tomo 5 - Comune di Crespina Lorenzana

Transcript

tomo 5 - Comune di Crespina Lorenzana
VIAGGI PER
L'ISOLA DI CIPRO
E PER LA SORIA E
PALESTINA FATTI
DA GIOVANNI.
Dlgitued
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SUA ECCELLENZA
.A
'DON
|
PIETRO
D A LC ANTA R
ALFONSO DE GUZMA'N
I
L B U O
PACIIECO. E
N
O.
MAN RIQJJE.
DUCA
DELLA CITTA
1
.
DI
M EDI N A-S IDONI A.
C O N T E
.
DI NIEBLA. DI CASTGNETA. E DI BUELNA
.
MARCHESE
,di aguila'r di
campò,
di liseda. e di casaccia in affrica.
SIGNORE
DELLE ALMA.DRAVAS DELLE COSTE DI ANDALUZIA.
E DEL REGNO DI
DELLE
GRANATA
.
TE Kit E DI TREBUGENA
.
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ni CONÌL. DI CICLANA. DI Vege'r.
DI BCG LUGLIO
.
DI
HOLUA
.
DI SAN GIOVANNI DHL PORTO
E
DI
E
ALO ARA CO
.
.
.
DI
DI
DI
QUELLA DELLA XIMENA
DELLA DODICESIMA PARTE
QUELLA DI PALOS
.
QpELLA DI GAUSINO E SUE ADIACENZE
DI ORBILA DI
E
.
ALMONTE. DIGARGANTALA OGLJA.
DELLO STATO
DI
BELMONTE.
D* IGUGNA
DELLE VALLI DI TORANZO
.
.
DELLA VALLE DI SAN VINCENZO.
DI RIONANSA. E DI TUDAECA.
DELLA VALLE E ONOR DI SEDANO
DELLE GAVE DI BRICIA. E DI SANTA HADE'a
.
.
delle terre
di avia
di
pigna,
delle torei.
di santigliana e di villombrosa
di
oselle di isar.
e vill anova di argacno
di cartes. e di poggio.
,
.
,
CANCELLIERE.
E PREGONERO MAGGIORE
DE
I
REGNI DELLE SPAGNE.
GRANDE
DI
DI SPAGNA
PRIMA CLASSE.
CAVALIERE DEL TOSON D'ORO.
GENTILUOMO
DI
CAMERA.
CAVALLERIZZO.
E CACCIATOR MAGGIORE
DI SUA MAESTÀ'
E
CATTOLICA
NEL PRESENTE ANNO MDCCLXK.
DELL' ETRUSCA ACCADEMIA DI CORTONA
LUCUMONE DEGNISSIMO
ED INSIEME
DELLA
PIl)'
PROMOTORE AFFEZIONATO
CULTA LETTERATURA TOSCANA.
IN SEGNO DI UMILISSIMO OSSEQUIO
D.
D.
GIOVANNI
SOCIO
DELLA
D.
MARITI
MEDESIMA
ACCADEMIA.
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PREFAZIONE.
ALloraquando
io
intraprefi
a pubblicare la Storia di
qitefii mici Viaggi
nella
,
Prefazione-,
che
io premejfi al
Torno I. ini proteflai, che oltre
a quanto riguardava femplice-
mente
fimi
dò
,
,
la deferizione de- i
averti altresì
medeaggiunto
che di più particolare
,
e
di memorabile foffe pajfato in
quelle Citta, delle quali io avefi
ragionato,
e che tutto ciò
verei fatto per
mia fatica
utile
rendere
lo av-
qttefta
non folo
,
ma
ancor dilettevole
Nel decorfo poi
dello /cri-
vere mi fi prefentarono varie
altre materie Ifiorìche , le quali
cre-
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VI
credei di non
re
dovere
emette-
correlative
coniìfiendok
,
a
i Viaggi medefìmi. T>a ciò ne
procedeva, che /' Opera mia
andava
di
rendendoft
quanto
io
eflefa
mi era figurato
fui bel principio
che
pili
,
e di quello
ne aveva parlato
,
a voce
col Pubblico
Stimai perciò allora convencvol cofa di porre in fronte
al Tomo IV un ^Avv'tfo al Letnel quale io faceva ve,
moti, che per il referito
vo P Opera farebbe recata pro~
tore
dere
lungata ancor di qualche Voludimoiando nel tempo me,
me
defimo-, che diverfamente io non
averci potuto fare , fe non lafeiando alcun genere di quelle
notizie
,
che
bene fpejfo
dagli
Storici non poffom omttterJì,fen~
Zét
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za rimanerne delufa P attenziodi chi legge
ni:
Ora
in quefto
Tomo
V. ho
a defcrivere f Iftoria di
Gerufalemme , Citta illuftre , e
celebre per tanti .riguardi Iti
ejfo ( dopo aver data una idea
prefo
della Pale/lina
r
Iftoria
morie
le
,
,
)
incomincio quel-
dalle più antiche me*
che ce ne fomminiftrino
Sacre Carte
loro
e colla [corta
,
e poi di
celebri Scrittori
quella de
,
i pile
che in qua/-
che parte delle loro Opere han-
no fatta menzione di quella Citta , mi conduco fino alt anno
1099. di Noflro Signore , cioè
a quel tempo , in cui varj
Trincipi Crifliani di Occidente,
fino
collegati infieme
to Popolo
j
e
ad
,
e uniti
a mol-
altri volontarj
Soldati Criftiani Crocefignati
,
fi
accamparono [otto alla Santa.
Città per farne indi la conqui/la.
li Tomo VI. conterrà la con-
tìnovozione delta Storia jìcjfa dì
Gerufakmme fino all'anno 1767.
io mi trovai in ejfit,
ed in quello fi troverà -riafunriguardante p'tìt
il dìfeorfi
nel quale
to
frecifamente la narrazione dei
miei Viaggi
Aggiunger ovvi
^
inoltre eia
.
,
che di pia intentante foffe accaduto nella Santa Citta dal
/addetto anno
fino attempo , in cui pubblicherò il detto Tomo VI la quai parte d'Ifioria fa-
rà appoggiata /opra
le
Relazio-
ni, che io riceverò in quello
tem-
po da quella Città , della ingenuità delle quali potrò compromettermi per le correlazioni
x
che
che
tengo con varj amici mìci
di quelle Parti
Nè mi
nelP aver
grejjìtni
fuori
,
io
fia imputato , che
ufato di tali di-
venga ad efere
ufeito
ordine , che vie» praper lo più in tali forte d'
Jflorie , mentre in ciò fare ho
avuto fra gli altri /' e/èmpio di
due noflri celebri Uomini
uno fi fu il Dottor Giovanni Lami morto al mondo , ma
ai cui parlerà fempre la Faina
dell'
ticato
V
» Che
trae
l'
Uova
dal Sepolcro
,
e in
Péli: Tr. itila Fama Cap. ì.
Qjlefli nel defirivere un fuo
Viaggio fatto per un piccolijji-
mo tratto
della
Tofana nonfilo
,
non flette attaccato al femplice
racconto di un Itinerario , ma
fi
allargò in varie materie idriche , e non difficoltò di aggiugnere
re nello ftefio fuo hodof.poricon"
un Tomo , che contenere la Vita della Beata Criftiana OrinMenabuoi da Santa Croce
g'a
Terra del Valdamo
dì fatto,
Viaggiatore , il
Z,' altro
metodo del quale ho altresì fe,
è il mio Concittadino
gìiitato
Signor Dottor Giovanni Targioni Tozze tt i
noto al Mondo per
,
le fue
fiche
.
produzioni Ifloriche, e TiEfj'o dopo aver viaggia-
to negli
anni paffati per
una
della Tofana , dette poi
al Tabblico le Relazioni di quei
fuoi Viaggi , ne' quali ha in-
fané
ferite non fola
le
Ijlorie
anti-
che , e moderne delle Citta ,
Terre, e Capelli da effo offervate , ma di più vi ha aggiunte varie altre memorie , e notizie per rendere più belle le
Digirized by
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fue
Iftoriche
difficoltare
narrazioni
di fare
fenza
anche delle
,
digreffioni, ove le ha fiimate convenevoli , per rendere P Opera
fua pia meritevole di queir applanjb, che ha già rifeoffo , a fegno tale , che fe ne veggono fin 1
ora ìmpreffi quattro Volumi di
una nuova Edizione
E neppure è cofa nuova, che
uno Scrittore Jì allontani alcuna volta
dallo ftare
mente attaccato
rigorofa-
a quello, che
promeffe nel Fronte/pizie dslfuo
Libro Di ciò ne abbiamo molti
.
1
e/empi d
illuftrì Scrittori
,
fra
i
quali mi contenterò di nomina-
re
il nofiro compatriota Signor
Domenico Maria Marni.
QuefPUomo adunque celeère non filo per /' Iftoria patria , quanto ancora per la pw
nì-
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XII
nitida cultura della Lingua Tofcana , immaginò di trattare
Idoneamente una materia , che
per (pianto Jìa a mia notizia
neffuno
prima
dì
luì
aveva
i-
deata Sì fu quefta l' Opera delle Oflervazioni Iftoriche fu i
.
Sigilli antichi
de
ì
de
i
Secoli baili
quali fc ne veggono impreffi
finora Tomi XXI.
In tale oceafione
il noflro
Scrittore non ha mancato di aggiugnere varie Ijlorie , le quali
vengono ad effere feparate in
una tal qual maniera da quanto fi promette nelP Opera , ma
che pure non ha difficoltato a"
inferirvele , e ne ha rifeoffo ti
gradimento del Pubblico, Giudice imparziale delle Opere al-
trai.
Or
io
imitando un Jttnii
ton-
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Googlt
XIII
contegno, credo, che non pofa
effettui imputato a di/ordinata
condotta
to
nella
,
il metodo
da me tenu-
defcriztone
de
i
miei
Viaggi Tanto più , c he fe io mi
fono prefa qualche liberta , ho
anche ufata /' avvertenza di
.
farlo pia fuccintamente , che fi
poteva. Viva pertanto felice il
mìo corte/e Lettore
DEL-
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DELLA PALESTINA
IN GENERALE.
CAP.
COnciofiachè
I.
in quello
Volu-
me
io prenda a defcrivere
particolarmente della Città
Genifalemme
di
;
comincerò dal
dare in prima un' idea della Provincie della Paleiìina> della quale la
Sanra Città è
la Capitale
La Palellina pertanto è
Pi/*Provincia dell'Alia Maggiore. Da
Scttcntrione ha per confine 1' An? J*'".' "
fi'"""" f , e.Seida, o iia Sidon , mCittà delia Fenicia. E' li mira ra nella
parte Aufirale dall' e-
una^^ma
tilibano
tica
itremità
Monti
del
dell'
Mar Morto
Iduméa
De
dell*
Cip. XJI.
ì
(i)
>
A
Tom- V.
(i)
Monti
confini
del
ldumé» ne
prellò
e
i
tmefta
fuol
Mjr Morrò
pirlii
nel T,
co'
III.
Cuoi chiamarli la fua lunghezza , la
quale è circa cenfettanta miglia
compreia ne
31.32. e 3J.
urt t.™
km
tu-
Ufikt
.
Qael>
come
tre gradi paralclli
i
P artc, - che
la lui larghezza
tc confina col
,
fi
co " fiacra
.
da Ponen-
Mar Mediterraneo
;
e da Levante ha per termini il Mar
Morto , il Fiume Giordano , il Mar
di Tiberiade , e il Lago di Samochon (*) fino al Paefe dì Abelina,
e in quella Regione dell' Amilibano , che oggi i popoli della Soria
chiamano Vadettein, ove fono le
forgenti del Fiume Giordano (*) avendo cosi per termine la Traconila Gaulonitide, la Perei, e
de i Moabiti
Varia è per altro quella fila
; mentre dal Mar Morto
odierna Città Marittima di Gaza (1) è larga cinquantotto miglia;
tidc,
gli antichi Paefi
larghezza
all'
dal
(*) Defcri/fi quelli luoghi nelT. II. Gap.
Viti, e nel T. III. Cap. XI.
Gsm astica era dentro terra tr« miMare . Quella che chiamai! oggi
Gaia, è il Porto dell'antica Citta.
(>)
gli» dal
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dal
Mar
di Tiberìade a S. Giovali
d'Acrii o Accon miglia trenta > e
dal Lago di Samochon a Tiro li
reftrigne in miglia ventidue, ediqui
quali
nella
conduce
me de lima
direzione
lino all'
AnHIibano
,
fi,
e alla
Città Marittima di Seida ultimo fuo
confine nella parte Settentrionale.
Comprende
in fa la Paleftina
P"fi
il
<B
Paefe antico di Chanaam , il quale
fu conquiftaro da Giofuè Conduttore del
Popolo di Dio
te di
Mose ,
,
dopo
mor-
la
;
.
.
Quella Provincia fu chiamata an- Tura
che Terra Promena, per ellere Ha- Pre*'f*ta molti fecoli avanti promeda da
Dio ad Àbramo ,
denti
e a
i
fuoidelcen*
Gcn. Cap. XIII j>;r- i j.
Paleftina venne occupata à* p t
fr/f;„»
e dalla metà d' un' rtpanUa
,
.
La
nove Tribù
alrra
di
quali fono, quelle di
di Beniamino , di Simeone ,
le
;
Giuda
,
Dan
,
di
Ephraim,
*
d' llfacar, di
Zàbulon , di Afer , di Nephtali , e
da mezza quella di ManalTe ; reftando poi fuori della Terra di Cha-
A
z
naara.»
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Google
mam
bù
»
e di là dal Giordano la Tri1*
di Ruben , e
, quella
di quella di Mariane ; e
Gad
dì
altra
metà
perciò da taluni anche quel tratto
di Paefe di là dal Giordano è conTerfiderato come di attenenza alla
ra di Chanaam ; ma ciò è abuiiva^
niente
,
mentre
,
come
fi
può con-
fulrare in varj luoghi le Sacre
*
mone,
ifdratit.
PaU
.fT
3/,"
samiria,
e QMttt*.
Car-
era
te, la Terra di Chanaam non
fe non di qua dal Giordano
Sotto Roboamo figlio di Saloquella Provincia fu per fedi-
lnzione divifa in due Regni;
forbù di Giuda , e di Beniamino
marono il Regno di Giuda, e le
lfdraelc
altre dieci Tribù quello d'
la
Dopo
ritorno dalla fchiavi-
il
quetù di Babilonia veddcli divifa
Terra in tre pani, chiamate
ft a
GiuGiudèa, Samaria , e Galiléa La
deldèa è la parte più Meridionale
.
la Palestina
e la Galiléa è la più
,
Settentrionale
chiamata oggi
fa, retta fra
onde
;
il
la
Samaria
,
Paefe di Napuloè
, C l'altra, ed
Pura
Digitijed by
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come
centro ài tutta
il
la
Pale-
ftina.
Ai
vifa
noftri
tempi
fi
confiderà dì-
nelle fìelTe tre parti
.
La Giu-
dèa ha per Capo Gerufalemme ; la
Galilea la piccola Città di Nazaret , che confiderai! la fua Capitale
per eccellenza
j
conofee ora per
,
e la Samaria ri-
Capo
la Città di
, e non più
la Città di Samaria , o di Sebaften
che di prefente altro non è , che un
Napulofa , antica Sichem
piccolo
vauggio.
Dh
A
tali diviiiont poilono aggiu- ecnii„
/
f
T che oggi le danno gli naturali
,
e i naturali del paefe . Nel-*' r "'fi *
parte Aufìrale trovali il Pacfe di
_ _
gnerfi quelle
Arabi
la
Gaza C*) ove fono delle belle Pi*nure e quello comprende la mag,
A
gior
3.
(") Quello Paefe pochi arni Tono eri governato da un BoGi , il quale aveva tale di-
gnità ereditaria nella Tua famiglia.
Fu queuna Bastiglia dagli fteffi Arabi fuoi amici,- ed il
Governo è. ora caduto nelle mani del BiCllo
»
ammazzato per tradimento
di
in
Dimafco.
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Google
0
gior parte
e di
Di
delle
Tribù
Simeone,
di
Dan.
Appretto a quello ne viene il
Paefe di El-khalil , cioè dì Abra-
mo
amico di Dio
quello di Elkods, cioè della Santa Città ,_che
è Gcrufalemme , il quale contiene
dipoi
Trovali
Di B-iuit
della Tribù di Giuda
tutta quella di Beniamino .
una parte
Di Sa pòhfi. Samaria
il
,
P" f
dI
i
e
Naptdoft , O
Tribù di
f
nel quale era la
Ephraim.
Confina con qucuo il Paele di
Haretè , il quale occupa la metà delche è di quà
la Tribù di Manaffc ,
ove
dal Giordano , e quella d* liTacar ,
Di Marni.
è
la
famofa Pianura di Efdrelon , o
(i) che chiamali oggi Mar-
Maggedo
geben- Aamer
gliuolo di
Di
**"'*
,
cioè
il
Prato del Fi-
Aamer.
Qui attacca il Paefe di NazaKanna,
ret, chiamato luret Cafre
nome
acquiftato
da un Governatoi
ed T. IL
Digitized by
Google
re , che altre volte vi fu
chiamava/i > e contiene
parte della
Tribù
di
,
e che così
la maggior
Zàbulon
Seguitando fempre verfo Settentrione trovali fulla delira il Pae~
fc di
Saphct
T
*
quale occupa la
il
Tribù di Nephtali
Sulla lìnillra reftano i Paefi di-<««i &
Accon, Sur, eSeida, nel quale rpa-*'*^'
'
zio ècomprefa la Tribù di Àfer..
La
Paleftina di prefente chia-
Trrra
anche col folo nome di santa .
Terra Santa y e noi Crtftiani con
molta ragione la denominiamo ta, fapendo , che in quella Provinil
Figlmol di Dio prefe carne
emana » e che quivi abitò ; ed in cffa dando poi all' Uomo 1' ultime
prove del fuo amore, non ne partì) fc
non quando afeefe al Cielo.
Le Sacre Carte ci defcrirono-*»'"./"-quefta Terra ricca di produzioni . e'*"..*'"
'
'
abbondante di tutte le cofe . Domi- " J ""
mafi
.
le
cia
ms etiim Deus
tutis ìntroducet
te in
Ter rani bonam , Terram RÌvorumque r
& aquarum
Fantini»
•
•
-
;
,
in
cum
Cam-
8
pis
à
Momìbus erumpmt
4
,
rum
aliyfj!
de!
ac
,
Fluvio-
,
Frumenti , Orin qua Ficus »
,
ac Mellìs
'Ferrarti
:
Vinearum
& Malogranata & Oliveta nafiua,
tur
,
Terram Old
abfqtte itila
,
ubi
penuria tomedes pattern
&
rerum omnium abiti; duina
tuam,
perfrueris &e. Detti. Cap, Vili ver.
7.
ne
la
8. Ed altrove per dimoftrarfua fertilità, e la dovizia» leg-
> che per quefta Terra {"correva
Latte, e Mele. Lacle, é" Melle maDeut. Cap. XI. ver. 9.
Anche prima, che il Popol di
geri
nantem
.
Dio entrato
in quefta
Terra
naam,
godeva
tali
qualità
effa
,
di
Cha-
pregiagli
elTcndo quelle Mate raccon-
loro ritorno dagli Efploche Mose mandò in ella
Venìmas hi Terram , ad quam mifiSlt
Milnos , quae revera fiuti Laéle ,
le , ut ex bis friiélibus cognofii po-
tate
al
rarori
,
tei!.
Num.
.
&
Cap.
XIfi.
ver-
a8.
Ma
troppo lunga cola farebbe il rammentare tutti quei luoghi, ne i quali raffi vantaggici descrizione della
Se
fertilità de Ì fuoi Terreni.
Digitizsd by
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Se in
efla
poi gli Ebrei
foffri>
rono qualche carelMa , fi fu certamente , perchè colle loro iniquità fi
indegni de i favori Divini ;
refero
de i quali abbondantemente godevano i quando coli' oflervanza della Legge fcrvivano il Signore
Il numerofo Popolo , che abita-
PaitjtiuM
va nella PalefUna , fa altresì vede-*""'""''"*
quante» fecondo doveva
tUtiu*
re
tempo di
; mentre al
David furono numerati un milioquel Terreno
ne
,
e centomila
Regno
combattenti del
d' Ifdraelle, e quattrocento
fettantamila
Giuda,
e
fola Tribù di
numerata perfona
della
non
fu
alcuna della Tribù di Beniamino
Lib. I. Cap. XXI.
Concludendoli da alcuni Scritrori , che com prete le Donane , i Figliuoli , i Vecchi , e le Perfone inermi , poteflè afecndere la
popolazione a otto milioni di a-
nè
di Levi
ver.
5.
&
.
Perai
6.
Moltt Cit'
ti,
DifliJijed
by
Google
IO
ti, e Villaggi
in
> come fi può vedere
Giofuè , nel quale al Caf- XV. li
, che alla fola Tribù di Giu-
oflerva
da roccarono
ci Città
in force
PsiefiiM
u
veggono più neUa Pa-
fi
orna [ a
fjj
cetitododi-
murate.
Non
Stét» prt-
Jtnu Mia leftina quelle molte Città
t
,
dalle qua-
e d eccettuatene alcu-
ne poche tutte le altre fono interamente dìftnitre e demolite , e per
lo più non fe ne fa neppure la loro
,
,
fìtuazionc
nome
;
recandone foltanto
il
di certuna a qualche Villag-
gio > de i quali molti tuttavia
oHetvano , quantunque ancor
fe
ne
elfi
di
miferabil condizione
PtfiUùwt.
Ancor
la popolazione è olrrediminuita, nè può darfene
una idèa > mentre quella Provincia
modo
è
anche fottopolta a un numero irdi abitanti , mediante gli
regolare
Arabi Beduini i quali vanno
e
vengono dalla parte oppofta del
Giordano , e dall' Arabia a pafcolare
,
,
to Io fplendóre per la
delle
Tue
anche a
varne
mancanza
molte amiche Città, e
della valla popolazione
altro
i
giorni
>
fi
può per
noitri ener-
iituazione ornata di
la felice
Monti) e Collind
e di bellilfime
Pianure
Il
Clima
è
molto buono
.
Vi
clima.
piove pochi meli dell'anno, ma
alle piogge un' liberto fa
Non vi fon freddi ecceffivi, e fe in paragon di elfi, i caldi
fono molto maggiori, vengono ogni
giorno mitigati da un vento perioche
dico,
rende facile il fopporfupplifce
rugiada
.
tarli.
I fuoi prodotti fono tali , qua- rni»z.h<ii
.'
li poflòno fervire al mantenimento*
dell' Uomo . Grani , Orzi , Civaie di "Jg£,
.
, Frutte , Vini , e OI; forendite abbondanti di quella
Provincia afegno tale» che quantunque di quei Terreni non ne Ha
ogni genere
no
coltivata
tuttociò
fe non una parte , conraccoglici tanto di detti
Commeflibili
,
che non folameme
ne
ne vengono
diftribuiti alle circon, ma ne
Europa,
Grani , degli
vicine Provincie della Soria
fpedite anche in
reftano
e particolarmente de
Orzi , e delle Civaie
Per quello
,
i
che concerne
la
fpecie degli animali dome(tici,e falvatici
,
vi è in
, e quadrupedi , rurto
abbondanza grande i e di vache non abbiamo ne i
,
volatili
rie qualità
Pacfi noftri.
Sonovi coltivazioni , e raccolte
di Cotoni » e particolarnella Samaria , e nella Gali-
belli/lime
mente
lea
Vi fi
.
raccoglie
la
Seta, e
i
Tabac-
Vi fi trovano delle Droghe , e
dell'Erbe preziofe, e aromatiche.
I Campi, e i Bofchi nelle ftagioni proprie fono ricoperti di va-
chi
.
rie forte di Fiori
,
e di quella fpecie
fteffa , come ho farro vedere in altri
luoghi di quefti Viaggi , che da noi
per confervarli è neceflaria tutta la
cura di un Giardiniere
E' vero , che non generalmen-
te per tutta la Paleftina
fi
le belle coltivazioni , che ornano le
vaile Pianure della Galilei) e della
Samaria , mentre verfo Gernfalcmoifervafi quel montuofo Paefe
più Iterile , che ogni altra parte ;
ma non dobbiamo credere , che tale
iia Tempre flato
La cauta prefente
fi è la mancanza della popolazione «
avendo gli Uomini abbandonate
quelle coltivazioni montuofe per ritirarli nelle Pianure , nelle quali
trovano minor fatica , e comoda
maggiore per il loro Beftiame
Che anche i contorni di Ge-
nie
.
rulàlemme fiano fufccttibili della
meglio coltivazione , balla dare un'
occhiata alle Campagne di Betlemme, e di S. Giovanni in Montani*
ludaeat, delle quali feci menziona
nel Tom. IV. Cap. L e XV.
Anche la Galiléa , e la Samaria nella loro eitenfione non fono
da per tutto coltivate , renandovi
molti Terreni fodi , i quali eflèndo
doviziofl di erbe , fervono per il pafcolo de i BelHami i luoghi incolti è
ve-
;
*4
fero > ma che pur troppo quei Popoli gli con liderano neceflàr j , vedendall' abbondanza de i Bet che
stiami provengono finalmente le loco maggiori ricchezze
e brigheranno piuttoflo una Mandra . che
do
;
Bnavaiìa tenuta di Terreni. Le guerre Itene, che hanno fra di loro gli
Arabi» tendono per lo più unicamente a rubarli il loro Bcitiamc , c giu-
dicano
di
aver
vinta
>
e deprefla
una Tribù nemica » allorquando fono arrivati a torle i loro Camelli >
Bovi , Pecore Capre , e Cavalli
,
opinile
*;«bi
£
e"siriiteri
fafra la
T-
*
Fatte
adunque p e rionalmente
tai; ofleryazioni
veT ^
ann
'
£°P T*
per
'
e
il
corfo di di-
Campagne,
C
i
Terreni della Paleftina, non fo poi
il perchè alcuni
Viaggiatori ci abbiano dato un profpctto di quella
Terra . cosi miferabile , e (Vamaggiofo, da volercela far credere una
Provincia Aerile di fua- natura , e
fenz' alcuna di quelle prerogative,
ofeej oltre alle Sacre Carte, le hanno appropriate anche gli antichi
Iftotìci
ciò che ha dato occalione
;
a qualche miferedenie Scrittore) il
quale non vi è flato , di mettere
in dubbio » fe quella iìa veramente
flata , quella Terra prometta da Dio
al
fuo Popolo
Io
dere
il
Scritti
sì
non flarò certamente a permio tempo confutando gli
chi ne ha
confeguenze
di
fatte
da ciò
inoltrando
tirate
,
di più in tale loro opinione
tunque
letteratiffimi
delle
za
,
conrinovate
poca
,
quanfeten-
Tradizioni
,
che abbiamo per mezzo delle Sante Carte . e di tante Morie Profarte
;
onde non facendo
pallerò a
cafo di ciò.
difeorrere della Città di
Gerufalemme Capo
»
e Regina di
tutta la Terra Santa.
DEL-
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D E
LI
CITTA'
A
GERUSALEMME
Dal fuo principio
fino alla Tua
deitruzione fa:ta da
Nabuchodonofor Re
di Babilonia,
CAP.
GErufalemme
IL
celeberrima Cir-
Maggiore , Capo, e Metropoli della Pro-
tà dell' Alia
vincia della Paleftina
,
di 57. di longitudine
latitudine.
AtoChfi.
di aera- P'
fiimat
.
S ^»eva
riiiede in gra,
e 31. 50. di
quella Città nei
del Patriarca
Abramo,
e di
remMel-
chifedech Sacerdote del Signore , che
neera Re l'anno del Mondo niS.
allorché egli dette la benedizione al
det-
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detto
Patriarca
dopo
,
la
disfatta
Gen. Cap. XIV. ver. 18.
Mekhifedech ne è conlidecome il Fondatore Chiamava!!
allora Salem , cioè Pace ; e fu denominata anche Solyma : ìtì y'a e a'degli Aflirj
.
lo iteflo
rato
.
Nam fuh Ahrahamo Progenitore mitra
Solyma vocabatur
Uk
VII
.
hfepb.
Aut. hai.
Caf. Ut.
Nella parte più
baiti del
Mon-
te Sion furon fatte le prime Fabbriche di quefta Città , cioè fui Monte Aera , Monte Settentrionale » e
perciò chiamoffi altresì Città Info-
buféi
am )
Se ne refero poi Padroni i Ge( Popoli della Terra di Chanae trovava!! in lor potere anche Oehfìi
'
gli Ebrèi erano fotto la con-
quando
dotta di
Mose
itmm.
.
Nella parte poi più alta del
Sion fabbricarono quella porzione di Città, che dillcli Supcriore) e che da'fuoi abitanti fu anche
Monte
Tom. V.
B
chia-
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chiamata Gebus
.
hbns
,
qtiae alte-
ro nomine vocatur lerufahm. Ind.
Cap. XIX. ver. io. Vi fabbricaron
pure nna Fortezza , la quale pofero
poi in flato dì difefa contro gii Ebréi.
Notili qui ora di paffaggio, che
fra la Città Superiore, e l'Inferiore
vi recavano delle Valli , e due altri
Moria
Sion
e
,
il
Bezera, e
il
rollando in tal divilione
il
Monri, cioè
piccoli
te
,
il
all' Auffro, il Moria a OrienMonte Aera a Settentrione ?
Bezeta a Occidente
il
Allorquando nel 2584.- del
gli Ebtéi entrarono nella
me toni «Terra Prometta fotro la condotta di
Giofuè , nella dìvifione da cilò fattoccò Gerufalcmme alla Tribù di Beniamino. Iof. Cap. XVIII.
ver. z8. Bensì non comparifee da
neflùn luogo delle Sacre Carte, che
Giofuè lì rendette Padrone di quefta Cit:à, quantunque nella Battaglia di Gabaon ne uccidelìc il fi»
Pemfikni- Mondo
l° r.".?"i
D^;«.tan«
Re
Re Adonifedech. Jofipb. Cap. X.
•
Dopo la morte di Giofuè che
ver. 23-
,
.
.
feguì nel atfoi. del Mondo, fu da
iJi^-friii
Soldati della Tribù di Giuda prc- di oìuita
fa, ed incendiata la Città Inferiore./"'""'0 "»
I. ver. 8. ma non porerte-^j^'"*
to prendere la Città Superiore , ove
erano fortificati i Gebaféi > e Ja Città Inferiore tornò ben pretto in potere di elfi Gebuféi , che la rimeiléro in piedi. Con elfi peraltro Tenebra dalle Sacre Carte , che relìallero a convivere inficine non fola quei
lud. Cap.
della
Tribù
Jof. Cap.
ver. zi.
XV.
La Città
talvolta
Giuda, come ancoTribù di Beniamino
di
ra quei della
re
ver.
63. Iud. Cap.
I
Gerufalemme pa-
di
elfere
d' apparte-
fiata
nenza della Tribù di Beniamino , e
talvolta di quella di Giuda. Come
più fopra fi è veduto , fecondo la
repartizione fatta da Giofuè della
Terra Prometta t toccò certamente
alla Tribù di Beniamino 11 Salmilta
.
B
2
poi
DTgitized by
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10
poi pare» che l'attribuifca
bù
di
ed in
Giuda
.
Pfal.
alla
LXXVR
Tri-
ver. 6j.
luoghi della Sagra Scrit-
altri
tura trovali
la
diitèrcnza medciima-
Potrebbe adunque
dirli
,
edere Hata
ora a una Tribù > ed ora
all'altra per la vicinanza) che craattribuita
vi
fra
di
loro,
giacché all'Anitre
Trihù di Beniamino rollava
Tribù di Giuda e appunto la
della
la
,
Cirtà di Gerufaiemme ne divideva
i
confini
parte
dalla
medefima
s
quando non
voleflè anche foggiufi
gnere , che quei della Tribù di Beniamino
avellerò
il
diritto Copra quel-
la Città per efier loro toccata in
forte» e quei della Tribù di Giuda
~
per titolo della conquida fattane Copra a* Gebuféi
La gloria per altro di fottomettere interamente i detti Gcbuléi
'era riferbata a
David
nel principio del fuo
;
mentre
Regno
»
egli
e cir-
ca l'anno 2988. del Mondo fcacciò quel Popolo, e s' impadronì delche chiala loro Cittài e Fortezza
',
mò
'nò poi dal Tuo
vid Parai, lib.
.
nome
Da-
Città di
Cap. XI.
I.
David comandando fopra tOt-^^.-y
.
to il Popolo d' Ifdraelle . e dì Giuda , J™mf<™-*
Reg. Lìb. IL Cap. V. ver. 6- la Città poli fau»
Gerufalemmc venne allora
fcr comune a tutti gli Ebrèi,
dì
come
cC ^Jf*'
rea
a
'
e fa
Metropoli di
tutta la Nazione) onde propriamente non appartenne più in particolare nè a quei di Giuda, nò a quei di
conliderata
Beniamino
e
,
la
dopo quel tempo
ella
Teatro de
fatti
Città divenne
il
i
degli Ebrei.
V£
Gcrufalemme fu ingrandita da°*]J'B
David per quanto comportava 1' e-/„ città
.
ftenfione del
del
medefimo ,
giorno
e
V
,
Sion , e fopra Gcmfa.
piacendogli quel fog- ltmu" •
vi fece
un Palazzo Reale
abbellì di altri Edilìzi
11
,
-
valorofo Gioab, che per cf- 0/wf
fere fiato
il
primo a
della Fortezza del
làlire all' all'alto granSìfit
Sion , fi meritò la di P'* 14
c'" 3 '
Generale, fece altre fabconrinovando a edificare a
carica di
briche
Hi
Monte
Settentrione del Sion i vale a dire fra i
Monti Bczeta, e
il
Moria.
La
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At-'V fin
L a città rcitava allora fabbri"*^J„™j'*cata fopra due Monti , cioè fopra il
Ci«* 5«/) f -Sion che formava la Città Superiori™, f /' re , c fopra l'Atra , che coiti cui va la
i
Hftriart.
Q
rta
Inferiore.
David
le
aveva già
circondate con un folo muro eiteriore,' iiccbè tettavano in un folo
recinto, ma fra di lor divife; giacché la Città del Sion era muragliata feparatamentc , ed inoltre traa ella j e alla Città Inferiore
vi redavano delle Valli, ci due alColli , che uno chiamato Bczeta,
e l'altro Moria.
David aveva comprato da Or1 *™ i uomo
di nazione debilita» il
fa faiMca*
Ai ìVia/jo.Monte Moria defilandolo per inal" zàrvi un magnifico Tempio al Signore per riporvi l'Arca dell'Alle-
mezzo
tri
r
jua
Nathan l'rofeta gli dille , che
Dio piaceva tal penderò, ma che
non farebbe Ihtto permeilo di
bensì dopo la foa moradempito il fuodeSalomone. Ungi
anza.
,„a
à lui
.
fabbricarlo
,
re farebbe (laro
fideriodal Fisliuolo
Liò. Il Cap. VII.
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Ne
iD«Mw
preparò per altro David
materiali, acciò
Salomone
dopo
h
nwnpjg^-*,/.
faa
poteiìc trovare tutto pron-
to, e gli folle di minore incomodo
intraprendere nella giovanile età
si grande opera. Pa-
V
l'cfecuzione di
I Cap. XXII. -ver. i. ad j.
L'anno 3001;. Gerufalcmme fo^JJ*"^..
i^iio (li Ììj- ^.), .',,„,„!
occupai ù.<
ma 1' anno fteilo tornò in porere di David ; ed Abfalon fu ammazzato da Gioab con tre colpi di
dardo nel tempo clic fuggendo era
rai. I.ib.
vidi
,
tettato appefo
per
k
fua capelliera
ad una quercia. Reg. lib.U Cap.
XVUL
ver.
,
14.-
Morto che fu David 1 anno ^aimenr
3011 .Salomone edificò le mura di Ge- ebbtllifcc
rufalemmc migliorile più forti. lofipb, Curufk'
Ani. Ind. Lib.VUl. Cap- Il e fece miove abitazioni ne ì contorni de i Monti Bczcta , e Moria ; talmcntechè
ii vedde allora nafeerc come una terza Città; ma ficcome citeriormente
Venivano tutte contornate da un fol
E 4
tAv
.
muro, furono perciò chiamate col
nome di una fola; le quali per altro
eiìcndo cinte particolarmente dal loro muro, e dalle loro folle, dette
ciò luogo a direi
me
che Gerufalem-
era contornata da tre
Salomone
Stitemant
mura-
accingendoli
alla
Signore, fc-
Tempio del
ft f'-f. ce riempiere di terra, e
Tmfk. 9 ueik Vajlc che era
ji
acdngt fabbrica dei
di materiali
fra » Monti
'
Moria per avetvi una
competente Piazza. Gerufalemmc,
Bezeta
,
e
così fabbrica t afferrandola dal Monte 01ivcto,cioè dalla parrc Orientale, teneva quali la forma di Anfi-
teatro
.
Mefle poi
mano
all'Edifìzio
1'
anno 3023. il quarto del Ino Regno, il ventc motta vo della fua
e terzo dopo la morte di Dali
età
1
vid
;
ed in fette anni reltò compita
quella grand' opera , che fu
mirazione delle genti per la
llofa
rabiii
1'
am-
mae-
e per le innumcricchezze, fopra di che può
il Ub. Ili
Re Cap. VI e le
corruzione,
vederli
An-
JÌgitized
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Antichità Giudaiche di Flavio Giufeppc Uh. Vili Cap. HI.
Compito il Tempio 1* Arca
^ ,
fu traiportata dalla Città di Da- f
f{!
vid , cioè dal Monte Sion , ove lino ta vii
dal tempo di effo Re era ftata fotto Timfh
un magnifico Padiglione , e venne
,
„^
-
allora collocata nel Santuario. Sa-
lomone
fece
la
Dedicazione
del
Tempio j e in tale occaiione egli
immolò ventiduemila Bovi , e centoventimila Pecore
Quella cerimonia s' incontrò nella Feda de i
Tabernacoli, che foleva durare fette giorni , ma per la Solennità di
quell' anno , e per 1* inntimerabil
Popolo contino vò quattordici giorni t e il quintodecimo fu licenziato
tutto il Popolo Reg. lib. III. Cap.
yiIUofcph.AM.Iud. Ub. Vili Cap. IV.
.
Salomone feguitò ad abbellirepa/„zjs a
Gerufalcmme , e fra le altre fabbri- Sabmwt
che fece un fuperbo Palazzo Reale
nel quale per altro impiegò tredici
anni , non elTendo follecito come
nella fabbrica del
Tempio
.
lofipb.
Aut.
luimVUl.
Ant.
Regno
di
quaranta,
Cirùfalem-
Cap. V. Tutto il
Salomone, che fu di anni
la Città di Gerusalemme
li vedde femprc crefecre
in fplendorè , e fi mantenne in florido (lato.
' n dì
regnando in cfFa il Re
^Roboamo
meprtfi
(i)
Salomonc>
Figlio di
uarco del luo Regno
" c 0anno
£
^0^4. fu allediata, e preia
(
e
J"J
5
-
jj
;
quefta Città da Sifac* 0 (ia Scfojtri Re di Egitto, il quale fece poi
via
GtrufaUa""tatàaa
G.ons Re
A
Giuda
.
Roboamo i ma portò
del Tempio e del Pa-
pace con
la
tefori
i
,
lazzo Reale. Parai. Liù. Il Cap. XII.
Nel 3180. fu minacciara da
Hazael Re della Sorta , ma Gioas
Re
di
Giuda ne riparò
fomma
grotta
(0
Sotto quello
diviie
ne
di
Re
la
rovina con
danaro
il
lle^o
.
Quello
degli Ebrei
due Resini
di Giudei, e d'
fu 'in t.il divilìone prU
mò Re di Giuda, e Giorolioamo prima
Re d'Ifdrselle. Sia tal noii/ii unicamente per intelligenza de i fotti, che averan110 cur re taiioue colli Cicià di G ernia lemme per non conFomlere i Re del nome'
fi
Ifdraelle;
nello.,
ma
i
Roboamo
di vario
Rejno.
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effondo
Gioas rcllaurò il Tempio
egli poi divenuto empio fuuccifo nel
:
proprio letto
.
Reg. Lib. IV. Cip. XII.
Amalìas Re di Giuda i e Fi
g''°f;, ,.„£,;,„,.
Gioas, appena principiò™,
, che pensò a vendicare la gtat*
*
morte del Padre dopo vinri gì' làu-G '™'
JJ*
mèi l'anno 3 joo.di chiaro la Guerra a J
Gioas Re d' lfdraelle , da cui per altro fu vinto , e l' iftefiò Amaiias fa
condotto prigioniere. Gioas entrò
dell' uccifo
a regnare
:
Città di Gerufalcmme » demolì parte delle fuc mura, Taccheggio il Tempio , e il Palazzo Reale j e fe ne tornò in Samaria
Parai- Lib II. Cap. XXV. ver.iì.&. 24.
L' anno 3 3 22. Sennacherib
di Affina, regnando in Gerulalem- me Agirne Ezechia , fece danni grandi nel- *«"
la Giudèa : mene dipoi l' afJedio a
Gcrufalemme ; ma Iddio inviò un
Angelo fterminatore , che in una
notte ammazzo centottantacinquemila uomini della fua armata. Donella
.
Reg^^
*
*^
po
egli fe ne fuggì ne i fuoi Srati.
Reg, Lib. IV. Cap.XVIIL
XIX.
&
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;8
tonfi!,,*.
Faraone Necao IL
Re
di
E-
TarU "a ìÌt% KX ^ ' c cca S'' ann ' 34-25- entrò in
Gerufalemme > e prefe Gioaehaz
'
dì Egitto.
Re
di
Ebrèo
Giuda,
quale dal Popolo
il
Trono
era Itato pollo fui
luogo di Giosia tuo Padre
che
di una
,
in
nell'
ferianno dello era morrò
ta combattendo con detto Necào.
Gioachaz fu condotto fcliiavo
in Egitto, c fu pollo in fuo
Gioachino, che
luogo
fu obbligato a pa-
gare una contribuzione , alla quale
fottopofe il Popolo Ebrèo
Necào
•
Reg. Uh. IV. Gap. XXIII. ver. jo.
34..
e
Gerufalemme redo
butaria al
Re
ad
allora tri-
di Egitto.
Correndo
anno quarto da
Necào aveva data la Corona
ds/ór
Aia Ora- del Regno di Giuda a Gioachimoj
ftttmmé Nabuchodonofor II. Re di Babilonia allediò GenifUcnuue, la quale
venne fono il dominio de i Cal-
Nah;choiti
l'
.
dèi.
Ma. Nabuchodonofor la xtk
11 '' 3 Gioachìmo, mediante untribuio da dovergli pagare per dimo-
Muibtà.
tribuiar'
Gtm/i.
l«mme
.
l
ftra-
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±9
Arare la dipendenza , in cui era h
Citià, e it fuo Popolo, come lo fu
fono del Re di Egitro.
Gioachinio mal folfriva quella^ u caltrn
fchiavirùj onde, dopo tre anni da
frf a
w
che
gli fu refo
il
Regno,
-'
--
volle le-'* jccwdi
varlì da quella foggezione ; il Re
Caldèo gli mandò contro molle
£/$. IV. Cap. XXIV. le
quali devaftarono la Giudèa. Gìoachimo fu prefo , e niello a morte 1*
anno 3436. e furono fatti molti
^wff
Truppe U^.
.
fchiavi
,
e
condotti in Babilonia
Nell'anno ftelTo fuceelìe
a Gioachimo , Jeconia
Regno
Figliuolo
,
il
nel^^^
fuo„„y„ r
p rr
„'_
quale regnò in Gerufa-Jr cam'it.
lemme tre mei! Reg. Ub. IV. CapJ""*» t"
XXIV, ver. 8. mentre che temei;- "J^™
do Nabuchodonofor , che Jeconia
.
.
non
volefìè vendicarfi
della
morte
perciò venuto ad atte;
, obbligò Jeconia
a renderli, e lo conduITe tritavo in
Babilonia colla Madre, colle fue
Ponnc , e Figli , e moltiflimo Popolo , non avendo lafciatì fc non i più
del Padre
diare Gerufalemnie
miferabili della Terra
-
Fu
Fu
,
che
tutti i
Te-
quella occafìone
in
Nabuchodonofor prcfe
fori del
Tempio
i
Cafa Rea-
e della
le, c (pezzo tute' i Vali di oro, che
Salomone aveva
del Signore
.
Tempio
nel
fatti
Reg. Db.
W. Cap. XXlV.
Nabuchodonofor
tiehutUia-
in
luogo di
p rea- Jeconfa ilabili Re di Gerusalemme
GerufaMarnarla , al quale dette il nome di
tequila Sedecia , Reg. Uh. IK Cap. XKIF.yer.
velia r la iy. Ancor quello Re , ad imitazione
épvggt d e ; fuo i predecelTori, fi ribellò a Nabuchodonofor , il quale inviò un'
armata coniro la Città di Gerusalemme , che la prefe eflendo l' undiceiìmo anno del Regno di Sedecia , al quale , prefo ebe l' ebbero
gli cavarono gli occhi
e lo con-
nofir
&
.
,
dulìcro fchiavp
Nabuchodonofor eflendo
ra in Reblara (i)Città della
allo-
Soria,
manti)
T.
Reblata
III.
',
parlai
quelli
di
Grtà
nel
Cap. XI. ma pure vi èchi vuole, che
Rchlaia , ove trovava" allora Na, non lia quella , che comune-
In Cliti di
ti
u eh odo mi (òr
mente fecnaiì pri'llò
ma che folle hensi 11
il
Lago
di
Meron,
Città di Antiochia
-
—
-
Btgitlzed
by
Google
mandò Nabuzardm Tuo Generale
per ifterminare interamente la Citdi Gerufalemmc > della quale
tà
furori di/trutte le
mura
,
rovinata la
Cala Regia
> fmantellata da ogni altra fabbrica , e tu anche demolito il
famofo Tempio del Signore, del
quale ne vennero trafportate in Babilonia tutte le ricchezze , e il Pppolo fu condotto fchiavo,, eccet-
tuatine
i
più poveri Agricoltori
,
e
Reg. Uh. IV. Caj>. XXV.
Accadde ciò l'anno 3447. del Mondo, Epoca memorabile nell' Moria,
Gerufalemmc
Vignaioli
.
di
DEL-
DELLA CITTA'
D
I
GERUSALEMME
ritorno degli Ebrèi dalla
Schiavitù di Babilonia fino al-
Dal
conquida fattane da
Antioco Epifane.
la
CAP.
CU
Ebrei
T^Ran
già
III.
anni dacché
fe tram'
w~\ gli Ebrèi fi trovavano fchiafibia-M—J v i n Babilonia, alloraquanConquìftato«ftSfT* 0 Ciro Rè di Pctfia
re de' Regni dell'Affina) e delia
Babilonia > il primo anno del fuo
remami
Jalla
j
"
Regno,
e del
Mondo
certi;
ad
ro
Sacri Vafi del
i
elfi
già tolti da
Babilonia
;
la libertà
,
3 5 1
<S.
con-
e rdtituì lo-
Tempio
,
flati
Nabuchodonofor Re
ed ebbero in
di
tale occa-
Digilized by
Goo<
lione anche la facoltà di rifabbricare
il
Tempio.
Gli Ebrei tornarono in Gcru-
falémiiic Torto la
condona
di
Zo-
robabel figlio di Salatine! della Famìglia de' Re di Giuda Ejd. Lìb. I.
Cap. I. é" IL Tal memorabile avvenimento era fiato predetto da
Geremia. Quia hacc dit-it Domili us :
Qtm caeperhn implori in Babyhtte
fiptuaginta anni, vifitabo vos :£?-/»feitabo fifper vos verbitm menni bo.
num
, ut reducam v»s ad locirni
kr. Cap. XXIX. ver. io.
11
Tempio
di
iflum.
Gerufalcmme
fa xìedijìc*.
principiaro a efiere riedificato l'an- zh»e
no 3JI7- ma molto
dti
vi voleva per-
chè porcile efee eguale in grandezza, e in ricchezza a quello fabbricato da Salomone , e diftrutto
già da Nabuchodonofor; avendo in
quefio dovuto
feguitare lo mifure
sdegnate da Giro , e in feguito da
Dario figlio d" Hyfrafpe Vi impiegarono gli Ebrei a riedificarlo lo
fpazio di venti anni , efiendo (lati
Tom. V.
con.
C
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conti no notante
fraftornati
un verfo , ed or per I* altro
maritani loro nemici
.
ritdifie* *U
M«ra
ili
Otroft-
itmme
.
Nchemia uno degli
^fi ' P 0 Principe loro,
'
Longimano,
^ QTe
Re
Coppiere del
Pcrlìa
e
,
or per
i Sa-
da
godendone
il
fuofa-
otrenne Jat medelìmo
j
riftabilire le
mura
la fa-
Gcrufalemmc
coltà di venire in
E-
("chiavi
effendo in
Artaferfe
della Città
,
,
e
eh.'
quantunque gli venifle contrattato
da i fuoi nemici » conttntociò con
molta Tua fatica in dodici anni) e
quattro meli di rempo le terminò.
Efd.liè. II. Cip. I ad VI. lofeph. Aut.
Ind. Lib. XI. Cip. V.
3<5oo. del
Città Ai
Mondo,
Ciò
fu l'anno
e anni ottanta-
due dopo che il Popolo Ebreo ebbe la libertà da Ciro
Abbiamo veduto, che Nchc-
Gtrufairnt-m'ìa ottenne da Artaferfe lapermif* "">- lione di reftaurare le mura di Ge-
"f
r
'bt'mu'.~
ru fa ' emmc » on dc la Città fotto di
detto Principe non ricevè aumento
nelTuno , folo fu rimena in piedi , e
principiaronfi a rifare
diiizi
,
e a rialzare le
i
defìrutti
Torri .
E-
Ve-
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Vcde/i fatto di efto Nehemia
per quante Pone fi aveva l'ingrefle quali , ben e ve^
;
lo nella Città
ro
,
che nella reftaurazione potranno
aumentate , o feemate di
eflere ftate
numero da quello , che fonerò una
volta Nel Libro di Nehenna, o ila
.
Ub. IL di Efdra Cap. III. fe ne trovano nominate otto co' loro nonù,
che fono le appretto
L Porta Gregis , Porta dei p
é
f"
"fft
per quelta entravano gli
;
jtf"
aninuli, che dovevano eflere facri- j&b,m U.
Gregge
ficati
II.
Pefci
;
Mare
,
Porta Pifeiitm Porta de ì
da quella li andava verfo il
e s' introduceva il Pefce nel.
Città.
III. Porta Vetas, Porta Vecforfè era «itati in cf; perchè
nella deirruzione di Gerufafattane da i Caldèi . Fa
chiamata anche Porta Iudicialis ,
Porta della Giultizia ; perchè panavano per efia quei, che erano conla
chia
fere
lemme
doni
al fupplicio
C
2
IV.
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}6
IV. Porta Valiis , Porta della
Valle; quella conduceva nella Valle di Giofafat ; venne in appretto
chiamata Porta Aurea , Porta d'Oro ;
per la quale lì entrava nel Tempio
V. Porta Sterqui/inii , Porca
del legame; pillavano per elfo tutte le immondizie della Città
VI. Parta Fontis > Porta della
Fonte ; così detta per ellcr vicina
alla Fonrana.di Siloe
\
VII Porta Equorum , Porta de
i Cavalli; pallàva per quella la Cavalleria, c chiamolli anche Porta
,
.
.
.
Ephraim
VHL
delle
Porta
Aqnarum, Porta
Acque; Tutte
empivano
le
Pifcinc
,
le
acque» che
introduce vanii
in Città per quella Porca..'
Altri Porte
i
§; trova poi negli Storici Sacri, e
«"„ "-Profani , che hanno parlato di Gcrulalemme , fatta menzione di altre
Parrp, coinè Porta di David, Porta dell'Angolo, ò di Beniamino,
Porrà fb;.; L-i'iTii, Porta Genethan,
Porta d;l Pome, Porta Ferrea, e
!
al-
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le quali coniìdererei
che non
mete follerò (lare farce dopo Nehcnua ,mache riprendeflèro i nomi antichi o che più d' uno ne confervaffero ne! tempo medelìmo , o che
altre
,
,
,
fe
limate
Porte
follerò
dei primo
muro
,
nell'
per le quali
interno
fi
avef-
comunicazione nelle tre diverfe
parti) oriprefe, in cui era divifa la
Città con varj muri.
Gcrufalemmc quantunque
frilTe
in apprclfo delle
fof-
J*"'" a
nuove alte-^™,,'^
Nemici, ed itmmt
razioni per parte de i
in feguito delle nuove reftavirazio-
ni da'fuoi Re, eonruttociò la fua
grandezza non fu mai maggiore di
quello forte ne i tempi di Nchemla;
né fu allora diflìmile , da quanto lo
poteva eflcrc fiata al tempo di Sa-
lomone ,
e tale
ii
mantenne
fino a
i
di Tito i allorquando f come
vedremo, fu interamente diltrurta.
La fua dimenlione feguitando DiWsjfo»#
rigore Giufeppé Flavio » non fu
maggiore di quattro miglia , e un tmm'~
tempi
a
ottavo
;
r5s vitemt Sì
C
3
i
t«( «total
«-
Km
TfiattvTx rpiSi
t'iti»
circuititi
triuni
,
univerjiis
&
triginta
.
Urbis autem
erat Siadiorum
De Bello
lojepb.
Ind. Lib. VI. Cap. VI.
Vi fono
tori
,
i
quali
per altro degli Scrit-
avendo voluto deter-
minare la grandezza dell' antica
Città di Gerufalemme , le hanno
dato un circuito di cinque , fci , e
fette miglia
ma
e fino di dieci;
,
ciò
è fondato lemplicemente fopra ragioni poco chiare , o piurtolto focongetture tirate fecondo le
varie loro opinioni ; mentre , come
vedremo in altro luogo i e difeorren-
pra
do della Gerufalemme de i noftri
giorni (che occupa certamente la
maggior parte dell' antica Città)
eflère maggiore di mi-
non poteva
glia
quattro
i
come
effettivamente
lo dimoftra la (ìtuazione de
ti
,
ove era fabbricata, e
dalle quali era circondata
ma
della Città di
Mon-
i
le
.
Valli
for-
La
Gerufalemme
era
allora quafi a ferro di cavallo.
incarujt.
trmmt
.
Dopo
di
Nehemia
la Città di
Ge-
Gerufalemme godè
della pace fino
3722. In quell'anno Aleflàndro
cfiendo ad attediare là Cit-
al
Magno
Tiro , domandò de ì foccorfi
Giudèi » fcrivendo perciò' al
tà di
a
i
Principe de i Sacerdoti , il quale gli
negò con dire, che era irretto con
Dario con giuramento di non prenil partito de i fuoi nemici,'
dere
Alexandre li fdegnò di tal rifpofla onde conquifrara Tiro
e la'
Città di Gazai pafsò alla volta di
Gerufalemme determinato di voler
,
,
,
fopra di eflà , e de i fuoi abitanti le vendette per il rifiuto ricevutov
,
Jaddo Sommo Sacerdote fentendo quello > e comprendendo
quanto il Re Macedone poteva effare
1
fere fdegnato
configliò perciò il
Popolo; a fare Sacrifizi al Signore'
per enere' confervati dagl? imminenti pericoli , che loro fovrafta-
vand .,
Il
-
Signore
fogno a jaddo
»
intanto
che
+
C
infpirò
in
ornaiTe la Città
di
di ghirlande di fiori , c die aperte le porte della Città > il Popolo,
ve Aito di bianco, ed egli con gli altri Sacerdoti ornati di Stole andafincontro ad
fero fuori della Città
Alclìandto
Quelli
Gerufalcmme
prendere
Popolo
avanzava!!
col folo
tue
le
quella Città
.
già
verfo
riflelTa
vendette
di
fopra di
Nel tempo
llcììò
il
Sacerdoti, avendo afcolrati i configli del Sommo Sacerdote Jaddo, li fecero incontro ad
AlcITandro, il quale vedendo quella moltitudine vellita di bianco; i
>
e
i
Sacerdoti velliti di Stola
il
;
Som-
mo Sacerdote con Stola di Jacinto ,
e d'oro» avendo fui capo la Tiara,
, la lama d oro
nella quale
era fcritro il Nome di Dio egli dein un fubito il fuo furore , lì
avanzò folo verfo il Gran Sacerdote , c adorò Iddio i onorando il Sommo Sacerdote, c falutando ruttigli
Ebrèi.
I Re di Sonai e quei del fuo,
c fopra
1
;
,
pofe
fe-
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feguito
m ara vigliarono
fi
ma Parmenione
folo gli
ciò
s
domandò
di
,
come mai egli > che era adorato da
tutti, avelie adoraro il Sommo Sacerdote degli Ebrèi ; a cui rifpofe
Alellàndro , che egli non aveva adorato colui
quello era
,
ma
Dille di più
in
Dion Città
penfando fcco
cere
1'
Iddio
quale
del
,
Gran Sacerdote
Afia,
che elTendo
,
egli
Macedonia
delia
(teflò, fe
gli era
gno un Sacerdote
,
e
poteva vin-
comparto
veftito
in fo-
in quella
che egli condurrebbe il fuo efercito dandogli 1'
Impero de i Periiani Soggiungendo
AlelTandro , che teneva per cola certa di cilcrc perciò condotto dal Divino aiuto , di aver vinto Dario , e
conquiflato l' Impero Perdano , e
che confidava, che farebbe riufeito
tutto ciò , che nel fuo cuore fpeguifa
,
aflìcurandolo
,
.
rava.
Indi entrato nella Città, enei
Tempio,
gl'indico
offerfe
il
il
Sacrifizio
Gran Sacerdote ,
come
al
qua-
molli doni. Dui mededmd
fu moiìraro il Libro di Danielle,
le fece
gli
nel quale gli fece vedere, che un
Greco sverebbe foggiogati i Perii ;
ed Aleliindro ne fu molto conten-
to awifandoiidi elTer egli quello.
II giorno, feguentc comandò,
che gli Ebrèi chiedcilera quello
che loro piaceva , ed il Sommo Sacerdote domandò a nome del Popolo , che ad eflì follò lecito di nfa*
re le proprie Leggi
domandarono
altre grazie , e tutto fu loro accordato Lafciò AlelTandro Gcrufalemme , e andò alla conquida di altre
Città
Quefto memorabile avvenimento «orafi raccontato da Gìufeppe Flavio nelle Antichità Giudaiche Lib. XI. Cap. Vili.
7i/ c */5 &Tolomeo Soter , Figlio di Laf
P
%r ér^ S 0 > cilG fu uno dc 1 ^«cfTori di
lemmi. Aleflandro f dopo la morte del
quale y nella «partizione dell' Impera gli toccò l' Egitto ) pensò a efìendcre le fue conquide .nella Sc;
.
.
ria
,
nella Fenicia, e altrove
.
Que-'
fti-
l'anno
fli
to
,
Città
la
in giorno di Saba-
ove entrò fotte pretefto di voler
facrificaro
Signoreggiò in
.
fatti nella
,
forprefe
733.
3
Gerufalemmc
di
vi
Giudèa
effa
,
e
nioltiflinii fchia-
condili!» in Egitto
gli
bfepb.
.
Aut. lud. Lib. XII. Cap. I.
Molti di detti Schiavi torna-
rono poi nella loro
Regno
libertà fotto
il
Toiamn
FSiaAlfw
™*
Toloméo Filadelfo, Figli»
Toloméo Soter wsn-maitì Efori.
di
del fuddetto
,
doli rimandati in riconofeenza degli
Ebrèi
dati dal
,
che furono ad
eflò
man-
Gran Sacerdote Eleazaro
dall' Ebraico in Greco
per tradurre
i
Libri della Legge Mofaica . QueTraduzione che chiamali de'Set-
lla
ranta
del
fu
fatta circa
l'anno 3790*
Mondo.
Tolomeo Evergete dopo
ave-
TtUmt
re conquidala quali tutta l' Afia, ef^'Jd'l'^
pure venne in Gerufalemnie , c Genfifecondo l'illorico Giufeppej oflèrfe fruww.
de i Sacrifizi in rendimento di grazie delle foe conquide.
gli
Toloméo
rumZ*
Filopatore
fopran- pr „^f q c _
no- rifilimi.
nominato Trifone
,
figlio dì
meo Evergete dopo
Re di Socia Antioco
il
Grande
Tolo-
aver vinto
,
chiamato
III.
,
il
altrimenti
refe
nuova-
mente foggerti gli Ebrèi a i Re di
Egirroi che fu l'anno 3837. in cui
entrò in Gcrnfalcmmc , n;a dal Gran
Sacerdote gli fu impedirò di penetrare nel Santuario del Tempio.
^a'T'/J'
Antioco il Grande nel 3857.
'm
P a dronì nuovamente della Soria j e refili foggerti gli Ebrèi, venne in Geruralcmmc , ove fu ben rice v llro e gii furono dari anche d«
i foccorlì per poter ridurre la Guarnigione lafciata nella Fortezza di
Gerufalemme da Scopas Capitano
di Tolomeo Epifane Re di Egitto.
Antioco , in riconofeenza di
tali buoni fervizi , meilc tutto in
pratica per riitabilire Gerufalenimc , che molto era decaduta dai fuo
antico fplcndorc lofiph. Aut. Ind.
py/tidc Miti-'*
•esmeate
Geruja-
itmmt.
,
.
Lìb.
mM?£
XII
GH
Cap. XIII.
hf stare t
non S odcrono Stì
fono di Seleuco Filopa-
Ebrùi
Sfintèri, tali favori
tO-
tore, Figlio
tioco
>
fucccflòre di
e
An-
Grande, mentre nel 3870.
in Gcrufalemmc
il
mandò Eliodoro
per trafportarc i Tefori del Tempio , ma ne fu impedito dalla ma-
no
Signore
del
Gip.
,
Macbab.
lib.
IL
III.
Antioco Epifane ufurpatorc Gtnfiltmdel Trono della Soria l'anno 3879. me P T 'f<"
e
fu ricevuto in Gerufalemme da
^'^f,"'"B
Giasone ufurpatore del fommo Sa- g/ifine,
cerdozio
Macbab. Lib. II. Cap. LV.
voce in Gerufache Antioco foiìò morto
ove era andato contro
,
il popolo a
;
.
Si fparfe poi
lemme
,
in Egitto
Tolomeo Filometore
nuova dimoilrò del piacere grande Antioco concepì perciò dello
ra!
.
fdegno contro di ioro , e al fuo ritorno l'anno 3SB1. attediò la Città; la fpogliò di tutto l'oro, e dei
più preziofi , e fra la Città , e i
fuoi contorni fece morire da ortantamila Uomini , fece quarantamila Schiavi, cquatantamila ne vendè.
vali
Mandò
poi due anni
dopo Apol-
,Pigilizad-tFy
Google
pollonio Soprintendente de
i
Tri-
buri , con ordine di trucidare
tutte
Pcrfone di beli' età , e dì fpogliare interamente la Città , di vendeDonne , e tutti i Giovani
le
re le
L'anno 3885.
iiirono
inter-
rotti i Sacrifizi; l'abominazione entrò nella Cafa di Dio, vedendoli
nel Tempio profanato l' Aitare
,
0
fopra di eiìb eretta la ftarua di Gio-
ve Olimpio
V.&VL
.
Macbaè, Ut. Il Cap.
Quelle
calamità
accaddero
quattrocentrentotto anni dopo quelle
l'offèrte
He
di Babilonia.
fotto
Nabuchodonofor
DEL-
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DELLA CITTA'
D
GERUSALEMME
Da! fuo riflabiii mento fotto Giuda
Maccabèo , lino alla morte di
Erode
Grande
il
CAP.
D
il
la
Signore fufeitò
alla
ì
V.
reparazione del- rufi'' mm ' •
medelìma Giuda Maccabèo;
quale nel 3888. del
Mondo
il
cflendo
fucceflò nel Pontificato degli Ebrèi
a Matbatia fuo Padre , vinfe in varie battaglie Apollonio, Serone,
Tolomèo Nicànore,
Giorgias , Bac,
chide, e Alcide faraolì Capitani di
Antioco Epifane Re diSoria, indi
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48
rinabilì GcrulV, lemme
e purificò
,
il
Tempio,
c nell'anno 3889. fece la
Dedicazione dì un nuovo Altare.
Machah. Lìb, IL Cap. X.
L'anno 3890. Anrioco Eupa-
Animo
Re
Bipitort torc
vita ptr
di
«
c;"t i'fa
te
ma
di Socia fucceflbre
,
e Figlio
Antioco Epifanc , venne a batteCittà di
la
Gerufalemme
.
Me-
Pace; dianre poi una pace conclufa fu riindi
cevuto in Città da Giuda Macca-
mento
la
,
Città fece abbattere
era fra
il
,.
Antioco ru PP G
gìuramentre avanti di ufeire dal-
1111
'
Gmrì'm'tat
"
'quale
il
Tempio>
metteva
al
il
muro che
,
e la Cittadella,
coperto
il
Tem-
pio dagli attentati de i Sirj Iofepb.
Ant. Ind. Uè. XII. Gip. XIV.
Noteremo qui di paflàggio ,
detto Giuda Maccabèo
c 'le ott0
.
.
prima amiRt'manh
e
fti Birci,
l-
trovali la
prima notìzia
l'amicizia feiruita fra
BauhiiU
i
iftorica del-
Romani,
e
gli Ebrei, lofipb. Aut. lui Lìb. XII.
Cip- XVII.
Giuda l'anno 3894. fuccef" cl Governo dì Gerpfalemmc
Gionata fuo Fratello , il quale ebbe
A
juu/Ji^
(}"£fa'
Inaine-
.
del*
Digitizad by
Google
delle
rale di
rk
Guerre con Bacchide GeneDemetrio Soter Re della SoBacchide
In
,
occalione
tale
dopo aver conquiilate varie Città
Giudèa, fortificò la Rocca di
Gerufalemme, ove rinchiufe i Fidella
gliuoli
de
'
l
più nobili Ebrèi ; i quali
redimiti in occalione
dell'amicizia fatta da Demetrio con
furono
i
poi
Gionara, perchè
io foccorreiìè
con-
tro di Alelfandro Baia Gionata in
queiìo mentre rifortificava a fuo ta.
Mura
lento le
fai
emme.
Dopo
della Città
dÌGeru r
Aleflàndro
Baia fuccei"-rtjW
„
Regno della Soda Demetrio /,ju
Nicarore, che fu circa l'anno jqo<5.
tempo Gionara atTcdiava r" taf*Rocca di Gerufalemme, ove era
la Guardia di moiri Siro-Macedor
fe nel
In quello
la
ni. Elio fu accufaro di ciò appretto
Demetrio , ma egli Io placò co'
di
doni
,
e
otrenne de
in vantaggio del
lalemmc.
Isfiph.
i
favorì grandi
Popolo
Aut.
hd
di.
Geni-
Uh.
XUl
Cap. VII.
Tm.
K
lì
Ne
i
sìmsm
frìi£i'*
a
Nel jjiì. fucceffe a GionìU Fr «eIto Simone Maccabèo;
temendo delle in fi die dì
,
Trifone Tiranno della Som, foni*
della
alce, e forti Torri. In qaefto tempo la Rocca di GeruOUcmmc era
Gerajairm.il quale
mt , r
disfi
fc4 Gerufalerame facendovi
tuttavia in
ni;
mano de i Siro-Macedo-
ma Simone
(truffe ,
ro a
i
la
prefe, e la di-
perchè non folle di ricovee fpianò anche il
Nemici
Monte > ove
,
era fabbricata)
nella
quale intraprefa gli Ebrèi vi contornarono tre anni.
Quella Cittadella allorquando Simone Maccabeo la prefe, e la
demolì , erano ventifei anni , che
teneva Gerufalemme nella dependenza de i Re di Soria EH'era fiata fatta fabbricare da Antioco Epifane
Giovanni Ircano Figlio di SìjAMthce J/'-mone Maccabèo > dopo la morte del
Padre occupò nel 3910. il Pnniitc'^l cìpato , e il Sommo Sacetdozio ; ed
Jiitmmt . in quello -leflò anno Antioco Side.
f'*'/
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te
•
Sdegnato de
i
danni
(offerti
da
Simone Maccabèo! fece la guerra»
Iremo , c affcdiò Geru fa lemme
Accadde in tale òccalions la
Feda de i Tabernacoli, e Antioco
alle domande d' Ircano, fece una
Cjfpenfìone d'armi per ferie giórni*
acciocché potelfero gli Ebrèi celebrare tranquillamente la loro Feda»
anzi egli fteilb inviò un Toro colle
corna dorare, e delle Tazze d'oro*
e d* argento piene di Aromati per i
Sacrifizi.
Ircano
,
e gli Ebrèi tocchi dal-
la generolirà dì
Re
al
Antioco
.
refero
fi
dandogli degli ortaggi
,
e del-
(ànime, acciò non nietteffe Guarnigione in Gerufalemrue
Antioco ricevute tutte qjefte cò(e
le groffe
Mura
abbattè le
l'
afledio
,
e fe
Popò
della Città, levo
ne parti
queft' .ultimo
farro
la atmfaltm-
/*
Città di Gerufalemme godè la pa- «"»
ce per circa a feilant'anni, che fu*™ ££*^
'
lutto il rimanente di tempo del
Principato di Giovanni Ircano, e
quel-
Da
quello de i Principiti di Ariftobulo I. e di Aleflàndro Iannéo , fino a
Ircano II. c Ariftobuio II. Figli del
Arttti *f-
^MtmmT
'
fuddetto Aleflàndro.
Ariilobulo li. tolfe
il
Regno
' rcano H" ^uo Fratello. Aretas Re
degli Arabi volendo nftabilire Irca-
no
nel fuo
Regno ,
aìlcdiò Ariilobu-
lo in Gerufalemnie nel
gli
tempo de-
A zi mi.
1 u eìlo mentre trovando fi il
hvjrt r Gran Pompéo in Oriente , mandò
Bff'dh a Scauro in Soria , e venuto in GiuC
dèa, andarono a lui degli Ambafcia?itnmt
tori dalla parte d' Ircano II. e di Arillobulo li. Scauro modo dalla generofità di quell'ultimo» prefe le
*n
Si auro ft
di lui parti
»
onde
fedio dalla Cittì
fece levare
l'
af-
e comandò ad
Arabi, che par,
Aretas
Re
tiffe, fé
non voleva clìerc nemico de'
Romani.
lo H.
degli
Partito Scauro
,
Ariilobu-
andò contro ad Areras
Ircano IL
i
,
e ad
quali furon battuti colla
mortalità di feknila
Uomini
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Intanto il Gran Pomp£o ven- n Gt**
ne in Damafco, c andarono a lui *™uggt
^
nuovi Legati dalla parte di Arido- inani
buio » e d' Ircano ; ed eglino ftefli
vennero poi a contendere davanti a
Ma efio gli rimandò nella lor Provincia , dicendo loro , che
farebbe andito in perdona a ritrovarli per accomodare le loro differenze > e che frattanto ftefléro ir»
pace Pompeo fece in tale occatione delle carezze ad Ariftobulo perchè era più potente del Fratello Ircano > e per non dargli foi'petto di
quella > che veramente meditava j
Pompeo.
.
acciò
non
follevaife la Provincia, c
gli chiudette
i
palli.
non
Ariftobulo
.
fe
ne
flette a
'^^Xiit
fatti con Pompeo, e tornò
per tre volte a difputar del Regno
temendo , che non gli fofie rolto ;
patti
ed intanto andato a Gerufalemme
fece de i preparativi di Guerra
A
tal
avvifo
Pompéo dopo
to contro di Ariftobulo,
D
3
il
quale,
pen-
H
gemendoli allora della fua perfidia»
Pompeo offerendogli
li prefemò a
ingreflo nella
Città di
Gerufalemme , pregandolo
lo dalU Guerra
a liberar-
danari
,
e
l'
Pompeo gli accordò
mandò Gabinio alla Città
tutto, e
per ricedanaro , ina gH fu quello negato, e ne venne fcacciato da i
vere
il
Soldati,
i
quali
no a patti
Pompeo.
i
fatti
Pompeo
.
non acconfentivada Aciftobulo con
fdegnato di ciò pofe
e andò ad
,
e la ore le
Ariftobalo,
é^cy*V#&>™
Gerufalemme
ff4ltmm*.wt&ut
Entri» nel Tempio » penetrò fino
nel Santuario, ma non toccò niente di ciò* che era nel Santo LuoFu prefa la Città l'anno 3991.
elfendo Confoli Romani Caio An-
go
.
tonio, e M- Tullio Cicerone < Morirono in queft' occaiìonc vemidueniili Ebrèi , e pochi Romani . Allora Pompéo donò il Principato , e
n* Sommo Sacerdozio a lrcano , nel
o/ule fu poi confermato
da
Ce fa
re , allotaqaandQ andò in Sorta, «4
inEgitto.
Ariftofeulo fuo fratello fu con.
dotto a Roma in catena , e Geni*
fàlenune divenne tributaria a' Romani , in poter de i quali vennero
anche tutte le altre Città della Soria occupate dagli Ebrèi
lrcano , e Ariftobujo furono la
cagione di quefla Guerra , e della,
perdita fatta dagli Ebrèi della loro
libertà
;
e
Regno , che anticame-n-?
il
te era di mano in mano occupato
da i defcendenti dei Principi, e de*
Sacerdoti divenne Popolare (ij htop. VOI.
fifb. 4nt. ìud. Ub.
Antiparro di Nazione Iduméo Antipttn
Padre di Erode I, nel 4007. fu
J'
ftituito Procuratore di Celare nel-
m,
la
Giudèa
.
D
.
'
Queiti
+
,
dopo
eflerfi
tre-
,
(1) Per Popolare, vuol qui dire Flavi»
Gigftppe , the il Regno dalli risii de i Sacerdoti venne in siano di gente plebe »,
volendo referire al Regno di Erode di St«ìdm Iduméa e di ratti aut dtllt fu 4c>
,
uwm,',
trattenuto con Cefare in altre Provincie della So ria , fe ne tornò in
Giudèi» e andò in Gerufalemme,
ove fece rifabbricare quella pane
delle Mura della Città , che erano
fiate abbattute da Pompeo ;
acquietò le fedizioni , e conligliò il
Popolo, e i principali a (lare in pace, dicendo loro, che fe ubbidivano a Ircano, potevano vivere feli-
cemente , ma che chi ardine di ribellarfi, averebbe avuto lui per difenfore i Ircano per tiranno , e Cefare in vece di protettore , per nemico, mentre qnefti non confentirebbe , che folTe fcacciato colui , cioè
Ircano , che egli aveva reftituiro al
fuo Principato, e al fuo Sacerdozio.
jj"'
^™
r
Anftihb
frtnit 0*.
In quefto medefimo anno 4007.
Antigono Figlio di Ariftobulo domandò a Cefare il Regno della Giuma fu rigettata quella fua do-
nféttmmejfa,
manda
;
Corfo de
e dipoi fofienuto dal foci
Parti nel 4014,. attaccò
Gerufalemme
,
e fc
ne impadronì
.
•
57
Difendevano allora la Città
Phafaél, eii Erode cognominato 1'
Afcalunira, il quale Icappò a Roma; ove per il credito di Marcantonio, e di Cefare ottenne da i Ro-
mani il titolo dì Re, ellcndo Confoli Domizio Calvinio Secondo, e C.
Aiinio. hfipb. Ant. lud. Lib. XIV.
Cip. XXII.
Intanto Erode tornò a Roma lErod; r Af
dopo prefa la Città Marittima à.i"'™"
A 'f:
loppe (oggi Giaffa) c aver liberatalo
e
la fja Famiglia dall' alfedio del
Ca- tufilemt.
di Mafada
ove era attediata
da Antigono Figlio di Ariftobulo»
andò fotro Gcrufalcmmc facendo
flello
,
,
bandire intorno alle
Mura
era venuto per la felicità
tà
,
che egli
della Cit-
e per fcordarlì de' fuoi
ma vedendo
,
Nemici,
per allora di non po-
ter concluder niente, pafsò a fare
altre fpedizioni
militari nella
Giù-
.
dèa , e nella Galilua contro dello ftef-"
fo Antigono , nelle quali ebbe felice
efito. Finalmente l'anno terzo da
che fu creato Re in Roma, venne
a Ge-
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5»
a Gerufalemme
t
la quale ftrinfe d'
afl'edio.
prefa
mani
mata
Erode era aiutato in quefta imda Solio Generale de' Roeh: comandava la loro arnella Sona
e dopo cinqufl
li arrefero Antigono i
,
,
meli di allodio
e
la
Città l'anno 4017- eflertdoyi
molta flrage Accadde ciò;
M. Agrippa, e CaGallo
L' anno fieno Erode mandò
Antigono a Marcantonio , il quale,
gli fece tagliare la tefta in Antiochia, 0 così terminò in lui il Refeguita
.
effondo Confoli
llidio
della,
Soaccabéi»
venzei
razza degli
Afmonéi, o
che aveva durato cenGiufeppe Flavio nel
delle lue Antichi-
anni.
Uk XFIOtp.VlL
Giudaiche, dice, che egli difeendeva da quella Famiglia ; ma ciò
era da parte di Madre
tà
OtrifaUm.
Nel Regno di Erode U Grande,
m* ««'«'-altrimenti detto l' Afcalomra , Gcruparticolarmente da elfo
KiUVii falcmR1 «
Endt. ornata. Neil' anno 4°*°' vi f**
una
una fuperba Cala Reale, un Tea-'
tro>e un Anfiteatro per celebrarvi
de t con bar ri memi in onore di Augii fio. Farono qiefti fabbricati magnificamente
:
pofevi li ftarua
*
dì
Augello, e quelle de i più vaiatoli
Combartenti co' loro Trofei. Tutto ciò dispiacque eftremamente agli
Ebrèi > emendo tali fabbriche > e tali felle contro la Legge , e il coflunie di quella Nazione.
Erode ideo di fabbricare iftZg/X
nuovo il Tempio a Dio ; o piuttofto dì accrefcere
quello, che gii vi
era flato fabbricato dopo il ritorno
dalla Schiavitù di Babilonia , onde
V anno dìciottefimo del
jneflc mano all' opera
fuo
Regna
Impiegò in tale Edilizio mille
carri per condurre pietre * e diecimila periti Artefici ; eleggendo milSacerdoti per accudire all'edificazione di quella parte del Tempio i ove non era permetto di entrarvi, fe non a chi era Sacerdote.
le
Fu
quello
edificato di candi-
de
fio
de pietre , e fu compita la fabbrica
l'anno ottavo , e quella parte, ove
lavoravano i Sacerdoti, ebbe termine
un anno, e cinque meli dopo.
In tale occalìone Erode refe
molto maggiore la Piazza del Tempio, di quello, che non fu al. tempo
di
Salomone , e ciò lo fece con rimaggiormente di terra un
empire
, che ivi era
Nella Dedicazione di quello
vallone
Tempio
.
,
il
Re offèrfe
a
Dio trecento
Bovi; e turto il redo dell' innumerabii Popolo concorfo .in Gemfa-
lemme
in
tale
occalione
,
oflèrfe
fecondo la fua poflìbilità . Giufeppe Flavio ci deferive la rtruttura
di tal Fabbrica nelle Antichità Giudaiche Db. XV. Cap. XIV. (1)
Fabbricò poi una firada fotterranca , che dalla Torre Antonia (2)
Confi) Quefto i
il
Tempio,
il
quale vinne
poi piò di una volta onorato , e [àniifu-ato
dalli preferii di Naflrro Signore.
Torre fu prima fabbricata di
Famiglia degli Aùicjléi , che li
(j) tjuelta
quei
della
<ó
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61
conduceva nella Regia , e nel Tempio per la pane Orientale.
Lo Hello Iftorico Giufeppe nel
,
Uè. XVI Cap VIU. delle Antichità ££.?/A.
Giudaiche ci dice , che Erode aveva piiaé'on
fatta porre fulla Porta del Tempio fip"
un' Aquila d' oro di fmifurara gran-
^"ff
à
dezza, quali in offerta a Dio. Ciò
era conrro la Legge Mofaica , che
proibiva , che tollero fatte Immagini , e che fonerò mede figure di animali davanti al Popolo . Quella fu
tolta a
colpi
feure
di
,
e
mena
in
pezzi da alcuni giovani > i quali eraItati follcvati a far ciò da alcuni
Dottori della Legge Erode elTcndo
a gli éltrcmi della vita li vendicò
no
.
di ciò col
la
privar di vita varj del-
fedizlone.
Mochiamaron itarim
ed ivi tenevano riporti
la Stola
Sacerdotale
Erode continolo
comervare quella Stola nel luogo medefimo, ma Icmbra, che rifaceffe , e rifortiJìcatte quefta Torre, la quale era come un»
Rocca, che guardava il Tempio, chiamali,
dola allora. Antonia in onore del fuo amico Marcantonio.
,
.
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Morì poi Erode H Grande P
anno primo di Noftro Signore , o L'
anno terzo fecondo le vane opinioni de ì diverti Cronologi , e
lafciò la Città di Gerii fai e ni mi nel
fuo fplendorct ma già avanzatali
a gran palli verfo la Ina total deftruzione
,
e rovina
I Giudèi dopo
morte di
la
Erode domandarono ad Archelao
fuo fucceuore nel Regno > vendet-
ta per la
de a
i
morte
fatta dare
loro amici
,
i
da Ero-
quali toglien-
do l'Aquila non avevano
fatto al-
che difendere la lor Legge
Archelao fa cortretroa reprìmere la
loro infolenza colle armi f e reitarono
tro
ucciiì prelTo del
Tempio
circa tre-
mila uomini
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DELLA CITTA'
d
;
i
GERUSALEMME
1
Dal Regno
alla fua
di
Archetto fino
Definizione lotto
di
i
Tito
»
CAP.
V.
morte
DOpo
Grande,
la
di
fuccefle
gno
il
f«o
figlio
Erode
Nel tempo, che
fi
ArCltlSt
Rc*/«((*
nei
Arche- &0,
14o, il quale andò » Roma da
gufto per effer confermato nel
gno del Padre.
AuRe-
egli era
,
il
0r*"*
in laitdtt
Roma ,
i Giudèi congiurarono con-c—gì'rsm
che era Procuratore"""' '.^'
Augnilo nella Giudèa . Ne
que un conflitto preflb del Tempio /!>/•/•
di Geruftlemmc , o?e rellarono ac-
tto di Sabino,
di
1
m^ZSTdt
uii
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cifi
ro
moiri Ebrèi I Romani ne arfePortico, c furono rubate mol.
il
te cofe del Sacro Erario
Gli Ebrèi
.
allettarono in tale occalìor.e
Romani, che erano di prciidio nella
Rocca di Gerufalemmc ma Varo
loro Generale in Soda occorfe a liÌ
;
berarli
Gli Ebrti
e uccife
,
pallaro
II
^^"'Gtinde
"'/S;
t
pr e
"tuoi
i
Regno
allorché
nella
la
di
il
i
lui
Archelao pafsò a
oma ài Augu(to
.
Erode
di
era venato così odiofo a
Sudditi, ebe dopo
governati morte,
di ua ;i5-R
maro
fedi/ioli.
per eiler confer-
fucceffione
,
andarono
degli A m baici a tori Ebrèi con ottomila di loro Nazione, fupplicando
l' Imperatore di unirli alla Provin-
.
si
bramando dì vive,
fotro le Leggi di un
Govcrnaror Romano, che fotro il
cia della Soria
re piur.tofto
porere arbitrario di un
„ s j;
Enfè
vifi ia
Ai-
Te
trunhìi
.
Ma
Augurio
Re
difpol'e
di quel
Regno diverfamente da quello, che
deaeravano A rchelào e gli Ebrèi,
co i dare a roet à degli Stati di Erode
ad Archelao, a cui toccò la Giu,
i
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GoOgl
dèa, 1'lduméa) e la Samaria, e 1*
altra metà fu divifa tra Erode Aritipa
lao
,
e
Filippo) Fratelli di Archeal
primo la Galilea
la Traconiride
Augu-
dando
,
e all'altro
flo
gli
decorò
.
del titolo di
Ter
Crucili.
Archelao venuto
la Tua
al
portèllo del.- Archili?
, iì porrò con gli £.w-»»rf«o
onde da elfi acculato
Augu(lo,fu da quello man-
h
Tetrarchia
bréi da Tiranno;
prellb di
'
dato a prendere , e l'anno ottavo di
N. Signore venne eiiliato in Vienna , Cirtà delle Gallie lofepb. Aut.
Ind. Uh. XVII. Cip. XIII. ad XIX.
La Regione di Archelao fglVfwWa
rf
unita alla Soria folto il governo di M"*^"*
.
Quintilio Varo, per allora la Giù- „ ve r m
g
dia fu ridotta in Provincia fotro l'ob-A//* Seria,
bedienza de i Governatori Romani
della Soria
GÌ' Imperatori
tennero
poi
fempre in Gefufalemme un Procuratore, ed una Guarnigione nella
Torre Antonia , e cosi feguitarono fino alla fua rotai deftruzione
Tom. V.
E
Sor-
,T,t
66
*
Sorto
'
l'
Imperaror Tiberio
ef-
,™,f fendo per i Romani Prefidente della Giudea Ponzio Pilato. Nostro
Signore dopo l'età di anni 33. fo"
pra
le falle
ne da
i Giudèi vencondannato a mor-
accufe de
cflb Pilato
te, e fu crocifitto nel
vario
della Città
A nche Giufcppe Flavio
tunque
di
fcrive la
di
Cal-
che rcilava allora fuori delle
,
Mura
Monte
Gesù
,
quan-
Ebraica Nazione ci deRefurrezione
Morte,
e la
Crilto ne
i
feguenti termi-
ni, nohil monumento per confondere feiuprepiù 1' oftina/ione, e la
perfìdia de i Giudèi. Eodem tempore fuìl lefus , vir fapiens , fi tamen
virum eum fas eli dicere. Eral enim
mir abilitivi operavi patrator ,
àn8or eorum , qui libenter vera fufii: plurimojqae tam de ludaeis ,
quam de Gentibus jeclatores babau
&
pim/t
CbriHus hie erat
:
quam
accufatum
a noHrae gemis Princìpibus
tus
mt
eum
addixiffet
cruci
,
,
P'tla-
nibilomi-
non defiiterunt eum diligere,
tùm eis tenia die vìvus , ita ut Divinitusdeeo Vates hoc, fa' alia malta miranda praedixerttM :
ujq"e
in bjdiernum CbriUianorum genus
ab hoc deiiomìnatum non deficit- lo-
'
&
XVIU.
fepb. Aut. lud Db.
Cap. VI.
Nell'anno }8. Agrippa I. (uA;rippa /.
facto da Caio Caligola Tetrarca R'^'i'i
£b "''
della Ituréa; e dopo Tciilio in Lio-
ne di Erode Anripa, Caligola gli
dette anche la Tetrarchia della Galilea.
Caio Caligola
di
N.
Sig tentò
T empio di
mandò
,
Dio
che
nel!'
anno 40.
folle eretta
nel
CitigéU
'™ tò
*
la propria flatus
perciò in Soria P. Petronioar; Tempi»
con ordine
di fare
"""e A G
mfktqfi1*"*0
anche guerra
di trucidare gli Ebrèi, fe
,
Ala trovatili tutti
difpofli pìuttofto a morire 1 che a
trafgredire la Legge di Dio, Petronio ne ferine a Caligola Tal ordine fu poi revocato in grazia di Agrippa I. che trovavall allora in Rofatta
reliiìenza
.
,
£
2
ma.
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ma , ove godeva la grazia Imperiale >
e la itarua non fu altrimenti collocata nel Tempio.
Agrippa n.
conformato
Agrippa I. nell'anno 41. fa
confermato da Claudio negli Stati
da Caligola , a i quali aggiun-
Ktglì stati datigli
ga Claudio.^
tuttQ ii Regno t c h e Erode il
Grande fuo Avolo aveva avuto foGiudea)
la
e la Samaria, e fu
chiamato Re degli Ebrèi.
In quell'anno il detto Agrippa
pra
Martìrio di
S.
Iacopo
M«gg iùrt
Gcrufalemme la teheopo Maggiore , Figlio di
fece tagliare in
.
ft a
a S.
Zebedco
Agrippa I. nel tempo del fuo
Agrippa
fabbrica Regno intraptefe a fare de i nuoGaa/i/*»- vi muri alla Città di Gcrufalemme
trit'lMè
nc " a parte più Settentrionale di ef'fa, cioè
nell'clìrema parte del
Mon-
te Aera. Meditava di farli di ftupcnda altezza, e larghezza; ma da
Marfo Prelidente della Soria avvi-
fatonc Claudio» ne fu fofpcfa
brica
,
temendoli»
clic
lì
la
fab-
facelfc tal
lavoro per motivo di ribellione ; abbellì peraltro la Città, e la ornò a
pro-
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69
proprie fpefe
XIX. Cip
VII.
.
hfipb. Aut. Ind. L'è.
Bello Ind. Lib. IL
De
Cap. IV.
Morì poi Agrippa
I.
l'anno
4+. di N. Sii;. Claudia ebbe intenzione di conferire il Regno ad Agrip-
pa Figliuolo del defunto
trovavafi in
Roma; ma
il quale
i
l'Imperato-
ne venne fconligliato a motivo
tenera età dì Agrippa ; onde
Claudio mandò per dio Procuratore in Giudèa Cafpio Fado
Agrippa ottenne per altro- ftjgF t /j'
;pp
Regno degli Ebrui dopo la morte R r jr^u
di Erode Fratello di fuo Padre, il Ehi).
re
della
quale comandava la Calcìde. Ma
gli fu poi tolto dallo ftellò Claudio
dandogli il comando iopra altre vaile
Provincie > e da quello tempo
reftò la Giudea per Tempre in mano
de i Procuratori Romani , Detto
Agrippa trovolìi all' attedio di Gerufalemme infieme con Tito
Avvicinavali il tempo > che \éJ1' ma *Città di Gcrufalemme , e gli Ebrèi
.
E
3
tur-
jaltmmt.
7°
tutti
dovevati
oramai
pagare
ia
pena delia Morte data al Figliuol
di Dio ; ogni loro affare andava
peggio. Erano già fottopolti
a i Governatori Romani, i quali
alla
portavano fopra di ellì piurtoda Tiranni , ehe da Amminiftratori , e per grazia degli Impa(ì
fto
ratori
non era
rcfìata
loro
altra
potelìà , fe non fopra il Tempio »
e il Sacerdozio
L* anno 66 di Noilro Signore
leli&r'ii* <3"d'« linl0 dell' Impero di Nerone , Geilìo Floro era Procuratore per
effe nella Giudèa. Quelli colle ingiufle eftoriioni aveva refo miferabile quel ricco Paefc , e unendo alla rapina, anche la crudeltà, fa la
caufa principale, che gli Ebrèi li ri•
bellarono a i Romani.
Il Popolo Ebrèo , dichiarato ri.
'
belle dell'Impero Romano , principiò a commettere ogni iniquità
Giudèa eradivifa in Fazioni; fi fufeirarono de i fal/i Profeti,
-fi tutta quella Terra era piena di oTutta
la
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micidj, c larrocmj . I Romani facefino ufo de i più afpri gaftighi per
metterti a dovere, ma tutto era
inutile.
1
principi della ribellione degli alì Birei
Ebrèi furono a loro medelìmi
vorevoli
gna
mentre venuri
,
riufcl
ad
efli
in
fa- mettono io
Campa-/»**
di mettere in fuga
Ceftio Gallo Governatore de
nella Sorla.
i
Cefi"
Gal1''
"
Ro-
mani
Guerra, Ne-J«»
rone confido la condotta di quella a l*, G Vf Tt
"'
Vefpaliano fao Generale Tacit. HijLH "
Ltb I. Perciò egli con Tito fuo Figliuolo) e con podcrofo Efercito fe ne
venne in Soda l'anno Sy.'di N. Sig.
Principiò Vefpaliano la Guerra Vefftftam
nella Provincia della Galilea , che f
Giudèa lo
fpirito della
m
Flavio Giu; e
feppe famofo lftorico delle Antitutta la fottomefie
coman-
Giudaiche
dava allora in Jotapa (i) Città di
chità
,
e
Guerre
E
4
(i) Jotacà. op;i non fi conofee Ir non
per mezzo delle Carte Geogrificlie , che li
pongono nella psrie Occidentale del Mare ,
o Lago di Tibiriade •
^^J*
quella Provincia
fatto prigione;
, ove egli
fteflb fa
ebbe poi la libertà
da Vefpaliano , e feguitò
de i Romani fono Tito.
il
partito
Vefpaliano continovava a fesmtimnt gnalarli ogni giorno con nuovi , e
Gì/ira vanta
ggj 0 |; progredì, e già riacqui-
Vtfpafiano
U
rtò la
fuori
Tito
.
be aflediara anche querta Città > ma
eiTendo in quel mentre morto Nerone, voleva arrenderne gli ordini
da Gaiba fuo fuccelTore
L' anno <S8. mandava a ral ri-
pam
6
Giudèa, e rune le Piazze,
che Gerufalcmme
Arereb-
" c ^°
^"' co ^ao
para'/ "ni
in Sorta, rilevar le
figlio A
intenzioni del
Roma
per
nuovo Im-
peratore. Ma Tiro eiìendo in Corinto Città dell' Acara (i)Ìntefa la
e l'allunzione di
morte di Galba,
Ottone al Trono
Sona
,
fa
ne tornò in
A
;
(i) Corinto, otrgi chiamali Coranro , e
da i Turchi Geramè ; non è preti, terrieri te
te non un piccolo Villaggio, limalo propriamente la-tra quella lingua di terra , che
11 More"? .falla Grecia;
fra il Golfo
ftpi'-a
di
Lepanto, c quello di Engia.
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A
Ottone
fucceflc
Vitellio.
Quelli brevi Regni furono caufa
che nacquero in Roma molte variaVefpaiìano fenza più
; onde
zioni
attendere ordine alcuno da
anno
re
le ni
Roma
,
1'
6y, aveva determinato di por-
l'attedio
me
alla
Città di
Genia-
.
In quello mentre , vivente anImperatore Vitellio , Vefpa(iano fa acclamato Imperatore dalle Legioni di Oriente. Dopo eflerlì
cor
l'
coltanteiiiente oppolto , accettò poi
Tal dignità, e tu convenuto) clic
Tito fuo Figliuolo averebbo contìnovara la Guerra degli Ebrei.
Vefpaliano fu conofeiuto di
comari eonfenfo per Imperatore
anche in Roma; trovava)! allora in
Alexandria di Egitto. Raccomandò
a Tito di continovare la Guerra
contro gli Ebrei , e partì per Romai
ove arrivò fra le acclamazioni , e
giubbilo del popolo l'anno 70. di
Noiìro Signore.
t'tt!™'tempi
In quelli
Gerufalemme
era
M
&,tie
Fazioni.
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era lacerata dalle diverte Fazioni,
che formavano una delle più crude
Guerre civili dentro le flette lue
Mura
valì
,
. Nella Citrà altro
non vedeche omicidj > tumulti , e facri-
e lo fteffo
legj
,
era
un
amor
della Patria
pretefto del loro più crudo
furore
P4MÌMÌ de-
F ra
quelle Fazioni
,
le più fie-
gti Zti*Mi>
n
futono q Uflle dcg]i Ze i an[ i
Quelli li chiamavano così perchè
pretendevano di difendere le Leggi patrie , ma in ciò ufavano più
audacia che feienza , e incanto laceravano la Patria lotto velo di particolare Zelo per la medeiima. Capi di effe furono Giovanni di Giocala > Simone Figlio di Gioras, ed
Elcazzaro; ma vinto quell'ultimo
da Giovanni , li riduffero in due Fa.
,
zioni
.
' n "1 miferabile flato rrovavad
Tin mp(;«- la Città di Gerufalemme, e tutta la
Giudèa > allorquando il d! 14. di Aprile dell'anno 70. Tito intraprefe l' attedio di quella Città ponen-
dia
filtmmt.
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do i fuoi Accampamenti fette fìadj,
o lìa quali un miglio dittante dalla
Città . Iofipb. De Bello lui Uh, VI
Cap.
III.
Accadde ciò nel tempo di Pafqua» quando la gran quantità dì
Popolo venuto in Gerufalemme per
la celebrazione della medclima i rendeva confusone maggiore alla difefa della Piazza ; ed il vitto venne
più pretto a mancare.
Tra iFazionari della Città fcgul
frattanto un combattimento neli' interno del Tempio > nel quale molti
Tettarono ucciii
mentarono
farli fentire
.
,
,
e le difcordie
fi
au-
La fame principiava a
e
Romani , approfitÌ
tando delle difunioni , e confulìoni
interne , avanzarono i loro attacchi
»Ua Città.
Il dì 4. di Maggio Tiro s' im- Tit? P"*padroni del primo Muro di Geru-*^^'""
Llemme, e ne fece demolire buona parte da quella banda , che era
Tolta verfo Settentrione ; e quantunque andane avanzandoli nella
con-
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7«
.
conquida»
taggiofe
vanfurono
oflètfe a gli aflèdiati
condizioni
ma
;
rigettate
Cinque
dopo pftfe il
Ti» pr„. .
««.fecondo Muro » di dove fu rcfpmil
J*
Mara to ; ma dopo quattro giorni fe ne
it
dé
giorni
.
refe
nuovamenrc Padrone facendo
demolire tutto ciò
,
che reftava della
parte Sertentrionalc di eiTo.
Giufippt
FUvh
ila
p&rtt dì
]tUf
^ro
pofiJm 'ì
Mancava da battere il terzo
Muro. Tito fece nuove propolizioEbrèi , e mandò a farne loro
ni a gli
'*°^ rta per Giufeppe Flavio, il quale
dopo la ricevuta libertà ( come al-
*gii Etrei.ttave diffi)
con Tito
trovava!)
accampamento de
nell*
Romani. La
i
maggior parte del Popolo sverebbe
condefeefo ad approfittare delle facilità , che trovava nelle proporzioni , che faceva Tiro per mezzo
di Giufeppe
Giovanni
,
e Giufeppe
fe
non
ma
vi
fi
di Gifcala, e
glio di Gioras
Capi
opponevano
Simone Fi-
degli Zelanti
non potette
;
riportarne
villanie, ed afpri
rimpro-
Dopo
tali
trattati
non
vi fu
più mifericordia per gli Ebrei ; e fia quei i che andavano volonta-
no
riamente
Romani
re le
tà
,
campo de i
Tito faceva lor tronca-
a refugiarii nel
,
mani
,
e rimandavali in Cit-
e altri etano mefli in croce in
Città mede li ma
Circa il dì 30. di Maggio Gio- Vigorsfa
vanni di Gifcala t e Simone Figlio di rJ^'"Ji
^~
Gioras fecero delle rìgorofe fortitc
(
villa della
.
a legno tale , che molti de' Romani conlideravano oramai la Città di
y^
Gerufalemme inefpugnabile
^^"
7
Tito fece allora tirare intorno
una Muraglia del circuì- totng tu„
to di trentanove ftadj
Iofepb. De Cittì .
Bello lui Db. VI. Cap. XXIII. i quali
ftadj riducendoli precifamente >
formavano miglia quattro , e fette
alla Città
.
ottavi di circonferenza
.
ma Gerufalemme
chìufa
Romani
,
fu
In tal for-
e avverofli quanto
da
i
Gesù
Crifto aveva predetto a gli Ebrèi
1
che la Citrà loro farebbe circondada i Nemici, e ridotta alle ftretta
te da ogni bandi.
ti in te
mi
:
vallo
Qma
venient it-
& circumauDunt
&
,
coatiguftabitnt
te inimici
circumdabwit
undique
te
.
te
S-
.-
^
Lue.
Cap. XIX. ver. 43.
La fame
intanto dirtruggeva il
fi grna/tt volgo di Geru(alcmme , ei'iitorico
B ^iuleppc
te nc
una ta[ paieiica
Gr"'fih'
bmm' P' ttura da mettere orrore. Notali,
la F*mt
&
che gli elìètti della medelima arrivarono a un fegrto Tale, che una
nobil Signora chiamata Maria prefe in
alimento
Figlioletto
;
la
carne del proprio
fembrò co-
e a Tito gli
si moftruofa quella azione, che giurò di feppellire così abominevole
memoria fono le rovine di Gcnifalemme , e vedendo egli 1 che di tanti
danni, che
era colpa
l'
degli Ebrèi
chiamando
come
egli
foffriva
la Città
ne
orinazione, e l'empietà
, alzò le mani al Cielo
Iddio in tcflimonio >
era la cagione di ta-
non
le ilrage
1 Fazionarj erano quei 1 che avevano parte maggiore in quelle di-
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favventcre
ma
;
effì
erano Mìniftri
della celeftc vendetta, che per lo-
ro mezzo
fido
li
fcaricava fopra quel per-
Popolo
,
che non aveva voluto
afcoltare le voci della Divina
tà per
mezzo de
i
Bon-
Profeti, ne ave-
va voluto riconofcerc il nato Mef, ma che
anzi trenrafetre anni
avanti lo aveva maltrattato vilipefo, e finalmente Crocififlo
sia
Era tempo
di accelerare la pre-jj*' ****
fa della Città , onde Tito fece tagliare tutti gli alberi, che erano ne ì
contorni di Gerufaleinme fino alla
dìiìanza di qualche miglio, e del legname fe ne fervi per i fuoi lavori
j,fu'
Cini.
militari
ordine tutti gli ar- rif0
_
trazzi bellici , e date da Tito le di-*. /; jrrfpofizioni ncceflàrie, fece finalmen-*> M«rt.
Meiii in
te battere
il
Muro di GerufaMuro, ebe rinchiu-
terzo
lemmc,
cioè
deva
la
Fortezza della Città
la
Torre Antonia
prefa
il
,
e fu
.
.
Romani volendo impadrodel Tempio , fenza mandarlo
I
nirfi
in
,{
a'"f"
un&m
So
in
rovini
furono correrti a fare
,
intorno al modellino un fiero conila t rimento , ma un Soldato, come
dice Flavio Gìufeppe nel Lib. VII.
XV. della Guerra Giudaica,
mollo da incognito (limolo gertovvi
dentro un tizzone accefo dalla parte Settentrionale, ove eilendo delle materie combjltibili, ivi li attaccò il fuoco , il quale arie quello fontuofo Edilìzio il dì io. del Mefc fi)
Cap.
IU
Alx,
Lib. VII.
hftpb. De Bello
Cap. IX. il quale veduto dagli t.bréi
in preda alle fiamme, fu loro motivo dì gravilTinio dolote, confideranno, the perdevano l'oggetto più
caro del foro culto , e del loro avnore.
Ktfiftrnzs
Gli Zelanti quantunque fi ve~
"^ eu ero oramai vinti da i Romani,
Uatf*
ebbero l'audacia di rcliftere ancora, e di opporli alle armi de' vinci-
prima nel Paove erano moire ricchez-
tori. Si ritiraron in
lazzo Regio
(i)
II
,
di is.dei
Mete Aii«c»d=
nel di S .
Agoflo
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cliezze
Di
.
11
(cacciati
nella parte fuperiore del
pattarono
Monte
on , nia furono vinti ancora ivi
Giovanni di Gifcala , c Simone
Si;
e
Fi-
glio di Gioras capi degli Zelanti fu-
rono fatti prigionieri . Simone venne condotto a Roma , e fervi a ornare il Trionfo di Tito , dopo di
che fu fatto morire* e Giovanni
venne condannato a perpetua prigione.
Finalmente il dì 8. del Me™/*Jj?*"
UfTviu. hfepb. Dt Bello lui jhutts,
lib. VII Cap. XVI. L*anno 71. di
Noftro Signore > trenrottefimo dola fua morte » e fecondo dell'
Impero di VefpalìanO) la Città di
Gerufalemme cadde interamente in
potere di Tiro . Ella fu confegnata
al Cicco
e venne niella a fi! di fpada la maggior parte de i fuoi abitanti . Fu d' ordine di Tito demolita fino a i fondamenti la Citta , 9
gettato a terra ciò, che cravi reftaTom. V,
to__
F
fe (i)
po
,
(1) Il giorno ». dtf
nel
Me&
r«T/«7oS
nit
dia. diSemiobrc.
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to in
eflère
del
fcio in piedi tre
minenti
»
Tempio
;
folo la»
Torri delle più eIppico , e
>
Fafaelo
cioè
Marianne, e quel muro, che le circondava dall' Occidente , dovendo
quefte fervile, per lavarvi la Guar.
dia i e il Preiìdio Romano i e che
dagli avanzi potettero i porteti vedete qual Piazza , e qual Fortezza
avevano vinta i Romani ; il rimanente della Città fu talmente deva flato i e diftrutto , che appena
chi dopo vi forte partito , sverebbe
creduto , che ella forte una volti
Hata abitata.
Tito «(Tendo entrato in Genifalemme , ed ©librvarorie quale eri
fua forza per le aire, e lìngoTorri, confefsò di non aver
prefa quella Città col fuo valore,:
Litro autem
coli' aiuto Divino
la
Jari
ma
Tarn
.
ìngreffus
,
&
alia
,
& Chita-
tis munitìanes , ac Turr'mm santa
,fJ7> <iws Tyratini per demeiuiam dtferuerant Confpe&a quidemcarumjolida altitudine, itemi"'
WÌrtm
.
8)
magnitudine , fubtUique lapidum compagine Jinguìorum quantunque faterent, vel quantum erigerentur
inquìt , piane adiuvante pugnaDeus erat t qui àetraxìt
j
Iudaeos , nani
iftis monumenti!
bomtnum manus , aut quae macbin-ae ad ifias vaieYent ? Jofeph. De
Dea
&
vimus
ab
qttae
m
VII. Cap. XVI
\
Lui
Lo fieno Flavio nel Libro mede- Mor'< f
**';™
fimo Cap. XVII della Guerra GÌQ- f
r
daka ci ha lafciato fcritro, che- iÌApji^.e
Beilo
•
numero degli fchiavi fatti in tutto il fi»'"-»
tempo della Guerra fu di novanra :
<tf
*2£
fetremila. e che
quello de
i
morti
tempo
in Gerufalemme in tutto il
dell'anedio afeendefle a un milio-
ne
(
centomila anime
e
Abbiamo veduto
che
fiata
la
nel Cap. Wl.Ofcrvcàt.
Città di Gerufalemme non
mai
è"/^»
di circuito maggiore di w , ro je ;
, cioè miglia quat- Morii ét-
trentatrè fìadj
tro, e
un otravo ; che maggiore non ^£pl/*
conferma la
putefle eflere, lo
cir
Wail ;,.
conferenza del Muro, che tirò Tito intorno alla Città ( il quale» co-
F
*
me
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ine
vedemmo
più fopra
,
fu di cir-
ftadj trentanove,
cuito foltanto
ottavi ;
cioè miglia quattro, e fette
nella q-ial forma coniidcrato a ridi ugual dì danza in tinto il
gore
circuirò,
o iiadaogni banda,
vi te-
quello
ttava tra il Muro di Tito , e
della Città uno fpaziodi ftadj tre,
cioè tre ottavi di miglio , ove ftale milizie
vano
Romane.
Concludendo da ciò, che Geruralemmc non patene edere più
grande di miglia quattro , e poco
più;fembra, che il numero di'quei»
che folo morirono
tempo
nella
dell' alìedio, fia
Città in
molto efage-
comprendere
, non potendoli
come in un sì piccolo circuito potete racchiuderli tanta gente.
rato
rei
La combinazione della Patqua
qual tempo da tutta la Giudèa
concorreva il Popolo a Gernfalemme , poteva aver moltiflìmo aumendegli abi1' ordinario numero
Dio fteflò per maggiormente
gargare quell'opinato popolo nel
tato
tanti
.
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8J
luogo medefimo , ove egli in maggior
copia aveva difpenfatc le fue grazie j poteva aver fatto concorrere »
e trattenerli in Città una quantità
più grande di Ebrei
Ma potendoci Copra quello
punto regolare fecondo il proprio
Sentimento, io trovo» che il numero de feri itoci da Giufeppe Flavio, in
coniiderazione della mediocre grandezza della Città , ha certamente pià
che del credibile .
dell' ammirabile
Cornelio Tacito , il quale viveva nel Secolo Primo a Ì tempi di
Vefpaiìano, e di Tito, aveva in telo dire » che il numero degli auediati di ogni età Uomini , e Donne
folle di fccenroniila. Multitudìnem
obfejfortan
omnis aetatls viriiit, ac
fexcenta milita
,
muliebri* fexus
fitiffe
ut
C Carnei. Tac'tt.
accepimus
Hifi.
V.
Giulio Lipfio Scrittore del Secolo
XVI. ne
i
fuoi
Comentarj
Co-
pra Cornelio Tacito , pare, che inclini per il grandiofo numero dc-
F)
ferii*
da Giufeppe Flavio , ma
eflendo la (uà opinione convaprove convincenti, ci difpenferemo dal feguitarlo.
Èufebio Panfilo Scrittore del
Secolo IV. nelle fue Croniche dice , che feccntomila furono quegli
ammazzati da Tiro nella Guerra di
Gcrufalemme Tir®- Maht rt*af»4~
fcritto
non
lidata di
.-
jkbpiilàt intfS*
pbìl.
ipiHvwt. Eufeb.
Pom-
Cbron.
Monco
Paolo Oroiìo
del Se-
colo V. feguira Tacito, ma con
della differenza da quanro trovali
fcritto nelle varie edizioni delle Iftorie di detro Tacito. Mentre fe1* Grolla furono ( come dice anche Eufebio ) fecenromila
morti, in vece di fecentomila affe-
condo
diati
;
ma
ciò potrebbe, efiere erro-
re de i còpiiHl e qui foggìugnerò»
Cbe Paolo Orolio oltre a Tacito cita anche Svetonio Sexcenta milita
.
Jttdaeorum eo bello interfeSa CorneSvernila rsferuni. Paul
iìus,
&
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Orofins Hift. lib. IX. II qua! divario fra Tacito, e 1' Oro fio {o giuflo, o errato* che fia il lor numero) fembrerà fempre alquanto più
credibile , che quello dell' Iftorico
Giufeppe
numero de i morti eiibitoci da Giufeppe Flavio, fembra, che voglia dire , poter elitre flato il detto numero
luperiore alla verità per la ragione
della grazia , che godeva eno Iftorico
delPImperator Vefpalìano , Sexcenta
millia
ladaeorum
Cornelius
,
fa'
eo.
Bello interfeéla
Svetonias referunt lo.
fipbus vero ladaeus , qui et tane bello praefuit,
"pud Vejpafianum
propter praedidam Imperiarli ve-
&
rnata
,
gratiamqae meruerat
,
firièit
undecies cementi millia gladio
,
fame peri/Te . Paai. Orci. Hill. lìb.
VII Cap. IX.
Ed in vero quando fu prefi da
.
Vefpafiano la Città di Jotapa , e che
Flavio Giufeppe fu ivi fatto priiiue,o piuttofto
)
au-
gioniere
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augurò V Impero Romano a Vefpaiiano , che comandava in quella
Guerra . Adempitoli i quanto egli
aveva detto,
fu
reto
libero; indi
accompagnò Tito all' attedio di GeruCalemme i e con etto pafsò poi
a Roma , ove godè della grazia
di Vefpaiiano , da cui fu farto Cittadino Romano i ebbe per abitare la cafa» ov'egli flava prima di
edere Imperatore , e gli afTegnò un'
annua penlìone e fu talmente Ili;
maro
con una
f
che venne onorato anche
(larua.
Effendo pertanto
ferine
i
fette libri della
in
Roma,
Guerra Giu-
daica. In cui veggonfi adulati e Vefpaiiano i e Tito, ma particolarmenre queft* ultimo ne i fatti dell'
attedio, e della efpugnazione di Ge-
rufalemme, nella deferizione de i
non tiene tutta la fempUcirì
quali
di una Relazione itterica. PrefentE»
poi l'Opera fua a Vefpaiiano Imperatore) eaTiio fuo tiglio; la quale in fegno di
grande flinu fu con-
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n9
traflegnata colli firma Imperiale » e
riporta nella pubblica Libreria.
Ma
tornando
numero
al
degli
, comunque iiaiì , c però
, che la ftrage loro non mancò
enere effettivamente grande, e
ucciii Ebrèi
certo
di
molto
il
numero de
i
prigioni.
Colla Città di Geni fa le mine , Fìat del
fine il Regno degli Ebrèi , i Rfi""
''
quali ii trovano da quel tempo di- f
fperii per la Terra , refi l' oggetto
dello fdegno, e del disprezzo di
*
ebbe
ognuno
provando
in
for-
tal
ma gli effetti dell'empia loro imprecazione , che il fangue del Giulio
Salvatore cadette l'opra di elfi , e de ì
loro defeendenti . Sanguis eitts fuper nos
&
fuper filini nollros S.
,
Mattò. Cap. XXVtL ver. a 5 .
- Tito andato poi a Roma trion- y.
f
fò inlìeme con Vcfpafianò. T'uorin'tJf
il titolo di Cefare, e gli {vFfJèafiw.
Roma un Arco Trionfa.
'
ricevè
eretto in
le
,
monumento
il
quale
efifte
an-
che a i nofìri giorni La Menfa d'
oro * c il Candelabro ornavano il
.
Tnon-
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9°
Trionfo
li
fra
presoli
.
fra le più
una moltitudine di Vaed in ultimo ne veniva
nobili fpoglic la
Legge
degli Ebrèi
Vefpaliano non
volle
valerli
de i preziosi acquili! fatti fopra gli
Ebrèi; ma farro fabbricare in Rot
ma
il
Tempio
riporre turte
le
della
Pace , fece ivi
nemiche , ec-
fpoglie
cettuatine la Legge > e
purei de i Luoghi Sacri
che fonerò
De
riporti in
Bella htd. Liù.
i Veli Purche volle
,
Palazzo, lofepb.
VII Cap. XXIV.
DEL-
Digilizsdby
Googlt
DELLA CITTA'
GERUSALEMME
Dopo
la
Tito,
tua deflazione fotro di
fino all'Impero di Coftamino Magno
CAP.
D
V
L
iOpo
f
:
la defokzione di Gcmr
r;tl) la s t
làlemme, Tito mene una/* fiuarniGuarnigione nelle tre Tor- l"*' >*
aveva lafciate in eflère , e GeT "fa-
do dalla Giudèa collocò TeRufo per Prefetto di quelvineia
tolti
i
'-
Ebrèi
i
t
anche dopo
,< a della lor
Patria ,
ccrrair.ente nella Giudèa
,
Ia filWir/ „,
rettarono*^' Etitì
e in Ge- "'"•»
ruralemme medefima, o pintfofto
?''f''
nuove fabbriche, che fatte T»T.
nelle
ave-
avevano nella dcftrutta Città , e
predò le dì lei rovine) così comportandolo i Romani, ai quali pagavano tributo, e alle di cui leggi
erano foggetti
,
e tanto otterrà an-
che il Padre Le Quien in Praeludio
ad Patriarci}. Hierejolym. Pantg. VII.
L'anni» 1 15. di N. Sig.gìi Ebrèi
FArlì fi ribtiiaao a id
e il a
Provincia di Cirene in Alia
qu«
Cipro li ribellarono ai Romani. Era allora l'anno dccimolettimo dell' Impero di
Traiano, nel qua! tempo egli medelimo trovandoli in Oriente» fpedì contro di elfi varj fuoi Generali , da i quali furono melfi a dovere , e ne fu fatta grande drago
Tentarono dì ribellarli anche
Ebri! Sribeiiano a nella Giudèa nell'anno 118., ma
Romani furorio re llo reprefli
p
da Tinio Rufo Preiidente de i Romani nella
fitTrra. c
dell' Ifola di
le,
&,
.
Paleflinà
Àdr;m
àijirugf,
fiirmmt.
animo tanto turbolento
Nazione fembra , che Aoramai fdegnato , prendef-
Dall'
,jì
quella
"7"™"" driano ,
motivo in quello
fteffo
anno
dì
fpia-
Digilizad by
Google
fpUnare interamente la Città di
<3erufalemmc,cÌoè quelle nuove fabbriche fattevi dagli Ebrèi
abballò
Torci
le tre
,
,
lafciatc per
comodo
Romano
facendo,
Spargere del
,
fale
e gettare
che Tito
aveva
fidio
fopra
la
vi
del Preinoltre
demoli-
ta Città
Qualunque per altro foflè la
cauta, che inducefie Adriano a quella total dcvailazione
c a dimoilrare tanta ira verfo quei miferì avan,
zi
,
avventili
aveva detto
in
il
tal
forma quanto
Signore» che non
farebbe reftata di quella Città nè
fopra
del
Tempio
pietra
pietra
Non reimquetur hk lapis fuper
laptdsm , qui no» deftruatur . S.
Matlb. Cap. XXIV. ver. ». S. Lue.
Cap. XIX. ver. 41. e quella fi può
chiamare l'intera definizione della Città di Geni fa lem me accaduta
quarantafette anni dopo quella di
M
Tiro.
Adriano volle edificare una ttifit* u
nuova Città > ove era Hata quella diati* Eiu.
Ge-
.
94
Gerufalemme
.
Ne
intraprefe l'e-
dilìzio l'anno 1 19. di N. big , e il
fecondo del fuo Impero. Indi chiamolla Elia, -dal fuo nome di FIìq
Adriano» e ne formò una C0I011Ì4
Romana. Nel Vaillanr li vede una
medaglia , che porca il nome di quella Colonia.
;
Ttmfh di
In quel fito ova altre volte era
Ci.»,-eftato i[ Tempio di Dio, ne fece
finn».
Adriano cr jg erc uno a Giove Ca'
.
pitolino
1
e perciò la Città fu chia-
mata anche
Cafs. Mfif.
attT"
Uk
(fi
,<ieIla
tà.
Rom.
IXIX.
Noi non abbiamo
Firma Ai-
U
Elia Capitolina
Per quel che
1
i uefta
fia la
.
Dna.
.
alcuna idèa
nuova Cit-
fua forma, fu
diverfa da quella, che era fiata la
Città di Gerulalemme diftrutra da
Tito, mentre, come la deferiti! net
Cap. 111. olla era fabbricata quali
a ferro
.di
cavallo
,
e la Città Elia
era di forma tendente piuttofto al
quadrato, ma alquanto irregolare,
avendo bensì l' ifteflò declivio da
Occidente , a Oliente .
.
,
,
Li
.
La nuova Città non occupo
neppure l'intera eftenfione della diGeru&lemmc * c fu perciò
anche nella dimenlione ;
1' antica Città
era miglia
, e un ottavo , come al Gap.
e la Città Elia Capitolina non
aveva fe non una dimenlione di circa tre miglia
In- quello fuo giro occupava
{per altro in più riflrerto fpazio) il
fuolo fleflb della diftrutra Gerufalemme acquiftò bensì in larghezza
qualche poco di nuovo terreno dalla parte Occidentale! mentre venne inclufo nella nuova Città il
Monte Calvario , il quale prima Tettava fuori della Porrà Giudiziaria .
AH' oppollo confederandola per
la Tua lunghezza , renò efclufo dalla parte Auftrale , il Monte Sion ,
inficine col luogo ove era (lata già
la Regia di Salomone ; e fembra » che
perdette qualche poco anche dalla
Itrutra
differente
mentre
r:cro
:
,
re
Settentrionale
nte Aera.
,
ove era
.
Al-
il
titoli*!
Allorquando Adriano
fabbri-
Pi'ifà ' a nuova Città i gli Ebrèi li cran
fin» A- creduti di veder riforgere l'antica
*'«». Gerufalemme ; ma fentendola di-
iteti
ftinta col
nome
di Elia
,
e
vedendo-
la abitata da Forcftieri, e confacrata al culto di Nazioni Idolatre, ne
recarono molti afflitti , e fdegnari
Nutrivano pertanto ne i loro
animi anche dello fpirito di vendetta; il quale venne finalmente a
nell'anno 132. allorché
apertamente tanto quei
della Galilea, che quegli della Giudèa t fecero molta ftrage di Romani, e di Orili iani
ttirdwfeQsefVa ribellione fu fomentata ^ a un 'rnpoftore Ebreo chiaJfitr*.
mato Barchochebas > che dicevali
eflère il Mefsta . il che venne creduto da molti Ebrèi
Disfa™
Adriano irovavafi in quello
farli palefe
ribellatili
Ebrèi.
tcm P° ' n Atene, ove
intefa la
Ri-
bellione degli Ebrei , mando contro di loro Giulio Severo, che fe-
ce venire apporta di Brettagna
,
ove
iy
Googk
Due anni durò quella
Guerra, e terminò colla mortalità
di cinquecemorrantamila Ebrèi ;
governava
.
colla rovina di cinquanta Fortezze,
novecento! tanta cinque
Cache erano venuti in mano
degli Ebrèi ; devaftando tutti i terreni della Paleftina, talmentcchè
tutti quei luoghi , che erano deliziofi , divennero tanti Deferti
Ettfek
Pampb. Hill. EcckfLib. IV. Cup.Vl
Dio Cafs.Hisl- Rom. Lib. LXIX. _, ,. _
Gli Ebrèi per colmo delie h-fatì
ro difgrazie furono fcacciati dalla Giudèa,
Giudèa; e con decreto Imperiale di
f '"mf
fu ior proibito di entrare, non f0 >'
e
di
rtelli ,
.
&
10 nella Città Elia , ma inlino di
volgere lo fguardo verfo dieflà. Ac-
cadde ciò l'anno 135. di N. Sig. e
11 decimorravo
dell'Impero di Adriano Qiieft' Imperatore per inoltrare maggior
difprezzo a quella
Nazione,e per lignificarcene era fottopofta allapotedà de i Romani, fece fcolpire in marmo un Porco , e lo
fece collocare fuila Porta , che auro». V.
da.
G
c
dava verro Beilemme
.
Eufiè.
Pam-
fbìl Cbron.
Nientedimeno fu loro permef-
tent'fti
ti
Elniifo di entrare una fol volta l'anno
""""in Cini, ed
lilio
,
tìui. e del
ivi
piagnere
il
loro e-
e la rovina della loro Patria
Tempio.
S.
Greg. Naz. Orat.
XII
Tal grazia coftava loro peraltro delle grulle fomme di danaro»
che pagavano a i Soldati Romani
miferi Ebrèi non ottenevano
per quello fe non l' ingrefio , foltanro in quella parte della Città >
ove era ltato il Tempio del Signore
S. Girolamo nota, che quello
fìellò Popolo , che aveva venduto il
Sangue di Crifto , era corretto di
comprare a caro prezzo il diritto dì
piagnere, avendo colla Patria perduta fino la liberti di poter ver fare
fopra di etTa delle lagrime. Ut rui~
ed
i
.
nani (une Hi liceat fiere Civitatis
, ut qui quondam e-
fretto redìmunt
merar.t
San^uinem Cbriffit tmant
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fuas lacrymas
eh
& ne
,
gratuittts /ir. S.
pbon. Cap-
fietus quidem
Hieronym. in So~
I.
Ciucilo Popolo dopo cfiere IlaNaeva R(._
to tante volte vinco, e umiliato thllim focontuttoeìò l'anno 197. remò disfi EMi
tornare a invadere la Samaria, e la
Giudea e a
,
ribellarli a
i
Romani ma
;
'""e
Imperatore Settimio Severo trovandoli allora prefentc nella Soda ,,
nuovamente a dovere.
l'
gli melfe
Crilìiani
1
,
che fino dal tem-
Gesù
"
Crilto erano fempre an- Ge u
po
f""
dati aumentando, non lafuarono irmmt.
certamente di abitare in ogni temdi
po
in
Gerufalemmc
,
e poi nella nuo-
va Città Elia Capitolina
,
or fop-
portati , ed or perfeguirati dagl' Imperatori Romani Intanto venne il
.
tempo
, in cui potettero godere più
tranquillamente il foggiorno di quelli erano operati i maggiori Mifterj della noilra
la Città, nella quale
Redenzione
;
e ciò fu al
tempo
Cotonino Magno ,
Nacque quello imperatore
Gì
di
;
I
an-
Migm.
no
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174- di N. Sìg. ebbe per Padre
1' Imperatore
Coftanzo Cloro 1 e
per Aladre S. Elena, e fj aflunto
all'Impero il $06. Coftantino dopo la disfatta di Riaffermo, che
feguì l'anno 312. conofeendo di
aver fupcraro quel Tiranno coli' aiuto del Signor Iddio, li dichiarò favorevole a i Crilliani; ed anzi fecondando l'inclinazione, che aveva avu'a ancora per l' avanti, egli
fletto divenne apertamente feguace
di Criftoj e l'anno decimonono del
tuo Impero, e di Noftro Signore
325. fu battezzato da S. Sii veltro
ho
j.-fl'v/JiBfn-Papa
tv <UI Cri,
^'ii
Quello Imperatore fu quegli,
trionfare
fece
la
Dio; potendoli contare
.
eSj£*ér
Ttmpj a
Dh,
r fa
"a
tr
Cluefa
di
fotto di ef-
fo il veto ftabilimenro del Criitianelimo1
^ce edificare delle Chiefe al
vero Dio e con fuo particolare EJitro ordinò di demolire i Tempj
,
degl'Idolatri, e di abbattere
.
Unti 'mulacri
de' loro
falli
i
Si-
Dei. Eufib.
Pempb.
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Pamph.
in Vita Ctnftam.
&
tìb. il.
idem in Cbron. ad Ami. j}!.
Fino in Oriente ii eiìefe
la
^c-ra/J/tm-
Crifhana cura. La Città dì Gcru- mt ,, v j
làlemme > o piuttoiio la Città Elia fabbrica
7 ai'J'
ne provò ancor erti la benefica ma-** '
no
,
facendola
bricarvi
delle
zione delle
perfona la
reftaurare
Chiefc
,
quali vi
fua
il e (fa
,
ali*
e
fab-
edifica-
concotfe
in
Madre
S.
Elena
Per
.
la vigilanza di quello Prinnettato da ogni immondìMonte Calvario , e venne feo-
cipe fu
zia
il
il
Santo Sepolcro di Gesù
, che fino allora era flato profanato da i Pagani, i quali per tener lontani i Criftiani dal culto de*
Santi Luoghi, vi avevano eretti (opra
de i Simulacri. Eufib. Pampb. invi-
perto
Criflo
ta Qmftant. Lib. Ili
In tal occalìonc > correndo F *«»ft»
anno j 16. S. Elena trovò la vera
Croce dì Noftro Signore , porzione
della quale
trasferì
g
3
feco a
Roma
tr
Oigitized
t>y
Google
IO!
e l'altra
parte
lemme, ed
la
laCciò in Gerufa-
quel luogo vi fe^c
in
una Chicli
Siccome i Tempj, e
erigere
gli Edifi-
Gcrufalemme ne i tempi
Imperatore lì trovano in
elTere anche a' giorni noftri ; mi riferberò a parlarne allorché depriverò i Santuarj, che racchiude in
zj fatti in
di quello
,
fe quefta Città
T
e~
nt'litii'
"impèro*
•
Co/tantino nella traslazione
dell'Impero da Roma in Bifanzio
(oggi Goftantinopoli (i))che fu 1'
divife l'Impero Romain quattro Parti, alle quali prefedevano quattro principali Governatori col titolo di Prefetti del Pre-
anno 330.
no
torio
.
Qneite quattro Parti eran divife in quattordici Diocefi» le quali
-
contenevano centoventi Provin-
ognuna delle quali era regolada un Prelidente » il quale abitava
eie,
ta
(1) I Turchi chiamano Colla mi nopoli col
di Scambili
nome
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va nella più cofpkua Città della
Provincia
Elia Capitolina apparteneva
alla Diaceli XIII. che era quella
Oriente » nella quale era comprefa la Provincia della Paleftina ,
di cui Elia ne era il Capo Per altro il Prendente rifedeva in Cefaré~a di Paleftina (1) per la comodità
del Porto
Si dice comunemente. che for-f/,, ctflto l'Impero del AUgno Co".antino(o/''«p"'<dell'
.
mutato il nome alla Città E-*.''^^
Capitolina t c che le lolle folli- a^h«Ì
quello di Gcrufalemmc dal
terreno i in cui fu una volta l'altra
Città di quello nome.
Il Valclio offerva , che potelìe
chiamarli Gerusalemme dopo che
Coftantino nel luogo della ReCurfofie
lia
tuito
-
rezionedi Noftro Signore , cioè, ove
è il Santo Sepolcro, edificò il Tempio nominato da i Greci Mapnipi™ r
e da' Latini Martyrium , e che riu*
G_4
(i)
Cap.
feif-
Di quella Ciitì può vederli nel T.
Ove ne dilcorll a lungo.
II-
XV.
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falle a
re
)
i
che
Vefcovi colle loro premafoflc
chiamata piuttoilo
Gerufaiemmc, che Elia. Veritmpofi
illui Martyritm a
OnHantino oedificatum in Re/arre~
Stanis Domimene loco , ambiti» Epiceleberrimum
Jcoporum obtinuit
t'tits
quam Mìa
ut ffierufalem fodiceretar .Henr.Va>
ad
lef in Amiot.
Hifl. Etcì. Enfio.
Lio.
IV.
Cip. VI.
Pamph.
Conrurtociò trovali altrove, e
diverfe volte denominata Elia. Porro Mita dia poft Cmftantim tempora nomea fuum retintdt Cene in I-
&
in Tabula
ùnerario Antonini ,
Pentingerorum non aliter •voeaiur >
quam Alita Idem Vales ibid.
.
.
Teodoreto , il quale ferine la
Moria Ecclefiaftica nel Secolo
V. ancor elìb la chiama Elia. Hift.
Eccl. Lib. I. Cip. XXXI.
11
Venerabil Beda , che "acque nel 671. di N. Sig. . e che viiTe
fino al 735. dice» che a fuo tempo.
Gerufalemme chiamava!! , anche col
fua
nome
di Elia
.
(
Hierufalem
.
.
)
eùam
.Atta
Digitize*
Mita mine vaeatar. Vetterab. Buda
de Loc. SanB. Cap. I.
Ondi; fcmbra , che molto tempo dopo Coitantino fi denominare quefia Città or col nome di Elia,
ed or con quello di Gerusalemme
Quell'ultimi» nome fu poi quello»
che prevalfc al primo ) e perciò io
fcguiterò a chiamarla coli' odierno
.
nome di Gerufalemme
'
La Chiefa di Geru&Iemme go- fM'a f/a
de l'alto onore di eJTerc fiata la più „fiZ *
.
antica di tutte le altre Chicfc
,
ecc/fa/ifiW.
fiata anche chiamata la pridel Mondo Gesù Crifìo medefimo le dette l' efiere, e il primo
Vcfcovo di ella fu 1' Apoftolo San
Iacopo Minore , il quale principiò
sgovernarla l'anno 34. di Noltro
perciò è
ma
.
Signore
fino
all'anno
venne martirizzato
A San Iacopo
meone
1
il
61.
fuccefle
in cui
San
Si-
quale reggeva la Chiefa
anno 71. allorquando Tito
prefe la Città di Gerufalemme Per
altro da quefto tempo, contali , che
noli'
.
...
"
.
la
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la
to6
preeminenza Eccle/iaflica
di
que-
lla Città follò trasferita nella Città di Cefarij di PalclHna , la quale divenne la Metropoli per il corfo di circa quattro fecoii. Contuttociò il Vefcovo di Gerufalemme
negli onori fu fempre didimo da
quello di Cefaréa Canoa. VII. Concini Ntcoeni Ciò feguicò fino al Patriarca Giovenale , il quale > come a
.
.
fuo luogo vedremo
non
,
tinovi) ad avere gli onori
foto con,
ma
fot-
G
Chicfa
ero folim frana dalla foggezione del Vefcovo di Cetralle la
faréa
>
e tirò a fe
anche tutte
quella
rogative di
le pre-
Metropolitana
delle quali per altro
i
.
Patriarchi di
Gerufalemmc non ne goderono immediatamente .
Dall'anno 34. dì Gesù Crifto,
Vefcovo San Iacopo Minore fino al 117. contanti quindici
Vefcovi , ì quali erano flati di nazione Ebrèa Quei, che ne vennero
in appreflò furono Gentili convertiti alla Fede > il prima de i quali fa
in cui fu
.
Marco; e da San Iacopo finoaMaflìmo III. il quale viveva ne ì tempi
dell' Imperate* Coftantino, li numerano quarantadue Vefcovi di Gerusalemme , i quali tutri nella loro
Cronologìa dilìinguonfl col titolo
di Patriarchi-.
i
.
La Città di Gerufalcmme fra Concili H
Tuoi pregj conta ancora quello AiGrrufalrm-
efiere
Hata
fa
prima i nella quale fof- "f^'J
i Concili
3 ' W-di Coftantim
fteflì furono i primi a
tenuti de
fero
gli Apoltoli
convocarli
Dal
>
Era Criitiatempi di Coftantino tromenzione di tre Concilj
Gerofolimitani ; il primo fu tenuto
l' anno j 3 di N. Signore > in cui San
Mattia venne foftituito nel numero
degli Apertoli , a Giuda il tradito-
na fino a
principio dell'
i
vili fatta
.
re
,
come
leggeli
Apoftoli Gap.
11
negli Atti degli
I.
fecondo cadde nell'anno 34.
i fette Dia-
nel quale furono eletti
coni
.
A3.
Apoff. Gap. VI.
tan-
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tante ( e che nominali propriamenit Concilio di Gcrufalemme deApoiVolij convocofli nell'anno
51. In elfo venne annullata l' oflcrvanza delle Cerimonie Modiche >
e fu allora tolto l'ufo della Circonte
gli
cilionc
.
Si
fa
cltefa
quanto fa decifo
za nel Cap.
XV.
menzione
in quella
di
adunan-
degli Atti degli
A-
Secondo gli Scrittori queConcilio fervi di norma a tutti
, che fono fiati tenuti in appretto in materie controverfe.
Trovali in alcuni Iftorici norainaro un altro Concilio di Gerufalemnic tenuto nel 197. nel tempo di San Narciflb Vcfcovo di detta Città ) e filtro il Pontificato dì
S. Vittore Papa t in ordine alla celebrazione della Pafqua ; ma quello
fu veramente tenuto nella Città di
Ccfarea di Palellina , c perciò nominali anche il Concilia di Palepofìoli.
fto
gli altri
stina
.
L'anno 335. Coflàntino Imperatore ferite , c fece iàperc a tutti
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i Vefcovi dell'Oriente di trasfea Gerufalcninie per la Dedica
Magnifico Tempio , che egli
aveva fatto al Signore ; Eufcbio
Pamrilo nel lib. IV, Cap. XLII. della Vita diCollantino riporta la lettera di detto Imperatore, che fcriffe a tal foggetto a i Vefcovi, che
erano adunili nel Concilio di Ti-
ti
rirli
del
ro
,
me
GerufalcmDedicazione , come
quali trasferitili a
i
ne fecero
deferive
Cap.
l'
la
ifteflo lftorico
nel Lib.
IK
XLK
_
Terminata che fa
derta Dedicazione
rono dalla Città
la
Feda
di
, che fuVefcovi OrtoArio rcfhri foli in Gerufalemme , e vedendoli ivi
i Padroni , vi tennero un Conciliabulo , e riceverono alla Comunione
doflì;
i
e partiti
,
i
partigiani di
Eccleliaftica
lo ftelTo Erefiarca
rio. Alcuni per altro
quella
Adunanza
(la
A-
credono, che
ÌAe(Ik , che
medclimo
1'
quella di Tiro dell'anno
33J. o almeno un feguito
di ella
,
nella quale S. Atanafio fu deporto
dal fuo Patriarcato di Alcflondr»
SuccelTe ciò nell'Impero dìCoftan,
il
quale compiendo l'anno
>
frenruncfimo del fuo Regno mori
nel 3 5 7- di Noftro Signore.
tino
DEL-
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DELLA CITTA'
GERUSALEMME
Dalla Morte di Coflandno fino 3
quella di Giuftino Imperatore
di Coftantinopoli
CAP.
VII
morte
DOpn
Magnò Tenne
di Cofrantino
la
mano
ftanzo
i
l'
Impero in
de' fuoi Figliuoli
Coftanre
,
Co-
c Coitantino
,
i
furono tutti 3
tre proclamati Augnili.
L' anno jj8. fu dìvifo fra lo- Ofotfo**
ro l' Imperio
Coftanzo toccarono tutte le Provincie dell'Afa, le
quali erano foggette a i Romani ;
onde la Paleftina , e per confeguen-
quali dalle
milizie
.
za la Città di
A
Gecufàlcmmc trovof-
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fi
allora forro l'Imperator
10.
Ma
nel 353.
dopo
la
Cortan-
mone
di
Coflawe,
e di Coftantino, tutto 1'
Impero fu riunito nell'autorità di
Coftanzo
Siccome al tempo di Cortantioncorli ad aiutare
continovarono ad aumentarli fempre più fotto l' lmperaror Coftanzo
dilatandoli anche ne' Deferti) che
erano intorna alla Santa Città , i
quali divennero ritiri di un grandidimo numero di Anacoreti T, IV.
Cap. XIV.
Ctyfon»
J4 a la purità delia Fede OrtoT!Z%!' Aoffi vcmie a!terata fott ° lo ftcf! °
'Coftanzo; mentre avendo favorito
apcrramentc 1' Ariàriifmo , ne nacque da ciò , che quali tutti i Vefcovi dell' Oriente erano divenuti A.
riani
.
In oltre
fi
fufeirarono allora
molti altri Sertarj , i quali colle loro falfe dottrine divifero la Chiefa
Orientale in varie fette , forro le
quali tuttavia languc divifaAio-
di anni quarantacinque, ellcndolì
fatto battezzare negli ultimi periodi della
fua vita da
Euzoio Vefco-
vo Ariano.
Giuliano
di Coftantino
un fratello Giuiìtm
Grande, e ultimo J?^f*
figlio di
il
l'anno 3 di. (ac- ^«fia^sf.
Coftanzo. Quello Principe aveva avuta nella fua
fanciullezza
un' ottima educazione! ellèndogli ftaridatidc Precettori 'favi, e religi olì
ma nel fuo
cuore nutriva fornimenti tutti condi quella Famiglia
celle nell'
Impero
,
a
i
;
trarj alla Religion Crirtiana : ed in
vero dopo la morte di Coltanzo
il manifeftò
apertamente Pagano
ciò che gli ha meritato dagli Storici ì'ediofo titolo di A pollata. Fece fabbricare de i Tempj agi' Idoli *
e fece reftaurarc quei demoliti. Per-
feguitò
i
Criftiani , e di quefti
fece orribile ilrage in Oriente.
ne
Gltiian
Giuliano nemico dichiarato pretende
Criltianclimo , pre cndeva
arrelhrne i progreffi; tenne perciò oSf»a«-
del
Tom. V.
H
__Qigjtiz»lby
Google
diverti mezzi , e tentò infìno di riCerimonie , c i Sacrifìzj
Legge Molaica
Perciò fece chiamare a fe motEbrei, e interrogandoli, il perchè non facrificavano conforme coftabilire le
della
.
Giuliano
r;/a*-ti
vwt
brkart H
Tempio ili
min d ava
'"
%'mmc
.
ero
J
a Joro
cne 3
'
far ciò,
^
non
fe
Legge
;
elfi
in
Gerufalemme
I' anno
Allora Giuliano eficndo
3tìj. ordinò in quella Cirtà
dificazione
rifpo-
oro non era lecit0 di
del
Tempio
,
la rie-
fopra
i
fondamenti di quello già flato dida Tito, e dette la direzioftrutto
ne di eflo a Alipio , il quale era fiato Vicario del Pretorio in Inghilterra
..
Gli Ebrèi in tale occafione
concor(ero in folla da ogni parte in
Gerufalemme Baldanzofi della graed allegri per
.
zia dell'Imperatore,
nuovo
Edirlzio, che far fi docontro i Criminacciandoli di voler far
ad eifi tante calamità , quante ne avevano una volta provatelo*
qucfto
veva
ftiani
,
,
foftrire
(
infolenrirono
ro nella deflazione della loro Città fatta da
pronti
già
i
Romani
Per la premurofa attenzione
Soprintendente Alipio
cran.
del
i
materiali
,
e gli artefici
e
,
lavoravali con ogni calore a
fondamenti
i
dell' Fdifizio.
S. Cirillo
Vefcovo
di
Gerufà-
lemme ricordevole del vaticinio di
Danielle i che il Tempio Gerofolimitano farebbe renato defolato fino
alla
eonfumazione de
Secoli
i
.-
Ufi-
que ad confiimmationem permanetti
defilano. Dan'jeL Cap. IX. ver. 17.
alia
prefenza di molti afcoltanti
predille il derro Santo Vefcovo,
che pretto farebbeli veduto confermato quanto dille anche Gesù Grillo medelimo , cioè , che il Tempio
degli Ebrèi non farebbe flato rifabbricato, e che non vi farebbe recata pieira fopra pietra
S. Mattb.
.
Cap.
detto
XXIV. ver. 2.
Avendo il Santo Vefcovo ciò
la notte un orribile Terre;
moto rovinò
tutti
H
»
gli
fcdifizj
quel
di
n6
quel contorno colla mortalità di
molti Ebrei , e degli operarj , che
lavoravano alla coftruzione del
nuovo Tempio Di più fcaturì di
lotto terra un globo di fuoco ,
fvelfe fino i fondamenti
il quale
dell' antico Tempio , incendiando
non folo tutti i materiali preparati
.
per la nuova fabbrica , ma anche
rutti gli finimenti degli Artefici
Comparve in Cielo in tale occatione
il
Segno della Croce tutto
; e diverfe Croci lì veddero imprefle fopra gli abiti degli
Ebrei i i quali pieni di terrore , lemano per tempro alla Fabbrica del Tempio , e molti di eifi
ricorfero a i Sacerdoti Criltiani per
eilèrc ammelli nelli loro Chiefa» i
quali infialiti nelle cofe facrc furono
rifplendente
varono
dipoi battezzati
fatto
Quello ftrepirofo, e miracolofo
è confermato coftantemente
da un numero grande
nj
autentici
confultarc
,
fra
i
di teflimo-
quali
Ammiano
fi poffono
Marcellino
Au-
Autore Pagano Hitf- Lib. XXIII.
Gregorio Nazianzeno Orai. IV.
S.
S.
Giovan Grifoftomo (mitra lui.
Gentil Filoflrogio di Setta Ariana
Hia.
Eccl. Lib. VII.
Teodorem
aum.
Misi. Eccl.
I-ib.
9.
&
14.
Ili Cap.
XX. Socrate Hifl. Eccl. Lib. Ili Cap.
XX. e Sozomenoi il quale così termina
Si cuipiam baec incredibividebmtur , fidem ei factant
li a
:
qui ea attditione acceperunt ab
,
homtnibus , qui res ipjì videro»/ , &•
qui etiamnum JuperSites jùnt;jèd
ii
illudaci
&
ipji,
Gentile s fidem faqui opus impcrfeSlum dimifeaut, ut veruis dicam , ne iti,
choare potnerimt . Sozom. if/tf. Eccl.
ctant
,
runt
XXIL
Comma quello
Lib. V. Cap.
In
fatto è con-
tenuto da tanti varj Scrittori
,
che
forfè niente vi è di più certo nell'
Eventus ille tanti ad GloReligienem ejus ve,
ritatem momenti per fe incredibi~
lis , tam multis ad diverfi generis
Iftoria
.
riai» Cbrifti
&
,
tesìibus corifirmatur, ut Jt fidem de-
li ì
tre-
fregare quis velit , irihìl ille certi
babere pofjìt tu HiSloria In Differ.
iti.
I.
in vit.
S
Cyriilì Hierefolym.
Cap. XI.
Marte rti
flntó*w.
CtiminUn»
""'
Poco
fopravvifle
Giuliano
a
quanto accadde in GerufJemmc;
mentre in quello lleffo anno
effendo nella Guerra contro i Perliani,
ricevè un colpo dì dardo in un fianco i del quale poco dopo fe ne morì
dell'età Tua di anni trcntadue , dopo
aver regnato il piccolo fpazio di tre
anni , ed in elio li cftinfe la Famiglia
di Goftantino il Grande.
SuccelTe all' Apoltata GiuliaCatrolico Gioviniano , il qua'
no
non volle ricevere il titolo di
Augufto, fe prima non venne aflitue Truppe , che e(Te
il vero Dio. Bensì fu
Regno, mentre non
oltrepafsò gli otto meli , eflendo morle
curato dalle
adorerebbero
breve il fuo
Tìhijiimr
tbir impt-
*o
l'anno 354.
di
dell'età
anni
trentatrÈ
Do
Gioviniano
1'
Impero
P°
7* Ori'"
"h " oi.R.cimano fu divifo in Occidentale »
ed
aVr»M/r.
,
Digitized by
Gpogle
ed
in
fcelfe
Orientale
Valenriniano fi
Impero Occidentale > ed al
toccò 1* Orienta.
l'
Fratello Valente
le
;
fotto del quale la Chiefa d'
O-
riente foffri molti difgufti a caufa dì
qucfto Imperatore » il quale fi dichiarò apertamente Protettore degli Ariani
Mori poi l'anno 378.
Inranto
Pellegrinazione
.
di P*Btgri-
la
Gerufalemme, e
la
viiìta
a
i
tuarj di quella Città principiò a far- me
fi 'fa'
molto frequente, come fi può conS. Girolamo in EpiH. XIII
ad Paulinum,
Epiff. XVII ai
li
fili rare
&
Alarcellam
e altrove
*
.•
concorren-
dovi molti Perfonaggi celebri per
nobiltà di natali) e per fama dì fantità T. IV. Gap. 11. e molto andava
aumentando!! il numero de i Moche abitavano ne i contorni
,
della Ciità
La Chiefa Cattolica,
era quella , che dominava , e trionnaci
.
fava , ma fpeflò era difturbsta dallec// Vn»ìfi
varie fette di Criftiani , che infefla- " mt ***
vano
la
Chiefa Orientale
,
_
Nell'anno 395.
H
4.
il
Popolo di^rfi
Ge-
ae.
tùfittmmt.
Digitized by
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Gerufalemme molto ebbe da temere dell' invalìonc degli Unni , i quali
defolarono l'Alia. In tale occaogni sforzo per rifla-
fior.e facevali
Mura
bilire le
di
Gerufalemme ma
;
Popolo Settentrionale barfi
avanzò più
, e feroce non
Antiochia.
Eudocia Augnila moglie dell'
Impera t or Teodolio 11. per fciogliean voto da e ""a ^ìtt0 > 1' anno
qucftu
baro
oltre della Cirtà di
Eafah
^gfìf*
B
te'mmt.
'
re
438-
di Coftantinopoli
parti
fi
venne
alla vilìta de*
Gerufalemme
e
Santi Luoghi di
Quivi fi trattenne
un annoi e tornò poi alla Reportando feco varie Reliquie , e
.
cirea
gia
fra elle quelle di S. Stefano ProroDiarrirciC le Carene, colle quali era,
Apoiìouna la ri-
flato avvinto in prigione
lo S. Pietro
;
1*
e di quelle
renne in Coftantinopoli
l'altra a
Roma
alla
;
ed inviò
fua Figlia
Eu-
quale era allora maritata
coli' Imperatore Valentiniano III.
doflìa
i
la
In quello
medelìmo anno 419.
in cui tornò Eudocia
,
Teodofio IL
man-
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mandò
lemme
all' Arcivefcovo di Gerufamolli dinari per efler diftri-
buiti a i Poveri, ed una Croce
oro ornata di Pietre preziofe per
fcr collocata nella
d"
ef-
Mon-
Chtefa del
te Calvario ; forfè ciò facendo in
rìcompanfa delle Reliquie regalate
da quel Vefcovo a Eudocra
Qjefta Imperatrice imbrogliatati poi con Teodolio fu di etto
gravemente riprefa; onde l'anno
450. fe ne
nuovamente per
fi ritirò falla ex
atque re/ìgiofa Bri?-
partì
Gerufalemme, ove
tieceffìtate pia
tius in
I
vano
.
,
Ann. Mundi
Monaci Eutichiani difturbatempi non poco U
in quefti
Paleftina; nel partito di
ta anche l'
l'anno 4J2.
le
Jerrerc
convinta
col
iilellà
ma
di S.
dalle
Monaco
S.
fa trat-
elfi
Eudocia
ciò fa
;
molla dalSimeone Solita, c
conferenze tenute
nel
Eutimio
,
perfuafa
della verità della Religione
,
tornò
nuovamente Ortodofla.
Eu-
Fabbrichi
Eudocia eflèndo
in
Gerufalem-
f^fif'c'.iTie fece refarcire le Mura di quella
rvfiUmmt .Città , fabbricò ivi de Monafterj,e.
1
un
edificò
beliiflìmo
Tempio
a S.
Stefano Protomartire , uno ftadio ,
o fia ari ottava di miglio fuori
della Città
Socrat.
Eccl.
Hìft.
Ub. VII Cap. XLVIL Evag. Hill. Ec->
.
tr/ef.
Khrtt
I-
XX. ad XXII
Cap.
Mori poi tale Imperatrice da pia,
iìì
Emfot't
Ub.
e rcligiofa Crifliana
l'
anno 460. nel
fefTantefimofcttimo dell'età fua
fepolta nel detto
Tempio
,
e fu
di S. Ste-
ella eretto.
Nkepb. Hìft.
Ub. XIV. Cap. L
Nell'anno 47Ó. Odoacre Re
andò
fano da
Eccl.
Fhe
iti?
Imperio
Romano.
degli Ernli, e de' Turcilingi
Roma r ove depofe
molo Auguftolo
re
Re
d' Italia
Imperio
de
1
Romano
in apprefio
no l'Oriente ,
i
l' Imperatore Ro; e lì fece chiamae cosi ebbe line 1'
in Occidente ; on-
tatti,
che riguarda-
e più al propoiito no-
hanno correlazione
Gerufalcmme > faran-
ftro, quei, che
coll'Iftoria di
no ri
ardati
fotto gì' Imperatori
Digilized by
Google
1*3-
conofcìuti comunemente
nome d'Imperatori di Coftangiacche dopo Auguilok
Orientali
col
tinopali
non
vi
i
j
rimale in Europa
cipi col ricolo
ali ri
d'Imperatore,
di Collant inopoli
quello
;
Prìn-
fe
il
non
quale
in quelli tempi era Zenone; a cui.
nel 401, fucceile Anaftaiio ; ed a
quello Giurlino,Ìl quale principiò
a regnare nel 518. e morì nel 527.
dì Noftro Signore
A Maflìmo III che era Vefco- ch '"fi di
vo di Gerufalemme al tempo di ^™-^''^
1
Coftantìno
jji.
foffrì
degli
ìcacciato
de
,
Magno » fucceflc net jlantjna
Ve- fi»» »
molli dilìurbi, e pero- G"^ i"-
Cirillo. Quello Santo
S.
feovo
pera
nella
Eretici fu deporto, e
varie volte dalla fua Se-
quale per altro morì nel
386.
A
S. Cirillo fuccefle Giovanni
IT. ed a quello Prailio
il quale governò la Chiefa di Gerufalemme,
Iier tredici anni
ui tal dignità a
,
e toccò
dopo
Giovenale.
Quello Giovenale fu quegli»
di
il
qua-
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nel Concilio Cai cedo ncnfe
tenuto l'anno 451- ottenne, chela
Chiefa di Gerufalemme foflè la Metropolitana della Paleitina in luogo di Cefaréa ; contuttociò i Patriarchi di Gcrafalemnie non goderono aflòluramenre quella dignità in foftanza , fe non molti anni
quale
dopo
Allorché
morì Giuftino Im-
peratore di Coftantinopoli , che legni ciò, come iìèveduro, nel J17.
governava la Chiefa di Gerufalemme il Patriarca Pietro , il quale era
afeefo a quella fede l'anno 515. e
governò ventiduc anni , ed era il
Concili
ili
Strafa,
Ummt.
cìnquantefimo nelT ordine de i Patriarchi della Santa Città
L'anno 351. lòtto Maffimo
ni Patriarca di Gerufalemme fu adunato i n detta Città un Sinodo»
nel quale
fi
ritrattarono quei
,
che
1*
anno 335. avevano fottoferitto nel
Concilio di Tiro conrro S. Atanafio
-
Giovenale Patriarca nel 454.
ce-
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celebrò in Gerufalemme un Concilio Provinciale per ftabiiire la Fede
Ortodoflà, e farvi riconofcere il
Concilio IV. Generale di Calcedonia, che era flato tenuto nel 451.
Correndo l'anno 518. fotto il
Patriarca Giovanni HI. fu convocato
nella Santa Città un Sinodo intorno alla riunione della Chiefa Orientale coli' Occidentale 1 le quali fin
di circa l'anno 500. erano reftate
feparate per l' animo perverfo , ed
incollante di Anatrano Imperator
di Coilantinopoli Detto Sinodo fu
tenuto in conferma di quanto erafi
fatto in Coftantinopoli fotto del
.
Cattolico Imperator Giuilino , fui
patticolare fteflo , e per 1* inviolabile oflervanza del Concilio Calcedonenfe ; la qual riunione venne con-
fermata nel Concilio Romano tenuto l'anno fleffo 518 fotto Papa
Orniifda Quefia fu la prima riunione della Chiefa Latina colla
.
Greca.
DEL-
)
i
qilize d
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DELLA CITTA'
GERUSALEMME
Dall'Imperio
alla preti
di
Giuftiniano
fino
fatta della detta Città
Re di Penìa , fono
V Imperatore Eraclio,
da Chofroe
CAP.
^TOrto che
CìuftuUm Tfc
impnmrt.
Vili.
fu
il
buon Cat-
1^1
tolico Giuftino ; 1' anno
527. Giuftiniano fuccelfe
elfo nel Trono
Imperiale di
Coftanrinopolì
ad
àtaSZ,
v
* itt-Simà- V0
riunì,
anno fccondo di 1 ue(to nuo Regnante i Giudèi, e i Sa ni ari-
tani lì ribellarono, e incrudelirono
fopra iCnftiani della Paleftina, de'
molti ne furono uccifi » rubate le di loro foiìanze , e demoli-
quali
te le Chicfe
c
,
i
Monafteri
;
ma
fu-
rono pretto depredi da queft' Imperatore, infieme con Giuliano capo
di lor fazione
Tentarono per
popoli
verli
di tàr
altro quei per- {
crìfiitni
cadere fopra i Jom aczu.
ed i motivi di fi" «E.
Criftianì
origine >
quella loro ribellione , e a tale cfietto tennero delle pratiche in Coftantinopoli appreflb l'Imperatore»
e particolarmente per mezzo di un.
certo Samaritano chiamato Ar1"
"*"'
'
Fu
allora -quando andò in Coftantinopoìi l'Abate S. Saba , il quale pieno di zelo perorò in favore
de
l'
i
Crifliani)
Imperatore
fenio
.
mettendo in
le falfc
Ottenne
il
viltà al-
accufe di
Ar-
Santo Abate
la
grazia di Giuftiniano , intorno a che
più a lungo parlai nella Digreflìone
fopra la vita di detto Santo pel
T. IV. Cap. XII.
1
Queft' Imperatore terminò in
Gerufalemme la fuperba fabbrica .f***
G„ B/a;f'mdel Tempio della Madonna) H qua- nula eia.
l
c
Jli«iaaa
tl8
era ftato per
le
avanti principiato
l'
dal Patriarca Elia. Reftanrò i Monandri di S. Thalaleo, di S. Giorgio, e quello degli [béri (1} e varie
altre furono le opere pie , che fece
ivi
quali furono da elio ordina-
le
,
te nel ritorno , che fece il fuddetto Santo Abate Saba da Coftintinopoli nella Palcllina , che fii I*
anno jji di Noltro Signote.T. IV.
Cap. XIL
A quanto
eftendeflè la
fi
mu-
dell' Imperatole
Giuftìniano nelle fabbriche, e reftaura-
nificenza
non folo in Gerufalemanche in Paleftina, li troProcopio Cefarienfe nel
zioni fatte
nic
,
ma
va ciò
in
Ltb. V. Cap. VI.
dif.
m.
Vii
& IX.
De M-
(i)
Giu(i) Quelli Intfri erano Popoli dell' IbftJl
Aliatici, compresi oggi nella Giorgia,
(i)
Fra
granile
mero
lo
ili
le
moltiflìme fabbriche
Monafhiri
,
delle quali forfè
e di Chielé
slcun
ha mai fupento. Per
fatte
,
d«
nel rnl-
Regnante non
altro
il
più Ita-
ii9
GiufHniano nell'anno 53}. e- fl*#Jf£i «ira*
mano un Editto contro gli Eretici ££f* ""
Neltoriani, Eutichiani , e Apolli-,™ rhB*.
narj, c loro Settatori , indirizzando
qjclto a varj Popoli , fra quali no- "* G"">*mm*'
mina anche i Gerofolimitani. Tale
i
Editto principia.- Cam Sa/vntorem,
Domiiium omnium lefam Giriftum ire. terminando. Dat. Ltbus
Martii CanHantìmpolì luflintam PP.
A. tenutiti Confale
quanto
jiis
,
cetiis
politami
,
vi
lì
leggo
,
,
,
Apamàs
Tbeopolitaiiii
A.icyranis
.
Od.
luftìniano*
,
,
Attgufla-
Influitati.
De Sttmma Tr'tnitate
Catholka.
I. 'In. (.
tte
Dopo
Scriptum ejì fupeeodem cxemph , Ephtf-
,
item Caefarienjibus , item CyziAmidcììis 'Lrapczmniis , Hk-
,
refoljmitanis
n'ts
.
apprello.-
rais Edictum
Tarn. F.
I
,
Uh.
& FiNe
pendo Edilizio fi è il famofo Tempio di S.
Sofb di Colbntinopoli, il quale anche og-
,
1
dacdÌè% 'ón'verfito'Ìo
Tempio Miomcttano
Privilegi»
; tem pi di quefìo Imperamolto S cande
''"fflocnza
, che concorrevano in
>j e
Z o5°- tore
de
'
<f<'-
m
Crilliani
i
*(/a
Cliirfi
Gcrufalemme
alla vìlira de i Santi
; il che fi rileva anche dalPrefazione alla quarantèiima Co(tituzione dello fieno Giuftiniano
emanata l' anno 5 3 6. colla quale por
^"""m Luoghi
*Gfru>Itmme.
'a
patticolar privilegio dà la libertà al-
ftabilì
.
di alienare gli Ef-
luSliman. Novell. Con-
XL
anno $$6. PicGcrufalemme , do-
I« quello fieno
tro Patriarca di
Grrafi-
Rcfurrezione
della
fola
Gcrufalemme
di
Jf"'""
SJ s
Cliiefa
la
di
fetti
Hit.
concilio
Ictretc da Menna
Coftantinopoli , con-
pò aver ricevute
'
Patriarca
di
vocò un Sinodo
Gerufalemme 1
in
nel quale fece recitare nella più fo-
Jcnne, e canonica forma gli Atti del
Concilio Coflantinopolitano tenuto l'anno niedelìmo, approvandoIo
>
e confermandolo
fletto
i
nomi
Pietro
>
e nel
tempo
condannando, e maledicendo
,
di
Antimo
dì Severo
,
c di Zoata
t
,
di
e di tutti gli
13.I
_
altri Eretici
Eutichiani, e Acerali.
dopo
Efer-^^* w
Generale
Imperatore Giulliniano
degli
Belifario
dell'
citi
riportata in
la Vittoria
tutti
i
fuoi Tefori
;
a trufa .
Car- lemmi
tagine fopra Gelimaro Principe de
e d'eiTerli impadronito di
iVandaii,
v"fi
i
*'
1
l'anno J}4.gli
trionfo in Coftanrinopofra elfi vi erano i Vali Sacri»
li
che Tito aveva levati dal Tempio
portò
in
;
di
Gerpfalcmme
Re
ma
de' Vandali
e che Genferico
,
aveva tolti di Ro-
l'anno 4*;. allorché faccheggiò quella Cittì
Ma Giulìiniam»
volle riporre ideiti Sacri Vali
nel Regio Erario , bensì li mandò
.
non
in
Gcrufalemmc
alle Chiefe de i
Procop'ms Caefirìen. De
Ub. Il Cip. IX.
Fino dell'anno 451. come i\ cGtrafaita-
Criftiani
.
Bello Vandalico
.
veduto
feorfo
nello
Capitolo,
1
4
'a" ^.-
^™"
Gerusalemme aveva otte- pj^jj
nuto per mezzo del Patriarca Giovenale di eflcrc la Metropolitana
della Palcrtina, in luogo di CelaCittà di
rci
;
ma non
godè liberamente di
1
z
tal
non nell'anno 553di Euftocm'o cinquanteii-
tal dignità) fe
al tempo
moprimo
Patriarca
di
Gerufalem-
mc
.
Giuftiniano per confolare la
Città di Cefaréa per !a perdita fatta della prerogativa di Metropolitana , la decorò nuovamente de i
Fafci Proconfolari
luB'mtan. No.
ve//.
Confi.
CUI De
Proconf.
Pa-
laeft.
Corcho
di
G
'hmme
dell'
aa.
*» SSS-
Sono il medefimo Patriarca
1' anno 553- fu convocato
Gcrufalemme un Sinodo, in cui
venne confermato il quinto ConEuftochio
in
cilio
Generalo tenuto in Cofìanti-
nopolì
m
L ' P ccator Giuftiniano per
Morte iti
il
C'uftinian^ Ule azioni, eiìèndoli meriraro
titolo di Grande, e quello di Re'
cadente Imperio ,
del
morì poi 1' anno 566. di Noftro
Signore dell' età fua 1' ottantaquattro , dopo averne regnati trentanove
G/»jI/™ nGiuftino II. fucccfTe a Giuftifìauratore
.
T
7h'cT™ ™ano
S0 " 0 9ucfto nuovo
Im P era "
tote
tore nel
jfip-
to del fuo
re de
ì
bafceria
correndo
I*
anno quar-
Regno , Difabolo Signogli mandò un' Am-
Turchi
a Coltantinopoli
richie-
»
dendolo della fua alleanza
,
e della
fua amicizia * la quale gli venne
accordata; e Maniaco capo di quella infieme con gli altri Ambafcìatori giurarono dieiTere fedeli nell'offervanza de i patti
In tal maniera gì' Imperatori P
™?J
Coftantinopolitani divennero ami- Tiriti •
d
ed alleati de' Turchi , co*
i
quali prima non avevano avuta alcuna amiilà Quello Popola conafeiuto per l' avanti foltanto col nome generale di Sciti , comparve allora per la prima volta col nomo
di Turchi , forfè così didimi dalla
Provincia Turkeftàn , ove abitavano profetavano in quelli tempi il
Paganeiimo , e non abbracciarono la
Religione Maomettana prima dell*
anno 1049. cioè anni 429. dacchò
era fiata rondata da Maometto, a
.
1
:
1
3
ài£-
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Ggogle
ditfufa gii nella
Alia
,
maggior parte
appretto
origine) e
cipiò
dell'
e dell' Affrica.
In
li
troverà
Popolo aver buona parte
a
il
,
fa
della
tempo,
feguirarc
avendo
nio
fua
quello
nell'Ilio-
ria di Gerufalemme , onde
difearo Y avere accennata
non
in cui
la
lia
fua
prin-
Maomettif-
il
qualche co-
già detto
Religione
nel
T.
II.
Cap. h
Wf"?
Tìbtrio,
Dopo
Giuftino II. regno Tidopo quattro anni d'
Maurizio) il quale
nc ] (joi. avendo regnato venti anni, fu crudelmente tatto ammazzare
in Calccdonia inlieme con quattro
fuoi
Figliuoli
mafehi , da Foca
de'
ufurpatore dell' Impero di Colìanberio
i
a cui
Maarhh, Impero
9 Futa
.
fucceflè
tinopoli
,BarhtrU
di
Pna
.
Nell'anno medelimo 602. Toca fi era firt0 rìconofeere Imperatore di Coftantinopoli vivente tuttavia Maurizio, dopo la morte del
quale
,
e de
mafehi,
li
i quattro
fuoi Figliuoli
dette a perfeguitare il
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rimanente della Famiglia dello fvcnLa prima Vittifocrificara al fuo mal animo fa
turato Maurizio
.
ma
Teodolio Figlio maggiore di
Mau-
flato aflòcia, il quale era già
to all'Impero fino dell'anno Joi.
Quelli fu ammazzato in Nkéa
nella Chiclà di Sant' Ottonome , e
cosi perirono miferamcntc per mezzo
del ferro i cinque Figli mafehi dell*
infelice Maurizio ; nè contento di
aver; facrifìcate alla Tua ambizione
quelle Vittime > fece decapitare anche Pietro i fratello dell' uccifo
Maurizio
rizio
Vi retavano della illuftrc Famiglii di quell' Imperatore la Madre) e tre Figlie, le quali il barbato Imperatore Foca fece ferrare in
una cafa particolare. Ma riufeì a
quelle di fottrarli dalla maggior crudeità, e potettero rifugiarli in Ge"-
rnfalemme» ove fi rinchiufero in un
Monalleró , nel quale dettero- chiari
'
;
\
?
'*'
J
efempi della loro Cri iti a na virtù, Tragici
Era in quelli tempi Pretore^,* Few
«li
I
4
dell'
Digilized by
Google
i 3
<f
dell' Affrica
Eraclio
;
q^cfli a infi-
nuazione di Prifco Genero di Foca , e col taciro confenfo del Senato di Coftantinopoli > mandò il fuo
che fu poi ImperaFiglio Eraclio
tore i con una florra a Coftancinopolì; nel tempo ftcflb» che Grego,
ra
Fratello
mando
di
Eradio
ad attaccare
la
il
Padre,
Circa con un'
armata per terra folto la condotta
Nicóta tuo Figliuolo.
«li
Eraclio il Figlio fu il primo a
impadronirlì di Collantinopoli , ed
iniìeme del Tiranno Focaj a cut furono troncati i piedi) le mani, eia
braccia , ed il filo corpo fu abbruciato nella Piazza. Di fette anni, e
undici meli fu il Regno di Foca , e
fu tanto funelto all' Impero , quanto era egli flato fc eie raro
I Pcrlìani erano
già penetrati
"
fuo Regno» fen^a alcuna
étU" s7r'uf0 0
retìlìenza fino nel centro dell' Im-
erano impadroniti della So-
pero
;
ria,
e feorfa avevano
fi
re fino a Calcedonia
1'
.
Alia Mino-
Quali confeguen-
guenze averterò per la Città di Gerufalemmc le invafioni de i Peritati!
nella
Soda
,
iìarao per vederlo quì
appreilò
Eraclio pertanto fu quegli , EralVl0
che liberato, che ebbe 1 Impero j iratnt
dal Tiranno Foca > fu proclamato
Imperatore l'anno dio- di Noliro
Signore .
„ , „,
Choftoc n. ne' tempi fteffi re
fftZg,
gnava
in
Perlia. Fattali già lìrada
Perlianì in Soria
Foca;
fono
l'
ne' primi anni dell'
Eraclio
fi
i
Imperator
Impero
di
avanzarono maggiormen-
te) e l'anno fin. penetrarono fino
in Damafco> la qual Città fi contentarono di faccheggiare , e indi fc ne
partirono
Abbandonata , che ebbero i Per- strimi
fiani la Città di Damafco,vì entra cictftn
ronoin quello medelimo anno i Sa- Osi»*fanóni y i quali pure de vallarono la
Soria; approfittando quello popolo
della conr'ufione, che regnava nell'
Impero
di Cofluntinopoli
fòmaZ"
Eraclio vedendo in tale mala
.'
a
.
£ ™,
firua-
Osfrti
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(ituazionc
il
fuo Imperio
procacciarli la pace col
,
pensò di
Re
di Per-
da} mandando ad elio a tal effètto
una Ambafcerla con molti Regali,
rammentandogli
vo ri , che aveva ricevuti dall'Imperatore Maurizio (i) fuo antico amicela morte del quale era tiara vengl'importanti
dicata
col
fupplkio
del
ri-
Tiranno
Foca
arf"**
pXfii™, non
Gli Ambafciarori dì Eraclio
furono accolti, anzi fu riget-
ti) Cholroe M. data che ebbe nell'unno
Spi. la motte al Re Otmifda Tua Padre, fa
riiano li: iato legittimo Sovrano della Per fi a ;
nacquero coniattociù molte turbolenze nei
Regno fomentate da un certo per nome
Barano, che fi ufurpò la diluita Regale:
dai che avvenne, che Chofroe fu colltet.
i
e rifugiandoli negli Stati del;
Maurilio > fu da efib gciierol' Imperacor
famente affittito , e coli' aiuto delle Ithieve
Imperigli I' anno cai. fu egli re fta bil ito nel
della Perfia , e feaedatone Raramo.
Di tal ricom.lcenza dovuta Chofroe alla
memoria di Maurizio , i Perii con pretello
di vendicare la morte (lata data a quell'Imperatore, avevano nel tempo di Foca invaia la Sorii, e altre Provincie dell' Impero
io a fuggire
Regno
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ogni proporzione di pace , e
fenz' alcuna
rifporta.
tata
rimandati
Aveva giù determinato il Re Perdano d'invadere la Palelìma ; a tamandò una poderofa Arfece vedere in
mata) la quale
prima ve e Co il Fiume Giordano <ìele effètto
l'i
folando rutta quella Contrada , e
ogni luogo per ove pallavano- Accadde ciò 1' anno 614. di Noftro
Signore
Elfendo i Soldati Perlìani ne
contorni del Giordano » fu allora che u
g
devaitamno
tutti quegli
Eremi
del- ni- ini*
Paleftina t facendo grandiffima p"'fi'«*
de i Monaci) e Anacoreti»
che erano per quei Genobj 1 e per
Laure ; penetrando in tal*
la
(Irage
quelle
occalione lino nel Monaftero di S.
Saba, nel quale ammazzarono molti
Santi
Monaci
(1)
Or(1)
La
ChieTa
S
commemorazione
di
quelli Santi Mirtiri il di \6. Mizeio, e de
quali io parlai nel T. IV. Cap. XI. Aiw
tìoco Monaco feri ve , che furono i SiraciS
iii
quegli, the fecero tale
llra^e. Cirro è
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O/o/ne
Girai'*-
itmmi.
otto giorni dopò
,
*
tale
ftrage»
Periìani vennero fotto la Città di
Gerusalemme,
la
quale caduta in
loro potere la Taccheggiarono
,
e
ne
abbruciarono le Chicfe, e fra effe
quella del Sanro Sepolcro , rubandone tutre le ricchezze, c calpellando le cofe Sacre ; ma fra le fpoglie , che consultarono » e che foco portarono in Periia , la più nobile fu il Legno della Santa Croce
cioè quella parte, che aveva lafcia-
Gerufalemme S. Elena
rquando portò feco a Roma
ta in
tra
,
metà. Cap. VI.
Novantamila furono
nì di ogni età
,
feffo
,
i
allol'al-
Criftia-
e condizione
che fatti fchiavi in queita guerra ,
furono poi da i Periìani venduri a
gli Ebrèi , i quali contro le leggi
dell'umanità fecero di quei miferi
una
che
le Truppe, che in quel tempo trova van fi
in quei contorni , erano Per fi a ne , onde bilògna Tapporre, che ì Saracini, de i quili
parta detto Antioco, foflero Milizie al Set'
Tizio
de
i
Periìani.
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una barbara firage . Molti altri furono condoni prigioni in Periìa ,
fra i quali il Patriarca Zaccaria.
Tutte quefte triftc vicende accaddero nel Mefe di Giugno dell'anno
614. nello fpazio di pochi giorni.
Cbroiwgrapb. Tbeopb. c Cbro/i. Pafch.
Molti Criftiani dì Gerufa!cm-,W<i/»
Cri.
me fuggendo la crudeltà di Chof- fi' "1' Ji
roe , e la defoiazionc della Santa
^Znf'g
Città , fi ricoverarono in Aleflàn- rifugii!,,
dria , ove furono accolti dal genero- '" ^'f1
fillìmo Patriarca San Giovanni Eie- P",i,ìa
moiìnario, il quale li dette ogni
penlicro per foccorrerli, diilribuendo per gli Spedali gli ammalati , e
i feriti , dando a gli altri ogni giorno una moneta fe erano Mafchi , e
due
alle
vere
,
Donne
,
-
acciò poteflèro vi-
e foflentarfi
.
San Giovanni Elcmofìnario de- s: G'°gniflimo
non
Patriarca di Alexandria
/;tl£"r.
foto dette cariratevol ricetto, re iotro-
e con
che vivere a
Gerufalemmc
ma
,
da
di più foccorfe
i
erto
Crifh'anì di filimi/eri •
rifugiatiti
anche quei
>
;
che
1+1
erano rettati nella Città medefinia >
a i quali mandò mille monete , mille tacca di grano , mille face* di le-
gumi
mille
,
relle di
pefei
libbre di ferro, mille
lecchi chiamati
Me-
nomerà
(i) mille vali di vino , e
mille operarj F.»i/.j per reftaurare le
Fabbriche
Eleem.
Dopo
'lemmè
.
Leoiitius in fila S. Jean.
Cip. VI.
la
partenza da GcrufaZaccaria, re-
del Parriarca
Vicario, o come dicono
Greci per T«T»rnftfTm , cioè per
Luogotenente di quella Sede, un
itò ivi per
i
(i) Nelli Soria, nella Paleftma, e in Cipro ho veduto anche a i tempi prefenri ,
the
i
Pesatori; de
i
pelei
di
mediocre
grandma ne formino
delle Rene , o fìano
, e gli vendono cosi uniri ne' giunchi
. Le Relle
Cogliono eflére comr.o!ts
un certo dato pelo , che (ti un
dato numero, tflendo per lo più di libbre
quati-o di noftro pcfo. I Felci lecchi , di
cui parlali qui Tupra , non avrei difficolti
di credere , che fodero i Muggini , de Ì
Filre
M.irjni
piucrolro di
quali molriflimi vene fono nelV liiiito , i
quali gli pelcnno predo del Nilo. Ulafi tuttavia iji filarli, e leccarli , e cosi mari'
dargli a vendere per la Soria
» il quale fu poi PaSan Giovanni Elemolinario
cerco Modello
triarca
aveva
detto
.
indirizzati
i
detti
fulfidj
al
foggi ungendogli
,
che perdonane le non
Modello
per lettera
,
mandavi niente
di
degno a
i
1 em-
pj di Crillo i d imo Arandogli quale
farebbe fiato il fuo defiderio. Da
mibi ven'tam vere Chrifiì optrator
nibìl dignum Templi Cbrifl't mitten-
Vellem enim , crede mibi , fi efti
ego ipfi venire ,
fe t comjeniens ,
ipfe operavi in Domo San&at CbriJli RefurreBionis Leontius Ibid.
In occalione di quella defola^ ntma
zionc della Città di Gerufalcmme mnta
.
&
.
Antioco Monaco della Paleftina ce- PUS"
u
lebre per Santità, e per Dottrina, ^{'^''rj
come Geremia la deilruzio- lemme.
pianfe
quella Città , e ad imitazione
dello Hello Profeta aggiunfc alla firte dì
ne de i fuoi Treni una bcllilfima
Orazione, come lì può vedere nella
Bibliotbeca Patrioti T. Il
DEL-
DELLA CITTA'
D
I
GERUSALEMME
Dal tempo, in cui fu prefa da
Chofroe Re di l'erlia fino alla
«superazione fattane dall'
Imperatore Eraclio
CAP.
iRcfa
*I»
il
ardi
Legno
Città di
di Toglierlo
,
Ge-
e tra-
n' ebbe
della Santa
in
Croce,
dalla Cufìo-
dia, in cui era rinchiufo
che
X.
1
la
fportaco che egli
Perfia
non
che fu
mfalemme da Chofroe
,
nè volle,
1
follerò levati
i
figlili t
co quali
era comraiìègnata
Di più quel barbaro , e fupcrbo Re facendo fare una Torre dì
argento
,
ed in cua avendovi pollo
un Seggio di oro per fe medefimo >
collocò accanto di elio mieli' infigne monumento del Cri (liane (imo
Ip bae itaque loco fedem fibì paraverai , atque jnxta eam , qua/i Collega
Dei » fin Crucem Dominìcam poftiìt
Adon. Martyrolog. iiei 14. Septemb.
L' Imperator Eraclio nel 6tj. Eraelia
un' Ambafcerta in Perda , P"P*<> l*.
ricercando la pace dal Re Chofroe,-di cui ebbe rifpofta ,che fatta
l' averebbe , quando i Criftiani fi ri-,
folveflèro di abbandonare la loro.
Religione, e che in vece del Croci-
mandò
fiflb
adoraflcro
il
Sole
.
Tbeopb. Cbro-r
nogritpk.
la
Intanto Modello Vicario delChiefa di Gerufalemme , colla
, e colle elimofine de Ì Fe-
fua cura
deli
andava rialzando in quella Cir-
tà le Chiefe» che
erano
ftruttc dalla barbarie
de i
Ilare di-
Perfiani
,
e
particolarmente il Tempio della Refurrezione , la Chiefa del Monte
Calvario , e quella dell' Invenzione
della Santa Croce
Tot». V.
I Per-
K
Jff'ù
ch'ufi di
Oirafi.
/ Prr^jBi
i
perfiani
non
fi
opponevano a
reftaurazioni > c riedificazio°C "ìuc " e
iT
«rflTr#-nÌi mentre dopo prefe le Città le
fiam aziom de vafla vano
,
e le
abbandonavano
,
guerreggiando piuttofto per diitruggere le Provincie , che per Aggiogarle > ritenendone dopo , più il nome della Sovranità , che il poflèflo
Vedendo Eraclio , che ChofIridio fa
la G*"« toe era lontano dal voler fentire
' ''"/'"''trattato
alcuno di pace ; perciò 1'
anno 610. marciò contro i Periìani, e nel dai- gli battè.-ma in quefenza fare altri progredì ,
ft' anno
fc ne tornò in Coftantinopoli colla
fperanza di feguitare la
maggiori vittorie. Per
fi
il
collegò con Zeibilo
guerra con
che nel 6 11.
Re de i Tur-
chi, ed ebbe per auiìliarie le Truppe di quefto Re. Quantunque Eraclio fi vedefib in tal forma alla tefta di una poderofa Armara , fece
contuttoeib nuove propofizioni di
pace a Chofroe , le quali elìendo
Hate al folito rigettate, bifognò
dunque guerreggiare.
Digilized by
GoogI
Venato intanto 1' Imperatore'"'?'"''''/'
nel!* Armenia > fece quivi un' alloco- "^'j"^'
zione alle fue Milizie , ramnicwan- popolo
.
do loro , che il fine di quella guerra
ora. non tanto per vendicare la
gloria dell'Imperio, quanto per re-
cuperare
la S.
Teforo
,
vano ftimjre
•
ziofo
Croce
che
i
unico
,
e pre-
Crìftiani
dove-
t
Le armi di Eraclio , avendo prò- &tiiìi
il Cielo , in quefto ftelTo anno phw •
611. fecero de i progrefli grandinimi, P'^fif'-,
ed egli fempre vincitore , entrò nella
Pcrlia circa il Mefe di Aprite; ma
indi avanzandoli l' inverno , fi ritirò verfo l'Albania.
Chofroe fece nel 613. nuovi Cbtjretf*
preparativi di guerra, ma fu ferft-««w frtpre feonfitto; e nel 626. conrino-j?*^^*
vava Eraclio felicemente la Guer-
pizio
in Perlia devaftandola da ogni
parrc; ed in tale occafione liberò
molti de i Prigioni Criftiani , che..
ra
Chofroe aveva
nella PalefHna
fatti
nella
Socia t Er*clh fi
, e nell' Egitto
t^LgVni
L'Imperatore , quantunque vin-'j'^"™'
z
ciChfne.
.
K
Digitized by
Google
14»
cirorc
re
tornò
»
delle
Re
>
nell'
anno
propoli/ioni
Perliano
mente
in
il
e
,
ma
le
1(17.
di
rifiutò
a fa-
pace al
nuova-
per la fua orinazione
sì calamitofe , fi tirò
i fuoì Sudditi
circoilanze
difprezzo de
Nello
Qe/rw
fteflò
* tendofi vicino a
anno Chofroe fenmorte per una ma-
* art ' a foptaggiuntagli , volle dichiafinti!'.
*
' rare fuo
fucceflore al Trono Mar-
dezanè
il
minore de ifuoi Figliuoli,
Siroe fuo Primogenito fdegna-
to di vederli preferito dal Padre
all'ultimo de ì fuoi Fratelli; fattoli
fra i fuoi aderenti un valido partito
e
,
Padre Chofroe »
fuo Fratello minore , e a tutti
ancora> e così afeefe al
tolfe la vita al
al
gli
altri
Trono
Siroe
fa
U
pace ci
Ertili),
Conofceva per altro Siroe dì
aver bìfogno in tale flato di cofe >
an „ ran p rotertore per fofìcnerfi nel Regno , onde fece li pace con Eraclio > e così terminò la
guerra 1 la quale erano già fette anni
,
che era funefla ad ambedue
Stati
.
gli
In
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Goog
E"cli*
In tale occafione Siroc reftituì
a Eraclio le Piazze deli' Imperio rt»-//£o£J,
te tolte da Chofroe ; tutti gli (chiavi
ebbero
Criltiani
la
libertà
,
Te-
nendo a reftar libero in tale occaanche il Patriarca Zaccaria ;
c con indicibile contento de i Criftiani reftituì anche il Legno della
Santa Croce , che da quattordici
anni trovavaiì in Per(ia> Tempre
ben cuftodito , e fenza eflèrne ftata
mai aperta la cafla i riè la cuftodia
Avvenne ciò l'anno 6" 18. offendo il diciottefìmo dell' Impero
di Eraclio > ed in cui quello Impeiione
.
ratore dalla Perlìa
ftantinopoli
ta
,
fi
reftituì in
portando feco
la
CoSan-
Croce
„
Indi nel Mere di Marzo dell'
g^,;,
Sino venturo 629. partì Eraclio da
a,r*fi.
,*„
volta di Geru-'™<ar ove
1
1*'"7
arrivato, tiftabilì
ftantinopoli alla
falemme, ove
Hi'
,',
Zaccaria nella fua Sede t sfatar"
per fona il Sacro Depolito della Croce > che aveva ricattato dalle mani de i Pagani . Dipoi
.
Patriarca
e portò in
K
3
Zac-
Digitized by
Google
150
Zaccaria preferite
fe
i
il fuo Clero tolcalla
ed apertala
l'adorò, e la moftrò
nel fuo luo-
della
figlili
colle chiavi
,
,
al Popolo , c la ripofc
go, cioè nella Chicli
Calvario
Fejladtir
^«"«'«"Latina
CrJ'.
d'
,
onde era
del
Monte
irata rolta
da
i
Theoph. Cbronograpb.
Di qui nacque nella Chiefa
Periiani
.
la beila dell'
h
Santa Crocc '
14. di Settembre
Efaltazione del-
c,,c
celebrali
dì
il
o piuttofto prefe
allora maggior fervore ; mentre contali , che fra i Latini porcile già co;
nofcerlì quella Solennità. Baro», iti
Annot. ad Martyrolog. Rem. die i\.
Scptemb.
Anche i Greci fole nn izza no in
quello fteliò giorno la medeiìma Fefanno commemora; ma in elfa
zione della Croce 1 ch e comparve in
Cielo al tempo di Coftantino Ma-
-
lla
gno
coli' Ifcrìzionc
hoc vince
toria
,
fopra
anche
1
h
toCth
,
/«
felice preludio della vit-
che ebbe queir Imperatore
Tiranno Maflcnzio ; onde
Greci era celebrata la
Fe-
il
fra i
Digitized by
Google
Fetta dell' Efalrazione molto tempo
avanti i che folle rifcattata la Santa
Croce dalle mani de'
Eradio tornato
della
feflb
Città
di
Perlìaiii
al
libero pof- P
,
-
Gerufalemme^;,-,*/'"
l'cacciò da ella tutti gli Ebrèi , e Gcnfiloro di non accollarti alla
Città per lo fpazio di tre miglia
proibì
Tht'opb. Cbronogritph.
Quello Imperatore
ria della
Croce
,
in
memo- Eraclill
recuperazione della Santa
fopra le fue
la fece fcolpire
parte
la
'•*
quell'Imperatore,
un Carro Trionfada tre cavalli
fopra di
aflifo Eraclio colla Cro-
dall' altra
tirato
cui
retta
,
mano
Da Gcrufalemme
.
pafsò Era- g,. at ,;e
ove reftitu! le Chie-part< MGtche Chofroe ave-™/"1"»"''.
,
Neftoriani ; fe ne andò
elio a Edefla
fe a
i
"
tetta di
e
le
ce in
fa
{colpire
medaglie. Il Signor Du Frefne nelm"l'* b
la Serie della Famiglie Augutte àì
Cofìantinopolì ci. elìbifce un Medaglione , nel quale è cfpreflo il Trionfo di Eraclio ; vedendofi da una
,
Cattolici
va date a
i
K
4
in-
Digitized by
Google
indi
a CoAantinopoli
ove
,
quello
Principe ingannato da Anaftalìo Patriarca de i Giacobìti t e da Sergio
Patriarca di Coftantìnopoli, fu cau-
Monoeliri , per
cui fi vedde fufeitare nella Chiefa
Orientale un nuovo Scifma
Morì in quello mentre il PaMorte del
patriarcs triarca Zaccaria , a cui fucceflè Mo~
deflo » 1uell° fteffo > che cra ftat0 Vi
fa dell' Eresia
'Tm
'
de
i
'
&j!e.°' cario del Patriarcato di
me
nel
tempo
della
Gerufalem-
Schiavitù di
Un foio anno occupò
Modello quella Sede, e morì nel 6}$.
Zaccaria.
di Nollro Signore
DE
I
Digitized by
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DE
SÀR ACINI,
I
E
DELL'
ORIGINE
DELLA
RELIGIONE
E
MAOMETTANA
fuoi progredì in Soria
e in Paleltina
CAP.
>
X.
ISar acini
principiano a fare la loro gran comparfa nella Storia di
Gerufalemmc Di qucfti Popoli
detti già qualche ragguaglio nel T.
.
II.
Cap.
to
col
I.
avendoli ivi diitimi foltangenerale di Arabi
nome
perchè così chiamanfi prefen temente tutti quei popoli , che abitano le
tre Arabie ; facendo allora vedere
la loro vantata
maele
figlio di
defeendenza da
Abramo,
e di
If-
Agar.
Qne-
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valli
Quefli Popoli fe ne ftavano ne'
Deferti dell' Arabili pigolant ed or là i loro Armen-
do or qui
ti ,
riè
vedeii
,
che ufeiflèro fuori de'
con aria di turbolenza
, fe non al decadere delImpero Romano.
loro confini
c di potere
l'
Molti di
Stradai
amuti
poteflèfo
"i?Lm'a«cM z * s
cfli
eflcre
,
fembra
arrolari
Romanc> ed
veggono
poltata
che già
,
nelle
Mi-
invero nel 363.1!
Giuliano A-
al fcrvizio di
allorquando
Impera-
qucll'
tore lì preparava alla Guerra contro i Perlìani . Ma emendo itati da
con fierezza, abbandonarono il di lui fervizio , c cagionarono poi de i danni grandinimi
elio trattari
Primi
l
in-
i
stradai
m P ero
-
Nei Secolo VI,
tur/inai di
mente
Ta'/ttPa'^
' Uftint." d°
le
fecero aperta
prime incurlioni nella SoP alc fl' na » incomincian-
* c ne!l1
allora a comparire in corpi formidabili , imponendo terrore per la
loro barbarie , e per la. loro molti-
tudine
Oriti*
Ji
.
ufcì da quefto Popolo
,
il
pià
Digitize<
US
grande > ed il più turbo Impoftore ,
che polla mai efière flato al MonQucfti , feconj cioè Maometto
la più comune opinione inacque
l'anno 560. in Mecca Città dell'
Arabia Felice I fuoi Parenti furono d' illuftre afeendenza , ma poveri di foftanze , e di Religione Ido-
do
do
.
.
latra
.
Quefto Impoftore efiendo ancor giovanetto perdè il Padre chiamato Abdalla , e la Tua Madre Emina , la quale era Ebréa.(i) Abuta-
Zio del fanciullo , prefe cura di
elfo , e Io impiego per Conduttore
de i Cammelli , (2) che andavano , e
venivano colle Carovane dall'Aralab
bia in
Sona
.
Ap-
(1) Vi erano allora fri gli Arabi degli
Idolatri, degli Ebrèi, e de i Grill; sui ,
(-; 1 (> litici d.H.i Soria, della P.lcltins, e di Cipro non poflòno tenere Cammelli al loro ferviiio, non permettendolo i
Maomettani , in con fiderai ione del loro
fallo Profeta , che era Conduttore di tali
animali; e credo, che l' ifteflb oflérvifi in
gli altri Paefi di Religione MaoaKt-
tutti
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Pri/rt^/B
Appartenevano gli animali,
guidava, a Cadiga Vedova
ricco Mercante, la quale fpoileflb Maometto , avendo
venticinque anni
Eblei tre Mafchì , e quattro Femgli morirono i primi , e ma-
clic elfo
di
un
sò poi lo
allora
egli
be da
mine
.
;
ritò le feconde.
Dagli accidenti Epilettici a i
, ebbe luogo Mao-
quali era foggetto
metto di far credere a quei di fua
cafa i che in quel tempo in cui elfi
credevano efiere sbalordito , che e,
gli fi trattenere a trattare di Religione i e a ricevere delle rivelazioni dall'Angelo Gabbriello.
Trovo molti creduli, che lo
feguitarono , come Difcepoli , e li
fece chiamar Profeta. Dal Governo
di Mecca non fopporrandofi novità
alcuna in materia di Religione, fu
penfato di ammazzarlo , ma egli avendo ciò peneirato , fe ne fuggì in
Medina altra Citù dell' Arabia Fe-
lice.
.
(i)
Fu
fi)
Di qui ebbe
principio
V Er>
Mjo-
Digitized by
Google
IS7
Fu
Maometto da
fegoitato
i
fuoi
gli
Difcepolii i quali vedendofeoramai affezionati, palesò loro
la fua
intenzione
,
di voler fare
nuova Religione, e
dere
una
di volerla offen-
e foftencrc colle armi
Principiò ad attaccare , e fpogliare le Carovane , facendo de I
danni grandifflmi per tutto , ove incontrane , che iCriftiani , i Pagani,
gli
Ebrèi
ficeflèro
reìiffenza , o
che fi opponeffèro a feguitare la fua
Religione. II di lui primo comandante fu Hanza fuo Zio
,
Andò
quefto falfo
Profeta
sì
m
.
ìf
$
rapidamente avanzandoti nelle (ueMaomttn.
conquìfte , che nell' anno IX. dell'
Egira , e £30. dì Noftro Signore
cqnquiftò la Cirtà di Mecca , e dopo avere fparfa la fua Religione per
quafi rutta la Soria , ed in altri Paeff dell'Alia, ed aver lafciati
per tutto de i lacrimevoli , e crudeli conrrafniettana, chiamata Egira, ciò* Fuga, in.
TOnuiefota in giorno di Venerdì il dì 16.
di Luglio dell'inno Su.
di Noftro Signore.
Digitized by
Googlej
«8
traflegni di un rapido Conquiftatorc
mori finalmente in Medina l! anno X.
dell'Egira > e 6 j i di Noftro Signore
Alcorano è il libro , che
contiene la Legge, e la Religione di
.
Morano
.
'
.
falfo Profera . Fu da elio
compilato coli' aiuto di Sergio , Monaco Ariano. Quello libro contiene un mefcuglio di varie dottrine
tolte dalla Religione CrilUana , dalla Ebraica , e dalla Pagana
quello
.
Da
PrMfì.
M Regna tanto
di
i
Sara- cini
tini,
I
,
>ftore
r"
B
f*? J*
il Regno de i saradopo aver fatta per
.?
principio
i
;
mo i z [
quali
comparfa neìl'Ae ncU' Europa
fono ora nuovamente divili fono
fia
,
feco ]i
gran
nell' Affrica
Tribù
yarie
,
,
come
già
feci
vedere
nel T. IL Cap. L
Suictffirì dì
Maiimitai
'
Maometto
negli
eflremi della
fQa v u dichiarò per fuo fuccelìbre
Ali di lui Genero , il quale aveva
fpofara la fua Figliola maggiore chiamata Fatima. Contuttociò Ali dopo
;
la
tal
morte di Maometto fu privato di
dignità da Abubekèr, il quale
prcfe il Titolo di Califfo (i) foftenuto dal potere di Omar, e di Of-
màn,
po
Othmàn,
olia
l'altro
AH
Ci
li
ì
quali
uno do-
fucceflcro
fdegnaro del torro fattogli Alìftmt
una Contrada dell' An-amnuLtjgt
ritirò in
bia, ave feguitato da molti del fuo
nella
compofe
Legge Imamia
quale permetteva moire cofe,
partito
,
la
che venivano condannate da Abubelcèr, da Omàr, e da Ofmàn. La
divifa , che prefe Ali , era
Adoro
.
Deum Domiimm finaro
corde
,
La
dolcezza
, e la facilità , che conteneva quella nuova Legge di Ali
gli procurò un partito ben forre,
fu poi abbracciata, e fegu irata dagli
Egiziani , da i Perfiani , e general-
mente da
turri gli
Arabi
,
di ove è
nara fra i Maomettani una delle loro principali divilìoni in materia di
Religione ; mentre gli aderenti di
Ali conliderano come Eretici quei
che feguitano Abubekèr, Omàr, c
Ofmàn
;
.
fi) Titolo,
il
q Ua e
i
jì
dettero iruccertbri di
Digirized by
Google
i6o
Ofmàn
;
e quelli viceverfa in mate-
ria di Religione
fono per
medcflma nemici
gli aderenti di
la
ragion
irreconciliabili de-
Ali
1 Turchi fono feguaci di AbutTartbi
JSbo figaatibckèr , di Omàr , e di Ofmàn , e
Ji Abab
confeguenza non vanno d' aci
f.
^
Arabi , e mancò co'
0 con
# c0
q/mis.Perfiani , dicendo i Turchi, che
quelli hanno aggiunte molte altre
Omàr
£
particolarità alla loro Eresia) e fera'
pre in maggior difprczzo de i fuddetti primi tre fuccelfori di Maometto, cioè Abubekèr, Omàr, e
Ofmàn
de
Samtmi
famo
rie
i
T.
Turchi
*
.
II.
Cap.
I.
nell'Articolo
Saracini pertanto feguaci al-
Mora unicamente
della falfa Dottri-
pragrtgì
na d. Maometto fecero , de i confir
"""^''^'derabili guaiti, e delle incuriìoni
nella Sorta ; ma i danni maggiori fi
erano , che a forza di armi andavano dilatando in quelle pani il Maometrifmo , e prello divenne ivi la
Religione dominante
AbaUker
.
l_
Abubekcr , primo
Califfo
dopo
Mao-
Digitizsd by
Google
i5i
Maometto
in due anni che vide , emaggiormente le fue conquide i coniiprogredì anche nella Perdove fpargeva , o fta-
ftefe
i
ftc nella Paleitina; fece
derabili
lia
e per ogni
,
biliva fa
Religione Maomettana
Morto Abubekèr
Omàr Nel tempo >
.
lifló
era in Paleitina
che era
facce fieomìrfrew.
gli
che quello Cal' armata fua
rfo
,
varie vol, disfece
, e finalmente foggiogò
lezdegerd , o lìa Ormìfda.
IV. il quale fu l'ultimo Re Pagano,
di quella gran Monarchia e di qui
te
il
in Perlia
Perlìani
i
Re
loro
;
il
Maomettismo
edere
prefe
Religione
la
principio a
in
dominante
'
Perlia Accaddero tante deplorabiK calamità circa l'anno 6}$. di No.
ftro
Signore.
timo
Avendo
Re de
i
fopra parlato dell'ulPerliani
propofiro dire»
fcritti della
,
torna qui a
come ne
Biblioteca
Ì
Mano-
Medicec-Lo-
taringia vi è un infigne Codice, il
quale contiene 1' Moria de i Re
di
Perfìa
,
Tom. V.
che principia dal pritao
L
Catiff»
•
nio Re Cayamarath
quello Re lezdcgerd
H'digcndem
ni
»
, e finifce con
, ivi chiamato
Monlìgnore Affemanil Catalogo de i Co-
.
che fece
dici Orientali di detta Libreria
sì
fi
efprime
gum
>
co-
Hifloria Metrica Re-
.
Perfariim
,
cui titulus Sc'tab -
Natne > idesl Li&er Regis
El Fardu/fi Per/a Poeta,
re eleganti/fimo .
Incipit
,
&
Atttìore
Orato-
a Cayama-
rath primo Rege, ufque ad Ifdegendem vltimum , qui a Mahometanis
Regnasi amidebettatus vitata ,
s celeberrifit. Opus apud Orientale
mi™ Col in Voi. bombye. CU. Perfermane eleganter
ficis literis,
exaratus , mtiltifqae figuri! atla Re-
&
.
&
gumexhibemikusmagnific?ntijfimeorpatus
DEL-
Digilized by
Google
1SJ
DELLA CITTA'
D
1
GERUSALEMME
Dopo
il
riacquifto fittone
l'Impe-
ratore Eraclio, fino alla prefa di
ella fatta
Saracini
Omar
da
,
gno de
ed
Radio
quanto
del
i
Re'
Sue-
Maometto.
CAP.
E
Calino de
al line
tre primi
i
ceflori di
•
Xl>
Imperatore fentendo Eratlh
male andavano le fp"Hfr
cofe dell' Impero in Soria , e
^TJini.
pensò di opporli a ij
i tì«racini ,
e perciò l'anno' 634. rnaridò contro di loro
Boghero fuo fratello-, il quale fu
in Palcftina
progrem de
*
da
efli
refpinto
,
e venne cbftretto
a refogiarfi in Edefla.
Li
In-
Digitized by
Google
Brian va
intanto
"
e
té
in
portò in Paleftina
fi
ma vedendo
Eraclio iteflb,
'itmmt,
mt tnfpur poter
foggfogare quei
di
non
barbari,
fe
ne andò immediatamente a Geru-
cu-
^""'^"falemme; d'onde
toltone
Croce
de " a Santa
'crttt.
,
lo
il
Legno
trafportò
in Cóltantinopoli per liberarlo dalle
mani de
i
Saracini
, i
quali vede-
che quanto prima farebbero
i
ad attaccare la ftelìa Città
Gerufalcmme , ove in quello medelìmo anno pofero l'afledio.
In quello mentre venne in po-
va
.
andati
di
raC
.\
pindrm ter
<* c
'
Damafta. feo , la
Califfo
Saracini la Città di
quale
ii
Dama-
refe alle armi del
Omar nell' anno 6}6. il
quale permelTe a quegli abitanti di
feg'iitaré a poliedere i loro beni , e
lafciò loro
;
'
il
libero efercizio della
Religione Criftiana
a
ffiàr
fue
prtndanii
;
c lo fteffo
fpefe fabbricò
ivi
Oper
un gran Tempio.
Qmàr andò in perfona verfo
Gerusalemme, la quale erano già
^ ue ann 1 cne ^otteneva l'alìcdio
elfi
/ strami
ì
.
;
!
'
"i'mtì
"wìwV delle
Gvtrrg.
—
<
fuc armi
;
;
ma
_
finalmente corrcn-
Digitized by
Google
rendo l'anno medefìmo 636. fi refe
3 patti di buona guerra
li portò ver11 Califfo Omar
fo degli
tà di
quella
abitanti
della
Santa Cit-
una maniera allatto di ver fa da
che ii fupponevano ; men,
non
tre
folo
tutti
rilafciò
i
loro
beni 1 ma accordò ad elfi di feguitare
liberamente ogni efercizio della loro Religione; non volendo , che foffero neppure toccate le Chiefc ; a
maniera i Saracini vennero
Padroni anche della PaleiUna.
in tal
Patriarca Sofronio
Il
dopo
la
,
il
Ojiefto
.
ar-
di
Califfo
entrò in Gerufalemme >
fuo ingrefio veftito di
panni di pel di Cammello
e
quale
Omàr
confervazione
Palefiina
la
quando
fece
il
635- era
dignità nel
che aveva ricevuta da
parola per la
rutta
,
morte di Modello era
la
icelo a quella
quegli
fudici
laceri
oftewando un particolac
rifpetto per quella Città
ricercare
ove era
erà vglre
era
il
.
Indi fece
luogo, in cui al-
flato
il
Tempio
dì
i66.
Salomone
Oratorio
,
volendovi fabbricare un
tyimwwfjM»
.
In
qucfto
mentre
Omàr
il Patriarca Sofronio
pregò
che volelìe fpogliariì degli
,
aveva, e rivellini de' meche egli iteilò gli ollèriva , alle
abiti, che
glio
,
replicate iitanze
del quale
,
Omar
accettò , fintantoché follerò lai fui proprj.
Il
Patriarca poco fopravviffe
prefj d e na Città di Gerufa-
gli
vati
Mùrtt dì a jj a
Ssjrwto.
cnjmt
]
f
memrc
niorì
nell'
anno
637. dopo aver dato faggio di gran
prudenza, e ottima condotta in occanone della prefa della Città
Quello Patriarca aveva fcritto contro i Monoteisti, avendo rimcffigii
atti di un Sinodo da elio rcnuro fopra tal propoìito, a Sergio Patriarca di CoftaminopoH
Da San Iacopo Minore fino a
quello Sofronio contami cinquantotto Patriarchi di Gerufalemme ,
veddeli per altro interrotta allora
in quella Chicli tal dignità ; mentre
dopo Sofronio
.
venne ufurpa-
u
Digitized by
Google
Luogotenenza della Chiefa Gerofolimkana da un certo Eretico
Sergio Vcfcovo di loppe , il quale
ta la
aveva prefa quella dignità
autorità
non con
ma per po>
, ed il quale fenza efordinato p re fu me va di
Eccleiìallìca
relìà Secolare
fe re
flato
ordinare
gli altri.
Dopo
fembra,
di Sergio
che
Chiefa di Gerufalemme potelfe
governata da qualche altro
Eretico ; ma è ben vero , che fotto
S. Martino Papa , che reflè la Chie-
la
eflcr
fa
Romana
dal
al
6s$- quella
di
Gerufalemme tornò nuovamente
in
mano de
j
Cattolici
1
eilèndo (la-
un
to eletto per Vicario di quella
Stefano Vcfcovo OrtodolTo di
; e d3 quello è probabile, che
Vìcarj , fintantoché la Chiefa di Gerufalemme
tale
Dora
follerò intuiti altri
riailùmelle
che non
non
circa
il
lì
titolo
vedde
Patriarcale
fuccedere
,
>
il
fe
un fecolo dopo
Omar dopo
falemme
pafsò
L
la prefa di
alla
4.
Gera-^^
conquifta
di
ai*.
An-
Digitized
i>y
Google
168
Antiochia, che da molto tempo
era la Capitale della burla , e così
ebbe termine in quella Provincia il
potere degli Imperatori di Coftantinopoli
>
quali
i
per
continovata
defcendenza dalla conquifta fattane
Gran Pompeo era fiata foggerta
all' Impero per circa fettecento anni. In quelli fletti tempi l'Egitto
feguirò il dettino medeiimo, (i) e
per ratto fu riabilita la Religione
il
Maomettana
Morti di
Zradia.
Dietro tante calamità ne vendell'Imperato-
n e appretto
la
morte
re Eraclio» che fu l'anno 640. di
N. S. il trentèlimo del fuo Regno
ed
leuantelimofefto
il
dell' età fua
•
VaCO Accadde
allora , effendo 1' anno Sjo. di
e dell' Egiri 18. che
d' ordine
di "Omar la faLibreria de i Toloméi , che era in
Aleflandria , i volumi della quale fervirono per ribaldare i pubblici Bagni della
Noftro Signore,
fu
bruciata
niolà
Cirtà per
il
corfc di
fei
Meli. Sotto que-
llo fieno Califfo fu fabbricata nell'Egitto
la Cittì del Gran Cairo , nel luogo ove fu
fi» l'Urtici Cittì dì Menfi.
Varie fono le opinioni degli Scrittori intorno a qucft' Imperatore.
Nel principio del fuo Regno fi
portò con molta faviczza > e inoltrò gran valore nella Guerra co i
Periìani ; ma dopo vinto Chofroe
e dopo la pace fatta con Siroe, li
vedde un Principe non guerriero , ma
un
piuttosto
Principe
datoli
allo
controverfie in materia di Religione , per cui ne nacquero altri guai
Chicfa Orientale
nella
trafeurati gli affari dell'
profittandoti
di quella fua
come
pare
Paleflina
li
e
,
e vennero
Impero apMaomettani
,
;
intanto i
debolezza per occuè veduto la Soria , la
altre Provincie dell'
Impero
Nell'anno 043- di Noftro
gnore,
e
2j
dell'
Egira
,
Si-
pmà r
^™
a
Germalem- aemfa.
Mofchca, che fino a' Itmm,
principio a edificare in
me
la
nollti
nella
gran
giorni
vedefi
quale fu già
fulla
il
Piazza,
Tempio
Salomone. In progreflo
di
di
tempo
di-
Digitized by
Google
come
io
dicevj, ora è
nuovamente Tempio
di
Muful marini
:
divenne Chiefa Crilìiana
ma
,
e
ficcome di uue-
dovrò
Edilizio
flo
riarticolar difeorfo
,
farne
altrove
perciò dico ora
foltanto , che nel tempo , che coltrami! (ad inlìnuazione degli Ebrèi
fece
}
quel Calirlb togliere la
Croce
che rcltava dirimperro a
,
Tempio dell'A, il quale era fopra il Mone quello princìpio decrc
occaiione, clic in Gcrufulemmc fotquella fabbrica, fui
feenfione
te Olivero
fero gettate abbatto tutte le Croci,
che erano
Mjrtt
alla
Omar
dì
Omàr.
pubblica villa.
regnò dicci anni efien-
do (iato ammazzato in Gerufalemda un fuo Schiavo Perfiano 1'
anno 644. di Noftro Signore, e
me
i+. dell'
Ofi»™,»
OrtBi*»,
'
gira.
Al Calirlb
mànj „
ii
in
,
il
Omar
fuccefle
Of-
altrimenti chiamato Othquale nel 6; s- ài N. S.e jj.
dell'Egira fu
ammazzato
in
una
le-
di/iooe, dopo aver regnato undici
Digitized by
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Con Ofmàri
anni CO,
Regno de
Maometto
le
fi
tre
i
terminò
il
primi tre fucce libri di
Ali, all'avanzamento del quaerano oppoiH i fuddetri primi
Califfi
Ofmàn
,
fu
dopo
dichiarato
la
A:ìt
morte di
da
fucceiibre,
quei dell' Egitto , da quei della Mecca , e da quei di Medina ; fu poi am-
mazzato ancora elfo nell* anno 66a,
di Noftro Signore , e +o. dell'Egira
DÌ qui ne nacquero delle guer- Saraiini
re fra gli ileffi Saracini , mentre quei) la di lor
f
che erano della defeendenza , o del div'Ji.
.
primi tre Califfi , non
voluto riconofeere Ali ,
dal cìie ne derivarono fra dì loro
tante altre divilìoni , che fi conterebbero fopra fettanta diverfe Sette
partito
dei
avevano
Maomettani.
di
Quella varietà delle loro opinio-
Fa fotto quello
Tuo Generale refoli
(i)
Califfo
,
padrone
che Muavia
dell' ITola di
Rodi ne] 654. fece abbatter» il famofo
Colono del Sole, che era all'entratura
di.quei Porto.
Digitized by
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niom , non è da
attribuirli
alla loro ignoranza
,
,
fe
non
e alla divcrfirà
di quelle Nazioni) le quali quantunque abbiano per fini fondamentali il Maomertifmo ; contutrociò
non fi accordano fra di loro in
molti punti di Religione. Nientedimeno fi maritano con ogni
Setta, e vanno a orare nelle Beffe
Mofchée.
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GoogI
DELLA CITTA'
GERUSALEMME
Dopo che venne
in potere de
Saracini, fino ai tempi di
:
i
Carlo Magno
.
CAP.
"I 7"Enute
A/
XII.
oramai le Provincie
, e della
Palefti-
della Soria
na peli' intero pofléflò de'
_
la Città di Gerufalemme
,
per varj Secoli fu governata da i
Saracini
CaliiTi
,
o
piurtoiìo da
i.
loro
Luo-
gotenenti, o Procuratori, giacché
il
Calino Moavia , fucceiìore di
Ah, nell'anno 41- dell'Egira, e
661. di Noftro Signore, (labili la
(uà relidenza
della Soria
,
in
Damate)
,
Città
e Io fieno fegdtarono
a fa-
Digilizad by
Google
a fare
Ì
fucceflbri della razza degli
Ommiadi,
della quale
era lo ftcflb
Moavia , che finì poi con Meruan li.
l'anno 132- dell'Egira, e 749. di
li
Gwirno
ii Gerufj.
lemme
4i-
Gesù Crifto.
D Governo
della Santa Cittì
già divenuro Maomettano ; e
Religione Maomettana li fece al" esi 11 Ragion del Paefe; nienteera
\
mZZ(jbo.
t
dimeno i Criftìani vi goderono per
qualche tempo delle prerogative
accordate già loro dal Califfo Omàr; cconrinovavano fempre ad
avere gran venerazione per quella
r'agguardevoliflìma Città
Le Pellegrinazioni erano frequenti, eleverei e gli Erertii, e Ì Monafterj
.
erano abitati da
fanti
Gmfaiim-
Uomini
"Anche
mt ™»™-ftantinop(5li
di
1
1
efemplariflìmt
,
e
Religioiì
Imperatori di CofeguitaVaiio a riguar-
gì'
Generale tenuto
l'anno dSo. fotta l' Irrfperarore Coftantino Pogonato , il Legato della Chiefa di
/m- nel' fello Concilio
ftruterì ,'tsi Coitantiriopoli
5
Ge-
Gerufalemme
fi trova diflinto
del
polio più onorevole , eQendo flato
finillra
(i) del
Trono
inlieme
co' tre
Legati
alla
iìtuaro
Imperiale
,
del Pontefice..
De
difturbi grandi principia- Dijlarbi
i
rono a entrare nella Chiefa Orientale circa l'anno 710. 11 Califfi) le-
ntttacbfr.
f" 0' s">-
un cerro
Laodicéa, ( oggi Tace hia )
zid IL alle perfualìoni di
Ebrèo
di
Città Marittima della Scria
nò, che per
fero
tolte
tutto
da
ì
il
[1)
Appretto
zione è
convoco
la
,
ordifof-
Tenipj de' Crìitiani
tutte le Sacre Immagini
Giudèo, che aveva
credulo Iezid
,
Regno
fuo
gli
.
Il
perfido
configliato
il
aveva prometto
,
gli Orientali il polio di difKnparte finillra. Allorquando Ci
da Eugenio IV.
Ferrara cadde
il
Concilio
in
qualche disputa fra i Latini, e i Greci intorno al primo pollo , che pretendevano di avere 1
Prelati si dell'una, che dell'altra Comunione; la qual differenza 11 accomodò,
itandolcue j Greci * finillra , e i Latini
a delira , e cosi 3 ciafeheduna parte parre di avere la preeminenza
luì principio
Digilized by
176
che cosi facendo » averebbc regnato ancor quarantanni ; ma lezid morì poco dopo» e l'Editto nella Sorla
,
e nella Palcftina
non fu
altri-
menti efcguito.
Figlio di lezìd voleva venII
dicare la morte del Padre Copra la
Trhtiph
àttr E'isii degli
Indovino Ebrèo ; ma
e ritiratoi i ne iie Terlafua
re dell'Impero, trovò ricetto
empietà preflb di Leone lfaurko,
U quale lafciatofi pervadere dal
perfido Giudèo, l'anno i%6. fnfci-
v ; ta 0 C l
femrirfl.
fti
fallo
fo
tò nella Citrà di Coftantinopoli
Eresia degli
Iconoclalìi
,
l'
cioè de
i
dèile Sacre Immagini , e nelI'anno 718. emanò un Editto Cotenne conrro il culto delle medefime ,
per cui nel 730. venne feomunicato dal Papa Gregorio H.
Siila SoAppena , che in GcruCalemmc
e nella
'Mtftì'e che in tutta la Paleftina,
eoa i ac- Soria fi Ceppe tale Editto , quei Vc-
Nemici
ccttno
il
fcow j
unanimi col Popolo tutto Cco-
rounicarono
l'
Imperatore
.
1
f
trafori.
Digitized by
GoOgll
Un
delle
177
gran difcnforc del culto 5
Dj -
-
mcdelime
allora
trovofii
nella^Ti/
Corte di Hicham Calino della So- tatù
Quelli fu S. Giovanni Dama-'* &
fceno, al quale, per iftigazione dell' Eretico
Leone Ifaurico , gli conria
m-
.
venne molto
lino
ma
;
fotfrire dallo fteflò
riacquiflata
la
Ca-
grazia del
Saracino , fi ririrò il fant' Uomo
Corte t e pafsò in Gerufalemme > fofìenendo femprepiù quei
Fedeli nella venerazione delle Sandalia
Immagini . Da Gerufalemme pafMonaftero di S. Saba
T. IV. Cap. XI.
In quelli niedellmi tempi ebbe
D ; v ;ggnt
te
sò poi nel
principio la
funefla divisone della
ctìsfa
Greca dalla Latina ; Km-Cma i/BiLa '""'
in varj tempi interrotta
e'"
non mai eftinra , anzi rinforzata poi
maggiormente da Fozio, e che duCirca 1' anno 500. ti
.
Chiefa
'
lione
ra tuttavia
era fiata un'altra piccola dividane
Chiefa Orientale , e l* Occidentale , ma nel ji8. furono quelle
riunite Cap. VII.
Tom. V,
Morfra la
.
M
Digitized by
Google
ajlMtì*»
Morto Leone Ifaurico , che fu
^""'""•l'anno 74'- gli fucceiTe Coftamino
Copronimo il quale ereditò coli'
Impero , anche V Eresia del fuo an,
teceflbre
.
Nell'anno 132. dell'Egira» e
nivifone
*/ Bff« 7 4p. di Gesù Crifto fu deporto dal
^U0 t- a l' ^ aro Meruan II. e con eflò
'thii'ià
Oranti, terminò la Razzi degli Ommiadi 1 i
quali avevano tenuta la loro Tendenza in Damafco per il corfo di
novantun' anno Il Regno de i Sancirli venne allora in mano della
razza degli Abbaflìdi» il primo Ca-
d
i
.
liffo
quale
della
gnando
quale
il
Abdaila
fu
l'
Impero de
racini fu divìfo in tre parri
balas
refe
lì
della Periia
mf'
Egitto
Scria
:
re-
,
Sa-
i
Abu-
Padrone del Governo
;
Saiim di quello
e Abdaila
i
dell'
di quello della
Abdaila fu un Califfo molto
na
OPP^ P?mf '«niente
%Zo,™™
Monaci e
Eremiti della Pale\
1
ftina
gli
,
,
e della Soria
ro Chiefe
,
,
fpogliò le lo-
e tolfe da perrutto la
Cro-
Digitized
by_
Go.ogle
179
Croci; di più ordinò > che
con tralignali i Crìfliani , e
bréi per
ni
;
così
foilero
gli
E-
efière dìftiaii da i Saracitiranneggiando per far ri-
vivere e gli uni > e gli alrri ad abbracciare la Religione Maomertaper cui moiri Criftiani furono
coronati colla palma del Martirio.
iia
j
Regnando Colìantino Copro-Q"»"''**»/»
nimo, l'anno 7*4. fa da elfo con- c£j"'"
vocato in Coftantinopoli un Con- "°%IJ0 'jì
càliabolo contro la venerazione del- Girale Sacre Immagini ; e nel 755. veti- >"»"'
ne tenuto un Sinodo in Gerufalemme , nel quale il giorno folcnne della Pentecoite fu condannato il fuddetto Conciliabolo .
ctitji
^
Inranto fotte il Regno di que-rf' Gcmfafto Imperatore
lì
vedde nuova-'™*" fola Chiefa di Gerufalemme ™™»*«n
governara da i Patriarchi : contava-» daipsli allora circa
un Secolo j da che tritrebi.
rnente
dopo
la
morte del Parriarca Sofro-z««
Per-
nio, veniva retta quella Chiefa fol- f"-«gt*<to
»nto da i Vicarj Cap. XI.
Morì Coflantino Copremmo
M
2
nell'
„„„
,
e
trine.
Dicjitized
by
Google
nell'anno
mro
tao
7 74.
nel 77
j.
Figliuolo
,
Gli fucceflè nell'Im-
Leone Porfirogeniio
quale mori nel
il
780. non meno reprobo, che fuo
Padre ; ma colla ài lui morte la
Chiefa Orienrale principiò nuovamente a reipirare dall' oppreffione
in cui la teneva 1* Eresia degl* Iconoclaftì ; mentre Coflantino , c Irene , i quali dopo la motte di Leone ,
nel
tempo medefìmo principiarono
a regnare
fi
,
delle Sacre
dichiararono difenfori
Immagini
Si vedde per altro fufeitare nel
_
fftM
Ahù p?,. .78 S. un* altra fiera perfecuzbne veri Criftiani
della Sona, e della
feguita è fo
Crifiiini.
Pallina: l'autore
di quella
fu
il
Calnto Mose ; ed il fuo fuccefiore
Aaron non fu meno tiranno
licitò allori interrotto in quelle parri
\
.
il
libero efercizio della
Re-
ed Ella Patriarca di Gerufalemme fu efiiiato molligione
Criftiana
,
to lontano dalla fua
Sede,- ciò fu
il motivo , che non porette intervenire al fettitno Concilio Genera-
le
Rigilized by
Gaogjs.
Il
le
di
conTOcato l'anno 787. d'ordine
Co fra n tino j e d'Irene nella Cit-
Nicéa di Bìtinia perii riftabilimcnto del culto delle Sacre Immagini, ove in fua vece intervennero due Monaci , i quali refero ficurtà della Fede Cattolica > eh; era
tà di
oflèrvata
non
folo in Palcfiina
,
ma
anche nella Sorla 1 e néll' Egitto giacché per le turbolenze > che regnavano anche in quelle parti non andarono al detto Concilio neppure il
Patriarca di Antiochia , nè quello
di Alexandria
M
3
DEL-
/
Digitized by
Google
DELLA CITTA'
D
I
GERUSALEMME
NE
I
TEMPI
D
l
CARLO MAGNO.
GAP.. XHL
Gorgia vs.f^- lorgio Patriarca di Cerufatriana éì
lemme , correndo l'anno 799.
B
Gerufa-
VJ
quella
n cu j e g[j fa opinato a
Dignità Ecclciiailka , ebbe
i Principi CriJ
peniìcro di (limolare
alla liberazione della Terra
i Mufulmanni.
Per ciò efeguire , molto confidava
nel potere di Carlo Magno Re di
lliani
Santa dalle mani de
Francia , a cui mandò in quello fieno
anno. un Monaco, il quale gli por-
Digitized by
Google
tò da parte fua molte Reliquie , c
tanto trovali fetitto nell* Ifloria Cronologica de i Patriarchi di Gernfa-
lemme, ove
gli
citaniì a tal propofito
Annali di Metz
I)
Baronio per altro ne' fuoi
Annali Ecclciìaftici non fa menzione , che detto Monaco portane a
Carlo delle Reliquie ; ma bensì ,
che il detto Patriarca Giorgio gli
fpedifle per il medeiimo le Chiavi del
Santo Sepolcro Pàtriarcba Hierefilymanim per j'uum Monacbum mifit
ad Caro/um Magna» SacrofanSli Sepukri Redemptorts NoJIri Claves. Ba~
ron. Annoi. Eccief. Noi vedremo
però più avanti, che per tali Chiavi devonlì inrendere, Sante Reli.
quie
.
Sul principio
dell'
anno Soo. Carh
M
-
Magno ri-"^l'B
Monaco e con i, mme ~u
di Noftro Signore Carlo
mandò
elio
fuddetto
il
inviò
anche Zaccaria
con molte
del fuo Palazzo
,
Pretci,
offerte
«« -zw*"'**
da dirtribuire per quei Luoghi , eh?
erano flati fantiiicati dalla prefen-
M
4
za
Digitized by
Google
I&4
za di Nortro Signore , e per 1 Fedeche ivi conducevano una vita
li,
miferabile
Hkrofolyma Monachili Strettili ab Urbe
Immenfo nimium /patio terraeque Ma-
Tane
rifyue
Tranjcurfi
Regi munui preciofui
»
orniti
Auro àetukrat ,
mittente pio Patri-
arca
Pignora Sanila loci , Chrifiui qui Girne fepultut
Morte refurrexit vitla , quo gattaia
Mundo
Angela! baec Coeli mijfui narravit
ab Arce.
Rex quoque natalem Domini celebravi! i» Aula
lam
diéla
me are
Abfolvit
xerat
,
,
Monacbumque debinc
re-
volente/a
comitemque fimul conjun-
UH
Zacbariam regali! erat> qui Prtf'
kyter Aulae
Per qmm magna lodi m'tjìt danari»
4tSantlii ,
Digilized by
GoogI
i8j
Atque
viris
impem vitam
ducenti'
bus Ulte,
Et mala perpejjis mundi fub nomine
Cèrisli
Poeta Saxon. Annal. Frane.
Di più Carlo fece tare una
Colletta per la reftaurazione delle
Chiefe di Gerufalemme , la quale
fu intitolata De Eleemojyna mittenti in Hkrufalem propter Eccle~
jias Dei refiaurandas , il qual Decreto trovali nelle di lui Capitolari
no
Re
.
Il dì ij. di Dicembre dell' anZitlcerilt
800. nel tempo, in cui il prr(f
Carlo li trovava a Roma , arri- rema ila
ftcfto
vò in quella Città di ritorno da ('""fi,mv"
Gerufalemme il fuddetto Prete Zaccaria e con elio il Patriarca Giorgio mandò due Monaci , uno de i
'
;
Monte
Olivero , e 1*
o phttofto del
Monaftero di San Saba , come dicono gli Annali del Baronio
Quelli di commiflìone del Patriarca di Gerufalemme portarono
quali era del
altro di
Betlemme
,
a Car-
Magno le Chiavi del Santo Sepolcro, quelle del Calvario >
quelle ancora della Città , quelle
a Carlo
del Monte Oliveto, c gli portarono anche il Vcffitlo Zacbarias cum
.
duobui Monachi* de Oriente reverjìe*
Romam verni, quos Patriarchìi Hie L
rojolymitaniis
ad Regem
BenediHionìs
Dominici , ac
cattfa
loci
etiam Civitatìs
,
qrii
mifit ;
Claves Sepukbri
Calvarìae > Claves
&
Moniti
>
cum
ad
Ann. Sco...
Aaron Calino de i Saracini , e
anche de " a Per "
*7'aiiffò'm ?uefti rem P> Re
Vexillo detttleruHt . Anna!. Loifil.
Airon
!
, e di quali tatto l Oriente , eccettuarone V Indie , concepì un
grandilTimo affètto per Carlo Magno* con cui entrò in cofrifpon-
co» fia
CétIq
denza dì doni
Sapendo
me
l'
il
,
e
,
e di Ambafciatori
Patriarca di
amicizia
Califfo
il
)
Re
Gcmfalem-
che panava fra il
Carlo , fi fervi di
ancori
con Carlo , c appi* indina-
tale
occafione per entrare
egli
in alleanza
profittare intanto delle
Digitized by
Googll
i8 7
zioni, che aveva quel Re pec folliedella Chiefa di Gerufalemme »
c di quei Fedeli
vo
le
lo
La corrifpondenza amichevoSaracino Aaron con Car-
del
Magno
li
vedde arrivare
tant' ol-
che quel Califfo accordò a i
,
Legati del Re Carlo non folo quanto domandavano , ma di più concede, che il Sepolcro di Noftro Signore fc-flc in potere dello fteflò
Carlo Quum Legati ejus ( Caroli
)
quos eum donariis ad Sacratijftmum
Domìni, ac Salvatorts noBrì Sepulerum , locumque Refitrretfìonis miferatì ad eum venijjeut >
e/(Aaronij Domini fui voluntatem tndìcaffent , non filum ea , quae fetiebantur
fieri perm 'tfit , fed etiam Sacrtm illum > ac falutarem locum , ut i/li ut
rie
.
^
Potefiati
aferiùeretur , coucejfit Eginèard. in Vita Car. Magni, e così
.
Carlo Magno fu il primo fra i Re
Occidentali , che foffè fatto legittimo Padrone del Santo Sepolcro
.
Sé
igitur
Rex Chri8ìani$mm
fri-
s. St-
t°,ir °
•
mas
tnus
inter Reges Occidentale! Ugiti-
Domimis faclus
eél Sacrofuicli
Nojiri Redempioris Sepulcbri
CllTtrvMzh
Jl
^3tmL
H
rigasi--
(km
Cario
fi
Ma
Annali
re
Magno
averte
£
Califfo Aaron anchc
7vutìil dal
Dominio nio della Santa Città di
àeiia cit-
lemme
e perchè tal
,
G
metca
immT"''
''
in
*//'
'
duD *> io >
convalidare
per
.
Barai.
Eccl'fcelebre Muratori ne i fuoi
d'Italia procura di dimoiìra-
c he Carlo
,
quanto
il
leggeri negli
fl
avuto
Domi Gerufa-
Dominio non
ci
pone davanti
fentimenro
fuo
Annali
Loifelia-
ni, qui fopra da me citati» ove ve, che nel ritorno , che fece Zaccaria Prete da Gerufalemme mfie-
de/i
me
na
co
,
erti
i
due Monaci della
Palefti-
di commiflione del Patriarca
portarono feco , per confegnare a
Carlo Magno , la Chiavi del Santo
Sepolcro, quelle del Calvario, quelCittà
le della
Oliveto
,
ed
il
Veflillo
Monte
Qui Bcne-
del
auelle
,
.
diclionìs caufa Ciaves Sepulchri
Do-
ac loci Catvarìae , Ciaves e,
Mentis citm Vetiam Civitatis ,
Per
ntilo detulerunt
minici
&
.
Digitized by
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bia
Sig.
Per far vedere guai forza abfenrimento del celebratiflìmo
Muratori fopra il Dominio del-
il
la Città di Gerufalemme , che dice
avere avuto Carlo Magno , e per
vedere nel tempo fteflò , ciò che devafi
intendere per 1' invio delle
Chiavi
,
e del Vefliilo
delle parole modelline
fi
mi
j
i
fervirò
che trovatiCate-
nella Prefazione critica del
lani al T.
W.
fo Muratori
lili
degli Annali dello ftef;
ove quantunque par-
del Vefliilo, e delle Chiavi del-
la Confeflìone di S. Pietro , che folevano conferirli da i Papi a i Re
i e ad altri Principi ; nulladimeno fervìrà ciò anche al propolito noftro , giacché le Chiavi , e
di Francia
il
Veffillo
)
fpedito dal Patriarca di
Gerufalemme
a Carlo
fimi! cofa, di cui parla
Magno
il
è
una
detto Cri-
= Eccomi ora alla fpiegazione
= del Vernilo , e delle Chiavi dell»
= Confeflìone di S. Pietro , che fo= levano conferirà da i Papi a i Re
= di
ipo
= di Francia , e ad altri Principi Il
Vcllillo altro non era . che un fe3 gno di difendere la Ghiera , e le
= Chiavi non erano, che Teche rim piene di Sacre Reliquie, giufta il
= fornimento del Zovio T. I. deila
.
a
= Biblioteca Pontificia preflo il
= Roccaberti p;ig. 19. Fn/)ì novato~
- res, qui ex eo quod Leo IH. Cla-
= ves aureas ex Sepulcro
* de more acceptas
,
S.
Petrì
Vexillitm
Romanac Urbis mifirit ;per Claves
in pojfe/flonem Romanae
= Ecclefiae ,
per Vexillum Romae
= Urbis immìffum ofjìrmant Igtio= rames mìferi-, Vexillum tanquam
= difenfori Ecc/e/ia , Claves autem
= ve/ut Religiofo ReUquianim cul=•
a Cérolttm
&
= tori miffas ritti prìfio effe : cui» eae
- non tantum hnperatoribus , ve= rum
aìiis Priticipibus Chriilia-
&
=
tiis,
= fiatn
quibus mh'tl juris in EceleRomanam éfl » temporibus
devotìonis mìtte-
= Gregorii, eaufa
= rentur, foggiugnendo più abbaffo lo fteflò Critico Catelani =
Che
= fe poi il VeilìUo » c Chiavi hi= dette , che fole vano darli da i
= Sommi Pontefici a i Principi
= erano
> come dice il Muratori , il
= fegno adoperato per conferire la
= Signoria » troppi furono certa= mente i Signori di Roma , giac= che a moltiifimi mandarono i
= Papi il Vefllllo colle Chiavi dcl-
= la Confcffione di S. Pietro = fin
qui il Catelani
Adunque da quanto dice il
noltro Critico, lì è veduto fin ora
non folo ciò » che liano le Chiavi , e il Veflìllo , che Colevano
conferire i Papi ai Re di Francia , e ad altri Principi , ma ancora
ciò che dovali intendere per tal cirimonia > la quale non voleva già lignificare il fegno per dare l' Inve.
.
itirura della Signoria
Riducendo
quanto fopra
fi
al
propolìto noflro
è derto
)
non trovo
che dice il per altro lodato Sig.
Muratori avete avuto Carlo Magno
fo-
,
—
"TJigittzecTEy
Google
ipl
fopra della Citta di Gerufalemme ,
giacché r invio fattogli da quel PaCapo della Chicfa Gerofo,
e del Veflìllo
non era fe non una pia cerimonia , come quella , che ufavano i
triarca
limirana delle Chiavi
Pontefici
Romani
Potrebbe per altro cadere un
dubbio» mentre negli Annali Loifcliani parlali
non tanto
fione a Carlo
Magno
e delle Chiavi de
quanto
anche
i
delle
della mif-
del Vcflillo
tre
,
Santuarj,
Chiavi
della
Gerufalemme. Ma
ficcome tale invio venne fatto dal
Patriarca, cioè da una Perfona Ecclefìaftica , la quale non aveva alcun
ftefla
Città
di
potere fopra quella Città , ma che
aveva anzi di grazia di ellèr foflèrto dal Tiranno Calino Aaron , a
cui come unico Signore di elfa , poteva folo efier permeilo di difporne ; dico adunque , che per le
Chiavi della Città di Gerufalemme
non devefi intendere , fe non I* ifteffo di quanto vogliono dire le
Chia-
Chiavi degli altri Sanruarj , cioè di
cilère coniidcrara la Città medefima tutta un Santuario , giacche per
troppi giufti titoli è fiata chiamata
la Città Santa , così fi Cuoi chiamare talvolta anche fra di noi, ma,
collantemente appellali con tal nome non Colo da i Criftiani Orientali ,
ma
altresì
con un
da
tutti
i
Maomet-
nome chiamandola
tolo
la
confermi! in
Gerufalemme un'ufanza, la quale
effendo molto antica, dubiterei, che
giorni
noftri
pofia
aveife prefa la fua orìgine dalla fpe-
dizione delle nominate Chiavi , le
quali devonfi già intendere per Reliquie
de
i
Santi Luoghi
adunque di
Santuarj
fare
.
Coftumafi
rilievo
di
tutti
i
Santa Città T.
e quelli fono lavo-
di quella
!V. Cap. IL e
XV.
ognuno feparatamente , o più
uno in un pezzo medelimo , o rat-
rati
di
Tom. V.
N
ti
oggi prr lt
0 ""'"
ti
uniti
infame , e volendo
fi
può
avere rapprefcntata nella forma medeiìnia tutta la Città, o qualche.
Quartiere di efla
Tali lavori fono fatti per lo
più di legno Terebinto , o di Ulivo
in tarlia ti poi) e ornati di Ebano,
e di Madrcperle Oltre di ciò fo.
gliano fiurfi delle fcatolcrte lavorate fui gufto medeiinioj nelle quali
eftendq varj fparrimenti , vi fono
k
elfi delle pietruzze, o
terra di quei Santi Luoghi.
Quelle robe fono poi ratte benedire da' Padri Minori Ofiervanri di
collocati fra
della
-Terra Santa, per
le quali vi è inol-
una benedizione particolare , e
dopò vengono diftribuite da quei
Rcligiofi a i Pellegrini, o i Pellegrini medefimi le comprano facen-
tre
dole indi benedire.
Di
!
ne veggono
mole piutnon fono lavo-
fimili lavori fe
talvolta di quegli fatti in
toito grande, e
fe
rai con tutta la maeftria , colla quapotrebbe farli un abile Stipettale
io,
io
,
fono per altro fatte còli' imma, rappre tentando al
ginabile efattezza
vero quei
deferirli Santuarj
11 Rererendiflìmo di' Gerufalemma , cioè il Guardiano della
Terra Santa fuole eoftumare di Spe-
dire tali Santuarj a i Principi Europèi , e anche qui può dirli ceutja
benediSionis , ed anzi io fo di aver veduto in quella Real Villa del'Poggio Imperiale fatto di rilievo nel-
forma
la
fuddetta
rutto
il
Gran
Tempio della Refurrezione , nel
quale niente manca di quello, che
veramente fi vede a' giorni noftriin
qaello di Gerufalemme..':
Allorquando parre
ta Città per
dalla San-
tornare in Criftianità
qualche ReHgbfo Min. Ofs. gli è
Tempre confegnata dal Reverendiffimo Padre Guardiano una cafletta, o più di una
no
ci
,
to
,
, nelle quali vi fovarj di detti Rilievi , delle Croe delle Corone , il tutto benedet-
e ciò
per
re diftribuite
,
lui fieno ,
o per
eflè-
e confegnate non tan-
to a qualche Sovrano , e gran Signore, come ancora a i Benefattodella T. S. anzi ogni anno per
Pafqua il Guardiano di T. S. fpedifce all' Ambafciatore di Francia a
ri
Coftantinopoli diverlì di quei lavori , e lo Iteno fa a i Confoli , che
S. M. CriAianiflima rifeggono
nclli Scali , cioè nelle Città Marite in Rama Città
>
in con (idea, e ciò
zione della protezione dal Re dì
Francia , fatto la quale fono i Padri Min, Ofs. che abitano nella T.
S. Le Chiavi adunque mandate dal
per
time della Sona
della Paleftina
Patriarca di Gcrufalemnie al Re
Carlo Magno, altro io credo, che non
fonerò
,
fe
non
t
detti Santuarj fat-
varia for, o altra
fecondo la moda di quei tempi.
In quanto alla porcili di Carfopra il Santo Sepolcro
ta nella prefente
ma
Pettftì
di caria
'.
lo
Magno
"fate quel Sacro Depolìto ,
queftaelfergli veramente
dal Calino
Aaron ,
e ciò
li
vede
Hata data
li
rileva
>y
Google
come
Copra
dello fieno
fi
è veduto
Re
Carlo
Segretaria Eginardo
ivi
menzione ne
Chiavi
dalla vita
,
dal Tuo
facendoli
ferir r a
non
,
di Veflìllo
,
nè di
da quel Principe
giacché effóndo que-
fpedire
Maomettano
,
cofe riguardanti unicamente lo
apparteneva far ta,
fi
cerimonie, e distinzioni al Patriar> non fapendo niente di quelle il
lle
fpiriruale
li
ca
Califfo
,
o non curandoli
di ciò
che unicamente riguardava la Religione Criftiana.
Qui è per alno da notarli, che
offfrvaxÌ9.
quantunque Carlo Magno, leniMi» mtrrlegittimo Padrone del Santo ***** i"
fatro
Sepolcro, conturtociò
la
Poteftaad^g" *
accordata fopra del medelìmo, u siwn
Tempre intendere limitata , Separo.
giacché il Principe Saracino , è vero, che averi dato a Carlo ogni potere; ma folo per quanto riguardane il Culto Sacro di quel Santo
Luogo con riferbarfene per altro V
jufpatronato , come vedefi praricaeflo
devefi
re fino a quelli giorni
;
mentre
fe
in
quel gran
ziarc
gli
Tempio
Criftiani
i
Armeni
,
veggono ufii Greci,
fi
Latini,
e tanti altri Criftiani
Orientali , i quali hanno l' ufo co*
mune» o particolare de i Santuarj,
che fono in quel Tempia , per altro l' suolata Padronanza riguarda
poi immediatamente il Gran Signore ; anzi chi è al Governo per
lui della
ne
le
Città di Gerufalcmme tiei nelfi può entrare , nè uaver pagate alquante
come vedremo altrove
Chiavi di quella Chiefa
non
la quale
fenza
feire
monete
>
Se di prefente
Criftiani
i
fi
mantengono il diritto del Culro del
'Santo Sepolcro con delle gtavofe
contribuzioni pagate al Governo
Maomettano i non bifogna fuppordifferentemente a
i che fi facefle
di Carlo Magno» giacché 1'
elemofine, che elio mandava > e le
da eflo fatte fare , ad altro
re
tempo
collette
non fervivano , che per mantenere
quei Fedeli nell'ankniniftrazione de
.„: fc
Santi Luoghi ...
i
,
.
Non
Digitized by
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Non bifogna omettere di dir
qui, che anche il Tino parla delCarlo Magno fopra il Sanro Sepolcro , e delle liberali elemofine , che egli mandava
non folo in Gerufalemme a i Fedeli , che vivevano fotto il dominio de i Maomettani , ma anche a
quei dell'Egitto, e dell'Affrica, i
quali pure erano fotto il giogo de i
Sarac ini . Non folum iis , qui Hterofolymis habitaoant fui infidelìum po~
tejlats Viielibus , verum
iis , qui
la giurifdizionc di
&
in
Mgypto &c.
di ove
li
Scrittore
rileva
Tyr. Lib.
,
I.
Cap-
IH
che anche quello
(ierufalemme
riconofee
Dominio de i Saracini , e
non fono quello di Carlo Magno
fotto
il
avendo anzi detto più l'opra, che
mercè dell' amicizia del Re Carlo
col Califfo Aaron , Gerufalemme li
era ridotta in una perfetta pace , talnientechè parve da allora in poi,
che in quella Città fi viveffe piuttofto fotto l'Imperio di Carlo, che
forco quello del Califfo, ha ut pia-
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200
gis fub Carolo
cipe
(
,
Aarone
Tyr. Lio.
per
un
qttam fub
degere
J
dì£t»
Prin-
vìderentur-
Cap. Ili
I.
Tirioci
Mrm
califfi
fa
comparire Aaron
Uomo
TìrmBu. devoliflìmo
quillità in
>
maravigliofo , e loper cui tornò la tran-
Geruialemmc
,
e in quei
Fedeli Criftiani
intelligenza
lo
,
»
, mediante Li buona
che vi fu fra il Re Car-
e quel Calino
ma
;
te fu per brevifiìmo
tre
vedremo
la Santa
quella quie-
tempo
,
men-
Città torna-
ta in lacrimevole fituazione
RofflsJiOT di
.
T*rpm,.
Bifogna avvertire , che varj
hanno detro, che Carlo
Magno facefle molte prodezze in
Oriente > e che egli conquidane la
Terra Santa, ma tali cofe fono fole i che ebbero principio dall' antiScrittori
co Romanza diTurpino, le quali*
come dice il Muratori = furono ab= bracciate dal Dandolo
=
librici
come
ptratore
.
,
e da altri
verità contanti
* quali non hanno
Intanto Carlo
giotno di Natale
MagmimW
;i
.
,
le
fpaccio
rno nel Sananno 800.
di
deli'
=.ti
by
Google
Noftro Signore fu incoronata
Imperatore de i Romani nella ChieSan Pietro di Roma dal PonIII.
e di qui ebbe
tefice Leone
principio I' epoca memorabile dello
di
fa ai
(labili mento
di
un nuovo Impero
in
Occidente
re
,
gno
L'anno Boi. di Noftro Signo-# Califfi
eflèndo l' Imperatore Carlo Ma-'*"' 0 " "**
in Pavia > ebbe avvilo di ellère "*
j g^"
arrivati in Pifa
il
dì 25-
alcuni Legati del Califfo
quali portarono varj doni
di Aprile
Aaron ,
,
e fra
i„
«
i
elTì
il quale lo ftelìb Carlo aveva già richiedo a quel Califfo fino del 797. Fu queft' animale
sbarcato a Porto Venere , c il dì 10.
di Luglio dell'anno 812. fu traf-
un Elefante
,
portato in Aquifgrana di cui
,
il
Poe-
ta Saffone.
Hoc de longinquis Elepbas Regiombits anno
Primitus adduclus ; mira fpeflacttla
Regno
francorum dederat Perfarum
de-
ntane Prineeps
Urne
Digitized by
Google
Hiinc Aaron
Poeta Saxon. fa Annoi. Frane.
Il
,.
jZZ Jvft
Califfo
Carlo
Aaron buon amico
Magno
refe
1"
bile tributo alla natura
fiteedr
Mrtmtt
.
indifpenfa-
l'anno 103.
Egira , e di Noffro Signore
808. a cui fuccefle nelT Impero de i
Saracini Mahomer % il quale P anno
dopo» cioè nel 194 dell'Egira» e
Sop. di Noffro Signore, ebbe a Ibflenere una gran Guerra Civile contro Abdalla fuo Fracel minore , dal
che ne nacquero molte turbolenze
nella Sorla , e nella Palcffina
e
dell'
,
molto ne
Ltitm
dì
Gmfa-
(offrirono
1ue ^°
m
-
ft c
i
Criffiani.
^° anno 809. efGerufalemme un
fetido Patriarca di
itmmr n Tommafoi
papa tn- ricevè dalla
tcre
,
Pontefice Leone III.
Santa Città due let-
il
che una
fcritta
da alcuni
Mo-
naci del Monte Oliveto , riguardarne un dubbio fufeitato in quel
Monaftero circa la Proceflìone dello
Spirito
Santo;
lettera dello ftelìo
fui
propofito
l'altra
era
una
Patriarca' fcritta
medelìmo> per
cui
nel-
2QJ
nell'anno fieno fa tenuto il ConAquifgrana
EiTendo fra i Saracini quafi
jjntJlL
un' Anarchia * tutto il danno an- u Cbitfi
dava a ridondare fopra le Chicfc , * (toc'
che erano in Gerufalemme, le quali nell'811. reflarono abbattute da-,
gli Infedeli ; come pure furono relè deferte le Laure di S. Saba , di
S. Cantone , di S. Ciriaco > e i Cenobi di s Eutimia , e di S. Teodoro ; e tutto 1' Eremo della Santa
cilio di
-
foffrì una egual defolazione
T. IV. Gap. XI. XII. XIII. Molti
morirono perla Fede, e altri fe ne fcapparono in Cipro , o in
Città
Criflianì
Collanti nopoli , ove regnava alloil pio
Imperator Michele , dal
quale furono benignamente accolti.
Tbeoph. in Cbron.
ra
Intanto il di 28, di Gennajo Morte
°"lt
dell' 814. l' Imperator Carlo Magno
pieno di gloria fe ne morì dopo
quattordici anni d' Impero , nel!'
età di anni ferramadue, ...
:
'
"
DEL-
£
DELLA CITTA'
D
I
GERUSALEMME
Dopo
lo
i
tempi
Magno
dell'
Imperatore Car-
lino alla fpedizione
da i Principi Latini di
Occidente per la conqui-
fatta
ita di
ella.
CAP.
XIV.
I ARano
feorfi trentafei anni da
che regnando Coftanrino , e
«•un u f.M J Irene , avevano quefti fatto ri*"*/*' 'forgere il Culto delle Sacre Immagini} allorquando nell'anno 816.
Miavaptrfinizione
r\
—
li
le
un nuovo perfecutore delmedefime , il quale fu l' ImperaLeone , detto 1* Armeno , per
fufeitò
tore
cui
i
veri
no molto
Criftiani Cattolici furo-
perfeguitati
Digitized by
Google
ìt>S
Michele
il
le
u
Balbo fuccedòre di
Leone l'Armeno neppure
egli pò-.
la venerazione di quel- Leene r
nientedimeno per politica > e per Armcm
Y affetto de i Cattolici
foffrire
tè
i
conciliarli
loro quello culto j eccettuato che nella Città Imperiale di Collantinopoli
Teofilo nell'Uso, fuccedette
neU'Bn. permefle
Tnfila
Impero di Coftan tino poli a fiatdt a
Michele il Balbo , da cui ereditò^'' a
0 *'
tutti i vizj , ed ebbe la ftefla awerlione per le Immagini de Ì Santi ;
nell'
anzi folto quello cattivo Principe
1*
la perfecuzione fu maggiore , e
odiu, che aveva per le me de lì me t
Io fece rifolvere a fare fcancellare
che avevano foppor,
i
funi anteceflòri , fofUtuendo
in loro luogo delle figure di beilie.
Michele Balbo fuo Padre ave-
infìno quelle
tate
va lafciate per ornamento delle
Chiefe le Immagini, che vi erano
(tate dipinte a i tempi di Cofìantie d'Irene, contentandoli) che
no,
folle folo fcancellato dal
Nimbo,
del
i»6
(hlLembo dei
1
loto manti, il tito-
lo di Santo.
Nell'anno
'
Triàs
ftefiò,
«
at«fl
,
fe a [l'iniperatore
'
i
incuìTeofii
l' Impero
era Patriarca di
Gerusalemme Balilio, il quale fcrif.
mtttràtU lo ebbe
tee jtftoa
una lunga
diflèr-
razione , raccomandando la venerazione per le Sante Immagini ; fi u-
nirono con elio a far ciò Giobbe
Patriarca di Alexandria, e. Criftoforó Patriarca di Antiochia .
Sotto qucfto Imperatore molti
Cattolici folìrirono de i crudi tormenti > e particolarmente quei Monaci , che non vollero fottofe riverii
all' Eresia degli Iconoclafti Fra quelli furono Teodoro > e Teofane fratelli "%' nomini virtuoiiulmi delle cofe
Sacre, e delle Profane, i. quali a
.
tempo
di Michele
Balbo erano
flati mandati in Coftanrinopoli da
Torrimafo Patriarca di Gerufalemme , acciò confolallèro quei Cattolici
,
e gli
il
ammanerò
perfecuzione
,
a foftenere la
che foffrivano
dagli'
Uonoclaftt-
Teo-
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Teofilo tentò dì fedurli colla
dolcezza , e colle promette , ma
ottenendo gli condannò at
delle verghe . Teodoro
mori poi in Efilio , e Teofane vide
l' Impero di Teodora
i e di
niente
fupplizio
fin fotto
Michele HI. di lei figliuolo» in cui
divenne Vcfcovo di Nicea ; ed il
riftabilimenro del culto verfo le Sante
Immagini depende non poco di
Vefcovo , mentre molto vi
queflo
contribuì
Teodora.
vafi
>
inlieme
...
Imperatrice
coli'
Nella Paladina pertanto oflèrche mai non prefe piedi 1*
Ereiìa
degli
dalla Chiefa di
mentre
Gerufalemme e da
Iconoclafti
,
,
quel. Clero fu Tempre
e
coflanremente oppugnata
Morì da reprobo l' Imperatore 7 ' "*"'* t
Teofilo l'anno 841. e ad elfo fne-^JJ
cenerò nel tempo mede/imo Teo-: ai',
dora, e Michele UJL Sotto quelli TVflf».
rigettata
,
1
nuovi Regnanti furono, richiamati,
dall' efilio tutti
ì
Cattolici.
Teodora nell'anno
$4.1.
Di
pili
per. opera
par-
208
particolarmente del nominato
Teo-
fane Vefcovo di Nicéa, fece tenere nella Cappella di Palazzo un
Sinodo contro gli Iconoclalti.
In eu° fa deporto
titubili-
meato
iti
''nìJOì'
'
il
Patriarca
Giovanni , c venma Sede il vecc *"° Mctodio . Nella prima Domenica di Quarelima andò l'imperadore nella Chicfa di Santa Sofia ,
ove dopo una Proccfiione chiamata
Ortodofla reftò rifìabiliro il Culto
delle Sacre Immagini , il quale aver
va principiato a mancare da centofedici anni addietro
di Coftantinopoli
ato M- ne
riflabiiito nella
ma
,a twcia acini virruoia xeoaora
del Pa.
triatt s. Madre , la quale egli coftrinie a ri-
jgnazh
.
tirarli
i
n un Monaftero
fenza alcun fedele
%
c
e rimati o
,
buono appogun Principe'
gio, divenne in appretìò
i
molto viziofo. Da
queir'
Imperato-)
rè nell'858. a infinuazione di Bardai
fuo Zio
marcale
Patriarca
fu fcacciato della Sede Pail Santo
c venne quella.
di Coftantinopoli
Ignazio
1
occupata dall'indegno Eunuco Fozio,
il
quale fu autore di quel fuanche a'
, che divide
Chicfa Greca dalla
Fozio fu condannato dal
neflo Scifma
noftri giorni la
Latina
.
Pontefice Niccolò
lega intrusone
vo dell'onore
,
per
1.
la
fua facri-
e fu dichiarato
pri-
del Chericato
partecipazione de
']a
, c delSanti Miileri ,
i
fino a canto che occupale illegittima-
mente
quella Sede Patriarcale.
In quelli anni
la
Storia di
Gc-
rufalemme non ci fomminiUra nelìun
memorabile quelle parti erano
fitto
:
già folto
i
il
giogo de
Fedeli erano da
diante
no
le
eilì
i
Saracini » tua
tollerati,
me-
contribuzioni, che pagava-
Tiranni, c Governatori.
l' Imperatore Mì-Bsfiì» fi";
chele IH. chiamato per le fac tiran- ^* a *'*
/
nle il Nerone dell'Oriente, acni
a quei
Morì
ne!l"8^7.
"
fuccefie nel
Regno
Balilio
il
Mace-
done il quale riiìabilì S. Ignazio
nella Sede Patriarcale, e ne fcacciò
,
Fozio
nicato
,
quale nell' 869. fu feomur
nell' ottavo
Concilio Fcu-
il
Tem. V.
O
me-
Oigitized by
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menico tenuto in Coflanunopoli
elìèndo Papa Adriano IL
Teodolìo era. in quello tempo
pi'rw't
iiGtmja- il Patriarca di Gerufalcmme , fatto
timmt. di ari quella Chiefa continovava ad
eiTère in pace
I Saracini davano fa.
coltà
a
i
Criiliani
di
Tempj '
e
giuriati
nò violentali.
,
'
Fedeli
reftaurare
non erano ne
Lo
i
in-
Hello Pa-
triarca inviò de i Legati al fuddetto ottavo Concilio Ecumenico, e
con
mandò
dono a! Patriarca Ignazio un Camice, un Velo ,
elTi
in
una Stola Pontificale di S. Iacopo
Apoflolo, un Vafo facro del Teforo della Cliiefa delia Rcfurrezio-
Marti
s.
ili
Ignazio
ne , e una Coppa d'argento ornata
con figure Barùn. Anna!, hcckf.
Sant'Ignazio refe
II Patriarca
Dio l'anno 878. e Fozio
.
Pairi*rct .l'anima a
fu
&U
III.
nuovamente
gnità Patriarcale
riilabiliro
,
nella di-
e col braccio Ini*
Patriarca periale perfeguirò chiunque negava
dì Gira- di riconofcerlo per
fuo legittimo
•fchTJ Pa(ìorc
Cariò
il
A
-
-
Teodoro
fiicceflb
nel
•
Pa-
V
Digitized by
Goog
marcato
di
Gerufalemme
EJIa
III-,
quale correndo l'anno S8 1- lcrifall'Imperatore Carlo il Groho»
dicendogli , che il Principe Saraciil
fe
no j il quale governava allora Gcrufalemme , ii era fatto Criiliano > e
che la tua prima azione fu quella
che follerò ridi dar ordine ,
parate le Chicfe
per cui il detto
Patriarca Elia ferine una Circolare
anche a turti i Vefcovi , e Prinupi,
i
Regno di Francia , acciocché voleilèro concorrere colle
elemoline al rift abili mento de
c Signori del
loro
i
Tempj
di
Dio ,
di quei Crirtiani
e al fovvenimento
'-'*..*"
.
L'imperator
Baiilio
fedotro Leon?
ìi
Fozio , lo aveva ri- piofif*
meffo in fua grazia> e nell' S^cor
fi
ii è villo , Io aveva collocato di Masti™,
dall' artifiziofo
me
nuovo
nella Sede Patriarcale di
ftanrinopoli.
Ma
nell'
Co-
885. venato
1'
Impero per la morte di Baliìio. nelle mani di Leone il Filofofo >fu da
queflo nuovamente deporto Fozio >
c rinchiufo in un Monallerot d' on-
O
i
de
Digilized by
Google
I
212
defenzapiiì ufcirc finalmente morì
Nel tempo , che la Chiefa di
Coftan duopoli era continovamente
S
tiHnthnt venata per colpa de i malvagi lm-
U Cbìtfi
jtmprt
pcratorì
Ortodijpt
,
quella
Gerufalemme
di
.g 0 d cvl rranquillità,
c
fi
manteneva
d'incorrotta Fede, e ciò perchè gì"
Imperatori di Coftantinopoli non fi
eftendevano col lor potere in quelle parti, le quali erano dominale da
i Saracini, e la Religione ne
Paclì infedeli fi manteneva intatta, più
che ne i Pacli dominati da i Principi Crilìianì in Oriente.
L'Impero de' Saracini andava
avvicinandoli a decadere non poco
i
devi™
pm A
i
Sai-acini,
dall'antico fuo potere.
L'anno
di Noftro Signore, c 322.
gira, venne
il
quello nella
933.
dell'E-
fupremo comando
Perìona di Arradi
di
,
il
quale lo tenne ancor per fette anni , e fij etto l'ultimo Calino della razza degli
Abbaflìdi
,
i
quali fe-
condo 1' Era Criltiana avevano regnato per il corfo di centonovanfjn'
1
Digilized by
Google
A'
tun'anno, cioè dal 749. di Noftro
al 94.0. avendo princiSignore, tino
piato a regnare nel 13 j
dell'Egira
e terminato nel 319. che farebbero
computo di cento: tatuatene anni
Maomettani, o ila fecondo l'Era
Maomettani
il
Dopo la morte di Arradi li fufeirarono fra i Saracini tanti Califfi ,
quanti erano i particolari
e Sultani,
Governatori
mafeo non
non per la
;
ed
il
Califfo
di
più confiderete
fu
Da,
fc
fua maggiore antichità,
cllcndo rodato fenza alcuna autorità
i
fopra gli altri Califfi; alcuni de
quali
rabia
,
li
erano
rcli
padroni dell'A-
altri della Pcrlij
,
e altri dell'
Egitto, e quclH comandarono anche fopra la Paleliina finalmente 1'
Impero de i Sarecini cadde in un'
Anarchia univerfale.
;
Regnando
in
Coftantinopoli
Collanrino , e Romano , i Turchi pr/nIf
nell'Aprile dell'anno 934. di N. Ss*rfi<.ù mU
fecero le prime mcurlioni Culle Ter-/' le "'
I",!!r"
re dell' Impero; ma fa poi fatta cori
Oi
eiìi
Digitized by
Google
una tregua per cinque anni, doquale Bologudo , e Gila Prinandarono in Cotìantino-
efli
po
la
cipi loro
po!i
do
e iì fecero battezzare , avenj
rinunziato a gl'Idoli, i quali e-
rano tuttavia adorati da
Cap. Vili.
Quantunque
Tumulto
Ju\fiiunto
Santa
'um'me da
SatécÌHÌ
tmtrt, i
Cnfi,*nt
i
Città
hfeiava
.
i
foriero
i
Turchi
Criftiani
della
Toppo nati da
I" 6 ' Governo Maomettano, nienredimeno il popolo Saracino non traoccalìone
d' infaflìdire
t
Teneva tuttavia la Sede Patriarcale di Gerufalcmme il PatriFedcii
arca
_
Crillodoro
,
allorquando
il
Palme dell'anno oji5.
tempo, che iCrifìiam facevano
'giorno delle
nel
le loro Funzioni nella Chicfa della
Refurrezione , la plebaglia Saracina
fufeirò
fo
,
un tumulto
nel
Tempio
ftef-
e ne abbruciò le Porte Auftrali
e mezzo il Portico. Il giorno delle
Palme è fiato Tempre folleggiato
con gran pompa, e in ogni tempo
è flato grande
concorfo de
Crifliani alla Chiela in tal Solennità
il
i
Digitized
Si approfittarono
di ciò
i
Saracini
per promovere il detto tumulto , il
quale aveva di mira il faccheggiamento del Sacro Tempio. Nella
ftcflà fecero i Greci Scii Latini nel luogo medelimo, e in ugnale occalionc l'anno '7S7- ne ' quale incontro non
maniera
fmatiti verfo
mancarono
di rapire
delle preziofe
T. llI.Cap. XVI.
Divifo, che fu il Regno de ì/
^"jjf.
Saracini, gl'Imperatori di Collantinopoli ebbero occaiionc di temer me- in sari.i.
, e l' Imperatore Niceforo Foca nel
riprefe ad elfi
fuppellettili.
no il loro potere
l' Ifola di Cipro i la quale riunì all'
Impero; fece degli altri progrefiì
minore, c penetrato fino
Soria li prefentò fotto Antiochia , la quale fu poi conquiftata nel
967. fopra de i Saradni da Bunzas
nel!' Alia
in
Generale
I
dendo
dell'
Impero
Gérufalcmme
Saracini di
i
progreifi delle
ve-/' P'irUr.
Armi lm P^"f^^"'
temettero , che il Patriarca del- {"a'Z"Ó
Santa Città) che era allora Gio- vht.
van4
riali
la
O
Digitized by
Google
ti6
vanni IV.(i)non tencfTc avvili
fc-
grcti coli' Imperatore, acciò potette
venire a liberare Gerufalemmc , onprefero , c Io bruciarono viin tale occaiione fecero gran-
de Io
vo , e
diliimo
danno anche
al
Tempio del-
accadde ciò l'anno 969. di Noltro Signore.
I Turchi
Era fui Trono di Coftantinoy""™°.poli Giovanni Zimifce i allorché i
I" lircn '
ne Il' anno 970. tenrarono
ti--'.-',l"rt r
imftre. di bel nuovo d'invadere l'Impero»
ma furono vinti Porrò poi qaelt'
Imperatore le fue armi in Sona conla
Rcfurrezionc
:
.
pm'alt
fit ai-mi
a
Sarta,
e nel 972 arrivò iìPorte di Damafco Capitale
di quella Provincia;
fece maggiori progreflì , e
quanto fecero le fue armi in quelle
piuttofto feorrerie»
furono
pam,
non avendo potuto riacquiiiare queltro
i
Sai-acini,
no
alle
de
i
Saracini
ma non
la
{7) Quiflo PatriareiT feTifTe elefr a itemeli te in
21 7
Provincia, che appartenne
j e la quale era Hata
la bella
già alt*
Impero
abbi nd ona ra a i Conquiflatori Sadall' Imperatore Eraclio fin
rrcccnfeilantatrc anni addietro .
racini
di
Cap.
•
XL
Due
pericolo!!
Ribelli inquie-
Btri»
lavano l' Impero, quelli erano Bar- Stlm <
da Sclerq, e Barda Foca, i quali*£*2?
nel yStì. regnando in Coihntinopo- i,„p c „,
li i due Fratelli Balilio , e Coitanti,
noyfenza
cfler certi dell' elito,
che
averebbe avutala loro ribellione , li
erano divili fra di loro non folo le
Provincie dell'Impero, ma ancora
quelle , che erano in potere de i SaNeil' anticipata repartizione
.
eflì fatta , a Sclero toccò la FenilaCelelira, la Mefopotamia
l'Egitro, e la PaleiKna
e a Foca
le altre Provincie dell'
Impero inlieme colla Città Imperia-
racini
fra
cia,
;
toccarono
le
;
ma
fuldato
Barda Foca fu uccifo da un
e Barda Stlero li arrefe
,
all'Imperatore
I
.
Saracini deboli per efTere di
vi-
r
Sawini
&*S$j£
£ &w
Impcn.
Digitized by
Google
ti*
rilì
Capì
forra varj
,
e fra loro di-
fcordi , nulladiincno approntando
della confulionc ,chc c.iufavano nc-1*
V Impero i due
Foca, tentarono
Sclero,
Ribelìi
e
di molcftare ancor
dell'Impero. Ma
l' lmperator
Balilio nell'anno 981;. venne conelfi
le
Provincie
fedatc quelle diilcrenze
elfi
con un formidabile e-
ferciro fino
nella Fenicia, e in al-
tro
tre
di
Provincie da elfi dominate , e
fpavento , che
a domandare la pace
Nientedimeno continovi) quePopolo nell'interno delle Pro *
tncITc fra loro tanto
gli coltrinfe
Azìzt Cu-
Ufo
fair fio
Egitto,
vincie a e nere parente.
La
naconic pure molte Città
Paleiii-
della So-
na erano foggerte al Calirto di Egitto, ed in quelli tempi ne era il
Sovrano Azizo, il quale aveva fpofata
una donna Crilìiana
che
egli Ircflò profeU'afTe la Religio-
e diceiì
,
ne medelìma. Maria, che
fua
pellavali
la
Fratelli.
Uno
così ap-
Moglie, aveva due
di elfi,
nuvaii Geremia
,
il
quale eh ia-
o altrimenti Oreile,
Digilizad by
GoOgll
3I 9
Ile
divenne
,
lemme
nel
di Gerufa-
Patriarca
tempo
ftcllb,
che
la fua
forella era maritata al fuddetto
Ca-
liffo.
Azizo ebbe da Macia un H-nattm htgliuolo chiamato Hakem , il quale crde a
dopo Ja morte dei Padre ebbe la Az '-°fovranità dell' Egitto
quefto j cITendo
A
nato dalla^,^
fuddetta femmina Criftiana , era uga it» i
qualche volta rinfacciato da i Sati-Ci-ìjìmiì ?
Cini il titolo di Criftiano; egli per'^™^
convincerli del contrario fi moitrò i'e„'^",
crudcl Tiranno co' Criftiani non foJo dell'Egitto , ma ancora con quelli
deila Paleftina. Dipiùl'anno ioti,
di Noftro Signore, e 402. dell'E,
gira
do
venne
già
Gerufalemme ,
in
come
lì
è vifto la
della Paleilina forto
i
il
eflen-
Provincia
dominio de
Califfi di Egitto, e fece abbatte-
re
il
fonmofo Tempio
rczione
nando
fino
a'
della Refurfondamenti , rovi-/; pttrUri Monafterj,
e" GtrmU
inoltre tutti
cacciandone via i Monaci
E?im>°n*
™
Il barbaro Hakcm fece mettef^J, cr
.
re
1*
Fidt.
Digitized by
Google
re in catene lo fiottò Patriarca GeIla Orette, quantunque foffe fuo Zio, e vedendolo cortame
nella Religione Criltiana , la quale
voleva, glie egli abbandonati , gli
remia, o
fece cflrr.rre
gli
ocelli
,
lo con-
e
duce nella Città del Cairo rclidenza de i Califfi di Egitto, ove perfeverando il Santo Patriarca nella
fiia Fede , fu indi fatto uccidere
dal Tiranno Ilalcem fuo Nipote.
-
Uomo
Q^crto Califfo era un
n da
lùcn-a per a ^'' incartante ; lì pentì di quanto
ibi R ritti aveva fatto co'Ctirtianì di Gerufafisbt
il
I
rra-lemme
,
e l'anno rtelìò concede a
Maria ' ua Madre, la quale profefsò
fempre la Religion Criltiana , che
P
Ref»rn
s/iw.-
.
fotte riedificato
furrezione
;
ii
ma
pera non avelie
principio
,
Tempio
bilbgna
,
della
che
altro, che
Re-
tal
il
ofuo
non vedendoli compife non trenracioè 1' anno 1048.
,
ta la riedificazione
fette anni
1
'
di
N° ltr °
di
Nell'anno dell' Fgira 411. e
Noftro Signore 1021. fu uccifo
ciiilfji
Es iitt>.
dopo
Signore.
que-
Digitized by
quefto
Califfo
,
e
(uccello
gli
il
fuo Figlio Ali Tahir Liizazdimlla
t
chiamato anche Daher (i) il quale
rinnovò V amiltà con gì' Imperatori
di Colìantinopoli
.
la
quale per
un
motivo era (lata interrotta da
fuo Padre Hakem
lieve
Di più dette quello nuovo Ca- Mi
Tehir
ptrmij-
licenza a i Criftiani di riediti-''"
care in Gerufaleramc la Chiefa delcata n
la Refurrezione , la quale fin qui
liffb
era Hata rimetta in piedi , for-TVwp«
per non avere avuto i Fedeli fuf-'*
danaro per fupplire alle gravofe fpere di quella gran fabbrica
Nel cafo rnedefimo trovaronli an-
non
fe
ficiente
che dopo quefta nuova licenza ottenuta dal fuddeito Ali Tahir > il
qua(i) Notili
,
che ognfrmo de
i
Califfi
Saraci-
erano loro propri , ma fervi vano a {piegare qualche loto virtù , o qualche ìpeciale «lo per la loro Religione, o affetto per la Provincia, che dominavano.
(Juefla varietà di nomi cagiona fra gli
Storici non piccoli confuliont , fe non lì
Ha attenti a legai tare cronologicamente i
fatti.
M-
quale morì nel 428. dell'Egira, c
1036. di Nolìro Signore, e la fabbrica
non
fu compita.
Ad Ali Tallir fucceflò il fuo
Maabad Abuttamim Mu->
Quelli conservò con gì
Imperatori di Collantinopoli la II e fAmicizia, che aveva rinnovata
Minia,/, fuo Padre. Regnava in quelli teml'Imperatore
Co/tantino Mono*
pi
j,
rtmfia
^-/Vj/j'-'iVr-figliuolo
rezimt «/-ilaniir Bilia
1
.
l^'t
csiiffb
fa
Gerufalemnic A
rivoltarono ad erto per vedere un
giorno riedificata la Chiefa della
Rcfurrczione mandarono ad elio a
elìètto un Ambafciatore , il
tale
quale Io facefle capace dell' afflizione, e mitezza, in cui erano quei
Crifliani da che era dirtrutra la loro Chiefa 1 pregandolo iftantementc , che porgeue la fua mano libe-
maco;
i
Crilliani di
:
rale per la reftaurazionc della nicdefima. L' Ambafciatore , il quale fu
Giovanni Carrìanite Coltanrinopolitano ottenne quanto dciìderavano
i Criiìiani della Santa Città s ed or-
dinando l'Imperatore, che
*
follerò
le-
levati
ceifari
quello
dal Aio Erario i danari neper cucii' Edift/io t li vedde
riforgere nel lo^tì. di No-
Uro Signore t eiTendo allora Patriarca di Gerufalcmme Niceforo
della Santa Città / crijiìaai
I Crilìiani
contenti , e lieti nel vedere di nuo-<W Gmfi.
^™^™
1
vo eretto quel!' Augnilo Tempio i
pareva» che altro non a velièro da
bramare, lulingandoli anche di go-
affìtti.
dere più perfetta tranquillità , e quiete , mediarne la buona armonia , che
pillava fra il Califfo Maafiad, e gì'
Imperatori di Coiìantinopolì> i quaavellerò alcun
li , quantunque non
potere
fopra la Città
,
non
lafcia-
vano di raccomandare a i Califfi la
quiete per quei Crìitiani , e il libero efercizio della loro Religione
:
nulladimeno molto
deli di quella Città
foiir ivano
i
Fe-
non direttamen-
te da parte del Califfo, ma de i
Governatori , che elio colà mandava daii Jtgitto
Quella è quella medefima Mn-^!^J^
dizione > in cui ii trovano ancor og- Bae„i
gi-
Turchi
Digitijed by
Google
Popoli
gì quei
lemmc, mi
manno
,
i
non
foto di
Gerufa-
di turto l'Impero
quali fono
Ono-
fortopofti al
Governo de' particolari Governatori» che manda ogni anno la Porta,
ì
quali invece di eftère amminiftra-
tori di giuftizia,
fono inoltri di
ti-
rannia Col danaro profafo a tempo
a i primi Miniftri della Porta , o alle perfone,chc pollbno inlluire vcrfo dì quelli, fanno prevalere le lo.
ro finte ragioni contro i giufti reclami di quei Popoli infelici.
Se il Gran Signore afcolta qualche volta i pianti de i fuoi Sudditi,
la foddis fazione , che loro dà iì è perlopiù
la
dcpolizione di quel tal Bafsà
togliendogli il fuo
la vita (lena Ala intanè più
o Governatore
bene, c talora
to
il
.
nuovo Governatore non
del primo , e feguitano
umano
le ti-
e 1' eftorlioni : 1' Erario OtOrìgìnt roinanno è pingue del danaro accuikw hfi. mulato in tal forma da i Governatori,
S
e ^ a "e P rovincie di quell' Impero
i"*i°ce'"J
rannie
'
neri di
.Villa.
,
Torniamo
all' Iltoria
noflra
Ne-
Negoziavano ne
21J,
i
Porci della Seria l
c in Egitto alcuni Mercanti Italiani
della
Cini di Amalfi del Regno di
Merci del traiiico loro fi-
Napoli
.
lano fopportaii, e ben villi da i Calili! di Egitto, il dominio de i quali
iieftendeva allora da Alexandria, l'orto principale dell'Egitto nel Mediterraneo , lino a Laodicca Città marittima della Soria
Gli Amalfitani in ducanone,
che trovavanii in quelle parti della
Soria» e dell'Egitto, erano foliti di
andare ogni anno a vilitare Ì Santi
Luoghi
della
Paleitina
,
e partico-
larmente il Santo Sepolcro
fecndo il numero loro , per
fervore
era
in
della
quelli
Occidentali
,
Crc-
.
il
Pellegrinazione,
gran
che
tempi Ira i Criitiani
pcnfjrono di ottenere
che delTe ad
,
dal Califfo di Egitto
elfi
nella Città di
Gerufalemme un
terreno da fabbricare dille cafe per
i
Pellegrini di lor nazio-
alloggiarvi
ne
,
c per ergere una Chicli per ce-
lebrarvi
contorme
T»m. V.
P
il
Riio Latino
giic-
.
Digitizsd by
Google
2l5
giacche nella Santa Citta non era
non il Riro Greco Il Califfo condefeefe alle loro domande >
e
accordò ad elfi un luogo nel
Quartier de i Criitiani , ove fabbricallcro una Chiefa , e un Palazzo per
ricevere q.ici della loro nazione ciò
fu l'anno 104H di Noftro Signore.
in ufo fe
.
:
Con
giore
il
molte
alla
comodità
ral
concorfo de
i
fece
li
fu altresì
de
i
mag-
Pellegrini
Femmine ancora
vilìta
Saniuarj
,
fabbricato dagli
,
e
venivano
e perciò
ileflì
A-
magnani un Monaftero per elle
Di più nei luogo ad elfi alTcgnato dal Calino nei Quartiere de
i
uno Spedale per rimaggior numero di
Critìiani, fecero
un
cevervi
Pellegrini, e dar ricovero anche a'
alla culìodia del quale de1
inalati
putarono
un
Rettore. Tale Spe-
dale lo poterò forro gli aufpicj di
S. Giovanni Badila , ma alcuni vogliono 1 eh: foiìc dedicato a San Giovanni
li mulinano ,
come Guglieli'".
mo
di Tiro
m.
XVIII. Cap.
V-
<=
lai
Digirized by
Google
Iacopo da VItrì Cip. LXIV. E di
qui ebbe principio la fondazione
dello Spedale di San Giovanni,
e inficine i' Infine Ordine de i
Cavalieri Gcrofulimitani , oggi conofchitì
fono
nome
il
di Cavalieri
di Malta
Regnando
CoHaminnpoIi VprBgrt$&
Monomaco,' TtmU.
in
Imperatore Colìantino
anno 1048. diNoftro
principiarono in Oriente
in quello fleilb
Signore
le Guerre de i Turchi, le quali in
prima telerò ad" annichilare Tempre
li
Popoli imerefiano troppo queft'
bifogna feguirare
, e perciò
llioria
importami notizie.
Era Califfo de i Saracìni in
le loro più
Maometto Tiglio di Hibrail.
Quelli volendo lare una Coedizione
contro ìSaracini di Darrdad > invitò
ad arrolarli nelle fuc Truppe» de i
Turchi , nazione nunierofa , e amante della prepria libertà Tremila di
Perlia
.
effi
vennero Cotto
Tangrolipi
loro
E
la
Capo
1
condotta di
.
Maometto
fe-
Digitized by
Google
228
fece la Guerra a
dad,
i Saracini
di Bagquale ebbe per cflb fine virnon reftava da fare
Turchi, onde chiefero a Mao-
la
toriofo. Altro
per
Ì
metto
il
loro foldo
,
e la licenza di
tornare ne loro Paelì ma il Califfo conofeendoii per valoroiì Soldati
non volle ad elfi ciò concedere»
;
volendo fervtrfcnc ancor nel penderò da elio formato dì elìcndere le
fue conquide fino all' Indie
I Turchi elì'endo pochi di numero , nè potendo opporli alle Guar.
die Saracine , e farli adito colla forza per tornare alle loro cafe , li ritiraron in un Paefe montuofo filile
Terre dello fteilò Sultano Maomet-
to , di dove non ufeivano, fe non
per inquietare i Saracini , e per devallare le loro Campagne.
La maniera , con cui il Califfo
Maometto governava i fuoi popoli,
era molto rigorofa , c molti Saracini per sfuggirlo li unirono allora
co' Turchi, i quali infeniìbilmentc
divennero un rifpcttabile corpo.
Digitizsd by
Google
~ Il Calino principio a riguardire quella geme conte un Nemico
potente , il quale andava formandoFu neceflkaro a
li conrro
di lui
mandare conrro di elfi ventimila Sa.
raceni delle fue
Truppe, ma
quelli
furono vinti da i Turchi, e dagli
ii erano rifugiaci
, che
del Capo Tangrolipi , c Io
altri Saracini
fotto
Maometto rollò morto prciTo
Ifpaan nel tempo dì una fangui-
Hello
di
nofa pugna.
Dopo quello fatto
la
morte
della
del
fazione
della fazione
d'arme, e
Calino , tanto quei
amica , quanto quei
nemica proclamarono
Sultano (i) di Perlia lo fteflb TanAccadde ciò l'anno 1040.
di Nollro Signore, e 44 1 dell'Egira
Tangrolipi per cattivarli nug- / Tardi
giormente 1' arlòtto de i Saracini Ji***r«f/*i»«
grolipi.
.
fece
mo
Mnfulmanno, ed
fra
i
Turchi
,
Pj
(1)
i
egli fu
II
pri-" M'tmtt-
che abbracciale
"m
*
'
la
Sultano* uni paro'» Pedana adottata da
Turchi, li quale C gii itici Re, 0 Impt-
ratore.
»,
Digitized by
Google
la Religione Maomettana ; e di qui
può prenderli 1' Epoca del tempo,
in cui i Turchi principiarono a icguitarc la detra Religione, che è
quella , the profeiTano lino a i nollri
giorni
ciò fu quatrrocentovenrino-
;
vc anni dupa
»
che Maometto l'ave-
va già propalata nell' Alia, e nell*
Affrica, come dimoiìrat nel Cap.
Vili, e fin da quel tempo la Potenza Turca feguitò a renderli formidabile , c ad eftenderc le fue con-
quide
Sm
Ir
'
.
del
Proctiratori
I
rifiuti
Mura
forni*
Califfo
di
£ Egitto )
che erano nelle Provincie
dc " a Sor ' 8 e dclla Pa,eftina eDDCr "
'
'
ordine dal loro Sovrano di far rcfiaurare tutte le Torri , e le Mura
della Città, forfè per guardarli da'
Turchi,
potenti
lano
in
i
quali
andavano facendoli
Quelle di Gcrufalemme ficamviffimo ordine , bifognò
.
rifabbricare ancora quelle
,
o
piut-
tofìo rcfarcirle.
Gcrufalemme
era allora divifa
per Quartieri.- tre di
elfi
erano abita-
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c
Infedeli,
(jii
l'altro
da
i
Griltiani, confali per altro co' Saracini; quello Qjarticre era in quella
parte , ove è la Chiefa della Refurrczìonc , ed ove anche di preferite abita la maggior parte de i Criiiiani.
I
Fedeli perranto dovettero /
rifabbricare
a
laro
fpéfc
le
.
Tuoi tributi,
e gabelle del
Regno
Cipro, e nell'anno ioój. fu terminata tal fabbrica
di
;
.
-e
11
Califfo di Egitto per le fpe-
fatte in tal riedificazione eonccf-
.e a i Criiiiani, che abballerò libera,nente,come di lor giurifdizionc quella quarta parrc della Città * e vol^
-e, che non ave fièro altro Giudice}
che il proprio Patriarca ;
Di fenant'anni fu il Regno dì
Ma»bad Califfo di Egitto , ebbe là
P
4
In
elle
Ns"'^^'
perarore Coftantino Moriomaco da
i
Crijtiiixì
Mura Ufi-a»
della Gina da quella parre, che
circondavano il !or Quartiere
intraprelero l'opera con l'elemofine
degli altri Fedeli, e co' danari, che
aveva tatto lor fom mini/! rare l' Ini-
fo-
fovranirà nell'anno
418. <lili' Egira» e ioj6. di Noflro Signore, onde viveva tuttavia in quelìi tempi.
Egli era un Principe, come iì è veduto» il quale aveva dimortrara dell*
umanità anche vedo de i Crifliani
di Gerufjlemme, il che aveva dato coraggio i mairi Cniriani Occidendi venire
tali
alla viiita
de
i
Santi
Luoghi; ma quelli non fapevano quale
iniqua gente erano i Governatoti di
quel Califfo, che andavano ogni anno a rifedere in Gerufalemnic» da Ì
quali i Fedeli furono Tempre malrrared in molte occalioni
efercirarono piuttofto il potere da
dispotici Signori, che da Procuratori
Una numerofa comitiva di Pelfdle^'iai
tati
d>
,
e opprefli
Alena legrini
j«Xr/'
,
partì
ii
di
Alemagna
nel
loli +' a " a vo ra d ' Gcrufalemmc
quella comporta di fcttemila
perfone condotte da quattro PrelaArcivefcovo di
. cioè da Sigerfido
Magonza » da Guglielmo Vefcovo di
Maftric, da Gunraro Vefcovo di
'
.
Era
ti
Eamberga
,
e
da Otto Vefcovo di
Digitized
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Ratisbona . Quelli andarono nella
Palcitìna con attiri troppo potnpoli
e forfè con poca difciplina, per cui
più di una volra convenne ad elfi
venire alìe mani co' Ladroni Arabi, talmcntechè alle loro eafe non
ne tornarono fe non foli duemila
molto malconci.
Eflèndo Patriarca di Gerufa- / Tirai
lemme Sofronio , andava preparati f"àmt
doli, per durare qualche anno, un
ff™^
altro Governo per la Santa Cìtrà .
1 Turchi ( quei popoli , che andavano efiendendo le loro conquide)
impadronitili
di
Damafco
;
e della
Regione fottopofta a quclfa Città)
portarono avanri
le
loro armi
,
e
l*
anno io 7 r>. di N. S. e 469. dell' Egira venne in lor potere anche Gerufalemme. Elmac. Hift. Sarac. Lib.
in. Cap.
vm.
Ne! tempoicbe la Santa Citta fu
in porere de i Turchi, furono anche
grandi le tribolazioni , che foiìrirono i Fedeli , che in erta abitavano
talraenteehc la fruizione loro er»
an-
anche pepiere
no
rli.
ci ultor.iqiiando erài
al Governo de i SanciContutrociò conti novavano ad
foggerei
intervenire alla vilìra de
Santi
Ì
Luo-
ghi molti Grillimi di Occidente , i
quali erano foppomti fol per i gravoii dazji che pagavano.
Nell'anno toyj.
Pi/tr»
Bnmita
ira
--'-gnore
Amiens
Pietro
,
i
molti
Noitro
di
in Piccardia» denominato
per cui è flato didimo col
di Pietro Eremita
Qneili era un Uomo
nome
.
cf_rttf"' prima di
fi™""
t'erta
Si-
Pellegrini, che
1'
eilete Solitario
arte militare
.
»
,
il
quale
aveva proEra di pic-
cola ftatura, e di afpetto piuttofto
grande fpt; aveva bensì un
fito, e un grand ardire > alle quali
infelice
1
qualità accompagnava molta faviezza , e religione , ed era dotato dì
un' eloquenza natutalc , che alletta, è perfuadeva
Pietro eilendoln Gemfalemmcì
ebbe luogo di vedere > e di efami-
va
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h^Gaogls.
2
nare
i
cattivi trarramenti
vevano quei
li .
Criiliani
,
che
JS
rice-
dagl' Infede-
ed avute varie conferenze con
Simone, Patriarca allora della Sanra
Città, prefe l'impegno, che nel
tornare in CVcidenre averebbe trattato col Papa , e co' Principi Cristiani per la Liberazione della Terra
Santa; c così Iddio andava difpo-
nendo
le
cole
prclto
la
Santa Città
in
forma
liberata per qualche
ni degl' Infedeli
tale
,
cha
farebbe (lata
tempo
dalle
ma-
SPEDIZIONE FATTA
D a
I
PRINCIPI CRISTIANI
FER LA LIBERAZIONE
DELLA CITTA'
D
I
GERUSALEMME.
CAP.
^"^Onvcnuti
parti**»
Ji vietro
Eremiti
* Grr"fa
-
1
.
XV.
infieme Simone Pa-
triarca di
Gerufelcmme
,
e
Pietro l'Eremita di quanto
dovevafi trattare in Occidente per
la Liberazione della Città di Geru-
falemme dalle mani degi' Infedeli ;
ne partì Pietro dalla Santa Citfe
l'anno 109;. ed imbarcato Copra una Nave Mercantile approdò
tà
con
con
e di
ce
a Bari, Città della Puglia,
pafsò a ritrovare il PontefiII. a! quale contegno le
erta
lì
Urbano
lettere de! Patriarca dì
Gerusalem-
me
de i Fedeli di quella Città .
, e
Intanto dimoitrò al Pontefice nella
più coropaffionevolc forma lo fiato
infelice de i Criftiani di Gerufalemnic , e come erano conculcati quei
Santi Luoghi da i Mufulmanni
Fece tale impresone nel cuo- yri "'"
Papa la lettera , che gii ave-
re del
va dritta
Patriarca, e le parolcii&w
il
dì Pietro Eremita
,
che
fin
da quel
ia
iei-
r *
-
raomenro pensò per la recuperatone della Terra Santa. Pietro andò
inranto a varie Corti trattando co'
Principi per il fine medelimo> e pec
ogni dove panava predicava laCro-
(i)
Crociata
quefio t un
t
nome fato da-
to alle Spedizioni de 1 Criftiani cancro gì*
Infedeli, e perchè quegli, che s' impe-
gnarono
Sila
prima di
quella
,li
Croce
rolla fui
itra, e
tali
ipeditionì
.
che è
cui parlali lòjirs , portavano un»
loro abito nelli frisila de-
nei loro Stendardi.
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>ì8
Cnicilh di
Chiara.
Urbano II. pafsò in Francia
ove nel toys. tenne ii Concilio di
Chiaromonic nei quale, dopo ave>
re regolati
idifciplina
,
gli
affari
riguardami
Eccleliallica
,
la
pri.pofe la
Liberazione della Terra Santa, efortando ognuno a prender le armi
contro gì' Infedeli
Non vi faranno forfè mai più
x.efempi, chea forza dì Prediche tìeno per eflere medi inlieme de i formidabili Eferciri; Ricchi, Poveri, Potentati
,
c Signori grandi
,
Donne
,
Monaci , e Prelati ad al,
tro non afpiravano» che a liberare i
Luoghi Santi dalle mani dogi' InfeRagazzi
deli ; infino i Banditi) e le perfone
più (celiente lì unirono a folla ; ma
non erano tutte guidate dallo fpirito di devozione , mentre molti furono quei i che ii con tralignarono
colla Croce per frappare le venazioni de i luroCrcdiiori, per levarli dal pcnlicro delle loro Famiglie,
e più ancora per
chi
bottini,
che
la
li
fperanza di tic-
lulìngavano di
fa-
fare Copra gl'Infedeli) per cui nella
marcia
che inrrsprcfcto com-
t
incilèro mille
iniquità
Tornato il Papa di Francia fa
la Crociata anche in Itaepcr tutto ebbe lo Hello incontro , che aveva trovato ne i Pacfi
Oltramontani
Quelle Truppe fi menerò finalmente in marcia in vari Corpi ) fatto
vari Capi, e Generali, eper divedi
cammini; ma avendo quelle poca,
o veruna difciplina , per ovunque
predicata
lia,
partirono
fecero
delle
tirannie
sì
'
mtttm§
Marti*
"&'*
,
e delle crudeltà, e de' ladronecci,
per il che convenne ad elfi combattere più di una volta anche con
gli Uomini di quei Paefi , per i quali era flato loro accordato il palio,
talmentechè nell'anno 1097. arrivarono in Collantinopoli molto mi-
norati
tati
di
numero,
e afTai maltrat-
.
Regnava
poli
1*
no,
il
allora in
Coftantmo-
Ak$t
^™*/
J
Imperatore Alcflìo Coninc- t
quale fece lega co' Crociati anUtU
non
2 4»
non folo per
deiimo per
e(Tcre affittirò lui
la
me-
recuperatone delle
dell'Impero dalle mani de*
Turchi , ma ancora per alFiltere » e
{occorrere del bifognevole le Truppe Occidcnraii , che panavano alla
conquifta della Terra Santa.
Cirri
Gli Scritrori Greci molro parlano della poca difeiplìna de i Laoccalìonc di quella fpedic i Larini non fanno fa;
Infedeltà ufata
tini in
zione
ziarl' di parlare dell'
Imperatore
verfo i Griffoni
Ai il certo ii è , che
non mancò in ogni incontro
efler Greco : ma anTruppe de i Larini li meritarono talvolta di effe re da lui malgrandi infolenze , e
iniqijirà , che commellèro fulle Terdall'
Crocclignari
l?flio
di dar prove di
che
le
trattate per le
re dell'
Lt Truppe
Impero
L' Imperatore
£fcf Alia,
Alelfio
fi
a tfrer-
far
" H Truppe nel!'
onde rraverfato 1 fc-tlciponto,
ncll' Alia Minore paffaro-
P^™
ed entrati
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no
all' aflcdio
di
Nicéa. fi) Cittì
della Bitinia, la quale era in potere
di Solimano
Qui
Sultano
Turchi.
dei
fa fatto per la prima volta la
railegna generale dell' Efercito»
che
era già divifo in più Corpi,
il quale confiderando le perfone dì ogni
fello , e condizione t fu trovato afeendere a feccntomila Fanti, e centomila Uomini a Cavallo
Venne
céa da
i
aiTediata la Citta di
Crocciìgnati
il
Maggio dell'anno 1097.
di
Ni-
ij.
di^tarf/
mia.
dì Noftro
Signore , e cadde in loro potere il
di 10 di Giugno dell'anno, ftelìb.
Tyr.
ZJ6.
IT.
Gip. XXI.
&
lab.
IH
Cap. XI. Fu redimita quella Piazza all'Imperatore Alefiioi giacché
tali erano i patti) ed elfo vi mandò
le fue Truppe a prenderne il pof-
.
feflò
Dopo
Tom. V.
(1)
la prefa
di
CL.
Nicea, chiamai! ora
l&ich dj i Turchi.
Nicéa l'È- L'Rfirtjn
*'«*•««*
fer-
Nkhéi di
i
Greci,
fercito de i Crirtianì fi mette tutto
unito in marcia il dì 27. di Giugno
per continovare il cammino alla
volta della Terra Santa; ma dopo
giorni lì divife fortuitamente , o
due
Boemondo PrinRoberto Conte
1
Normandia, Stefano Conte di
cafo meditato
cipe dì Taranto
31
di
.
Elè, con Tancredi Normanno parente di
te di S.
Boemondo
Truppe
a
,
e
Ugone Con-
Paolo tennero colie
man
iiniiìra;
e
il
loro
rima-
nente dell' Efercito comandato da
Goffredo di Buglione Duca di
Lorena , e da altri Principi » marciava fulla denta
Ie
Il dì
P rirao di Lu S l! ° "97- .
Ab-M»
watt» li Truppe di Boemondo, eilendo cosi
Tnppt ''divile, furono attaccate da un CorVfmwto,
deldi circa d centomila Turchi
le
Truppe
del potente Solimano
.1
Soldati di Boemondo non potendo
Sulreiìfterc alle forze fuperiori .del
tano , dopo un fiero combattimento di fei ore, principiarono a piegale, -quandoché fopraggiunfcro cor*
par-
Digilized by
Google
*4J
delle loro Truppe il Duci
, Raimondo Conte di ToUgonc Conte di San Paolo,
parte
Goffredo
lofa
»
di Goffredo» cioè Baled Euffachio , i quali, rilucilo il valore ntlV animo de i Sol-
e
i
fratelli
dino,
Boemondo,
dati di
uniti
tutti in-
terne attaccarono l'Efcrcito di So, e lo meflèro in fuga.
Dopo quella azione ii riunì V L'Ffmit»
Efercito, e tipofato r
per tre siorni/"'''"""'''
r
°.
h rimili»,
tir
melie nuovamente in. marcia ; ma
limano
.
li
Bilduino Fratello del Duca Goffrèdo , e Tancredi parente di Boe-
mondo
,
delioiì della
1
loro libertà
colla feufa di riconofccrc quei Paefi,
fi
partirono
feparatamente col-
Truppe a loro foggettc > dalla
grande Armara, effendoii uniti con
le
loro anche
11
altri di
quei Signori
graffo dell' Efercito Criftia-^
no pafsò
^
preffb Iconio (i) la quale Armata
trofc*** toCL» «
«io. Era.
Iconio, osgl&^ni, o Cogna, T» quale
t rutta™ Città abitata di Turchi, E. ISsrafs
.
;
,
:
;
ti)
Digitized by
Google
trovarono evacuata da i Turchi , e
palando per Eraclea (i) prefero gli
Alloggiamenti a Marafia (2) la quale era piena di Criftiani, eccettuatine i Prelìdj , che gli avevano i
Turchi
l'
*iT®È ^'
Aiìarfi.
'
TtncretG
fffà 1
ma
gli
lafciarono liberi al-
Tancredi pafsò nella Cilici»
ove ailedib Tarfo (4) Metropoli
^' 4 ue N* Provincia. In quello
men-
Balduino , il quale per
invidia entrò in difputa a chi di loro doveva appartenere la conquiita
di quella Città. Tancredi , quan tu n;ue ne avefle inrrapreib egli l'afedio « nientedimeno per non fufcitarc una dicendone fra i Crirtìani,
abbandonò queir imprefa > lafciando
ivi Balduino.
Lafciaro Tarfo , Tancredi pafsh in Adena (5) della quale le n'
tre
giunfe
(1)
MaKasm,
(3)
Ciucia , oggi Garamanli nella Natòlia.
Tarso, oegiè chiamata d> i Greci Ter.
(4)
*
,
arrivo dell' Eferciro Criftiano
TmtreH
Ì
si.i ,
(s)
e ài
Abeka
i
,
oegi Marafin.
"Turchi
oggi
Ama ,
Adan*.
o Awsl
•
Digitized by
Google
Guelfo di Borquale pure era partito dal-
era già impadronirò
gogna,
il
la grotta Armata. Tancredi chiefc
da queita Città delle Vettovaglie , e
gli furono conefemente accordare
Partirò Tancredi di Adena , fc Tsncreiì
ne pafsò a Mamiitra (i) la quale, prnJ*
avendola attediata venne finalmen- Mamìfir».
in
te
ti
mani , dopo avere avucombattimenti co' Turchi
fu e
varj
che la guardavano ; e fi trattenne
qui qualche poco di tempo per riftorare
i
fuoi Soldati
,
i
quali trova-
rono in quella Città molte vettovaglie
.
Balduino
all' attedio
mente
di
,
il
quale era relìaro Baléón
Tarfo, entrò
in quella Città
,
final
A'*^'^
nW >m
effondo Ilari
abbandonata da i Turchi Nel rempo che lì tratteneva in efta , arrivò a quei Lidi una Flotra , armata
con uomini di Fiandra , di Olanda *
.
.
e di Frigia , i quali erano otto anni, che facevano i Pirati in quelle
vollero penfare ancor elfi , a
pani
.-
Q-Ì
(O Mamisth,
oggi" Atopfiieftia
far
Flotti.
£ir penitenza
tendoli
de
i
loro peccati meti Crociati ;
nel numero, de
.
onde allìcurati i loro Battimenti nel
Porro di Tarfoj li unirono colle
Truppe di Beduino. Capo diquc.fla
EalSuim
pam
Gumimero
di Bologna, Città di Francia nella Piccardia.
Lafciata Baiduino una buona
guarnigione in Tarlo , andò verfo
conciliata già da Tan»
jj qUa [ c ricordevole de i tor-
-
da
era
Flotta
^^^Mamiilra
r
n
j
ae £^
ti
»
,
"
ricevuti
aTarfo dal detto Baldui-
jio, fi'fcoprì qui
y
''
più, chiaramente
1$ loro, diviiiorje , mentre li azzuffarono inlìeme le Truppe dell'uno,
e dell' altro. A Tancredi però , come più feaefo di forze, convenne
reftar perditore. Ma il giorno fer
gueme conllderando quelli due
Principi , che per altro fine erano
venuti in Levanre , e non per dtftrnggerlì
mento
,
,
trattarono
e fecero
la
accomoda*
pace abbrac*
ciandofi fcambievolmente
;
indi .Bai*
duino feparatofi da Tancredi .andò*
riunirli col grand' Eferciro » il qua-
a
-
.,
io\>
Digitized by
le,
come
difTe, aveva gli allug^ii-
fi
mcnri a Maralia
Anche Guìnimero Capo de'
che erano approdati a
-i ,
Tàrfo
ò, non feguitò il fuo viaggio
[IO Flotta in
per terra , ma cflendo in Marniera *«"•.
lafciò Balduino» e tornò alla fua
Flotta, e
nimero
fi
rimefle al
Mare. Gui-
Uomo
molto ardi-
un
era
to , qual lì conveniva a
profeflìone, quefti ardi
uno di fua
dopo efièc
partito da Balduino
Flotta
la fua
di Laodicéa
Turchi
,
.
,
ma
di andare colad attaccare la Città
che era in mano de t
egli troppo fidandoli
,
del fuo ardito valore fu fatto Prigione unitamente con i fuoi Armati , c gli furon fermate nel Porto
'
le
Navi
;'
V
L
'
Tancredi, partendo da Marni- TmtmB
, feguitò a (correre tutta la Ci- prende alicia , facendo pertutto grandiflìnia''/'"'*',»«
ftrage di Turchi, ed espugnando»
ftra
,
ne i loro Preiidj; arrivò finalmente ad AlelTandretta [ij , c la prefa
.
pef
Q^i
V) ALF.utiDWLTTa
,
i un none
tomi-
>f
ter forza
ignori
,
.
,
.
.
e ratti quei circonvicini
o Capi di var; Contadi gli
i doni procurando di
mandarono dj
'
rendertelo amico
...
r
.
Bal-
i
nurivo per diftinguerla dilla Città di
Alexandria, Porra pr;n,:i
[1l.LV h, : kio
nel Mediterraneo; alcuni Scrittori [ fian.
no chiamala anche AltlTindria Minore.
Gli Arabi
e
Turchi oggidì la nomina,
no Scanderòn i o Scandròn, la quale è
una parola Arabi, che anche nella loro
,
i
è un diminutivo della parola Akftndria detta di lo™ Scinderli .
La preferire Città di ALfiandretta , a
è il Porto dedj Città di A-
liiiLjuì
i
ScJtuterùn
:
leppo,
-
ma
.da
cut e dittante tre giornate,
SorSa don vi è luogo, ove
"
In tutta la
fia peggiore ,
che in quella Cidi
i gran Paduli , che vi fi Iòno formae nelI'Eftare e imponibile potervi abitare tenia pericolo di eflère attaccato
dalle Febbri mortali, che vi r^tK.nr, ;
nelTun Europèo può reitDervi iii quel,
la (lagone ,
e molti vi hanno trova,
ta la loro tomba; nientedimeno nell'In.
verno vi (tanno tutti i Viceeonlcli .li
quelle Naiioni ,che hanno Commercio
1'
aria
I>er
ti,
-
-
.
in
Aleppo. L' Klìate poi fi ritirano in un
di Montagna chiamato Be.àn.
l'aria è pura, oppure vanno aJdi-
Vi.l.-igglo
ove
.
.
—JJtgttized bi
G
**9
Balduina era tm Prìncipe , a cui
M "*
flava molto a cuore la propria glo- "7
Cl ""f*'
ria. Avendo viìitato in Maraiia il
fuo Fratello Goffredo) e fentendoi
Tancredi fuo èmulo » vol-
{)rogte(Ii di
nuovamente tornare in Campagna a fare altre prodezze.
e
S' inviò pertanto a Settentrio-
.ne di Maraiia
verfo
>
il
Fiume
Eu-^J^
frate (i) le quali contrade erano
abitate da molti Cru'iiani, e da pochi Turchi Ivi fu bene accolto da
quei Crìlliani , e coli' aiuto loro
.
battè i Turchi , che etano per diverfe di quelle Fortezze» di ove
s'impadronì di tutto quel
Pacfe , che li eitcnde fino al Fiums
Eufrate
fcacciatili
.
.
Tra-
.
rittura in
Aleppo
pane. Ma
pofTono
-
,
fe
(i)
.
fi
partire
a
eco ni e
approdare de
la
;
cattiva rta-
anche
i
nell' Efiate
Battimenti Enro-
vii, perciò lafeiano alla cuftodia degli affari loro qualche perlina fedele nativa
del luogo ; ma anche i naturali del Pae-
hanno
h
EuHiATs
febbre da un' anno
,
pCKTirìt,
Mabi
gli
e
i
lo
all'
altro .
chiamano o s .
Turchi Moràf.
.
'
AtMum
'w"
Trovandoti Baldumo pretto il
, iCrirtiani, che abita-
detto Fiuaie
"
vano nella Meibporaràia f i)
mandarono degli Ambafciatori
vitandolo 'ad
gli
in-
andare in EdelTi (2)
Metropoli di quella Provìncia. Baiduino condefeefe di buon animo alle loro
.
domande
,
e fiafàò
1'
Eufrate
,
c dopo fuperati varj otlacoli teligli
di 1 Turchi pervenne in Eddlà la
,
,
quale era allora governata da un
vecchio Crifttano Greco. Qjefta
Città era allora abitata foltanto da'
Crifliani,
buto a
i
in pofleflò
e folo pagavano un triTurchi per eHòce lafciati
di
Fu ricevuto
quella.
Balduino in Edella coti ogni onore , e il vecchio Governatore Io
adottò per fuo figliuolo» e io colti-
ti) MESOPoT-jiMrA
,
originaria
p.irola
dal
Greco It quale lignificai fr* due Fiumi, retando quella Provincia tra il 'Fi.
gn
e I' Eufrate
,
o Diorbeltlr,
;
oggi chiamati Diarbik
.......
:
Edfua, oggi Urla, o Orfay e in.
che Rimi, e quefìi Tono
nomi, eh» 1*;
danno gli Aribi, e i Turdtfi" £
-,;
(:)
i
-
mi Erede
turte le
fu e.
di quel
Governo
,
c di
lodale
Balduino eflendo in Edelft ai - ,,
pregh. di qoeglì Abiuriti andò all' tjjV^T
netlaónak Samftts,
.
alledio di Samoffita, (i)
un Governatore Turco
chiamato Baldùc. Era quella Città
-rifodera
Jonrana quaranta miglia
,
e a Set-
tentrione di Edefla
Nel menrre, che Balduino era
BlIju ;
11' attedio di quella Fortezza, quei Coste ài
di Edella tolfero la vira al vecchio dilìgi
n
Governatore Greco , e- coflituirono
fua vece lo Hello Balduina j il
in
quale poflèdè la detta Città col titolo di Contèa , fino a tanto che non
ebbe
la
Corona
di
Gerufalcmme
j
allora lafciò quella Contèa a Baldnino del Borgo fuo Cugino Divenoto poi ancora queflo , Redi
.
Gerufalemme , pafsò la Contèa di
Edefla nel fuo Cugino lofcelino il
Grande , Principe di Tiberiade; e
Sotto
il
Governo
di lofcelino IL
.-:
;
.
.
m Samoj/tj,
o SamuGirt
ftnttmeati ScdgpGU.
j
fi
t
.
».
o
-di
chiami
;>re.
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1J1
lui Figliuolo ni occupata da AraOmaddedin Zingì l'anno sì9dell'Egira, e 1144. di Nortro Signore, e l'anno 796. dell' Egira, e
1393. di Nollro Signore fu toltaagli Arabi da Tamcrlano Imperatore de i Tartari , e prcfentemente è
forto il dominio del Gran Signore
La Contea di EdelU quantunque fonc uno Srato indipendente dal-
di
bali
c
V.'.V
Corona di Geni fai emme , nullàdimeno fu fempre conn'derata counica con quella in un Ibi
Corpo.
la
me
H
Simfiia
vendila a
Balduina,
potere di Balduino in tal
forma andava facendoti maggiore
perciò Balduc Governatore di Samofata vedendo di non poter refifiere alle dì lui forze
,
pensò
di trat-
etto la vendila di Samofaquale Balduino comprò collo,
sborfo di mille ducati d'oro.
;
tare
ta
,
con
la
BtMn
Balduino prefe a patti di buona Guerra anche la Città di SororH
Umrgia.
g Ja j t j j n cu j au j [ava un Signore
frenit
Tur(0 SoRqkìa» è
incerto
il
nome preièn.
.
Turco chiamato Balach. Era
poco
dittante
quella
da Edelìa
, che Pai duino era
.
Nel tempo
dì là dall' Eufrate
fì
,
fu inviato
,
dal-
Cme ^
Fia „ ira
grande Armata, che era alloggia- pmd*
Maralia, Roberto Conte di
Fiandra , e con elio alcuni altri Gene-
la
ta in
Arcalu (i ) la quale
che doveva eflèr fu-
rali all' acquiito di
era un Piazza ,
ticrata, prima di avere il paflaggio
ibero fino ad Antiochia.
Anaiìa era abitata la maggior
fatte da i CtiiHani Armeni, i quat fentendo, che ivi li avvicinavano
i Criitiani Occidentali i fecero mari
balla fopra il preiidio Turco di
quella Città
1 Turchi di Antiochia) fotro il
qual dominio eri allora Artaiia, vi
mandarono diecimila Uomini per
foc-
Cittì , ed e anche dubbio
neppure efiiìa più qualche avanzo stelmedelima, confala forfè .con gli altri
te di quella
fe
la
Vil a^ii di quella Provincia,
(i)
art asm:
altrimenti
A «eli a
>
oCalchis (
oggi Chinfirlm
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ma il Conte di fian,
dra, quantunque moìto inferiore di
l'occorrer!*
forze
,
tal
ne
t*
/rrtuJ-
feppe a loro
,
relirtere
,
e in
forma anche queila Piazza venCrocei ìgn ati
Intanto V Efercito maggiore
in potere de'
giunte ad Amila , e in quelli medciìmi jgiorni venne per riunirli al
Armata
^JrttS
^
'
jiicdciìino t anche Tancredi , il quale
aveva fortopofta tutta la Cilicia alarmi Cultiane Erano tornati alaltri Generali , i quali erano
le
tresì
flati in varie parti feparati
fo dell' Efercito
;
dal graf-
Balduino folo rc-
,
il quale andava eftenfue conquide nella Alcfo-
ftò lontano
dendo
le
potamia
L'Eferciro così riunirò
ji
mm
e
fi
mef-
in marcia alla volta di Annoarrivò , dopo
, ove finalmente
aver fuperato colla forza il Ponte
(i-Jil quale era
gaarfe
ia marcia chia
f
? ^?
•*"" c
*"'del Fiume Orante,
(i)
OroNti,
delle guerre
Farfir,-
mi
quello Fiume negli Scrittori
Saere, fi chiami Fer,"«
oggi gli Arabi le denominar)»
jN'ihr.
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GoogI
guardato da due Torri con guarnigione Turca Accampatili pertanto i Criftiani intorno a quella Citi pofero ivi V allodio nel Mefe di
.
tà
Ottobre
1007.
I
dell'
anno
ci
di noftra fallite
combattenti Criftiani erano
allora trecentomila
Fanciulli.
>
oltre le
TyrAìb.
IV.
Donne
i
Cap.XU.
Era Signore d' Antiochia un Aatn*
certo della Famiglia del Sultano dljjj"*
"" "•
Perlia, chiamato Ariano; Quelli
femore , che egli ebbe, che fi
avvicinavano le Truppe Crilliane»
aveva raccolti nella Città molti Soldati , e fuftìcientc Cavalleria pcc
poter fare una valida difefa
_
Varie furono le vicende , che V
tendi HrIP
cl>
Efirdn
al
.
J™
Crijlitit*
Nahr-Aaiì,
cioè Fiume Ribello, o Fio-;
O-gosliofo. L'Oronte hi la Cai ori.
fine fri P Oriente , e f Auftro del Monte Libano, poi va quafi in linea retta d»
Auftro a Settentrione, indi fatto un giro fra Odiente e Settentrione, fe ne va.
poi tutto dritto da Oriente a Occidente
fcaricrli nel Mediterraneo. Tutto il
Sto cori» è di circa dugeiito venti mi-
me
fu
-
.7
o
...
ebbero
i
fpcffb lor
.
Crilìiam In queìì' attedio ;
conveniva venire alle ma-
ni co' i Turchi » che con buone forze ufeivano dalla Piazzai ed in tali
incontri la fortuna fpeilo non 'decideva nè per gli uni , nè per gli
altri;
tandofi
malandava molio
Efercito Criitiano
1'
debili,
meli-
ne principiarono a mancargli le
Vettovaglie, c le malattìe Epidemiche vi facevano grande (brago ;
nulladimeno retti quei Soldati dal
valore de i Principi , che ivi comandavano , feppero iolrenere le
fatiche, e coniinovare l'attedio,
11 Califfo dell' Egitto , il poter
it aiìfoe Egitto del quale lì eflendeva fino a Laodimanit Am-^ Qfafr niar t ,i m a della Sorta (i)
i
l'f'XTpi Cernendo
Crifiimi. li erano
,
che
all'
mandò un
Generali
,
i
CHfluW
attedio
di
OccidentaAntiochia ,
Arnbafccria a
e
Comandanti
i
Principi
,
avvifan-
dovi
fi) Per altro in LicrticÉa
comandavano
Torchi , e V ultima Otta , che pollédcCaliffi di Egitto
vano da quella p>'te
era Gibulon, oggi Gìbtiet,
i
i
che egli aveva recuperata la
doli
Città di Gerufalemme, che gli era
già Itati tolta da i Turchi Gli animava a (ottenere la guerra , e l' affedio di Antiochia contro i medeTurchi comuni nemici , e gli
.
lìmi
ricercava nel
tempo
fieno della lo-
ro amicizia. Furono quelli ricevuti
onorevolmente da i Principi Cro, c fatti loro de i magnifici doni furono rimandati . come più avanti vedremo , al Califfo, in mano
ciati
del quale
poco più doveva
la Santa Città
,
zione di quella
,
rano
rivolti
Ugnati
i
reftare
giacché alla liberadal principio er-
-
fin
peniìeri
de
i
Croce-
.
ITurchi, tiretti in Antiochia, ^«fa™ A
avevano mandati varj Ambafciarori ,.3 ""*' *
a cercare aiuto da i loro vicini per^*^,-/
e nere foccoril contro i Crij'Hani , i
quali erano oftinati a tener l'atte-
Le loro premunon andarono a voto, mentre
dio a quella Città
re
.
avanzava già un grotto esercito
verfo quella Città Ma rettati avvilaTom. V.
ti
fi
.
R
1S8
ciò
ti di
i
Principi Criniani,
an-
gli
darono incontro , e ne uccifero duemila Soldati ; acquiftarono mille
Cavalli , e molte ricche fpoglie , e
menerò in fjga il rimanente dell*
Ciò fu il dì 7. di Febbraio
1098. Tornati t che furono i Criiìiani preflo Antiochia per incutere
rimorea quei della Città , lanciarono
dentro più di dugento tede dì NeEfercico
.
mici» e infilzacene
pali
alle
Arrivano
dttit
,
e delle afte
1
alrre Copra
le
dei
pofero davanti
mura
Erano cinque Meli da che
/fcwGfiftiani attediavano Antiochia
Cieniv/jì
loraquando circa
il
dì 10. di
>
i
al-
Marzo
arrivarono n eì Poto di San
s"jfm"«' 10 * 8
'Simeone alcune Navi GenovelT ca'
riche
di
genti
,
e di
vettovaglie
per foccorfo dell' Efercito Criftia.no Tyr-
Uè. V. Gip. IV. (1).
Noi
non.
Porto S. SiKIoVc . gli Arabi lo chiamano oggi Soldi , o Soldìn ; era quella
anticamente il Porto della Cittì di Selcitela, ed è diUantc di Antiochia circa
(ij
'
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non lappiamo nè quanre Navi
fonerò quelle, ne da chi folfero comandate
nè quali genti follerò
,
quelle, che condonerò. Gli Annali
dj Genova fono cosi fcar'i di notizie fopra tal particolare
i the niente di licuro, o di chiaro fe ne può
rilevare.
Ma
pure
fi
potrebbe cre-
dere , che fonerò quelle , Battimenti
di fempliei .Mercanti, i quali lì eraprefei-.ati a quel Porto conda-
no
diciotto migli» . In quello Porto vi ea*
pitano molti piccoli Battimenti Turchi,
Battimenti Greci per caricare le Anguille filate, le quali pefeano nel Lago
di Antiochi». E' forpr e udente
B quan. che ne prendono;
quelle le (alano,
0 ne fanno commercio per tutta la Sona, e per l'Alia Minore, e coti' 161*
idiacenti , e fino coli Egitto
Nel tempo , che io era in Cipro , prendeva I" *t*
e
liti
1
.
Ito di
quella pelea uh
Eragomanno
Barattano
certo Analtalio
Imperiale
il
quile
pr» di
fe
fl
CO prendeva per le
nt he l'appalto
io d!
delle Saline dì
Cipro. Detto AnaftaGo i un Greco molm'aperto,
e ricco sijnwe.
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cendo de
correre
i
Pellegrini, e per
Criiìiani
i
delle vettovaglie
no
dì
Europa
i
,
(oc-
con la vendita
che trapanavaanche dalla
e forfè
Grecia , particolarmente fe erano
cariche di grano Sopra di ciò riferirò quanto ne dice il noftro Scritcore Tofcano Benedetto Accolti.
.
Genuenfis quidam , cum in Porla
non procul ab Urbe multum frurnerifui* navibus adduxijfent, mtfere qnofàam àd Principes » qui commerchm
ejus offerrent
III.
.
De
Bello
Sacro Lib.
N. 17.
Altri Scrittori delle Guerre
Sagre non fanno parola , nè delle
Navi de Mercanti Gcnoveli nèdi
grano j eccettuatone Raimondo De
i
>
Agiles pag. 143. Che i Marinari
vendelTero le robe ncceflarie all' Ene fa menzione anche Alberto Aqaenfe VA. IV. Cap. XXXVI.
e ciò fu già oflervato da Tomniafo
Demplrcro nelle fue Note alla prefata Opera di Benedetto Accolti
rem actempus,
Genuenfis
fcrcito
,
&
&
su-
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sii
titratè
(Liti.
,
ut filet . Tyr'ws notai Cap.
4.-.
V,)cum in Menfem quìistttm fi
objidio , Naves quaedam
protra xijfent
Jauueiijitim
deferentes
,
,
Peregrino* et viélaalia
Fiumhiìs in-
in fauees
traverant i nec de Mvrcaiorum Iamtenfium Nav'tbus , attt Frumenti
qu'Uquam
Scriptores
les pag.
,
apud alias huius Beili
nifi a Ratmundo de Agifortem tamen pepuli
14.}.
operarti , piamque induftriam
anes laudani Nauta* tamen a Turinteremptos > qui necejjaria E-
illì in
0
.
cis
xercitui vendubant Albert. (Aquentìs ) Ub.
IV. Cap. XXXVI. Tbom.
Demptf. in Annoi, ad Benedici Ac~
col. W. Ili N. 17.
.
Quindi Caputoli
Crilììano l'arrivo delle
dall' Efercito
Navi molte
,
Grìfiiaui
MWM
*'
perfonc andarono al Porto S. Sijneóne per comprare delle vntto-vetnvglìe
vaglie
Dovendo in quefto medelìrempo partire gli Ambafciarori
del Calitiò di Egitto, fu deliberato
dalla grand' Armata di
mandarli
tortati lino al Porto S. Simeone da
R ì
va.
mo
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varj
>
dell' Eferctto
Principi
tji;elti
no
in
occalìonc
e che
,
del loro ritor-
penCiilero, (otto la loro feorta *
all' Armata quelle per-
a ricondurre
itine
,
che erano andate a Porto
Simeone per comprare
S.
delle vetto-
li potrà oficrvare , che
anche la Cronica GerofoI imi tana di
Rcinerio Rcincccio , al luogo medefimo f dice , che le Navi giunte in
Porco portarono de i viveri per vendere all'Annata. Tandem reperto
c/ììijìUo
Bo:'mitudum Prbtcipem S'f
ciliae ( Principe di Taranto) et E•verhardum de Poifat > Raitniindum >
vaglie; e qui
,
provincia , Guemeram
de Greti ad Portarti Maris , qui di'
citur Stmeonis Eremitae , propter e-
Coniitem de
tnendos eìbos
bus dtrìgunt
ad opem
ipfo
quae
,
,
cum
&
,
vocarent Socios
, qui iti
propter Naves i
efias addttcebant
Rediixerutit etiam
ti!
pluribtts peditt-
ttt
conflrttendì praejidii
littore Alar'ts
iti
morabantuT
eodem comita-
,
Legatos Regii Babiloniae .
(i)
Reta.
Re-^
(OtloT^rAmballiitQri
del Calino Hi fit
Digitizet)
by
Goog
Itfj
Cbren. ffierofo/ym. lÀb.
Seittee
Cip.
Ut
LXUl.
I
r
Turchi intanto di Antio»
penetrato
chia
che
vi era fra
traghetto
quello
,
...
.
^,""1
;
Turtùi.
Mare , é l'Armata
un imboccata i Cri-
il
attaccarono in
fliani, talmentechè vi rimafero fra
Uomini, e Donne circa trecento
.Turcbìblt.
acciii . Ma collo cara a i Turchi ,
quefta piccola vittoria
le iniinuazionì di
Campo
mentre
,
Goffredo
gli altri Principi
>
ufeiti
al- a-ifiìm
in
e le loro
Truppe attaccarono gl'Infedeli, e
ne uccifero circa duemila, rifpi,
gnendo il rimanente nella Città.
Accadde ciò nel Mefe di Marzo
ioy8. e da allora in poi Antiochia
fu mena talmente alle ilrette , che
R
sritto
.
,
il
non
4
quale abitava nella Citta del Cai.
Babilonia, Città per altro differente dall'
antica Babilonia, già Metropoli ilei Cai.
dèi , le imperfette veftijie della quaie lì
luppone eflrre poco lontane dalla Cini
diBagdat; o come altri credono di efier
fopra te rovine della medesima . fabbricai»
,
in parte la ftefli
Città
ili
Bagilai.
Digilizad by
Google
non
reftava a
i
Turchi più campo
di far liberamente delle fortite
Balduino
a ujì
£?£*igto>™
divenuto ricco Sidi Edeflì, e fentendo la pe-
nuria, in cui lì trovava l'Efercira
Criftiano fotto Antiochia) aveva in
*;*«&;-' S uefto tem P° inv 'ati molti doni , non
lolo a quei Principi, ma anche a
Jiitino v
ào«i t i
Princìpi
molti Capitani
,
e Soldati dell' Efer-
cito CiiJìiano
tì
fP"f
m»j
foccorfo
e
Si fparfe
voce
nel!'
armata Cri-
cnc veniva dalla parte del
>
ai Sultano di Pcrfia un groflo rinforzo
in difefa della Città di Antiochia,
per cui il Conte di Blè forprefo da
»» ^' ana
Turchi,
un
timore fe ne partì dall' Efer*
cito con molte Truppe
Erano alcuni Meli da che BoeAmicizia di
Bc-rn«m4<i mondo era entrato in amicizia fera» Emir. greta con un certo della Città di
Antiochia chiamato Emirfereo , o
Mufero i o altrimenti Pirro , il qual
Uomo è dubbio fe folTe o Criftiavii
no , o Maomettano Con quello ,
qualunque fiali , trattò Boemondo
.
per far cadere in fue mani
la
Cit-
tà
,
ed anzi più di una volta ne fu
foli ecita co
Iteilò
premuro fa mente
Emitfereo.
erano
Intanto
in
dallo
marcia
le
Truppe Turche , che dalla Perfia
numero di dugentomila Combat-
in
tenti venivano
in foccorfo dì
_
,
e^tZ
in Edtjfa.
An-
e dì Aciano Signore di
,
Eflèndo in cammino attediarono Balduino in Edeflà
ma non
avendolo potuto efpugnare i panarono I* Eufrate , venendo alla volta
di Antiochia .
tiochia
quella
.
,
Bocmondo vedendo
il
perico- Botmonfo
che fovraftava all' Efcrcito Ctilìiano, e la poca fperanza, che vi u f r tfa
era di acqmfìare la Città di Antiolo
,
.
chia
fé
arrivava le ferrite* del Sulran
, palesò al Conliglìo
degli
di Periìa
altri Principi
Criftiani
l'
intelligen-
za fegreta , che egli teneva con Emirfereo , e i giuiii motivi , che ave-
va di dover
fidarli
della
parola di
quell'Uomo. Richiefe Boemondo
tempo medelimo > che fe per fuo
mezzo vernile in lor potere quella
nel
Ji
.
±64
Cittì
,
pato.
foflc a lui
Il
Conliglio
dito quel Princigli concede la li-
bertà di trattare con Enurforeo la
refa di Antiochia , e gli fa anche
accordato il Principato di ella
Città
Prtfj Ji
éat'mkìa .
'
•
Boemondo adunque
d'
accordo
co n Emirfcrco, in una determinata
notte per mezzo di una fcala di
corde entrò nella Città inficine col
Conte di Fiandra , con Tancredi
e con molte delle loro Truppe ; i
quali aperte per di dentro le Horte
della Città , e piantato lo Stendardo di Bjetnondo> dettero f ingreflò
al rimanente dell' efercito , il quale occupò la Città facendo grande
Era durato l*
uccisone d' Infedeli
attedio di quella nove Meli, e fa
prefa da i Crocedgnan il dì 3. di
Giugno 1098. Aciano Signore di
quella , volendo fuggire la forte degli altri Infedeli) fe ne frappò dalla
alcuni Arrua
incontrato
da
Città ,
meni, ;he lo riconobbero, lo gettarono in terra, e gli tagliarono J*
.
te-
Digitized by
Google
26-}
.
Tyr. Ub. V. &pit. XXfH.
prefa della f? Tr *PP*
Il siorno dopo la
Sultana
»
•
-I J'
J- fi'
n
, cioè il di 4. di Giugno 1098.
^ P, r^a
principiarono ad arrivare ne! Ter-
teff»
r*.
Cina
iww
tirorio di
Antiochia
le
Truppe
del
Suiran di Perlia in foccorfo della
Città . Erano quefte comandate da
Corb.igath , ed il di tf. dello fteflo
Mefe di Giugno arrivato tutto il ri-
manente
dcll'Efercito
v
!*
"f°
A""
"
it
'
Turco t venne
pofto l'attedio alla Città
di
An-
tiochia.
I Criftiani divenuti in tal fotma attediati da un poderofo Efer- "u"""*cito 1 rrovaronfì anguftiati > e principiarono a mancar loro i viveri , a
fegno tale , che ne nacque nella Cit-
tà un'orribil
fame
In tal notazione di cofe molti
della Città R fecero arditi di fcalare le mura, e di andare al Mare s
comprare delle vettovaglie. Buona
parte di queiii nel tornare con gli
acquiftati viveri , furono forpre/i per
iftrada da i Turchi , e tagliati a pezzi
«.
•
1
Turchi
li.
avanzarono fino
Lido
al
Lido del Marc
mazzati
vari,
,
ove oltre avere amMannari, che
di quei
ftavano coih rartando le loro mera
abbruciarono ancora diverfe di quelle Navi , che erano proflime al Lido
mede/imo
1 al fatto fece sì , che quei , che
erano foliti di andate , e venite a
portato de Ì foccorli dall' Itola di
Cipro , da quella di Rodi , e da altre Ptovincic Marittime, per timore di non eifere forpreli , non fecero
•
più quel traffico > onde fempre maggiore divenne lacareftia in Antiochia.
Crociati,
popo-
e
' Principi
Urini Eremka Am- lo Criltiano refo oramai (tracco di
**Jì»**w» "tanto foflrire, determinarono di veCtrb
tb
g giornat;t con Corbagath , onil
Ha
de mandarono per Ambalciatore al
medelimo , Pietro Eremita , il quale
proponeiTe
le
Truppe
Antiochia
,
o l'evacuazione deli contorni di
Perlìane da
,
o un combattimento ge-
nerale, o pure, che fofle determinato della forte de i Criftiani e de
quantità di
i Turchi con una ugual
.
*69
combattenti per parte, o pure di
decidere con un Duello (i) fra Corbagath , e uno de i Principi Criftiani
Il
do
Principe
Turco non volen-
proporzione
afcoltare
alcuna
,
Battagli*
sterrati
c";
i Criiliani di attacca- fi» ;
e dargli «ma-^nJ^**
1' Efercito Turco ,
general Battaglia; onde il dì z6. di
Giugno ioy8. lafciato alla guardia
della Città il Conte di Tolofa i tute venneti gli altri ufcirono fuori
fu rifoluto da
re
,
Campo.
ro in
Grande
fu in tale occafione
coraggio de' Criftiani
no da
;
valoroli Soldati
,
il
combatteroe dopo una
fìe-
Duello, conforme ad alcune barbare
I.crgi vrnutc dai Serreiirrionc, era in q-.rei
(i)
[[
tempi, min Colo lòpportarq , mi in vari
cali era anche configliato, e fl abilito per
provare fi verità di gualche fatto, che
fofle dubbio, o contralhto. In apprelTo
le faviflìme Leggi de
Sovrini hanno non
i
lolo abolito
,
e proibito tale barbaro
inumano coftume
terminato le
più
,
mi hanno anche
fevere
pene »
i
,
e
detrt-
fgrelftri.
Digitized by
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27»
fiera
lo
fi
ed oftinata Battaglia,
i
il
dichiarò in loro favore
tre difperfero
mente
1'
allora
in
anche
la
e disfecero
.
.
Cie-
men-
intera-
Turco, evenne
Efercito
potere de i Crocelignati
Fortezza di Antiochia, li
quale , quantunque eflì follerò Pa«
droni della Città , nulladimeno clfa
era reftata fino a quel
tere
de
i
Turchi
riofa Vittoria
il
.
dì
tempo
Segui
28. di
in po-
tal
glo-
Giugno
1098. Tyr. VA. VI. Cap. XXIII
Venuta la Città nel libero
, penfarono queu cbffa dilli a ripararne le Chiefe , e a riordi<*v/m*m narnc ] e co fe Sacre. Rimetterò nel-
ICHBUw
riordinano poflèflb de'Criftiani
.
Sede Patriarcale Giovanni di
Rito Greco , il quale vedendo poi di
la fu 3
efiere infuificiente per
i
Criftiani di
Biro Latino, dopo due anni rinunziò quella dignità , ed in fua vece
fu fatto Patriarca Latino Bernardo
Vefcovo di Artafia , Città poco addietro nominata) il quale aveva feguitàto in quel viaggio il Vefcovo
di Poggio,
come foo Cappellano.
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*7i
Antiochia) di cui ho qui fo-W*«»*J;
atti
pra parlato , principiò a fabbricarla
Antigono, uno de i più grandi Gc r
nerali di Aleilkndro Magno ; ma fa
terminata da beleuco Nicatore Re
%
di Soria l'anno 575?- del Mondo,
chiamò Antiochia dal nome di
fuo Padre Antioco. E' celebre nel
Criilianelimo , mentre in cilà i
e la
DU
fcepoli di Crifto uniti iniìeme prefero
U nome
di Criftiani
.
Sotto
l'
Imperar
tore Giuftiniano fu chiamata Theopoli , e a tempo de i Criftiani Greci
e de Latini fu Sede Patriarcale. (1)
di Patriarca di Antiochia; lo fteflb fe
quello de i Greci Cattolici , che abitano,
nelle ftelTe Regioni. Anche i Criftiani
hanno un Patriarca di queftì
Itefia Cittì. I Criftiani Latini, iqualinon.
hanno refidenza in quelle parti; notivi
hanno più Patriarca , bensì yi è in Ra-,
Scifirmìci
1
un
Patriarca
in
Patiìhai per quella
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«537.
Quefta Città circa P anno
di Noftra Redenzione era
fopra l' Impero di
da Omàr , iecondo
de'Saradni. La tennero gl*
fiata conquiftata
Coltanrinopoli
Califfi)
Infedeli tino all'anno 357. dell'Egira, e 967. di Nollro Signore; ma
tu loro tolta da Burtzas Generale
dell'
Niceforo
Imperatore
Fo-
ca . Venne allora governata da i
Prefetti coi titolo di Duchi di Antiochia
feppe
,
ultimo de
l'
Comneno,
al
i
quali fu
.
A
Giù-
quale era fiata
Niceforo
conferita dall' Impetatore
Botoniare
quefio fu poi tolta da
Filatère di nafeita
Armeno
,
il
qua-
le 1 colla fperanza di eilere foftenuto
nella fua imprefa da i Turchi , ab-
bracciò la Religione Maomettana
;
ma nell'anno 4.77. dell'Egira, e 1084.
di Nofiro Signore gli fu prefa d'
alTalto da Solimano Principe de i
Turchi, forto
il
dominio de'
quali
rimafe fino all'anno 1098. in cui,
conte fi è vifto . venne in mano
de' Principi Crociati) c ne fa allora
for-
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Coogll
formato
Il
il
Principato di Antiochia.
primo
tal titolo fu
>
>
che la pofledcilè con
fecondo il concerta-
to» Boemondo Principe di TaranAnche quello Principato di
to
Antiochia era indipendente , come
.
quello di Edefla
j
dalla
Corona
di
ma eflo pure fu
j
femprc conliderato in una certa maniera , unito tempre al Regno di
Gerufalcmme
Da Boemondo
Gerufalemmc
paf-
sò per legge di fucceiTione ne i fuoi
Polìcri , che la pollederono fino all'
anno nrfo. di Noltro Signore i e
66$. dell' Egira ; nel qual tempo i
Saracini di Egitto la tolfcro ad altro
Boemondo , che fu l' ultimo Principe Latino , che la dominarlo
La Città di Antiochia chiamali ora dai naturali del Paefe Antakia. Ella èfotto il Governo Tur-
co
,
e perciò
foftre di
quella
fatai
condizione delle altre celebri Città
Sona , le quali fono foggettc
alla Porta. In ella li veggono fra le
della
macie de i
Tom. V.
falli
molti avanzi della
fu»
S
i
buona parte
ma mol-
antica grandezza;
fua
Mura fono
delle
come
7 5 9.
in edere,
terremoti
ne'
fotfrirono
to
nel
dilli
T.
del
Cap.
I.
XXV.
Città di Anove era già la Città di
Secondo alcuni
tiochia
è
Rcblàra
,
,
nella
la
quale
Re Nabuchodonofor
,
fu condotto davanti
mo Re
ci
_
.
XlZbì*.
di
Giuda
;
ma
menzione nel T.
ein
.
quello
Tomo
a!
trovava
fi
quando
il
gli
Sedecia ultidi ciò ne fe111.
Cap.
Cip.
111.
XL
I^P° che i Criltiani ebbero la
fopra di Corbagarh , e che
furono. Padroni aflòluti di Antiochia ) e che andavano deponendo le cofe per il huon regolamento
del governo di quella Città, entrò
in ella la Pelte j ove fece i confueti
danni p"oprj di quel malore , ed in
vittoria
poco tempo
rolfe di vira quaranra-
Tyr. Lib: FU. Cap L
Soldad Criiliani ,1 unico fine
/ solati.mila perfone.
criceti
•vtglima
nJrlZ
Umm.
"
1
,j
c 'q U;t li era lato d' intraprendere
I° ro
I
viaggio
per
-
la
il
tecuperazionc
dd-
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della Terra Santa, e particolarmente per la liberazione di Gerufalemnie, e del Santo Sepolcro, intimo-'
ancora dalia Pelle, principiaro-
riti
no
a foltecitarei Principi conduttoalla partenza per Gcrufalemmc :
,
nulladimeno fu ihmaro proprio per"
prendere un maggior ripofo il difpartenza ancor per qualche Mefe
'
ri
ferire la
.
In quello
tempo
il
Governato-
re del Cartello di Hafarth
,
il
Goffrtio
qna- fi"*" '
'*
le era Turco , mandò a chiedere
^tartf
foccorfo a Goffredo di Buglione
contro Rodoàno Signore della Città di Aleppo, il quale con un gran-'
d' Efercito era andato ad aflèdiare il
detto Cartello
Goffredo fedendo la fiducia
che aveva in lui il Governatore di'
Hafarth, mentre gli aveva mandaAmbafciarore
to per
e per ortaggio
un Criftiano,
il
proprio Figliuolo
e piacendogli di coltivarli
rtiicizia
;
andò
la
>
fua a-
a foccorrerlo in perTruppe , e invitò a
fona con buone
S
z
quell'
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queir imprefa anche il fuo Fratello
Baldoino Conte di Edefla , i! quale
pure vi andò con tremila Soldati.
intervennero anche il Principe
V
Boemondo
Colombi
"»""
rf<"'.
"cr 'T,a „ì
'
'.
'
,
e
il
Conte
di
ToloU
,
C tutti iniìeme col Duca Goffredo
formarono un corpo dì trentamila
Combattenti
Avanti l'arrivo delle Truppe
Crifliane i Nunzj, che dal Govcrnatore erano (Vati mandati a Goffredo ,
tentarono di far pervenire nel Catello al loro Governatore le nuove
dal Prindell' accoglienza ricevuta
, e del foccorfo , che
ma clTendo cinto il
Cartello dalle Truppe del Principe
Rodoano, non fu loro polfibile di
cipe Criiliano
gli portava ;
.
entrar in elfo ; onde per dare quella grata nuova al lor Governatodi
re» fi fervirono in tale occalronc
due Colombe
,
alla
coda delle quali
legarono alcune piccole lettere , che
narravano per ordine tutto il fate
to. Furono indi melle in libertà ,
ne andarono al luogo» di ove per
fe
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377
l' avanti erano fiate levate > e ivi arfurono accolte da quello,
che le nutriva , e prefe le lettere
le contegno al Governatore
Duas
rivate
.
,
ad id muneris
inflruQas apprhnè ,
quitiiis literuìas legationis fuae jeriem
co: it inatte s
ad caudas religavèrunt i qttibtts Diminuì» Juum fupsr
omnibus bis , quae obùnuerant f itiftruerent diligentius , quae fuae libertatis reftìtutae , iti momento ad locum
nude edutfae faeratit , redeumes > ab
eodem cuflode pariter , (Jr* alumno
captae junt %
dijfolutae paginulae
praefaitatae flint Domino, lyr- Lìb.
emijerutit Columbus
profiqui'iiduìu
&
VII. Cap. III.
mandare
L' ufo di
lomhe per
portare delle
delle
Co-
nuove
(i
Amici
rf<
«fi
fi'n' rfi
vede anche, più antico. Plinio il
Naturalità cì parla delle Colombe maturi.
che fcrvivano diCorrieri neìgrandi
affari. Egli dice, che allorquando
Marco Antonio ailediava in Modena Decimo Bruto , quelli non potendo mandare nel Campo de i Confolì
S
3
al-
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alcun Meflb
,
Colombe
inviò delle
lettere legate
con delle
ai loro pie-
Bruto con tali Mcllaggieri dei c
ludeva tutto il rig>rofo allòdio di
di
Antonio. Qnin , et interntmtiae itt
rebus maglia fuere , epiftolas annexas corani pt'Jihn obfnlione Muti*
in
Caftra
mittente.
rienfi
Bruto
Coitfulum
Decimo
Qnid Valium,
et
vigU ebjidio , atque edam retta ninne praetenta profaere Antonio , per
Coelum eunte nuntio ? Plin. Risi. Na~
tur. Lìb.
Il
del
X Cap.
XXXVII
Savary nel
Commercio
filo
Dizionario
all'articolo di
A-
oflè'rva 1' ufo > che vi è in
gran Piazza di Commercio
di fervirli de i Piccioni in luogo di
Corrieri per ricevere all' arrivo di
Icppo
quella
nuove da
AlclTandrerta , clic è il Porto di
Mare della detta Città di Aleppo.
Il Padre
Avril, che da Aleffandretta pafsò ili Aleppo per proqualche
Battimento
.le
il fuo viaggio Orientate ,
dice, che efiendo sbarcato in Aleffan-
feguir poi
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vedde fpedìre un Piccione per portare dello nuove in Aleppo ; ecco, die' egli, come ciò li
Se qualche Mercante di
pratica
faiidrerta,
.
eilàr de i primi a fapere la quantità delie Mercanzie ,
che vengono di Francia , come ancora ogni alerà imerelìame notizia»
allorquando crede , che lia per arri-
Aleppo vuol
vare q.ialche Battimento, manda per
un Piccione in Alelland retta,
quale abbia de i Piccioncini in
cfpreilò
il
Aleppo. Il Carrifpondente di Alclìandretra s' informa a iuo tempo
ciò i che crede a proposto per
adempire la fua commiflionc , indi
fenvc l'occorrente in una piccola
di
lertera, la quale attacca al collo del
quale portatolo fopra
un
Piccione
, il
Monte
lo fpedifee al fuo corrifpon-
,
denre in Aleppo Il Piccione appena
ha ricevura la fua commiflione, e
che trovali in libertà , rialza molto
in aria , e poi difendendo il fuo volo in
ire. ore
arriva
S +
in
Aleppo»
quan-
i8o
quantunque
diflante tre giorni dì
fìa
cammino da Alcdàndretta
^lonopib
jprditi i
piccioni.
Pochi anni fono continovava
n Aleppo una tale ufanza , ma di
confenfo reciproco delle Nazioni
Europèe ilaoilitc per caufa di comin quella Città, è reftato fop-
'
mercio
prcllò
un
ciò
fu
li
tornando
collume ; il motivo di
che uno di quelli animali
Alcppo venne ammaz-
tal
,
in
zato, ed in vece divenire la lettera
in mano del proprio Padrone , cadde
in quella di un altro Mercante Europèo, anche didiftèrentc Nazione.
Conteneva!"! in eua
la
notizia dell'
aumento di prezzo, che
avevano fatto in Europa le Galle di
fono uno de i prodotti
, che
più ricchi, che fomminiftri ii Commercio di Aleppo ; onde la Perfoecceffivo
tinta
na, che ebbe
tale avvifo nelle
ma-
fece l'incetta di quante Galle
trovavanlì nella Piazza di Aleppo
vantagil fuo negozio fu molto
giofo. Ne nacquero da ciò de i dif-
-Iii ,
ed
fapori grandi
fr,t
le nazioni
Euro-
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28 1
pie, onde- per fcanfare tali incon, convennero , clic in appref-
venienti
non
fo
follerò
Corrieri.
In molti
ufarono
te
per
più
tenuti
di
tali
altri Pacfi dei Levanquelli Medaglieri
d'importanza, come fi
già
gli aitati
può
rifcontrare in varj Viaggiatori
ma non
è a mia notizia , che ciò
luogo
Precedentemente a tutto, ab-
pratichili ora in alcun
biamo unefempio
nella Santa Scrit-
da cui lì vede I* aver fervito
per Mefìaggiera anche
a Noè, allorché ritornò nell'Arca,
lieta apportatrice di pace con una
ciocca dì ulivo in bocca
tura
la
,
Colomba
Governatore del Ca- n Cafieiio
di Hafarth dopo la buona >ff f?*firtt
Intanto
flello
il
nuova ricevuta per mezzo delle Co-, f'*'™',*
****
lombe, che Goffredo di Buglione*""
con airri Principi andavano in fuo
foccorfo
,
felici e/letti
poco a provarne i
mentre Rodoino Prin, quantunque forte di
flette
,
cipe di Aleppo
quarantamila perfone
,
fentendo
i'
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aSi
arrivo
1*
dei Principi
allcdio dì
Criftianij lafcii
ll.if.irch,
e
li
mirò
in
A leppo
Moire delle Truppe di Rodianoi dopoché ebbero levato l'af-
Hafanh, li divifero per le
Campagne, e acuccarono in alcune
fedio da
imbofeace quei Criltiani , chi di
giorno in giurnoj non fapendo la
del Cartello , venivano da Antiochia in foccorfo ; di
efìì
i
Turchi
fecero
molne
ta ftragc; ma elTcndo venuro ciò
a cognizione di Goffredo.» e degli
liberazione
altri
Princìpi
Criftiani,
mutarono
qucfH di ftrada, ed attaccarono
Truppe
di
mazzarono
Rodoano,
diecimila
al
quale
le
am-
de' fuoi
mi-
gliori Soldati.
Dopo
quella Vittoria le
Trup-
pe Criftiane fi riunirono aHafarth,
ove il Governatore di qicf Calici^
lo venne incontro a Goffredo , davanti a cui s'inginocchiò culla ree indi facendo lo fteiTò a
»
tta baffo
gli
altri
Principi,
gli ringraziò
di
aver-
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«-
183
averlo liberare da quell' attedio , ed
in faccia a tutto 1' Efcrcito giurò lo-
ro fedeltà
Balduino terminata queft' Im-^ _
/fo
prefa fc ne ritornò in EdetTa , e glyj; pratili»
altri Principi in Antiochia i ove la
Peftc feguitava a fare grande ftrage per cui Goffredo) cllèndo il me-
^
;
di
Agofto
1098. ii ritirò nella
Contea di EdelTa dal fuo Fratello
fc
ed ivi fa feguirato da
,
molto Popolo» e da altri Principi»
i
quali furono bene accolti dal
Balduino
Conre
Nel tempo
che Goffredo
fi
tratteneva nellaConrea di Edeila,
il
»
pnjh &
Mitra.
Conte di Tolofa ufcì di Antiochia
con un grotto corpo di gente , e andò ad attediare AlbarafiJ Città lontana due giorni da Antiochia verfo
Aùitro,
la quale la
pcefe, e vi creò
un
Aim'h
(1)
rà (
qudtii
,
H.irra, e Varquelle varie Cittì , e
chiamata anche
È
<1i
moki Catelli , che non fi li più come lì
chiamino preti te mente , elitiijo confulé
con molti Villaggi
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un Vefcovo i che fu Pietro di Narbona, il quale andò in Antiochia per
cllere confacrato dil Patriarca Giovanni. Al tempo poi di Bernardo
Patriarca Latino, quelfa Chiefa diFlati
di
Ttdefcbì.
venne Sede Arcivefcovile.
In quelli tempi arrivò nel Porto di S. Simeone prelTo Antiochia
una Flotta con millecinquecento
Tedcfchi di Ratisbona, ma ebbero
elfi
la
difgrazia
morire quali
di
Antiochia.
PrefaAlbara, fì trasferirono le
alla conquida di
tutti di Pelle in
Prtfi
di
Marra.
Truppe CrilHane
Marra oggi Città
dillrutta , lontana
,
per la q ial
otto miglia da Albara
imprefa li partirono dalla grande Armata , che era fciipre in Antiochia
il Conte di Tolofa i il Conte di Fian ;
dra, Boemondo Principe di .Antiochia , e Goffredo di Bjglione , il
quale era tornato dalla Con<£a di
Édclfa
vi andarono anche Eulìachio Fratello di Goffredo , e Tan:
credi.
La Città
fece della valorofj
reliilenza per cinque fettimane
,
ma
i8s
venne poi in loro potere
il
dì
1 1
.
di
Dicembre 1098. e qui il Duca Goffredo trattenutoli quindici giorni
per prender ripofo, fc ne tornò
poi co' fuoi Soldati verfo Antiochia, per ove poco dopo venne fcguirato anche dal Principe Boe-
mondo
Avvicinandoli il tempo di par- Caffn dova
Gerufalenime» vo\- da "•"'''""'>
tire alla volta di
il Duca Gofi'redo andar prima in
Edenaa rivedere il Fratello Balduino di dove poco dopo lì refluii! in
'
le
,
Antiochia
I
Rugia
Principi tutti
(1)
fi
Terra pofta
uniron poi a /
fra
Prìncipi
Antio-^'V/^
chia, e Marra, per deliberare della partenza verfo Gerufalemme ; v*
intervenne da Marra anche il Conte di Tolofa. Nel tempo della di
lui aflenza i Crifliani , che erano rimarti in derra Città di Marra , rovi-
"*"*'
le Mura , e le Torri di quella
per fedare in quella maniera alcune
, che a caufa di efla era-
narono
turbolenze
no
(0 Rugia (
anche oggi i un Villaggio,
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i8i.
no nate
fa
e
,
il
fra il detto Conte di ToloPrìncipe Boemondo
poi ancor elio , che quelle continove dilpute impedivano di profcguire
il
egli
n ante
Tohfd
£
fi
"ìal'giT,
viaggio verfo
medelimo dette
Gerufalemme
la
mano
all'
ultima rovina di Marra) confcgnandola alle riamine, criduccndola in cenere.
Dopo , per compiacere a i fuoi
Soldati, lenza dir niente ad alcuno,
m= ^e j n marc a a " a vo ' ta dell*
Santa Città. Aveva feco circa quattrocento cavalli» e novcmilacinuuecento fanti. Si unirono poi con elfo
il Conte di
Fiandra , il Conte di
Normandia con quaranta cavalli , e
Tancredi cori altrettanti , e turQuelle
re le loro genti a piedi
'
.
Truppe
in vece di prendere la iìra-
da per la (piaggia Marina;
ro in cammino feguitando
iì
melTe*
vol-
alla
Digitizad by
Google
di
ta
te
>
Oriente
il
corfo dell' Oron-.
H'to al cambiare di direzione
,
che
il decto Fiume per Aurtro verfo
la fua (èrgente , e così pattarono per
Cefaréa , (i) per Hama , (i) e per
Emilia (3J e da tutti quei Governatori riceverono delle vettovaglie»
ebbero in dono anche de i cavalli
e altri ne comprarono , talmente*
che ne avevano mille di più di al-
fi
Jora-
Ceiah'Ai oggi Lsrifla , fu chiamati
per il pnilàto anche Silari. Stefano la
denomina anche ZiVafa, cioè iiiara
e
da quello ne e provenuto forfè il nume
di Ceiàréa , che le dì il Tirio
Ub. VII,
([)
,
.
Cap. XII.
Quella Cittì
e lui Fiume
O-
Hama,
e la Città di Apamea, o
fi
full'Oronte: anche oiigigli Arabi li chiamano Hama. ed è dittante
latiti miglia da Antiochi).
(() EàirtM, conforme il Tirio Uh. VII
top. XII. a iiio irmrio era detta volgar.
mente Omela ; quella è la Cittì di fimefa, nella quale ebbe t natali Giulia
Domna Moglie dell' Imperatore Settimio
SVvero, e M^Jre de i Jut ImpeijtoH
Oen . eCariciiii.oj^.,>icnoui^.tiilaj.i
(2)
Apamia
kC
Arabi Hems, 0 Kemes
loraquando erano partiti da Marta
Avendo quei!' armata cammicr qu^^e giorno dentro ter«e vtr'f,' nata P
iijuarf.n, convenne il Conte di Tnlofa
con gli altri Principi » che feco erano, dì avvicinarli al Lido del Mare
per aver nuove del grand' Efercito »
che avevano lafciato ne' confini di
Antiochia , e per poter anche ali*
occorrenza avere de i foccorfi dalle
Navi , clic venivano da Antiochia , o
ti Conti Sì
;
da Laodicéa
It
Conte af* era
rf
il
Qjclìo corpo di Truppe» ove
Conte di Tolofa , dopo la par-
Marra
giilthu. tcIiza da
licc viaggio
,
fe
et, be fcnl P re
non che
nel
un
mutar
verfo il Lido del
i venendo
,
fa attaccato da un grolTo nudì Ladroni , i quali per altro
reftarono vinti , e dilpcdì
Indi panarono ad Archi (i)
"'luogo montuofo lìtuato forto il
di ftrada
Mare
mero
-
MonAbchi, o Aree, da alenili Scrittori fr
chiami» Cittì, < da altri CafMlo ben
fortificito , comunque folTe È 0M un luo-
ti)
,
£tj
in ter emerite
diftrUtlO.
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Google
J
Monte Libano in diiìanza di cinque miglia dal Mare , ove giunti
jxjfcro t' alìcdio a quella Città, che
fu il dì 13. di Febbraio ioy
9 Vennero ftimolari, econfìgliati a queft'
imprefa da i Criftiani fchìavi , che
.
in numero di dugcnto erano nella
Città di Tripoli di iì dittante dieei
miglia (1) aflicurando elfi i Princi^«ftiani , che quella Città prefto
S-ebbe Tenuta in loro potere , o
che il Signore di Tripoli , folto il
di cui Governo trovava!!, ne avela liberazione collo
sburfo di grolla fomma di danaro
c con dare la libertà a tutti 1 Prigioni
rebbe comprata
Criftiani. (a)
Tom. V.
(1)
Il
T
t
Nei
Tir», da Archi a Tripoli
affegna
tal.
capro una diUanza
glia
,
ma ve ne
di cinque, 0 lèi mifono circa a dieci , confor-
me notano anche vari Geografi
(1) Nel tempo che I' Efcrdin ~;kC-occiTgnati era al!\i(ìcJio dì Antiochij
, furono
prefi da i Turchi, e da
Saracini molti
i
>
di quei Criftiani , che andavano a Foreg.
giare, e li. ritenevano tu tea via prigioni
per quelle Terre, e Cittì.
100
Ajpih
,
4
ìl'I'JL
>J e l
tempo, die
quefte
Trup-
preiiò. delia CitP e erano alloggiate
tà di Archi, Raimondo Pilerto Capitano del Duca di 'lioloi'a paratodall' /UÌ'edio
li con alcuni de i Tuoi
ói Archi, pafsò ad Àntaràdon fijé
che reltava lontana trenta migli»
pretto
(ì) verfo Settentrione » ma
venne ih iuo potere, dopo avere
fetta poca renitenza; ed entrati
dentro i Soldati Crifiiani la trovarono interamente Spopolata , ellendofene la none antecedente all'ao
quitto fcappa'i gli
abitanti; vi tro-
varono bensì delle vettovaglie» o
molte ricchezze, delle quali fattone un ricco Bottino, fe ne ritornarono col loro Capitano Piletto for"
co Archi .
AmtARa"dON, Cini marittimi dell» Sorfe chiamali gii Ormila, r Coito ma , oggi TomoTi.
(
(i)
.
Ancora qui il Ti-io vana dal vero nel.
IVaffirtum fole venti imslu da Achir
(:)
A
Anta-fl.lo"
t.
o
fi*
Tornili
vera Aiùam da un luogo
trinri migliai
,
all'
allorché
l«
litro, 4 di
Digitized by
Google
Il
di
di Febbraio
i<S.
1090.
H
grand' EfercKÒ fi mede finalmente/^'/*
in marcia da Antiochia alla volta
di Laodicéa in numero di venticinquemila Combattenti , lottò il contando di Goffredo di Buglione
del
Conte
Prìncipi.'
di
Fiandra, e di
•
altri
Boemondo Principe di Antiochia andb ad accompagnare Goffree gli altri Principi fino a Laodicéa , ove abbracciatili fcambievoldo
,
mcnte,
egli
Te ne tornò
alla cuffo-
dia del fuo Principato.
Trovavalì
nelle
Laodicéa Guiniméro
;
>
:
Prigioni
e la
fita
dl£>*"iù««
Ar-
di
ìnata navale, come altrove il è villo
era fequefttata in quel Porro Il Duca Goffredo lo richiefe al Governa.
tore Turco della Città , il quale
gliene accordò redimendogli l'Armata , e ogni (chiavo CriiHano
Indi
Goffredo eleffe lo fieno Guiniméro
5)er fuo Generale dell' Armata nava.
e
,
e gli
comandò, che
cefle tanto viaggio per
colle Navi faMare, quanto
Digilized by
Google
tic
faceva egli pertefra coH'Efercito
Tyr. Ub. VB. Cap. XIV. Da ciò lì
comprende, che' quelli erano Legni
fonili, cioè una (peci e di Galere*
co' quali potevano andare terra tete feguitarc 1* Efercito coli' aiu-
ra,
Officia
pàrti di
Mia
•
'
•
-
to di qualche fegnaJe
Goffredo col grande. Efercito
parti oVLaodicéa, fenza aver fatta
alcuna violenza fopra. quella Città,
contentandoli di aver ottenuto dal
Governatore, quanto aveva domandato (i) . Boemondo Principe di Antiochia tentò in appretto di renderlene! Padróne , ma inutilmente :
venne bensì poi espugnata nel i io:,
da Tancredi) e fu allora, aggiunta al
Principato di Antiochia;
() LaooicÉ'a
,
Cittadella Corti
della
Sa-
ri». Dagli Scrittori delie Guerre Sacre è
Paefini la denochiamata Lidie. Oggi
minano Laodiccia e Luiicehù . Gli Euin quelle Parti, la
ro
, che negoriino
chiamano Latacchii o Tacchla; è prefeniemente uni Cuti di buon Commercio
óve Ibrm de ? lì rtahihmentì Mercantili d'
i
,
,
"
Inglefi, e di
FmmcG.
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Duca Goffredo
Il
e
,
il
Conte 4P"6"
rfi
di Fiandra partili di LaodicÉa an- 6- ***"*
darono all'allòdio di Gabulon (i)
ed era quefta la prima Cina nella
Corta di Sorla i la quale appartenere
Fgitto, per cui vi era
al Catitiò di
un
Governatore, ma interpo-
fuo
lili in quefia iniprefa gl'
Come
(liane
Tolofa (2)
levarono da
di
fi
Criliiani
i
tempo,
in
,
inganni del
Truppe Cri-
le
Aliedio
qiiell'
nò venne quella Città
in poHeflò
,
de
non da poi a qualche
cui fu conquista da ì
Te
Principi di Antiochia.
Gabulon
Laiciato
T
,
3
pafsò ì\B grmù
granW™*»
p*S* A»
.
.
Valtnia
...
,
C*
U r. 0S , oGabala, oggi Gibefit , di.
Sante diciotto miglia da Laodicéi verfa
Auftro: è famolb quello luogo per il
Tabacchi da fùmjre, eG
(1)
Commercio de
ì
fendo quelli confidenti della miglior qui-,
che produca il Levante perni ulò.
Guerre Sacre li trova confiderai il Conte di Tobia per un
l'uà,
(i) Nell'lftorle delle
Uomo conte n? iolb , difficile, e
vaiatolo e inirniirendenw
a Viro,
rea
Drgifesd by
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294
grande Eferciro a Valania (i) poft*
fui Lido del Mare ; giunfe poi a Maraclca{i) indi venne a.l Antaradon ,
o Tonófa nella quale non trovarono abitanti , eflendo (Vara abbandonata
TI
granir
Ariti.
,
da che fu occupata da Rai-
Arà-
mondo
Piletto
do
che è a Occidente di Tor-
(3)
;
e nell' Moietta
tófa, avevano trovaro buon Porto alcuni Legni dell' Ornata Cnftiana
Lafciata Tonófa , la grand'Armata giunfe dopo pochi giorni ad
Archi, ove erano le Truppe del
Conre di Tolofa , il quale coli' arrivo di Goffredo di Buglione
iìngava
,
li
lu-
che farebbe venuto in tao
po-
Valawia, o Palanca. 0 Bai ne li .ella è
fraGibelèt, e Tondi, dittante italici bidj Gibrlèt, e fediti misl. a da Tor,.td(à, che le retti 1 MeiiogiOT» ; Vala.
nia, chiamali offiti da.ili Arabi, Banfi!,
(1)
glia
:
Makacl£'a, idem anche Meraebta i ma
amena lì veggono ora gli avanzi di pothe rovine.
Aua'oo, ì"n Ifoletti dittante un miglio,
e attua dal Continente gli Arabi ogji
la chiamano Kiad ,
(a)
,
())
1
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potere anche quel luogo, ma nor.
ebbe buon fine ijuell' imprefa ICri,
Lroccfignati celebrarono pref-
ftiani
Cina
fo di quella
Bftn» 1009.
Indi il
di
te
la
Pafqua
dell'
Duca Goffredo, il Con- p Eftriit
il Conte
'
di Norp"f"
Conte
Fiandra,
mandia, Tancredi,
Tolofa con rutte
le
il
di*™*» 1'*
Truppe mar-
e
ciarono verfo Tripoli
Giunti davanti a q;iella Città, il Governatore , che taceva gli affari del Califfo
di Egirro , trattò , ed ottenne la pace collo sborfo di molti danari e
colla rclliiuzbne degli fchiavi Cri,
lìiani,
ed avendo
Principi Crilliani
attedio da
i
lon
,
o
iia
doni ai
levarono quefti 1'
fatti varj
,
Tcrriror; della dettaCit-
tà di Ttipoli
,
da
-
A rchi , e
Gibclèr,
i
da Gabuquali erano del
dominio del Califfo di Egitto , e
forco il comando del Governatore
di Tripoli
Qjelta Città venne
(I)
Tripoli diSorfj, per ctilrircjiierlo da
BMberii filile Colte dell'
Tripoli delli
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poi
in
potere de
Crifliani nel
Ì
noi. e Berranno tiglio di Raimondo Conte di Tobia l'ebbe in Feudo coi titolo di Contèa, e retto dependente dal Regno di Gcrufalcm-
me
.
anni
mentre
Maggio dei 1188. di M.
centottanr alette
dì 18. di
il
,
Signore, e 687. dell'Egira
,
fuprefa,
e [pianata quali tino a' fondamenti
da Melcc - MclTùr Soldano di Egitto
Profeguì indi
I'
Eferciro
v a gg'° camminando lungo
Mare, per ciìère quella
prosegue
(7
'
J«o via^giodd
più
comoda
,
e
per
il
i
la
fuo
Lidi
via
potere avere
, la qua-
foccorfo dall'Armata navale
le corteggiava
Batta
la
Terra
Armata di Mare vi
erano le Navi di Guiniméro e de*
fuoi compagni , quelle di Fiandra
quelle di Normandia quelle d' in-,
In
ài
ittrt.
,
,
i Veneziani , de
Genoveli, e de' Greci, dell' Itola
ghilrerra, quelle de
i
di
Rodi 1
e dell' ai tre Ifole
,
le
quali
Affrica n-I Mediterraneo. Trinoli ili Scita chiamali
dagli Arabi Taroboloi.
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erano tutte cariche di
li
glie
de
.
i
Tyr.
Ub VII
Cap.
vettovà-
XXL
Tenendo adunque 1* Efercito
il cammino lungo
Marc, avendo a Ti-
C malignati
la Spiaggia del
nnirà il Monte Libano, panarono
a Biblofi), e alle fponde del FiuAlloggiamenti
me (i)
fecero
ad
gli
un luogo chiamato Maus
trattennero un giorno per
tutto l' Eferciro
,
ove
lì
tinnire
Partiti da Maus, marciando
lentamente arrivarono dopo tre
giorni, predò della Città di Baruti,
(j) c
me
,
ii
accamparono vicino al Fiuche feorre a Settentrione
(4)
di
I![rlo , Bybfas o%r,i Cibali , o Geball .
Quello Fiume * quello, che fi chiama
ora Nahr- Ehrahim, lontano circa Tei miglio ila Gibail ; qucfto 6 il Fiume AJonit
degli Antichi , di cui tawo li pirli ne'
Poeti, e nelle Iflorie fa volo te .
(j) Babuti anticamente Birytui , e fu chiamata nn.llc A/M Felix. Ogni direfi dagli Arabi Bamtli ; ma di quelli Città doTfd farne lanjtj menzione altrove
(4) Quello È quel Fiume, che chiamali oggi Nahr-Baruthi cioi fiume di Baimi.
(
1
)
(1)
di quella Gittà Il Governatore di
Baruri mandò molie vettovaglie
all' Eferciro Griftiano , e paijò una
grolla lommi di danaro per non ri.
cevere danno alcuno dalle Truppe;
onde s' incamminò 1' Eferciro verfo
Seida|i)e " alloggiarono pretto alCune'Foncane pillata la Città
,11 Governatore di Seida nonfi
fece conufecre niente correfe verfo
1' Eferciro
Crilìiano
talmentechè
vennero anche alle armi, e toccò a'
Saracini a enere i foccumbenti , avendo i CrìIHani fatta anche grofla
,
Preda.
.Non
ftiarii
di trattenerli
Città
le
curandoli
i
Principi Cri-
i
intorno a quel-
che conofcévano edere fa-
ad efpugnariì in al'ro tempo,
feguitavano con ogni premura il loro viaggio verfo Gerufalemme, lìcchè lafciata Seida , e pattando Sarepcili
Siro* , coi) chiamai? ora d« 0 l* iHlfWll V
amica Cirri di Sidon , fili Arabi I» deno-
(i)
minano Seld
:
•
_
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iha ('i)continovarono il -loro viaggio
predò la Città diTiro, la quale recando loro a delira , profeguirono fino a
quei Fonti chiamati i Pozzi di RasEléin . T. 11. Cap. XII. e XIII.
Dopo aver prefo ripofo in quei
Giardini , che erano vicini a i detti
Fonti , fi mefliro in marcia per delle fìrade affai incomode , ftrerte , e
montuofe . T. 11. Cap. XIV. Tempre in
coda al Mare > terminate le quali
entrarono nella Pianura di San Giovan d'Acri. T. II. Cap. V. e ancor»
qui ii alloggiarono al Fiume (ij che
paflà predo la Città
Il Governatore di Acri fi mo-
molto amico
ftrò
coli'
Efercito de
i
fece varj doni» e
fomminiltrò quelle vettovaglie»
gli erano neceffarie , e promefi Principi Crilìiani,
che erano
di quelle Truppe, che
Criftiani, a cui
gli
che
fe a
ì
Conduttori
prendendo loro
fe
la
Città di Genifa-
t)
Sarettha
»)
Qaeftù
è
.
il
a^i
Sarfamto.
Fiume Bel*!, o<lZ,t Radine
T. II. Cap. III.
dtl quale parlai nel
me , l' averterò potuta (ottenere
per venti giorni comro le forze deegli averebbe ad cili ri,
la Circa di Acri , che aveva in
fileni
gli Fgizj
merla
Governo
.
L'Efercito Criltiano, conrenro
del trattamento ricevuto da quello
Governatore, fe ne parti di lì fenza
aver fatta 'alcuna oitilità, e fluitando la Spiaggia marittima pailàtono dalla Città di Caifa , e preflo
T. II. Cap. HL e
il Monte Carmelo
IV. Pervennero india Cefarea. T. II.
Cap. XV. e pofero gli Attendamenti prelTo il Fiume fi} che feorre alquanto dittante da quella Città > e
ivi celebrarono la Fella della Pen.
anno 1099. Si
trattennero in quelli Alloggiamenti
quattro giorni , e fi menerò nuovatecoiìe
dello
flelfo
Vi fono per
ì
pìccoli
rialti
di
quella Spiaggia
terreno
1
i
de
quali
tenQuello Fiume, è quello elle chismivsfi
anticamente Oocori ilon , denominili ora
Nihr.Eltenufieh . T. 11. Cap. XIV.
(!)
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tengono le loro radici nel Mare , e
rendendo i paJfi fcofeelt , bifognò
quivi ali' Kfercito iafciare in poca
Mare , e cam-
dillanza Ja Spiaggia del
minare dentro terra
Arrivarono indi
le truppe CriArsùr(2)e di li pervennero a Joppe (i) la quale lafciara a Occidente di loroj s' incamminarono
della grande Pianura , o
dì Saron. T.UI.Cap.I-c
vennero a Lidda (2)
fliane in
per mezzo
Campagna
Dall'Accampamento che aveGrand' Efercito in Lidda, tu™*
;
il Conce di Fiandra con ón-aifiiaai.
,
(
va
il
£
fpedito
quecemo
cavalli a
•
••
ARSu'n.varj
ti)
che quelli Cittì
<ie ;
T.
II.
ma
feci
Cjp.
•
Rama (3)
•
ì
Scrittóri
.
hanno creduto,
folle l'antica
vedere
per inten-
il
Antipatrinel
contrario
XVI.
(ij Jofpf , c^gi Giaffa , dovrò fare altrove
particolar menzione di quella Cittì .
Lidda » detti anticamente anche Diofpoli , avrd occalìone di dover parlare anche di queita Città in altro luogo.
())
(4)
Rama,
chiamata dagli Arabi Rjmli , doin particolare dì quelli Cittì
fuo proprio luogo.
ito parlare
"1
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tendere da quegli abitanti, di qutle intenzione erano , e quii (i fono
l' animo loro verfo ì Criftiani , che
avanzavano per quel Dominio
fi
Saracino verfo Gerufalemmc , ma
egli la trovò evacuata da i Saraceni , onde il Conte di Fiandra avvifatine gli altri Principi) ci
rono
fi
tutti col
fi
porta-
grande Efercito
,
ove
trattennero tre giorni, avendovi trola comodità di gran dovizia di
rara
viveri
.
1
Saracini
di-Gerufalcmme
fen-
tendo, che V Efercito de i Criftiani
hmmi fi Occidentali andava avvicinandoli
fi't'f'"""' -alia Santa Città, avevano principia-
;£2fr
to a fare tutti i preparativi per poin tale occafione
térla difendere
prefero a maltrattare più che mai i
Fedeli , e gli fcacciarono fuori del:
la Cirtà
,
Infermi,
eccettuatine
le
Donne, e
i
i
Vecchi
,
gì'
Fanciulli,
avevano tolto dal Patriarca , da i
Monallerj, e dal Popolo quattordicimila
riparare
ducati
alle
.
Il
Patriarca
indigenze
de
i
per
Fc-
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deli era pattato- nell' Ifola di
ore andava
mandando
,
Fedeli,
elemosinando
foccorfo per
Gerufalemme
Je carità
i
a
i
i
quali'
Cipro,
,
e
do-
Fedeli di
rimetteva
che erigeva dalla Pietà de
che abitavano in aneli'
H
Ifola.
L'Efcrciro Crifìiar.o, dopo ef- 1' F.ftrtit*
ferii trattenuto tre giorni a Rama
intraprcfe nuovamente il Viaggio J*\
a ^ff
c giunte a Emmaus (.") e qui pana-
c^fi-
Tono
.
limmr.
Emmaus, i quel luogo ove Nolrro Signore comparve il giorno fteflb della Cu»
Refnrrezione. S' invaili) a per altro il TU
[i)
,
rio nel Ub. VII Cap. XXIV. dicendo,
chu quello Emmaus, che ù dittante dalli
S.tnta Città (rflànta Stadi,
fia
la
Cittì di
Nicojinli; mentre la detta Città di Nicopoli, che fu chiamata altreil Emmauj,
era lontana da Gtrulìlemme centalèttan.
ta fei Stadi, o iiano miglia vcnCidae;
dice peraltro bene lo fteflb Tirio nel lib,
XIV. Cip. VII. ove p0 ne Niconoli Sede Vedovile, luffraganea di quella di Cesarèa
ed ivi parlando dì Nlcopoli
non
pud intendere di trattare di quell'Emmani, c he nei Tuddetto Ut. Vii. Cip.
XXIV. .pone Ticino * Gemialerome, del
;
.
qual
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3°4
rono tranquillamente
notte, re-
-la
cando dittanti dalla Cittì di Gerufalemme, leflànta Stadj', cioè fette
miglia i c mezzo
i
AcaaiSo
Intorno
che
,
di
BttUmmt tempo
-
mezzanotte
alla
1'
Efercìto
Ji
giunfeto Anibafciatori de
.
W.V, "
•
i
'
L
.;
.
J;
•
\
ni dì
Betlemme
yano
a
i
daliero
i
,
quali
,
nel
ripoiava
i Cri/Hadoroanda-
Principi Criftiani , che ana [occorrere quella Città
dcvaftaiìero
, che gli Infedeli
ira Sa loro Chiefa. A tale avGoffredo di Buglione fpedì
Tancredi , il quale lì feparò dall' E-
prima
per
Vifo
fercito
pa
,
di
Trupandò verfo Be-
e preia fcco qualche
cavalleria
>
ove giunto quei Criftiani
,
inalberarono' lo Siendardo di detto
Tancredi fopra la parte più alta del-
tlemme
Chiefa. T. IV. Gap. IL
Alcuni Soldati dell' Efercìto
Criltìànb impazienti di più refta-
la
„
.
-
1 i™
_____
fiimi.
luogo dovrà favellarne altrove'.
Per quello poi fi» h divertì ti de t luo
ghi ch.amati Emnwui ne parili nel T. IH.
Gap. II.
qual
-
,
.
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Alloggiamenti
re negli
al far del
,
giorno fi partirono da Emmaus con
un loro Capitano Gà/lone di Bederz. Si incamminavano alla volta
dì Gerufalemme allorché trovarono per la (trada molto Befìiame; fu
loro facile farne di quello una
,
preda
me
ma
:
quei
Òerufalem-
dì
dalle voci de i Paprincipiarono a infeguire i
rifvegliati
ftori
,
Soldati Criftiani
quali furono ob-
, i
bligati a frappare
pre-
e lafciare la
,
da. In quello mentre tornando Tan-
Betlemme
credi di
unì con Gallone,
Soldati
le
;
fi
gl' Infedeli
Città
,
fattane
e intefo ciò
,
il
,
li
fino
co' quali
menerò
un Col-
a infeguire
Porte
alle
fi
della
azzuflàrono
buona uccilione
, lì
quale co'fuoi
era ritirato fopra
concordi
>
,
e
ritolfero lo-
ro il Bellìametche avevano riacquifta- E Elfi"""
to » e tornarono all' Efercito , i Soldati del quale nel fentirc da quei
di fua camerata , qualmente Geru-
falemme era
u nmt ,
poco dillanre,
ofultaron d'allegrezza; ed i Prin-
Tm.
V.
di
lì
V
c ipÌ
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Comandanti, non potendo più
reiìiìere alle premure loro , fenza far
dimora fi mederò in marcia
coll'Eferdro tutto, ed arrivarono
finalmente foiro le Mura della Sancìpi
«lira
ta
Cina
,
cflèndo
il
Mefe
Giugno
di
dell'anno 1099. di Noftro Signore.
Ali ba tUfiuHt al cori , li alt al piedt.
A? del fan ratto andar peri »' accorga
Ma quandi <t Sii gli aridi Campi fiidi
Con rn^i affai fervati, ' ><! alto forgi
V.rco uppirrh- Ciirxfaltin
fi videi
Ecco additar Gtrujalim fi fiorir;
Ecio da mille Deli unitaminte
Cerufalimmc falatar fi finti
Cui
:
;
Navigami andati fittolo,
Cbr muova a ricercar eftranh Udo,
di
E m Mar
duhhhfo,
r fotta ignoto
Pota
Trovi' T onde fallaci, l'I vinto infido,
Sr alfin difeopre il defitto piolo
Il fatata da. lungi in l'ito grido ,
altri il mojlra. i intanto obli*
•
E l'ttmal'
La
le
noia
,
t
V mal dalla psjfata via
Tali. Canto
III.
Arrivate adunque che furono
Crilìiane prello la S. Cit-
Truppe
tà,
andavano ollèrvando quei Gencra-
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neraii
>
, e Comandami Cridi efTa , per pocingere di un valido at-
Principi
ftiani la iiiuazione
terla indi
tedio, e perciò'
:
—
:
f
Mira infanto U Bugilo»
ttteifa p'trt»
mUlltfirU Cinti* Uff, * Forte.
Ttù. Canto III.
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INDICE
DE
I
CAPITOLI,
iciene
il
quelli
MATERIE
E
T
Quinto
Viaggi
CAPITOLO
DELLA
PALESTINA
R ALE
Lunghista
largbtzs*
Par/e
di
I>I
L
GENE.
pjg.
.
Paleflìni , t jituazìwt
Pslejiint.
tirila
lìti!*
Cbanaam
Terra Prtmejpi
I.
1.
3-
)
Palestina ripartiti in nove
mezza.
Rffoo di Qiuia, e Regno
Palefiina divi/a
e Galilii .
I.
•
.
in
Giudèa
Tribù
,
e
3-
di
,
Ifàaete.
Samaria ,
*
4.
Dhifioni feconda i naturili del Plefi.
Paefe
di
Di
Dì EI-*odf.
Di Na/mhfa.
D< Hartti
Dì Nazaret.
Dì Sapbet.
f.
$
Gazo.
6.
Eicbalil,
6.
'
*.
Accòx, dì Sar, e di Sei il.
Terra Santi
éntie* ftrtitit* dilli PaUfiim.
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.
3°»
.
Palefiha anticamente mito popolata .
Malie Città frana nella Terra di Cba-
nanm
9.
>.
.
Stato prefente della Palejlma
,0.
.
10.
Situazione felice della Pale/lina.
Produzione
de
Terreni
ì
Pale,
iella
fina.
11.
Opiniate di alcuni Viaggiatati e Scrittori fipra la T.
1*
S.
GAPIT0L0
H*
DELLA CITTA' DI GERUSALEMME DAL SUO PRINCIPIO FINO
ALLA SUA DESTRUZ IONE
NAUUCHODONO-
FATTA DA
SOR RE DI BABILONIA
.
Fondatore della Città di Gerufileanìe
Gebuféì Padroni di Girufatemme .
Gerusalemme
di
/
tacci
Beniamini
in
fine
alla
.
17.
lS>
David toiqmfla Gerufàlemmf ,
Gerusalemme
Metropoli
David ingrandire
della
fnitrt, e
fol
.
19,
10.
Nazione
la Città dì Gerefi-
Gioab ingrandite di più la Città
David con un
16,
16.
Tribù
.
Soldati della Tribù di Giuda prendono
la Città inferiore.
muro tingi
P Inferiore.
ti.
.
la Cittì Su-
11.
Da-
David idi* 1+fMrÌt* del Tempia,
David ne prepara i Materiati.
Ab-i'bnne acapa Otrufolmme.
Sr.hmone abbelliftl Gtmjalevme .
a
i
i
1
Salomone fi accinge "Ila fabbrita iti
»
Tempie.
.
V arca
fu trafporlata «ti Tempia .
di Salomone .
Oemfiltmme preja da Sific, * da
*
»
pulizia
U-
I
fjri.
Cerufalenme riscattata da Gieas R* di
1
Giuda .
Gtrufciemme facebett'*'* da Gh's Re
1
i-lOrrtU.
GcmfolfHime affettati da Sexnatbe' tiGerufalemme tributaria a i Re di E-
*
*
gftt*.
X-bucbtdonofir affidi* Grrufalmme .
Mbucbedonc-fir fa tributaria Gerufa.
'
^
Qerufalemme ptefa la feconda volt* da
Nabuthodvtojor
5
.
NobuihodMofar pelate Gerufolemae f*+
la terza viltà
.-
Nabucbodvnohr prende Gerufalemmt per
la adatta viltà , * la difirogge .
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CAPITOLO
III.
DELLA CITTA' DI GERUSALEMME DAL RITORNO DEGLI EBRE1 DELLA SCHIAVITÙ' DI
BABILONIA FINO ALLA CON.
QUISTA FATTANE DA ANTIOCO EPIFANE.
ji.
Gli Ebriì tornano dalla fihiavità di
Sa-
Ulsaìti
Ji,
del Tempia dì Gtruja.
lemme.
jj.
Ntbemia riedifica le Mira di Gerufi- '
lemme,
54.
Orti di Gerusalemme a tempi di Ne-
Riedificazione
kmi»
Porte
.
dtlla Cittì
mi* .
Aìri Porti
Aiitìta
J4-
à tempo di Neie.
3 5.
dì
Gerafalemmè
di Gerusalemme.
ì6,
.-
grandezza
Dimenfiimt A:lla Citta di Gerufalcmmi
,',in:na v.-i m C.-rufilimmt .
;7.
Aie:jn:,ù-o
Toht/i^, Soler prer.de
Tvhmt*
0^ :'r'!emme
ti Ebrei 1
Tolomeo Evergete [agrifià
lemme
.
}7.
j8.
42<
Filadelfo rendi la libertà a mol-
4Jt
in
Gerufa-
4h
.
Tolomeo Ftlepatare prende
Grmfiltm-
mf.
43-
Annoto il Grande prende nuovamente
Gerusalemme
44.
Èi>rii
aggravati da Selenio Filepattrt;
-H-
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CAPITOLO
IV.
DELLA CITTA' DI GERUSALEMME UAL SUO RISTA LI MENTO SOTTO GIUDA M ACCADE 'O
FINO ALLA MORTE DI
ERODE IL GRANDE.
lil
GiuJa
Maccabèo
rijìabilifce
Gerafa-
Antiou Eupatori vie» per battere la
Prima amicizia fiat Romani,
e eli
E-
irei.
48.
Baccbide fortifica la Rocca di Gcrttfa-
lenmu
lemmr
4S.
,
Gionata
ajjèdia
la
Rutta
di
Gerufaan-
.
simane Maccabèi fortifica Gtrujaiemme
e disfi la Rocca de iSirj.
Antioco Sidete Re di Sorta afiedia Gerusalemme.
_
Gtrufalcmme gode una pace di tire* fio.
anni.
Aretai affidi* Gerufaltmme .
Siamo fa levare famedio a Gerufa-
H
Gran P'impfa pnteggr Jrcano.
Perfidi,!
di Ar,fi„bula.
Pompei fronde Gtrefaiemm.
5°.
fo.
il.
J*«
Si.
Sì.
i*
Digilizad by
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Antipttrt riedifica la
Mur*
di
Gtrafa-
lemmi.
jj.
Antigono Figlia di Arifiobulo frenili Gtrufalemme .
Brode r Afcalonit* ajfedia Antigene in
Gerufaiemmt.
Gerufalemme abbellita nel Regno Ji
$9.
)7.
fi.
rode.
St.
Tempio riedificato da Erode .
Erede fa porre f Aquila d' oro Jopr*
Porta del Tempio .
CAPITOLO
"
jj.
6l.
V.
DELLA CITTA' DI GERUSALEMME DAL REGNO DI ARCHELAO FINO ALLA SUA DISTRUZIONE SOTTO DI TITO.
Archetto [accedi a Erode il Grande.
Giudèi congiurano contro Sabine Precuratore di Aogafto.
tfj.
6^.
I
ad Auguflo di rfjere governati da un Romano
di Erode divijo in Tetrarchie .
Archelao mandato in EfiUo
Tetrarebìit di Archelao unita al gover-
6}.
Gli Ebrei domandano
.
Regno
.
<v.
6.;
&j.
6t.
no della Sorta.
Morti di Nofire Sirnert.
Agrippa I. Re degli Ebrèi
66.
.
67-
Caligola tentò di erigevi la pia flatus
ntl Tempio di Gerufalemme.
Agrippa II. confermato gigli Itati da
Vudie,
6-].
'
6».
Martiri* di
'
S.
Iacopo Maggiore,
Agrippa fabbrica
6t
Gerujalemme 0 pro68
pri' fpefe.
Agrippa II- Re degli Eirti.
Ultima defiliate ili Gerufalemme
69
(sa
.
Ribillione degli Ebrei.
Gii Ebrei mellone infuna CejiioGa/ti.
Vtfpagano ,e Tito fanno la Guerra égli
71
T
Vejpafiano confinava la Guerra.
Tuo parte per Rema ma lornb in Soria
W
V
Ebrei.
Vefpjjìano prende la Galilea.
71
t-
1
Gerufalemme lacerata
dalle Fazioni
7!
.
T
Fazioni degli Zelami .
1'
Tiri afidia Gerujalemmr .
7!
Tito prende il prima Maro.
7'
l'ito prende il fecondo Muro.
Gwfcppe Flavio da porte di Tito fu del-
V
le proporzioni agli Eb'éi.
T,
Vigorosa refipenz* degli Affi diati
T,
Tito fa un muro intorno alla Cittì .
fame fa grande firage in Gcrufas
U
^
Tito accelera la prefa della Città
Tito prende il Terzo Maro-
Tempio
refia incendiaci!
Refifienza degli Zelanti.
Il
V.
.
71
7!
.
*
Gerufalemme diflrutia .
Morti, e Schiavi fitti *eU Afe dio,
Guerra di Gerufalemme
Offervaziowe ftpra il detto numero de
Morti decrittici da Gmfeppe Flavio
Fine del Regno degli Ebrèi
Trionfo di Tito t di Vefpafano ..
»
e
e
..
'
':
1
.
Il
»,
,
Digitized by
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CAPITOLO
VI.
DELLA CITTA" DI GERUSALEMME DOPO LA SUA DESOLAZIONE SOTTO DI TITO, FINO
ALL' IMPERO DI
COSTANTI-
NO MAGNO.
91.
Tito la/eia la Guarnigione
in Gtriifa-
lemme.
fi.
Rimangono degli Ebrèi mila Giudèa , e
in Gerufalemme
pi.
Ebrèi fi ribellano a i Ramasi folta Tra.
rrci
fi ribellano
drianti
»
i
Romani fitti A-
.
92.
Adriano dijlrvggt inttrtmente Curufa-
Adnano
edifica la Citta Elia.
pj.
94.
y*.
Seconda Ribellione degli Ebrèi fitto Adrìano .
96.
p(S.
Bnrchacbibas Impofiore.
Disfatta degli Ebrèi .
9$.
Ebrèi [tacciati dalla Giudèa , o da Gt~
rajalemm* .
97SU eonceffi agli Ebrèi di „trart -na
pS.
volta t Anno in Citta .
Tempio di Giove Capitolino.
Forma della nuova Citta
ìbova
Ribellione degli Ebrèi feti* Set-
«rìjlian
Cofiami
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Stabilimento del Crìfiianefima
Costantino edifica dt' Verni) a Oh,
demolire quelli degV Idoli .
Refi-aura Gerufaltmme , e vi fabbrica
delle Cbicfe
Invenzione della S. Croce
Traslazione delf Impero
Elia Capitolina prende il nome di GeruCbìeja
a Cofian-
Gerofolìmìtana finn
CAPITOLO
VII.
DELLA CITTA' DI GERUSALEM-
ME DALLA MORTE
CO-
DI
STANTINO FINO A QUELLA
DI GIUSTINO IMPERATORE
n
DI COSTANTINOPOLI.
Divifione dell' Impero Romano .
Gerufalemmt fi popola di Crijliuni
1
li
,
il
Cofianza protegge I' Ariaaifao.
Morte di Cofianzt .
' '
1 1
Giuliano Apofiata frccede a Cofianzo .
Giuliano pretende di arrecare i progref-
"
fi del Crifiianefimo.
Giuliano vuol rifabbricare
Gerufalemme .
Morte di Giuliana.
Gìninian» ìm/tratare.
il
Tempio
di
»
H
V
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Dhifione de/P Impero Rumanti
in
tale , e Qciidentale .
Pellegrinazione iti Gerufalemme
Orien18.
fi
fa
lr«l««>"
lo
19.
Gerii jalemme.
IO,
fjtdai'B Augniti v* in Gerufalimme .
tabònclie ni audacia fatte in Gerofa-
no.
Morlr
m.
dì
Fiducia
.
fine dell' Imperio Remano .
Cbie/a di Gerufalemme da Cofiant'mo
fi.
no a Gin/lino.
Concili di Gerufaletnme
.
capitolo
della citta'
viii.
di
gerusalem.
STI NI A NO FINO
ALLA FRESA
TA DA CHOSROE RR DI PfiB MA. SOTTO L' IMPERATORE
1
ERACLIO
IKL
.
Giupniano Imperatore
I
116,
.
Crijliani fona accùfati diguefia ribel-
FMrieèr
fi intano
fatte
in
Genfalemme da Gu-
.
Oinfitnìani mania un Editto contro gli
Eretici ambe
aerafilemmT:
m
Privilegio attardate da Gìajtiniano
:
al-
Digilized by
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li"
U
Cbitfa étti* Htfirrtxiau di (tira-
mmmi
4' Gttafrlemmt del 536.
rimandi m GerufTiemmi i
T/tapa.
Gerufilimmi Metropoli dilla Paltfii-
Comili'i
C/a/1'/niant
l'jS iti
Ceniilìo
Morti
Geriifi lemmi All'
ili
di
(iiffiint
anni jjj.
Giaitmtm.
II-
Impirattri
131.
k
1.
ofamtk'
151.
polH
Prima notizia dt'Turcbi.
Fnta
iiil
Tiitrl,, Aliar ili»
DtaV Imptr atari
<!4-
.
Orbarle
Tramo
11*
di Foca
'15-
fior di Fotti.
>;(..
Ptrffam Padroni dtltt Sii
Eraclio Imparata?
Chejrot Ut di Pirfia
Xrttìia
/
Amanda
»37'17-
la patr a Cbolroi.
decapano gli Ertmi
Prr/iaai
dilla
'57-
Pa-
ttfona
Viujrai prendi Gtrufalemml .
Molti Cripani di Gir*/aliami fi rifu.
gia.» ,* Ale/fndria.
S. Gio EUmofinaria fononi
JHidr/l»
fitarh
te
in
1.
_
I
I
».
Girefili-
'
.
diJaUXmt ~iT~
ninsjalemmt
pia/rat jj
Gfafaltn
Digliized by
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CAPITOLO
PI-KSK FINO ALLA
IX.
UH
UPE-
FATTÀNC
RAZKWE
DALL'
IMPF.RM'ORE ERACLIO.
rifatta te Son,
Fi, alio projvit la pace a Chefrie
Meitefio
rèftaura
le
Oiiefe di Gerufa-
IPtrfi,™! non fi oppongami a fatile rr-
«!, situazione al Popolo
Emilio fa
.
Eraclio vince
i Perfidi
Chvfmc fa nuovi preparativi
Eraclio fa
•I
Legno
Sì
,
Mia
e Siror gli fiileJt
S.
Cruee
,i,-:r F.f..i : .rj.J !f
T.b<èi
faciali di Cerufalemme
fa finire la
.
.
.
Ffiì,:
Eraclio
Over
nuove propifizioni ài pa
little
Cbofroc muore
itila S. Croce.
.
Cntt^f.»
Digijized by
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rei del
Punirla Battèri*
i
di
Ma-
éifi:
1(1.
CAPITOLO
X.
DH ISARACINI. F DELL'ORiGINA DELLA UFI ICilONF MAO-
METTANA
Sl
IN SUR1A.
E SUOI l'ROGHESE
IN
PALESTI-
NA.
faracini
arrotali utili
mtlivi
Primt ìncurfoV di i Strini
ri*, e mila Pulì/lina.
0»?i« di Miemetto.
Pngrrffi di Maometto
M-rtt di Mnmnu
Alcorani .
Principia iti Rirao de
Rtmt-
ntila Su-
54-
,4
57-
,8.
i
Sarac'wi
J».
il.
Ali fa una univa leggt.
1 i'nrebì lima tignaci il AMiktr, il
».
Omar, , di Ofain.
Strami Janna di i progrtgi
6o.
nello *«-
ÉO.
Abubtklr prima Califfi
Qmìr ficndt CtUft.
«A-
CAPITOLO
X
della citta' dic.fuitalpmmt, dopo il riacquisto fattone l' impfraiore eraclio, fino alla pres* di
essa fatta Da oma'R califfo DE I S-MUfiM, ED -L
FINE DEL RI-GNO UE 1 TRE
PRIMI SUCCHSiOKI DI MAO-
METTO.
K
aam
Erteli* Jpedifir
i Svititi .
1
Erteli,
, raf.
porla in Cdflaiiiiiopi.il la vera Centra
I(
Sal atini prendono Oamafco .
i (
/ Saraeini prendono Gcrujalemme a pal-
/
lini di's'fioJ"'"'
Omùr
K,rte
Omar
pre-idi
di
'
Antiochia.
E'acla.
u
K
fabbrica una Mijrfca la Gsrnfi-
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CAPITOLO
XII.
DELLA CITTA' DI GERUSALEMME UOPO CHE VENNE IN POT8RB UE SAR ACINI, FINO A
I TEMPI DI CARI O MAGNO.
I
fi
Gojtw
Gtrujaltmmr
di
»?(.
drittata
Maomtttnaa
174
Ct'ufalimmi miniati» a efftrt dipinto
17"
Jk;!' latratori.
D.jlatV, «elio (Mtla Ornatale.
i\
.
print. f'-a JtlC Errilo df£l! Heaetleflì
.
Mila Sarta, ' arilo Polrjliao ita ì
Miniato il Pr.rrtodill' fmpetotm*.
S. Gii,. Danaf«n» d-ftadr il tali» dtlit
S fante»'.
Tl^fott dilU aùj* Gtua dèlia la.
>;
1;
1;
La Citja di Gerafaltaime gfjtrn
l.?»; Perfir^rMa Imp f rat*r/. p*Ì
Il
Célìjì 'aUiÌ pttjigHUaiC'ÌJliaai
Digilized by
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capitolo
xiii.
della citta" di gerusalemme ne i tempi vi carlo
magno.
u
aitrfre Patii/irta il ntrujaltmmt .
Magno matita in Gtrafaltmme
Pr,l, Zatieria .
Cj'l»
Cu
gattaria Prete
r, -:
Pttejlà di Carla
Magno jopra
da
'<•
i\
il
,|
.
Jt Carli
Mi.
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Google
Drvallazhte ielle Cbieje
lemme.
Mjrlt ài Curio M.tn.no.
ài
Gerufi.
«J.
ioj.
CAPITOLO
XIV.
DELLA CITTA' DI GFHUSALFWMB DOPO TEMPI DELL* 1Mn n MORE CARLO M *GNO
I
*l \.\
1
T\ DA
l'I-
1
M'I lì'Z'ONI-, Y 'VI'IV' \\>'
INI \>i
S
\ re IF.U
<>r.!.i!>;
LA CONQU1-
DI issa,
s r-v
^rftHiz'tMe lontra le
,V-,-
Mrcbtte
il
a
}.
S-
Imma.
Balbo luterai a Leene r yjr-
Ukhrlf U
n.<!!,i.
.:>...:.:
P.:ioli.
tr^.:,.
Ttofaro
llbéttt
e
,
III.
fuetto»
*
107.
Tiofl».
ia-"-,l;:: .-:;:-o
:
htpaSóam
.:
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M
Eli.!
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W.
Culto
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S.
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S. tg**Kta,
Mr.hr le HI.
P.nn.i.-i.i
(.
delle
àel Ptìrifrlà
P
di
P.itrì.irir.
.il
ZI».
U-n./.ihmme.
P nn.inn
/
.
CxriilJlrn.-Ht ji'l-
VI a Carla il Grafi •
Lr»n, il tihjifo fiutile a
B.ijiliv il
bia-
Digltized by
GoOg[g^_
3*1
la Chiefa di Gr>'u fallarne fi mantiene
Ili,
fempre Orlodofla.
Decadenza dell' Impero di iSaraciaì. ili.
I Taribi fanno le prime incurfioni «citi
Terre d'ir Impero
nj.
[«flirtila in Gerufalemmt di i
.
Tumulto
11+.
Sv ariai contro i Crifiieni .
dell* perdite in Saiiii
ri'Patriarca di Qfrmfdltamt Bruciato
vivo.
US.
I Turchi tentenna ili aulica iT invadere
I Santini fanno
E
Giovanni Zimijce porta le Jue armi in
ufi.
Seria.
Barda Siterò, e Barda Fata Ribelli del.
r Impera .
*17.
ISaracini fino battuti dalle Truppe del-
r Impera
Azizo Califfo Jeir Egitto
.
117.
118.
.
{accede
>ig.
_
f Aztst
perseguita 1 Crìjttani, e HTim Gcrujaltnimi .
Ufi
Patriarca Geremia condotto in Egit ove muore per la Fede .
1 ?.
,
ftakem da licenza perchè fi riedifichi il
Tempio della Refurrezwne .
310.
no.
Ali Tebtr Califfo di Egitto .
Ali Tabir da permi/fi.ne che fa rudi-
Haiem
Hak eoi
pia
é
li
to
Digltized by
Google
Origine tkir to/lg*' Cr
litri di
Malta
prurrrffi de
i
'
ni
*
Cava .
i
«4-
.
Imeni.
I Turchi abbracciano
* 7-
Marnatitele.
il
le Mira di Gerujaltmme
fi/ÌW, la V'arca fatte
Mira.
So- rifatti
1 Crociani
delle
Pellegrini dì Alemanna al -S. Se pi-Uro
Tartlii li mitano lìcriijalemnie .
«Jfc
:jo.
tìit
»».
I
:
CAPITOLO
XV.
SPEDIZIONE FATTA DA I PRINCIPI CRISTIANI PER LA LIBERAZIONE DELLA CITTA' DI
GERUSALEMME.
Partenza
di
Pietra F.remita
da Geru-
136[aleame-.
II. penft alla rcsuperazhnt del"
Urbano
ia r. s.
Concilio di Chiaramente
predica la Crociala .
g
- ì
,
.
,
Solimano
mondo
Olla di Nili*e™ri«f JB avanza
f ei-f/H della
£' E/n-trtt
*
i
attacca
s
-
.
,
o" Crociati .
^ff/rfio
^ì~P^
=4'-
.
le
Truppe dì Hoc-
M
,
*' gftrtftt di i Crollati
rianiftt
fi
•
1-
24J'
Digilized by
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1ì7
£« fronde Armila
dèa
,
emie
pi
tiarefi*
e
tema
,
&<
.
-
Tancredi mccmmcia l ajj:J:odl l~.ii
Tancredi pj([,i a Adn.,.
Tancredi triade
"mitra .
prende Tarli ne arriva m
FI. tra.
BMiiim parte ila Tarpi , e va in
-
24+
44,
M
-4>.
Batiuw
14U
M
*4A
Mitra.
Cimerò toma cita Flotta
Tancredi prende Aleffandresta
Balduina toma i* Vampaziia .
BuìduMt va ver/o f Énjrnte .
w
Mire
.
=47»47-l
tuff»
*A9>
Balduina afc'dia Stimolata.
Balduina Conti è, EdefTa.
iiU
Ssmftt* Gradata » Balduina,
Balduina prende Sortir via .
Conte dì Fiandra prende Artafia
Il
= 5;.
.
iJT.
La grande Armata giunge ad Alta.
*m.
fi.,.
V F.fercito fimette
tiochia.
in marchi vtrfi An1(4.
.
>S5»
=!Imanda Ambafciatori
i;ff,
Crifliam.
Turchi in fncqyfi di A'i-
Aciar.o Signore dì Antiochia
Varie vicende delC Ejircì-o Cri/Franò.
Jì Califfi di Egitto
a' Principi
l'eugenia de i
ti^l/ia.
Arrigo
157.
.
delie
Navi GrBQVfS
net Porco
dìS. Shnrlne.
Criftìani
=ì3 .
vanno al Mare a procedere
vettovaglie.
*€u
Crìjlìani affiliti da i Tariti.
Digilized by
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C, '?.-,;»;._
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marM
Il Jl dui io
:
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itttEfcràn erigimi,
a
verga un ficcwjò "
yj fpar re auvea the
iTunbì.
:
Amicizia dì P^enordj rt.i F.mirferto
Ballivi™ gfedlMM in E&ffà
joìletit» l» frtji <G Attto-
:'
Prrfa Hi Antiotbi.t
=
.
.
i
Bomendo
.
del Sultano di Pcrfii vengai
no verjo di Antiochia .
*
Antiochi* gffijjWa.
t* Truppe
JVwa
£iffn»j Ambofciau-
pur-
*
garti
i
Battaglia generali fra
Turchi .
7
Cripinni, ri
i
»
di A-i -
qjefi
Crifiitni riordinano la
Katixie della Città dì Antìccbìa
Antiochia .
Prfc
ì
.
n
I Solititi
Cri/liani vagliano
1
pafiareaGf-
1
rtfaiemme.
Comedo
l'occorre il
Coglilo Ihifo' th
i.-.fl
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Colombe
1
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188.
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188,
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frasari, fio
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301.
hrrufiU nm.£fir,,fiu.
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Viaggi»
•MI
GtiuUItmvt.
écmitta
di
mi.
Heileumt.
Fred., futta d„
*'«.<«"
lui.
i
a
305.
(Jenij.i!/ .'.v
FINE
FIRENZE MDCCLXXI.
NELLA
STAMPERÌA
DI
S.
Con Licenza di' Superiori.
A.
R
_ nptr/^^u Cingali-
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Digitized by
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