Petrolio e cinema. L`archivio storico Eni L`archivio storico

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Petrolio e cinema. L`archivio storico Eni L`archivio storico
Petrolio e cinema. L’archivio storico Eni
L’archivio storico cinematografico Eni custodisce documentari di alto valore artistico.
Grazie al forte impulso che il presidente Enrico Mattei ha dato negli anni cinquanta e
sessanta alla realizzazione di pellicole affidate a registi del calibro di Blasetti,
Bertolucci, De Seta, Taviani, Bovay, Ivens, Pontecorvo, oggi Eni possiede un
patrimonio prezioso, restaurato e digitalizzato, a disposizione del pubblico e degli
studiosi. Questo ‘giacimento’ di pellicole, molte dei quali d’ “autore”, viene utilizzato
ogni giorno anche nell’ambito della comunicazione esterna, per illustrare i passaggi
storici e trasmettere i valori che hanno contribuito a fondare e costruire l’identità di
una grande industria come Eni.
In particolare, l’archivio conserva, su diversi supporti, le immagini prodotte da Eni dal
1953 a oggi. La sua organizzazione risale al 2006, quando vengono effettuati i primi
ritrovamenti di film provenienti dall’Agi, dai depositi delle ex società Snam, Agip e
Agip Petroli di Genova e Milano, di Shell Italiana, dal materiale pubblicitario
conservato dalla Comunicazione e dall’archivio di Jean Michel Folon. Con il recupero di
questo materiale cinematografico viene costituita una nuova sezione dell’archivio
storico, che si affianca all’archivio documentario e all’archivio fotografico. Oggi sono
conservati in questa sezione più di 5.000 audiovisivi. Circa 400 dei più rilevanti
documentari sono stati digitalizzati e inseriti nel nostro nuovo database X-DAMS per la
consultazione diretta dei ricercatori tramite il web. Gran parte dei documentari sono
inoltre consultabili sul nostro canale You tube Enivideochannel e tramite la web tv
dell’Archivio nazionale del cinema d’impresa.
Enrico Mattei, convinto dell’efficacia di questa forma di comunicazione per veicolare al
meglio attività e obiettivi di sviluppo aziendale, decide nel 1957 di creare un ufficio
dedicato solo al cinema e di affidarlo alla direzione di Pasquale Ojetti, giornalista e
critico cinematografico. L’intenzione è quella di produrre documentari e filmati
pubblicitari, materiali didattici informativi da proiettare nelle sale cinematografiche,
nelle scuole e nelle Università, e durante i corsi interni di aggiornamento e
specializzazione. Con la stipula dei primi contratti esteri attraverso la nuova formula
contrattuale ideata da Mattei (Iran, Egitto, Marocco, Libia, Sudan) e la rapida crescita
di Eni, i documentari allargano il proprio contenuto aggiungendo nuovi temi, come la
centralità del capitale umano e l’integrazione tra le culture. Tra i titoli più importanti in
archivio ricordiamo Ritratto di una grande impresa di Giacomo Vaccari (1961), Gela
antica e nuova di Giuseppe Ferrara, con testo di Leonardo Sciascia (1964), Oduroh
(1964) e Gli uomini del petrolio (1965) di Gilbert Bovay, ll gigante di Gela (1964) di
Giuseppe Ferrara (1964), La via del petrolio di Bernardo Bertolucci (1966).