMzh Jl ^3tmL H rigasi-- (km Cario fi Ma Annali re Magno averte £ Califfo Aaron anchc 7vutìil dal Dominio nio della Santa Città di àeiia cit- lemme e perchè tal , G metca immT"'' '' in *//' ' duD *> io > convalidare per . Barai. Eccl'fcelebre Muratori ne i fuoi d'Italia procura di dimoiìra- c he Carlo , quanto il leggeri negli fl avuto Domi Gerufa- Dominio non ci pone davanti fentimenro fuo Annali Loifelia- ni, qui fopra da me citati» ove ve, che nel ritorno , che fece Zaccaria Prete da Gerufalemme mfie- de/i me na co , erti i due Monaci della Palefti- di commiflione del Patriarca portarono feco , per confegnare a Carlo Magno , la Chiavi del Santo Sepolcro, quelle del Calvario, quelCittà le della Oliveto , ed il Veflillo Monte Qui Bcne- del auelle , . diclionìs caufa Ciaves Sepulchri Do- ac loci Catvarìae , Ciaves e, Mentis citm Vetiam Civitatis , Per ntilo detulerunt minici & . Digitized by Google bia Sig. Per far vedere guai forza abfenrimento del celebratiflìmo Muratori fopra il Dominio del- il la Città di Gerufalemme , che dice avere avuto Carlo Magno , e per vedere nel tempo fteflò , ciò che devafi intendere per 1' invio delle Chiavi , e del Vefliilo delle parole modelline fi mi j i fervirò che trovatiCate- nella Prefazione critica del lani al T. W. fo Muratori lili degli Annali dello ftef; ove quantunque par- del Vefliilo, e delle Chiavi del- la Confeflìone di S. Pietro , che folevano conferirli da i Papi a i Re i e ad altri Principi ; nulladimeno fervìrà ciò anche al propolito noftro , giacché le Chiavi , e di Francia il Veffillo ) fpedito dal Patriarca di Gerufalemme a Carlo fimi! cofa, di cui parla Magno il è una detto Cri- = Eccomi ora alla fpiegazione = del Vernilo , e delle Chiavi dell» = Confeflìone di S. Pietro , che fo= levano conferirà da i Papi a i Re = di ipo = di Francia , e ad altri Principi Il Vcllillo altro non era . che un fe3 gno di difendere la Ghiera , e le = Chiavi non erano, che Teche rim piene di Sacre Reliquie, giufta il = fornimento del Zovio T. I. deila . a = Biblioteca Pontificia preflo il = Roccaberti p;ig. 19. Fn/)ì novato~ - res, qui ex eo quod Leo IH. Cla- = ves aureas ex Sepulcro * de more acceptas , S. Petrì Vexillitm Romanac Urbis mifirit ;per Claves in pojfe/flonem Romanae = Ecclefiae , per Vexillum Romae = Urbis immìffum ofjìrmant Igtio= rames mìferi-, Vexillum tanquam = difenfori Ecc/e/ia , Claves autem = ve/ut Religiofo ReUquianim cul=• a Cérolttm & = tori miffas ritti prìfio effe : cui» eae - non tantum hnperatoribus , ve= rum aìiis Priticipibus Chriilia- & = tiis, = fiatn quibus mh'tl juris in EceleRomanam éfl » temporibus devotìonis mìtte- = Gregorii, eaufa = rentur, foggiugnendo più abbaffo lo fteflò Critico Catelani = Che = fe poi il VeilìUo » c Chiavi hi= dette , che fole vano darli da i = Sommi Pontefici a i Principi = erano > come dice il Muratori , il = fegno adoperato per conferire la = Signoria » troppi furono certa= mente i Signori di Roma , giac= che a moltiifimi mandarono i = Papi il Vefllllo colle Chiavi dcl- = la Confcffione di S. Pietro = fin qui il Catelani Adunque da quanto dice il noltro Critico, lì è veduto fin ora non folo ciò » che liano le Chiavi , e il Veflìllo , che Colevano conferire i Papi ai Re di Francia , e ad altri Principi , ma ancora ciò che dovali intendere per tal cirimonia > la quale non voleva già lignificare il fegno per dare l' Inve. . itirura della Signoria Riducendo quanto fopra fi al propolìto noflro è derto ) non trovo che dice il per altro lodato Sig. Muratori avete avuto Carlo Magno fo- , — "TJigittzecTEy Google ipl fopra della Citta di Gerufalemme , giacché r invio fattogli da quel PaCapo della Chicfa Gerofo, e del Veflìllo non era fe non una pia cerimonia , come quella , che ufavano i triarca limirana delle Chiavi Pontefici Romani Potrebbe per altro cadere un dubbio» mentre negli Annali Loifcliani parlali non tanto fione a Carlo Magno e delle Chiavi de quanto anche i delle della mif- del Vcflillo tre , Santuarj, Chiavi della Gerufalemme. Ma ficcome tale invio venne fatto dal Patriarca, cioè da una Perfona Ecclefìaftica , la quale non aveva alcun ftefla Città di potere fopra quella Città , ma che aveva anzi di grazia di ellèr foflèrto dal Tiranno Calino Aaron , a cui come unico Signore di elfa , poteva folo efier permeilo di difporne ; dico adunque , che per le Chiavi della Città di Gerufalemme non devefi intendere , fe non I* ifteffo di quanto vogliono dire le Chia- Chiavi degli altri Sanruarj , cioè di cilère coniidcrara la Città medefima tutta un Santuario , giacche per troppi giufti titoli è fiata chiamata la Città Santa , così fi Cuoi chiamare talvolta anche fra di noi, ma, collantemente appellali con tal nome non Colo da i Criftiani Orientali , ma altresì con un da tutti i Maomet- nome chiamandola tolo la confermi! in Gerufalemme un'ufanza, la quale effendo molto antica, dubiterei, che giorni noftri pofia aveife prefa la fua orìgine dalla fpe- dizione delle nominate Chiavi , le quali devonfi già intendere per Reliquie de i Santi Luoghi adunque di Santuarj fare . Coftumafi rilievo di tutti i Santa Città T. e quelli fono lavo- di quella !V. Cap. IL e XV. ognuno feparatamente , o più uno in un pezzo medelimo , o rat- rati di Tom. V. N ti oggi prr lt 0 ""'" ti uniti infame , e volendo fi può avere rapprefcntata nella forma medeiìnia tutta la Città, o qualche. Quartiere di efla Tali lavori fono fatti per lo più di legno Terebinto , o di Ulivo in tarlia ti poi) e ornati di Ebano, e di Madrcperle Oltre di ciò fo. gliano fiurfi delle fcatolcrte lavorate fui gufto medeiinioj nelle quali eftendq varj fparrimenti , vi fono k elfi delle pietruzze, o terra di quei Santi Luoghi. Quelle robe fono poi ratte benedire da' Padri Minori Ofiervanri di collocati fra della -Terra Santa, per le quali vi è inol- una benedizione particolare , e dopò vengono diftribuite da quei Rcligiofi a i Pellegrini, o i Pellegrini medefimi le comprano facen- tre dole indi benedire. Di ! ne veggono mole piutnon fono lavo- fimili lavori fe talvolta di quegli fatti in toito grande, e fe rai con tutta la maeftria , colla quapotrebbe farli un abile Stipettale io, io , fono per altro fatte còli' imma, rappre tentando al ginabile efattezza vero quei deferirli Santuarj 11 Rererendiflìmo di' Gerufalemma , cioè il Guardiano della Terra Santa fuole eoftumare di Spe- dire tali Santuarj a i Principi Europèi , e anche qui può dirli ceutja benediSionis , ed anzi io fo di aver veduto in quella Real Villa del'Poggio Imperiale fatto di rilievo nel- forma la fuddetta rutto il Gran Tempio della Refurrezione , nel quale niente manca di quello, che veramente fi vede a' giorni noftriin qaello di Gerufalemme..': Allorquando parre ta Città per dalla San- tornare in Criftianità qualche ReHgbfo Min. Ofs. gli è Tempre confegnata dal Reverendiffimo Padre Guardiano una cafletta, o più di una no ci , to , , nelle quali vi fovarj di detti Rilievi , delle Croe delle Corone , il tutto benedet- e ciò per re diftribuite , lui fieno , o per eflè- e confegnate non tan- to a qualche Sovrano , e gran Signore, come ancora a i Benefattodella T. S. anzi ogni anno per Pafqua il Guardiano di T. S. fpedifce all' Ambafciatore di Francia a ri Coftantinopoli diverlì di quei lavori , e lo Iteno fa a i Confoli , che S. M. CriAianiflima rifeggono nclli Scali , cioè nelle Città Marite in Rama Città > in con (idea, e ciò zione della protezione dal Re dì Francia , fatto la quale fono i Padri Min, Ofs. che abitano nella T. S. Le Chiavi adunque mandate dal per time della Sona della Paleftina Patriarca di Gcrufalemnie al Re Carlo Magno, altro io credo, che non fonerò , fe non t detti Santuarj fat- varia for, o altra fecondo la moda di quei tempi. In quanto alla porcili di Carfopra il Santo Sepolcro ta nella prefente ma Pettftì di caria '. lo Magno "fate quel Sacro Depolìto , queftaelfergli veramente dal Calino Aaron , e ciò li vede Hata data li rileva >y Google come Copra dello fieno fi è veduto Re Carlo Segretaria Eginardo ivi menzione ne Chiavi dalla vita , dal Tuo facendoli ferir r a non , di Veflìllo , nè di da quel Principe giacché effóndo que- fpedire Maomettano , cofe riguardanti unicamente lo apparteneva far ta, fi cerimonie, e distinzioni al Patriar> non fapendo niente di quelle il lle fpiriruale li ca Califfo , o non curandoli di ciò che unicamente riguardava la Religione Criftiana. Qui è per alno da notarli, che offfrvaxÌ9. quantunque Carlo Magno, leniMi» mtrrlegittimo Padrone del Santo ***** i" fatro Sepolcro, conturtociò la Poteftaad^g" * accordata fopra del medelìmo, u siwn Tempre intendere limitata , Separo. giacché il Principe Saracino , è vero, che averi dato a Carlo ogni potere; ma folo per quanto riguardane il Culto Sacro di quel Santo Luogo con riferbarfene per altro V jufpatronato , come vedefi praricaeflo devefi re fino a quelli giorni ; mentre fe in quel gran ziarc gli Tempio Criftiani i Armeni , veggono ufii Greci, fi Latini, e tanti altri Criftiani Orientali , i quali hanno l' ufo co* mune» o particolare de i Santuarj, che fono in quel Tempia , per altro l' suolata Padronanza riguarda poi immediatamente il Gran Signore ; anzi chi è al Governo per lui della ne le Città di Gerufalcmme tiei nelfi può entrare , nè uaver pagate alquante come vedremo altrove Chiavi di quella Chiefa non la quale fenza feire monete > Se di prefente Criftiani i fi mantengono il diritto del Culro del 'Santo Sepolcro con delle gtavofe contribuzioni pagate al Governo Maomettano i non bifogna fuppordifferentemente a i che fi facefle di Carlo Magno» giacché 1' elemofine, che elio mandava > e le da eflo fatte fare , ad altro re tempo collette non fervivano , che per mantenere quei Fedeli nell'ankniniftrazione de .„: fc Santi Luoghi ... i , . Non Digitized by Google Non bifogna omettere di dir qui, che anche il Tino parla delCarlo Magno fopra il Sanro Sepolcro , e delle liberali elemofine , che egli mandava non folo in Gerufalemme a i Fedeli , che vivevano fotto il dominio de i Maomettani , ma anche a quei dell'Egitto, e dell'Affrica, i quali pure erano fotto il giogo de i Sarac ini . Non folum iis , qui Hterofolymis habitaoant fui infidelìum po~ tejlats Viielibus , verum iis , qui la giurifdizionc di & in Mgypto &c. di ove li Scrittore rileva Tyr. Lib. , I. Cap- IH che anche quello (ierufalemme riconofee Dominio de i Saracini , e non fono quello di Carlo Magno fotto il avendo anzi detto più l'opra, che mercè dell' amicizia del Re Carlo col Califfo Aaron , Gerufalemme li era ridotta in una perfetta pace , talnientechè parve da allora in poi, che in quella Città fi viveffe piuttofto fotto l'Imperio di Carlo, che forco quello del Califfo, ha ut pia- Digitized by Google 200 gis fub Carolo cipe ( , Aarone Tyr. Lio. per un qttam fub degere J dì£t» Prin- vìderentur- Cap. Ili I. Tirioci Mrm califfi fa comparire Aaron Uomo TìrmBu. devoliflìmo quillità in > maravigliofo , e loper cui tornò la tran- Geruialemmc , e in quei Fedeli Criftiani intelligenza lo , » , mediante Li buona che vi fu fra il Re Car- e quel Calino ma ; te fu per brevifiìmo tre vedremo la Santa quella quie- tempo , men- Città torna- ta in lacrimevole fituazione RofflsJiOT di . T*rpm,. Bifogna avvertire , che varj hanno detro, che Carlo Magno facefle molte prodezze in Oriente > e che egli conquidane la Terra Santa, ma tali cofe fono fole i che ebbero principio dall' antiScrittori co Romanza diTurpino, le quali* come dice il Muratori = furono ab= bracciate dal Dandolo = librici come ptratore . , e da altri verità contanti * quali non hanno Intanto Carlo giotno di Natale MagmimW ;i . , le fpaccio rno nel Sananno 800. di deli' =.ti by Google Noftro Signore fu incoronata Imperatore de i Romani nella ChieSan Pietro di Roma dal PonIII. e di qui ebbe tefice Leone principio I' epoca memorabile dello di fa ai (labili mento di un nuovo Impero in Occidente re , gno L'anno Boi. di Noftro Signo-# Califfi eflèndo l' Imperatore Carlo Ma-'*"' 0 " "** in Pavia > ebbe avvilo di ellère "* j g^" arrivati in Pifa il dì 25- alcuni Legati del Califfo quali portarono varj doni di Aprile Aaron , , e fra i„ « i elTì il quale lo ftelìb Carlo aveva già richiedo a quel Califfo fino del 797. Fu queft' animale sbarcato a Porto Venere , c il dì 10. di Luglio dell'anno 812. fu traf- un Elefante , portato in Aquifgrana di cui , il Poe- ta Saffone. Hoc de longinquis Elepbas Regiombits anno Primitus adduclus ; mira fpeflacttla Regno francorum dederat Perfarum de- ntane Prineeps Urne Digitized by Google Hiinc Aaron Poeta Saxon. fa Annoi. Frane. Il ,. jZZ Jvft Califfo Carlo Aaron buon amico Magno refe 1" bile tributo alla natura fiteedr Mrtmtt . indifpenfa- l'anno 103. Egira , e di Noffro Signore 808. a cui fuccefle nelT Impero de i Saracini Mahomer % il quale P anno dopo» cioè nel 194 dell'Egira» e Sop. di Noffro Signore, ebbe a Ibflenere una gran Guerra Civile contro Abdalla fuo Fracel minore , dal che ne nacquero molte turbolenze nella Sorla , e nella Palcffina e dell' , molto ne Ltitm dì Gmfa- (offrirono 1ue ^° m - ft c i Criffiani. ^° anno 809. efGerufalemme un fetido Patriarca di itmmr n Tommafoi papa tn- ricevè dalla tcre , Pontefice Leone III. Santa Città due let- il che una fcritta da alcuni Mo- naci del Monte Oliveto , riguardarne un dubbio fufeitato in quel Monaftero circa la Proceflìone dello Spirito Santo; lettera dello ftelìo fui propofito l'altra era una Patriarca' fcritta medelìmo> per cui nel- 2QJ nell'anno fieno fa tenuto il ConAquifgrana EiTendo fra i Saracini quafi jjntJlL un' Anarchia * tutto il danno an- u Cbitfi dava a ridondare fopra le Chicfc , * (toc' che erano in Gerufalemme, le quali nell'811. reflarono abbattute da-, gli Infedeli ; come pure furono relè deferte le Laure di S. Saba , di S. Cantone , di S. Ciriaco > e i Cenobi di s Eutimia , e di S. Teodoro ; e tutto 1' Eremo della Santa cilio di - foffrì una egual defolazione T. IV. Gap. XI. XII. XIII. Molti morirono perla Fede, e altri fe ne fcapparono in Cipro , o in Città Criflianì Collanti nopoli , ove regnava alloil pio Imperator Michele , dal quale furono benignamente accolti. Tbeoph. in Cbron. ra Intanto il di 28, di Gennajo Morte °"lt dell' 814. l' Imperator Carlo Magno pieno di gloria fe ne morì dopo quattordici anni d' Impero , nel!' età di anni ferramadue, ... : ' " DEL- £ DELLA CITTA' D I GERUSALEMME Dopo lo i tempi Magno dell' Imperatore Car- lino alla fpedizione da i Principi Latini di Occidente per la conqui- fatta ita di ella. CAP. XIV. I ARano feorfi trentafei anni da che regnando Coftanrino , e «•un u f.M J Irene , avevano quefti fatto ri*"*/*' 'forgere il Culto delle Sacre Immagini} allorquando nell'anno 816. Miavaptrfinizione r\ — li le un nuovo perfecutore delmedefime , il quale fu l' ImperaLeone , detto 1* Armeno , per fufeitò tore cui i veri no molto Criftiani Cattolici furo- perfeguitati Digitized by Google ìt>S Michele il le u Balbo fuccedòre di Leone l'Armeno neppure egli pò-. la venerazione di quel- Leene r nientedimeno per politica > e per Armcm Y affetto de i Cattolici foffrire tè i conciliarli loro quello culto j eccettuato che nella Città Imperiale di Collantinopoli Teofilo nell'Uso, fuccedette neU'Bn. permefle Tnfila Impero di Coftan tino poli a fiatdt a Michele il Balbo , da cui ereditò^'' a 0 *' tutti i vizj , ed ebbe la ftefla awerlione per le Immagini de Ì Santi ; nell' anzi folto quello cattivo Principe 1* la perfecuzione fu maggiore , e odiu, che aveva per le me de lì me t Io fece rifolvere a fare fcancellare che avevano foppor, i funi anteceflòri , fofUtuendo in loro luogo delle figure di beilie. Michele Balbo fuo Padre ave- infìno quelle tate va lafciate per ornamento delle Chiefe le Immagini, che vi erano (tate dipinte a i tempi di Cofìantie d'Irene, contentandoli) che no, folle folo fcancellato dal Nimbo, del i»6 (hlLembo dei 1 loto manti, il tito- lo di Santo. Nell'anno ' Triàs ftefiò, « at«fl , fe a [l'iniperatore ' i incuìTeofii l' Impero era Patriarca di Gerusalemme Balilio, il quale fcrif. mtttràtU lo ebbe tee jtftoa una lunga diflèr- razione , raccomandando la venerazione per le Sante Immagini ; fi u- nirono con elio a far ciò Giobbe Patriarca di Alexandria, e. Criftoforó Patriarca di Antiochia . Sotto qucfto Imperatore molti Cattolici folìrirono de i crudi tormenti > e particolarmente quei Monaci , che non vollero fottofe riverii all' Eresia degli Iconoclafti Fra quelli furono Teodoro > e Teofane fratelli "%' nomini virtuoiiulmi delle cofe Sacre, e delle Profane, i. quali a . tempo di Michele Balbo erano flati mandati in Coftanrinopoli da Torrimafo Patriarca di Gerufalemme , acciò confolallèro quei Cattolici , e gli il ammanerò perfecuzione , a foftenere la che foffrivano dagli' Uonoclaftt- Teo- Digitized by Google Teofilo tentò dì fedurli colla dolcezza , e colle promette , ma ottenendo gli condannò at delle verghe . Teodoro mori poi in Efilio , e Teofane vide l' Impero di Teodora i e di niente fupplizio fin fotto Michele HI. di lei figliuolo» in cui divenne Vcfcovo di Nicea ; ed il riftabilimenro del culto verfo le Sante Immagini depende non poco di Vefcovo , mentre molto vi queflo contribuì Teodora. vafi > inlieme ... Imperatrice coli' Nella Paladina pertanto oflèrche mai non prefe piedi 1* Ereiìa degli dalla Chiefa di mentre Gerufalemme e da Iconoclafti , , quel. Clero fu Tempre e coflanremente oppugnata Morì da reprobo l' Imperatore 7 ' "*"'* t Teofilo l'anno 841. e ad elfo fne-^JJ cenerò nel tempo mede/imo Teo-: ai', dora, e Michele UJL Sotto quelli TVflf». rigettata , 1 nuovi Regnanti furono, richiamati, dall' efilio tutti ì Cattolici. Teodora nell'anno $4.1. Di pili per. opera par- 208 particolarmente del nominato Teo- fane Vefcovo di Nicéa, fece tenere nella Cappella di Palazzo un Sinodo contro gli Iconoclalti. In eu° fa deporto titubili- meato iti ''nìJOì' ' il Patriarca Giovanni , c venma Sede il vecc *"° Mctodio . Nella prima Domenica di Quarelima andò l'imperadore nella Chicfa di Santa Sofia , ove dopo una Proccfiione chiamata Ortodofla reftò rifìabiliro il Culto delle Sacre Immagini , il quale aver va principiato a mancare da centofedici anni addietro di Coftantinopoli ato M- ne riflabiiito nella ma ,a twcia acini virruoia xeoaora del Pa. triatt s. Madre , la quale egli coftrinie a ri- jgnazh . tirarli i n un Monaftero fenza alcun fedele % c e rimati o , buono appogun Principe' gio, divenne in appretìò i molto viziofo. Da queir' Imperato-) rè nell'858. a infinuazione di Bardai fuo Zio marcale Patriarca fu fcacciato della Sede Pail Santo c venne quella. di Coftantinopoli Ignazio 1 occupata dall'indegno Eunuco Fozio, il quale fu autore di quel fuanche a' , che divide Chicfa Greca dalla Fozio fu condannato dal neflo Scifma noftri giorni la Latina . Pontefice Niccolò lega intrusone vo dell'onore , per 1. la fua facri- e fu dichiarato pri- del Chericato partecipazione de ']a , c delSanti Miileri , i fino a canto che occupale illegittima- mente quella Sede Patriarcale. In quelli anni la Storia di Gc- rufalemme non ci fomminiUra nelìun memorabile quelle parti erano fitto : già folto i il giogo de Fedeli erano da diante no le eilì i Saracini » tua tollerati, me- contribuzioni, che pagava- Tiranni, c Governatori. l' Imperatore Mì-Bsfiì» fi"; chele IH. chiamato per le fac tiran- ^* a *'* / nle il Nerone dell'Oriente, acni a quei Morì ne!l"8^7. " fuccefie nel Regno Balilio il Mace- done il quale riiìabilì S. Ignazio nella Sede Patriarcale, e ne fcacciò , Fozio nicato , quale nell' 869. fu feomur nell' ottavo Concilio Fcu- il Tem. V. O me- Oigitized by Google menico tenuto in Coflanunopoli elìèndo Papa Adriano IL Teodolìo era. in quello tempo pi'rw't iiGtmja- il Patriarca di Gerufalcmme , fatto timmt. di ari quella Chiefa continovava ad eiTère in pace I Saracini davano fa. coltà a i Criiliani di Tempj ' e giuriati nò violentali. , ' Fedeli reftaurare non erano ne Lo i in- Hello Pa- triarca inviò de i Legati al fuddetto ottavo Concilio Ecumenico, e con mandò dono a! Patriarca Ignazio un Camice, un Velo , elTi in una Stola Pontificale di S. Iacopo Apoflolo, un Vafo facro del Teforo della Cliiefa delia Rcfurrezio- Marti s. ili Ignazio ne , e una Coppa d'argento ornata con figure Barùn. Anna!, hcckf. Sant'Ignazio refe II Patriarca Dio l'anno 878. e Fozio . Pairi*rct .l'anima a fu &U III. nuovamente gnità Patriarcale riilabiliro , nella di- e col braccio Ini* Patriarca periale perfeguirò chiunque negava dì Gira- di riconofcerlo per fuo legittimo •fchTJ Pa(ìorc Cariò il A - - Teodoro fiicceflb nel • Pa- V Digitized by Goog marcato di Gerufalemme EJIa III-, quale correndo l'anno S8 1- lcrifall'Imperatore Carlo il Groho» dicendogli , che il Principe Saraciil fe no j il quale governava allora Gcrufalemme , ii era fatto Criiliano > e che la tua prima azione fu quella che follerò ridi dar ordine , parate le Chicfe per cui il detto Patriarca Elia ferine una Circolare anche a turti i Vefcovi , e Prinupi, i Regno di Francia , acciocché voleilèro concorrere colle elemoline al rift abili mento de c Signori del loro i Tempj di Dio , di quei Crirtiani e al fovvenimento '-'*..*" . L'imperator Baiilio fedotro Leon? ìi Fozio , lo aveva ri- piofif* meffo in fua grazia> e nell' S^cor fi ii è villo , Io aveva collocato di Masti™, dall' artifiziofo me nuovo nella Sede Patriarcale di ftanrinopoli. Ma nell' Co- 885. venato 1' Impero per la morte di Baliìio. nelle mani di Leone il Filofofo >fu da queflo nuovamente deporto Fozio > c rinchiufo in un Monallerot d' on- O i de Digilized by Google I 212 defenzapiiì ufcirc finalmente morì Nel tempo , che la Chiefa di Coftan duopoli era continovamente S tiHnthnt venata per colpa de i malvagi lm- U Cbìtfi jtmprt pcratorì Ortodijpt , quella Gerufalemme di .g 0 d cvl rranquillità, c fi manteneva d'incorrotta Fede, e ciò perchè gì" Imperatori di Coftantinopoli non fi eftendevano col lor potere in quelle parti, le quali erano dominale da i Saracini, e la Religione ne Paclì infedeli fi manteneva intatta, più che ne i Pacli dominati da i Principi Crilìianì in Oriente. L'Impero de' Saracini andava avvicinandoli a decadere non poco i devi™ pm A i Sai-acini, dall'antico fuo potere. L'anno di Noftro Signore, c 322. gira, venne il quello nella 933. dell'E- fupremo comando Perìona di Arradi di , il quale lo tenne ancor per fette anni , e fij etto l'ultimo Calino della razza degli Abbaflìdi , i quali fe- condo 1' Era Criltiana avevano regnato per il corfo di centonovanfjn' 1 Digilized by Google A' tun'anno, cioè dal 749. di Noftro al 94.0. avendo princiSignore, tino piato a regnare nel 13 j dell'Egira e terminato nel 319. che farebbero computo di cento: tatuatene anni Maomettani, o ila fecondo l'Era Maomettani il Dopo la morte di Arradi li fufeirarono fra i Saracini tanti Califfi , quanti erano i particolari e Sultani, Governatori mafeo non non per la ; ed il Califfo di più confiderete fu Da, fc fua maggiore antichità, cllcndo rodato fenza alcuna autorità i fopra gli altri Califfi; alcuni de quali rabia , li erano rcli padroni dell'A- altri della Pcrlij , e altri dell' Egitto, e quclH comandarono anche fopra la Paleliina finalmente 1' Impero de i Sarecini cadde in un' Anarchia univerfale. ; Regnando in Coftantinopoli Collanrino , e Romano , i Turchi pr/nIf nell'Aprile dell'anno 934. di N. Ss*rfi<.ù mU fecero le prime mcurlioni Culle Ter-/' le "' I",!!r" re dell' Impero; ma fa poi fatta cori Oi eiìi Digitized by Google una tregua per cinque anni, doquale Bologudo , e Gila Prinandarono in Cotìantino- efli po la cipi loro po!i do e iì fecero battezzare , avenj rinunziato a gl'Idoli, i quali e- rano tuttavia adorati da Cap. Vili. Quantunque Tumulto Ju\fiiunto Santa 'um'me da SatécÌHÌ tmtrt, i Cnfi,*nt i Città hfeiava . i foriero i Turchi Criftiani della Toppo nati da I" 6 ' Governo Maomettano, nienredimeno il popolo Saracino non traoccalìone d' infaflìdire t Teneva tuttavia la Sede Patriarcale di Gerufalcmme il PatriFedcii arca _ Crillodoro , allorquando il Palme dell'anno oji5. tempo, che iCrifìiam facevano 'giorno delle nel le loro Funzioni nella Chicfa della Refurrezione , la plebaglia Saracina fufeirò fo , un tumulto nel Tempio ftef- e ne abbruciò le Porte Auftrali e mezzo il Portico. Il giorno delle Palme è fiato Tempre folleggiato con gran pompa, e in ogni tempo è flato grande concorfo de Crifliani alla Chiela in tal Solennità il i Digitized Si approfittarono di ciò i Saracini per promovere il detto tumulto , il quale aveva di mira il faccheggiamento del Sacro Tempio. Nella ftcflà fecero i Greci Scii Latini nel luogo medelimo, e in ugnale occalionc l'anno '7S7- ne ' quale incontro non maniera fmatiti verfo mancarono di rapire delle preziofe T. llI.Cap. XVI. Divifo, che fu il Regno de ì/ ^"jjf. Saracini, gl'Imperatori di Collantinopoli ebbero occaiionc di temer me- in sari.i. , e l' Imperatore Niceforo Foca nel riprefe ad elfi fuppellettili. no il loro potere l' Ifola di Cipro i la quale riunì all' Impero; fece degli altri progrefiì minore, c penetrato fino Soria li prefentò fotto Antiochia , la quale fu poi conquiftata nel 967. fopra de i Saradni da Bunzas nel!' Alia in Generale I dendo dell' Impero Gérufalcmme Saracini di i progreifi delle ve-/' P'irUr. Armi lm P^"f^^"' temettero , che il Patriarca del- {"a'Z"Ó Santa Città) che era allora Gio- vht. van4 riali la O Digitized by Google ti6 vanni IV.(i)non tencfTc avvili fc- grcti coli' Imperatore, acciò potette venire a liberare Gerufalemmc , onprefero , c Io bruciarono viin tale occaiione fecero gran- de Io vo , e diliimo danno anche al Tempio del- accadde ciò l'anno 969. di Noltro Signore. I Turchi Era fui Trono di Coftantinoy""™°.poli Giovanni Zimifce i allorché i I" lircn ' ne Il' anno 970. tenrarono ti--'.-',l"rt r imftre. di bel nuovo d'invadere l'Impero» ma furono vinti Porrò poi qaelt' Imperatore le fue armi in Sona conla Rcfurrezionc : . pm'alt fit ai-mi a Sarta, e nel 972 arrivò iìPorte di Damafco Capitale di quella Provincia; fece maggiori progreflì , e quanto fecero le fue armi in quelle piuttofto feorrerie» furono pam, non avendo potuto riacquiiiare queltro i Sai-acini, no alle de i Saracini ma non la {7) Quiflo PatriareiT feTifTe elefr a itemeli te in 21 7 Provincia, che appartenne j e la quale era Hata la bella già alt* Impero abbi nd ona ra a i Conquiflatori Sadall' Imperatore Eraclio fin rrcccnfeilantatrc anni addietro . racini di Cap. • XL Due pericolo!! Ribelli inquie- Btri» lavano l' Impero, quelli erano Bar- Stlm < da Sclerq, e Barda Foca, i quali*£*2? nel yStì. regnando in Coihntinopo- i,„p c „, li i due Fratelli Balilio , e Coitanti, noyfenza cfler certi dell' elito, che averebbe avutala loro ribellione , li erano divili fra di loro non folo le Provincie dell'Impero, ma ancora quelle , che erano in potere de i SaNeil' anticipata repartizione . eflì fatta , a Sclero toccò la FenilaCelelira, la Mefopotamia l'Egitro, e la PaleiKna e a Foca le altre Provincie dell' Impero inlieme colla Città Imperia- racini fra cia, ; toccarono le ; ma fuldato Barda Foca fu uccifo da un e Barda Stlero li arrefe , all'Imperatore I . Saracini deboli per efTere di vi- r Sawini &*S$j£ £ &w Impcn. Digitized by Google ti* rilì Capì forra varj , e fra loro di- fcordi , nulladiincno approntando della confulionc ,chc c.iufavano nc-1* V Impero i due Foca, tentarono Sclero, Ribelìi e di molcftare ancor dell'Impero. Ma l' lmperator Balilio nell'anno 981;. venne conelfi le Provincie fedatc quelle diilcrenze elfi con un formidabile e- ferciro fino nella Fenicia, e in al- tro tre di Provincie da elfi dominate , e fpavento , che a domandare la pace Nientedimeno continovi) quePopolo nell'interno delle Pro * tncITc fra loro tanto gli coltrinfe Azìzt Cu- Ufo fair fio Egitto, vincie a e nere parente. La naconic pure molte Città Paleiii- della So- na erano foggerte al Calirto di Egitto, ed in quelli tempi ne era il Sovrano Azizo, il quale aveva fpofata una donna Crilìiana che egli Ircflò profeU'afTe la Religio- e diceiì , ne medelìma. Maria, che fua pellavali la Fratelli. Uno così ap- Moglie, aveva due di elfi, nuvaii Geremia , il quale eh ia- o altrimenti Oreile, Digilizad by GoOgll 3I 9 Ile divenne , lemme nel di Gerufa- Patriarca tempo ftcllb, che la fua forella era maritata al fuddetto Ca- liffo. Azizo ebbe da Macia un H-nattm htgliuolo chiamato Hakem , il quale crde a dopo Ja morte dei Padre ebbe la Az '-°fovranità dell' Egitto quefto j cITendo A nato dalla^,^ fuddetta femmina Criftiana , era uga it» i qualche volta rinfacciato da i Sati-Ci-ìjìmiì ? Cini il titolo di Criftiano; egli per'^™^ convincerli del contrario fi moitrò i'e„'^", crudcl Tiranno co' Criftiani non foJo dell'Egitto , ma ancora con quelli deila Paleftina. Dipiùl'anno ioti, di Noftro Signore, e 402. dell'E, gira do venne già Gerufalemme , in come lì è vifto la della Paleilina forto i il eflen- Provincia dominio de Califfi di Egitto, e fece abbatte- re il fonmofo Tempio rczione nando fino a' della Refurfondamenti , rovi-/; pttrUri Monafterj, e" GtrmU inoltre tutti cacciandone via i Monaci E?im>°n* ™ Il barbaro Hakcm fece mettef^J, cr . re 1* Fidt. Digitized by Google re in catene lo fiottò Patriarca GeIla Orette, quantunque foffe fuo Zio, e vedendolo cortame nella Religione Criltiana , la quale voleva, glie egli abbandonati , gli remia, o fece cflrr.rre gli ocelli , lo con- e duce nella Città del Cairo rclidenza de i Califfi di Egitto, ove perfeverando il Santo Patriarca nella fiia Fede , fu indi fatto uccidere dal Tiranno Ilalcem fuo Nipote. - Uomo Q^crto Califfo era un n da lùcn-a per a ^'' incartante ; lì pentì di quanto ibi R ritti aveva fatto co'Ctirtianì di Gerufafisbt il I rra-lemme , e l'anno rtelìò concede a Maria ' ua Madre, la quale profefsò fempre la Religion Criltiana , che P Ref»rn s/iw.- . fotte riedificato furrezione ; ii ma pera non avelie principio , Tempio bilbgna , della che altro, che Re- tal il ofuo non vedendoli compife non trenracioè 1' anno 1048. , ta la riedificazione fette anni 1 ' di N° ltr ° di Nell'anno dell' Fgira 411. e Noftro Signore 1021. fu uccifo ciiilfji Es iitt>. dopo Signore. que- Digitized by quefto Califfo , e (uccello gli il fuo Figlio Ali Tahir Liizazdimlla t chiamato anche Daher (i) il quale rinnovò V amiltà con gì' Imperatori di Colìantinopoli . la quale per un motivo era (lata interrotta da fuo Padre Hakem lieve Di più dette quello nuovo Ca- Mi Tehir ptrmij- licenza a i Criftiani di riediti-''" care in Gerufaleramc la Chiefa delcata n la Refurrezione , la quale fin qui liffb era Hata rimetta in piedi , for-TVwp« per non avere avuto i Fedeli fuf-'* danaro per fupplire alle gravofe fpere di quella gran fabbrica Nel cafo rnedefimo trovaronli an- non fe ficiente che dopo quefta nuova licenza ottenuta dal fuddeito Ali Tahir > il qua(i) Notili , che ognfrmo de i Califfi Saraci- erano loro propri , ma fervi vano a {piegare qualche loto virtù , o qualche ìpeciale «lo per la loro Religione, o affetto per la Provincia, che dominavano. (Juefla varietà di nomi cagiona fra gli Storici non piccoli confuliont , fe non lì Ha attenti a legai tare cronologicamente i fatti. M- quale morì nel 428. dell'Egira, c 1036. di Nolìro Signore, e la fabbrica non fu compita. Ad Ali Tallir fucceflò il fuo Maabad Abuttamim Mu-> Quelli conservò con gì Imperatori di Collantinopoli la II e fAmicizia, che aveva rinnovata Minia,/, fuo Padre. Regnava in quelli teml'Imperatore Co/tantino Mono* pi j, rtmfia ^-/Vj/j'-'iVr-figliuolo rezimt «/-ilaniir Bilia 1 . l^'t csiiffb fa Gerufalemnic A rivoltarono ad erto per vedere un giorno riedificata la Chiefa della Rcfurrczione mandarono ad elio a elìètto un Ambafciatore , il tale quale Io facefle capace dell' afflizione, e mitezza, in cui erano quei Crifliani da che era dirtrutra la loro Chiefa 1 pregandolo iftantementc , che porgeue la fua mano libe- maco; i Crilliani di : rale per la reftaurazionc della nicdefima. L' Ambafciatore , il quale fu Giovanni Carrìanite Coltanrinopolitano ottenne quanto dciìderavano i Criiìiani della Santa Città s ed or- dinando l'Imperatore, che * follerò le- levati ceifari quello dal Aio Erario i danari neper cucii' Edift/io t li vedde riforgere nel lo^tì. di No- Uro Signore t eiTendo allora Patriarca di Gerufalcmme Niceforo della Santa Città / crijiìaai I Crilìiani contenti , e lieti nel vedere di nuo-<W Gmfi. ^™^™ 1 vo eretto quel!' Augnilo Tempio i pareva» che altro non a velièro da bramare, lulingandoli anche di go- affìtti. dere più perfetta tranquillità , e quiete , mediarne la buona armonia , che pillava fra il Califfo Maafiad, e gì' Imperatori di Coiìantinopolì> i quaavellerò alcun li , quantunque non potere fopra la Città , non lafcia- vano di raccomandare a i Califfi la quiete per quei Crìitiani , e il libero efercizio della loro Religione : nulladimeno molto deli di quella Città foiir ivano i Fe- non direttamen- te da parte del Califfo, ma de i Governatori , che elio colà mandava daii Jtgitto Quella è quella medefima Mn-^!^J^ dizione > in cui ii trovano ancor og- Bae„i gi- Turchi Digitijed by Google Popoli gì quei lemmc, mi manno , i non foto di Gerufa- di turto l'Impero quali fono Ono- fortopofti al Governo de' particolari Governatori» che manda ogni anno la Porta, ì quali invece di eftère amminiftra- tori di giuftizia, fono inoltri di ti- rannia Col danaro profafo a tempo a i primi Miniftri della Porta , o alle perfone,chc pollbno inlluire vcrfo dì quelli, fanno prevalere le lo. ro finte ragioni contro i giufti reclami di quei Popoli infelici. Se il Gran Signore afcolta qualche volta i pianti de i fuoi Sudditi, la foddis fazione , che loro dà iì è perlopiù la dcpolizione di quel tal Bafsà togliendogli il fuo la vita (lena Ala intanè più o Governatore bene, c talora to il . nuovo Governatore non del primo , e feguitano umano le ti- e 1' eftorlioni : 1' Erario OtOrìgìnt roinanno è pingue del danaro accuikw hfi. mulato in tal forma da i Governatori, S e ^ a "e P rovincie di quell' Impero i"*i°ce'"J rannie ' neri di .Villa. , Torniamo all' Iltoria noflra Ne- Negoziavano ne 21J, i Porci della Seria l c in Egitto alcuni Mercanti Italiani della Cini di Amalfi del Regno di Merci del traiiico loro fi- Napoli . lano fopportaii, e ben villi da i Calili! di Egitto, il dominio de i quali iieftendeva allora da Alexandria, l'orto principale dell'Egitto nel Mediterraneo , lino a Laodicca Città marittima della Soria Gli Amalfitani in ducanone, che trovavanii in quelle parti della Soria» e dell'Egitto, erano foliti di andare ogni anno a vilitare Ì Santi Luoghi della Paleitina , e partico- larmente il Santo Sepolcro fecndo il numero loro , per fervore era in della quelli Occidentali , Crc- . il Pellegrinazione, gran che tempi Ira i Criitiani pcnfjrono di ottenere che delTe ad , dal Califfo di Egitto elfi nella Città di Gerufalemme un terreno da fabbricare dille cafe per i Pellegrini di lor nazio- alloggiarvi ne , c per ergere una Chicli per ce- lebrarvi contorme T»m. V. P il Riio Latino giic- . Digitizsd by Google 2l5 giacche nella Santa Citta non era non il Riro Greco Il Califfo condefeefe alle loro domande > e accordò ad elfi un luogo nel Quartier de i Criitiani , ove fabbricallcro una Chiefa , e un Palazzo per ricevere q.ici della loro nazione ciò fu l'anno 104H di Noftro Signore. in ufo fe . : Con giore il molte alla comodità ral concorfo de i fece li fu altresì de i mag- Pellegrini Femmine ancora vilìta Saniuarj , fabbricato dagli , e venivano e perciò ileflì A- magnani un Monaftero per elle Di più nei luogo ad elfi alTcgnato dal Calino nei Quartiere de i uno Spedale per rimaggior numero di Critìiani, fecero un cevervi Pellegrini, e dar ricovero anche a' alla culìodia del quale de1 inalati putarono un Rettore. Tale Spe- dale lo poterò forro gli aufpicj di S. Giovanni Badila , ma alcuni vogliono 1 eh: foiìc dedicato a San Giovanni li mulinano , come Guglieli'". mo di Tiro m. XVIII. Cap. V- <= lai Digirized by Google Iacopo da VItrì Cip. LXIV. E di qui ebbe principio la fondazione dello Spedale di San Giovanni, e inficine i' Infine Ordine de i Cavalieri Gcrofulimitani , oggi conofchitì fono nome il di Cavalieri di Malta Regnando CoHaminnpoIi VprBgrt$& Monomaco,' TtmU. in Imperatore Colìantino anno 1048. diNoftro principiarono in Oriente in quello fleilb Signore le Guerre de i Turchi, le quali in prima telerò ad" annichilare Tempre li Popoli imerefiano troppo queft' bifogna feguirare , e perciò llioria importami notizie. Era Califfo de i Saracìni in le loro più Maometto Tiglio di Hibrail. Quelli volendo lare una Coedizione contro ìSaracini di Darrdad > invitò ad arrolarli nelle fuc Truppe» de i Turchi , nazione nunierofa , e amante della prepria libertà Tremila di Perlia . effi vennero Cotto Tangrolipi loro E la Capo 1 condotta di . Maometto fe- Digitized by Google 228 fece la Guerra a dad, i Saracini di Bagquale ebbe per cflb fine virnon reftava da fare Turchi, onde chiefero a Mao- la toriofo. Altro per Ì metto il loro foldo , e la licenza di tornare ne loro Paelì ma il Califfo conofeendoii per valoroiì Soldati non volle ad elfi ciò concedere» ; volendo fervtrfcnc ancor nel penderò da elio formato dì elìcndere le fue conquide fino all' Indie I Turchi elì'endo pochi di numero , nè potendo opporli alle Guar. die Saracine , e farli adito colla forza per tornare alle loro cafe , li ritiraron in un Paefe montuofo filile Terre dello fteilò Sultano Maomet- to , di dove non ufeivano, fe non per inquietare i Saracini , e per devallare le loro Campagne. La maniera , con cui il Califfo Maometto governava i fuoi popoli, era molto rigorofa , c molti Saracini per sfuggirlo li unirono allora co' Turchi, i quali infeniìbilmentc divennero un rifpcttabile corpo. Digitizsd by Google ~ Il Calino principio a riguardire quella geme conte un Nemico potente , il quale andava formandoFu neceflkaro a li conrro di lui mandare conrro di elfi ventimila Sa. raceni delle fue Truppe, ma quelli furono vinti da i Turchi, e dagli ii erano rifugiaci , che del Capo Tangrolipi , c Io altri Saracini fotto Maometto rollò morto prciTo Ifpaan nel tempo dì una fangui- Hello di nofa pugna. Dopo quello fatto la morte della del fazione della fazione d'arme, e Calino , tanto quei amica , quanto quei nemica proclamarono Sultano (i) di Perlia lo fteflb TanAccadde ciò l'anno 1040. di Nollro Signore, e 44 1 dell'Egira Tangrolipi per cattivarli nug- / Tardi giormente 1' arlòtto de i Saracini Ji***r«f/*i»« grolipi. . fece mo Mnfulmanno, ed fra i Turchi , Pj (1) i egli fu II pri-" M'tmtt- che abbracciale "m * ' la Sultano* uni paro'» Pedana adottata da Turchi, li quale C gii itici Re, 0 Impt- ratore. », Digitized by Google la Religione Maomettana ; e di qui può prenderli 1' Epoca del tempo, in cui i Turchi principiarono a icguitarc la detra Religione, che è quella , the profeiTano lino a i nollri giorni ciò fu quatrrocentovenrino- ; vc anni dupa » che Maometto l'ave- va già propalata nell' Alia, e nell* Affrica, come dimoiìrat nel Cap. Vili, e fin da quel tempo la Potenza Turca feguitò a renderli formidabile , c ad eftenderc le fue con- quide Sm Ir ' . del Proctiratori I rifiuti Mura forni* Califfo di £ Egitto ) che erano nelle Provincie dc " a Sor ' 8 e dclla Pa,eftina eDDCr " ' ' ordine dal loro Sovrano di far rcfiaurare tutte le Torri , e le Mura della Città, forfè per guardarli da' Turchi, potenti lano in i quali andavano facendoli Quelle di Gcrufalemme ficamviffimo ordine , bifognò . rifabbricare ancora quelle , o piut- tofìo rcfarcirle. Gcrufalemme era allora divifa per Quartieri.- tre di elfi erano abita- Digitized by Google c Infedeli, (jii l'altro da i Griltiani, confali per altro co' Saracini; quello Qjarticre era in quella parte , ove è la Chiefa della Refurrczìonc , ed ove anche di preferite abita la maggior parte de i Criiiiani. I Fedeli perranto dovettero / rifabbricare a laro fpéfc le . Tuoi tributi, e gabelle del Regno Cipro, e nell'anno ioój. fu terminata tal fabbrica di ; . -e 11 Califfo di Egitto per le fpe- fatte in tal riedificazione eonccf- .e a i Criiiiani, che abballerò libera,nente,come di lor giurifdizionc quella quarta parrc della Città * e vol^ -e, che non ave fièro altro Giudice} che il proprio Patriarca ; Di fenant'anni fu il Regno dì Ma»bad Califfo di Egitto , ebbe là P 4 In elle Ns"'^^' perarore Coftantino Moriomaco da i Crijtiiixì Mura Ufi-a» della Gina da quella parre, che circondavano il !or Quartiere intraprelero l'opera con l'elemofine degli altri Fedeli, e co' danari, che aveva tatto lor fom mini/! rare l' Ini- fo- fovranirà nell'anno 418. <lili' Egira» e ioj6. di Noflro Signore, onde viveva tuttavia in quelìi tempi. Egli era un Principe, come iì è veduto» il quale aveva dimortrara dell* umanità anche vedo de i Crifliani di Gerufjlemme, il che aveva dato coraggio i mairi Cniriani Occidendi venire tali alla viiita de i Santi Luoghi; ma quelli non fapevano quale iniqua gente erano i Governatoti di quel Califfo, che andavano ogni anno a rifedere in Gerufalemnic» da Ì quali i Fedeli furono Tempre malrrared in molte occalioni efercirarono piuttofto il potere da dispotici Signori, che da Procuratori Una numerofa comitiva di Pelfdle^'iai tati d> , e opprefli Alena legrini j«Xr/' , partì ii di Alemagna nel loli +' a " a vo ra d ' Gcrufalemmc quella comporta di fcttemila perfone condotte da quattro PrelaArcivefcovo di . cioè da Sigerfido Magonza » da Guglielmo Vefcovo di Maftric, da Gunraro Vefcovo di ' . Era ti Eamberga , e da Otto Vefcovo di Digitized by'Google Ratisbona . Quelli andarono nella Palcitìna con attiri troppo potnpoli e forfè con poca difciplina, per cui più di una volra convenne ad elfi venire alìe mani co' Ladroni Arabi, talmcntechè alle loro eafe non ne tornarono fe non foli duemila molto malconci. Eflèndo Patriarca di Gerufa- / Tirai lemme Sofronio , andava preparati f"àmt doli, per durare qualche anno, un ff™^ altro Governo per la Santa Cìtrà . 1 Turchi ( quei popoli , che andavano efiendendo le loro conquide) impadronitili di Damafco ; e della Regione fottopofta a quclfa Città) portarono avanri le loro armi , e l* anno io 7 r>. di N. S. e 469. dell' Egira venne in lor potere anche Gerufalemme. Elmac. Hift. Sarac. Lib. in. Cap. vm. Ne! tempoicbe la Santa Citta fu in porere de i Turchi, furono anche grandi le tribolazioni , che foiìrirono i Fedeli , che in erta abitavano talraenteehc la fruizione loro er» an- anche pepiere no rli. ci ultor.iqiiando erài al Governo de i SanciContutrociò conti novavano ad foggerei intervenire alla vilìra de Santi Ì Luo- ghi molti Grillimi di Occidente , i quali erano foppomti fol per i gravoii dazji che pagavano. Nell'anno toyj. Pi/tr» Bnmita ira --'-gnore Amiens Pietro , i molti Noitro di in Piccardia» denominato per cui è flato didimo col di Pietro Eremita Qneili era un Uomo nome . cf_rttf"' prima di fi™"" t'erta Si- Pellegrini, che 1' eilete Solitario arte militare . » , il quale aveva proEra di pic- cola ftatura, e di afpetto piuttofto grande fpt; aveva bensì un fito, e un grand ardire > alle quali infelice 1 qualità accompagnava molta faviezza , e religione , ed era dotato dì un' eloquenza natutalc , che alletta, è perfuadeva Pietro eilendoln Gemfalemmcì ebbe luogo di vedere > e di efami- va Digitized h^Gaogls. 2 nare i cattivi trarramenti vevano quei li . Criiliani , che JS rice- dagl' Infede- ed avute varie conferenze con Simone, Patriarca allora della Sanra Città, prefe l'impegno, che nel tornare in CVcidenre averebbe trattato col Papa , e co' Principi Cristiani per la Liberazione della Terra Santa; c così Iddio andava difpo- nendo le cole prclto la Santa Città in forma liberata per qualche ni degl' Infedeli tale , cha farebbe (lata tempo dalle ma- SPEDIZIONE FATTA D a I PRINCIPI CRISTIANI FER LA LIBERAZIONE DELLA CITTA' D I GERUSALEMME. CAP. ^"^Onvcnuti parti**» Ji vietro Eremiti * Grr"fa - 1 . XV. infieme Simone Pa- triarca di Gerufelcmme , e Pietro l'Eremita di quanto dovevafi trattare in Occidente per la Liberazione della Città di Geru- falemme dalle mani degi' Infedeli ; ne partì Pietro dalla Santa Citfe l'anno 109;. ed imbarcato Copra una Nave Mercantile approdò tà con con e di ce a Bari, Città della Puglia, pafsò a ritrovare il PontefiII. a! quale contegno le erta lì Urbano lettere de! Patriarca dì Gerusalem- me de i Fedeli di quella Città . , e Intanto dimoitrò al Pontefice nella più coropaffionevolc forma lo fiato infelice de i Criftiani di Gerufalemnic , e come erano conculcati quei Santi Luoghi da i Mufulmanni Fece tale impresone nel cuo- yri "'" Papa la lettera , che gii ave- re del va dritta Patriarca, e le parolcii&w il dì Pietro Eremita , che fin da quel ia iei- r * - raomenro pensò per la recuperatone della Terra Santa. Pietro andò inranto a varie Corti trattando co' Principi per il fine medelimo> e pec ogni dove panava predicava laCro- (i) Crociata quefio t un t nome fato da- to alle Spedizioni de 1 Criftiani cancro gì* Infedeli, e perchè quegli, che s' impe- gnarono Sila prima di quella ,li Croce rolla fui itra, e tali ipeditionì . che è cui parlali lòjirs , portavano un» loro abito nelli frisila de- nei loro Stendardi. Digitized by Google >ì8 Cnicilh di Chiara. Urbano II. pafsò in Francia ove nel toys. tenne ii Concilio di Chiaromonic nei quale, dopo ave> re regolati idifciplina , gli affari riguardami Eccleliallica , la pri.pofe la Liberazione della Terra Santa, efortando ognuno a prender le armi contro gì' Infedeli Non vi faranno forfè mai più x.efempi, chea forza dì Prediche tìeno per eflere medi inlieme de i formidabili Eferciri; Ricchi, Poveri, Potentati , c Signori grandi , Donne , Monaci , e Prelati ad al, tro non afpiravano» che a liberare i Luoghi Santi dalle mani dogi' InfeRagazzi deli ; infino i Banditi) e le perfone più (celiente lì unirono a folla ; ma non erano tutte guidate dallo fpirito di devozione , mentre molti furono quei i che ii con tralignarono colla Croce per frappare le venazioni de i luroCrcdiiori, per levarli dal pcnlicro delle loro Famiglie, e più ancora per chi bottini, che la li fperanza di tic- lulìngavano di fa- fare Copra gl'Infedeli) per cui nella marcia che inrrsprcfcto com- t incilèro mille iniquità Tornato il Papa di Francia fa la Crociata anche in Itaepcr tutto ebbe lo Hello incontro , che aveva trovato ne i Pacfi Oltramontani Quelle Truppe fi menerò finalmente in marcia in vari Corpi ) fatto vari Capi, e Generali, eper divedi cammini; ma avendo quelle poca, o veruna difciplina , per ovunque predicata lia, partirono fecero delle tirannie sì ' mtttm§ Marti* "&'* , e delle crudeltà, e de' ladronecci, per il che convenne ad elfi combattere più di una volta anche con gli Uomini di quei Paefi , per i quali era flato loro accordato il palio, talmentechè nell'anno 1097. arrivarono in Collantinopoli molto mi- norati tati di numero, e afTai maltrat- . Regnava poli 1* no, il allora in Coftantmo- Ak$t ^™*/ J Imperatore Alcflìo Coninc- t quale fece lega co' Crociati anUtU non 2 4» non folo per deiimo per e(Tcre affittirò lui la me- recuperatone delle dell'Impero dalle mani de* Turchi , ma ancora per alFiltere » e {occorrere del bifognevole le Truppe Occidcnraii , che panavano alla conquifta della Terra Santa. Cirri Gli Scritrori Greci molro parlano della poca difeiplìna de i Laoccalìonc di quella fpedic i Larini non fanno fa; Infedeltà ufata tini in zione ziarl' di parlare dell' Imperatore verfo i Griffoni Ai il certo ii è , che non mancò in ogni incontro efler Greco : ma anTruppe de i Larini li meritarono talvolta di effe re da lui malgrandi infolenze , e iniqijirà , che commellèro fulle Terdall' Crocclignari l?flio di dar prove di che le trattate per le re dell' Lt Truppe Impero L' Imperatore £fcf Alia, Alelfio fi a tfrer- far " H Truppe nel!' onde rraverfato 1 fc-tlciponto, ncll' Alia Minore paffaro- P^™ ed entrati Digitized by Google no all' aflcdio di Nicéa. fi) Cittì della Bitinia, la quale era in potere di Solimano Qui Sultano Turchi. dei fa fatto per la prima volta la railegna generale dell' Efercito» che era già divifo in più Corpi, il quale confiderando le perfone dì ogni fello , e condizione t fu trovato afeendere a feccntomila Fanti, e centomila Uomini a Cavallo Venne céa da i aiTediata la Citta di Crocciìgnati il Maggio dell'anno 1097. di Ni- ij. di^tarf/ mia. dì Noftro Signore , e cadde in loro potere il di 10 di Giugno dell'anno, ftelìb. Tyr. ZJ6. IT. Gip. XXI. & lab. IH Cap. XI. Fu redimita quella Piazza all'Imperatore Alefiioi giacché tali erano i patti) ed elfo vi mandò le fue Truppe a prenderne il pof- . feflò Dopo Tom. V. (1) la prefa di CL. Nicea, chiamai! ora l&ich dj i Turchi. Nicéa l'È- L'Rfirtjn *'«*•««* fer- Nkhéi di i Greci, fercito de i Crirtianì fi mette tutto unito in marcia il dì 27. di Giugno per continovare il cammino alla volta della Terra Santa; ma dopo giorni lì divife fortuitamente , o due Boemondo PrinRoberto Conte 1 Normandia, Stefano Conte di cafo meditato cipe dì Taranto 31 di . Elè, con Tancredi Normanno parente di te di S. Boemondo Truppe a , e Ugone Con- Paolo tennero colie man iiniiìra; e il loro rima- nente dell' Efercito comandato da Goffredo di Buglione Duca di Lorena , e da altri Principi » marciava fulla denta Ie Il dì P rirao di Lu S l! ° "97- . Ab-M» watt» li Truppe di Boemondo, eilendo cosi Tnppt ''divile, furono attaccate da un CorVfmwto, deldi circa d centomila Turchi le Truppe del potente Solimano .1 Soldati di Boemondo non potendo Sulreiìfterc alle forze fuperiori .del tano , dopo un fiero combattimento di fei ore, principiarono a piegale, -quandoché fopraggiunfcro cor* par- Digilized by Google *4J delle loro Truppe il Duci , Raimondo Conte di ToUgonc Conte di San Paolo, parte Goffredo lofa » di Goffredo» cioè Baled Euffachio , i quali, rilucilo il valore ntlV animo de i Sol- e i fratelli dino, Boemondo, dati di uniti tutti in- terne attaccarono l'Efcrcito di So, e lo meflèro in fuga. Dopo quella azione ii riunì V L'Ffmit» Efercito, e tipofato r per tre siorni/"'''"""''' r °. h rimili», tir melie nuovamente in. marcia ; ma limano . li Bilduino Fratello del Duca Goffrèdo , e Tancredi parente di Boe- mondo , delioiì della 1 loro libertà colla feufa di riconofccrc quei Paefi, fi partirono feparatamente col- Truppe a loro foggettc > dalla grande Armara, effendoii uniti con le loro anche 11 altri di quei Signori graffo dell' Efercito Criftia-^ no pafsò ^ preffb Iconio (i) la quale Armata trofc*** toCL» « «io. Era. Iconio, osgl&^ni, o Cogna, T» quale t rutta™ Città abitata di Turchi, E. ISsrafs . ; , : ; ti) Digitized by Google trovarono evacuata da i Turchi , e palando per Eraclea (i) prefero gli Alloggiamenti a Marafia (2) la quale era piena di Criftiani, eccettuatine i Prelìdj , che gli avevano i Turchi l' *iT®È ^' Aiìarfi. ' TtncretG fffà 1 ma gli lafciarono liberi al- Tancredi pafsò nella Cilici» ove ailedib Tarfo (4) Metropoli ^' 4 ue N* Provincia. In quello men- Balduino , il quale per invidia entrò in difputa a chi di loro doveva appartenere la conquiita di quella Città. Tancredi , quan tu n;ue ne avefle inrrapreib egli l'afedio « nientedimeno per non fufcitarc una dicendone fra i Crirtìani, abbandonò queir imprefa > lafciando ivi Balduino. Lafciaro Tarfo , Tancredi pafsh in Adena (5) della quale le n' tre giunfe (1) MaKasm, (3) Ciucia , oggi Garamanli nella Natòlia. Tarso, oegiè chiamata d> i Greci Ter. (4) * , arrivo dell' Eferciro Criftiano TmtreH Ì si.i , (s) e ài Abeka i , oegi Marafin. "Turchi oggi Ama , Adan*. o Awsl • Digitized by Google Guelfo di Borquale pure era partito dal- era già impadronirò gogna, il la grotta Armata. Tancredi chiefc da queita Città delle Vettovaglie , e gli furono conefemente accordare Partirò Tancredi di Adena , fc Tsncreiì ne pafsò a Mamiitra (i) la quale, prnJ* avendola attediata venne finalmen- Mamìfir». in te ti mani , dopo avere avucombattimenti co' Turchi fu e varj che la guardavano ; e fi trattenne qui qualche poco di tempo per riftorare i fuoi Soldati , i quali trova- rono in quella Città molte vettovaglie . Balduino all' attedio mente di , il quale era relìaro Baléón Tarfo, entrò in quella Città , final A'*^'^ nW >m effondo Ilari abbandonata da i Turchi Nel rempo che lì tratteneva in efta , arrivò a quei Lidi una Flotra , armata con uomini di Fiandra , di Olanda * . . e di Frigia , i quali erano otto anni, che facevano i Pirati in quelle vollero penfare ancor elfi , a pani .- Q-Ì (O Mamisth, oggi" Atopfiieftia far Flotti. £ir penitenza tendoli de i loro peccati meti Crociati ; nel numero, de . onde allìcurati i loro Battimenti nel Porro di Tarfoj li unirono colle Truppe di Beduino. Capo diquc.fla EalSuim pam Gumimero di Bologna, Città di Francia nella Piccardia. Lafciata Baiduino una buona guarnigione in Tarlo , andò verfo conciliata già da Tan» jj qUa [ c ricordevole de i tor- - da era Flotta ^^^Mamiilra r n j ae £^ ti » , " ricevuti aTarfo dal detto Baldui- jio, fi'fcoprì qui y '' più, chiaramente 1$ loro, diviiiorje , mentre li azzuffarono inlìeme le Truppe dell'uno, e dell' altro. A Tancredi però , come più feaefo di forze, convenne reftar perditore. Ma il giorno fer gueme conllderando quelli due Principi , che per altro fine erano venuti in Levanre , e non per dtftrnggerlì mento , , trattarono e fecero la accomoda* pace abbrac* ciandofi fcambievolmente ; indi .Bai* duino feparatofi da Tancredi .andò* riunirli col grand' Eferciro » il qua- a - ., io\> Digitized by le, come difTe, aveva gli allug^ii- fi mcnri a Maralia Anche Guìnimero Capo de' che erano approdati a -i , Tàrfo ò, non feguitò il fuo viaggio [IO Flotta in per terra , ma cflendo in Marniera *«"•. lafciò Balduino» e tornò alla fua Flotta, e nimero fi rimefle al Mare. Gui- Uomo molto ardi- un era to , qual lì conveniva a profeflìone, quefti ardi uno di fua dopo efièc partito da Balduino Flotta la fua di Laodicéa Turchi , . , ma di andare colad attaccare la Città che era in mano de t egli troppo fidandoli , del fuo ardito valore fu fatto Prigione unitamente con i fuoi Armati , c gli furon fermate nel Porto ' le Navi ;' V L ' Tancredi, partendo da Marni- TmtmB , feguitò a (correre tutta la Ci- prende alicia , facendo pertutto grandiflìnia''/'"'*',»« ftrage di Turchi, ed espugnando» ftra , ne i loro Preiidj; arrivò finalmente ad AlelTandretta [ij , c la prefa . pef Q^i V) ALF.utiDWLTTa , i un none tomi- >f ter forza ignori , . , . . e ratti quei circonvicini o Capi di var; Contadi gli i doni procurando di mandarono dj ' rendertelo amico ... r . Bal- i nurivo per diftinguerla dilla Città di Alexandria, Porra pr;n,:i [1l.LV h, : kio nel Mediterraneo; alcuni Scrittori [ fian. no chiamala anche AltlTindria Minore. Gli Arabi e Turchi oggidì la nomina, no Scanderòn i o Scandròn, la quale è una parola Arabi, che anche nella loro , i è un diminutivo della parola Akftndria detta di lo™ Scinderli . La preferire Città di ALfiandretta , a è il Porto dedj Città di A- liiiLjuì i ScJtuterùn : leppo, - ma .da cut e dittante tre giornate, SorSa don vi è luogo, ove " In tutta la fia peggiore , che in quella Cidi i gran Paduli , che vi fi Iòno formae nelI'Eftare e imponibile potervi abitare tenia pericolo di eflère attaccato dalle Febbri mortali, che vi r^tK.nr, ; nelTun Europèo può reitDervi iii quel, la (lagone , e molti vi hanno trova, ta la loro tomba; nientedimeno nell'In. verno vi (tanno tutti i Viceeonlcli .li quelle Naiioni ,che hanno Commercio 1' aria I>er ti, - - . in Aleppo. L' Klìate poi fi ritirano in un di Montagna chiamato Be.àn. l'aria è pura, oppure vanno aJdi- Vi.l.-igglo ove . . —JJtgttized bi G **9 Balduina era tm Prìncipe , a cui M "* flava molto a cuore la propria glo- "7 Cl ""f*' ria. Avendo viìitato in Maraiia il fuo Fratello Goffredo) e fentendoi Tancredi fuo èmulo » vol- {)rogte(Ii di nuovamente tornare in Campagna a fare altre prodezze. e S' inviò pertanto a Settentrio- .ne di Maraiia verfo > il Fiume Eu-^J^ frate (i) le quali contrade erano abitate da molti Cru'iiani, e da pochi Turchi Ivi fu bene accolto da quei Crìlliani , e coli' aiuto loro . battè i Turchi , che etano per diverfe di quelle Fortezze» di ove s'impadronì di tutto quel Pacfe , che li eitcnde fino al Fiums Eufrate fcacciatili . . Tra- . rittura in Aleppo pane. Ma pofTono - , fe (i) . fi partire a eco ni e approdare de la ; cattiva rta- anche i nell' Efiate Battimenti Enro- vii, perciò lafeiano alla cuftodia degli affari loro qualche perlina fedele nativa del luogo ; ma anche i naturali del Pae- hanno h EuHiATs febbre da un' anno , pCKTirìt, Mabi gli e i lo all' altro . chiamano o s . Turchi Moràf. . ' AtMum 'w" Trovandoti Baldumo pretto il , iCrirtiani, che abita- detto Fiuaie " vano nella Meibporaràia f i) mandarono degli Ambafciatori vitandolo 'ad gli in- andare in EdelTi (2) Metropoli di quella Provìncia. Baiduino condefeefe di buon animo alle loro . domande , e fiafàò 1' Eufrate , c dopo fuperati varj otlacoli teligli di 1 Turchi pervenne in Eddlà la , , quale era allora governata da un vecchio Crifttano Greco. Qjefta Città era allora abitata foltanto da' Crifliani, buto a i in pofleflò e folo pagavano un triTurchi per eHòce lafciati di Fu ricevuto quella. Balduino in Edella coti ogni onore , e il vecchio Governatore Io adottò per fuo figliuolo» e io colti- ti) MESOPoT-jiMrA , originaria p.irola dal Greco It quale lignificai fr* due Fiumi, retando quella Provincia tra il 'Fi. gn e I' Eufrate , o Diorbeltlr, ; oggi chiamati Diarbik ....... : Edfua, oggi Urla, o Orfay e in. che Rimi, e quefìi Tono nomi, eh» 1*; danno gli Aribi, e i Turdtfi" £ -,; (:) i - mi Erede turte le fu e. di quel Governo , c di lodale Balduino eflendo in Edelft ai - ,, pregh. di qoeglì Abiuriti andò all' tjjV^T netlaónak Samftts, . alledio di Samoffita, (i) un Governatore Turco chiamato Baldùc. Era quella Città -rifodera Jonrana quaranta miglia , e a Set- tentrione di Edefla Nel menrre, che Balduino era BlIju ; 11' attedio di quella Fortezza, quei Coste ài di Edella tolfero la vira al vecchio dilìgi n Governatore Greco , e- coflituirono fua vece lo Hello Balduina j il in quale poflèdè la detta Città col titolo di Contèa , fino a tanto che non ebbe la Corona di Gerufalcmme j allora lafciò quella Contèa a Baldnino del Borgo fuo Cugino Divenoto poi ancora queflo , Redi . Gerufalemme , pafsò la Contèa di Edefla nel fuo Cugino lofcelino il Grande , Principe di Tiberiade; e Sotto il Governo di lofcelino IL .-: ; . . m Samoj/tj, o SamuGirt ftnttmeati ScdgpGU. j fi t . ». o -di chiami ;>re. Digitizad by Google 1J1 lui Figliuolo ni occupata da AraOmaddedin Zingì l'anno sì9dell'Egira, e 1144. di Nortro Signore, e l'anno 796. dell' Egira, e 1393. di Nollro Signore fu toltaagli Arabi da Tamcrlano Imperatore de i Tartari , e prcfentemente è forto il dominio del Gran Signore La Contea di EdelU quantunque fonc uno Srato indipendente dal- di bali c V.'.V Corona di Geni fai emme , nullàdimeno fu fempre conn'derata counica con quella in un Ibi Corpo. la me H Simfiia vendila a Balduina, potere di Balduino in tal forma andava facendoti maggiore perciò Balduc Governatore di Samofata vedendo di non poter refifiere alle dì lui forze , pensò di trat- etto la vendila di Samofaquale Balduino comprò collo, sborfo di mille ducati d'oro. ; tare ta , con la BtMn Balduino prefe a patti di buona Guerra anche la Città di SororH Umrgia. g Ja j t j j n cu j au j [ava un Signore frenit Tur(0 SoRqkìa» è incerto il nome preièn. . Turco chiamato Balach. Era poco dittante quella da Edelìa , che Pai duino era . Nel tempo dì là dall' Eufrate fì , fu inviato , dal- Cme ^ Fia „ ira grande Armata, che era alloggia- pmd* Maralia, Roberto Conte di Fiandra , e con elio alcuni altri Gene- la ta in Arcalu (i ) la quale che doveva eflèr fu- rali all' acquiito di era un Piazza , ticrata, prima di avere il paflaggio ibero fino ad Antiochia. Anaiìa era abitata la maggior fatte da i CtiiHani Armeni, i quat fentendo, che ivi li avvicinavano i Criitiani Occidentali i fecero mari balla fopra il preiidio Turco di quella Città 1 Turchi di Antiochia) fotro il qual dominio eri allora Artaiia, vi mandarono diecimila Uomini per foc- Cittì , ed e anche dubbio neppure efiiìa più qualche avanzo stelmedelima, confala forfè .con gli altri te di quella fe la Vil a^ii di quella Provincia, (i) art asm: altrimenti A «eli a > oCalchis ( oggi Chinfirlm Digitized by Google ma il Conte di fian, dra, quantunque moìto inferiore di l'occorrer!* forze , tal ne t* /rrtuJ- feppe a loro , relirtere , e in forma anche queila Piazza venCrocei ìgn ati Intanto V Efercito maggiore in potere de' giunte ad Amila , e in quelli medciìmi jgiorni venne per riunirli al Armata ^JrttS ^ ' jiicdciìino t anche Tancredi , il quale aveva fortopofta tutta la Cilicia alarmi Cultiane Erano tornati alaltri Generali , i quali erano le tresì flati in varie parti feparati fo dell' Efercito ; dal graf- Balduino folo rc- , il quale andava eftenfue conquide nella Alcfo- ftò lontano dendo le potamia L'Eferciro così riunirò ji mm e fi mef- in marcia alla volta di Annoarrivò , dopo , ove finalmente aver fuperato colla forza il Ponte (i-Jil quale era gaarfe ia marcia chia f ? ^? •*"" c *"'del Fiume Orante, (i) OroNti, delle guerre Farfir,- mi quello Fiume negli Scrittori Saere, fi chiami Fer,"« oggi gli Arabi le denominar)» jN'ihr. Digitized by GoogI guardato da due Torri con guarnigione Turca Accampatili pertanto i Criftiani intorno a quella Citi pofero ivi V allodio nel Mefe di . tà Ottobre 1007. I dell' anno ci di noftra fallite combattenti Criftiani erano allora trecentomila Fanciulli. > oltre le TyrAìb. IV. Donne i Cap.XU. Era Signore d' Antiochia un Aatn* certo della Famiglia del Sultano dljjj"* "" "• Perlia, chiamato Ariano; Quelli femore , che egli ebbe, che fi avvicinavano le Truppe Crilliane» aveva raccolti nella Città molti Soldati , e fuftìcientc Cavalleria pcc poter fare una valida difefa _ Varie furono le vicende , che V tendi HrIP cl> Efirdn al . J™ Crijlitit* Nahr-Aaiì, cioè Fiume Ribello, o Fio-; O-gosliofo. L'Oronte hi la Cai ori. fine fri P Oriente , e f Auftro del Monte Libano, poi va quafi in linea retta d» Auftro a Settentrione, indi fatto un giro fra Odiente e Settentrione, fe ne va. poi tutto dritto da Oriente a Occidente fcaricrli nel Mediterraneo. Tutto il Sto cori» è di circa dugeiito venti mi- me fu - .7 o ... ebbero i fpcffb lor . Crilìiam In queìì' attedio ; conveniva venire alle ma- ni co' i Turchi » che con buone forze ufeivano dalla Piazzai ed in tali incontri la fortuna fpeilo non 'decideva nè per gli uni , nè per gli altri; tandofi malandava molio Efercito Criitiano 1' debili, meli- ne principiarono a mancargli le Vettovaglie, c le malattìe Epidemiche vi facevano grande (brago ; nulladimeno retti quei Soldati dal valore de i Principi , che ivi comandavano , feppero iolrenere le fatiche, e coniinovare l'attedio, 11 Califfo dell' Egitto , il poter it aiìfoe Egitto del quale lì eflendeva fino a Laodimanit Am-^ Qfafr niar t ,i m a della Sorta (i) i l'f'XTpi Cernendo Crifiimi. li erano , che all' mandò un Generali , i CHfluW attedio di OccidentaAntiochia , Arnbafccria a e Comandanti i Principi , avvifan- dovi fi) Per altro in LicrticÉa comandavano Torchi , e V ultima Otta , che pollédcCaliffi di Egitto vano da quella p>'te era Gibulon, oggi Gìbtiet, i i che egli aveva recuperata la doli Città di Gerufalemme, che gli era già Itati tolta da i Turchi Gli animava a (ottenere la guerra , e l' affedio di Antiochia contro i medeTurchi comuni nemici , e gli . lìmi ricercava nel tempo fieno della lo- ro amicizia. Furono quelli ricevuti onorevolmente da i Principi Cro, c fatti loro de i magnifici doni furono rimandati . come più avanti vedremo , al Califfo, in mano ciati del quale poco più doveva la Santa Città , zione di quella , rano rivolti Ugnati i reftare giacché alla liberadal principio er- - fin peniìeri de i Croce- . ITurchi, tiretti in Antiochia, ^«fa™ A avevano mandati varj Ambafciarori ,.3 ""*' * a cercare aiuto da i loro vicini per^*^,-/ e nere foccoril contro i Crij'Hani , i quali erano oftinati a tener l'atte- Le loro premunon andarono a voto, mentre dio a quella Città re . avanzava già un grotto esercito verfo quella Città Ma rettati avvilaTom. V. ti fi . R 1S8 ciò ti di i Principi Criniani, an- gli darono incontro , e ne uccifero duemila Soldati ; acquiftarono mille Cavalli , e molte ricche fpoglie , e menerò in fjga il rimanente dell* Ciò fu il dì 7. di Febbraio 1098. Tornati t che furono i Criiìiani preflo Antiochia per incutere rimorea quei della Città , lanciarono dentro più di dugento tede dì NeEfercico . mici» e infilzacene pali alle Arrivano dttit , e delle afte 1 alrre Copra le dei pofero davanti mura Erano cinque Meli da che /fcwGfiftiani attediavano Antiochia Cieniv/jì loraquando circa il dì 10. di > i al- Marzo arrivarono n eì Poto di San s"jfm"«' 10 * 8 'Simeone alcune Navi GenovelT ca' riche di genti , e di vettovaglie per foccorfo dell' Efercito Criftia.no Tyr- Uè. V. Gip. IV. (1). Noi non. Porto S. SiKIoVc . gli Arabi lo chiamano oggi Soldi , o Soldìn ; era quella anticamente il Porto della Cittì di Selcitela, ed è diUantc di Antiochia circa (ij ' Digitized by Google non lappiamo nè quanre Navi fonerò quelle, ne da chi folfero comandate nè quali genti follerò , quelle, che condonerò. Gli Annali dj Genova fono cosi fcar'i di notizie fopra tal particolare i the niente di licuro, o di chiaro fe ne può rilevare. Ma pure fi potrebbe cre- dere , che fonerò quelle , Battimenti di fempliei .Mercanti, i quali lì eraprefei-.ati a quel Porto conda- no diciotto migli» . In quello Porto vi ea* pitano molti piccoli Battimenti Turchi, Battimenti Greci per caricare le Anguille filate, le quali pefeano nel Lago di Antiochi». E' forpr e udente B quan. che ne prendono; quelle le (alano, 0 ne fanno commercio per tutta la Sona, e per l'Alia Minore, e coti' 161* idiacenti , e fino coli Egitto Nel tempo , che io era in Cipro , prendeva I" *t* e liti 1 . Ito di quella pelea uh Eragomanno Barattano certo Analtalio Imperiale il quile pr» di fe fl CO prendeva per le nt he l'appalto io d! delle Saline dì Cipro. Detto AnaftaGo i un Greco molm'aperto, e ricco sijnwe. Digitized by Google cendo de correre i Pellegrini, e per Criiìiani i delle vettovaglie no dì Europa i , (oc- con la vendita che trapanavaanche dalla e forfè Grecia , particolarmente fe erano cariche di grano Sopra di ciò riferirò quanto ne dice il noftro Scritcore Tofcano Benedetto Accolti. . Genuenfis quidam , cum in Porla non procul ab Urbe multum frurnerifui* navibus adduxijfent, mtfere qnofàam àd Principes » qui commerchm ejus offerrent III. . De Bello Sacro Lib. N. 17. Altri Scrittori delle Guerre Sagre non fanno parola , nè delle Navi de Mercanti Gcnoveli nèdi grano j eccettuatone Raimondo De i > Agiles pag. 143. Che i Marinari vendelTero le robe ncceflarie all' Ene fa menzione anche Alberto Aqaenfe VA. IV. Cap. XXXVI. e ciò fu già oflervato da Tomniafo Demplrcro nelle fue Note alla prefata Opera di Benedetto Accolti rem actempus, Genuenfis fcrcito , & & su- Digitized by Google sii titratè (Liti. , ut filet . Tyr'ws notai Cap. 4.-. V,)cum in Menfem quìistttm fi objidio , Naves quaedam protra xijfent Jauueiijitim deferentes , , Peregrino* et viélaalia Fiumhiìs in- in fauees traverant i nec de Mvrcaiorum Iamtenfium Nav'tbus , attt Frumenti qu'Uquam Scriptores les pag. , apud alias huius Beili nifi a Ratmundo de Agifortem tamen pepuli 14.}. operarti , piamque induftriam anes laudani Nauta* tamen a Turinteremptos > qui necejjaria E- illì in 0 . cis xercitui vendubant Albert. (Aquentìs ) Ub. IV. Cap. XXXVI. Tbom. Demptf. in Annoi, ad Benedici Ac~ col. W. Ili N. 17. . Quindi Caputoli Crilììano l'arrivo delle dall' Efercito Navi molte , Grìfiiaui MWM *' perfonc andarono al Porto S. Sijneóne per comprare delle vntto-vetnvglìe vaglie Dovendo in quefto medelìrempo partire gli Ambafciarori del Calitiò di Egitto, fu deliberato dalla grand' Armata di mandarli tortati lino al Porto S. Simeone da R ì va. mo Digitized by Google varj > dell' Eferctto Principi tji;elti no in occalìonc e che , del loro ritor- penCiilero, (otto la loro feorta * all' Armata quelle per- a ricondurre itine , che erano andate a Porto Simeone per comprare S. delle vetto- li potrà oficrvare , che anche la Cronica GerofoI imi tana di Rcinerio Rcincccio , al luogo medefimo f dice , che le Navi giunte in Porco portarono de i viveri per vendere all'Annata. Tandem reperto c/ììijìUo Bo:'mitudum Prbtcipem S'f ciliae ( Principe di Taranto) et E•verhardum de Poifat > Raitniindum > vaglie; e qui , provincia , Guemeram de Greti ad Portarti Maris , qui di' citur Stmeonis Eremitae , propter e- Coniitem de tnendos eìbos bus dtrìgunt ad opem ipfo quae , , cum & , vocarent Socios , qui iti propter Naves i efias addttcebant Rediixerutit etiam ti! pluribtts peditt- ttt conflrttendì praejidii littore Alar'ts iti morabantuT eodem comita- , Legatos Regii Babiloniae . (i) Reta. Re-^ (OtloT^rAmballiitQri del Calino Hi fit Digitizet) by Goog Itfj Cbren. ffierofo/ym. lÀb. Seittee Cip. Ut LXUl. I r Turchi intanto di Antio» penetrato chia che vi era fra traghetto quello , ... . ^,""1 ; Turtùi. Mare , é l'Armata un imboccata i Cri- il attaccarono in fliani, talmentechè vi rimafero fra Uomini, e Donne circa trecento .Turcbìblt. acciii . Ma collo cara a i Turchi , quefta piccola vittoria le iniinuazionì di Campo mentre , Goffredo gli altri Principi > ufeiti al- a-ifiìm in e le loro Truppe attaccarono gl'Infedeli, e ne uccifero circa duemila, rifpi, gnendo il rimanente nella Città. Accadde ciò nel Mefe di Marzo ioy8. e da allora in poi Antiochia fu mena talmente alle ilrette , che R sritto . , il non 4 quale abitava nella Citta del Cai. Babilonia, Città per altro differente dall' antica Babilonia, già Metropoli ilei Cai. dèi , le imperfette veftijie della quaie lì luppone eflrre poco lontane dalla Cini diBagdat; o come altri credono di efier fopra te rovine della medesima . fabbricai» , in parte la ftefli Città ili Bagilai. Digilizad by Google non reftava a i Turchi più campo di far liberamente delle fortite Balduino a ujì £?£*igto>™ divenuto ricco Sidi Edeflì, e fentendo la pe- nuria, in cui lì trovava l'Efercira Criftiano fotto Antiochia) aveva in *;*«&;-' S uefto tem P° inv 'ati molti doni , non lolo a quei Principi, ma anche a Jiitino v ào«i t i Princìpi molti Capitani , e Soldati dell' Efer- cito CiiJìiano tì fP"f m»j foccorfo e Si fparfe voce nel!' armata Cri- cnc veniva dalla parte del > ai Sultano di Pcrfia un groflo rinforzo in difefa della Città di Antiochia, per cui il Conte di Blè forprefo da »» ^' ana Turchi, un timore fe ne partì dall' Efer* cito con molte Truppe Erano alcuni Meli da che BoeAmicizia di Bc-rn«m4<i mondo era entrato in amicizia fera» Emir. greta con un certo della Città di Antiochia chiamato Emirfereo , o Mufero i o altrimenti Pirro , il qual Uomo è dubbio fe folTe o Criftiavii no , o Maomettano Con quello , qualunque fiali , trattò Boemondo . per far cadere in fue mani la Cit- tà , ed anzi più di una volta ne fu foli ecita co Iteilò premuro fa mente Emitfereo. erano Intanto in dallo marcia le Truppe Turche , che dalla Perfia numero di dugentomila Combat- in tenti venivano in foccorfo dì _ , e^tZ in Edtjfa. An- e dì Aciano Signore di , Eflèndo in cammino attediarono Balduino in Edeflà ma non avendolo potuto efpugnare i panarono I* Eufrate , venendo alla volta di Antiochia . tiochia quella . , Bocmondo vedendo il perico- Botmonfo che fovraftava all' Efcrcito Ctilìiano, e la poca fperanza, che vi u f r tfa era di acqmfìare la Città di Antiolo , . chia fé arrivava le ferrite* del Sulran , palesò al Conliglìo degli di Periìa altri Principi Criftiani l' intelligen- za fegreta , che egli teneva con Emirfereo , e i giuiii motivi , che ave- va di dover fidarli della parola di quell'Uomo. Richiefe Boemondo tempo medelimo > che fe per fuo mezzo vernile in lor potere quella nel Ji . ±64 Cittì , pato. foflc a lui Il Conliglio dito quel Princigli concede la li- bertà di trattare con Enurforeo la refa di Antiochia , e gli fa anche accordato il Principato di ella Città Prtfj Ji éat'mkìa . ' • Boemondo adunque d' accordo co n Emirfcrco, in una determinata notte per mezzo di una fcala di corde entrò nella Città inficine col Conte di Fiandra , con Tancredi e con molte delle loro Truppe ; i quali aperte per di dentro le Horte della Città , e piantato lo Stendardo di Bjetnondo> dettero f ingreflò al rimanente dell' efercito , il quale occupò la Città facendo grande Era durato l* uccisone d' Infedeli attedio di quella nove Meli, e fa prefa da i Crocedgnan il dì 3. di Giugno 1098. Aciano Signore di quella , volendo fuggire la forte degli altri Infedeli) fe ne frappò dalla alcuni Arrua incontrato da Città , meni, ;he lo riconobbero, lo gettarono in terra, e gli tagliarono J* . te- Digitized by Google 26-} . Tyr. Ub. V. &pit. XXfH. prefa della f? Tr *PP* Il siorno dopo la Sultana » • -I J' J- fi' n , cioè il di 4. di Giugno 1098. ^ P, r^a principiarono ad arrivare ne! Ter- teff» r*. Cina iww tirorio di Antiochia le Truppe del Suiran di Perlia in foccorfo della Città . Erano quefte comandate da Corb.igath , ed il di tf. dello fteflo Mefe di Giugno arrivato tutto il ri- manente dcll'Efercito v !* "f° A"" " it ' Turco t venne pofto l'attedio alla Città di An- tiochia. I Criftiani divenuti in tal fotma attediati da un poderofo Efer- "u"""*cito 1 rrovaronfì anguftiati > e principiarono a mancar loro i viveri , a fegno tale , che ne nacque nella Cit- tà un'orribil fame In tal notazione di cofe molti della Città R fecero arditi di fcalare le mura, e di andare al Mare s comprare delle vettovaglie. Buona parte di queiii nel tornare con gli acquiftati viveri , furono forpre/i per iftrada da i Turchi , e tagliati a pezzi «. • 1 Turchi li. avanzarono fino Lido al Lido del Marc mazzati vari, , ove oltre avere amMannari, che di quei ftavano coih rartando le loro mera abbruciarono ancora diverfe di quelle Navi , che erano proflime al Lido mede/imo 1 al fatto fece sì , che quei , che erano foliti di andate , e venite a portato de Ì foccorli dall' Itola di Cipro , da quella di Rodi , e da altre Ptovincic Marittime, per timore di non eifere forpreli , non fecero • più quel traffico > onde fempre maggiore divenne lacareftia in Antiochia. Crociati, popo- e ' Principi Urini Eremka Am- lo Criltiano refo oramai (tracco di **Jì»**w» "tanto foflrire, determinarono di veCtrb tb g giornat;t con Corbagath , onil Ha de mandarono per Ambalciatore al medelimo , Pietro Eremita , il quale proponeiTe le Truppe Antiochia , o l'evacuazione deli contorni di Perlìane da , o un combattimento ge- nerale, o pure, che fofle determinato della forte de i Criftiani e de quantità di i Turchi con una ugual . *69 combattenti per parte, o pure di decidere con un Duello (i) fra Corbagath , e uno de i Principi Criftiani Il do Principe Turco non volen- proporzione afcoltare alcuna , Battagli* sterrati c"; i Criiliani di attacca- fi» ; e dargli «ma-^nJ^** 1' Efercito Turco , general Battaglia; onde il dì z6. di Giugno ioy8. lafciato alla guardia della Città il Conte di Tolofa i tute venneti gli altri ufcirono fuori fu rifoluto da re , Campo. ro in Grande fu in tale occafione coraggio de' Criftiani no da ; valoroli Soldati , il combatteroe dopo una fìe- Duello, conforme ad alcune barbare I.crgi vrnutc dai Serreiirrionc, era in q-.rei (i) [[ tempi, min Colo lòpportarq , mi in vari cali era anche configliato, e fl abilito per provare fi verità di gualche fatto, che fofle dubbio, o contralhto. In apprelTo le faviflìme Leggi de Sovrini hanno non i lolo abolito , e proibito tale barbaro inumano coftume terminato le più , mi hanno anche fevere pene » i , e detrt- fgrelftri. Digitized by Google 27» fiera lo fi ed oftinata Battaglia, i il dichiarò in loro favore tre difperfero mente 1' allora in anche la e disfecero . . Cie- men- intera- Turco, evenne Efercito potere de i Crocelignati Fortezza di Antiochia, li quale , quantunque eflì follerò Pa« droni della Città , nulladimeno clfa era reftata fino a quel tere de i Turchi riofa Vittoria il . dì tempo Segui 28. di in po- tal glo- Giugno 1098. Tyr. VA. VI. Cap. XXIII Venuta la Città nel libero , penfarono queu cbffa dilli a ripararne le Chiefe , e a riordi<*v/m*m narnc ] e co fe Sacre. Rimetterò nel- ICHBUw riordinano poflèflb de'Criftiani . Sede Patriarcale Giovanni di Rito Greco , il quale vedendo poi di la fu 3 efiere infuificiente per i Criftiani di Biro Latino, dopo due anni rinunziò quella dignità , ed in fua vece fu fatto Patriarca Latino Bernardo Vefcovo di Artafia , Città poco addietro nominata) il quale aveva feguitàto in quel viaggio il Vefcovo di Poggio, come foo Cappellano. Digitized by Google *7i Antiochia) di cui ho qui fo-W*«»*J; atti pra parlato , principiò a fabbricarla Antigono, uno de i più grandi Gc r nerali di Aleilkndro Magno ; ma fa terminata da beleuco Nicatore Re % di Soria l'anno 575?- del Mondo, chiamò Antiochia dal nome di fuo Padre Antioco. E' celebre nel Criilianelimo , mentre in cilà i e la DU fcepoli di Crifto uniti iniìeme prefero U nome di Criftiani . Sotto l' Imperar tore Giuftiniano fu chiamata Theopoli , e a tempo de i Criftiani Greci e de Latini fu Sede Patriarcale. (1) di Patriarca di Antiochia; lo fteflb fe quello de i Greci Cattolici , che abitano, nelle ftelTe Regioni. Anche i Criftiani hanno un Patriarca di queftì Itefia Cittì. I Criftiani Latini, iqualinon. hanno refidenza in quelle parti; notivi hanno più Patriarca , bensì yi è in Ra-, Scifirmìci 1 un Patriarca in Patiìhai per quella Digitized by Google «537. Quefta Città circa P anno di Noftra Redenzione era fopra l' Impero di da Omàr , iecondo de'Saradni. La tennero gl* fiata conquiftata Coltanrinopoli Califfi) Infedeli tino all'anno 357. dell'Egira, e 967. di Nollro Signore; ma tu loro tolta da Burtzas Generale dell' Niceforo Imperatore Fo- ca . Venne allora governata da i Prefetti coi titolo di Duchi di Antiochia feppe , ultimo de l' Comneno, al i quali fu . A Giù- quale era fiata Niceforo conferita dall' Impetatore Botoniare quefio fu poi tolta da Filatère di nafeita Armeno , il qua- le 1 colla fperanza di eilere foftenuto nella fua imprefa da i Turchi , ab- bracciò la Religione Maomettana ; ma nell'anno 4.77. dell'Egira, e 1084. di Nofiro Signore gli fu prefa d' alTalto da Solimano Principe de i Turchi, forto il dominio de' quali rimafe fino all'anno 1098. in cui, conte fi è vifto . venne in mano de' Principi Crociati) c ne fa allora for- Digirized by Coogll formato Il il Principato di Antiochia. primo tal titolo fu > > che la pofledcilè con fecondo il concerta- to» Boemondo Principe di TaranAnche quello Principato di to Antiochia era indipendente , come . quello di Edefla j dalla Corona di ma eflo pure fu j femprc conliderato in una certa maniera , unito tempre al Regno di Gerufalcmme Da Boemondo Gerufalemmc paf- sò per legge di fucceiTione ne i fuoi Polìcri , che la pollederono fino all' anno nrfo. di Noltro Signore i e 66$. dell' Egira ; nel qual tempo i Saracini di Egitto la tolfcro ad altro Boemondo , che fu l' ultimo Principe Latino , che la dominarlo La Città di Antiochia chiamali ora dai naturali del Paefe Antakia. Ella èfotto il Governo Tur- co , e perciò foftre di quella fatai condizione delle altre celebri Città Sona , le quali fono foggettc alla Porta. In ella li veggono fra le della macie de i Tom. V. falli molti avanzi della fu» S i buona parte ma mol- antica grandezza; fua Mura fono delle come 7 5 9. in edere, terremoti ne' fotfrirono to nel dilli T. del Cap. I. XXV. Città di Anove era già la Città di Secondo alcuni tiochia è Rcblàra , , nella la quale Re Nabuchodonofor , fu condotto davanti mo Re ci _ . XlZbì*. di Giuda ; ma menzione nel T. ein . quello Tomo a! trovava fi quando il gli Sedecia ultidi ciò ne fe111. Cap. Cip. 111. XL I^P° che i Criltiani ebbero la fopra di Corbagarh , e che furono. Padroni aflòluti di Antiochia ) e che andavano deponendo le cofe per il huon regolamento del governo di quella Città, entrò in ella la Pelte j ove fece i confueti danni p"oprj di quel malore , ed in vittoria poco tempo rolfe di vira quaranra- Tyr. Lib: FU. Cap L Soldad Criiliani ,1 unico fine / solati.mila perfone. criceti •vtglima nJrlZ Umm. " 1 ,j c 'q U;t li era lato d' intraprendere I° ro I viaggio per - la il tecuperazionc dd- Digitized by Google della Terra Santa, e particolarmente per la liberazione di Gerufalemnie, e del Santo Sepolcro, intimo-' ancora dalia Pelle, principiaro- riti no a foltecitarei Principi conduttoalla partenza per Gcrufalemmc : , nulladimeno fu ihmaro proprio per" prendere un maggior ripofo il difpartenza ancor per qualche Mefe ' ri ferire la . In quello tempo il Governato- re del Cartello di Hafarth , il Goffrtio qna- fi"*" ' '* le era Turco , mandò a chiedere ^tartf foccorfo a Goffredo di Buglione contro Rodoàno Signore della Città di Aleppo, il quale con un gran-' d' Efercito era andato ad aflèdiare il detto Cartello Goffredo fedendo la fiducia che aveva in lui il Governatore di' Hafarth, mentre gli aveva mandaAmbafciarore to per e per ortaggio un Criftiano, il proprio Figliuolo e piacendogli di coltivarli rtiicizia ; andò la > fua a- a foccorrerlo in perTruppe , e invitò a fona con buone S z quell' Digitized by Google queir imprefa anche il fuo Fratello Baldoino Conte di Edefla , i! quale pure vi andò con tremila Soldati. intervennero anche il Principe V Boemondo Colombi "»"" rf<"'. "cr 'T,a „ì ' '. ' , e il Conte di ToloU , C tutti iniìeme col Duca Goffredo formarono un corpo dì trentamila Combattenti Avanti l'arrivo delle Truppe Crifliane i Nunzj, che dal Govcrnatore erano (Vati mandati a Goffredo , tentarono di far pervenire nel Catello al loro Governatore le nuove dal Prindell' accoglienza ricevuta , e del foccorfo , che ma clTendo cinto il Cartello dalle Truppe del Principe Rodoano, non fu loro polfibile di cipe Criiliano gli portava ; . entrar in elfo ; onde per dare quella grata nuova al lor Governatodi re» fi fervirono in tale occalronc due Colombe , alla coda delle quali legarono alcune piccole lettere , che narravano per ordine tutto il fate to. Furono indi melle in libertà , ne andarono al luogo» di ove per fe Digitized by Google 377 l' avanti erano fiate levate > e ivi arfurono accolte da quello, che le nutriva , e prefe le lettere le contegno al Governatore Duas rivate . , ad id muneris inflruQas apprhnè , quitiiis literuìas legationis fuae jeriem co: it inatte s ad caudas religavèrunt i qttibtts Diminuì» Juum fupsr omnibus bis , quae obùnuerant f itiftruerent diligentius , quae fuae libertatis reftìtutae , iti momento ad locum nude edutfae faeratit , redeumes > ab eodem cuflode pariter , (Jr* alumno captae junt % dijfolutae paginulae praefaitatae flint Domino, lyr- Lìb. emijerutit Columbus profiqui'iiduìu & VII. Cap. III. mandare L' ufo di lomhe per portare delle delle Co- nuove (i Amici rf< «fi fi'n' rfi vede anche, più antico. Plinio il Naturalità cì parla delle Colombe maturi. che fcrvivano diCorrieri neìgrandi affari. Egli dice, che allorquando Marco Antonio ailediava in Modena Decimo Bruto , quelli non potendo mandare nel Campo de i Confolì S 3 al- Digitized by Google alcun Meflb , Colombe inviò delle lettere legate con delle ai loro pie- Bruto con tali Mcllaggieri dei c ludeva tutto il rig>rofo allòdio di di Antonio. Qnin , et interntmtiae itt rebus maglia fuere , epiftolas annexas corani pt'Jihn obfnlione Muti* in Caftra mittente. rienfi Bruto Coitfulum Decimo Qnid Valium, et vigU ebjidio , atque edam retta ninne praetenta profaere Antonio , per Coelum eunte nuntio ? Plin. Risi. Na~ tur. Lìb. Il del X Cap. XXXVII Savary nel Commercio filo Dizionario all'articolo di A- oflè'rva 1' ufo > che vi è in gran Piazza di Commercio di fervirli de i Piccioni in luogo di Corrieri per ricevere all' arrivo di Icppo quella nuove da AlclTandrerta , clic è il Porto di Mare della detta Città di Aleppo. Il Padre Avril, che da Aleffandretta pafsò ili Aleppo per proqualche Battimento .le il fuo viaggio Orientate , dice, che efiendo sbarcato in Aleffan- feguir poi Digitized by Google vedde fpedìre un Piccione per portare dello nuove in Aleppo ; ecco, die' egli, come ciò li Se qualche Mercante di pratica faiidrerta, . eilàr de i primi a fapere la quantità delie Mercanzie , che vengono di Francia , come ancora ogni alerà imerelìame notizia» allorquando crede , che lia per arri- Aleppo vuol vare q.ialche Battimento, manda per un Piccione in Alelland retta, quale abbia de i Piccioncini in cfpreilò il Aleppo. Il Carrifpondente di Alclìandretra s' informa a iuo tempo ciò i che crede a proposto per adempire la fua commiflionc , indi fenvc l'occorrente in una piccola di lertera, la quale attacca al collo del quale portatolo fopra un Piccione , il Monte lo fpedifee al fuo corrifpon- , denre in Aleppo Il Piccione appena ha ricevura la fua commiflione, e che trovali in libertà , rialza molto in aria , e poi difendendo il fuo volo in ire. ore arriva S + in Aleppo» quan- i8o quantunque diflante tre giorni dì fìa cammino da Alcdàndretta ^lonopib jprditi i piccioni. Pochi anni fono continovava n Aleppo una tale ufanza , ma di confenfo reciproco delle Nazioni Europèe ilaoilitc per caufa di comin quella Città, è reftato fop- ' mercio prcllò un ciò fu li tornando collume ; il motivo di che uno di quelli animali Alcppo venne ammaz- tal , in zato, ed in vece divenire la lettera in mano del proprio Padrone , cadde in quella di un altro Mercante Europèo, anche didiftèrentc Nazione. Conteneva!"! in eua la notizia dell' aumento di prezzo, che avevano fatto in Europa le Galle di fono uno de i prodotti , che più ricchi, che fomminiftri ii Commercio di Aleppo ; onde la Perfoecceffivo tinta na, che ebbe tale avvifo nelle ma- fece l'incetta di quante Galle trovavanlì nella Piazza di Aleppo vantagil fuo negozio fu molto giofo. Ne nacquero da ciò de i dif- -Iii , ed fapori grandi fr,t le nazioni Euro- Digitized by Google 28 1 pie, onde- per fcanfare tali incon, convennero , clic in appref- venienti non fo follerò Corrieri. In molti ufarono te per più tenuti di tali altri Pacfi dei Levanquelli Medaglieri d'importanza, come fi già gli aitati può rifcontrare in varj Viaggiatori ma non è a mia notizia , che ciò luogo Precedentemente a tutto, ab- pratichili ora in alcun biamo unefempio nella Santa Scrit- da cui lì vede I* aver fervito per Mefìaggiera anche a Noè, allorché ritornò nell'Arca, lieta apportatrice di pace con una ciocca dì ulivo in bocca tura la , Colomba Governatore del Ca- n Cafieiio di Hafarth dopo la buona >ff f?*firtt Intanto flello il nuova ricevuta per mezzo delle Co-, f'*'™',* **** lombe, che Goffredo di Buglione*"" con airri Principi andavano in fuo foccorfo , felici e/letti poco a provarne i mentre Rodoino Prin, quantunque forte di flette , cipe di Aleppo quarantamila perfone , fentendo i' Digitized by Google aSi arrivo 1* dei Principi allcdio dì Criftianij lafcii ll.if.irch, e li mirò in A leppo Moire delle Truppe di Rodianoi dopoché ebbero levato l'af- Hafanh, li divifero per le Campagne, e acuccarono in alcune fedio da imbofeace quei Criltiani , chi di giorno in giurnoj non fapendo la del Cartello , venivano da Antiochia in foccorfo ; di efìì i Turchi fecero molne ta ftragc; ma elTcndo venuro ciò a cognizione di Goffredo.» e degli liberazione altri Princìpi Criftiani, mutarono qucfH di ftrada, ed attaccarono Truppe di mazzarono Rodoano, diecimila al quale le am- de' fuoi mi- gliori Soldati. Dopo quella Vittoria le Trup- pe Criftiane fi riunirono aHafarth, ove il Governatore di qicf Calici^ lo venne incontro a Goffredo , davanti a cui s'inginocchiò culla ree indi facendo lo fteiTò a » tta baffo gli altri Principi, gli ringraziò di aver- Digitized by Google «- 183 averlo liberare da quell' attedio , ed in faccia a tutto 1' Efcrcito giurò lo- ro fedeltà Balduino terminata queft' Im-^ _ /fo prefa fc ne ritornò in EdetTa , e glyj; pratili» altri Principi in Antiochia i ove la Peftc feguitava a fare grande ftrage per cui Goffredo) cllèndo il me- ^ ; di Agofto 1098. ii ritirò nella Contea di EdelTa dal fuo Fratello fc ed ivi fa feguirato da , molto Popolo» e da altri Principi» i quali furono bene accolti dal Balduino Conre Nel tempo che Goffredo fi tratteneva nellaConrea di Edeila, il » pnjh & Mitra. Conte di Tolofa ufcì di Antiochia con un grotto corpo di gente , e andò ad attediare AlbarafiJ Città lontana due giorni da Antiochia verfo Aùitro, la quale la pcefe, e vi creò un Aim'h (1) rà ( qudtii , H.irra, e Varquelle varie Cittì , e chiamata anche È <1i moki Catelli , che non fi li più come lì chiamino preti te mente , elitiijo confulé con molti Villaggi Digitized by Google un Vefcovo i che fu Pietro di Narbona, il quale andò in Antiochia per cllere confacrato dil Patriarca Giovanni. Al tempo poi di Bernardo Patriarca Latino, quelfa Chiefa diFlati di Ttdefcbì. venne Sede Arcivefcovile. In quelli tempi arrivò nel Porto di S. Simeone prelTo Antiochia una Flotta con millecinquecento Tedcfchi di Ratisbona, ma ebbero elfi la difgrazia morire quali di Antiochia. PrefaAlbara, fì trasferirono le alla conquida di tutti di Pelle in Prtfi di Marra. Truppe CrilHane Marra oggi Città dillrutta , lontana , per la q ial otto miglia da Albara imprefa li partirono dalla grande Armata , che era fciipre in Antiochia il Conte di Tolofa i il Conte di Fian ; dra, Boemondo Principe di .Antiochia , e Goffredo di Bjglione , il quale era tornato dalla Con<£a di Édclfa vi andarono anche Eulìachio Fratello di Goffredo , e Tan: credi. La Città fece della valorofj reliilenza per cinque fettimane , ma i8s venne poi in loro potere il dì 1 1 . di Dicembre 1098. e qui il Duca Goffredo trattenutoli quindici giorni per prender ripofo, fc ne tornò poi co' fuoi Soldati verfo Antiochia, per ove poco dopo venne fcguirato anche dal Principe Boe- mondo Avvicinandoli il tempo di par- Caffn dova Gerufalenime» vo\- da "•"'''""'> tire alla volta di il Duca Gofi'redo andar prima in Edenaa rivedere il Fratello Balduino di dove poco dopo lì refluii! in ' le , Antiochia I Rugia Principi tutti (1) fi Terra pofta uniron poi a / fra Prìncipi Antio-^'V/^ chia, e Marra, per deliberare della partenza verfo Gerufalemme ; v* intervenne da Marra anche il Conte di Tolofa. Nel tempo della di lui aflenza i Crifliani , che erano rimarti in derra Città di Marra , rovi- "*"*' le Mura , e le Torri di quella per fedare in quella maniera alcune , che a caufa di efla era- narono turbolenze no (0 Rugia ( anche oggi i un Villaggio, Digitized by Google i8i. no nate fa e , il fra il detto Conte di ToloPrìncipe Boemondo poi ancor elio , che quelle continove dilpute impedivano di profcguire il egli n ante Tohfd £ fi "ìal'giT, viaggio verfo medelimo dette Gerufalemme la mano all' ultima rovina di Marra) confcgnandola alle riamine, criduccndola in cenere. Dopo , per compiacere a i fuoi Soldati, lenza dir niente ad alcuno, m= ^e j n marc a a " a vo ' ta dell* Santa Città. Aveva feco circa quattrocento cavalli» e novcmilacinuuecento fanti. Si unirono poi con elfo il Conte di Fiandra , il Conte di Normandia con quaranta cavalli , e Tancredi cori altrettanti , e turQuelle re le loro genti a piedi ' . Truppe in vece di prendere la iìra- da per la (piaggia Marina; ro in cammino feguitando iì melTe* vol- alla Digitizad by Google di ta te > Oriente il corfo dell' Oron-. H'to al cambiare di direzione , che il decto Fiume per Aurtro verfo la fua (èrgente , e così pattarono per Cefaréa , (i) per Hama , (i) e per Emilia (3J e da tutti quei Governatori riceverono delle vettovaglie» ebbero in dono anche de i cavalli e altri ne comprarono , talmente* che ne avevano mille di più di al- fi Jora- Ceiah'Ai oggi Lsrifla , fu chiamati per il pnilàto anche Silari. Stefano la denomina anche ZiVafa, cioè iiiara e da quello ne e provenuto forfè il nume di Ceiàréa , che le dì il Tirio Ub. VII, ([) , . Cap. XII. Quella Cittì e lui Fiume O- Hama, e la Città di Apamea, o fi full'Oronte: anche oiigigli Arabi li chiamano Hama. ed è dittante latiti miglia da Antiochi). (() EàirtM, conforme il Tirio Uh. VII top. XII. a iiio irmrio era detta volgar. mente Omela ; quella è la Cittì di fimefa, nella quale ebbe t natali Giulia Domna Moglie dell' Imperatore Settimio SVvero, e M^Jre de i Jut ImpeijtoH Oen . eCariciiii.oj^.,>icnoui^.tiilaj.i (2) Apamia kC Arabi Hems, 0 Kemes loraquando erano partiti da Marta Avendo quei!' armata cammicr qu^^e giorno dentro ter«e vtr'f,' nata P iijuarf.n, convenne il Conte di Tnlofa con gli altri Principi » che feco erano, dì avvicinarli al Lido del Mare per aver nuove del grand' Efercito » che avevano lafciato ne' confini di Antiochia , e per poter anche ali* occorrenza avere de i foccorfi dalle Navi , clic venivano da Antiochia , o ti Conti Sì ; da Laodicéa It Conte af* era rf il Qjclìo corpo di Truppe» ove Conte di Tolofa , dopo la par- Marra giilthu. tcIiza da licc viaggio , fe et, be fcnl P re non che nel un mutar verfo il Lido del i venendo , fa attaccato da un grolTo nudì Ladroni , i quali per altro reftarono vinti , e dilpcdì Indi panarono ad Archi (i) "'luogo montuofo lìtuato forto il di ftrada Mare mero - MonAbchi, o Aree, da alenili Scrittori fr chiami» Cittì, < da altri CafMlo ben fortificito , comunque folTe È 0M un luo- ti) , £tj in ter emerite diftrUtlO. Digitized by Google J Monte Libano in diiìanza di cinque miglia dal Mare , ove giunti jxjfcro t' alìcdio a quella Città, che fu il dì 13. di Febbraio ioy 9 Vennero ftimolari, econfìgliati a queft' imprefa da i Criftiani fchìavi , che . in numero di dugcnto erano nella Città di Tripoli di iì dittante dieei miglia (1) aflicurando elfi i Princi^«ftiani , che quella Città prefto S-ebbe Tenuta in loro potere , o che il Signore di Tripoli , folto il di cui Governo trovava!!, ne avela liberazione collo sburfo di grolla fomma di danaro c con dare la libertà a tutti 1 Prigioni rebbe comprata Criftiani. (a) Tom. V. (1) Il T t Nei Tir», da Archi a Tripoli affegna tal. capro una diUanza glia , ma ve ne di cinque, 0 lèi mifono circa a dieci , confor- me notano anche vari Geografi (1) Nel tempo che I' Efcrdin ~;kC-occiTgnati era al!\i(ìcJio dì Antiochij , furono prefi da i Turchi, e da Saracini molti i > di quei Criftiani , che andavano a Foreg. giare, e li. ritenevano tu tea via prigioni per quelle Terre, e Cittì. 100 Ajpih , 4 ìl'I'JL >J e l tempo, die quefte Trup- preiiò. delia CitP e erano alloggiate tà di Archi, Raimondo Pilerto Capitano del Duca di 'lioloi'a paratodall' /UÌ'edio li con alcuni de i Tuoi ói Archi, pafsò ad Àntaràdon fijé che reltava lontana trenta migli» pretto (ì) verfo Settentrione » ma venne ih iuo potere, dopo avere fetta poca renitenza; ed entrati dentro i Soldati Crifiiani la trovarono interamente Spopolata , ellendofene la none antecedente all'ao quitto fcappa'i gli abitanti; vi tro- varono bensì delle vettovaglie» o molte ricchezze, delle quali fattone un ricco Bottino, fe ne ritornarono col loro Capitano Piletto for" co Archi . AmtARa"dON, Cini marittimi dell» Sorfe chiamali gii Ormila, r Coito ma , oggi TomoTi. ( (i) . Ancora qui il Ti-io vana dal vero nel. IVaffirtum fole venti imslu da Achir (:) A Anta-fl.lo" t. o fi* Tornili vera Aiùam da un luogo trinri migliai , all' allorché l« litro, 4 di Digitized by Google Il di di Febbraio i<S. 1090. H grand' EfercKÒ fi mede finalmente/^'/* in marcia da Antiochia alla volta di Laodicéa in numero di venticinquemila Combattenti , lottò il contando di Goffredo di Buglione del Conte Prìncipi.' di Fiandra, e di • altri Boemondo Principe di Antiochia andb ad accompagnare Goffree gli altri Principi fino a Laodicéa , ove abbracciatili fcambievoldo , mcnte, egli Te ne tornò alla cuffo- dia del fuo Principato. Trovavalì nelle Laodicéa Guiniméro ; > : Prigioni e la fita dl£>*"iù«« Ar- di ìnata navale, come altrove il è villo era fequefttata in quel Porro Il Duca Goffredo lo richiefe al Governa. tore Turco della Città , il quale gliene accordò redimendogli l'Armata , e ogni (chiavo CriiHano Indi Goffredo eleffe lo fieno Guiniméro 5)er fuo Generale dell' Armata nava. e , e gli comandò, che cefle tanto viaggio per colle Navi faMare, quanto Digilized by Google tic faceva egli pertefra coH'Efercito Tyr. Ub. VB. Cap. XIV. Da ciò lì comprende, che' quelli erano Legni fonili, cioè una (peci e di Galere* co' quali potevano andare terra tete feguitarc 1* Efercito coli' aiu- ra, Officia pàrti di Mia • ' • - to di qualche fegnaJe Goffredo col grande. Efercito parti oVLaodicéa, fenza aver fatta alcuna violenza fopra. quella Città, contentandoli di aver ottenuto dal Governatore, quanto aveva domandato (i) . Boemondo Principe di Antiochia tentò in appretto di renderlene! Padróne , ma inutilmente : venne bensì poi espugnata nel i io:, da Tancredi) e fu allora, aggiunta al Principato di Antiochia; () LaooicÉ'a , Cittadella Corti della Sa- ri». Dagli Scrittori delie Guerre Sacre è Paefini la denochiamata Lidie. Oggi minano Laodiccia e Luiicehù . Gli Euin quelle Parti, la ro , che negoriino chiamano Latacchii o Tacchla; è prefeniemente uni Cuti di buon Commercio óve Ibrm de ? lì rtahihmentì Mercantili d' i , , " Inglefi, e di FmmcG. Digitized by Google Duca Goffredo Il e , il Conte 4P"6" rfi di Fiandra partili di LaodicÉa an- 6- ***"* darono all'allòdio di Gabulon (i) ed era quefta la prima Cina nella Corta di Sorla i la quale appartenere Fgitto, per cui vi era al Catitiò di un Governatore, ma interpo- fuo lili in quefia iniprefa gl' Come (liane Tolofa (2) levarono da di fi Criliiani i tempo, in , inganni del Truppe Cri- le Aliedio qiiell' nò venne quella Città in poHeflò , de non da poi a qualche cui fu conquista da ì Te Principi di Antiochia. Gabulon Laiciato T , 3 pafsò ì\B grmù granW™*» p*S* A» . . Valtnia ... , C* U r. 0S , oGabala, oggi Gibefit , di. Sante diciotto miglia da Laodicéi verfa Auftro: è famolb quello luogo per il Tabacchi da fùmjre, eG (1) Commercio de ì fendo quelli confidenti della miglior qui-, che produca il Levante perni ulò. Guerre Sacre li trova confiderai il Conte di Tobia per un l'uà, (i) Nell'lftorle delle Uomo conte n? iolb , difficile, e vaiatolo e inirniirendenw a Viro, rea Drgifesd by Google 294 grande Eferciro a Valania (i) poft* fui Lido del Mare ; giunfe poi a Maraclca{i) indi venne a.l Antaradon , o Tonófa nella quale non trovarono abitanti , eflendo (Vara abbandonata TI granir Ariti. , da che fu occupata da Rai- Arà- mondo Piletto do che è a Occidente di Tor- (3) ; e nell' Moietta tófa, avevano trovaro buon Porto alcuni Legni dell' Ornata Cnftiana Lafciata Tonófa , la grand'Armata giunfe dopo pochi giorni ad Archi, ove erano le Truppe del Conre di Tolofa , il quale coli' arrivo di Goffredo di Buglione iìngava , li lu- che farebbe venuto in tao po- Valawia, o Palanca. 0 Bai ne li .ella è fraGibelèt, e Tondi, dittante italici bidj Gibrlèt, e fediti misl. a da Tor,.td(à, che le retti 1 MeiiogiOT» ; Vala. nia, chiamali offiti da.ili Arabi, Banfi!, (1) glia : Makacl£'a, idem anche Meraebta i ma amena lì veggono ora gli avanzi di pothe rovine. Aua'oo, ì"n Ifoletti dittante un miglio, e attua dal Continente gli Arabi ogji la chiamano Kiad , (a) , ()) 1 Digitized by Google potere anche quel luogo, ma nor. ebbe buon fine ijuell' imprefa ICri, Lroccfignati celebrarono pref- ftiani Cina fo di quella Bftn» 1009. Indi il di te la Pafqua dell' Duca Goffredo, il Con- p Eftriit il Conte ' di Norp"f" Conte Fiandra, mandia, Tancredi, Tolofa con rutte le il di*™*» 1'* Truppe mar- e ciarono verfo Tripoli Giunti davanti a q;iella Città, il Governatore , che taceva gli affari del Califfo di Egirro , trattò , ed ottenne la pace collo sborfo di molti danari e colla rclliiuzbne degli fchiavi Cri, lìiani, ed avendo Principi Crilliani attedio da i lon , o iia doni ai levarono quefti 1' fatti varj , Tcrriror; della dettaCit- tà di Ttipoli , da - A rchi , e Gibclèr, i da Gabuquali erano del dominio del Califfo di Egitto , e forco il comando del Governatore di Tripoli Qjelta Città venne (I) Tripoli diSorfj, per ctilrircjiierlo da BMberii filile Colte dell' Tripoli delli Digitized by Google poi in potere de Crifliani nel Ì noi. e Berranno tiglio di Raimondo Conte di Tobia l'ebbe in Feudo coi titolo di Contèa, e retto dependente dal Regno di Gcrufalcm- me . anni mentre Maggio dei 1188. di M. centottanr alette dì 18. di il , Signore, e 687. dell'Egira , fuprefa, e [pianata quali tino a' fondamenti da Melcc - MclTùr Soldano di Egitto Profeguì indi I' Eferciro v a gg'° camminando lungo Mare, per ciìère quella prosegue (7 ' J«o via^giodd più comoda , e per il i la fuo Lidi via potere avere , la qua- foccorfo dall'Armata navale le corteggiava Batta la Terra Armata di Mare vi erano le Navi di Guiniméro e de* fuoi compagni , quelle di Fiandra quelle di Normandia quelle d' in-, In ài ittrt. , , i Veneziani , de Genoveli, e de' Greci, dell' Itola ghilrerra, quelle de i di Rodi 1 e dell' ai tre Ifole , le quali Affrica n-I Mediterraneo. Trinoli ili Scita chiamali dagli Arabi Taroboloi. Digitized by Google erano tutte cariche di li glie de . i Tyr. Ub VII Cap. vettovà- XXL Tenendo adunque 1* Efercito il cammino lungo Marc, avendo a Ti- C malignati la Spiaggia del nnirà il Monte Libano, panarono a Biblofi), e alle fponde del FiuAlloggiamenti me (i) fecero ad gli un luogo chiamato Maus trattennero un giorno per tutto l' Eferciro , ove lì tinnire Partiti da Maus, marciando lentamente arrivarono dopo tre giorni, predò della Città di Baruti, (j) c me , ii accamparono vicino al Fiuche feorre a Settentrione (4) di I![rlo , Bybfas o%r,i Cibali , o Geball . Quello Fiume * quello, che fi chiama ora Nahr- Ehrahim, lontano circa Tei miglio ila Gibail ; qucfto 6 il Fiume AJonit degli Antichi , di cui tawo li pirli ne' Poeti, e nelle Iflorie fa volo te . (j) Babuti anticamente Birytui , e fu chiamata nn.llc A/M Felix. Ogni direfi dagli Arabi Bamtli ; ma di quelli Città doTfd farne lanjtj menzione altrove (4) Quello È quel Fiume, che chiamali oggi Nahr-Baruthi cioi fiume di Baimi. ( 1 ) (1) di quella Gittà Il Governatore di Baruri mandò molie vettovaglie all' Eferciro Griftiano , e paijò una grolla lommi di danaro per non ri. cevere danno alcuno dalle Truppe; onde s' incamminò 1' Eferciro verfo Seida|i)e " alloggiarono pretto alCune'Foncane pillata la Città ,11 Governatore di Seida nonfi fece conufecre niente correfe verfo 1' Eferciro Crilìiano talmentechè vennero anche alle armi, e toccò a' Saracini a enere i foccumbenti , avendo i CrìIHani fatta anche grofla , Preda. .Non ftiarii di trattenerli Città le curandoli i Principi Cri- i intorno a quel- che conofcévano edere fa- ad efpugnariì in al'ro tempo, feguitavano con ogni premura il loro viaggio verfo Gerufalemme, lìcchè lafciata Seida , e pattando Sarepcili Siro* , coi) chiamai? ora d« 0 l* iHlfWll V amica Cirri di Sidon , fili Arabi I» deno- (i) minano Seld : • _ Digitized by Google iha ('i)continovarono il -loro viaggio predò la Città diTiro, la quale recando loro a delira , profeguirono fino a quei Fonti chiamati i Pozzi di RasEléin . T. 11. Cap. XII. e XIII. Dopo aver prefo ripofo in quei Giardini , che erano vicini a i detti Fonti , fi mefliro in marcia per delle fìrade affai incomode , ftrerte , e montuofe . T. 11. Cap. XIV. Tempre in coda al Mare > terminate le quali entrarono nella Pianura di San Giovan d'Acri. T. II. Cap. V. e ancor» qui ii alloggiarono al Fiume (ij che paflà predo la Città Il Governatore di Acri fi mo- molto amico ftrò coli' Efercito de i fece varj doni» e fomminiltrò quelle vettovaglie» gli erano neceffarie , e promefi Principi Crilìiani, che erano di quelle Truppe, che Criftiani, a cui gli che fe a ì Conduttori prendendo loro fe la Città di Genifa- t) Sarettha ») Qaeftù è . il a^i Sarfamto. Fiume Bel*!, o<lZ,t Radine T. II. Cap. III. dtl quale parlai nel me , l' averterò potuta (ottenere per venti giorni comro le forze deegli averebbe ad cili ri, la Circa di Acri , che aveva in fileni gli Fgizj merla Governo . L'Efercito Criltiano, conrenro del trattamento ricevuto da quello Governatore, fe ne parti di lì fenza aver fatta 'alcuna oitilità, e fluitando la Spiaggia marittima pailàtono dalla Città di Caifa , e preflo T. II. Cap. HL e il Monte Carmelo IV. Pervennero india Cefarea. T. II. Cap. XV. e pofero gli Attendamenti prelTo il Fiume fi} che feorre alquanto dittante da quella Città > e ivi celebrarono la Fella della Pen. anno 1099. Si trattennero in quelli Alloggiamenti quattro giorni , e fi menerò nuovatecoiìe dello flelfo Vi fono per ì pìccoli rialti di quella Spiaggia terreno 1 i de quali tenQuello Fiume, è quello elle chismivsfi anticamente Oocori ilon , denominili ora Nihr.Eltenufieh . T. 11. Cap. XIV. (!) Digilized by Google tengono le loro radici nel Mare , e rendendo i paJfi fcofeelt , bifognò quivi ali' Kfercito iafciare in poca Mare , e cam- dillanza Ja Spiaggia del minare dentro terra Arrivarono indi le truppe CriArsùr(2)e di li pervennero a Joppe (i) la quale lafciara a Occidente di loroj s' incamminarono della grande Pianura , o dì Saron. T.UI.Cap.I-c vennero a Lidda (2) fliane in per mezzo Campagna Dall'Accampamento che aveGrand' Efercito in Lidda, tu™* ; il Conce di Fiandra con ón-aifiiaai. , ( va il £ fpedito quecemo cavalli a • •• ARSu'n.varj ti) che quelli Cittì <ie ; T. II. ma feci Cjp. • Rama (3) • ì Scrittóri . hanno creduto, folle l'antica vedere per inten- il Antipatrinel contrario XVI. (ij Jofpf , c^gi Giaffa , dovrò fare altrove particolar menzione di quella Cittì . Lidda » detti anticamente anche Diofpoli , avrd occalìone di dover parlare anche di queita Città in altro luogo. ()) (4) Rama, chiamata dagli Arabi Rjmli , doin particolare dì quelli Cittì fuo proprio luogo. ito parlare "1 Digitized by Google tendere da quegli abitanti, di qutle intenzione erano , e quii (i fono l' animo loro verfo ì Criftiani , che avanzavano per quel Dominio fi Saracino verfo Gerufalemmc , ma egli la trovò evacuata da i Saraceni , onde il Conte di Fiandra avvifatine gli altri Principi) ci rono fi tutti col fi porta- grande Efercito , ove trattennero tre giorni, avendovi trola comodità di gran dovizia di rara viveri . 1 Saracini di-Gerufalcmme fen- tendo, che V Efercito de i Criftiani hmmi fi Occidentali andava avvicinandoli fi't'f'"""' -alia Santa Città, avevano principia- ;£2fr to a fare tutti i preparativi per poin tale occafione térla difendere prefero a maltrattare più che mai i Fedeli , e gli fcacciarono fuori del: la Cirtà , Infermi, eccettuatine le Donne, e i i Vecchi , gì' Fanciulli, avevano tolto dal Patriarca , da i Monallerj, e dal Popolo quattordicimila riparare ducati alle . Il Patriarca indigenze de i per Fc- Digilizad by Google deli era pattato- nell' Ifola di ore andava mandando , Fedeli, elemosinando foccorfo per Gerufalemme Je carità i a i i quali' Cipro, , e do- Fedeli di rimetteva che erigeva dalla Pietà de che abitavano in aneli' H Ifola. L'Efcrciro Crifìiar.o, dopo ef- 1' F.ftrtit* ferii trattenuto tre giorni a Rama intraprcfe nuovamente il Viaggio J*\ a ^ff c giunte a Emmaus (.") e qui pana- c^fi- Tono . limmr. Emmaus, i quel luogo ove Nolrro Signore comparve il giorno fteflb della Cu» Refnrrezione. S' invaili) a per altro il TU [i) , rio nel Ub. VII Cap. XXIV. dicendo, chu quello Emmaus, che ù dittante dalli S.tnta Città (rflànta Stadi, fia la Cittì di Nicojinli; mentre la detta Città di Nicopoli, che fu chiamata altreil Emmauj, era lontana da Gtrulìlemme centalèttan. ta fei Stadi, o iiano miglia vcnCidae; dice peraltro bene lo fteflb Tirio nel lib, XIV. Cip. VII. ove p0 ne Niconoli Sede Vedovile, luffraganea di quella di Cesarèa ed ivi parlando dì Nlcopoli non pud intendere di trattare di quell'Emmani, c he nei Tuddetto Ut. Vii. Cip. XXIV. .pone Ticino * Gemialerome, del ; . qual Digitized by Google 3°4 rono tranquillamente notte, re- -la cando dittanti dalla Cittì di Gerufalemme, leflànta Stadj', cioè fette miglia i c mezzo i AcaaiSo Intorno che , di BttUmmt tempo - mezzanotte alla 1' Efercìto Ji giunfeto Anibafciatori de . W.V, " • i ' L .; . J; • \ ni dì Betlemme yano a i daliero i , quali , nel ripoiava i Cri/Hadoroanda- Principi Criftiani , che ana [occorrere quella Città dcvaftaiìero , che gli Infedeli ira Sa loro Chiefa. A tale avGoffredo di Buglione fpedì Tancredi , il quale lì feparò dall' E- prima per Vifo fercito pa , di Trupandò verfo Be- e preia fcco qualche cavalleria > ove giunto quei Criftiani , inalberarono' lo Siendardo di detto Tancredi fopra la parte più alta del- tlemme Chiefa. T. IV. Gap. IL Alcuni Soldati dell' Efercìto Criltìànb impazienti di più refta- la „ . - 1 i™ _____ fiimi. luogo dovrà favellarne altrove'. Per quello poi fi» h divertì ti de t luo ghi ch.amati Emnwui ne parili nel T. IH. Gap. II. qual - , . Digitized by Google Alloggiamenti re negli al far del , giorno fi partirono da Emmaus con un loro Capitano Gà/lone di Bederz. Si incamminavano alla volta dì Gerufalemme allorché trovarono per la (trada molto Befìiame; fu loro facile farne di quello una , preda me ma : quei Òerufalem- dì dalle voci de i Paprincipiarono a infeguire i rifvegliati ftori , Soldati Criftiani quali furono ob- , i bligati a frappare pre- e lafciare la , da. In quello mentre tornando Tan- Betlemme credi di unì con Gallone, Soldati le ; fi gl' Infedeli Città , fattane e intefo ciò , il , li fino co' quali menerò un Col- a infeguire Porte alle fi della azzuflàrono buona uccilione , lì quale co'fuoi era ritirato fopra concordi > , e ritolfero lo- ro il Bellìametche avevano riacquifta- E Elfi""" to » e tornarono all' Efercito , i Soldati del quale nel fentirc da quei di fua camerata , qualmente Geru- falemme era u nmt , poco dillanre, ofultaron d'allegrezza; ed i Prin- Tm. V. di lì V c ipÌ Digitized by Google Comandanti, non potendo più reiìiìere alle premure loro , fenza far dimora fi mederò in marcia coll'Eferdro tutto, ed arrivarono finalmente foiro le Mura della Sancìpi «lira ta Cina , cflèndo il Mefe Giugno di dell'anno 1099. di Noftro Signore. Ali ba tUfiuHt al cori , li alt al piedt. A? del fan ratto andar peri »' accorga Ma quandi <t Sii gli aridi Campi fiidi Con rn^i affai fervati, ' ><! alto forgi V.rco uppirrh- Ciirxfaltin fi videi Ecco additar Gtrujalim fi fiorir; Ecio da mille Deli unitaminte Cerufalimmc falatar fi finti Cui : ; Navigami andati fittolo, Cbr muova a ricercar eftranh Udo, di E m Mar duhhhfo, r fotta ignoto Pota Trovi' T onde fallaci, l'I vinto infido, Sr alfin difeopre il defitto piolo Il fatata da. lungi in l'ito grido , altri il mojlra. i intanto obli* • E l'ttmal' La le noia , t V mal dalla psjfata via Tali. Canto III. Arrivate adunque che furono Crilìiane prello la S. Cit- Truppe tà, andavano ollèrvando quei Gencra- Digitizsd by Google neraii > , e Comandami Cridi efTa , per pocingere di un valido at- Principi ftiani la iiiuazione terla indi tedio, e perciò' : — : f Mira infanto U Bugilo» ttteifa p'trt» mUlltfirU Cinti* Uff, * Forte. Ttù. Canto III. Digitized by Google INDICE DE I CAPITOLI, iciene il quelli MATERIE E T Quinto Viaggi CAPITOLO DELLA PALESTINA R ALE Lunghista largbtzs* Par/e di I>I L GENE. pjg. . Paleflìni , t jituazìwt Pslejiint. tirila lìti!* Cbanaam Terra Prtmejpi I. 1. 3- ) Palestina ripartiti in nove mezza. Rffoo di Qiuia, e Regno Palefiina divi/a e Galilii . I. • . in Giudèa Tribù , e 3- di , Ifàaete. Samaria , * 4. Dhifioni feconda i naturili del Plefi. Paefe di Di Dì EI-*odf. Di Na/mhfa. D< Hartti Dì Nazaret. Dì Sapbet. f. $ Gazo. 6. Eicbalil, 6. ' *. Accòx, dì Sar, e di Sei il. Terra Santi éntie* ftrtitit* dilli PaUfiim. Digitized by Google . 3°» . Palefiha anticamente mito popolata . Malie Città frana nella Terra di Cba- nanm 9. >. . Stato prefente della Palejlma ,0. . 10. Situazione felice della Pale/lina. Produzione de Terreni ì Pale, iella fina. 11. Opiniate di alcuni Viaggiatati e Scrittori fipra la T. 1* S. GAPIT0L0 H* DELLA CITTA' DI GERUSALEMME DAL SUO PRINCIPIO FINO ALLA SUA DESTRUZ IONE NAUUCHODONO- FATTA DA SOR RE DI BABILONIA . Fondatore della Città di Gerufileanìe Gebuféì Padroni di Girufatemme . Gerusalemme di / tacci Beniamini in fine alla . 17. lS> David toiqmfla Gerufàlemmf , Gerusalemme Metropoli David ingrandire della fnitrt, e fol . 19, 10. Nazione la Città dì Gerefi- Gioab ingrandite di più la Città David con un 16, 16. Tribù . Soldati della Tribù di Giuda prendono la Città inferiore. muro tingi P Inferiore. ti. . la Cittì Su- 11. Da- David idi* 1+fMrÌt* del Tempia, David ne prepara i Materiati. Ab-i'bnne acapa Otrufolmme. Sr.hmone abbelliftl Gtmjalevme . a i i 1 Salomone fi accinge "Ila fabbrita iti » Tempie. . V arca fu trafporlata «ti Tempia . di Salomone . Oemfiltmme preja da Sific, * da * » pulizia U- I fjri. Cerufalenme riscattata da Gieas R* di 1 Giuda . Gtrufciemme facebett'*'* da Gh's Re 1 i-lOrrtU. GcmfolfHime affettati da Sexnatbe' tiGerufalemme tributaria a i Re di E- * * gftt*. X-bucbtdonofir affidi* Grrufalmme . Mbucbedonc-fir fa tributaria Gerufa. ' ^ Qerufalemme ptefa la feconda volt* da Nabuthodvtojor 5 . NobuihodMofar pelate Gerufolemae f*+ la terza viltà .- Nabucbodvnohr prende Gerufalemmt per la adatta viltà , * la difirogge . Digitized by Google CAPITOLO III. DELLA CITTA' DI GERUSALEMME DAL RITORNO DEGLI EBRE1 DELLA SCHIAVITÙ' DI BABILONIA FINO ALLA CON. QUISTA FATTANE DA ANTIOCO EPIFANE. ji. Gli Ebriì tornano dalla fihiavità di Sa- Ulsaìti Ji, del Tempia dì Gtruja. lemme. jj. Ntbemia riedifica le Mira di Gerufi- ' lemme, 54. Orti di Gerusalemme a tempi di Ne- Riedificazione kmi» Porte . dtlla Cittì mi* . Aìri Porti Aiitìta J4- à tempo di Neie. 3 5. dì Gerafalemmè di Gerusalemme. ì6, .- grandezza Dimenfiimt A:lla Citta di Gerufalcmmi ,',in:na v.-i m C.-rufilimmt . ;7. Aie:jn:,ù-o Toht/i^, Soler prer.de Tvhmt* 0^ :'r'!emme ti Ebrei 1 Tolomeo Evergete [agrifià lemme . }7. j8. 42< Filadelfo rendi la libertà a mol- 4Jt in Gerufa- 4h . Tolomeo Ftlepatare prende Grmfiltm- mf. 43- Annoto il Grande prende nuovamente Gerusalemme 44. Èi>rii aggravati da Selenio Filepattrt; -H- Digitized by Google CAPITOLO IV. DELLA CITTA' DI GERUSALEMME UAL SUO RISTA LI MENTO SOTTO GIUDA M ACCADE 'O FINO ALLA MORTE DI ERODE IL GRANDE. lil GiuJa Maccabèo rijìabilifce Gerafa- Antiou Eupatori vie» per battere la Prima amicizia fiat Romani, e eli E- irei. 48. Baccbide fortifica la Rocca di Gcrttfa- lenmu lemmr 4S. , Gionata ajjèdia la Rutta di Gerufaan- . simane Maccabèi fortifica Gtrujaiemme e disfi la Rocca de iSirj. Antioco Sidete Re di Sorta afiedia Gerusalemme. _ Gtrufalcmme gode una pace di tire* fio. anni. Aretai affidi* Gerufaltmme . Siamo fa levare famedio a Gerufa- H Gran P'impfa pnteggr Jrcano. Perfidi,! di Ar,fi„bula. Pompei fronde Gtrefaiemm. 5°. fo. il. J*« Si. Sì. i* Digilizad by Google Antipttrt riedifica la Mur* di Gtrafa- lemmi. jj. Antigono Figlia di Arifiobulo frenili Gtrufalemme . Brode r Afcalonit* ajfedia Antigene in Gerufaiemmt. Gerufalemme abbellita nel Regno Ji $9. )7. fi. rode. St. Tempio riedificato da Erode . Erede fa porre f Aquila d' oro Jopr* Porta del Tempio . CAPITOLO " jj. 6l. V. DELLA CITTA' DI GERUSALEMME DAL REGNO DI ARCHELAO FINO ALLA SUA DISTRUZIONE SOTTO DI TITO. Archetto [accedi a Erode il Grande. Giudèi congiurano contro Sabine Precuratore di Aogafto. tfj. 6^. I ad Auguflo di rfjere governati da un Romano di Erode divijo in Tetrarchie . Archelao mandato in EfiUo Tetrarebìit di Archelao unita al gover- 6}. Gli Ebrei domandano . Regno . <v. 6.; &j. 6t. no della Sorta. Morti di Nofire Sirnert. Agrippa I. Re degli Ebrèi 66. . 67- Caligola tentò di erigevi la pia flatus ntl Tempio di Gerufalemme. Agrippa II. confermato gigli Itati da Vudie, 6-]. ' 6». Martiri* di ' S. Iacopo Maggiore, Agrippa fabbrica 6t Gerujalemme 0 pro68 pri' fpefe. Agrippa II- Re degli Eirti. Ultima defiliate ili Gerufalemme 69 (sa . Ribillione degli Ebrei. Gii Ebrei mellone infuna CejiioGa/ti. Vtfpagano ,e Tito fanno la Guerra égli 71 T Vejpafiano confinava la Guerra. Tuo parte per Rema ma lornb in Soria W V Ebrei. Vefpjjìano prende la Galilea. 71 t- 1 Gerufalemme lacerata dalle Fazioni 7! . T Fazioni degli Zelami . 1' Tiri afidia Gerujalemmr . 7! Tito prende il prima Maro. 7' l'ito prende il fecondo Muro. Gwfcppe Flavio da porte di Tito fu del- V le proporzioni agli Eb'éi. T, Vigorosa refipenz* degli Affi diati T, Tito fa un muro intorno alla Cittì . fame fa grande firage in Gcrufas U ^ Tito accelera la prefa della Città Tito prende il Terzo Maro- Tempio refia incendiaci! Refifienza degli Zelanti. Il V. . 71 7! . * Gerufalemme diflrutia . Morti, e Schiavi fitti *eU Afe dio, Guerra di Gerufalemme Offervaziowe ftpra il detto numero de Morti decrittici da Gmfeppe Flavio Fine del Regno degli Ebrèi Trionfo di Tito t di Vefpafano .. » e e .. ' ': 1 . Il », , Digitized by Google CAPITOLO VI. DELLA CITTA" DI GERUSALEMME DOPO LA SUA DESOLAZIONE SOTTO DI TITO, FINO ALL' IMPERO DI COSTANTI- NO MAGNO. 91. Tito la/eia la Guarnigione in Gtriifa- lemme. fi. Rimangono degli Ebrèi mila Giudèa , e in Gerufalemme pi. Ebrèi fi ribellano a i Ramasi folta Tra. rrci fi ribellano drianti » i Romani fitti A- . 92. Adriano dijlrvggt inttrtmente Curufa- Adnano edifica la Citta Elia. pj. 94. y*. Seconda Ribellione degli Ebrèi fitto Adrìano . 96. p(S. Bnrchacbibas Impofiore. Disfatta degli Ebrèi . 9$. Ebrèi [tacciati dalla Giudèa , o da Gt~ rajalemm* . 97SU eonceffi agli Ebrèi di „trart -na pS. volta t Anno in Citta . Tempio di Giove Capitolino. Forma della nuova Citta ìbova Ribellione degli Ebrèi feti* Set- «rìjlian Cofiami Digitized by Google Stabilimento del Crìfiianefima Costantino edifica dt' Verni) a Oh, demolire quelli degV Idoli . Refi-aura Gerufaltmme , e vi fabbrica delle Cbicfe Invenzione della S. Croce Traslazione delf Impero Elia Capitolina prende il nome di GeruCbìeja a Cofian- Gerofolìmìtana finn CAPITOLO VII. DELLA CITTA' DI GERUSALEM- ME DALLA MORTE CO- DI STANTINO FINO A QUELLA DI GIUSTINO IMPERATORE n DI COSTANTINOPOLI. Divifione dell' Impero Romano . Gerufalemmt fi popola di Crijliuni 1 li , il Cofianza protegge I' Ariaaifao. Morte di Cofianzt . ' ' 1 1 Giuliano Apofiata frccede a Cofianzo . Giuliano pretende di arrecare i progref- " fi del Crifiianefimo. Giuliano vuol rifabbricare Gerufalemme . Morte di Giuliana. Gìninian» ìm/tratare. il Tempio di » H V Digilized by Google Dhifione de/P Impero Rumanti in tale , e Qciidentale . Pellegrinazione iti Gerufalemme Orien18. fi fa lr«l««>" lo 19. Gerii jalemme. IO, fjtdai'B Augniti v* in Gerufalimme . tabònclie ni audacia fatte in Gerofa- no. Morlr m. dì Fiducia . fine dell' Imperio Remano . Cbie/a di Gerufalemme da Cofiant'mo fi. no a Gin/lino. Concili di Gerufaletnme . capitolo della citta' viii. di gerusalem. STI NI A NO FINO ALLA FRESA TA DA CHOSROE RR DI PfiB MA. SOTTO L' IMPERATORE 1 ERACLIO IKL . Giupniano Imperatore I 116, . Crijliani fona accùfati diguefia ribel- FMrieèr fi intano fatte in Genfalemme da Gu- . Oinfitnìani mania un Editto contro gli Eretici ambe aerafilemmT: m Privilegio attardate da Gìajtiniano : al- Digilized by Google li" U Cbitfa étti* Htfirrtxiau di (tira- mmmi 4' Gttafrlemmt del 536. rimandi m GerufTiemmi i T/tapa. Gerufilimmi Metropoli dilla Paltfii- Comili'i C/a/1'/niant l'jS iti Ceniilìo Morti Geriifi lemmi All' ili di (iiffiint anni jjj. Giaitmtm. II- Impirattri 131. k 1. ofamtk' 151. polH Prima notizia dt'Turcbi. Fnta iiil Tiitrl,, Aliar ili» DtaV Imptr atari <!4- . Orbarle Tramo 11* di Foca '15- fior di Fotti. >;(.. Ptrffam Padroni dtltt Sii Eraclio Imparata? Chejrot Ut di Pirfia Xrttìia / Amanda »37'17- la patr a Cbolroi. decapano gli Ertmi Prr/iaai dilla '57- Pa- ttfona Viujrai prendi Gtrufalemml . Molti Cripani di Gir*/aliami fi rifu. gia.» ,* Ale/fndria. S. Gio EUmofinaria fononi JHidr/l» fitarh te in 1. _ I I ». Girefili- ' . diJaUXmt ~iT~ ninsjalemmt pia/rat jj Gfafaltn Digliized by Google CAPITOLO PI-KSK FINO ALLA IX. UH UPE- FATTÀNC RAZKWE DALL' IMPF.RM'ORE ERACLIO. rifatta te Son, Fi, alio projvit la pace a Chefrie Meitefio rèftaura le Oiiefe di Gerufa- IPtrfi,™! non fi oppongami a fatile rr- «!, situazione al Popolo Emilio fa . Eraclio vince i Perfidi Chvfmc fa nuovi preparativi Eraclio fa •I Legno Sì , Mia e Siror gli fiileJt S. Cruee ,i,-:r F.f..i : .rj.J !f T.b<èi faciali di Cerufalemme fa finire la . . . Ffiì,: Eraclio Over nuove propifizioni ài pa little Cbofroc muore itila S. Croce. . Cntt^f.» Digijized by Google rei del Punirla Battèri* i di Ma- éifi: 1(1. CAPITOLO X. DH ISARACINI. F DELL'ORiGINA DELLA UFI ICilONF MAO- METTANA Sl IN SUR1A. E SUOI l'ROGHESE IN PALESTI- NA. faracini arrotali utili mtlivi Primt ìncurfoV di i Strini ri*, e mila Pulì/lina. 0»?i« di Miemetto. Pngrrffi di Maometto M-rtt di Mnmnu Alcorani . Principia iti Rirao de Rtmt- ntila Su- 54- ,4 57- ,8. i Sarac'wi J». il. Ali fa una univa leggt. 1 i'nrebì lima tignaci il AMiktr, il ». Omar, , di Ofain. Strami Janna di i progrtgi 6o. nello *«- ÉO. Abubtklr prima Califfi Qmìr ficndt CtUft. «A- CAPITOLO X della citta' dic.fuitalpmmt, dopo il riacquisto fattone l' impfraiore eraclio, fino alla pres* di essa fatta Da oma'R califfo DE I S-MUfiM, ED -L FINE DEL RI-GNO UE 1 TRE PRIMI SUCCHSiOKI DI MAO- METTO. K aam Erteli* Jpedifir i Svititi . 1 Erteli, , raf. porla in Cdflaiiiiiopi.il la vera Centra I( Sal atini prendono Oamafco . i ( / Saraeini prendono Gcrujalemme a pal- / lini di's'fioJ"'"' Omùr K,rte Omar pre-idi di ' Antiochia. E'acla. u K fabbrica una Mijrfca la Gsrnfi- Digltized by Google CAPITOLO XII. DELLA CITTA' DI GERUSALEMME UOPO CHE VENNE IN POT8RB UE SAR ACINI, FINO A I TEMPI DI CARI O MAGNO. I fi Gojtw Gtrujaltmmr di »?(. drittata Maomtttnaa 174 Ct'ufalimmi miniati» a efftrt dipinto 17" Jk;!' latratori. D.jlatV, «elio (Mtla Ornatale. i\ . print. f'-a JtlC Errilo df£l! Heaetleflì . Mila Sarta, ' arilo Polrjliao ita ì Miniato il Pr.rrtodill' fmpetotm*. S. Gii,. Danaf«n» d-ftadr il tali» dtlit S fante»'. Tl^fott dilU aùj* Gtua dèlia la. >; 1; 1; La Citja di Gerafaltaime gfjtrn l.?»; Perfir^rMa Imp f rat*r/. p*Ì Il Célìjì 'aUiÌ pttjigHUaiC'ÌJliaai Digilized by Google capitolo xiii. della citta" di gerusalemme ne i tempi vi carlo magno. u aitrfre Patii/irta il ntrujaltmmt . Magno matita in Gtrafaltmme Pr,l, Zatieria . Cj'l» Cu gattaria Prete r, -: Pttejlà di Carla Magno jopra da '<• i\ il ,| . Jt Carli Mi. Digltized by Google Drvallazhte ielle Cbieje lemme. Mjrlt ài Curio M.tn.no. ài Gerufi. «J. ioj. CAPITOLO XIV. DELLA CITTA' DI GFHUSALFWMB DOPO TEMPI DELL* 1Mn n MORE CARLO M *GNO I *l \.\ 1 T\ DA l'I- 1 M'I lì'Z'ONI-, Y 'VI'IV' \\>' INI \>i S \ re IF.U <>r.!.i!>; LA CONQU1- DI issa, s r-v ^rftHiz'tMe lontra le ,V-,- Mrcbtte il a }. S- Imma. Balbo luterai a Leene r yjr- Ukhrlf U n.<!!,i. .:>...:.: P.:ioli. tr^.:,. Ttofaro llbéttt e , III. fuetto» * 107. Tiofl». ia-"-,l;:: .-:;:-o : htpaSóam .: i;-,:h!i> M Eli.! ,i: W. Culto tlct S. Im- S. tg**Kta, Mr.hr le HI. P.nn.i.-i.i (. delle àel Ptìrifrlà P di P.itrì.irir. .il ZI». U-n./.ihmme. P nn.inn / . CxriilJlrn.-Ht ji'l- VI a Carla il Grafi • Lr»n, il tihjifo fiutile a B.ijiliv il bia- Digltized by GoOg[g^_ 3*1 la Chiefa di Gr>'u fallarne fi mantiene Ili, fempre Orlodofla. Decadenza dell' Impero di iSaraciaì. ili. I Taribi fanno le prime incurfioni «citi Terre d'ir Impero nj. [«flirtila in Gerufalemmt di i . Tumulto 11+. Sv ariai contro i Crifiieni . dell* perdite in Saiiii ri'Patriarca di Qfrmfdltamt Bruciato vivo. US. I Turchi tentenna ili aulica iT invadere I Santini fanno E Giovanni Zimijce porta le Jue armi in ufi. Seria. Barda Siterò, e Barda Fata Ribelli del. r Impera . *17. ISaracini fino battuti dalle Truppe del- r Impera Azizo Califfo Jeir Egitto . 117. 118. . {accede >ig. _ f Aztst perseguita 1 Crìjttani, e HTim Gcrujaltnimi . Ufi Patriarca Geremia condotto in Egit ove muore per la Fede . 1 ?. , ftakem da licenza perchè fi riedifichi il Tempio della Refurrezwne . 310. no. Ali Tebtr Califfo di Egitto . Ali Tabir da permi/fi.ne che fa rudi- Haiem Hak eoi pia é li to Digltized by Google Origine tkir to/lg*' Cr litri di Malta prurrrffi de i ' ni * Cava . i «4- . Imeni. I Turchi abbracciano * 7- Marnatitele. il le Mira di Gerujaltmme fi/ÌW, la V'arca fatte Mira. So- rifatti 1 Crociani delle Pellegrini dì Alemanna al -S. Se pi-Uro Tartlii li mitano lìcriijalemnie . «Jfc :jo. tìit »». I : CAPITOLO XV. SPEDIZIONE FATTA DA I PRINCIPI CRISTIANI PER LA LIBERAZIONE DELLA CITTA' DI GERUSALEMME. Partenza di Pietra F.remita da Geru- 136[aleame-. II. penft alla rcsuperazhnt del" Urbano ia r. s. Concilio di Chiaramente predica la Crociala . g - ì , . , Solimano mondo Olla di Nili*e™ri«f JB avanza f ei-f/H della £' E/n-trtt * i attacca s - . , o" Crociati . ^ff/rfio ^ì~P^ =4'- . le Truppe dì Hoc- M , *' gftrtftt di i Crollati rianiftt fi • 1- 24J' Digilized by Google 1ì7 £« fronde Armila dèa , emie pi tiarefi* e tema , &< . - Tancredi mccmmcia l ajj:J:odl l~.ii Tancredi pj([,i a Adn.,. Tancredi triade "mitra . prende Tarli ne arriva m FI. tra. BMiiim parte ila Tarpi , e va in - 24+ 44, M -4>. Batiuw 14U M *4A Mitra. Cimerò toma cita Flotta Tancredi prende Aleffandresta Balduina toma i* Vampaziia . BuìduMt va ver/o f Énjrnte . w Mire . =47»47-l tuff» *A9> Balduina afc'dia Stimolata. Balduina Conti è, EdefTa. iiU Ssmftt* Gradata » Balduina, Balduina prende Sortir via . Conte dì Fiandra prende Artafia Il = 5;. . iJT. La grande Armata giunge ad Alta. *m. fi.,. V F.fercito fimette tiochia. in marchi vtrfi An1(4. . >S5» =!Imanda Ambafciatori i;ff, Crifliam. Turchi in fncqyfi di A'i- Aciar.o Signore dì Antiochia Varie vicende delC Ejircì-o Cri/Franò. Jì Califfi di Egitto a' Principi l'eugenia de i ti^l/ia. Arrigo 157. . delie Navi GrBQVfS net Porco dìS. Shnrlne. Criftìani =ì3 . vanno al Mare a procedere vettovaglie. *€u Crìjlìani affiliti da i Tariti. Digilized by Google !.:::.:! T:.,-:'-i •>.: i C, '?.-,;»;._ < _ marM Il Jl dui io : •- i\ ; ;J_ itttEfcràn erigimi, a verga un ficcwjò " yj fpar re auvea the iTunbì. : Amicizia dì P^enordj rt.i F.mirferto Ballivi™ gfedlMM in E&ffà joìletit» l» frtji <G Attto- :' Prrfa Hi Antiotbi.t = . . i Bomendo . del Sultano di Pcrfii vengai no verjo di Antiochia . * Antiochi* gffijjWa. t* Truppe JVwa £iffn»j Ambofciau- pur- * garti i Battaglia generali fra Turchi . 7 Cripinni, ri i » di A-i - qjefi Crifiitni riordinano la Katixie della Città dì Antìccbìa Antiochia . Prfc ì . n I Solititi Cri/liani vagliano 1 pafiareaGf- 1 rtfaiemme. Comedo l'occorre il Coglilo Ihifo' th i.-.fl : . " &«*"> ^ar/tt per A ' . u/d rfi' fenirfi mepggieri Bi.» (V™ pi/i /; Cjflf//o delle . - Colombe 1 . ci" y/^rfj'/l" //.•;.•- PfffIBKI • = !;'.!!,,;>* fidio. C. •/--.:> r,;ltr!lo. = < Digltized by Google Trt fa « t. M Mirra . .-j r.>:A.n ri foro*. r. jfli. ut. Il Cinte di // CWf ift Canti li Tahfa /! i8<. mtìt ... , 'fn/afr v^..-.' da attalenta il M.nr. iSS. 188. rtiilAhrt. Unirmi gii . ti-)-/,, I 188, vìsita A'--!;. h di .U.-nra.',. - CnfFteAi parti di Mratt M Oibuia il S r cade Eftnìt Italia p.ijfa da Vahn - a»]. /'/"«* LRfirtinpaJa lì Tripià g.,*dt Eltrut /Yirr* A" R ima Quei >9S- . frasari, fio , i in potere Si iati.**.. 301. hrrufiU nm.£fir,,fiu. '< l«° Viaggi» •MI GtiuUItmvt. écmitta di mi. Heileumt. Fred., futta d„ *'«.<«" lui. i a 305. (Jenij.i!/ .'.v FINE FIRENZE MDCCLXXI. NELLA STAMPERÌA DI S. Con Licenza di' Superiori. A. R _ nptr/^^u Cingali- y Google Digitized by Google